Addestramento sul Campo

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    Addestramento sul Campo


    -I-






    Quando i rapporti delle missioni iniziavano ad esser troppi, quando un jonin andava a recuperare gattini sugli alberi ed un genin a sculacciare Shiro era segno che la mente di Raizen era stanca e più che leggere rapporti iniziava ad inventarseli scegliendo cosa lo faceva ridere di più.

    Ok, dopo Yato che va in missione per ritrovare lo spirito del natale direi che posso rendere più proficua questa giornata.

    Avrebbe premuto un bottone sul citofono per chiamare la segretaria.

    Hitomi, le cartelle dei ninja al villaggio in questo momento.

    Come ricordava alcuni di loro avevano qualche carenza sulle basi che non era più il caso di ignorare, più di una volta infatti si era reso conto delle difficoltà scaturite dall’assenza di un buon controllo del chakra.
    Stava scorrendo le cartelle quando aperta quella di Sho sorrise.

    Toh, un rimandato.

    A prescindere dal jonin però c’erano anche altri ninja a cui mancavano delle capacità, Youkai per cominciare non aveva alcuna capacità nel controllare il chakra ed anche un certo Satori era a zero.
    Con un sospiro prese anche la cartella di Yato in mano.

    Ufffff.
    Questo son sicuro che mi darà più problemi che altro.


    Radunati i nomi sapeva già come muoversi, dopo che avevano scoperto del furto del rotolo contenente la tecnica della rinascita era stata lanciata una ricerca nei quartieri abbandonati della foglia per trovare dei punti in cui il quartier generale della Radice aveva degli ingressi.
    La Radice era quanto di più letterale ci si potesse aspettare da un edificio con un nome simile, in intricato snodarsi di cunicoli e vicoli ciechi che facevano da base al villaggio stesso.
    Ed era proprio li che si trovavano, al confine tra il nuovo e il vecchio villaggio, se così questo poteva essere chiamato.





    Le alleanze non sono mai semplici.

    Iniziò dimenticandosi totalmente di salutare formalmente, ma aveva già fatto un cenno od un sorriso quando i vari ninja erano giunti.

    Konoha come altri villaggi, prima che fosse chiuso dentro una cinta muraria, era più frammentato, i vari clan si erano infatti stabiliti nella zona prima che il villaggio avesse delle mura ma lo spirito d’unione ha lentamente prevalso e la città ha seguito questa direzione, con un pizzico di competitività i vecchi edifici sono diventati obsoleti, la migliore posizione delle case in centro.
    Una specie di guerra fredda architettonica cercava di decidere chi fosse il migliore con armi diverse rispetto al chakra.
    Così questo luogo, o luoghi per essere più precisi, sono diventati il nascondiglio di più di un segreto.


    Indicò tutto attorno a se gli edifici fatiscenti.

    Un labirinto in tre dimensioni senza alcuna indicazione in cui noi dobbiamo trovare degli ingressi.
    Avete mai sentito parlare della radice?
    Era un’organizzazione singolare, gran parte della sua attività era il controspionaggio, missioni secondarie a quelle principali, spesso spingendosi al sabotaggio.
    E per farlo raccoglievano parecchi dati sui clan per poter essere certi di essere preparati contro i loro membri, cosa che spesso gli era semplificata dall’avere tra le loro fila anche alcuni degli appartenenti al clan.
    Il problema?


    Guardò tutto il gruppo uno alla volta.

    È ancora tutto li dentro e un associazione di nukenin si sta interessando al furto di informazioni, segreti più che informazioni, destinandoli alla rivendita.
    Già in passato era stata affidata a ninja di fiducia ma sono stati oltremodo improduttivi.
    Ah, la radice è un postaccio, per perlustrarla sono necessari i controlli del chakra, un mio clone vi seguirà per insegnarvi quelli di cui avrete bisogno, è l’unico modo che ho per seguirvi, ma badate potranno fare poco se non consigliarvi, manterranno le loro caratteristiche fisiche e potranno difendersi, ma non avranno chakra per tecniche o per difendersi da qualcosa che superi le loro capacità.
    E non so nemmeno come saranno messi a capacità facoltative, nel mentre che voi sarete li dentro io sarò impegnato a meditare e potrebbero risentirne.


    Creò un numero di cloni sufficiente a rendere il circondario estraniante per quella massiccia presenza di copie del kage immobili in attesa, cosa che gli spezzò il fiato fino a che quasi tutti, eccezion fatta per un clone a ciascun ninja scomparirono, ridandogli forza.

    Bene.
    Oltre questo non sappiamo un fico secco, a voi la perlustrazione di questo luogo dimenticato.
    Ammenochè non abbiate qualche domanda prima.


    Ogni clone avrebbe fatto cenno con la testa in una direzione diversa ed ognuno avrebbe dovuto iniziare la propria ricerca ad istinto, simili ingressi dovevano nascondersi in luoghi riconoscibili ma non troppo, nascosti ma con una certa logica.
     
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    Nuovo addestramento

    She's in Love


    Konoha, interno di un salone di bellezza. Una donna dall'aspetto indaffarato e con una grossa borsa, entra e si rivolge alle altre donne presenti, clienti e non, che sembravano non aspettare altro che il suo arrivo.
    Eccomi, scusate, ho avuto un'altra cliente dopo di lei.
    Non ci importa, dicci come sta.
    Avevate ragione, è completamente andata.
    Lo sapevo! Doveva succedere prima o poi.
    Giuro, non l'ho mai vista in quello stato, non so se esserne felice o iniziare a preoccuparmi. Non si è nemmeno accorta che ho cambiato balsamo.
    Cielo, allora sta male davvero. Che cosa avrà?
    Scusate, ma di chi state parlando?

    *Ascoltare per proseguire la lettura
    [Cantato Coro]


    I'm talking about Kiyomi, that's who!
    What about her? She sure is acting fishy lately! I'll say! Walking in circles! Flowers in her hairs! That girl is up to her hands in something!
    She's dizzy and she's dreamy

    Her head's up in the clouds!
    Her eyes have gone all gleamy. It's like there's no one home
    She walks away the days, mopin' on the market place!
    You ask her where she's goin'... ...She giggles like a fool! She barely sticks a toe in...down at the pool SPA. It's more than just a phase. Face it, she's just not herself!
    Is she ill? Or insane? Is it water on the brain? What has got her bothered so?
    It's the bends! It's the flu! Gosh, I wish we had a clue!
    Oh, wait! Oh, dear! Good grief! It's clear...
    SHE'S IN LOVE! SHE'S-IN-LOVE!
    Pounding heart! Ringing bells!
    Look, I think she's even wearing brand new shoes!
    She's in love! She's in love! Glory be! Lord above! Gotta be she's in love! *Stoppare la musica*
    In quel momento, il gruppo di donne vide passare Hanako, la fedele segretaria tuttofare di Kiyomi, passare fuori il negozio, ed inevitabilmente la raggiunsero in strada, chi ancora con i bigodini in testa, chi con i capelli ancora bagnati o la maschera di bellezza ancora in faccia. *Riprendere la musica*
    Hey, Hanako! – d'ya notice anything weird about you-know-who? You mean Kiyomi? I'll say!
    She acts like she don't see me, she doesn't even speak. She treats me like sashimi, left over from last week. You see her late at night, tossin' in her awesome bed!
    She's moody as a snapper, oblivious as rocks, you walk right there and tap her-
    She lays there like an ox!
    As sure as tiger bite, somethin's made her lose her head! She has lost her head!
    And she sighs, and she swoons, and she's hummin' little tunes. Even has a sorta glow!
    What on earth could it be? Any hammerhead can see!
    That sigh! That glow! That swoon!
    OH, NO!
    She's in love! SHE'S-IN-LOVE!
    See her hips! How they swish!
    Don't you wonder who's the lucky seafood dish? Ormai, in preda all'euforia più totale per la rivelazione, continuarono a cantare e ballare, correndo tra le strade del villaggio, alcune di loro ancora con le mantelline del salone addosso.
    She's in love! She's in lo-o-ove!
    See her blush! See her grin!
    Gotta be love she's in!
    Kiyomi-and-someone walkin' in the streets! K-I-S-S-I-N-G!
    Her cheeks could not flush pinker! It's clear as H2O! She's caught – hook, line and sinker!
    Crushed out! Switched on! Worked up! Far gone! Knocked down! Hard hit! In deep! That's it!
    She's in love! She's in love!

    She's-in-LOVE!
    She's in love! She's in love!
    Plain to see! Plain to see!
    No mistake! No mistake!
    Look at those moonbeams in her wake! Look at those moonbeams in her wake!
    Obvious what they must be symptoms of—
    She's in love! She's in love!

    SHE'S - IN - LOVE!


    A Villa Kiyomi, la padrona di casa era intenta a sfogliare la posta appena arrivata, con aria spensierata e passeggiando nell'atrio, quando la porta principale si aprì ed Hanako entrò con le buste della spesa.
    Oh, buongiorno Kiyomi-sama. Mh...come mai torni a quest'ora? Ah-ehm ho incontrato un paio di amiche e abbiamo...fatto 2 chiacchiere. Vedo che ha preso la posta...per caso aspettava qualche lettera in particolare? Il tono della domestica era palesemente accusatorio, ovviamente intenta a voler scoprire se i suoi sospetti fossero fondati, ma la ricca ragazza sembrava fin troppo con la testa fra le nuvole per accorgersene.
    No...ma è arrivata una nuova lettera dall'amministrazione. Raizen mi convoca per un piccolo incarico, nei quartieri abbandonati del villaggio. Oh, mi dispiace, comunico di nuovo che non si sente bene? Rispose, mentre iniziò ad andare in cucina per mettere a posto la spesa. No no, ci vado.. Potrebbe essere una buona occasione per imparare qualcosa di nuovo. Per un attimo, la domestica si bloccò di colpo dopo aver sentito parole che credeva non sarebbero mai uscite dalla bocca di Kiyomi, ma decise di far finta di niente ed aspettare di non avere più dubbi, prima di farle una domanda diretta sull'argomento. D'altronde era pur sempre Kiyomi, ed era stata innamorata una sola volta nella sua vita, in adolescenza, e da quel momento sembrava non essere stata più in grado di provare simili sentimenti per nessuno, se non per sè stessa.

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    Nel giorno indicato nella missiva, Kiyomi uscì di casa molto in anticipo; indossò per l'occasione un kimono dalla gonna corta e dai colori sgargianti (che naturalmente aveva cucito lei stessa), legandosi i capelli con un lungo nastro rosso e si diresse al luogo di incontro con passo così leggero che ad un occhio poco attento sarebbe sembrato quasi che saltellasse. Forse non se ne rendeva neanche conto, eppure sembrava diversa, e lo stesso Raizen probabilmente ci avrebbe fatto caso, dal momento che questa si presentò sul luogo d'incontro perfettamente in orario e restò immobile ed in ascolto per tutto il suo discorso.
    Le spiegazioni che l'Hokage diede al gruppetto di ninja furono dirette ed illustravano alla perfezione ciò che avrebbero dovuto fare, ma la cosa che interessò di più la ragazza fu il punto in cui disse che i suoi cloni gli avrebbero insegnato a gestire meglio il chakra ed i suoi svariati utilizzi; niente di meglio per migliorare le proprie arti ninja, o almeno era a quello che la ragazza stava pensando in quel momento.
    Quando l'uomo terminò il suo discorso e chiese se ci fossero domande, la mano della kunoichi scattò in alto, ansiosa di poter parlare. Mi scusi, Hokage-sama: io so usare il chakra in modo da renderlo adesivo, quali altri controlli ci sono? Il suo volto non era certo allegro o sorridente, ma neanche si poteva dire che fosse duro o infastidito come al solito, specialmente come avrebbe dovuto essere in una situazione del genere, e rimase così in attesa di una risposta del gigante.
     
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    Addestramento sul Campo


    Primo Post

    Il ragazzo era seduto a gambe incrociate, proprio come un nativo americano, sotto il vecchio albero di prugne nel piccolo giardino nel retro di casa sua. Il giardino tanto amato dalla defunta madre di Satoru questo era il lungo in cui riusciva quasi a sentire la presenza della donna. Forse anche perché una sera di giugno era stato concepito proprio sotto quell'albero, o almeno così la sua cara nonnina - brutta strega - aveva spettegolato in giro per anni.

    Comunque il genin era impegnato a leggere un antico haiku - una brevissima poesia giapponese che ricorda tanto quelle dell’ermetismo italiano - da un libricino dalle pagine gialle e consumate. Scritto appartenuto a Sakura Kusano.
    CODICE
    Haiku di Kobayashi Issa

    Ciliegi in fiore sul far della sera
    anche quest’oggi
    è diventato ieri.

    Mondo di sofferenza:
    eppure i ciliegi
    sono in fiore.

    Nel nostro mondo, anche
    le farfalle sono stanche
    sono stanche di vivere.

    Prendiamo
    il sentiero paludoso
    per arrivare alle nuvole.

    Non piangete, insetti
    gli amanti, persino le stelle
    devono separarsi.

    La poesia un altra passione della madre. Sinceramente il diciannovenne aveva rinunciato da tempo a capire il significato di quei componimenti, la comprensione di testi poetici era oltre il ambito di conoscenze culturali.

    Si certo le farfalle...

    Alla fine il foglioso stava semplicemente aspettando che arrivasse l'ora di muoversi, infatti aveva ricevuto una chiamata dall'hokage in persona.

    [...]

    Il Kusano preparato di tutto punto aveva raggiunto il punto dell'incontro in perfetto orario salutando ogni altro partecipante con un educato e molto formale inchino. Osservò tutti in silenzio restando leggermente in disparate visto che non conosceva nessuno.

    Ovviamente se interrogato si sarebbe educatamente presentato con un bel sorriso amichevole:

    Sono Satoru Kusano piacere mio di conoscerti.

    Ascoltò con molta attenzione le parole dell'hokage, avevano davanti un compito possibilmente rischioso ma sopratutto l'occasione di farsi notare - si spera positivamente - dal capo villaggio e imparare qualcosa di nuovo.

    Satoru aveva da molto poco imparato a usare il chakra adesivo quindi era impaziente di imparare altro. Dopo che Raizen concluse, il giovane attese ed ascoltò le eventuali domande. Quando fu il momento istintivamente decise guidato dal fatto - in realtà una scelta praticamente a caso - di andare in direzione sud-est lungo una via laterale alla principale ma prima disse:

    Raizen clone-sama la informo che ho appena imparato il chakra adesivo. Spero d'imparare il più possibile da lei.

    poi si concentròPercezione 6+3+3=12; sulle sue capacità percettive. Cercando di notare ogni stranezza: del tipo acqua piovana che scorre dietro o sotto un muro.



    Edited by -RexDraco- - 6/12/2019, 16:08
     
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    Un Raizen per tutti


    I




    Secondo la missiva, l'Hokage ordinava che lui ed altri shinobi si radunassero nella periferia di Konoha, per migliorare le proprie capacità tramite un addestramento da Raizen in persona. Era un evento raro che una figura di tale importanza arrivasse ad addestrare shinobi acerbi come lui e, come avrebbe scoperto più tardi, la maggior parte degli altri presenti. Youkai sorrise allegro, preparandosi con la sua divisa ed equipaggiamento per l'incontro. Il signor Raizen sa essere davvero una personcina adorabile! Forse ogni tanto dovrebbe imparare a controllare la rabbia.


    Fu il terzo ad arrivare, salutando i presenti agitando timidamente la mano. Il primo a salutarlo fu un ragazzo, che si presentò con educazione. Ciao Satoru! Io sono Youkai Uzumaaaah... Il suo sguardo si spostò verso l'altra figura presente con loro, una donna. Una delle donne più belle che avesse mai visto. Rimase impietrito per qualche secondo, senza dire nulla, quasi incredulo. Resosi conto della sua reazione, si mosse per rimettersi rapidamente in riga, con la faccia rossa tanto quanto i suoi capelli. Visibilmente a disagio per la sua figura, si ammutolì, con i pugni stretti sui fianchi, consapevole di non essere stato affatto cortese. A ben pensarci, anche non presentarsi non era cortese. Ma non poteva di certo farlo ora, rosso come un peperone, dopo averla fissata in quella maniera. Maleducato, maleducato, maleducato!! Non era chiaro se la sua fosse vera e propria attrazione sessuale, o se fosse semplicemente incantato da una bellezza fuori luogo, come se avesse visto la più bella delle opere d'arti. Avrebbe evitato altre interazioni per vergogna, a meno che non fosse stato costretto dall'interessata stessa, a rispondere ad una sua reazione.
    Riuniti tutti gli shinobi, arrivò il momento della spiegazione di Raizen, che avrebbe mostrato loro le meccaniche di quell'addestramento, affibbiando ad ognuno una piccola missione: portar via tutte le informazioni, rotoli, documenti sui segreti di Konoha (e non solo, probabilmente) portandole al sicuro ed impedendo furti di informazioni. Sapere che potevano esserci informazioni di ogni singolo clan, e che in precedenza quegli edifici appartenevano a loro, alzò la mano con ansia, agitandola vistosamente e tenendola più in alto possibile mettendosi sulle punte ed aiutato dall'altro braccio, tenendo la sua domanda tra i denti: se tra gli edifici ci fosse stata anche la base degli Uzumaki. Era visibilmente eccitato all'idea di poter scoprire qualcosa riguardo il suo clan.
    Non sembrava certo una gita allegra, ma allo stesso tempo si trovavano dentro al loro stesso villaggio, difficilmente avrebbero trovato veri e propri pericoli. Certo, alla radice potevano esserci trappole di vario tipo, ma sarebbero stati loro contro l'edificio, una prospettiva meno spaventosa rispetto all'affrontare shinobi sconosciuti. C'era da dire che stava pesantemente sottovalutando il numero e la potenza delle trappole che avrebbero potuto trovare in quei labirinti. Ma Raizen avrebbe dato un clone ad ognuno di loro! Solo... non come si aspettavano. Dopo un'immensa dimostrazione delle potenzialità del loro Hokage, moltiplicatosi chissà quante volte creando un'immensa folla di giganti (dal basso del suo metro e sessanta, Youkai si sentiva un bimbetto), che, veloci così com'erano apparsi, sparirono ad eccezione di uno per ninja. A detta di Raizen, quei cloni sarebbero stati ben poco utili ai presenti, se non per trovare gli ingressi della radice e forse orientarsi un minimo al loro interno. Il labbrino sporgente di Youkai indicò un sincero disappunto, aspettandosi che il vero Hokage gli avrebbe fatto compagnia. Certo non poteva aspettarsi che facesse compagnia a tutti (e se lo avesse conosciuto un poco di più, l'originale sarebbe comunque andato a far compagnia alla bella Kiyomi. O forse no, se avesse conosciuto lei ed il suo carattere.). Salutò il clone con un piccolo inchino. Salve signor clone. Io sono Youkai. Yoooouuukai. Scandì il suo nome, dato che secondo Raizen stesso quei cloni erano un po' duri di comprendonio. Al momento di partire, il rosso lo prese per mano, pronto a farsi portare al suo ingresso. Avrebbe chiacchierato un po' col clone stesso, chiedendogli della sua giornata e parlando della propria, passeggiando allegro.
     
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    L'inizio della Ricerca


    -II-






    Stava seduto nel suo trespolo, il rimasuglio di una colonna che sosteneva un edificio sulla cui funzione non aveva indagato, ma considerando quanto fossero rare era probabilmente un edificio di rilevanza o addirittura un tempio.
    Incredibilmente poco sotto di lui, la colonna era infatti alta poco più di un metro e mezzo, la prima ad arrivare fu Kiyomi.
    Raizen la seguì con lo sguardo fino a che non gli si fermò davanti, e già si aspettava qualche lagna sul posto, o sul modo della convocazione o sull’umidità dell’aria troppo alta o troppo bassa che le sue sopracciglia si stavano aggrottando preventivamente… ma inutilmente.
    Incredibilmente la kunoichi non sembrava in preda al solito cataclisma ormonale e si sedette ad aspettare gli altri dopo un semplice saluto, Raizen non potè che agitare la mano leggermente inebetito.
    Riuscì a fare la sua breve introduzione senza alcuna interruzione, cosa che più di una volta lo portò a guardare mestamente Kiyomi, sicuro che potesse essere solamente un bluff per potergli fracassare le palle di sorpresa quando meno se lo aspettava, ed invece solamente un’educata domanda.

    Almeno altri due Kiyomi, e con un controllo ancora superiore si può arrivare a delle variazioni che potrebbero farne sviluppare ulteriori, o quantomeno sfumature abbastanza significative da farli sembrare tali.

    Non ci furono altre domande, tranne quella di Youkai che ottenne come prima risposta un sospiro, di cui evidentemente non venne colto il vero significato vista l'insistenza.

    No Youkai, niete a riguardo di ciò che speri.
    Il clan ai tempi era dato per disperso ed estinto, e la ricerca esterna non era compito della radice.


    Il trio fu libero di partire, se dopo qualche minuto per una ragione o per l’altra fossero stati in grado di vederlo avrebbero notato che Raizen si era raccolto in una posizione meditativa e che un chakra rosso e luminoso lo avvolgeva come una fiamma placida e sinuosa, in contrasto col suo spirito iracondo.
    I ninja ed i cloni avrebbero camminato per qualche metro e poterono notare che ogni tanto i cloni, confusi, si sarebbero fermati come a voler cedere il passo, ma nessuno dei ninja prese l’iniziativa.



    [Kiyomi]

    All’ennesima fermata il clone si sarebbe guardato attorno per poi rivolgersi alla kunoichi.

    Quindi?
    Che si fa?
    Qualche idea?
    Bisogna provare a cercarli i passaggi non penso ci siano delle indicazioni per arrivarci.


    Chiese serafico.

    La zona è praticamente inesplorata quindi anche io ho pochi punti di riferimento.



    [Youkai]

    Il clone resse il siparietto di Youkai fino a quando questo non gli prese la mano, che si ritrasse rapida rifilandogli uno scappellotto, non fu doloroso ma di sicuro non ebbe problemi a spostargli la testa di qualche centimetro.

    Ma cammina tonto.
    Che ti presenti a fare?
    Ho i ricordi dell’originale!
    Piuttosto, decidi dove andare, neanche io ho mai esplorato la zona quindi non so dove potrebbero trovarsi gli ingressi.


    Avrebbe quindi atteso delle proposte.



    [Satoru]

    Satoru come Kiyomi pareva già aver imparato qualche controllo del chakra, cosa che non potè che rendere Raizen più sereno riguardo la preparazione dei suoi shinobi.

    Beh, ne abbiamo altri due, devi scegliere se imparare a spaccare meglio le cose oppure respingerle.
    Ti direi respingerle, per spaccare ci sono un sacco di altri modi.


    Senza ulteriori indugi si sarebbero poi diretti verso la direzione indicata da Satoru, ma per quanto il ninja si concentrasse parevano non esserci stranezze, la pioggia era finita da qualche giorno e l’acqua pareva non scorrere lungo particolari anfratti ne tantomeno nelle tubature inutilizzate ormai da anni.

    Mhhh, ti chiami Satoru, vero ragazzo?
    Io lo vedo che ci metti tutto te stesso ma non credo che ad orecchio andrai lontano, di certo non se provi ad ascoltare alla cieca.
    Non sei mica un pipistrello con il radar.
    O provi quantomeno ad avvicinarti a qualcosa dove potresti trovare particolarità oppure dalla distanza non trovi niente.


    Niente di rimarcabile infatti poteva essere denotato, le percezioni erano una di quelle cose che il clone conservava intatte, e le aveva sicuramente più affinate di Satoru, se lui non percepiva nulla era complesso che ci fosse qualcosa da parcepire.

    Dovremmo provare in luoghi un po' più appartati magari, siamo in mezzo ad una via dopotutto.
    Nel senso, nessuno nasconde qualcosa in mezzo al nulla, anche se di proposito.
    Chessò, uno mette una botola in mezzo ad un deserto, sarà sempre sotto ad un cactus particolare, o un sasso, o dove si incontrano due ombre in un momento della giornata particolare.


    La ricerca non sarebbe stata semplice, però erano ninja, pensare come tali per loro non sarebbe stato difficile.



    Perdonate la scarsa chiarezza nel post precedente!
     
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    Nuovo Addestramento

    Serata Noiosa


    La ragazza di Oto rimase buona ad aspettare che il resto dei ninja convocati arrivassero al punto di incontro, mentre l'Hokage era lì seduto non lontano da lei, che cercava di carpire i suoi pensieri; in circostanze normali, Kiyomi avrebbe sicuramente iniziato a lamentarsi e a stancarsi di quella situazione, ma la sua testa era de un'altra parte, quella sera. Mentre rigirava un suo kunai tra le mani, arrivarono infine 2 ragazzini, ed a quel punto Raizen iniziò la sua spiegazione.
    La parte più divertente di quei 10 minuti fu il momento in cui giunse l'ultimo ninja invitato, un curioso ragazzo mingherlino, il classico bambino che ha sempre sognato di fare il ninja e stava vivendo il suo sogno, a detta di Kiyomi; probabilmente uno di quelli che sarebbe morto giovane. I loro sguardi si incrociarono, e, come le era già capitato di vedere centinaia di altre volte, il giovane rimase imbarazzato nel vedere cotanta bellezza, ammutolendosi mentre chiacchierava col suo amico e lasciando la donna con una vaga sensazione positiva che le risollevò il morale, già comunque alto. Non era una novità che qualcuno la squadrasse in quel modo, ma un molto probabile rigonfiamento nei pantaloni era meglio di qualunque altro complimento potesse ascoltare, motivo per cui si lasciò scappare un lieve sorriso compiaciuto ed uno sguardo furbetto per ciò che le passò in mente di fare.

    ...

    Per sua sfortuna non ebbe una risposta chiara alla sua domanda sui tipi di utilizzi del chakra, perchè come al solito Raizen stava...Raizineggiando. Quest'ultimo, dopo aver assegnato ad ognuno dei presenti uno dei suoi cloni, disse a tutti di iniziare le ricerche per trovare l'ingresso segreto della Radice; Kiyomi aveva sentito parlare di quell'organizzazione e le voci che correvano su quel lato del villaggio erano molte, ma non vi era mai stata.
    A quanto potè constatare muovendo i primi passi in quelle strade deserte, non c'erano altro che vecchi edifici abbandonati, la maggior parte dei quali in rovina, senza contare quelli completamente crollati. Un luogo decisamente tetro e silenzioso. Il suono dei suoi tacchi sul duro selciato rimbombava tra le fredde pareti, e nonostante la ragazza tentò di impegnarsi nel cercare qualche indizio su dove potesse trovarsi questa famosa entrata, era chiaro che non sarebbe stato per niente facile e la ricerca sarebbe potuta durare molto a lungo; e sarebbe sembrata ancora più lunga se avesse dovuto farla tutta con Raizen al suo fianco.
    Dal suo punto di vista era un tipo intelligente e a tratti raffinato, ma quella sera era troppo di buon umore e lo avrebbe trovato soltanto palloso. Aveva voglia di divertirsi e non lontano da lei c'era ancora il tipetto rosso di poco prima, niente di meglio per mettere in atto la sua idea di poco prima ed andare a presentarsi.
    Se il Raizen-clone avesse fatto domande, Kiyomi avrebbe continuato a muovere lenti passi uno dopo l'altro, rispondendogli con tutta calma. Ho voglia di un po' di compagnia e tu sei...bè, un po' barboso.
    Se avesse protestato ancora, la ragazza si sarebbe fermata e non si sarebbe risparmiata in scuse e motivazioni di ogni tipo, ma sempre con tono calmo. Oh senti, se tu volessi potresti perlustrare questo luogo come ti pare e piace con i tuoi cloni, invece lo fai fare a noi. E' chiaro che vuoi farci fare esperienza sul campo e io voglio collaborare con un altro ninja, mi sto comportando bene, quindi le tue proteste non hanno senso. In fondo che male c'è, più occhi abbiamo e meglio possiamo cercare. Se alla fine fosse riuscito a convincerlo, si sarebbe quindi avvicinata al ragazzino rivolgendogli un lieve sorriso, mentre il suo vestito ed i suoi capelli brillanti ondeggiavano tra la leggera brezza autunnale.
    Ciao. Kiyomi Saito, piacere. E tu sei...? Anzi no, lasciami indovinare. Ti chiami...Kuzo. Anzi no, Chu...Chubeka. Hai la faccia da Chubeka, è giusto?
    Alla fine delle presentazioni, l'otese gli avrebbe porto il gomito per lasciare che lo afferrasse. Allora...ti va di svolgere insieme a una ragazza questa missioncina? Sembri un tip sveglio, magari avremmo più possibilità in 4 e potremmo cercare meglio.
    Ad una richiesta simile, era alquanto improbabile che il giovane rifiutasse, ormai era già cotto di Kiyomi, ed una volta che si fossero avviati insieme, dopo un primo sguardo in giro, l'otese avrebbe proposto di controllare una panetteria dall'altro lato della strada, facendo leva sulla motivazione che un negozio di copertura sarebbe potuto essere un buon posto per nascondere l'entrata segreta della base di un'organizzazione militare. O almeno così credeva.
    All'interno, la Saito avrebbe iniziato col controllare i luoghi meno rovinati dalle macerie, spostando, se necessario, oggetti di arredo e lastre di cemento. [Forza]
     
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    Stupidi scherzi


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    Come se potessi cascare in uno scherzo del genere. Sbuffai mentre camminavo verso l'amministrazione del villaggio della foglia. Qualcuno aveva mandato un simpaticissimo biglietto di convocazione da parte di Raizen per farmi eseguire un addestramento sul charka. A me, coi Genin... sì certo!
    Entrai nell'ufficio amministrativo dive oramai passavo gran parte del mio tempo e mi diressi verso la segretaria. Ehy, qualcuno qui si prende gioco del tuo lavoro, guarda questa! Poggiai sulla sua scrivania il biglietto in questione indicando il simbolo ufficiale su di esso. E sono pure bravi, guarda questo, pare vero.
    Ma... Tora san. Provò a ribattere la donna. No no, non c'è bisogno che ti scusi, so che non è colpa tua, mica sono qui per farti una ramanzina, solo per fartelo presente. Così, senza dare la possibilità di conversazione, mi congedai per dirigermi nel io ufficio e dedicarmi al mio lavoro da consigliere.

    [...]

    Il giorno seguente lo avevo di riposo, un'evenienza di certo strana. Raizen mi ha tolto gli impegni amministrativi per oggi, che gentile, magari vuole farmi recuperare un po' di sonno. Pensai mettendomi comodo tra le coperte. Beh, allora sarà meglio non deluderlo, giornata di riposo a noi due!
    Nemmeno il tempo di concludere quel pensiero che udii un forte bussare alla mia porta d'ingresso. E ti pareva? Mi misi la maschera della tigre e mi diressi ad aprire per trovarmi davanti proprio il decimo. Raizen! Esclamai sorpreso. Cosa ti porta qui?
    Inutile riferire la ramanzina che seguì nei minuti successivi, non è di certo roba adatta al pubblico.

    Andiamo, sembrava chiaramente uno scherzo! Provai a discolparmi seguendo quello che si era rivelato essere il clone del Kage al luogo prestabilito per l'addestramento. Va bene che sei un tipo funzionale, però dai! Sbuffai un paio di volte, oramai ero talmente abituato alle sfuriate di Raizen che la cosa che più mi scocciava era il non potermi godere la giornata di riposo che già mi ero pregustato.
    Ascoltai le indicazioni per la missione del momento: sembrava una facile ispezione nei vecchi territori della radice. Te lo ricordi? Dissi nostalgico al clone del Kage. La prima missione che mi ha portato a farmi notare da te è stata proprio legata alla radice!
    Arrivammo quindi al luogo prestabilito, una parte del villaggio oramai abbandonata da tempo; i miei compagni per quel giorno si erano già avviati per le loro strade e l'unico che trovai fu proprio il Raizen originale in meditazione.
    Insomma, che vuoi che faccia nel dettaglio?
     
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    Addestramento sul Campo


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    Per un momento il genin si guardò indietro notando che il kage originale si era accomodato sui resti di una colonna spezzata cominciando a meditare circondato da chakra rosso.

    Che strano chakra rosso...

    [...]

    Il Raizen clone spiegò come ci fossero altri tipi di chakra e chiese all'allievo momentaneo quale preferisse imparare in tale occasione consigliandone. Satoru ci pensò brevemente decidendo di seguire il prezio consiglio ricevuto.

    Preferirei respingere le cose al momento. Grazie.

    [...]

    L'idea iniziale del ragazzo come sottolineato anche dal sensei copia si rivelò sbagliata e piuttosto superficiale infatti sarebbe stata la via più facile da seguire. Grazie alle parole del gigante della foglia, fortunatamente abbastanza prodigo di consigli, il diciannovenne ebbe un intuizione diversa e probabilmente migliore ma anche vincente?

    L'hokage 1 ha parlato prima di una sorta di guerra architettonica...Poi di particolarità magari e questa la soluzione? Bhe posso soltanto provare.

    Grazie. Ancora copia-sama forse ho capito o almeno spero.

    Così il giovane decise di concentrare la sua attenzione su particolari architettonici che in un qualche modo spiccavano o potevano attivare l'attenzione o essere diversi dalla solita Konoha. Osservando con attenzione si sarebbe soffermato su colonne che potevano proiettare ombre o essere poste in punti inutili; archi; muri fuori posto; insegne storte; alberi innaturali; pilastri senza senso. E ogni volta si sarebbe avvicinato a guardare da più vicino...Controllando anche vicoli e stradine.


     
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    Segugio


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    Raizen fu in grado di prevedere la sua domanda (ammirevole, ma abbastanza semplice quando viene ripetuta giornalmente ad ogni occasione possibile), distruggendo le sue speranze di trovare qualche indizio sul suo conto. Ooohw... Va bene. Diede un calcetto al terreno, sconsolato, per poi dividersi con i vari cloni alla ricerca di uno degli ingressi.
    Il suo clone doveva essere uscito un po' male, perchè sembrava piuttosto rabbioso. Ricevette un sonoro coppino, che per Raizen non era che una carezza, ma avrebbe scosso il cervello di Youkai per benino. OWIE! Mi scusi, mi scusi. Si massaggiò nel punto colpito, chino e sconsolato per essere appena stato sgridato. Si guardò attorno, osservando il viottolo in rovina di fronte a sè. Le macerie erano tutte annerite dal tempo, alcune ancora contenevano alcuni ricordi abbandonati dei vecchi proprietari. Cercò di immaginarsi com'era la zona un tempo, ricca di vita. Alcuni edifici un tempo dovevano aver un color rosso fuoco, le tracce a terra mostravano i resti di alcune lanterne che decoravano gli ingressi, illuminando la via di notte. Fortunatamente non disse nulla al clone, che poteva immaginare fosse concentrato sulla missione, e non sgridarlo di nuovo. Il suo puntare il naso per aria però lasciava intendere che la sua mente era altrove, ad immaginarsi come membro di uno di quei clan.
    Sarebbe presto stato interrotto dall'arrivo di Kiyomi, la donna di prima, arrossendo nuovamente alla sua vista, soprattutto per la figuraccia precedente. Si preparò ad incassare un secondo coppino, ma la donna al contrario si mostrò estremamente cordiale, presentandosi a lui. Ricambiò i suoi tentativi con un sorrisetto allegro, scuotendo la testa. No, mi dispiace. Mi chiamo Youkai. Ma sono sicuro che con un po' di allenamento potrebbe diventare una bravissima veggente! Un po' se la immaginava, a prevedere il futuro davanti ad una sfera di cristallo.
    Ricevette un incredibile complimento, che gli fece luccicare gli occhi emozionato. Grazie signorina!! Strinse i pugni, mettendosi sull'attenti emozionato, quasi fosse stato l'Hokage stesso a fargli i complimenti. Non era molto abituato a sentirne, vista la reazione. Quando gli venne offerto il braccio ci si aggrappò senza pensarci due volte, annuendo vistosamente. Sì! Non la deluderò, Kiyomi-san! Era una questione d'onore ormai. La sua tutrice gli aveva insegnato ad essere sempre cordiale con le donne; con una bellezza incantevole come quella della signorina Saito, non poteva che sciogliersi ulteriormente.


    Che fossero riusciti ad esplorare insieme o meno, Youkai si era finalmente deciso a dedicarsi alla missione. Viste le condizioni delle macerie, iniziò a controllare se ci fossero impronte più chiare, tracce senza troppa polvere, maniglie un po' troppo lucide per l'età che avevano, qualcosa che indicasse che qualcuno era passato di lì molto tempo dopo dei proprietari originali. Dopotutto, se aveva capito correttamente, il luogo era diventato covo della radice dopo esser già stato considerato in disuso, quindi una o più visite nel tempo dovevano aver lasciato piccoli ma evidenti segni di un passaggio insolito.
    Difficilmente avrebbe trovato qualcosa in mezzo alla strada, o di fronte alle vetrine. Certo, esisteva il detto "se vuoi nascondere qualcosa, mettilo sotto gli occhi di tutti", ma era anche vero che c'erano più ingressi, ed era probabile che la maggior parte fossero ben nascosti nella parte più interna degli edifici. Sarebbe entrato, a passo lento ma pesante, cercando di sentire se il pavimento faceva un rumore diverso a seconda di dove passava. Alzò ogni tappeto che trovò, ispezionando inoltre le tracce di passaggi altrui che aveva cercato anche all'esterno. Era sicuro che i laboratori si trovassero sottoterra, perciò si concentrò solamente sul pavimento, andando ad esplorare anche le cantine, dirigendosi più in basso possibile. Era sempre stato piuttosto bravo nel rintracciare indizi: se era vero che un tempo poteva esser stato una spia, aveva probabilmente ancora qualche istinto presente del suo vecchio lavoro.

     
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    Un Passaggio Ciascuno


    -III-






    Erano passati ormai una decina di minuti da quando aveva congedato gli altri shinobi ed il fatto di non essere stato interrotto da Sho iniziava ad innervosirlo, costringendolo ad interrompere la sua meditazione per ripetere il piccolo rito di poco prima.

    Gli sfondo la porta di casa a sto giro, mi tocca sempre andare a raccattarlo.

    Il clone sarebbe partito a passi pesanti verso casa del neo jonin ed era a pochi secondi dall’irreparabile gesto di sfondargli la porta con un cazzotto che questo decise di aprirgliela.

    ERA ORA!

    L’avrebbe mandato a vestirsi per poi cavarlo fuori di casa con lo stesso rispetto che si ha di una chiocciola al sugo.

    Forza, pedalare, che già sei in ritardo!
    Tanto lo so che hai montato la scusetta dello scherzo solo per non dire che arrivavi in ritardo per non far vedere il jonin grande e grosso rimandato sui controlli del chakra.


    Non ci credeva troppo neanche lui, ma avrebbe insistito ad accusarlo comunque prendendosi quella piccola vendetta.
    Camminando spiegò anche a lui ciò che aveva detto agli altri, trovandolo inaspettatamente nostalgico.

    Oddio, non ricordo troppo bene... io non c'ero, nel senso mi hai fatto solo rapporto no?
    Ma non mi pare fosse qualcosa di splendido... come ogni missione dopotutto.


    Ma alla fin dei conti quasi tutte le missioni erano un cattivo ricordo, quindi in un modo forse un po' distorto potevano diventare qualcosa di positivo in persone che, come loro, erano costrette ad estraniarsi dalle sofferenze e dalla morte.

    Comunque, niente di più semplice, devi portarti il mio clone appresso, o meglio, ti seguirà ed in caso ti serva ti aiuterà ad apprendere il controllo del chakra distruttivo casomai potesse servirti.
    Devi cercare gli ingressi alla radice, in questa zona potrebbero essercene, ed ignorarli sarebbe un errore, dobbiamo trovarli, assicurarci che nulla sia stato sottratto e poi sigillarli.


    Niente di più semplice, doveva solo decidere dove andare.



    [Kiyomi]

    Il clone avrebbe pazientemente seguito Kiyomi mentre era intenta a fare… niente.
    Camminava, si guardava attorno, ogni tanto sbuffava, ma di fatto niente di particolare.
    Fino al momento in cui non iniziò a lamentarsi, come suo solito, ristabilendo l’equilibrio che i suoi modi gentili stavano rischiando di infrangere irreparabilmente.
    Il clone tirò un sospiro di sollievo prima di risponderle.

    Dai Kiyomi avevi iniziato bene, non essere pesante... purtroppo non posso, accontentati, è una missione dopotutto, ma visto che il pericolo non è elevatissimo vi do anche qualche dritta per il controllo del chakra, mica devi divertirti.
    Siete in così tanti perché gli accessi sono numerosi, se vi accoppiassi perderei l’opportunità di trovare un' altro ingresso.
    E non posso permettere di lasciare strade non battute, e soprattutto non posso occuparmi di tutto con i cloni, se i cloni fossero la soluzione a tutto avrei un villaggio tutto mio popolato da me stessi, ma hanno dei limiti e non si possono aggirare.
    Quindi, marsh.


    In ultimo si rese conto che la sua precedente spiegazione riguardo il chakra era stata abbastanza sbrigativa, aveva infatti risposto come se a porgli la domanda fosse stato qualcuno che sapeva la risposta.

    Ah, prima son stato sbrigativo, i tipi di chakra sono adesivo, repulsivo e distruttivo.
    Conoscendo il primo immaginerai che il secondo è l’esatto opposto mentre il distruttivo… beh è facile anche quello da immaginare, rende più semplice distruggere gli oggetti.


    Se non lo avesse ascoltato avrebbe alzato gli occhi al cielo, sbuffando come un treno.

    Non amo ripetermi, soprattutto con chi me lo fa fare spesso.
    Prendi la cosa seriamente, se ti va bene in mezza giornata sei fuori.
    Se mi fai girare le palle torni a casa…
    ...rasata a zero.


    Era serio, estremamente serio, così serio che Kiyomi non avrebbe faticato ad immaginare la sua immagine riflessa allo specchio deturpata da un taglio scarsamente professionale che le lasciava qualche ciocca di capelli qua e la.
    Si sarebbero quindi diretti verso un esercizio commerciale, pareva essere una panetteria, non si vedevano molti di quegli esercizi in giro per la città il pane era un prodotto non troppo comune, una buona attività di copertura si disse il clone tra se e se mentre anche lui distrattamente picchiettava qua e la per sentire se c’erano parti vuote nei muri.
    E proprio mentre Kiyomi era indaffarata a spostare l’arredo una delle mensole scivolò leggermente, inizialmente senza alcun segno di disastro imminente, non emise praticamente alcun suono coperto com’era dai lavori di modifica della kunoichi.
    Non resistette però ad una leggerissima scossa causata da Raizen che picchiava nel muro vicino causando il definitivo spostamento della mensola e la conseguenza di 4 pagnotte da esposizione praticamente fossilizzate, dritte sulla testa della mal capitata.

    Ahah!
    Ahahah!
    Ahahahahahahahahah!


    E niente, il colosso sarebbe rimasto a fissarla col dito teso fino ad esaurire completamente il fiato, o fino a quando uno scatto, proprio dove era caduta la mensola, non accennò che qualcosa si era sbloccato.

    Ahaha...mh?
    Hai...ahah… sentito?


    Si sarebbe guardato attorno ma il suono proveniva dalla zona di Kiyomi e lei non avrebbe potuto che correggere Raizen se solo avesse saputo cosa pensava: qualcosa non si era sbloccato, qualcosa si era mosso!
    E continuava a muoversi cercando di liberarsi dal posteriore di Kiyomi che lo teneva bloccato a terra.

    Ma…?

    Il colosso si avvicinò accovacciandosi a terra per capire cosa fosse… una lampada!

    Una lampada!

    Se Kiyomi gli avesse fatto eco avrebbe continuato a descrivere meglio l’oggetto.

    Si una lampada da scrivania, quella a molle!

    Nella confusione riuscì a liberarsi e guardandosi attorno mostrò ai due che al posto della lampadina, per quanto luminoso, avesse un occhio!


    Del tutto preso alla sprovvista dai due prese a saltellare sulla base e senza dare possibilità ai due di inseguirlo si sarebbe infilato nella crepa di un muro grande a sufficienza per lui, ma non per Raizen o Kiyomi, il primo avrebbe potuto passarci un braccio, la seconda con un po' di fortuna una gamba ma niente di più.

    Che.
    Cazzo.
    Era.


    I luoghi abbandonati potevano nascondere più di un mistero a quanto pareva.
    Studiando meglio il buco in cui si era infilata la lampada si accorsero che corrispondeva ad una parete movibile, indubbiamente resistente, ma movibile col giusto metodo.

    E sembra che possa pure portarci da qualche parte.

    Un leggero gioco della parete, normale in tutti quegli anni di incuria rivelò che andava spinta, ma il senso di apertura della porta era senza ombra di dubbio il minore dei problemi, bisognava infatti capire come funzionava la serratura.

    Maledetta lampada, avesse aspettato magari avremmo potuto chiedergli come aprire la porta.

    Non si accorse in un primo momento di star desiderando informazioni da una lampada.

    Mio dio.
    Ne ho viste decisamente troppe.


    Purtroppo la porta non sembrava fornire particolari indizi se non quelli forniti da un utilizzo costante della stessa, ma che il clone riuscisse a fare quel lavoro di deduzione era fuori questione, toccava all'impolverata Kiyomi.



    [Satoru]

    Satori era quello che forse aveva ragionato maggiormente sulle parole di Raizen, fortuitamente lo portarono ad una soluzione poiché quello dell’Hokage altro non era che un riassunto storico di quella zona!
    Senza qualche nozione di strutture non sarebbe comunque stato semplice notare le imperfezioni da lui ricercate, le ombre soprattutto necessitavano di almeno un intera giornata di osservazione quindi sarebbero state da escludere a prescindere.
    Le insegne storte invece erano una miriade, praticamente la ruggine aveva mangiato la stragrande maggioranza dei sostegni, [il quartiere è stato abbandonato da un bel po', siamo intorno al centinaio d’anni] sceglierne uno anziché un altro era praticamente impossibile, tutto attorno a lui era vecchio, dannatamente vecchio.
    Eppure quando andò a verificare l’allineamento di una colonna all’interno di un tempietto diroccato notò che attorno ad essa il pavimento era meno vecchio.
    Venire attratti dalla colonna non era difficile, era l’unica di quelle che reggevano la copertura del tempio ad essere rotta ad un altezza ben superiore a quella della base, cosa strana visto che una colonna, se collassata era proprio in quel punto che cedeva.
    Quando gli fosse stato segnalato il clone annuì.

    Mh… ci sta che ci sia qualcosa li sotto.

    Sotto alla copertura del tempio si poteva notare un piccolo altare, due statue in pietra finemente scolpite rappresentati due tengu sventolavano su una fiamma, la tipica rappresentazione associata alla fiamma della nazione del fuoco.
    Provare a muovere la colonna, sfortunatamente, non diede indizi sul metodo d’accesso, era ben salda nella sua posizione.
    Era però evidente che se il pavimento era rifatto la cosa aveva a che fare col meccanismo che non poteva fare affidamento su quello vecchio e incerto.
    Bisognava capire se la colonna si spostava in qualche modo e come lo faceva.



    [Youkai]

    Dopo aver riportato lo spiritello in carreggiata i due si avviarono per una direzione casuale, Kiyomi sarebbe stata bloccata dal clone che l’accompagnava quindi Youkai non sarebbe stato disturbato mentre fantasticava sulla vita dei clan.
    Il Clone lo lasciò fare per un po', poveretto, dopotutto non doveva essere facile essere lui, sradicato non solo dalla sua casa, dalla sua famiglia, ma persino dagli amici e da qualsiasi cosa che fosse successa prima del suo risveglio, al suo posto nemmeno sapeva cosa avrebbe fatto.
    Non saper immedesimarsi in lui neanche gli permetteva di capire quanto potesse aiutarlo la totale assenza di ricordi, dopotutto si poteva davvero essere tristi per una cosa che non si sapeva di amare?
    O semplicemente per l’assenza di qualcosa di amare.
    Il suo carattere però era mutato, ricordava il cipiglio antipatico che aveva la prima volta che andò a trovarlo all’ospedale, costrinse i medici a rimettergli in sesto il dito medio che gli aveva rotto.
    Forse un tipetto così antipatico non era adatto ad una vita senza appigli e mutare in qualcosa di più sensibile, di predisposto ad amare più che a qualsiasi altra cosa era forse un eccessiva risposta alla necessità di avere qualcosa, che poi la vita gli mettesse davanti qualcosa che accettasse il suo amore o meno sarebbe comunque stato un sentimento col quale ricostruirsi le pareti di un cuore nudo.
    Inspirò gravemente e tese una mano sulla testa di Youkai, per Raizen praticamente qualsiasi umano era piccolo, ma il minuto shinobi aveva praticamente le dimensioni di un adolescente, oltre che la fermezza emotiva.

    Youkai, concentrati adesso, dopo se vuoi ci facciamo un giro qui attorno, mi piacciono i luoghi abbandonati, c’è sempre da imparare e le sorprese son dietro l’angolo, hanno quel non so che di avventura a basso rischio che è sempre un piacere.
    Ma ci penseremo dopo.


    Richiamato al dovere ebbe tra tutti l’intuizione migliore, cercare tracce più che ingressi, e mentre i primi edifici lo lasciarono a bocca asciutta lo stesso non si potè dire dell’unico il cui ingresso mostrava realmente una particolarità: i primi due gradini consunti, poiché esposti alle intemperie essendo fuori dalla linea di gronda, erano marcescenti ma regolari nel loro lento degradare.
    Lo stesso non si poteva dire del piano rialzato al quale portavano, se questi infatti erano stati evitati per paura di lasciare segni dovuti alla loro rottura non era possibile evitare di calpestare oltre loro ed il salto per quanto leggero aveva provocato nel tempo qualche segno marcato in direzione della porta: qualcuno passava da li.
    L’interno dell’abitazione però sembrava essere una normale casa diroccata, con l’unica particolarità che era stata utilizzata come bivacco da qualche barbone… qualche decennio prima.
    Non c’erano ovviamente tappeti visto che il luogo non era stato abbandonato così in fretta ma spostare i vestiti, rigidi come stoccafissi e chiazzati di verdi di chissà quante specie di muschi, rivelarono oltre ad un topo imbestialito per vedersi la sua tana rivoltata all’aria, un incongruenza tra le assi che componevano il pavimento: non avevano lo stesso grado di invecchiamento, dove le altre mostravano solchi del tutto putrefatti, muschi e persino ciuffi d’erba quelli parevano essere congelati ad un leggero strato di muffa grigiastra, uno dei primi parassiti che colpiva le case abbandonate.
    Il clone vi si avvicinò immediatamente.

    Oh, questo era un Senju, non ci piove.

    Sorrise mentre faceva l’affermazione e toccava il legno, la muffa non veniva via.

    Un banale trucchetto, l’invecchiamento è parte integrante della tecnica stessa.

    Anche al tatto si poteva percepire che quello non era legno comune, ben più solido e duraturo persino di alcuni tipi di acciaio inossidabile. La toppa copriva un quadrato di due metri per lato, troppo grande per essere un passaggio, ma giustificato per un innesto che coprisse i lavori fatti per realizzarlo.
    La parte della botola era grande poco meno della metà.

    Dovrò trattenere il fiato per passarci.

    Quello che si poteva notare era la perfezione dell’incastro di quelle assi, una linea c’era ma distinguerla affaticava quasi gli occhi: non sarebbe stato possibile utilizzare delle leve per aprire quella botola, sempre che non ci fosse stato un meccanismo di chiusura che ancora non avevano individuato.


    Edited by F e n i x - 15/12/2019, 15:26
     
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    La radice


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    Casomai potesse servirmi eh? Forse con un discorso del genere il kage poteva fregare qualcuno che non era abituato a collaborare con lui assiduamente ma di certo non me. Come se facessi le cose a caso eh? Va bene, non perdo altro tempo visto il ritardo! Dissi con un sorriso.
    Squadrai il villaggio, o quello che ne rimaneva, attorno a me: case abbandonate, edifici parzialmente abbattuti e assolutamente fatiscenti. Chiesi informazioni al clone di Raizen su dove si fossero diretti i miei compagni in modo da intraprendere una strada alternativa, andare in più di uno a pattugliare una stessa zona sarebbe stato inefficace.
    Intrapresi così una via di quel posto dimenticato cercando di cogliere più dettagli possibili dei vari edifici che mi trovavo ad oltrepassare. Inizialmente entrai in ognuno degli edifici che si affacciavano sulla via che avevo scelto in maniera indiscriminata, ma questo non mi aiutò molto. Scartoffie, oggetti rotti e vestiti polverosi non penso siano indizi utili, tu che dici? Dissi rivolto al clone del decimo. No, direi che così non va bene, non posso andare a caso e sperare che qualcosa salti fuori, devo riflettere. Dovevo pensare bene alla radice, a quello che rappresentava e ciò che stavo davvero cercando. Radice: un'associazione segreta che agisce dal basso, nascosta agli occhi... mmmh... nella missione segreta che ho effettuato in passato contro questa organizzazione tutto ciò si traduceva con la presenza di un rifugio segreto sotterraneo. Anche i racconti di Oboro rivelavano una storia simile, in effetti tutto è appropriato all'immagine della radice. Quello che stavo cercando era nascosto, sì, ma non poteva certo essere invisibile, soprattutto visto lo stato di abbandono in cui versava l'intero posto, ci doveva essere qualche indizio che potevo cogliere.
    Continuai sulla via scelta, ispezionando gli edifici sia dal fuori che dal dentro cercando un possibile indizio, stavolta però le ricerche erano mirate a due principali obiettivi: trovare discrepanze tra l'esterno e l'interno di un determinato edificio e cercare segni di usura particolare di terreno o pareti all'interno di uno di questi.
    Bingo! Erano passate circa due ore dall'inizio della ricerca e finalmente qualcosa era saltato fuori. Lo hai notato? Chiesi al clone mentre con un movimento circolare dell'avambraccio destro indicavo l'interezza del posto dentro il quale ci trovavamo, quello che sembrava essere un vecchio archivio. Vieni. Continuai, invitando il judaime ad uscire. Ora lo vedi? Ci sono circa due metri di differenza tra l'area interna e quella che si può notare da fuori!
    Rientrai di corsa nell'archivio e cominciai a bussare sulle varie pareti fino a quando. Eccola! Esclamai. Dietro questa c'è il vuoto, se è come penso non c'è abbastanza spazio per una stanza intera, ma magari ci sono delle scale che conducono da qualche parte.
     
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    Addestramento sul Campo


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    Satoru si impegnò ad osservare attentamente tutto ciò che secondo lui era utile allo scopo. Ma ben presto tenere d'occhio alcuni elementi si rivelò completamente inutile. Comunque il genin continuò imperterrito e sempre determinato a cercare incurante dei vari buchi nell'acqua.

    Alla fine si ritrovò davanti ad un piccolo tempio diroccato, come fatto in precedenza, concentrò il suo interesse sulle colonne. E questa volte notò, finalmente qualcosa di strano: una parte del pavimento era visibilmente più nuova del resto.

    Ci sarà qualcosa lì?
    Clone-sama il pavimento è strano!


    Subito dopo il ragazzo osservò meglio l'altarino riconoscendo le figure di due tengu una scoperta lievemente ironica, un nuovo gioco del destino? Per il diciannovenne non vi erano dubbi il fato lo aveva guidato proprio in quel lungo però era meglio tenere quella convinzione tutta per se non era saggio farsi considerare un tipo con le rotelle fuori posto.

    Ora la cosa importante era capire cosa fare; Evidentemente ci doveva essere un qualche passaggio segreto e abbastanza probabilmente la colonna, di prima, era la chiave. Quindi il Kusano tentò di muovere la colonna con la semplice forza ottenendo un bel niente. Doveva trovare un qualche meccanismo per aprire il passaggio segreto. Quasi immediatamente Satoru pensò ai due tengu: se erano segno del fato non erano lì per caso. Per prima cosa il genin guardò molto attentamentePercezione 6+3+3=12; le statue e l'altarino per poi cercare di muovere le statue in varie posizioni sia singolarmente sia entrambe, in senso orario, antiorario in somma in ogni modo e combinazione possibile.

     
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    Nuovo Addestramento

    Il solito Raizen


    Come era prevedibile, Raizen non fu disposto neanche per sbaglio a lasciare che Kiyomi si accompagnasse al ragazzetto che aveva visto poco prima, trascinandola nell'ennesima discussione interminabile in cui entrambe le loro teste dure cozzavano una contro l'altra; la ragazza era pronta a sostenere il carattere testardo dell'hokage, specie quando questo tirò fuori inutili scuse sul perchè avesse portato lì i ninja e non facesse tutto coi cloni, cercando di incantarla come era suo solito con tanti paroloni ed il suo tono saccente. Sì, insomma, stava Raizeneggiando.
    Quelle sciocchezze non attaccavano con lei, aveva imparato a conoscerlo, erano anni che ci combatteva e non sarebbe riuscito a convincerla come faceva coi suoi altri sottoposti; in effetti, ora che ci ripensava, mentre l'omone era intanto a blaterare e blaterare, erano proprio degli anni ormai che si conoscevano: sembrava solo ieri che si erano incontrati fuori le mura di Konoha ed era successo quel che era successo, e nonostante i continui battibecchi, ormai ci era abituata; non sapeva spiegarsi il motivo, forse si sentiva semplicemente incapace di arrabbiarsi in quel periodo, ma quei battibecchi erano proprio il motivo per cui continuava a sopportare il carattere odioso di Raizen. Non erano così diversi dopotutto.
    Quindi, marsh.
    ............Va bene, come vuoi. Senza dire altro, si sarebbe voltata e tornò in cerca di un possibile nascondiglio per il quale si trovavano lì, ascoltando in silenzio la spiegazione sugli altri tipi di chakra e sembrando più interessata ad imparare la tipologia repulsiva, a suo dire la più utile.

    Una volta giunti alla panetteria, Kiyomi si mise immediatamente all'opera: Raizen aveva parlato di mezza giornata di lavoro, cosa assolutamente impensabile per un compito che consisteva nel rovistare tra macerie e rifiuti, quindi pensò che prima avrebbe finito e prima sarebbe potuta evadere da quell'inferno disgustoso e polveroso, cercando di far attenzione a non sporcare troppo il prezioso vestito che indossava e a cui teneva molto.
    Il negozio era un vero disastro, ma curiosamente c'erano ancora diverse cose lasciate in giro dai vecchi proprietari, e fu proprio mentre si accingeva a spostare un grosso banco da lavoro, che una mensola poco più in alto cedette, rovesciando ben 4 pagnotte ormai appesantite dal tempo, proprio sulla testa della kunoichi; inevitabilmente, un po' per la sorpresa, un po' per la paura, la giovane donna fece un balzo all'indietro ed inciampò su altro arredamento, finendo inevitabilmente col posteriore a terra. Come se non bastasse, quel pezzo di idiota dell'hokage iniziò a sbellicarsi dalle risate, ma l'otese era fin troppo orgogliosa per assecondarlo o anche solo arrabbiarsi, reagendo in maniera completamente freddo e distaccato. Davvero? Ti basta questo per divertirti? Sei così infantile. Per la prossima volta ricordami di portarti un sonaglino, almeno ti distrai e mi lasci fare quello che voglio. Una cosa ancora più insolita, però, accadde subito dopo, quando il colosso sentì qualcosa.
    Cosa? Io sento solo uno stimolo dal...AAH!!

    Balzando istintivamente lontano da lì, poté accorgersi della strana "cosa" che prese a saltellare in giro.
    AAAAAHHHH!!!! È UN DEMONE, UN DEMONE!! Presa dal panico per la sua natura superstiziosa, si rifugiò dietro le enormi spalle dell'hokage, continuando a sbraitare.
    UCCIDILO! SCHIACCIALO, SCHIACCIALO! PERCHÉ LO FAI SCAPPARE, PORTA JELLA,, UCCIDILO!
    Purtroppo per lei, Raizen non sembrava dello stesso avviso, riguardo quella strana lampada salterina, essendo più preoccupato di scoprire dove fosse andata a nascondersi.
    Chi se ne frega di dove è andato, questo posto è infestato dagli spiriti, porta sfiga, andiamo via. Ma l,uomo, a quanto pareva, sembrava non essere minimamente preoccupato della cosa, al contrario della kunoichi, la quale continuava a guardarsi ossessivamente attorno, con le braccia conserte e visibilmente agitata; da quando era entrata a far parte del mondo ninja, ne aveva sicuramente sentite e viste parecchie di cose bizzarre e che avrebbero potuto impressionare dei comuni civili, tuttavia conservava ancora quella paura per l'occulto ed il.sovrannaturale, specie quando si trattava di spiriti di defunti, motivo per cui lasciò fare al suo compagno di sventure le dovute ispezioni a quella che sembrava una porta scorrevole, mentre questo si chiedeva se avesse potuto chiedere informazioni al.pezzo di arredamento che avevano appena visto scappare nel muro.
    Oh ceeerto, mettiamoci anche a parlare con le lampade, così magari ci invita al convegno sulle lampadine a risparmio energetico.
    Alla fine, il jonin sarebbe comunque riuscito a convincerla a mettersi al lavoro per scoprire come aprire quel passaggio segreto, e sempre più spazientita si sarebbe mossa a tastare la parete attorno alla fatidica entrata segreta.
    Ahh uomini...la loro strategia si ferma al dare pugni contro i muri. Ci deve essere sicuramente qualche pulsante...o una leva...che attivi il meccanismo e apra la porta... Se non avesse rinvenuto alcun indizio o meccanismo, neanche controllando le varie mensole,sarebbe passata a perquisire il resto della stanza, controllando bene soprattutto pavimenti e banchi da lavoro
     
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    III




    I sogni ad occhi aperti di Youkai vennero interrotti dal tocco dell'enorme mano dell'Hokage, che invece di una sberla per l'essersi distratto, usò parole di conforto, comprendendo il suo bisogno di reinventarsi un passato. Il rosso mugolò al tocco, voltandosi verso l'uomo per ascoltarlo e annuendo, approvando la sua proposta. Okaaaaai.
    Raizen non commentò, nonostante dentro di sè fosse soddisfatto nell'aver riscoperto come il ragazzetto sembrasse essere il primo della classe, almeno in quell'ambito. Forse non dirgli niente per il momento era stata la scelta migliore, lasciando che esplorasse i dintorni come fosse un gioco, senza sentir addosso la pressione del giudizio dell'Hokage sulle spalle. Era evidente l'emozione sul suo volto, seppur non eccessiva, nel trovare le impronte che presto lo avrebbero guidato ad uno degli ingressi. In un ambiente sicuro come quello poteva prendere tutto come un gioco, e sembrava gli piacesse parecchio seguire le tracce lasciate da qualcuno. Forse frammenti di un passato ormai dimenticato.
    L'istinto non era sufficiente nel fargli comprendere il perchè di alcune cose, ma il clone era lì anche per quel motivo. Ampliare le sue conoscenze gli avrebbe permesso di diventare un ottimo segugio. Nonostante il gridolino sfuggitogli alla vista del topo, si mostrò dapprima leggermente confuso nel vedere la differenza delle due muffe, illuminandosi dopo averci ragionato su che potesse trattarsi di uno degli ingressi, mascherato. Raizen gli diede la conferma, spiegandogli anche come fosse stato mascherato, insegnandogli qualcosa di nuovo sui senju. Si chinò sulla botola cercandone una maniglia, senza successo. Si vedeva come fosse stata camuffata, ma era estremamente difficile trovarne i reali bordi, l'incastro sembrava fin troppo perfetto. Rimase per un po' accovacciato, cercando prima di tirarne su i bordi con le sue piccole dita, decidendo poi di aiutarsi con un kunai, senza successo. Gonfiò le guance, sbuffando, ricominciando a guardarsi attorno. Mph. Ci dev'essere un bottone per aprirla da qualche parte. Abbassò di nuovo lo sguardo, pensieroso, ricordando il motivo di quella ricerca. O forse il chakra adesivo può funzionare? Può fare una prova lei, signor Raizen? Se funziona poi sarò io ad aprirla con le mie forze, lo giuro! Avrebbe atteso una conferma o una negazione, sia per la sua richiesta che il tentativo in sè, che rischiava di fallire. Non potevano di certo permettere che un qualsiasi shinobi in grado di usare il chakra adesivo potesse aprire la botola così facilmente. Nonostante il suo sbuffo di disappunto, sembrava comunque emozionato. Il gioco si era fatto più difficile, ma non per questo meno divertente. Iniziò a ragionarci su, quieto. Che il meccanismo fosse in un'altra stanza era improbabile, perciò avrebbe ristretto la sua ricerca ad essa. Il primo istinto fu quello di cercare tracce della stessa finta muffa, il senju passato di li poteva aver creato quel passaggio da solo. Forse la muffa non era l'unico nascondiglio. Magari l'interruttore aveva un nascondiglio simile, ma differente. Iniziò a cercare tracce di tarli o, più precisamente, tracce dove questi ultimi non erano passati per niente o quasi. Picchiettò vari mobili e oggetti di legno, cercando differenze nel rumore: il legno senju aveva una durezza ben superiore rispetto a legno ormai rimasto da decenni a marcire, poteva confrontarlo con quello della botola in modo da ritrovare un collegamento. Tracce a terra che indicavano come un certo mobile fosse stato spostato fin troppe volte, che poteva nascondere qualcosa sul retro. Ante dal pomello più lucido e consumato rispetto agli altri di fianco. C'erano diverse possibilità, ma per ora voleva concentrasi su un'unica ipotesi: quella del senju che aveva costruito da solo la botola. Sembrava la più plausibile, meno persone conoscevano il tuo ingresso, meno probabile era che qualcuno parlasse di sproposito a riguardo, proteggendo meglio ciò che vi era nascosto al suo interno.
     
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    Un Granello alla Volta


    -IV-






    Raizen alzò le mani ai dubbi di Sho, come a difendersi dalle sue accuse per quanto goliardiche.

    Nono, davvero, i controlli del chakra vengono usati spesso per proteggere questi ingressi, scoraggiano i tombaroli normali, ma fanno pace col fatto che un vero ninja, veramente convinto, le scassinerebbe sempre e comunque con un po' di tempo a disposizione.
    Conta che quando la Radice era attiva l’unica preoccupazione era agire nell’ombra, uccidere un ninja era semplice, ma un cittadino scomparso da sempre più rogne, non siamo mica ad Oto dopotutto.


    L’esplorazione iniziò sottotono come per tutti.

    No, non penso, anche se c’è una possibilità che lo siano... sai, nascondere le cose in bella vista o cose simili.

    Sho, come gli altri ninja non impiegò troppo a trovare l’ingresso, certo, necessitava del tempo materiale a scovare l’incongruenza strutturale dietro la quale si celava, ma alla fine saltò fuori: un setto murario troppo spesso.

    Si, ci sta.
    Diamo un’occhiata.


    Un’ispezione più accurata rivelò un vuoto nel muro che tuttavia non rivelava una cosa: cosa era necessario al meccanismo per scattare?

    Mmmmmh.
    Questo è sicuramente un ingresso, non ci piove, sempre che non siamo capitati nella casa di un paranoico intenzionato a proteggere i suoi averi.


    Esplorando al meglio la parete avrebbe trovato un'unica depressione, del raggio di una cinquantina di centimetri, ma nient’altro di particolare se non delle strisciate di massimo due centimetri sotto a quella che doveva essere la sezione del muro mobile. Riportando la cosa al Clone questo avrebbe annuito.

    Mh.
    E quindi secondo te cosa dovremmo fare?


    Era un clone, uno di quelli che rientravano nella categoria “lesi” purtroppo oltre condividere le cose a lui note poteva fare ben poco, e li era necessaria una deduzione per quanto piccola.




    [Satoru]

    Satoru intanto era impegnato a scuotere i due piccoli tengu, senza però troppi risultati, solamente se avesse cercato di smuovere la fiamma tenuta dai due tengu si sarebbe accorto della sua particolarità: era magnetica, ma non solo verso il metallo, persino per le sue mani o qualsiasi cosa gli si mettesse vicino entro qualche centimetro di distanza.

    Magnetica?
    Sicuro?


    Avrebbe rincarato il clone se gli fosse stata riportata la curiosa capacità di quel metallo, concentrando un po' le sue percezioni tattili Satoru si sarebbe potuto infatti accorgere che non era magnetismo bensì chakra adesivo ciò che veniva esercitato dalla fiammella, attirando quindi a se le due statuine, di fatto era la fiammella a tenere i tengu e non il contrario.

    Tipo chiave magnetica intendi?
    Carino.


    C’era però ancora una deduzione da fare in merito a quella chiave che ovviamente al clone sfuggiva.



    [Kiyomi]

    La risposta di Kiyomi fu così sorprendente che Raizen indietreggiò stupefatto, come se avesse appena ricevuto un ceffone.

    …davvero?

    Per quanto incredulo però non potè che leggere rassegnazione anziché accondiscendenza, e non era sua intenzione apparire arrogante, non in quella situazione. Era infatti certo che ciò che faceva era per il bene dei suoi shinobi, Kiyomi compresa, e difficilmente si sarebbe potuto dimostrare il contrario, a meno di avere dei pregiudizi a riguardo.
    E pareva che tutti non la vedessero al suo stesso modo.

    Va bene.
    A me non va di apparire sempre come quello che pretende senza mai dare in cambio, ti mostrerò che mantengo sempre la mia parte degli accordi.
    Ricordamelo alla fine di questa storia però, se mi dissolvo insieme agli altri cloni l’originale potrebbe perdersi tra le varie informazioni… senza contare che ogni tanto qualcosina per strada me la Perdo a prescindere.


    I due si sarebbero quindi rimessi a lavoro, Kiyomi soltanto in realtà, il massimo supporto del Clone era preoccuparsi che tutte le parti anatomiche della Kunoichi svogliata non fossero cambiate dall’ultima volta che le aveva viste.

    Comunque si, ci credo che basta questo per divertirmi!
    Le persone non credono mica per nulla che abbia stampato nel DNA il gene del povero e gretto bastardo.
    E i bastardi bastano le sfortune altrui per divertirsi.
    E poi la tua faccia era estremamente divertente, avevo un’angolazione perfetta.


    Andata via la curiosa lampada avrebbe poggiato una mano sulla testa di Kiyomi, rassicurandola.

    Su su, che demone!
    È uno spiritello, quell’oggetto doveva avere un bel po' d’anni sulle spalle.
    Onestamente ero quasi convinto che fossero solo leggende raccontate ai bambini per far trattare bene i loro oggeti.
    E invece…


    Sentendola ancora un po' insicura avrebbe continuato.

    Comunque vai tranquilla, non portano iella, possono al massimo infastidirti o romperti qualche oggetto, ma non portano sfiga.
    Se ti spaventano mentre sei vicina ad un buco e ci caschi dentro non è colpa loro, tipo i gatti neri.
    Se l’originale fosse un po' meno concentrato mi sarei dedicato meglio alla cosa, mi incuriosiscono.


    Chiusa la parentesi riguardo le creature ingiustamente vessate, verso le quali solidarizzava, sarebbe tornato alla sua principale occupazione: guardare Kiyomi che sbrigava la sua parte della missione.
    La parete avrebbe rivelato davvero poco se non un arco di circonferenza più liscio del resto dell’intonaco.

    Si, sembra che qualcosa abbia strisciato in quel punto più di una volta, non un elemento appartenente alla parete però, altrimenti ci sarebbe una guida o qualcosa di simile.
    Non mi sembra sia una questione di pugni però.


    Cosa sfuggiva al clone?




    [Youkai]

    Se non altro cambiando carattere Youkai sapeva dare qualche soddisfazione, ubbidendo senza protestare, un miele in grado di addolcire persino Raizen, abituato unicamente ad obiezioni.
    Il mugolio però gli fece lanciare allo Shinobi un’occhiata alquanto dubbiosa, poteva aspettarselo da un bambino o quasi da una ragazza, ma un ragazzo.
    Sospirò e cercò di eliminare quel pensiero superfluo, venendo distratto da Youkai che perse il suo posto da primo della classe qualche secondo dopo averlo guadagnato.

    No Youkai, non posso farlo, l’originale mi ha lasciato con poco chakra, ricordi?
    Se è la forza a mancarti posso darti una mano, ma per il resto non posso aiutarti, scomparirei.


    Storse la bocca quando lui si lanciò in un’ipotesi di funzionamento della porta, poteva essere condivisibile, ma non con così pochi elementi che il clone non era in grado di connettere.

    Mmmh.
    Credo che prima vada trovata la serratura e poi il tipo di chakra da utilizzare.
    Se ti lanci nell’ipotesi sbagliata rischi di cadere in una trappola, ragiona prima di agire, sempre.


    Una cosa elementare quanto fondamentale, non solamente nel caso delle trappole, ben più preziosa dell’informazione sui Senju.

    Se usi l’adesivo o comunque un chakra sbagliato questa roba può trasformarsi anche in una gigantesca tagliola.
    Quindi giù la testa e cerca la serratura.


    Suggerimento che come in precedenza venne eseguito in breve e senza opposizioni.
    Osservandolo iniziò a credere che il QI di Youkai fluttuasse, da livelli accettabili fino ad arrivare ai livelli di quel tizio a cui qualche anno fa aveva fatto mangiare il suo stesso braccio, menomale era gentile.

    Se non altro ha la giusta combo, fosse stato arrogante avrebbe già avuto un piede nella fossa.
    O un braccio.


    Mhmhmhmh

    Rise tra se e se mentre vagando Youkai trovò un piccolo mobiletto, la parte sottostante ad un lavabo che pendeva a destra a causa del legno marcio, contrariamente all’anta sinistra intatta grazie all’arte Senju.
    Interagire con lo sportellino, spostandolo in qualche modo, avrebbe provocato uno scatto nella zona dell’entrata, facendo sollevare leggermente la parte così attentamente incastrata, non era facile osservarlo con la vista, ma al tatto non sarebbe stato difficile.

    Mh.
    Ecco, adesso puoi provare a fare qualche ipotesi.


    Appurato che il clone non poteva essere d’aiuto in alcun modo se non con lavori prettamente manuali sarebbe toccato a Youkai fare la sua parte, sperando che fosse il momento dell’ondata buona.

     
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