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Yusnaan.
Nuovo Addestramento
She's in Love (again)
Malgrado alla kunoichi non importasse un fico secco di trovare la sede della Radice, si vide costretta a chiederlo per soddisfare il Raizen-clone, ma quando gli Tsukumogami affermarono di non saperne nulla e che ci fosse un tunnel crollato, la soddisfazione e la gioia di aver finalmente concluso quell'orribile e noiosa missione la pervasero; non sapeva nemmeno quanto tempo ebbe passato a provare ad aprire quella dannata porta, prima di scendere nelle profondità dell'inferno ed aver assistito ad uno spettacolo di cianfrusaglie parlanti. Nonostante tutto, però era lieta di aver imparato una nuova tecnica che avrebbe potuto sfoggiare a breve con l'uomo misterioso, senza dimenticarsi dei suoi nuovi aiutanti.
Perchè al centro di ricerca? Ebbe giusto il tempo di chiedere, prima che l'Hokage la lasciò da sola. Ritrovandosi davanti quelle decine e decine di oggetti che la fissavano, rimase per qualche istante in silenzio, ripensando a ciò che aveva detto loro poco prima; per un attimo ebbe qualche ripensamento, riflettendo sul fatto che magari erano un po' troppi per tenerli tutti in casa, ma...avere una casa autosufficiente avrebbe sicuramente attirato l'invidia di tutto il vicinato ancora di più di quanto già non facesse normalmente.
Bhe...allora andiamo? Dopo il caloroso ed esultante consenso generale, però, la ragazza avrebbe avuto delle ultime disposizioni da dare, vedendo le condizioni pietose in cui vessavano tutti. Bene, ma resterete in giardino finchè non vi sarete lavati tutti, dopodichè farò venire qualcuno per aggiustarvi e rimettervi a nuovo, non potete certo restare in casa mia così ridotti. Immagino ci vorrà un fabbro, un vasaio, un arrotino, un tappezziere...Guardandosi intorno. ...un falegname...un elettricista...santi Kami, quanti siete...va bene, andiamo. Tutti in fila in fila per uno e non perdetevi.Kiyomi non aveva alcuna fretta di raggiungere l'Hokage al centro di ricerca, non avendone compreso neanche il motivo, così, con tutta la calma del mondo, ripercorse il tunnel dal quale erano scesi ed usci dalla panetteria con quella moltitutine di oggetti saltellanti al seguito; se ci fosse stato ancora il Raizen originale a meditare nel punto in cui le aveva assegnato il compito di esplorare quel quartiere abbandonato, l'avrebbe salutato senza troppi convenevoli, proseguendo il proprio cammino verso il centro abitato, attirando sicuramente degli sguardi incuriositi alla vista di quella lunga, lunghissima fila di mobili, attrezzi da giardino, tappezzeria e altro ciarpame vario che saltellava allegramente seguendo la kunoichi.
Tutta trionfante, la ragazza prese la via di casa, avendo ormai ritrovato la serenità e spensieratezza di qualche ora prima, ed una volta arrivati a Villa Kiyomi, anche il chocobo intento a brucare nel giardino piegò la testa in maniera confusa, alla vista di quella bizzarra scena, così come fecero le cameriere e la cuoca della ragazza scrutando dalle finestre, ignare che presto si sarebbero ritrovate senza lavoro.Dopo essersi fatta una doccia, aver ordinato a Shingen di pulire da cima a fondo ogni singolo Tsukumogami ed aver affidato ad Hanako il compito di contattare tutti gli artigiani di cui avevano bisogno per rimetterli a nuovo, la giovane donna si mosse tranquilla, verso il centro di ricerca dove il clone dell'Hokage le aveva dato appuntamento. Non aveva minimamente idea di cosa l'attendesse, ma sperava solo che non sarebbe durato a lungo, avendo dei progetti da mettere in atto. Nel tragitto aveva di nuovo quel dolce sorriso e la camminata quasi saltellante, come se avesse nuovamente la testa tra le nuvole, e quella vista, senza contare il suo nuovo taglio di capelli, avrebbe attirato ancora di più la curiosità del vicinato rispetto agli oggetti animati che camminavano con le proprie gambe.
Arrivata infine allo Shinme col suo sgargiante yukata rosa pesca ed i capelli raccolti con uno grosso fiocco rosso, attese pazientemente che quegli inetti del centro informazioni la conducessero dall'Hokage, ma a quanto pare non prima di volerle far indossare un orrenda tuta anti radiazioni. Giallo? Ma non c'è un altro colore? Posso andare almeno a casa a cambiarmi? Ma a niente servirono le sue proteste, e se avesse voluto incontrare il Kage, avrebbe dovuto sbrigarsi prima che fosse andato via. Incontrato quello che in teoria sarebbe dovuto essere il Raizen originale, non emesse fiato, guardando quelle cavie da laboratorio ed ascoltando gli esperimenti per cui erano utilizzati, senza ovviamente farsi minimamente sconvolgere dallo sfruttamento di quegli animali.
Man mano che l'uomo parlava, la ragazza iniziò ad intuire dove volesse andare a parare e quale fosse davvero lo scopo della sua visita; secondo quanto descritto da Raizen, sostituire il sangue con una specie di linfa avrebbe dovuto aiutare il corpo a rigenerarsi come una pianta, ma quella metamorfosi sembrava essere anche piuttosto pericolosa per alcuni soggetti impreparati. La genin non disse nulla finchè l'Hokage terminò il suo discorso, facendo per andarsene, ma non avrebbe resistito a chiudere lì la conversazione, frapponendosi tra lui e la porta.
Sai che dovresti smetterla di trattarmi come una bambina che non fa altro che starsene col culo sul letto ad aspettare il giocattolo nuovo? Fino ad ora io ho fatto tutto quello che mi hai detto, mi sono allenata, ho imparato 2 controlli del chakra, ho svolto delle missioni per te, ho partecipato ad una pericolosa missione quando ci fu l'attacco di Cantha -nonostante mi sia ritrovata calciata fuori in qualche modo, ma porca Izanami non mi sono tirata indietro-, ho addestrato 2 pippe come vi avevi ordinato e nel frattempo ho fatto costruire la mia nuova casa ed ho aperto un'attività che mi frutta migliaia di ryo e mi tiene impegnata parecchie ore al giorno.
Me ne sto davvero a pancia all'aria a fare la bimba viziata? Non credo proprio.
Avrei voglia di cavarti un occhio? Certo che sì.
Sono passati 3 anni e sono ancora qui, perciò credo di essere anche fin troppo paziente, ma se ognittanto mi salgono i 5 minuti e mi viene voglia di spaccarti l'ufficio, il più delle volte simultaneamente ai miei sbalzi di umori mensili, penso di averne tutto il diritto.
Detto questo, i capelli lunghi mi stanno meglio, ma apprezzo che -nonostante tu voglia trasformarmi in una pianta grassa- per una volta tu mi abbia mostrato che ci sia davvero un progetto in corso. Se non ci fossero state repliche da parte dell'Hokage, la discussione avrebbe potuto davvero terminare, ma Raizen avrebbe potuto notare come, anche se non avesse quasi praticamente preso fiato mentre parlava, il tono della genin non era stato collerico, anzi era più stizzata dal fatto di aver indosso un osceno tutone giallo che la faceva assomigliare al suo chocobo.[2 Giorni Dopo]
E' notte e le strade sono quasi totalmente vuote e avvolte nel silenzio, eccetto per un uomo dall'aria furtiva che si avvicinò con finta nonchalance alla vetrata di un prestigioso negozio, sulla quale vi era l'insegna "Tenshi". Il locale di proprietà della Saito era immerso nel buio e non sembrava esserci nessuno all'interno, motivo per cui l'uomo si mosse rapido verso la serratura, non riuscendola però a scassinare, con sua grande sorpresa; ci mise diversi minuti, ma alla fine, usando il chakra in un certo modo, la serratura scattò, permettendogli di entrare. Nel silenzio più assoluto, camminò a passi lenti attraversando la prima stanza, ma non appena mise piede nella sala più grande, sempre a luci spente, una lama gli venne puntata velocemente al collo, costringendolo a fermarsi. Con voce tuttavia tranquilla, fu lui a parlare per primo.
Bel trucchetto con la porta. Ero tentato di sfondarla. Sei in ritardo Da dietro la colonna alla sua destra, fuoriuscì Kiyomi, vestita di tutto punto e con i capelli nuovamente della lunghezza che tanto amava, tutti raccolti dietro la testa.
Mi sono fermato dagli Yamanaka per fregargli questi. Disse il ladro, tirando fuori da sotto il cappotto un piccolo mazzo di rose bianche. Ohh, come sei carino. Staranno benissimo sulla tua tomba. Ah, quindi avrò una tomba? Troppo buona, io contavo di farti a pezzi e darti in pasto ai porci.In un attimo, la kunoichi tentò di decapitarlo con una delle sue pericolose spade, colpo che l'altro evitò con estrema semplicità e, dopo aver riposto cautamente le rose sul pavimento, iniziò a rispondere ai mortali fendenti della Saito sfoderando la propria katana. In breve, nella penombra del negozio iniziò uno scontro mortale, e suoni di spade che cozzavano tra di loro si sarebbero uditi quasi fino all'esterno. Dopo aver evitato per un soffio di venire privata del braccio sinistro, la ragazza saltò all'indietro ed iniziò a correre sulla parete perpendicolarmente al terreno, estraendo nel frattempo numerosi spiedi con una mano e facendoli partire immediatamente verso il suo avversario senza che lei si mosse per lanciarli, utilizzando il proprio chakra repulsivo; anche se sorpreso, il ladro evitò con 2 colpi di katana i proiettili in arrivo.
Sbaglio o l'ultima volta non sapevi farlo? Un piccolo regalo del mio amico, l'Hokage. Rispose, prima di fiondarsi nuovamente su di lui e fermarsi un attimo prima che entrambi si decapitassero a vicenda. Sembri molto intima col tuo amico, l'Hokage. Geloso, signor Yuki? Altri 2 colpi di spada e si ritrovarono nuovamente in stallo. Devo passare da lui, un giorno di questi. E ripresero a tentare di uccidersi a vicenda.
Quando qualche mese prima, quel ladro si infiltrò per la prima volta di notte, nel negozio della Saito, non immaginò che Kiyomi a volte rimanesse nel suo laboratorio a fare le ore piccole, ritrovandosi dinanzi una agguerrita kunoichi, ma pur sempre più debole di lui; una volta sconfitta e sbeffeggiata, le sfasciò impunemente una vetrina, ripromettendo di tornare a derubarla, e da quel giorno, ogni 3 settimane Kiyomi si faceva trovare in quel luogo per dei combattimenti che diventavano più lunghi via via che lei diventava più forte ed abile. La ragazza non sapeva molto su di lui, ritrovandosi a parlare molto poco mentre entrambi provavano a staccarsi la testa a vicenda, e nessuno aveva mai osato trattarla in quel modo, eppure, ogni qual volta quell'uomo andava via sfasciando qualcosa all'interno del negozio come dispetto per non essere stata abbastanza brava da fermarlo, tornava a casa zoppicando ma col sorriso..