Una giornata Turbolenta

La mattinata non sembrava voler migliorare, ed orario di punta, le persone continuavano ad andarsene e ad entrare in un moto senza apparente fine, senza contare le difficoltà che stavano affrontando i Ryuu nel laboratorio; per lo meno, i cloni nel bar sembravano essere in grado di gestire i clienti uno dopo l'altro, fino ad arrivare ad un giovane ragazzo che ordinò un Ryuu-mochi.
Certo, me ne è rimasto qualcuno. Gli rispose il clone, mentre si allungava nella vetrina per prendere uno dei pochi mochi rimasti, quando un altro clone si accinse a passargli dietro con un vassoio che per poco non fece cadere, nell'urtare il Ryuu che stava servendo il giovane studente.
Fai attenzione, non c'è spazio per 2, qui dietro! Scusa, devo correre in cucina! Ma non fece in tempo ad arrivare alla sua meta, che la porta della cucina venne spalancata di colpo da un altro clone, [Colpo] prendendola inevitabilmente in piena faccia [Resistenza] e sfaldandosi inevitabilmente. Ecco altri doriya-...oh! Il vassoio che aveva in mano, urtando contro la porta anch'esso, si sarebbe ritrovato sparato in aria, fatalmente proprio in direzione del ragazzo che attendeva di essere servito. Il giovane, avrebbe visto arrivarsi addosso il vassoio con tanto di teiera, tazza e cucchiaio sporchi [Oggetti in Arrivo], e se non avesse avuto i riflessi tanto pronti da evitarli o bloccarli, si sarebbe ritrovato con un bel bernoccolo e forse qualche livido.
Se lo studente avesse fatto uso delle proprie doti atletiche imparate in anni di accademia, non gli sarebbe stato difficile evitare l'impatto, ma in qualunque modo avesse agito, al clone che gli aveva intanto preso il Ryuu-mochi, non sarebbe passata inosservata la sua agilità tipica di un ninja, iniziando col fargli una emozionata proposta dopo essere rimasto un paio di secondi in silenzio ad osservarlo. Ehi! Ma tu sei un ninja? Sei uno studente, giusto? Il genin non ci avrebbe messo molto ad identificarlo come tale, in quanto se fosse stato un diplomato, avrebbe sicuramente indossato la sua targhetta metallica con lo stemma di Kiri, tanto è vero che Ryuu se l'era tolta soltanto per evitare che si sporcasse, una abitudine comune a qualunque shinobi.
Che Akuraguri avesse risposto o meno alla domanda, Ryuu avrebbe proseguito col parlargli, visibilmente eccitato all'idea di aver forse trovato una soluzione ai suoi problemi.
Oh, senti, io mi chiamo Ryuu. Non so se hai notato, ma oggi sono solo qui e avrei un disperato bisogno di aiuto. Ehm...se accetti posso darti qualche dritta per aiutarti a superare il tuo esame. E guarda, ci aggiungo anche una lezione sul controllo dei cloni acquatici; come puoi vedere, i miei non sono semplice roba da studenti. Anzi, tutte le lezioni che vuoi, senza problemi. E puoi tenere il mochi gratis.
Va bene, dai, seriamente, avrei davvero bisogno di una mano, per un'oretta al massimo. Ma le offerte che ti ho fatto sono comunque valide. Che ne dici?
Il genin, mentre l'altro clone si accingeva a asciugare i resti del fratello appena evaporato, avrebbe accolto con grande entusiasmo una risposta positiva da parte dello studente, non risparmiandosi di ringraziarlo più volte, in quel caso, e portandolo immediatamente nel laboratorio. In caso di una risposta negativa, invece, si sarebbe scusato per l'impertinenza mostrata, consegnandogli il mochi senza scomporsi e ringraziandolo ugualmente per aver scelto loro come pasticceria, ammettendo che in fondo fosse comprensibile non accettare e che avesse avuto le sue ragioni.

Non appena il clone gli aprì la porta del laboratorio, Akuraguri si sarebbe trovato difronte ad uno spettacolo ben più confusionario di quello del bar: 3 Ryuu erano intenti a cucinare ed impastare dolci, uno a lavare montagne di roba al lavello sotto la finestra, un altro a portare ingredienti e utensili puliti ai 3 impegnati a cucinare, ed un altro ancora impegnato ad asciugare il pavimento inspiegabilmente bagnato.
Tutti quanti si sarebbero voltati a guardarlo, mentre il clone che lo aveva portato lì lo avrebbe presentato.
Ragazzi, lui è uno studente dell'Accademia, ci darà una mano per gestire un po' questo casino. Non c'erano dubbi che tutti quanti avrebbero accolto molto esultanti la notizia.
Ottimo! Io sono l'originale, tu come ti chiami? Originale?! Ma se ti ho creato io. E io ho creato tutti e 2, quindi state zitti. L'ultimo Ryuu a parlare si sarebbe avvicinato al nuovo arrivato, pulendosi le mani con uno straccio ed offrendogliela in segno di saluto. Ciao, piacere, io sono Ryuu. Dopo un'eventuale risposta, il genin avrebbe proseguito, con tono decisamente felice ma tranquillo. Senti, mi dispiace per la situazione, ma se ti va, avrei bisogno un attimo di una mano qui nel laboratorio. Purtroppo i miei cloni finiscono per sfaldarsi appena si tagliano o si scottano. E poi avrei bisogno che mi facessi qualche consegna, dove i miei cloni non possono arrivare.
Se Akuraguri fosse stato d'accordo, Ryuu gli avrebbe dato subito un grembiule da indossare e lo avrebbe messo all'opera. Come prima cosa, gli avrebbe chiesto di tirare fuori dal forno diverse placche bollenti, dicendogli di fare molta attenzione e dandogli dei guanti da forno per evitare che si scottasse. Vista la sua giovane età, avrebbe dovuto faticare abbastanza per non rischiare di rovesciare i biscotti e le forme di pandispagna che contenevano, poggiandole una ad una nella rastrelliera, a pochi centimetri dal calore sprigionato dal macchinario.
Dopo aver fatto quello, il genin gli avrebbe chiesto di montare la panna, portandolo vicini ad un bancone e dandogli una frusta da cucina. Lì, il ragazzo avrebbe dovuto versare nella ciotola d'acciaio che aveva davanti 3 litri di panna ed avrebbe dovuto iniziare a sbatterla il più velocemente possibile, e se avesse fatto tutto correttamente, versandoci dello zucchero ognittanto, si sarebbe ritrovato alla fine con la ciotola piena di panna montata, che nel frattempo avrebbe aumentato di molto il suo volume.
In ultimo, lo studente avrebbe posizionare perfettamente viversi tipi di frutti su dei cupcakes che un clone aveva decorato con della crema al burro, stando attento a fare un lavoro più preciso possibile, nei punti che gli aveva indicato il Ryuu di turno, ma anche molto velocemente, in quando sarebbero dovuti andare immediatamente in frigo per evitare che il calore della cucina facesse sciogliere la crema.
In tutto questo, i genin lì presenti sarebbero stati sempre molto disponibili e socievoli, soprattutto aperti a qualsiasi domanda Akuraguri avrebbe voluto porgli, ma facendo per primi loro una domanda (l'originale, almeno).
Allora, sei proprio deciso a diventare un ninja? Quando dovrai fare l'esame? Sembri già in procinto di finire la scuola.