Disastri in CucinaCorso Base per Akuraguri

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  1. Pyotr
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    Finalmente, dopo una attesa che sembrava quasi infinita, Akuraguri giunse davanti al bancone e fece il suo ordine. Mentre uno dei cloni o l'originale si allungava per prendere il suo mochi, venne urtato da un'altro che stava reggendo un vassoio, probabilmente dopo aver sparecchiato un tavolo per portarlo in cucina a lavare. Dopo essersi scusato l'altro clone continuò la sua camminatà verso la cucina quando, improvvisamente, dalla cucina uscì un terzo clone che inavvertitamente, colpì il vassoio, facendo volare tutto il suo contenuto verso Akuraguri.

    Il ragazzo, nonostante non si aspettasse certamente di venire colpito nel bel mezzo di una pasticceria, cercò di reagire d'istinto e di riflessi. Avrebbe provato a spostarsi sulla destra, con un movimento preciso di entrambe le gambe, quasi un saltino. Nello stesso tempo avrebbe cercato di evitare completamente l'impatto piegando la parte superiore del suo corpo sempre verso destra, sentendosi i muscoli tirare per lo sforzo. Se fosse riucito a schivare gli oggetti, si sarebbe rimesso in piedi e si sarebbe girato verso il clone, con uno sguardo infastidito, solo per vederlo sciolto per terra. Se non ci fosse riuscito, avrebbe fatto lo stesso, aggiungendo al tutto una grattatina sui punti dove era stato colpito.

    Mentre stava ancora guardando, il ragazzo che aveva preso il suo ordine gli chiese se egli fosse uno studente, domanda al quale, svogliatamente, Akuraguri rispose con un cenno affermativo. Non l'avesse mai fatto. Indatti, in un nano secondo il ragazzo avrebbe iniziato a chiedergli di dargli una mano, dato era da solo in quel locale e che poteva insegnargli qualcosa e dargli il mochi gratis. Non particolarmente interessato a tutte le offerte che gli aveva fatto fin a quel momento, alla menzione del mochi gratis, gli occhi di Akuraguri si illuminarono e il ragazzo, nonstante non avesse voglia di aiutare in nessuna maneria, fissò instensamente il ragazzo e disse

    Senti, io non ho voglia di aiutarti, ma, se mi darai la possiblità di assaggiare tutti i dolci che sono rimasti quando abbiamo finito, allora ti darò una mano. Ci stai ?


    tese la mano in avanti, aspettando la stretta da Ryuu. Se egli avessa accettato la sua proposta, il ragazzo l'avrebbe segiuto nella cucina. Se non avesse accettato, Akuraguri avrebbe aspettato un momento e poi avrebbe detto

    Sai che c'è? Una mano te la do comunque, giusto perchè mi sembri un bravo ragazzo e mi stai simpatico!

    Così sarebbe stato condotto nella cucina e presentato a i restanti cloni che lo accolsero con gioia. Dopo qualche battibecco su chi fosse l'originale, uno di loro si presentò nuovamente come Ryuu e gli spiegò le sue mansioni. Akuraguri ascoltò le istruzione senza rispondere e annuendo leggermente ogni volta, per far comprendere di aver capito. Alla fine, senza parlare si mise al lavoro.

    Per prima cosa, iniziò trasportando delle placche bollenti dal forno ad una rastrelliera. Per fare ciò il ragazzo dovette fare affidamento ad ogni musocolo della sua fibra, con tutta la sua forza e dovette maneggiarlo con cauzione, per evitare che le cose cadessero. Poi prese tre litri di panna e dovette mischiarla, per molto tempo, all'interno di una ciotola, finchè non si montò completamente e diventò liscia e cremosa. Anche per questo lavoro egli dovette spendere tutta la forza che gli rimaneva con le braccia che ormai sembrava si stessero staccando dal corpo.


    Come ultimo lavoro, dovette posizionare velocemente dei diversi tipi di frutti su dei cupcake, facendo attenzione ad essere allo stesso tempo preciso ma veloce, per evitare che la crema si scogliesse prima che fossero entrati nel frigo. Durante questo lavoro, il ragazzo rimase in silenzio tutto il tempo, dato che non era un tipo che parlasse molto, ma rispose velocemente alla domanda posta da Ryuu

    Si si, ho quasi finito. E certo che sono sicuro, ho quasi finito ormai.



     
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