SH X SHFree tra Shinichi Kurogane e Shinodari

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    Free tra Shinichi e Shinodari



    L'acqua della cascata si infrange sul mio capo. La sento scorrere lungo il corpo nudo, gelida come la neve.

    Inspiro.

    I muscoli si gonfiano, mettendo in mostra le cicatrici sulla schiena, ricordi di antiche battaglie. Il fisico atletico non ha nulla da invidiare agli esperti di taijutsu, nonostante io sia un ninja dei Kurogane che di solito non brillano in questo aspetto delle arti ninja.

    Espiro.

    Mi concentro sul Tantien, mischiando le due nature rimanenti del mio chakra: vento e terra. Un tempo avrei potuto richiamare i metalli ma quella capacità mi è preclusa, ormai.

    Uno stridio metallico richiama la mia attenzione, ma tengo gli occhi chiusi. Sento uno schioccare di forbici.

    Ti sei distratto, Shinichi-san.

    Apro gli occhi, dall'altra parte del laghetto Seidou fa scattare le sue falci. Scuote la testa triangolare. Se la luce non si riflettesse sul carapace verde e lui non mi aiutasse con i movimenti persino a me risulterebbe difficile individuarlo.

    Provo a tirarmi su in piedi, ma non ci riesco.
    Che succede? Guardo in basso e le mie gambe incrociate sono diventate nere. Cazzo. Mi porto una mano in mezzo alle gambe. No, quello è apposto, per fortuna.

    Dalla foresta emerge lo scorpione di rame, Shunchu. E' grosso almeno quanto me. Non c'è nessuno nei dintorni. Si direbbe che questo luogo è sconosciuto, Shinichi-san. Come ci avevi detto.

    Annuisco. Si, da quando hanno aperto le nuove terme dentro le mura del villaggio nessuno viene più qui a fare il bagno. Piuttosto...

    Lo stridio metallico, la risata di Seidou, riporta su di lui la mia attenzione. Hai bisogno che qualcuno ti liberi dal tuo impedimento, corretto?

    Annuisco. Quando gli artropodi della tomba di ferro mi avevano annunciato che sarebbe stata dura apprendere a utilizzare il chakra naturale non scherzavano. Specie con la mia... menomazione. Ogni volta che mi deconcentro il chakra naturale viene rigettato dal mio corpo, ricoprendolo di uno strato di metallo nero. Se non ci fossero loro... sarei già diventato una statua di ferro.

    Delle chele schioccano allegre. Otekko, lo scorpione di pirite delle dimensioni di un gatto, spunta da sotto Shunchu. Ah ah ah! Tocca a me questa volta!

    Arriva fino al bordo del laghetto e si ferma. Si sposta a sinistra, e poi a destra, come a cercare un passaggio. Si gira verso l'altro scorpione. Mi porteresti, per favore?

    Ahahahaha Shunchu sbatte la coda a terra due volte Ma certo piccoletto, salta su!

    Otekko sale sopra lo scorpione di rame. Shunchu si avvicina al laghetto e vi si immerge senza grossi problemi, allungando le zampe riesce a restare sopra il livello dell'acqua. Non è che l'acqua causi problemi agli abitanti della tomba di ferro... è solo che Otekko non ha ancora imparato a nuotare.

    I due scorpioni mi arrivano di fronte. Otekko mi salta in cima alla testa, e si muove lungo la schiena. Il pizzicorio familiare un po' di risolleva il morale. Lo sento sgranocchiare il metallo che mi copre le gambe e spero stia attento con le sue chele. Prima o poi vorrei avere la possibilità di fare un quarto figlio.

    Shunchu mi alza il volto con la chela destra Che succede, Shinichi-san? Ti vedo più pensieroso del solito...

    Sbuffo. E' solo che... speravo di riuscirci. Questa volta.

    Otekko si ferma. Io invece spero che fallisci ancora per un po', Shinichi-san. Sei proprio buono, sai?

    Accarezzo lo scorpioncino e gli sorrido. So che lo dice a fin di bene ma... non posso fare a meno di sentirmi un fallito.

    Attendo che abbia finito e mi alzo in piedi. Mi stiracchio gambe e braccia.

    Per oggi è meglio se la finisci con gli allenamenti per il chakra natuale.

    Annuisco. Concordo. La mia mente... non è in un posto felice.

    Allora direi che è il caso di allenarsi. Forza. Vieni qua. E' da un po' che ho bisogno di sgranchirmi il carapace.

    Sorrido. Poso le mani sulla superficie dell'acqua e le uso per darmi lo slancio per un salto [chakra adesivo + repulsivo] e con un colpo di reni atterro in posizione di guardia sull'acqua. [chakra adesivo]

    Mi guardo attorno. Quasi non mi sembra vero che questo luogo sia isolato. Ricordo come, un tempo, con una mia vecchia fiamma di Oto (conosciuta al bordello, vero, ma ci frequentammo sempre fuori dal suo orario di lavoro) venivamo sempre qui. Ed era pieno di gente.

    Adesso invece questo luogo incontaminato giace qui, splendido e meraviglioso. Tutto perché gli otesi han deciso che è meglio farsi il bagno con l'acqua calda.

    Oh beh, almeno posso allenarmi per un po'. Non mi sono mai misurato con Seidou. Dovrò stare attento alle falci.

    Scatto in avanti e sferro un pugno diretto al centro del suo petto. Lui dispiega le ali e mi tira un colpo diretto a tranciarmi di netto il braccio sinistro. D'istinto lo ricopro di roccia [Tecnica del Pugno di Terra] e blocco il suo assalto.

    Continuiamo così per un po', mentre i due scorpioni fanno il tifo. A volte per me, a volte per la mantide.

    Al termine del combattimento sono esausto. Nonostante le mie accortezze Seidou mi ha causato dei tagli sulla schiena, sul petto e sulle braccia. Poco male, non dovrebbe essere nulla di grave. [Varie ferite di entità variabile tra leggera e medioleggera diffuse] Mi immergo sotto la cascata e mi bagno i capelli neri per trovare refrigerio. Esco dall'acqua, i capelli mi arrivano alle spalle.

    Seidou si è fermato a bere dell'acqua. Come sono andato, vecchietto?

    Il carapace della mantide si è ammaccato in un paio di punti, ma nulla di serio. Gli basterà mangiare un po' di bronzo (tra l'altro non gli ho mai chiesto come faccia a procurarselo).

    Non male, giovanotto. Hanno proprio ragione gli scorpioni a riporre così tanta fiducia in te. Il potenziale ce l'hai ma... non capisco perché tu sia così distratto, a volte. E' come... se avessi paura.

    In un certo senso è così... Se diventassi di nuovo un ninja forte, su cui puntare... mi darebbero dei nuovi incarichi. Dovrei stare lontano dalla mia famiglia. Rischiare la vita. E... rischierei di deludere tutti quanti. Di nuovo. Il clan. Il villaggio. Gli scorpioni. Miyako.

    Sospiro. Succede, quando uno si è abituato a fallire, vecchio.




    [Nota: ho fatto un po' di "presentazione", ovviamente sentiti libera di intervenire quando vuoi, anche di interrompere se lo ritieni necessario]

    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:54
     
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    Incontri: amico o nemico?


    Intro



    Una giornata come tante altre. Nulla da eccepire al riguardo. Un po' di sana monotonia riuscivo ancora a sopportarla. In fondo i miei primi anni ad Oto erano stati così burrascosi, che potevo godermi la tranquillità del dolce far niente. In teoria...
    In pratica, la mia posizione all'interno dell'Ospedale era... come potrei definirla?... fluida.
    Il trascorrere del tempo aveva creato una frattura, che avrei dovuto risanare prima o poi. Non sarebbe stato facile, questo lo sapevo fin troppo bene. E i conti in sospeso...
    ...Quelli sarebbero stati ancora più complicati da saldare...
    All'iniziale entusiasmo di essere ritornata, ben presto si era aggiunto un senso di nostalgia, di tristezza. Emozioni che avevo imparato a mantenere sotto controllo... il più delle volte.
    Oggi era così, quel particolare momento in cui i ricordi affioravano e non me la sentivo di riviverli all'interno delle mura del villaggio.
    Avevo bisogno di spaziare, di immergermi in quella natura misteriosa, pericolosa, ma a me cara, che era rappresentata dal “Bosco dei Sussurri”.
    Lasciai il villaggio presto quella mattina. Avvisai alle mura della mia intenzione di allontanarmi alla volta della foresta per l'intero giorno. Keima non era di turno. Peccato. Ancora non mi ero scusata con lui. L'invito a pranzo era ancora valido, dovevo solo trovare l'occasione per avvisarlo.
    Camminai all'inizio senza una meta precisa. Forse perché non volevo dirigermi in quel luogo, non ancora.
    Ko era al mio fianco. Il mio giovane compagno di viaggio: mi era sempre stato accanto in tutti quegli anni.
    Raggiunsi una radura e mi sedetti su un masso, che si ergeva solitario. Il giovane drago mi si acciambellò in grembo.
    Sollevai lo sguardo, osservando le nuvole, che scoorevano in quell'infinità azzurro cielo.
    Attorno a me i rumori della natura, rassicuranti per certi versi. Forse alcuni suoni, portati dal vento, potevano risultare inquietanti ad un udito non abituato, ma sempre meglio del silenzio più assoluto. In quel caso bisognava prepararsi al peggio.
    Il cucciolo sembrava pensarla diversamente. Aveva un'espressione vigile.
    Dovresti goderti questi attimi. Non so per quanto tempo avremo la possibilità di fingere di essere due semplici viaggiatori. Cercai di rassicurarlo, accarezzandogli la testa.
    I raggi di sole rendevano lucenti le sue scaglie azzurro chiaro.
    Ragazza ninja, ma questo non è esattamente un bosco privo di pericoli. Mi fissò con le sue iridi smeraldine.
    Non potevo negare la sua affermazione, però...
    Nessun luogo lo è. Basta esserne consapevoli. Non credere, non ho abbassato la guardia, ma allo stesso tempo non intendo privarmi di questo spettacolo. Non avevo dimenticato l'amore per la natura, che mi aveva trasmesso mio padre, Ryukage Nara.
    Se lo dici tu... Quel commento mi strappò un sorriso.
    Vediamo... Si narra che se dai un calcio ad uno dei sassi, non semplici sassolini, potresti finire all'interno di uno dei laboratori segreti di Orochimaru. Riflettei, cercando di assumere un tono di voce serio, picchiettando le labbra con l'indice destro.
    Davvero? Lo vidi sporgersi ad osservare il masso su cui eravamo seduti.
    Mh... Vogliamo provare? Lo presi in braccio e mi alzai. Se avessi dato un calcio alla pietra non sarebbe finita molto bene, questo lo sapevo, ma potevo spostarla.
    Se ti sollevi in volo, verifichiamo se la diceria sia vera.
    Mi inginocchiai davanti al masso; per mia fortuna non avevo a che fare con un macigno. E lì si che avrei fatto una figura decisamente ridicola, non che quello, che mi stavo per apprestare a fare, non lo fosse.
    Spinsi la pietra facendola strusciare sul terreno erboso. Mi concentrai per non arrossire.
    Dannazione a me e alle mie idee malsane! Imprecai mentalmente.
    Non c'è nulla! Percepii una sfumatura di delusione nel tono della sua voce.
    E' solo una leggenda. Osservai. Omisi, che, in alcuni casi, quella stessa leggenda avesse un fondo di verità. Anni prima con Ledah mi ero imbattuta in un esperimento di Orochimaru, ma si era trattato di un caso fortuito.
    Andiamo Ko, vorrei mostrarti un posto. E' giunto il momento. Commentai con una certa enfasi.
    Camminammo all'interno della foresta, facendoci strada nel sottobosco. Di tanto in tanto prendevo bonariamente in giro Ko raccontandogli aneddoti sulle creature, che avremmo potuto incontrare.
    I rospi allucinogeni? mi fece eco Ko.
    Non rammento il nome scientifico, ma scherzosamente li avevo soprannominati “ipnorospi”, a causa del veleno che secernevano. In tutta sincerità, non ho la più pallida idea se esistano ancora o si siano estinti. Ammisi, mio malgrado.
    Percorremmo il sentiero che costeggiava un corso d'acqua fino ad un ponte. Mi fermai per un istante. Rividi la me stessa del passato appoggiata al parapetto. Un'ombra le era accanto. Non diedi un volto a quell'apparizione: sapevo a chi appartenesse.
    Attraversai a passo lento, lasciando scorrere la mano sinistra sulla mancorrente.
    Era un gioco crudele, mettermi alla prova in questo modo. Cosa volevo dimostrare? Di essere cambiata? Che i ricordi, quei ricordi non mi avrebbero più ferito?
    Dove porta questo sentiero? La domanda del mio compagno, mi riportò alla realtà.
    Conduce ad una cascata. E' un posto isolato. Però merita di essere visto.
    Mancava poco alla nostra destinazione, potevamo udire lo scrosciare dell'acqua.
    Ko, siamo quasi arriv... mi interruppi di scatto.
    Afferrai al volo il cucciolo, nascondendomi dietro il tronco di un albero.
    Che succede? Feci segno al drago di zittirsi.
    Non siamo soli... sussurrai, tenendolo tra le braccia.
    Che facciamo allora? Lo sentii replicare, mantenendo il tono di voce basso.
    Non presi, per il momento, in considerazione la possibilità di tornare indietro.
    Feci cautamente capolino da oltre il tronco. Per un breve istante i ricordi offuscarono la mia vista.
    Kailei... fu solo un sussurro, poi tutto tornò com'era prima.
    L'intruso si era appropriato della polla d'acqua e sembrava godersi la situazione.


    Che bel panorama. Ora capisco, perché volevi venire qui...
    Si, davvero un bel panorama. Mi lasciai sfuggire, notando il corpo muscoloso privo di vestiti.
    Shinny, io mi stavo riferendo al posto. Tu?
    Ovviamente anche io! Mi affrettai a replicare, arrossendo visibilmente.
    Tirai la testa all'indietro e feci lo stesso con Ko. Ma che razza di commenti faceva?
    Lo sconosciuto sembrava non essersi accorto della nostra presenza. Non ne potevo essere certa, solo fare supposizioni. La distanza, che intercorreva tra noi, in teoria doveva essere sufficiente a tenerci al sicuro, soprattutto se quella persona non avesse avuto modo di sospettare di essere spiato.
    Ok, spiato, forse era una parola grossa. Non era nei miei progetti dividere il posto con un nudista, però era il mio luogo. Si, d'accordo non era di mia proprietà ed era raggiungibile da chiunque, però... era il mio luogo preferito.
    Lo era stato... fui costretta ad ammettere con me stessa.
    Pensi sia un nemico? Ma perché il cucciolo doveva sempre interrompere a sproposito le mie fantasticherie?
    Sospirai.
    Non lo so, potrebbe essere un abitante di Oto. Ma non è che al momento abbia un segno distintivo sul suo... Era difficile non ripensare ai muscoli. Insomma, Ko, hai capito! Non è che tutti si tatuino addosso il simbolo di appartenenza al villaggio. La situazione si stava facendo paradossale, al limite del ridicolo. Per non parlare dei commenti sussurrati.
    Mi riaffacciai sempre con le dovute cautele. Sarebbe stato esilarante spiegare il mio comportamento, se si fosse accorto di me.
    Forse si era accorto e voleva vedere dove volessi arrivare. In questo caso non un nemico, oppure si?
    Mi concentrai per studiare l'intruso. Non avendo un nome, scelsi di rifermi a lui con quell'appellativo.
    Molto interessante... osservai a bassa voce.
    Questa volta a cosa ti stai riferendo, ragazza ninja? Ko, fece capolino da sotto la mia testa.
    Al suo chakra, alla sua persona, ma non nel senso che pensi tu. E ai suoi compagni di viaggio. Interessanti e letali creature.
    Eppure non erano stati loro ad attirare la mia attenzione, ma i riflessi scuri provenienti dalla parte inferiore del suo corpo. Dalla mia posizione non potevo essere sicura che non si fosse trattato di un effetto ottico. Socchiusi gli occhi. Che stava succedendo? Avrei dovuto analizzare l'effetto da vicino. Mi ritrassi. Poggiai la schiena contro il fusto legnoso. Era la prima volta che mi capitava di vedere una cosa simile. E sebbene fossi un medico, probabilmente non sarebbe stato molto educato piombare all'improvviso e chiedere la ragione di tale particolarità.
    La curiosità uccise il gatto. Vocina fastidiosa. Io non ero un gatto, per cui...
    Rifeci capolino, questa volta ero intenzionata a mostrarmi.
    Come non detto! Mi nascosi rapidamente. Non sarebbe stato salutare intromettermi in un allenamento con una mantide troppo cresciuta. Come Kaworu sama e le sue tigri. Perfetto! La mia mente stava correndo libera nel vento.
    Avrei atteso.
    Ko, sbircia di tanto in tanto e avvisami quando hanno finito.
    Per carità, sarebbe stata un'ottima idea prendere informazioni sul suo stile di combattimento, soprattutto se si trattava di un avversario. Non potevo dare per scontato che non lo fosse. Però mi sentivo un po' in imbarazzo ad osservarlo.
    Finito.
    Eh?
    Ha finito. Guarda tu stessa.
    Il combattimento non aveva lasciato indenne il corpo dell'intruso.
    A questo punto sarebbe stato il momento giusto per palesarmi.
    Potevo sempre offrirmi di curarlo, accelerando la rimarginazione delle ferite.
    Uscii dal mio nascondiglio, camminando in piena vista, con movimenti lenti, il viso rilassato, senza mostrare alcuna volontà offensiva. Il cucciolo aggrappato sulla mia schiena.
    Salve, sembra che abbiamo un luogo che interessa ad entrambi. Esordii, mantenendo un tono di voce pacato, senza distogliere lo sguardo dai presenti. Nessun inchino per il momento. Non posso fare a meno di notare... mantieni lo sguardo fisso, Shinny... che siete ferito. Se permettete, potrei curarvi. Sono un medico. Terribile, come presentazione.
    Dimenticavo, sono Shinodari Kazekumo, lui è Ko... e voi... intruso... signore? Aggiunsi, quasi un ripensamento.
    Le mie parole erano sincere. Prima di ogni cosa veniva il mio giuramento come medico.
    Ma avrei aiutato un amico o un nemico? Questa era la domanda, che non riuscivo a scacciare dalla mia mente.




     
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    Free tra Shinichi e Shinodari - Post secondo



    Esco dalla pozza e poso i piedi a terra. Seidou ha un po' esagerato. Non dev'essere abituato a lottare con creature di carne e non di metallo. Dovrei avere ancora un paio di tonici nel rotolo da richiamo.

    Passi leggeri. [Percezione 12] Uno shinobi... no, ha un passo troppo aggraziato. Una kunoichi. Alzo lo sguardo. Anche una kunoichi carina. Accompagnata da quella che sembra una lucertola alata. Il passo leggero mi dice che dev'essere esperta, ma è strano che si sia palesata così apertamente. Da quanto mi sta osservando?

    Fa dei lenti passi avanti, l'espressione del viso non tradisce curiosità o stupore (quindi mi sta osservando da un po') ma calma. Come se volesse farsi studiare. Scorro lo sguardo su e giù e noto molte cose che sfuggirebbero ad un occhio meno attento<!-- --> Occhio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi. [Da genin in su]
    (Concentrazione)
    . Non porta coprifronte ma dalla cintura le pende un ciondolo d'argento. Una nota, il simbolo del villaggio del suono. Ha senso, siamo nel bosco dei sussurri dopotutto. Non riconosco la giovane donna, dai lineamenti del viso avrà circa... vent'anni? Gli abiti sono di buona fattura ma comodi, il che conferma la mia supposizione che si tratti di una kunoichi.

    Si avvicina di un paio di passi, mentre io mi avvicino ai miei vestiti. Non ho intenzione di attaccarla, per ora, e mantengo anch'io un linguaggio del corpo calmo e rilassato. Come se non fossi stupito dalla sua intrusione.

    Salve, sembra che abbiamo un luogo che interessa ad entrambi.

    Tiene la distanza, il suo campo visivo comprende sia me che Shunchu e Seidou. Si, decisamente una kunoichi esperta. Che ci sia qualcun altro nascosto tra gli alberi? Non avrebbe senso. Mi avrebbero attaccato prima.

    Sono sopra ai miei vestiti, piegati vicino al laghetto. Mi chino in basso e indosso un paio di boxer. Se devo proprio farmi ammazzare meglio mantenere un minimo di dignità.

    Non posso fare a meno di notare che siete ferito. Se permettete, potrei curarvi. Sono un medico.

    Ora devo ammettere di essere incuriosito. Ma che razza di presentazione è? Cioè questa esce fuori dal nulla, con una scusa campata per aria e dovrei crederle? Facciamo finta di stare al gioco. Non capisco i suoi scopi.

    La guardo fisso negli occhi poi, tenendo sempre l'attenzione su di lei, faccio deviare lo sguardo sulle mie ferite. Buona improvvisazione, devo ammetterlo.

    Annuisco.

    Dimenticavo, sono Shinodari Kazekumo, lui è Ko... e voi...signore?

    Sorrido. Cerchiamo di tirar fuori il buon vecchio fascino.

    Mi chiamo Shinichi Kurogane. Non specifico né la provenienza né il fatto che fossi qui per allenarmi. Nel primo caso è tradita dal mio cognome e nel secondo da come deve avermi osservato, nascosta tra le fronde.

    Otekko, lo scorpione più piccolo, si avvicina alla ragazza portandosi a circa tre metri da lei. Io sono Otekko, piacere. Tende la chela destra, come se volesse presentarsi.

    Lo scorpione di Rame, grande poco più di un cavallo, alza la coda. Il mio nome è Shunchu. E quello è Seidou. Ehi ma... dove si è cacciato?

    In effetti Seidou sembra essersi approfittato del trambusto per sparire. Mi guardo un attimo attorno. E lo individuo. Si trova a circa tre metri alla mia destra, a metà strada tra me e Shinodari. Immobile, mimetizzato con l'ambiente circostante. Schiocco le dita e indico la mantide. Scusatelo, nonostante sia una mantide con molti anni sulle spalle è un po' timido di fronte alle donne. Di ogni specie.

    Seidou si sposta e si porta vicino a me, lasciandosi il lago alle spalle così da poter essere individuato facilmente anche da Shinodari. Deve aver capito che non è mia intenzione attaccare la kunoichi, almeno per ora. Gli do una pacca sulla spalla. Vedi, adesso mi tocca far scomodare la dottoressa Kazekumo. Cerca di controllarti un po' di più la prossima volta vecchio mio. Non sono mica fatto di ferro.

    Seidou volta il capo di 90 gradi verso di me. Mi sta fulminando con lo sguardo. Si, spero anch'io di sapere quello che sto facendo.

    Mi avvicino a Shinodari a braccia aperte, sorridendo e lasciando che un po' di sangue goccioli al suolo dalle mie ferite.

    Ora che la osservo meglio è proprio una ragazza carina. Anche Miyako ha avuto la sua fase con i capelli blu, e devo ammettere che è un colore che mi piace (e che si addice di più a questa ragazza rispetto a mia moglie). Avvicinarmi mi consente anche di annusarla<!-- --> Segugio [1]
    Abile: L'utilizzatore può percepire il veleno tramite l'olfatto: il veleno sarà considerato come furtivo, parigrado l'utilizzatore del veleno. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di percepisce in modo accurato l'odore di oggetti e persone, ottenendo un vantaggio a riconoscere camuffamenti, raggiri o la presenza di materiale tramite l'olfatto. Il riconoscimento di una persona è possibile solamente entro brevi periodi di tempo, oltre i quali, in assenza di precedenti interazioni frequenti o prolungate o particolari motivazioni gdr sarà impossibile avere certezza dell'identificazione[Da chunin in su]
    . Non riconosco un odore di veleni noti. Il che è già positivo. Non sta utilizzando profumi ma non ha un odore conosciuto. L'unica cosa che sento... è un odore familiare. Qualcosa che si beve. Ma certo!

    Buffo, oltre alla nostra predilezione per questo luogo abbiamo anche gli stessi gusti in fatto di the, dottoressa Kazekumo.

    Se non si fosse ritratta ormai sarei stato di fronte a lei, a circa un metro di distanza. Braccia aperte, rilassato e sorridente. Le avrei indicato un masso poco distante, a circa una ventina di metri dal lago e da Shunchu e Seidou. Otekko invece sarebbe rimasto nei paraggi, incuriosito da Ko.

    Mi siedo sul masso e porgo a Shinodari il mio braccio destro. Un lungo taglio si estende dalla spalla fino al gomito, giusto sul lato esterno dell'arto. Non è profondo e se Shinodari si fosse concentrata a sufficienza avrebbe sicuramente notato come sembrasse inferto da una vera e propria arma più che da una falce di un insetto. Il taglio sanguinava ma non sembrava particolarmente grave. [Ferita MedioLeggera + Sanguinamento lieve]

    La ringrazio della sua gentilezza. Posso chiamarla Shinodari? E lei non si faccia problemi e mi chiami pure Shinichi.

    Mentre facevo il provolone, seppur restando sempre concentrato al massimo sulle movenze della ragazza. Se avessi avuto anche solo un dubbio che stesse facendo qualcosa di strano, che esulava dalle arti mediche, non avrei esitato a colpire.

    Mentre Shinodari stava curando la ferita ne avrei approfittato per fare un po' di conversazione, oltre ad un genuino interesse mi sarebbe stato utile per tentare di bucare la sua testimonianza se fosse effettivamente un nemico sotto mentite spoglie.
    Si sarebbe dovuta concentrare sulla cura, sulle risposte da darmi e sul mantenere il proprio "personaggio". Per non parlare della distrazione data da Otekko, che si sarebbe messo a parlare con Ko.

    Ciao... Io sono Otekko. Ah si, mi sono già presentato. Io sono uno scorpione di pirite. E tu? Che cosa sei?

    La curiosità è dovuta al fatto che non esistono animali che non siano artropodi di metallo all'interno della tomba di ferro, un ambiente inospitale per forme di vita diverse da loro.

    Sai che è strano trovarti qui, Shinodari? Pensavo che voi di Oto ormai andaste solo alle terme dentro le mura del villaggio. Per questo, diciamo, mi sono preso alcune... libertà.

    Anche riportare il pensiero alla mia nudità avrebbe aiutato a confondere la ragazza. Attaccandola su più fronti avrei avuto ancora più possibilità di... aspetta. E... se.

    Questa si che è un'ottima idea.

    Se Shinodari si fosse messa vicina a me, come pensavo, avrei fatto in modo ad un certo punto di spostarmi leggermente o avrei aspettato che curasse una delle ferite alle gambe (che avrei sollevato sopra il masso con la scusa di rendere più comodo per lei richiudere la ferita) per metterla nelle condizione di avere dritto di fronte a se il mio basso ventre. In quel momento mi sarebbe bastato concentrarmi su, ad esempio, come potesse essere lei nuda e... il gioco era fatto.

    Lo sai che sei veramente una bella ragazza? Mi piace molto come hai acconciato i capelli. E sei molto abile nelle arti mediche, complimenti!

    Sono curioso di vedere come reagisce la Kunoichi. Ovviamente questa mia tattica di "distrazione" non mi avrebbe fatto abbassare la guardia. E in un certo senso sono anche onesto. La considero sul serio una ragazza carina. In passato non mi sarei fatto nessun problema a farle la corte.

    Forse neanche oggi.


    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:55
     
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    Incontri: amico o nemico?


    II




    Il primo impatto con l'intruso, tutto sommato, non era stato così disastroso... non troppo. Poteva andare peggio, no? Le interazioni sociali non erano state esattamente la mia priorità negli ultimi tempi.
    Eravamo alla fase della raccolta informazioni, quella particolare danza verbale dove si cercava di ottenere qualcosa dall'altro dando il meno possibile di sé.
    L'intruso non sembrava intenzionato a volgere il nostro incontro in uno scontro, almeno per ora, non che questo significasse qualcosa. Nel nostro ambiente era vitale restare sempre all'erta.
    Se l'intruso si fosse dimostrato ostile in un secondo momento, mi sarei inventata qualcosa.
    L'intruso in realtà aveva un nome... Shinichi Kurogane. Aveva dignitosamente coperto una parte delle sue nudità con un paio di boxer. Di questo lo ringraziai mentalmente.
    Il più piccolo, presumibilmente il più giovane tra gli scorpioni, si era avvicinato a me, porgendo una chela per presentarsi.
    Piacere mio, Otekko. Lo salutai educatamente, rivolgendogli un sorriso cordiale. Non gli strinsi la chela, limitandomi ad un accenno di inchino. Non potevo abbassare la guardia. Il piccolino era pur sempre uno scorpione.
    Fu il turno del suo simile dal carapace ramato, molto più imponente del precedente. Shunchu... Non accennai a nessun saluto, intenta a non perdere di vista la sua coda.
    Se avesse abbassato il pungiglione verso di me, sarebbe stato un saluto alquanto velenoso.
    E... cosa aveva detto? Dov'era la mantide?
    Dannazione l'avevo persa di vista. Mi concentrai sui suoni, sul più piccolo rumore ambientale, che mi potesse dare una qualche informazione su dove si fosse cacciato Seidou.
    Ed eccolo riapparire all'improvviso ad un comando di Kurogane. Uno schiocco di dita, beh... ognuno aveva i suoi segnali. La mantide era timida con le donne? E io avrei dovuto credergli?
    Seidou si era avvicinato durante la sparizione. Se non fosse stato richiamato, mi sarei ritrovata un avversario insidioso in caso di attacco.
    Eravamo in stallo. Avrei dovuto rivelargli la verità? Mi avrebbe creduto? Ma non riuscivo ancora a spiegare il malinteso. Non per il momento.
    Per curare Kurogane dovevamo trovarci a distanza ravvicinata, questo comportava perdere di vista i suoi compagni.
    Pur conscia di questo svantaggio, lasciai avvicinare l'uomo. Agiva come se tra noi ci fosse solo uno scambio colloquiale, ma era apparenza, questo non era da mettere in dubbio. Non potevo metterlo in dubbio. D'altra parte era ferito ed aveva bisogno di cure. Era mio dovere. Certo, se alcune domande me le fossi posta prima di sbucare dal mio nascondiglio, non mi sarei ritrovata in questa situazione assurda.
    E potenzialmente letale....
    Kurogane era una continua sorpresa.
    Odore di tè? Aveva percepito la fragranza all'interno del contenitore che mi portavo dietro.
    A questo punto la fuga non era un'opzione da considerare. Mi avrebbe rintracciata con il fiuto.
    Non mi ritrassi, non avrebbe avuto senso, sarebbe stato come ammettere la mia debolezza.
    Sembra che abbiamo alcune cose in comune, Kurogane san; purtroppo mi rincresce di non poter condividere con voi una tazza di tè. Non ho portato l'occorrente. Osservai, cercando di dissimulare la mia crescente preoccupazione.
    Seguii l'uomo verso la roccia che mi aveva indicato, non prima di scoccare un'occhiata eloquente a Ko. Era ancora un cucciolo, non mi avrebbe assistito in combattimento, ma se la situazione fosse precipitata poteva volare fino al gate e avvisare le guardie. In quello scenario, avrei dovuto concedergli tutto il vantaggio di cui sarei stata capace.
    Una visione ottimista delle mie abilità combattive.
    La lesione al braccio destro dell'uomo era particolare. Esaminandola con attenzione, non sembrava essere stata inferta da un attacco naturale della mantide. Una qualche abilità speciale?
    La ferita sanguinava, ma non era complicata da trattare, se qualcuno mi avesse permesso di cominciare.
    Kurogane san, vi posso anche chiamare per nome, darvi del tu e voi potete fare lo stesso con me, ma se volete che vi curi la ferita, dovrei concentrami sull'arto leso. Osservai, sollevando lo sguardo verso di lui. Può anche continuare a parlarmi, però potrei non essere troppo comunicativa.
    Sei uno scorpione di pirite? Forte! Io mi chiamo Ko e sono un drago dei ghiacci. Sei un cucciolo anche tu? Appunto, c'era già il mio compagno di viaggio a parlare al posto mio. E dimmi tu mangi la pirite? E com'è? E' come mangiare gli zaffiri? Si, perché a me piacciono tanto, ma Shinny dice che non devo fare il goloso. Così mi devo accontentare delle pietre semi preziose, ma non sono buone come gli zaffiri e poi me ne dà sempre una manciata minuscola e neanche tanto spesso.
    Naturalmente anche il mio paziente improvvisato aveva deciso di continuare la nostra conversazione.
    Le terme di Oto, dite? No, troppa confusione. Preferisco luoghi più isolati ed a contatto con la natura. Non è che gli stessi rivelando chissà quale segreto. Per le libertà, non è mio compito giudicare il vostro... abbigliamento. Sul serio stava portando il discorso sulle sue... nudità? Ringraziai di avere avuto una sensei come Sayaka. Mi aveva insegnato a non avere distrazioni quando esercitavo la professione medica.
    Terminato di trattare il braccio, mi occupai del resto dei danni: c'era la ferita alla gamba da trattare. Sarebbe stata la mia intenzione, se non si fosse posizionato in modo da farmi osservare qualcos'altro.
    Seriamente? Due sconosciuti si incontrano per caso in un luogo lontano da occhi indiscreti e vengono travolti dalla passione. Decisamente una trama che non stava in piedi.
    Se voleva giocare, era un gioco che si poteva fare in due.
    Mi girai in modo da fronteggiarlo. Sollevai lo sguardo per incrociare il suo. Non dovevo faticare per arrossire. Bastava concentrarmi sulla muscolatura, non potevo negare che non fosse attraente. Dovevo mascherare le mie vere intenzioni. Era rischioso perché era necessario che mi concentrassi, ma potevo camuffare la cosa focalizzando il mio sguardo sui suoi addominali e ancora più giù.
    Mi trovate bella? Mi lusingate. Commentai con voce suadente. Ditemi... no, tropo formale... Dimmi Shinichi, desideri che ti curi anche lì? Credo, che vista l'entità dell'infiammazione, debba essere trattato prima del resto delle ferite. Non vorrei che finissi per soffrirne. Ho una certa esperienza in materia,... a meno che tu non voglia curarlo con una bella doccia gelata sotto la cascata. Un altro passo e la situazione si sarebbe fatta sul serio imbarazzante. Poteva bastare, non era il caso andare oltre. Che intenzioni hai, Shinichi? Vuoi che continui a curarti o hai altro in mente? Non sei la prima persona che usa queste tattiche con me. Io sono qui per due soli motivi: godermi questo angolo di natura, il mio personale angolo... sottolineai la parola personale ...e curarti, perché sono un medico e non lascio qualcuno ferito se posso evitarlo. Se hai altro in mente, prego, abbi il coraggio di mettere le tue carte in tavola. Se non sei un nemico di Oto non hai nulla da temere.
    Dovevo ammetterlo: ero un'esperta nel cacciarmi nei guai.

    OT
    Per quanto riguarda la "Percezione del chakra", lascio a te decidere se Shinny abbia avuto succeso o meno.


     
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    Free tra Shinichi e Shinodari - Post terzo



    Interessante. Shinodari fissa i suoi occhi nei miei. Non è imbarazzata, sembra quasi che voglia accettare le mie avances invece. Mi trovate bella? Mi lusingate. Arrossisce e inizia a guardare in basso. Ditemi... no, tropo formale... Dimmi Shinichi, desideri che ti curi anche lì? Credo, che vista l'entità dell'infiammazione, debba essere trattato prima del resto delle ferite. Non vorrei che finissi per soffrirne. Ho una certa esperienza in materia,... a meno che tu non voglia curarlo con una bella doccia gelata sotto la cascata.

    Proprio mentre sto pensando ad una replica, mi interrompe rincarando la dose.

    Che intenzioni hai, Shinichi? Vuoi che continui a curarti o hai altro in mente?

    Ascolto con attenzione le sue parole, pesandone il significato.

    Nel frattempo i due cuccioli sembravano intenzionati a fare amicizia, anche se in modo più platonico rispetto ai loro compagni.

    Sei uno scorpione di pirite? Forte! Io mi chiamo Ko e sono un drago dei ghiacci. Sei un cucciolo anche tu?

    Otekko avrebbe annuito. Si, se riesco a mangiare abbastanza a breve dovrei riuscire anche a fare la mia prossima muta anche se... è difficile trovare del cibo buono mentre viaggio con Shinichi.

    E dimmi tu mangi la pirite? E com'è? E' come mangiare gli zaffiri? Si, perché a me piacciono tanto, ma Shinny dice che non devo fare il goloso. Così mi devo accontentare delle pietre semi preziose, ma non sono buone come gli zaffiri e poi me ne dà sempre una manciata minuscola e neanche tanto spesso.

    Non saprei... non ho mai mangiato gli zaffiri. La pirite è molto succulenta, la preferisco ai metalli più nobili e importanti intanto perché quel minimo di impurità le da un bel retrogusto anche se quando ero più piccolo mi toccava mangiarla perché i miei fratelli mi lasciavano solo quella. Dalle mie parti però c'è una caverna che è piena di zaffiri, anche se è un po' pericoloso. E' il territorio di una cattivissima scolopendra!

    Se Ko avesse chiesto informazioni sulla scolopendra Otekko avrebbe rincarato la dose: E' tipo... un bruco? Solo gigantesca, molto più grande di Shunchu! Ha fatto della caverna di zaffiri la sua casa, si nasconde sottoterra e se arriva qualcuno... Zac! Li morde subito! avrebbe mimato il morso usando le chele, stando a debita distanza dal draghetto.

    Nel frattempo io avrei sorriso a Shinodari. Diciamo che a parte il bordello sono libero di girare per le strade di Oto senza problemi.

    Evito di dirle che i "problemi" sono le varie persone pagate da Miyako per monitorare qualsiasi mia attività nei dintorni del quartiere a luci rosse del suono. Il potere di una riserva aurifera inesauribile.

    In ogni caso le sue parole mi avevano "confermato" che si potesse trattare di una kunoichi del suono. Ha senso, in effetti.

    Ti ringrazio molto della tua offerta di curare le mie ferite, Shinodari. Accetto molto volentieri.

    Il tono è amichevole, tranquillo. Mi sarei rimesso in una posizione più consona e sarei rimasto in silenzio, lasciando la ragazza svolgere il proprio lavoro con tranquillità e dandole, pur senza saperlo, l'occasione perfetta per poter analizzare la natura del mio chakra.

    Per quanto fossi sicuro che non ce ne sarebbe stato bisogno rimango all'erta in caso volesse farmi un qualche scherzo. Il suo linguaggio del corpo mi pare onesto e sincero, e anche il tono di voce. Posso permettermi di darle il beneficio del dubbio.

    Al termine della sessione di cura l'avrei ringraziata e mi sarei alzato in piedi, sgranchendomi braccia e gambe. Nel frattempo sia Shunchu che Seidou si erano pareggiati da soli, si dovevano essere annoiati.

    Otekko invece era rimasto, elettrizzato dall'aver trovato un nuovo amico.

    Mi avvicino ai miei vestiti, piegati vicino al lago e li indosso. Per prima cosa i pantaloni di tessuto, comodi per muoversi agilmente e per i lunghi viaggi. Il corpetto di pelle e la tunica bianca, entrambi privi delle maniche. Fermo la tunica con la cintura di pelle e metallo ed indosso i gioielli, i gambali e i bracciali di metallo. Completo il tutto con gli stivali e il rotolo da richiamo, fissato sulla schiena.

    Mi sarei quindi avvicinato a Shinodari e avrei fatto un inchino.

    Ti ringrazio della tua gentilezza, Shinodari. Purtroppo posso solo ripagarti con la solitudine al momento ma sappi, se mai dovessi passare dalle parti di Sunagakure, che gradirei tu fossi mia ospite.

    Avrei fatto qualche passo verso la fine della radura per poi voltarmi verso di lei. La guardo in volto, divertito e mi porto una mano sulla testa, a scompigliare i capelli. Ecco, magari prima mandami una lettera che in questo periodo tendo a viaggiare molto e potrei non essere a casa.

    Certo, se lei avesse voluto un po' di compagnia mi sarei volentieri fermato, ma non desidero imporre la mia presenza. Era stata abbastanza chiara: lo considerava il suo personale angolo di mondo, ed era venuta per stare sola.

    Sarebbe bastato un cenno per far capire ad Otekko che era il momento di andarsene.

    Ciao Ko, è stato un piacere! Spero che verrai a visitarci a Suna o, ancora meglio, alla tomba di ferro! Ci sono un sacco di caverne fighissime piene di gemme!

    Avrebbe persino agitato la chela per salutare, una piccola accortezza che gli avevo insegnato per integrarsi meglio con gli umani.

    Era stata un'avventura divertente.


    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:55
     
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    III




    A volte dovremmo imparare dai più piccoli a relazionarci con gli altri.
    Il cucciolo di drago sembrava aver trovato un amico e stava conversando con il piccolo scorpione di pirite, incurante della nostra ricerca delle vulnerabilità altrui.
    COSA? Un'intera caverna di zaffiri! Sentii urlare Ko, con la voce che gli tremava per l'emozione. Una scolopendra dici? Non c'è nulla da preoccuparsi, io sono un drago!Cucciolo.. Evitai di farglielo notare, non volevo intaccare la sua autostima. A proposito, Otekko, cos'è una scolopendra?
    E mentre l'altro rispondeva alla domanda, io mi ritrovavo in una situazione dai molteplici risvolti.
    Ah, è un bruco gigante. E io che credevo chissà cosa. Shinny, mi ci porti? Dai, ci andiamo? Dalle sue parti c'è una caverna piena di zaffiri. ZAFFIRI, capisci?
    Si avevo capito fin troppo bene che stesse sottostimando l'entità del pericolo.
    L'entusiasmo degli adolescenti.
    Mi concentrai su Kurogane.
    La risposta che mi diede fu vaga sotto certi aspetti, ma dal punto di vista del villaggio non era ricercato. Non era ben visto solo nei quartieri a luci rosse di Oto, non che fosse un mio problema. Sorrisi mentalmente.
    Quello che succede nel bordello, resta all'interno del bordello. Replicai con aria serafica.
    Sembrava che alla fine avesse deciso di accogliere la mia offerta di curarlo senza altri trabocchetti.
    Ne ero sollevata, però nel profondo mi sarebbe piaciuto che non si fosse trattato solo di una recita tra noi due.
    L'attimo era passato e, forse, era meglio così. Le relazioni comportavano troppe complicazioni nella mia vita. Non volevo soffrire ancora un'altra volta, l'ennesima volta.
    Risalire il baratro in cui ero sprofondata era stato terribile. Avevo ferito persone con la mia apatia, avevo distrutto l'infanzia di Ryutsuki. Non sarebbe più dovuto ricapitare.
    Questa volta Kurogane si posizionò in modo da agevolarmi nel trattare le ferite presenti sul suo corpo.
    Nel mentre ero riuscita a scoprire qualche tassello sul misterioso intruso. Eh si, mi piaceva chiamarlo così, ma senza cattiveria.
    Riscontrai l'impronta del vento, ma non sembrava pura. Avevo percepito qualcos'altro. Un residuo... Chissà se ne era a conoscenza. Avrei dovuto rivelargli l'informazione?
    Più tardi...
    Mi focalizzai sulle cure, facendomi cullare dal suono delle voci dei due “cuccioli”.
    Era qualcosa di rinfrescante sentirli parlare.
    Otekko, perché non restate un po' ad Oto? Ci sono dei posti che vorrei farti conoscere. C'è una bottega dove il proprietario lavora il metallo, ci credi? E può capitare che ci siano degli scarti commestibili. Potresti trovare qualcosa di buono. Poi c'è un locale dove fanno del cibo super buonissimo. E' per umani, ma ti assicuro che piacerà pure a te.
    Non potevo biasimarlo per quel fiume di parole. Era da tanto che non conversava con qualcuno con cui rapportarsi. Vivendo al mio fianco, aveva perso l'interazione coi suoi coetanei.
    Se non sapete dove dormire, potete venire da noi. A casa di Shinny c'è tanto spazio, sai?
    EHHH!!! il flusso di chakra curativo vibrò pericolosamente, faticai non poco per stabilizzarlo.
    Attesi un istante prima di parlare.
    Sono sicura che se decidessero di soggiornare ad Oto, non avrebbero problemi a trovare una locanda adatta alle loro esigenze, lontano dal quartiere a luci rosse. Replicai.
    Avrei dovuto fare un lungo discorso con il piccoletto.
    Terminate le cure, lo vidi avvicinarsi ai suoi vestiti. Per educazione, questa volta distolsi lo sguardo, fidandomi di lui.
    Osservai le altre creature presenti. Un senso di nostalgia si impossessò del mio animo. Mi mancavano i miei amici draghi, mi mancavano terribilmente. Avevano una missione da compiere. Un giorno sarebbero tornati, era una promessa che ci eravamo scambiati, ma non sapevo quando.
    Le parole di commiato di Kurogane, mi lasciarono sorpresa.
    Dovevo aspettarmelo, dopo quello che gli avevo detto. Ero stata tutt'altro che diplomatica.
    Mi inchinai a mia volta.
    Non c'è bisogno che mi ringrazi. Sono un medico e per me la vita è preziosa. Forse è strano sentirlo dalle mie labbra... Dalle labbra di una otese... ma è il mio giuramento. Risposi, mantenendo il tono di voce pacato.
    Davvero voglio che vada via?
    Se passerò per Suna ti verrò a trovare e... sulle mie labbra affiorò un sorriso divertito ...ti manderò una lettera prima.
    Il mio posto solitario, hanno davvero senso ormai queste parole?
    No, Otekko, non andare! SHINNY!!! Fai qualcosa! Ti prego!
    Mi mossi di qualche passo nella sua direzione.
    Aspetta... Shinichi... Era ora di lasciare andare anche questi ricordi. Non serve che tu vada via. Resta per favore. Sono stata ingiusta nei tuoi confronti. Ammisi. Un tempo era il mio luogo preferito, ma sono passati anni. Quando ti ho visto, ho reagito male, come se qualcosa mi fosse stato portato via. Ho dato a te la responsabilità, ma non è così.
    Devo rivelargli quello che ho visto.
    Shinichi... il tuo chakra è particolare... Sapevi di possedere un residuo di di chakra magnetico?

     
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    Free tra Shinichi e Shinodari - Post quarto



    Sorrido a Shinodari Diciamo che a parte il bordello sono libero di girare per le strade di Oto senza problemi.

    Una battuta, ma sono sicuro che se tornasse ad Oto qualcuno ancora si ricorderebbe delle mie "imprese" del passato. Non ne vado fiero, ma non posso cancellare il mio passato.

    Quello che succede nel bordello, resta all'interno del bordello.

    Annuisco.Un vero peccato che mia moglie non la pensi così.

    Penso sia giusto e corretto mettere subito le cose in chiaro: più di una donna ha tentato di concedermisi dopo il matrimonio ma fare una cosa del genere senza il consenso di Miyako è scorretto.

    Lascio quelle parole pesare nell'aria e lascio Shinodari concentrarsi sul suo lavoro. Rimaniamo in silenzio per un po' e mi metto ad ascoltare i due cuccioli.

    Ah, è un bruco gigante. E io che credevo chissà cosa. Shinny, mi ci porti? Dai, ci andiamo? Dalle sue parti c'è una caverna piena di zaffiri. ZAFFIRI, capisci?

    Beh non proprio come un bruco. Ha due fauci grosse così. Otekko allarga le braccia più che può Anzi, persino più grandi! E poi Shinichi mi dice sempre che è pericoloso per gli estranei avere a che fare con noi...

    Mi guarda, come se volesse che fossi io a spiegare.

    Soffio. Vedi Ko, prima con Seidou stavamo facendo uno scontro di allenamento. Era la prima volta che combatteva con qualcuno di esterno alla Tomba. E guarda come mi ha conciato. Pensa se avesse voluto farmi male sul serio!

    Otekko annuisce. Vero. Noi siamo molto resistenti perché siamo di metallo. Voi senza carapace siete molto fragili. La scolopendra potrebbe dividerti a metà con un morso e... ne sarei molto triste. Ma sono sicuro che se ci parliamo tutti assieme ti lascerà prendere un paio di zaffiri! Specie se gli porti un regalo! Non è cattiva, solo un po' scorbutica.

    Su indicazione di Shinodari mi sposto per permetterle di curare più agevolmente una ferita sulla gamba sinistra.

    Otekko, perché non restate un po' ad Oto? Ci sono dei posti che vorrei farti conoscere. C'è una bottega dove il proprietario lavora il metallo, ci credi? E può capitare che ci siano degli scarti commestibili. Potresti trovare qualcosa di buono. Poi c'è un locale dove fanno del cibo super buonissimo. E' per umani, ma ti assicuro che piacerà pure a te.

    Mhh, mi piacerebbe non ho mai assaggiato il metallo di questa zona. Qui fuori ci sono un sacco di cose speciali da mangiare! Anche se la più buona è quella di Miyako, anche se me la da solo quando faccio il bravo. Mi piacerebbe provare il cibo per umani ma... ecco... non riesco a digerirlo molto bene.

    Nasconde la faccia tra le chele, come fa sempre quando è imbarazzato. Una volta, preso dalla curiosità, ha provato del riso al curry e i risultati sono stati esplosivi. Ho passato tre giorni a pulire casa (perché ovviamente, secondo la logica di Miyako, era colpa mia).

    Se non sapete dove dormire, potete venire da noi. A casa di Shinny c'è tanto spazio, sai?

    Silenzio di tomba. Otekko non parla, sa bene cosa vorrebbe dire dormire a casa di un'altra donna. Non riuscirebbe mai a mantenere il segreto con Miyako, anche se la cosa fosse innocente.

    Per sua fortuna ci pensa Shinodari a salvargli la pellaccia. Sono sicura che se decidessero di soggiornare ad Oto, non avrebbero problemi a trovare una locanda adatta alle loro esigenze, lontano dal quartiere a luci rosse.

    Annuisco, e decido di rincarare la dose. Non potremmo mai approfittare così tanto della vostra generosità.

    ***



    Era stata un'avventura divertente. Peccato che fosse già finita.

    Aspetta... Shinichi...

    Mi giro, stupito. La ascolto con attenzione. Quindi dev'essere venuta qui per rivivere dei ricordi passati. "Sono passati anni" ha detto. Che si sia allontanata da Oto? Curioso, ma nulla di così speciale. Molti shinobi si ritrovano ad assentarsi dalla loro dimora anche per anni. In questo io sono stato fortunato.

    Sono indeciso se restare o no. Potrei farlo quasi più per Otekko che per me. E' da tempo che non ha occasione di parlare con qualcuno di nuovo, e i due sembrano aver molto legato.

    Shinichi... il tuo chakra è particolare... Sapevi di possedere un residuo di chakra magnetico?

    Sollevo il sopracciglio destro. Mi volto, sono fronte a lei adesso. Sbarro gli occhi. Come hai detto, scusa?

    Possibile? Mi era stato detto che non sarebbe mai stato possibile ma... devo sapere.

    Mi avvicino a Shinodari, lo sguardo spiritato. La afferro per le braccia, con forza ma senza farle male. Sei una sensitiva? Controlla bene, a fondo. Sii sicura di non esserti sbagliata.

    Che ci sia ancora una speranza? Non ci speravo più, dopo l'incidente... mi ero fatto analizzare da alcuni dei migliori sensitivi e tutti mi avevano detto che non c'erano possibilità. I più ottimisti mi avevano detto "ma si, vedremo. Queste cose richiedono tempo" ma si capiva che era solo perché non volevano dirmi un no netto e deciso.

    Mi stacco da lei.

    Scusa ma... devo sapere. E' importante.

    Fondamentale. Necessario. Non posso lasciarmi dubbi in merito. Ci fosse anche una sola possibilità di... non riesco neanche a pensarlo da quanto sono emozionato.

    Mi faccio analizzare di nuovo, ed un'altra volta se necessario. E ancora, se anche Shinodari avesse voluto.

    Se si fosse interessata le avrei spiegato di come ero stato vittima di un incidente e avessi perso la capacità di controllare il chakra magnetico. Di come fosse accaduto anni fa. Di come le mie speranze fossero state infrante ancora, e ancora una volta e un'altra ancora. Fino a quando le persi del tutto e lasciai la vita del ninja per dedicarmi alla famiglia.

    Famiglia... più a bighellonare senza una meta. Se mi avesse lasciato corda le avrei persino raccontato di come mi sentivo privo di uno scopo e un incapace. Un ninja, e un uomo vuoto.

    E avrei ascoltato se lei avesse voluto condividere parte dei suoi problemi con me.

    Almeno... fino a quel momento.

    Uno rumore strisciante. Un odore marcio, di cadavere e muschio. Rami che si spezzano. Uccelli che volano. Mi interrompo e alzo la mano per fermare Shinodari.

    Non siamo soli.

    Indecisione, tristezza, senso di colpa.

    Emozioni sparite in un lampo.

    Ko, Otekko riparatevi sotto la cascata. Al primo segno di pericolo volate, o pareggiatevi.

    Mi alzo in piedi e mi giro verso l'altra parte della radura. Volto indietro solo il capo, verso Shinodari. Il mio sguardo è duro, sono tirato, pronto alla battaglia.

    Resta dietro di me, se te la senti cerca di darmi supporto.

    Poso il rotolo a terra e lo apro, evocando una serie di kunai e shuriken di varie dimensioni.

    Sento un grugnito. Ormai dovrebbe percepirlo anche Shinodari. E' vicino.

    Dalla macchia emerge un uomo. La pelle è tirata e bianca, priva di liquidi. Diverse escrescenze verde marcio sorgono da sotto la pelle, spaccata in più punti. E' privo dell'occhio sinistro, da cui esce uno di questi gambi sormontato da un cappello: un fungo. Diverse vene sotto la pelle sono rigonfie. Arranca trascinando i piedi, come se non sapesse camminare. Le gambe sono perennemente piegate. Le braccia ciondolano sui fianchi, trascinate dai movimenti dagli esagerati movimenti del busto.

    Non so cosa sia, ma non mi piace.
    Ho sentito parlare di funghi parassiti, ma mai nessuno che fosse specializzato con gli esseri umani.

    Se è stato creato da qualcuno...

    Copriti la bocca, potrebbe attaccare con delle spore!

    Strappo un pezzo della tunica bianca e mi creo una maschera improvvisata. Non è molto ma spero che sia efficace. [Slot gratuito Lento, creazione oggetti]

    E' ancora distante, almeno a 20 metri, e si muove lentamente... il che mi da tutto il tempo di verificare alcune ipotesi.

    Ipotesi numero 1: è privo di grandi riflessi.

    Prendo un kunai e lo lancio contro la figura, al centro del busto. [Slot azione I: attacco con Kunai] Il kunai si conficca nel corpo senza causare nessuna reazione. Nessun dolore, nessuna perdita di sangue.

    Continua la sua avanzata. Prendo uno shuriken e lo lancio al collo. [Slot azione II: attacco con Shuriken]

    Ipotesi numero 2: il fungo parassitizza i cadaveri.

    Lo Shuriken straccia dei tessuti del collo, scivola a sinistra e cade a terra. Ancora una volta nessuna reazione.

    E' una creatura nuova, che non ho mai visto. Altri mugugni arrivano dal bosco.

    Dannazione, ne stanno arrivando altri!

    Ipotesi numero 3...



    OT
    Per sapere l'ipotesi numero 3 dovrai aspettare il mio prossimo post :P

    Io ho fatto meno azioni di quelle previste per un round... ora sta a te decidere cosa fare ;) /OT

    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:55
     
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    Incontri: amico o nemico?


    IV





    Shinichi era sposato. Appresi la notizia con un certo sollievo. Finalmente aveva esternato un pizzico di sincerità su quella danza di finta seduzione che aveva portato avanti. Potevo tornare ad essere più professionale, ero pur sempre un medico.
    Glissai sulla velata allusione, non troppo velata, che la moglie sapesse dei suoi trascorsi al bordello. Tenni diplomaticamente per me la curiosità di sapere se avesse cessato tali visite dopo il matrimonio. In fin dei conti erano fatti suoi.
    Le voci di Ko e Otekko arrivavano alle mie orecchie, facendomi sorridere di tanto in tanto.
    Il piccolo scorpione di pirite ce la stava mettendo tutta a far capire al cucciolo di drago quanto la scolopendra fosse pericolosa. Lo stesso Kurogane cercò di spiegargli la letalità del posto dove vivevano i suoi compagni di viaggio.

    Riguardo alle ferite di Shinichi...
    Se la mantide avesse combattuto seriamente in che condizioni avrebbe potuto ridurlo? Riflettei tra me, mentre curavo la ferita.
    Ma io sono resistente! Ho le scaglie. Vedi? Non sono come la ragazza ninja. Lo sentii protestare.
    Perfetto, mi aveva tirato dentro la discussione.
    Ko, calmati. Intervenni. Nessuno sta dicendo nulla di male sulle tue...mh... scaglie. Otekko ha proposto di andare tutti assieme, portarle un regalo ed ottenere qualche gemma in maniera pacifica.
    Il mio cucciolo tendeva a dimenticare che, durante la fase dell'adolescenza, avrebbe perso le scaglie. Un lascito dell'antica unione dei draghi del suo popolo con quelli venuti da terre lontane.
    Regalo, che tipo di regalo?
    Ecco, ora ragioniamo. Naturalmente con Ko dovetti ricredermi subito dopo. Per fortuna anche Shinichi lo convinse che non fosse il caso di accettare l'ospitalità della mia casa.
    Sarei riuscita a curare Kurogane prima di un'altra trovata imbarazzante di Ko?

    Tempo dopo



    Forse avevo convinto Shinichi a non andarsene, non subito almeno.
    Si era girato e mi fissava come se fosse incerto su quale decisione prendere.
    Avevamo messo le cose in chiaro. Lui era impegnato e per me andava bene: non volevo avere un'avventura. Non ci sarebbe stato nulla di male se avessimo condiviso quel luogo discorrendo e basta.
    Fu la reazione successiva, alla mia rivelazione del residuo che avevo trovato nel suo chakra, a prendermi di sorpresa.
    Sembrava stupito, assunse un'espressione che mi mise in allerta.
    Mi afferrò per le braccia, come se stesse cercando una conferma. Non strinse con l'intenzione di arrecarmi danno. Non mi divincolai. Qualcosa nel suo sguardo mi diceva di assecondare, per ora, la sua perdita di compostezza.
    Shinny! Sentii urlare Ko.
    Non ti avvicinare, va tutto bene. Cercai di rassicurarlo. O mi sto sforzando di rassicurare me stessa?
    Ero una sensitiva? Annuii alla sua domanda. No, non mi ero sbagliata.
    Posso controllare un'altra volta, ma sono sicura di quello che ho visto. Replicai.
    Mi lasciò andare chiedendomi scusa.
    Mi concentrai. Ancora una volta quella firma nel chakra.
    Non devi scusarti. Verificherò tutte le volte che vorrai. Gli dissi. Ero sincera.
    Mi fece ripetere l'analisi più volte, finché non sembrò convinto delle mie parole.
    Se posso chiederti, perché questa traccia è così importante per te? Gli domnadai, mantenendo un tono di voce gentile. Non volevo essere indiscreta, solamente capire il motivo di quella reazione così forte, per non dire esagitata.
    Mi raccontò di quello che gli era accaduto, dell'incidente, della perdita delle sue capacità di utilizzare il chakra magnetico.
    Comprendevo la sua sorpresa. Ero la prima sensitiva a dargli una nuova speranza, forse flebile ma pur sempre una speranza.
    Lo lasciai parlare.
    Famiglia. Lui aveva lasciato il nostro mondo per la famiglia. Io non ero stata capace di metterla al primo posto. Non lo interruppi, continuai ad ascoltarlo.
    Mi confidò come si sentisse attualmente.
    Senso di vuoto... essere privi di uno scopo... Questo potevo comprenderlo. Lo potevo capire.
    La famiglia. Hai fatto una scelta coraggiosa. Io l'ho distrutta con le mie decisioni. Ammisi. Era giusto che gli rivelassi una parte della mia storia. Sono andata via da Oto anni fa per rimettere ordine nella mia vita. Non è stato facile, come non lo è stato ritornare. Questo villaggio senza che me ne rendessi conto è diventato la mia casa, eppure l'ho abbandonato, incurante di quello che mi lasciavo alle spalle. Ho affidato la gestione ad una persona di cui nutrivo la massima fiducia a dispetto di tutto, anche se sapevo che non era quello ciò che voleva. Ho lasciato l'ospedale, quando per me essere un medico era importante. Per fortuna il mio egoismo non ha danneggiato Oto. Il villaggio è andato avanti, le persone sono andate avanti e io sto cercando di pagare i miei errori. Sto chiudendo il debito con il mio passato, come questo luogo. Un tempo mi era caro, ma ora comprendo che sia solo abitato da fantasmi... da una fiamma che non devo più alimentare, permettendo alle braci di spegnersi.

    Il nostro racconto fu interrotto bruscamente.
    Non siamo soli.
    Non eravamo soli. L'udito affinato mi aveva allertato ancor prima che il pericolo si palesasse.
    L'odore nauseabondo raggiunse il mio olfatto in un secondo momento.
    Shinichi fu il primo a reagire, ordinando ai due cuccioli di mettersi al riparo.
    Ko mi guardò confuso.
    Vai con Otekko. Mi raccomando, non abbandonarlo in caso di pericolo. In realtà non c'era bisogno di sottolinearlo, avevo fiducia che avrebbe fatto la cosa giusta. Erano amici.
    D'accordo Shinny... fai attenzione ragazza ninja e... anche tu... Kuragane san.
    Ora che il piccoletto era relativamente al sicuro potevo concentrami sulla minaccia.
    Resta dietro di me, se te la senti cerca di darmi supporto.
    Avevo senso. Le abilità che avevo mostrato mi mettevano in seconda linea, però non ero capace solo di curare.
    La cosa si palesò emergendo dalla boscaglia. La fissai stupita. Ne avevo viste di aberrazioni nei miei primi anni ad Oto, ma quell'abominio mi risultava nuovo.
    Le infermiere create da Sayaka, la mia sensei, non raggiungevano lontanamente il degrado di quell'essere, sempre che si potesse definire tale.
    Copriti la bocca, potrebbe attaccare con delle spore!
    Non me lo feci ripetere due volte, avevo notato le escrescenze fungine.
    Recuperai dallo zaino la maschera con lo stemma di un drago nero e me la appoggiai sul volto [Azione gratuita lenta]. Ero stata previdente a portare tutto il mio equipaggiamento. Non ci si avventurava nel Bosco dei Sussurri alla leggera.
    Dovevo capire e alla svelta cosa fosse quella creatura. Le mie conoscenze mediche forse mi potevano aiutare.
    Mi concentrai sull'analizzare ogni singolo dettaglio nel tempo che mi sarebbe stato concesso dal suo incedere.
    L'escrescenza gli ha risucchiato i liquidi. Potrebbe prendere fuoco? Le vene sono rigonfie. Si muove come se stesse imparando a farlo. Un parassita? Un'arma in grado di prendere possesso di un corpo e utilizzarlo come una marionetta. Dove risiede la mente di quella creatura? Si è fuso coi centri nervosi? Probabilmente ha intaccato il cervello, prendendone il controllo. Come percepisce l'ambiente circostante?
    Il suo ospite era solo un guscio vuoto, però non potevo essere certa che si nutrisse solo di cadaveri. Se era il risultato di un esperimento, allora era ragionevole che infettasse anche un essere vivente.
    Un'evoluzione delle “formiche zombie”? Possibile?
    Non era solo la bocca che dovevamo proteggere. Se avesse emesso le spore anche occhi, naso ed orecchie erano a rischio. E non potevo escludere l'ipotesi che un contatto con la pelle non potesse attivare la riproduzione all'interno dell'ospite, considerando le escrescenze marcescenti sul suo corpo.
    Dannazione! Troppi se...
    Shinichi, potrebbe essere rischioso andare in mischia con quella creatura. Lo avvertii.
    Il tempo concessomi dall'avversario era agli sgoccioli. L'incedere era lento, ma inesorabile.
    Mi serviva guadagnarne altro per capire come sbarazzarci dell'essere.
    Non potevo richiamare i miei compagni draghi, ma avevo pur sempre l'eredità di famiglia. Mi concentrai, le mie iridi si stavano oscurando, attinsi all'ombra che proiettava il mio corpo. Nella mente creai l'immagine della creatura cui avrebbe dovuto somigliare il simulacro. L'anaconda sarebbe stata una buona scelta, ma ancora non ero in grado di manipolare una tale massa ombrosa. Un serpente delle dimensioni attorno ai due metri e mezzo poteva essere un buon compromesso. E con l'ultima porzione modellai un corvo. Entrambi neri come la notte, ma perfetti nei minimi particolari [Slot Tecnica I, TS liv.1].
    Diedi al serpente la capacità di stritolare. Le mie creazioni erano ancora deboli per usare altre metodologie di attacco. Il corvo l'avrei tenuto come asso nella manica.
    L'ideale sarebbe stato mandarlo in volo all'interno della foresta, percependo attraverso i suoi sensi, ma chiudere gli occhi in quel frangente era fuori discussione. Dovevo trovare l'occasione adatta.
    Era frustrante, ma anche la mia abilità da sensitivo era inutilizzabile, non potevo lasciare scoperto Kurogane così a lungo.
    Diressi il rettile verso la creatura con l'intento di farla stritolare dalle sue spire [Slot Azione I+II]Slot Azione I, Simulacro
    Movimento massimo: Energia Blu

    Slot Azione II, Simulacro
    Forza:
    500
    Velocità: Concentrazione + 1 tacca = 500 + 1 = 525
    .
    Dannazione, ne stanno arrivando altri!
    Tempismo perfetto. Riflettei ironicamente; avevo udito anche io altri versi provenire dalla boscaglia.
    Forse qualcosa potevo fare dopotutto.
    Composi i sigilli dando vita a sei cloni a tre metri di distanza attorno a noi. Non avrebbero fatto la differenza in attacco, ma in difesa? Tutto dipendeva da come li avrebbero percepiti [Slot Tecnica II].



    Chakra: 66.5/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento simulacro
    2: Attacco  simulucaro
    3: Non utilizzato
    Slot Tecnica
    1: TS Ombra d'Acciaio
    2: Tecnica della moltiplicazione del corpo
    Equipaggiamento
    • Katana × 1
    • Respiratore × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Mantello × 1
    • Shuriken × 5
    • Fumogeno × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Maschera × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Lama Interna × 2
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Specchietto in Metallo × 1

    Note Inizio il post con una riserva di chakra pari a 71/75 per le cure effettuate su Shinichi.



     
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    Post Quinto





    Osservo con la coda dell'occhio Shinodari plasmare la propria ombra, creando un serpente appallottolato per terra e un corvo.

    Interessante, sembra qualcosa di simile alla tecnica del Kazekage.

    Per quanto io sia curioso di testare la mia terza ipotesi decido di lasciare spazio a Shinodari. Abbiamo ancora tempo prima che la creatura si avvicini così tanto da costringermi a entrare in azione al massimo delle capacità.

    Osservo il serpente avvicinarsi alla creatura, a una discreta velocità per un Chunin. La creatura lo ignora, persino quando il serpente gira intorno a esso e inizia a legargli le gambe assieme, per poi salire. La creatura continua la sua avanzata. Una volta che il serpente ne ha bloccato entrambe le gambe casca al suolo. Non un gemito viene emesso. [Nota: Hai descritto un attacco molto generico e poco dettagliato. Ti consiglio da amico di essere più precisa in futuro. Se noti i miei attacchi nel post precedente, per quanto elementari, sono precisi: con cosa attacco, come attacco e qual è il mio bersaglio.]

    Come se ne comprendesse l'uso solo in quel momento la creatura allunga le braccia in avanti, si aggrappa al suolo e inizia a trascinarsi verso di noi. [La mancata descrizione dettagliata di come e cosa vuoi stritolare mi ha consentito di limitare la presa alle gambe della creatura. Forse non la più corretta delle difese, ma giusto per farti comprendere i vantaggi che si può prendere un avversario]

    Shinodari crea i suoi cloni, una tecnica basilare. Dubito che possano servire, vista la natura della creatura, ma forse ha in mente una strategia più complessa. Dopotutto, sono dotati di ombra.

    Finora non sono molto impressionato dalla strategia di Shinodari, anche se ci ha fatto guadagnare più tempo.

    Ora devo capire da cosa è attirata la creatura.

    Shinodari, ottimo lavoro con quel serpente. Ci hai fatto guadagnare tempo prezioso. Fammi testare una teoria. Mandagli contro i tuoi cloni, e spostati di lato.

    Avrei indicato alla sua sinistra, lontano da me. Se avesse eseguito il mio... ordine? Consiglio? Io mi sarei mosso dall'altra parte. La creatura avrebbe ignorato i cloni, come se non gli interessassero. O come se non li percepisse. Difficile definire la differenza, dato che aveva ignorato anche il serpente di Shinodari.

    Il serpente avrebbe persino provato a stritolare la creatura, se Shinodari gliene avesse dato il comando. Avrebbe potuto persino farlo adesso, se le fosse venuto in mente, ma in ogni caso la creatura non avrebbe risentito della cosa. Non se ne sarebbe neppure accorta. [Nota: nel tuo post precedente avresti potuto inserire una ipotetica in cui il serpente avrebbe potuto, con il terzo slot azione a tua disposizione, in caso di successo della presa stritolare la sua preda, sfruttando la capacità che gli hai dato.]

    [Nota: le azioni compiute fino a questo punto non vanno conteggiate ai fini delle azioni del turno, ovvero se Shinodari decide di seguire gli ordini di Shinichi e/o di stritolare con il serpente]

    Se avessimo lasciato campo libero alla creatura avremmo potuto notare come essa ci avrebbe ignorato, puntando dritto davanti a se.

    Mhh... forse ho capito.

    Delle altre creature, ai limiti della radura, sarebbero uscite dalle fronde. Erano tre in tutto. Quattro, se contiamo quella stritolata dal serpente d'ombra.

    Lancio uno sguardo a Shinodari e le strizzo l'occhio. Te la cavi con queste creature, vuoi provare a farle secche o ci devo pensare io?

    Era chiaro lo scopo della creatura o, meglio, del fungo parassita al suo interno: raggiungere la fonte d'acqua. Evidentemente il cadavere era un ospite intermedio nel suo ciclo vitale e aveva bisogno di una pozza d'acqua per completare. Forse per poter spargere le proprie spore.

    La reazione della creatura ai miei spostamenti, a quelli di Shinodari e dei suoi cloni e al serpente d'ombra mi avevano dato la risposta. So come fermarli.

    Ora c'era solo da capire se anche la Kunoichi del suono era riuscita a seguire il filo del mio ragionamento.

    [Nota: ultimo post di combattimento. Ti viene consentito l'utilizzo del doppio di slot per affrontare le creature. Considera come se facessi due turni di combattimento, uno di seguito all'altro. Le creature non attaccano e non reagiscono agli attacchi ma cercano solamente di raggiungere la fonte d'acqua. A te trovare un modo, con i mezzi a tua disposizione, di rallentarle o fermarle. Al prossimo post chiuderò la parte di scontro e faremo il nostro commiato. Per qualsiasi domanda contattami pure in privato.]




     
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    Incontri: amico o nemico?


    V




    Arrossii violentemente notando come la mia strategia avesse preso una piega fallimentare.
    Dire di essere arrugginita sarebbe stata una giustificazione per nulla convincente.
    In confronto a me un criceto nano, ubriaco e miope sarebbe stato in grado di intessere una combinazione più efficace della mia.
    Se avessi agito in questa deplorevole maniera durante il Torneo di Oto, a quest'ora non sarei morta e non sarei stata in grado di darmi dell'idiota.
    Dannazione! Perché i combattimenti mi mettevano quest'ansia? Avevo scelto io di continuare lungo la strada in cui mi avevano “amorevolmente” indirizzato gli anziani del mio clan natio.
    L'essermi dedicata gli ultimi anni alla via del guaritore, non escludeva che non avrei dovuto impugnare le armi.

    Avevo sottovalutato l'avversario, cullandomi nelle mie certezze mediche, ignorando la possibilità di uno scontro cui non ero abituata. Avevo ingenuamente pensato che quelle creature avessero contrattaccato, avessero dei centri del pensiero da ingannare coi miei cloni.
    Ma non era successo nulla di tutto ciò.
    Il mio serpente d'ombra aveva fatto guadagnare una manciata di... quanto? ...secondi? Il tempo necessario alla creatura fungina di liberarsi dalla presa. Sembrava illesa. E se fosse stato a causa della mia fretta nel dirigere all'attacco il serpente d'ombra? I miei comandi imprecisi avevano vanificato il tentativo di stritolare l'essere durante la presa.
    I costrutti poi... Avevo seguito il suggerimento di Shinichi di mandarglieli contro e spostarmi di lato. Erano stati ignorati, noi eravamo stati ignorati, come il mio costrutto serpentiforme.
    Se non eravamo noi il loro bersaglio, cosa li aveva attirati in questo luogo?
    Quelle creature sembravano essere richiamate da qualcosa. Osservando la loro traiettoria... si stavano dirigendo... Verso la fonte d'acqua.
    Shinichi sembrava aver capito. Mi chiesi se era giunto alle mie stesse conclusioni o se ci fosse dell'altro.
    Decisamente il mio sangue Nara era molto diluito.
    Non ebbi tempo di crogiolarmi nell'autocommiserazione che dalla boscaglia apparvero altri compagni della creatura fungina. Un totale di quattro. Il posto si stava facendo troppo affollato per i mie gusti.
    Te la cavi con queste creature, vuoi provare a farle secche o ci devo pensare io? Kurogane mi strizzò l'occhio. Questo avrebbe dovuto rassicurarmi sulle mie acquose capacità ninja?
    D'accordo, farò un tentativo. Replicai, scrollando le spalle. Tanto peggio di così non poteva andare.
    O forse si? Non mi ci vedevo nella parte del fungo trifolato.
    Era il momento di vagliare qualche possibilità. Rapidamente.
    Se la mia teoria sui centri nervosi cui era attaccato il fungo era esatta, strappare il fungo dall'orbita oculare poteva essere una soluzione. Portare il combattimento in mischia non mi allettava affatto. Avevo indossato la maschera, ma non potevo rischiare un contatto con la mia pelle.
    Potevo sfruttare i miei costrutti d'ombra, ma sarebbero stati in grado di recidere il legame tra fungo ed ospite?
    La cartabomba era un'opzione, ma dovevo cercare di sfruttarla al meglio.
    Il corpo a corpo, per recidere con la katana i funghi, l'avrei utilizzato come ultima possibilità, se non avessimo fermato l'avanzata di quelle creature.
    Per il momento avrei cercato di danneggiarli a distanza.

    [Primo turno]



    Per massimizzare il raggio dell'esplosione della cartabomba dovevo cercare di riunire il gruppetto. Avevo a disposizione il costrutto serpentiforme che potevo sfruttare per il mio scopo. Bastava pagarne il costo.
    Il serpente era vicino all'abominio, il primo che aveva fatto il suo ingresso nella radura. Mi bastava dirigerloConsidero uno spostamento minimale per raggiungere lo zombie.
    Ho supposto un corto distacco tra i due, senza bisogno di ricorrere allo slot azione per il movimento
    affinché le sue spire si arrotolassero, l'una sull'altra, cercando di contenere una maggiore porzione del corpo. Se fosse riuscito nell'intento, avrebbe cercato di stritolare più efficacemente la creatura, avendo una massa più consistente su cui fare presa. Lo scopo era di fargli perdere l'equilibrio e gettarlo a terra [Slot Tecnica I + Slot Azione I]Simulacro

    Forza: 500
    Velocità: Concentrazione 500 + 1 tacca = 525
    .
    Per il corvo d'ombra avevo un altro compito. Il consumo di chakra non mi preoccupava. Potevo permettermelo. Attaccai la cartabomba [Slot Azione II] e lo diressi contro la prima creatura fungina sperabilmente imprigionata, all'altezza del petto[Slot Azione III]Simulacro

    Movimento massimo: Energia Blu
    Velocità: Concentrazione 500
    . In precedenza non avevano dato atto di schivare i pericoli. La cartabomba sarebbe detonata a contatto con lo zombie o nelle sue immediate vicinanze se l'avesse schivata. Se tutto fosse andato secondo i piani il raggio dell'esplosione avrebbe coinvolto anche il terzetto.
    Tornai in possesso della mia materia ombrosa. Le mie creature non potevano resistere ad una cartabomba, non con le mie capacità attuali.
    Se ci fossero stati dei sopravvissuti, avrei manipolato l'ombra per dare vita a due lupi [Slot Tecnica II]Ciascun lupo d'ombra: 3 unità, pari ad un consumo totale della coppia di 3 bassi
    Metodo di attacco: Morso, potenza 5
    .

    [Secondo turno]



    Attingendo ancora una volta alla mia riserva di chakra, avrei inviato la coppia di lupi ad intercettare i sopravvissuti del terzetto, partendo da quello alla mia sinistra. [Slot Azione I]Consumo di chakra pari a 3 bassi per mantenere i due lupi d'ombra

    Slot Azione I, Simulacro

    Movimento massimo: Energia Blu

    Velocità: Concentrazione 500 + 1 tacca = 525

    Presumo che gli zombi-fungo siano vicini e la traiettoria dei simulacri sia simile, non essendo stato descritta la distanza che intercorreva tra di loro

    Diedi l'ordine di attaccare, ciascuno un avversario diverso, partendo da sinistra. Avrebbero dovuto cercare di strappare a morsi il fungo radicato nella cavità orbitale sinistra[Slot Tecnica I + Slot Azione II]Slot Tecnica I, Simulacro

    Forza: 500
    Velocità: Concentrazione 500 + 1 tacca = 525

    Slot Azione II, Simulacro

    Forza: 500
    Velocità: Concentrazione 500 + 1 tacca = 525
    .
    Se esisteva ancora almeno un sopravvissuto, con un profondo sospiro, avrei ingaggiato in corpo a corpo la creatura più in prossimità della fonte d'acqua, o in caso ne fossero presenti più di una, quella più vicina alla mia posizione [Slot Azione III]Shinodari

    Movimento massimo: Energia Blu
    Velocità: 525
    . Una volta a distanza di mischia, avrei estratto la katana cercando di recidere con un movimento diagonale dal basso verso l'alto la connessione del fungo con la creatura ospite all'altezza della cavità oculare sinistra [Slot Tecnica II]Velocità: 525 + 3 tacche = 600
    Forza: 500+ 3 tacche = 575
    .

    Il resto sarebbe toccato a Shinichi.


    Chakra: 55.5/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione 1T
    1:  Stritolamento
    2:  Catrabomba
    3: Movimento corvo
    Slot Tecnica 1T
    1: Presa
    2: TS






    Equipaggiamento
    • Katana estratta
    • Respiratore × 1
    • Cartabomba II
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Mantello × 1
    • Shuriken × 5
    • Fumogeno × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Maschera indossata
    • Filo di Nylon [10m] × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Lama Interna × 2
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Specchietto in Metallo × 1

    Note Secondo Turno:

    SA1: intercettazione dei lupi
    SA2 +ST1: attacco dei lupi
    SA3: Movimento di Shinny
    ST2: TA: estrazione mortale.


     
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    Post Sesto



    L'offensiva di Shinodari si rivela vincente: il sapiente uso della cartabomba distrugge ben 4 delle creature fungine.

    Fischio, quasi come facevo un tempo quando avevo la pessima abitudine di cat-callare le spogliarelliste di Oto. Però, bella pensata Shinodari!

    Altri quattro funghi escono dalla foresta ed entrano nella radura. I lupi della Kunoichi si avventano su due di essi e lei taglia la testa ad uno con una katana. Ne rimane uno solo.

    Almeno questo potresti lasciarmelo, no?

    Mi incammino verso la creatura, restando poco sotto la decina di metri di distanza.

    La sacra tecnica della scuola di Nanto.

    Alzo la mano destra, la lama di vento solca per terra scavando un profondo solco e dividendo a metà il cadavere. [Competenza sulla lama di vento]

    Nanto Kokaku Ken - Densho Reppa

    Mi volto verso Shinodari. Vedi se riesci a percepire altre di queste creature nelle vicinanze.

    Speriamo di no. Detesto fare il disinfestatore.

    Sfortunatamente la Kunoichi, sfruttando le sue capacità da sensitiva, avrebbe potuto percepire altre tre creature a una ventina di metri di distanza da loro circa. Dirigendosi verso di loro o con i lupi d'ombra lei o con la lama di vento io ce ne saremmo sbarazzati.

    Poco più in la avremmo scoperto da dove erano usciti. Un foro nel terreno, e un masso spostato di recente.

    Strano. Oh, beh. Meglio chiudere tutto.

    Colpisco il suolo e, grazie alle mie abilità nella distruzione di oggetti, causo un piccolo crollo di terra che richiude il foro. [Competenza Distruttore]

    E anche questa è risolta.

    Mi strofino le mani, e sbadiglio. Mi ha fatto molto piacere conoscerti Shinodari e spero che ci reincontreremo in futuro. Vedi di passare da Suna, il mio invito è sempre valido!

    Mi sarei quindi allontanato, seguito da Otekko. Che non si sarebbe fatto mancare l'ultimo saluto al suo nuovo amico. Ma era ora di andare.

    Ti spedirò una lettera Ko!

    Mi strofino i capelli E da quando in qua sai scrivere?

    Mi stuzzico il mento No, aspetta, come pensi di poter maneggiare il pennello con quelle chele?

    Lo scorpioncino ridacchia Posso intingerla nell'inchiostro. E in quanto a scrivere mi puoi insegnare tu no?

    Rido Non credo proprio! Ti faccio insegnare da Miyako, che ha una calligrafia migliore della mia. E sono sicuro che lei si che si divertirebbe un mondo a farlo!

    Ridendo e scherzando io e Otekko avremmo continuato il nostro viaggio. Anche se, in realtà, solo un pensiero mi solca la mente: c'è ancora una speranza. Potrei recuperare il chakra magnetico. Essere di nuovo... completo.




    OT chiedo scusa per il post rapido e per non aver scritto tutte le singole conoscenze usate ma... direi che è ora di chiudere questa giocata xD /OT
     
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    Incontri: amico o nemico?


    VI



    La combinazione di attacco con la cartabomba e i miei simulacri ebbe successo, includendo nel mucchio fungino una manciata di ritardatari.
    Shinichi sembrava aver apprezzato una parte della mia strategia, considerando il fischio che emise, ad essere onesti era più frequente per una tipologia di apprezzamenti non esattamente “combattivi”.
    Almeno questo potresti lasciarmelo, no?
    Mi voltai esterrefatta verso lo shinobi, con la katana abbassata dopo aver colpito e ucciso... si poteva dire così?!... il mio avversario zombie.
    Stai scherzando vero? Se sei stato tu a cedermeli per... un qualche tuo gesto... nobile? Osservai ironicamente. D'accordo, è tutto tuo. Rimasi in posizione di guardia.
    Sacra scuola di cosa?
    Nanto Kokaku Ken... Densho Reppa?

    Sollevai un sopracciglio, alla vista della creatura fungina tagliata in due... dal vento... Per fortuna la maschera copriva la mia espressione facciale.
    Vedi se riesci a percepire altre di queste creature nelle vicinanze.
    Annuii in risposta.
    Se pensavo che fosse finita lì l'allegra scampagnata delle creature fungine, si vedeva che mancavo dal Bosco dei Sussurri da un bel po'.[sensitivo]
    Ne percepisco altri tre, abbastanza vicini a noi. Da quella parte. Indicai con la mano destra, tenendo momentaneamente l'impugnatura della katana solo con la sinistra.
    I nostri visitatori non si fecero attendere e sbucarono nella radura in tutta la loro fungosità.
    Shinichi, sono tutti tuoi. Non sia mai che ti privi di un simile piacere. Commentai, con una sfumatura melliflua nel tono della mia voce.
    Cominciavo ad averne abbastanza di funghi.

    L'Apocalisse fungina sembrava essersi fermata.
    Io dal canto mio a cena avrei evitato pietanze a base di fungo.

    Ripercorremmo la via tracciata dai nostri “ospiti” raggiungendo il luogo da dove erano sbucati fuori.
    Il posto non mi era sconosciuto. Era la buca nel terreno che ero sicura non ci fosse quando io e Ko ce ne eravamo andati.
    Shinny, ma quello non è il masso che... Rapidamente chiusi il muso a Ko, che mi volava affianco. Il cucciolo era uscito dal nascondiglio, dopo che il pericolo imminente era passato.
    Tu guarda... Ma allora è vera la diceria che questo luogo nasconde misteri a non finire Osservai, assumendo un'aria fin troppo innocente.
    Ignorai le proteste di Ko.
    Mentre Shinichi chiudeva il foro facendo crollare il terreno, mi appuntai mentalmente che al mio ritorno avrei dovuto notificare la cosa.
    Se nel sottosuolo c'era un laboratorio, probabilmente un qualche esperimento andato perduto di Orochimaru, era il caso di sincerarsene e sigillare il tutto.

    Era giunto il momento dei saluti.
    Mi ha fatto molto piacere conoscerti Shinodari e spero che ci reincontreremo in futuro. Vedi di passare da Suna, il mio invito è sempre valido!
    E' stato un piacere anche per me, Shinichi. Cercherò di passare da Suna quanto prima. Giusto il tempo di risolvere i miei problemi burocratici. Non vedo l'ora di conoscere la tua famiglia. Lo salutai con un cenno del capo.
    Ti spedirò una lettera Ko!
    E io il doppio, Otekko. So scrivere sai? Mi dispiace che te ne devi andare. Torna a trovarmi... E anche il ragazzo ninja che ti accompagna e il resto dei tuoi...amici... famiglia... cominciò a balbettare.
    Planò sulla mia schiena, nascondendo il muso nei miei capelli.
    Otekko, memorizza il mio indirizzo. Se lo scrivessi su un fogliettino, potrei mettere nei guai Shinichi. Gli diedi le informazioni a voce. Sarebbe stato imbarazzante per lo shinobi, altrimenti, spiegare la cosa alla moglie Miyako.

    Prima di abbandonare la radura controllai con accuratezza il mio equipaggiamento, disinfettandolo. Per quanto riguardava i cadaveri fungini, in teoria non avrebbero dovuto costituire una minaccia, ma per essere sicuri sarebbe stato meglio sbarazzarsene in maniera controllata.
    Sospirai, assumendo un'espressione rassegnata, dirigendo lo sguardo verso la polla d'acqua. La mia giornata di riposo, se così la potevo definire, stava volgendo la termine.


    Off GdRGrazie per la giocata.


     
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