Una Nuova SacerdotessaFree per Yusnaan e Roro

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  1. Roroo 2.0
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    Irruzione tra 3...2...1


    Villaggio di Amegakure - Chapter IV



    Hai fegato. Esclamò, piuttosto stupito dalla decisione della ragazza.
    Il corso d'acqua era profondo, sporco e condito da qualche detrito trascinato dalla palude. Una ragazza normale avrebbe temuto di naufragare e affondare, ma non lei.
    Preferiva un approccio rapido e furtivo, perché su una cosa aveva ragione: i banditi controllavano quel fortino. E non perché temevano l'arrivo di Namae o di chissà chi, ma perché una base ad Ame era un tesoro molto prezioso e per nulla scontato.
    Tu rimani qui. Si rivolse poi a Hounkou, porgendogli uno spiedo. Rimani nei paraggi, nascosta e non da...
    LO SO, me lo dici sempre. Non sono una bambina. Il padre in erba sbuffò una seconda volta. Nanako l'aveva trasformata in una gatta ribelle. Seppur fosse un po' preoccupato, si fidava di lei e sapeva che era una bambina molto sveglia, ben addestrata alla vita criminale.

    Si avvicinarono ai detriti, alla ricerca di qualcosa di capiente e robusto. Dovevano stare larghi, avere buon margine di manovra per poter remare comodi ed essere sicuri che in quei trenta metri o poco più non sarebbero affondati, nemmeno urtando qualcosa di grosso.
    Dovremmo accontentarci di questo. Estrasse un grande frigorifero, mono porta, con qualche pezzo mancante ma tutto sommato affidabile. Prese anche due lamiere, sottili e lunghe.
    Come remi no?
    Namae avanti, Fukme dietro, il duo diede inizio alla navigazione. Alle sue spalle, la donna avrebbe potuto notare le braccia dell'uomo gonfiarsi e sgonfiarsi per l'azione degli ormoni che quest'ultimo era in grado di generare.
    Per colpa del vento e della corrente ebbero alcune difficoltà, ma tra imprecazioni e scuse del Fiore per le parole pronunciate, essi riuscirono a schivare i detriti e a dirigere l'imbarcazione di fortuna verso il fortino, che man mano si faceva sempre più vicino.
    All'esterno non era visibile alcuna vedetta.
    Se fosse stata curiosa o anche solo interessata all'Oleandro di Ame, Fukme avrebbe potuto domandare qualsiasi cosa. Namae non era avido di informazioni sul villaggio, sulla sua vita, in parte dimenticata, e sui suoi poteri. Se avrebbe nutrito delle preoccupazioni per la bambina, l'uomo avrebbe riso.
    Sa badare a se stessa. Prima che la adottassi era una spacciatrice del Secondo Livello E lui l'aveva liberata, dopo aver sterminato tutta l'organizzazione in cui lavorava.
    Fu così efferato che dopo quella strage i Fiori lo avevano ammesso nelle loro fila.

    [...]



    Raggiunsero il fortino, o per essere più precisi, uno spiazzale scavato dal fiume parzialmente coperto da cespugli. Sarebbero scesi lì, per poi continuare a piedi per alcuni metri.
    Per ritornare sulla terra ferma, senza corde o ancore, avrebbero dovuto saltare con agilità, rapidità e una dose di freddezza. Nulla di impensabile per dei ninja, anche se di basso livello.
    Il palazzo in costruzione, rattoppato un po' qua e un po' là, s'innalzava alle loro spalle. Come descritto in precedenza, sulla superficie esterna era stata installata una scala in acciaio, di quelle usate per le evacuazioni in caso di emergenza.
    Due piani sopra di loro, preciso come un orologio svizzero, era uscito da una porta secondaria un uomo di media statura, con degli occhiali strambi e capelli sparati verso l'alto. Fumava una sigaretta e con sguardo distratto e assonnato ammirava il sole ancora timido.
    Per Fukme sarebbe stato impossibile avere un idea del suo armamentario.

    Se avessero deciso di proseguire attorno alla superficie esterna dell'edificio, girando l'angolo, avrebbero avuto la visuale dell'ingresso, costituito da una semplice porta in legno su cui avevano realizzato uno spioncino orizzontale.
    La porta era aperta e davanti ad essa vi erano due uomini di guardia. Distanti sei metri ciascuno, di cui uno a dodici metri dal duo improvvisato, essi avevano lo sguardo rivolto verso la strada che avevano evitato di prendere. Erano massicci, ben piazzati, ma più bassi rispetto a Namae.
    Sui loro fianchi avevano dei coltelli da cucina, ma ben affilati.


    A lei la scelta su come muoversi.


     
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