L'intervista era piacevole, la presentatrice stava addolcendo la Vipera a modo, offrendole persino del the da gustare durante la serata, annuendo compiaciuta. Molto gentile. Kiyomi sosteneva di essere otese anche lei, seppur di buona famiglia. Ho vissuto nella campagna, prima di spostarmi più in periferia. Diciamo che in parte è stata anche una scelta. In campagna non sarebbe diventata niente di più di una comune contadina, ma avrebbe indubbiamente evitato parecchi dei guai che le erano capitati nel corso della vita. Il giusto prezzo da pagare per ottenere il posto tanto agognato.

Il discorso si spostò sul suo passato, sulla vita da teppista che aveva scelto di percorrere. Forse doveva prevedere che tutto quel miele che presentatrice e pubblico le riversavano addosso poteva essere una trappola, per colpirla quando meno se l'aspettava. L'orgoglio la accecò, misto all'imbarazzo di dover parlare così tanto di se. Fece un piccolo inchino durante l'applauso, soddisfatta di come quella gente riconoscesse i suoi sforzi. No, in realtà no. Sistemò una ciocca di capelli, si sentiva ancora un po' in colpa per la sua decisione. Erano genitori normali, seppur molto poveri. Quel poco che mi davano era tutto ciò che avevano, a me stava bene. Tuttavia non mi andava a genio come cercassero di tarparmi le ali, erano decisamente troppo protettivi per i miei gusti. Era indecisa se proseguire il suo discorso spiegando al meglio la sua situazione, ma Kiyomi ed il pubblico stesso la supportarono, forzandola a continuare. Ridacchiò, alzando le mani: Va bene, va bene. Il culmine è arrivato quando li ho protetti da un tizio che aveva invaso la nostra proprietà. Avevo usato i miei serpenti, nonostante loro cercassero di evitare che io potessi avere qualsiasi contatto con quelle creature, e grazie ad un'arma di fortuna lo avevo ucciso. Avevo dodici anni, e avevo appena protetto la mia famiglia da un potenziale assassino. Ma tutto ciò che mi sono sentita arrivare addosso non erano complimenti, ma sgridate su come fossi stata irresponsabile, avevo ucciso una persona, e bla bla bla. Non potevo sopportare che il mio voler proteggere i miei cari fosse motivo di vergogna. E ho deciso di scappare.

Hebiko prese la sua tazza di the, rigorosamente senza zucchero, assaporandone la raffinatezza. Doveva essere piuttosto costoso. Kiyomi confessò come e, seppur non direttamente, da chi aveva ottenuto quelle informazioni. A giudicare dal premio, non poteva che esser stato lo Yakushi. Quel disgraziato. Sarà meglio che decida di condividere il suo premio con me. Ridacchiò. Quella parte del suo passato dopotutto non era un gran segreto, nè un grosso motivo di vergogna, per quanto non fosse troppo piacevole ricordarlo. Non si sarebbe certo vendicata per una minuzia simile.

Poi il disastro. La serata miele e fiori sarebbe iniziata a diventare presto più cupa. Al "reggiti forte" ridacchiò, leggermente confusa. Cosa? Febh vi ha raccontato delle mie figuracce in Amministrazione? Ma ciò che ne seguì fu ben diverso da qualsiasi cosa potesse aspettarsi. Lentamente, il suo sorriso si spense, aumentando la confusione. Aggrottò la fronte, ascoltando il diario scientifico, giorno dopo giorno, iniziando a capire dove la presentatrice stava andando a parare. Allungando le mani, le rubò i fogli di mano, rileggendoli lei stessa, confusa e arrabbiata. Io non... Konoha?? Il soggetto 4, ma cosa... Che cos'è questa roba!? Dove l'avete... Chi ve l'ha data!? Diede un rapido sguardo dietro le quinte, dove una ragazza biondina, forse la sua accompagnatrice, fece spallucce, confusa quanto lei. Chiaramente era tutto nuovo anche per la stessa interessata. Sapeva di essere un esperimento, ma non aveva mai avuto dettagli così accurati. Venne distratta dalle successive domande, inconsapevolmente reggendo il gioco di Kiyomi. Beh, io... Ero arrabbiata! Per gli dei, chi non lo sarebbe!? Di punto in bianco scopri che non sei mai stato un essere umano, ma un'arma in provetta!! La cosa mi fa imbestialire! Strinse i documenti tra le sue mani con rabbia, mentre la presentatrice la incalzava con altre domande. Oh, ne ho di cose da dirgli! Tutti insulti!! Quello stronzo non si è mai fatto vivo, non finchè non ho scoperto i miei poteri ed ha tentato di rubarmi il mio stesso corpo!! Il mio unico genitore!! Perchè devi crearmi una coscienza se vuoi usarmi come abito di ricambio post morte, fatti dei manichini senz'anima, sozzo maiale! Altro che genio, è un rincoglionito!! Sbuffò, lanciando i documenti sul tavolo ed affossando la schiena sul divano. Questo è quello che vorrei dirgli. Vaffanculo. A te, e ai tuoi esperimenti falliti. Io sono il tuo unico successo, e volevi pure distruggermi!