Il Tempio del Gelo

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Un nuovo Ciliegio d'Acciaio


    Epilogo


    Atto XVI
    Pulvis sumus et in pulvis revertemus



    Andò tutto come avevo immaginato: quel demone faceva estremo affidamento sulle sue capacità legate al chakra ed alla manipolazione e quando replicai il mio assalto, più rapido e veloce del precedente, certo, ma identico sotto tutti gli aspetti, il Demone non poté che provare a starmi dietro, replicando la difesa sicura ed efficace che precedentemente aveva usato. Quando però la mia spada, di punto in bianco, divenne capace di tranciare i costrutti che fino a quel momento l'avevano stacolata, il Demone non riuscì a prevedere la cosa, cadendo vittima del mio senjutsu, e perendo sotto la potenza della Promessa. Il suo corpo dapprima si crepò come vetro, poi si sciolse in una specie di liquame scuro, denso, che si depositò sulla neve formando una pozzanghera. Mi chinai, estraendo un filatterio e provando a raccogliere un piccolo campione di quella strana sostanza. [Note]Vedi te se fattibile.

    Utilizzo la competenza sui filatteri, eventualmente, per filtrarla dalla neve o altro materiale eterogeneo, se quel liquame è considerabile sangue. Altrimenti la raccolgo così com'è per poi lavorarlo in seguito.
    Gli uomini non-morti che erano al suo servizio iniziarono a cadere visto che, con la morte del demone, il jutsu che li soggiogava era andatosi interrompendo. La Yakusoku lentamente si ritrasse, rientrando nel Femore del Figlio. Roteandola la posai, osservando la devastazione causata dal Demone tutt'intorno voltandomi verso il villaggio da cui ero provenuto prima e verso Maroboshi, traslucido e difficilmente individuabile, dopo. Devo ringraziarti, Kyoketsu Komori. Se non fosse stato per te non sarei mai arrivato in tempo. Mi fermai a pensare un istante, prima di procedere. Mi hai detto che sei un chirottero al servizio del Nobile Tengai. Lui non si è riunito allo stormo della Hakushaku dopo le vicende delle grotte di qualche anno fa - vicende che sicuramente conosci. Voglio comunque chiederti di proporti di unirti a me e la Baronessa nel rinnovato contratto che lega i Vampiri ai Kenkichi. Avrei poi atteso una risposta del Pipistrello. Nel frattempo, un altro piccolissimo chirottero ci raggiunse. Un po' goffo, un po' buffo, sicuramente non minaccioso come la maggior parte dei fratelli della sua stirpe: il suo nome era Befrai. Era partito con lo Spettro ed aveva il compito di catalogare i non-morti che il Demone non si era portato dietro ma aveva deciso di spargere per i vari villaggi in cerca di devastazione. Un'idea senza dubbio intelligente. Chiedo scusa per non averla informata, Kensei Hito: la mia priorità era la sconfitta del demone e le sue capacità erano di molto superiori alle mie, figurarse a quelle di Befrai nel combattimento. Lui è abile nel inseguire le prede, ma non nella fase della vera e propria caccia. Disse Maroboshi al presentarsi del piccolo pipistrello e dopo i suoi complimenti verso il sottoscritto. Hai agito come dovevi, Maroboshi. Non devi render di conto a me degli ordini che hai ricevuto. Poi, verso il piccolo nuovo giunto. È un piacere incontrarla, Befrai. La ringrazio per quanto ha fatto. Sono sicuro che anche il suo contributo si rivelerà fondamentale in questa seconda parte della gestione della fuga di questo Demone. Ed infatti così fu, dato che immediatamente ci diede notizie su Hotene e Yusica, più le rispettive evocazioni. Maroboshi mi propose un congedo che, tuttavia, non potevo accettare. No. Dissi secco. Ho degli impegni da rispettare. Continuai mentre, nuovamente, composi i simboli necessari al richiamo di Kakuresata perché mi portasse nel villaggio da cui eravamo partiti. Fu particolarmente interessante vedere il vorticare torbo dello stormo del Maestro degli Inganni quando davanti a lui si palesava Befrai. Qualcosa lo turbava, ma non mi era dato, per il momento, saperlo. Avrei comunque il piacere di estendere anche a te la mia proposta, Befrai, dato l'ottimo lavoro svolto. Come Maroboshi gradirei che ti unissi allo stormo della Hakushaku anziché continuare a servire Tengai. Dopotutto, continuare a smuovere gli equilibri del potere all'interno delle Grotte poteva rivelarsi interessante sotto molti punti di vista. La risposta, comunque, stava a loro.
    Giunti al villaggio di Yusica e della sorella di Ipokash, mi sarei precipitato dall'Alta Sciamana per assiurarmi delle sue condizioni. Il Demone è stato abbattuto ed è sconfitto. Dissi poi, cercando di risollevare un po' il morale. Se c'è qualcosa che posso fare, sono ancora a disposizione. Dissi a Yusica, ancora ebbro dalle sensazioni inebrianti della battaglia. Azumaido era, come Genosha, un'isola sotto la giurisdizione di Kiri. Dovevo dimostrare a tutti i suoi abitanti quanti la Nebbia tenesse a loro. Non si forgiano cittadini devoti senza atti di estremo e completo eroismo. Dovevo cercare di portare la situazione a mio vantaggio.

    [...]

    Quando l'Elmo di Momin si mosse, Fudoh dimostrò ottimi riflessi facendo rapidamente volare la sua arma e deviando l'oggetto già in volo. Pur essendosi mosso con dovuto ritardo perché le capacità di Momin erano decisamente superiori a quelle del Medico di Kiri, la spada impattò con il dovuto anticipo perché l'Elmo venisse deviato e impattasse ad un muro lì vicino, spezzandosi poi in più pezzi. Doveva essere chissà cosa questo Eterno Gelo e poi si rompe dopo aver cozzato con una speda? Mpff! Disse Ipokash, ansimando. Poi apparirono i Leopardi e Ryuu, spiegando l'accaduto. Al nostro altare c'era quel kunai particolare che abbiamo visto nella camera col ciliegio. Rispondeva in modo curioso al chakra e riusciva quasi ad attrarre gli oggetti metallici nell'ambiente, eterno gelo compreso, pur non essendo fatto d'eterno gelo. Forse Fudoh avrebbe capito, grazie a quello che aveva compreso della sua nuova sciabola ed a come Momin aveva combattuto con loro, che quella si trattava di una ennesima creazione del folle genio Kenkichi, forse in un primo tentativo di creare qualcosa di proprio con cui combattere. Riuscendo io a percepire ancora lo sforzo di Gyaro per non tornare nel Freddo - quasi come se lo temesse - ci siamo adoperati per raggiungerlo credendo che, una volta salvatolo, poteva rivelarsi un potente alleato nella battaglia con Momin. Ma siete stati più veloci di quanto credessi, devo farvi i miei complimenti. Gyaro fece un inchino, rivolgendosi direttamente a Youshi. Devo farti i miei complimenti, giovane Youshi. Sei riuscito a scalfire la pelle di Gyaro, l'Orso Maggiore del Freddo. È un'impresa di cui pochi possono vantarsi! Oh-oh-oh! La risata piena dell'orso suonava quasi fuori luogo in quel posto di morte e tristezza infinita; ma il peggio era passato e anche il Ciliegio d'Acciaio aveva bisogno di un nuovo inizio.
    Fudoh poi rassicurò Gyaro sulle condizioni del suo amico Gyoza. L'Orso prima spalancò gli occhi - uscire dal Freddo era l'equivalente del venir annientati per sempre, un destino riservato soltanto ai Kamui che più di tutti tradivano l'idea dell'Inverno unendosi ad angherie e misfatti - ma poi quasi comprese quello che il primario di Kiri aveva da dirgli. Capisco ... credo. L'importante è che stia bene. Un giorno, ne sono sicuro, ci rivedremo. concluse poi, abbozzando un leggero sorriso.
    Quando Ipokash, tentando di riportare tutti sulla retta via, svenne, Youshi fu lì a salvarla ed a sussurrarle parole che lei, tuttavia, non avrebbe potuto udire. Il tempo che spesero all'interno di quel villaggio dimenticato si esaurì in quel modo, con Youshi che si premurava della ragazza che fino a pochi istanti prima aveva disprezzato, delineando un cerchio di mutamento continuo nella vita dell'uomo, completamente diverso dalla statica estasi che Momin aveva cercato di spiegare ai kiriani e che aveva raggiunto, non si sa bene quanti anni prima, con i suoi jutsu rituali.
    Durante la strada, il Tokugawa si rivolse all'Orso che prima aveva combattuto, chiedendogli, come poteva, scusa. Non preoccuparti, Youshi-kun. Non è stata colpa tua. In guerra, comunque, non ci sono amici che tengano, non dimenticarlo. Non devi mai chiedere scusa per quello che hai fatto. I guerrieri si conoscono combattendo dopotutto, no? Oh-oh-oh!

    [...]


    Quando Fudoh, Youshi e Ryuu con a presso i Kamui tutti e Ipokash svenuta nella braccia del Tokugawa, tornarono nel villaggio di Munkeke, un assordante silenzio li accolse, insieme al calar della notte. Poche anime si aggiravano per il villaggio e tutte sembravano meste per il destino sofferto dalle popolazioni vicine. Ma poi un rumore squarciò la singolare e triste calma in cui quel luogo era immerso: YOOOOOOOOOOOOOOSH! SIETE TORNATI! Munkeke, con i suoi fluenti capelli biondi raccolti e gli abiti kabuki saltellava sulla gelida neve, correndo incontro a sua sorella con un gigantesco sorriso sulle labbra. SAPEVO CHE CE L'AVRESTE FATTA! LO SAPEVO! YOSH! E così dicendo strappò la giovane dalle braccia del Tokugawa, iniziando a ballare in cerchio con la ragazza in collo, mentre la neve intorno a loro si sollevava senza poi cadere verso terra, rimanendo sospesa a mezzaria in una mistica danza di gioia ed eleganza. Tutto il villaggio, lentamente, si affacciò dalle loro capanne ad osservare lo spettacolo. Gyaro si toccava dietro la testa, in evidente imbarazzo. Suo nonno aveva proprio ragione... Commentava, mentre anche l'anziana donna che aveva accolto i kiriani al porto si palesava, uscendo dalla stessa tenda da cui era uscito Munkeke. Entrate, forza, ci sono alcune sorprese per voi. E del citatap appena pronto.
    Una volta entrati nella capanna, i tre Kiriani trovarono, proprio come la prima volta, dei comodi giacigli per sedersi e mangiare le prelibatezze locali. Davanti a questi giacigli vi erano sedute due persone: Hotene, per loro una seconda Ipokash, e me, il loro Mizukage. Bentornati, ragazzi. il mio tono era il solito ma potevano aver scorto una sorta di rammarico o rimprovero nelle mie parole. Avete completato la vostra missione? Domandai, forse creando in loro un qualche dubbio. Non vedo alcun Elmo con voi. Poi, voltandomi verso Fudoh avrei alzato un braccio, indicando la sua nuova spada che di certo né a me né alla Yakusoku era sfuggita. Dammela. Chiesi, anche se il tono ed il comando sembravano suggerire tutt'altro. L'occhio secolare ed esperto della Promessa la analizzò rapidamente, facendola sollevare dalle mie mani. Non so se sai che cos'è. Dissi, facendo una piccola pausa prima di spiegare il raro oggetto che tenevamo tra le mani. Fa parte di una usanza antica, persa nel tempo, che io conosco soltanto in parte per dei manoscritti Kenkichi ritrovati sparsi in molti luoghi, tra cui Kiri, un tempio qua su Azumaido e la Rosa d'Acciaio, sia perché la Yakusoku mi sta spiegando adesso stesso di cosa si tratta nel dettaglio. La spada si fermò davanti al mio volto levitando perfettamente. Quest'arma è un oggetto di scherno che veniva assegnata ai membri del Clan che non riuscivano a sviluppare le arti Kenkichi. Insieme a questa era assegnato un Elmo per coprire il volto degli inetti e non gettare disonore sulla loro famiglia d'origine. I Reietti o Paria, così venivano chiamati i membri del Clan che non riuscivano ad apprendere una hijutsu, erano destinati a maneggiare un'arma priva di grazia, equilibrio e, spesso, anche di lama. Dovevano riuscire a elevarsi ad una qualche forma di kenjutsu attraverso le difficoltà, realizzarsi come persone al di fuori del Clan. Quando ciò accadeva, l'Elmo veniva tolto e queste persone erano ri-ammesse al Clan ma non come membri, soltanto come ospiti ben accetti. L'Arma poi smise di levitare, lasciando che la prendessi al volo. In quel momento, alcune immagini vagarono nella mia mente: fu come se riuscissi a comprendere come quell'arma funzionasse, o meglio, fu come se qualcuno mi stesse spiegando come aveva sviluppato la tecnica per farla levitare. Un istante dopo, tuttavia, le immagini scomparirono. Ripresi fiato prima di terminare il discorso. Credo che... tu possa tenerla. Noi Kiriani abbiamo una innata capacità con le spade. Voglio che questa lama sia un ulteriore sprono a migliorarti, Fudoh, come sei migliorato dal giorno in cui abbiamo combattuto insieme per i vicoli della Nebbia. YOOOOSH, che gente strana questi Kenkichi. Disse Munkeke, facendo gomito gomito con quella che per un attimo gli parve Ipokash per poi rendersi conto si trattasse di Hotene. Voltandomi, mi resi conto che non avevo presentato la ragazza al gruppo. Lei è Hotene, sorella di Ipokash, come potete ben vedere. L'Alta Sciamana del suo villaggio ha deciso che lo doti della fanciulla sono meritevoli di uno sviluppo che qui ad Azumaido non può ricevere. Verrà con noi a Kiri, dunque, per diventare un'abile kunoichi. Guardai il membro delle squadre speciali. Youshi, la affido a te. Dissi, con un cenno del capo. Nonostante la mancata restituzione dell'Elmo, la vostra missione può dirsi riuscita. I Kamui di questo luogo, grazie a Munkeke, mi hanno detto cosa stavate facendo e cosa avete scoperto: un antico villaggio racchiuso, sotto terra, da una calotta di neve e due ingressi cerimoniali, costruiti dopo l'opera riuscita di Momin. Avete portato alla luce un tesoro di inestimabile valore. Le persone che avete liberato devono ricevere il saluto eterno che meritano. Complimenti. E poi avrebbero sentito una frase che forse sarebbe rimasta impressa a fuoco nella loro mente per lungo tempo. Almeno finché non l'avessero risentita - e l'avrebbero fatto alcuni anni dopo -, cosa che poche persone possono vantarsi di aver ricevuto. Sono orgoglioso di voi. Un cenno del capo come a ringraziarli ed a sottolineare la veridicità di quella parole. Quando vorrete, la Baronessa è pronta a riportarvi a Kiri. Io vi raggiungerò domani. E così dicendo mi alzai, congedandomi dai presenti ed uscendo da quella capanna. YOSH, amici miei. Grazie per il vostro impegno. Sarete sempre ben accetti ad Azumaido ed i kamui vi saranno riconoscenti per sempre. Anche Repun Kamui, la Balena, ha saputo del vostro impegno. Gyaro sussultò. Repun!? Non si sentiva di lei da quando Akira Hozuki si è unito al Freddo. disse l'Orso, evidentemente euforico. YOSH! Rispose Munkeke, trangugiando un po' birra sciamanica. Volete? L'ho già purificata io per voi! La vecchietta, che fino a quel momento si stava occupando di Ipokash svenuta, si avvicinò. Grazie. Grazie davvero. Da oggi in poi saremo tutti più sollevati. Speriamo che Azumaido tenga nascosti i suoi segreti per ancora alcuni anni. Azumaido avrà per voi sempre un letto e del citatap caldo. Un sorriso comparve sul volto tatuato della donna. Il calore del focolare li avvolgeva. La notte era giovane ed il riposo era concesso anche ai più valorosi tra i guerrieri. Potevano godersi il loro meritato riposo.

    Ma non tutti erano della stessa idea. Con passi pesanti le mie protesi affondavano nella neve mentre ormai già mi trovavo nel cunicolo che mi avrebbe portato a Kotetsu Sakura. Tu porti la Promessa del Padre a suo Figlio. Non sei il benvenuto in questi luoghi. Lascia il mio tempio! Gridava una voce nelle mie orecchie. Sapevo che non dovevo ascoltarla. Continuai la camminata fino a che non giunsi all'accesso per il Tempio dell'Arte Perfetta, entrando al Ciliegio d'Acciaio. Non v'erano più le sagome dei popolani cristallizzate nel chakra color ambra di Momin; tuttavia, al centro della sala vi era il suo elmo, integro. Mi avvicinai, chinandomi e prendendo l'Elmo.


    Ma questa è una storia per un altro momento.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 26.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 775
    Resistenza: 800
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Azione
    1: Colpo braccio dx
    2: Colpo braccio sx
    3: Affondo
    4: Fendente testa
    Slot Tecnica
    1: Manipolazione della Natura
    2:
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con Handicap attivo.
    Turni di combattimento: 4.

    Punti Eleganza: 0.



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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66 replies since 19/2/2020, 13:02   1381 views
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