Il Tempio del Gelo

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    Falce dei Kaguya


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    Il Reietto


    Cioé, l'Infame Biondino



    La "spada" non era un'arma paragonabile a quelle del Mizukage, considerando che persino io avevo notato che l'Inquisitore aveva una katana piuttosto particolare, ed uno strano osso, sempre con se con se; però per quanto io non fossi un esperto di spade, nel momento stesso in cui recuperai quella caduta dall'altare notai, oltre alla parola "Reietto" scritta sulla stessa, che quella specifica sciabola era veramente scomoda da usare.
    Sapete, ebbi quasi un attimo di compassione per l'infame biondino, non fosse stato che si divertiva a condannare le persone ad una morte eterna in delle trappole di ambra, o quel che era, cuciva assieme individui e li usava a mò di marionette, e non parliamo nemmeno di quello che aveva fatto al povero Gyoza ed a Gyaro.
    In considerazione di tutto ciò, la mia compassione per Momin durò, appunto, un attimo, poi mi concentrai su quella spada completamente sbilanciata, a confronto il mio Fuuma Kunai era un'opera d'arte!
    O almeno questo pensai prima di provare ad imprimerci del chakra. Voi direte: "Ma che fai, Fudoh?", bé, speravo che mi conducesse nel Freddo, ma non ottenni nessun risultato in tal senso, in compenso, la suddetta arma iniziò a galleggiare a mezz'aria davanti a me, quasi avesse una sua volontà, o forse, quasi aspettasse che fosse la mia a muoverla?
    Curioso, chissà che tu non possa tornarmi utile., pensai, prendendola e legandomela dietro la schiena.

    Poco dopo, come già vi avevo accennato, incontrai Ipokash ed organizzammo un primo attacco, oltre che feci un cenno con la testa per indicare che ero parzialmente sicuro di volermi portare dietro la spada dell'Infame.
    Tu non hai trovato niente al tuo altare?, le bisbigliai nel frattempo, ero un pò curioso di capire se quelle cose avevano anche un'utilità. Vero, la spada potevo usarla per lanciarla contro il Biondino, ma se avessimo avuto altre armi dalla nostra, male non avrebbe fatto.
    I miei attacchi, alla fine, non andarono per il meglio: certo, il ghiaccio della nostra guida sembrava averlo rallentato ed il mio chakra gravitazionale-naturale lo aveva respinto, cosa che parve coglierlo di sorpresa, mentre mi chiedeva dove avessi il mio "ringheran", o una cosa così.
    Tralasciai però quella stramba domanda, prima di lanciargli contro Myk, seppur la piccola tartaruga ebbe pochi effetti su di lui, prima di sparire nel nulla.
    E, tra l'altro, lo volete sapere? L'Infame poteva comandare non solo le sue siringhe di gelo eterno, ma tutto il gelo eterno nei dintorni! Ne sollevava blocchi interi che usò a propria difesa!

    Ad ogni modo, mentre si divertiva a minacciarmi, il biondino fu interrotto dall'arrivo di Youshi-san, che, senza più l'elmo, tentò una serie di attacchi, purtroppo altrettanto poco risolutivi.
    Momin, infatti, doveva aver utilizzato quel suo metallo per forgiare le sue strane wakizashi luccicanti, perché svolazzavano attorno a lui (così come probabilmente avrebbe potuto fare la scimitarra che avevo trovato), rivelando che forse non era un Kenkichi come Elmo-san, ma quelle sue due "cose" volanti, sapeva bene come usarle il maledetto!
    E sapeva come usare anche qualche altra tecnica, perché d'improvviso, assieme ad un singolo sigillo, mentre si difendeva dagli attacchi di Youshi, produsse una sensazione di dolore sul mio corpo fisico così forte, che mi si mozzò il fiato per alcuni attimi, lasciandomi anche decisamente sofferente!
    Fu l'ultimo attacco del Tokugawa, che catturò di più il mio interesse: aveva mirato a togliere l'elmo al biondino ed aveva fallito, ma la cosa aveva di certo fatto arrabbiare quest'ultimo, fattore non da poco, prima che quello ci contrattaccasse.

    Il contrattacco iniziò con quelle sue particolari siringhe: una volò veloce, ma non troppo, verso di me, che mi limitai a scartare con un piccolo aiuto di chakra, evitando quel colpo, senza eccessive difficoltà, portandomi un pò più a sinistra rispetto alla posizione di Youshi, rispetto al quale ero anche più arretrato. [SD I]
    Il vero problema, però, fu l'attacco successivo: non mi aspettavo inizialmente quelle spade incredibilmente veloci, che superarono Youshi-san e si diressero verso di me, quindi l'unica cosa che potei fare fu sfruttare il mio chakra ed i miei capelli [ST I]Teoricamente, non essendoci indicazioni diverse, la difesa ha velocità = concentrazione (essendo un ninjutsu), quindi immagino Viola +3
    Non potei contenere del tutto la potenza di quel attacco, anzi, ben poca cosa poterono fare le mie difese, comprensive anche di un pò di chakra per irrigidire le gambe stesse, che mi portarono comunque a subire una ferita mediograve diffusa sulle gambe! [Danno]4 Leggere

    Lo ammetto ero stremato, principalmente dal punto di vista dell'uso del chakra, così dovetti prendere il mio unico tonico di chakra ed ingerirlo [SA 1] e mentre facevo ciò, quel biondino infame stava corazzandosi con una marea di quel suo maledettissimo metallo!!!
    Cercai con lo sguardo prima Youshi, poi Ipokash: Hai bisogno di tempo? Cercherò di dartene!, esclamai più verso la seconda, mentre stringevo i denti, date le ferite alle gambe e, approfittando delle azioni del Tokugawa, mi lanciai in un salto contro Momin, cercando di oltrepassarlo con un balzo. [SA 2] Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto. (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su]

    Velocità = Viola, di fatto avviene in contemporanea con la seconda azione di Youshi, allungo il salto con il chakra repulsivo
    e mentre provavo ad oltrepassarlo, allungai la mano e richiamai il mio chakra naturale-gravitazionale per attirare a me l'elmo del suddetto infame.
    Tutta quella gita aveva ruotato intorno a quel cavolo di elmo, quindi, pensai, magari toglierlo al nostro poco caro avversario, avrebbe potuto danneggiarlo: lo aveva usato per ritornare al mondo, era l'unica parte non protetta da armatura, forse, sarebbe stato possibile. [ST 2]
    Ad ogni modo sarei atterrato poco oltre Momin.

    SE avessi avuto l'elmo per le mani, incerto com'ero sulle gambe, avrei provato a colpirlo con un bel pugno, ricolmo di chakra distruttivo [SA 3a] Distruzione ad Area (Base)
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà per alcuni centimetri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto, aumentando la possibilità di distruggere strutture solide, ma senza effetti notevoli contro avversari.(Mantenimento: ¼ Basso a colpo)
    [Da genin in su]

    Tocco Distruttivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari. (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza
    [Consumo massimo: 2 Bassi])

    [Da genin in su]

    => Forza = Viola, Pot = +8 (Tekken) +20 (Basso)
    , magari riuscivo a romperlo e Momin sarebbe fuggito via nel Freddo, di nuovo.

    SE l'elmo fosse stato salvato dal mio tentativo in qualche modo, e mi fossi trovato a mani vuote, letteralmente, avrei cercato di aiutare qualsiasi ulteriore azione di Youshi-san, lanciando gli ultimi miei coltelli da lancio contro l'elmo stesso di Momin. [SA 3-b]

    In ogni caso avrei urlato: Ipokash!, sperando che nel frattempo l'altra avesse avuto qualche idea e la volesse usare per rendere inoffensivo il nostro nemico.

    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Schivata del dardo
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione (2° Turno)
    1: Ingerimento Tonico
    2: Salto
    3a: Pugno su Elmo
    3b: Lancio coltelli
    Slot Tecnica
    1: Simulacro di Spine
    2: Attrazione Gravitazionale
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Fuuma Kunai × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1

    Note
    ///


    [Intanto... Ombra d'Acqua e Ombra di Ghiaccio]

    Kensei non poteva saperlo, ma il potere di quella particolare creatura d'Ombra non era legato tanto sul ferire per colpire ed uccidere, quanto sull'insinuarsi nei suoi nemici e prenderne il controllo.
    Era qualcosa di oscuro e proibito, ma che, a modo suo, aveva delle similitudini con altre arti ninja, seppur, avesse chiesto anche solo all'unica creatura delle Grotte lì presente, quella gli avrebbe spiegato che, di fatto, i Demoni d'Ombra nascevano dai vizi umani ed i loro Re ne erano la massima rappresentazione.
    Il Risorto, cosa che il Decimo non sapeva, aveva affrontato la manifestazione dell'Avarizia.
    Certo, quello che ora aveva davanti non era un "Re", ma nemmeno l'ultimo è più inumano dei mostri fuggito dalle grotte, così, quando il primo attacco lo raggiunse, il Mizukage non se ne rese conto, ma era diventato vittima del "dominio" della Tenebra.
    Fu più accorto, o forse fortunato, sul secondo attacco, l'esplosione del muro di ghiaccio, che annullò, così come la tecnica successiva.

    Meno fortunato risultò il Mizukage nell'uso della sua particolare aura. [Nota]Natura del Vizio: Essendo un agglomerato di sentimenti negativi, il Demone d'Ombra è meno sensibile a malus dettati da paura o rabbia tramite jutsu o tecniche speciali.
    Subirà i malus dimezzati.


    => -1 Forza, -2 Resistenza


    Uhhhhh Odio! Ira! Che piacevole sensazione, seguace dei Kyoketsu Komori! Per quanto non sia il sentimento a me più avvezzo, non puoi certo sperare di indebolirmi con esso! AHAHAHAHAHAHAHAH!!!!



    E su quella risata il mostro si dimostrò pronto dinanzi alle azioni nemiche.
    Al primo colpo della fidata spada Kenkichi, un muro di ghiaccio nero si generò ad una velocità sorprendente sulla zona interessata, proteggendo il tanto che bastasse per ridurre parzialmente il danno all'arto stesso. [Difesa 1]Manipolazione Ghiaccio Nero: Vel = Nera +5, Pot = 50, Dur = 3
    Res = Nera +1-2 => Nera -1

    => Danno Mediograve al braccio.

    Non ci sarebbe stato sangue ed il blocco di ghiaccio si sarebbe sgretolato solo dopo, volutamente, ma un danno era stato fatto, anche se l'essere d'ombra non diede la soddisfazione di smorfie di dolore.
    E del tutto simile sarebbe stata la difesa anche sul fianco opposto: un altro blocco di ghiaccio nero, un altro impatto senza ferite evidenti. [Difesa 2]
    Al tentativo di affondo, l'esito fu persino peggiore, per il Mizukage: la barriera di ghiaccio che si generò dal corpo dell'essere contenne del tutto l'effetto del colpo e quella creatura fu respinta dalla forza dell'altro, ma niente di più, solo quello, apparentemente non parve nemmeno soffrire del colpo, anche se, di certo, doveva averlo sentito. [Difesa 3]
    Sul quarto attacco, di certo, Kensei sentì bisbigliare: cibo..., prima che anche quel nuovo attacco venisse contenuto da un nuovo muro di ghiaccio nero, simile ai precedenti, evitando che il nemico fosse letteralmente tagliato a metà. [Difesa 4]Muro Pot Dif = 60 => Danno Medio (hai dimenticato la descrizione ma immagino sia come i primi 2)

    Quando la serie di attacchi si concluse, due cose il Mizukage avrebbe potuto notare.
    La prima, che l'essere ripeté di nuovo la medesima parola bisbigliata e, stavolta, ci fu un effetto: il terreno innevato sembrò inaridirsi, la neve si sporcò di nero ed una lastra di sottile ghiaccio, per nulla dannoso, si diffuse lì intorno, mentre le ferite apparentemente si riducevano di gravità! [ST 1]Famelico: Il Demone Principe deruba del calore l'ambiente ottenendo una riduzione di 1/3 di gravità di ogni ferita. Utilizzabile una volta ogni 2 round.
    Il secondo effetto fu più "personale", d'improvviso la corazza, dov'era stata colpita, divenne più fredda, quasi gelida, e di certo il Decimo avrebbe subito capito che quel suo equipaggiamento era diventato leggermente più ingombrante per lui. [SA 1]Dominio: Il Demone Principe può, se colpito un avversario ridurre le statistiche nella zona colpita per due turni, oppure, se colpito un equipaggiamento renderlo ingombrante per 2 turni.

    => Corazza causa Ingombro per 2 turni.
    Nota: Uso con Azione Rapida e queste due azioni più le difese gli sono comunque costate chakra


    Un nuovo aculeo di ghiaccio sarebbe sorto a quel punto alle spalle del Mizukage, cercando di piantarsi alla base dell'elmo, come un grosso iceberg. [SA 2]Vel = Nera +5, Pot = 50.
    Se colpisce provoca "Corruzione"
    , ma qualsiasi cosa Kensei avesse fatto contro quel attacco, aveva subito un colpo in precedenza, il ché, ora, lo rendeva la vittima perfetta per un qualcosa che era comune a molti Demoni d'Ombra superiori, un'illusione dal potere opprimente. [ST 2]Libagione del Principe Ombra
    Villaggio: Demone Principe Unalak
    Posizioni Magiche: Caricamento (6)
    L'illusione si attiva se la vittima è entrata in contatto con con un costrutto di ghiaccio nero, o un equipaggiamento ghiacciato, o una tecnica del Demone Principe Unalak negli ultimi due round e si trova entro 30 metri dall'utilizzatore. La vittima diverrà scoordinata. L'efficacia è pari a 60.Tipo: Genjutsu - Tameshi
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Medio / Mantenimento: Basso)
    [Richiede Manipolazione del Ghiaccio lvl IV]
    [Da chunin in su]


    Fu mentre, forse, il Decimo si rendeva conto di quel nuovo attacco, che l'acqua ancora si generò dalla neve, ramata di nero, lanciandosi in un nuovo colossale torrente addosso al Kenkichi, puntando al braccio che impugnava la fidata katana. [SA 3]Vel = Nera +5, Pot = 50. Se colpisce provoca Dominio (incrementa i turni di Ingombro)
    E quasi subito dopo, un altro aculeo, fra l'essere d'ombra ed il ninja di Kiri, veloce e spietato che puntava all'elmo, frontalmente, per cercare di spaccarlo. [SA 4]Vel = Nera +5, Pot = 50

    Un nuovo sussurro poté, forse, udire Kensei: carne...
     
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    Il Tempio del Gelo


    XIV

    I miei colpi non diedero il risultato sperato, muovendosi con rapidità e reagendo con precisione anche agli attacchi più stratificati, Momin ne uscì solo con una ferita non profonda al polpaccio. La smorfia di fastidio si trasformò in dolore quando, dopo aver provato ad ingannare la sua mente, riversò su di me e il mio compagno tutta la sua freddezza e lucidità. [Nota] Si proiettò nei miei occhi l'immagine di una lastra di Eterno ghiaccio schiacciarmi, un battito di ciglia mi rese palese essere stato vittima di un jutsu illusorio o, quanto meno, sicuramente non fisico. Forse per quell'esitazione, oppure perché ne sottovalutavo le prestazioni fisiche, riuscì ad evitare che l'elmo gli venisse sfilato. Ringhiai con rabbia scattando immediatamente alla mia destra, in poco tempo raggiunsi circa i venti metri di distanza e osservai il nostro avversario. Aveva reagito con rabbia al mio tentativo di sfilargli l'elmo, l'intuizione si era dunque rivelata una strada percorribile per mettere fuori gioco o ridurre le sue capacità. Sorrisi di gusto, quel figlio di puttana aveva un punto debole e aveva commesso l'errore di rendercelo manifesto, inoltre iniziai a comprendere come avesse fatto a leggere facilmente i miei attacchi e le finte. Il legame che si era creato tra noi due era ancora vivo, probabilmente, nello stesso modo con cui compresi di cosa fossero fatte e cosa facessero i kunai che ci aveva scagliato, lui aveva previsto le mie finte e le mie tecniche.
    Il kunai che mi scagliò possedeva una traccia del suo chakra, tramite esso era in grado - se colpito il bersaglio - di peggiorarne le prestazioni fisiche inibendo i muscoli. Malgrado l'attacco fosse portato con forza e velocità, diversi fattori ambientali vertevano a mio favore: la penombra, proiezione del blocco di eterno gelo sulle nostre teste, rendeva il mio corpo difficile da distinguere con chiarezza e, dal canto mio, la tecnica segreta del mio clan mi permetteva di vedere perfettamente nella notte più profonda, figurarsi in un ambiente del genere; in secondo luogo, la distanza che mi separava dal mio avversario non era indifferente, forte di quanto detto precedentemente, mi permetteva di analizzare e non venire preso completamente alla sprovvista dai suoi attacchi.
    Non fu difficile, di conseguenza, schivare il kunai scagliato con sufficienza scolastica in mia direzione, mi mossi alla mia destra lasciando che l'arma d'eterno gelo mi superasse. [ I Slot Difesa - Schivata | Rifl 600 Bassissimo] [Volontà Assassina]+2 riflessi

    Il secondo attacco di Momin, invece, fu più ragionato prima si prodigò in una finta con le spade che gli ronzavano intorno alla testa. Malgrado avessi ancora quei vantaggi di posizionamento, non ebbi il tempo di reagire prontamente a cotanta velocità di movimento. Chiusi le braccia alzando la guardia, pronto a frapporre le protezioni di cuoio tra le lame e il mio collo, ma si trattava di una finta e le lame continuarono - mutandolo - il loro tragitto verso Fudoh-san, il quale rispose abilmente con una tecnica che avevo visto eseguire a Oto da Harumi. Dunque le lame tornarono indietro tanto velocemente quanto erano partite, con la differenza che ora ne conoscevo la pericolosità e, nuovamente, perché mi trovavo a diversi metri dal mio compagno di missione. Quello che feci fu semplice, concentrai un'altissima quantità di chakra nelle gambe per saltare e continuare il mio movimento verso destra di altri sei metri circa [ II Slot Difesa - Spostamento, 6m | Rifl 675, Mediobasso][ Overcap: 2 turni Semiparalizzato, Sovraimpasto: 1 Leggera]

    Rimasi boccheggiante dalla quantità di chakra che avevo bruciato in un solo colpo e i dolori che subito si fecero sentire, malgrado l'adrenalina che pompava con forza in circolo. Nel frattempo le lame erano tornate a ronzare attorno Momin il quale, manipolando l'eterno gelo di una struttura a lui vicina, creò un'armatura che lo coprì interamente meno che la testa.
    Il mio sguardo si mosse rapido verso Fudoh-san, accusato il colpo, ingerì un tonico mentre io avrei iniziato rapido il mio movimento con il fine, sfruttando l'ambiente favorevole e la mia innata capacità di confondermi con esso, di sparire ai sensi di Momin così distante dalla mia posizione. Mi mossi prima di circa quattro metri in diagonale, tendente sempre alla mia destra, in direzione del mio avversario, dunque altri cinque metri in diagonale verso sinistra per aumentare la possibilità di confonderlo. [Slot Movimento gratuito, 9 metri | Furtività 6] [Occultamento Perfetto]Occultamento Perfetto: L'utilizzatore è considerato parzialmente occultato: può essere furtivo anche se senza occultamenti ambientali e può vedere nell'oscurità.
    [Scatto Migliorato]


    A quel punto, sarei stato abbastanza vicino da poter attivare l'ennesimo tranello illusorio, ovviamente solo se non fossi stato percepito dal mio nemico. Veloce avrei composto i cinque sigilli necessari celati dal mio mantello, ma non avendo ancora reso nota la mia posizione al mio avversario non se ne sarebbe - questo ovviamente era il mio auspicio - resosi conto. [ I Slot Tecnica Avanzato - Prima Impressione Vantaggiosa] Nel frattempo il mio compagno, Fudoh-san, si era scagliato rapidamente in direzione di Momin e, compiuto un poderoso salto, tentò di prendere possesso del suo elmo. Mentre agiva in tal modo, decisi di capitalizzare il piccolo vantaggio che avevo preso nello sparring iniziale. [Scambio Equivalente: 3 Leggere alla gamba precedentemente ferita] [Nota]L'attacco avviene leggermente in anticipo, pressoché contemporaneo, al tentativo di Fudoh di pigliare l'elmo.
    Inoltre, ai fini della tecnica precedentemente attivata e i malus che provocherebbe , non credo si possa considerare "scambio equivalente" un attacco e quindi applicare di conseguenza -3 a riflessi e resistenza. Nel senso: oltre a non consumare slot azione, è anche autoconclusivo e non può essere schivato. Ovviamente è una mia interpretazione e, come tale, potrebbe essere erronea.
    Sentii a mia volta il dolore che avrei procurato a Momin, un sorriso sadico per il dolore causato venne subito mascherato in un'espressione di dolore e paura. Infatti, calatomi nel personaggio, iniziai a correre in direzione di Momin con affanno. Aiutami, Momin-san! Ti prego, questi ninja... avrei alzato una mano in sua direzione Loro... Cosa mi hanno fatto? [ I Slot Azione - Avvicinamento | Vel 525 ][Nota]Mi fermo a circa sette metri da lui
    Morivo dalla curiosità di sapere chi avrebbe visto Momin, chi fosse mai stato a lui caro nella sua vita disgraziata. Il motivo? Cercare di fare vacillare una mente così tronfia e sicura di sé.
    Avrei goduto, ipoteticamente, di vedere o percepire del dolore e della sofferenza nel mio nemico. La goduria si sarebbe tradotta in un sorriso violento tra il sangue illusorio che copriva il volto della sua visione, dunque quella immagine sarebbe scomparsa in uno stormo di corvi gracchianti e il mio attacco si sarebbe manifestato. Due coltelli da lancio si sarebbero diretti a gran velocità verso il capo del mio nemico, quell'armatura sembrava essere troppo solide per impensierirlo con quelle due semplici lame [II Slot Azione - Attacco a distanza | For 575, Potenza 10*2, Basso] [Coltelli da Lancio]

    A quel punto, se il tentativo di Fudoh fosse riuscito, avrebbe provato a distruggere l'elmo, altrimenti avrebbe provato a sua volta a lanciare due coltelli in direzione dell'elmo di Momin. Qualsiasi delle due possibilità si fosse avverata, avrei tentato il più rapidamente possibile di cospargere la mia mano destra con il veleno [Slot Gratuito Lento - Avvelenamento | Veleno del Dolore ][Conoscenza del Veleni][Azione rapida]
    Dunque chiusi le distanze che ci separavano [nota] e, con l'augurio che fosse concentrato sull'offensiva di Fudoh, avrei attaccato a mia volta.

    Se il tentativo di Fudoh avesse avuto successo, avrei tentato con entrambe le mani di colpirlo al volto scoperto dall'elmo. Prima di mostrare la mia vera finalità, mi prodigai in una doppia finta: una volta chiusa la distanza che ci separava e alzata la guardia, finsi prima un pugno all'addome, quindi un calcio verso la gamba ferita e poi conclusi il vero attacco con entrambe le mani che provarono a infilarsi nel suo cranio trapassando la gola [Slot Gratuito Veloce e Istantaneo - Finta] [Fintare Migliorato][III Slot Azione - Doppio Colpo | For 600+2 Colpo Possente
    +2 Impasto
    , Vel 675+2 Preveggenza, Basso
    +2 Oltraggio
    +1 Mossa Kansas City
    +1 Impasto
    , pot (10 +20 Oltraggio, Basso)*2 +10 Precisione. Basso] [Mossa Kansas City]Mossa Kansas City
    Maestria: L'utilizzatore, se effettuata una finta con successo, guadagna 1 tacca in Velocità per lo slot Azione successivo; utilizzabile una volta a round. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti]
    [Da genin in su]
    [Colpo Possente, Basso]Colpo Possente
    Maestria: L'utilizzatore, se effettuata una finta con successo, guadagna 2 tacche in Forza per lo Slot Azione successivo; utilizzabile una volta a round. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti]
    [Da chunin in su]
    [Sovrimpasto: 1,5 Leggera; Overcap: 2 turni semiparalisi]


    Se il tentativo di Fudoh non avesse avuto successo, mi sarei scagliato in direzione della sua gamba precedentemente ferita, tentando di trafiggerla con entrambe le mani malgrado la robusta armatura. Per farlo, nel caso avessi avuto la sua attenzione, avrei prima finto un calcio al ginocchio sano, ma mi sarei fermato a metà movimento, successivamente con la mano sinistra avrei minacciato il volto per poi fiondarmi con, entrambe le mani tenute tese, verso la coscia del mio nemico. [Slot Gratuito Veloce e Istantaneo - Finta] [Fintare Migliorato][III Slot Azione - Doppio Colpo | For 600+2 Colpo Possente
    +2 Impasto
    , Vel 675+2 Preveggenza, Basso
    +2 Oltraggio
    +1 Mossa Kansas City
    +1 Impasto
    , pot (10 +20 Oltraggio, Basso)*2 +10 Precisione. Basso] [Mossa Kansas City]Mossa Kansas City
    Maestria: L'utilizzatore, se effettuata una finta con successo, guadagna 1 tacca in Velocità per lo slot Azione successivo; utilizzabile una volta a round. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti]
    [Da genin in su]
    [Colpo Possente, Basso]Colpo Possente
    Maestria: L'utilizzatore, se effettuata una finta con successo, guadagna 2 tacche in Forza per lo Slot Azione successivo; utilizzabile una volta a round. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti]
    [Da chunin in su]
    [Sovrimpasto: 1,5 Leggera; Overcap: 2 turni semiparalisi]


    Chakra: 28.2/60
    Vitalità: 4/13
    En. Vitale: 20/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Spostamento
    3:
    Slot Azione
    1: Avvicinamento
    2: Lancio coltelli
    3: Doppio colpo
    Slot Tecnica
    1: Prima impressione vantaggiosa
    2:
    Equipaggiamento
    • Coltelli da Lancio × 2
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Veleno del Dolore C4 (5 dosi) × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Spiedi potenziati × 8

    Note
    Mantengo la ts pagando 1 basso e trequarti
    Acquisisco la conoscenza "volontà assassina" rinunciando a "conoscenze mediche base" e "percezione base"



     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il Tempio del Gelo


    Capitolo Terzo


    Atto XV
    La resa dei conti †



    [Momin]

    Il curioso Fudoh, tornando con la sua spada, chiese ad Ipokash se avesse anche lei trovato un'arma sul proprio altare. I modi di fare schietti e rozzi della ragazza, uniti al suo carattere estremamente pragmatico dovuto alla difficile vita in quei gelidi luoghi, anticiparono per certi versi, la sua risposta. Arma? Dovevamo distruggere degli altari o recuperare delle armi? E con questa risposta pungente proseguì per la sua strada, andando verso la piazza dove era comparso Momin e coordinandosi poi con Fudoh nel modo che abbiamo già visto.
    Durante lo scambio di offensive seguente, il medico di Kiri si riparò dietro ai suoi capelli per evitare una morte prematura mentre Youshi concentrava una quantità di chakra spropositata per non venire gambizzato dalle spade volanti del Kenkichi reietto. Le difese dei due, relativamente efficaci, li portarono in un posizione di leggero vantaggio: Momin, infatti, costretto a riparare il suo corpo da tutti quei colpi che gli arrivavano da ogni possibile direzione, si vide costretto a ricoprire il suo corpo di Eterno Gelo, limitandolo, in un certo senso, ma anche rendendolo decisamente più difficile da ferire. Davanti a lui adesso, tuttavia, stava solo l'ex barbone di Kiri. Interdetto ed offeso, Momin gridò, quasi incitando i suoi avversari ad attaccarlo. Non potete niente contro di me. State soltanto ritardando e rendendo più triste la vostra morte. Abbracciate l'arte... soffrite in eterno! Le offensive non tardarono ad arrivare anche se lo fecero in un modo piuttosto subdolo. Infatti, d'un tratto, al ninja di Kotetsu Sakura parve di vedere la sua amata madre: M-Madre? Bisbigliò, quasi tra sé e sé, appena udibile. Ma com'era possibile che qualla donna fosse lì? Com'era possibile che colei che per prima aveva saggiato la potenza creativa della sua arte se ne stesse adesso, in piedi, davanti a lui, ansimante e ferita, chiedendo aiuto?
    La madre, Kunimitsu Kenkichi, infatti, fu colei che denunciò la mancanza di portamento del figlio al capoclan. Fu colei che condannò il giovane alla vita di reietto, allo scherno del dover adoperare armi mal costruite e sviluppare una capacità di difesa forzatamente simile a quella del Clan ma non replicabile. Fu lei, il primo e più grande (e forse anche l'unico) affetto di Momin, ad essere anche il primo, riuscito, tentativo di opera artistica infinita e perfetta. Ma fu proprio alla luce di queste considerzioni e grazie al dolore lancinante che poco dopo Momin sentì, digrignando i denti sotto l'elmo e portando la mano libera nel retro della gamba, che il Kenkichi si rese conto dell'illusione. [Ferita]3 Leggere. Non aveva però modo di eluderla o, semplicemente, non voleva: dunque chiuse gli occhi, concentrandosi solo sulle sue percezioni. Youshi riapparve e con egli le sue armi da lancio. Quando i colpi volarono in direzione del Kenkichi, Fudoh saltò vero l'alto scavalcando l'uomo. Momin sapeva che in quel momento si sarebbe dovuto difendere da due attacchi contemporaneamente ma provò ad agire poco alla volta: le lame che ancora vorticavano vicino a lui si mossero, frapponendosi ai coltelli di Youshi con estrema facilità. [Difesa I]Riflessi = Concentrazione (per TS, spade di Eterno Gelo) = 750 Tuttavia Fudoh riuscì nel suo intento, attirando verso di sé l'Elmo di Momin e sfilandoglielo. NO! Gridò il risorto mentre allungava la mano verso l'Elmo, cercando di ritirarlo a sé grazie alla propria affinità con l'elemento da lui stesso creato. Le capacità del Kenkichi erano decisamente maggiori di quelle di Fudoh, benché la forza che il giovane Kiriano riuscisse ad esercitare con lo Shinra Tensei fosse decisamente elevata, e l'Elmo invertì la sua corsa, iniziando a tornare verso la mano ed il volto del reietto. Fortuna volle che Fudoh non fosse da solo. Youshi scattò rapido verso Momin. Privato dell'Elmo il reietto non era in grado di prevedere le azioni della giovane Ombra di Kiri ma il fatto che stesse mirando a zone coperte dalla spessa armatura di Eterno Gelo e che lui fosse privo di armi lo fece indispettire non poco. Tuttavia, in prenda al panico ed incapace di difendersi pienamente, Momin cadde vittima di quelle finte, spostandosi entrambe le volte. Quando arrivò il terzo - e vero - colpo, dunque, si trovava in una posizione completamente sfavorevole. Nonostante l'enorme quantità di chakra impastata per tentare di shivare l'attacco, i pugni di Youshi raggiunsero l'occhio destro, procurando una ferita mortale al risorto. AAAAAAAARGH! Gridò, mentre il sangue gli sgorvava dall'orbita divelta e priva di occhio. L'Elmo, rimasto fluttuante fino a quel momento, cadde a terra, così come Momin, in un suono metallico sordo. L'Eterno gelo che circondava il kenkichi si sfaldò, liquefacendosi in una pozzanghera ai suoi piedi. Ma fu in quel momento che accadde qualcosa: l'Elmo si mosse leggermente prima e poi schizzò come un proiettile verso la testa di Youshi! [S&M]Velocità Nera+2, Forza Viola.
    Potenza 10.
    Sia che l'Elmo avesse colpito Youshi, sia che questo lo avesse mancato, schiantandosi verso il primo ostacolo vicino, la forza dell'impatto l'avrebbe dapprima deformato e poi crepato in mille pezzi. Momin, con un gemito e col sangue che sgorgava dalla sua bocca, parlò, utilizzando in questo modo le ultime energie rimastegli. Non è finita qui. Ho sconfitto la morte una volta, potrò - coff - rifarlo. Questo è solo l'inizio. Adesso so come fare. Adesso so come tornare e prima o poi lo farò al massimo della mia pot- Un boato, simile a quello di un potentissimo tuono, si sentì nella stanza e immediatamente dopo, una freccia giantesca fu scoccata dall'arco di Ipokash. La luce che emanava era terrificantemente potente, illuminando la stanza tutt'intorno. Si trattava, probabilmente, dell'unione di uno hyoton con un raiton. La freccia si diresse verso Momin ma quando fu abbastanza vicina deviò all'improvviso, puntando in alto, verso il blocco d'Eterno Gelo che capeggiava sopra la testa di tutti loro. Colpito al centro, il metallo nato dal chakra stesso di Momin si incrinò, smettendo di generare il suo torrente giallastro e rilasciando gli abitanti del villaggio da quella morsa eterna di agonia. In tutto questo, Momin era come scomparso, lasciando tuttavia a terra soltanto le sue vesti. Non era neanche più presente il sangue che aveva versato.
    Dall'ingresso dove erano giunto, dietro al tempio, erano appena rientrati Ryuu, Yukihyo e Gyaro. Erano infatti stati questi ultimi due a deviare il raiton verso l'Eterno Gelo, potenziandolo finanche all'ultimo, così da aiutare Ipokash nella sua impresa.
    I cittadini di Kotetsu Sakura lì presenti si girarono, guardando i presenti Youshi, Fudoh e Ipokash mentre il Jinchuuriki del tre code, il Leopardo delle Nevi e l'Orso corazzato li raggiungevano. I corpi centenari di quegli uomini, donne e bambini piegarono il loro volto in un piccolo sorriso. Nella stanza riecheggiò un'unica parola: grazie. I corpi, dunque, si sgretolarono in cenere, vittima dei loro anni e del tempo. L'incantesimo di Momin era spezzato e loro potevano finalmente godersi la vita eterna.
    Bhè, non è certo stato facile... Commentò Ipokash, evidentemente provata e sudata. Direi che possiamo tornare da Munk... e mentre diceva queste parole svenne. Se nessuno avesse provato a prenderla al volo, lo avrebbe fatto per loro il Leopardo delle Nevi. La sua riserva di chakra era quasi esaurita. Non era una ninja addestrata, dopotutto. Ipokash necessitava di cure, caldo e di un buon pasto. Probabilmente anche loro. Tuttavia avevano ancora qualche istante, se, per qualsiasi ragione, si fossero voluti intrattenere.
    Ho motivo di credere che il vostro Mizukage vi aspetti. Non lasciatelo attendere. Io... devo tornare al mio villaggio, da Hotene e Yusica. Forse hanno ancora bisogno di me. Buona fortuna, shinobi. E che il Freddo non v'abbandoni mai. E così facendo il Leopardo delle Nevi si congedò al gruppo. Cosa avesse fatto con Ryuu mentre i suoi due compagni erano impegnati con Momin e cosa gli avesse lasciato è argomento di un'altra storia.

    [Kensei]

    Mi sentii strando quando lasciai che il nemico mi colpisse. L'armatura che portavo da anni ormai si era ricoperta di uno spesso strato di ghiaccio. Mi sentii quasi violato. I suoi attacchi, se non erano preoccupanti dal punto di vista della mera potenza, lo erano, probabilmente, dal punto di vista delle potenzialità. Dovevo quindi stare molto attento a ciò con cui entravo in contatto, oppure, semplicemente, dovevo terminare il prima possibile quell'incontro. Ma la cosa più particolare di tutte fu il fatto che quell'essere riconobbe o comunque riuscì a comprendere che fossero i miei poteri ad annebbiare la sua lucidità. Uhhhhh Odio! Ira! Che piacevole sensazione, seguace dei Kyoketsu Komori! Per quanto non sia il sentimento a me più avvezzo, non puoi certo sperare di indebolirmi con esso! AHAHAHAHAHAHAHAH!!!! Dovevo dunque prestare attenzione: se lui era in grado di capire le mie capacità semplicemente subendole io dovevo essere in grado di capire i suoi punti deboli semplicemente osservandolo.
    Quando rispose al primo assalto, ciò che si limitò a fare fu innalzare una barriera di neve oscura, cioè, manipolare similmente al clan Shinretsu di Kiri, l'ambiente circostante. Non fu abbastanza, dato che potei percepire la Yakusoku gioire nello sprofondare in quelle carni ormai disumane, anche se, purtroppo, senza recidere alcunché. Lo stesso accadde alla mia seconda offensiva che si vide assorbita, anche questa volta nient'affatto totalmente, da un nuovo blocco di neve corrotta.
    L'affondo subì un destino simile, riuscendo a far indietreggiare il mio avversario, ma poc'altro seguì da questo risultato. Quando la mia spada vibrò per la quarta volta, fui certo di udire qualcuno bisbigliarmi all'orecchio la parola cibo. Strano, indubbiamente, ma in quel primo istante ci feci decisamente poco conto. Fu il quarto muro di ghiaccio ad innalzarsi e bloccare il mio colpo. Il tempo si congelò in quell'istante mentre i miei pensieri correvano rapidamente per elaborare una strategia conclusiva. Neve... Manipolzione... Costrutti... Assenza della necessità di difendersi direttamente... Incassare... Cibo... Curare! Pensai, mentre notavo che le ferite del mio avversario si rimarginavano e l'ambiente intorno a me quasi si scioglieva, consumandosi, come se quell'essere si stesse nutrendo del freddo per tornare più forte di prima. E fu in quel momento che compresi, che capii: sapevo esattamente cosa dovevo fare.
    Il petto diveniva pesante, forse perché il ghiaccio sull'armatura non era semplice ghiaccio ma qualcosa manipolata dal jutsu del demone. Non avevo modo di scioglierlo, probabilmente, né di interagirci in alcun modo, specie perché il demone stava per tornare all'attacco. Rapido e letale, un costrutto acuminato di chakra si creò alle mie spalle, intenzionato a trafiggermi dal basso: mi spostai semplicemente all'indietro impastando un'ottima quantità di chakra affinché la corsa di quell'oggetto venisse interrotta molto prima del dovuto, lasciando che il costrutto colpisse le mie gambe protesiche. [Difesa I]Riflessi: 700 + 100 (Impasto) = 800 Poco dopo notai come un torrente d'acqua stesse per alzarsi contro il sottoscritto, originandosi pochi metri davanti a me. La mano ancora salda sulla Yakusoku stava nuovamente per prepararsi ad utilizzare la Mortificazione delle Arti magiche come fatto in precedenza ma qualcosa dentro di me, nel corretto flusso del mio tantien, non funzionò: desistetti, dunque, dovendo tuttavia risolvere il problema del colpo che si stava avvicinando a gran velocità. Mi attenni a ciò che avevo capito di dover fare e, semplicemente, non feci niente. Il colpo impattò violento contro l'armatura ghiacciata, facendomi indietreggiare di alcuni passi. Stoico e mortale, tuttavia, iniziai ad avvicinarmi al mio avversario mentre già un secondo torrente si preparava ad originarsi dal terreno e dirigersi verso di me. [Ferita]Resistenza: 700 + 125 (Resistenza Sanguinaria) - 25 (Resistenza Sanguinaria) = 800
    Protezione Naturale: 10 (Odio Incarnato)
    Potenza Armatura: 40

    Lieve da Contusione al busto.
    Infine il secondo torrente partì, diretto contro il mio elmo. Continuai a camminare stoico, fino al momento dell'impatto. Fui forzatamente arrestato, con il capo che si inclinò leggermente all'indietro. Rimasi fermo in quella posizione un paio di secondo, poi, la testa si abbassò, puntando nuovamente il mio avversario. Ero praticamente illeso. [Ferita]Resistenza: 700 + 125 (Resistenza Sanguinaria) - 25 (Resistenza Sanguinaria) = 800
    Protezione Naturale: 10 (Odio Incarnato)
    Potenza Elmo 25

    Lieve da Contusione alla testa.
    Finalmente era di nuovo il mio turno.
    La camminata divenne rapidamente corsa mentre la Yakusoku si apriva alla mia destra. Dovevo cercare quello che già avevo trovato in percedenza: blocchi di ghiaccio. Il mio corpo, esausto, sotto il punto di vista fisico, rilasciò una microscopica quantità di chakra che andò ad insinuarsi nelle giunture meccanizzate delle mie protesi, rilasciando i blocchi artificiali che mi rendevano più difficile muovermi. La velocità del mio corpo aumentò enormemente! [Abilità]Liberazione
    Maestria: L'utilizzatore, se rimosso l'Equipaggiamento Debilitante dopo averlo indossato per almeno 2 round di combattimento azzera i malus ed ottiene un bonus di +3 tacche nella statistica ridotta dall'equipaggiamento, per 1 round.[Da genin in su]

    Allenamento Infinito
    Abile: L'utilizzatore può aumentare i round di utilizzo dell'Equipaggiamento Debilitante. Ogni round in più aumenta di un round la durata di Liberazione.[Da chunin in su]

    4 Round totali di equip debilitante: 2 Round di Bonus.
    Velocità: 700 + 75 (Liberazione) = 775

    Quando fui abbastanza vicino mi lasciai trasportare dalle Forme Kenkichi, mirando nuovamente all'arto destro che già avevo colpito in precedenza. La Yakusoku si stava cibando del mio sangue e del mio chakra, così da rendermi maggiormente capace e prestante per attuare il mio piano. Una buona quantità del flusso proveniente dal mio tantien potenziò le prestazioni del colpo, rendendolo più rapido e infido. Il chakra, inoltre, penetrò a fondo nei muscoli, stirandoli, strappandoli e dilaniandoli ma permettendomi di raggiungere prestazioni fisiche ineguagliabili. [Azione I]
    Forza: 850
    Velocità: 700 + 75 (Liberazione) + 50 (Volontà Assassina) + 50 (Tributo di Sangue) + 75 (Impasto) = 950 [Overcap]

    Converto Semiparalisi in Leggera alla Vitalità.

    Potenza Yakusoku: 40 + 20 (Tributo di Sangue) = 60
    Esattamente come era accaduto in precedenza, l'osso del figlio di Kenkichi Mikawa si alzò, facendo perno sul mio polso, disegnando una mezza luna sopra il capo del mio avversario, per tentare poi di scendere mesto sul braccio sinistro con un colpo del tutto simile al precedente, volto a rendere inutilizzabile anche quell'arto. [Azione II]
    Forza: 850
    Velocità: 700 + 75 (Liberazione) + 50 (Volontà Assassina) + 50 (Tributo di Sangue) + 75 (Impasto) = 950 [Overcap]

    Potenza Yakusoku: 40 + 20 (Tributo di Sangue) = 60
    Ma perché replicare esattamente le offensive precedenti? Bhè, era semplice: per costringere il mio avversario a replicare le sue efficaci difese. Infatti anche il terzo colpo sarebbe stato identico a quello precedente: un affondo al petto, cercando, ancora una volta, se fosse sempre stato lì, il cuore. [Azione III]
    Forza: 850
    Velocità: 700 + 75 (Liberazione) + 50 (Volontà Assassina) + 50 (Tributo di Sangue) + 75 (Impasto) = 950 [Overcap]

    Potenza Yakusoku: 40 + 20 (Tributo di Sangue) = 60
    Era con l'ultimo assato che mi giocavo il tutto per tutto. Infatti questa volta l'ultimo fendente, diverso anche dal precendete, avrebbe nascosto una insidia non visibile ad occhio nudo: per la seconda volta mi sarei affidato alla mia capacità di manipolare la manifestazione del mio chakra. Ritirata la spada al fianco dopo l'affondo l'avrei roteata sopra la testa, disegnandomi quasi un aureola di sangue, per discendere poi, leggermente obliqua, sul collo del mio avversario, cercando di recidergli la testa e, possibilmente, discendere ancora, ferendo e dilandiando tutto ciò che la Promessa avrebbe incontrato. [Tecnica]Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali.Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]

    Insidia Naturale
    Speciale: L'utilizzatore può controllare la manifestazione visiva della tecnica. La Manipolazione della Natura non avrà alcun effetto visivo sull'arma ma sarà comunque visibile e percepibile da abilità in grado di vedere e percepire il chakra.
    [Da genin in su]

    Ninjutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità "Talento" applicandole alla stessa ninjutsu, 1 volta ogni 2 round. [Da chunin in su]

    Completezza Naturale
    Talento: L'utilizzatore può scegliere entrambi i bonus offensivi concessi dalla Manipolazione della Natura. Utilizzabile una volta ogni tre round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Penetrazione Naturale
    Talento: L'utilizzatore, se attiva Manipolazione della Natura e scelto un potenziamento offensivo, può rendere l'arma su cui è attiva la tecnica capace di penetrare l'equipaggiamento nemico: l'arma guadagna Penetrazione 3. Se l'arma già possiede penetrazione allora essa aumenta di 1. Utilizzabile una volta ogni tre round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    [Azione IV]
    Forza: 850
    Velocità: 700 + 75 (Liberazione) + 50 (Volontà Assassina) + 50 (Tributo di Sangue) + 75 (Impasto) = 950 [Overcap]

    Potenza Yakusoku: 40 + 20 (Tributo di Sangue) = 60 + Penetrazione 3.
    Potenza Yakusoku contro oggetti: 40 + 20 (Tributo di Sangue) + 20 (Manipolazione della Natura) = 80*3 = 240

    Qualsiasi cosa fosse accaduta dopo avrei dovuto parlare coi Pipistrelli delle Grotte del Silenzio per comprendere chi mi fossi trovato davanti quel giorno.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 26.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 775
    Resistenza: 800
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Azione
    1: Colpo braccio dx
    2: Colpo braccio sx
    3: Affondo
    4: Fendente testa
    Slot Tecnica
    1: Manipolazione della Natura
    2:
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con Handicap attivo.
    Turni di combattimento: 4.

    Punti Eleganza: 0.



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    La Fine di Momin


    Si spera...



    La nostra Guida si dimostrò ancora una volta un pò troppo pragmatica: non s'era fermata a pensare che qualsiasi cosa ci fosse sull'altare poteva servire. E, a ben pensarci, dubitai che il leopardo-kamui, o Ryuu-san contrario com'era a quella battaglia, avrebbero avuto un comportamento diverso.
    Malgrado questa consapevolezza, la strana sciabola squilibrata me la portai comunque con me, considerando che non sapevo cosa avremmo dovuto affrontare.
    L'intervento di Youshi-san, però, fu ben più utile di suddetta reliquia: non saprei ben dirvi cosa fece dopo che l'infamone si era ricoperto nella corazza, ma sono abbastanza sicuro che il biondino non chiamò la propria madre per puro caso, forse il Tokugawa aveva eseguito qualche illusione.
    Un pò questo supporto, un pò quello più pratico degli attacchi che arrivarono in contemporanea con il mio salto, riuscii a sfilargli l'elmo, o almeno lo feci sollevare con il mio chakra naturale-gravitazionale, peccato che il biondino non sembrava così disponibile a farselo sottrarre.
    Avete, però, presente che avevo accennato ad attacchi di Youshi-san? Bé, distrassero così tanto il nostro comune nemico, che questi riuscì ad evitarmi di rompere l'elmo, ma non poté difendersi a pieno dal Tokugawa, nemmeno con le sue spadini svolazzanti, fallendo contro l'ultimo attacco che, credo, gli staccò quasi mezza faccia.

    Io, se ricordate, a quel punto ero fermo al suolo: senza un elmo da rompere, ma impossibilitato a muovermi ed a quel punto lo notai: l'elmo si stava agitando e, appunto, non era il mio chakra naturale ad attirarlo.
    Si sta muovendo da solo?, mi chiesi, prima di intuire il peggio.
    A quel punto cercai di reagire il più velocemente possibile: non avevo modo di sfruttare il mio chakra naturale-gravitazionale, ma c'era l'arma del biondino, arma che avevo già fatto svolazzare poco prima dell'inizio dello scontro.
    Così, lanciai la sciabola, sfruttando una parte del mio chakra residuo, sparandola verso l'elmo che già stava partendo contro Youshi.
    Se fossi riuscito o meno a salvarlo, non ne ero sicuro in quel momento. [Nota]Uso lo slot che hai mostrato della competenza, ergo consumo Medio sui 7 bassi che m'erano rimasti, spero che l'altruismo venga premiato ^^'.
    Vel = Concentrazione = Viola +3


    A quel punto, dopo aver cercato di sfruttare il volo della spada per salvare il mio compaesano, avrei osservato il resto buttato sulla schiena: non che mi fossi arreso, ma mi restavano ben poche forze, le avrei tenute per un ultimo attacco con il chakra naturale-gravitazionale se necessario.
    Fortunatamente così non fu: Ipokash sparò un ulteriore dardo mentre il biondino infame blaterava sullo sconfiggere la morte.
    Peccato che non stava pensando a sconfiggere il suddetto proiettile, che volò oltre la sua figura ed impennò verso il grosso cubo che era in alto nel cielo, avete presente? Quello da cui era uscito Momin stesso.
    Così il cubo andò in pezzi ed il più importante risultato per me fu vedere i corpi, torturati in quelle teche di ambra (o come volete chiamare gli orrori di quel pazzo maledetto) liberi!
    Ammetto che fui quasi commosso nel vederli finalmente liberi da quella tortura, mentre ci rivolgevano un leggero inchino, prima di disfarsi in cenere.
    Liberi finalmente!, gioii fra me per tutti loro.

    Solo in quel momento, mentre sentivo Ipokash dire qualcosa, mi accorsi di altri particolari non da poco: in primis, il biondino infame era scomparso con abiti esclusi, nemmeno più il sangue c'era nei dintorni. Speriamo che resti nel Freddo, nel Caldo... comunque ben lontano da qui!
    Poi erano arrivati Ryuu-san, i due felini, il Kamui e quello del mio compaesano, ed anche un Kamui Orso!
    Youshi-san, ma allora non lo avevi ucciso al Kamui Orso!, esclamai ben lieto, girandomi verso gli altri presenti.
    Ryuu-san, Kamui-leopardo-san, piacere di rivedervi. Piacere di conoscere te, Orso-san.
    Gyoza è... uscito dal Freddo, ma è vivo.
    , conclusi verso l'Orso massiccio.
    Poi avrei osservato i miei due compagni in quello scontro finale, scoprendo in primis che la guida indigena era priva di sensi.
    SE avessi visto Youshi-san in piedi sostenerla, avrei lasciato a lui la possibilità di sostenere Ipokash, considerando che non ero esattamente al meglio delle mie possibilità fisiche in quel momento.
    SE invece il Tokugawa fosse stato svenuto, a causa dell'elmo arrivatogli in faccia, allora mi sarei alzato in piedi ed avrei sostenuto il mio compatriota, rivolgendomi poi all'altro nostro compagno di villaggio: Ryuu-san, fai il galantuomo, aiuta Ipokash-san ad uscire di qua.

    In ogni caso, a meno che qualcuno dei presenti avesse avuto alcunché ancora da fare da quelle parti, avrei recuperato lo sciabolino deforme, legandomelo alla schiena, e sarei stato più che favorevole ad abbandonare il luogo dove quel pazzo di Momin aveva portato così tanta sofferenza a così tante persone.
    Ci aspettava in fondo una lunga camminata per tornare al villaggio di Ipokash, Munkake e l'anziana signora che viveva con loro.

    [Nel silenzio di un battito d'ali...]

    Lo scontro continuò in un quasi assoluto silenzio: il Decimo Mizukage era, in fondo, un uomo che preferiva i fatti alle parole, al contrario di alcuni suoi predecessori (c'era chi amava tanto il suono della propria voce, da esserselo portato dietro anche dopo la morte).
    In quella fase del duello fra il Juudaime ed il Demone d'Ombra risuonava il clangore del metallo contro il ghiaccio ed un leggero battito di ali in avvicinamento, giacché il servitore di Tengai era troppo silenzioso e diafano perché potesse anche solo emettere rumori, era un vero e proprio "fantasma" sotto diversi punti di vista.

    Il Mizukage, comunque, dopo aver evitato con furbizia il primo attacco, e malgrado la malia che lo rendeva scoordinato, subì i due colpi successivi, per quanto la sua corazza lo aiutasse in tal frangente, quindi partì alla carica, forte della sua potenza fisica e di una velocità persino superiore a prima.
    Ancora una volta il ghiaccio si creò a sostenere il mostro contro quei colpi, per quanto la velocità degli stessi fosse decisamente aumentata, tanto che fu difficile reggere gli attacchi e le ferite subite, sempre senza traccia di sangue, furono decisamente Gravi. [Ferite]
    Il colpo al petto, il demone se lo aspettava, così generò preventivamente un blocco di ghiaccio nero, che resse in parte all'attacco, permettendogli di ricevere una minore ferita rispetto alle precedenti.
    Fu l'ultimo colpo, però, che decretò l'esito dello scontro: il successivo muro di ghiaccio fu oltrepassato come fosse mera acqua, l'arma penetrò le carni della figura dinanzi a Kensei e quella figura iniziò a sfaldarsi, come gli zombie che comandava, la carne cristallizzò, iniziando a rompersi dapprima intorno ai punti colpiti, poi il danno si propagò, come un colpo dato su una lastra di ghiaccio.
    E da quel ghiaccio iniziò a colare una densa massa nera, che a poco a poco, evaporava, mentre scendeva verso il terreno.
    Non rimase molto dopo quel singolo attacco, qualche veste strappata, ed una pozzanghera scura, nessun'altra traccia della presenza di quel nemico.

    E' sconfitto, Kensei Hito: come ogni Demone d'Ombra, il suo corpo si è sfaldato e ci vorranno anni, forse persino un secolo, prima che riprenda forma nelle profondità delle nostre grotte. Ti sono grato, Portatore della Promessa, e ti sono debitore., esordì Maboroshi, prima che il suono costante di battito d'ali si rivelasse in un piccolo esemplare di Kyuketsu Komori [IMG]
    Maboroshi-san! Il Principe di Tenebra, lo avete sconfitto?, poi si sarebbe fermato, Il portatore della Promessa! Quale onore! Io seguo il nobile Tengai al pari di Maboroshi, ho sentito delle sue gesta di qualche tempo fa alle Grotte!
    Befrai, hai completato la tua missione?, lo interruppe l'altro, presentandolo al qual tempo.
    Sì, ho completato la catalogazione delle vittime del Demone. I villaggi potranno ben presto tornare sicuri, so dove trovare i cadaveri che non lo avevano seguito fin qui., confermò il più piccolo.
    Chiedo scusa per non averla informata, Kensei Hito: la mia priorità era la sconfitta del demone e le sue capacità erano di molto superiori alle mie, figurarse a quelle di Befrai nel combattimento.
    Lui è abile nel inseguire le prede, ma non nella fase della vera e propria caccia.
    , spiegò Maboroshi.
    Ci sono due umani lì e con loro anche delle creature, una, forse due. Tutti vivi, seppur l'essere più grosso ha ricevuto delle ferite consistenti., li avvisò il piccolo pipistrello (o forse era un ammasso di pipistrelli sotto mentite spoglie?).
    Può occuparsi Befrai delle due abitanti di questo luogo, Kensei Hito, se lo desidera. La battaglia è finita.

    Stava al Mizukage decidere cosa fare, se tornare al villaggio di Munkeke e riunirsi con i propri genin, o accertarsi delle condizioni di Yusica e della sua discepola.
     
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    Il Tempio del Gelo


    XV

    La coordinazione, tra me ed il mio compagno Fudoh, fu letale per il carnefice che rispondeva al nome di Momin. L'illusione sembrò sconvolgere il nostro avversario, lo sentii infatti chiamare sua madre mentre, complice lo scambio equivalente, Fudoh capitalizzava quella serie di distrazioni. Infatti, spiccato il salto, riuscì a levare l'elmo a quella figura demoniaca coperta di Eterno Gelo, ma - ben più forte di noi - invertì la direzione della sua protezione. Riuscii però a sfruttare quel momento di debolezza, le mie finte giocarono un ruolo importante affinché il mio colpo letale si infrangesse sul suo viso. Le mani, infatti, squarciarono la pelle del suo volto, penetrarono affondo in uno schizzo di sangue caldo e provocando la caduta dell'occhio destro di Momin.
    Le labbra si piegarono in un sorriso tanto beffardo quanto violento e soddisfatto: eravamo riusciti ad eliminarlo, avevamo ucciso quel tizio che si arrogava il diritto di trattenere per l'eternità, quasi fosse un dio, centinaia di persone tra la vita e la morte, sospesi in un limbo fatto di terrore e paura. Alzai dunque lo sguardo verso Fudoh-san, un moto di gioia piegò il sorriso in qualcosa di più leggero e sereno malgrado nascondesse della sofferenza, sentivo i muscoli bruciare per gli sforzi disumani a cui li avevo sottoposti, il dolore era diffuso e acuto. Per questo motivo, oltre che per la velocità con cui avvenne l'attacco, non riuscii a reagire prontamente all'attacco fulmineo dell'elmo che, quasi fosse mosso da vita proprio, si diresse contro il mio viso.

    Se l'attacco non fosse stato intercettato da Fudoh-san, non avrei potuto fare nulla. Mi avrebbe preso in pieno viso, tutto intorno a me sarebbe risultato offuscato prima che le luci dell'ambiente, piano piano, si spegnessero ed io cadessi tramortito.

    Se l'attacco fosse stato intercettato da Fudoh-san, sarei rimasto impietrito. Fermo con lo sguardo appoggiato all'infinito, l'occhio dilatato dalla sorpresa e solo dopo qualche attimo sarei riuscito a rivolgermi verso il mio salvatore Mi hai salvato, Fudoh-san il mio sguardo si sarebbe abbassato Non mi aspettavo che l'elmo potesse muoversi in quel modo, soprattutto dopo la morte di Momin a dire quel nome a voce alta, la mia bocca si sarebbe impiegata in una smorfia di disgusto, la mia attenzione venne attirata dall'ammasso dall'ammasso di vesti - una testimonianza fisica del maligno, dopo che la freccia di Ipokash aveva fermato il flusso di chakra e liberato gli oppressi.Ha avuto influenza su di me da quando siamo entrati alla grotta avrei confessato con un po' di vergogna, non riuscendo ad alzare lo sguardo verso Fudoh-san, ma piuttosto concentrandolo sui resti di Momin e muovendoli con il piede cercando cosa era rimasto di quell'essereMi parlava, mi ha dato la forza per sconfiggere l'orso e mi ha indicato la via per riunirmi a voi. Mi ha usato per tornare in vita conclusi lasciando cadere il silenzio prima di venire raggiunti da Ryuu-san, l'orso e il leopardo.
    Malgrado i dissapori precedenti, nel vedere svenire la ragazza dell'isola, non potei che avventarmi su di lei per evitare che cadesse a terra. Le mie braccia l'avrebbero sostenuta e, a denti stretti, avrei sussurrato Hai fatto un buon lavoro, bambina
    Dopo che il leopardo si fosse congedato, tenendo tra le braccia Ipokash, mi sarei avvicinato all'orso - che appariva molto meno agguerrito rispetto al nostro incontro precedente - il mio sguardo avrebbe cercato il suo e, ad alta voce, così mi sarei rivolto Mi dispiace per averti ferito poco fa, eravamo entrambi marionette di Momin. Mi fa piacere rivederti in sesto, spero tu possa vivere una vita libera da altre sofferenze o gioghi Quindi mi sarei rivolto verso i miei compagni di missione Credo che questa volta accetterò l'intruglio di Mukeke, sapete?
    E, in una risata, li avrei seguiti verso l'uscita da quel luogo tanto nefasto quanto magnifico.
     
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    Un nuovo Ciliegio d'Acciaio


    Epilogo


    Atto XVI
    Pulvis sumus et in pulvis revertemus



    Andò tutto come avevo immaginato: quel demone faceva estremo affidamento sulle sue capacità legate al chakra ed alla manipolazione e quando replicai il mio assalto, più rapido e veloce del precedente, certo, ma identico sotto tutti gli aspetti, il Demone non poté che provare a starmi dietro, replicando la difesa sicura ed efficace che precedentemente aveva usato. Quando però la mia spada, di punto in bianco, divenne capace di tranciare i costrutti che fino a quel momento l'avevano stacolata, il Demone non riuscì a prevedere la cosa, cadendo vittima del mio senjutsu, e perendo sotto la potenza della Promessa. Il suo corpo dapprima si crepò come vetro, poi si sciolse in una specie di liquame scuro, denso, che si depositò sulla neve formando una pozzanghera. Mi chinai, estraendo un filatterio e provando a raccogliere un piccolo campione di quella strana sostanza. [Note]Vedi te se fattibile.

    Utilizzo la competenza sui filatteri, eventualmente, per filtrarla dalla neve o altro materiale eterogeneo, se quel liquame è considerabile sangue. Altrimenti la raccolgo così com'è per poi lavorarlo in seguito.
    Gli uomini non-morti che erano al suo servizio iniziarono a cadere visto che, con la morte del demone, il jutsu che li soggiogava era andatosi interrompendo. La Yakusoku lentamente si ritrasse, rientrando nel Femore del Figlio. Roteandola la posai, osservando la devastazione causata dal Demone tutt'intorno voltandomi verso il villaggio da cui ero provenuto prima e verso Maroboshi, traslucido e difficilmente individuabile, dopo. Devo ringraziarti, Kyoketsu Komori. Se non fosse stato per te non sarei mai arrivato in tempo. Mi fermai a pensare un istante, prima di procedere. Mi hai detto che sei un chirottero al servizio del Nobile Tengai. Lui non si è riunito allo stormo della Hakushaku dopo le vicende delle grotte di qualche anno fa - vicende che sicuramente conosci. Voglio comunque chiederti di proporti di unirti a me e la Baronessa nel rinnovato contratto che lega i Vampiri ai Kenkichi. Avrei poi atteso una risposta del Pipistrello. Nel frattempo, un altro piccolissimo chirottero ci raggiunse. Un po' goffo, un po' buffo, sicuramente non minaccioso come la maggior parte dei fratelli della sua stirpe: il suo nome era Befrai. Era partito con lo Spettro ed aveva il compito di catalogare i non-morti che il Demone non si era portato dietro ma aveva deciso di spargere per i vari villaggi in cerca di devastazione. Un'idea senza dubbio intelligente. Chiedo scusa per non averla informata, Kensei Hito: la mia priorità era la sconfitta del demone e le sue capacità erano di molto superiori alle mie, figurarse a quelle di Befrai nel combattimento. Lui è abile nel inseguire le prede, ma non nella fase della vera e propria caccia. Disse Maroboshi al presentarsi del piccolo pipistrello e dopo i suoi complimenti verso il sottoscritto. Hai agito come dovevi, Maroboshi. Non devi render di conto a me degli ordini che hai ricevuto. Poi, verso il piccolo nuovo giunto. È un piacere incontrarla, Befrai. La ringrazio per quanto ha fatto. Sono sicuro che anche il suo contributo si rivelerà fondamentale in questa seconda parte della gestione della fuga di questo Demone. Ed infatti così fu, dato che immediatamente ci diede notizie su Hotene e Yusica, più le rispettive evocazioni. Maroboshi mi propose un congedo che, tuttavia, non potevo accettare. No. Dissi secco. Ho degli impegni da rispettare. Continuai mentre, nuovamente, composi i simboli necessari al richiamo di Kakuresata perché mi portasse nel villaggio da cui eravamo partiti. Fu particolarmente interessante vedere il vorticare torbo dello stormo del Maestro degli Inganni quando davanti a lui si palesava Befrai. Qualcosa lo turbava, ma non mi era dato, per il momento, saperlo. Avrei comunque il piacere di estendere anche a te la mia proposta, Befrai, dato l'ottimo lavoro svolto. Come Maroboshi gradirei che ti unissi allo stormo della Hakushaku anziché continuare a servire Tengai. Dopotutto, continuare a smuovere gli equilibri del potere all'interno delle Grotte poteva rivelarsi interessante sotto molti punti di vista. La risposta, comunque, stava a loro.
    Giunti al villaggio di Yusica e della sorella di Ipokash, mi sarei precipitato dall'Alta Sciamana per assiurarmi delle sue condizioni. Il Demone è stato abbattuto ed è sconfitto. Dissi poi, cercando di risollevare un po' il morale. Se c'è qualcosa che posso fare, sono ancora a disposizione. Dissi a Yusica, ancora ebbro dalle sensazioni inebrianti della battaglia. Azumaido era, come Genosha, un'isola sotto la giurisdizione di Kiri. Dovevo dimostrare a tutti i suoi abitanti quanti la Nebbia tenesse a loro. Non si forgiano cittadini devoti senza atti di estremo e completo eroismo. Dovevo cercare di portare la situazione a mio vantaggio.

    [...]

    Quando l'Elmo di Momin si mosse, Fudoh dimostrò ottimi riflessi facendo rapidamente volare la sua arma e deviando l'oggetto già in volo. Pur essendosi mosso con dovuto ritardo perché le capacità di Momin erano decisamente superiori a quelle del Medico di Kiri, la spada impattò con il dovuto anticipo perché l'Elmo venisse deviato e impattasse ad un muro lì vicino, spezzandosi poi in più pezzi. Doveva essere chissà cosa questo Eterno Gelo e poi si rompe dopo aver cozzato con una speda? Mpff! Disse Ipokash, ansimando. Poi apparirono i Leopardi e Ryuu, spiegando l'accaduto. Al nostro altare c'era quel kunai particolare che abbiamo visto nella camera col ciliegio. Rispondeva in modo curioso al chakra e riusciva quasi ad attrarre gli oggetti metallici nell'ambiente, eterno gelo compreso, pur non essendo fatto d'eterno gelo. Forse Fudoh avrebbe capito, grazie a quello che aveva compreso della sua nuova sciabola ed a come Momin aveva combattuto con loro, che quella si trattava di una ennesima creazione del folle genio Kenkichi, forse in un primo tentativo di creare qualcosa di proprio con cui combattere. Riuscendo io a percepire ancora lo sforzo di Gyaro per non tornare nel Freddo - quasi come se lo temesse - ci siamo adoperati per raggiungerlo credendo che, una volta salvatolo, poteva rivelarsi un potente alleato nella battaglia con Momin. Ma siete stati più veloci di quanto credessi, devo farvi i miei complimenti. Gyaro fece un inchino, rivolgendosi direttamente a Youshi. Devo farti i miei complimenti, giovane Youshi. Sei riuscito a scalfire la pelle di Gyaro, l'Orso Maggiore del Freddo. È un'impresa di cui pochi possono vantarsi! Oh-oh-oh! La risata piena dell'orso suonava quasi fuori luogo in quel posto di morte e tristezza infinita; ma il peggio era passato e anche il Ciliegio d'Acciaio aveva bisogno di un nuovo inizio.
    Fudoh poi rassicurò Gyaro sulle condizioni del suo amico Gyoza. L'Orso prima spalancò gli occhi - uscire dal Freddo era l'equivalente del venir annientati per sempre, un destino riservato soltanto ai Kamui che più di tutti tradivano l'idea dell'Inverno unendosi ad angherie e misfatti - ma poi quasi comprese quello che il primario di Kiri aveva da dirgli. Capisco ... credo. L'importante è che stia bene. Un giorno, ne sono sicuro, ci rivedremo. concluse poi, abbozzando un leggero sorriso.
    Quando Ipokash, tentando di riportare tutti sulla retta via, svenne, Youshi fu lì a salvarla ed a sussurrarle parole che lei, tuttavia, non avrebbe potuto udire. Il tempo che spesero all'interno di quel villaggio dimenticato si esaurì in quel modo, con Youshi che si premurava della ragazza che fino a pochi istanti prima aveva disprezzato, delineando un cerchio di mutamento continuo nella vita dell'uomo, completamente diverso dalla statica estasi che Momin aveva cercato di spiegare ai kiriani e che aveva raggiunto, non si sa bene quanti anni prima, con i suoi jutsu rituali.
    Durante la strada, il Tokugawa si rivolse all'Orso che prima aveva combattuto, chiedendogli, come poteva, scusa. Non preoccuparti, Youshi-kun. Non è stata colpa tua. In guerra, comunque, non ci sono amici che tengano, non dimenticarlo. Non devi mai chiedere scusa per quello che hai fatto. I guerrieri si conoscono combattendo dopotutto, no? Oh-oh-oh!

    [...]


    Quando Fudoh, Youshi e Ryuu con a presso i Kamui tutti e Ipokash svenuta nella braccia del Tokugawa, tornarono nel villaggio di Munkeke, un assordante silenzio li accolse, insieme al calar della notte. Poche anime si aggiravano per il villaggio e tutte sembravano meste per il destino sofferto dalle popolazioni vicine. Ma poi un rumore squarciò la singolare e triste calma in cui quel luogo era immerso: YOOOOOOOOOOOOOOSH! SIETE TORNATI! Munkeke, con i suoi fluenti capelli biondi raccolti e gli abiti kabuki saltellava sulla gelida neve, correndo incontro a sua sorella con un gigantesco sorriso sulle labbra. SAPEVO CHE CE L'AVRESTE FATTA! LO SAPEVO! YOSH! E così dicendo strappò la giovane dalle braccia del Tokugawa, iniziando a ballare in cerchio con la ragazza in collo, mentre la neve intorno a loro si sollevava senza poi cadere verso terra, rimanendo sospesa a mezzaria in una mistica danza di gioia ed eleganza. Tutto il villaggio, lentamente, si affacciò dalle loro capanne ad osservare lo spettacolo. Gyaro si toccava dietro la testa, in evidente imbarazzo. Suo nonno aveva proprio ragione... Commentava, mentre anche l'anziana donna che aveva accolto i kiriani al porto si palesava, uscendo dalla stessa tenda da cui era uscito Munkeke. Entrate, forza, ci sono alcune sorprese per voi. E del citatap appena pronto.
    Una volta entrati nella capanna, i tre Kiriani trovarono, proprio come la prima volta, dei comodi giacigli per sedersi e mangiare le prelibatezze locali. Davanti a questi giacigli vi erano sedute due persone: Hotene, per loro una seconda Ipokash, e me, il loro Mizukage. Bentornati, ragazzi. il mio tono era il solito ma potevano aver scorto una sorta di rammarico o rimprovero nelle mie parole. Avete completato la vostra missione? Domandai, forse creando in loro un qualche dubbio. Non vedo alcun Elmo con voi. Poi, voltandomi verso Fudoh avrei alzato un braccio, indicando la sua nuova spada che di certo né a me né alla Yakusoku era sfuggita. Dammela. Chiesi, anche se il tono ed il comando sembravano suggerire tutt'altro. L'occhio secolare ed esperto della Promessa la analizzò rapidamente, facendola sollevare dalle mie mani. Non so se sai che cos'è. Dissi, facendo una piccola pausa prima di spiegare il raro oggetto che tenevamo tra le mani. Fa parte di una usanza antica, persa nel tempo, che io conosco soltanto in parte per dei manoscritti Kenkichi ritrovati sparsi in molti luoghi, tra cui Kiri, un tempio qua su Azumaido e la Rosa d'Acciaio, sia perché la Yakusoku mi sta spiegando adesso stesso di cosa si tratta nel dettaglio. La spada si fermò davanti al mio volto levitando perfettamente. Quest'arma è un oggetto di scherno che veniva assegnata ai membri del Clan che non riuscivano a sviluppare le arti Kenkichi. Insieme a questa era assegnato un Elmo per coprire il volto degli inetti e non gettare disonore sulla loro famiglia d'origine. I Reietti o Paria, così venivano chiamati i membri del Clan che non riuscivano ad apprendere una hijutsu, erano destinati a maneggiare un'arma priva di grazia, equilibrio e, spesso, anche di lama. Dovevano riuscire a elevarsi ad una qualche forma di kenjutsu attraverso le difficoltà, realizzarsi come persone al di fuori del Clan. Quando ciò accadeva, l'Elmo veniva tolto e queste persone erano ri-ammesse al Clan ma non come membri, soltanto come ospiti ben accetti. L'Arma poi smise di levitare, lasciando che la prendessi al volo. In quel momento, alcune immagini vagarono nella mia mente: fu come se riuscissi a comprendere come quell'arma funzionasse, o meglio, fu come se qualcuno mi stesse spiegando come aveva sviluppato la tecnica per farla levitare. Un istante dopo, tuttavia, le immagini scomparirono. Ripresi fiato prima di terminare il discorso. Credo che... tu possa tenerla. Noi Kiriani abbiamo una innata capacità con le spade. Voglio che questa lama sia un ulteriore sprono a migliorarti, Fudoh, come sei migliorato dal giorno in cui abbiamo combattuto insieme per i vicoli della Nebbia. YOOOOSH, che gente strana questi Kenkichi. Disse Munkeke, facendo gomito gomito con quella che per un attimo gli parve Ipokash per poi rendersi conto si trattasse di Hotene. Voltandomi, mi resi conto che non avevo presentato la ragazza al gruppo. Lei è Hotene, sorella di Ipokash, come potete ben vedere. L'Alta Sciamana del suo villaggio ha deciso che lo doti della fanciulla sono meritevoli di uno sviluppo che qui ad Azumaido non può ricevere. Verrà con noi a Kiri, dunque, per diventare un'abile kunoichi. Guardai il membro delle squadre speciali. Youshi, la affido a te. Dissi, con un cenno del capo. Nonostante la mancata restituzione dell'Elmo, la vostra missione può dirsi riuscita. I Kamui di questo luogo, grazie a Munkeke, mi hanno detto cosa stavate facendo e cosa avete scoperto: un antico villaggio racchiuso, sotto terra, da una calotta di neve e due ingressi cerimoniali, costruiti dopo l'opera riuscita di Momin. Avete portato alla luce un tesoro di inestimabile valore. Le persone che avete liberato devono ricevere il saluto eterno che meritano. Complimenti. E poi avrebbero sentito una frase che forse sarebbe rimasta impressa a fuoco nella loro mente per lungo tempo. Almeno finché non l'avessero risentita - e l'avrebbero fatto alcuni anni dopo -, cosa che poche persone possono vantarsi di aver ricevuto. Sono orgoglioso di voi. Un cenno del capo come a ringraziarli ed a sottolineare la veridicità di quella parole. Quando vorrete, la Baronessa è pronta a riportarvi a Kiri. Io vi raggiungerò domani. E così dicendo mi alzai, congedandomi dai presenti ed uscendo da quella capanna. YOSH, amici miei. Grazie per il vostro impegno. Sarete sempre ben accetti ad Azumaido ed i kamui vi saranno riconoscenti per sempre. Anche Repun Kamui, la Balena, ha saputo del vostro impegno. Gyaro sussultò. Repun!? Non si sentiva di lei da quando Akira Hozuki si è unito al Freddo. disse l'Orso, evidentemente euforico. YOSH! Rispose Munkeke, trangugiando un po' birra sciamanica. Volete? L'ho già purificata io per voi! La vecchietta, che fino a quel momento si stava occupando di Ipokash svenuta, si avvicinò. Grazie. Grazie davvero. Da oggi in poi saremo tutti più sollevati. Speriamo che Azumaido tenga nascosti i suoi segreti per ancora alcuni anni. Azumaido avrà per voi sempre un letto e del citatap caldo. Un sorriso comparve sul volto tatuato della donna. Il calore del focolare li avvolgeva. La notte era giovane ed il riposo era concesso anche ai più valorosi tra i guerrieri. Potevano godersi il loro meritato riposo.

    Ma non tutti erano della stessa idea. Con passi pesanti le mie protesi affondavano nella neve mentre ormai già mi trovavo nel cunicolo che mi avrebbe portato a Kotetsu Sakura. Tu porti la Promessa del Padre a suo Figlio. Non sei il benvenuto in questi luoghi. Lascia il mio tempio! Gridava una voce nelle mie orecchie. Sapevo che non dovevo ascoltarla. Continuai la camminata fino a che non giunsi all'accesso per il Tempio dell'Arte Perfetta, entrando al Ciliegio d'Acciaio. Non v'erano più le sagome dei popolani cristallizzate nel chakra color ambra di Momin; tuttavia, al centro della sala vi era il suo elmo, integro. Mi avvicinai, chinandomi e prendendo l'Elmo.


    Ma questa è una storia per un altro momento.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 26.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 775
    Resistenza: 800
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Azione
    1: Colpo braccio dx
    2: Colpo braccio sx
    3: Affondo
    4: Fendente testa
    Slot Tecnica
    1: Manipolazione della Natura
    2:
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con Handicap attivo.
    Turni di combattimento: 4.

    Punti Eleganza: 0.



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    Falce dei Kaguya


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    La Fine della Missione


    E le parole di un ubriaco uno sciamano



    [Le Offerte]

    Kensei aveva sconfitto il Principe d'Ombra e cercò di prenderne i suoi resti in un proprio filatterio, ma un Demone d'Ombra è un pò come un Bijuu un insieme di Chakra (e secondo i Kyuketsu Komori di sentimenti negativi) ed un corpo generato dal chakra non ha sangue nel vero senso della parola, così tutto ciò che il Mizukage ottenne fu la tetra poltiglia in un suo filatterio, chissà che un giorno non avesse potuto ricavarne qualcosa di utile.
    In quel momento, però, la sua attenzione sarebbe stata offerta ai due Kyuketsu Komori che aveva davanti, dapprima Maboroshi, cui propose di abbandonare le schiere di Tengai ed unirsi alle file della Baronessa.
    Ho un debito verso di te, Portatore della Promessa, da solo non so quanto sarebbe stata possibile questa vittoria. Sì, accetterò la tua offerta, mi unirò alle tue schiere, ne sono onorato., esordì la creatura prima dell'arrivo di Befrai.
    Quando anche il secondo Kyuketsu Komori si presentò, spiegando le sue scoperte, si stupì delle lodi che gli offrì Kensei Hito, La ringrazio, Portatore della Promessa! Faccio la mia parte, seppur piccola., ammise un pò intimidito il buffo pipistrello rosa, per poi balbettare alla proposta dell'altro: So... sono onorato, Portatore della Promessa! Certamente valuterò questa sua offerta, la ringrazio infitamente!.

    E poi Kensei si avvicinò a Yusica e la sua allieva, salvandole dal ghiaccio, da cui, comunque, Waboose le aveva protette.
    La ringrazio, Mizukage-sama, ha dimostrato ciò che da molto tempo sto cercando di insegnare alla mia discepola: non possiamo vivere per sempre nell'isolamento di Azumaido, la nostra cultura è ricca, ma non deve costringerci alla lontananza dal mondo. Dobbiamo unire le forze ed il nostro sapere.
    Le sue azioni oggi hanno dimostrato che solo cooperando, i Kamuy e me, la Tuskur di questo kotan, assieme a lei, uno straniero, un sisam, per la nostra gente, abbiamo avuto modo di salvare più gente possibile e sconfiggere quel demone.
    , esordì l'anziana sciamana, prima di voltarsi verso la sua protetta, Hotene, tu partirai per Kiri, per conoscere i segreti del chakra ed unire le ricchezze della nostra cultura, con ciò che i sisam potranno darti. Libera la tua mente ed il tuo spirito dalla superbia con cui guardi il mondo esterno a questo kotan, piccola mia., furono i suggerimenti dell'anziana donna.
    E malgrado le obiezioni della ragazza, alla fine la giovane sorella di Ipokash sarebbe partita con il Mizukage per raggiungere il suo villaggio natio e poi abbandonare, per la prima volta, Azumaido.

    [...]

    All'accampamento della famiglia di Ipokash, sia Munkeke sia sua nonna accolsero con stupore il ritorno della giovane Hotene in compagnia di Kensei, ma il Mizukage era un uomo pragmatico, così più che preoccuparsi di quella inattesa riunione famigliare, chiese allo sciamano notizie delle azioni portate avanti dai genin della Nebbia e lui glieli offrì.
    Descrisse i fatti fino a quel momento, ma ciò che avvenne all'ultimo, fu forse la maggiore sorpresa.

    D'improvviso, infatti, Munkeke piegò la testa all'indietro, bava incominciò a scivolare dalle sue labbra (il ché, probabilmente, di per se non era così stupefacente), ma la sua voce divenne gutturale, improvvisamente, YOOOOOSH!!!!, urlò, osservando Unagi.

    Le sorelle disperse dalla Nebbia si incontreranno nella Bruma! Ci sarà battaglia?



    Quindi si voltò verso Hotene e le vomitò sui piedi.
    Non avrebbe ricordato quelle poche parole, né avrebbe avuto altri commenti da fare a riguardo di quel vaticinio offerto a Kensei.

    [Riunione]

    Ci credereste? Riuscii a salvare Youshi-san con la spada!
    Per quanto l'elmo fosse più veloce, riuscii comunque a prenderlo con l'arma e deviarne la traiettoria di lancio, salvando il Tokugawa, mentre suddetto elmo si andava a rompere poco distante, con grande stupore di Ipokash. Ammetto che io al momento non ci feci tanto caso, con tutto il susseguirsi di eventi successivi.
    Il Leopardo-Kamui ci spiegò che avevano trovato un oggetto vagamente simile alla spada, ma anziché galleggiare guidata dal chakra, loro avevano trovato una sorta di kunai magnetico.
    Quindi questa sciaboletta deforme era una prima versione dello stile di spade che usava, mentre il kunai sarebbe una sorta di jutsu come quello che gli faceva controllare tutto questo metallo?
    Mi passò questa domanda per la testa, poi la accantonai, concentrandomi sulle parole dell'Orso Kamui e, appunto, anch'io mi rivolsi a lui per dirgli della sorte di Gyoza.
    Finite le dovute spiegazioni, comunque, ci incamminammo verso il villaggio di Ipokash e, incredibile a dirsi (ma fortunatamente, dato com'eravamo conciati), non trovammo nessun ostacolo sulla nostra strada.

    Al villaggio, ad accoglierci fu lo strambo sciamano, che presa la sorella, iniziò a ballare.
    Al commento di Gyaro, ridacchiai: Non ha mai conosciuto lo Sciamano-sama di Kiri, vero, Orso-Kamui-sama?, domandai, Pensi che cavalca una capra in pessime condizioni fisiche e porta in testa un demone mostruoso, di certo proveniente da qualche inferno, che gracchia, ogni volta che mi vede., ricordai con un brivido di terrore all'immagine di quel gabbiano, rivoltante creatura del male.
    Ad ogni modo, l'anziana del villaggio ci invitò ad entrare nella loro tenda, dove ad attenderci c'erano Elmo-san ed Ipokash.
    Oh Ipokash, stai meglio., dissi, seguendo poi con lo sguardo lo sciamano biondo che portava dentro la sorella svenuta.
    E' una cosa da sciamani questa, giusto?, sussurrai all'Orso, prima che le parole del Mizukage catturassero la nostra attenzione.
    Il Juudaime non sembrava lieto della mancata consegna dell'Elmo: in effetti, concentrato com'ero sul voler salvare tutta la gente intrappolata dal folle Biondino infame, avevo un attimo perso di vista che dovevamo riportare una reliquia Kenkichi al Mizukage.
    Sapete come sono fatto, no? Tendo a divagare.
    Una reliquia comunque c'era: la spada che avevo trovato e con tutta la sua proverbiale assenza di gentilezza, Elmo-san mi disse di dargli l'arma, cosa che feci senza particolari dispiaceri, devo ammettere, non ero molto legato ai beni materiali.
    Kensei sembrò attento ad analizzarla, mentre mi chiedeva se sapevo cosa fosse.
    Una spada?, poi mi fermai, Ah! E' una domanda retorica., aggiunsi sorridendo.
    Elmo-san iniziò tutto un discorso culturale sui Kenkichi, su come elmo e maschera fossero punizioni, ma anche modi per trovare un loro stile personale.
    Il finale di tutta quella spiegazione, però, fu la parte che mi sorprese: mi diede la spada perché fosse uno "sprone".
    Vi dirò, sul momento non sapevo se ridere, o sollevare un sopracciglio sorpreso: non avevo mai pensato a me stesso come spadaccino ed in quel senso un'arma buona solo a volare addosso al nemico e non a tagliare in corpo a corpo forse aiutava, ma mi piaceva prendere a pugni gli avversari, quando possibile. Più di quello, però, fu la storia dello spronarmi.
    Io ero partito per quella missione per recuperare una reliquia Kenkichi, passeggiate in mezzo alla neve ed al gelo, ero finito mezzo morto a causa del Freddo, avevo salvato una tartaruga moribonda, di cui tutti sembravano fregarsene, perché chi si interessa delle forme di vita, pensiamo a recuperare una reliquia di un pazzo, vero? Avevo continuato a combattere per salvare le persone torturate in una lunga agonia, quando il mio compagno di missione più fresco, con i suoi gatti extralarge voleva scappare e doveva spronarmi una spada?
    Più che la spadina volante, a spronarmi era l'idea che non volevo nel mondo sociopatici come quel Momin, o come i tizi che avevano creato le Armi di Iwa: gente che prendeva i più deboli e li usava per i propri giocattoli!
    Ma considerando che non ero molto sicuro che Kensei non mi aprisse a metà lì seduta stante per un tale commento, mi limitai a calare il capo, riprendendo suddetta spada.
    Grazie, Mizukage-sama., dissi semplicemente.

    La seconda Ipokash, in realtà non era una seconda Ipokash nel vero senso della parola, era sua sorella Hotene, che sarebbe tornata con noi a Kiri a quanto pareva, come ci spiegò Elmo-san, prima di farci i complimenti e dirsi fiero di noi, cosa che mi lasciò abbastanza sorpreso: non lo facevo tipo da fare i complimenti a qualcuno, più da dimostrare il suo assenso con un grugnito attraverso l'elmo, sapete? Una cosa del tipo: "Siete vivi ed avete sconfitto un mio pazzo antenato torturatore di anime. Bene, meglio." e sarebbe finito il tutto con un raschiare della gola.
    Che tra l'altro, ma secondo voi, Elmo-san, ogni tanto sputa? E come fa con l'elmo?
    Sto divagando, scusate.

    Prima di partire dall'isola sull'evocazione pipistrello, ci fu offerto di festeggiare con lo sciamano Munkeke e l'anziana, mentre il Juudaime si allontanava.
    Lo ammetto: ero stremato, non avevo la forza per andar via subito, quindi accettai con piacere il pasto caldo, in fondo, se tanti anni per strada mi hanno insegnato qualcosa, una di queste è che non si rifiuta un pasto caldo quando fa freddo.
    Grazie mille! Accetto ben volentieri il cipciop caldo lì!, esclamai gioioso, Ma per la birra passo, grazie comunque., continuai verso lo Sciamano-san.

    [...]

    Più avanti nella serata, accadde una cosa inquietante.
    Munkeke era alla sua sesta o settima "birra sciamanica", quando d'improvviso s'alzò in piedi, rivolse la testa all'indietro ed iniziò a sbavare, il ché era già inquietante di suo: Ascoltate le parole dei KAMUI!!! urlò.

    Si girò verso di me e mi guardò dritto negli occhi, aveva uno sguardo decisamente spiritato e sembrava quasi cercare qualcosa, sapete, come quei poveretti ubriachi per le strade che sono lì lì per chiederti un pò di monetine.
    Bé, Munkeke mi si avvicinò, mi poggiò le mani sulle spalle e parlò:

    Lo sguardo della Tuskur è stato preso dal Rubino. Solo il Vuoto le resta in cui sperare? O forse il discepolo la potrà salvare?



    Si voltò poi verso Ryuu, guardando l'addome del ragazzo, il ché, se volete la mia, era un pò disturbante, quindi continuò:

    Sette Code in una Gabbia di Corallo. Sette Tentacoli per trattenerle! Le due bestie vicine, in preghiera, in mezzo alla Bruma.



    Quindi ruotò di scatto la testa verso Youshi-san:

    State attenti al Mignolo!!!!



    E poi di nuovo si girò di scatto, stavolta verso la ragazza di nome Hotene, e vomitò sui suoi piedi.

    E che schifo! pensai, prima di voltarmi verso i miei due compagni d'avventura: Credo che dovremmo raccontare tutto questo al Mizukage-sama., suggerii.
    Quella, però, sarebbe stata una cosa da fare una volta a Kiri, rifocillati ed in forze. L'avventura ad Azumaido era conclusa.
     
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