Una questione di maschere

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  1. Pyotr
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    La ricerca


    All'interno, del negozio e dei cuori



    [Negozio di Diasuro || Fronte ]



    Finalmente Tasaki decise di allontanarsi dai due, scambiando qualche ultima parola. Nonostante le sue parole indicassero ciò, le due guardie rimasero all'erta, non sicure se ne fosse veramente andato o se stesse preparando qualcosa. Ma sembrava proprio che l'uomo avesse deciso di allontanarsi, quindi poco dopo, i loro nervi si distesero ed il vecchio tirò fuori una sigaretta, accendendola ed iniziando a fumarla. Nel frattempo il chunin si era nascosto in un vicolo marcio e casa di alcuni senzatetto.

    Da lì, una delle sue evocazioni, una Falcidonnola chiamata Komaki Kama, che dopo un battibecco, si arrampicò su di un muro e si sarebbe posizionata sul bordo del terazzo di quell'edificio, attivando poi una tecnica. Fortunatamente per l'otese, la tecnica ebbe successo e solo il vecchio sembrò accorgersi di qualcosa di strano, ma prima che potesse fare qualcosa, stava dormendo sogni beati, con ancora la sigaretta fra le dita.

    Dato il successo della sua strategia, il ninja passò accanto ai due corpi dormienti delle guardie e in silenzio entrò nel negozio. Questo era deserto. All'interno c'era tutto ciò che troveresti in un qualsiasi negozio di tonici, bottiglie su bottiglie di tonici, scaffali pieni. Un bancone dove evidentemente un commesso si occupava della vendita e dietro di esso una porta, in metallo. Inoltre il posto era sommerso in piante, letteralmente. C'erano vasi da tutte le parti e strane piante facevano la loro comparsa, quasi anche loro addormentate dalla tecnica precdente.

    Se Tasaki avesse voluto aprire la porta di ferro, si sarebbe accorto che la maniglia si girava con semplicità, ma appena egli l'avesse leggermente tirata, si sarebbe fermata. Infatti, un filo era collegato ad essa, facendo comprendere al ninja che un meccanismo di qualche tipo era stato messo lì. Forse per avvisare chiunque ci fosse alla fine del buio corridoio o forse di una natura più mortale, il chunin non avrebbe potuto ignorarla. Cosa avrebbe fatto? Stava a lui deciderlo.


    [ Ame || Vicolo Sconosciuto ]



    Nel frattempo, Shin sentiva di aver fatto breccia nel cuore del piccolino, che si era fermato e stava parlando con lui, mostrando di essere interessato nella sua proposta, ma di essere spaventato ed intimorito dalle figure del padre e del fratello. Quest'ultimo, mentre i due stavano parlando, spuntò dalla terrazza di uno dei palazzi vicini ed iniziò a parlare con Josuke, questo il nome del ladro di maschere. Una volta sceso a terra il fratello maggiore iniziò a schiaffegiare e colpire il piccolino, insultandolo.

    Dopo aver iniziato quel macabro procedimento si girò verso di Shin, insultando anche lui e assicurandogli che le maschere non sarebbero mai ritornate nelle sue mani. A quelle parole e alla visione del giovane che riprendeva a picchiare il fratellino, il cuore del MangiaFuoco tremò e disse, con voce profonda:

    Lo sai che non fai paura a nessuno con quel coltello? Non sai neanche come tenerlo propriamente. Ti fai grosso perchè riesci a picchiare il tuo fratellino, bravo. Quella tua rabbia sarebbe così preziosa. Potresti essere così forte, ma invece ti ritrovi a rubare delle maschere. Patetico! Vuoi il potere? Vuoi che il tuo nome sia così famoso che anche i cieli lo conosceranno? Vuoi la forza? Seguimi e lo avrai, seguimi e lo sarai, seguimi e la avrai. Se però vuoi continuare a rubare spicci e vivere in questa fogna, rimanici pure, non sono affari tuoi. Tieniti le maschere, se per te sono così preziose. Io ho piani più grandi.

    E avendo così parlato, si sarebbe girato e avrebbe iniziato a camminare con lentezza, aspettando la reazione del giovane.

     
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