La Carne immemore dell'Acciaio[Add TS per Pyotr]

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    La Carne immemore dell'Acciaio


    Prologo


    Atto I
    La notte dei lunghi coltelli †



    Aggiustavo la mia armatura mentre uscivo dalla porta del mio ufficio. Akuraguri mi stava aspettando, seduto, lì davanti. Era probabile che avesse visto l'Akuma uscire, forse ancora leggermente turbato in volto. Andiamo sul tetto. Dissi. Un solo piano separava il mio ufficio dall'ultimo livello dell'Amministrazione, la camminata sarebbe stata piuttosto breve. Raccontami un po' di sei, Akuraguri. Chi sono i tuoi genitori? Non hai un cognome o sbaglio? Se l'impressione della Yakusoku fosse stata giusta - e per la leggendaria spada Kenkichi poche cose erano impossibili - qualcuno della sua famiglia era necessariamente legato alla sia di Sangue che sgorgava dalle fila di Kenkichi Mikawa. Hai detto di essere uno spadaccino, chi ti ha insegnato l'arte della spada? Dissi ancora, mentre aprivo la porta che dava sul tetto. Pizzicai il pollice della mano destra con il mio arto metallico facendo apparire la maestosa ed immensa Hakushaku, la Baronessa dei Pipistrelli della Grotta del Silenzio. Apparve nella sua forma naturale, quella di un brulicante stormo di pipistrelli. La creatura si esibì in un breve e peculiare inchino mentre le sue ali e le sue mille voci ci salutavano. Portaci al Palazzo Kenkichi, per favore. Dissi e, in un istante la creatura si divise in due stormi più piccoli che ci avvolsero e ci sollevarono, portandoci in volo come se fossimo seduti su una comoda poltrona. Dimmi, Akuraguri, hai mai sentito parlare del Clan Kenkichi?

    Qualche minuto dopo fummo al centro della zona Clan, vicino al profondo e grande pozzo intorno al quale tutto quel luogo era stato costruito. Kyobi, il capoclan uscì dal suo alloggio. Chi hai portato qui dentro, Kensei? chiese, un po' alterato per l'accaduto non annunciato. Carne immemore del suo acciaio, credo. Almeno questo è quello che suggerisce la Promessa. Interessante. Disse, aggiustandosi la bandana sopra la testa. Fammi sapere se devo chiamare Diamera per il rituale. Disse, allontanandosi. Le parole sarebbero senza dubbio state criptice per il ragazzo ed era giusto così, una cosa per volta. Fammi vedere cosa sai fare. Estrai la tua spada, forza. Dissi, allargando le braccia. Colpiscimi.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 775
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con Handicap attivo.



    Parlato
    Citato
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    Yakusoku

     
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    Prove



    Finalmente, dopo un attesa che nella mente del ninja era parsa immensa, ma che era durata in realtà qualche minuto, il Kage uscì dalla porta del suo ufficio e si diresse verso il seduto Akuraguri. La figura imponente svegliò il genin dalla spirale di ansia nella quale egli era caduto e lo invitò a seguirlo sul tetto. Sulla via per il tetto, distante un solo piano, il Kage iniziò a fare domande al giovane, su chi fossero i suoi genitori, sulla sua discendenza e su chi gli avesse insegnato l'arte della spada. Il giovane mise un attimo in ordine i pensieri, ancora preoccupato dal non sapere la ragione per la quale era stato così convocato, ma rispose:

    Sono nato e cresciuto in una povera famiglia, signore. I miei sono entrambi umili pescatori, anche se sono anni che mia madre non va per mare, causa l'età e la schiena.

    La domanda sul suo cognome stupì Akuraguri, che prontamente rispose:

    No, no, signore. La mia famiglia non fa parte di nessun clan, quindi non abbiamo nessun cognome.

    Poi rimase ad ascoltare l'ultima domanda e disse:

    Mi ha insegnato mio nonno, ma mio padre e mia madre non erano molto felici di ciò quindi mi dissero di smettere di allenarmi. In quel periodo poi egli morì, quindi anche se avessi voluto, non sarei stato in grado di continuare. Ma le poche cose che lui mi ha insegnato e gli insegnamenti dell'Accademia mi hanno aiutato a sopravvivere fino ad ora.

    Oramai erano arrivati sul tetto dell'edificio e il genin stava quasi per chiedere per quale motivo il Kage avesse voluto portarlo in quel luogo, ma ad uno schiocco di dita di quest'ultimo uno stormo di pipistrelli comparve e la domanda di Akuraguri gli morì in gola. Lo stormo si divise in un due più piccoli stormi ad un ordine del Mizukage e i due ninja, accomodatosi su quegli strani mezzi di trasporto, si fecero trasportare fino a questo fantomatico palazzo Kenkichi.

    Durante il viaggio, una sola domanda sarebbe volata dalle labbra del Kage alle orecchie del genin, una domanda sulla sua conoscenza del clan Kenkichi, il cui palazzo stavano andando a visitare. Il giovane l'aveva sentito nominare da qualche parte, ma non si ricordava dove.

    Atterati davanti ad un grande e, apparentemente, profondo pozzo, ai due venne incontro un uomo sulla trentina, con dei lunghi capelli rossi e degli inquisitori occhi anch'essi, rossi. La conversazione successiva non aveva senso nella testa di Akuraguri, ma lo stupore di ritrovarsi in un posto così strano ebbe il sopravvento su tutto e quelle parole vennero percepite dalle orecchie e dalla mente del ragazzo come se fossero rumori di sottofondo. Poi il momento che egli stava aspettando.

    Il kage era evidentemente non soddisfatto della sua prova con Ryuu e lo stava adesso sottoponendo ad un tipo di test. Estratta la sua spada, Akuraguri si fermò un momento, indeciso sul da farsi. Stava per tirare un colpo di spada contro l'uomo più forte di Kiri, il Kage. Dopo aver pensato per qualche secondo, il giovane sentì il sangue che inizia a pompargli con violenza nelle vene. Ansia, eccitamento e paura facevano correre il sangue e la mente di Akuraguri gallopavva su quelle onde. Così con calma, rifoderò la spada e concentrandosi per un momento, percepito come un lungo secolo, concentrò il suo chakra all'interno delle sue gambe e le sue braccia.

    Fatto ciò esplose con forza e velocità, scagliandosi contro il suo avversario in una risata innocente come quella di un bambino e con un sorriso maniacale come quello di un pazzo e provò ad effetuare un fendente obliquo che andasse a disegnare una linea di sangue dall'anca sinistra del Kage alla spalla destra [Slot Tecnica 1]. Un colpo unico, senza finte, senza trucchi. Un colpo in cui tutto il suo essere era concentrato, per poter finalmente dire:

    Sono forte.

    Chakra: 29/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Estrazione Mortale
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Spiedi × 5
    • Guanto in Cuoio × 1
    • Kaiken × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Kakute × 1
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 4
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1

    Note
    ///




     
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    La Carne immemore dell'Acciaio


    Prologo


    Atto II
    Le Basi



    La mia richiesta apparve leggermente strana al giovane genin, al punto che, dopo un'esitazione iniziale estrasse la sua spada soltanto per poi, esitando nuovamente, rinfoderarla. L'elmo nascondeva ogni ipotetica espressione: il ragazzo stava combattendo contro quello che appariva come un vero e proprio manichino senz'anima. Avrebbe potuto ricavare da esso un qualche suggerimento, una qualche impressione, un qualche giudizio?
    Il genin si abbassò sulle gambe, scattando in avanti, esibendosi in un unico colpo, rapido, dal basso verso l'alto, attentando al mio petto. La mano sinistra scattò rapida, forse troppo rapida perché il ragazzo riuscisse anche solo a vederla, e si frappose al movimento d'estrazione dell'arma, bloccando, col palmo della mano, il filo della spada non appena fu completamente fuori dal fodero. [Difesa]
    Un consiglio per i tuoi dataspoiler! Oltre a riportare le conoscenze, riporta anche le statistiche con cui esegui il colpo e, magari una la prima volta che usi l'equipaggiamento, anche l'equipaggiamento. Ti faccio un esempio con questo mio slot difesa.

    Braccio Sinistro dell'Inquisitore [Potenziamento]
    Arto forgiato dal metallo dell'Armatura da Inquisitore, il Braccio Sinistro dell'Inquisitore è un vero e proprio arto metallico che l'utilizzatore dovrà sostituire rispetto ad un arto che ha perso o decide di amputarsi. Può imitare e ricreare alla perfezione il sistema circolatorio del chakra dell’utilizzatore permettendo l’utilizzo di tecniche e potenziamenti. Tale arto può essere utilizzato come alloggio per ospitare armi, protezioni o altri oggetti di pari dimensioni, a discrezione dell'utilizzatore e pagandone il costo. Il Braccio sinistro dell'Inquisitore richiede un "Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale" per funzionare. Rispetto al "Sistema di Ancoraggio" il Bracccio Sinistro dell'Inquisitore può muoversi su tutti e tre gli assi liberamente con un'ampiezza massima di 180° consentendo movimenti anche non normalmente possibili da un'articolazione normale. Tipo: Supporto - Contusione
    Dimensione: Media
    (Potenza: 30 | Durezza: 4)
    [Da chunin in su]

    Riflessi: 700
    Bene. Dissi, mentre un briciolo di chakra fluiva nel mio braccio. La tua base è solida ma perfezionabile. Se Akuraguri avesse provato a ritrarre la spada, una forza indicibile avrebbe trattenuto la sua arma. Non stavo stavo cingendo l'arma ma il potere del chakra adesivo mi permetteva comunque di trattenerla. Per quanto avesse potuto provare a tirare a sé l'oggetto, non sarebbe riuscito a spostarlo neanche di un millimetro. [Abilità] Tocco Adesivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere su mani e piedi oggetti di dimensioni Medie o inferiori.(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
    [Da chunin in su]

    Forza: 850
    Ricominciamo da capo. Dissi, serrando poi, con una potenza disumana, la mano sulla lama di Akuraguri. Il chakra scorse potentissimo nel mio corpo a punto da rendere quella presa estremamente potente: la lama di infranse in mille pezzi, spezzandosi a metà e divenendo quindi inutilizzabile. [Azione] Tocco Distruttivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari. (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    [Consumo massimo: 4 Bassi])

    [Da chunin in su]

    Potenza braccio sinistro: 30 + 40 (Chakra Distruttivo) = 70

    Consumo 2 Bassi.

    Potenza necessaria per rompere la Wakizashi: 20 (potenza)*3(Durezza) = 60
    Lanciai via il pezzo d'acciaio che avevo in mano, lontano, alle mie spalle. Era notte, nessuno passeggiava per quei vicoli. Non appena il tintinnare del metallo cessò parlai nuovamente. Quell'arma non ti serve. Hai bisogno d'altro adesso e d'altro ancora più avanti. Composi rapidamente una serie di sigilli davanti al mio petto ed un secondo dopo, una volta che la caratteristica nuvola di fumo della tecnica del richiamo si dissolse, apparve un bastone di legno brutto, storto e che mal rassomigliava ad una spada se non, forse, per il manico. Tirai due fendenti alla mia destra con eleganza e grazia: quel bastone, nelle mie mani, sembrava una funzionalissima spada di legno. Adesso userai questo. Dissi, allungano l'oggetto ad Akuraguri. E fu in quel momento che il ragazzo ebbe modo di rendersi conto di molte cose: quella finta spada era mal bilanciata, con la base estremamente pesante e la punta morbida e flessibile. Il movimento che quell'oggetto compieva in aria ricordava il paradosso dell'arciere: l'attrito la faceva muovere in direzione opposta a quella che la spada disegnava nell'aria, flettendosi e divenendo, quindi, totalmente inoffensiva. Un altro allievo prima di lui, nei giorni recenti, aveva brandito quell'arma con risultati eccellenti: forse per la sua affinità al legno, forse per le sue reali doti di spadaccino. Ma questa è un'altra storia.
    Seguimi. Avrei detto, sorpassando il pozzo ed andando in direzione di una casa dirimpetto al grande castello che si vedeva sul lato opposto. La casa sembrava disabitata. Con un buon colpo d'occhio Akuraguri avrebbe potuto scorgere sulla cassetta della posta il nome dell'ex proprietario: Keiji Kagome. Neanche lui, a quanto pareva, portava il cognome del Clan. Una volta davanti alla casa, però, girammo intorno al suo muro destro entrando in un breve vialino che dava su un grande giardino dove erano presenti tre uomini di legno. Avvicinandosi quei manichini avrebbero mostrato che i bracci che da essi uscivano erano alloggiati su un disco di legno rotante e che quindi, ad ogni colpo, si sarebbero mossi rotando su se stessi. Dovrai riuscire a colpire quei manichini e farli ruotare con la spada che ti ho dato. E non era una questione semplice data lo spessore e quindi il peso dovuto al moto praticamente nullo e l'elasticità del corpo di quell'arma. E ricorda che non abbiamo tutta la notte, se vuoi riposare prima della missione di domattina.
    Mi sarei dunque messo da parte, in piedi, con le braccia incrociate al petto in religioso silenzio. Avrei osservato ogni singola azione del ragazzo e studiato i suoi movimenti ma da me non sarebbe fuoriuscito un singolo commento o suggerimento. Stavo ancora rimuginando su ciò che il ragazzo mi aveva detto della sua famiglia: il non appartenere ad un clan non ti priva del cognome; io lo sapevo bene. Che i suoi genitori volessero nascondere qualcosa? Magari per proteggerlo? E perché suo nonno desiderava addestrarlo nell'arte della spada? Tutte domande a cui prima o poi, quella notte, avrebbe dato risposta.
    C'era un altro pensiero che si sarebbe insinuato nella testa di Akuraguri, probabilmente: era possibile addestrarsi in così poco tempo? Nel giro di quattro ore infatti, il ragazzo sarebbe dovuto essere al porto insieme ai suoi compagni. Sarebbe bastata meno di metà notte per apprendere i segreti di un clan? Questo, ovviamente, sempre se il ragazzo si fosse dimostrato degno.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con Handicap attivo.



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    Koutsu
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    Yakusoku

     
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    Un passo alla volta



    Gli bastò un secondo. No, forse anche di meno. In un attimo, in un lampo, la mano del kage si pose a difesa del suo colpo, bloccando completamente il suo colpo. Nonostante ciò egli elogiò il colpo del giovane genin, definendo la sua base solida. Un mezzo sorriso si disegnò sul volto del ragazzo, che al contempo provò a ritirare la spada, per riporla nel fodero. Avendo lo sguardo diretto verso il terreno dunque non si accorse inizialmente di cosa stesse trattenendo la spada, che sembrava essere diventata un macigno inamovibile, ma una volta alzata la testa, si accorse che il Kage, in una qualche maniera, stava rendendo difficile ad Akuraguri riavere la sua spada.

    Poi, con quasi nonchalance, l'uomo strinse la lama del genin ed un secondo dopo il ragazzo si trovò a stringere solamente l'elsa, in una pioggia di schegge. Quando il silenzio venne restorato in quella strana scena, con Akuraguri che ancora stringeva l'elsa della sua fu spada, stupito dall'atto, il Kage prese l'iniziativa e fece apparire davanti a sè un bastone di legno, di cui saggiò il peso e l'efficenza con un paio di colpi. Quando però al giovane venne offerto lo stesso pezzo di legno, per un momento si sentì molto strano, senza capire il perchè di quella sensazione.

    Qualche secondo dopo riuscì a comprendere. La punta del bastone era molto più leggera della base dello stesso e gli equlibri che il giovane aveva impresso nel suo corpo fino a quel momento attraverso l'allenamento, erano stati completamente gettati via. Dopo di che il Kage si fece seguire dal giovane, che era ancora completamente ammaliato da quello strano oggetto. Che strano pezzo di legno! Non faceva quello che gli dicevi, anzi, quasi l'esatto opposto. Proprio come Akuraguri stesso. Nonostante il suo interessamento nei confronti di quella strana arma, il giovane ebbe l'accortezza di guardarsi attorno e di notare, sulla cassetta di posta di una casa disabitata, un nome , Keiji Kagome.

    Una domanda iniziò a formularsi all'interno della mente del giovane, ma la sua possibilità di formurarla si spense quando i due arrivarono davanti a tre uomini di legno il cui solo compito era farsi colpire. Mostrato come il meccanismo funzionasse, il Kage ordinò al ragazzo di colpire quei manichini e farli girare, utilizzando la spada, o meglio, il bastone, che gli era stato dato. Un compito abbastanza semplice, all'apparenza, che però, già dal primo tentativo, si dimostrò assai difficile.

    Infatti Akuraguri, avendo provato a tirare un fendente, si ritrovò a mancare il bersaglio completamente e quasi cadere per terra. Questo non gli succedeva dai tempi in cui aveva preso per la prima volta in mano una vera spada ed il suo peso l'aveva fatto precipitare in terra al primo fendente. Quella situazione gli ricordava quei ricordi, quei pensieri, quelle sensazioni. La notte scura era la stessa, la notte scura di Kiri, forse il momento con più luce della giornata. Egli era lo stesso, o forse era cambiato, o forse entrambi.

    L'unica cosa che non era cambiata era la sua voglia di imparare, che possibilmente, aveva raggiunto nuove soglie. Così egli si rimise nuovamente davanti al manichino e con un sospiro di sollievo, provò di nuovo. E di nuovo. E di nuovo. I colpi diventarono decine e le decine diventarono un centinaio. Ad un certo punto Akuraguri lo sentì. Al colpo 123esimo, egli finalmente colpì il manichino, il cui pezzo colpito girò come un pazzo. Gli ci erano voluti un bel po' di tentativi e una buona mezz'ora di tempo, ma ce l'aveva fatta. Le braccia e le mani gli dolevano tremendamente, ma un sorriso sulla sua faccia raccontava tutta la storia.

     
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    La Carne immemore dell'Acciaio


    Prologo


    Atto III
    Gli strumenti. †



    Attesi. Attesi per dieci, venti, trenta, cento tentativi. Il ragazzo non cedeva, era caparbio e si scagliava ogni volta contro quell'uomo di legno con rinnovato vigore. Il suo stile era semplice e concreto. Non si vedevano ancora personalizzazioni particolari: non c'erano squilibri tra forza e velocità, tra irruenza e controllo; avrebbe avuto tutto il tempo del mondo per decidere in cosa focalizzarsi.
    Fu quando ero convinto di aver fatto un buco nell'acqua che il ragazzo riuscì a colpire il suo bersaglio con un colpo deciso e ben portato. Bene. Commentai. Non sarebbe bastato quel colpo a definirlo come spadaccino ma quella notte avevamo poco tempo e lui sembrava essersi distinto per capacità in modo accettabile. Alzai una mano al cielo, chiamando la Hakushaku col suo stormo che poco prima si era disperso ma che ancora, come mio ordine, ci sorvegliava dall'alto nell'oscurità della notte. Chiama Kyobi e Diamera. Di' loro di preparare il rituale. E così dicendo tutto lo stormo, ad eccezione di un pipistrello che si posò su una mia spalla, volò via, dividendosi in aria in due più piccoli gruppi. La storia del Clan è assai complessa. Dissi avvicinandomi al ragazzo. Ci sono state scissioni e allontamenti ed il Sangue, negli anni e nei secoli, si è sparso un po' ovunque nel continente. Una volta vicino a lui allungai la mano, come a richiedere il bastone che gli avevo dato. Quando arrivai qui, questa zona clan era deserta. Non apparteneva neanche a noi Kenkichi. Mi mossi verso l'ingresso di quel viale, esattamente da dove eravamo venuti. Ho dovuto lottare e risalire le radici dell'albero genealogico del Clan per riuscire a ripopolarla, per riuscire a riunire i Kenkichi sotto quella che un tempo fu l'egida del nostro fondatore. La mia spada, la Yakusoku o Promessa, è esattamente questo: la Promessa di un padre al figlio. La Promessa di un capo alla sua gente. La Promessa di un guerriero alla sua anima. Avremmo percorso il viale verso l'enorme Palazzo che si trovava in direzione opposta alla casa. Neanche io avevo il cognome del Clan. E tutt'ora non ne faccio uso ma per motivi diversi, sempre legati al Clan stesso. Non era il momento per quella lunga digressione sul titolo Kensei Hito ma credo che non gli sarebbe stato difficile comprendere il significatoSotto suggerimento della nostra cara Nat:
    Kensei Hito 剣聖 - Maestro dell’arte della spada.
    di quel nome. Anche tu sei figlio della Diaspora, probabilmente. Ma è arrivato per te il momento di ricongiungerti coi tuoi avi. Parlando eravamo giunti al grande portone d'ingresso del palazzo dal tipico stile occidentale.



    Prego. Dissi, accompagnando con un gesto della mano l'ingresso del Genin. Davanti a lui si sarebbe aperto un grandissimo ambiente piuttosto spartano, decorato minimamente con drappi rossi e blu. Il simbolo di Kiri era presente un po' ovunque così come uno quello che sembrava uno scudo stilizzato. Due grandi rampe di scale semicircolari portavano ad un balconcino che dava sull'ingresso del secondo piano. A destra ed a sinistra dell'ingresso vi erano due grandi navate con innumerevoli stanza e che sembravano costeggiare tutto il perimetro dell'edificio. La porta che ci interessa è questa qua davanti. Dissi, indicando il grande portone che si apriva in mezzo alle scale. La Hakushaku parlò attraverso quella frazione di lei che avevo sulla spalla. È tutto pronto. Disse, mentre volava via per ricongiungersi al resto dello stormo. Ed in quel momento la porta che avevamo davanti si aprì e da essa si poteva intravedere una tra luce rossa allungarsi. Feci un cenno con la testa ad Akuraguri, dicendogli di seguirmi.
    Entrati in quella sala, quasi tutti i Kenkichi di rango più alto presiedevano su degli scranni, in cerchio, davanti ad una sorta di pozzo in cui bolliva qualcosa dello stesso colore e della stessa consistenza del sangue: forse era davvero sangue. Nel mezzo sedeva Kyobi Kenkichi, alla sua sinistra c'erano Garui (con dietro, accucciato in una spira il gigantesco Lupo di Sangue bianco, Zuqu) e Morua, alla sua destra uno scranno vuoto e Taddaro. Kamira, la Sciamana, era leggermente spostata a sinistra rispetto all'ingresso, dirimpetto ai vari membri del Consiglio Kenkichi. Kensei, prendi il tuo posto. Mi disse Kyobi, indicando lo scranno vuoto. Akuraguri, giusto? La Baronessa ti ha già presentato. Disse, accennando un inchino formale con la testa verso il ragazzo. Devi sapere che l'Anima dei Kenkichi è divisa in due parti: Carne e Sangue e Acciaio e Sangue. La Carne rappresenta il corpo in cui essa è rinchiusa durante la vita terrena. L'Acciaio invece è il corpo che assume alla sua morte. Nessun Kenkichi può dirsi tale se manca di una delle due. Tu, evidentemente, in questo momento, manchi di Acciaio e Sangue. Indicò il suo fianco, come a voler mostrare che mancasse la sua spada. I Kenkichi, alla morte, si sottopongono al Giuramento dell'Acciaio. La loro anima viene raccolta dalla Promessa e diviene disponibile per il rituale d'iniziazione e può trovare nuova vita nell'Acciaio di una spada Kenkichi. Abbiamo raggiunto, in un certo senso, l'immortalità. Disse Kyobi, con un certo sorriso sulla faccia. Solitamente i nuovi Kenkichi possono richiamare l'anima di un loro caro e unirla alla loro spada, se, ovviamente, anche il loro caro era Acciaio e Sangue e Carne e Sangue. Estrasse Diamera, la sua Katana forgiata a Kotetsu Bara poco prima di lasciare la sua casa natìa per unirsi a Keiji a Kiri. L'osservò con nostalgia. Si vedeva che nei suoi occhi c'era il vuoto di chi aveva perso qualcosa, di chi veniva ancora oggi, consumato dai rimpianti. Da quanto ho capito, però, tu sei un Disperso. Una vittima della Diaspora o forse un figlio dello Scisma. Questo non è importante. Come anche Kensei qui presente, puoi richiamare a te l'anima di un Kenkichi a tua scelta: un uomo, un bambino, una donna, una bambina. Egli si ricongiungerà a te da qualsiasi tempo e luogo, arriverà qui e godrà della nuova vita nell'Acciaio. Kamira si avvicinò al ragazzo con un piccolo pugnale rituale, porgendoglielo. Kyobi continuò. È necessario un piccolo sacrificio di sangue. Basta un'incisione sulla mano. Dopo di che, con la goccia di sangue che scogherà dalla ferita, dovrai immergerla nel liquido della vasca qui davanti. Lo guardai severo. Quando sei pronto, Akuraguri. Il rituale stava per avere inizio.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Allora! Piccolo post d'intermezzo. Voglio che tu descriva la persona che richiami con la spada, che sia qualcuno che conosci così come qualcuno che non conosci. Puoi porgli le domande che preferisci. Ruola pure anche il suo parlato, instaura un dialogo, come se dovessi convincerlo a unirsi alla tua arma. Presentati, parla delle tue ambizioni. Insomma, inizia a ruolare il legame con la tua spada. Dopo questo post passiamo al clue della giocata, imparare a usare la TS. :guru:



    Parlato
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    Pipistrelli
    Kyofu
    Yakusoku

     
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    Avventure e Giochi



    Dopo quel centinaio di tentativi, conclusosi in una vittoria, il ragazzo aveva le braccia che gli stavano letteralmente cadendo e sembrava affaticato, ma fiero di aver compiuto quell'impresa, seppur piccola. Mentre stava provando a recuperare una parte del fiato che era oramai scappato dai suoi polmoni, il Kage aveva richiamato lo stormo di pipistrelli e stava conversando con essi, dando delle istruzioni. Si girò poi verso Akuraguri ed avvicinatosi, iniziò a parlare.

    Descrisse al giovane come la storia del Clan fosse complessa e piena di sangue, sia letteralmente che metaforicamente e di come le continue scissioni avessero sparso il Clan nel mondo. Continuò a parlare, narrando di come egli aveva ricostruito le radici del Clan lì a Kiri e di come avesse unito i Kenkichi sotto la Promessa, spada e simbolo del fondatore del Clan. Intanto i due si sarebbero avviati verso un enorme palazzo che si vedeva dall'altra parte della casa.

    Fino a quel momento tutto era stato un sogno per Akuraguri. Aveva compreso come la sua presenza lì non fosse casuale, non fosse frutto di un capriccio del Kage, ma non aveva ancora compreso la portata di ciò che stava succedendo. Le parole successive però rivelarono quella verità. Il Mizukage infatti si pose sullo stesso piano del ragazzo, ammettendo di essere stato anche lui, in un tempo passato, sprovvisto di quel cognome e che adesso non lo portava solo per motivi interni al clan. Prima ancora che Akuraguri potesse veramente riflettere su quella frase, le parole del Kage lo raggiunsero.

    Per un momento la mente del ragazzo cercò disperatamente di dare un senso logico alle parole che aveva udito, ma non ci riuscì. Seguì un secondo di accettazione della notizia, accompagnato da un rifiuto. Lui? Un Kenkichi? Ma i suoi genitori non gli avevano detto mai niente! Come era possibile ? Suo nonno forse?
    Mentre tutto ciò stava accadendo nella sua mente, egli sarebbe entrato all'interno del gigantesco palazzo, che era stranamente quasi vuoto. Niente di notevole o sgargiante, con il simbolo di Kiri presente dappertutto, insieme ad uno strano simbolo che forse raffigurava uno scudo stilizzato.

    Prima ancora che potesse esprimere i suoi dubbi riguardo la sua appartenenza al Clan, la voce del Kage gli stava ordinando di seguirlo ed egli, come un docile agnello condotto al macello, si face avanti, passando in mezzo agli stipiti del portone che si era appena aperto e dal quale si diffondeva una strana luce rossa. Entrato insieme al Kage, Akuraguri fece un po' di fatica ad abituarsi alla luce, ma quando lo finalmente fu, ebbe modo di guardarsi attorno e di scorgere un cerchio di troni, al cui centro trionfava un pozzo di sangue.

    Le persone sedute sui troni avevano un aria onorifica, quasi come stessero presenziando ad una cerimonia religiosa. La donna che prese la parola confermò che il nome del giovane fosse proprio Akuraguri e quando eglì glielo confermò con un cenno della testa, iniziò a parlare di come l'anima dei Kenkichi fosse divisa in due parti, la Carne ed l'Acciaio collegati tra di loro con il Sangue. La Carne era il corpo terreno dell'anima, mentre l'Acciaio era quello post-mortem.

    La Promessa, la spada del Kage, serviva da catalizzatore per le anime dei Kenkichi, che poi, attraverso il rituale di iniziazione avrebbero trovato nuova vita all'interno delle spade di altri componenti del Clan. Era proprio questo che il ragazzo era chiamato a fare, richiamare a sè l'anima di un Kenkichi. Il giovane era pronto. Mentre infatii la donna parlava, i dubbi che si erano accumulati nella sua mente si dissiparono, lasciando solo un pensiero nella sua testa. Voglio questo. Voglio far parte di questo.

    Così, senza esitazione, prese il pugnale della donna e si procurò una piccola ferita sul palmo della mano. Senza aspettare, immerse la mano nello strano liquido. Una volta inserita la mano, egli sentì una strana sensazione pervadergli il corpo e d'istinto chiuse gli occhi. Iniziò a pensare a chi avrebbe voluto avere con sè, accompagnarlo nelle sue avventure:

    Forse nonno. Insomma, potrei scoprire se fosse lui il Kenkichi nella famiglia.

    Un altro pensiero si fece però avanti nel suo cervello:

    Ma forse, lui ha evitato di dirti chi fosse realmente per un qualche motivo. Doveva avere una ragione, no? Forse non lo sapeva ? Allora perchè insegnarli la Via della Spada? Non aveva senso. No, non posso scegliere il nonno. Ha deciso di non dirmi niente e rispetterò la sua volontà. Ma allora chi?

    Mentre stava pensando queste cose, entrambe le sue mani strinsero l'aria e la sua fronte si aggrottò, ma egli continuò a pensare:

    Qualcuno che mi aiuti a diventare forte, ma che allo stesso tempo condivida con me le mie avventure. Qualcuno di puro, che mi fermi quando sto sbagliando e mi sproni quando mi sto trattenendo. Una sorellina, che non ho mai avuto e che ho sempre voluto. Capelli lunghi, neri, da accarezzare. Ed una faccia vispa, felice e birbante. Ecco! Lei vorrei come mia compagna, lei vorrei come mia Spada

    Mentre questi pensieri si stavano accumulando nella sua mente, un immagine iniziò a palesarsi davanti a lui. Una bambina, che si stava stropicciando gli occhi assonnati e che stava camminando verso di lui. Capelli neri, lunghi, da accarezzare. Il ragazzo per un attimo, tanto vera gli sembrava quella visione, fu sul punto di aprire la bocca e di parlare. Ma si fermò e stette zitto, per paura di distrubare la bamina. Una volta lei avesse finito di stropicciarsi gli occhi, egli capì che doveva fare qualcosa. La poverina sembrava molto agitata e stava iniziando a guardarsi attorno, con dei lacrimoni che si stava radunando alle estremità dei suoi occhi. Così, con la voce più calma che potesse pensare, eglì pensò:

    Ciao! Che ci fa una bambina così carina come te qui? Come ti chiami? Da dove vieni? Vuoi giocare? Se vieni con me, potrai giocare quanto vorrai e visiteremo tutto il mondo, vivendo ogni volta fantastiche avventure.

    Ed un sorriso si disegnò sulla sua faccia.


     
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    La Carne immemore dell'Acciaio


    Prologo


    Atto IV
    Il mondo interiore. †



    Quando Akuraguri inserì la mano nel Pozzo di Lazzaro - questo il nome di quella vasca di liquido cremisi -, senza che riuscisse ad accorgere, l'acqua iniziò a salirgli lungo il braccio prima, la spalla poi ed infine la testa, il busto ed il resto del corpo. Il giovane fu inglobato in una sfera di sangue che Zuqu, il lupo di Garui, l'uomo che sedeva alla destra di Kyobi, stava manipolando. Kamira, nel frattempo, aveva iniziato il rituale: il pugnale che aveva dato ad Akuraguri era intriso di chakra e permetteva la connessione dell'anima del ferito sia col Pozzo che con la Yakusoku.
    Il Pozzo di Lazzaro, infatti, non era altro che parte del Sangue secolare conservato nella Promessa: il rituale serviva per creare un ponte tra il mondo interiore di chi si sottoponeva al rituale e le anime che soggiornavano nel Sangue della Yakusoku permettendo la comunicazione tra le anime dei Kenkichi e l'aspirante Kenkichi senza che questo conoscesse ancora i segreti del Clan.
    Per noi, all'esterno, non restava che aspettare, dopotutto il rituale aveva soltanto due possibili soluzioni: o uscivi completo in Carne e Sangue e Acciaio e Sangue oppure morivi perché perché eri stato rifiutato ed attaccato.


    Che ... che ... che succede?


    Disse la bambina, spaurita, mentre continuava a cercare qualcuno o qualcosa intorno a lei. Il suo abito era peculiare: le piume nere sulla spalla, il medaglione i lunghi capelli raccolti, i piccoli orecchini, sembravano quasi una divisa: un abito cerimoniale, forse? Avrà avuto, comunque, all'incirca dieci anni, forse qualcosa meno. Do ... dove sono? Dov'è lo Sciamano? e mentre pronunciava queste parole portò la mano dietro la schiena, come a voler cercare qualcosa. Dove sono le mie Kiba!? Avrebbe chiesto, parlando ancora con se stessa. Era confusa, disorientata, come se qualcuno l'avesse portata lì all'improvviso, svegliandola di soprassalto da chissà quale sonno felice. Akuraguri si avvicinò, provando a rivolgerle delle brevi parole ma la ragazza si accigliò, guardandolo storto. Chi sei tu!? Avrebbe chiesto, di rimando. E perché hai le mie Kiba!? Se il ragazzo avesse guardato ai suoi fianchi si sarebbe accorto che da essi pendevano due spade corte, simili a gladi, ricurvi e neri, pulsanti di energia nel punto in cui una decorazione color cremisi li attraversava. RIDAMMELE! SUBITO! gridò la bambina, mentre compose rapidamente alcuni sigilli davanti al suo petto ed allungò la mano verso Akuraguri. Una lama che pendeva al suo fianco avrebbe cercato di dirigersi verso la bambina, come animata per magia, partendo con sostenuta velocità. Avrebbe potuto provare a fermarla, accorgendosi che quell'arma tirava con una discreta forza. [Note]Uno dei due pugnalini vuole tornare dalla sua padrona.
    Parte dal tuo fianco con Velocità Verde+2 e tira verso di lei (per un solo slot azione, quindi ti servono due slot difesa per opporti, uno per fermare l'arma ed uno per tenerla tra le mani) co Forza Verde+1
    Se Akuraguri avesse provato a fermare quell'arma o se avesse toccato l'altra spada al suo fianco sarebbe successo qualcosa di molto strano: essa avrebbe trasmesso uno peculiare calore al ragazzo e, contemporaneamente, gli avrebbe parlato con voce identica a quella della bambina, gridando MOLLAMI!. In quel momento la bambina avrebbe però parlato nuovamente, percependo anche lei una qualche sensazione strana a quel contatto. Come ... cosa ... che hai fatto? Come ci sei riuscito? Avrebbe chiesto, un po' agitata. Non riesco a capire ... ero a letto quando ho sentito un enorme chiasso e, svegliandomi, l'unica cosa che ricordo era la figlia del Capoclan, Midorinaka, che stava sulla porta della stanza e mi fissava. Credevo fosse una esercitazione o che dovevamo prepararci ... ma non riesco a ricordarmi niente di quello che è successo dopo. Forse, Akuraguri, era in grado di spiegarle perché la ragazzina aveva quel vuoto di memoria, anche se non sembrava essere una questione facile. E forse, con una buona dose di tatto, avrebbe potuto provare a tranquillizzarla. Non devi trattarmi come una bambina. Sono la figlia di Josuke e so sicuramenteusare i segreti del Clan molto meglio di te! Porta rispetto per i miei abiti, poi! Stava dando per scontato che suo padre, chiunque fosse, era conosciuto. Inoltre era evidente che non fosse una semplice bambina da come aveva parlato "dei suoi abiti".

    In ogni caso, dopo una prima ostilità, la ragazza si sarebbe sciolta, comprendendo la sua situazione. Io non credevo che le cose stessero così. disse, un po' triste. Ma sono felice di essere qui, adesso, e di poterti aiutare nella mia seconda vita. E mentre diceva questo, un sorriso sincero si dipinse sul suo volto mentre una piccola lacrima scendeva sul suo viso. Era una vita spezzata fin troppo giovane, che aveva vissuto una vita d'impegni più grandi di lei, cresciuta troppo in fretta e, adesso, con la consapevolezza di non potersi godere la vita come avrebbe potuto. La transizione da Carne e Sangue a Acciaio e Sangue, se avvenuta traumaticamente, non doveva essere facile.
    Prendi quelle che un tempo furono le mie spade ed avvicinale. Disse, indicando le armi. Ora pensa alla forma che vorresti che la tua spada abbia. Niente di troppo grande o complesso: dovrai costruire nel tempo il legame con me, io dovrò sia imparare a donarti i miei poteri in questa forma, sia crescere insieme a te. Un luogo troppo dispersivo o complesso potrebbe rendere il percorso molto difficile per entrambi. Se avesse fatto quanto la ragazza gli stava indicando le lame si sarebbero illuminate di una luce intensissima fino a venir completamente inglobate da essa. Il ragazzo a quel punto avrebbe potuto plasmare quel metallo con la sua sola forza del pensiero. [Note]Descrivi un po' la spada che vorresti, usa magari un "prestavolto" se ti interessa. Ricorda che al liv.I può essere soltanto una spada. Puoi cambiare forma, dimensione (e quindi tipo) o sdoppiarla solo uccidendo un PG oppure con un equip leggendario. Adesso vieni qui. Disse la ragazza. Quando si fosse avvicinato, ella avrebbe poggiato una mano sul petto del ragazzo. Grazie per avermi donato una seconda vita. E così dicendo, scomparve. O, per meglio dire, si nascose.
    Il mondo interiore è l'unico luogo in cui i Kenkichi possono entrare in comunione con la loro arma ed hanno quindi la possibilità di vedere e comunicare con lei nella forma che questa aveva da viva. Entrando nel suo mondo interiore, da lì in avanti, Akuraguri avrebbe potuto quindi confrontarsi con la sua spada e chiedere consigli direttamente a lei. Eppure in quel momento non c'era nessuno, era scomparsa. Dalle tenebre del luogo, come scostando una cortina di vera e propria oscurità, emerse un ninja armato di una katana molto lunga. Aveva la testa di un vero e proprio demone. Non parlava, stava lì e lo fissava. Hey! Avrebbe detto la bambina, chiamandolo. La voce sarebbe parsa provenire direttamente dentro di lui: era evidente che fosse la spada che gli stava parlando. Partiamo dalle basi! Disse, con voce contenta. Sembrava stesse per fargli uno scherzo. Posso renderti più potente fisicamente, posso renderti in grado di incassare meglio i colpi. Ma tu devi fornirmi del sangue. Aggiunse poi, con voce decisamente più macabra. Dopotutto le Lame Insanguinate traevano forza esattamente dal sangue degli avversari come il nome poteva suggerire. Forza, colpisci quell'uomo laggiù!




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Entriamo nel vivo. Post a metà tra quello di presentazione e quello di combattimento. Voglio che tu gestisca la cosa proprio come un incontro: 3 SA, 1 TB, 1 TA. Conta il chakra. La spada che avrai è la seguente

    Lama Insanguinata (Livello I) [Mischia]
    Questa lama è un importante e vitale veicolo delle conoscenze di un Kenkichi, una lama che, letterariamente, cresce assieme all'utilizzatore. In base alla propria abilità di guerrieri, la potenza, durezza e grandezza della spada aumentano. È possibile, inoltre, cambiare la forma alla spada (ad esempio, scindendola in 2 spade oppure rendendola doppia o dandogli una curvatura particolare) se ucciso o reso in fin di vita un avversario grazie la lama e toccato il sangue. L'arma cresce con l'esperienza dell'utilizzatore: i valori della spada sono riferiti al I, III e V livello della tecnica speciale.
    Tipo: Spada - Taglio
    Dimensione: Grande
    (Potenza: 30 | Durezza: 3 | Crediti: 90)
    [Da genin in su]

    Cerca di colpire il tuo avversario. Se hai conoscenze che danno sanguinamento, usale!



    Parlato
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    Storie di Nomi e Nomi della Storia


    Il dolore di un sorriso



    Il primo approccio di Akuraguri non trovò il successo che il ragazzo avrebbe sperato. La malcapitata sembrava confusa ed impaurita, come quando ci si sveglia da un incubo. Ad una prima occhiata, il ragazzo non aveva notato niente di particolare nella ragazzina, ma dopo averla osservata meglio, i dettagli del suo vestito, quasi cerimoniale, si presentarono ai suoi occhi.

    Quando egli cercò, appunto, di stabilire un qualche tipo di contatto con la ragazza, la sorpresa fu il sentimento che prevase la scena. Sorpresa da parte di lei di vedere lui e sorpresa da parte di lui nel vedere le spade gemelle della ragazzina, soprannominate Kiba, appese ai suoi fianchi. La bambina urlò, pretendendo che le spade le venissero restituite, ma prima che il ragazzo potesse fare cio, lei prese la situazione nelle sua mani e composti alcuni sigilli, richiamò a sè una delle due spade che, staccatasi da Akuraguri, iniziò a muoversi.

    Nonostante la sorpresa, i riflessi di Akuraguri erano ancora allenati e bastò una quantità minima di chakra a prendere la spada in volo, prima che fosse troppo lontana. Non che il kiriano avesse messo alcun tipo di pensiero all'interno di quell'azione, era il suo corpo che in modo autonomo aveva reagito alla situazione. Nonostante ciò, la sua mano riuscì ad intercettare l'oggetto, ma in quel momento un calore improvviso invase il ragazzo, soprendendolo. Inoltre, una voce sarebbe emersa dalla Kiba urlando al giovane di mollarla, con una voce del tutto simile a quella della sua padrona. Dunque, stupito, il ragazzo lasciò la presa e la spada volò dritto nelle mani della piccolina.

    Dopo questo evento, la bambina iniziò a parlare, chiedendo alcune domande ad Akuraguri, che ignorava le risposte nella maniera più assoluta. Una cosa era certa. La bambina era morta e qualsiasi evento traumatico avesse subito poco prima della sua morte, era stato cancellato dalla sua memoria, forse in un tentativo del cervello di non distruggere la psiche della ragazzina o forse risultato della compassione di un qualche dio dimenticato. Qualunque fosse stata la ragione, quelle poche parole innocenti svelarono ad Akuraguri la verità.

    Essere strappati dalla propria vita, senza poter fare niente, senza poter dire niente, senza sapere cosa fosse successo, cosa ne fosse dei tuoi cari. Questo era stato il destino per questa bambina, derubata della sua vita troppo giovane. Il cuore di Akuraguri si fermò per un momento. Anche a lui sarebbe successo ciò? Si sarebbe svegliato, in un posto sconosciuto, senza riconoscere niente, senza neanche sapere di essere morto? Forse è davvero funesto il dì natale, se questo è ciò che aspetta l'uomo dopo la sua morte.

    La realtà però, richiamò Akuraguri, ordinato dalle circostanze ad agire da portatore di cattive novelle. Non aveva pensato a fondo al fatto che richiamando qualcuno di così giovane, avrebbe richiamato chi non aveva neanche idea di cosa fosse la morte. Si sentiva responsabile nei confronti della ragazzina e così, trovato un punto di appoggio, si sedette e da lì, allungò la seconda Kiba alla ragazza, in un gesto di amicizia. Poi le parole iniziarono a fluire e con esse le lacrime, che dapprima si presentarono sporadiche sulla faccia del giovane e poi coprirono la sua interità in un fiume:

    Ciao. Il mio nome è Akuraguri. Mi dispiace. Mi fa male il cuore. Tu, sei morta. Non esprimerti quanto mi dispiace. Non ho idea di chi tu sia, di cosa tu abbia vissuto, di quando tu abbia vissuto, con chi, dove, chi erano i tuoi sogni, le tue paure, le tua ambizioni, le tue sconfitte. Ma mi piange il cuore e mi lacrimano gli occhi per le ingiustizie al mondo, che hanno privato qualcuno di tanto giovane della sua preziosa vita. Quindi, mi dispiace. Non so cosa ti sia successo, non so quanto tempo fa, non so come, ma sei morta. Ed ora, sto cercando di farti diventare la mia spada, per darti una seconda vita. Non ti prometto che questa vita sarà semplice, nè piacevole, nè senza carneficina.

    E tirò un sospiro, asciugandosi le lacrime:

    Ma ti prometto che diventerò forte, diventerò famoso, diventerò ricco e ti porterò a fare nuove scoperte ogni giorno. Se poi ci sarà mai un giorno in cui mi vorrai dire i tuoi sogni, le tue ambizioni, prometto di onorarle, qualunque esse siano..

    Lo sguardo del ragazzo era serio, forse più serio di quanto fosse mai stato in vita sua. Non c'erano dubbi, quella promessa per lui valeva la sua stessa vita e l'avrebbe buttata al vento prima di infrangerla.

    Le notizie, che avevano così tanto emozionato il ragazzo, non fecero molto effetto sulla ragazzina che, forse abituata a non mostrare le sue emozioni, si lasciò andare ad una singola lacrima solitaria, che scivolò sulla guancia. Poi, iniziò ad istruire il ragazzo su cosa fare. Egli, seguendo le indicazioni, avvicinò le due lame ed iniziò a pensare a cosa volesse. Quale tipo di spada sarebbe stata la migliore per lui? Dopo qualche secondo, un immagine a formarsi nella sua testa. Una semplice shirasaya, sorella della katana e differenziata solo dalla copertura in legno, capace di farla diventare un bastone da passeggio e dunque di essere portata ovunque senza problemi. Quella spada avrebbe perso a lui ed alla ragazzina, di cui non sapeva ancora il nome, di esplorare nuovi mondi, mantendendo la promessa da lui stabilita.

    La ragazzina chiamò a se Akuraguri e ringraziandolo per il dono di una seconda vita, scomparve, prima che il ragazzo potesse chiederle come si chiamasse. La sua attenzione, però, non si fermò su quel particolare, dato che dal nulla comparve un ninja, con al suo fianco una lunga katana. La voce della ragazzina riempì la testa di Akuraguri, che dopo qualche secondo riconobbe come l'origine fosse la spada stessa, che egli stava impugnando nonostante fosse ancora all'interno del legno.

    Così prima che si potesse rendere conto di ciò che stava succedendo, la ragazzina ordinò a lui di attaccare l'uomo, per fornirle del sangue. Al sentire quella frase, gli istinti da combattente del ragazzo si risvegliarono e dopo aver aperto la bocca in uno strano sorriso, Akuraguri parlò alla ragazza, con un misto di pensieri e parole dette, non ancora sicuro su come comunicare:

    Prima di fare ciò, posso sapere come ti chiami?

    Una volta ricevuta la risposta, si scrocchiò il collo da una parte e dall'altra, ricevendo più risultati dalla parte sinistra e partì all'attacco, iniziando subito senza cerimonie. Infatti lasciò che una parte del suo chakra fluisse all'interno del suo corpo e si slanciò verso il suo avversario [Slot Movimento Gratuito]. Arrivato a tiro, avrebbe estratto la sua katana con un movimento fluido e avrebbe provato ad assestare un fendente dal basso verso l'alto, facendo quasi strisciare la sua lama sul terreno e poi portandola in alto, mirando al busto dell'avversario. Il chakra all'interno del suo corpo avrebbe fatto raggiungere al ragazzo una buona velocità e forza ed inoltre la sua lama sarebbe diventata più potente grazie all'antica Tecnica della Lama del Lupo.

    Se quel colpo fosse andato a segno, Akuraguri avrebbe gongolato nella sua mente, solo per gli occhi o orecchie o mente della ragazzina, felice di aver preso il primo colpo del combattimento. In entrambi i casi, avrebbe continuato i suoi attacchi, portando la spada alla destra del suo avversario e fintando un affondo nei confronti del suo volto, che poi si sarebbe trasformato in un fendente orizzontale volto a colpire la spalla sinistra dell'uomo, se così si poteva chiamare. Non avrebbe impastato alcuna quantità di chakra, per saggiare i riflessi dell'avversario.

    Anche il suo secondo attacco sarebbe stato così strutturato, ma in maniera più diretta avrebbe provato ad affondare la sua spada nella direzione dell'addome dell'uomo, ritirandola e poi facendola scattare in avanti come un serpente. Infine avrebbe compiuto il suo ultimo attacco, fintando un fendente orizzontale volto al busto dell'uomo dall'alto verso il basso, ritirando la lama all'ultimo secondo disponibile, impastando una buona quantità di chakra all'interno del suo braccio per aumentare la velocità di quell'affondo che avrebbe portato contro, nuovamente, l'addome dell'avversario. La solita puntura derivata dall'uso non saggio del chakra si presentò in lui.

    Il ragazzo, conclusa la sua offensiva, si mise in guardia, con la spada rivolta, verticalmente, nei confronti dell'avversario e la mano libera pronta a servire da ulteriore scudo. Nella sua mente, egli chiese:

    Come sto andando?

    Chakra: 26/30
    Vitalità: 11,5/12
    En. Vitale: 29,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Fendente
    2: Affondo
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Estrazione Mortale
    2: Lama del Lupo
    Equipaggiamento
    • Spiedi × 5
    • Guanto in Cuoio × 1
    • Kaiken × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Kakute × 1
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 4
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1

    Note

    L'attacco con Estrazione Mortale e Lama del Lupo ha +10 a Potenza





     
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    La Carne immemore dell'Acciaio


    Prologo


    Atto V
    Guerra contro se stessi



    Lo sguardo della ragazzina, sempre duro ed accigliato, piano piano si fece più rilassato e melanconico. Era morta: quest l'informazione che stava ricevendo dal giovane kiriano. Ah... commentò lei semplicemente, distogliendo lo sguardo. Ci fu una pausa. I pensieri di quella giovane iniziarono a vagare nel tempo, sforzandosi di riportare a galla i ricordardi più sopiti, più profondi, nascosti. E piano piano le divenne più chiaro. Sì ... mi ricordo. Ero seduta sul letto quando Midorinaka. Ebbi poco tempo. Misi mano alle mie Kiba che erano lì vicino, pronta ad alzarmi rapida per affrontare qualsiasi cosa stesse accadendo all'esterno ma un fiotto di sangue fu alzato da terra col semplice movimento della mano dalla figlia del capoclan e ... bhè, mi trapassò la testa. Fu rapido, rapidissimo, non durò che un istante. Ed io caddi a terra con la consapevolezza nel cuore che niente sarebbe cambiato, che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento, che, in qualche secolo della storia sarei rinata, sarei diventata Acciaio e Sangue. Ero una delle apprendiste sciamane e forse la più promettente. Ero piccola ma ero capace ... ma non quanto quel demone incarnato di Midorinaka. Nessuno poteva paragonarsi a lei nell'arte della spada e neanche suo padre poteva pareggiare le sue capacità nel controllo del sangue. Il discorso si interruppe, ricordare quei momenti così vicini alla morte era doloroso e complesso, almeno in quella primissima fase di reincarnazione e rinascita. Ma le parole di successive del Genin le fecero comparire un largo sorriso sul volto. Non ne dubito, Akuraguri. Non ne dubito! Disse, soddisfatta.
    La forma nuova forma che la ragazza assunse le piacque fino ad un certo punto: era molto semplice, eccessivamente semplice anche per una sciamana primitiva come lei. Ma la scelta era strattamente del perso Kenkichi e lei non avrebbe mai commentato su quel frangente. Rimaneva pur sempre una piccola donna, avrebbe sperato in qualcosa con qualche fronzolo in più.
    Il mio nome, mi chiedi? Disse la ragazza mentre Akuraguri già si preparava a fronteggiare il suo avversario. Ogni Kenkichi può scegliere il nome che preferisce per la sua arma. Dopotutto è una nuova nascita, come i genitori scelgono il nome per il proprio figlio, ogni spadaccino sceglie il nome della propria spada. Il mio nome era Haremashita ma puoi chiamarmi come preferisci.
    Quando Akuraguri si lanciò verso il suo avversario, la lama vibrò nel momento in cui fu estratta dal fodero, come se la sua frenesia fosse stata riversata anche nell'arma stessa ed essa si stesse compiacendo della situazione. Il demone spadaccino però non si fece cogliere impreparato ed anche lui estrasse la sua katana prontamente, rispondendo al rapido e letale fendente avversario con una parata corrispondente al suo movimento d'estrazione, posizionando la lama dritta davanti al suo petto ed intercettando il colpo nemico. [Difesa I] Al di là del fatto che si trovassero all'interno di un mondo sospeso tra il reame della Yakusoku ed il mondo interiore del ragazzo, quello spadaccino era alquanto strano: sembrava quasi fosse una creatura conosciuta per la giovane Haremashita, anche se essa non dava a vederlo. In ogni caso, era sempre un passo avanti rispetto al Kenkichi, come se i suoi trucchetti fossero qualcosa a lui conosciuto. Quando però Akuraguri fintò il suo secondo fendente, un piccolo spiraglio nella guardia dell'Oni si aprì, permettendogli di colpire la sua spalla sinistra con relativa agilità. Un taglio abbastanza profondo si mostrò sulla spalla del nemico il quale ringhiò in modo innaturale. Un rivolo di sangue scese da tale ferita, con la Lama Insanguinata del ragazzo che gioiva per l'accaduto. Finalmente! Che sensazione unica! e tale gioia sarebbe passata dalla spada al ragazzo e viceversa, quasi in un rapporto simbiontico. Soltanto che, questa volta, la spada oltre che gioia passò anche forza, vigore e prestanza. I muscoli del giovane si sarebbero tesi e caricati d'energia come una molla prima di scattare. [Note]Hai accesso ai bonus della TS relativi a "Furia Sanguinaria".
    Il colpo successivo però fu blando e il spadaccino demoniaco ebbe modo di pararlo semplicemente roteando la spada davanti a sé in un grande circolo. [Difesa II] Analogamente, quando il Genin tentò una seconda finta, il Demone non si fece cogliere impreparato e continuando il movimento circolare col braccio, unito ad un leggero indietreggiare e ad una inclinazione del busto, avrebbe nuovamente deviato il fendente avversario. [Difesa III]
    Ed in quel momento fu il suo turno ad attaccare. La spada completò il movimento circolare fermandosi in alto per poi scendere violentemente verso la spalla sinistra avversaria, proprio nello stesso punto che il ragazzo aveva minacciato prima. [Azione I] La spada a quel punto si sarebbe ritratta ed avebbe soltanto fintato un caricamento d'un fendente al suo fianco per poi esplodere un rapidissimo cazzotto verso la bocca dello stomaco del suo avversario. [Azione II] E infine, avrebbe passato la sua lama dalla mano destra alla sinistra e, con un rapido movimento del polso, avrebbe provato a minacciare le gambe dell'aspirante Lama Insanguinata all'altezza del ginocchio. [Azione III]
    Lo scontro era soltanto agli inizi.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Allora, nel prossimo post inizia a ruolare sia come vorresti gestire il rapporto con la spada durante il combat - se ti interessa. Hai accesso all'utilizzo dell'abilità "Tributo di Sangue" della TS. Cerca di usarla a pieno, quindi sia per i bonus alla velocità ed alla potenza, sia per il bonus al sanguinamento. Guarda poi se c'è qualche altra abilità della TS che può tornarti utile provare a sbloccare ... ma non offensiva. ;)

    Ricorda che la tua spada ha potenza 30, è quella presente in note al post scorso!



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    Misteri della Carne e dell'Anima


    La libertà del Forte



    La descrizione degli ultimi momenti della sua vita toccò nel profondo Akuraguri. Una ragazzina così piccola ma con così tanta responsabilità sulle proprie spalle. Il filo della sua vita era stato tagliato troppo presto ed il giovane poteva sentire come nelle sue parole fossero raccolti tutti i rimpianti di quella breve vita. Ciononostante la ragazzina non si fece distrarre dalle sue emozioni e continuò con il rituale, trasformandosi nella spada immaginata dal ragazzo.

    Inoltre, rispose alla domanda sul suo nome, Haremashita, "sotto il sole", invitando però il ragazzo a scegliere un nome per la spada che fosse diverso dal suo. Akuraguri ci pensò per un attimo, ma decise che avrebbe deciso dopo aver combattuto con lei. Così si lanciò all'attacco.

    Il suo avversario però, era un osso duro. Infatti parò il suo primo colpo con abbastanza facilità, nonostante la combinazione di tecniche. Quella figura stava però combattendo in una maniera strana, quasi come se stesse leggendo la mente del ragazzo, muovendosi quando lui si stava per muovere. Ad Akuraguri sembrava di star guardando in uno specchio, ma quell'illusione data dalla bravura dell'avversario scomparve quando, grazie ad un'ottima finta, la sua spada affondò nella spalla sinistra dell'uomo che ringhiando espresse il suo dolore.

    Non appena la spada venne a contatto con il sangue dell'uomo, un fremito di gioia pervase il corpo del giovane, partendo dal lato sinistro, che aveva in mano la spada. Quando quel momento passò, il ragazzo sentì che qualcosa era cambiato. Si sentiva più forte, più veloce, la spada pesava di meno nella sua mano. Si sentiva più leggero, più libero. Era questa la forza? Era questo che i forti sentivano? Ne voleva di più ed espresse quel desiderio, dentro la sua mente, stringendo al contempo la spada con più forza e lanciandosi nuovamente all'attacco, con un sorriso estasiato stampato sulla faccia.

    Nonostante ciò, nessuno dei suoi successivi attacchi riuscì a colpire l'avversario, che si difese bene. Fu poi il suo momento di attaccare ed Akuraguri si preparò a difendersi dagli attacchi di quell'uomo, che sembrava estremamente forte. Il primo attacco fu portato con velocità e forza, partendo dall'alto e scendendo, diretto verso la spalla sinistra del ragazzo. Nonostante avesse visto il colpo partire, il ragazzo dovette impastare del chakra all'interno delle sue braccia, per muoversi più velocemente e non farsi colpire. Così, alzò la sua spada, parallela rispetto al terreno e parò il colpo, facendo volare una miriade di scintille dal contatto fra i due metalli.

    Purtroppo, il secondo attacco lo colse completamente impreparato. Infatti, la spada del suo avversario scattò all'indietro, pronta a colpire, cosa che mai fece. Invece fu l'altra mano a partire, mirando allo stomaco di Akuraguri. Il genin capì immediatamente che il colpo era troppo veloce da schivare, da parare, da deviare, così decise di prepararsi a soffrire. Immediatamente, una parte del suo chakra corse a diventare protezione per gli organi interni del suo corpo, che sarebbero stati spacciati senza. Nel frattempo il colpo arrivò ed il corpo del giovane si piegò leggermente in avanti, mentre un fiotto d'aria usciva dalla sua bocca. Nonostante l'impressione data da quella reazione, Akuraguri fu immediatamente sui suoi piedi, pronto a combattere.

    L'ultimo colpo sembrò quasi al rallentatore dopo quel pugno. L'uomo, infatti, cambiò mano portante e si scagliò ancora una volta contro Akuraguri, pronto a riceverlo. Con un fendente orrizzontale egli cercò di colpire le gambe del giovane, ancora leggermente indebolite dalla botta precedente. Nonostante ciò, il kiriano decise che era arrivato il momento di dimostrare di poter arrivare a quelle velocità e impastando un bel po' di chakra all'interno delle sue gambe, saltò, evitando completamente la lama.

    Pur essendo afflitto dal dolore che le sue gambe stavano subendo a causa della quantità di chakra che scorreva in esse, egli decise che era arrivato il momento di provare la sua nuova forza e dunque, ancora in aria, alzò la sua spada e cercò di scagliare un fendente micidiale diretto alla testa dell'uomo. La spada si alzò in cielo e come il fulmine antico di giustizia, cercò di portare il suo giudizio su di quell'uomo, sotto forma di un fendente verticale, la cui velocità era stata potenziata dallo scorrere del chakra.

    Una volta atterrato, Akuraguri non perse tempo e alzò la sua gamba destra, mantenendo il suo peso su quella sinistra, la più allenata, fintando di voler colpire il suo avversario con essa, ma piantandola in terra e utilizzandola come perno per poter tirare dal basso verso l'alto un fendente. Una volta che il suo piede avesse toccato terra, avrebbe infatti portato la sua spada in basso, puntandola verso il terreno e da lì l'avrebbe portata verso l'alto, mirando a colpire il petto dell'uomo e a disegnare su di esso una striscia di sangue. Anche la velocità di questo colpo sarebbe stata aumentata dallo scorrere del chakra, dato che il giovane sentiva che attacchi senza forza o velocità sarebbero stati pari a quelli di una mosca per quell'uomo.

    L'ultimo attacco sarebbe stato quello più forte fra quelli tentati fino a quel momento da Akuraguri e per assicurarsi di colpire, il ragazzo avrebbe adottato una tecnica o meglio, una strategia che fino a quel momento aveva provato solo una volta ma si era rivelata estremamente proficua. Concentrò il suo chakra per un attimo e compose con le sue mani la posizione magica della Tigre, attivando una semplice tecnica che però per i suoi scopi sarebbe stata perfetta. Infatti, alle sue spalle si formò un intensa luce che avrebbe, probabilmente, impedito all'avversario di reagire correttamente alla situazione. Infatti, Akuraguri avrebbe nuovamente fintato un attacco, portato con il suo pugno destro, che scattò all'indietro, pronto a colpire.

    Ovviamente, trattandosi di una finta, questo pugno non sarebbe mai arrivato, ma Akuraguri avrebbe invece ritratto la sua spada e con le sue gambe piantate per terra per aumentare la stabilità del colpo, avrebbe scagliato un affondo micidiale verso la faccia dell'avversario, mirando per la zona oculare. Un guerriero senza vista è infatti un guerriero morto ed Akuraguri lo sapeva bene. Inoltre, faceva molto male ricevere una spada in un occhio, come un po' tutti possono immaginare. Dunque, ritratta la spada, il ragazzo avrebbe fatto circolare un po' di chakra all'interno delle sue braccia e aspettato un momento, come se stesse caricando un molla, ed esplose , rilasciando quel micidiale colpo.

    Così si sarebbe conclusa la sua offensiva e lui avrebbe riassunto la sua posizione difensiva, gustando dentro di sè ogni momento di quel combattimento e di quella nuova forza.


    Chakra: 16,5/30
    Vitalità: 9,5/12
    En. Vitale: 27,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 375
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Subito
    3: Salto
    Slot Azione
    1: Dall'alto verso il Basso
    2: Dal basso verso l'Alto
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Gensou - Illusione Accecante
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Spiedi × 5
    • Guanto in Cuoio × 1
    • Kaiken × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Kakute × 1
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 4
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1

    Note
    Ho considerato Furia Sanginuaria attiva per tutto il round d'attacco, non ci dovrebbero essere problemi con il calcolo del chakra. Inoltre ho usato tecnica economica con l'illusione accecante, togliendo il 50% del costo.


     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il Rituale


    Capitolo Uno


    Atto VI
    Nuovi segreti †



    L'Oni vide il suo pugno devastante colpire l'avversario, piegandolo per un breve istante ma non producendo molti altri effetti. Il suo assalto fu, per la maggior parte, bloccato efficacemente dal giovane Akuraguri. Bravo così, ancora! Gridò la Hamareshita, un istante prima che passasse all'attacco.
    Il suo avversario pareva davvero poc'altro che un involucro vuoto dall'aspetto minaccioso i cui movimenti e le cui tecniche erano forse state apprese per imitazione o programmate molto tempo addietro. Quando Akuraguri sfruttò la sua difesa per eseguire la successiva offensiva, l'Oni fu costretto ad un rapido retrocedere, alzando la spada, perdendo quindi la posizione di guardia ma riuscendo, anche grazie al chakra, a parare con la sua arma il discendere di quella dell'aspirante Kenkichi, frapponendola sopra la sua testa, parallelamente al terreno. [Difesa I] La finta successiva ebbe meno successo di quella dell'assalto precedente: l'Oni sembrava comprendere il pattern motorio del suo avversario mano a mano che questi combatteva contro di lui, tuttavia, la posizione precaria che aveva dovuto assumere per difendersi dal fendente successivo lo costrinse a lasciarsi cadere all'indietro, eseguendo una rapida capriola e venendo comunque raggiunto nella parte inferiore della schiena dalla lama. [Ferita e Note]Ricorda che per aumentare i bonus di Furia Sanguigna devi causare lo status SANGUINAMENTO con la spada. La prima attivazione te l'ho regalata per fini di trama, ora cerca un modo di causare un sanguinamento visto che anche la TS te lo permette. Un'altra cosa: capisco che sia un combat ma prendilo anche come un'addestramento per la TS. Ho visto che hai usato, come ti avevo detto, Tributo di Sangue e relativi bonus: magari ruola un po' la cosa, prendendo anche le redini del narrato e della personalizzazione della spada dato che, da questo momento in poi, io la userò soltanto alla fine di questo combattimento e per fare commenti durante la fase difensiva di Oni. Ok? ; )

    Ferita Medioleggera alla schiena.
    Con un rapido scatto si rimise in guardia con la spada davanti a sé e nuovamente emise un breve ruggito di dolore. C'era, in quell'essere, un certo aspetto bestiale e primitivo che però quasi sfuggiva ai sensi. L'ultima offensiva di Akuraguri arrivò dopo che il ragazzo si era mostrato intento ad eseguire un sigillo. Lo spadaccino oscuro di risposta, ondeggiò la sua spada mentre una fortissima luce alle spalle del giovane Kiriano si scatenava con abbastanza intensità da accecarlo. Peccato che quando il giovane si lanciò poi contro l'Oni, un muro di acqua si erse davanti a lui, bloccando l'assalto con la spada che stava tentando! [Tecnica]Muro d'Acqua - Suiton: Suijinheki
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Cane (1)
    L'utilizzatore può creare un resistente muro d'acqua. La resistenza sarà pari a 50, se rettangolare, oppure 40 se cilindrico, che difenda l'utilizzatore a 360°. Richiede almeno 9 unità d'acqua entro 15 metri l'utilizzatore. È possibile mantenerlo un round, per poi scomparire riversando l'acqua nell'arena.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Medioalto)
    [Da genin in su]


    Tecnica Svincolata [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata senza i componenti elementali richiesti; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Se richiede oltre 10 slot dimensionali di un elemento, può essere utilizzata 1 volta al giorno. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]
    Oh! disse la Kenkichi nella testa di Akuraguri. La via della Spada Magica! Rise poi soddisfatta. Siamo in grado, forse per lascito genetico del clan da cui ci siamo scissi, di utilizzare ninjutsu e genjutsu senza dover compiere i sigilli ma soltanto facendo determinati movimenti con la spada. Dobbiamo usare un briciolo di chakra in più ma questo ci permette di cogliere alla sprovvista i nostri avversari, esattamente come è successo con te! La risatina continuò. Se vuoi possiamo provare a fare altrettanto! Tu pensa alla tecnica che vuoi eseguire e poi sarò io a guidare i miei movimenti direzionando le tue braccia.
    Fu poi nuovamente il turno dell'assalto dell'Oni! Certo, come poteva combattere se privato della vista? Il muro d'acqua, in un istante, si sciolse e, come dal nulla, L'Oni spuntò da esso, silenziosissimo ma forse non abbastanza per cogliere di sorpresa il suo avversario, e tentò un fendente obliquo dalla spalla destra del ninja all'anca sinistra eseguendo una piroetta in aria, molto, molto veloce. [Azione I]Potenza: 40, Potenza contro oggetti 80 per chakra distruttivo.

    Impasto: Basso, +1 Forza/+2 Velocità.
    Il colpo non era preciso ma non importava: essendo stato privato della vista egli era in grado soltanto di percepire sommariamente le cose abbastanza vicine a lui; per questo continuò l'assalto eseguendo fendenti il più ampi possibile, senza badar troppo a dove questi avrebbero o non avrebbero colpito. L'importante era mantenere il controllo del campo di battaglia. Atterrato da quel colpo in salto, sfruttando la gamba d'appoggio Oni schizzò rapido in avanti eseguendo una seconda piroetta nello stesso senso della precedente esibendosi questa volta in un colpo neutro, al centro del busto del suo avversario. [Azione II]Potenza 30, Causa Sanguinamento (DnT Medio)

    Impasto: Mezzobasso, +2 a velocità
    ed infine, senza arrestare il suo moto di trottola, avrebbe portato un nuovo colpo, più basso, all'altezza delle cosce avversarie. [Azione III]Potenza 40.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Ultimo post per scoprire i segreti Kenkichi! Utilizza Via della Spada Magica e, dal prossimo post, potrai continuare provando ad usare la TS come preferisci. Mi raccomando, segnami le conoscenze che usi nei dataspoiler. ahahaha



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    Misteri della Carne e dell'Anima


    Faccia a Faccia



    Man mano che il combattimento andava avanti, Akuraguri poteva sentire come il suo legame con la spada stesse diventando più forte e come la furia incontrollabile che fluiva da essa stesse penetrando sempre di più all'interno della sua mente. Il ragazzo era sul punto di cedere alla completa furia e lasciarsi guidare da essa. Più volte egli si era lasciato andare ed era diventato tutt'uno con la sua rabbia, ma questa volta la sensazione era diversa. Pur essendo completamente perso all'interno di quel vasto mare, vedeva tutto chiaramente, come se ci fosse una corrente portante che passava da fendente ad affondo, da parata a schivata.

    Ormai inebriato da quella sensazione, il ragazzo si lanciò all'attacco, forzando il suo avversario a parare il primo colpo della serie. All'interno della sua mente Haremashita lo incitava a colpire ancora, ed ancora, ed ancora, ed ancora, in una cantilena che sembrava essere uscita direttamente dalle viscera dell'Inferno. Così, come un fiume in piena, Akuraguri continuò la sua offensiva, riuscendo a colpire l'avversario grazie ad una finta. Nel momento stesso in cui la spada si bagnò di sangue, essa gioì e con lei il genin, che si avventò sul suo avversario come su di una preda ferita.

    Purtroppo per lui, l'impeto di quell'attacco venne fermato da una tecnica avversaria, che eresse un muro d'acqua di fronte a lui, nascondendo e proteggendo il suo utilizzatore. Nonostante la stizza, Akuraguri ascoltò la parole della sua lama con attenzione, valutando come avrebbe potuto utilizzare quella nuova conoscenza a suo vantaggio. Non potè fare ciò per molto, dato che venne immediatamente attacco dal suo avversario, che in un momento sciolse la sua tecnica, facendo scomparire il muro d'acqua e comparendo a poco più di un metro dal gening. Era il momento di difendersi.

    Il primo attacco fu un fendente obliquo che viaggiava velocemente verso la spalla destra di Akuraguri. Il ninja non avrebbe fatto in tempo a parare il colpo, quindi decise di schivare l'attacco, indietreggiando in un lampo. Per fare ciò, fece scorrere una quantità massiccia di chakra all'interno delle sue gambe. Nonostante ciò, la sua schivata+4 Tacche ai Riflessi: 2 Bassi. Danni: 1 Leggera + 1/2 Leggera non gli riuscì completamente ed una striscia di sangue si disegnò sul suo petto.

    L'Oni non si fermò, continuando a pressare il giovane, attacco dopo attacco, sperando di trovare uno spiraglio nella sua difesa. Nonostante però la velocità e l'agilità dell'uomo, Akuraguri si stava ormai abituando al ritmo della battaglia e dunque il secondo attacco dell'uomo andò a vuoto, con il genin di Kiri che, aiutato dal chakra, riuscì ancora una volta ad indietreggiare+4 Tacche ai Riflessi: 2 Bassi . Danni: 1/2 Leggera, sentendo il rumore sibilante della lama che tagliava la posizione dove il suo busto era stato pochi secondi prima.

    L'uomo continuava ad attaccare senza fermarsi un secondo, girando su di se stesso ed utilizzando quella rotazione per attaccare con fluidità. Il suo terzo attacco non fu però così veloce come il resto degli altri ed Akuraguri, impastando un po' di chakra all'interno delle sue gambe, riuscì ad evitarlo del tutto, saltando+2 Tacche ai Riflessi: 1/2 Basso.

    Adesso toccava a lui andare all'attacco, incoraggiato dalle parole della Haremashita oramai anche lei completamente inebriata dal sangue e della battaglia e che urlava di attaccare ed attaccare. Fino a quel momento gli unici attacchi che avevano avuto successo nei confronti dell'Oni erano stato quelli accompagnati da finte, che, nonostante non avessero completamente convinto l'uomo, avevano creato abbastanza spazio per permettere ad Akuraguri di portare danni. Ma il ragazzo decise che da quel momento in poi, non avrebbe utilizzato finte, decidendo di volerlo battere solo con la forza della sua spada e zittendo le proteste della ragazzina.

    Così, egli decise di lasciar perdere le grandi strategie e di lanciarsi all'attacco, colmando la piccola distanza fra i due in un attimo. Avrebbe lasciato che il chakra scorresse all'interno delle sue braccia e furioso, avrebbe provato a scagliare un affondo+3 Tacche alla Forza: 1 Basso;
    +3 Tacche alla Velocità =
    +2 Furia Sanguinaria;
    +1 Tributo di Sangue
    Potenza:30 + 5 Tributo di Sangue = 1/4 Basso
    diretto alla gola dell'uomo, tenendo l'elsa con entrambe le mani e ritraendo la spada, per poi estendere le braccia e provare a colpire.

    Avrebbe poi continuato la sua offensiva con un colpo basso, un fendente obliquo che sarebbe andato a colpire , partendo dalla sinistra del kiriano, la gamba destra dell'avversario, sperando di limitare i suoi movimenti e trarne vantaggio. Anche in questo caso, egli si sarebbe concentrato e sentendo il flusso del chakra, l'avrebbe indirizzato all'interno delle sue braccia ed alzatele, le avrebbe abbassate+3 Tacche alla Forza: 1 Basso;
    +3 Tacche alla Velocità =
    +2 Furia Sanguinaria;
    +1 Tributo di Sangue =
    Potenza:30 + 5 Tributo di Sangue = 1/4 Basso
    in un attimo, mirando a colpire esattamente il quadricipite della gamba.

    Infine, come ultimo attacco, avrebbe provato una nuova combinazione, suggeritagli dalla sua lama. Avrebbe infatto portato la sua spada alla sua sinistra, puntandola verso il terreno e da lì, avrebbe provato a scagliare un fendente obliquo, che partisse dall'anca destra avversaria ed arrivasse a alla spalla destra. Prima di fare ciò avrebbe però calmato la sua mente e avrebbe preso le redini del suo chakra, per poterlo utilizzare al meglio.

    Avrebbe dunque scagliato il primo fendente+3 Tacche alla Forza: 1 Basso;
    +4 Tacche alla Velocità =
    +2 Furia Sanguinaria;
    +1 Tributo di Sangue
    + 1 Impasto = 1 Basso;
    Danni = 1/2 Leggera
    Potenza:30 + 5 Tributo di Sangue =1/4 Basso
    e successivamente, senza neanche dare all'avversario il tempo di respirare, avrebbe utilizzato il suo chakra per utilizzare la Tecnica della Lama del Lupo, spingendo il suo corpo all'estremo ed attaccando ancora una volta, continuando a esercitare controllo sul proprio chakra e concludendo la tecnica con un secondo fendente+3 Tacche alla Forza: 1 Basso;
    +4 Tacche alla Velocità =
    +2 Furia Sanguinaria;
    +1 Tributo di Sangue
    + 1 Impasto = 1 Basso;
    Danni = 1/2 Leggera
    Potenza:30 = 1/2 Basso; Tributo di Sangue = Sangiunamento(DnT)
    che dalla posizione nella quale si trovava la spada, sopra la spalla destra dell'Oni, tornasse da dove era partito, congiungendosi con l'anca sinistra.

    Conclusa la sua offensiva, il ragazzo si sarebbe messo in posizione difensiva, con la spada tenuta in verticale davanti a lui.

    Chakra: 4,75/30
    Vitalità: 6,5/12
    En. Vitale: 24,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Schivata
    3: Salto
    Slot Azione
    1: Affondo
    2: Fendente Obliquo
    3: Primmo Fendente
    Slot Tecnica
    1: Lama del Lupo
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Spiedi × 5
    • Guanto in Cuoio × 1
    • Kaiken × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Kakute × 1
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 4
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1

    Note
    Non so se si sia capito, ma nell'ultimo attacco ho usato tributo di sangue per guadagnare 10 di pot e spenderli per causare sanguinamento. Spero di non morire comunque, che ho poco chakra XD




    Edited by Pyotr - 5/2/2020, 12:15 PM
     
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    Il Rituale


    Capitolo Uno


    Atto VII
    Rinascita.



    La nuova Lama Insanguinata aveva un vantaggio che forse le era sfuggito: aveva accecato il suo avversario. I suoi colpi, nonostate fossero maldestri, riuscirono comunque, in qualche modo, a colpire il giovane Akuraguri ma senza ferirlo in modo importante. [Note]Manca il danno subito! Quei colpi tirati alla rinfusa erano un chiaro segnale di difficoltà: tutti gli spadaccini sapevano che mostrarsi deboli e scoperti era il miglior modo perché il nemico trovasse aperture nella propria difesa. Infatti il Genin prima schivò il secondo colpi indietreggiando e poi il terzo saltando, dimostrando sia dei buoni riflessi, sia ottime capacità di sfruttare il campo di battaglia ma, ancora una volta, dando il tempo giusto al nemico per riacquisire la guardia.
    La sua offensiva successiva tuttavia fu rapidissima e, complice il fatto che il suo nemico non riuscisse a vedere, particolarmente efficace. Non tanto per il risultato quanto perché costrinse il nemico a dei movimenti esasperati per la propria sopravvivenza. Riuscì nel parare il primo colpo concentrandosi esclusivamente sul suo tatto: percepì l'aria che si spostava rapida, si plasmava e lo carezzava con una innaturale veemenza al punto da portare la spada al viso e riuscirsi a difendere. Ma la fortuna non sarebbe durata molto: il fendente successivo di Akuraguri mosse l'aria in maniera troppo vaga e piena al punto che l'uomo non seppe cosa fare e, portando la spada alla sua sinistra, si trovò il quadricipite destro penetrato dall'arma. Ancora una volta un ruggito infernale sgorgò come un fiume dalla sua gola. Incapace di muoversi l'Oni fu completamente vittima del suo avversario; i successivi colpi gli squarciarono il fianco, la spalla e poi il petto tutto. Il corpo dell'Odi si piegò su sé stesso, divelto, ed il sangue iniziò a sgorgare prima piano e poi sempre più forte fino a diventare un'onda inumana che fagocitò il corpo stesso riversandosi nell'ambiente e scomparendo.
    Non era realmente una persona, questo doveva essere evidente anche ad Akuraguri a quel punto: anch'esso era uno strumento della Promessa, un vissuto vago di qualche Kenkichi che albergava in lei, un costrutto generato appositamente perché il Genin legasse con la sua spada e riscoprisse le sue origini - riscoprisse di essere Carne e Sangue. La lama vibrò, prima di scomparire in mezzo alle sue mani. Bel lavoro, Akuraguri. Disse una voce alle spalle del ragazzo.Era Haremashita, adesso nuovamente nell'aspetto che le era più proprio. Hai sconfitto l'Oni, l'avatar di se stessi che risiede dentro ogni Kenkichi. Ricorda che il nemico più grande non è colui che troverai all'infuori di te. Gli poggià una mano sul cuore. Ma colui che troverai dentro di te. E così dicendo lo spinse con una forza incredibile, tale da farlo inciampare e cadere di schiena a terra.

    E poi il buio.



    Avrebbe avuto l'impressione di non riuscire a respirare, di essere intrappolato sotto metri e metri d'acqua, di avere un peso al petto così grande che, da un momento all'altro, la sua cassa toracica sarebbe potuta collassare su se stessa. Il dolore e lo sconforto sembravano infiniti ma durò solo un istante.
    Il globo di sangue e chakra che lo avvolgeva si sciolse, rifluendo lentamente nel Pozzo di Lazzaro. Il ragazzo riusciva a stare in piedi da solo, benché provato. Le ferite sul suo corpo erano ancora presenti e sanguinanti ma il chakra e le energie sembravano come ripristinate. Se sei vivo vuol dire che hai superato la prova. Dissi. Complimenti, Akuraguri. Continuò Kyobi dopo di me. Ma il ragazzo, a quel punto, avrebbe percepito come una mancanza, come un vuoto al cuore. Era come se avesse perso qualcosa: qualcosa che però, fino a quel momento non aveva mai avuto. Carne e Sangue, Acciaio e Sangue. Avrebbe detto Kyofu mentre il sangue dalle ferite del giovane sarebbe iniziato a sgorgare più velocemente. Kamira era lì, pronta a raccogliere il ragazzo se egli avesse avuto un mancamento o fosse svenuto. Il ferro contenuto nel tuo sangue sarà il metallo con cui forgerai la tua Lama Insanguinata. Dissi, mentre il sangue di Akuraguri andava a formare un'unica sfera davanti ai suoi occhi. Tu sai che forma ha, tu sai che nome ha. Pensaci ancora una volta, chiamala, cercala ... TROVALA! Gridò Kyobi alzandosi dal suo trono.
    Lentamente, dal sangue e dal chakra, la spada prese forma in ogni sua componente: non solo l'acciaio, non solo il ferro ma anche il legno che aveva descritto. L'arma, nuova ed intonsa, fluttuava in aria davanti a lui, sorretta da un piccolo rivolo di sangue. Prendila. Gli dissi. Avrebbe sentito un nuovo vigore nel suo corpo, una nuova forza, una nuova energia e, d'un tratto, le ferite dello scontro si erano rimarginate. Benvenuto nel Clan, Akuraguri Kenkichi. Disse Kyobi. Segui Kensei, ti saprà indicare la strada. In un attimo mi alzai anche io dal mio scranno e, compostamente, mi avvicinai al ragazzo, indicandogli la strada verso l'uscita. C'era un'ultima cosa da fare prima di andarsene.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Congratulazioni! Hai sbloccato il primo livello di TS. ;) Ruola quest'ultima parte di BG e poi avviamoci verso la conclusione!



    Parlato
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    Yakusoku

     
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    Rinascita


    殺伐



    La pressione che Akuraguri stava riusciendo ad esercitare, attacco dopo attacco, diede finalmente i suoi frutti. Inoltre, il suo precedente Genjustu stava ancora influenzando la visione del suo avversario, che, in un un ultima disperata difesa, riuscì a parare il primo colpo, esibendo dei riflessi strabilianti. Nonostante ciò la dea della fortuna non rimase con lui a lungo ed il kiriano riuscì dapprima a assestare il secondo colpo ed in rapida successione, il terzo ed il quarto.

    Lo scontro era dunque giunto alla sua conclusione. L'aria è diversa quando uno scontro finisce, liberandosi della tensione e della brama di sangue, lasciando spazio ad un vuoto. Ogni spadaccino, ogni combattente vive per quel momento, nel quale comprende di aver vinto, ma che annuncia il suo scendere di un gradino di più all'interno di quel ciclo. Allenarsi, combattere, vincere, perdere e di nuovo, ancora ed ancora, finchè la morte viene a liberarlo da quel ciclo. Almeno, questo era quello che Akuraguri cercava quando combatteva. Quella sensazione di essere stato ad un passo dalla morte e di esserne uscito vincitore, quella sensazione di essere più forte del proprio avversario.

    Così, mentre il corpo dell'Oni stava venendo divorato dal sangue, rivelando la sua natura non umana, quasi sospettata dal giovane, Akuraguri stava lì in piedi, assaporando quel momento. La lama scomparve dalle sue mani, materializzandosi nella sua forma umana davanti a lui, congratulandosi con lui e dandogli un prezioso consiglio, prima di spingerlo.

    Sorpreso dalla mossa, egli non offrì resistenza, cadendo di schiena. Nell'attimo prima di fare contatto con il pavimento però, il suo corpo venne assorbito da esso ed il kiriano si ritrovò in un buio mare, incapace di respirare e di rimuovere l'enorme pressione che gli stava per spaccare le ossa. A poco servirono i tentativi di liberarsi del ragazzo che dopo un attimo si ritrovò nella realtà.

    Quando riaprì gli occhi, davanti a lui tutto come l'aveva lasciato, fatta eccezione per i fiotti di sangue che lentamente si stavano trasferendo, usando il suo corpo come ponte, dal terreno al Pozzo di Lazzaro. Non fece neanche in tempo a rallegrarsi delle parole del suo Kage che Akuraguri sentì il suo cuore stringersi, quasi spezzarsi, incapace di rimanere fermo davanti a quel vuoto che stava provando.

    In quel momento le sue ferite iniziarono a sanguinare coposiamente, più di quanto normalmente avrebbero. L'ultimo passo del rituale era dunque andare a comporre la propria spada, utilizzando il ferro del proprio sangue. Il giovane fece un passo indietro, sentendo le gambe cedergli, ma venne sorretto da uno dei presenti. La sciamana lo giudò, con le sue parole, le sue urla ed Akuraguri si alzò e con la mano sinistra davanti a lui, tuonò

    Vieni a me Haremashita, verso una nuova vita! Da questo momento in poi il tuo nome sarà 殺伐, Satsubatsu, l'Assetata di Sangue, la Crudele. Come il tuo nome suggerisce, sarai selvaggia ed indomabile. Vieni a me!

    E prese la spada, custodia di legno e tutto, andandola a porre alla sua sinsitra. Le sue ferite sparirono e si sentì quasi rinato, con una nuova forza che gli scorreva nel sangue. Si avviò verso l'uscita, seguendo il Mizukage. Ere l'inizio di una nuova vita, con un nuovo nome, con una nuova forza. Akuraguri Kenkichi era nato.





     
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    La Prova


    Capitolo Secondo


    Atto VIII
    La stessa proposta. †



    Camminai fuori dalla magione, riversandoci rapidamente per strada. La notte portava con sé il suo tipico silenzio innaturale e ciò che il giovane doveva aver vissuto, adesso, doveva parergli poco più di un sogno. Orribile, elettrizzante, adrenalinico e terrificante ma quasi un ricordo lontano. Ogni giorno qua al Clan Taddaro e Morua tengono lezioni sull'arte della spada. Dissi, mentre camminavo lentamente verso il centro della piazza. I Kenkichi, nei secoli, hanno sviluppato vari stili di combattimento detti "Forme". Le principali sono Sette ed ognuna di esse si basa su qualcosa di particolare. La Forma I, ad esempio, detta Della Determinazione o "Via del Forte", è uno stile basato su colpi precisi e sequenziali; oppure la Forma II, detta della Bellezza o Via dell'Elegante, che si pasa sul padroneggiare rapidi movimenti difensivi per massimizzare l'offesa nel momento in cui l'avversario cede terreno perdendo vigore e forza. Ogni Kenkichi modella il proprio stile da queste basi. C'è chi preferisce una vita da autodidatta rispettosa e chi invece si allinea alle tradizioni del clan. Arrivammo al pozzo, al quale girai intorno, osservando poi una strada laterale che portava ad alcune case. In caso tu volessi saperne di più, saremmo felici di vederti partecipare alle lezioni. Proseguii dritto, quindi, spostandoci verso sinistra rispetto al centro della piazza ed imboccando una via traversa alcune case più avanti. Qualche luce accesa, alcune case con piccoli vialetti e del giardino, molti uomini di legno un po' ovunque nelle abitazioni e, soprattutto, una calma quasi ossimorica per un clan che faceva del sangue e della violenza la sua fonte di forza principale. Ci fermammo davanti ad una casa evidentemente vuota e disabitata. Era un po' trasandata ed abbandonata a se stessa ma con qualche opera di manutenzione sarebbe potuta tornare ad essere abitabilissima. Aveva tre stanze, due maggiori, camera e sala da pranzo con relativa cucina, ed una minore. C'era poi una porta che dava sul retro, verso il giardino, chiuso verso l'esterno. La zona di verde della casa era molto grande ed areeggiata. Possedeva ancora qualche attrezzo per l'allenamento di spada e fisico, anche questo, tuttavia, da sottoporre a manutenzione. Questa, se vorra, da oggi in puoi, potrà essere la tua casa. Un luogo dove cercare famiglia, dove legare coi tuoi vicini di Clan, dove allenarti, studiare e meditare. Nel caso non ti servisse o non vorrai, rimarrà comunque a tua disposizione. Mi diressi poi verso la porta aprendola ed entrando nella casa ma dirigendomi immediatamente verso la porta che dava sul giardino. Vai pure al centro. Dissi. Una volta che il ragazzo fosse passato avrei chiuso la porta a chiave e l'avrei inserita dentro la mia armatura. Contemporanamente, ancora girato di spalle, avrei compiuto i sigilli del topo, del gallo e della lepre, facendo comparire davanti al ragazzo un piccolo mulinello d'acqua che, dopo un istante, prese la forma di una copia del sottoscritto, decisamente debilitata in quanto a capacità e mortalità. [Tecnica]Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Topo, Gallo, Lepre (3)
    L'utilizzatore può creare cloni di sé sfruttando almeno 3 unità d'acqua ogni copia. Le copie possono essere create ad una distanza di 1,5 metri dall'utilizzatore o da un clone e possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 30 metri, superata questa distanza si dissolvono riversando acqua nell'arena. Si possono muovere contemporaneamente o 1 clone o l'utilizzatore. Le loro statistiche sono pari energia l'utilizzatore. Hanno 100 crediti equipaggiamento dell'utilizzatore; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. La vitalità è pari a ½ leggera ogni grado ninja. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Suiton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso)
    [Cloni Massimi: 1 ogni grado ninja]
    [Da studente in su]
    Mostrami ciò che hai imparato. Mostrami di essere davvero diventato una Lama Insanguinata. E mentre dicevo questo mi voltai, incrociando le braccia davanti al petto e, contemporaneamente, facendo scattare la mia copia davanti a lui, pronto a colpire con la sua falsa Promessa. [Attivazione Hijutsu]Kenkichi Liv. I L'arma prese forma durante la corsa e saettà rapida verso ragazzo, precisamente all'altezza del braccio destro con un fendente circolare proveniente dalla medesima direzione. [Azione I]Potenza spada 40 + 10 Tributo di Sangue = 50.
    Velocità: 300 + 25 Tributo di Sangue = 325
    Forza: 375
    A quel punto la lama si ritrasse e, puntando verso il basso, disegnò una mezzaluna all'altezza delle gambe di Akuraguri, intento a taglierle entrambe di netto. [Azione II]Potenza spada 40 + 10 Tributo di Sangue = 50.
    Velocità: 300 + 25 Tributo di Sangue + 25 impasto = 350
    Forza: 375
    Se il ragazzo avesse provato a schivare il colpo saltando, la spada rapida sarebbe salita verso l'alto, cercando di colpire l'inguine o comunque nuovamente le gambe del fanciullo. Il colpo era portato con lo slancio di gambe dato dal movimento precedente ed era rapido e letale, intenzionato a colpire il ragazzo mentre era in aria ed incapace, quindi, di padroneggiare del tutto i movimenti del suo corpo. [Azione III]Potenza spada 40 + 10 Tributo di Sangue -10 per Sanguinamento (DnT Medio) = 40.
    Velocità: 300 + 25 Tributo di Sangue + 25 impasto = 350
    Forza: 375

    Se invece il ragazzo avesse schivato o parato il colpo allora avrebbe continuato il movimento dell'arma ma soltato per fintare un fendente obliquo identico al primo ma sferrato dal lato opposto. La lama, infatti, non avrebbe arrestato la sua corsa ma si sarebbe ritratta mentre eseguiva il fendente per poi riaprirsi alla sua destra, a fine corsa. Al suo posto invece sarebbe partito un discreto pugno diretto al volto del ragazzo. Tuttavia non era un pugno normale: era un pugno portato col braccio sinistro dell'Inquisitore. [Ipotetica Azione III]Potenza 30.
    Velocità: 300 + 75 impasto = 375
    Forza: 375
    Usa tutte le capacità a tua disposizione, Akuraguri. Stupiscimi!




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note




    Parlato
    Citato
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    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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