Ogni Promessa è un DebitoGiocata Privata

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  1. Waket
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    Delusioni


    IV




    Durante il viaggio, il giovane kage espresse interesse nelle abilità dell'Uzumaki. Esitò per qualche istante, cecando di valutare al meglio la sua risposta. Uhm, non posso entrare nei dettagli, non è saggio per uno shinobi scoprire tutte le sue carte. Sembrava una frase recitata da un copione, che fosse qualcosa inculcatogli dall'Hokage o il risultato di una delle sue pessime avventure, solo l'ascoltatore poteva deciderlo. Di certo sembrava tenesse ad alcuni dei suoi segreti. Però posso dirle che posso entrare in contatto con le anime altrui, estrarne frammenti, o anche tutta l'anima se consenzienti. Immagino che chiunque intrappolato per troppo tempo con un demone accetterà volentieri l'aiuto di qualcuno in grado di tirarlo fuori da quella situazione. In caso contrario... Farò del mio meglio per non causargli danni permanenti. Al Kazekage teoricamente importava solo di riavere il suo demone, ed in un certo senso gli stava promettendo che lo avrebbe riavuto senza il suo attuale ospite. Ma poteva leggere un sottotesto di incertezza per il destino dell'anima intrappolata con lui. Guardando il visino innocente di Youkai sarebbe stato difficile leggervi della malizia, nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato a misure estreme. Probabilmente nemmeno Youkai stesso.


    L'arrivo fu tranquillo, e non appena iniziarono a scaricare le merci, il grosso cancello vene aperto di fronte a loro, permettendogli di far cadere lo sguardo su quella città tanto misteriosa per lui. Dall'espressione del suo viso non sembrava poi così entusiasta, mentre scrutava quello che si vedeva della città dall'esterno, cauto ma visibilmente curioso. Huh. Mi aspettavo... qualcos'altro. Dopotutto Oto, specialmente a Konoha, era la città degli orrori, da cui arrivavano le peggiori leggende, per quanto il fondatore fosse Kohaniano di origini (curiosamente, lo aveva imparato ascoltando i discorsi tra Hebiko e Raizen, sembrava che i due bisticciassero spesso su quell'argomento).

    Anche Febh era presente a dargli il benvenuto, in un modo tutto suo naturalmente. Youkai si strinse alla manica dell'Hokage, parzialmente nascosto dietro di lui, lanciandogli una sonora pernacchia ed uno sguardo contrariato, sicuro che il Colosso lo avrebbe difeso. Più o meno. Rimandati un bel niente! Come minimo vorrà farmi vedere tutti i suoi finti episodi di SpOdErBoY. Borottò, pronunciando l'ultima parola facendo capire quale dei due fosse superiore. IO sono qui per una missione importantissima. Annuì fiero, seppur quel poco di dignità che poteva aver acquisito facendosi grosso, era persa vedendo la sua minuscola figura nascosta ora quasi completamente dietro al suo Kage.

    E, come la minuscola figura che era, non avrebbe avuto problemi a sgattaiolare nella "stanzetta" dedicata solo ai due kage, scoprendo con una certa delusione che i bicchieri ed i posti presenti sul tavolo erano solo quattro. Oh, ma certo. Non ero invitato. Borbottò con gli occhi a mezz'asta. Sarebbe comunque rimasto lì, incerto se tornarsene indietro o restare ad ascoltare gli adulti. A qualsiasi protesta avrebbe risposto tenendo il muso in alto, con una certa fierezza: Sono l'assistente dell'Hokage e mi è stato ordinato di restare al suo fianco. Era chiaro a chi lo aveva visto fino a quel momento che non sembrava il solito Youkai, aveva una sfacciataggine che fino a poco prima sembrava completamente nascosta da un pupazzetto tremolante. Sembrò divenire più chiaro il motivo di quell'atteggiamento quando Diogene concluse il suo discorso. Distratto a far roteare il bicchiere di Raizen nell'osservare come la luce rifletteva in modo diverso sul tavolo, avrebbe borbottato, apparentemente per nulla spaventato dall'idea che gli altri potessero sentirlo.Che noia. Raizen ha sempre detto che Oto e il suo Kage erano crudeli e terrificanti, invece a me sembra solo un paese normale dove mandare a vivere gli anziani. Avrebbe annusato il contenuto del bicchiere, visibilmente incuriosito dal provarlo ma conscio del divieto impostogli. Tutta l'energia che aveva accumulato prima e durante il viaggio, la paura del luogo e del suo padrone, era tutto svanito per dimostrare che la realtà era ben diversa. Forse in un altro momento avrebbe trovato la cosa più che ottima, dopotutto se un paese definito terribile era in realtà una piccola oasi in campagna, non c'era nulla di male. Ma per le aspettative che si era fatto, il tutto sembrava un po' deludente. Guarda lì, invece dei campi di addestramento come li abbiamo a Konoha, qui fuori ci sono solo campi di riso! Per ora non mi sembra nemmeno un villaggio di ninja. Avrebbe fatto un'altra pernacchia, stavolta per dimostrare la sua delusione. Perlomeno sapeva di dover avere un po' paura di Febh, anche se ormai lo considerava solo come un amico un po' troppo stravagante.
     
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