Il Regno della TenebraOblia è la Via delle Anime Clandestine

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    Riunione di Famiglia


    IV




    Per lo spiritello vivente quello era solamente un posto come un altro, solo colmo di novità da scoprire. Per quanto fosse differente dall’ultima volta, era certo che fosse lo stesso luogo in cui era stato catapultato durante l’esperimento di Raizen. Quel senso di familiaritá proveniva certo da lì... forse.

    Più si avvicinava alla figura, più chiaro diventava il suo dolore. Un dolore ben diverso da quello fisico, in un luogo del genere era difficile che le entità lì attorno ricordassero cosa fosse. Eppure percepiva che la ragazza stessa stesse provando quel dolore di sua spontanea volontà, o forse forzata da qualcos’altro. Non serviva certo essere empatici quanto Youkai per capire che lei stessa voleva liberarsi da quella scomoda situazione. Resisti, ti tiro giù subito! Senza pensarci due volte, si arrampicò quanto serviva sul tronco, aiutato dal chakra adesivo, sorreggendo la sconosciuta e tagliando la corda con un kunai.

    La giovane si dissolse non appena toccò terra, creando un momento di panico nella testa del ragazzo. Possibile che fosse solo un’illusione? No no no, aspetta! Ma, così come si era dissolta, riapparve. Lo sollevava non vederla più appesa in malo modo, eppure non aveva l’espressione di chi si sentiva grato per essere appena stato salvato. Il genin non poteva non percepire l’aura negativa che al circondava, lasciandosi influenzare in parte. Si dovette sforzare per mantenere un sorriso, facendosi più incerto. Le sue parole però gli diedero quel barlume di speranza di cui aveva bisogno. Aveva trovato una pista. E presto la giovane Uzumaki avrebbe scoperto che anche lui aveva tante domande quante stelle nel cielo, ed abbastanza fiato per chiederle tutte. Davvero?! Sei la prima che incontro da quando ho scoperto il mio cognome! Felice di conoscerti!

    Non aveva mai sentito parlare di quel tempio. Conosceva però il bosco dei susurri. Per sentito dire, almeno. Possibile che in mezzo a quella che la gente chiamava anche foresta della morte vi fosse un tempio? Oh? Uhm, beh... sono venuto fin qui per trovare qualcuno di voi! Ho un sacco di domande da fare, sai ho perso la memoria, e quindi volevo... ma perché ti aspettavi che fossi ad Oto? Se si fosse dimostrata confusa, sarebbe stato più diretto. Che cos’è il Tempio dei Sussurri? E Amesoko? La Strega... Beh, se somiglia alla donna che ti ho descritto, potrebbe essere la persona che cercavo. E forse l’unica che poteva tirarli fuori da lì. Ma era davvero stata lei a tirarlo fuori da quel luogo?

    Sembrava prontissimo a rispondere alla domanda di lei. Oh, io sono un vivente! Beh in realtà una volta sono morto. Cioè, diciamo due, ma una l’ha voluta il signor Raizen ed era più o meno voluta... Nella sua testa era tutto molto chiaro, eppure le parole faticavano a trovare un senso compiuto. Scosse la testa, cercando di tornare in carreggiata. Non importa. Sono morto una volta, ma non ho memoria della mia vita precedente. Per un bel po’ non sapevo nemmeno di essere un Uzumaki. Pensa che avevo persino i capelli bianchi! Toccò il suo folto ciuffo frontale, che di tanto in tanto nascondeva sotto della tintura bianca. Andava fiero delle sue origini, ma ricolorarsi di tanto in tanto gli piaceva. Gli veniva così bene che era difficile non credere che nella sua vita precedente potesse aver fatto il parrucchiere. E quindi sono andato a cercare un portale che si diceva portasse nell’aldilà, ma per strada c’erano degli shishi, e li ho aiutati con uno spettro fuggito e siamo poi diventati amici, però mi hanno spiegato che in questo posto ci vivete voi spettri e non è bene che un vivo li disturbi. Ce n’era persino uno gigantesco, ma qualcosa ad un certo punto dev’essere andato storto perché ci ha risucchiati tutti qui dentro, ed ora io e i miei amici dobbiamo trovare un’uscita. Però mentre la cerco pensavo di trovare qualcuno del mio clan e chiedergli qualcosa! Prese fiato, soddisfatto del suo riassunto. Era emozionato, avrebbe voluto farle tante di quelle domande da perderci tutta l’eternitá. Però si trattenne, stringendo le mani tra loro, leggermente nervoso. Era impaziente, aveva sete di conoscenza. Ma sentiva che la giovane di fronte a lui avesse più bisogno del suo aiuto di quanto lui ne avesse di lei. Ma prima dimmi... perché ti trovavi su quell’albero? Chi ti ha conciata in quel modo? Non gli piaceva l'idea di essere visto con timore. Man mano che recuperava piccoli dettagli sulla sua vita precedente, più questi sembravano suggerire che non fosse l'eroe a cui puntava ora. Ma qualcosa gli aveva dato una seconda possibilità, e l'avrebbe sfruttata al massimo per dimostrare di essere migliore. Come posso aiutarti? Non vi erano dubbi nel suo sguardo. Il suo era un gesto genuino, sentiva il bisogno di liberarla da quella tortura eterna.



    Distrazioni


    Interpost



    La Vipera osservava il combattimento da lontano, terribilmente passiva. Sopraffatta da tutta quella bizzarra situazione senza uscita, se non in un inferno ancora più profondo, sembrò risvegliarsi solamente quando lo Yakushi la richiamò all'attenzione. Mh!? Ah! S-Sì! Arrossendo per l'imbarazzo, avendo appena fatto la figura dell'inutile, prese per il collo la pellacciadi serpe, portandosela appresso per evitare altri malesseri, lanciandola in malo modo nella tasca portakunai. Non appena fu alle spalle del suo compagno, allungò le braccia verso la bestia ombrosa. [TB]Attivazione TS
    Predatore +2 For
    Sapeva bene che non poteva puntare alla coda, le lucertole erano fin troppo famose per avere quell'appendice staccabile al primo segno di pericolo. Decise invece, se la tattica di Febh avesse funzionato, di avvolgersi al suo torso, notando con un certo stupore la sua consistenza solida, nonostante sembrasse fatto d'ombra. [SAI]For+2 Pot15 Se Febh non fosse riuscito a staccarsela quanto bastava dalla schiena con la sua gomitata, avrebbe optato per attaccare solamente una mano in quella che era la "spalla" di quella lucertola. [SAIb]For+2 Pot15 Se il geco avesse come obiettivo primario quello di stare ben saldo allo Yakushi, non sarebbe stato in grado di evitare la brutale presa della Vipera in nessun modo. E forse, dato che sembrava conoscere così bene Febh, sapeva abbastanza di Hebiko per sottovalutarla.

    La seconda fase avrebbe forse infastidito leggermente lo Yakushi, motivo per il quale precedette la sua azione con un sonoro: SCUSAMI! prima di caricare una sfera elettrica nella mano libera, e scaricare una tremenda corrente elettrica attraverso la testa della lucertola, sperando che la scossa tendesse i suoi muscoli a sufficienza per fargli mollare la presa. [TA]Palmo Elettrostatico
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Ratto, Serpente (2)
    L'utilizzatore può convogliare l'elettricità nel proprio palmo. Se toccato un arto può causare Semiparalisi e Azzopato per 2 round; se toccato il busto può causare un danno di potenza 20; se toccato il volto può causare Scoordinamento e Confusione.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    Sottotipo: Rivestimento
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]
    Portando poi le braccia verso l'alto, tirò con forza entrambi alle sue spalle: se la danza scomposta dello Yakushi unita alla scossa della rossa fossero bastate, sfruttando anche la mano libera avrebbe lanciato la lucertola dietro di sè, tenendola comunque stretta nella sua presa ma cercando di farle sbattere la testa in quel terreno arido. Se invece, Febh non fosse riuscito a staccarsela di dosso... Si sarebbe dovuto preparare ad un bel volo. Naturalmente stavolta si sarebbe assicurata di farlo cadere di schiena, in modo che fosse la lucertola a venir veramente colpita, ed impattare il colpo per il suo compagno. [SAII]attacco doppio
    For+2 Pot15
    Roteando la testa alle sue spalle come un gufo, controllò che quest'ultima restasse nella posizione da lei desiderata. Se si fosse staccata o spostata dalla schiena di Febh per evitare il colpo, avrebbe invertito di colpo il lancio, tirando verso l'alto lo Yakushi per evitargli una brutta batosta. [SAIII]For+2 Pot15

    Chakra: 55/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 575
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: Presa
    2: Lancio
    3: Salvataggio
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: TS
    2: Palmo Elettr.
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Kaiken × 1
    • Bomba Sonora × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Respiratore × 1
    • Tirapugni con Lama × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Amplificatore Suoni × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Bolas × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Frusta × 1
    • Tatuaggio da Richiamo × 1
    • Fumogeno × 1
    • Sigillo Maledetto della Luna × 1

    Note
    TS turno 1
     
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    Necessità di Scelta


    V







    Che l’Hokage fosse fiero dei sui trascorsi, quantomeno di quelli più innocui per il prossimo, non era certo un segreto ed alla domanda della volpe rispose con un deciso segno di assenso.

    Ci puoi scommettere.
    Ma è evidente che non ci hai conosciuto tutti, il settimo ad esempio, che è il figlio di Minato, per quanto avesse principi ammirevoli credo che sulla cultura non gli sarei rimasto dietro.
    E non parliamo di Sayaka, gli mancava solo la bava alla bocca.


    Il resto della spiegazione fu abbastanza chiaro, anche se non si aspettava che dopo tutte quelle divisioni il chakra riuscisse ancora ad avere memoria e consapevolezza.

    Capisco, quindi non sei esattamente la metà.
    Sapevo dalla vecchia storia dei Kinkaku che il vostro chakra aveva la capacità di rigenerarsi, ma non pensavo a questi livelli.


    Le regole su quel mondo enunciate dalla volpe erano chiare quanto inquietanti, e ribaltavano l’idea che si era fatto riguardo l’interazione con quel mondo stesso, o quantomeno lo mettevano in estremo svantaggio non possedendo le capacità studiate da Indra.

    Facile, se vorrò essere incisivo non dovrò altro che raggiungere la stessa erudizione del creatore delle tecniche ninja.
    Una passeggiata.


    Se era la mente a guidare quel mondo i turpiloqui che lanciò per qualche secondo rischiavano di creare curiose alternative degli abitanti di quel luogo.
    L’unico lato positivo era che aveva indovinato il funzionamento dell'oltremondo in condizioni normali, ora però sorgeva un problema: cosa ne aveva alterato le condizioni e perchè visto che probabilmente funzionava benissimo fin dalla notte dei tempi?
    Le domande gli ronzavano ancora in mente mentre si incamminava verso la sua meta e pur non trovando ostacoli non ottenne il risultato sperato, accorgendosi di dover realmente attraversare la distanza percepita con la vista per raggiungere il suo obiettivo.
    Il muro però si rivelò essere ben più di una parete di ghiaccio, era più un gigantesco blocco, una calotta che avanzava cristallizzando le anime dei presenti imprigionandole più di quanto già non lo fossero nelle loro azioni reiterate per l’eternità.

    Strano.

    Commentò tra se e se osservando il fenomeno, le anime erano già condannate alla vacuità della loro esistenza e delle loro azioni, perché congelarle?
    Sembrava che dopo aver immaginato la pena in atto qualcuno ci avesse ripensato in tempi più recenti e l'avesse inasprita quantomeno a giudicare dal movimento del ghiaccio che aveva visto poco prima che pareva avanzare, anche se non sapeva quando i "lavori di adeguamento" si sarebbero compiuti ne la certezza che si stessero compiendo. Ma quelli erano decisamente affari gestionali che non lo riguardavano minimamente e quando si rivolse alla persona che aveva ipotizzato si trovasse li qualcuno gli rispose, ma era chi cercava?
    Rispondeva al nome dato dal pescatore, o quantomeno si presentava come tale, ma sospettava che non fosse esattamente la persona cercata da Raizen, le sue ultime parole infatti lasciavano a intendere che solitamente l’ordine delle cose li sotto fosse ben diverso e che proprio lei e i suoi seguaci lo stavano cambiando. Probabilmente quelli che percepiva come cambi di direzione nella punizione dei peccatori erano da imputarsi a loro.
    Quella donna non gli piaceva, ma doveva tenere a freno la lingua, inoltre al momento era l’unica che poteva spiegargli cosa stesse succedendo, pareva infatti che la sua situazione non fosse poi così scontata come la immaginava, cosa che lo rassicurò su ciò che poteva accadere della volpe all’esterno ma che nuovamente gli accese una lampadina riguardo chi potesse avere il potere di fare una cosa simile.
    Poteva essere una richiesta d’aiuto, per quanto singolare?

    Non credo di essere un peccatore, non ho mai avuto una famiglia.

    Non aggiunse che poteva essere caduto per caso nella sua giurisdizione, se la sua presenza lì era dovuta al richiamo di qualcuno mettere la pulce nell’orecchio della donna poteva essere controproducente, meglio farle pensare che, come tutti i peccatori, non fosse ben consapevole delle sue colpe.

    Credo che l’influenza di qualcuno dei miei alleati non nuovo a questo monto mi abbia attirato in questa landa ghiacciata, ma siamo tutti vivi, non dovremmo essere qui, penso.
    Non siamo nemmeno in tre in realtà, non percepisci gli altri?


    Doveva apparire più spaesato di quanto non fosse, per cui seguire quella linea non sarebbe stato male.

    E tu? Cosa sei?
    Hai detto di aver deciso di essere la strega, e da ciò che vedo anche tu non sei come le anime che ho visto fino ad ora, sembri l'unica in grado di articolare pensieri per più di qualche secondo.
    Eri diversa prima?


    Avrebbe poi continuato dopo le eventuali spiegazioni, facendo una piccola offerta.

    Vedo comunque che qualcosa ancora ti sfugge, potrei darti una mano a trovare chi stai cercando, è praticamente il mio lavoro, quando sono fuori da qui.
    Però non so muovermi bene qui dentro, dovresti dirmi come fai, sembri a tuo agio.
    Potremmo essere simili da un certo punto di vista, al contrario delle anime posso apprendere senza avere impedimenti dovuti alla dissolutezza che le attanaglia.
    Inoltre qui sotto non penso mi conoscano in tanti, tu avresti la tua preda e io avrei una possibilità per uscire da qui.


    Aveva anche notato l’interesse che aveva per Youkai, e paradossalmente l’unico modo che aveva per tenerlo al sicuro era fingere di essere parte della sua singolarità.

    Beh, non è un caso che sia tornato, non era destinato a restare, come non lo è tutt’ora.
    Ma se sei da tanto tempo qui immagino che tu non conosca alla perfezione cosa i ninja hanno inventato fuori da qui per aggirare lo scomodo limite imposto dalla carne viva.


    In ultimo, facendosi dubbioso avrebbe aggiunto un’altra domanda.

    C’è qualcun altro a cui non piace il nuovo ordine?
    Sento un’altra presenza qui oltre a te.


    Ed in quel caso non fu necessario recitare.



    [Oltre L’orizzonte]

    La pelle indietreggiò appena quando venne paragonata ad uno scarto, portò addirittura la coda, non ancora recisa, al petto.

    Scarto?
    Io?
    Che maleducata... devi essere stata abbandonata presto.


    Commentò stizzito.

    Per quanto possiate arrabbiarvi però, resterete sempre un Frammento e un Mutilato… quantomeno se vi ostinerete a non cambiare la situazione perché reputate d’averla sotto controllo.
    O magari sperate di sfruttare quella che è una debolezza come un punto di forza?


    E nel dirlo, col tono più sibillino che un serpente potesse fare, guardò esclusivamente Hebiko.

    Sei un prodotto, fino a quando non toglierai l’etichetta e-o ti deciderai a sbarazzarti del frammento. Al contrario di quello dice il finto quattr’occhi qui mettere cose per evitare si sentire il rumore vuol dire solamente fargli un comodo imballaggio ed ammettere la sconfitta in qualche modo.

    Qualsiasi altro commento sarebbe stato accolto con una leggera flessione della coda, come se con essa volesse replicare il gesto delle spallucce, quell’anima era sicuramente più vecchia e testarda di loro, e le minacce degli otesi, soprattutto li sotto la tangevano quando una frizzante brezza primaverile, e tutto sommato ad un anima disillusa che aveva dovuto far pace con la propria morte cosa poteva importare dei sogni e delle ambizioni dei due?
    Si meravigliò tuttavia quando gli amministratori quasi in sincrono si rifiutarono di calarsi nella botola.

    Avete paura di… una botola?
    Degli otesi temono una botola?
    Come sono cambiati i tempi, quando la mia carne serviva Orochimaru-dono senza le botole ad Oto nemmeno si poteva entrare in casa.
    Siete nell’oltretomba, cosa potrebbe esserci di pegg…!


    La lucertola interruppe il suo discorso, accusandola di aver infranto l’accordo.

    Infranto?
    È necessario!
    Non vedi come vagano nel nulla come allocchi?
    Non sai come funzionano le cose qui?
    E poi che ti cambia dovevi stare solamente nascosto fino a che non si sarebbe stancato!


    Ma niente, il rettile, quello vivo, non stava ad ascoltare e tra lui che cercava di scappare chissà dove con la sua preda e Febh che si opponeva diedero vita ad uno strano spettacolo di contorsionismo abbastanza divertente da osservare in un altra situazione

    Beni annoghe!

    La lucertola tirava ma quello si era attaccato a terra molto più efficacemente di quanto si aspettasse.

    Forse la domanda che dovresti porti, Frammento, è “chi”, non "perché".
    A quel punto tutto sarà chiaro.


    Ma ormai la voce della pelle era solo un brusio di sottofondo visto il baccano che la lucertola faceva fare al duo.

    LI MI INDEBOLISsssSCO IO!

    Sembrava che la lucertola volesse nuovamente lanciare qualcosa alla Muta ma la sua condizione non glielo permetteva, intanto quella scuoteva la testa, evidentemente scoraggiata dalla scarsezza di acume che il geco gli stava mostrando.

    AmmoSssta!
    Tu non Sssssei il nostro cavaliere!


    Avrebbe provocato la lucertola, più somigliante ad un geco in realtà che non ai suoi parenti diurni, come a breve avrebbe mostrato quel confronto fisico.
    E forse se ne pentì poco dopo, ma Febh potè constatare che la sicurezza del rettile non era del tutto malriposta.

    Ack!

    Per il geco non fu possibile impedire il leggero gesto da parte dell’otese, aveva una forza considerevole e senza dubbio sufficiente a compierlo ed i lacci non faticarono quindi a legarsi attorno ai due, fortunatamente però la pelle dell’animale era pronta a quel tipo di danno. Le scaglie superficiali infatti si staccarono dopo la sollecitazione tutto sommato leggera e l’attrito della corda danneggiò esclusivamente loro essendo la parte sottostante abbondantemente cosparsa di un liquido oleoso che annullava l’attrito. [ST1]
    Perdita Rapida
    Villaggio: Geki d'Ombra
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L’utilizzatore può rinunciare alle sue scaglie in una zona del suo corpo facendo scivolare via i colpi fisici insieme ad esse grazie ad uno strato particolarmente oleoso che può produrre dal suo corpo fornisce una protezione pari a 20, le scaglie verranno rigenerate in un turno.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: MedioBasso)
    [Da genin in su]

    +
    Ombra Persistente:
    L’utilizzatore se abbandonata una sufficiente porzione delle proprie scaglie durante una presa o azione statica può protrarre l’azione per 1 slot con statistiche pari a quelle possedute durante l'atto.
    [Da genin in su]

    +
    Pelle lasca AdR
    Speciale: l'utilizzatore ha una pelle particolarmente resistente e lasca che gli permette limitati spostamenti ed una leggera difesa pari a 10 seppur afferrato con forza.
    (Consumo: ½ Basso ogni attacco)
    [Richiede Slot Azione]
    [Da genin in su]

    Umbara


    Intenzionato a non farsi danneggiare nuovamente, sentito che la corda puntava a stringere sarebbe letteralmente sgusciato via dall’intera porzione di scaglie che copriva torso, arti superiori e testa, e queste incredibilmente non mollarono la presa!
    Certo fuori dalle sue scaglie perdeva il suo elegante fascino ma non si poteva dire che non fosse efficiente nel suo ruolo, si sarebbe nuovamente appiccicato allo Yakushi ma la sua fastidiosa assistente lo prese in controtempo, separando totalmente la parte superiore del corpo, una situazione di svantaggio per lui, aveva ancora le zampe e la coda saldamente ancorate, ma la collaborazione tra i due era una scocciatura per le sue abilità.
    Questione di istanti ed il suo corpo si fece talmente sottile da non poter essere afferrato, probabilmente se avesse ancora avuto le scaglie addosso sarebbe stato identico un ombra proiettata sulla Dokujita e come un ombra risultò imprendibile, calandosi nuovamente nell’ombra dello Yakushi.

    Non le conosci, Cavaliere?
    Che nome altisonante per qualcuno con simili carenze.
    Mi chiedo cosa tu abbia fatto per fargli firmare il contratto.


    Lo apostrofò la muta.

    Quelle sono le Ombre delle lucertole di Fuoco dei sussurri.
    O almeno lo erano un sacco di tempo fa, prima che cambiassero gli ordini li sopra, pensa un po', ero ancora vivo io!
    Erano fedelissime, fino a quando le salamandre non sono state scacciate.
    Qui hanno trovato un nuovo signore da servire con le loro abilità


    Ma Febh la sua risposta non l’aveva avuta, ne tantomeno sembrava possibile interagire con il geco calatosi nella sua ombra, anche se nonostante la coda che spuntava nuovamente fuori, non sembrava ci fossero complicanze.
    Poteva fidarsi e lasciare il fastidioso rettile li dentro?
     
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    IV




    Hebiko si morse il labbro, ascoltando come Febh tentava di negare la sua tesi, non riuscendoci. Non aveva certo tempo per capire quali potessero essere i danni psicologici di una scoperta simile, in quel momento contava solamente capire come uscire da quel luogo. Beh. Ne sai poco, no? Quindi suppongo che, per stavolta, il miglior approccio sia affidarsi completamente al tuo istinto. Cerca di... ricordare. Probabilmente con quella tecnica l'uscita da qui sarà stata forzata da un esterno, e noi non abbiamo quel lusso. Inoltre ancora possedevano i loro stessi corpi. Forse potevano, sfruttando la loro vitalità, far scattare qualche reazione in quel mondo che li riavrebbe sputati fuori come corpi estranei.

    La pelle colpì la Vipera alle spalle con un brutale commento. Sapeva benissimo da chi fosse creata, e con chi invece aveva vissuto tutta la sua infanzia. Lo osservò con disprezzo, incapace di ignorare quell'insulto, troppo personale per lasciarlo correre. Hmph!! Tu dici? Vai a chiederlo a quel pezzente che ti ha mandato qui a prenderci! Avere Febh a spalleggarla se non altro la autò a non perderci completamente la testa. Certo, la fantasia dello Yakushi era buona solamente quando quello aveva a che fare con qualcuna delle sue idee bizzarre. Se in un primo momento la Vipera schioccò le dita, come a dichiarare la loro vittoria sull'argomento, iniziò poi pian piano a stringerli il braccio sempre di più, nell'inutile tentativo di fermarlo, sussurrando con una certa rabbia: Febh! Ha capito! per poi borbottargli qualcosa sul fatto che non avesse senso mettere cibo in un vaso contenete anche cocci. Anche se, conoscendo gli Yakushi, poteva anche essere una cosa normale per tenerli allenati a tradimento.

    La pelle però sembrava non voler smettere di punzecchiare i due, in particolare la sensibile Vipera. Al sentirsi paragonare ad un prodotto si irrigidì. L'aura d'odio intorno a lei poteva quasi essere percepita. Sei fortunato ad essere già morto. Sentenziò, con una voce leggermente più profonda del solito. Era comune per lei lanciare grida stridule durante i suoi sfoghi d'ira. Il fatto che restasse calma era un pessimo segno. La sua espressione però parlava chiaro. Chiamaci come ti pare. Voi e i vostri padroni potete fare i grossi quanto volete. Restiamo comunque noi quelli ancora in vita. E lì per lei il discorso era chiuso. Perchè continuarlo e riaprilo non avrebbe fatto altro che, una volta seppellita la rabbia, ritirare fuori tutte le sue insicurezze. Visto l'ambiente, era una cosa che non poteva assolutamente permettersi.

    Hebiko roteò gli occhi nel sentire come l'antica serpe si lamentava dei "giovani d'oggi", criticando i loro sospetti nell'inoltrarsi oltre. Portò le braccia sui fianchi, imitandolo per qualche secondo in falsetto. Si chinò appena verso la pelle, mantenendo però un minimo di altezza, per continuare a sentirsi superiore. Oh wow, sembri saperne un sacco. Chi eri, il suo maggiordomo? Ti ha lobotomizzato per benino se persino da morto ti ostini a seguire i suoi ordini. L'essere ribelle era un tratto di cui andava particolarmente fiera, e ci teneva a sputarlo in faccia a chi, a prima vista, aveva passato la vita sotto il controllo di un superiore, invece di seguire la sua strada. Dovresti aggiornarti, sai. I tuoi pronipoti hanno tutti un'altra evocatrice da seguire. Confessò, con un certo orgoglio. Visto che ci tieni tanto a restare fedele a qualcuno anche da morto... La lucertola li interruppe, ed il loro scambio continuava a mantenere alta l'ira della rossa. Giuro che ti uccido. Un qualche modo lo trovo.

    SMETTILA! Finì per gridare dopo l'ennesimo appellativo di "frammento". Mi credi stupida!? So benissimo chi ci aspetta lì sotto. E di sicuro anche cosa. Solo... Non voglio che sia vero. La sua fiammata si spense in fretta, distogliendo lo sguardo dalla serpe. Non stava ancora accettando quella realtà. Fortunatamente si dovette distrarre per aiutare Febh, che la risvegliò dalla sua distrazione. Una volta sistemato (più o meno) il problema con la lucertola, Hebiko si sarebbe messa immediatamente sulla difensiva, ormai tesa come una corda di violino. N-Non pensavo ti servisse aiuto!! Sei il ninja più forte del continente, non ti saresti certo fatto battere da una lucertola! L'unico modo per distrarlo al meglio era quello di puntare al suo orgoglio.

    Finiti i discorsetti con la bestiola, la Vipera incrociò le braccia, guardandosi attorno in maniera un po' impacciata. Beh. Quindi? Quella bestia che ti porti addosso è più debole qua sotto. Tanto vale andare. Aveva mantenuto un certo atteggiamento spocchioso, ancora offesa dai nomignoli della serpe, ma l'insicurezza iniziava pian piano a scavare verso la superficie. Sapeva benissimo che attendere in quel luogo non li avrebbe portati da nessuna parte. Ma sapeva altrettanto bene cosa li aspettava lì sotto, e nonostante le sue parole, il suo corpo non sembrava per niente intenzionato ad entrarci. Se Febh avesse approvato la sua decisione, precedendola, si sarebbe fatta coraggio e sarebbe scesa pur di non restare sola in quella valle deserta. Ma, se lo Yakushi si fosse mostrato insicuro, Hebiko avrebbe borbottato in maniera un po' impacciata. Vedi qualche altro posto dove andare!? Qui sotto ci sono le due persone che detesto di più in tutto il pianeta, che hanno tentato entrambe di schiacciarmi come una pulce! Non è che la cosa mi vada a genio... Aprendola, gli fece un cenno con la mano. Doveva combattere il suo stesso istinto di fuggire. Quella in cui si stavano inoltrando poteva forse essere la peggior trappola nella quale entrambi potevano capitare. Per quanto lo volesse e cercasse di negare la realtà a se stessa, aveva una paura folle di infilarcisi. Eppure sapeva di non avere altra scelta. Su, muoviti, prima che ci ripensi e ti costringa a vagare con me per l'eternità in questo postaccio.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Hell or High Water


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    La Strega era vicina a Raizen ma non tanto da poter essere fastidiosa o molesta, ma quando lui prese a parlare gli occhi della donna sotto il cappuccio ebbero un guizzo sbarazzino, mentre lei si avvicinava, e con lei anche la presenza sotto il ghiaccio. Dunque non hai famiglia eppure arrivi qui assieme ad altri due. Interessante. Sorrise, le labbra esangui a malapena visibili. Ma si, siete solo in tre nel mio dominio...eravate forse di più alla partenza? La cosa più probabile è che siano morti, o perduti per sempre. Se sono stati fortunati qualche entità di questo mondo li ha consumati in pochi istanti, in caso contrario...beh, mi spiace per loro. Aggiunse mentre accorciava le distanze e cominciava a camminare lentamente intorno al ninja, come un predatore pronto a colpire o forse con il solo scopo di innervosirlo.

    Mmmh...cosa sono? Non sarebbe più cordiale chiedere a una signora CHI sia, piuttosto? Avrebbe detto, abbassando appena il tono, come in un elaborato tentativo di seduzione, mentre cominciava ad ancheggiare un pò. Sembri teso. Non esserlo, se non sei un peccatore non ho nulla contro di te. Possiamo essere amici, e parlare. Io sono quello che sono sin dal momento della mia morte. Spiacevole incidente che non intendo ricordare. Ma non sono come queste sciocche anime di cui mi nutro, no. Si sarebbe avvicinata ancora di più, aveva un odore selvatico, non sgradevole ma che ricordava la natura incontaminata e al contempo la neve. Io sono Speciale. Io sono superiore a tutte loro. Unica. Puoi chiamarmi Sadako, se lo desideri. E nel dire il suo nome la donna avrebbe portato il volto, pallido e delicato, a pochissima distanza da quello dell'uomo [Immagine di Riferimento]

    b65c3c75661e36ee8d30f4d9ef978bcf

    . E no, non mi sfugge niente. Tutto quello che volevo è alla mia portata. E quello che ancora non sapevo di volere spesso cade tra le mie mani quando meno me lo aspetto. Ci fu un guizzo languido, quasi famelico, nel suo sguardo che si spostava verso Youkai, ignorando quella scimmiottata e rozza pantomima di seduzione. Non era più umana di quanto non lo fossero le anime nel suo regno...e stava solo provando a imitare qualcosa che non capiva appieno, era evidente.

    Noi cerchiamo delle persone.Parlava di sè stessa e della strana "sagoma non sagoma" nel ghiaccio? Ma non ci sfuggono affatto. Prima o poi passeranno di qui. E' inevitabile. Tutti tradiscono la famiglia prima o poi. Si allontanò allargando le braccia, ancheggiando appena, ma con le tempistiche sbagliate. Ma se vorrai dare una mano...non vedo perchè no? Portami gli Uzumaki Ribelli e potrei concederti un favore. Oppure potresti sottomettere la Lama Demone e portarmela qui singhiozzante...è da tempo che vorrei calpestare il suo volto. In realtà questo sarebbe più un favore personale...alla nostra Lega non interessa più di tanto. Aggiunse con un tono vagamente dubbioso. Ma anche se è un suo protetto non credo che il Drago farà niente per proteggerlo. Amesoko sa della nostra esistenza ma non interviene, ci lascia fare, dopotutto a lui interessa solo chi entra e chi esce, ha poco interesse per chi rimane dentro, quello è compito di altri...e ora è nostro. I nostri Regni cresceranno sempre di più. E se per caso avesse chiesto di approfondire lei gli avrebbe dedicato uno sguardo condiscendente. Noi siamo i nuovi regnanti dell'aldilà. Noi siamo la Lega Eterna. I nostri capi conoscono il nostro valore e sanno come liberare il nostro massimo potenziale. Quanto al mio regno, solo io e le anime che ho sottomesso ci troviamo qui. E ora voi tre. Sorrise lentamente e in modo tutt'altro che naturale, quasi stesse stiracchiando con le dita le labbra di un cadavere, in netto contrasto con la delicatezza dei lineamenti. Quella "donna" era veramente strana e sinistra. Se vuoi posso farti andare a caccia come chiedi, come ho detto non mi servi. Non tu.

    Abbastanza lontano da non poter sentire cosa capitava, ma certo visibile visto l'ambiente bianco tutto attorno, Youkai aveva appena salvato l'anima di Kirie Uzumaki e cercava un contatto con lei. Che incontri? Io sono morta. Sono una Uzumaki Ribelle, catturata e ora condannata dalla Strega alla sofferenza perpetua. Sollevò un braccio, indicando Raizen in lontananza. La stessa Strega che ora parla con quell'altro spirito che era con te. La sovrana di questo luogo. Kirie era molto più definita e precisa delle altre anime di quel luogo, e anche i suoi discorsi, per quanto un pò confusi, avevano maggior senso e concretezza degli altri. Non so cosa sia Oto. Amesoko è il Drago del Nadir, una delle forze di questo mondo. Supervisiona al flusso delle anime. Si sarebbe avvicinata al ragazzo, sfiorandolo con la mano spettrale che tuttavia aveva un minimo di solidità (non dissimile dal terreno, era la mente di Youkai a darle concretezza, ma a differenza di ogni altra cosa intorno, strega esclusa, aveva anche una sorta di autodeterminazione). Come puoi essere un Uzumaki morto e non conoscere il Tempio dei Sussurri? Tutti gli Uzumaki sono là...eccetto chi ne è scappato.

    All'ammissione di Youkai della sua natura vivente la ragazza si ritrasse di scatto, spaventata. Vivente? Non è possibile! Sei chiaramente morto come me e... Sgranò gli occhi. Non puoi essere...tu... Scosse il capo, facendosi più concreta ogni istante che passava. Se non ricordi il passato è meglio così. Forse è per questo che lui non ti da la Caccia e anche i capelli erano un travestimento. Amesoko non tollera chi viola il normale flusso delle anime. E tu non puoi essere chi avevo in mente, sei troppo diverso...sotto ogni aspetto. Non prestò grande attenzione al contorto discorso sugli Shishi (anche se nel menzionarli ebbe un brivido). Si, devi uscire da qui appena possibile. La Strega domina questo luogo e caccia chiunque tradisca la famiglia...come me. E se non sei al Tempio dei Sussurri allora sicuramente lo hai fatto anche tu. Lei è un mostro che trae forza dalle anime che cattura...lei e gli altri del suo gruppo cercano di conquistare tutto e per qualche motivo li lasciano fare. La Lega delle Mezze Persone...ma non dire mai questo nome, non attirare mai la sua attenzione e cerca di fuggire da qui. Io non posso andarmene... Avrebbe sibilato indicando con la mano una catena di chakra precedentemente non visibile (ma le regole dell'altro mondo erano molto simili a quelle dei sogni) che precipitava nelle profondità del ghiaccio. Ma tu si. Vattene...la mia punizione è eterna, ciò che resta del mio chakra mi trattiene qui. Soffrirò...almeno fino a quando il ghiaccio mi inghiottirà del tutto e allora, forse, avrò l'oblio. Avrebbe abbozzato un sorriso talmente triste da spezzare il cuore...ma era un'anima dannata, non potevano certo fare nulla per lei, no?

    Più lontano ancora, le due luci avevano cominciato a volare tutto attorno a Murasaki, fino a quando lei non sparì in un lampo luminoso. Il suo destino ignoto.

    Hell or High Water


    . 5 .

    [Other Side]
    Una botola in mezzo alla foresta in un posto assurdo e senza regole? Sbottò lo Yakushi allargando le braccia. Ma ti pare che... Rimase zitto. ...no ok in effetti non c'è differenza con Oto. Sarà la tensione...odio essere teso. Scosse il capo prima che cominciasse il finimondo con l'aggressione della lucertola alle sue spalle i rapidi tentativi per opporsi. Io non sarei il Cavaliere delle Lucertole? Senti, razza di geco troppo cresciuto... La tecnica coi fili catturò l'animale giusto per una frazione di secondo, prima che eliminasse il suo strato superficiale come fosse la coda, rinunciando all'effetto disturbante il chakra pur di trovare la libertà. EHI! Non vale liberarsi così! L'intervento di Hebiko costrinse però l'animale a divincolarsi e immergersi nuovamente nell'ombra, ma senza che ci fossero ulteriori segnali della sua presenza. Dannazione! Bastava un secondo ancora e lo avrei preso!

    Sicuramente la lucertola avrebbe avuto la peggio sulla lunga distanza, ma il fatto che fosse sfuggita era oltremodo irritante! E un Febh Yakushi irritato implica problemi di molteplice natura per tutti, a più livelli, anche nel mondo dei morti. Si beh, potevo annientarla quella roba, ma catturare qualcuno di cui non conosci le capacità da vivo non è la cosa più semplice. Ma tu te lo sei fatto scivolare dalle mani! Bella prova! Replicò piccato, come ogni buon leader borioso e scaricabarile. La Muta stava intanto aggiungendo chiodi sulla sua bara. Carenze? Straccetto, io non ho fatto proprio un bel niente per firmare un bel niente! Sono venute le lucertole da me, strisciando con deferenza, perchè io accettassi di firmare i loro contratti! Hebiko conosceva abbastanza Febh da capire, dal linguaggio del corpo, che quasi sicuramente si era ritrovato in situazioni talmente complicate da essere stato costretto a firmare, e che le lucertole non erano poi tanto più contente di lui nel vedersi legate a un simile individuo. Quali Ombre? Le lucertole sono due grossi clan. Lucertole Elettriche del Bosco dei Sussurri, Lucertole di Fuoco del Paese dei Vulcani. Si sono divise per non so quale problema secoli fa. E io sono la cosa che li costringe a restare in contatto. Ottima definizione per un ponte diplomatico...va detto che in realtà i rapporti tra i due clan erano molto più leggeri e si stavano avvicinando a un nuovo equilibrio, complice il fatto che per quanto strambo Febh era un ottimo evocatore e un eccellente alleato per quegli esseri...solo che ora era irritato (ma non abbastanza da essere al 100% dell'efficienza) e quindi straparlava un pò. Ci sarebbe anche il clan di quelle velenose, ma non hanno un capo vero e proprio e sono divise tra i due gruppi. Di queste Ombre non ho mai sentito parlare. Anche se a ben pensarci effettivamente Ssalaard aveva parlato di qualcosa...centravano anche i draghi ma lo Yakushi non aveva voluto approfondire.

    Intanto cercò di pestare la coda della lucertola che sbucava dalla sua ombra, ma senza benefici. EHI! Lo so che sei ancora là! Si può sapere che diavolo vuoi da me? Si accovacciò, focalizzandosi sui riflessi e i tempi di reazione per buona misura, poggiando una mano sull'ombra. Sentiamo, coso che parla incomprensibile...volendo potrei spezzare qualunque rituale ti stia tenendo là dentro...e hai visto che sono nettamente più forte di te. Quindi potrei essere generoso e parlare con te per chiarire...oppure resterai là dentro fino a quando non me ne andrò da questo posto orribile e poi non ci vedremo mai più. Socchiuse gli occhi. Ma stai pur certo che se esci dall'ombra con l'idea di fare qualche scherzo allora sarai l'ultima cosa che farai. E sono generoso solo perchè Ssalaard dice che sono il suo Brennblut, il suo Sangue Buono...sono stato chiaro? Poi verso Hebiko e la Muta. Non ho ascoltato una parola di quello che avete detto...chi ci sarebbe là sotto? Un'aria glaciale cominciò a spirare, proveniente da Febh. Orochimaru, forse? Spero realizzi, straccetto, che se Orochimaru è là sotto allora dovrebbe scappare molto, molto lontano da me. In ogni caso (a meno di dialoghi con la lucertola ombra), sarebbe stato il primo a entrare.

    Poi, quasi per ripensamento, prima di varcare la soglia, avrebbe chiesto alla muta: Piuttosto...non hai mica visto un bue ottuso da qualche parte, no? Dico Raizen, l'Hokage. I nomi degli altri due erano stati dimenticati ancor prima di sentirli.
     
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    Aria di Sfida


    V



    Non si aspettava certo il contrario, ma sentire la ragazza ammettere apertamente di essere morta gli fece venire un leggero brivido. Era facile dimenticarsi di aver a che fare con qualcuno che non era del "suo" mondo. Si definì inoltre Ribelle, cosa che gli fece inclinare la testa, confuso. Perchè? A chi ti sei ribellata? Riteneva impossibile che potesse essersi ribellata al clan stesso. Conoscendo praticamente nulla del suo clan, era ancora nella fase dove lo immaginava come più preferiva, creando nella sua testa un'utopia rendendo così impossibile non deluderlo una volta saputa la verità. Per quanto potesse continuare che il suo clan fosse buono, le erbacce crescono ovunque, e l'animo umano può essere facilmente corrotto. Si voltò nell'osservare la Strega, strizzando gli occhi cercando di osservarla meglio. Hm... Non era vicino abbastanza da poterne distinguere il volto, ma ne vedeva le movenze e l'apparenza. ...No, non mi sembra la persona che cerco io. Quella che cerco io è tutta ricoperta di nero, e ha come... una specie di aura intorno a sè. Non sembra davvero cattiva, ma fa un sacco paura. Continuava ad osservare la donna, intenta a parlare con Raizen... Eppure si sentiva costantemente osservato. Vagamente a disagio, riportò le sue attenzioni all'Uzumaki.

    Si mostrò ancora più confuso quando Kirie disse di non conoscere Oto. Ma come, è uno dei villaggi dell'Accademia! In realtà nemmeno io so esattamente come sia, è un po' piccolo, e il signor Raizen mi ha detto che è meglio starci distante. Non so se perchè è un posto pericoloso o se è stato spaventato dalla loro cucina, ogni tanto mi parla di strani piatti a base di nutria, e che- Terminò in anticipo il suo monologo, qualche rotella aveva iniziato a girare nella sua testolina, e forse iniziava a capire il perchè non sembrava conoscerlo. Uhm... Mi hanno insegnato che non è buona educazione chiederlo alle signorine... Ma potresti dirmi in che anni sei vissuta? Ricordava qualcosina delle noiosi lezioni di storia della sua tutrice. E ricordava che uno dei villaggi dell'accademia era particolarmente piccolo poichè, tra i villaggi principali del continente, era l'ultimo arrivato. Come sei morta?

    Percepire il contatto di quella mano lo sorprese piacevolmente. Lo rincuorava sapere che ci fosse ancora il modo di avere un contatto più umano anche in un posto del genere. Anche se, guardandosi attorno, le altre anime lì in mezzo sembravano molto più volubili. Non era certo che loro potessero avere lo stesso lusso. O-Oh, beh, non lo so... Il mio primo ricordo è di Genosha, credo di essere morto lì. Forse sono davvero scappato. Sobbalzò quando la ragazza si ritirò, sorpresa della sua condizione. Portò le mani avanti, quasi pronto a scusarsi. N-Non lo so! Però da quando mi sono risvegliato, ho scoperto di poter fare questo, quindi sono un po' mezzo e AHK!! Estrasse solo per un momento il suo braccio, giusto in tempo per mostrare alla rossa quanto fosse fiero delle sue abilità spettrali, prima di essere colpito da un freddo così acuto che lo costrinse a ritirare il suo spirito. Parte di quel freddo sembrava esserglisi appiccicata addosso. Haaa! No-on mi ero reso conto di quanto facesse fre-fresco qui. Si strofinò le braccia, cercando il calore che forse solo il suo corpo vivo poteva creare.

    L'emozione crebbe quando Keiko sembrò riconoscerlo, sviando però in fretta quell'idea. Mugolò deluso, toccandosi i capelli un po' confuso. Travestimento? Non li ho dipinti stamattina... Oh, sì, prima di tornare di nuovo nell'aldilà in effetti erano bianchi. Poi un... non so bene cosa fosse, sembrava una specie di demone bianco. E' stato lui a farmi uscire, e da quel momento mi sono diventati rossi. Era troppo curioso, voleva saperne di più di questa figura misteriosa a cui forse somigliava. Per favore, parlami di questa persona! Se anche non fossi io, avresti un altro alleato per ritrovarlo!

    Più le parlava della Strega, meno gli piaceva. Venne leggermente distratto dalla confessione dell'Uzumaki, osservandola dispiaciuto. Oh? Tradito la famiglia? Aveva uno sguardo deluso, ma non per colpevolizzare Keiko. Il... Il nostro clan è tanto brutto? Ormai la giovane aveva sicuramente capito che si sarebbe dovuta preparare allo tsunami di domande che Youkai aveva sull'argomento. Non aveva idea di come fosse realmente, era eccitato all'idea di farvi parte, ma gran parte di quella felicità era data dal sapere di appartenere a qualcosa. Lega delle me- Si tappò la bocca subito dopo. Non aveva però finito con le domande. Perchè mezze? Cosa gli manca? Bisbigliò, curioso. La curiosità però avrebbe presto lasciato posto al disgusto.

    Aggrottò la fronte quando gli parlò di come la Strega traeva energia dalle anime catturate, terribilmente infastidito. Questo... non è giusto. In un primo momento poteva sembrare che il rosso si riferisse al dispiacere nel sapere la triste fine di quelle anime... Ma avrebbe presto corretto il tiro. No, intendo... Non è il corretto... ciclo che dovrebbero subire le anime. Non è come quello che ho visto dalla signora Morte, e poi... E poi non mi torna. Quello che sta facendo sembra più quello che farebbe... un demone. E non parlava dei demoni che abitavano la terra, ma di presenze dell'aldilà, esseri che interferivano con il normale flusso. Ne parlerò con la signora Morte. Non è giusto che creature del genere possano scegliere per il destino altrui. La giovane però sembrava ormai arresa, nonostante parlasse del suo destino con una tristezza tale da inondare il cuore stesso di Youkai con la stessa emozione. Non avrebbe pianto. Comprendeva il dolore della ragazza, eppure la sua espressione era decisa e sicura di sè. No. Non avrebbe accettato obiezioni. Non ti lascerò qui. Tutti meritano di trovare la pace nell'aldilà. Non importa cos'è successo quando erano in vita.

    Sapeva bene che la Strega lo stava fissando. E sapeva altrettanto bene che probabilmente non sarebbe stata contenta di vedere cosa stava per fare. Per questo si voltò verso di lei, con sguardo deciso, in segno di sfida. E poi riportò l'attenzione verso l'enorme catena che tratteneva la donna. Sospirò profondamente. Non gli sarebbe piaciuto per niente, ma sapeva di doverlo fare. Mentalmente, avrebbe pensato rapidamente alla strategia da applicare, prima di lanciarsi nell'impresa. Non penso che questo ti farà male. Se dovesse farlo, per favore cerca di resistere. E se non riesci, stringimi il braccio e mi fermerò. Inspirò profondamente. E poi, cercando di essere rapido, avrebbe estratto il suo spirito, venendo immediatamente colpito da quel freddo glaciale. [TB] Strinse i denti, iniziando a sudare freddo per il dolore. Doveva resistere a tutti i costi. Entrambe le braccia spirituali si mossero verso la catena, prendendo uno degli anelli e tirandolo con forza, cercando di spezzarlo. [SAI+II] Mentre tirava con tutta la forza che poteva, cercò di assorbirne il suo potere, sia per rinvigorirsi che per cercare di indebolire la catena. [Assorbimento] Ogni tacca di Concentrazione in più nell'azione di presa o nel tocco rispetto la Resistenza avversaria permette di assorbire ½ Basso. Il dolore gli rendeva difficile pensare con lucidità, e doveva confidare sulla strategia che aveva pensato in precedenza. La tentazione di ritirare lo spirito era forte, ma non poteva permetterselo. Più rapidamente riusciva a distruggere quella catena, meno avrebbe dovuto subire quel dolore pungente, non dissimile a un centinaio di aghi che lo pungevano in contemporanea. Se tirare non avesse funzionato, avrebbe invece provato a schiacciare un diverso anello, nel tentativo di farlo aprire su se stesso, così da spezzare la catena. [SAIII]

    Lui stesso non era certo di avere la forza sufficienza da spezzare una simile punizione. Certo, non molti lì dentro potevano vantare abilità simili alle sue. Chiunque avesse intrappolato la giovane Uzumaki, aveva sicuramente diverse altre anime in ostaggio, forse tenute con le stesse catene, rendendo così le singole più deboli. O almeno così sperava. Non appena fosse riuscito a spezzarle, o se il suo primo tentativo fosse fallito, avrebbe temporaneamente ritirato le braccia, crollando a terra seduto, strofinandosi con nervosismo le braccia in un disperato tentativo di scaldarsi. Haa... Hey, tu sei tutta spirito! Non lo senti questo gelo terribile??

    Chakra: 57/60
    Vitalità: 15/16
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 575
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Marchingegno ad Olio × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 5
    • Torce Infiammabili × 1
    • Bo × 1
    • Accendino × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Wakizashi × 1
    • Rotolo da Richiamo × 3
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Balestra a una Mano × 1
    • Cartabomba I × 2
    • Proiettili Pesanti × 8
    • Marchio del Vuoto × 1

    Note
    Ts turno 1, Incalzare spirituale +2 Concntr
     
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    La Strega Sibillina


    V







    Osservò la Strega ronzargli intorno, non ne era esattamente infastidito ma non era di certo tra le cose più piacevoli che ci fossero, se non altro per l’apparenza della donna, decisamente troppo vicina a quella di un cadavere e decisamente troppo inquietante nelle movenze, come il sorriso che gli avrebbe rivolto di lì a poco, così sinistro da far sfiorare lo zero assoluto al suo midollo spinale.

    Non credo che gli unici otesi buoni si ridurranno ad essere il pasto di qualcuno.
    Comunque non ti ho chiesto chi sei perché mi sembra che qui sotto il nome dica poco e nulla su una persona, infatti il tuo nome non mi dice nulla, ma non prenderlo come un insulto.
    Ben più importante, come hai detto tu, è ciò che è successo dopo la tua morte… è da quel momento che sei Sadako oppure non sei mai cambiata?


    Si rilassò leggermente vedendola ancheggiare lontana da lui, nonostante la cosa lo disturbò non poco, era strano osservarla muoversi, sembrava in tutto e per tutto una presenza fisica, ma era come se i suoi movimenti fossero gestiti da un marionettista ubriaco.
    Nonostante tutto non calcò la mano sull’assenza di una risposta precisa riguardo all’altra presenza, anche se non era vero volle mostrare di essersi accontentato di quei vaghi riferimenti, evidentemente c’era qualche tipo di connessione tra il corpo fisico e quell’ombra, magari qualcosa di simile alla tecnica del clan Nara, concettualmente quantomeno, dopotutto quando chiese di lei all’Anima questa gli indicò l’intero circondario, era quindi probabile che fosse lei stessa la presenza che sentiva. Quel leggero calo di tensione gli permise anche di fare un po' d’ordine tra i suoi pensieri e dubitare ulteriormente delle parole della donna. Gli aveva detto che nessuno le sfuggiva, eppure aveva anche ammesso che era alla ricerca di qualcuno visto che trovandosi Raizen davanti aveva detto che non cercava lui e pareva non fossero neanche Youkai o Murasaki, il primo sembrava rientrasse nelle fortuite occasioni che sovente il destino le offriva, mentre della seconda non aveva minimamente parlato, per contrapposizione quindi mancava qualcuno all'appello delle Strega. La sequenza di eventi convinceva poco l'Hokage, la Strega dicendo che non cercava lui aveva infatti mostrato di non aspettare la manna dal cielo bensì di star attuando una ricerca attiva, o quantomeno vi partecipava. Quel tentativo però, forse stimolato da una precisa presenza, aveva pescato un po' a caso nel ristretto punto in cui si era stretto il gruppetto in superficie, senza troppa precisione.
    Ma alla ricerca di cosa?
    Hebiko o Febh rispondevano a questa domanda, visto che erano gli unici assenti lì era presupponibile che pur avendo attirato le loro attenzioni per qualche motivo a lui sconosciuto fossero stati spediti chissà dove e perchè, ma cosa avevano loro di così particolare?
    Magari la strega mentiva riguardo il non sapere che quello non fosse un trio ma un quintetto, questo però non cambiava le carte in tavola, loro cercavano persone, probabilmente simili a loro visto che vedeva la Volpe come un entità che non apparteneva ad una data fazione in cui lei si trovava e che riuniva elementi che si somigliavano in un preciso aspetto, supponendo quindi che il loro tentativo non fosse quello di prendere la volpe data la mancanza di interesse verso di essa e che non fosse un tentativo del tutto casuale, a chi puntavano?
    Chi tra loro condivideva qualcosa con la volpe e la strega?
    Un rapido sguardo al suo mondo interiore, come se cercasse una conferma mentre rifletteva, gli ricordò che la volpe affermò di essere un frammento, ed Hebiko aveva un frammento dentro di sé, la strega era forse una parte di qualcosa?
    La osservò per alcuni secondi: cosa poteva accomunare tre individui così diversi tra loro se non quello?
    Spiegava anche la sua presenza lì visto che il suo passaggio poteva essere stato mediato dalla volpe, poteva anche esserci una sorta di risposta per Youkai, attratto lì come lui per via di una spiacevole concomitanza di fattori data dalle sue abilità, ma Febh e Murasaki?
    Non sapeva darsi una risposta, ma era certo che se cercavano Hebiko o eventualmente Febh lui doveva arrivarci prima, e visto l’interesse per Youkai non sarebbe stato male portarsi dietro pure lui.
    Forse poteva fare una connessione, non sarebbe stato facile vedere se quel fantoccio mentiva, ma avrebbe provato a guardarla con quanta più attenzione possibile durante la risposta alla domanda.

    In tutto questo però non capisco cosa io ci faccia qui, è possibile che il legame con la volpe mi abbia tirato qui sotto indebolendo la divisione tra i due mondi?
    È la prima cosa di cui mi sono accorto al mio arrivo.
    Chi potrebbe volermi qui?
    Non penso, nonostante la mia particolarità che una cosa simile possa arrivare a farmi varcare la soglia dal nulla.


    Un dubbio che espresse con leggerezza prima di cambiare argomento, ragione per la quale si pose anche il dubbio su chi lo voleva lì sotto, non farlo avrebbe significato che già aveva una propria idea e non aveva intenzione di rivelare le sue carte.

    Quindi ci sono altri regni, immagino siate divisi per peccati ed anche che sia tu a mantenere tutto stabile qui per punire le anime, la volpe mi diceva che da dove viene le cose erano diverse, comprendo che le anime siano una piccola fonte di disturbo ma la mia mente è più salda sia della loro che di quella di un comune ninja, come fai?

    Gli venne anche spiegato come le cose erano ordinate li sotto, con Amesoko ben distante dalle disavventure delle anime ma parecchio più concentrato sui flussi di ingresso ed uscita da quel luogo, singolare come pensiero: possibile che non gli interessasse lo sfruttamento di quelle anime?
    Consumare un'anima dopotutto era un po' come toglierla dal gioco di equilibri sul quale quel mondo si basava, trovava strano che questo non potesse creare scompensi.

    Mi sembra strano, perché ribellarvi, che senso ha inseguire il potere qui sotto?
    Senza contare che a questo punto dovreste fare fronte unito con gli Uzumaki, no?
    Tu ti occupi delle anime e magari il tuo regno si amplia pure… ma resteranno sempre morti, coscienze evanescenti che mai potranno portarti alcunché visto che qui nulla ha valore, ti sostentano ma per quale scopo? E oltre questo cosa mai potresti riceverne?
    E poi questo non adirerebbe Amesoko?
    Consumare un anima è un po' come cancellarla dal flusso.
    Certo sempre che a farti ribellare non sia stata l’invidia, allora comprendo che la rivalsa possa dare significato anche a questa landa desolata.
    Ammenochè tu non abbia un modo certo per uscire da qui e sfruttare ciò che queste anime nascondono.


    Una leggera provocazione, accompagnata da un sorriso tutto sommato Innocente[Recitazione]

    Direi di si, spiegami un po' come poterlo far… aspetta, per poco non dimenticavo di essere fortuitamente finito in un luogo dalle infinite possibilità.
    Il tuo nome in realtà qualcosa mi dice, o meglio mi ricorda.


    E si poteva vedere che quelle parole avevano timore d’esser pronunciate.

    Mi ricorda Sanako, conosci qualcuna con questo nome?
    Veniva da Kumo.
    Posso trovarla?


    Nei suoi occhi una luce di reale speranza.


    [...]

    La Muta guardò Hebiko, o quantomeno restò puntata verso di lei.

    Vivi?
    È un vantaggio? Per voi?
    Vedendola da questa parte mi sembra che siate gli unici a poter perdere qualcosa... in alcune situazioni stare sul fondo permette di avere la prospettiva più comoda e la più vantaggiosa.
    Ma io sono, ero, solo un serpente.


    All'ennesimo insulto, ancora entro il limite della sopportazione alzò la povera coda martoriata, come se fosse un indice a puntualizzare.

    Convenienza, non lobotomizzazione, ma immagino che per te sia più semplice pensare ad un qualche meccanismo di asservimento piuttosto che ad una collaborazione.
    Un lavoro finissimo.


    Tuttavia per quanto la minaccia di Hebiko fosse vuota fu sufficiente a far scattare una sorta di meccanismo di difesa e nel fu rettile qualcosa mutò, la sua anima si era come espansa, forse Hebiko aveva toccato un punto sensibile ed era certa, oltre ogni ragionevole dubbio, che per un istante un cobra traslucido grande almeno quanto il Manda che aveva ucciso tempo prima, spalancò la bocca verso di lei caricandola pronto a trafiggerla con denti sufficientemente grandi da impalarla.
    Febh però non si accorse di nulla, solamente lei sembrò essere partecipe dell’evento.
    L’amministratore infatti era intento a parlare con la sua ombra ma le sue minacce ottennero in risposta solo due luminosi occhi gialli, uno sguardo di sfida forse, ma niente di più, anche cercare un colpo ben assestato tra i due non avrebbe portato che ad un gran polverone.
    Se non altro i due infine accettarono e la muta si fece nuovamente cortese lasciando che si calassero per primi nella botola.

    E quindi l’aver firmato il contratto ti basta a farti chiamare cavaliere?
    Altisonante.
    Ma è pur sempre vero che a non tutti i cavalieri importa del loro cavallo fino a quando questo tira dritto.


    Era un sospiro quello che sentirono?
    O forse un sibilo?

    Sono due grossi clan per quello che ne sai TU, ne hai appena visto un’altra ed in un luogo decisamente isolato.
    Sei poco meno di un bambino tra due penne che stanno per calare su un foglio di divorzio… mio dio, ancora ricordo quei tristi romanzi di cui ciarlava sempre Kabuto.
    Comunque, a prescindere se vuoi fare un buon lavoro non devi sicuramente essere tu il ponte, dovresti costruirlo semmai.
    Ma questi non sono affari miei.
    Posso però dirti, visto che la parola non conta niente da queste parti, che quella non è la prima lucertola che puoi trovare qui sotto, ce ne sono tante certo ma lei è SasSsaluga la convocano per poche ragioni, quando hanno fretta, quando la preda è problematica oppure quando ai piani alti vogliono che le cose vengano fatte davvero per bene e in una certa maniera.


    Ma Febh sapeva chi si trovava ai piani alti in quel luogo?
    Che ricordasse o meno le parole di Raizen la muta aveva preso la palla al balzo per non rispondere alla domanda e portare l’attenzione del jonin verso altri problemi.
    La botola ed il suo interno non rivelarono niente di particolare, quantomeno non subito. La prima parte della discesa portò i due in un ambiente familiare quanto scarsamente illuminato, la principale fonte di luce era infatti la muta la cui anima conservata al suo interno riusciva a creare luce a sufficienza da illuminare nel raggio di circa cinque metri verso tutte le direzioni.
    Non avrebbero impiegato ne troppo ne tanto ad arrivare a destinazione, appena si fossero domandati per quanto ancora dovessero camminare in quel monotono corridoio ecco che questo si innestò in una sala più grande, niente di troppo pretenzioso in realtà, un piccolo mobile con un urna al centro e con due grossi ceri ai lati che emettevano una curiosa fiamma blu con delle torce alle pareti del medesimo colore. Ricordava quasi una stanza da veglia funebre se non fosse che al suo centro era presente un ambio trono, un monolite di cemento, ed al di sopra sedeva un innocuo vecchio, intento a sfogliare un libro, ma a ben vederlo, era un umano?
    Aveva lunghi capelli bianchi dritti che cadevano sulle spalle, ma la pelle era innaturalmente pallida e squamosa in alcuni punti, la bocca poi si dilungava un po' troppo sulla guancia.

    Oh, sono arrivati gli ospiti vedo.

    Il libro si chiuse con uno schiocco mentre due occhi gialli contornati di porpora riversarono sui due una pressione tale da spezzargli il fiato. Febh conosceva quella pressione ed invero l'avrebbe riconosciuta anche senza utilizzare gli occhi, stranamente però non potè resistergli, eppure lui quel mostro già l’aveva ucciso una volta e infondo infondo voleva vederlo di nuovo per esser certo di aver fatto per bene il suo dovere, perché era oltremodo certo in caso contrario di poter replicare facilmente, quindi perché le sue ginocchia gli suggerivano cautela con così tanta insistenza?
    Ma la sensazione si alleggerì presto, come se quella fosse stata solo una presentazione.

    Grazie Manda-kun

    Il vecchio re si allontanò dai due e senza rispondere si arrotolò attorno alla base del trono, apparentemente senza preoccuparsi del fatto che le sue dimensioni gli facevano a stento cingere l’imponente sedia, al contrario di quelle che possedeva da vivo che gli avrebbero impedito addirittura di entrare nella stanza.

    Vi siete ricordati come arrivare dunque.
    Ciao Hebiko-chan, sei qui per portare qualcosa al papà?


    Probabilmente la Consigliera avrebbe voluto rispondere di no con tutte le sue forze, ma qualcosa dentro la sua testa si incendiò quando Orochimaru le parlò, entrando in risonanza col sigillo maledetto, e di sicuro non sarebbe stato sufficiente a soppiantare la sua volontà, ma non avrebbe potuto rispondere con sincerità in caso avesse negato.

    Sei soddisfatto Yakushi-kun?
    Guarda dove mi hai spedito.


    Disse allargando le mani.

    Ogni volta è la stessa storia, qualcuno crede di avermi ucciso e mi tocca stare a lavorare in questo vecchio laboratorio.

    Già ma quanto era larga quella stanza?
    Appena i due si concessero un rapido guizzo d’occhi dopo le parole della Serpe Bianca si accorsero che chiamarla stanza era riduttivo visto che le torce non erano appese propriamente alle pareti ma a delle colonne dietro le quali non era difficile vedere quanto proibita potesse essere la ricerca di Orochimaru: niente elementi biologici ma l'accuratezza degli studi sul cervello rendevano alcuni disegni difficili da guardare.

    Fortunatamente riesco a portarmi i compiti da fare anche a casa.
    Quel libro inizia a diventare pesante e tirarne le somme è faticoso, far fruttare i dati di un intera vita non è mai semplice, il trapasso è un evento estremamente tedioso biologicamente parlando.
    Non so perché ma il cervello si concentra sul passato ed il presente diventa inafferrabile.


    Il loro sguardo inizialmente certo non si era soffermato sul libro, ma perché adesso sembrava avere uno spessore così anormale?

    Ma le mie passioni tendono sempre a prendere il sopravvento, voi perché siete qui?
    O meglio, come mai siete qui, tu in particolar modo Yakushi, Hebiko-chan tutto sommato non è una sorpresa… ma tu… non mi aspettavo ne di vederti così presto ne da queste parti sinceramente, mi sono impegnato a creare e isolare questo piccolo angolo di tranquillità.
    Spero non sia perché avete letto quella ridicola pergamena iniziando a clonare qualche scarto otese… o non avete ancora capito quale era il suo fine ultimo?


    Si sarebbe alzato per procedere verso i due, o almeno così pareva volesse fare, ma invece, conquistata la nuova visuale si sarebbe nuovamente seduto, sorridendo.

    E li con voi chi avete portato?
    Ricordo i tuoi primitivi rettili Yakushi, ma non credo tu abbia imparato a far crescere la coda alla tua ombra.


    Era evidente che in quell’imprevisto qualcosa sfuggisse anche a lui, ma al contempo era sufficientemente a suo agio da far intuire che qualcosa andava esattamente come programmato.



    /EDIT/: ho sbagliato il numeretto del post =_=/

    Edited by F e n i x - 28/11/2020, 17:49
     
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    Sai com’é, ancora non ho imparato ad acchiappare le ombre!! Hebiko rispose a tono, allargando le braccia con fare teatrale. In certi momenti era difficile capire realmente il loro legame, senza considerare le urla che invadevano costantemente i loro uffici, soprattutto quando il Mikawa era assente. Praticamente sempre, insomma. Eppure, come appena dimostrato, entrambi erano sempre pronti a coprire la spalla dell’altro, senza esitazione. In quella situazione si sarebbero dimostrati a vicenda quanto era forte quel legame, e forse proprio ciò gli avrebbe permesso di ritrovare la via di casa.

    Il ciarlare sulle lucertole era una argomento a lei alieno. La sua unica preoccupazione nei loro confronti era quella di riempire il suo libriccino con le foto di Ssalar in costumini a tema, e che la grossa lucertola di fuoco non la divorasse. Sentirlo parlare di Kabuto però la risvegliò: Quel Kabuto?? Pellaccia, quanti anni porti sulle spalle?

    Entrambi si distrassero, ognuno a parlare con la propria “evocazione”. Hebiko arricciò il naso, infastidita dalla verità del serpente, rispondendo unicamente con uno sbuffetto stizzito. Tsk! Come sei modesto. Non voleva nemmeno pensare all’enorme svantaggio che avevano in quel posto. Un luogo che non seguiva le normali regole terrene. Potevano credere di aver vinto e finire invece intrappolati in quel luogo, in un mondo creato apposta per loro, lasciando che le loro anime inconsapevoli vi vagassero per l’eternitá. Nemmeno il discorso sulla convenienza la convinse, portandola ad incrociare le braccia e fissare la pelle incredula. Ah, convenienza, certo. Il rinunciare alla propria libertà in cambio di... cosa, potergli portare il the del pomeriggio?

    La biscia non sembrava aver preso bene la sua velata minaccia, decisamente troppo poco seria visto l’ambiente dove si trovavano. Eppure si sentì in dovere di mostrarle qualcosa di più di un terrificante genjutsu. Qualcosa che poteva essere paragonabile alla sua reale essenza, ora dispersa, e tutto ciò che rimaneva era una pelle troppo fragile. L’ondata spirituale che la avvolse la fece sussultare, forzandola ad armarsi del suo fedele coltello, puntandolo di fronte a lei. Ma la serpe di chakra svaní così com’era apparsa, lasciando solamente un forte batticuore alla Vipera. Ansimando un paio di volte, si voltò verso la pelle, con sguardo sorpreso e confuso. Che cosa sei tu... Una domanda vagamente retorica, che non trovò risposta.

    Febh accettò l’unica via disponibile, mettendo in chiaro le cose contro il maggiordomo. Hebiko, invece di farsi spaventare da quell’aura, si caricò a sua volta. Se anche avessero dovuto seguire una strada preimpostata, avrebbero ben presto fatto capire alla vecchia Serpe chi realmente si trovava davanti.


    La tensione salí rapidamente. L’idea di non sapere dove fosse finito Raizen non faceva che peggiorare le cose. Febh. Bisbigliò. Pensi che possano averli presi in ostaggio? Aveva già una mezza idea su cosa avrebbe potuto risponderle, e con un bisbiglío più deciso avrebbe fatto capire la sua posizione in merito. NON lasceremo Raizen nelle mani di quel verme!! Febh aveva sicuramente capito il tipo di relazione che i due avevano... Forse. Probabilmente per colpa di anni di relazioni fittizie tra telenovela e convinzioni personali, ancora non gli era del tutto chiaro. E ad Hebiko imbarazzava troppo spiegargli il tutto in modo più comprensibile.

    Quel teatrino l’avrebbe forse aiutata ad allentare la tensione. Il viaggio, a meno che Febh non avesse espresso una volontà più forte della donna, sarebbe durato più del previsto. Hebiko continuava a ritardare mentalmente il loro arrivo, complice la forte volontà di non volersi trovare in quella situazione, di non voler accettare di essere davvero ad un passo da Lui. Ma, presto o tardi, la tensione si sarebbe fatta così violenta da farla esplodere, implorando che quella tortura finisse. Insomma, quanto ci vuole?! E come se avesse usato la giusta chiave, una sala si aprí di fronte a loro. Ed entrambi sapevano benissimo chi li stava aspettando.

    Il suo aspetto era diverso da come lo vide nel frammento la prima volta, e da come lo ricordava la storia. Decrepito non era la parola giusta per descriverlo, ma quel mix di pallore e segni serpentini lo facevano apparire molto più vecchio di quanto chiunque fosse abituato a vederlo. Era forse possibile che l’aldilá fosse riuscito nell’impossibile impresa di invecchiarlo? L si pietrificò. Forse non era facile prevedere quella reazione. Trovarsi davanti quello che era il suo vero genitore, il suo “creatore”, per meglio dire. Colui che aveva i meriti e le risposte su tutta la sua infanzia. Sul motivo della sua creazione. L’unico che custodiva la verità che tanto temeva: era realmente solo uno dei tanti cloni? Un mero strumento di ricerca, o di sopravvivenza? E se così non fosse stato, se la sua nascita fosse stato un evento differente, avesse avuto un significato più profondo... avrebbe cambiato il modo di vedere suo padre?

    Il trucchetto da lui utilizzato non ebbe effetto sulla Vipera. O meglio: non serviva. Provava già quella sensazione, sentiva già di essere finita nelle fauci di qualcosa di troppo grosso da cui poter scappare. Il suo trucco fu solo un brivido in più da aggiungere a quella fastidiosa sensazione. Riusciva comunque a mantenere uno sguardo irritato, che nonostante non nascondesse la paura, mostrava chiaramente la sua volontà. Non gli aveva ceduto il proprio corpo una volta, non avrebbe ceduto la sua vita ora. Anche Febh, seppur solo per qualche istante, sembrava fosse preda di quell'influenza.

    Manda fu una breve distrazione. Nel sentire quel nome, Hebiko spalancò la bocca, decisamente colta alla sprovvista. Manda!? Lo indicò con enfasi. Ti ho ucciso io! Sussultò, cercando di ricomporre la frase, non le era uscita come previsto. Tu mi hai chiesto di farlo! Per colpa di come LUI ti aveva ridotto! Come puoi continuare a collaborare con un mostro simile?! Non poteva credere a quella scena. Davvero si era ridotto a tanto? Come lui aveva accennato, non era in grado di comprendere che tra i due potesse esserci una collaborazione paritaria. Per quanto l’avesse infastidita, sarebbe ancora stata disponibile a salvarlo. Sempre che Manda volesse sere salvato.

    Orochimaru prese infine il controllo della situazione, salutandoli come fossero vecchi amici ritrovati per un allegro pomeriggio in compagnia. Si sentiva terribilmente inferiore, indietreggiando appena quando l'altro si fece avanti. Nonostante ciò, si ribellò con furia a quel vezzeggiativo, uscito dalla sua bocca: NON prenderti confidenze. Non so quanto tu sappia di me, ma tu per me non sei altro che un parassita. Ringhiò, abbassando leggermente la testa quasi fosse pronta a difendersi. Gli occhi leggermente lucidi non si staccarono da quella figura, tenendo sott'occhio ogni minimo movimento. Era tesa, e non aveva la minima intenzione di abbassare la guardia. Non bastasse, sapeva e temeva il motivo della sua presenza lì sotto. Una cosa, sì. In effetti stavo cercando un posto dove gettare il tuo inutile frammento. Potrebbe farti compagnia mentre marcisci qui sotto per l'eternità. Non importava quanta paura potesse avere, aveva sempre qualcosa da dire. Per quanto non avesse idea di come fare per non donargli più potere di quanto già non ne avesse, avrebbe potuto sfruttare l'occasione per liberarsi del tutto di quello scomodo coccio.

    La tensione di quell'incontro era ampliata da quel luogo senza una reale forma. Mentre i due otesi se ne restavano alla giusta distanza, con la guardia al massimo, intorno a loro la stanza sembrò come espandersi alla mezione del laboratorio, senza un chiaro contorno. Se non avessero capito in fretta le regole di quel posto, per Orochimaru sarebbe stato fin troppo facile chiuderli in trappola. Persino il libro che stava leggendo sembrava essere improvvisamente diventato un'enorme enciclopedia. Hebiko sbattè gli occhi un paio d volte, facendo temporaneamente affidamento sulla guardia di Febh per scrutare i dintorni. Notare come il corridoio nel quale erano arrivati era ancora presente le diede un leggero sollievo. Chissà per quanto sarebbe rimasto lì. Ringhiò una seconda volta, sibilando a denti stretti. Non. Prendere. Confidenze. Non poteva sopportare quel suffisso. Non da lui. Non ho mai avuto intenzione di passare di qui! Tu piuttosto, dovresti rivelarci come hai fatto a trascinarci qui dentro. Possibile che persino nell'aldilà avesse così tanto potere da poter sfruttare il primo portale disponibile per risucchiare le sue prede? Non voleva crederci, e sperava che la sua risposta fosse che quello fosse un caso fortuito. Ma, per quanto non lo avesse mai conosciuto di persona, sapeva bene che non aveva a che fare con una mente comune. Poteva aspettarsi di tutto.

    Alla menzione della pergamena si mostrò più confusa, voltandosi immediatamente verso lo Yakushi in cerca di risposte. Quale pergamena? La sua espressione era confusa e preoccupata. Ricordava solamente qualche accenno in alcuni rapporti, ma sul momento non era in grado di comprendere il motivo di quella menzione. L'innaturale calma della Serpe la rendeva sempre più nervosa ed insicura. Forse passare un'eternità in quella landa lunare desolata non era poi così male. Aveva altri commenti pungenti in serbo, ma si morse la lingua. Non aveva potere in quel momento. Non abbastanza per permettersi ulteriore arroganza. E non aveva nemmeno la certezza. Sembrava un gattino messo all'angolo da un mastino infernale. Cercava unicamente una via di fuga, eppure continuava a soffiare, senza la minima intenzione di dargliela vinta. Forse, se fosse rimasta sufficientemente attenta, sarebbe riuscita a trovare una buona occasione. Ma il rischio era alto, un singolo errore poteva rovinare tutto. Non poteva permettersi il lusso di fare la prima mossa, non ancora.
     
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    Hell ain't a Bad Place


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    Con quel suo sinistro incedere, la Strega sorrise nuovamente. Ami molto parlare. Qui c'è tanto silenzio, non è male. E io sono Sadako. Lo sono sempre stata. Raizen poi pensò, concentrandosi a lungo sulle motivazioni di quell'evento così irregolare che lo aveva precipitato in quell'angolo di inferno (letteralmente), ma quando parlò ottenne solo una scrollata di spalle, anche se sbagliata, dato che le sollevò in tempi diversi, perdendo un pò il senso della questione. Molte cose sono possibili, e i legami tra il mondo dei vivi e quello dei morti sono più di quanto immagini, specie nei punti in cui la separazione è molto debole, forse sei caduto in uno di questi? Ce ne sono tanti, ultimamente. Poi allargò le braccia. Non so chi ti voglia qui, ma la mia offerta rimane valida, no? Ho già chi voglio trattenere qua, tra voi. Venne quindi il momento in cui Raizen questionò le intenzioni della Strega e della sua Lega, così come le motivazioni di Amesoko. Sciocchino. Disse in un vano tentativo di essere carina, mentre provava ad accarezzargli la guancia. Io, te, nessun umano può sperare di interpretare la mente o le intenzioni di un Grande Drago, è ridicolo anche solo provarci. Ma a lui interessa che le anime entrino ed escano. Altri si occupano di punizioni, altri si occupano di interpretare, altri dei legami coi Sogni, altri ancora della resurrezione. Lui è solo colui che supervisiona al flusso, niente di più. Le anime giungono qui con le loro energie, i loro ricordi, la loro essenza. Non sono una divinità, sciocchino. Prosciugo quello che posso e quando ho finito l'anima diventa troppo leggera per restare intrappolata da qualunque cosa e vola via, ormai poco più che un'ombra, e rientra nel circolo della reincarnazione, se è il suo destino. Io intanto ho consumato un lauto pasto e col ghiaccio posso sorbirle lentamente, per tutto il tempo che voglio. Quindi ad Amesoko non importa. Quanto al potere...perchè non dovrei volerlo? Perchè non essere nella morte forte, potente e bellissima come lo sono stata nella vita? E quando saremo abbastanza forti, nulla ci impedirà di muoverci a piacere tra i due mondi. E schiacceremo tutti i regnanti di questo luogo, tutti gli esseri che si ritengono superiori e che ci denigravano. La Lega Eterna sarà sovrana di tutto. E sei ancora in tempo per farne parte. Aveva dimenticato di muovere il corpo con attenzione mentre parlava, e quindi si aggiungeva un certo grado di ridicolo a quel discorso mentre le braccia e le spalle si muovevano come per una danza irregolare o la testa stava china muovendo solo le labbra, peraltro fuori sincrono con le parole. Quel discorso doveva averla eccitata in qualche modo.

    L'ultima domanda di Raizen fu accompagnata da un maggiore controllo, con il corpo che si raddrizzava e trovava nuovamente una postura adeguata. Sunako? Si sarebbe avvicinata con movimenti troppo rapidi per essere umani, quasi carambolandogli addosso ma fermando il suo bel viso a pochissima distanza da quello dell'Hokage. Sei uno dei suoi allora? Quella racchia tutta morale ti ha mandato da me? Ci fu una chiara sensazione di minaccia, come se qualcosa fosse tutto attorno all'Hokage ma lui non potesse percepirla o vederla affatto, e anche la Volpe non ne aveva idea. Siamo alleate ma io lo vedo come mi guarda. Io lo so che non le piaccio. Quando avremo il potere stai pur certo che la pugnalerò alle spalle. Diglielo pure. La Santa non mi fa affatto paura. E il suo Regno diverrà una nuova tomba di ghiaccio per le mie anime!

    Non molto distante, quasi in contemporanea, Kirie sembrava divenire più concreta a ogni parola, a ogni respiro, come se interagire con altri aumentasse la sua definizione e la sua coscienza di sè. Era forse una delle regole di quel luogo? Gli Uzumaki Ribelli sono coloro che hanno rifiutato il patto con Amesoko e che non risiedono nel Tempio dei Sussurri...o che ne sono usciti dopo aver inizialmente dato la loro parola, come me. Non è un luogo malvagio nè oscuro...ma non volevo farne parte. Avrebbe però rifiutato di fornire ulteriori spiegazioni sul Tempio, dicendo che una volta uscita, la sua memoria dello stesso era alterata e solo quella sensazione di non voler partecipare era rimasta. Quando poi il discorso si focalizzò sulla Strega che parlava con Raizen, Kirie sembrò perplessa. Persona? La vedi come una donna? Forse nasconde il suo vero aspetto agli occhi dei vivi... In effetti se Youkai avesse estratto gli occhi del suo spirito, pur subendo l'agghiacciante effetto di quell'ambiente, avrebbe scorto ciò che si celava dietro l'aspetto femminile della Strega: una sorta di spettro adunco parzialmente coperto da veli che parevano fumo solido e che si immergevano nel terreno, suggerendo che quella parte emerse dalle braccia mostruose era solo una piccola parte del tutto che stava invece sommerso. Ed era a un passo da Raizen, che si comportava come se nulla fosse.

    Per la Uzumaki quello però era il normale aspetto della regnante di quel luogo e non ne sembrò turbata. Gli anni? Ciò che era prima della mia morte è molto confuso...ma mia sorella maggiore si era sposata da poco con Hashirama Senju, di questo sono abbastanza sicura. E' passato molto tempo? Qui non ha grande significato. Disse, battendo le palpebre metodicamente. Sono morta durante la guerra mondiale. Una battaglia. Come molti altri. Mi uccise una donna del clan Yakushi con un jutsu simile a un drago elettrico. Ci fu poi quel breve contatto e la reazione di Youkai al freddo di quel luogo, anche se la ragazza guardò la mano spettrale come se la vedesse per la prima volta, o la vedesse diversa da come appariva a Youkai. Un braccio completamente nero e con i miasmi dell'oltretomba...non dissimile dalla Strega. Quello non è un potere Uzumaki...sei forse una nuova forma di tortura che lei ha ideato per me? Avrebbe detto, arretrando con un nuovo brivido di emozione nello sguardo: la paura.

    Se fosse riuscita a calmarla, e ritrarre il braccio sarebbe stato sufficiente, lei si sarebbe mostrata disposta a parlare. Anche una nuova tortura in fondo era meglio del tedio immobile di un'impiccagione eterna in mezzo a quel freddo. Non conosco entità che consentano di uscire da questo luogo, ma so di una creatura interamente bianca che una volta venne in queste terre: il cavaliere della Santa. Anche lei una della Lega delle Mezze Persone. Queste le sue parole prima che Youkai la incalzasse chiedendo informazioni sulla persona con cui lo aveva confuso. Il leader dei Ribelli. Si oppose per prima ad Amesoko uscendo dal Tempio...era molto carismatica e molti la seguirono, ma non puoi essere tu. Era una Uzumaki molto atipica...quando ancora era in vita non era affatto benvoluta dal clan e venne cancellata dai registri della famiglia, considerata pazza perchè diceva di ricordare le sue vite precedenti...e causò anche dei problemi. Ma in questo mondo aiutò molti a mantenere la loro integrità e soprattutto era presente nel Tempio, quindi Amesoko la considerava una Uzumaki a tutti gli effetti. Tu però sei un maschio, quindi non puoi avere a che fare con lei. In ogni caso non aveva pareri da fornire sul Clan Uzumaki, nè conforto da offrire a Youkai su di esso: era morta in fondo. Ma qualcosa sulle Mezze Persone lo aveva da dire. Sono coloro che sono morti senza avere un'anima completa, o comunque con qualche interferenza innaturale, in genere nata da jutsu proibiti. Molti non immaginano le conseguenze sull'anima di molte tecniche e il risultato può essere che alla morte non ci sia posto per loro qui. Spesso restavano a vagare, respinte da questo luogo ma senza poter andare altrove, altri riuscivano a ottenere un minimo di controllo, ma durava poco. La loro natura irregolare spesso dava loro forme mostruose, come la Strega, ma altri sembrano normali anime umane. Da quando hanno iniziato a unirsi, guidate dai due leader della Lega, stanno ottenendo sempre maggiore potere, hanno imparato a organizzarsi. La Strega aveva un piccolo regno e pare compisse dei rituali per chi chiedeva a volte, ma ora è tutto molto più grande. E quindi parlò del controllo della strega, mostrando la Catena e il suo significato.

    In quel momento Raizen stava venendo affrontato sul tema di Sunako, la Santa, quando Youkai prese una rapida decisione (e da quella distanza a meno di avere gli occhi estratti non avrebbe certo visto le braccia scheletriche che stavano tutto intorno al suo capo), fregandosene di avere gli occhi della Strega addosso e scegliendo di rompere le regole di quel luogo attaccando la catena. Cosa stai pensando di fare? Kirie aveva detto che i residui del suo chakra erano ciò che formava la catena, e la sua tecnica speciale era in grado di assorbire il chakra con un semplice tocco del suo corpo spirituale...sebbene questo avrebbe richiesto un'esposizione prolungata al gelo terrificante che ogni anima (Kirie inclusa) provava continuamente in quel luogo. Dilaniato dalla gelida ustione, ebbe comunque la determinazione di mantenere il contatto, stringendo i denti mentre strappava filamenti di chakra da quel costrutto che, dopo pochi istanti, cedette rapidamente con un forte rumore metallico! Certo era costatoHai subito 4 Leggere alla vitalità, le braccia reali sono Intorpidite per 2 round, ma il vincolo si era rotto e il moncone di catena venne rapidamente risucchiato nell'anima di Kirie, che sgranò gli occhi portando le mani davanti alla bocca. Ma cosa hai fatto? Mi hai...tu...Grazie! Ma...

    KIIIIIIIIIIIIIIIHHHHHHH!!!!

    Uno stridìo feroce avrebbe invaso quel regno crepando le pareti di ghiaccio e il terreno su cui camminavano. La Strega aveva emesso quel suono terrificante abbandonando Raizen e gettandosi a tutta velocità verso youkai, seguita dall'ombra sotto il ghiaccio troppo grande per la sua esile figura. Vista la brevissima distanza Raizen avrebbe forse sofferto un pò di stordimento [Nota]Si estende con Concentrazione Nera+12 tacche, ma sei a pochi centimetri dalla sua bocca.
    Causa Assordato per 3 slot azione e Stordimento per 2 round.
    mentre la donna caricava Youkai con le braccia tese e le unghie che erano cresciute fino a essere artigli [Azione]Percorre la distanza con Velocità Nera+12 tacche.
    Azione Rapida per l'allontanamento.
    Con uno Slot Azione percorre 50 metri.
    . COME OSI LIBERARE UN PECCATORE? SOFFRIRAI, MISERABILE! NESSUNO SFUGGE AL GIUDIZIO DELLA STREGA! Era molto distante ma quando arrivò su Youkai e Kirie cercò con il braccio destro, che si allungò di quasi sei metri per cercare di trapassare il giovane ninja di Konoha...ma gli artigli si sarebbero fermati a pochi millimetri dal cuore di Youkai, bloccati da una catena di chakra dorato ardente che era emersa dal palmo teso di Kirie stessa. Non gli farai del male! Allora lo farò a TE! Replicò con voce stentorea la Strega, estendendo la sinistra nel tentativo di decapitare l'anima della Uzumaki [Azione]Velocità Viola+2 tacche, Forza Nera, l'arto si allunga di 6 metri. Potenza 50! Cosa poteva fare Youkai? E Raizen?

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    . 6 .

    [Other Side]
    Febh diede diversi pestoni tra gli occhi della lucertola che si era annidata nella sua ombra, senza però ottenere significativi risultati. Per una frazione di secondo considerò l'idea di evocare altre lucertole e far far loro i bisogni sull'ombra, ma non voleva esporle al regno dell'oltretomba, quindi si trattenne. Bada, rettile. Non mi piaci affatto. disse, relegandolo lontano dalla sua attenzione principale, ma ora prestando occhiate di quando in quanto alla sua ombra. Se solo ci fosse quel cretino di Shika o anche quel criminale di Yashimata ti farei tirare fuori a forza. Prima di riempirli di botte, sia chiaro. Lucertole d'ombra! Bah! All'inferno perdipiù! Poteva essere una lucertola zombie e invece no, è una lucertola che si nasconde...che cosa ridicola! La lamentela era come sempre il suo punto di forza, e quando iniziò a scendere per la botola sentì il forte bisogno di prendere la Muta e farne coriandoli per le feste. Due cose, lenzuolo. Primo, io posso anche decidere di chiamarmi "Immenso Supremo Dominatore dei Viventi" e tu non avresti voce in capitolo al riguardo, se non per implorare pietà. Secondo, le mie lucertole non hanno MAI tirato dritto. Il contratto lo ho firmato perchè LORO me lo hanno chiesto e io sono stato magnanimo. L'arroganza, ricordiamo, per Febh era un motivo di vanto, purchè non la usassero altri in sua presenza. Ma le parole successive della Muta lo fecero irritare. Già in passato aveva udito Ssalaard parlare ai draghi del Bue come se ci fosse qualcosa di passato...e il Bue aveva almeno quattro clan di biscioni volanti con cui avere a che fare. Quindi poteva esserci qualcosa di vero in ciò che diceva il lenzuolo. Ssaluga, dici? Gettò uno sguardo di sbieco all'ombra una volta raggiunto il suolo. Beh, se ti azzardi a far uscire anche solo la punta della coda stai sicuro che ti tiro fuori a forza, geco. E per quanto ne so le lucertole ora non hanno grossi problemi, e io vado a genio sia alle salamandre che a quelle elettriche, così come a quelle velenose che sono divise tra i due gruppi. Quindi se a te non vado a genio pazienza... Si accigliò. Ma chi diavolo sarebbero i pezzi grossi? Quelle specie di canileoni del cretino di Konoha? E tu ti fai comandare a bacchetta da dei botoli? Bella prova per un rettile!

    Tornò poi alla situazione alla mano, guardandosi intorno. Allora...dove siamo? Passiamo dal girare a caso in una foresta a girare a caso in un corridoio? Anche se tecnicamente non si può girare per un corridoio, ma mi avete capito.. Cominciarono a camminare, guidati dalla tenue luce della Muta (sebbene lo Yakushi fosse pronto a far luce con un jutsu in caso di brutte sorprese) e durante lo spostamente Hebiko gli si avvicinò ancora di più, facendo domande le cui risposte sfuggivano al momento alle loro possibilità deduttive. Il Bue? Sei proprio fissata con il tuo compagno...ma se lo conoscessi bene sapresti che è meglio avere un'occlusione intestinale che stare troppo a lungo a contatto con lui, anche se incosciente. Replicò a mezza voce mentre continuavano lungo il passaggio. Ma tu hai capito chi sia a indossare il Lenzuolo? Quasi certamente ci sta portando da qualcuno che ha a che vedere con Orochimaru...o da Orochimaru stesso, visto che lo ho spedito personalmente qui sotto. Le avrebbe picchiettato un dito sulla fronte. Sicura che quello ancora vivo là dentro non stia gongolando o facendo balletti? Ricorda bene chi sei e quanto sei capace di schiacciarlo come un lombrico...da queste parti, se ho capito, la volontà è tutto.

    La loro attesa fu breve: ben presto raggiunsero una stanza illuminata da candele e fiamme azzurre, mentre su un trono pacchiano li attendeva la versione ancor più emaciata di Orochimaru. Ci fu quel nodo allo stomaco che si aveva sempre quando ci si confrontava con lui, persino più forte ora nonostante la debolezza del Sannin rispetto allo Yakushi...e questo lo irritò. Non si inchinò, ma stava per farlo, e dovette serrare i pugni per imporsi di farlo, alimentando ulteriormente la sua irritazione. Il saluto del defunto poi, che attribuì il nome Manda alla Muta, lo fece uscire dai gangheri. Il problema con Febh Yakushi era che quando si arrabbiava, e si arrabbiava davvero, con cognizione di causa, allora non diventava una buffa calamità naturale che spaccava tutto come un cartone animato, no. Diventava il più grande infame che si fosse mai visto. Ed Hebiko accanto a lui, pur spaventata sicuramente dalla situazione, forse per un secondo avrebbe avuto più paura di lui che di Orochimaru. Soddisfatto, vecchio Serpente? Non so...come è stato smettere di respirare? Doloroso? Sentire la vita che ti lasciava nonostante il disperato tentativo di fuga? Sorrise mentre si avvicinava. Solo sapere che hai sofferto come un cane mi renderebbe soddisfatto, sai, vecchio? Ora come ora questo tuo laboratorio ho voglia di conciarlo come il tuo vecchio palazzo. E le tue vecchie cose. Perchè è questo che sei...non è importante che tu sia morto. L'importante è che tu sia rimasto indietro, in modo irreparabile.

    Sei il passato. E puoi solo strisciare verso il presente senza mai raggiungerlo, sognando un futuro che non vedrai mai. Quindi...perchè non mi mostri un pò della tua frustrazione invece di fare questa recita? Avanti, dimmi quanto ti senti impotente, Vecchio e Sorpassato serpente? Non gli diede troppo peso, e anche se notò il libro e la stanza che parevano variare alle sue descrizioni, non sottolineò la cosa, mentre Hebiko cercava di prendere le distanze. Oh, no, Hebiko, no. Stai sbagliando. Quello è un reperto archeologico. Non può prendere confidenze...è morto. Niente più ponti. Niente aria da respirare. Niente. E' solo l'ombra di qualcosa di finito e sepolto, sotto ogni punto di vista.

    Allargò le braccia, facendo qualche passo verso una delle colonne. Quindi...sei un reperto archeologico ma forse puoi essere utile. Hai descritto il libro come grosso ed è diventato grosso. Hai indicato il laboratorio dando a intendere che è grande e attrezzato ed ecco che compaiono appunti e nozioni. La tua mente influenza il mondo circostante, vero? Ma NON sai come mai mi trovo qui e NON sai come mai Ssaluga è nella mia ombra. Quindi non mi hai portato tu qui. Anzi, hai mandato il tuo galoppino a prenderci perchè altrimenti non avresti saputo come fare e come parlarci. Quindi NON sai cosa sta succedendo e come tuo solito, da vecchio arnese malandato, vuoi capire di che si tratta. Si voltò, riavvicinandosi a Hebiko e sedendo a terra. Non disdegnerei una sedia...se un pessimo ospite, Vecchio Serpente. E dato che da me non saprai notizie sul presente, che è qualcosa a cui non puoi arrivare, antico e miserabile come sei...perchè non mi parli del passato e di cosa avresti voluto da noi? Magari saremo magnanimi e te lo concederemo. Come si fa con un vecchio e inutile mendicante. Concluse. non aveva nessuna intenzione di lasciare che Orochimaru conducesse la conversazione.

    Quanto alla domanda di Hebiko si limitò a una scrollata di spalle, come a dire che era un problema irrilevante. In ogni caso lui quella pergamena doppia la aveva distrutta. E non intendeva parlare di lucertole con Orochimaru, se non avesse messo lui qualcosa sul piatto per primo.
     
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    Il Prezzo della Libertà


    VI




    Youkai non ci aveva fatto caso in un primo momento, ma man mano che i due parlavano, più notava dettagli nella ragazza, come la comparsa di alcune lentiggini. Sembrava quasi che più attenzione riceveva, più diventava limpida e definita. Si sarebbe distratto per un po', guardando le altre anime nei dintorni. Che fossero tutti dei dimenticati? Avevano forse bisogno che qualcuno si ricordasse di loro, o desse loro solamente nuove attenzioni, per poter risplendere come un tempo? E perchè allora erano ridotti così? Forse alcuni di loro facevano parte di epoche talmente antiche che nessuno di ancora in vita li ricordava. Era quello il destino dei dimenticati? Diventare macchie del loro passato?

    Non li avrebbe dimenticati, ma aveva altro a cui pensare in quel momento. Kirie raccontò brevemente della sua fuga dal tempio, tralasciando la maggior parte dei dettagli, a suo dire dimenticati. Youkai strinse le labbra, accompagnando le sue parole con uno sguardo compresivo. Non si può certo pretendere di passare un'eternità a disagio. Sorrise, mostrando di volerla mettere a suo agio. Non era il suo scopo quello di giudicarla, c'erano sicuramente entità più adatte in quel luogo. Ma la Strega non gli sembrava una di queste. E la conferma arrivò quando, controvoglia, si costrinse ad estrarre gli occhi spirituali. I suoi occhi rosati si colorarono di un blu intenso, quasi fiammeggiante. Tornarono normali solamente pochi secondi dopo, non solo per il dolore provocato dal freddo ma perchè la visione l'aveva terrorizzato al punto da fargli "chiudere" gli occhi che vedevano quella realtà. Aveva visto abbastanza: quella cosa era un mostro, e il suo Hokage non ne aveva la minima idea. Presto avrebbe dovuto fare qualcosa.

    Spalancò la bocca quando l'altra parlò di sua sorella promessa in sposa niente di meno che ad Hashirama stesso, iniziando a rendersi conto delle tempistiche. Il PRIMO?? Indicò Raizen con il braccio, visibilmente agitato. Lui è il decimo! Non posso crederci, quindi tu hai assistito alla nascita di Konoha?? Dev'essere stato un evento grandioso! Youkai non era troppo ferrato nella storia del suo villaggio, più di una volta aveva dimenticato svariate nozioni e ancora confondeva l'ordine dei Kage se non fissava la montagna, ma le basi le sapeva fin troppo bene. Dopotutto anche il suo clan aveva avuto un ruolo decisamente importante. La notizia lo aveva reso euforico, riempiendo la povera anima di domande relative all'evento, al matrimonio, alla sorella, ogni cosa che gli veniva in mente di quel giorno. Domande probabilmente inutili considerando il poco che Kirie diceva di ricordare. Uuh, sono così invidioso! Doveva essere bello vivere in quel periodo. Ma, come accennato in precedenza, tendeva a perdere i dettagli. Come la prima guerra ninja. Dove la ragazza confessò di essere stata uccisa. ...Ah. Il chunin sbiancò, rendendosi conto dell'errore appena commesso. Certo, forse a lei sarebbe importato poco, ma non potè fare a meno di abbassare lo sguardo, stringendo le spalle e portando le mani al petto. M...Mi dispiace... Mormorò, come fosse colpevole lui stesso. Yakushi era un cognome familiare però. Lo aveva letto più di una volta sui giornali che usava per impacchettare regali o come base per non sporcare il tavolo di tempera. Lì per lì gli sfuggiva il nome...

    NO! L'idea di avere anche solo una cosa in comune con la Strega lo fece ruggire, ritirandosi spaventato. Il freddo e il commento della rossa gli fecero immediatamente ritirare il suo braccio spettrale. Si osservò le mani, senza il coraggio di ritirare fuori lo spirito dopo quella pessima esperienza per entrambi. No no! Sono un vivente! Non ho niente a che fare con quella mostruosità! Non aveva niente... o non voleva averlo. Perchè la rossa lo vedeva in quel modo? La sua anima era stata in qualche modo corrotta da quel mondo? Presto avrebbe avuto la risposta.

    Due nuove entità entrarono a far parte di quel complesso puzzle: il Cavaliere della Santa, una creatura che, dalla scarsa descrizione di Youkai, forse poteva somigliare a chi cercava, ma non sembrava averne gli stessi poteri. Che tipo di creatura? Non ricordava con precisione il demone che lo aveva riportato in vita con una certa brutalità, ma ricordava lucidamente le sue mani. Inoltre, saper riconoscere la creatura lo avrebbe potuto far riavvicinare alla signora Morte. La seconda invece era sicuramente umana, e da come Kirie ne parlava, sembrava l'avesse conosciuta in carne ed ossa. Viveva durante il tuo tempo? Ascoltò la sua storia con crescente emozione. Per quanto fosse deludente il non aver indizi su se stesso, la persona di cui gli stava parlando la Uzumaki sembrava una leggenda. Qualcuno del suo clan che aveva vissuto più di una vita, e nonostante il pessimo trattamento ricevuto dalla sua stessa famiglia, una volta nell'aldilà non si era comunque data pace. Seppur non sapeva ancora se l'idea che la Leader volesse allontanare gli Uzumaki dal loro tempio fosse la cosa giusta o meno, sapere che teneva all'integrità delle anime di quel mondo per Youkai bastava a categorizzarla come una brava persona. Questo aumentava solamente il suo desiderio di visitare il Tempio dei Sussurri. Ed ora dov'è questa persona? Com'è fatta? E qual è il suo nome? Che si sia reincarnata di nuovo?? Dopotutto Kirie sembrava stupita dal suo essere un vivente, e l'aveva collegato a quella persona. Forse abbiamo poteri simili! Beh, i miei credo siano più deboli. Non è che riesco a muovermi autonomamente tra un mondo e l'altro... Ma sarebbe bello poterlo imparare! Ogni notizia sul clan e sulle loro figure di spicco erano notizie a lui care. L'avrebbe trovata, prima o poi.

    La spiegazione sulle mezze persone lo illuminò, agitando il braccio vivente accanto alla kunoichi. A-Aspetta un momento!! Era teso, c'era un briciolo di emozione nella sua voce, dato che quella poteva essere la soluzione per il recupero dei suoi ricordi. Ma allo stesso tempo paura e rifiuto, per far involontariamente parte di individui simili al mostro alle sue spalle. Credo che... Io ho perso la memoria. Mi sono come risvegliato, ma ero morto! Forse... E' possibile che metà della mia anima sia ancora qui sopra!? Quella che contiene le mie memorie! Che fosse il motivo per cui la sua anima appariva così oscura e corrotta? Ansimava, in parte per l'eccitazione, in parte per la tensione provata. Le mani gli tremavano, forse desideroso di ritrovare questa presunta metà più in fretta possibile. Ma Kirie aveva la precedenza. Senza rendersene conto, la donna aveva fatto tanto per lui, e Youkai non poteva certo permettere che un'anima vivesse la sua eternità intrappolata in quella maniera.

    Il tremendo grido di dolore di Youkai coprì il frastuono delle catene spezzate. Rinchiuse nuovamente lo spirito dentro di se, cercando di combatterne il freddo, ma poteva sentirne gli effetti sul suo stesso corpo. Kirie sembrava tanto sorpresa quanto grata del suo gesto, cosa che lo fece sorridere, almeno per un momento. Lo stridio della Strega fu abbastanza inaspettato, ma sufficiente a mettere entrambi sull'attenti (e, involontariamente, allontanarla dall'Hokage). Potendola vedere da lontano, nonostante l'immensa velocità, ebbe a malapena il tempo di portare le braccia di fronte a se, a mo di scudo... Prima che delle catene lucenti la bloccarono. Il giovane chunin, seppur conscio del dolore appena subito, sembrò ritrovare la carica notando come Kirie stessa fosse in vena di combattere, forse per ricambiare il favore. Non avevano molto tempo per organizzarsi. La Strega cambiò immediatamente bersaglio, facendo però l'errore di dichiararlo apertamente. Il rosso strinse i denti, furioso. Estrasse con rapidità il suo braccio sinistro, facendo schiantare lo spirito contro il polso della strega, prima che la mano potesse raggiungere Kirie, pregando che l'impatto fosse sufficiente per deviarlo quanto bastava. [SAI]Concentr: For&Vel Blu+3 La donna sembrava incredibilmente potente, ma era pur sempre in inferiorità numerica.

    Il braccio destro, di carne, più vicino ma più lento, si mosse in contemporanea ma verso la ragazza, a livello dello stomaco, spostandola dall'attacco della strega, cercando di anticiparne l'arco. [SAII] Kirie! Non poteva permettersi il lusso di guardarla, la Strega era troppo veloce per perderla di vista. Non vorrei dovertelo chiedere, ma temo avremo ancora bisogno del tuo aiuto! La giovane si sarebbe probabilmente sentita rinvigorita. L'Hokage purtroppo era ancora lontano. Sfruttando la forza rinnovata, e magari una stretta presa da parte di Kirie, il chunin le rimase vicino, ma allungò il suo braccio spirituale dritto verso il petto della Strega, come lei aveva fatto a lui stesso, con l'intento di strapparle via parte dell'anima. [SAIII]Concentr: For&Vel Blu+3
    Assorbimento Max 3 Bassi
    Signor Raizen! Usi il chakra! Gridò con quanto più fiato aveva in corpo. Non era certo che la strega potesse realmente esser ferita da attacchi fisici, e non voleva sprecare un attacco da parte di un prezioso alleato. Sempre che il Jonin fosse riuscito a sentire il suo avvertimento.


    Chakra: 55½/60
    Vitalità: 11/16
    En. Vitale: 25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 575
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: deviazione
    2: protezione
    3: Assorbimento
    Slot Tecnica
    1: Isp. Bellica
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Marchingegno ad Olio × 1
    • Rotolo da Richiamo × 3
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Cartabomba I × 2
    • Proiettili Pesanti × 8
    • Balestra a una Mano × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 5
    • Torce Infiammabili × 1
    • Bo × 1
    • Accendino × 1
    • Marchio del Vuoto × 1

    Note
    TS turno 2
    Braccia Intorpidite
     
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    Conosci il Tuo Nemico


    VI







    Raizen fece spallucce quando la strega gli disse che amava parlare.

    Me lo dicono in tanti… ma non mi sembra di parlare poi tanto più dei miei interlocutori, amo condividere.

    Quando la strega parlò di come si nutriva fece un cenno con la testa.

    Capisco, avevo dato al nutrimento un accezione più… fisica.
    Nel mondo di sopra o termini un esistenza o non puoi nutrirti… frutti esclusi.


    Rimase in silenzio per il resto della spiegazione, e la piega che prendeva gli piaceva sempre meno, ma non abbandonò la facciata.

    Il mio primo desiderio è uscire da qui, ma se questo fosse compatibile con la Lega… perché no?
    A patto di comprendere con Chi ho a che fare.


    Lui non ci credeva, ma la faccia e il suo tono di voce erano fermi quel tanto che bastava a trasmettere la possibilità di un accordo dietro a quella condizione.
    Certo mano a mano che la discussione andava avanti la recita più grande era quella del suo stomaco che si forzava a non rivoltarsi come un calzino davanti a quegli spasmi che inizialmente aveva sottovalutato, ma la mancanza di simmetria in alcuni gesti era del tutto inusuale, soprattutto quando questi dovevano essere naturali.
    Era incerto se a spaventarlo maggiormente fosse la scarsa conoscenza di quel mondo e di chi lo abitava o della figura che aveva davanti, ma l’unica arma che aveva per ora era farla sbilanciare più del necessario per capire qualcosa in più.

    La conosci?

    Chiese quando quella le fece eco Sembrava decisamente di si, e sembrava anche che tra le due ci fosse una rivalità non da poco.

    No, non sono uno dei suoi, non penso, ti ho detto come sono arrivato qui, se proprio dovevo cadere a questo punto penso sarei caduto da lei.

    Non sapeva quanto la Strega gli avesse creduto ma attorno a lui, la presenza che prima sentiva come indifferente ora si era fatta più ingombrante e sicuramente aggressiva, opprimente. Tuttavia pur guardandosi attorno non vedeva niente che potesse allarmarlo più di quanto i movimenti di quella donna non facevano.

    Io comunque s…!

    Un urlo lancinante gli penetrò le orecchie come una sciabolata, era evidente che qualcosa fosse improvvisamente balzato all’attenzione di quell’essere e non gli aveva fatto per niente piacere, come non ne aveva fatto alle sue orecchie, cosa che sottolineava verso dove fosse realmente focalizzata l’attenzione di quella creatura.
    Quel mondo già silenzioso di suo si ovattò ulteriormente e la testa che gli rimbombava certamente non l’avrebbe aiutato in combattimento, e a quanto pareva ce ne sarebbe stata presto la necessità.
    Esitò ben poco, a malapena il tempo necessario per recuperare l’equilibrio e venire a capo della disabilità che la strega gli aveva appioppato che scattò in avanti al suo inseguimento.

    Veloce.
    Fin troppo.
    Kurama poltrone, dai un po' di sprint e prepara le code.


    In pochi istanti un esplosione di potere invase il corpo di Raizen, poco importava se la volpe era o meno la sua, il chakra arrivava e sapeva sfruttarlo. [ST 1-2-3][Attivazione TS, possessione Incompleta e Perfetta]
    La rapidità e la capacità della strega di allungarsi sulle grosse distanze forse avrebbero permesso alla strega di allontanarsi da gran parte degli shinobi che si fossero lanciati dietro di lei, ma quella volta aveva alle calcagna il jinchuriki sordo sbagliato. La velocità non sarebbe stata facile da eguagliare, ma la distanza grazie alla trasformazione in demone non era un problema per lui [SA 1][velocità +3 da ts +2 da possessione +2 attivazione Volontà Assassina
    Distanza base 39m
    +
    Movimenti del Demone
    Speciale: L'utilizzatore, se attivo Scheletro del Demone o Demone Completo, ottiene dei bonus di movimento in base alla propria bestia codata:
    Kyubi -Può muoversi più rapidamente. La distanza percorsa con uno slot azione è aumentata di una volta e mezzo (x1,5).
    Movimenti del Demone non è cumulabile con altre abilità che danno bonus simili.
    [Da chunin in su]
    Distanza totale 58m]
    non sarebbe comunque arrivato in tempo per aiutare nella difesa, ma avrebbe fatto il possibile per aiutare nell’attacco.
    Non fu possibile per lui ascoltare Youkai vista la sordità, ma fortunatamente il suo stile di combattimento prevedeva sempre e comunque l’utilizzo del chakra, e il demone stesso era chakra condensato, se la strega era veramente sensibile, che Raizen ne fosse consapevole o meno, l’avrebbero scoperto presto.

    HO DETTO…!

    La sua voce era ancora leggermente distorta dall’udito ovattato.

    CHE QUI NON RESTERÀ NESSUNO!

    Spiccò un salto nell’ultima parte della corsa e con la potenza di quell’affermazione abbatté un nodo di code sopra la figura della strega stretto come se formassero un unico maglio [SA 2][Slot azione doppio: potenza totale 100 velocità nera +3 TS +2 volontà assassina +2 possessione +2impasto demoniaco = +9
    Padronanza Dimensionale
    Arte: L’utilizzatore se attiva la "Trasformazione in Demone" sarà in grado di rimpicciolire le proprie dimensioni a quelle originali senza disattivare la tecnica e acquisendo forma umana se desiderato. Può tornare alle dimensioni Demoniache mediante Slot Azione.
    (Consumo: Basso per turno)
    [Da genin in su]

    la uso per tenere il corpo piccolo ma sfruttare le code del demone full dimmension
    Mi sono reso conto di essere orfano di un abilità che mi avrebbe concesso di fare questa azione con maggiore chiarezza, l'ho messa in sala proposte, intanto sfrutto questa che non dovrebbe interagire con le code
    SE non ti torna considera tutti gli attacchi come se apportati da Raizen in forma demone alle spalle della strega]
    le code formando un punto d’appoggio permisero a Raizen di portarsi dall’altra parte dello schieramento, vicino a Youkai, come se fosse impegnato in un salto con l’asta.

    Sei stato attento a non far danni vedo.

    Constatò con ben marcata ironia.

    Vediamo di uscirne vivi, forse ho qualche conoscenza qui sotto.
    Inizia a presentarmi la tua amica.


    Soltanto se il suo primo colpo non avesse funzionato avrebbe aggiunto una seconda frase.

    E se sapete come ferirla o darmi una mano è meglio farlo fin da subito.

    Aiutato o meno si sarebbe dunque scagliato contro la strega armato solo di pessime intenzioni e del potere del demone. Attacchi semplici ma insidiosi per le loro dimensioni ed anche per la rapidità, come se tentasse di acchiappare una mosca infatti avrebbe attaccato lateralmente tentando di dare un ceffone catastrofico a quella che percepiva come un esile figura, incalzando con un secondo dalla parte opposta qualche che fosse stata la sua tattica evasiva o di difesa. [SA 3 e 4][Entrambi gli slot: potenza totale 50 velocità nera +3 TS +2 volontà assassina +2 possessione +2 impasto demoniaco = +9
    Attacchi elementari ma d’impatto per tastare il terreno dell’oltretomba.





    [Nella tana del serpente]


    Febh non poteva certo saperlo, ma dentro la sua ombra la lucertola sghignazzava, anche se poteva percepirlo, sentiva infatti un certo solletico lungo la schiena, ma anche a poggiarci la mano sopra non avrebbe percepito nulla.

    Non riesco a capire se ti piaccia di più sentirti parlare o dimostrare di avere ragione nonostante i fatti.

    Apostrofò la Muta quando l’otese finì di ribattere.

    Immagino tu ti riferisca agli Shishi, sono pezzi grossi, ma solo nel loro campo.
    Giocano al confine loro, le questioni troppo interne o troppo esterne non li riguardano, ma se ti intrattieni nel loro territorio devi sottostare alle loro regole, rettile o non rettile.
    Ma non hanno decisamente abbastanza influenza qui da poter chiedere l’intervento di SsaSSaluga, ne di chiunque altro.


    Giunti da Orochimaru, che si stava mostrando anche un discreto padrone di casa riservando ai due un accoglienza pacata, Manda non rispose alle domande di Hebiko, rimase in silenzio con quel suo volto indecifrabile, ma fu possibile carpire qualcosa dalla sua anima. Era evidente che un filo legava le anime del serpente e della ragazza ad Orochimaruo, lo stesso che costringeva Hebiko a seguirlo, ed a quel punto era evidente che non era a senso unico, ma pur concentrandosi non avrebbe percepito nulla oltre ad un generico sentimento di disagio.

    Parassita?
    Io?
    Sei poco istruita vedo, altrimenti sapresti che condivido ben poco con quelle interessanti forme di vita.
    Annoterò per il futuro di lasciare un libro accanto alle vasche, o di clonare un minimo di passione per la conoscenza.


    Fu il momento dello Yakushi, indubbia in alcune situazioni la sua capacità di puntarsi addosso tutte le luci del palcoscenico, compresa quella di Orochimaru che però non era rossa di rabbia quanto l’avrebbe immaginata.
    Sorrise quando lui terminò, e nel farlo non nascose amarezza, c’era collera nei suoi occhi, ma ipotizzare di sfruttarla era azzardato, Orochimaru non era certo noto per il suo temperamento.

    Sai quanti serpenti al mondo esistono Febh Yakushi?
    Quanti?
    QUANTI?!?


    Uno scatto d’ira che fece manifestare un tavolo colmo di manoscritti solamente per essere percosso e dare maggiore fisicità a quel suo scatto, un sentimento che però durò tanto quanto il suo stesso sfogo, non fu però l’unica cosa che successe, per qualche strana ragione lì sotto Orochimaru era più forte, percettibilmente più forte di come Febh lo ricordava, ma era morto, come era possibile dunque che la sua influenza arrivasse a manifestarsi così pericolosa in quel mondo artificiale al punto di creparlo col solo volere?
    Lo Yakushi aveva fatto deduzioni corrette, ma se quello era un costrutto mediato da due menti come poteva quella di Orochimaru sconfitto e così sottovalutato da Febh provocare quella ragnatela di crepe?

    Sono vissuto troppo a lungo perché tu possa dare una risposta certa a questa domanda, e se proprio sei curioso… beh la morte è tediosa per me.
    Ma capisco che ci sia la necessità di dovermi spiegare al meglio, dopotutto non comparire nelle cronache ha anche degli svantaggi.
    Come fenomeno è abbastanza ripetitivo, soprattutto quando arrivano armati delle più cattive intenzioni per uccidermi una volta per tutte, senza un briciolo di preparazione atta a fronteggiare la MIA conoscenza.
    Io stavo scappando dal tempo che mi avresti fatto perdere, mio piccolo shinobi.
    A proposito, uccidere il proprio kage è una cosa tollerata da quella pagliacciata dell'accademia?
    Se ti rincuora però, Oto per me ha valore solamente nel momento in cui è conveniente per me sfruttare i MIEI laboratori lì nascosti, e mi preme ricordarti che voi avete una casa perchè IO ve l'ho data, sarebbe cortese mostrare un pò di gratitudine.


    Indicò quindi il terreno.

    Sedetevi dunque, abbiamo bisogno di parlare.

    Ed alla sua offerta due sedie spartane in linea con lo stile del trono comparvero poco dietro di loro.

    Quindi, oltre a non sapere come e perché siete finiti qui non avete neanche badato al piccolo spiraglio di conoscenza che vi ho offerto parlando della Pergamena.
    O forse vista la domanda della piccola Hebiko-chan il buon Yakushi ha scelto di tenerla nascosta e arrogarsi il diritto di decidere quale sarebbe il modo migliore per utilizzarla?
    Magari supponendo che io non l'avessi minimamente manipolata a mio vantaggio insieme alle mie apparecchiature in caso di... utilizzi impropri.


    Orochimaru stava evidentemente riguadagnandosi il timone di quella discussione con una discreta azione di polso, nel tentativo di destabilizzare il duo, ma non aveva mentito, Hebiko si fidava abbastanza di Febh da non cambiare minimamente il modo in cui lo guardava dopo una simile notizia?

    Inizialmente pensavo che vi foste clonati e che foste atterrati qui dopo essere morti, vi ho fatto accogliere per questo, come quella manciata di esperimenti che sono giunti qualche tempo fa, quelli che probabilmente lo Yakushi ha creato a fin di bene.
    Da vivi però… siete ancora più inutili.
    Perchè voi siete vivi.
    Dunque la domanda è: come mai?
    Le uniche cose che possono ingannare il confine sono… come spiegarvelo… situazioni particolari.
    Io ad esempio lo sono, è la base di alcune mie capacità, dei frammenti…


    Ed indicò Hebiko.

    ...lo sono.
    Ma delle persone vive no.
    Anche perché, Hebiko-chan, il tuo esperimento di anima congiunta è stato un vero successo, quindi è improbabile che tu possa causare un errore.
    Questo lo So per certo.


    Guardò Febh con un sorriso sinistro.

    Resti solo tu, Febh.
    Cosa sei?
    Quella coda non è di certo volontaria.
    Ti avverto, non cercare di darmi in pasto delle mezze verità, qui sotto sono l’unico che può darvi una mano, un mio errore di valutazione potrebbe costarti caro.


    Attese la sua risposta con lo sguardo di chi aveva il suo interlocutore in pugno.






    Chakra:173/175
    Vitalità: 25/25
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: //
    2: //
    3: //
    4: //
    Slot Azione
    1: Corsa
    2: Codata martello
    3: Codata di lato
    4: Codata di lato.
    Slot Tecnica
    1: Attivazione TS
    2: Poss. Incompleta
    3: Poss. Perfetta
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Stivali borchiati da Combattimento × 1
    • Guanti da Combattimento × 1
    • Antidoto Avanzato × 4
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Spiedi giganti × 5
    • Garyu no Jigoku × 1
    • Rintocco della Morte × 1

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    Faccia a faccia


    VI




    Il battibecco tra la pelle di serpente e Febh le fece dimenticare per un attimo dove fossero realmente finiti. Osservava la serpe con fastidio, ma non con vero odio. Odiava sapere a chi fosse collegata. Odiava che le fosse stato ordinato di portarli fin dal suo padrone. E di conseguenza, si sentiva in dovere di riversare quell'odio sulla creatura, all'apparenza troppo debole per potersi anche solo ribellare. Se solo si fossero incontrate in modo differente, si sarebbe mostrata più paziente e curiosa nei suoi confronti, probabilmente.

    Portò una mano al mento, pensierosa, quando i due discussero riguardo i canileoni e il loro coinvolgimento in quel mondo. Al confine, huh... Dubitava che quella potesse essere una trappola organizzata. Se anche lo fosse stata, non conoscendo i due konohaniani al portale, era sicuramente indirizzata solamente a Raizen, dato che il coinvolgimento dei due otesi era stato un caso. Ed il konohaniano lì presente non sembrava furbo a sufficienza da organizzare un piano simile, tantomeno controllare creature così potenti. Tolta di mezzo la possibilità che gli shishi fossero loro nemici, restava una speranza. Forse è loro che dobbiamo trovare. Noi siamo dei vivi che hanno attraversato il confine per sbaglio. Non avranno da obiettare se gli chiediamo un passaggio verso casa. Ma come li troviamo... o come li attiriamo da noi?


    Ah, certo, IO sono fissata?? Sibilò sottovoce, trattenendosi dal gridare. Io almeno sono preoccupata di averlo perso nell'aldilà, tu sembri aver dimenticato che quel gigantesco spiazzo di terra bruciata l'avevi creato proprio tu quando hai saputo che il tuo amichetto era in ospedale! Tirar fuori la storia del Kappa sarebbe stato inutile, ma non poteva certamente negare l'esistenza della superstrada Oto-Konoha che aveva involontariamente creato con la sua Regina di Fuoco. Scosse la testa quando Febh citò la serpe. Al momento mi basta sapere a chi è sottomessa per non vederla di buon occhio. Chiuse gli occhi, mugolando indispettita dal ticchettìo sulla sua fronte. E' tutto sotto controllo! Ringhiò, ricomponendosi. Sapeva che Febh si fidava di lei, probabilmente il jonin si stava solo assicurando che essa stessa credesse in lei. Forse proverà a sfruttarlo quando gli saremo vicini... Ma non ha ancora capito con chi ha a che fare. Hebiko era spesso ansiosa ed insicura, per quanto lo nascondesse. Nessuno poteva però negare l'attaccamento ossessivo che sembrava avere per mantenere la sua identità intatta.


    Manda non aprì bocca una volta raggiunta la stanza principale. Era davvero il Manda con cui aveva parlato anni prima, che l'aveva implorata di liberarlo da quel decrepito corpo mantenuto in vita artificialmente? Per un attimo, incrociandone lo sguardo, sembrava in grado di percepirne i pensieri. Le sensazioni, perlomeno. Rimase interdetta per un istante, rendendosi conto che quella sensazione di disagio non le apparteneva, non del tutto. Stava provando diverse emozioni, ma quella non era sua. E non poteva di certo essere il frammento. Possibile che fossero legati? Che Manda potesse possedere un frammento era quasi una certezza, ed Hebiko iniziava ad avere il dubbio che, proprio grazie ad esso, Orochimaru avrebbe potuto percepire le sue intenzioni... Ma lei e Manda? Lo avrebbe osservato per diversi minuti, assottigliando le labbra e pensando ad un'unica cosa: Quando arriverà il momento, spero saprai scegliere il giusto alleato.

    Febh era... incredibilmente sicuro di se. Forse troppo, forse a buone ragioni, dato che da carnefice stava osservando la sua vittima. E con la stessa potenza con cui la insultava, faceva forza alla Vipera stessa, cercando di annichilire le sue paure mostrando chi tra i due fosse il mostro più grosso. La rossa strinse i pugni, facendo un passetto avanti, consapevole della potenza del suo alleato. Valeva davvero qualcosa lì sotto? Non lo sapeva. Forse, in un mondo dove, chi vi vive, non può morire di nuovo, la conoscenza era la vera forza. Non voleva però nè sottovalutare sè stessa, nè Febh. Una volta concentrato, era formidabile, e per quanto Orochimaru stesso non fosse da sottovalutare, sapeva bene che lo Yakushi non si sarebbe fatto sfuggire nessun dettaglio. E lei non voleva essere da meno.

    Non me ne faccio niente dei tuoi libri, oramai. Sibilò, in una posa così aggressiva che sembrava pronta a saltargli addosso da un momento all'altro. Ho imparato quello che mi serviva senza bisogno del tuo aiuto. E a differenza di tutti gli altri tuoi "figlioli" lobotomizzati, riesco a vederti per quello che sei realmente. Cercava di mostrarsi seria, ma era molto vicina dallo scoppiettare come una teiera troppo piena. Trovarsi in quella situazione era così... surreale. Per ovvi motivi, ma anche solamente perchè, frammento a parte, non aveva mai avuto un vero incontro con quello che era a tutti gli effetti il suo unico genitore. Ed il frammento era solo parte di lui, infettata con la coscienza dell'ospite, quindi... quanto poteva dire di conoscerlo, nonostante lo avesse avuto nella sua testa da fin troppo tempo oramai?

    L'insolito scatto d'ira la riportò alla realtà, evidenziando tra l'altro come i suoi pensieri fossero reali: non lo conosceva realmente. Ma conosceva bene Oto, ciò che era. E ciò che sperava diventasse. Casa?! Non prenderti in giro! Oto era la tua discarica! Forse il Palazzo era una casa... ma Oto ora è un villaggio. Un villaggio forse ancora acerbo e confuso, ma con enorme potenziale. Credeva profondamente all'idea che quel pizzico di disciplina che mancava al loro villaggio sarebbe bastato per rivoltare la furia che li portava ad uccidersi tra di loro, ad accumulare la sete di sangue per riversarla verso i nemici di Oto. Una furia che ora lei sembrava riversare verso Orochimaru, il primo Kage indegno. Tu e quello schizzato del Mikawa, non fate che sostenere che il terrore vi permetta di controllarci tutti... Ma una creatura terrorizzata, se messa all'angolo, si ribellerà al suo tiranno. E' successo con te, e succederà anche con lui. Per quanto quella situazione fosse fuori il suo controllo, per quanto si sentisse impotente, il suo sguardo avrebbe retto quello del jonin più temibile. Un giorno Oto troverà un Kage degno di tale nome, che saprà crescere i suoi cittadini rafforzandoli con il rispetto, con l'orgoglio. E di te, non resteranno che vecchie leggende, di un villaggio abbandonato a se stesso da un egocentrico troppo ossessionato da se stesso, per dare valore a ciò che aveva creato.

    Osservò con diffidenza e disprezzo le sedie appena apparse, quasi fosse certa che, non appena toccate, si sarebbero trasformate in temibili trappole. Sai cosa? Va bene, stiamo al tuo gioco. Si sedette, incrociando gambe e braccia. Si era forse arresa? Aveva improvvisamente trovato coraggio? Sapeva di avere qualcosa di molto prezioso tra le sue mani: la vita stessa. E per quanto le regole di quel posto le fossero sconosciute, una cosa era certa: per Orochimaru non sarebbe stato facile tornarsene nel mondo dei vivi. Tanto valeva provare ad ascoltarlo, e cercare di anticipare le sue mosse.

    La Pergamena la infastidì vagamente, Voltandosi verso Febh, avrebbe borbottato a denti stretti: La pergamena citata in quel vecchio rapporto di Kato? QUELLA Pergamena? Quanto aspettavi a dirmi che possedevi una roba simile!? Non voleva certo cadere nel trucchetto di Orochimaru, ancora diffidava troppo di lui, e si fidava invece di Febh. Ma non poteva nemmeno lasciare che quella questione restasse in sospeso, considerando che, per quanto poco sapesse di quegli artefatti, era a conoscenza del loro immenso potere, e che non dovevano assolutamente finire in mani sbagliate. E, più di ogni altra cosa, che tra loro due non dovessero esserci segreti. Nonostante un breve battibecco, la Serpe non avrebbe ottenuto alcuna crepa nel loro rapporto. A meno che quello non fosse solo l'inizio di un piano più intricato.

    Un secondo battibecco, forse colpa dell'irresponsabilità di Febh, o della leggerezza con cui aveva preso quella decisione, arrivò quando Orochimaru citò i cloni. Hebiko rimase tranquilla in un primo momento, scattando poi con la schiena rigida, voltandosi nuovamente verso lo Yakushi in un misto di sorpresa e rabbia. I cloni avevano un'anima!? Dubitava che Febh ne fosse consapevole. Non si aspettava di certo che volesse realmente sostituirli. Pensavo fossero solamente fantocci che si muovevano più del solito!! Abbiamo dei cloni nell'aldilà!? La cosa non prometteva nulla di buono, soprattutto se, approfittando della malleabilità di quei cloni, la Serpe li avesse sfruttati come suoi sudditi.

    BENE! Non siamo qui per esserti utili. Ringhiò, a quella che sembrava una provocazione. E se il tuo prezioso potere per ingannare il confine è quello di morire... Che te ne fai di tornare in vita? Puoi crearti la vita che vuoi qui sotto. Sono sicura che sei tra le poche anime che possano permetterselo. Vai a sperimentare con le animelle che peschi a giro, sai mai che finisci un po' troppo in là del confine e uno di quei leoni non decida di sbranarti una volta per tutte. Appiccicò la schiena alla sedia, affondandovi quasi fosse offesa. Non che si aspettasse nulla di diverso da una possibile conversazione con suo padre. Lui avrebbe cercato di sfruttarla, lei si sarebbe ribellata. Non credeva che quando sarebbe successo ci sarebbe stato anche Febh, ma quello era solamente un vantaggio. Ringhiò al citare l'anima congiunta. Se avesse potuto, si sarebbe staccata il frammento a morsi. Si fece però calma, riflettendovi mentre la Serpe si rivolgeva a Febh. Non capiva come il suo essere un'anima doppia le aveva facilitato l'ingresso, nascondendola da possibili guardiani, ma iniziava a pensare che forse, proprio uno di quei guardiani avrebbe potuto liberarla da quell'anima. Orochimaru poteva essere la persona più geniale anche in quel mondo... Ma poteva davvero cambiare le leggi della natura al punto da rendere indissolubili due anime? O forse, involontariamente, trascinare Hebiko lì dentro sarebbe stato il suo peggior errore, che avrebbe permesso alla Vipera di tornare finalmente ad essere del tutto se stessa, senza più voci, senza più sussurri? Sembri fin troppo sicuro di te... Come puoi dire con certezza che ci sei riuscito? Come mi hai creata? Domandò, con voce roca ma una vivace curiosità nel suo sguardo, inasprito dalle sopracciglia rabbiose. La sua domanda mirava a comprendere meglio come liberarsene, e... anche a capire meglio cosa fosse. Se tutto fosse finito per il meglio, la Serpe sarebbe rimasta a marcire all'inferno. E poteva essere l'unica persona ad avere le risposte che cercava. Probabilmente, se la risposta non sarebbe stata ciò che si aspettava, l'avrebbe rinnegata anche di fronte all'evidenza. Ma sentiva il bisogno di saperlo. Quale fosse il suo reale scopo. E se lo avrebbe mai accettato.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Picnic all'Inferno


    . 7 .

    Si, ho assistito. Non ricordo molto...ricordare è stancante, terribilmente stancante. E' come se tutto fosse un filo di fumo dietro un velo. Ricordo qualche dettaglio come l'abito di mia sorella, o il bel bracciale che avevo, ma non saprei raccontarti qualcosa nel dettaglio. Sei di Konoha, quindi? E' ancora in piedi. E' bello saperlo...addirittura ci sono stati dieci Hokage? Kirie era leggermente più "solida" mentre mostrava interesse, ma il suo tono andava calando, come se quelle informazioni non fossero comunque sufficienti a scrollarle di dosso le ceneri dell'oltretomba. Era un periodo di guerra e morti. Ogni giorno era guadagnato. Aggiunse piattamente quando Youkai espresse la sua invidia per i tempi passati. Al di là della figura barbina, l'immagine del braccio avviluppato di energia oscura le fece dimenticare rapidamente l'offesa subita così come le scuse, ma per fortuna il chunin fu lesto a ritrarlo e cercare una giustificazione.

    Non ho mai visto il servitore della Santa, non saprei darti altri dettagli. La selva di domande sull'Uzumaki del passato invece la travolse senza che lei potesse rispondere volta per volta, fu necessario attendere la fine delle parole di Youkai. Io...no...è stancante parlare...farlo mi mancava così tanto eppure è anche così difficile. Io non so che fine abbia fatto, la chiamavamo Bomei, l'Esule, ma non so quale fosse il suo nome ed è vissuta ai tempi dei miei bisnonni, non la vidi mai quando era in vita. Qui invece appariva...capelli rossi e corti, come molti di noi, di solito delle vesti bianche. Ah, le sue catene Uzumaki erano bianche, non so se fosse una tecnica particolare o una sua peculiarità. Non ho idea di che fine abbia fatto. Apparve altrettanto disorientata quando Youkai lanciò la sua ipotesi sull'essere una Mezza Persona, ma di fatto come poteva saperlo lei che era all'inferno da decenni? Senza contare che se lui era vivo allora non poteva essere morto con l'anima incompleta. O no? Non potè dare sollievo al giovane ninja di Konoha, che tuttavia prese in mano quella vicenda decidendo di liberarla. E portandosi contro l'odio di chi quell'angolo di mondo lo controllava!

    [...]

    Aaaah, i frutti. Li ricordo, si. Succosi. Dolci. Cercò con la lingua di leccarsi le labbra ma invece di un movimento circolare la spostò quasi a zig zag in modo molto disturbante. Da leccarsi le labbra. Quando torneremo a dominare il mondo li assaggerò ancora. Forse accanto a te, se lo vorrai. Le parole di lui non promettevano nulla ed esprimevano solo una possibilità, ma la Strega anche se inquietante non era la più perspicace delle creature e prese quell'affermazione per un assenso. Uuuh, bene! Sono certa che il quattrocchi e il Vendicatore ti accoglieranno se c'è la mia raccomandazione. Basta che non badi troppo alla Santa e al Sognatore, io loro li odio. Tutti gli altri non sono abbastanza importanti per me. Ma tu potresti diventarlo. Lo annusò, forse facendogli venire i brividi. Ma ancora non ho chiaro cosa sei...reale ma irreale. Ah! Un clone! Potresti prendere il nome di Imitatore. E la volpe verrà con te? Ha cambiato idea e vuole unirsi a noi? Le disquisizioni sulla Santa, il cui nome era lo stesso della madre di Raizen, vennero interrotte dal gesto di Youkai e dall'improvvisa e violenta reazione della Strega che lasciò l'Hokage assordato e un pò indietro mentre lei si avventava sulla fuggitiva e sul suo liberatore.

    [...]

    L'azione congiunta di Youkai con un arto fisico e con quello spirituale furono sufficienti per deviare in extremis l'attacco della Strega che era piombata su di loro con i suoi artigli adunchi. Senza estrarre gli occhi dal volto l'aspetto della creatura demoniaca era quello di una donna dalle braccia innaturalmente lunghe e con artigli bestiali, mentre gli occhi apparivano come pozze di tenebra nera e incomprensibile, assai simile al corpo spirituale dell'Uzumaki quando lo estraeva con le sue arti, almeno in quel contesto. KIIIIIIHHH!! Aveva sicuramente gradito poco vedere il suo colpo andare lontano dal bersaglio, riuscendo solo a graffiare appena la spalla di Kirie, che tuttavia non sanguinò ma emise come dei frammenti di chakra simili a petali. La sua stessa anima era il corpo, e ogni attacco poteva danneggiarla in modo assai pericoloso.

    In ogni caso erano in ballo e avrebbero dovuto ballare. L'arto spirituale di Youkai si proiettò verso il petto della donna che aveva di fronte mentre Kirie contemporaneamente muoveva le catene per cercare di bloccarne le braccia e impedirle di deviare il colpo. La strega era in realtà molto più grande di quanto non apparisse quindi schivare era fuori questione. NESSUNO PUO' RIBELLARSI A ME! E nonostante le sue parole il Chunin riuscì a colpirla appieno nel petto, costringendo quel corpo umanoide a tremare come preso dalle convulsioni mentre assorbiva il chakra...ma l'intero mondo di ghiaccio tremò, quasi come se colpito da un brevissimo terremoto. In quell'istante Raizen era sopraggiunto scagliandosi sopra la Strega con le sue code di chakra in un tentativo di annientamento che, tuttavia, risultò fallimentare! Egli vedeva solo il corpo umano mentre quello reale era assai più grande e consapevole di ciò che aveva intorno, tanto che arti spettarli afferrarono le code prima ancora che queste potessero calare su di lei, bloccandola. Certo, quell'atto aveva anche reso manifesto il suo vero aspetto, ora visibile a tutti: un demonio che pareva emergere dal suolo con corna e arti che uscivano dal suo corpo oblungo alto sei metri e con un diametro di almeno due e ricoperto da veli di fumo solidificato. Un incubo nato dalla mente più oscura...come avesse fatto la sua anima a ridursi a quel modo nessuno lo sapeva.

    E ovviamente Raizen avrebbe anche visto che gli arti di Youkai sembravano composti della stessa sostanza.

    TU MI TRADISCI, IMITATORE? IO ERO DISPOSTA A DIVIDERE L'ETERNITA' CON TE! MOSTRO! L'Hokage era atterrato davanti ai due Uzumaki, ardente del potere che quel frammento di Kurama gli concedeva, anche se dal mondo interiore giungevano solo sospiri e sbuffi. E' già morta. Non puoi ucciderla. Ed è un'anima, niente corpo da ferire. Combattere non ha grande senso qui se non si usano tecniche di sigillo o capacità da esorcista o robe del genere. Al massimo potrai incapacitarla per un pò. Questo il suo parere, mentre Kirie cercava Youkai con lo sguardo come a chiedersi se quella fosse ancora una parte della sua tortura o se quell'uomo dall'aspetto demoniaco fosse in realtà un alleato. Quello che vedete è solo una parte. Anche colpendola non avremmo grandi vantaggi. Lei è molto, molto più grande di così! La creatura incassò i colpi di Raizen lanciando grida acutissime, ma sembrava che quegli attacchi la avessero solo fatta infuriare maggiormente: sicuramente era stata danneggiata e le braccia scheletriche si erano spezzate in alcuni punti, ma restava integra e attaccata al suolo. TRADITORE, TRADITORE! A MORTE I TRADITORI! CONSUMERO' OGNI BRICIOLA DEL VOSTRO SPIRITO!

    Nell'intero ambiente cominciò a soffiare un vento gelido e carico di nevischio, così forte da tagliare quasi la pelle e togliere il respiro, senza contare che la visibilità stessa veniva messa a repentaglio [Tempesta di Neve]In tutta l'aria, alta fino a 30 metri, infuria una violenta tempesta di neve.
    All'interno tutti sono soggetti a un danno Lieve per turno (L'enima estratta di Youkai riceve invece una Mezza Leggera per ogni estrazione, mentre Kirie subisce una Leggera per turno)
    Tutti nella tempesta sono sottoposti a Occultamento Parziale e la distanza di percezione minima è azzerata
    Udito Perfetto e Vista Perfetta sono negat
    . Non vedo niente...fa...fa freddissimo! Kirie pareva patire più dei due esseri umani quel terribile effetto, rendendo di fatto minime le sue possibilità di contribuire allo scontro [Kirie]Kirie ha 4 Leggere di Vitalità residue, a fine turno scenderanno a 3 per la tempesta

    Ha un solo slot azione, uno tecnica e uno difesa, conosce solo la TS Uzumaki di lista. Può guidarla Youkai.
    PER SECOLI HO AIUTATO CHI ERA STATO TRADITO A VENDICARSI! PER ANNI HO AIUTATO ANIME A TORNARE NEL MONDO DEI VIVI PER AVERE GIUSTIZIA! NON TOLLERO IL TRADIMENTO! MAI! MAI PIU' ACCETTERO' IL TRADIMENTO! MAAAAAAAAIIII!! Dieci metri sopra il gruppo di ninja un gran numero di blocchi di ghiaccio si formarono a mezz'aria, precipitando poi su di loro come meteore ghiacciate che potevano sfracellarli [Gelo della Vendetta]6 Blocchi grandi 3 Unità
    Potenza 30 per blocco.
    Velocità Nera, Furtività 9

    Tre cadono su Raizen all'unisono, uno su kirie, due all'unisono su Youkai
    E intanto le mani adunche della Strega, che vedeva benissimo in quella circostanza, si allungarono ignorando ogni logica per cercare di lambire il fianco dell'Hokage con le sue unghie [Azione]Potenza 45, ignora Resistenza e considera dimezzate le Difese di Chakra. Forza Nera, Velocità Nera.
    Furtività 15
    subito prima di una nuova pioggia di meteore ghiacciate [Gelo della Vendetta]6 Blocchi grandi 3 Unità
    Potenza 30 per blocco.
    Velocità Nera, Furtività 9

    Tre cadono su Raizen all'unisono, uno su kirie, due all'unisono su Youkai
    a cui avrebbe fatto seguito l'immersione della Strega nel terreno, e una sua improvvisa emersione, quasi fosse un pilastro di fumo e arti scheletrici, proprio al centro tra i tre ribelli, cercando di colpirli e poi reimmergendosi rapidamente. Azione 2Emerge con Velocità Viola+1 tacca, Forza Nera, Potenza 40, ignora Resistenza e considera dimezzate le Difese di Chakra.
    Furtività 15
    Sarebbe emersa di nuovo alle loro spalle, a circa dieci metri da loro, ma la avrebbero percepita in quel caos, con la sua estrema furtività?


    Molto distante, intanto, sulla cima dell'altissima parete di ghiaccio che faceva da confine a quel regno infernale, una figura solitaria in armatura osservava la scena, unico punto luminoso la fiamma che sembrava avvolgere parte del suo elmo.

    Sei sicuro che non dovremmo intervenire? Quella scalmanata potrebbe mandare a monte il tuo piano. La voce era ferma e sicura, anche se proveniva da una gola priva di corde vocali. Una figura alle sue spalle, in ombra, trasse una lunga boccata dalla sigaretta che aveva in mano, con il lungo filtro.
    La batteranno. Ma anche se non lo facessero, non sono loro il punto fondamentale. Andiamo, il Sognatore dovrebbe aver finito.


    Picnic all'Inferno


    . 7 .

    La Muta aveva da ridire, ma se pensava di scalfire anche solo lontanamente la boria di Febh Yakushi allora aveva parecchia strada da fare. La mia voce effettivamente è meravigliosa, Lenzuolo. Sei daccordo, no Hebiko? Quanti punti faccio al Karaoke di solito? Fino a quel giorno tutti i registratori erano esplosi prima della fine e Febh era stato bandito da ogni locale adibito a quel passatempo. Inoltre il clan Shimasu lo aveva diffidato dall'avvicinarsi a qualsivoglia strumento musicale, pena una guerra aperta con gli Yakushi. Ogen li aveva appoggiati, buttando anche il triangolo elettrico che Febh si era costruito per provare a imparare le arti illusorie musicali per conto suo. Ma stiamo divagando. Ecco, guardie doganali. Perfetto, noi non abbiamo contrabbandato nulla quindi spero bene ci facciano uscire. E attese che la Muta rispondesse alla domanda di Hebiko su come trovare gli Shishi.

    L'incontro con Orochimaru ebbe solo l'effetto di peggiorare il già labile umore di Febh. Diede ben poco peso allo scambio tra lui ed Hebiko, senza cogliere direttamente il concetto di vasche e clonazione anche se era a conoscenze dell'argomento, e si limitò a sorridere soddisfatto quando l'altro alzò la voce, mostrandosi evidentemente turbato anche se mantenne il controllo, salvo un brevissimo scatto d'ira. Uuuuh, al piccolo patetico vecchio serpente rode ancora. Ma che peccato. Sarebbe avanzato di qualche passo. Ma caschi male, a me non importa di quanto tu sia bravo ad arredare e atteggiarti qui sotto. Comunque non puoi uscirne tanto facilmente o lo avresti già fatto. E ti ci ho mandato io. Gongolò. Aveva percepito la forza dell'altro ma gli importava poco. Fosse stato anche il doppio di quanto non fosse stato in vita, Orochimaru non avrebbe mai più avuto la soddisfazione di vedere Febh Yakushi arretrare davanti al suo potere. E se questo ti tedia, allora spero che continui a farlo per sempre. Concluse con un sorriso infame sul volto. E ti sono grato di aver creato Oto e partecipato all'accademia. Talmente grato che non ti ho fatto un funerale per evitare che la gente sputasse sulla tua tomba. Mi pare l'apice della gratitudine. Allora, la mia sedia? Chiese, come a voler dimostrare di essere lui a tenere le redini della conversazione e non viceversa.

    Febh prese posto. Si stava arrovellando su come riuscire a controllare quel mondo come faceva Orochimaru. Che fosse una prerogativa dei morti? A ben pensarci però anche lui era già morto in un certo senso. Forse era simile a quando si era immerso nella propriocezione per cercare di eliminare l'influenza della Mucca dal Garth Mikawa. Era tentato di provare, col solo e unico scopo di cambiare l'aspetto della sua sedia in modo da avere un trono nettamente più maestoso e sgargiante, al limite del pacchiano, rispetto a quello del defunto Kokage. Dicevi? Disse, dissimulando disinteresse. Scusa, ero impegnato in cose più importanti di un vecchio serpente fossile. Ah, la pergamena, si. Hebiko, perchè non gli racconti cosa ho fatto della pergamena? Disse dopo il commento di lei: altro che segreta, la aveva mostrata a tutti la pergamena e poi gliela aveva distrutta davanti. Nessuno può alterare il contenuto di una Pergamena di Indra, vecchio serpente. E non credo riuscirai a convincere Hebiko che io le tenga nascosto qualcosa.

    Inarcò le sopracciglia quando l'altro parlò delle anime dei cloni finite là sotto. Non aveva senso: la macchina era estremamente semplice nel suo funzionamento e l'assenza di vere anime era riportata più volte. Si trattava di falsi...possibile che finissero anche quelle all'inferno? Mi pare parecchio inclusivo questo inferno, se accoglie anche cose che non sono anime. E si, noi siamo vivi. A differenza tua, vecchio serpente. Orochimaru gettò l'esca parlando di Hebiko come di un'anima congiunta, ma a quanto ne sapeva Febh lei era solo la portatrice di un Frammento, niente di più. Ti piace sibilare nell'orecchio come un serpente per creare zizzania, eh? Dopo tanti e tanti anni ancora non hai imparato...è per questo che resterai sempre un relitto del passato. Al menzionare la coda di lucerola gettò uno sguardo di sbieco alle tracce del rettile d'ombra, prima di tornare sul defunto Kokage. Io sono quello che è stato addestrato dalla tua guardia del corpo di qualche generazione fa. Questo credo tu non lo sapessi. Quanto a come sono finito qui...è evidentemente colpa di quel bue ottuso di un Hokage e del sui ninja che gioca con gli agenti doganali di questo posto. Hanno pasticciato in un posto dove non dovevano e io ci sono finito in mezzo. Questo è quanto. Certamente non sarebbe MAI andato a dire a un utilizzatore dell'Edo Tensei che lui era una sorta di cadavere, soggetto quindi al controllo con un sigillo apposito apposto sul cranio. Ed evoco le lucertole, quindi immagino che questo geco imbranato sia attirato da quel legame. Ma anche se insistesse per decenni non credo proprio sarei così magnanimo da accoglierlo come mia evocazione. E battè pesantemente il piede sulla coda d'ombra. Non gli avrebbe fatto male ma almeno avrebbe avuto un pò di soddisfazione.

    Controproposta. Io ti lascio in pace e ti faccio anche un bel monumento a Oto, magari in un vicolo dove gli ubriachi si limitano a pisciare e non ci vomitano. In cambio, invece di perdere tempo a capire come siamo arrivati qui, tu mi spieghi come funzionano le cose e come si influenza l'ambiente...soprattutto per spostarsi. Ci deve pur essere un modo di cambiare il posto in cui ci si trova, no? Si sporse sulla sedia, congiungendo le mani a dita intrecciata, come se siglasse un qualche accordo. Hebiko, non dagli troppa corda. Una parola ogni due è una menzogna e l'altra è solo una mezza verità. Inoltre credo che qui non possa realmente creare nulla. Può manifestare oggetti e cose che conosce, ma dubito che chi è morto possa generare la vita...o qualcosa di nuovo. Sei bloccato finchè sei qui, no?

    Picnic all'Inferno


    . 7 .

    Era un mondo nuovo. Ma cosa era un mondo? Il nulla assoluto che improvvisamente si riempì di stelle. O erano sempre state là e lui era appena arrivato? Il concetto stesso di esistenza era vago, gli stessi limiti della sua identità gli sfuggivano. Guardarsi le mani e contare le dita dava ogni istante un risultato diverso, almeno fino a quel momento. Ora invece era sempre lo stesso: dieci. Tutto appariva più pesante, reale, meno sfumato anche se non poteva giurare di aver mai visto qualcosa di solido.

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    Certamente questo luogo è più reale di quello da cui provieni. Ma esistono realtà più concrete. Il tuo obiettivo, a voler essere sinceri. La voce era la stessa che ricordava, quasi una guida, tra il prima e il adesso, per quanto l'idea di tempo fosse sfuggevole. Il suo aspetto era umanoide, ma decisamente non era umano. Come facesse a sapere cosa fosse umano e cosa no rimane perduto nelle pieghe di quel mistero, ma si trovavano in un luogo nero con molte luci, come fosse lo spazio profondo di una notte senza fine, in cui l'uomo dalla pelle assurda e dalle bizzarre sembianze era il centro dell'universo. Io sono il Sognatore. Il passaggio tra questo luogo e quello da cui provieni è facile per me. Ma tu potrai superare un valico assai più complesso, se tutto andrà bene. Abbiamo già parlato a lungo, ma non so quanto tu possa ricordare. Ora vieni, andiamo in un luogo più concreto. Qualcuno deve parlarti. Gli fece cenno di seguirlo, ma in realtà era stato il mondo stesso a spostarsi come una tenda che veniva strappata. I due si trovavano adesso in una stanza simile a un salottino orientale dove un forte odore di tabacco e spezie riempiva le narici. Il mio compito si conclude qui. Sarà lui a guidarti. Presto saprai il perchè. Ma LUI chi? C'era una presenza in quella stanza le cui pareti, infinitamente più solide e reali di quelle che ricordava del luogo in cui proveniva, comunque sembravano effimere, tenute assieme da una forte immaginazione più che da una struttura fisica. Alle sue spalle un giovane uomo con occhi di due colori diversi fumava placidamente, ma quello sguardo avrebbe trapassato il corpo del nuovo venuto come a volerne strappare ogni strato fino a esporre la sua intima natura. Solo dopo un lungo minuto quell'uomo parlò.

    2211653-watanuki

    Tu servirai per il mio scopo. Hai un nome?

     
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    Il Regno della Tenebra


    I


    La mente si aggrovigliava con i miei stessi pensieri, confusa da quello che stava accadendo.
    Mi stavo forse muovendo? Non mi ricordavo da quando ero in grado di farlo. Era proibito a quelli come me di avere quella possibilità, poteva essere pericoloso. Lo sapevo da sempre, anche se non avrei saputo spiegare il come o il perché.
    L'oscurità come sempre mi avvolgeva, ma questa volta era differente, lo sentivo. I miei sensi percepivano quella infinita notte come mai avevo potuto fare prima. Ero in uno spazio nuovo, in un mondo nuovo, sebbene così simile al luogo dove ero sempre stato. Cercai di osservare le tenebre che mi abbracciavano. Una mano nuotava in quel nero mare. Ma di chi poteva essere? Non poteva essere la mia.
    Io non avevo forma, non l'avevo mai avuta. Io ero un solo pensiero.
    Ma di chi? Anche questo non lo avevo mai saputo, o forse semplicemente non riuscivo a ricordarlo.
    Adesso, però, la mia mente sembrava più lucida. Ero veramente io.
    Portai la seconda mano vicino all'altra. Lentamente le portai in prossimità del mio viso. Sfiorai entrambe le tempie, quindi le guance. Le mani caddero insieme alle braccia lungo i fianchi.

    Ma... Chi...

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    ... Sono io?


    Le mie parole riecheggiarono nel vuoto, quasi come se non fossero mai uscite dalla mia bocca. Era la prima volta che ascoltavo la mia voce. Fu un'altra voce, però, ad attirare ben presto la mia attenzione.
    La notte intorno a me improvvisamente prese vita. Centinaia, migliaia di luci iniziarono ad accendersi tutte attorno a me, donando nuova linfa a quell'oscurità che mai come ora mi sembrava... Reale.
    Come dice...? L'essere era lì, proprio accanto a me. Era una figura come mai ne avevo viste, anche se non ero convinto d aver mai veramente visto prima di quel momento. La sua voce era stranamente familiare, come se la avessi già ascoltata, come se mi avesse già guidato in passato. Il mio... Obiettivo? Di cosa stava parlando? Il mondo reale? Come potevo arrivarci io?
    Io ero un'ombra.
    Io ero un eco.
    Io ero un sogno.
    z6ooNnk
    Il Sognatore... Ripetei, confuso, mentre ascoltavo le parole della figura e mi accingevo a seguirla, silenzioso e obbediente. Come potevo abbandonare il mondo dei sogni? Se avevo già parlato con il Sognatore, perché non ne avevo memoria? Però la sua voce era così familiare... Non stava mentendo, era tutto vero.
    Avevo sempre desiderato smettere di sognare. Sapevo che c'era tanto altro oltre alla mia oscurità. Ma... Perché io?
    In un passo mi ritrovai in un nuovo mondo ancora diverso da quella notte stellata. Venni inghiottito dalla realtà e, quasi come se stessi affogando, in un lasso di tempo che non sapevo e non potevo valutare, mi ritrovai in un posto estremamente più piccolo rispetto al precedente.
    Un odore pungente infastidì i miei sensi. Era il mio primo odore, ma quasi per istinto lo seppi riconoscere. Era tabacco. Ma come facevo a saperlo?
    Mi guardai attorno. Era un salotto elegante e, davanti a noi, un uomo ben vestito era intento a fumare una lunga pipa. I suoi occhi, diversi tra loro, erano fissi su di me e, sebbene avessi abbandonato il mondo dei sogni, le stesse pareti della stanza sembravano assottigliarsi e inchinarsi alla sua volontà o, meglio, a quella dei suoi pensieri. Istintivamente quasi mi venne da fare un passo all'indietro, come se quello mi avrebbe permesso di sfuggire agli occhi predatori di quella figura.
    Il Sognatore, nel frattempo, si preparò a congedarsi. N-No... Gui... Guidarmi? Dove? Reagii impulsivamente, ma era la prima volta che mi trovavo a vivere quella sensazione. Ero confuso ed ero spaesato, e la voce di quella che riconoscevo come una guida stava già per abbandonarmi.
    Le mie parole ovviamente non servirono a nulla, il Sognatore, così come mi aveva condotto in quel mondo, se ne andò.
    Rimasto solo dinanzi l'uomo, non ebbi la volontà di muovermi o di parlare, almeno finché questo non decise di scandire le sue prime parole.
    Un... Nome? Balbettai, sconvolto da quella domanda. Le ombre, i sogni, non avevano un nome. Noi eravamo echi di ciò che un tempo era stato, o di ciò che sarebbe potuto essere, ma non ci era concesso avere nomi. Io... Non lo so. Non ho ricordi di questo, sebbene molte cose che sto provando per la prima volta adesso mi sembrano... Familiari... Un'enorme contraddizione, e ne ero consapevole. Questo non è il mondo dei sogni, vero? Non dovrei dirlo ma... Ho sempre desiderato lasciarlo... Deglutii. E' stato lei a... Donarmi una... Forma? Chiesi, quasi intimorito. Il nome... Il mio nome... Abbassai gli occhi al suolo per qualche istante, pensando a come rispondere a quella domanda solo così apparentemente semplice.
    Rialzai il viso, provando ad incrociare lo sguardo del misterioso uomo.

    Io sono sempre stato Oscurità... Credo che da oggi sarò Yami.


     
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    VII






    Quando chiese con chi aveva a che fare, tra le righe gli giunse la risposta che il Cavaliere e il Quattrocchi erano probabilmente i superiori di quella strega, che fossero loro alcuni dei capi di quell’organizzazione?
    Dopotutto quando aveva parlato di superiori aveva parlato al plurale ed il plurale non era mai un bene, voleva dire che diventava necessario disfarsi di più di una persona per evitare pericoli.

    Reale ma irreale…?
    Un… clone?


    Improvvisamente tutte quelle affermazioni si ricollegarono componendo un quadro preoccupante della situazione.

    Le jissai!

    Le aveva usate poco, ma quando l’aveva fatto ne aveva sottovalutato le conseguenze, in realtà ignorandole completamente, trasformandosi inconsciamente, come la strega gli aveva detto, in uno di loro: una persona incompleta. Così come la volpe era soltanto una parte del demone lui era gran parte di sé, ma senza quel piccolo frammento scomparso quando il suo clone era stato ucciso dal fabbro. La strega che lo annusava diede a quel problema quasi una sua identità, stampando nella sua mente l’idea di una maledizione che gli ghermiva l’anima, poteva sfruttare quel disastro o ne sarebbe stato solamente preda?
    Tempo per interrogarsi non ne ebbe, la strega partì verso Youkai e quel problema venne inevitabilmente rimandato.
    Ma il momento più alto di quella avventura doveva ancora giungere, e non sarebbe certo stato l’urlo della donna, bensì la reazione a dir poco sproporzionata che ebbe quando venne colpita dal primo attacco.

    WOOOW!
    CH-CHE DIAVOLO GLI È PRESO?!?


    Davanti ai suoi occhi sbarrati si materializzò una figura orribile che per un secondo l’avrebbe fatto esitare, certo non era sicuramente la prima cosa mostruosa con cui aveva a che fare, forse nemmeno la più brutta, ma vederla apparire in quel modo dal nulla non certo gli aveva fatto saltare qualche battito.
    La creatura era praticamente un ombra condensata in qualcosa di orribile e gigantesco che nemmeno poggiava a terre ma si immergeva in essa come se fosse parzialmente immateriale e, non da meno, gigantesca!
    L’ombra che vedeva mentre parlava con la donna infatti sembrava che fosse niente meno che il suo reale corpo, come se per via dei limiti percettivi di Raizen fosse in grado di nascondergli le sue reali apparenze. Capiva con chiarezza perché inizialmente sentiva quella sensazione opprimente ed anche quanto fosse giusto immaginarsi il corpo della donna manovrato come una marionetta.

    Hei, Poltrorama, prima hai detto che il qui c’è qualcosa di simile al chakra ma non nel senso che conosco io.
    Cosa vuol dire?
    Tu sapresti sfruttarlo?
    Sei simile a lei dopotutto.


    La risposta che gli giunse non lo soddisfò a pieno, in quel luogo infatti il chakra assumeva inevitabilmente una declinazione differente. Mancando una delle componenti principali, il corpo o vita, tutto veniva definito dalla mente che sfruttava fonti del tutto differenti per produrre effetti, cosa difficile da fare nel momento in cui la mente era abituata a collaborare con un corpo fisico abituato a sfruttare altre cose.

    Un po' come se di punto in bianco pretendessi di scrivere specularmente con la mano sinistra essendo destrorso da una vita.
    Però ho qualcuno che di spiriti se ne intende.


    Nel mondo reale si sarebbe voltato verso Youkai con un sorriso, poco prima aveva anche notato che al contrario del mondo reale nell’inferno lo spirito del neo chunin era del tutto simile alle fattezze tenebrose della strega.

    Non ti ho ancora giurato fedeltà, ne mi hai chiesto di fare qualcosa contro di loro!
    Sono L’Hokage! La mia prima promessa è al villaggio!
    Tradirei la mia famiglia se tradissi loro!
    Anche solo uno di loro!


    Su quelle parole la tempesta si levò, quasi a volerle cancellare. L’unica possibilità per Raizen era mantenersi basso, acquattandosi e prendendo Youkai e la ragazza tra le code, mettendo tutti sotto un unico tetto.

    Dovrai spiegarmi per quale ragione ti vedo praticamente identico alla… quella roba lì fuori.
    Ma lo farai dopo.
    Se il chakra non funziona forse funzioni tu, mi hai raccontato che la prima volta che sei arrivato qua sotto le anime facevano da benzina, e la strega prima ha aggiunto che di base è il ciclo naturale delle cose, se sarà necessario ricordatelo: non sei in grado di ucciderle, ma di velocizzare il loro ciclo si.
    Se io la spacco tu puoi dare il colpo di grazia.


    La soluzione di Youkai di sicuro non era qualcosa di comune, e dava una misura della sua spericolatezza, praticamente ogni volta che usava le sua capacità a livelli elevati moriva, c’erano ben pochi modi di interpretare lo status del suo corpo. Di sicuro qualcosa di positivo, ma poteva distaccarlo non poco dalla realtà rendendo un evento definitivo come quello della morte una prassi.
    Il contatto tra lo spirito e il corpo della volpe materializzato da Raizen fu particolare, sentì chiaramente parte della sua essenza, fosse essa chakrica o fisica, distinzione che col corpo della volpe materializzato grazie al chakra era ancor più labile, mettere piede in un diverso piano dell’esistenza.

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    Non aveva una perfetta conoscenza di come funzionasse l’abilità di Youkai, ma quando lo vide abbandonare il suo corpo per trasferirsi nel suo fu evidente che avrebbe dovuto prendersene cura, così come di Kirie, ad entrambi sarebbe servita una coda. In men che non si dica si sarebbero ritrovati avvolti dalle code del demone e sicuramente protetti dal freddo anche grazie alla grande mole, il combattimento in vantaggio numerico inoltre avrebbe dovuto permettergli di difenderli entrambi cono efficacia.

    Dovrei riuscire a difendervi, ma se per caso avrete necessità di spostarvi agitatevi e vi rilascerò immediatamente.

    In quella posizione il gelo del vento sarebbe dovuto essere un problema secondario, se non altro perché ostacolato fisicamente a raggiungere chi era più sensibile ad esso.
    Se quella connessione aveva ampliato la visione del mondo di Raizen lo stesso si poteva dire di Youkai, la sua prima difficoltà infatti, soprattutto nella forma di spirito, sarebbe stata interfacciarsi con la quantità di chakra a cui ormai l’Hokage era avvezzo, era come trovarsi contemporaneamente nel vortice di uno tsunami e sotto la pressione di un altissima quanto gigantesca cascata, ma ciò che sentiva non era solamente quella sovrabbondante quantità di potere era anche la mente di un demone e di una persona sufficientemente forte da poterla contrastare, fuse insieme in un turbinio diverso da quello delle anime che aveva dovuto affrontare tempo prima.
    Li dentro i ricordi erano vividi, pulsanti, qualsiasi cosa su cui si focalizzasse, anche per errore, si insinuava nella sua mente, dolorosa come lo era per quelle due entità, e alcuni erano più intensi di altri, quasi impossibili da schivare, come tronchi tra le rapide: catene spinate, occhi rossi, Shiro, dei capelli azzurri, i volti degli hokage, un airone di una potente famiglia di Konoha…

    Respira.

    Perchè sembrava che qualcuno di quei ricordi lo colpisse così a fondo?
    Quasi come se gli sembrasse di osservarlo dal lato sbagliato.
    Draghi, strani mostri umanoidi, delle scariche elettriche...

    Respira, Youkai.

    Ogni parola disperdeva e allargava quel ciclone, mentre lui aveva la sensazione di emergere dal punto più profondo dell’oceano.

    Devi respirare, concentrati su di te.

    Raizen stava davanti a lui, saldo sui propri piedi, lo guardava senza muoversi mentre svettava come l’ancora che rappresentava per Youkai all’interno di quel mondo interiore, arginando con la sua sola presenza tutto ciò che il genin non aveva percepito, tutta la vita del Kyuubi, tutte le perdite di Raizen, tutto ciò che dei precedenti portatori era rimasto legato ad essa.
    Quel cataclisma emotivo cominciò ad assumere un senso, muovendosi circolarmente come un ciclone, lasciando che nel suo occhio Youkai potesse aver pace.

    Niente di ciò che hai visto ti appartiene, non cercare di ricordare o verrai trascinato a fondo, perdendoti.
    È l’esterno che ti interessa, concentrati sulla battaglia e sarai al sicuro.


    Se avesse ascoltato il consiglio, la sola volontà gli sarebbe stata sufficiente a sentire dapprima l’eco di una tempesta, poi il suo fischio sempre più potente fino a quando non iniziò a percepire con i sensi di Raizen, più acuti dei suoi ed ai quali la tempesta portava l’odore della strega, stranamente non spiacevole al contrario delle sue sembianze. Oltre a quello però era complesso stabilire cosa sarebbe potuto succedere, il ghiaccio che andava condensandosi sopra di loro fu praticamente impercettibile, aveva il medesimo odore della neve e soltanto l’impatto sulla schiena gli notificò il loro arrivo. [Ferita][Leggera] Kirie e il corpo di Youkai rimasero al sicuro, protetti dalla dura pelle del Demone.
    Era evidente che lei vedesse lì in mezzo nonostante tutto.
    Il successivo attacco fu più semplice, essendo eseguito dalla strega stessa il suo odore gli permise di focalizzarsi verso una precisa direzione con sufficiente anticipo da poter sfruttare i riflessi potenziati da Youkai e far andare gli artigli fuori obiettivo con un manrovescio. [SD1][Riflessi Nera +3 (Youkai) + 6 impasto demoniaco Percezione 9 +9 entro 9 metri (olfatto perfetto)]
    Gli spuntoni di ghiaccio questa volta vennero percepiti poco prima dell’impatto, grazie alla leggera pausa nell’attacco della strega più che su un effettiva capacità sensoriale, dettaglio che l’avrebbe aiutato in futuro ma sicuramente non sul momento, identificare quel pattern infatti gli era costato i secondi necessari alla schivata. [Ferita][Leggera]

    Si è spostata!

    L’odore della strega era infatti sparito, sintomo del fatto che era sotto il ghiaccio oppure non era più spravento, quindi alle loro spalle, fortunatamente Youkai aveva un ultimo asso nella manica da spendere e poterono recitare un disorientamento, reale dopotutto ma che in realtà vedeva loro col coltello dalla parte del manico.
    La protezione dello spiritello infatti lo rendeva certo delle possibilità di incassare l’attacco in arrivo senza troppi danni, le code si sarebbero leggermente schiuse, tranne le due che tenevano il corpo svenuto di Youkai e Kirie, in attesa dell’attacco.

    Arriverà.
    Youkai, devi mettere tutto ciò che hai insieme alle mie code.
    Questa tormenta è pericolosa, la strega e i suoi attacchi a noi sconosciuti lo sono.


    Che un attacco fosse in arrivo era scontato, che fosse da sotto, senza la minima vibrazione molto meno, ma il manto del demone era capace di reggere in quel momento [Ferita][Difesa Raizen 50 + 20 youkai 1 Leggera]

    Poltrorama, hai modo di comprendere il chakra del ragazzo qui?
    Tu sei un entità di questo mondo in un certo senso, fornirmi quel tipo di energia potrebbe darci lo slancio che ci serve.


    Se la risposta fosse stata positiva Raizen avrebbe chiesto a Youkai di cedere il suo chakra direttamente alla Volpe, direttamente nel mondo interiore.

    Se la volpe non ci riesce quando ti darò il segnale lo cederai a me, e saremo in grado di farlo funzionare al meglio.

    Appena subito il colpo le code non diedero il tempo alla strega di ritrarsi e sette di loro scattarono verso le molteplici ascelle, se così potevano chiamarsi, della strega, stringendogli il torso se non avesse avuto braccia a sufficienza, se Youkai avesse seguito le sue direttive e Kirie quelle di Youkai attorno ad esse o al loro interno sarebbero stati presenti i fastidiosi attacchi spirituali dei due, ben più minacciosi di Raizen che poteva lederne solo il fisico. [S&M][ Velocità nera +3 TS +2 volontà assassina +2 possessione +2impasto demoniaco = +9
    Forza nera + 3 (controllo demoniaco) +4 impasto Demoniaco +2 impasto normale Totale +9
    Presa multipla, danno totale 100 (non sono certo di questo dato vista la particolarità dell'attacco, valuta tu XD)
    +Tempismo perfetto
    Maestria: L’utilizzatore una volta a round otterrà un bonus in agilità di 3 tacche se effettuato un S&M.
    [Da jonin in su] ]


    ORA!

    Ma non era certamente l’unica cosa che Raizen stava preparando, l’interno della sua bocca si stava infatti caricando non soltanto del suo chakra, ma anche di quello che Youkai aveva sottratto alla strega, nel tentativo di mischiare nella tecnica l’energia che più pareva essere efficace lì sotto. [ST2][ovviamente contemporaneo al mantenimento della presa
    Bijuudama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (7)
    L'utilizzatore, se attivata la tecnica speciale, può accumulare una grossa quantità di chakra compresso e rotante di colore scuro di forma sferica larga 3 metri, emettendolo subito dopo. Il costrutto esplode a contatto. La gittata è pari a 24 metri, ha velocità pari ad una statistica a scelta dell'utilizzatore. La potenza è pari a 60 entro un raggio di 6 metri, l'esplosione causerà un danno di potenza pari a 40. Se attivata tecnica "Demone" è possibile incrementare la potenza diretta e dell'esplosione di 30 con un consumo Medio extra.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Alto)
    [Richiede Chakra del Demone III]
    [Da chunin in su]

    + Azione Rapida
    + Potere del Bijuu
    Talento: L'utilizzatore può aumentare di 30 la potenza e di 2 Unità la Bijuudama se Possessione Perfetta viene attivata con Scheletro del Demone o Demone completo.
    [Da jonin in su]
    + Nin Inarrestabile
    + Nin Talentuose
    + Chakra del mio chakra
    Talento: L’utilizzatore potrà essere coinvolto nelle esplosioni delle proprie bijudama senza danneggiarsi. é utilizzabile una volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]
    Potenza Totale 100

    Immobilizzata com’era sarebbe stato impossibile sottrarsi, anche perché persino le mani avrebbero tentato di afferrarla per le corna per essere certo che non potesse allontanarsi neanche di un metro dalla faccia del Demone. I corpi di Youkai e Kirie invece erano stati tenuti lontani grazie alle code.
    Se la bijudama non fosse stata sufficiente, contando nella capacità di Youkai di assorbire durante ogni singolo contatto tra Raizen e la strega, avrebbe ruotato ogni singolo punto di presa nel tentativo di rendere ogni arto con cui era a contatto impossibilitato ad attaccare con quelle terribili artigliate [SA 2][se non posso agire su tutti i punti di presa lo faccio solo sui 2 che sembrano gli arti principali non feriti con Forza nera + 3 (controllo demoniaco) + 6 impasto demoniaco]
    Ignora in questo caso il pugno al fianco.

    Cercava dunque di danneggiarla, ma mai avrebbe lasciato la presa, perderla infatti avrebbe reso necessario cercarla nuovamente nella bufera, con le braccia libere avrebbe dunque cercato di attaccare nuovamente, dandosi grazie alla lunghezza delle code spazio a sufficienza per scaricare dei poderosi attacchi sul corpo della strega.
    Non era semplice distinguere qualcosa oltre arti superiori e testa, per cui cercando di pareggiare i conti sul piano delle percezioni avrebbe tentato un artigliata per ledere quanti più occhi possibili per poi piegarsi e infierire sul fianco [SA 4][Forza nera + 3 (controllo demoniaco) + 6 impasto demoniaco Pot 50]
    Ignora in questo caso il pugno al fianco.
    , ma solo come una distrazione mentre l’arto libero tentava di ledere nuovamente il viso e qualsiasi organo sensoriale li si trovasse. [SA 5][Forza nera + 3 (controllo demoniaco) + 6 impasto demoniaco Pot 50]
    Ignora in questo caso il pugno al fianco.

    Avrebbe tentato di mantenere tutti e sette i punti di presa con tutte le sue forze, liberando la strega solo se fosse stato necessario per non subire ferite troppo ingenti, e liberarsi considerando che le code erano ben più snodabili di un braccio non sarebbe stato facile.



    Chakra:154/175
    Vitalità: 21.5/25
    En. Vitale: 26.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Subisco
    2: Manrovescio
    3: Subisco
    4: S&M + Presa
    Slot Azione
    1: Leva Art.
    2: Artigliata occhi
    3: Cazzotto Fianco
    4: Artigliata occhi
    Slot Tecnica
    1: Mant. Possess.
    2: Bijudama
    3: //

    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Stivali borchiati da Combattimento × 1
    • Guanti da Combattimento × 1
    • Antidoto Avanzato × 4
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Spiedi giganti × 5
    • Garyu no Jigoku × 1
    • Rintocco della Morte × 1

    Note







    [Nella Bocca del Serpente]



    La lingua che Hebiko aveva ereditato da Orochimaru era sempre pronta a schioccare come una frusta, ma il vecchio sannin aveva dell’esperienza in merito.

    Necessiti di poco, direi.

    La interruppe quando quella affermò di aver imparato il necessario.

    Discarica, casa… cambia davvero?
    Vi ho dato il potenziale per prosperare e sono certo anche sufficiente per mettervi quattro mattoni sulla testa.
    Non vi piace esercitare il libero arbitrio?
    Ehhh… Sempre insoddisfatti… sempre...


    C’era un certo tono di distaccato rammarico nell’ultima affermazione, ma il fatto che stesse controllando lo stato delle sue mani durante la sua constatazione non lo rendeva certamente credibile.

    Febh dice di no, lui ha studiato tantissimo la pergamena e ha creato la macchina per i cloni, non gli credi?
    È evidente che parli con cognizione di causa.


    La sua risata era graffiante, ricordava fin troppo bene il sibilo di un serpente.

    Non ho detto che il modo per ingannare il confine è morire, se succedono determinate cose posso ingannarlo.
    Io muoio come tante altre persone... o quasi, come potete ben vedere.
    Malgrado l’ignoranza possa suggerirlo questo piano dell’ esistenza non è fatto per l’eternità, nonostante tutto si necessità di sostentamento, le creature che lo abitano necessitano di sostentamento, e non essendoci niente da mangiare il poco di vita che c’è deve arrangiarsi.
    È un ciclo dal quale è estremamente difficile sottrarsi, puoi scappare certo ma dovrai sempre scendere a patti col fatto che la tua essenza lentamente si assottiglierà, dopotutto è il ciclo delle cose.
    Ma di nuovo, ho trovato un modo per sottrarmi al tipico ciclo che aspetta le anime normali, non rientra nei miei piani giungere alla fine del ciclo.


    All’ultima domanda di Hebiko sorrise, tronfio.

    Beh, me l’hai confermato tu stessa, giusto ora.
    Io sapevo solo di aver fatto il migliore dei tentativi a seguito di vari fallimenti, però devo essere onesto, perché tutta questa rabbia?
    Guardati, sei viva, indipendente.
    Hai solo un problema, dentro di te c’è una parte di me che vuole essere altrettanto viva, chi ha stabilito che una abbia maggiore diritto dell’altra?
    Tu con la forza, vero?
    Ed è giusto, da tanto tempo la forza rende gli otesi liberi ma soprattutto… ben riusciti.


    Spostò quindi il suo volto soddisfatto verso di Febh.

    Nessuno può fare che cosa?
    Shshshshshsh!
    Povero sciocco!


    Rideva, questa volta quasi sinceramente, come poteva non farlo davanti a quella tronfia dimostrazione di ignoranza?

    Capisco che io non ti stia simpatico, Febh-kun, ma sottovalutarmi così tanto non trovi che sminuisca un po' tutta Oto?
    Già non è un miracolo dell’urbanistica, almeno conservati il vanto di abitare un luogo fondato da un grande ninja.
    Indra non era niente di speciale, come le sue pergamene, certo a patto di aver conoscenze che non riguardino un acuita propriocezione e la capacità di far roteare le cose.


    Era un giudizio freddo, distaccato e saldo, consapevole di tutte le sfumature che una simile affermazione poteva assumere.

    Aveva dei grandi vantaggi, essere il primo era tra questi, ma primo e ineguagliabile sono concetti ben distinti.
    Credi davvero che l’apice dell’umanità possa essere raggiunto dal singolo?
    Da un genio che sperimenta in chissà quante direzioni?
    Sciocco, di nuovo.
    Ma basta parlare.
    Sappi solo che SO quando quella pergamena verrà distrutta e al momento so per certo che neanche sei tu a possederla.
    Tu lo sapevi Hebiko-chan?


    Come faceva ad avere quell’informazione se non aveva la certezza che Hebiko la avesse?

    Sei abbastanza concentrato da chiederti come e da avere paura della risposta?

    Il suo braccio si allungò senza alcun intento omicida, e muovendosi sinuoso a mezz’aria scivolava sopra le sue stesse parole.

    Tutto-ciò-che-tocco.
    Tutto!
    È parte di me!


    Sfiorò la guancia dello Yakushi, accarezzandola voluttuosamente per poi ritrarsi.

    In un modo o nell’altro qualcosa di me percepisce sempre nel mondo dei vivi e prima o poi arriverà qui a sussurrarmi cosa è successo attorno a lei.
    I sigilli sono il risultati di esperimenti sulla curiosa capacità di una mutazione di assorbire il chakra naturale adattata a dei corpi “sani” grazie alle mie cellule estremamente versatili, immagino abbiano avuto una reazione singolare con te, vero Hebiko?
    I cloni sono anime sintetiche, niente può avere un pensiero creativo senza, il controllo degli otesi clonati sarebbe avvenuto grazie ad un MIO frammento modificato con innesti di ricordi il cui ottenimento da materiale biologico è decisamente troppo lungo da spiegare.
    O da evitare.
    Potevano essere fatti in migliaia di modi, ma IO ho scelto di creare qualcosa che avesse una parte di Me come base, unite alle conoscenze delle persone clonate, e anche dei ricordi, ho scoperto che diversi caratteri ed esperienze possono risolvere più problemi se collaborano.
    Solo che quella parte alla base di tutto le obbligava ad essermi fedeli.
    Tu hai voluto limitarle così tanto, e nonostante tutto, adesso…


    Iniziò a picchiettarsi sulle tempie.

    Adesso è tutto qui.
    Non ti è sorto neanche un dubbio quando il clone di Hebiko aveva perso quei capelli rossi tutt’altro che casuali?
    Fondendo Hebiko e Orochimaru hai mezzo serpente Bianco di troppo e perdi l'equilibrio necessario ad una replica perfetta.
    Le pergamente sono indizi, Febh!
    Tutto e il contrario di tutto può essere trovato al loro interno, sono idee, e le idee possono mutare, io ho fatto in modo che neanche una singola morte potesse causarmi una reale perdita.


    Perdere per Orochimaru non era facile, dire che l’avesse fatto era difficile, senza alcuna ombra di dubbio Febh poteva vantarsi a buona ragione d’esser riuscito a mandarlo lì sotto in un momento assai particolare nella vita della serpe causandone l’allontanamento per un periodo di tempo indeterminato, ma Orochimaru non aveva ancora perso la guerra, e il tempo passato lì sotto non era stato sprecato.

    Non sei nella posizione di darmi qualcosa Febh-Kun, non hai ancora fatto abbastanza strada da quella brutta notte nel bosco, per ora mi basta che prometti di stare buono e non combinare pasticci.
    Volete uscire?
    Bene, potete farlo SOLO con me.
    E io posso farlo subito, grazie ai cloni che mi hai gentilmente fornito e... al frammento di Hebiko, mi serve per forzare l’uscita.
    Voi mi date la chiave io vi porto con me mentre esco, è semplice visto che siete vivi, non si può fare in altro modo.
    Potrei… sbilanciarmi.
    Potrei… non voler tornare ad Oto se non per prendermi ciò che mi appartiene, ma una volta recuperate le mie cose mi stabilirò altrove, lontano.


    Sembrava essere tutto fuorchè sconveniente, no?
    Abbastanza da far agitare la coda che usciva dall'ombra di Febh per un secondo, un dettaglio che non sfuggì certo ad Orochimaru.

     
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    Possessione


    VII





    Youkai stava involontariamente consumando tutte le energie della giovane Uzumaki. Nonostante ricordare la rendeva sempre più limpida, distaccandola sempre più dalle anime nei dintorni, sembrava fosse estremamente stancante. Rammentargli che il passato non era un luogo così roseo come raccontavano nelle storie lo fece zittire per qualche momento, perlomeno finchè si interrogava sul suo spirito corrotto. La Leader che incuriosiva il rosso si era rivelata invece una figura ancora più antica, forse risalente ai tempi dei primi Uzumaki. Un'anima così vecchia doveva sicuramente possedere una conoscenza incredibile, senza considerare le multiple esperienze di vita grazie alla reincarnazione, che nonostante non fosse certo se fosse reale o meno, dubitava che qualcuno si sarebbe spinto fino a farsi espellere dal clan per una simile bugia.


    Youkai fu in grado di proteggere Kirie da una morte brutale, pur lasciandosi scappare una ferita. Sussultò quando vide quel briciolo della sua anima distruggersi in petali, domandandosi con orrore quali sarebbero state le conseguenze di un colpo fatale. Nemmeno la Strega però era immune a possibili conseguenze disastrose: tutti si accorsero del terremoto, e il chunin sapeva benissimo da cosa era causato. La reazione lo sorprese, ma forse aveva individuato quale fosse la tattica più efficace da utilizzare contro di lei. Raizen era ancora all'oscuro del suo segreto. Mi dispiace, ho agito d'istinto. Ammise, senza distogliere lo sguardo da quel demone, che rivelò la sua vera natura quando le code cercarono di colpirla. Solo gli spiriti potevano vedere che quella è la sua vera forma. La stava ingannando con un manichino. Avrei dovuto avvisarla, ma ho voluto dare la precedenza a Kirie. Quel mostro sta influendo con l'ordine dell'aldilà, tenendo tutte queste anime intrappolate per suoi egoistici scopi. Il suo stesso spirito sembrava ribollire, alimentato da un forte senso di giustizia. Non riuscì a mantenere quella compostezza quando la donna sembrò suggerire che tra lei e l'Hokage ci fosse una sorta di accordo. Signor Raizen! Si voltò verso di lui. Non aveva tono accusatorio, ma era stato preso decisamente alla sprovvista. Che cosa vi siete promessi? Il colosso si ribellò, facendo valere il suo titolo di capo villaggio, pur lasciando intendere che si stessero accordando per qualcosa. Youkai non dubitava della fedeltà del suo capo, ma iniziava a sospettare che la donna lo avesse ingannato sfruttando il suo aspetto. Non sono sicuro che Hebiko-chan sarà contenta del vostro accordo!

    L'Hokage prese entrambi sotto le sue code non appena iniziò la tempesta. Il giovane Uzumaki osservava il Colosso con vago timore, incerto che la sua teoria sul peculiare colore del suo spirito fosse corretta. Fo-Forse ha a che fare con le me-mezze persone... Tremava dal freddo, seppur le code gli davano un tepore sufficiente da permettergli di restare concentrato. Raizen aveva una proposta per lui, ma Youkai aveva un'idea migliore. Quel terremoto che ha sentito era colpa mia. Credo di poterla fermare per... per parecchio tempo? Non sapeva ancora bene che fine facessero le anime "distrutte" in quel luogo, tantomeno se i suoi poteri avessero potuto interferire con il loro ciclo naturale in maniera irreparabile. Non gli piaceva la Strega, nè lei nè ciò che stava facendo a tutte quelle anime disperse, e non poteva fare altro che fermarla con ogni mezzo. Sperava solo che anche il più brutale dei suoi attacchi non l'avrebbero dissolta nel nulla per l'eternità. Fidati di me, per favore! Questo è il mio campo. Commentò serio, senza imporsi in modo aggressivo, ma mettendo in chiaro chi, tra i due, aveva più potere in quell'ambiente. Il tono non più formale lasciava intendere che, in quell'occasione, si sentiva un suo pari. La forza bruta dell'Hokage non poteva niente contro degli spiriti. Proteggi il mio corpo! Toccò il corpo del colosso, lasciando che il suo cadesse esanime. Il suo spirito si canalizzò rapidamente nell'Hokage, con delle conseguenze che non avrebbe mai immaginato. [TA]

    Youkai agiva spesso d'impulso. Un pessimo difetto. Questa sua tendenza aveva portato ad alti e bassi, ma, consapevole della sua codardia, sapeva di doverlo sfruttare al massimo, soprattutto quando aveva con sè qualcuno da proteggere. O, in quel caso, quando era l'unica possibilità di vittoria. E fu proprio colpa di quell'impulso che, quando lo spirito invase l'animo del colosso, iniziò a capire che l'unica loro opzione disponibile poteva forse essere una pessima idea.

    Si sentiva come in preda ad una corrente d'acqua, trascinato brutalmente sempre più in profondità. E più si avvicinava al fulcro, più sentiva una pressione incredibile sulle sue spalle. In un primo momento cercò di contrastare quella corrente, spingendo così come aveva fatto quando era finito all'inferno la prima volta, incapace di ritornare nel suo mondo. Gli sembrava di subire la stessa forza. Ben presto ricordò come da quel luogo non ci fosse via d'uscita, o perlomeno, non era andare controcorrente la soluzione. L'unica strada possibile era lasciarsi trasportare. Si arrese a quella forza prepotente, iniziando ben presto a sentire una presenza ancora più opprimente. Due enormi occhi rossi lo fissavano, giudicandolo. Qualcosa fissava quel misero spiritello, in preda alla corrente. La sua sola presenza rendeva ancor più spaventosa l'idea di lasciarsi trasportare, sentendola sempre più opprimente man mano che si avvicinava. Qualcun altro si era unito allo spettacolo. E il suo giudizio pesava ancor più di quello di quel mostro.

    Youkai perse il senso dell'orientamento. Aveva dimenticato dove fosse e perchè. Tutto attorno a lui, delle sensazioni, che lentamente sarebbero diventate immagini, lo avrebbero aiutato a ricordare. Delle catene spinate gli passarono attraverso, immagini passate incapaci di ferirlo realmente, tantomeno di intrappolarlo, ma il solo contatto alimentò la rabbia che era in lui, facendolo innervosire. Non riusciva però a ricordarne chiaramente il motivo. Dall'alto, due occhi rossi lo seguivano, la pupilla mutava come un caleidoscopio, ed alla sua rabbia si unì la paura. Voleva fuggire, ma dove? Non sembrava esserci niente lì intorno, se non sprazzi di ricordi troppo vaghi per capirne il senso. I due occhi si mossero di continuo, impedendo la vana fuga del ragazzino, seguendolo ovunque, per poi unirsi in un cerchio, no, una luna. Una luna di sangue. E dalla luce che proveniva da essa, apparve Shiro. E lui fece finalmente scattare qualcosa in lui, al punto da farlo tremare di paura. Ma insieme ad essa, un profondo senso di sconfitta e dolore. Una sconfitta che no riusciva a perdonarsi, e un senso di perdita così grande da chiedersi se non fosse rimasto solo. Già lacrimava quando la luna sembrò tramontare, mutando in una candida cornice. Youkai vi si avvicinò, vedendo una figura all'interno di essa, con i capelli azzurri e un elegante kimono floreale. Attirato come una mosca al miele, si avvicinò, alla giovane, ed essa fece lo stesso. Entrambi allungarono la mano per toccarsi ma invece del calore umano, percepì solo una fredda lastra di vetro. Indietreggiò confuso, e la donna fece lo stesso. Uno specchio? La giovane però smise di mimare il chunin, sparendo nell'oscurità oltre quel vetro. La tremenda sensazione di tristezza e abbandono che percepì vedendola allontanarsi lo spinse a lanciarsi contro la cornice, stavolta passandovi attraverso, cadendovi, impotente.

    Mentre precipitava nel vuoto, l'ambiente intorno a lui si schiarì lentamente, facendo apparire Konoha e, più imponente del solito, il monte degli Hokage. Aveva come l'impressione che ce ne fossero meno del previsto, ma rivedere quello che sentiva di riconoscere come villaggio di appartenenza lo mise di buonumore. Almeno finchè non si rese conto di essere in caduta libera, in procinto di schiantarsi al suolo. Svuotò i polmoni in un lungo grido, chiudendo gli occhi e accovacciandosi su sè stesso, ancora incerto se tutto ciò che stava accadendo fosse o meno reale. Qualcosa aveva forse sentito il suo grido d'aiuto, perchè in breve un enorme airone dalle ali cremisi lo accolse delicatamente sul suo dorso, sostenendolo. Non sembrava essere in grado di mantenere una presa salda, per quanto si sforzasse. Più ne stringeva le piume, e più la bestia si agitava, innervosendolo. Inevitabilmente, l'airone scese di quota, posandolo a terra, ma sparendo nell'orizzonte poco dopo. Youkai lo osservò sparire, immobile, senza le forze di rincorrerlo, ma tendendo le mani come se potesse ancora catturare quel puntino ormai lontano. Un'incredibile tristezza lo avvolse, mentre cercava invano di connettere quei ricordi insieme, incapace di tradurne il vero significato. Le sue lacrime reagirono sulla superficie su cui si trovava come fossero acqua, e in quella stessa acqua gli sembrò di vedere decine e decine di coloratissimi pesci. Man mano che questi risalivano la superficie, mutavano allungandosi sempre di più, e saltando all'esterno mutarono in dragoni, passando vicinissimi al giovane. Li osservava con meraviglia, ritrovando la forza di rialzarsi, vedendoli uscire dall'acqua con incredibile eleganza, puntando poi al cielo. Puntò il naso verso l'alto, osservando lo spettacolo di colori che creavano, inconsapevole che intorno a lui l'ambiente stava nuovamente mutando. Quando la luce dell'ultimo drago svanì, un brivido di freddo lo fece apparire in un ambiente scuro, umido, e a giudicare dal terrore che provava, incredibilmente pericoloso.

    Respira.

    Sussultò. Sentì una voce lontana. Qualcuno stava comunicando con lui?... No, qualcosa lo stava osservando, da delle strette fessure. Qualcosa che si pentì di aver visto, così raccapriccianti da essere difficili da descrivere. Delle scariche elettriche illuminavano a scatti l'ambiente. Forse tuoni? Erano così forti che gli sembrava di sentirseli addosso. Ormai colto dalla disperazione, si rannicchiò in se stesso, in lacrime. Nascose la testa tra le braccia, come se quell'unico gesto sarebbe stato in grado di proteggerlo da ciò che c'era attorno a lui, arrendendosi alla solitudine. Possibile che fosse realmente così solo?

    Respira, Youkai.

    Di nuovo la stessa voce. Un altro sussulto. Alzò timidamente la testa. Aveva chiaramente sentito il suo nome. E la voce era familiare a sufficienza da convincerlo a fidarsi. Ubbidì, inspirando profondamente. Le scosse ancora lo distraevano, facendolo sobbalzare, ma doveva ascoltare la voce. Si tappò le orecchie, concentrandosi su quel singolo ordine. Inspirare. Espirare.

    Devi respirare, concentrati su di te.

    La voce schiarì la sua mente, riportandogli il primo dei suoi veri ricordi in superficie. Raizen? Lo chiamò a gran voce, alzando la testa, vedendolo davanti a lui, imponente. Sbattè gli occhi un paio di volte, domandandosi nuovamente se ciò che osservava era o meno reale. Allungò una mano, e sarebbe bastato un leggero contatto a spingerlo a rialzarsi, seppur con gli occhi annebbiati dalle lacrime. Raizen! Gridò, finalmente uscito da quell'incubo, esattamente come tempo prima, nelle profondità di Konoha. Il colosso lo riportò lentamente alla realtà, ricordandogli dove fosse. Tutto ciò che aveva appena visto ora roteava, come schermi fluttuanti attorno ai due, in una sorta di inesorabile ciclone. Non erano suoi ricordi. Non gli appartenevano. Eppure lo avevano colpito così tanto in profondità da rendergli difficile credervi davvero. Li osservava con timore e incertezza, ancora traumatizzato da quell'esperienza. M-ma... Sembravano così reali... Il suo viaggio interiore era lontano dal poter essere considerato reale, ma le emozioni che aveva percepito erano così forti che gli rendeva difficile credere che fossero davvero fittizie. Solamente due entità gli erano apparse più lucide di altre. Ma concentrarvisi non faceva che peggiorare quella tormenta, pesandogli sulle spalle come quell'energia che aveva percepito all'inizio di quel viaggio.

    Esterno? Grazie all'influenza di Raizen, che bloccava parte dei suoi ricordi, aiutandolo a non perdere la propria identità, iniziava a recuperare i ricordi. Un senso di urgenza lo fece concentrare sulla battaglia citata dall'Hokage: ricordava bene il motivo che lo aveva spinto in quel turbine. Un forte senso di responsabilità, la sensazione di essere l'unico a poter davvero aiutare qualcuno che in quel momento ne aveva estremamente bisogno. Inspirò, cercando di concentrarsi sul corpo. Il suo spirito sembrava rilasciare un'energia che ben presto si sarebbe espansa nella mente del colosso, raggirandone ricordi e coscienza, raggiungendo ogni angolo del suo corpo, rinvigorendolo e donandogli una preziosa difesa. Youkai iniziò a sentire il vento gelido soffiare sulla pelle, rabbrividendo. A quello si unì il fragore di una tempesta di neve. La cosa che lo fece rabbrividire più del freddo di quell'ambiente fu percepire la potenza del demone tutta intorno a se con, avvinghiato ad una delle sue code, il suo corpo esanime. Ah! Mi ricordo! Gli aveva espressamente chiesto di proteggerlo. E non solo lui. Un'altra presenza, meno corporea, era protetta da un'altra delle code. Kirie. L'anima che aveva appena salvato da una vita in gabbia, e che ora doveva proteggere. Un'odore a lui sconosciuto gli penetrò le narici, diventando più chiaro grazie ai ricordi di Raizen stesso: aveva rintracciato la Strega da cui doveva proteggere gli altri. Percepì un impatto sulla schiena, pur non percependone il dolore. Gli occhi di Raizen si sarebbero parzialmente colorati di blu, e Youkai era ora in grado di vedere con chiarezza il suo stesso corpo e Kirie, ben protetti sotto l'Hokage stesso e le sue code, a fare da guscio. Un ulteriore tonfo, molto più pesante, si fece sentire sull'addome, e potè sentire con ancora più chiarezza le code che sembravano avvolgere ancor di più i corpi dei due più deboli, proteggendoli dall'impatto anche grazie alla difesa donata da Youkai stesso.

    Sono pronto. La sua prima possessione era stata sicuramente movimentata, ma finalmente aveva piena coscienza di ognuno dei sensi di quel corpo. Lo aveva irrobustitoFenix ha contato 20 di difesa naturale dalla mia tecnica, ma in realtà sono 20 per livello e io sono a lv 2 ghu quindi forse si è preso meno danno di quello che doveva a sufficienza per permettergli di difendersi con facilità. Lui avrebbe brillato nella fase d'attacco. Lascia che ti dia il suo chakra! Ne ho preso un po' in prestito. Una nuova energia avrebbe iniziato a circolare mischiata al chakra di Raizen e del demone. Se non avesse ottenuto alcun tipo di chakra dalla Strega, avrebbe donato parte del suo, considerando che sembravano composti della stessa sostanza in forma spirituale. Sperava che la somiglianza avrebbe permesso anche all'Hokage di sferrare attacchi letali. Ma lui aveva un asso nella manica che era certo potesse e dovesse funzionare. Youkai avrebbe sfruttato la presa di Raizen per sferrare un attacco possibilmente a colpo sicuro: avrebbe sempre mirato al centro della Strega, sfruttandone le enormi dimensioni per renderle difficile schivarlo del tutto. Il suo attacco sarebbe apparso come una semplice artigliata [SAI], ma, al primo tocco, avrebbe dato alla Strega un assaggio dei suoi stessi poteri. [TA] Sperava che quel gelo tremendo fosse sufficiente ad indebolirla a sufficienza, perlomeno per permettere al trio di fuggire. Ma il suo vero obiettivo era quello di demolire il suo regno una volta per tutte. Nonostante si trovasse nascosto nel corpo di Raizen, estrarre lo spirito lo lasciava alla mercè di quel tremendo clima, facendogli percepire un dolore lancinante, molto più concreto dei colpi che il corpo del colosso aveva ricevuto.

    Sarebbe bastato che uno solo dei suoi attacchi toccasse la Strega, per scatenarle contro la furia della Yuki Onna. Avrebbe atteso di vedere come la creatura avesse reagito alla bijudama, prima di sferrare una seconda artigliata, un movimento ad arco quasi a livello del terreno. [SAII] L'aveva intravista affondare del terreno, ma era certo che non sarebbe sicuramente riuscita a saltare per evitare quella spazzata spirituale, allungando così il tempo della sua schivata cercando di assicurarsi un altro colpo andato a segno. Anche Kirie avrebbe avuto il suo momento di brillare: se la Strega si fosse liberata dalla stretta di Raizen, seguendone i movimenti avrebbe rilasciato quattro catene in direzione del suo busto, con l'intenzione di avvolgervisi attorno ed assorbirne parte del chakra. [KirieBlu] 2 bassi, 12 metri, pot 20, assorbimento max 2 bassi

    Potenzialità delle Catene
    : La Velocità delle Catene in attacco e difesa è parienergia l’utilizzatore, eventuali vantaggi/svantaggi in Velocità si sommano in egual modo alla velocità dei costrutti in attacco. Ogni consumo ¼ Basso permette di manipolare catene di lunghezza pari ad 1,5 metri. La potenza è pari a 10 ogni 1,5 metri di lunghezza, la durezza è pari a 2.
    Stretta degli Uzumaki: L'utilizzatore, effettuando una presa all'obiettivo tramite le catene, può assorbire il chakra; richiede slot azione per la presa. Ogni tacca di Forza in più nell'azione di presa rispetto la Resistenza avversaria permette di assorbire ½ Basso. Ogni vittima può subire la Stretta degli Uzumaki solo 1 volta a round. Alcuni chakra particolari, come il chakra temporaneo concesso da tecniche speciali, non possono essere assorbiti, è possibile assorbire il chakra extra concesso dalla tecnica speciale "Chakra del Demone". L'utilizzatore guadagna metà del chakra assorbito come chakra temporaneo finché attiva la tecnica speciale. L'utilizzatore può alternativamente concedere il proprio chakra, anche temporaneo, ad un altro organismo tramite il contatto; richiede slot tecnica/azione.

    Livello I (Genin Verde)
    La lunghezza massima delle Catene è pari a 12 metri
    La potenza massima delle catene è pari a 20.
    L'Assorbimento massimo è di 2 Bassi
    L'utilizzatore può guadagnare fino a 3 bassi temporanei di chakra
    Le catene hanno velocità aumentata di 1 tacca.
    Youkai l'avrebbe colpita con una seconda artigliata, in diagonale, potendo agire liberamente senza pericolo di interferire con gli attacchi di Raizen, capace di prevedere grazie alla loro connessione mentale. Dovevano renderla innocua.

    Chakra: 49½/60
    Vitalità: 9½/16
    En. Vitale: 23½/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 575
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: spazzata
    2: artigliata
    3: artigliata
    Slot Tecnica
    1: Yuki Onna
    2: Prot. Focolare
    Equipaggiamento
    • Marchingegno ad Olio × 1
    • Torce Infiammabili × 1
    • Bo × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Balestra a una Mano × 1
    • Cartabomba I × 2
    • Proiettili Pesanti × 8
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Rotolo da Richiamo × 3
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 5
    • Marchio del Vuoto × 1

    Note
    TS turno 3


    Edited by Waket - 5/3/2021, 14:51
     
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101 replies since 4/6/2020, 01:40   4264 views
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