Il Regno della TenebraOblia è la Via delle Anime Clandestine

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    Patto col Diavolo


    VII




    Hebiko sorrise incerta verso Febh, portando poi una mano alla bocca per mordersi un unghia, nervosa. Non era del tutto certa che lo Yakushi non avesse contrabbandato nulla, non volontariamente almeno. Si trattava pur sempre di un risorto: quanto sarebbe piaciuto alle creature che controllavano l'equilibrio della vita? Certo, sarebbe morto nuovamente prima o poi, non era di certo un immortale, forse avrebbero chiuso un occhio. Era davvero possibile passare inosservati in un ambiente simile?


    La Vipera ribolliva come una teiera, rannicchiata sulla sua sedia. Fissava suo padre con odio, facendo saettare la lingua più spesso del solito. Cosa vuoi sentirti dire? "Grazie per quel cassonetto della spazzatura in cui mi hai lasciata, papino"? Mimò una voce infantile ed acuta, tornando poi a braccia incrociate e con la schiena ben affondata sulla sedia, che, se ne avesse avuto il potere, sarebbe involontariamente diventata una morbida poltrona. Orochimaru non faceva che minare il rapporto tra i due, cercando ogni piccola imperfezione. Roteò gli occhi, sbuffando innervosita. Sa essere molto irresponsabile. Borbottò, ricordando quanto si era infastidita all'idea dei cloni, perlomeno del suo. Ma si era assicurato che questi non fossero permanenti in alcun modo. Certo, che ora ci fossero delle anime in quel mondo che le potessero somigliare un po' troppo non le andava molto bene, ma che pericolo potevano essere? Se non fosse stata risucchiata in quel portale non le avrebbe nemmeno mai scoperte.

    Febh citò la pergamena, innervosendo ancor di più la genin. Non lo so che diamine hai fatto con quel... Oh... Oh! Mi ricordo. Il trauma della riunione otese l'aveva spinta a nasconder tutto negli angoli più remoti della sua mente, ma finalmente qualcosa era uscito. Sì, sì, l'avevi in mano. Poi il Mikawa ha parlato dei sigilli, e poi... Si fermò, portando una mano alla bocca, pensierosa. E poi gliel'hai consegnata. Era una delle ultime cose che ricordava, prima che i due iniziassero il loro teatrino per testare su di loro il sigillo otese. Aggrottò la fronte, leggermente infastidita. Certo che potevi tenerla tu. Cederla a quel terrorista del Kokage... Lo sai bene quanto può essere pericoloso con in mano i giocattoli sbagliati. Borbottò, infastidita dalla sua decisione. Che contrastava con ciò che sembrava ricordare Febh. Ma ancora non lo sapeva. Si voltò verso Orochimaru, aprendo le braccia. Ora lo sai! E se te lo stai chiedendo sì, lo Yakushi è in grossi guai per questa sua decisione, ma niente che qualche lavoretto extra non possa aggiustare. E più di qualche.

    Era interessante venire a conoscenza di come quel mondo a loro così sconosciuto funzionasse, e a dir poco terrificante l'idea che, prima o poi, anche le anime avrebbero raggiunto una fine. Ed Hebiko stessa sembrava piuttosto interessata a scoprire come uscire da quel ciclo ed evitare di sparire per l'eternità. Probabilmente la continua lotta per il suo corpo e la sua identità l'avevano portata ad una strada molto simile a quella del padre. Si era sforzata così tanto per diventare chi era, aveva ancora un sacco di strada davanti a sè, e aveva visto la morte in faccia fin troppe volte per non aver iniziato a pensare ad un piano di riserva. Era chiaro quanto fosse curiosa a riguardo dal suo sguardo, ma mai avrebbe avuto il coraggio di chiedergli apertamente un consiglio, o di insegnarle come fare.

    Hebiko inspirò con rabbia, indignata. Fai sul serio!? Si irrigidì, con le mani che quasi tremavano, balbettando qualche sillaba prima di riuscire ad esternare il suo discorso. Non solo mi hai abbandonata- no peggio, mi hai PERSA, lasciandomi crescere nella più isolata delle campagne. Ricordava la storia raccontata dal suo patrigno, due shinobi avevano combattuto alla morte, e lei era lì in mezzo, inerme. Mi sono dovuta guadagnare tozzi di pane a furia di morsi e pugni, imparando ad usare il chakra, e non appena riesco a sfruttare a pieno i maledetti poteri che ho ereditato da TE, TU STESSO cerchi di riprenderteli, cercando di uccidere l'unica tua erede che si rifiuta di morire solamente per lasciarti vivere qualche anno in più! Ringhiò, furiosa. Avevo e continuo ad avere una bomba ad orologeria nella mia mente, che cerca di sopraffarmi ad ogni occasione, e vuoi farmi credere che sia per testare la mia forza!? UGH! Non vedo l'ora di gettare il tuo frammento in pasto a quei leoni senza muso!! Ribolliva di rabbia, indignata da quelle parole. A nessuno piaceva essere abbandonato. Affondò nuovamente sulla poltrona, fissandolo sibilando. Sei vecchio ormai. E pure morto. Goditi questo patetico posto e lascia spazio alla nuova generazione.

    Sapeva poco e niente di Indra, ma abbastanza da ritenere ridicolo e presuntuoso il suo discorso, che lo sottovalutava come fosse uno qualsiasi. Oh sì, tu sei un saaacco meglio. Però sei morto lo stesso. Borbottò, come un adolescente stanca di sentire le lezioni dei genitori. Al rammentare la pergamena, borbottò di nuovo, agitando una mano. Sì che lo so! Ce l'ha quel bue del Kokage! Una buffa definizione influenzata da qualcuno. E a te chi te lo dice che lui non l'ha distrutta? Hai un frammento anche lì dentro? Affondò nuovamente nella poltrona, con una mano a sostenerle la testa. Solo dopo qualche secondo raddrizzò la schiena, guardando con orrore prima Febh e poi il Serpente. ...Dimmi che non è vero. Se fosse stato vero, non solo un ulteriore frammento si trovava ad Oto, nascosto in un inestimabile artefatto, ma anche nelle mani di qualcuno che, tutto sommato, sembrava rimpiangere la scomparsa del fondatore.

    La Vipera scattò in avanti non appena il braccio di Orochimaru cercò di avvicinarsi allo Yakushi, stringendogli con violenza il polso. A denti stretti, in piedi, lo fissò con odio. Questo è il mio Yakushi. Trovati il tuo. Trattenne il polso fino ala fine della frase, senza mai mollare lo sguardo. Lo avrebbe poi lanciato andare, lanciandolo via come fosse uno straccio. La sua natura possessiva non si sarebbe chinata nemmeno di fronte alla più potente delle entità.

    Non le piacque il suo discorso. A suo dire, dei suoi frammenti potevano trovarsi ovunque. Non c'era modo di capire se degli oggetti ne fossero stati infettati, non ad un rapido sguardo. E ad Oto c'erano troppe cose che lo riguardavano per poter stringere il cerchio e rintracciarli tutti. Poteva aver lasciato qualcosa anche a Konoha, per quello che ne sapevano. Persino Darwin poteva... No, forse lui era salvo. Nemmeno la Serpe avrebbe osato infilare parte di sè in un simile errore genetico.

    Ricordare gli effetti del sigillo la fece ringhiare nuovamente, non mancando anche una frecciatina a Febh ed il suo teatrino. Ancora non mi hai mai detto chi mi hai assegnato come marito. Borbottò a bassa voce. Aveva ancora gli incubi all'idea di un Raizen impazzito. Non si fidava dei demoni, dopotutto. Mentre la Serpe spiegava il corretto funzionamento dei cloni allo Yakushi, Hebiko non si lasciò scappare l'ulteriore dettaglio che la fece reagire nuovamente come una teenager. Che vuol dire tutt'altro che casuali?? Hai messo troppo colorante nel mio intruglio? Qualsiasi cosa tu abbia fatto, ti ringrazio. Meno ti somiglio, meglio è. Incrociò le braccia, finendo di ascoltare la sua lezione sui cloni.

    Sgranò gli occhi quando suo padre affermò di poterli non solo far uscire, ma anche di usare il suo frammento, forse liberandola da esso. Fai sul serio? Genuinamente shocckata, non solo si sarebbe liberato del suo clone, ma l'avrebbe finalmente liberata da quella fastidiosa presenza costante. Sussultò, osservando Febh. Era emozionata, ma era certa che ci fosse l'inghippo. Che ben presto si rivelò. Rimase rigida, in silenzio, nel sentire la sua proposta. Portò una mano alla bocca. Sudava freddo. Con la coda dell'occhio osservò lo Yakushi, temendo una reazione violenta. ...Febh... Mormorò, con un filo di voce. Sapeva bene che era male fidarsi. Sapeva bene che poteva pugnalarli alle spalle da un momento all'altro. Probabilmente. Ma... Se così non fosse stato? Se le sue promesse erano vere? Se fosse... cambiato? Hebiko sembrava temere la risposta di Febh più di un possibile tradimento della Serpe. ...Potrebbe essere la nostra unica occasione... Per uscire, e per liberarsi del frammento. E magari, se fosse stato onesto, per evitare pessimi ritorni vendicativi. Ma non sarebbe riuscita a prendere una decisione ed addossarsene le responsabilità. Era una questione di famiglia, in un certo senso. Rimase in silenzio, fissando Febh. E pregando che la sua decisione fosse quella giusta. Lei sapeva bene cosa sperava di sentirgli dire.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    E vorresti imparare a usare le energie di questo mondo in dieci secondi? A me non servono, non ho motivo di usarle e non avrei idea di come insegnartelo, o come canalizzarle nel tuo corpo senza distruggerlo. Il Bijuu era letteralmente una fonte di chakra, non aveva bisogno di adattarsi a quel mondo, limitandosi ad accumulare forza e crescere a quel modo, lentamente, nei decenni. Fortunatamente Youkai aveva un modo alternativo: il suo potere e la sua unica condizione, ancora ignota, che già una volta aveva scosso il corpo della strega e che, pensavano, avrebbe potuto portare a qualche risultato se combinato, nel senso più stretto del termine, con quello dell'Hokage e della volpe.

    Entrambi avevano maleinterpretato le parole di Kirie, che pure li aveva avvertiti. "E' molto più grande di così", aveva gridato, prima di essere intrappolata nella tormenta e difesa alla meglio dalle code. Avevano pensato che intendesse l'aspetto mostruoso celato dietro quello femminile con cui si era mostrata...ma Kirie era uno spirito. E agli spiriti la crudele dominatrice di quel regno appariva sempre come quell'essere orribile. Non ci avevano pensato, la situazione era complessa e difficile e avevano dimenticato quel dettaglio. Ma ne avrebbero pagato il prezzo. Strinsero quel corpo bloccandolo con le code, strappandogli grida mostruose al contatto col chakra di Youkai, che fece tremare nuovamente il regno ghiacciato mentre Kirie tremava nonostante il calore del chakra della Volpe. La Bijuudama spazzò via parte di quel corpo lasciando che capitolasse al suolo contorcendosi in agonia. In tutto questo il frammento di Kurama trasmetteva la sua diffidenza, anche e soprattutto tenendo d'occhio Youkai del quale percepiva ovviamente la presenza. Accelerare il ciclo. Sicuro, danneggiare un'anima con del chakra può facilitarne la dispersione delle energie se non ha qualcosa che la tenga intera, e potrebbe accelerare il suo percorso qui, nel bene o nel male. Concesse la Volpe. Ma quella là è una Mezza Persona. E' fuori da qualunque ciclo, non dovrebbe stare qui, non ha un posto dove stare. Quindi al massimo puoi metterla fuori gioco per un poco.

    In tutto questo però la tormenta di neve non si era affatto fermata e il tremito del ghiaccio stava solo aumentando ora che avevano abbattuto il loro nemico. Non era evidentemente un buon segno. Non avete capito! Riuscì finalmente a dire Kirie, divincolandosi in modo da potersi muovere un poco nonostante la coda. E' MOLTO più grande di così!. A quelle parole il terreno sotto Raizen letteralmente esplose in un vulcano di ghiaccio e vento gelido, forse danneggiandolo ma sicuramente spingendolo assai lontano [Eruzione]Esplosione di Potenza 120 da ghiaccio. Raggio 30 metri centrata sulla Volpe, effetto di spinta di 60 metri con Forza Nera+12 tacche, il peso della volpe è irrilevante. mentre qualcosa di ancor più spaventoso emergeva dalle profondità di quel regno.

    Un pilastro di carne e volti immenso, odoroso di putrefazione, torreggiante persino sulla volpe se fosse stata all'apice delle sue dimensioni, e dalla bocca aperta di ciascuno di quei volti piangenti emergevano arti scheletrici e ossuti simili a quelli utilizzati fino a quel momento. Decine di voci urlavano il loro dolore e tormento, e ciascuna di esse aveva un chiodo sulla fronte da cui si dipanava una catena, simile a quella che legava Kirie in precedenza, che scivolava senza impedimenti verso il terreno sottostante [Nota]Grande 100 Unità. Ha 100 Leggere. Aspetto simile a una torre di carne con decine e decine di braccia lunghe fino a 10 metri. Difesa Naturale 50. Oggetti o attacchi grandi meno di 4 unità non causano danno significativo se non irrorato dal chakra. Se irrorati dal chakra il danno è ridotto del 50% prima di confrontarsi con la difesa naturale. Tutte le ferite 1/2 leggera o inferiore vengono rigenerate a inizio turno. Ignora effetti legati alla stazza o a trasformazioni di esseri grandi meno della metà di lei, incluso il peso.. E' questo che intendevo...

    TRADITORI! TRADITORI DISGUSTOSI! SARETE IL MIO PASTO PER L'ETERNITA'! HO SEMPRE PUNITO I TRADITORI E CONTINUERO' SEMPRE A FARLO!

    Se prima potevano aver provato un briciolo di ribrezzo nel vedere come fosse ridotta quell'anima, ora probabilmente nei loro animi vigeva una sorta di terrore al pensiero che quella cosa fosse stata umana, in vita. E aveva detto che Raizen era come lei, almeno come categoria generale. E' troppo forte! Fa lei le regole qui, dobbiamo scappare...come si può combattere una cosa del genere? Kurama era relativamente tranquillo, come se sapesse di poter sfuggire se le cose si fossero messe male, ma da solo. Eppure restava...che li stesse mettendo alla prova? Ti ho già detto le cose importanti...quanto sei stupido, Raizen? A chi importa del suo aspetto? Ricordati dove siamo...la ragazza ha ragione, lei fa le regole qui. Ma questo significa anche che è soggetta alle sue stesse regole. Ve le sta letteralmente sfarfallando davanti...ma non credo tu possa farci qualcosa direttamente.

    La tormenta infuriava selvaggia [Nota]Resta attiva, ma la creatura torreggia oltre essa e dalle bocche aperte di quell'essere a altezza "volpe" venne emesso in direzione del gruppo un soffio di vento gelido ancora più pressante e carico di cristalli di ghiaccio [Soffio Gelido]Cono lungo 90 metri e largo 150 alla base. Potenza 80 + Congelamento [DnT Grave]. Concentrazione Nera+4 tacche. Altro ghiaccio si sarebbe formato sopra di loro, nuovamente bombardandoli in modo apparentemente analogo a prima...solo che stavolta i cristalli si sarebbero fusi tra loro aumentando la loro potenza, ma come potevano saperlo in mezzo alla tormenta [Gelo della Vendetta]9 Blocchi grandi 3 Unità
    Potenza 30 per blocco.
    Velocità Nera, Furtività 9

    Tre cadono su ciascuno all'unisono, sommando la loro potenza
    ? Mani adunche e gigantesche avrebbero poi cercato di afferrare il gruppo tra le dita ossute e gelate, in una presa che poteva essere fatale [Stretta Vendicativa]Due braccia si allungano e le mani crescono fino a 10 Unità ognuna, cercando una presa sulla testa della volpe e sulla base delle code.
    Velocità Viola+2, ma sono molto grandi e Furtività 12. Non hanno odore (o meglio, l'odore della creatura riempie tutto l'ambiente, impossibile fare dei distinguo)
    Potenza 50, ignora Resistenza e considera dimezzate le Difese di Chakra. Forza Nera+12.

    Mantiene poi la stretta con potenza 45 se raggiunge il bersaglio.
    . La situazione si faceva disperata.

    [...]

    Le due figure sulla cima del ghiaccio si erano allontanate, ma una terza, che stava in disparte, aveva avuto l'incarico di restare là. Chiunque fosse sopravvissuto a quell'ordalia avrebbe pur avuto bisogno di una guida.

    Youkai...perchè continui a tornare qui? Non hai imparato già abbastanza da Karikitori? Scosse il capo, mentre l'enorme sarcofago

    alle sue spalle tremava e vibrava. Non è certo venuto a riprendere te. Sospirò. Se solo Kaji mi avesse detto qualcosa di più nel dettaglio...eppure lui è l'unica possibilità di migliorare le cose. Tra le mani aveva un anello che ricordava un drago che si mordeva la coda e ci giocava distrattamente. Spero riescano a sconfiggere la Strega, le cose sarebbero più semplici per noi senza quel mostro pieno di rancore. Ancora alle sue spalle il sarcofago fremette, subito quietato quando la donna alzò una mano, facendo illuminare diversi sigilli sulla sua superficie. Non è del tuo potere che ha bisogno. Non ne avrà mai più bisogno, è quello che ha scelto, ti piaccia o meno. E' quello che HAI scelto. Tornò a fissare il gruppo e lo scontro. Se non fosse stato per Kaji...forse col tempo sarei diventata anche io come quel mostro? Chiuse gli occhi, tornando a guardare il suo anello. Quello è l'uomo di cui ha parlato l'antenato....ma perchè mi sembra tanto familiare?

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    . 8 .



    Non rientra nei tuoi piani il normale ciclo delle anime? Non che io sappia di cosa tu stia parlando, ma credo di intuire il concetto a grandi linee. Chiese Febh, visibilmente coinvolto da quell'informazione, come se la trovasse estremamente interessante. Quindi sorrise nuovamente, un sorriso rettile e infido. Quindi in pratica sei un codardo? Personalmente, ho il mio modo per vivere quanto più a lungo possibile, ma una volta finito quello, sarei decisamente più interessato a vedere cosa succede dopo. A te invece l'ignoto fa spavento, vecchio inutile serpente, non è così? Anche se ti vanti di aver ricercato le conoscenze più oscure...il fatto di non sapere assolutamente niente del dopo ti atterrisce...è per questo che sei e resterai sempre un relitto del passato. Piccolo, superato, misero vecchio serpente. Lo canzonò, convinto delle sue opinioni (come dopotutto sempre accadeva, anche e soprattutto quando magari aveva torto).

    Quando poi quello rise dell'opinione dello Yakushi sull'impossibilità di creare qualcosa di reale nel mondo dei morti, ottenne solo uno sguardo accigliato, e quindi una risposta a tono, sempre accompagnata da un sorriso infame. Mi risulta che l'intero pianeta ruoti su sè stesso. A me far ruotare le cose sembra una cosa ben oltre i limiti umani, vecchio serpente. Sollevò una mano. Ma non fraintendere. Non ti ho mai sottovalutato. E' esattamente perchè so cosa sei e di cosa sei capace che dico che sei solo un piccolo povero patetico vecchio serpente. Ma pur sempre un serpente...e non ci tengo a farmi mordere. Sai, le cose vecchie puzzano, magari me la attacchi. Ora, se vuoi finirla con questo rimpiattino ridicolo, io sono in un posto spiacevole e in compagnia ancora più spiacevole, e faccio il possibile per essere altrettanto spiacevole per te. Quindi se vuoi dirmi come ci leviamo di torno sarò ben felice di farlo.

    Il discorso cadde sulla pergamena e Febh era assolutamente certo di averla distrutta, tanto che guardava Hebiko con aria vincente aspettando che lei lo rivelasse lasciando di stucco il vecchio. Solo che la pergamena non era stata distrutta: era stata consegnata all'attuale Kage che la aveva data a Jotaro Jaku. Impossibile, anche in quello stato di alta concentrazione, evitare di sgranare gli occhi sorpreso e battere una mano sulla fronte mentre la Consigliera lo rimproverava. Oh...OH! Cavolo è vero! Punto per Orochimaru, che si mise a biascicare qualcosa sul sapere tutto delle pergamene. Beh, poco importa: non è in condizione di nuocere e la macchina è stata distrutta. Cercò di recuperare i binari, ma aveva perso parecchio terreno e la minaccia di lavorare da parte di Hebiko non aiutava. Gene era il kage, gli stavo cedendo totale autorità, stava a lui decidere. Fece spallucce. Catena di comando, sai come funziona. Disse colui che nel 99% dei casi la ignorava. E COMUNQUE... tornò su Orochimaru. Non ho fatto nulla di nascosto a Hebiko, quindi smettila con questi giochetti che sono solo una perdita di tempo!

    Ma il defunto Kokage amava il suono della sua voce almeno, se non più, quanto Febh amava la propria, così come amava essere teatrale, tanto da allungare una mano fino a sfiorare la sua guancia. Lo Yakushi lo concesse, anche se la propriocezione era a mille per percepire eventuali anomalie e il suo naso si arricciò per il disgusto, mentre Hebiko cercò di fermare quel contatto. Vedo...ma il mondo dei vivi non è fra queste, visto che sei qui, vecchio serpente. Considerò di tagliare via la guancia e farla ricrescere ma sul momento si trattenne. Mi stai dicendo che tutti i cloni che ho fatto, anche quelli usciti male come la Hebiko con le gambe da sirena o la Hebiko con la testa al contrario o la Hebiko con la pelliccia da gorilla o la Hebiko Mimo, o la Hebiko con le ali da farfalla e pungiglione da scorpione...tutti loro erano in pratica tuoi cloni come il Nidaime? Meglio non approfondire come mai fossero usciti così tanti cloni fallati di Hebiko, inclusi quelli di sesso maschile o quelli che per motivi poco chiari avevano i pattini e la permanente e ballavano costantemente la disco music. Febh sospirò portando una mano alla fronte. Supponendo sia vero, e non ti credo fino in fondo, allora ho solo procacciato ulteriori te per il mondo...fortuna che erano tutti programmati per morire, e mi sono assicurato che lo abbiano fatto. Orochimaru spiegò anche il motivo per cui i cloni di Hebiko erano i più bizzarri, tanto che aveva poi selezionato il meno peggio coi capelli neri...anche se tutti avevano i capelli neri in realtà. Capelli rossi? Si voltò verso la sua ex segretaria. Onestamente ho sempre pensato ti facessi la tinta. Lo disse con grande onestà, ma era abbastanza concentrato da sapere che quella poteva essere interpretata come una provocazione, e l'ira avrebbe tenuto la kunoichi abbastanza sveglia da non farsi imbambolare dalle infinite chiacchiere del suo anomalo genitore.

    Venne poi la proposta di Orochimaru, mentre Hebiko chiedeva del marito, cosa che lui tralasciò volutamente per non cercare troppe rogne. E ascoltò attentamente le parole del vecchio serpente. La Kunoichi sembrava quasi convinta, ma Febh era pensieroso, ripetendosi quel discorso a mente. Alla fine parlò. Sai cosa ho sentito io di tutto il tuo discorso, Orochimaru-jii-san? Lo aveva appellato come nonnino, in contraltare all'essere chiamato col suffisso vezzeggiativo. Io ho sentito "sono molto bravo, ho un sacco di scappatoie, essere qui è solo un inconveniente temporaneo e so tutto quello che succede là sopra. Quindi perfavore portami con te. Ti prego portami con te." Sorrise. Io ho capito che da solo col cavolo che puoi uscire. Tu hai bisogno di noi. Ma a questo proposito mi viene un'idea diversa, un'idea di quando mi hai sfiorato con la tua lurida mano anche se ti avevo detto che puzzi di vecchio. Febh era irritato, molto irritato e molto concentrato, ma non ancora all'apice. Era abbastanza irritato forse da commettere delle leggerezze, ma in quel preciso momento aveva intenzione di affermare la sua dominanza e sottomettere quel lurido vecchio serpente con ogni mezzo, e forse agì in modo un pò avventato.

    Si alzò. Mi hai fatto venire in mente che tu vuoi restare fuori dal ciclo. Hai il terrore che la tua anima venga consumata. Hai una fobia assoluta dell'ignoto che ti aspetta oltre la fine. Disse avvicinandosi, sempre sorridente, fino a stare proprio davanti al vecchio serpente, con un'espressione serafica che per certi versi avrebbe ricordato Kaji ad Hebiko. Di riportarti nel mondo dopo la fatica che ho fatto per spedirti qui non se ne parla. Ma mi chiedo...ci aiuteresti se in cambio prometto che non ti scaraventerò a forza oltre questa tua patetica esistenza? Sollevò una mano, per sfiorare la guancia del vecchio serpente delicatamente come aveva fatto lui. Mi chiedo se funzioni...alla fine, come hai detto tu, nemmeno all'inferno le cose sono realmente eterne. Anche qui, in fondo, c'è una fine...inevitabile!

    Il suo chakra avvampò, nero come la pece fino a inondare i suoi occhi, mentre la mano crepitava di quell'energia volta al far cessare ogni cosa. Se il suo potere imponeva una fine forzata alle cose, cosa avrebbe fatto a un'anima che cercava in tutti modi di sfuggire alla naturale evoluzione del suo stato di esistenza? Febh non lo sapeva, ma era solo grazie al potere degli Hakai che Kaji era riuscito ad arrivare nella sua posizione all'inferno, e anche se forse funzionava un pò diversamente da quelle parti....come avrebbe reagito Orochimaru davanti a una concreta minaccia di annientamento della sua esistenza, persino in quel luogo che riteneva sicuro come l'aldilà?

    Certo, aveva rivelato il suo potere, questa era una leggerezza...ma cosa sarebbe successo poi? E la lucertola, che già una volta era stata scacciata e tenuta a bada da Kaji? Avrebbe reagito?



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    . 8 .

    Quell'uomo dagli occhi strani aspirò lentamente una boccata di fumo, salvo poi emetterlo in cerchi concentrici che cominciarono a ruotare su sè stessi in varie angolazioni, creando una forma geometrica affascinante. Fece poi cadere le ceneri con un breve tocco dell'indice, a terra. In realtà sparirono nel nulla prima ancora di raggiungere il pavimento. Non rispose alle domande del ragazzo, come se non gli interessassero, quindi annuì. Yami, allora. Molto bene. Io sono Kaji Hakai, ma puoi chiamarmi anche Febh Yakushi, anzi, dovrai chiamarmi così in seguito. Sollevò il capo come a scrutare un punto distante, strizzando gli occhi, ma anche guardando nella stessa direzione il Sogno Emerso non avrebbe visto nulla. Mmmh...non c'è molto tempo. Tornò a scrutarlo.

    Siamo all'inferno. O aldilà, o oltretomba. Immagino ti sia familiare come concetto, anche se tecnicamente non sei mai morto. O vissuto. Questo luogo, nonostante la sua natura eterna, è paradossalmente fugace e viene plasmato dalle anime che vi si trovano dentro, almeno fino a quando, non so bene come o quando, riescono a reincarnarsi naturalmente o procedere verso ulteriori stati dell'esistenza. Soffiò altro fumo, questa volta generando una spirale che prese a ruotare rapidamente fino a disperdersi, facendolo accigliare. Tks...non la controllo ancora bene come lui. Poi ancora su Yami. Il luogo da cui vieni tu, da cui sei originario, è ancor più fugace di questo. Esiste perchè la gente sogna, e in ogni dato momento almeno una persona sta sognando, da qui si origna quel collettivo caotico che tu potresti chiamare casa. E come in ogni ambiente, a volte qualcosa che sembra vita può originarvisi, come è accaduto con te e con qualche altro autoctono delle tue parti. Battè di nuovo via la cenere. Il Sognatore è come me. Si trova all'inferno, ma non vi appartiene. Non so tutta la sua storia, ma può muoversi liberamente tra questo luogo e il tuo, però non può tornare al mondo dei vivi. Non ti ho creato io, e nemmeno lui. A volte qualcuno, sognando, influenza anche gli autoctoni dei sogni, e francamente non so chi abbia influenzato te. Forse lo ricorderai col tempo, oppure no. Ma mi servi, per questo ti ho fatto portare qui dal Sognatore. Doveva cercare una Mezza Persona che non fosse mai stata viva. E tu lo sei. Aspirò ancora del fumo. Quindi posso farti nascere, così mi sarai utile nel mondo dei vivi.

    Si alzò lentamente, avvicinandosi a Yami mentre il suo abito cambiava radicalmente, così come il pannello alle sue spalle, quasi fondendosi con esso a vederli in un'illusione ottica. Ovunque fossero, quel luogo era interamente soggiogato alla volontà di quel Febh Yakushi. Il semplice fatto che tu abbia dei desideri implica che qualcuno o qualcosa dall'esterno ti ha influenzato, o non saresti mai nemmeno stato cosciente della tua condizione. Il Sognatore vi chiama Sogni Emersi, ma a me pari più un'Anomalia. E non c'è niente di male in questo. Anche io lo sono. Tutti noi lo siamo. Le Mezze Persone non hanno un posto all'inferno. Si sarebbe avvicinato sollevando una mano fino a toccare il petto di Yami, e in quel preciso momento accompagnato da sottili e crepitanti fasci di energia nera il ragazzo avrebbe avuto la consapevolezza di avere un corpo fisico, reale, ancor più concreto di un'anima, che tuttavia sparì quando Febh interruppe il contatto. Io ho modo di allentare le regole di questo modo e in questo momento sto cercando di trovare un modo per tornare nel mondo dei vivi. Che io abbia successo pieno o meno, penso che riuscirò a uscire da qui. E a quel punto avrò bisogno di aiuto là fuori. E tu mi aiuterai...in cambio, avrai la libertà di muoverti anche tu via dal caos dei sogni o dell'oltretomba. Fino al mondo dei vivi, l'unico luogo in cui esistono cose concrete.

    Non era il primo Sogno Emerso a cui lo chiedeva, ma tutti gli altri erano incompleti, troppo stupidi o carichi di vanagloria per ascoltare. Questo Yami gli trasmetteva un'impressione differente, forse finalmente il Sognatore aveva trovato quello che cercavano. Ci sono dei viventi all'inferno. Sono occupati con alcune persone del posto, per così dire, divisi, ma presto si riuniranno. Due persone tra loro sono importanti: una fanciulla dai capelli rossi e un ragazzino con dall'aria innocente. Hebiko... Ci fu una chiara emozione nel dire quelle parole ...è colei che mi ha condannato a questa mezza esistenza...ma non la odio davvero. Posso capire perchè lo ha fatto. Nonostante tutto però, non posso perdonare me stesso per essere stato più debole di lei. L'altro sarebbe stato un grande alleato, tempo addietro. Le sue idee non erano poi così diverse dalle mie. Anche se il tempo qui non ha un grande significato, il momento è differente, o sarebbe stato tutto più facile. Entrambi sono una possibile via per permettere a me e a te di uscire da qui. Per questo cercheremo di avvicinarli entrambi. Ti darò istruzioni più dettagliate quando ci sarà il momento.

    Ma fino ad allora...hai qualcosa in contrario a tutto questo? Hai qualcosa da chiedermi?
     
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    La Torre


    VIII






    Quel primo assalto non fu un totale fallimento, non se la strega avesse avuto un corpo con un minimo di logica biologica.
    La decapitarono, indubbiamente, ma fu inutile, come se avessero colpito un esca, la testa infatti, se così si poteva chiamare, non era altro che l’apice, con nessuna funzione precisa, di un corpo ancora più ciclopico e marcio, fino al midollo la cui apparizione invase l'ambiente di un fortissimo e sgradevole odore.
    Stava per rispondere a Kirie quando guardò sotto di lui, osservando che non solo la strega era sopravvissuta ma l’orrido verme che era aveva qualcosa in serbo ed il suo contorcersi in superficie, per quanto poco visibile, non era che il sintomo di qualcos’altro.

    YOUKAI!
    Quella roba che hai fatto prima, presto!


    In una frazione di secondo l’entità dell’esplosione avrebbe reso persino per il demone una difesa efficace rannicchiarsi a tartaruga mentre lo spirito del chunin ne potenziava le difese quanto bastava perché, creassero una difesa sufficiente a non subire quasi alcun danno, seppure venendo sbalzati dalla forza di quell' eruzione.
    Nonostante la concitazione del momento aveva comunque posizionato dietro di se Kirie e Youkai in modo da fargli scudo col resto del corpo [SD][Trasformazione in Demone: 50 Difesa Youkai 40 Impasto Demoniaco in Resistenza +6 +2 da possessione Botta lieve]

    SI!
    Ho capito che era più grande ma come diavolo potevo colpirla sotto quei metri di ghiaccio?
    Sin da quando mi parlava percepivo che quella donna era una marionetta controllata da qualcosa, ma era sotto il ghiaccio, come potevo arrivare a lei?


    Il pestilenziale odore della strega, imbruttita dai suoi desideri, impregnava persino la tempesta, il collage di anime in pena legate da chissà quale artificio in un bozzolo orribile le cui regole, seppure pareva fossero chiare sia alla volpe che a Kirie ancora gli risultavano poco chiare.
    L’eruzione li aveva spinti lontano dal loro bersaglio, ma non era un problema soltanto per loro, da quella distanza gli attacchi dovevano compiere un lungo tragitto che gli avrebbe permesso di prepararsi a modo per la difesa.

    Sono stupido almeno quanto tu sei utile quando mi dici che mi hai detto tutto.

    E con quel commento piccato lasciò la volpe a se stessa, focalizzandosi sulla battaglia, non senza riflettere sulle sue parole, odiava il biju quando lo metteva alla prova in quel modo, ma a volte qualche briciola per strada la lasciava veramente.
    Sentì l’attacco giungere verso la sua direzione non venendone colto di sorpresa, ma le sue possibilità in mezzo alla tormenta non erano tante se non cercare di incassare al meglio vista la dimensione, iniziò dunque a muoversi verso la posizione della strega, nel tentativo di non offrire un bersaglio facile, per quanto gli attacchi potessero essere potenti infatti si erano dimostrati alla portata delle sue capacità fisiche. La folata di cristalli di ghiaccio prendeva infatti un area troppo estesa per sperare di poterla schivare, ragione per la quale si ritrovò a fare da scudo di carne sia a Youkai che a Kirie, pur subendone le conseguenze. [SD] [Demone dif. 50 + Impasto Demoniaco in Resistenza +6
    Subisco Congelamento]

    Dopo aver subito il colpo si sarebbe mosso a rapidi balzi, accorciando le distanze, il reale tentativo degli spostamenti tuttavia era evitare eventuali nuovi attacchi provenienti dall’alto, vista la frequenza di utilizzo sembravano essere peculiari della strega ma soprattutto le poche cose che poteva evitare, cadendo in un punto preciso il loro spostamento era influenzato solo dalla gravità, spostandosi di continuo grazie alla sua rapidità poteva evitarli anche senza percepirli. [SD 1,2,3][Mi sposto a rapidi balzi verso la strega, scattando in diagonale prima da un lato poi dall'altro: spostamento pari a 19m (influenzato dalla trasformazione in demone e dal Movimento Migliorato) immagino di poter fare una ventina di metri per salto Riflessi: +3 + Impasto Demoniaco +6]
    I movimenti della strega risultavano sempre i più complessi con i quali interagire, in mezzo alla tormenta l’essere rasentava l’invisibilità, ma in quello scontro tra giganti il Colosso aveva ancora un asso nella manica: farsi piccolo.
    Le mani adunche dell’essere rimasero invisibili fino all'ultimo secondo, ma era quello il momento in cui Raizen avrebbe agito, ridimensionando se stesso verso il centro del suo corpo di modo che le due estremità potessero sfuggire alla strega che non fece in tempo a stringerlo [SD 4]Padronanza Dimensionale
    Arte: L’utilizzatore se attiva la "Trasformazione in Demone" sarà in grado di gestire le proprie dimensioni riducendole fino a quelle originali senza disattivare la tecnica e acquisendo forma umana se desiderato. Può tornare alle dimensioni Demoniache mediante Slot Azione.
    (Consumo: Basso per turno)
    [Da genin in su]


    Bene.
    Questo freddo sta iniziando ad essere decisamente troppo.
    Ma la soluzione vera e propria sta a te Youkai.
    E sta nel ghiaccio, lei si nutre mediante quello, ma sondarlo o interagire realmente con esso per me non è possibile.
    Ma posso distrarla e farle credere che abbiamo intenzione di fare dell'altro mentre tu farai il tuo lavoro.


    Raizen riprese le sue normali dimensioni spiccando un balzo terribile, impossibile da umano, ma del tutto normale da demone ed incrementato dall’aiuto del chakra repulsivo. Mano a mano che saliva sentiva l’aria farsi leggermente più tiepida, segno che quella bufera aveva un limite almeno in altezza, fino a che per una manciata di secondi non riuscì a fare capolino avendo la visione dell’essere così corrotto dai suoi desideri, lo spettacolo davanti ai loro occhi era orribile, una nauseabonda torre di visi putrescenti in pena, con una catena che andava dalla fronte fino al ghiaccio e poi chissà dove, probabilmente fino all’anima di cui si stava nutrendo in quel momento.
    Gli sorrise, non facile capire se fosse sfida, rivalsa o addirittura compassione, ma per la Strega non sarebbe stato importante era infatti l’impatto a terra a doverla impensierire, a pochi metri dalla base della torre, e sarebbe stato cataclismatico! [SA 2+ST][Abbiamo concordato un salto di 3 volte la sua altezza, con il repulsivo direi che per un momento tocco il cielo XD direi un 150 metri per tenermi basso mettendoci dentro pure il repulsivo, copro anche l'eventuale distanza eventualmente rimasta dopo le difese.
    Attacco doppio con 7 code: potenza 100 (eventualmente infusa dal chakra distruttivo)
    +
    Potenza Disumana
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica: sarà possibile - ad esempio - estrarre le radici degli alberi, abbattere muri o vegetali, spostare un grosso masso.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]

    +Tecnica Focalizzata
    [Intuito]
    +
    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali..
    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    +Movenze del Demone
    Speciale: L’utilizzatore se trasformato in demone avrà contro gli oggetti e le strutture danni raddoppiati. Il moltiplicatore massimo considerando altre abilità è pari a 5, superato tale valore altre conoscenze non daranno bonus. Non aumenta in nessun caso i danni contro le persone.
    (Consumo: Basso a Colpo)
    [Da genin in su]

    +Distruzione ad Area (Superiore)

    +Onda Distruttiva
    Arte: L’utilizzatore potrà modulare l’emissione del Chakra Distruttivo trasmettendo a contatto una potente vibrazione aumentando il danno di 10
    (Consumo: Basso Extra)
    [Da genin in su]

    +Propagazione Uniforme
    Abile: L’utilizzatore non avrà cali di potenza nell’area espansa dal Chakra Distruttivo.
    (Consumo: Basso Extra)
    [Da chunin in su]

    +Propagazione Forzata
    Abile: Se un colpo fisico beneficia dell’Onda Distruttiva ed impatta con un oggetto impugnato questo trasmetterà il danno all’arto come se colpito direttamente è possibile sfruttarla 1 volta ogni 2 Round.
    [Da chunin in su]
    Tento di sfruttare le connessione tra ghiaccio e catene per danneggiarle ed eventualmente, essendo oggetti trasmettere il danno alla torre, se ti sembrano troppi "salti" ignora pure il tentativo di danneggiamento alla strega

    +Sisma Distruttivo
    Speciale: L’utilizzatore può raddoppiare la potenza dell’Onda Distruttiva e il raggio del Chakra Distruttivo raddoppiandone i costi.
    [Da jonin in su]

    Propagazione Controllata
    Abile: L’utilizzatore se distrutto un oggetto mediante il Chakra Distruttivo o conoscenze derivate una volta ogni due round può direzionarne i frammenti in modo da non esserne vittima a sua volta spingendoli nella medesima direzione dell'attacco.
    [Da genin in su]
    (dirige i frammenti verso il ghiaccio stesso, aumentando l'area distruttiva)

    For. +3 (TS) +2 (possessione) +2 (spostate da resistenza con controllo demoniaco)

    Forza Divina x3 + 120 + moltiplicatori x3 da TB x2 da abilità
    l'area d'espansione non la metto, valuta un pò tu
    L'altezza del salto gli aveva infatti dato spazio a sufficienza per ruotare su se stesso e annodare nuovamente le code battendo il terreno come un maglio gigantesco cercando di sbriciolare il ghiaccio e le catene ad esso connesse in un aria quanto più possibile estesa.
    Subito dopo sarebbe stata caricata nuovamente una bijudama ma con un intento del tutto differente rispetto all’attacco precedente: sciogliere quanto più ghiaccio possibile. Dalla bocca infatti non sarebbe stata generata una palla oscura ma un ondata di fuoco altrettanto concentrata e potente in grado di vaporizzare istantaneamente parte di quel ghiaccio appena infranto, e liberandolo sia dal profondo congelamento dovuto alla tecnica precedente ma soprattutto trasformando il ghiaccio appena rotto in una gigantesca pentola in cui la strega si sarebbe quantomeno ustionata. [ST 2][Mantengo il manto con
    Mantenimento Istintivo
    Abile: L'utilizzatore una volta ogni tre round può mantenere la trasformazione in Demone o la Possessione Perfetta sfruttando uno Slot Tecnica Base anziché Avanzato.
    [Da chunin in su]

    e uso Azione Rapida sulla
    Bijudama (potenza 90)

    +Raggio Demoniaco
    Talento: L’utilizzatore al momento dell’emissione potrà generare anziché una sfera un raggio di chakra, avrà forma conica con base pari a 6 metri di diametro ma non esploderà a contatto. Può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]

    +Mutazione
    Abile: L’utilizzatore può modificare la natura elementare della bijudama, allineandola ad una delle impronte possedute.
    [Da genin in su]
    (impronta fuoco)

    + Nin Inarrestabile

    Potenza: 100]

    Certo non era detto che quella carica di chakra potesse interagire con quel mondo esattamente come immaginava apportando i danni che sperava, ma le catene avevano una fisicità e forse qualcuna si sarebbe spezzata, facilitando il lavoro a Youkai.
    Successivamente, una delle code, opportunamente nascosta alla vista della strega, avrebbe cercato di immergersi nel ghiaccio, sfruttando l’arte della terra, non era fiducioso sulla riuscita del gesto vista la natura di quel luogo ed era anche estremamente cauto, venire a stretto contatto con il ghiaccio per lui poteva essere pericoloso, si preparò quindi a ritrarre l’estremità immediatamente casomai avvertisse una qualche forma di assorbimento.
    Youkai aveva avuto la sua distrazione, doveva solo agire e non cadere nel fuoco incrociato, ma dopotutto era nella sua mente, sapeva come, dove e quando avrebbe colpito Raizen


    Chakra:125.5/175
    Vitalità: 21.25/25
    En. Vitale: 26.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Balzo Diag.
    2: Balzo Diag.
    3: Balzo Diag.
    4: Rimpicciol.
    Slot Azione
    1: Ridimension.
    2: Attacco code
    3: Tentativo Immers.
    4: Even. Azione Youkai
    Slot Tecnica
    1: Mant. Possess.
    2: Potenza Dis.
    3: Manip. Nat.
    4: Bijudama

    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Stivali borchiati da Combattimento × 1
    • Guanti da Combattimento × 1
    • Antidoto Avanzato × 4
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Spiedi giganti × 5
    • Garyu no Jigoku × 1
    • Rintocco della Morte × 1

    Note





    [Il Serpente Bianco]


    La prima a porre domande fu proprio Hebiko che ancora non si spiegava il colore dei suoi capelli.

    Hai visitato il laboratorio sotto la botola nel bosco no?
    Credevi che il clone di quell’esuberante chunin, che ho saputo esser diventato kage, fosse l’unico esperimento in tal senso?


    Ad Hebiko sarebbe stato sufficiente, molto probabilmente non a Febh, ma quella era un altra dimostrazione di come, nonostante il Serpente Bianco non fosse stato lì presente aveva avuto il modo di ottenere determinate informazioni.
    Febh intanto cominciava a capire le proporzioni del suo operato, seppur con qualche falla nei risultati.

    Avanti, toccala, Febh-Kun.

    Gli sorrideva quasi con affetto, ma era evidente che la sua era una sfida, la curiosa forma mentis di Febh gli impediva di venir irretito dai discorsi di Orochimaru ma al contempo di provare paura e quindi di provare a stare un passo avanti al suo interlocutore come solitamente faceva.
    Se avesse sfruttato la particolare visione del mondo che la sua abilità gli concedeva avrebbe visto che Orochimaru aveva tante fratture quante erano le scaglie di un serpente, anzi erano proprio quelle fratture a definirne quel motivo. Ma se aveva una debolezza così grande come poteva mostrarsi così sicuro davanti all’otese che di fatto poteva fare leva su quelle fratture e ridurlo letteralmente in briciole?
    Se Febh avesse accettato l’invito, come poco prima i konohaniani avevano visto su Kirie, una porzione di Orochimaru si sarebbe disgregata in frammenti tenuamente luminescenti. Giunto al termine del suo viaggio quel frammento d’anima avrebbe lasciato qualcosa su di Febh, come un monito: lo sguardo impassibile ed oscuro del clone di Kato Yotsuki. Gli occhi dello Yakushi, o per meglio dire l’Hakai, non erano fatti per vedere oltre quelle debolezze, ben pochi occhi fisici ci sarebbero riusciti in realtà, ma Hebiko era diversa: aveva un vantaggio.
    Seppur non in possesso delle conoscenze di suo Padre, il frammento al suo interno, interrogato dalla curiosità suscitata da quell’evento gli avrebbe mostrato un lungo quanto mostruoso serpente bianco composto da tanti serpenti quante erano le sue scaglie e che il tocco di Febh ne aveva distrutto uno. Erano come se fossero posti a protezione di quelle debolezze, segno che Orochimaru le conosceva, ma come?
    Sapeva inoltre che quella forma poteva essere raggiunta anche da lei se mai potesse tornargli utile, anche se probabilmente vista la sua natura non sarebbe arrivata ad un risultato simile.

    Il risultato è di tuo gradimento?

    Quante anime poteva aver legato a se quel folle?
    Con quanti frammenti di altre vite aveva avvolto, perpetrato e protetto la sua essenza?
    Domande che si sarebbero potuti porre solo condividendo quanto avevano sperimentato, forse Orochimaru poteva aver avuto paura e di sicuro non se ne sarebbe mai vergognato per lui la paura era la più grande spinta verso l’evoluzione, un meccanismo più che utile, vitale!
    Ed una spinta che l’aveva portato a proteggersi da quella minaccia in chissà quanti modi.
    A quel punto dall’oscurità si protese una lancia che con fermezza quanto con crescente forza, avrebbe allontanato quella dell’Hakai dalla guancia di Orochimaru. [Nota][Se usi manipolazioni del chakra la lancia le annulla, ancora non sai come]
    Era una lancia primitiva, ma elegante nella forma e ricca di quelle che parevano essere decorazioni votive, chiunque anche senza riuscirne a comprenderne la ragione, avrebbe potuto affermare che già alla sola vista era un arma stupenda.

    Indietro, Usurpatore.

    Quando la snella arma si poggiò a terra un tonfo lontano la presentò come un oggetto tutt’altro che comune, sembrava che fosse grande e pesante almeno cento volte tanto nonostante oltre a quel suono mostrasse ben poco di se.
    Quelle parole intanto inclinarono leggermente le labbra del Serpente.

    Quindi hai finalmente scoperto di essere un sopravvissuto.

    Difficilmente Febh avrebbe potuto impedire alla sua memoria di galoppare, prima al giorno della morte dei suoi genitori, poi fino allo scontro dell’accademia alleata alla zanna contro ai cremisi.
    Aveva davanti a se un Hanta, lo stesso che aveva ucciso quando impersonava il suo antenato: La Valanga.

    E nonostante questo sei rimasto Fedele ad Oto… È davvero stato così bravo Homura?
    Pensavo che una volta scoperto il coinvolgimento del villaggio ti saresti rivoltato, spero non avrai creduto al fatto che quell’Hanta fosse capitato lì per caso.
    Più difficile invece convincerli a risparmiarti.


    La risposta sulla pericolosità degli Hanta verso i quali la volpe lo aveva messo in guardia giunse inaspettata quanto chiara ed inequivocabile, osservando la Valanga: in maniera del tutto opposta ad Orochimaru il suo corpo era solido, adamantino, Sacro, non una singola frattura o debolezza attraversava quell’anima, e forse poteva rievocare anche alla mente il pensiero di qualcuno dei suoi predecessori, insieme ai loro timori. Quel corpo, quel clan, era nato per una singola ragione: Impedire la Fine, la storia della Zanna era solo qualcosa che alimentava quel fuoco.
    Il laboratorio dietro Orochimaru lentamente mutò, perdendo il suo aspetto antico che ben si sposava con quell’oltremondo ed assumendo un apparenza meno usurata, precisa e focalizzata su un particolare esperimento, quantomeno per ciò che vedevano.
    Persino una copia della Prima Vipera comparve lì: stavano vedendo un ricordo, anche se non era intuibile da Orochimaru visto che il tempo non lo segnava ma da Homura che era li vicino.


    Orochimaru stava battendo su una cartella, come se indicasse qualcosa. Probabilmente appunti o forse il risultato di qualche test.

    C’è una connessione in tutto questo, Homura.
    Ma sento che mi manca qualcosa per chiudere questo anello.
    Questo clan è antico, incredibilmente antico, hanno un modo di manipolare il chakra differente dal nostro, anzi, potremmo quasi chiamare la loro una connessione nel vero senso della parola.
    Eppure non ha avuto successo, la loro vita è insensatamente lunga, il loro corpo insensatamente resistente, e il loro spirito… tenace.
    Incorruttibile.
    Cosa che gli dà un netto vantaggio nell’interazione diretta con i biju ma non solo.


    Qualche bottone, difficile da vedere per loro, e una figura comparse al fianco di Orochimaru, era simile alla Valanga non tanto nel fisico quanto nel vestire e nel portamento. Sembrava fosse comune per loro lasciare il torso nudo, vestendolo di tatuaggi dai motivi semplici quanto armoniosi con il corpo. Kaji aveva già visto quei tatuaggi attorno all’avambraccio e quelle decorazioni sul viso che lo rendevano simile ad un demone, quasi come se fossero un segno identitario ben specifico. Avvicinandosi si sfregava i polsi, come se fino a poco prima fossero assicurati a qualcosa, al suo fianco una lancia.

    Hinode Enjo, parlami ancora di questi Hakai, hanno un nome fin troppo particolare.

    L’uomo si grattò la nuca evidentemente stufo, probabilmente era stato chiuso tra quattro mura più di quanto voleva e persino da quel ricordo potevano intuire quanto fosse pericoloso farlo infastidire, forse era proprio Orochimaru a trasmettere quella sensazione.

    Sei fastidioso.
    Troppo curioso.
    È una profezia del nostro clan.


    Il suo idioma era antico ma riuscivano ad afferrarne i concetti, come se fosse la lingua madre di quella correntemente in uso , era certo che non parlasse con difficoltà ma forse essendo un ricordo di Orochimaru ne venivano influenzati comprendendo ciò che allora aveva compreso lui.
    E sembrava che Enjo ne fosse al corrente, afferrata la lancia la fece roteare con maestria cambiandone l’impugnatura e iniziando a tracciare incisioni direttamente sul terreno, pitture rupestri nello stile ma in movimento come se vive.
    Iniziò così il racconto di un clan antico, di persone longeve quanto comuni, che sopravvivevano alla morte dei loro simili esterni alla loro cerchia e che col tempo, spiegava una sagoma con una interna più minuta e luminescente, acquisivano la capacità di comunicare con la natura più intima delle cose, comprendendo che l’equilibrio non stava nell’egoismo, nell’evoluzione, nell’affinare i propri strumenti per sottomettere il mondo e la natura al proprio volere, ma di piegarsi ad essa, vivendo in essa anziché su di essa.
    Dal rifiuto nacque un credo, dal credo la religione e dalla religione una profezia, ma la lancia non la descrisse ancora e raccontò di come i Kemono, parola inizialmente usata come un insulto e poi adottata come segno distintivo e vanto, fino a renderla parte della loro identità.
    La loro casa era la Zanna, una Zanna ben diversa da quella profondamente modificata dagli inquilini attuali, costretti a nascondersi e deturpare la natura per meglio rispondere alle loro esigenze.
    Proprio ai Kemono la Zanna doveva il suo nome e l’orgoglioso Enjo diceva che non avessero avuto il polso di cambiare nome a quella terra ne tantomeno il modo con cui chiamavano i loro leader, scimmiottando il loro.

    I Kemono hanno zanne forti, non gli umani.
    Solo le zanne dei Kemono possono offendere e proteggere.
    Non gli Usurpatori.
    La natura non ha dato loro le zanne e non sanno sfruttarle, non sanno cosa significhino, cosa comportino


    Disse Enjo. Il solo utilizzo di quelle parole da parte degli attuali abitanti li inferociva, che oltre ad averli scacciati ne avevano rubato e storpiato la cultura.

    E dunque?
    Come vi hanno scacciato?


    La mano di Enjo si strinse sulla lancia, non gli piaceva quando gli mettevano fretta, ne tantomeno quella sottile accusa che gli sembrava gli venisse rivolta con quella domanda.
    La risposta non stava nella forza, non mancava ne sarebbe mai mancata ai Kemono, era una delle loro peculiarità dopotutto. La risposta era nel numero, la loro vita era lunga come anche le tappe biologiche che la componevano, ed il numero come anche la quantità di abilità sconosciute da affrontare divenne presto soverchiante. Ma più di tutto fu lo spirito che venne fiaccato.
    Lunghe e pesanti strisce orizzontali indicarono una notte particolarmente buia, in una caverna, probabilmente la sua dimora, la zanna più anziana in possesso di più ornamenti di quanti ne avesse Enjo venne rappresentata brillante, ma la luce non irradiava dall'intero corpo. Era dagli occhi e dalla bocca che la luce si sprigionava come se al suo interno brillasse il sole stesso, come se la sua stessa anima cercasse di avvertirli: era nato, o si era avvicinato qualcosa in grado di corrompere a tal punto il creato da distruggerlo ad un livello così profondo da interromperne il ciclo naturale di trasformazione.
    Sapevano che era vero, non avevano percepito con i loro sensi quella profezia, gli era stata comunicata da qualcosa di più profondo qualcosa da cui si sentivano traditi.

    Dunque avete semplicemente scelto di non estinguervi e di dargliela vinta.

    La storia continuò raccontando che l’evento li aveva legati in un modo più profondo di quanto non potessero fare il sangue o i sentimenti, facendogli un dono che decisero di coltivare per il bene dell’ordine naturale delle cose. Dalla notte più luminosa delle loro vite ogni Kemono sapeva sempre dove era un suo simile, ed ogni Kemono alla sua morte si sarebbe unito allo spirito dei suoi simili, la prudenza ed il tempo li avrebbero resi forti.

    Per questo siete spariti.
    Lungimiranti, direi.


    Da quando abbiamo compreso.
    Da quanto abbiamo imparato siamo tornati.
    Li sentiamo.
    Li cacciamo uno ad uno.
    È il nostro compito, ci è stato fatto un dono per assolverlo.


    Orochimaru annuì.
    A quel punto Homura mise una mano su un orecchio.

    Orochimaru-dono.
    I Mercanti sono in avvicinamento, come procediamo?


    La terribile volontà dell’Hanta, il soprannome affibbiato ai Kemono dalle loro pavide vittime, scosse il laboratorio dando l’unica risposta accettabile, ricordando che quello era il suo pagamento.
    Nessuno si oppose, erano i patti, e sembrava che anche il Serpente Bianco li sapesse rispettare.

    Homura, conosci la strada, arriva primo.

    Gli passò quindi un sigillo.

    È un ricordo, ho solo capito come li percepiscono, appena l’avrai assimilato capirai di avere le carte in regola per non fallire.
    Fai in modo che uno passi inosservato, mi serve VIVO.
    Non osare fallire.


    Tutto diventò vago, svanendo.


    Il resto era nella mente di Febh.

    Dovevo assicurarmi quel prezioso carico per capire quanto inevitabile fosse questa minaccia, e la dedizione degli Hanta li trasforma in preziosi alleati, soprattutto se c’è un nemico comune, quindi misi le pedine in ordine per non sporcare le mani di nessuno.
    Ma Enjo era veloce, dannatamente veloce, e quell’allocco di Homura tornò con un bambino.
    Un bambino traumatizzato che piangeva dicendo di aver fatto una promessa.
    Non sapevamo praticamente nulla e il tuo corpo non aveva neanche l’ombra di una qualche singolarità genetica.
    Capirti divenne il compito di Homura, ma lentamente credo che avesse perso di vista il suo ruolo, una brava persona dopotutto, no?
    Se non altro ha fatto in modo di tenerti vicino a me, certo, hai voluto rovinare tutto uccidendomi prima di ricordare… aimè...


    Un sospiro non troppo sentito.
    Aveva davanti ai suoi occhi il suo salvatore da un certo punto di vista, come avrebbe reagito?
    Hebiko si era trasformata quasi in una spettatrice in quel momento, ma di certo Orochimaru non aveva intenzione di lasciare nulla al caso, fu infatti sufficiente uno sguardo del serpente perché la sensazione di malessere generale si spostasse nella testa, trasformandosi in un richiamo, qualcosa che di fatto il Vipera non aveva mai provato. Era strano, ma al contempo piacevole, come se non ci fosse alcun tentativo di sopruso ma solamente la richiesta di parlare a quattrocchi, una richiesta che aveva il retrogusto di un rito di passaggio.
    Sarebbe bastato anche solo valutare quella possibilità che Hebiko si sarebbe ritrovata nel suo mondo interiore [ti lascio la possibilità di sbizzarrirti in merito] con Orochimaru tranquillamente seduto così come lo era fuori.

    Non so come andrà a finire lì fuori Hebiko-chan, Febh non si sta dimostrando particolarmente collaborativo.
    Penso di poter inquadrare i suoi comportamenti nello spettro dell’autismo.


    Mangiò un dolcetto, per la prima volta nella sua vita, umanizzandosi, chissà se gli piacevano realmente o era solo un modo per avvicinarsi di più a Hebiko.

    Della sua risposta però ci importa poco.
    Che lui approvi o meno la cosa hai tu la risposta finale, abbiamo mille modi per fargliela sotto il naso a quel saccente.
    Potresti essere forte Hebiko, lo so, ti ho creato io.
    Ma ti ho visto interagire con quell’uomo, sei… incatenata.
    Ti piace esercitare del potere su di lui per delle sciocchezze, scartoffie da ufficio, ma se le cose si fanno pesanti ti nascondi sotto un sasso e passi il testimone.


    La guardò, più a fondo di quanto quella rappresentazione visiva fittizia non lasciasse ad intendere.

    Hai paura?
    Credi forse che potrai esorcizzare qualsiasi errore lasciando agli altri il fardello di scegliere?
    La sconfitta è sempre di tutti, soprattutto nel mondo ninja.
    Non si può sperare di tirare i remi in barca e dire “io non c’entro hanno scelto gli altri”.
    Un buon oratore potrebbe convincere il prossimo che è realmente così, ma a meno di essere un inetto del tutto incapace di una qualsiasi evoluzione, persino lui saprà di aver la colpa di non aver alzato la mano per fermare qualcosa di sbagliato.
    Certo se davvero ne era in grado.


    Scartò un altro dolce.

    Ne hai mangiati decisamente troppi per avere tutti questi ricordi sui dolci.

    Lo mangiò lentamente, mentre ascoltava eventuali risposte.

    Dimmi, credi davvero di conoscere tutte le possibilità offerte dal miracolo genetico che ti ha portato al mondo o vorresti qualcosa di più?

    All’esterno intanto quella piccola parentesi non poteva minimamente essere percepita, persino leggere i pensieri di una persona non avrebbe dato accesso al suo mondo interiore, oltretutto per quanto potesse durare quello scambio il tempo già scorreva in maniera particolare all’inferno, figurarsi all’interno di una coscienza.
    All’esterno nulla era cambiato e se la situazione non fosse esplosa per mano di Febh di fronte ad un Orochimaru che non aveva la minima intenzione di dare niente in cambio di niente, l’avrebbe fatto per mano della lucertola.

    SssSSsa Lega ti sSsaludada.
    A si biri cun sSsalude!


    L’ultima frase suonava marcatamente ironica anche per via della zampa, emersa dall’ombra di Febh, con cui la lucertola avrebbe dovuto salutare sviluppò un ulteriore strato di scaglie e le lanciò contro Orochimaru. Nel poco spazio che li separava le scaglie divennero affilate, sfumando nei contorni come se fossero frammenti d’ombra e diventando particolarmente complesse da seguire con gli occhi.
    Orochimaru si fece ferire senza alcun problema, praticamente ignorando l’attacco, salvo abbandonare la sua pelle sul posto e sgusciare via dalla stessa senza nemmeno un graffio come suo solito, azione che nel tempo aveva reso a dir poco fulminea, serpeggiando verso Hebiko e mettendo tra se e Febh il Kemono.

    Mi hai ingannato per l’ultima volta.

    Stranamente non lo chiamò ne per nome, ne per grado e non utilizzò nemmeno il plurale, sembrava rivolgersi esclusivamente a lui, lasciando Hebiko fuori da quell’eventualità.

    Enja, hai la preda che cercavi.
    Io… penserò all’altra!





     
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    Fazioni


    VIII




    "Oh cavolo è vero!?" Ruggì la Vipera, furiosa. Non esattamente come avrebbe sperato Orochimaru, non li avrebbe divisi. Ma non si sarebbe certo trattenuta dal dirgliene quattro. Non hai pensato di Consigliarti con me, signor Consigliere, prima di dargli un simile potere!? Hai idea di cosa possa fare quello schizzato con una roba simile!? E stai certo che non sarà mai onesto quanto tu lo sei stato con lui! Se avesse cercato di giustificare l'onestà di aver fatto quel gesto davanti a lei, lo avrebbe interrotto agitando le mani. No! No! Lo so che non mi nascondi niente! Ma so anche che a volte sei irresponsabile! Poteva quantomeno restare sotto custodia Yakushi, e Diogene l'avrebbe potuta utilizzare solo in nostra presenza! Non si fa un regalo simile a qualcuno che hai reso Kage solo perchè non c'era di meglio a disposizione! Tecnicamente in parte era colpa sua. Non era arrivata sufficientemente in alto per poter prendere il trono. E forse era un bene, perchè avrebbe probabilmente fatto il passo più lungo della gamba. Per quanto necessario, aveva bisogno di un minimo di esperienza come consigliera. Ma aver visto Oto nuovamente privata di un capo l'aveva fatta infuriare.

    HAI FATTO CHE COSA!? Uno strillo acuto, da far fischiare le orecchie. Febh elencava i cloni di Hebiko come fossero bambole di una qualche collezione. "USCITI MALE"?! Come può uscirti male una cosa del genere!? Non ti esce una sirena o una farfalla a caso! Ora spiegami PERCHé volevi farti un esercito personale di miei cloni, brutto pervertito!! Ormai in piedi, avrebbe preso la sua sedia con entrambe le mani, portandola alle sue spalle. Cosa pensavi di farci!? MH!? Hebiko era rossa non solo di rabbia, ma anche di imbarazzo. Conosceva bene Febh, e sapeva bene che in teoria era l'ultima delle persone che avrebbe potuto avere una qualche perversione. Era anche vero che era pur sempre un uomo, e i più tranquilli sull'argomento solitamente hanno le perversioni peggiori. Un solo accenno di esitazione, e la sedia sarebbe precipitata con violenza disumana sulla sua testa, probabilmente frantumandosi (o svanendo in bollicine, chi sapeva le regole di quel mondo). Sarebbe bastato quel terribile colpo (poco più che un soffio per Febh) ed un sospiro profondo per calmarla... non fosse stato per il suo commento sulla tinta. La sua bocca si sarebbe sbalancata in modo disumano, andando a mordere la parte superiore della testa dello Yakushi, lasciandoli libero dal naso in giù. Agitò la testa come una bestia inferocita, quasi volesse staccargli la testa dal collo a strattoni. Si sarebbe staccata dopo qualche secondo, ringhiando come un animale. Qualsiasi commento da parte di chiunque l'avrebbe forzata a strillare in sua difesa. SILENZIO! Questo posto mi innervosisce! E lo fate anche voi! HMPH! Uomini!!

    La Serpe sembrava sapere di molte sue avventure. In particolare citò il clone incontrato da Raizen, attirando su di sè uno sguardo confuso. Io so... So già di essere un esperimento. Borbottò, concentrata. Stava scavando nella sua memoria, cercando di ricordare cos'altro potesse accomunarli oltre ad essere sfortunatamente finiti tra le sue grinfie. Stavolta sarebbe toccato a lei raccontare a Febh di quell'avventura. Ma niente, ero andata ad esplorare uno dei suoi luridi laboratori abbandonati. Volevo trovare qualche informazione per imparare al meglio le mie abilità, e invece ci ho trovato un fratello uscito male e un clone di Raizen più giovane. Avrebbe spiegato distrattamente, ragionando su cosa avessero in comune. Perchè proprio quel clone? Era certa di avere più cose in comune con Mitsuki che con lui. Parlare con Febh l'avrebbe aiutata a mettere in ordine i propri pensieri. E-Era... Una specie di versione migliore di Raizen? Commentò incerta. Non so come, ma diceva di essere una specie di jinchuriki senza demone. Raizen le aveva raccontato tutto a riguardo. Il senso dell'esperimento doveva essere quello di avere la potenza di un jinchuriki senza i problemi creati da un demone... Cercò di ragionare su quelle parole. Poteva forse essere una versione migliorata di Orochimaru? Non era da escludere che potesse volere un corpo ancor più abile del suo, ma il cambio di colore non aveva senso, tantomeno la sua personalità. Condivideva con lui la passione per la ricerca e un'incredibile curiosità, ma il suo particolare colorito e il suo carattere incredibilmente aggressivo contrastavano pesantemente con Orochi- UN MOMENTO. Sgranò gli occhi, terrorizzata dall'idea. Per creare quel clone non avevi solo i geni di Raizen. Avevi anche materiale del suo demone! Dubitava che i jinchuriki possedessero un dna mutato. Per quanto vicini potessero convivere, erano pur sempre due entità separate. ...Mi hai creato con parti della Volpe!? Strillò, scioccata. No, doveva aver esagerato. Non poteva essere vero. Possibile che fosse ancora più mostro di quanto non credesse di essere?

    Ma il suo nervosismo al limite del comico si sarebbe presto trasformato in uno sguardo di terrore. La mano di Febh aveva appena iniziato a crepitare di fulmini neri, avvicinandosi in maniera minacciosa ad Orochimaru. Così come fece in precedenza, agì d'istinto, a mente vuota. Prese il polso del giovane, con abbastanza forza per indicargli di fermarsi. Stavolta però l'espressione sul suo volto era di orrore, e sembrava implorare pietà. Incrociando lo sguardo con lo Yakushi ebbe un sussulto. Lo lasciò immediatamente andare, facendo qualche passetto indietro confusa. E la sua mente si riempì di un garbuglio di pensieri confusi e ansiosi. Avrebbe balbettato qualche suono, incapace di comporre una parola sensata, rifiutandosi di guardare uno dei due negli occhi. Incapace di spiegarsi del perchè avesse provato a fermarlo. O meglio, incapace di accettarlo. Se fino a poco prima sembrava ansiosa ma determinata, ora appariva solamente come un mucchietto d'insicurezza e confusione. Voleva solamente andare a nascondersi da qualche parte, chiudere gli occhi e fingere che non fosse mai successo, convincendosi che se lei avesse dimenticato tutto, anche gli altri lo avrebbero fatto. Ma, che fossero stati reali o no, sentiva i loro sguardi pesarle addosso.

    Ma Febh non si sarebbe di certo fermato per così poco all'idea di distruggerlo in maniera definitiva. Eppure, Orochimaru era estremamente tranquillo. Forse quel potere non aveva effetto in quel mondo. Oppure ho già pensato ad una simile evenienza. Con un sussurro, una nuvola di fumo sarebbe apparsa tutt'attorno ad Hebiko, allungandosi e mutando in un bianco serpente, che con eleganze le si poggiò sulle spalle. Ti piacerebbe vedere come? Quel frammento era parte di lei, i pensieri di lei erano anche i suoi. Sapeva già qual'era la risposta. La curiosità l'aveva ereditata dal padre, dopotutto. Febh avrebbe visto uno dei cloni di Kato dissolversi, ma Hebiko, grazie al frammento, avrebbe visto un serpente al suo interno. E, spostando lo sguardo verso Orochimaru stesso, avrebbe sussultato. Quello che a prima vista sembrava essere un enorme serpente bianco, era in realtà ricoperto, o forse composto, da centinaia se non migliaia di altri serpenti, di altre anime. Anime il cui unico scopo era venir sacrificate in cambio della sua salvezza. Non piacerebbe anche a te? Una rete di sicurezza, se il peggio dovesse accadere? Hebiko sibilò, infastidita. Ma interessata. Non avrebbe mai voluto diventare un simile mostro. Ma al contempo, una simile ancora si salvezza le faceva gola. Dopotutto uccidere era il suo lavoro. Era davvero così immorale sfruttare le sue vittorie per proteggersi da una possibile sconfitta? Sarebbe riuscita a trovare il modo di replicare quella tecnica? Dopotutto, gliene sarebbero bastate solo un paio. Forse una decina. Il mestiere del ninja era pericoloso. Ma poi basta. Un'innocua assicurazione sulla vita. Non sarebbe certamente diventata un simile mostro. Lei era diversa. Non era come lui. Non lo sarebbe di certo diventata.

    Sussultò quando la lancia apparve, ringhiando verso la figura che apparve poco dopo. Era alle spalle di Febh, e probabilmente fino a quel momento aveva inviato messaggi contrastanti, ma di fronte a qualsiasi minaccia era pronta a combattere al suo fianco. Tch! Sei persino riuscito a portarti dietro una guardia del corpo. Squadrò in malo modo la nuova figura, mostrandosi immediatamente ostile. Poteva sembrare ipocrita visto come lei sembrava stesse utilizzando Febh in quel contesto. Hebiko non aveva dettagli sufficienti per comprendere le provocazioni di Orochimaru verso lo Yakushi, ma avrebbe comunque mostrato il suo appoggio verso il suo partner. Era il minimo che gli doveva, dopo i segnali confusi inviati poco prima. Il nostro villaggio non è la tua Oto. Non più. Non voleva sentirsi responsabile di qualcosa successo sotto al suo comando. E allo stesso tempo voleva convincere Febh della stessa cosa. Pregava solo che gli Yakushi non fossero parte del problema.

    La comparsa di un secondo Orochimaru la mise in allerta, facendole assottigliare le pupille. Sembrò calmarsi, sibilando diffidente e interessata a quello che in breve si rivelò un ricordo. Osservava con interesse l'indigeno simile alla guardia appena apparsa, quasi fosse certa di poterne intuire le debolezze nascoste da qualche parte. Percepire il vago senso di timore da quel ricordo non prometteva nulla di buono. Dal poco che sapeva sulla zanna e gli Hakai, qualche accenno tra i giornali e le confessioni di Febh, riuscì ad intuire che quella profezia parlasse della nascita del peculiare clan responsabile della parte più temibile dello Yakushi. Da tutto quel ricordo, avrebbe tratto una singola conclusione che voleva condividere con gli altri. Insomma, sei sempre tu la causa dei peggio mali di questo mondo. Qualsiasi accenno sulla profezia l'avrebbe fatta reagire con freddezza, dopotutto non credeva nelle religioni, e per lei le profezie erano solamente storie che se unite al giusto dettaglio sarebbero apparse come reali, quando la realtà era solo un mucchio di coincidenze casuali o forzate dalla convinzione che storie simili fossero vere. Tch! Ho smesso di credere nelle favole da quando ho imparato a camminare da sola. Dovete dare solamente la colpa a voi stessi se credete che la vostra stupida profezia si sia "realizzata". Non avrebbe aggiunto altro, bastava lo sguardo per percepire la parola "stupidi".

    A metà di quel ricordo, Hebiko provò uno strano fastidio. Non era sufficiente per farle distogliere l'attenzione, ma premeva abbastanza per metterla in allerta. Non era il frammento, seppur le desse la stessa sensazione. Era diffidente, ma pronta ad ascoltare. Nella sua mente degli sbuffi di fumo iniziarono a creare quella che sembrava casa sua, ma ben più grande e decorata. Un salotto perlopiù in legno, con un paio di eleganti divani posati su un morbido tappeto. Sembravano esserci più angoli di quanti una normale stanza potesse averne, ed in ognuno vi erano diversi quadri e decorazioni, più o meno astratti. Uno era dedicato a Raizen, tappezzato di sue foto che, a guardarle bene, si muovevano appena, alcune ricoperte da uno strato nero, che non permetteva ad eventuali ospiti di vederle. Non aveva certo intenzione di mostrare a tutti le sue fantasie. Un angolo aveva un imponente quadro del Mikawa, ricoperto di scarabocchi e armi di vario tipo conficcate in esso. Gli aveva quasi fatto un favore disegnandogli le sopracciglia. Altre foto più piccole, persone che considerava suoi nemici o semplicemente fastidiosi, erano appesi tutto attorno. Gran parte della famiglia MIkawa era presente, anche se sembrava che la bimbetta dalla chioma rosa fosse stata tagliata via da quelle foto. Un angolo era per Febh, seppur mostrava solamente i ricordi minori che aveva di lui, uno per Darwin, un angolo tutto dedicato alle decine di abiti e foto di Ssalar, ed uno in particolare avrebbe potuto attirare l'attenzione dei più curiosi. Un angolo polveroso, con foto quasi sbiadite. L'unica figura ben riconoscibile tra tutte era una giovane Hebiko, con i capelli raccolti in una treccia. Una sfilza di trofei e buste colme di denaro simboleggiavano la sua "carriera" di campionessa nell'Arena. Un'adolescenza da vincente, che le rese tutte le successive sconfitte più pesanti da sopportare.

    Le decorazioni però non raccontavano tutta la sua storia. Sulle pareti si trovavano diverse porte, ognuna di esse massiccia e sigillata da uno o più lucchetti, di varia dimensione. Custodiva lì le informazioni più riservate, che si trattasse di segreti puramente personali, che non voleva condividere con nessuno, o di informazioni potenzialmente pericolose nelle mani sbagliate. Hebiko non avrebbe dato tempo alla Serpe di concentrarvisi. Seduta sul divanetto, lo osservò prendere uno dei numerosi dolcetti sparsi su quel tavolo. In quello spazio mentale era difficile notare subito le stranezze, solamente concentrandovisi si sarebbe potuto notare come in realtà il tavolo sembrasse lungo almeno una dozzina di metri, ricoperto di dolci, biscotti, svariati tipi di the e tisane e qualche rivista di gossip, contenenti però tutti i suoi pensieri e critiche sullo sfortunato di turno. Febh aveva una rivista tutta per sè. Oh certo, fai come se fossi a casa tua. Tanto è per questo che mi hai costruita. Commentò, stizzita, posata a gambe incrociate sul divano opposto a quello di Orochimaru, con un Darwin appisolato al suo fianco che appariva incredibilmente più bello e molto diverso da ciò che chi aveva avuto la sfortuna di vederlo avrebbe potuto ricordare. Annusò la tisana che teneva tra le mani, usandola come fosse una pozione che l'avrebbe aiutata a mantenere la calma. So bene quanto Febh possa essere fastidioso quando ci si mette. Ma quando lo è con gli altri mi fa capire che vale la pena sopportarlo così com'è. Sogghignò, felice di sapere che era in grado di mettere in difficoltà persino lui.

    Era pronta ad ascoltare, ma c'era comunque un'aura di ostilità attorno a lei. Hmph! Sono certa che ci sono un sacco di modi per non far capire a Febh le mie reali intenzioni. Sorseggiò con calma la sua tisana, prima di proseguire. Ma non voglio farlo. Nonostante non fosse d'accordo con buona parte del suo discorso, sentì il peso delle sue parole, al punto che per un istante apparvero delle catene che sembravano bloccarla al terreno, per poi dissolversi un istante dopo. Quello è diverso. Ruggì a denti stretti. Una piccola crepa apparve sulla tazza che teneva in mano. Odio doverlo dire. Immagino che tenerti nascosto qualcosa qui dentro sia inutle. Perciò sì, lo ammetto. Ho paura. E ancora non mi sento affatto una sua pari, se non per questioni minori. Bravo te. Applaudì un paio di volte, sarcastica, riprendendo in mano la sua tazza. Quello che non sembri essere in grado di capire è che nonostante tutto gli porto rispetto. Non è di certo lui ad incatenarmi. Sono io ad impormi certi limiti. Ci sto lavorando. Rispose, con una scrollata di spalle. Se pensi che possa mai far qualcosa alle sue spalle per danneggiarlo in qualsiasi modo, ti sbagli di grosso. Non sono come te. Sibilò, aggressiva.

    Il discorso sulle sue paure la colpì in malo modo, purtroppo consapevole dei suoi difetti. Oh, stai cercando di fare il padre adesso? Che dolcino. Sei solo venticinque anni in ritardo. Utilizzava il sarcasmo come scudo, una cosa quasi palpabile in quel mondo. Punzecchiarla sulla quantità di dolci le avrebbe fatto perdere la compostezza per un momento, facendo sì che la teiera posata sul tavolo ribollisse, fischiando. NON SEI QUI PER GIUDICARE I MIEI MECCANISMI DIFENSIVI! Ruggì con voce acuta. Orochimaru si comportava come una serpe tentatrice. Hebiko non aveva di certo intenzione di comportarsi da finta tonta. Certo che voglio qualcosa di più. Non mi sono infilata in quello schifoso laboratorio perchè mi annoiavo, e non ho cercato di assorbire il tuo frammento solamente per liberarmene. Voglio sbloccare tutte le potenzialità di questi poteri. E non sono così stupida da non sapere che tu hai tutte le risposte. Il problema è uno solo. Si chinò in avanti, gli occhi puntati su di lui. Poteva leggerle in faccia il desiderio di potere. La voglia di imparare, di migliorarsi, di diventare finalmente una replica perfetta, se non migliore, di Orochimaru stesso. Ma dietro a quel desiderio c'era come un muro apparentemente invalicabile. Non mi hai mai dato modo di fidarmi di te. Pronunciò ogni parola con decisione. La sua non era una provocazione, non stava cercando di mostrarsi superiore o sarcastica. Quella era una frase incisa nella sua mente da tempo. Un ostacolo che non sarebbe riuscito ad oltrepassare con semplici promesse di potere, con un piccolo sotterfugio. Prima ancora del non voler tradire Febh, c'era un muro che gli avrebbe impedito di ottenere la fiducia di Hebiko a meno di prove concrete. Ed era il non voler perdere sè stessa. Sarebbe stata pronta a rinunciare a tutti i suoi poteri, se questo significava liberarsi della possibilità che Orochimaru prendesse il suo corpo. E la Serpe glielo avrebbe potuto leggere in faccia. Io voglio di più. Voglio migliorarmi. Voglio far sì che i miei alleati si inchinino in mia presenza, e che i miei avversari tremino al mio pensiero. Voglio scoprire tutti i segreti che hai tenuto nascosto a me e ad Oto. Ma niente di tutto questo vale il rischio di un tuo tradimento. Se pensi che un semplice "fidati di me" possa bastare... quella è la porta. Goditi la tua eternità all'inferno. Un fascio di luce, ed una porta si sarebbe aperta verso l'esterno. Orochimaru non avrebbe percepito pressioni per andarsene. Ma poteva quasi vedere la fortezza che circondava la Vipera, la determinazione con la quale teneva insieme i suoi ideali. Poteva essere fisicamente debole, ma nella sua mente era tutto diverso.

    Le sorprese non erano ancora finite. Fu un sollievo sapere che la lucertola era dalla loro parte, ma la situazione era ancora troppo tesa per festeggiare. Il suo attacco andò a vuoto, portando la Serpe al fianco di Hebiko. La giovane genin osservò la situazione con ansia crescente, irrigidendosi quando sentì il commento di Orochimaru. Il suo potenziale la terrorizzava. La guardia la terrorizzava. Come vivente, in quel mondo aveva tutto da perdere. Aveva lo sguardo fisso su Febh, come un predatore concentrato sulla preda. Lui è MIO. E nel dirlo, le mani si infilarono nelle tasche nascoste delle sue vesti, alla ricerca di un'arma. Ma non sarebbero stati in grado di vedere cosa avesse in mano, poichè la sinistra avrebbe fatto cadere un fumogeno, annebbiando la vista di tutti i presenti. Un istante prima dell'impatto, sfruttando la posizione di spalle dell'indigeno, avrebbe lanciato le bolasDato che non è specificato niente e che in precedenza c'era un po' di distanza tra loro, imposto la distanza di almeno tre metri ad altezza delle ginocchia, cercando di anticipare il suo spostamento verso Febh. [SAI] Contava sull'effetto a sorpresa e sulla successiva cecità generale per bloccarlo anche solo per un istante. Febh avrebbe saputo cosa fare. Lo Yakushi avrebbe presto sentito la donna toccargli il fianco [SAII], e, fumogeno permettendo, avrebbe visto l'orrore nel suo sguardo, che implorava aiuto. Era sicuramente determinata a combattere al suo fianco, ma sarebbe stato stupido credere che avesse qualche speranza di fronte a quel tipo di avversari.
     
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    Combattere il fuoco con il fuoco


    VIII




    Le tremende grida ed il precedente terremoto avevano fatto capire ad entrambi che tipo di contrattacco usare. Purtroppo, per quanto sembrasse in grado di scuoterla, non era in grado di farlo con sufficiente potenza da annichilirla. E presto ne avrebbero scoperto il motivo. La Strega era più grande di quello che dimostrava, ma non della marionetta. Dell'ombra spirituale. Una gigantesca colonna di anime svettava ora sopra la tormenta, e Youkai potè notare con orrore le anime da lei assorbite, usate come un vero e proprio scudo di carne... O forse lei stessa era costruita da esse. Il giovane chunin sembrò ribollire di rabbia alla vista di quella mostruosa creatura, lacrimando come se stesse percependo la sofferenza provata da tutte quelle anime.

    Raizen li protesse al meglio che poteva, sfruttando inoltre la protezione data da Youkai stesso. Il suo spirito poteva essere intangibile, ma all'interno di un corpo differente era in grado di infondergli la sua determinazione ed il suo senso di protezione, garantendo un'incredibile difesa. Purtroppo Raizen non sembrava poter fare granchè contro quella torre di carne. E lui stesso stava iniziando a percepire il suo spirito tornare nel suo corpo, un imprevisto che non poteva permettersi. Temo che distrarla servirà a poco. Mormorò, voltandosi con determinazione verso la volpe. Devo fare una cosa. Spero che Kurama sia in grado di supportarmi. Altrimenti... Spostò lo sguardo verso il basso. Non voleva nemmeno pensare all'eventualità di una sconfitta. Non andava fiero di ciò che stava per fare, ma doveva liberare quelle anime. E doveva utilizzare ogni risorsa a sua disposizione. Nella mente di Raizen, dei fili di chakra si sarebbero collegati dalla schiena di Youkai fino alla volpe. Ed ognuno di essi avrebbe iniziato ad assorbirne il chakra. Il suo spirito stava cercando di prendere energia dal demone, pur dovendone rispettare il suo permesso. Più i filamenti assorbivano chakra, più sembravano mutare in delle cinghie, delle catene. Non puntava di certo a consumarla, ma gliene sarebbe servita una discreta quantità. Se funziona, presto riavrai tutta la tua energia indietro. Ma non posso permetterle di continuare questa tortura. Il chakra della volpe sembrò rinvigorire il suo spirito, caricandolo di energia. I frammenti allontanatisi dal suo corpo vennero riassorbiti. Il suo spirito sembrava sfarfallare, segno che quella connessione forzata non era del tutto salutare per lui. Stava cercando di utilizzare più potere di quanto non se sapesse controllare, ma ne era costretto. Lasciare alla Strega un minuto di più avrebbe rischiato di intrappolare gli unici salvatori che quelle anime intrappolate avevano. Le smorfie di dolore avrebbero fatto comprendere ai due quanto fosse difficile per lui mantenere il suo spirito intero e separato dal suo corpo. Eppure non voleva cedere. Aveva un chiaro obiettivo in mente. [TB]

    Toccare le catene era fuori discussione. Solo liberare Kirie lo aveva danneggiato più di quel gelo intenso. Non poteva permettersi di liberarne altre due e lasciarne centinaia alla loro prigionia. Sapeva bene che la Strega assorbiva la loro essenza intrappolandole nel ghiaccio, ma il ghiaccio stesso difficilmente sarebbe stato un buon conduttore per Youkai. Sotto il ghiaccio era nascosto un fulcro, e se solo lo avessero capito prima, sarebbero probabilmente riusciti ad intaccarlo prima che si ricoprisse con gli scarti di quelle anime. Non c'era più tempo. Non c'era nemmeno più occasione per sbagliare. Doveva fidarsi del suo istinto e del suo desiderio di salvare tutte quelle anime. Se non ci avesse creduto lui, nessun altro lo avrebbe fatto.

    Avrebbe diviso la sua anima in dieci frammenti. [TA]En Bianca, consumo in chakra ?? (spesa della Volpe) Per ogni frammento, una coppia di lunghi arti, neri come il suo spirito, sarebbero apparsi alle spalle della Volpe, apparentemente legati alla sua schiena. Sfruttando il chakra del demone, avrebbe cercato di separare anche quelle. Se così non fosse stato, avrebbe comunque avuto Raizen in contatto telepatico, pronto a seguire i suoi ordini. Le mani erano lente, erano deboli. Ma ognuna di loro nascondeva un asso nella manica. Inesorabili, ognuna di esse si sarebbe avvicinata alla colonna di anime, sfruttando la sua immobilità. Ogni singola mano si sarebbe avvolta intorno alla torre, stringendola. [SAI] Poco più che una carezza per la Strega, forse nemmeno percepibili. Ma il vero obiettivo sarebbe arrivato dopo. Forse non avrebbe percepito la presa, ma ognuna delle mani avrebbe iniziato ad assorbire. Ed ognuna di loro avrebbe assorbito la propria quantità, facendo sì che, se anche una singola mano fosse riuscita ad assorbire solamente una delle anime, le ventidue mani avrebbero potuto assorbire ventidue anime. [SAII] Nel mondo interiore, Youkai si sarebbe rivolto alle due anime, padrone di quel corpo. Forse percepirete un piccolo fastidio... Prometto che non vi farò del male. Il suo spirito sarebbe stato avvolto dallo spirito del Demone, prendendo in prestito parte di quell'incredibile potere. Se fosse persino riuscito a moltiplicare le code della volpe, lo spettacolo sarebbe stato diverso e ben più pericoloso per la Strega: le novanta code, mischiate tra loro in quello che sarebbe apparso come uno tsunami spirituale, nero come la pece per via del colorito della Volpe e l'animo stesso del ninja, avrebbero avvolto allo stesso modo la torre, contemporaneamente alle mani spirituali. E il numero di anime assorbite in quel modo sarebbe potuto essere fatale per la Strega. [SA?]Se le code si duplicano, attaccano contemporaneamente alle mani, unendosi quindi agli slot I e II, facendo lo stesso identico attacco. Ed ancora non aveva finito. Avrebbe sfruttato il contatto con l'anima per cercare di inviare un messaggio a tutte le anime lì intrappolate, usate come scudo. A tutte voi vittime della Strega. Se potete sentirmi, aiutatemi. Sono qui per liberarvi. Doveva impersonarsi come un leader, per quanto fosse insicuro e sommerso di dubbi. Doveva rendere onore non solo a sè stesso e al suo clan, ma alla sua antenata che già una volta aveva preso in mano la situazione e portato avanti una ribellione. Forse anche lei aveva paura. Forse anche lei era oppressa dai dubbi. Ma aveva agito. Youkai era la loro unica speranza, non poteva tirarsi indietro. Percepite il mio flusso. Accoglietelo nella vostro spirito. Aiutatemi a liberarvi, e porrò fine a queste insensate sofferenze. Faremo crollare questo Regno insieme.

    Youkai era fuori di sè, eppure appariva calmo. La voce gutturale di Raizen in forma demone l'avrebbe fatto apparire più solenne di quanto non sarebbe stato nella sua forma originale. Non hai il diritto di possedere queste anime! Stai distruggendo il loro ciclo! Nessuna di loro vuole essere il tuo spuntino! Se qui in mezzo c'è un traditore, sei tu! Tu stai tradendo i veri padroni di questo luogo, condannando queste anime ad una sofferenza che non meritano! Voleva riassorbire tutte quelle anime, solamente per poi rigettarle al sicuro quando tutto fosse finito. L'aveva già fatto una volta. Ci sarebbe riuscito di nuovo. Non voleva nutrirsene. E non poteva nemmeno permettere alla Strega di farlo. Sperava solo che nessuna di quelle anime dovesse essere sacrificata per poterle liberare da quell'eterna prigionia. La sua empatia ed il suo desiderio di fare del bene lo avevano portato ad una strategia rischiosa, che tuttavia sembrava essere la loro unica chance contro quel mostro colossale.Ho già liberato Kirie. E non importa quanto tempo ci vorrà, quante energie dovrò spendere. Aiuterò ognuno di loro a ribellarsi a te e demolire il tuo regno dalle fondamenta! Gli sarebbe bastato convincere una sola anima. Ed essa ne avrebbe convinta un'altra. E un'altra. Ed insieme avrebbero creato un'inesorabile reazione a catena che avrebbe potuto distruggere la Strega dall'interno, separandola da ogni briciola di potere che le era rimasta.
     
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    Il Regno della Tenebra


    II


    Guardai l'uomo dinanzi a me modificare le leggi di quel mondo come se fossero poco più di un'estensione della sua mente. Il fumo della sua pipa si concretizzò in diversi cerchi concentrici, creando un gioco di forme e prospettive che lasciava a bocca aperta.
    Kaji Hakai e Febh Yakushi... Ripetei, quasi come un pappagallo, mentre memorizzavo le prime indicazioni e ascoltavo la mia misteriosa e benevola guida, in quel mondo per me completamente sconosciuto.
    Ero all'Inferno, emerso dal mondo dei sogni, ma mi trovavo ancora in uno stato di intermezzo, un limbo, dove non potevo dirmi né vivo né morto. Quindi... E' tutto vero, ho lasciato il mondo dei sogni. Avrei esclamato, ancora incredulo.
    Non era permesso a noi sogni di poter lasciare il nostro mondo. Il nostro luogo di origine aveva delle regole ben precise, nessun padrone, certo, ma non per questo era lasciato al caos.
    Guardai in volto il criptico uomo, mentre si avvicinava a me e continuava a giocare con il fumo della sua pipa. Mi sta dicendo che io potrei... Potrei... Esitai più di qualche momento prima di pronunciare quella parola. Vivere? Ero spiazzato, congelato sul posto.
    Non sapevo dire per quanto tempo lo avevo desiderato, lo avevo sognato, addirittura, sebbene potesse sembrare un paradosso. Forse avevo una possibilità di fare quello che nessun sogno era mai riuscito a fare: vivere.
    Decine, centinaia di domande e pensieri danzavano nella mia mente, confusi, disordinati, e in quello stato mi sentivo quasi impossibilitato a poter provare a rispondere o reagire alle parole dell'uomo con gli occhiali, che, anzi, non curandosi di quella mia situazione, continuò ad illustrarmi i suoi piani.
    Febh si alzò e si avvicinò a me, mentre i suoi vestiti cambiavano colore e forma, quasi a sovrapporsi alla parete alle sue spalle, in un gioco di cromature e forme. Ancora sbalordito ed esterrefatto, osservai la sua mano avvicinarsi a me, a quell'Anomalia di quel mondo caotico. Un fascio di energia oscura rivestì la sua mano e quindi il mio corpo, fino a toccarmi. Era la prima volta che succedeva.
    Con il fiato mozzato ripresi a respirare solo quando Febh staccò la sua mano dal mio petto. Iniziai ad ansimare, perfino a sudare, e sentii quasi le gambe e le ginocchia cedere sotto al mio peso, tremolanti. Anff... Anf... Anf.... Impiegai qualche secondo per riprendere fiato e recuperare la concentrazione. Febh Yakushi... Io... La voce tremava. Ritornai in posizione eretta, ritrovando la calma perduta a seguito di quella tempesta di sensazioni ed emozioni.
    Se quello che mi stava dicendo l'uomo era vero, potevo farcela.
    Io... La voce non era più spezzata. Non so dire per quanto tempo ho potuto immaginare tutto questo. Sapevo di essere un errore, a nessun sogno è lasciata questa libertà. Noi nasciamo dai pensieri di alcune persone, in un posto che non esiste e in un luogo senza tempo... Ma io non potevo smettere di sognare che tutto questo potesse, un giorno, accadere. Guardavo il mio mondo buio e immaginavo di vedere la luce. Di poter osservare con i miei occhi il sole, un cielo notturno, la luna, le stelle... Non so se sono un'Anomalia, non so se sono veramente uno sbaglio, non so neanche da chi sono stato influenzato... Ma io... Avrei guardato negli occhi l'uomo con gli occhiali. Voglio vivere.
    Adesso non era più un sogno, ma un desiderio. Vero, profondo.
    Febh Yakushi... Posso chiamarla Maestro? Avrei chiesto prima di continuare. Io sono in debito con lei, e lo sarò sempre. Vorrei... Vorrei tanto scoprire dai sogni di chi sono stato originato, ma... Ma credo che adesso non sia importante. Non voglio più essere una Mezza Persona. In che modo queste due persone possono esserci d'aiuto, Maestro? Mi dica qual è il suo piano. Mi dica cosa devo fare. Qualche attimo di pausa. Voglio seguirla fuori da questo posto.
     
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    Rolling in the Deep


    . 9 .

    L'osservatrice e il suo misterioso accompagnatore chiuso in un sarcofago scrutavano la scena dalla distanza: nessun membro della Lega delle Mezze Persone poteva interferire con il regno di un'altro membro, ma nulla le impediva di osservare quei viventi che davano battaglia alla Strega, sua alleata ma non per questo sua amica. Detestava la Strega e le sue crudeltà. Certo, per garantire la propria sopravvivenza in quel luogo ostile anche lei, conosciuta come Santa, doveva ricorrere all'energia delle anime che aveva preso sotto la propria influenza, ma perlomeno si premurava di informarle, di donare loro un ambiente paradisiaco dove potessero trascorrere il loro tempo all'inferno in pace. Che la Strega venisse sconfitta non le interessava, dopotutto non poteva morire e avrebbe ricostruito il suo regno dopo qualche tempo, ma sarebbe stata una seccatura in meno, quindi forse avevano da guadagnarci, specie perchè avrebbe tolto l'influenza di Sadako sulle Mezze Persone di minore rilevanza.

    Ovviamente per la Santa non c'erano problemi nel vedere oltre la bufera di neve, quindi vide le difese disperate del Jinchuuriki che, pur subendo pochi danni, si ritrovò a lottare in condizioni di grande difficoltà, proteggendo in extremis il corpo e lo spirito che custodiva tra le code. Quanto a lungo avrebbe potuto continuare contro un mostro del genere? Perchè questo senso di preoccupazione? Non pensavo di tenerci tanto a vedere la Strega punita per le sue malefatte. Forse aveva a che fare con le parole di lode spese dall'antenato? Vibrazion giunsero dal sarcofago ma uno sguardo imperioso della donna le interruppe. Vedeva che stava succedendo qualcosa: come mai il potere di Youkai, che stava raggiungendo il limite della sua manipolazione, era in aumento? Aveva trovato una fonte di energia alternativa? Strizzò gli occhi, poi sgranandoli. La Volpe. Youkai...sei disperato fino a questo punto? Quel potere può essere pericoloso per te...

    Vide il costrutto di chakra demoniaco emergere dalla tormenta di neve e precipitarsi sulla Strega con un maglio di code dalla potenza devastante, che pur danneggiandola non furono molto più che un sonoro pugno sul corpo: pericoloso ma non fatale, mentre il ghiaccio veniva frantumato in più parti rivelando il vuoto sosttostante, e così anche la Bijuudama successiva che la Strega cercò di intercettare sollevando una parete di ghiaccio fece più rumore che altro, oltre a danneggiare l'ambiente sebbene temporaneamente. Non andranno da nessuna parte così, finiranno solo per sprecare le loro energie e...quella coda? Inclinò il capo, osservando come quell'arto fosse pervaso del chakra combinato di Youkai e della Volpe che aveva, sebbene temporaneamente, asservito quale fonte di potere con legacci che certamente il Bijuu non avrebbe tollerato a lungo e che avrebbero avuto un prezzo salato da pagare. Gli attacchi erano solo uno stratagemma per distrarre la Strega e permettere a Youkai di avvicinarsi il più possibile al suo corpo. Innumerevoli mani uscirono da quella coda, guidate dalla volontà del ragazzino redivivo, nere come la pece e al contempo percorse dal chakra rosso del Bijuu, terribilmente lente ma, grazie al diversivo, capaci di aderire al corpo della Strega e cominciare ad assorbire chakra.

    A raggiungere quell'energia che era sia corpo che spirito. Ma nello specifico spirito, quello delle vittime della Strega, dei prigionieri del ghiaccio che venivano prosciugati lentamente. Invece di agire in contrasto al flusso come aveva fatto quando aveva spezzato le catene di Kirie, questa volta Youkai lo assecondò, semplicemente deviandolo per fare propria quell'energia e mettersi in contatto con chi ne era preda. Le voci risposero, prima una, poi due, poi dieci. Erano poco più che sussurri emessi da labbra asciutte e disperate, ma c'erano, lo avevano percepito, avevano visto in lui un'alternativa alla strega, un piccolo sforzo ulteriore per potersi liberare dal suo giogo, con la promessa di essere poi lasciati liberi di andare...erano troppo in là per considerare che Youkai poteva tradirli, troppo in profondità per pensare che le cose potessero andare peggio. Lo pensavano tutti. Le energie del giovane, già alimentate dalla Volpe che pur non vedeva di buon occhio la cosa, vennero accentuate da quella nuova forza consentendogli di creare nuove mani che andavano a scovare nuovi alleati, in un circolo vizioso che lo esponeva a nuove e crescenti emozioni e potere.

    Pensava di ergersi a paladino della giustizia con la chiave per liberare gli oppressi, ma quelli a cui si era rivolti erano solo ombre consumate e disperate, sofferenti da un tempo immemorabile e senza alcuna speranza. Privati di luce e gioia per così tanto tempo che ciò che restava delle loro menti era solo un buio sofferente e rancoroso. Ben poco restava delle emozioni positive a cui sperava di appoggiarsi, e la speranza offerta agli ultimi spesso era sporca e carica di un peso che non necessariamente lui era in grado di portare. Il ragazzino sta facendo una cosa pericolosa, Raizen. E non so nemmeno se funzionerà. Ammonì la volpe, rendendo il suo portatore consapevole di cosa stesse mettendo all'opera Youkai. Nella sua mente i pochi ricordi confusi di quelle innumerevoli vite, legati alle mani che crescevano costantemente di numero, lo avvolsero di disperazione e senso di colpa. Ognuna di quelle anime aveva in vita tradito qualcuno, e solo poche avevano trovato redenzione o perdono. Erano tutti peccatori, per un motivo o per l'altro, e ne erano consapevole ma nonostante questo erano intenzionati a sfuggire alla prigione della Strega, troppo crudele persino per loro che erano dei malvagi.

    Senza nemmeno che se ne accorgesse, quelle mani nere di fumo e fiamme di volpe si erano trasformate in catene scure come l'ossidiana, con venature rossastre. Le voci nella testa di Youkai erano una cacofonia di dolore, sofferenza e odio. Soprattutto odio, l'unica emozione che guidava tutti in un solo grido assetato di vendetta contro la Strega e che scorreva prepotente nel corpo del giovane shinobi, alimentando la sua furia e di rimando trasmettedola alla Volpe e a Raizen, che sebbene allenati quanto a lungo avrebbero sopportato quella situazione? Inoltre, per quanto grande fosse il fardello, in qualche modo Youkai avrebbe sentito quell'odio e quel dolore come propri, come qualcosa di familiare. Nonostante gli stesse annientando l'anima, tutta quella tenebra era così confortevole da arrivare quasi a piacergli. Raizen non poteva vederlo, ma dal viso in ombra del giovane avvolto da decine e decine di anime emergeva un sorriso sinistro e crudele che riuscì a spaventare per un secondo anche il frammento del Bijuu.

    Tutto questo lo vide anche la Santa, testimone di quello scontro, mentre il sarcofago alle sue spalle tremava e vibrava con furia come se ciò che conteneva volesse liberarsi. Youkai...capisco le tue intenzioni ma questo è molto, molto pericoloso. Sei terribilmente vicino all'Incarnazione del Massacro. Puntò una mano contro il contenitore che si portava dietro, forzandolo a quietarsi. Potresti perdere te stesso. Le catene nere che nascevano da Youkai crescevano di numero legandosi a quelle della Strega e strappando via il flusso di chakra ed energia che la alimentava, tanto che le centinaia di teste, realizzando infine cosa stava accadendo, iniziarono a urlare colme d'ira, ancor più di quanto non avessero fatto quando la volpe aveva colpito con la sua forza mostruosa. Ubriaco di potere, Youkai parlò per voce della Volpe annunciando il suo intento di privare la Strega del suo regno e di ogni cosa in suo possesso: fu in quel momento che la quantità di energia assorbita superò quella che la Mezza Persona stava usando per mantenere la tormenta, che si placò immediatamente mentre la volpe atterrava sui pezzi di ghiaccio crepato, improvvisamente separata da Youkai, il cui spirito nero e crepitante di energia emetteva un numero incredibile di catene, ormai senza più necessità di legarsi al chakra di Kurama. Non aveva quasi nulla del normale Youkai, nemmeno il colore dei capelli e fluttuava a forse trenta metri più in alto della volpe stessa.

    Privata di gran parte delle energie, la Strega gridava come un animale ferito mentre le sue dimensioni calavano e le teste cominciavano a rinsecchirsi, come prosciugate, e le catene iniziavano ad allentarsi e fondersi con quelle del ninja della Foglia, che sembrava inarrestabile. La Strega, sempre più simile a un albero di carne avvizzito, andava contorcendosi mentre il ghiaccio tutto intorno si scioglieva rapidamente lasciando che le anime ancora non raggiunte da Youkai si liberassero, ancora sfocate e confuse, prive di ricordi, ma libere di tornare nel normale ciclo della loro esistenza all'inferno senza essere vittime di nessuno. Le catene di Youkai però sembravano senza controllo mentre lui era perduto dentro il caos di quel rancore e di quella sofferenza, tanto che arrivarono ad attaccare persino Raizen come se volessero prosciugare anche lui!

    Che si sia perduto? La Strega è sconfitta, ma a che prezzo? I suoi ordini erano chiari: la Santa non poteva interferire e non poteva nemmeno venire meno al suo compito di mantenere sedato ciò che la accompagnava, quindi si trovava ad assistere impotente mentre le catene stavano per avventarsi sulla Volpe (e Kurama sapeva bene quanto fosse futile per un Bijuu provare a resistere alle catene Uzumaki), quando un lampo rosso cinse il collo dell'essere nero che Youkai era diventato, bloccando il suo attacco. YOUKAI! NON PERDERTI! Era Kirie! Si era volutamente connessa a quell'essere usando le sue catene Uzumaki, salvaguardando il Jinchuuriki che fino a quel momento la aveva protetta. NESSCIUNO PUO' OPPORSCI A ME...TUTTI TRADITUORI...TIUIITTIII TRADITUOOOORI! Anche se prosciugata la Strega avrebbe cercato di attaccare l'essere con le catene con le sue ultime forze, e con Kirie che lo bloccava avrebbe potuto anche danneggiarlo pesantemente, essendo entrambi delle anime! Una lancia di ghiaccio si formò a mezz'aria volando dritta contro il centro del suo petto, enormemente rapida [Azione 1]Grande 4 Unità - Potenza 60 + Ustione (DnT Medio), Forza Nera+12 tacche, Penetrazione 5 presto seguito da uno degli arti scheletrici che avrebbe cercato di schiaffeggiarlo con forza, forse scaraventandolo al suolo con danni ulteriori [Azione 2]10 Unità, Velocità Viola+2 tacche ma Forza Nera+20. Potenza 50, Spinta con Forza Nera+20 fino a 60 metri.. Infine, proprio mentre la torre rovinava a terra, ormai ridotta a meno della metà delle dimensioni iniziali, un blocco di ghiaccio di enormi dimensioni si sarebbe materializzato circa dieci metri sopra Youkai, precipitandogli addosso [Azione 3]Blocco di 18 Unità - Potenza 60 - Velocità Nera+3. Il peso necessita di Forza Nera+10 per essere spostato una volta caduto.!

    In mezzo a quella sequenza di attacchi finali Youkai non avrebbe potuto intervenire, troppo occupato a continuare la sua opera di assorbimento mentre Kirie invadeva quel caos ruggente che era diventata la sua mente, in mezzo a grida di dolore, sofferenza e rancore, tutte che con odio invocavano vendetta contro la Strega e a cui non sembrava di potersi opporre. Youkai... La voce di Kirie sarebbe stata un'àncora di salvezza, e la sua catena che si avvicinava un punto di appoggio per svegliarlo, ma non sarebbe mai bastata a tirarlo fuori da quell'oscurità. Cos'altro poteva fare per uscire dal guaio in cui si era cacciato? Doveva trovare la forza dentro di sè, o riuscire in qualche modo ad accettare tutto quel dolore e quel rancore senza venirne soggiogato. Ma come?

    Comunque andasse la Strega si sarebbe esaurita in pochi istanti ancora, fino a restare una singola persona, vecchia, rinsecchita e tremante, così fragile che un soffio la avrebbe spazzata via mentre il suo Regno ormai sciolto era solo una pianura di erba nera e priva di vita, sotto la luna che sempre spendeva del tutto incurante di ciò che avveniva sotto di essa. Se Youkai fosse riuscito in qualche modo a liberarsi avrebbe osservato, e Raizen con lui, le innumerevoli anime che volavano via da quel luogo, alcune più definite e altre quasi del tutto evanescenti. E fra tutte loro solo Kirie non sarebbe stata presente. Solo un sussurro della sua voce avrebbe raggiunto le orecchie di Youkai. Ero già molto debole quando mi hai salvato...raggiungerti e farti rinsavire ha consumato quello che restava del mio poco chakra. Ma sono felice di averlo speso così, sai? Il vento avrebbe lasciato un bacio delicato sulle guance del giovane, mentre di Kirie svaniva tutto, disperso nella brezza di quell'oltremondo, mentre l'anima ormai svuotata di tutto ciò che era stata si incamminava verso i suoi successivi passi nell'esistenza. Non perderti più.

    Fu in quel momento che la Santa comprese che era il momento di farsi avanti, pochi passi sull'erba secca annunciarono il suo arrivo, mentre il sarcofago la seguiva fluttuando, e andò a porsi davanti alla Strega agonizzante. Come aveva percorso tutta quella distanza senza che nemmeno se ne accorgessero? All'inferno, come già detto più volte, la distanza e lo spazio sono concetti molto malleabili per chi sa come sfruttarli. Ma come avrebbe reagito Raizen di fronte a una donna il cui volto gli evocava ricordi ancestrali, lo stesso volto di sua madre? La Strega è sconfitta, non serve infierire, servirà molto tempo perchè recuperi potere. Lei fece un inchino. Sono colei che chiamano la Santa. Poi verso il chunin. Ciao Youkai, tu mi chiamavi Signora Morte. E' passato molto tempo. Sorrise, poi intristendosi. Capisci di aver fatto qualcosa che era meglio non fare? Quella fanciulla Uzumaki si è prosciugata completamente per salvarti, accelerando il suo tempo qui come sè stessa. Disse con espressione dispiaciuta. Se vorrete attendere, io vi condurrò da Amesoko. Riposate un poco, prima.


    Rolling in the Deep


    . 9 .

    Non eri ancora una consigliera! E lui era Kage e doveva riassegnare tutte le cariche! Battibeccò con Hebiko come se Orochimaru non fosse presente, come se non fossero in un budello di terra in un luogo dove la vita non era bene accetta. Battibeccare a quel modo faceva bene all'animo, era un briciolo di quotidianità nel cuore dello straordinario che erano costretti a vivere. Quando il discorso poi cadde sui vari cloni di Hebiko che uscivano con qualche difetto lui si scusò alla meglio facendo spallucce. Continuavano a uscire storti anche se io facevo tutto giusto! Mica potevo fare quello show memorabile con un clone che si muoveva sul monociclo facendo il giocoliere con dei ratti morti, no? Ho continuato a farne per un pò ma andava sempre male, quindi alla fine ho preso la meno peggio. Disse, senza cogliere il riferimento alle perversioni. Saranno stati una ventina, non di più! Dopo quella con le labbra a canotto, i capelli biondo platinato e la pelle a pajettes mi sono fermato! Finì mangiato, iniziando ad agitarsi impotente (era più un effetto psicologico, sia chiaro, ma la psicologia è potente) almeno fino a quando lei non lo liberò. Con i segni dei denti sulla fronte là dove lei aveva morso, trovò poi un nuovo momento di equilibrio e le questioni si fecero più serie.

    Il riferimento a un clone non trovò riscontri in quello che lo Yakushi sapeva, e lanciò uno sguardo eloquente alla consigliera che si era nel mentre calmata, alzando un sopracciglio quanto bastava perchè lei raccontasse cosa fosse accaduto. A Oto abbiamo cannibali usciti da non so quale tomba. E Tasaki. Essere un esperimento mi pare un background di tutto rispetto. Replicò con tono secco, asciugandosi distrattamente la saliva di lei che era rimasta tra i capelli. Non lo aveva detto per consolarla, era ciò che pensava effettivamente, e non gli sembrava una cosa strana da dire (va detto che molte cose per lui normali era invece assolutamente strane per il senso comune, ma non divaghiamo). Mi stai dicendo che c'era un Hebiko maschio... Gettò un lungo sguardo sospettoso verso Orochimaru, la cui sessualità era stata oggetto delle leggende più disparate. ...assieme a un giovane pivello? Ma giovane tipo bambino, o giovane tipo inizio carriera? Come quando lo ho inseguito a dorso di lucertola su un lago lanciandogli bombe perchè imparasse il controllo del chakra? Si fece pensoso. Ma quindi anche il pivello è un tuo prodotto, Vecchio Serpente? Non che cambi qualcosa, la Volpe avrebbe mangiato qualunque frammento tu possa aver lasciato in lui. Disse, liquidando l'argomento, ma Hebiko sembrava avere dubbi a cui diede voce solo in quel momento. Una versione migliore di quel bue ottuso? Non è che ci voglia molto a migliorarlo. Lo aveva fatto incapace di parlare? Ridacchiò da solo, per nulla consapevole della pesantezza della cosa per Hebiko, ma lei sembrò concentrarsi sui poteri di quel clone ora non più presente, arrivando quasi a perdere il controllo pensando a quali fossero gli ingredienti del suo cocktail genetico, quando Febh le diede uno scappellotto bloccandola, a meno di improbabili parate [Azione]Velocità Nera+6 tacche (corpo Perfetto), Forza Bianca..

    Ma mi ascolti quando parlo? Stavi cascando nella sua rete con tutte le scarpe. Sbuffò. Che ti importa di cosa ha usato per fare l'esperimento? Quello che conta è il risultato. Tu. Un simile attaccamento rischia solo di condizionarti, e lasciare che lui ti manipoli. Devi mandarlo al diavolo con ogni tuo pensiero e ogni tua azione, senza rimuginarci troppo, e lui rimarrà solo un povero vecchio miserabile serpente sdentato. Chiaro? Se solo fosse stato capace di seguire il suo stesso consiglio per gli eventi di qualche minuto dopo...ma andiamo con ordine.

    Dopo la proposta di Orochimaru lo Yakushi avanzò con la sua controproposta, anche se sarebbe più corretto chiamarla una minaccia, continuando a muovere imperterrito la mano senza dare peso alla stretta che Hebiko aveva impresso al suo posto. Vide parte di quello spirito evaporare ma al contempo i suoi occhi scorsero le debolezze di quel corpo che mutavano lasciando spazio a una sorta di barriera vivente...uno dei cloni che aveva creato, dissolto al tocco. Che diavolo significa questo, Vecchio Serpente? Credi che due faccine del passato mi intimoriscano? Erano stati creati per morire, se anche c'era un'anima rudimentale non mi farò scrupoli a dissolverla e lasciare che facciano il loro ciclo, o quel che è. Disse con tono sprezzante, inconsapevole del fatto che Hebiko vedeva la natura mostruosa del Serpente Bianco e le innumerevoli anime che proteggevano il suo nucleo più intimo. Il brusco attacco dall'ombra obbligò lo Yakushi ad arretrare portandosi forse a tre o quattro metri, guardingo e ancora avvolto dalle nere manifestazioni della Fine Inevitabile che avevano tinto anche i suoi occhi. Chi hai portato a far festa, Vecchio Serpente? Un selvagg...? Ma le parole gli morirono in gola all'apparizione di Enja della Valanga, l'avversario che aveva combattuto suo padre durante la guerra e che era stato poi sconfitto con una tecnica di guarigione da Mikoto della Zanna.

    Dopo qualche istante di effettivo disorientamento lo Yakushi cercò di fare mente locale, rammentando di essere nell'aldilà e non certo per strada a Oto. Ma bravo, hai preso come guardia del corpo uno che è stato battuto da un cretino, un cane e una ragazzina che sapeva solo curare gli altri? Non pensi di... Non si aspettava certo le parole successive di Orochimaru che lo identificavano come un sopravvissuto e sibilavano calunnie su ciò che era accaduto molti, molti anni prima. Uno può essere Febh Yakushi quanto vuole, ma a toccare le giuste corde tutti iniziano a suonare. Io...non so di cosa tu stia parlando, Vecchio Serpente. Ma il suo tono tradiva la minata fiducia nelle sue stesse parole. E non gli piaceva affatto il non scorgere alcun punto debole in quel nuovo partecipante a quell'incontro: nonostante fosse solo uno spirito sembrava realmente invincibile, perlomeno agli occhi della Fine Inevitabile.

    In risposta a quel momento di debolezza, o forse per volontà di Orochimaru, l'ambiente intorno a loro cambiò gradualmente fino a mostrare quello che sembrava un ricordo, o forse una sorta di registrazione. Febh scosse il capo: non intendeva lasciarsi condizionare. Puoi plasmare questo posto come preferisci, credi davvero che potrei credere a qualunque cosa tu scegli di mostrare? Potresti anche farmi vedere Hebiko che butta i bellissimi soprammobili a forma di ornitorinco impagliato che le ho regalato alla festa del Re dell'Inverno scorso se volessi, quando entrambi sappiamo che lei sicuramente li adora. Verosimilmente erano stati buttati due secondi dopo l'essere stati scartati, sempre che lei non li avesse bruciati subito, ma non era il luogo o il tempo per approfondire quella vicenda. In ogni caso, pur essendoci della ragionevolezza nelle parole dello Yakushi, vedere Enja lo aveva indebolito nello spirito, e quelle sono ferite, specie se improvvise, che non si possono rigenerare immediatamente con un semplice atto di volontà.

    Nell'immagine un giovane Homura

    assisteva Orochimaru durante una sorta di briefing al quale si aggiunse poi un individuo molto simile a Enja. Parlavano di uno specifico dettaglio e le pitture rupestri animate del selvaggio, quasi come se la pietra si offrisse di raccontare assieme a lui, spiegarono della nascita del suo clan, da quelle che sembravano essere mutazioni nella popolazione, persone con un legame con la natura molto più forte della norma. Come aveva raccontato la Volpe, dunque evidentemente un briciolo di verità c'era. E questo rendeva la scena molto più complessa. Tra quegli individui straordinari, unici, qualcuno ottenne una sorta di dono della profezia, andando a identificare l'arrivo, presto o tardi, di un clan che poteva essere un pericolo per il mondo stesso. Dalle parole di Orochimaru sembrava che la profezia parlasse degli Hakai, e questo fece scorrere un brivido ghiacciato lungo la schiena dello Yakushi. Il successivo invio di Homura verso i "mercanti" cadeva così alla perfezione negli eventi del passato che tutto pareva acquisire un senso, un senso terribile e perverso.

    Come faceva Orochimaru a sapere quelle cose quando chi era presente poteva averle raccontate? Che avesse trovato Homura e lo avesse interrogato, mettendo poi assieme quel teatrino? Perchè era un teatrino, non poteva che essere un teatrino. Uno spettacolo. Semplici menzogne. Quando il Vecchio Serpente gli parlò nella testa Febh stava tremando, un pò per l'ira che montava e un pò per lo shock di quelle rivelazioni, nei cui confronti stava usando ogni oncia di volontà per considerarle false. L'Oni era terribilmente distante, in uno stato emotivo del genere raggiungere l'apice della concentrazione era semplicemente impossibile. Solo incrementare la sua ira in qualche modo o trovare una falla nel sistema avrebbe potuto aiutarlo, ma non era quello il momento.

    Sono...sono tutte menzogne. Mormorò. Un trucco per fregarmi, e sei bravo in questo, lo ammetto. Ma non cambia le cose. Tu... Deglutì. Tu sei prigioniero qui, mentre io posso andarmene quando voglio. C'era un'ombra di disperazione nella sua voce, appena un'ombra. Come diavolo faceva a sapere della Promessa? Solo un Hakai sa come si trasmette il potere degli Hakai, e il bambino lo aveva detto a Orochimaru senza che questi capisse, senza che comprendesse, fossilizzato com'era sull'analisi della genetica e del chakra, senza soffermarsi sul fatto che le parole hanno potere. L'uomo ha creato le parole per ergersi sulla natura e distruggerne l'ordine. La Parola era la chiave del potere degli Hakai. Orochimaru non lo sapeva anche se gli era stato detto esplicitamente da un bambino frignante. In quale altro modo avrebbe potuto scoprirlo. NO! ESCI DALLA MIA TESTA! LURIDO VECCHIO SERPENTE IO TI ANNIENTO DA QUI ALL'ETERNITA'! Nemmeno l'effetto euforizzante della Fine Inevitabile riusciva a plasmare le sue parole, non parlava come un cattivo da film di terza categoria ma come qualcuno a cui hanno appena detto che è stato adottato ma per sbaglio.

    Per motivi non chiari sarebbe stata la Lucertola nella sua ombra a intervenire, attaccando Orochimaru e spezzando la malìa, anche se certamente i pensieri ormai erano entrati nel cervello di Febh (e tutti sanno quanto sia pericoloso quel posto). Il Vecchio Serpente evitò l'attacco avvicinandosi a Hebiko, e per qualche motivo il riferimento alla Lega lo aveva irritato oltre misura, ancor più di quanto non avesse fatto lo Yakushi o Hebiko nella schermaglia iniziale, ma perchè? In ogni caso Febh era troppo stordito per cogliere quanto accadesse, ma sembrava che i due, serpente e Kemono, ora volessero combattere per schiacciarli. Cosa diavolo era la Lega? E perchè era nemica di Orochimaru? Che fosse una specie di Akatsuki da cui era stato escluso? Di nuovo? Fu Hebiko a cogliere l'occasione fornita da SsasSsaluga lanciando un fumogeno e scagliando al contempo delle bolas contro Enja, mentre si avvicinava quanto più possibile a Febh come in cerca di aiuto e supporto.

    ...Tks. Il fumogeno si sollevò fino a coprire tutto, ma Hebiko avrebbe sentito le sue parole prima che qualcosa li separasse. Questo bestione è affar mio. Tu pensa al Vecchio Serpente. E' forte solo se pensi che lo sia. Occhi duri avrebbero incrociato quelli della consigliera per una frazione di secondo. Liberati della paura, o non andrai mai da nessuna parte. Era turbato, spaventato, poco concentrato e furioso. Tutte cose di pessimo auspicio, e ora Hebiko gli si avvicinava per chiedere un disperato aiuto, senza nemmeno aver pensato a cosa stava capitando a lui, senza nemmeno aver pensato a cosa fare per superare sè stessa. Eppure aveva pur battuto Kaji, da quanto gli aveva raccontato. Il pessimo umore rese il tono di Febh forse più tagliente del dovuto, il suo sguardo nero della Fine Inevitabile sarebbe sembrato quello di chi abbandona nel bisogno, ma in realtà quello di cui Hebiko aveva davvero bisogno era di essere spinta al limite per superarlo. La Comfort Zone non esiste per sempre. Era anche quello che aveva cercato di dire a tutti gli Otesi durante la riunione. Orochimaru era un coacervo di debolezza senza fine mentre Enja era invincibile ai suoi occhi. Era ovvio chi dovesse affrontare chi. Combattere uno al fianco dell'altra quando non erano abituati a farlo sarebbe stato deleterio per entrambi. L'unica cosa che Febh ebbe la prontezza di fare, prima di focalizzarsi sul suo nemico, fu condividere la sua certezza su quanto il Vecchio Serpente fosse debole: gli occhi della Consigliera divennero neri quanto i suoi, e avrebbe finalmente visto il mondo come lui: ogni debolezza come una sottile linea di frattura su ogni cosa, la certezza che colpirle avrebbe causato danni maggiori. [Tecnica 1]Occhi del Destino: L'utilizzatore può vedere i punti di debolezza di ogni struttura, costrutto od essere vivente. Potrà colpire con maggiore precisione per causare danni aggiuntivi. Può spostare fino a una tacca per livello dispari di TS dalla Precisione alla Forza o Concentrazione per un round come azione gratuita istantanea. Se ha almeno 3 tacche in Precisione i danni nei confronti degli oggetti sono aumentati.

    Occhi del Destino incrementa di 1,5 volte i danni contro gli oggetti o costrutti di chakra

    Escludo Hebiko dagli effetti di Mondo che Muore (Che ha raggio 24 metri)


    Il fumogeno bloccava la sua vista esattamente come quella di Enja, ma non importava, lo Yakushi avrebbe lentamente attivato una sua tecnica tra le più dirette, concentrato solo sullo scontro e approfittando della copertura offerta dal fumo [Tecnica 2]Distruzione Inevitabile:Potenza +15 per ¾ Basso
    Ninjutsu Talentuose Inarrestabili:Potenza +20

    Statistiche: Potenza +65 (+30 base, +15, +20) per il primo colpo. Difesa 30
    . Febh sarebbe stato avvolto dalla sua Armatura dell'Orco, che vorticando furiosamente intorno al corpo gli offriva un potere immenso nel corpo a corpo. Non avrebbe certo risparmiato i suoi colpi. Ora ti farò male, Enja della Valanga. Che il bestio si fosse liberato delle bolas (sempre che le avesse subite) o meno, nel momento in cui l'armatura fu completa Febh sfruttò ogni suo senso per avvicinarsi là dove si trovava l'ultima volta, o dove pensava si trovasse [Sensi]Percezione 12.
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    . Mio padre ha contribuito alla tua morte. E uno della tua gente lo ha ucciso. Ma non sei stato tu, quindi non ho motivo di vendicarmi di te. Disse a voce bassa, tremante per la sua rabbia. Ma tu mi hai impedito di trattare Orochimaru come dovevo. Quindi sarai punito...e io saprò se la tua anima si infrange come quella di chiunque altro davanti al potere degli Hakai. Avrebbe quindi sferrato, senza trucchi o attese, coi piedi ben saldati a terra, una serie di tre pugni diretti al volto del Kemono. Sono curioso di vedere se le tue zanne sono resistenti come dici. Perchè vedi...ogni cosa ha la sua Fine...è INEVITABILE! [3 Azioni]Statistiche:Potenza 75 (primo colpo) e 40 i successivi. Forza Nera+2 tacche, Velocità Nera+8 tacche, Precisione Nera+3 tacche.

    Corpo Perfetto: +6 Vel, -6 Res
    Impasto MedioBasso+2 Vel, +2 For ogni attacco

    Fine Inevitabile attiva: tutti i danni sono Ferite Profonde, la Durezza di tutto è ridotta di 1
    restando a distanza da mischia e in guardia.

    Aveva appena terminato il suo attacco quando realizzò una piccola incongruenza. Oni forse la avrebbe scorta prima, ma era stato troppo turbato per notarla. Se realmente i Kemono alla morte si riunivano in un solo grande spirito...allora come poteva Enja essere là, come anima individuale? Doveva necessariamente essere tutta una trappola.

    O forse stava solo sperando ardentemente che lo fosse.

    Rolling in the Deep


    . 9 .

    Che tu viva è esattamente parte dei miei piani. Se tu vivrai, potrai aiutare me a uscire da qui. Spiegò Febh con tono asciutto ma mantenendo un linguaggio del corpo rilassato e rassicurante, prima della dimostrazione dei suoi poteri che tranciò il fiato alla giovane Mezza Persona. Lo Yakushi ascoltò attentamente la sua appassionata dichiarazione successiva, annuendo. Non ho interesse a dominare gli altri nè ad avere proprietà. Una volta fuori di qui sarai libero di fare quello che meglio credi. Il Sognatore ha plasmato questa tua entità attuale dandoti delle informazioni di base e conoscenze sufficienti per agire come uno shinobi. Nel mondo dei vivi sono i soldati più comuni, come saprai. Quello che chiedo in cambio è che una volta vivo tu mi faccia un semplice favore. Disse mentre si allontanava, sempre con passi molto delicati, quasi stesse scivolando sul terreno senza toccarlo realmente.

    Non chiamarmi Maestro, anzi, meno saremo collegabili e meglio sarà. Quello che mi serve è solo che, una volta vivo, tu mi cerchi. E quando mi avrai trovato dovrai consegnarmi una cosa. Spiegò mentre tirava fuori da una manica quella che sembrava essere una semplice biglia di vetro con strane decorazioni e che aveva l'aria di essere terribilmente solida e concreta. Reale, qualcosa che Yami non aveva mai visto, qualcosa che esisteva in quanto tale e che non cambiava al cambiare dei pensieri di chi la osservava.

    A volte piccoli frammenti del mondo dei vivi arrivano qui. Molti della Lega delle Mezze Persone si sono impegnati per raccoglierli. Poi il Vendicatore, la Santa e la Strega hanno lavorato per condensarli in questa. E' vera. E' reale e fisica. la lanciò a Yami così che potesse afferrarla e tenerla. E la porterai con te nel mondo, solo per consegnarmela. Quando uscirò di qui verosimilmente non avrò memorie chiare del tempo trascorso nell'oltretomba e tu mi aiuterai a recuperarle, con questa.

    Lasciò che Yami giocasse con quell'oggetto che, da quel momento in poi, gli sarebbe appartenuto fino a quando non lo avesse restituito a chi di dovere. Ben presto i viventi che si trovano nell'oltretomba si riuniranno davanti ad Amesoko, il Drago dello Zenith, colui che supervisiona al flusso delle anime. Quello che non considera la nostra esistenza di Mezze Persone, ma nemmeno si sforza più di tanto per annientarci. Poco dopo si divideranno, e i due di cui ti ho parlato saranno la chiave della nostra fuoriuscita. Tu sei un elemento parallelo, non dovrai intervenire, ma ti lascerò con il Vendicatore mentre sarai in missione. Non farti odiare da lui e non ci saranno problemi. Si spostò fino a una finestra, osservando la luna in alto nel cielo, fredda e indifferente. Là fuori sarai da solo. Il Sognatore ti ha già insegnato come nutrirti e soddisfare i bisogni fisici, e avrai degli oggetti di valore da scambiare con del denaro. Inoltre ti fornirò ulteriori ricompense dopo avermi trovato nel mondo dei vivi.

    Il suo vestiario cambiò nuovamente mentre si voltava verso Yami. Sei debole, ancora molto debole, e non hai il potere per condensare il chakra fino a creare una forma abitabile fuori di qui, ma tramite il Sognatore abbiamo influenzato una persona nel mondo dei vivi. Ha un corpo pronto per essere abitato da te, tuttavia uscire di qui non sarà facile. Amesoko forse non bada a noi, ma i guardiani dei confini, gli Shishi, loro potrebbero fermarti. Dovrai combatterne uno per uscire, sono simili a cani o leoni e sono molto tenaci. Il Vendicatore ti spiegherà come fare. Quindi fece un cenno verso la porta della stanza, che si aprì, incamminandosi e facendo segno a Yami di seguirlo. Rammenta, sarai vivo, ma nel profondo resti un'Anomalia. Dovrai nascondere la tua vera identità ai viventi "standard". Ora dimmi, dai ricordi che ti sono stati impiantati, sai dirmi che strada vorresti intraprendere? Sapere dove andrai renderà più facile spiegarti come trovarmi.
     
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    IX






    Attraverso Youkai Raizen stesso sentì che qualcosa stava succedendo, e forse funzionando. Il piccolo shinobi che adesso poteva chiamare Esorcista aveva connesso i punti nella giusta maniera, e come un abusivo qualsiasi si era praticamente allacciato alla rete elettrica della strega, in un primo momento riducendogliela per poi trasformarsi rapidamente in un pozzo senza fondo che la convogliava esclusivamente su se stesso.
    In breve la strega resto digiuna, le anime, come falene guidate da una luce più intensa, una luce in cui credevano, si voltarono verso di lui, concedendosi pur di essere salvate da quel limbo, se Raizen fosse stato parte integrante di quel processo avrebbe saputo metterlo in guardia, sapeva che dietro quelle orbite c’era soltanto l’Abisso, sconfinato e insondabile, così profondo da far perdere la concezione di spazio, che chiamava con urla vuote e faceva cedere le gambe dopo aver ipnotizzato gli occhi.
    La nera marea giunse anche a loro, potente e inarrestabile come un onda anomala, l’unica differenza che intercorreva tra Raizen e il minuscolo shinobi era che l’Hokage aveva vissuto più a lungo. Conosceva il dolore, conosceva i peccatori, conosceva la malvagità, l’egoismo, la brama di potere.
    Era stato un demone, era stato un drago, aveva subito la corruzione di un demone, era morto ed era stato anche pazzo, prima di essere tutte queste cose.
    Adesso sarebbe stato un’ancora.

    Siamo qui per questo Kurama, no?
    Altrimenti a cosa servirebbe un Hokage?


    Youkai si era separato e la sua terribile apparenza dava qualche risposta in merito allo spirito nero che usciva dal suo corpo, non era solamente il modo che l’inferno aveva per mostrargli un anima così particolare era ciò che Youkai era realmente: qualcosa di più simile alla strega di quanto non apparisse in realtà.
    Ma la strega voleva giocarsi ancora qualche carta e non ebbe tempo di farsi prendere dai dubbi, anche se non avesse urlato era evidente che l’unica cosa che ancora la manteneva in quel luogo era la vendetta, e l’obiettivo della stessa lievitava sopra di lui mentre la strega gli stava davanti.
    L’aria iniziò a turbinare concentrandosi rapidamente in una lancia che iniziò a procedere verso il bozzolo di catene che era diventato Youkai, a quella velocità non poteva fare altro che farsi schermo delle code e frapporsi tra i due [ST1 SD1][Mantenimento Trasformazione
    Potenza code 60 la difesa naturale non risente della penetrazione
    Resistenza +3 Demone +6 Impasto demoniaco + Basso
    totale +12
    [OverCap in Resistenza]
    Ferita Lieve]
    non più gravato dai pericoli che comportava difendere Kirie dagli attacchi su larga scala.
    Della manata successiva aveva già saggiato la potenza, ma quella forza si dimostrò totalmente fuori scala e se la ferita che subì alle code poteva essere sopportabile di sicuro la spinta gli avrebbe impedito di continuare ad ostacolare la strega [SD2 ST2][Tecnica della Moltiplicazione del corpo
    Potenza code 60 la difesa naturale non risente della penetrazione
    Resistenza +3 Demone +6 Impasto demoniaco + Basso
    totale +12
    [OverCap in Resistenza]
    Ferita MedioGrave]
    [ST2inserire difesa con le code + impasto max + tecnica cloni] per questo mentre le sue code assorbivano il mostruoso impatto avrebbe generato dietro di se cinque volpi grandi tanto quanto lui che fermarono la sua corsa lì dove c’era più bisogno di lui.

    Maledetta!
    VUOI DECIDERTI A CREPARE?!?


    Con l’aiuto dei cloni ed una leggera spinta si sarebbe rimesso in piedi, ma le sue gambe posteriori spinsero con la stessa energia con la quale aveva distrutto il ghiaccio poco prima [ST3 SD3][Potenza Disumana + salto
    +Tecnica Rapida
    + Movenze del Demone
    Speciale: L’utilizzatore se trasformato in demone avrà contro gli oggetti e le strutture danni raddoppiati. Il moltiplicatore massimo considerando altre abilità è pari a 5, superato tale valore altre conoscenze non daranno bonus. Non aumenta in nessun caso i danni contro le persone.
    (Consumo: Basso a Colpo)
    [Da genin in su]
    [non so se sia considerabile un oggetto, inserisco l'abilità più per la capacità di interazione con strutture di grandi dimensioni]

    +Forza del Demone
    Speciale: L’utilizzatore, se attiva la tecnica "Demone" potrà sbalzare il nemico una volta a round di 15 metri se subito il colpo, non è necessario essere danneggiati per venir sbalzati. Sarà possibile sbalzare l'avversario solo se presente una differenza dimensionale congrua e una differenza di almeno 3 tacche tra la forza dell'utilizzatore e la resistenza dell'avversario.
    (Consumo: ½ Basso a Colpo)
    [Da chunin in su]
    [come sopra]

    Forza: +3 Demone +6 Impasto demoniaco
    Totale +9 moltiplicato x3 dalla TA ]
    con l’obiettivo di intercettare il gigantesco iceberg e spostarlo di peso dalla sua traiettoria originale.
    Gettò un ultima occhiata alla strega, ormai un relitto prosciugato del suo sostentamento vitale ed era evidente che non fosse più una minaccia, questioni di secondi e non avrebbe avuto nemmeno più le forze per dare una parvenza di pericolosità.
    Atterrato ebbe il tempo di guardarsi attorno e vedere in cosa era impegnata l’Uzumaki e non ne fu contento, le sue dimensioni e il suo aspetto si umanizzarono, il suo sguardo era deciso.

    Kurama, devi allontanarti, puoi scavare nel mio subconscio fino ad andare abbastanza infondo da non farti raggiungere.
    Se non riesci posso mettere la tua essenza in un clone, ma come sai non mi è possibile farmi abbandonare del tutto.
    Toccherò quelle catene.


    Ma non voleva farlo ridotto ad un mezzo straccio come era, per cui assunse due tonici, uno per curare le ferite ed uno per ripristinare il sangue perso. [Nota]Assumo un tonico di ripristino e uno di recupero, recupero 9 alla vitalità e... per l'altro non ho fatto il calcolo, è sufficiente XD

    Riconosco la faccia di qualcuno che vuole esagerare Kirie, lasciami provare, la mia voce sarà più forte.

    Quelle catene avevano potere, un potere che grazie a Kurama aveva intuito, ed appena toccò quella di Kirie non evitò di farsi trascinare nel suo mondo interiore ed assicurarsi che lì dentro quella catena si legasse unicamente a lui.
    Così come all’esterno la afferrò saldamente sentendone le spine penetrargli la carne.



    Non fu piacevole.
    Non lo era mai.
    La catena di Kirie venne scossa come se alla sua estremità qualcuno l’avesse fatta ondeggiare con forza insieme a quell’onda viaggiava la coscienza di Raizen e l’unica cosa che sapeva poteva fargli poggiare i piedi per terra, sapeva che quel genere di potere era inebriante, in particolar modo se non si era abituati a gestirlo o a privarsene.
    Avvicinarsi alla coscienza dello shinobi però non era difficile, solitamente era presente un bozzolo, un muro, immaginava di dover combattere contro delle difese, invece no, veniva attratto verso l’Esorcista. Era ancor più evidente che se lui veniva attratto, insieme al suo chakra Youkai non avesse il minimo controllo della situazione su quell’evento, neanche ora che percepiva qualcosa di differente.
    Fu come aprire la porta in una bolgia infernale, o quantomeno era così che Raizen l’aveva sempre immaginata, sotto i suoi piedi si fece tenace la sensazione di un terreno arido, ostile e mentre camminava suonava come un ossario, davanti a se c’era il nulla, perché dove c’era tutto quell’odio solamente il nulla regnava sovrano.
    Un indistinto turbinare di anime, sentimenti, volti e ricordi, legati, fusi, densi come un tifone che soffiava sul viso e cercava di trarlo a se, ma al quale resisteva, concedendo se stesso solamente nella misura necessaria a trasmettere la sua essenza, la sua presenza e ciò che lì distingueva dai deboli, da coloro che cedevano alla tentazione del potere intraprendendo la via più semplice: la tenacia.
    Non si sarebbe sacrificato, il sacrificio non era mai stato contemplato e sarebbe stato inutile, anche per questo aveva preservato Kirie, permetterle di sacrificarsi, di spegnersi avrebbe potuto portare il piccolo shinobi a colpevolizzarsi e non doveva. Era finito lì per un errore di valutazione, e male aveva valutato le sue azioni, ma agli errori si può porre rimedio e per questo non avrebbe permesso che un errore segnasse il suo modo d’essere, la scomparsa di Kirie non avrebbe appesantito il suo animo di una responsabilità simile soltanto perché avevano dovuto affrontare qualcosa che andava oltre la loro comprensione.

    YOUKAI!
    YOUKAI!
    Non è questo ciò che vuoi!


    Il turbinare del vento lo sconquassava, a volte ne erodeva i contorni, ma era saldo nella posizione quando nella certezza che quello era ciò che andava fatto, nel suo cuore non c’era preoccupazione, sapeva che ciò che consumava maggiormente lo spirito in quei momenti era la mancanza di uno spiraglio, di qualcosa che si muovesse in controcorrente e tagliasse il flusso di qualcosa che sembrava inevitabile, presentarsi lì ad aumentare quel peso era inutile, doveva essere una fonte di luce e ragione tra le tenebre e l’illusione della giustizia data dal potere.
    Ma perché aveva iniziato con quell’affermazione?
    Quasi come se pretendesse di sapere cosa Youkai volesse?
    Era educato dalle sue esperienze a non dare per scontati ne i desideri ne i metodi altrui, ma Youkai al contrario di tante altre persone persone mancava della consapevolezza che l’odio, anche se poteva generare il male, era necessario come parte integrante dei meccanismi con cui la società evolve.
    Ma gli sarebbe servito parlare?
    In quel mondo interagire era inutile, lì dentro era la presenza più concreta e la vividezza dei suoi ricordi sarebbe stata come un urlo dentro un ordinata sala da the, e con quelli avrebbe comunicato raccontando... una storia sull’odio.
    La storia iniziava proprio con l’Hokage, il decimo Hokage, ma ancora sprovvisto del suo pomposo titolo e di una buona fetta di esperienze, ricordava bene chi era quando Konoha gli spalancò i cancelli davanti. Era l’ultimo tra gli ultimi, un ragazzo che nonostante tutto di buono non aveva nemmeno il fisico, troppo, troppo grande per la carriera ninja a dispetto di quanto potesse essere utile in un combattimento.
    Era cresciuto da solo e l’interazione col prossimo non era mai stata il suo forte, tratto che gli avrebbe sempre dato più grattacapi di quanto già la vita non gliene mettesse davanti, costantemente combattuto dall’accettare quel suo lato o abbandonarlo si vedeva sorpassato da chi sapeva se essere una persona buona o cattiva. Lui no, si torturava nell’indecisione del voler rispondere con gli artigli a chi lo feriva salvo pentirsi per non aver avuto un peso positivo nella vita di quella persona che puntualmente gli sfuggiva dalle dita.
    Prima l’incapacità di apprezzare il suo cammino poi la gelosia ed infine l’incapacità di tenersi stretto i suoi affetti ingrassarono qualcosa di vuoto, qualcosa che era certo non gli appartenesse, qualcosa che cercava di allontanare con così tanto impegno da finirne preda. Iniziò ad odiare e poi a bramare e la brama lo portò a focalizzarsi esclusivamente su se stesso, trasformando le buone intenzioni in dolce veleno che alleggeriva il suo animo ma infettava la sua coscienza con la consapevolezza che agisse unicamente per se stesso per sentirsi buono e giusto quando in realtà la sua anima precipitava.
    Youkai già conosceva una di quelle storie, conosceva quanto Raizen poteva dimostrarsi corrotto e che per causa sua una persona buona era rimasta ferita. Eppure quell’esperienza incrinò il suo guscio, ma ora che erano connessi poteva anche capire cosa animava realmente l’Hokage in quel momento: dover a tutti i costi fare qualcosa di giusto o di utile alla giustizia perdendo di vista il momento presente.
    La giustizia, le buone intenzioni erano tossiche, così come era tossico qualsiasi elemento dell’universo se la sua presenza non era bilanciata. Dall’acqua del mare, donatrice di vita allo stesso ossigeno.
    Eppure, proprio il momento più basso della sua vita riuscì ad incrinare quel guscio di autoconvincimento, spesso quanto la sua stessa identità. Soltanto il tempo e il sospetto suscitato dal continuo reiterarsi dei suoi stessi errori aveva ingrandito quella frattura, spaccando lentamente quella protezione, forse non completamente, ma a sufficienza da fargli accettare che i suoi errori avevano delle conseguenze non soltanto su di lui ma sul mondo attorno a se che con così tanta egoistica buona volontà voleva proteggere.
    Proprio dall’accettazione dell’odio e di ciò che esso generava era riuscito a generare un legame con la volpe, con la consapevolezza che l’odio fosse qualcosa da gestire e ammaestrare anziché rifiutarlo, rifiutare l’odio equivaleva a finire preda delle sue prove, perché per quanto lontano si voglia mettere un sentimento così negativo la realtà era che faceva parte della natura non soltanto dell’uomo ma di ogni essere dotato di intelletto.
    Così aveva accettato quel lato della volpe, così imparò a gestire la vita di rancore di un essere antico quanto il chakra stesso, scegliendo di accoglierlo anziché esorcizzarlo, di comprenderlo anziché rifiutarlo e finalmente apprendere da esso.
    Con il solo obiettivo di sentirlo, di sfruttarlo, ma solo quel tanto che bastava per capirne l’origine e riuscire a curarla.

    Devi andare avanti Youkai.
    Devi camminare.
    Devi accettare che le cose possano andare male.
    Per riparare qualcosa bisogna sempre smontarla, a volte romperla definitivamente.
    Se le cose non andassero male, niente andrebbe mai bene.
    L’odio, il male non sono di sicuro tutto, ma ne fanno parte!
    Se quel giorno qualcuno non avesse fatto qualcosa di sbagliato io non avrei mai rivisto mio padre!


    In quel momento, tutta la positività che una situazione come quella poteva esprimere irruppe in quel turbine con la forza emotiva più grande che ci fosse, quella del più grande jinchuriki in vita.
    E sperava che raggiungesse Youkai.
    Tornati all’esterno, frastornati ed anche scossi, poterono osservare i risultati degli errori che avevano corretto, o forse perpetrato, le anime libere dalla prigionia, presero a sollevarsi verso chissà dove, riunendosi al ciclo che gli apparteneva e restituendo a quel mondo un po' di quella magia che ci si aspettava dovesse avere.
    Fu il suono di una manciata di passi a distrarlo da quell’evento ma si voltò lentamente e senza spostare subito lo sguardo visto che era una cosa simile era ben difficile vederla nella propria vita.



    Deglutì una sola singola volta poi rimase immobile, ed era inspiegabile come un colosso di oltre due metri riuscisse a farsi così piccolo, come se ogni muscolo del suo corpo avesse aspettato per tutta la vita quel momento per rilassarsi.
    Non aveva mai veramente visto sua madre, aveva un immagine così sfocata del suo viso in mente che a volte temeva che gli scivolasse via, silenziosa come una folata d’inverno sulla pelle nuda, la malattia gli aveva sfilato via i primi anni della della sua vita e dopo aver supposto che potesse essere lì ritrovarsela davanti congelò quell’istante.
    Un istante che divenne lunghissimo.
    Un battito di ciglia, due, tre… qualche prova generale di riavvio e la mente gli si affollò di domande, la bocca si mosse almeno due volte senza emettere alcun suono.
    Furono sufficienti due falcate, e da quel giorno giurò di non aver mai più impiegato così tanto a compiere due passi come se il pavimento gli scorresse in senso contrario sotto i piedi, ma poi fu davanti alla donna, aveva un volto indecifrabile, la abbracciò come… come si abbracciava la madre che credeva di aver perduto per sempre.
    E li restò per qualche secondo, sicuro di dover percepire degli odori che invece non arrivarono, di dover ricevere un regalo che invece non arrivò, di poter rievocare il primo abbraccio ricevuto, anche solo l’odore gli sarebbe bastato quello, sapeva che il corpo li memorizzava meglio di qualsiasi altra cosa. Invece, stringendo leggermente la presa come se si potesse strizzare via quell’odore si rese conto che li sotto stavano solamente i morti. Fu triste, ma grato al suo destino, eppure non poté evitare di sentirsi il peggior essere del creato, in quel momento non riusciva a non pensare che non esistesse colpa più grande di non ricordare l’abbraccio della propria madre quando si era passata un intera vita a cercare di riempire quella voragine, ogni secondo più ampia, con l’amore di chissà quante donne.

    La… La santa?
    La santa?
    Tu sei Sanako!
    Tu sei mia madre!
    Non…


    Aveva paura. Come se una risposta negativa potesse privarlo della sua identità.

    ...mi riconosci?
    Sono… sono io!
    Sono Raizen!


    Si batteva le mani sul petto come se dai vestiti strappati potesse uscire una qualche prova incontrovertibile dalla sua identità, ma più di tutto voleva impedire alla sua mente di non riflettere, di non pensare a quanto fosse stato puntuale il suo arrivo, di come avesse speso buone parole per la Strega e del fatto che volesse portarli da Amesoko quando lì nessuno aveva detto ancora di volerlo incontrare.
    Quel maledetto cuore marcio che gli separava i polmoni non accennava a far sparire la fastidiosa sensazione data dalla delusione nata dal sospetto che sua madre facesse parte di quella lega, che fosse una mezza persona.
    Che cosa gli avevano fatto?
    Chi glielo aveva fatto?
    Era davanti alla donna che l’aveva messo al mondo e una manciata di dubbi, senza che neanche lei avesse modo di chiarirsi, lo facevano esitare come se avesse davanti chissà chi.
    Era un orribile mostro.
    Persino quando Tian comparve davanti a lui la prima cosa su cui si focalizzò fu la sua vita, persino in quel momento, consapevole del fatto che il tempo che avevano non gli sarebbe mai bastato per dirsi tutto ciò che dovevano, indagò su ciò che era assillato dal pensiero di voler definire se stesso attraverso il sangue che gli scorreva nelle vene.
    Perché se i suoi genitori erano buoni, anche lui doveva essere buono, no?
    E se invece erano malvagi era condannato. Ma Tian era buono, un condottiero amato e stimato, un leader naturale, un leader buono e giusto, quindi anche la donna che aveva scelto doveva esserlo, no?
    L’incertezza della sua posizione, della correttezza del suo operato, lo portava a cercare l’assoluzione, la sentenza definitiva sui suoi dubbi, in quei dettagli che soltanto dopo aver ricevuto la risposta, quale che fosse, avrebbe reputato di poco conto.

    Perchè proprio tu sei una di loro?
    E perché vuoi portarci da Amesoko?


    Non aveva resistito, non ci era riuscito. Neanche questa volta.



    Chakra: 104.5/175
    Vitalità: 25/25
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: Parata
    3: Placcaggio
    4: //
    Slot Azione
    1: //
    2: //
    3: //
    4: //
    Slot Tecnica
    1: Mantenimento
    2: Cloni
    3: Pot. Dis.

    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Stivali borchiati da Combattimento × 1
    • Guanti da Combattimento × 1
    • Antidoto Avanzato × 4
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Spiedi giganti × 5
    • Garyu no Jigoku × 1
    • Rintocco della Morte × 1

    Note




    [Rettili e Sciamani]




    Orochimaru sbuffò vistosamente.

    Pfffth.
    Parti della volpe, che banale.
    Quello servirebbe per creare riserve di chakra infinite e il corpo difficilmente reagisce bene, il cervello ha un delicato equilibrio in cui la quantità di chakra ha un ruolo fondamentale.
    Se devo creare qualcosa di migliore per collegarmi ad un demone non è di certo il demone la prima cosa a cui penso.
    Ma diamo tempo al tempo.


    Aveva negato il coinvolgimento della volpe, diretto quantomeno, ma non che Hebiko fosse speciale, tuttavia non si sbilanciò ulteriormente, lasciando che i dubbi appesantissero l’animo della Viperella.

    Davvero Hebiko?
    Io onestamente sono stanco della vostra ipocrisia.
    Oto è nata perché Konoha voleva liberarsi della sua parte peggiore, che io definisco migliore.
    Febh qui sta frignando con tutte le sue forze per discostarsi da me ma l’unica cosa che ci separa è che per lui un bambino è diverso da un adulto.
    Tortura, e nel loro clan è una tradizione, minaccia e si da la buona regola di tramandare la mia concezione di ciò che è Oto ed un ninja proprio come il suo maestro ha fatto con lui e come IO ho fatto con il suo maestro.
    Uno dei migliori allievi della mia scuola in sintesi, ma no, blatera come se fosse il nuovo Naruto, come se non fossi stato io a tracciare il nindo sui cui galoppa come un cavallo rimbecillito.


    Alzò gli occhi al cielo, ma iniziava a vedere delle crepe nel giovane otese, e la giusta parola con il giusto contorno erano come una spranga nella sua psiche.
    L’aveva quasi spezzato, ora stava ad Enja portarlo dove voleva che fosse.

    Peggiori?
    Certo potrebbe non essere perfetto ma Febh-kun non mi sembra sia tra i peggiori mali di questo mondo, quantomeno se non credi alle storie dei Kemono.


    Intanto nella testa di Hebiko andavano in maniera leggermente più tranquilla.

    Sai, a definire gli altri stupidi spesso ci si azzecca, ma spesso si sottovalutano anche degli aspetti fondamentali.
    Tutte idiozie, io non ci credo blablabla… e poi ti ritrovi con individui ricettacoli dell’esperienza di interi clan che guardano i migliori spadaccini del continente come poppanti con le spade di gomma.
    Spiacevole, posso assicurartelo.


    Osservava l’intera sala con curiosità, soffermandosi di quando in quando sui vari angoli.

    Oh, che strano caso, abbiamo entrambi interesse in quell’omaccione vedo!

    Disse indicando l’angolo dedicato a Raizen.

    A proposito, neanche dopo quel simpatico filmato hai collegato i puntini?
    Forse Febh-kun non ti ha detto chi sono i Kemono.
    Senza dilungarci troppo, sono molto vicini al concetto di sciamani con l’aggiunta di un corpo perfetto, ognuno di loro ha un… come dire… legame con un singolo demone e riesce ad attingere al suo potere, alla sua essenza.
    Enjo era collegato alla volpe, alla rossa Kyuubi, e non era di certo nel mio laboratorio per un godersi the e pasticcini.


    L’avrebbe interrotta prima che potesse parlare.

    Non insultarmi chiedendomi se hai un pezzo di lui in corpo, la genetica non è come un drink, non si mette tutto in un calderone e si aspetta che esca il miracolo.
    Si studia e si modifica cambiando qualche piccolo elemento in un filino di un metro per fare in modo che le cose vengano fuori esattamente come le si vuole... e quelle abilità erano esattamente ciò che volevo, eri tra i primi esperimenti, chissà come il tuo corpo l'ha reinterpretata.
    Chissà cosa ne penserebbe Febh.


    Cambio rapidamente argomento.

    Ad ogni modo vedo un sacco di dolci e nemmeno un angolo per fare esercizio, abbiamo un fisico eccelso mia cara, ma tra una vipera e un pitone c’è sempre un po' di differenza.
    E parlando di serpenti, quell'angolo dedicato ai cambi di look sembra una tortura, se corti non ti piacciono basta volerli lunghi, quante cose devi imparare a proposito del tuo corpo e della sua versatilità?
    Non penserai davvero che i tuoi siano capelli normali, o che siano differenti da qualsiasi altra cellula del tuo corpo, vero?
    Comunque.


    Indicò il quadro di Diogene.

    Hai un bel problema con quell'emorragia ambulante, ne sei consapevole vero?

    Purtroppo per Hebiko, una volta lì dentro la psicoanalisi era tutt’altro che complessa.

    Potrai pasticciarlo e odiarlo quanto vuoi, ma guarda la dimensione di quel quadro.
    L’hai idealizzato Hebiko-chan.
    Penso che qui dentro sia la cosa più evidente, abbi il coraggio di guardarlo per più di cinque secondi, son sicuro che diventerebbe ancora più grande.
    Lo odi, ma l’hai identificato come un ostacolo per te insuperabile, guarda il fasto e la potenza dietro quegli scarabocchi, quello è un generale a cui non sta male neanche il cappello da Kage, e gli scarabocchi sono il tuo unico modo per avere rivalsa.
    No, nessuna statua che lo calpesta o lo rappresenta come vinto, ma un gigantesco quadro scarabocchiato.
    Ambisci al suo posto ma sarai sempre schiacciata dalla sua superiorità se non glielo strapperai di mano personalmente.
    Febh potrà difenderti dai pericoli, ma non da quel quadro.
    ...Sssssshhhhp.


    Sorseggiò il suo the, chiudendo l’argomento.

    Non voglio farti da padre, ma mi serve che tu cresca, è diverso.

    Forse con un deciso sforzo dalle tinte rosa si poteva vedere dell’affetto in quell’affermazione, ma era difficile immaginarlo considerando che un corpo forte nel quale instaurarsi per lui era sempre un vantaggio.

    FIDARTI?!?
    AHAHAHAHAHAHAHAH!


    Passò qualche secondo di risate sguaiate assolutamente fuori posto nell’immagine posata e calcolatrice che aveva trasmesso fino a quel momento.

    Io sono Orochimaru.
    Questo non è uno scambio.
    Tu non devi fidarti, devi decidere quanto vuoi rischiare.


    La candida mano della serpe si chiuse in un pugno tutt’altro che inoffensivo e la porta si chiuse con uno scatto mentre le pareti con uno scricchiolio inquietante si contorsero, spaccandosi e ricongiungendosi fino a diventare un semplice quadrilatero dalle dimensioni abbastanza ridotte.

    Ho tanti modi di fare le cose, Hebiko-chan.
    Con le buone o con le cattive.
    Solitamente cerco di farli con le buone, è meno faticoso e si fa prima.
    Poco mi importa di come le tue conoscenze o quelle degli ignoranti che ti circondano abbiano battezzato il ME dentro di te.
    Ma Frammento è riduttivo.
    O prendi una parte di me qui dentro e mi lasci gestire l’uscita da questo posto con la promessa che a giochi conclusi io scivolerò via, silenzioso come un serpentello qualsiasi, portandomi via questo “frammento” che reputi così fastidioso come ulteriore ringraziamento.
    O sarò costretto a farti capire quando sia sbagliato il soggetto di quella gigantografia.
    Oppure vuoi provare a scommettere sui piani che la Lega ha per voi?


    La Lega?
    La stessa a cui si riferiva la lucertola, ma di chi parlavano?
    Intanto all’esterno la battaglia era cominciata, ed Enja non faticò a difendersi, le bolas erano un arma antica che lui conosceva bene e vederle fu sufficiente per prevederne l’uso, gli bastò piantare la lancia tra se e la consigliera perché le due sfere si attorcigliassero attorno al suo manico scivolando inermi a terra pochi istanti dopo nonostante il fumo l’avesse già avvolto.

    Tsk.

    Il Kemono si voltò verso Febh mentre Orochimaru poggiava le mani a terra dopo una rapida serie di sigilli e così lo Yakushi che si era allontanato per il suo confronto venne diviso da una serie di rashomon da Hebiko, confinata in un ambiente chiuso in cui erano presenti solo lei e Orochimaru.
    Nella bestia montava già uno spirito ben diverso rispetto a quello percepibile vino a quel momento, un vigore del tutto inusuale che non si ricordava di aver percepito durante i ricordi del padre si stava impossessando di Enja.

    Vediamo se tu puoi replicare mezza tacca!
    Se è quella vecchia serpe che vuoi mi saranno sufficienti i ricordi che ho conservato per metterti i bastoni tra le ruote e incastrarti qui per sempre!
    Mi basterebbe guardarti morire di fame, ma non mi divertirei.


    La lancia roteò attorno alla sua abile mano, dissipando la nube, e quando il colpo di Febh avvantaggiato a sua volta dall'azione, cercò il suo viso la mano venne deviata senza problemi verso l’esterno. Il movimento aveva dell’incredibile, era infatti la punta, rivolta verso il basso, ad aver oscillato per prima spostandosi verso l’esterno in modo che il manico riuscisse a incanalarsi tra le braccia passando da sotto e percorrere verso l’alto i centimetri di petto che lo separavano dal volto.
    Una, due, tre volte con semplici e netti movimenti a pendolo i tre pugni vennero portati fuori obiettivo [SD 1 2 3]

    Sciamani Demoniaci
    Clan Kemono



    Ad Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Puo' mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Chakra Aumentato (+25%)

    Legame Demoniaco : L'utilizzatore possiede un unica Lancia, rifiuterà di maneggiare altri equipaggiamenti della categoria Potenziamento e Mischia e sarà espressione del suo stesso essere, mediante la lancia potrà attivare la tecnica speciale connettendosi con un demone prescelto e sfruttandone il potere. Alla disattivazione, deve aspettare almeno 1 round prima di riattivare la tecnica speciale. La rigenerazione naturale di chakra, vitalità e ferite è raddoppiata. Potrà convertire lo status Ferita Profonda in un danno Leggero alla vitalità. Questi bonus sono sempre attivi. Se rotta la lancia e già attivata la Tecnica Speciale questa terminerà entro la metà del tempo normalmente previsto e non sarà possibile riattivarla fino a che non sarà riparata.
    Controllo Perfetto: L'utilizzatore in Legame Demoniaco ottiene un miglioramento in due statistiche primarie scelte. Ogni round può assegnare tacche extra di vantaggio alle statistiche primarie o secondarie, bilanciando con un equivalente malus ad una statistica primaria. Il vantaggio e svantaggio massimo è pari a 1 ogni livello dispari di tecnica speciale.
    Dono della Natura: L'utilizzatore possiede una struttura fisica più densa del normale. La potenza del colpo fisico è incrementata di 5 ogni ¼ basso impiegato. Ogni round può assegnare potenza extra alla difesa naturale, bilanciando con un equivalente malus all’attacco.
    Lancia Rituale: L'utilizzatore può applicare alla lancia Dono della Natura e tecniche che potenzino l’attacco o la difesa naturale come se fosse un prolungamento del suo stesso corpo e per l’emissione di tecniche.


    Guardiani della Natura
    Clan Kemono



    Ad Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Puo' mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Concentrazione Aumentata (+3 Tacche)

    Percezione Della Rovina: //
    Controllo Innato: //
    Assalto Naturale: L'utilizzatore ottiene +2 tacche per uno slot azione/tecnica ogni ¼ Basso utilizzato da distribuire in Forza o Velocità in attacco, Resistenza o Riflessi in difesa. Non sono considerati impasti di chakra.
    Talento Innato: //

    Potenza lancia: 50 + 30
    Riflessi: +3 TS +6 Assalto Naturale
    Forza: +3 TS +6 Assalto Naturale

    la tecnica della fine inevitabile era sicuramente lesiva per qualsiasi tipo di oggetto, ma quella lancia aveva retto bene, e così come Enja si era ricordato di quanto quei colpi fossero pericolosi per gli oggetti, Febh aveva avuto prova del fatto che quell’erma in mano ai Kemono non era da sottovalutare.
    La lancia stava già cambiando posizione nelle mani di Enja, assumendo una posizione prettamente offensiva ed anche orochimaru stava componendo dei sigilli quando per un istante entrambi si congelarono, ed Hebiko e Febh non ebbero neanche il tempo di comprendere cosa stesse accadendo che la stessa sensazione che li aveva sconquassati all'inizio di quell'avventura li afferrò nuovamente distorcendo ciò che avevano davanti come se fosse un immagine statica nel tempo stiracchiata dalla velocità del loro spostamento.



    /EDIT: per dare un piccolo allaccio a waket sul cambio di look e su una questione riguardo i capelli di hebiko spiegata male/

    Edited by F e n i x - 22/4/2021, 00:25
     
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    IX




    Youkai tendeva a non pensare alle conseguenze. Aveva sempre un unico obiettivo: salvare tutti. Ed ora doveva farlo di nuovo. Salvare tutti. Ma da sè stesso.

    Il vento della tempesta infuriava, fischiando con aggressività e coprendo i rumori di una cruda battaglia. La Volpe aveva scatenato tutta la sua potenza, cercando di scoprire il punto debole della Strega e dare tempo allo spettro di approfittarne e sconfiggerla. La sua idea poteva essere folle, ma sembrava l'unica strada possibile: se quella creatura si nutriva di anime e le sfruttava per amplificare i suoi poteri, la loro unica salvezza era quella di toglierle quel potere, assorbendo via le anime dal suo stesso corpo. Farlo però comportava dei rischi che Youkai non calcolò con il dovuto rispetto.

    Il primo fu quello di assorbire il chakra della Volpe. Non aveva alternative, dopotutto. Ma pescare da una simile fonte aveva delle conseguenze. Raizen era ormai talmente affine al demone da potergli resistere senza difficoltà. Il chunin però non avevà alcun tipo di affinità con essa. E quel chakra non faceva che amplificare l'odio nella mente del ragazzino. Ma non c'erano problemi. Dopotutto Youkai non odiava. Per il momento.

    Il piano sembrò funzionare, riaccendendo la speranza nel giovane. Le anime avrebbero ricaricato il suo corpo di nuova energia, rinvigorendolo e spingendolo a duplicare le sue mani spettrali, in un effetto a catena disastroso. Sta funzionando. Sta funzionando! Sorrise, eccitato. Più le anime lo ricaricavano di energie, più sentiva il bisogno di spenderle. Ma il potere che entrava era molto, molto di più di quello che ne usciva. E ben presto avrebbe faticato a mantenerne il controllo. Il potere era così tanto che le mani spettrali non riuscivano a contenerlo del tutto, ribollendo di potere. L'oscuro materiale spettrale che le componeva si gonfiò, facendo apparire numerose venature rossastre, resistendo qualche secondo e poi, una alla volta, sembrarono letteralmente scoppiare, rilasciando una piccola ondata di potere. Una alla volta, ognuna di esse sarebbe mutata in una catena, nera come la pece. Lo spirito stesso di Youkai sembrava ribollire di un potere che a stento era in grado di contenere. Ancora ospite nella mente di Raizen, l'Hokage lo avrebbe visto rantolare, mentre sulla schiena un'energia nera iniziava a ribollire. L'energia scoppiettava, facendo fuoriuscire delle scure catene, che, come serpi affamate, ondeggiavano andando ad attaccarsi all'enorme fonte di chakra che era il demone. Le anime non sembravano più essere in grado di entrare nel suo spirito, spingendo a fatica nel tentativo di farsi assorbire, circondando il giovane in una sorta di tornado.

    Nemmeno nella sua testa se la stava passando bene. Ogni anima che entrava era una tacca d'odio e rancore che saliva. Solamente un paio di loro sarebbero state sufficienti per demolire lo stato d'animo di Youkai, tempo addietro ne era bastata una per shoccarlo. Ma ora erano centinaia. Grida che si sovrapponevano l'una all'altra, ognuna lamentando il torto subito, ognuna con un unico obiettivo in mente: la Strega. La fonte di tutti i loro problemi. La fonte di tutti i suoi problemi. Come aveva osato, tenerlo in trappola per tutti quei secoli. Hng! Zitti! No, non doveva perdere il controllo. Quelli non erano i suoi pensieri, non era il suo tempo sprecato... Lo era? Concentrarsi era quasi impossibile, era nel mezzo di un'oceano in tempesta, e con fatica cercava di opporsi a quella corrente, cercando di restare a galla. Le anime avevano accumulato così tanto rancore da spezzare il più resistente degli animi, ed il chakra della Volpe non aveva fatto altro che amplificarlo, creando onde sempre più alte, sempre più devastanti, che con violenza cercavano di spingerlo in profondità. Ogni onda che lo colpiva erano dozzine di sentimenti negativi che annebbiavano la sua ragione, provocandogli un dolore emotivo così forte che era certo di poterlo percepire fisicamente.

    Annaspava, cercava di resistere, ma ogni onda lo spediva sempre più in basso. Gridò più forte che poteva, in un disperato tentativo di coprire quel caos. Era tutto inutile. L'odio ed il rancore erano così forti che gli laceravano l'animo, ogni spiritello che lo colpiva in quello tsunami frammentava parti del suo spirito. Persino le lacrime gli davano una sensazione pungente e di bruciore, e non sembrava in grado di fermarle. Ma, nell'oscurità, apparve una piccola luce. L'intenso desiderio di voler far finire tutto quel dolore fece apparire il simbolo del vuoto sulla sua fronte. E una morbida energia lo avvolse, proteggendolo. Le voci delle anime erano mutate in un sussurro, che lo accarezzava come vento, freddo, ma piacevole. Non stava ascoltando più problemi altrui, combattendo con le emozioni, ma meditando con sè stesso. Inspirò profondamente. Le lacrime smisero di scendere, il tempo sembrava esseri fermato. Per qualche istante. Perse la concentrazione nel momento in cui si rese conto di aver attivato il Vuoto. Spegnendolo, quell'angolo buio che credeva sicuro si stava nuovamente trasformando in una tempesta urlante, disturbandolo.

    Basta...


    Era stanco. Tutto quell'odio e quel dolore lo stavano dilaniando. A malapena aveva la forza di parlare.

    Basta...


    Borbottò nuovamente, mentre le anime sembrava volessero strapparlo in due, tirandolo per cercare di raggiungere quella lucente e calda fonte che brillava nel suo petto.

    Basta.



    L'espressione del giovane mutò, divenendo scura. Non aveva più pazienza. Non sopportava più tutto quel'odio, tutto quel dolore. Non poteva sopportarne altro. Una strana luce brillò nei suoi occhi.
    Ed un grido.

    BASTA!


    Un'esplosione d'energia oscura avrebbe allontanato tutte le anime in un lampo, come dissolvendole. Youkai chiuse gli occhi, rilasciando più energia che poteva. Il contatto con la Volpe si era spezzato.


    Quando riaprì gli occhi, il paesaggio era completamente diverso. Attorno a lui un pacifico paesaggio notturno. Ai suoi piedi, candide nuvole nelle quali era in grado di camminare. Il cielo stellato sopra di lui splendeva come non mai prima d'ora. Non sentiva più nessuna voce fastidiosa, nessun sentimento d'odio.
    gif
    Youkai si guardò attorno. Era confuso, ma si sentiva bene. Dalle nuvole iniziarono a sbucare ciuffi d'erba fresca, che mutarono in vegetazione, creando alberi, cespugli, fiori... ma vivi. Più del solito. Le foglie ed i petali erano piegati in modo buffo, quasi a formare degli occhi ed una bocca. Il paesaggio mutava ad ogni passo del ragazzetto, diventando per lui sempre più accogliente. Un vento leggero gli scuoteva la rossa chioma, e fece scuotere anche i fori accanto a lui, che iniziarono ad emettere un'allegra melodia. Inspirò profondamente, godendosi quella pace. Si erano moltiplicati così tanto che si trovava ora in mezzo ad un enorme prato fiorito, e le voci, che somigliavano vagamente a quelle delle anime assorbite, erano più dolci ed invitanti, e lo spronavano a cantare con loro, a seguirne la melodia. C'era anche Raizen, la volpe, Kirie, e persino la Strega, o almeno una sua versione caricaturiale, molto meno minacciosa e più allegra. Un grosso sorriso apparve sul suo volto. Si sentiva incredibilmente energico, al punto che stare fermo gli dava quasi fastidio. Iniziò a correre in quel prato infinito, ridendo a gran voce. Lo stress, l'odio, l'oscurità, tutto svanito. Niente poteva farlo soffrire in quel mondo, niente poteva disturbarlo. Sentiva di appartenere a quel mondo. Era a casa.

    Forse aveva parlato troppo presto. Una grossa torre si fece spazio sbucando dal prato e facendo strillare alcuni dei fiori. La torre però non sembrava malvagia. Quel mondo era perfetto, dopotutto. Sembrava un nido composto da decine di uova coloratissime. Le uova vibravano, sembrava che qualcosa stesse cercando di uscire da lì. Il rosso sorrise, sprizzando energia. Non aveva idea di come fosse finito lì, nè di cosa fosse quel posto. Sapeva solo che era il suo posto. Ed era arrivato il momento di scaricare tutte le energie che gli dava. Ci penso io! Estasiato, allungò le sue braccia spirituali verso la torre, prendendone i lati e tirando con più forza possibile. Un grosso crack tuonò in quel mondo magico, e le uova sulla cima si aprirono, rilasciando uno sciame di coloratissime farfalle nel cielo. I fiori e la vegetazione sembravano intonare melodie in suo nome, incitandolo e donandogli sempre più energia. Si sentiva così incredibilmente carico, e tutta quell'energia gli donava una gioia che non pensava di aver mai provato prima. Creò decine di altre mani spirituali, che si mossero cercando di catturare le farfalle che volavano via, che venivano assorbite non appena le mani le sfioravano, emettendo una flebile risatina. Tutto intorno a lui lo applaudiva, gioiva ad ogni sua mossa, lo incitava. Gridò di gioia, rilasciando un'onda che scosse la vegetazione come una leggera brezza, facendo danzare i fiori a ritmo. Quella era la sua bolla. Il suo mondo perfetto, dove l'odio e la cattiveria non esistevano. I fiori cantavano le sue gesta, le creature di quel mondo lo invitavano a seguirle, portandolo sempre più all'interno di quella foresta. Fino a perdervisi all'interno. Tutto era buono, tutto era perfetto. Tutti erano in pericolo. E non ne aveva la minima idea.


    Nessuno avrebbe potuto immaginare che cosa potesse esserci nella testa di quel mostro. Diventato ormai un ammasso di catene a malapena riconoscibile, emetteva grida disumane, facendo schioccare le sue catene. Decine di esse vibrarono come code di serpenti a sonagli, mentre altre si schiantavano con violenza disumana sulla torre, crepandola in più punti. Le anime che uscivano da esse venivano prontamente catturate da altre catene. Youkai non era abituato a possedere quell'energia. Più anime assorbiva, più il suo corpo ribolliva di potere, a malapena in grado di contenerlo. Trattenere tutto quel potere gli faceva male. L'unica soluzione era scaricarlo, tutto attorno a sè. Non c'erano amici, non c'erano nemici. Solo bersagli. E, per la fortuna dei presenti, il bersaglio più grosso era proprio la torre.

    Ognuna delle catene vibrò di potere, schiantandosi sul primo bersaglio disponibile. Quell'ammasso oscuro che doveva essere Youkai gridava di dolore, rilasciando ondate di potere ad intervalli irregolari, cercando di liberarsi da quell'energia. Eppure non riusciva a smettere di assorbire ogni fonte che percepiva intorno a sè. La torre era un buono sfogo, ma si stava sbriciolando ed esaurendo ad una velocità allarmante. La sua testa roteò con uno schiocco, puntando il suo sguardo vuoto verso Raizen. Le catene vibrarono, puntando il colosso ormai contrassegnato come preda. Qualche secondo, e al grido della creatura schizzarono verso di lui, inesorabili. Una stretta al collo lo fece stridere con un verso più simile a delle unghie sulla lavagna che a qualcosa di umano, bloccando le catene prima che potessero raggiungere l'Hokage. Kirie aveva fatto la sua mossa.


    Nella sua bolla, era pronto a seguire le creature in quella fitta ed invitante foresta, seguendone la musica, quando una liana gli avvolse il collo, bloccandolo sul posto e impaurendolo. L'intero mondo sfarfallò per un istante, non sufficientemente a lungo per mostrargli la realtà. Alle sue spalle, la fonte di quella liana era un grosso fiore dai petali rosso fuoco, che lo osservava con sguardo triste. La voce stranamente familiare. Youkai iniziò ad innervosirsi, non solo per quella liana che sembrava bloccargli il respiro, ma per quel fastidioso sentimento negativo che percepiva dentro di sè, e vedeva in quel fiore, che emetteva una melodia stonata, non in sincrono con tutto il resto. He-Hey! Lasciami andare! Alcune delle sue braccia spettrali si mossero verso quell'erbaccia, pronte a sradicarla. Ma si fermarono a pochi centimetri, nuovamente distratto da quella voce familiare, che ora riconobbe chiamarlo per nome. Ki...Kirie...? La osservò confuso. Kirie era dalla parte opposta, che rideva e cantava. Quella non era Kirie. Era un'erbaccia. Era stonata. Non apparteneva a quel mondo. Non portava sentimenti positivi come tutto il resto.

    Non avrebbe avuto tempo di ragionare sulla cosa, un'altra pianta, ancora più aggressiva e oscura, sradicatasi dalle sue radici, arrancava ruggendo verso il ragazzino. Youkai iniziò ad agitarsi, cercando di spezzare la liana che gli avvolgeva il collo. Tutte le creature di quel mondo lo invitavano nel punto più interno della foresta. Poteva nascondersi, poteva restare al sicuro. Ma la pianta prese forme sempre più umane, iniziando a somigliare ad una visione distorta dell'Hokage. E lo chiamava. Sussultò, mentre in lontananza poteva vedere lo tsunami di anime, che cercava di avvicinarsi sempre più. Non voleva quel dolore. Non di nuovo. S-Stai lontano!! Un'aura di energia esplose intorno a lui, mentre la melodia dei fiori riprendeva i suoi toni allegri, incitandolo che quella fosse la cosa giusta. Ma Raizen non si fermò. Una delle liane di quella pianta si conficcò nel cuore di Youkai, trafiggendolo. Non percepì dolore, non ancora. Poi arrivarono i ricordi. Un flusso violento di ricordi non suoi, emozioni che non gli appartenevano, nuovamente rabbia e frustrazione. Digrignò i denti, nervoso. Basta, basta!! Perchè mi fai questo?! Il mondo sembrò sfarfallare di nuovo, parte delle sue candide braccia spettrali mutò in nere catene, preparandosi a strappare in due quell'erbaccia che tanto lo disturbava. Le immagini di quei ricordi ronzavano intorno a lui, rovinando quel mondo perfetto, infettandolo, innervosendolo... ma più la storia proseguiva, più quell'odio diventava calmo. Parte di un complesso meccanismo di emozioni, più o meno equilibrate tra loro. Il respiro si fece meno affannoso, mentre cercava una risposta che non vedeva, e che la voce di Raizen gli diede. ...M-Ma fa male... Continuava a resistergli, più debolmente. L'aura successiva lo avvolse con un calore intenso, mentre la stretta di entrambe quelle erbacce si faceva più leggera, fino a sparire. Il dolore faceva parte della vita. Per quanto si impegnasse, non lo avrebbe mai eliminato del tutto. Le persone sarebbero morte di vecchiaia, prima o poi. I fallimenti erano un modo per crescere, inevitabili. Volersi migliorar richiedeva l'accettare di avere dei difetti. Ci sarebbero sempre state persone di cui non poteva fidarsi, non importa quanto si sforzasse per migliorarle. Poteva non farsi corrompere, ma non poteva eliminare del tutto quei sentimenti. Non poteva vivere in una bolla. Per quanto la realtà lo spaventasse, avrebbe dovuto fare i conti con essa prima o poi. Volevo solo smettere di soffrire... Osservò nuovamente quel mondo non più perfetto, corroso qua e là da svariate imperfezioni. Inspirò profondamente, rilasciando l'energia fornitagli da Raizen, che spazzò via il suo mondo di fantasia, rivelando la marcia realtà sottostante. Un grigio deserto di ossa ed anime in pena, prosciugate dalla loro energia. Youkai era visibilmente scosso, ma era nuovamente sè stesso.


    L'ammasso di catene si ribellò con violenza alle prime strette di catene altrui, stridendo infastidito. Ma quelle erano solo pulci che avrebbe potuto abbattere facilmente. Le catene vibrarono, prendendo la mira su Kirie, ma l'intervento di Raizen lo bloccò nuovamente. Un profondo ruggito avrebbe scosso quel mondo, le catene batterono con violenza sul ghiaccio, scaricando ulteriore energia. Il ghiaccio colpito si sarebbe annerito, sbucando con violenza dal terreno creando grosse spine accuminate. I violenti colpi però divennero sempre più deboli, spegnendosi lentamente, ed una alla volta le anime assorbite scivolarono via dal suo corpo. Le catene stesse gli scivolarono di dosso, rivelando Youkai al suo interno e svanendo al contatto col terreno. Era di nuovo sè stesso. Singhiozzava come un bambino. Aveva il volto coperto dalle sue mani, vergognandosi di mostrare la sua faccia ai presenti. Forse aveva il terrore di vedere i risultati delle sue azioni. Il suo tempo come Incarnazione era stato breve, la "creatura" non aveva avuto il tempo di prendere completamente il sopravvento della sua coscienza, perdendo così la capacità di parola. Era riuscito a non perdersi. Ma l'esperienza lo aveva segnato profondamente.

    Il sussurro di Kirie lo fece sussultare. Le sue parole raggelare. No! Singhiozzò disperato, togliendosi le mani dal volto e cercandola, la disperazione nel suo sguardo. N-No, per favore... "Non farmi questo", avrebbe voluto borbottare. Ma come poteva. Era colpa sua. Non poteva sputare così sul suo sacrificio. Posò una mano sulla guancia, come a voler custodire quel soffice bacio. Cercò di resistere per svariati secondi, prima di cedere e crollare in un pianto fragoroso. Non avrebbe cercato l'affetto di Raizen, sentiva di non meritarlo. Ma lo desiderava. Aveva bisogno di un appoggio, seppur si rendesse conto di quanto egoistico fosse quel desiderio. Aveva toccato il punto più basso della sua vita. E si era sentito bene nel farlo.

    Una donna alta e vestita di scuro si avvicinò a loro. Youkai si era calmato a sufficienza da poter asciugare le lacrime ed osservare i nuovi ospiti. Riconobbe immediatamente la shinigami. Signora Morte! Esclamò con tono sollevato, facendo un piccolo inchino in sua direzione. In una diversa occasione avrebbe probabilmente cercato un fallimentare e goffo abbraccio. Il suo rimprovero fu una pugnalata al cuore, che non lo fece ricominciare a piangere per un soffio. Io non... So cosa mi è preso... Mormorò. Non si stava giustificando, sapeva di essere colpevole.

    Raizen aveva i suoi demoni da combattere. Youkai sgranò li occhi alla sua rivelazione. La shinigami era sua madre?? Spalancò la bocca sorpreso. Si mostrò invece più confuso verso la diffidenza che il Colosso mostrava nella donna. Amesoko è al Tempio dei Sussurri. C'è il mio clan lì. Posò una mano sul braccio di Raizen, in un vago tentativo di supporto. Deve aver sentito la conversazione tra me e Kirie, ed ora vuole accompagnarci lei stessa. Il rosso non vedeva cattiveria in lei. Voleva trasmettere la stessa sensazione ad un figlio dubbioso.

    Da lì a breve, anche il sarcofago avrebbe attirato la sua attenzione. Lasciando che madre e figlio potessero parlare tra loro, gli si sarebbe avvicinato con cautela, intimorito ma attratto. Inclinò la testa, cercando di capire se fosse vivo o meno. Qualcosa al suo interno doveva esserlo, per come traballava. ...Sei forse in castigo? Domandò con innocenza, a quello che poteva essere solamente un ammasso di energia, o una gabbia vuota per quanto ne sapesse. Fu proprio quello il motivo che lo spinse a non toccarlo, volendo evitare di finirne trascinato all'interno. Non che quella cautela gli avesse impedito di avvicinarvisi pericolosamente da solo.


    Edited by Waket - 28/4/2021, 22:57
     
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    IX




    Ad Orochimaru piaceva lasciare le cose in sospeso. Probabilmente sapeva anche che la cosa che infastidiva di più la Vipera era l'insicurezza e l'essere lasciata senza una vera risposta. Ringhiò infastidita, mentre Febh prendeva la sua parte. Hebiko apprezzò, ma la cosa non sembrava bastare per darle pace. Suppongo tu abbia ragione... Non era del tutto convinta della cosa. Per quanto lo rinnegasse, sarebbe sempre stata sua figlia. Poteva comportarsi in modo diverso, prendere un'altra strada, ma il confronto, nel bene o nel male, sarebbe stato sempre inevitabile. Ed ora c'era qualcos'altro con cui confrontarsi. Che l'avrebbe aiutata a conoscere meglio se stessa per raggiungere il massimo del potenziale. O che l'avrebbe piegata per una seconda volta, incapace di accettare la realtà.

    Non era un Hebiko! Strillò. Febh poteva farla arrabbiare, ma la verità era che in un individuo simile era, incredibilmente, un toccasana per la sua psiche. Una continua distrazione dal suo ciclo infinito di pensieri negativi. E Raizen era adulto, solo... meno di quanto non è ora. Borbottò, minacciandolo con una sberla che non sarebbe mai partita. Ghignò appena sentendo il tipo di allenamento che Febh aveva riservato a Raizen, facendo il muso quando tornarono i ricordi di un altro simile allenamento che lei aveva subito. Gli Yakushi maturano lentamente, huh. Chissà se era così perchè, vivendo così a lungo, il periodo adolescenziale era allungato a sua volta.

    Concentrata com'era sulle parole della vecchia Serpe, il coppino la prese completamente alla sprovvista, stordendola per la sorpresa. Si voltò verso lo Yakushi, a bocca aperta, con una mano a massaggiare il collo e un'espressione confusa sul volto. Discorsi maturi e motivazionali come quello erano cosa più unica che rara per uno come lui, cosa che le impedì di rispondergli a voce. Si morse il labbro, annuendo con decisione. Che le sue parole avessero finalmente attecchito?

    Non si bevve invece il discorso su Oto. Avrebbe sibilato nervosa, comprendendo come Orochimaru avesse un'unica visione su quel luogo. Febh non è Kage. E non pianifica nemmeno di diventarlo. Ringhiò, fredda. Oto non è ancora maturata del tutto, ma lo farà presto. Le cose cambieranno. E di ciò che tramandi non resterà niente se non un vago ricordo. Sembrava stesse fumando di rabbia quando Orochimaru li provocò nuovamente. TU!! TU SEI IL PEGGIORE! Stupido vecchio rincitrullito che si rifiuta di restarsene a marcire nella sua casa di riposo infernale! Resta qui e studiati i morti, vecchio bacucco che non sei altro! Sai mai che prima o poi fai incazzare lo shinigami sbagliato e ti divorino una volta per tutte!! Borbottava furiosa, come fosse un litigio qualsiasi, ma si percepiva un denso odio nelle sue parole.

    Ben presto avrebbe visto un altro lato di Febh che non credeva nemmeno avesse. Era visibilmente scosso. Hebiko sapeva troppo poco sugli Hakai per comprendere quanto tutto quel teatrino fosse pesante per il ragazzo. Se ne rese conto solamente vedendone la reazione. Sussultò, rivolgendogli le sue attenzioni con aria preoccupata. Febh. Febh! Concentrati! Sta solamente cercando di distrarti! Le mancavano un paio di dettagli per completare quel puzzle. Sapeva degli Hakai, sapeva della Zanna, e sapeva ciò che aveva visto lì sotto. Per quanto lo conoscesse solo per sentito dire, Homura non le andava a genio, avendo conosciuto Kaji, il suo primo "vero" risultato. Ma per lo Yakushi era sicuramente una figura estremamente importante, che ora stava rivelando un'altra faccia che ancora non conosceva. Non aveva tempo a sufficienza per permettergli di tranquillizzarlo. Vuoi davvero permettergli di usare la tua rabbia contro te stesso?! Purtroppo, dare consigli era nettamente diverso dal trovarvicisi immersi fino al collo. Entrambi avrebbero potuto supportarsi a vicenda, se solo avessero fatto un ulteriore passo avanti.


    Hebiko ridacchiò sarcastica ascoltando ciò che Orochimaru aveva da dirle riguardo quel clan di "stregoni". Oh wow. Persino tu hai ceduto a queste stupidaggini? Ricordami un po', di che segno eri? Si mostrò pensierosa per qualche secondo, sfogliando una delle riviste nascoste dai dolci. Oh, attenzione a Marte. Pare che questa settimana gli Scorpioni potrebbero avere qualche rogna. E' così che funziona, no? Chiuse la rivista con un tonfo, sorridendo sarcastica. In realtà era costretta a credere a quella profezia, soprattutto vedendo la reazione dello Yakushi. Ma non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di aver ragione.

    Non ti intromettere nei miei affari privati. Ringhiò, sulla difensiva. Per un attimo le era persino venuto il dubbio che la sua attrazione per Raizen fosse frutto degli esperimenti di quello schizzato, ma fortunatamente le tempistiche erano troppo lontane tra loro perchè fosse anche solo vagamente possibile. Non hai qualche ragazzino a cui correre dietro? Lo provocò, visibilmente infastidita dalle sue attenzioni verso il suo fidanzato. Per un attimo sbiancò, dubbiosa. Sarà mica per questo che nel portale sono finiti anche Raizen e il marmocchio? Miei dei, sei disgustoso!

    Dovette ascoltare il racconto sui Kemono con una mano di fronte alla bocca, pensierosa e preoccupata. Arricciò il naso, infastidita. Avere parte del dna di un Kemono la rendeva parte di quel clan? Certo, forse avrebbe potuto sfruttarne i poteri, ma poteva definirsi parte di loro? E se la risposta fosse stata positiva, lo avrebbe voluto? E loro cosa ne avrebbero pensato? Di certo a nessun clan sarebbe piaciuto sapere di un individuo con il loro peculiare potere innestato da terzi. La colpa non era certo della vittima in questione... ma era anche l'unica entità con cui potevano prendersela. Non aveva nemmeno mai sentito parlare di quel clan, se non le fosse piaciuto? Non era stata cresciuta da loro, non aveva i loro ideali, nè le loro abitudini, l'unica cosa che li univa era un filamento di dna. Una parola al vento. Era persino il primo esperimento a suo dire. Forse non avrebbe nemmeno mai sviluppato alcuno di quei poteri. Hmph. Mi sono sempre domandata come mi vedevi, da quando ho scoperto che legame ci univa. Confessò, dopotutto era difficile nascondere certi pensieri nella propria testa. Non so perchè mi sia mai illusa di immaginare qualcosa di diverso da un numero su una provetta. Ridacchiò. Qualcosa si era spezzato. E sarebbe stato un enorme vantaggio per la Vipera. Non aveva ancora pensato a cosa dire a Febh. Non sapeva nemmeno lei come definirsi.

    Si toccò istintivamente la pancia a quel vago accenno di quanto un pitone fosse più muscoloso ed equilibrato rispetto ad una corta e tozza vipera. La teiera sembrava avesse preso vita da quanto scoppiettava, senza considerare il rossore sul volto di Hebiko stessa. L'unica cosa buona di questo stupido corpo è proprio la scarsa manutenzione! Non venire a farmi ridicoli discorsi su come stare in forma! Era facile distrarla, troppo. Si toccò i capelli, leggermente confusa. Ce-Certo che lo so. Ma non ho capito dove vuoi arrivare. Magari mi piacciono così come sono. Borbottò. In effetti sembrava crescessero piuttosto lentamente, forse proprio perchè si era abituata a quel taglio corto, ed involontariamente aveva dato l'ordine di restarsene in quel modo. Poteva forse allungarseli con uno schiocco di dita?

    Orochimaru analizzò il quadro di Diogene con disgustosa precisione. Hebiko aveva distolto lo sguardo, infastidita. Sarebbe scoppiata solamente verso la fine del suo discorso, esasperata. LO SO! LO SO BENE! Chi pensi abbia messo lì quel quadro!? Strillò, gesticolando nervosa. E' quella la realtà ora come ora! E' invincibile! Non posso farci nulla! Non solo lui stesso è un colosso inarrestabile, ha anche un... clan di seguaci pronti a seguire ogni suo comando ad ogni schiocco di dita! Lui sarà cresciuto circondato da servitù ed alleati fedeli come cani, mentre io- Si morse un labbro, rimpiangendo in parte la strada scelta in passato. ...E io li ho abbandonati. C'era un pesante rimorso nella sua voce. Un rimorso che non voleva condividere con una persona così viscida. Le sarebbe piaciuto tornare indietro nel tempo e aggiustare tutto. Ordinargli dove andare, dove aspettarla, per poi riprenderli tutti insieme. Invece erano tutti sparsi chissà dove, e uno di loro nel peggior luogo immaginabile. Magari in un certo senso lo ammiro. Forse lo invidio. Se avesse fatto scelte diverse nella vita, forse sarebbe diventata come lui. Forse non era nemmeno troppo tardi. Se pensi che Febh per me sia solo una misera guardia del corpo, ti sbagli di grosso. Chiuse l'argomento con freddezza. Non ci teneva a diventare sentimentale con un individuo simile, che già poteva sondare le sue debolezze con la facilità con la quale si sfoglia una rivista.

    Roteò gli occhi, posando la testa su una mano. Avrebbe presto capito che qualsiasi briciolo di speranza inconscia che poteva avere verso di lui si era ormai spento, irrecuperabile. Forse Orochimaru lo aveva capito, poichè rivelò la sa natura più aggressiva, controllando il suo spazio mentale come se fosse proprio, maneggiandolo come più preferiva e rinchiudendola in uno spazietto così piccolo che le fece salire una discreta ansia addosso. Aggrottò le sopracciglia, restando immobile, tesa. Avrebbe voluto saltargli al collo, ristabilire l'ordine nella sua testa, sopprimerlo come aveva fatto la prima volta con il frammento... Ma rimase fredda, immobile. Si sforzò di eliminare qualsiasi emozione dal suo viso, ad eccezione di un velo di rabbia che raramente era sparito dal suo volto. Vuoi davvero una risposta? Rilassò le spalle, sdraiandosi sul divano, tenendo una rivista in mano e dandogli il minimo di attenzioni necessarie. Sei a casa tua qui, no? Sono io a vivere sotto il tuo tetto, non il contrario. Quindi, fà pure. Fai quello che devi. Sfogliò distrattamente il giornale, con sguardo assente. Non so nemmeno di cosa tu stia parlando. Ma penso che nessuno possa essere peggio di te. Borbottò stizzita, senza però degnarlo di uno sguardo. Volevo giusto capire a che pro chiedermi il permesso, ma è stato carino da parte tua spiegarmi che non ci si può fidare di un Verme. Non lo avrebbe fermato. Qualsiasi cosa avesse cercato di fare da lì in avanti, sarebbe rimasta perlopiù tranquilla, passiva. Ma non si era arresa. Nè gliela stava dando vinta. Stava solamente aspettando, paziente, nell'ombra. La Vipera lo avrebbe lentamente avvelenato, fino al punto da sfiancarlo e sopprimerlo, assorbendo la sua essenza una volta per tutte, prendendosi i poteri che sapeva di dover ereditare per diritto. Doveva solamente trovare il momento giusto.

    L'unica cosa che sapeva di quella Lega accennatagli era che la lucertola sembrava dalla loro parte, ed Orochimaru contro. Era già un valido motivo per fidarsi di più di chiunque fossero quegli svitati che di lui. Distolse lo sguardo dal giornale solamente per lamentarsene. Oh per gli dei, no! Non so niente di questa Lega! Ma perchè parli sempre come se dovessi sapere cosa stai blaterando?? Sei TU quello nella mia testa, non il contrario! Vuoi farmi il favore di spiegarmi chi dovrebbero essere questi svitati? Roteò gli occhi prima che l'altro potesse risponderle. Oh beh, non che io possa fidarmi di te in ogni caso. Parole tue. Non aveva idea di che approccio usare con lui per tenerlo più distratto possibile. Per il momento sembrava voler sfogare i suoi anni da adolescente passati senza una figura genitoriale che potesse "raddrizzarla".


    Febh si mostrò freddo, vista la sua difficile situazione. E nonostante le dure parole, aveva ragione. Hebiko non amava osare, non lo riteneva saggio. Ma rinunciare a qualsiasi rischio significava anche rinunciare a qualsiasi vittoria. Si morse il labbro, nervosa. Lo so, lo so! Hai ragione! Ma pensi davvero che sia questo il momen- Non ebbe tempo di terminare la frase, Febh scattò verso il suo obiettivo, ed Orochimaru la rinchiuse in uno spazio circondato da muri terrificanti, pronti a giudicare il loro combattimento. Con le mani tremanti, aprì la bocca per estrarre la Kusanagi, quasi in segno di sfida, impugnandola maldestramente. Era insicura, e spaventata. Ma che altra scelta aveva? Cercò di concentrarsi su di lui quanto poteva, preparandosi ad affrontare qualsiasi tecnica stesse caricando, vedendolo poi interrompersi all'improvviso, come bloccato nel tempo. Mantenne la spada dritta di fronte a sè, sospettosa, guardandolo incerta. Poi, la stessa sensazione che li aveva trascinati in quell'ambiente infernale li avvolse di nuovo, facendo cedere qualsiasi appoggio intorno a loro. Si sentì fluttuare, in procinto di essere trascinata chissà dove. Gli occhi saettavano alla ricerca del suo partner. Per quanto lo Yakushi potesse essere superiore a lei, era comunque preoccupata per il suo stato d'animo e per la sua sicurezza. Febh!? FEBH!!
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Ogni tentativo della Strega di annientare gli invasori del suo regno era fallito, la Volpe era potente e aveva fatto da scudo a ciò che rappresentava un vero pericolo, un'anomalia devastante che sembrava poter accogliere in sè il karma negativo di quelle anime come un pozzo senza fondo, avido anzi di oscurità fino a traboccare. E lo fece nel modo più drammatico possibile, quasi trasformandosi in un'altra entità composta di catene oscure e intenzioni ancor più nefaste, pronta ad annientare tutto ciò che aveva intorno, se non fosse stato per l'intervento di Kirie e, dopo pochi istanti, di Raizen stesso!

    Tu sei completamente sciroccato! Sbottò la volpe, comunque incapace di fermare il suo portatore. Quella COSA ti sbranerà vivo! E a sottolineare la sua contrarietà a quel gesto, quel lato della volpe che non conosceva Raizen ripiegò quanto più in profondità possibile proprio come gli avevano consigliato, cercando di isolarsi lontano dall'influenza di quelle catene e di quella temibile volontà distruttiva. La voce dei due, pur al terribile costo di vedere le proprie energie prosciugate, raggiunse Youkai che nel mentre si era isolato nel suo Vuoto di Dolore abbandonando ogni responsabilità. Lo scossero, gli ricordarono il significato del dolore stesso, gli spiegarono che aveva delle responsabilità, esponendo la loro stessa anima alla violenza delle sue catene nere.

    In qualche modo la situazione arrivò a risolversi, anche se con grandi sacrifici: il sistema circolatorio di Raizen era stato enormemente compromesso e avrebbe avuto bisogno di tempo per riprendersi, almeno qualche giorno [Nota]Temporaneamente perdi due livelli del Chakra del Demone, per il resto della giocata o fino a guarigione se trovi qualcuno che lo sappia fare. mentre Kirie, pur stremata, non svanì del tutto dopo il suo ultimo saluto a Youkai, ma rimase là, traslucida e poco contattabile, quasi fosse uno spettro. L'arrivo della Santa e del suo Sarcofago cambiarono forzatamente il passo della situazione, ancora una volta. Prima di parlare, con un gesto la donna attirò a sè l'anima di Kirie, dedicandole un breve, caldo sorriso prima farla svanire con un breve cenno del capo. Riprenderà le forze nel mio Regno, così potrà trascorrere qualche tempo in serenità, prima di tornare nel flusso delle anime. Poi verso Raizen, fredda nell'espressione. Un gesto avventato, potevi perdere l'anima.

    Certo lei non si aspettava di venire raggiunta e abbracciata, irrigidendosi ma senza reazioni violente. Sul suo volto la perplessità. Quando si separarono, la sua espressione era ancora interdetta mentre lui si batteva il petto, come disperato. Io sono la Santa. E in vita il mio nome era Sanako, questo è vero. Inclinò la testa. Ma sebbene tu abbia un'aria familiare, questa è la prima volta che ci incontriamo. Aggiunse mentre Youkai si faceva avanti, salutandola. Ciao, Youkai. Hai fatto una cosa molto sciocca...stavi per rendere del tutto vano il sacrificio che hai fatto anni fa. Aggiunse con tono severo, dopo il saluto inizialmente affettuoso, prima di tornare nuovamente su Raizen. L'unico figlio che ho avuto, prima di morire, è certamente morto da molto tempo, la sua costituzione non consentiva la sua sopravvivenza. E non avendone trovato traccia qui, è sicuramente già andato oltre. Aggiunse, come a voler fornire una spiegazione, prima di esplicitare le sue intenzioni. In ogni caso io sono un semplice messaggero da parte della Lega, ma ho anche un legame con Amesoko. Chi si trova a vagare in questo posto in genere cerca un'uscita e Amesoko rappresenta quella più efficiente. Spiegò, poi guardando Youkai con un misto di perplessità e tristezza. Al Tempio dei Sussurri? Sorrise tristemente. No, Youkai...hai dimenticato anche questo. Sebbene il tempio sia un luogo sotto la giurisdizione di Amesoko, lui non si trova là. Alzò lo sguardo al cielo, indicando la luna. Amesoko, il Drago del Nadir, supervisore del flusso delle anime, è ovunque in questo non-luogo. E vede tutto. Anche in questo momento ci sta guardando...se finora non ha parlato è perchè non ha interesse a farlo, o non gli importava cosa stava accadendo qui Seguendo il dito, osservando la luna con maggiore attenzione, entrambi avrebbero capito dopo poco che non era affatto la luna cui erano abituati nè una sua pallida imitazione oltremondana. Quell'astro lucente non aveva crateri ma venature, e fremeva appena, come per movimenti impercettibili. Non era una luna...era l'Occhio del Drago stesso.

    Vi condurrò in un luogo in cui egli è più disponibile al dialogo, dopo una breve permanenza nel mio regno, se lo vorrete, per riposare. Non ho secondi fini, ma naturalmente la fiducia è qualcosa che non mi aspetto di avere, date le circostanze. Quindi su Raizen. Tuttavia un mio antenato, ora residente nel mio Regno, mi ha parlato di te e avrebbe piacere a reincontrarti. Spero che la parola del Sommo Guan Yu possa essere una garanzia sufficiente. Con un gesto della mano increspò lo spazio, generando una sorta di portale che dava a un prato erboso, con diversi edifici e un ambiente assolutamente bucolico. Il mio Regno è molto diverso da quello della Strega. Le anime che vi entrano possono avere tutto ciò che vogliono e possono trascorrere in serenità il loro non-tempo qui. Anche io come la Strega necessito della loro energia per sostentarmi, ma la differenza è che io li informo tutti e offro loro un luogo paradisiaco in cambio, e possono andarsene in qualunque momento lo desiderino. Potremmo arrivarci con un solo passo, se voi foste avvezzi alle regole di questo mondo, ma un portale è più affine a ciò che la vostra mente non allenata può comprendere, al momento.. Intanto il sarcofago iniziò a tremare violentemente quando Youkai gli si avvicinò, ma uno sguardo di traverso della Santa lo bloccò immediatamente, facendolo allontanare dal ragazzino. L'espressione di lei era evidente: non ti avvicinare a quella cosa, e in effetti l'Uzumaki aveva già avuto la sua dose di guai per quella giornata...almeno fino a quel momento. La Santa avrebbe quindi varcato il passaggio, lasciandolo aperto e invitandoli a seguirla, dall'altro lato. Non che avessero molte altre alternative, visto il mondo gelido che andava disgregandosi sempre di più.

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    Per la prima volta da quando avevano messo piede nell'aldilà i due ninja percepirono del calore, sebbene fosse sempre la luna a brillare nel cielo attorno a loro un bosco curato dall'aria eterea era illuminato come in una splendida giornata di primavera e numerosi spiriti, ancora con aspetto umano, vagavano da un frutto all'altro e da un angolo rilassante a uno in cui ci si divertiva con giochi o musica suonati da altri spettri. Non sembrava esserci un limite a quella foresta e qua e là si intravedevano edifici con varie funzioni, di foggia orientale od occidentale e figli di periodi storici completamente diversi, così come gli abiti degli spiriti che erravano nel Regno. Molti si fermavano e inchinavano davanti alla Santa, che rispondeva con graziosi cenni del capo e assoluta cortesia, almeno fino a quando non si voltò verso i due shinobi. A differenza di quanto raccontano le leggende di alcuni paesi orientali, consumare del cibo cresciuto in questi luoghi non vincola affatto a restare qui per sempre, ma resta un nutrimento ben scarso per chi ha ancora un corpo. Il sapore però è eccellente, anche se non vi sazierà vi invito a riposare. Sollevò una mano indicando alla sua sinistra. In quel palazzo termale l'antenato Guan Yu ti attende, Raizen. Indossava un sorriso di cortesia e non avrebbe risposto agli appelli del figlio, per quanto accorati, congedandosi dopo poco. Youkai, segui Raizen e riposa anche tu. Dopo potresti andare all'Arena Grigia poco più in là, il ritrovo degli Shinigami, se lo desideri.

    Userò la mia influenza su questo Regno per creare una parvenza di tempo regolare così che possiate tenerne traccia. Nel cielo, traslucide, comparvero le lancette di un enorme orologio o forse l'illusione dello stesso. Riposate, fra sei ore potrete trovarmi in cima alla collina nella zona a nord delle terme, il vostro incontro con Amesoko avverrà là. Fino ad allora evitate di cercarmi, ho questioni molto importanti da sbigare. Avrebbe detto, cercando di incamminarsi altrove, salvo voltarsi verso Raizen, fissandolo a lungo. Quella di una mezza persona è una condizione drammatica...è così sbagliato allearsi con i propri simili per poter tornare integri e uscire da qui? Non è forse quello che fanno le persone intere? Detto questo si incamminò sotto l'ombra di un albero, facendosi poi distante, talmente distante che non importava quanto rapido fosse chi la inseguiva: non la avrebbero mai raggiunta.

    [...]

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    Il luogo indicato dalla Santa come "terme" era enormemente riduttivo: davanti a Raizen e Youkai, superato un piccolo bosco di pioppi, si mostrò un palazzo immenso, che avrebbe fatto impallidire diversi sovrani del mondo dei vivi, e grazie alle strane e flessibili regole dell'oltretomba al contempo le sue dimensioni non deturpavano il paesaggio ma anzi vi si sposavano come se non ci fosse soluzione di continuo tra la foresta e l'architettura. Davanti a quella sontuosa reggia una piscina gigantesca fumava per le sorgenti calde e rinvigorenti che dopo il tempo trascorso nel Regno della Strega parevano quantomeno invitanti. Alcuni spiriti dall'aria soddisfatta li attendevano sulla porta e avrebbero indicato gli spogliatoi (carichi di decorazioni e opere d'arte nemmeno fossero i bagni di qualche imperatore) dove i due avrebbero potuto indossare un asciugamano assai comodo per coprirsi, prima di raggiungere le sorgenti calde, accanto alle quali era imbastito un buffet con ogni genere di leccornia, il cui sapore era pari alla controparte terrena, sebbene potesse saziare solo in minima misura un corpo vivente. Potevano lavarsi, ripulirsi, mangiare e riposare...ma soprattutto avrebbero notato, tra le decine di spiriti che si ritempravano in quel luogo, un uomo alto vestito interamente di verde e con una lunga barba. Impossibile non notare il drago d'oro sulla sua spalla mente mimava chissà quale battaglia intrattenendo chi gli stava intorno, con risate di vario genere. Guan Yu, il Guerriero del Vuoto Cosmico, era in piedi su una delle isolette in mezzo alla piscina e stava ridendo di gusto dopo aver narrato di quella volta che stese un cavallo da guerra con una gomitata in mezzo alla fronte, nonostante quello lo stesse caricando.

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    Notando i due ninja avrebbe fatto un cenno di saluto agli spiriti immersi poco distante, rivolgendo un caldo sorriso a entrambi. AAH! Finalmente! Avevo sentito della vostra presenza qui! Benvenuti! Un passo verso di loro e prese il volo, tuffandosi nell'acqua e sollevando uno spruzzo non indifferente, forse bagnandoli da capo a piedi. In qualche modo durante lo spostamento le eleganti vesti verdi erano diventate un semplice asciugamano che copriva i lombi, mostrando il fisico scultoreo e dai folti peli neri sul petto, al pari della barba che aveva raccolto a mò di sciarpa intorno al collo. Posto carino, no? Ho dato io l'idea alla Santa, la mia discendente. Anche se sei uno spirito nulla è meglio di una sorgente calda, non trovate? Avrebbe detto, accogliente, invitandoli a entrare in acqua a loro volta...la temperatura sarebbe stata esattamente quella che desideravano, un piccolo vantaggio di non avere delle vere e proprie leggi fisiche da seguire. Le ho detto: se vuoi creare un paradiso non ha senso lasciare alberelli e ambienti agresti, Discendente, aggiungi qualche comfort e magari un pò alcool! Se lo desiderate l'acqua diventa vino della miglior qualità! QUESTO è paradiso! AHAHAHAHAH!!! Poi un cenno verso occidente. Lei aveva fatto poi una specie di radura dove addestrare gli shinigami ma le ho ricordato che ci sono molti veterani di guerra che apprezzano un bello scontro da queste parti, quindi la ha trasformata nell'Arena e a volte possiamo anche darcele di santa ragione. Ho già vinto anche tre guerre simulate...combattere per il puro piacere di farlo e mettere alla prova l'ingegno senza che nessuno si faccia davvero male è l'ideale!

    Ma allora...siete venuti fin qui solo per incontrare il vecchio Guan Yu? Come mai quei musi lunghi? Capisco che l'indizio che ti ho lasciato non sia tanto ma non avevo proprio tempo o modo di aggiungere altro...posso darti qualche dritta da qui se preferisci, tanto abbiamo tempo, no? Poi verso Youkai (e se avesse scorto per caso il basso ventre del ragazzino, nudo o coperto da un costume, avrebbe certo mostrato un breve istante di timoroso rispetto). Uhm...tu hai un chakra strano, ragazzino, ma sei quello che è stato scelto come successore di Xu Shu, no? Non hai una bella cera...hai intravisto qualche declinazione del Vuoto, vero? E hai lasciato che ti influenzasse, non è così? Si carezzò la lunga barba, un gesto che Raizen gli aveva visto fare anche nell'incontro precedente. Mmmh, ci siamo passati tutti. Chi ha una declinazione che influenza l'aspetto psicologico è sempre a rischio per queste cose, sai? Vedi Lianshi...era diventata totalmente apatica per colpa del suo Vuoto di Potere. Avrebbe puntato un dito sul petto del ragazzino, un dito che era abbastanza grande da trapassarlo e strappargli mezzo sterno se avesse voluto, quanto a dimensioni era almeno pari a Raizen, ma più massiccio come muscolatura. Posso solo dirti di imparare bene CHI sei e COSA hai dentro, o non avrai mai una chiara interpretazione del Vuoto. O fai come me che sono un povero ignorante e sviluppalo in un ambito prettamente fisico, AHAHAHAHAH!!! La sua risata era calda e contagiosa.

    Se avessero chiesto di Kirie, la Santa in precedenza non avrebbe detto nulla, mentre Guan Yu avrebbe annuito. La ragazzina Uzumaki, si? Sta bene, la ho vista da qualche parte che mangiava. Visto quello che ha passato la Santa le ha concesso di stare qui tutto il tempo che vuole senza dover cedere energia, un ottimo affare direi, e se lo merita. Mi pare stesse andando verso l'Arena Grigia.

    Se avessero chiesto del Sarcofago della Santa Guan Yu avrebbe detto di non sapere esattamente di cosa si trattasse. E' qui solo da una generazione, non so esattamente cosa ci tenga dentro ma una volta la ho vista usarlo per combattere. Alcuni esseri dell'oltretomba non sono amichevoli come chi risiede qui. Alcune anime degenerano fino a diventare bestiali, e anche nel luogo della non-vita per eccellenza possono originarsi delle creature...predatori di anime. Alcuni sono salvabili e addestrabili come Shinigami, so che la Santa lo fa per conto di Amesoko e dei regnanti dell'oltretomba come il Re Yama. Altri devono essere annientati o distrutti. Lei usò delle catene che uscivano dal sarcofago per scacciare questi esseri demoniaci. Non spiegò cosa intendesse per "generazione", ma presto il mistero sarebbe stato svelato.

    Se avessero chiesto degli altri Guerrieri del Vuoto, lui avrebbe detto di aver visto ogni tanto i vecchi compagni, ma non Pangu nè Tian, mentre NuwaFuji aveva una sorta di Regno indipendente all'interno dell'oltretomba e godeva di particolari privilegi, avendo due anime unite indissolubilmente, però non ci aveva a che fare spesso.

    Se Raizen avesse chiesto della Santa, o del fatto che Guan Yu la chiamava Discendente, lui si sarebbe fatto un pò più pensieroso. Uhm...sì. Ti confermo che è una mia discendente. Sospirò. E temo che sia colpa mia se si trova qui e in questa condizione...e in un certo senso è legato all'immagine che ti avevo trasmesso tempo fa. Non so bene quanto sia passato per te, ma ormai avrete capito che qui le cose girano diversamente. Nella sua mano era apparsa una caraffa di vino, come teletrasportata dal buffet poco lontano, e bevette direttamente da là un sorso abbondante di bevanda. Se tendete la mano l'oggetto vi arriva subito...ma non voglio divagare. Vedi...la Santa è una mezza persona...una delle più antiche, o almeno una delle più antiche tra quelle che esistono al momento...altre sono diventate solo esili spettri dall'esistenza eternamente incompleta. Ma la Santa attuale non è sempre stata Sanako-chan. Lei ha preso il posto della precedente al momento della sua morte. Nuovo sorso dalla caraffa, e con aria seria offrì una caraffa anche a Youkai e Raizen, che se le trovarono davanti, galleggianti sull'acqua. Nel luogo che ti ho mostrato c'è un edificio segreto, anche se non so dirti esattamente come si entri. Dentro quell'edificio si trovano i tre tesori che mi sono più cari e che i miei discendenti hanno preservato...so che sembra che ci stia girando intorno ma fammi finire. Disse con tono un pò elusivo. Il primo tesoro è un manuale di arti marziali, la mia arte...nella lingua moderna la chiamereste Chūjitsuna Tora no Seigi, la Giustizia della Tigre Leale. Ha il piccolo inconveniente che fa arrossare molto la pelle, specie del viso, ma è terribilmente efficace, specie per chi ha grandi quantità di chakra, perchè lo fa esplodere durante gli attacchi, ma solo contro gli avversari. Disse con l'orgoglio di chi aveva inventato qualcosa che riteneva eccezionale. Certo, era anche una tecnica che poteva dirsi obsoleta, ma nulla vietava di rielaborarla. Il mio secondo tesoro è la mia arma...i nemici la conoscevano come Guan Dao, la Lama di Guan, ma in realtà il suo vero nome è Lama Crescente del Drago di Giada. Credo sia ascrivibile a quelle che chiamate Naginata, ma con la lama larga il doppio. Un piccolo gioiello, ci ho amputato un braccio a un Dio Guerriero di Iwa, tempo addietro. Aggiunse con malcelata modestia (anche se verosimilmente stava un pò esagerando), ma era evidente che fosse il terzo tesoro a essere importante...a essere la causa della sua iniziale titubanza.

    Il terzo tesoro...quello più grande e prezioso...il terzo tesoro è mia moglie. Ancora in vita, là dentro. Eternamente impegnata, in preghiera, a trattenere una creatura molto pericolosa, nata dal mio stesso Vuoto, ma che non riuscii mai a controllare. Chinò il capo. Si offrì di trattenerlo mentre io partivo per Iwa, me ne sarei dovuto occupare al mio ritorno...ma io non tornai. Allora lei...lei separò forzatamente la sua anima in due. Era una sciamana, molto abile nel controllo del chakra naturale anche se non era un Bushi e non sapeva come usare il chakra che era giunto dalla Principessa Kaguya tempo addietro. Con solo metà anima si assicurò che il suo corpo non potesse morire, a patto di restare per sempre nella cella con la Creatura del Vuoto. L'altra metà giunse qui, nè morta nè viva...una Mezza Persona. E divenne la Santa. La prima fra loro. Scosse il capo...sembrava che l'ambiente fosse meno festoso e allegro ora che lui era mogio...le emozioni all'inferno influenzavano l'ambiente circostante. Quando molti anni dopo mia nipote morì, trovò la mezza anima di mia moglie all'inferno e le fece un'offerta...anche lei aveva doti sciamaniche...e diede all'anima di mia moglie la metà mancante, togliendola da sè stessa, in cambio del potere e della conoscenza di chi la aveva preceduta. Mi moglie potè andare oltre. Mia nipote rimase come seconda Santa e strinse un patto con Amesoko per rendere accettabile l'anomalia della precedente, venendo esaudita. E poi ce ne fu una terza...e una quarta. Nella mia famiglia prima o poi nasce sempre una donna con doti sciamaniche, mai uomini...e alla morte, di sua volontà, decide di liberare la sua antenata e prenderne il posto. Sollevò lo sguardo su Raizen. Tu sei un bravo ragazzo, e mi sei piaciuto. E sei forte. Ho pensato che forse tu potevi aiutarla...che tu potevi liberare la metà di mia moglie ancora in vita uccidendo la Creatura del Vuoto. In cambio avresti potuto prendere gli altri tesori e anche le altre ricchezze che stanno là. Ho...ho pensato che potessi contare su di te, ecco. Sanako è l'ultima delle mie discendenti, al momento. Ma mi ha detto di aver avuto un figlio maschio, non ricorda nemmeno da chi...e che era molto malato quindi non sarebbe sopravvissuto. Alla morte era molto confusa e non ha ancora assorbito del tutto le conoscenze delle Sante precedenti, ma non ha esitato un istante a liberare chi la aveva preceduta...anche se sapeva che non sarebbe venuta mai nessuna a liberarla...ha accettato la cosa, e smesso anche di cercare di ricostruire la sua identità di quando era in vita...sa che non andrà mai oltre quindi non se ne è preoccupata, quale che sia la destinazione di noi anime dopo questo mondo.

    Qualche secondo di silenzio, quindi al tono cupo di quella conversazione si sostituì presto una nota allegra. MA è pur sempre una mia discendente e non intende arrendersi. Una delle Mezze Persone più recenti ha formato un gruppo, la Lega, e ha un piano per uscire via da qui. Io spero tanto che ci riescano, anche se non ne conosco i dettagli. Lo chiamano il Rivoluzionario...assieme al Tiranno sono i due leader della Lega delle Mezze persone. La Santa è uno dei membri di spicco...i più potenti e dotati dei Regni con maggiore efficienza e solidità, una cosa rara qui nell'oltretomba. Aggiunse annuendo. Dalle voci che ho sentito sono in sette quelli più potenti. Il Rivoluzionario, il Tiranno, il Sognatore, il Vendicatore, La Santa e la Strega. So che c'è un settimo membro, l'Asceso, ma l'unica voce che conosco al riguardo è che è l'unico a non essere ancora morto...o che comunque non è qui all'inferno.

    Sette_Mezze_Persone


    Da quello che so il Sognatore può muoversi liberamente dall'oltretomba al mondo dei sogni...molte anime imparano a farlo per comunicare coi vivi, se lo desiderano, ma lui ha un talento immenso in questo campo e so che anche entrare nei mondi interiori o nella psiche è un gioco da ragazzi per lui. Nel suo Regno raccoglie le anime di chi muore nel sonno e lo gestisce permettendo loro di vivere come un sogno eterno mentre consuma la loro energia. Il Vendicatore è sempre vestito da Samurai e circondato da fiamme, con un teschio come volto...nel suo Regno puoi capire che imprigiona, cercandole attivamente, le anime di coloro che sono sfuggite alla vendetta e le tortura in eterno, prosciugandole della loro energia. Pare che al centro del suo reame di ci sia una colonna con scritti nel sangue i nomi di chi deve essere punito, e che la aggiorni ogni volta che può. Scosse il capo, era evidente che riteneva l'approccio della Santa assai più razionale. La Santa accoglie chiunque lo chieda, e spiega chiaramente cosa comporta stare qui...chiunque può andarsene quando vuole ma questo significa stare nell'inferno privo di regole e molte anime potrebbero arrivare a sbiadirsi senza stimoli o ricordi...o cadere vittima delle altre Mezze Persone. Della Strega credo sappiate più voi di me. Il Tiranno governa un luogo cupo e pieno di sangue e lame, con regole ferree e una costante legge marziale, cerca spiriti militari e soldati, oltre a civili alla disperata ricerca di qualcuno che li opprima...ce ne sono più di quanti immagini. Il Rivoluzionario invece non ha un Regno...è qui da talmente poco che non ha ancora bisogno di energia esterna per supportarsi...ma ha il dono di annientare le anime con un tocco...e può piegare le regole di questo mondo molto più di chiunque altro. Sembra che Amesoko gli avesse sguinzagliato contro i suoi assassini d'ombra ma che questi li abbia sottomessi o cacciati...alla fine il grande drago ha deciso di tollerarlo, a patto che non distrugga le anime in quantità eccessive. Sospirò. Non so da dove sia saltato fuori ma so che ha un nome. Una volta la Santa discuteva con lui in queste terme...è un tipo magrolino con gli occhiali che non troveresti spaventoso nemmeno se fosse armato...ma al contempo trasmette una terribile inquietudine. E lei lo aveva chiamato...Kaji.

    Avevano molte ore davanti per riprendersi e mangiare, anche se pur consumando enormi quantità di cibo non avrebbero ottenuto nulla più che l'equivalente di un pasto sobrio (sebbene con sapori degni di un gourmet). Quali altre domande avrebbero fatto a Guan Yu? Raizen avrebbe rivelato la sua identità? Si sarebbero recati all'Arena per cercare Kirie e gli Shinigami? O sarebbero andati direttamente all'appuntamento con la Santa una volta scaduto il termine?
    Se non altro, per qualche tempo, nessun pericolo li avrebbe minacciati.
    Erano al sicuro.

    Stop what the Hell are you talking about


    . 10 .

    Febh stava per rispondere a tono al discorso sul suo nindo, che pur essendo nato da Orochimaru era andato ben oltre le intenzioni del vecchio serpente. Inoltre, anche la migliore delle idee poteva nascere dal letame...non per questo il letame cambiava la sua natura. Ma non disse niente perchè fu Hebiko a farsi avanti e prendere goffamente le sue difese, senza risultare incisiva e cadendo in realtà nel turpiloquio, ma se non altro era stata accalorata e pasionaria, quindi ci stava, tanto che lo Yakushi si limitò a sottolineare le parole di lei con un cenno deciso del capo. Entrambi erano orientati al mantenere le distanze e non dare corda al serpente, così che non potesse usarla per avvolgersi intorno a loro e stritolarli. Naruto era un povero fesso. Voleva batterti, non annientarti. Io ti ho schiacciato come un verme invece, e ora sei qui a cercare di blandirci con qualche moina...se non fosse per quel bestione che hai come guardia del corpo ti avrei già annientato completamente. E lo sai. Replicò in tono di sfida.

    Se solo avessero mantenuto quelle buone intenzioni...

    La situazione era degenerata rapidamente e un muro aveva separato lo Yakushi da Hebiko, che aveva tuttavia ricevuto le sue dure parole di incoraggiamento, per quanto pesanti come un macigno...oltre al dono della Visione Maledetta, se avesse trovato il modo di usarla a dovere. Nel mente Enja, caricato senza reale strategia, parò ogni attacco con semplicità, dimostrando capacità ben superiori, in quanto a movimenti di precisione, di quando aveva combattuto con Shijin, suo padre. Non avevi la lancia durante la guerra...te la avevano presa i cremisi come ostaggio per obbligarti a combattere, razza di mostro? Disse lo Yakushi mentre quello, pur avvertendo il pericolo degli attacchi, emergeva dal breve scambio sostanzialmente illeso. Tu pensi davvero che potresti tenermi qui abbastanza a lungo da farmi morire di fame? Ti annienterei molto prima...e tutto questo mondo con te. Ogni cosa ha una fine...anche l'inferno stesso perde la sua eternità davanti agli Hakai! Aggiunse, meno tagliente e anzi più concitato, mentre il chakra nero della Promessa fatta anni prima eccitava il suo cervello facendolo ricadere in una sorta di crescente estasi distruttiva...qualcosa che avrebbe dovuto presto imparare a controllare. Normalmente vedendo i colpi diretti bloccato Febh si sarebbe dedicato ad aggirare l'ostacolo o, trovata la giusta strategia, cercare di demolire quella lancia che sapeva essere l'orgoglio di quella gente, per il poco che aveva udito dalla volpe attraverso la bocca di Raizen...ma lì per lì era interessato solo a picchiare, e picchiare forte, per smaltire un pò di frustrazione. Quando Enja stava per passare al contrattacco si sentì chiaramente bloccato come in un mare di melassa. Una transizione di qualche genere? Che diavolo... Il nemico era bloccato, e così Orochimaru, mentre avvertiva come una mano che gli stringevale budella e strattonava: che qualcosa li avesse bruscamente convocati altrove? Ma chi?

    Non aveva ancora fatto caso alla lancia...e al fatto che l'arma gemella della sua snake sword, forgiata da Meku per Orochimaru, era una lancia. Che i Kemono centrassero qualcosa?.
     
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    Raizen sorrise malizioso alle parole della volpe.

    Oh ok, sei la parte codarda della volpe quindi.
    Ahahahah!
    Vai pure!


    Certo non aveva tutti i torti ad avere quella reazione, l’esperienza ricadeva decisamente tra le cose da non ricordare, ma andava fatto, anche se lo segnò più di quanto avrebbe ammesso, il suo sistema circolatorio infatti era sottosopra e l’influsso della volpe scostante.
    Per il futuro avrebbe fatto bene ad imparare a difendersi da simili abilità.
    Ma presto persino quella ferita sarebbe passata in secondo piano.
    Le affermazioni di Sanako lo colpirono dritto al cuore come una lama ghiacciata, come poteva ricevere una simile risposta?
    Senza un minimo di esitazione, senza un minimo di tatto.

    Cosa?

    Le mani gli caddero lungo i fianchi, impotenti.
    Prima Tian, ora Sanako, perché il suo destino continuava a sottrargli i suoi affetti?
    Si era da sempre sentito abbastanza completo, eppure da quando nella sua vita erano comparsi i suoi genitori, soltanto la diceria che potessero essere più di un ricordo nella sua mente l’aveva portato a ruotare attorno al bisogno di sondare le sue radici, tuttavia era così distante da loro da essere poco più che una sensazione familiare che un affetto.
    Stringeva i denti e gli occhi mentre le nocche sbiancavano per i pugni serrati in un moto d’ira che in un secondo si alzò come una marea sulla sua tristezza.

    Aria familiare?
    Aria…
    ...familiare?


    Aveva la voce tremolante, sembrava quasi di vedere un innocente sul banco degli imputati che veniva accusato del crimine che reputava più ignobile, con un groppo che saliva e scendeva sulla gola impossibile da sputare quanto da degluitire.

    SONO IDENTICO A TIAN!
    IDENTICO!


    Stringeva i denti cercando di trattenere probabilmente degli insulti, aveva perdonato suo padre nello stesso momento in cui gli aveva concesso il beneficio del dubbio, ma quella donna non riconosceva il frutto del suo stesso seno.

    E POSSO ACCETTARE CHE LUI MI ABBIA DIMENTICATO.
    Lui non mi ha mai visto.


    La seconda frase era un sibilo affilato come uno stiletto.

    MA TU!
    Tu…


    Nel suo sguardo quel tepore agrodolce iniziale dato dall’aver ritrovato il primo affetto della sua vita si stava spegnendo e con esso le parole di rimprovero che avrebbe voluto rivolgerle, doveva forzarsi ad accettare che quella condizione poteva non essere colpa di quella donna.
    Ma ogni singola parola, ogni singolo gesto in cui non rivedeva quel briciolo di attenzione che la sua condizione reputava meritasse non riusciva ad ignorarli, per quanto avrebbe voluto.

    Ti prego... smettila di saltare, parlare e muoverti da una parte all’altra come se non importasse a nessuno.
    Mi stai spezzando.
    Che cazzo hai fretta di fare?
    Qui il tempo non scorre!


    Aveva gli occhi lucidi e teneva a stento le sopracciglia in una posizione che si sforzava di mantenere neutrale, come se negare quel dolore potesse spingere la donna nella giusta direzione e il suo sistema circolatorio non faceva che aumentare quel disagio.
    Ma per quanto potesse cercare di elaborare quella situazione, qualsiasi fossero le motivazioni della Santa, iniziarono a perdere di consistenza davanti al suo giusto egoismo.

    Sono tuo figlio porca puttana!
    Tuo figlio!


    Non c’era vera e propria foga in quelle parole, ma la disperazione di un individuo che sentiva i suoi contorni sfumare. I primi rapporti che definiscono una persona sono proprio i giudizi, le lodi, i commenti che provengono dai genitori che definiscono aspetti forse banali ma che lasciano un impronta indelebile.
    Come poteva riuscire a cacciare indietro quel dolore se la persona che l’aveva messo al mondo, che aveva scelto il suo nome, l’unica cosa che gli era rimasta del suo passato, neanche lo riconosceva?
    Cosa era il suo passato se nessuno lo ricordava?
    Si appigliò alle uniche cose che sapeva per certe, quelle che Tian gli aveva riportato faticando a non trasformarle in un qualche tipo di accusa.

    Ho questo nome perché è quello di un tuo antenato, e la malattia non mi ha ucciso, non so come sono sopravvissuto, ma l’ho fatto.
    Non sono comunque guarito, il mio cervello ne ha risentito, per venti anni ho vissuto in un mondo di menzogne che mi ha sottratto il mio vero passato.
    Sono stati i draghi, gli stessi che aiutavano Tian, a trovare una soluzione, imponendo un sigillo hanno limitato il chakra che affluiva al cervello e dandomi il tempo di imparare a controllarlo fino a poterlo rimuovere completamente perché bilanciato dalla Volpe e da un corpo sufficientemente grande ed allenato da contenerlo.
    Ricordavo poco più del tuo volto, ed era l’odore.
    A Konoha c’è un tempio, piccolo ed intimo, gestito da una vecchietta di Kumo, entrare era sempre un esperienza confortante.
    Un giorno capii che era l’odore dell’incenso che lei, non so come, riusciva a procurarsi perché gli ricordava la sua casa.
    Io…


    Deglutì a fatica un nodo così grosso da richiedergli qualche istante.

    ...io sapevo che era l’odore di cui erano impregnati i tuoi vestiti perché è il primo odore che ricordo, la coda di drago, un essenza che non cresce a Konoha.
    E... Non volevo essere io a ricordarti queste cose.


    L’ultima frase era a malapena un sussurro, al resto badava a fatica, e tutto sommato, per quanto in una situazione di calma potesse essere incuriosito, era la vita di Youkai, per cui non domandò nulla, aspettando le sue risposte.

    Quell’anello, cosa è?

    Chiese indicando l’anello che portava al dito, forse un dettaglio a cui si sarebbe potuto agganciare se si fosse accorto che il problema di Sanako non era da attribuirsi ad un qualcosa di volontario ma ad un qualche evento accidentale.
    Quale che fosse la risposta che avesse ottenuto sarebbero stati costretti a procedere, persino le giustificazioni che la Santa fornì risultarono soddisfacenti per quanto in quel momento lo tangessero ben poco.
    In un momento diverso avrebbe sorriso appagato dal fatto che le sue aspettative sulla costante presenza del drago erano state pienamente soddisfatte da quell’occhio così inquietante, cosa che gli ricordava un po' il ruolo di Tenchou seppure quello di Amesoko pareva essere più attivo.

    L’unica mezza persona che ho conosciuto era la mezza persona sbagliata evidentemente, il suo obbiettivo era ben lontano dalla sola fuga e non ha parlato al singolare… non vorrei che tu venga accomunata a simili elementi.
    Solo la morte è un esperienza difficile da comprendere e accettare, come sarebbe possibile conservare la propria umanità dopo tutto il tempo passato qui?
    L’inferno ha possibilità vaste e sconfinate, dare all’egoismo umano il modo di avvalersene non può che generare mostri.
    Per questo credo che le sue regole vadano preservate e che un anima in pace debba e voglia unicamente proseguire il suo ciclo verso la reincarnazione o attendere qui fino a che non si sente pronta.
    Ma un anima che ambisce alla resurrezione difficilmente mi convincerà delle sue buone intenzioni, men che meno dopo aver sfruttato un anima per il suo sostentamento.
    Un anima in attesa di un trapasso che non può avere invece avrebbe tutto me stesso a disposizione.
    Ma io non sono un esperto, solo un uomo che cerca di immaginare quale sia la cosa giusta da fare.


    Terminato di parlare non avrebbe più trattenuto la Santa, consapevole di quanto fosse impossibile farlo per lui.
    Era complesso però che cambiasse idea, la Strega gli aveva mostrato un lato delle mezze persone difficile da digerire: se la loro intenzione era solamente salvarsi da quella condizione perché sostentarsi con tutte quelle anime?
    Perché creare un territorio col quale soppiantare la capacità altrui di immaginare il proprio aldilà?
    Le risposte di Raizen probabilmente non sarebbero piaciute alla Santa, il suo mondo pareva tranquillo, ma nonostante tutto era vero che sottraeva energia alle anime, seppur mettendole al corrente, e che facesse parte di un sistema che prevedeva il giudizio e la cattura di alcune anime in base alla discrezione non di entità superiori ma di singoli e semplici uomini invecchiati nello spirito di un luogo che non permette di sentire la decadenza della carne e l'impotenza generata da un simile fenomeno e che porta con se una naturale pace interiore e modestia.
    Una prevaricazione che non riusciva a tollerare visto che quel luogo non era di punizione ma di meditazione, quantomeno per ciò che credeva lui.
    Il mondo della Santa era effettivamente ben diverso da quello della strega, era indubbiamente molto simile all’esterno, tepore primaverile incluso, e le terme verso le quali vennero mandate un luogo di indubbia pace e bellezza architettonica, Raizen però ci sarebbe passato davanti senza dare troppo peso a niente, era li per Guan e da Guan si sarebbe recato.
    Avrebbe voluto salutarlo come si conveniva, era stata una presenza gradevole la sua durante la missione all’Abete, ma si limitò ad una rapida interazione ed un cenno della mano.

    Ciao Guan.

    Da lì fu una cascata di parole e informazioni in cui si lasciò trascinare, immergendosi nell’acqua senza troppe storie.

    Comunque dalle terme dell’oltretomba uno si aspetta che abbiano poteri curativi.
    L’acqua sarà pure perfetta, ma se il mio sistema circolatorio resta un disastro come me la godo?


    Se Guan non avesse continuato a sommergerlo probabilmente sarebbe riuscito a lamentarsi di qualsiasi cosa che non tornava ad un attento osservatore come era lui, tuttavia la sua mente non poteva evitare di influenzare l’esterno rendendo le cose leggermente più precise, da qualche incastro nella struttura delle terme, alla disposizione di qualche sasso per allinearlo meglio al presupposto Feng Shui di quel luogo.
    E quelle erano le uniche distrazioni che aveva mentre Guan continuava a discorrere, soltanto il continuo rievocare della parola Discendente da parte di Guan mentre si riferiva a Sanako riuscì a farlo concentrare sul fatto che anche la donna aveva chiamato lui Antenato.
    Si voltò molto lentamente verso l’uomo, e sarebbe stato impossibile per lui non accorgersi di quanto l’interesse verso i suoi racconti fosse improvvisamente aumentato, persino qualche anima, ne sarebbe stata influenzata creando un curioso quanto silenzioso accentramento di sguardi che persino per Guan che apprezzava l’attenzione altrui poteva essere strano.
    Eppure stranamente non gli disse nulla, avrebbe conservato quella rivelazione e si sarebbe assicurato di mandargli il vino di traverso.
    Sospirò, in qualche modo sapere che Guan segnava l’ora giusta e poteva aiutarlo a capirci qualcosa lo rassicurava.

    No niente, niente, spiegami come mai questa cosa della discendente e dell’antenato.
    Noi comunque siamo quasi inciampati qui, Youkai non sapeva i pericoli che si corrono a varcare la soglia col regno dei morti a quanto pare.
    Tuttavia sembra che la nostra presenza qui sia un errore di qualche sorta, non so se qualcuno ci stia nascondendo qualcosa ma se da qualche parte dovevamo atterrare non era nel regno della strega a suo dire.
    Ma visto che sembra esserci un modo per uscire da questo luogo credo che prenderò due piccioni con una fava, potrebbe servirmi qualche favore da Amesoko, ma soprattutto Tian mi ha detto che qui potrei trovare un grande creatore di veleni, mi serve per un antidoto da somministrare ai draghi.
    E dopo il combattimento con la strega mi servirebbe anche un modo per sistemare il mio sistema circolatorio.
    Ma è anche un piacere incontrare te Guan.
    Toglimi una curiosità, non capisco bene i tempi di questo mondo, tu sei qui da tanto, come mai non sei andato oltre?
    È perché la parte della tua anima legata al sigillo ti rendeva incompleto?


    Avrebbe quindi ceduto la parola, dopotutto non poteva essere così scortese da ignorare le domande di Guan.

    Ma scusa, se alcuni guerrieri hanno ceduto i loro sigilli i vostri che fine hanno fatto?
    Quelli di tutti i guerrieri che non erano presenti nell’isola.
    E comunque alla fine la balena l’abbiamo spaccata, la deduzione del cuore era giusta.
    quell’affare era grande quanto un appartamento era… un ammasso di qualcosa, so più o meno come sono state create le armi, ma ogni volta mi stupisco.


    Quando invece disse di Tian Raizen annuì.

    È normale, non ricordi?
    Ti dissi quale è il suo sfortunato destino, nascondere il Tengu, che tra l’altro ho distrutto da solo e credo che una roba più grande di questa non potresti raccontarla nemmeno tu…


    Disse col tono di chi la sapeva lunga ma soprattutto di colui che aveva capito con chi aveva a che fare e colpiva nei giusti punti.

    … gli ha gettato addosso una maledizione che lo costringe a vagare nel tempo senza meta e senza mai fermarsi.
    Ma so che ci sono dei Koro in attività, vorrei provare a spezzarla anche se l’unica volta che l’ho incontrato non gliel’ho detto.
    C’è qualcuno di loro qui sotto per caso?


    Prima di tornare su Sanako ci volle qualche secondo, ed a quanto pareva il rinforzo di un po' di vino , bevanda che non avrebbe rifiutato, ed anzi evocando pure qualcosa di più forte per spostare l’attenzione dai suoi pensieri al bruciore sulla lingua.

    Tu no Youkai.
    Di sicuro c’è qualcosa di frizzantino anche per te.
    Son sicuro che trovi quella roba che bevi sempre di nascosto sul lavoro in ufficio.


    Se Guan gli avesse detto di lasciarsi andare gli avrebbe messo una mano davanti, con gli occhi saldamente serrati.

    No.
    Niente eccezioni, è ancora troppo piccolo.


    L’ Antenato passò dunque a descrivere i suoi tesori ed anche il suo stile di combattimento ma fu lì che Raizen lo interruppe.

    Ah, davvero?
    Una roba simile?


    Allungò il piede verso una roccia applicando su di essa il chakra esplosivo, e mandandola in frantumi con un abilità tale da spargerne le schegge solamente dalla parte opposta.

    So farlo solo con gli oggetti però, influenzare i corpi è diverso, e discernere con gli alleati penso sia ancora più complesso, magari se non fai a tempo a darmi qualche dritta qui mi saranno utili quelle pergamene.

    E proprio nel pronunciare la parola pergamena penso a qualcosa di tanto stupido quanto elementare, se tutto giungeva solamente immaginandolo… poteva portare nella sua mano la Pergamena di Indra in cui era scritto come spostarsi all’inferno?
    Era un pensiero che rasentava l’idiozia, ma dopotutto a provare che ci avrebbe perso?
    Che la pergamena arrivasse o meno avrebbe prestato attenzione al resto del racconto.

    Tua moglie?
    Ma perché a quei tempi usavate le donne come sigillo?
    Anche la moglie di Pangu è finita a fare la guardia alla balena!
    A questi tempi avreste avuto non pochi problemi con l’opinione pubblica sai?


    E nel dirlo il suo tono risultava stranamente serio.
    Al termine del racconto le sue dita tornarono sulle tempie, gli ci vollero più sorsate di dal suo bicchiere sciacqua pensieri prima di poter prendere parola.

    Il figlio di Sanako non è morto.
    Il figlio di Sanako sono io.
    Di Sanako e di Tian, come ti dicevo prima la maledizione l’ha reso possibile


    Guardava il suo riflesso nell’acqua leggermente incerto sul volto che questa gli rimandava indietro, mentre il suo bicchiere si muoveva in senso orario, rimestandone il contenuto.

    Quindi tu…

    Effettivamente della genetica c’era, capelli neri, fisico a dir poco imponente, certo Tian non era un fuscello ed era molto più probabile che avesse preso da lui la sua fisicità, anche se lo ricordava leggermente meno muscoloso di se stesso, cosa che non rendeva possibile escludere lo zampino genetico di Guan.

    ...tu sei il mio bis-bis-bis chissà quanti, nonno.

    Si sarebbe voltato solo per godersi la sua espressione e farsi risollevare il morale.

    Io sono il figlio di Sanako.
    E no, non sono morto, ma per lei è come se lo fossi.
    Forse è legato alla sua perdita di memoria forse… non lo so… davvero, non lo so, e vorrei capirci qualcosa.
    La malattia di cui sarei dovuto morire, comunque, era dovuta ad una copiosa quantità di chakra, davvero incontenibile a quanto pare, soprattutto prima che diventassi che acquisissi una corporatura degna della nostra genetica a quanto pare.
    Solo maturando ho imparato a gestirla ed anche sfruttarla per bilanciare il chakra della volpe mi aiuta parecchio.
    Per un sacco di tempo ho immagazzinato ricordi sbagliati col solo risultato di avere un gran casino in testa e non ricordare niente di una buona fetta della mia vita.
    Resterà un affare di famiglia dunque, ma almeno accennami qualcosa su questo demone, cosa è?
    Cosa fa?
    Perché non sei riuscito a batterlo?


    Terminato il momento per lo stupore Guan passò a parlargli della Lega, probabilmente inconsapevole dei dubbi che Raizen nutriva per essa e per i suoi affiliati.

    L’Asceso?
    Ma non è un controsenso?


    Quel nome lo preoccupava più di tutti, la sua natura incerta poteva infatti renderlo una minaccia più concreta e vicina.

    Chi potrebbe sapere qualcosa su di lui qui?

    La condizione delle mezze persone lo portò a riflettere nuovamente sulla sua stessa condizione di mezza persona.

    Tu sapresti dirmi qualcosa in più riguardo l’essere mezza persona?
    Nel senso, qui sotto potrebbe esserci una parte della mia anima, potrei rintracciarla e riunirla alla mia?
    C’è qualcuno in grado di farlo?


    Le descrizioni delle mezze persone proseguirono, elencando via via nuovi nomi seguiti da una breve descrizione.

    E ci fa qualcosa con quella colonna?
    O è solo un macabro rituale?
    Ed a proposito di colonne, tu conosci l’uomo che fece alleare Pangu, Nuwa e Tian prima delle armi di Iwa?
    La sua ombra si sta nuovamente stendendo sul continente, ancor più minacciosa.
    Io lo conosco come Uomo del Pilastro


    Un particolare gli fece fare una tra le domande che reputava però più importanti.

    Ma tu cosa ne pensi di questa lega?
    Ho appena sentito che hai usato il termine vittima, e ci sono cose che non penso di apprezzare nella loro filosofia.
    C’è un gruppo di sciroccati nel mondo dei vivi, gli Hayate, fondato dai tre saggi che anche tu hai conosciuto, e con la scusa di voler raggiungere la perfetta immortalità si macchiano di alcuni dei crimini peggiori che io abbia mai sentito.
    Sai il detto sulla strada per l’inferno no?


    L’ultimo nome era quello di Kaji, e disegnava i contorni di una persona da non sottovalutare minimamente, ma il peggio era che quella persona rispondeva alla descrizione di Febh in tutto e per tutto.

    Kaji, fulmini neri, occhiali…

    Come poteva essere possibile?
    Certo questo faceva quadrare più di un conto, a quel punto per una ragione o per l’altra tutti erano includibili tra le mezze persone, ma Febh, o meglio Kaji, possibile che volesse esclusivamente tornare intero?
    E se tutti li sotto sembravano non avere una soluzione lui cosa aveva trovato? E dove?
    Pensò a lungo, ma gli mancavano non pochi tasselli per riuscire a inquadrarlo realmente, ma la cosa più stupefacente era che Amesoko lo lasciasse fare.

    Il rapporto tra Amesoko e queste mezze persone è particolare.
    La Strega continuava a dirmi che loro non influiscono sul ciclo, eppure vedo soltanto stranezze, anime torturate, e ricordiamoci che per quanto morti son pur sempre umani, cicli che si prolungano o abbreviano e infine Kaji, che nonostante stia imponendo un simile potere distruttivo qui sotto viene ignorato.
    So che a volte alcuni meccanismi sono difficili da comprendere per individui che come me tendono a lavorare su un solo piano, quello dell’esistenza fisica, ma una concezione simile deve essere legata a qualcosa.
    Qualsiasi Hakai arrivato qui dovrebbe essere un pericolo e giustamente mi sembra di capire che attualmente non ce ne siano, dunque Amesoko ha potere su di essi, tuttavia fa delle concessioni a Kaji.
    E poi c’è la questione del tempio… è possibile che Amesoko stesso voglia cambiare qualcosa?


    Non riusciva a spiegarsi altrimenti quella situazione, e per quanto Guan avesse parlato a lungo le domande potevano potenzialmente durare all’infinito.

    Toglimi una curiosità, tu qui sotto sai spostarti liberamente o riesci a metterti solo in mutande?

    Domanda che avrebbe fatto con una punta di malizia.


    [Mind Express]


    Il viaggio dei due seppur somigliante al precedente pareva avere delle sostanziali differenze, Orochimaru non mentiva quando diceva di essersi creato un posto tutto suo lì sotto, Febh ed Hebiko non potevano saperlo, ma dopotutto se finiva all’inferno ed anche Amesoko si avvaleva di alcuni cacciatori per raggiungergli i calcagni una ragione doveva esserci.
    In qualche modo però la sicurezza di quel posto ora aveva una leggera falla, o forse gli era stata causata.
    L’inferno era un luogo fisico, ma le sue regole rendevano questa definizione più labile di quanto non fosse nella realtà di tutti i giorni.
    Muoversi e sfruttare l’inferno richiedeva varie capacità e nessuna creatura al suo internno generalmente poteva vantare di averle tutte, o per la sua condizione o per semplice ignoranza. La consapevolezza del proprio io, la definizione di se stessi in quanto singoli, concreti e immutabili se non per propria volontà era qualcosa di innato nelle creature ancora in possesso di un corpo, ma il discorso variava se si parlava di un anima. Una chiara visione dello scopo da raggiungere era altrettanto vitale ma il cammino da intraprendere andava affrontato con metodo e solo mediante la conoscenza era possibile definire un metodo e non per ultimo la volontà, elemento di primaria importanza perché quel mondo di spiriti era volto a privare chiunque si avventurasse li sotto di quella forza così immateriale quanto potenzialmente sconfinata anche nel più modesto degli esseri viventi.
    Se quel luogo però era così tanto influenzato dalla mente era naturale che l'interazione con altre menti poteva causare qualche problema dato che per natura erano create per lavorare in singolo.
    Di fronte a loro una tenebra insondabile, profonda ma al contempo viva, non erano certi se al suo interno si muovesse qualcosa ma erano certi che fosse qualcosa dotato di coscienza, qualcosa di potente che necessitava di un concetto per essere elaborato

    Dunque, Mezza Persona, perchè nonostante le chiare risposte di Touki ancora mi tedi?
    Mal sopporto i tuoi simili soltanto perché fanno qualcosa per me, eppure continui ad essere una spina nel mio fianco.
    Crei disordine dove regna ordine fin dalla prima coscienza che qui ha trovato dimora prima della reincarnazione, influenzi la natura di questo luogo.
    Perchè non dovrei voltarmi verso di te, dedicarti un minimo in più della mia attenzione e risolvere il tuo problema alla radice?


    Non era propriamente una domanda visto che nel momento stesso in cui la poneva l’ombra lontana delle scaglie del drago del nadir scivolarono sinuose fino a mostrare degli artigli, che divenuti volontà animarono le lucertole d’ombra che nemmeno per un singolo istante avevano smesso di tediare Kaji, forse uno strumento coercittivo del drago più che una mera punizione.
    Erano giorni che veniva braccato, per quanto la lucertola vista nelle sale di Touki si fosse mostrata intimidita l’Inferno era la loro casa, come lo era ogni ombra, e per quanto Kaji fosse un ninja preparato era naturale abbassare la guardia, ogni istante in cui questo succedeva qualcosa prendeva vita e cercava di portarsi dietro un pezzo di lui.
    A volte restavano ferite, a volte ferivano, ma il loro numero era sovrastante e quella strategia non poteva che portare allo sfinimento.
    Due code si levarono dall’ombra, con un vantaggio in velocità non indifferente considerando che l’ombra stessa di Kaji diventava un ostacolo con quelle lucertole sferzarono l’aria inusualmente affilate nel tentativo di recidere qualsiasi punto del corpo, miravano principalmente al braccio ed alla gamba, ma se la schivata si fosse limitata al solo arto la portata del colpo sarebbe aumentata per intercettare il busto o l’altra gamba. [SA 1e2] [le lucertole nell’ombra sottraggono 3 tacche ai riflessi, le due code hanno il bonus in velocità e forza, sempre di 3 tacche, la potenza è pari a 40, il danno da taglio è da considerarsi una tecnica.
    Puoi sfruttare la tecnica di Febh con le stesse limitazioni che aveva lui ad hebitsukaisa quando era kaji
    Partono dall'interno dell'ombra ad un metro e mezzo di distanza]


    Non sei stanco?
    Non finirà mai… fino a che non ti sfiniranno.
    E prima o poi succederà, nonostante il tuo potere.


    Un istante dopo, sempre limitato dalle ombre nelle sue reazioni, delle zampe si sarebbero allungate su di lui, se fossero riuscite a raggiungerlo l’effetto sarebbe stato doloroso persino per uno Yakushi, non fu infatti il contatto ada essere lesivo quanto il repentino distaccamento che avrebbe portato via piccole porzioni di pelle, come se fosse un potentissimo nastro adesivo [SA 3e4][dolore grave + lacerazioni potenza 30 una nel pieno addome l’altra sulla schiena
    punto di partenza come sopra]


    Sai di non essere l’unico qui, so bene dei tuoi spostamenti, potrei appoggiare i tuoi maldestri intenti di… correzione, tollerandoti, se tu mi facessi un favore.
    A patto che le azioni da te perpetrate non distruggano troppe anime potrai continuare ad agire ma... dovrai usare le tue abilità per eliminare Orochimaru.


    Una scelta difficile per Kaji, aveva giurato di vendicare la vecchia serpe dopotutto, ma quello di Amesoko non era un tono conclusivo.

    Oppure... il cuore di SsaisSshoyoru Nottimanna.
    Accetti?


    Tra le lucertole serpeggiò incertezza, era evidente che quel nome per loro fosse assai importante, ma Amesoko non avrebbe dato alcun ulteriore dettaglio.
    Cosa stavano vedendo?
    Avrebbero capito chi stava pilotando i loro movimenti lì sotto?
    E perché Febh era così immerso in quel ricordo da risultare catatonico se era Hebiko a muovere il corpo di chiunque stesse dialogando con Amesoko? [Nota][febh può parlare nel ricordo, interagendo, hebiko-waket muove esclusivamente il corpo, voi probabilmente sapete dalle varie info off game di chi è il ricordo in questione, ma i vostri PG ne hanno la certezza? Lavorateci.
    Avete libera scelta, nonostante quello che è successo finora avete un discreto spazio di manovra per esplorare e conoscere maggiormente cosa sta succedendo… non sottovalutate le ferite, è una comunione di menti, potrebbe essere controproducente.]



     
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    Il Regno della Santa


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    Kirie non svanì del tutto, trattenuta dalla Santa, che accennò di invitarla nel suo regno, per recuperare le forze. Ciò non liberava Youkai dalle sue colpe, ma si sentì decisamente più sollevato nel sapere che aveva modo di recuperare le energie. Si morse un labbro, mentre la donna procedeva a sgridare prima Raizen e poi lui, accennando ad un sacrificio di anni prima. Q-Quale sacrificio?? Quanti anni fa?? Che fosse forse quel sacrificio il motivo della sua prima morte e successivo risveglio a Genosha? Non ho più ricordi di me prima di cinque anni fa. La guardava con disperazione, con la speranza che avesse le risposte, e fosse pronta a dargliele. Non aiutavano gli intermezzi di Sanako incapace di riconoscere Raizen, e lo shock di quest'ultimo. Il rosso gli strinse il kimono, incerto sul dafarsi, forse un misero tentativo di mostrare il suo supporto. Se qui non ha mai trovato la sua anima... forse non ha cercato nel posto giusto. Cercò di dargli una mano, più cauta dell'approccio dell'Hokage, che non poteva tuttavia biasimare. Quel triste teatrino però lo aiutò a scoprire molte più cose su di lui, magari in un pessimo momento, ma lo avrebbero certamente aiutato a capirlo meglio. Si voltarono entrami all'indicazione della Santa per osservare con stupore come la luna che li osservava dal loro arrivo in quel posto fosse in realtà un gigantesco occhio.

    Avvicinarsi al sarcofago non ebbe l'effetto sperato, la donna li separò prima che potesse esserci un contatto, osservando Youkai con una severità che lo fece mugolare, ritirandosi. Che cosa c'è lì dentro?? E' spaventoso... E familiare. Ma la donna non sembrava in vena di risposte. Il giovane puntò i piedi. Non aveva fatto tutta quella strada per uscire a mani vuote. P-Per favore, allora mi dica come raggiungere il Tempio dei Sussurri! Ho bisogno di incontrare il mio clan. Sembrava piuttosto determinato a riguardo.

    Le cose sembrarono alleggerirsi quando la Santa li invitò a passare del tempo nel suo regno per poter recuperare le energie e parlare con Amesoko. A quanto pare c'era anche Guan lì presente. Youkai sussultò, emozionato. E' uno dei guardiani del Vuoto!? Quello di cui raccontavi tu, signor Raizen?? Superato il portale si ritrovarono davanti ad un paesaggio completamente opposto al precedente. Boschi rigogliosi circondavano quello che sembrava un piccolo villaggio, composto da edifici così diversi da loro che sembravano rappresentare ognuno un'epoca differente. Proseguendo verso la loro destinazione, le anime incontrate apparivano pacifiche, indistinguibili da un vivente qualsiasi se non per l'estrema pace provata, e sembravano tutti avere un profondo rispetto per la Santa. Raizen aveva ancora un'opinione contraria ad un mondo simile, descrivendolo un po' come una gabbia dorata. Youkai si era lasciato incantare da tutto ciò che veniva offerto, ed il fatto che alle anime fosse concesso di andarsene in qualsiasi momento era un grosso dettaglio a favore della padrona di quel luogo. Era ciò che si aspettava di trovare in una ideale società dell'altro mondo. Venne indicato al duo il palazzo di Guan, e diede loro persino l'immagine di un orologio per non perdersi completamente in quel regno dove il tempo non scorreva come in vita. Il giovane Uzumaki osservò l'Arena indicatagli, annuendo con decisione, osservando poi la Santa svanire alla loro vista, passo dopo passo. Alzò lo sguardo verso Raizen, comprendendo il suo dolore. Mi dispiace. Aggiusteremo le cose in qualche modo. Credeva realmente nelle sue parole.


    L'enorme palazzo nel quale erano stati invitati distrasse ulteriormente Youkai, che era ormai entrato in modalità esploratore. Si lasciò guidare dagli spiriti all'ingresso, zompettando ovunque potesse osservando con meraviglia le immense ricchezze ed i ricordi di più vite di diverse ere mischiati in un unico luogo. Dopo una rapida doccia con la quale avrebbe voluto lavarsi via gli orribili ricordi di pochi minuti prima, si coprì con uno degli asciugamani fornitogli dagli spiriti, andando a cercare Raizen ed iniziando ad elencargli ogni singola cosa che aveva visto, dal più decorato dei quadri fino ai dorati pomelli delle porte. Osservando con gola il grosso banchetto proprio di fianco alla piscina termale, non fece fatica a notare la figura di Guan, grossa tanto quanto l'Hokage. Agitò un braccino, emozionato, prima di venire travolto dall'onda provocata da quel colosso. Sbattè gli occhi un paio di volte, agitando la testa per togliere l'acqua in eccesso, e ridendo entusiasta lo avrebbe imitato, lasciando l'asciugamano alle sue spalle e lanciandosi a bomba, seppur il suo impatto fu decisamente meno impressionante. Portò la testa fuori dall'acqua, prendendo un grosso respiro, godendosi il tepore delle terme e divertendosi nell'agitare l'acqua intorno a sè. Salve signor Guerriero! Grazie per l'invito! Sembrava che fosse merito suo quella fortezza, in un certo senso. E da ciò che raccontava, anche l'Arena, della quale Youkai ora conosceva lo scopo. Non era una persona che apprezzava gli scontri, tantomeno senza un vero scopo, ma se non c'erano reali conseguenze, il tutto era a conti fatti solamente un violento parco giochi. Lo spirito di Guan era combattivo al punto da cercare guerre persino in un simile paradiso. L'Uzumaki gli sorrise, ammirandolo: E' davvero forte come un drago, signor Guan! Mi racconti qualche sua avventura, per favore! Lo osservava, curioso ed impaziente.

    Alla domanda di Guan, Raizen non avrebbe perso tempo a sgridare Youkai, che mugolò pentito. Apriva e chiudeva le mani creando degli spruzzetti d'acqua, tenendo lo sguardo verso il basso. Volevo incontrare i miei di antenati e cercare di capire se sapessero qualcosa di me... Io ero già uscito dall'inferno, Karikitori diceva che non era in grado di farmi trapassare del tutto, non volevo includere dei vivi! Si giustificò, come se la sua spiegazione potesse scusare le sue azioni. Era fortunato se Raizen avesse evitato di dargli un coppino. Guan si concentrò su di lui, intimorito per qualche istante, forse dal suo chakra visto come ne parlava. Il rosso si mostrò turbato a sua volta, annuendo debolmente. Non ne vado fiero. Credo sia successo istintivamente, e non voglio che ricapiti. Volevo solo... smettere di star male. Cercò goffamente di spiegarsi, mentre l'altro continuava parlando di come Lianshi fosse stata cambiata dalla sua declinazione, destino che sperava di non condividere. Ebbe uno sbuffo quando sentì il suo dito puntato sul suo petto, come fosse appena stato colpito di striscio da un martello. Le sue due domande sembravano così semplici, ma erano allo stesso tempo le due domande più difficili a cui Youkai avrebbe potuto rispondere. Chi era lui davvero? Non ne aveva idea, si era spinto fino all'inferno per scoprirlo. Cosa aveva dentro di sè? Prima di questa giornata, avrebbe detto qualcosa sulla bontà e sul proteggere. Ora, non ne era più così sicuro. Signor Guan... Mugolò, sovrastato dalla sua risata, che sembrava non avere effetto su di lui in quel preciso momento. ...Cosa succede se non mi piace ciò che troverò dentro di me? Lo osservò come un cucciolo alla ricerca di conforto. Avrebbe spiegato con vergogna ciò che era successo poco prima se si fosse mostrato curioso, lasciando che l'Hokage spiegasse meglio cosa fosse realmente accaduto dal suo punto di vista. Guan era forte, ed era incredibilmente esperto, e data l'età sicuramente saggio. Aveva certamente una risposta. Youkai ne aveva bisogno. Se il Vuoto avesse davvero rischiato di risvegliare il mostro nascosto in lui, poteva davvero definirsi un Guerriero del Vuoto, o avrebbe macchiato in modo indelebile una tradizione millenaria?

    Il rosso avrebbe chiesto a Guan di Kirie, doveva averla almeno intravista se era in quel regno, ed ebbe risposta positiva. Youkai era sollevato dalle sue condizioni, anche se sentiva la pressione, colpevole del disagio causatole. Ma sembrava si trovasse nello stesso posto indicatogli dalla Santa, per cui avrebbe atteso impaziente di terminare a modo il loro incontro con Guan, dando così tempo alla giovane di riprendersi, prima di incontrarla per assicurarsi delle sue condizioni. E magari scusarsi a modo, se fosse stato possibile. Avrebbe quindi chiesto anche al Guerriero se sapesse dell'ubicazione del Tempio dei Sussurri, nell'eventualità che la strega non gli avesse dato una risposta.

    Raizen sembrava forse più sfortunato di Youkai per quanto riguardava la famiglia. Raccontò di questo Tian perso nel tempo, una persona appartenuta ad un'epoca antica, e costretta a saltare da un tempo all'altro, senza freni. La cosa gli fece però sorgere un dubbio. Quindi il signor papà di Raizen non è qui perchè è ancora vivo... Ma il signor Pangu? Dov'è finita la sua anima? Guan si preparò poi a raccontare una lunga storia, fornendo ad entrambi una bibita e spiegandogli come ottenere ciò che volevano dal banchetto, senza doversi alzare. Youkai prese la caraffa offertagli, ammirando con determinazione il liquido purpureo. La soda degli adulti. Era grande abbastanza ormai. Avvicinò la caraffa alla bocca, trovando la mano di Raizen a fermarlo, privandolo di quel rituale. Youkai borbottò, lanciando uno sguardo al buffet e, seguendo le istruzioni del guerriero, attirando nella sua mano una lattina di Bepis Cola. Guarda che ho più di vent'anni. Borbottò, le sue lamentele ovattate dal tintinnìo della linguetta della lattina, incapace di aprirla. Agitò la lattina di fronte all'Hokage, segno che usava spesso quando aveva bisogno di aiuto con qualcosa.

    Guan iniziò a parlare, ed il rosso ascoltava con interesse. Si era preso tutto un vassoio, riempito con ogni prelibatezza che gli era capitata sott'occhio, mangiando senza sosta. Era tutto incredibilmente buono, ed il fatto che quel cibo non saziasse come doveva lo spingeva solamente a mangiarne di continuo, goloso com'era. Non era da tutti i giorni un banchetto simile, perlomeno per lui, che non mangiava altro che ramen pronto e quel poco che Raizen avanzava durante i pranzi di lavoro (non che volesse realmente avanzare qualcosa, probabilmente era solo ben informato della situazione economica e culinaria del giovane). Il guerriero iniziò quindi a parlare dei tesori: un manuale per un potente stile di arti marziali, un'alabarda gigante che poteva tagliare in due una divinità, e... sua moglie. Aaaaaw! Com'è dolce, signor Guan! Lo interruppe, forse troppo in fretta. La moglie era un vero e proprio tesoro, un sigillo ad essere precisi. Youkai aveva la bocca piena di cibo, come un criceto. Smise di mangiare, ascoltando con più attenzione in che condizioni si trovava la donna, e la disperata richiesta di aiuto di Guan. Mi permetta di aiutarla, signor Guan! Farò da assistente a Raizen! Lui è forte, ma essendo un vivente potrebbe non riuscire a fare molto contro il demone, ma io posso dare una mano con gli spiriti! Non sapeva se il problema potesse realmente essere quello, forse stavolta serviva davvero un vivente, ma sembrava comunque determinato a volerlo aiutare.

    Spiegò poi tutti i membri più importanti della Lega, di cui facevano parte la sconfitta Strega e la Santa. Ognuno di loro aveva un regno che gestiva con le regole che preferiva, ognuno con lo scopo di assorbire energia dalle anime. Tra tutt, solo il Sognatore sembrava avere un regno non troppo dissimile da quello della Santa, mentre il Rivoluzionario sembrava il più pericoloso. L'idea che esistesse qualcuno che potesse distruggere le anime gli causò un brivido. Alla descrizione inclinò la testa confuso, aprendo la bocca ma restando muto per qualche secondo. ...Non è uno dei due shinobi che la accompagnavano? Se ha parlato con la Santa potremmo chiedere a lei. Ma Raizen già dubitava di sua stessa madre e questo Kaji non sembrava aiutarlo a far svanire i suoi dubbi per via del suo legame con la Lega. Forse deve solo abituarsi perchè è qui da poco... Mugolò, ma non ci credeva troppo nemmeno lui. Voleva sperarlo, certo, soprattutto visti i suoi spaventosi poteri, sarebbe stato certamente più comodo averlo come alleato. Ma le parole di Guan gli avevano lasciato una pessima sensazione addosso.


    Al termine dei discorsi, sarebbe uscito dalla piscina, guardandosi attorno alla ricerca di un asciugamano con il quale coprirsi. Vorrei andare al Tempio dei Sussurri come prima cosa. Sempre se fosse stato possibile. E poi raggiungerò Kirie all'Arena. Ho... Ho molte domande. Non sapeva se Raizen volesse seguirlo o preferisse passare altro tempo con Guan. Forse per lui sarebbe stato meglio studiare come meglio poteva il demone che imprigionava la moglie del guerriero, incontrandosi più tardi con Youkai, accordandosi con un orario preciso. Aveva centinaia di dubbi, e non sapeva a cosa dare priorità. Ma aveva già un'appuntamento con la Santa, Kirie aveva bisogni di riprendersi, e l'unico motivo per cui si era spinto fino all'inferno era proprio quello di trovare il Tempio. Dopo una breve tappa per rivestirsi negli spogliatoi, sarebbe partito per il Tempio, e subito dopo, o come alternativa, avrebbe raggiunto Kirie. Se nessuno voleva dirgli come raggiungerlo, lei glielo avrebbe sicuramente spiegato.


    Edited by Waket - 8/6/2021, 19:48
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Sono spiacente, ma non credo di essere io quella che cerchi. Avrebbe detto la Santa alla prima, esasperata domanda di Raizen, dedicando poi una rapida risposta a Youkai. Il tuo sacrificio. Una vita fa, non saprei quantificare gli anni. Ma non farmi altre domande, rendi tutto più difficile... Aggiunse con espressione materna. E' una promessa che ho fatto a te. E che tu hai fatto a te stesso...dovresti smettere di tornare qui e fare domande. Non so cosa abbia causato questa perdita di memoria ulteriore, rispetto al nostro accordo, ma sono certa che non ha a che fare con me e con quello che hai lasciato qui. Sono vincolata alla promessa che ti ho fatto. Mi dispiace. Ma era Raizen a catalizzare la sua attenzione con una tempesta emotiva che per poco non si ripercuoteva sull'ambiente circostante alzando un vento nero e facendo tuonare l'orizzonte. La Santa stessa parve turbata e sorpresa e arretrò un poco. Percepisco il tuo turbamento, Raizen. Lo percepisco e me ne dolgo. Non credo di essere una cattiva persona...ma realmente io non so chi tu sia. O chi sia questo Tian. Ben poco rimane di ciò che sapevo in vita... Sospirò. E non c'è più alcun motivo di cercarlo. Il suo viso tradiva reale preoccupazione e coinvolgimento mentre si avvicinava, con una mano al petto e un'espressione contrita che era andata a spezzare la freddezza di poco prima.

    Vorrei poterti aiutare...ma non posso. Non puoi essere mio figlio, nessuno che soffra della Febbre Luminescente sopravvive oltre i dieci anni di vita. Avrebbe sollevato una mano, cercando di poggiarla sulla spalla di lui, abbozzando quello stesso sorriso materno che aveva dedicato a Youkai. Il tuo nome è una semplice coincidenza. Onestamente non rammento il nome di mio figlio ma poteva anche essere Raizen, tuttavia è impossibile che sia tu. Sei il benvenuto nel mio Regno per rifocillarti, ma farti del male a questo modo non porterà a nulla. Solo qualche tempo dopo Guan Yu avrebbe spiegato il vero motivo di quelle incongruenze: Sanako non aveva quasi nessun ricordo della sua vita, e non aveva cercato di recuperarli, cosa pur possibile con un pò di concentrazione, per evitarsi di soffrire, visto che, priva di discendenti, nessuna sarebbe mai giunta a darle il cambio, e ne era consapevole. Youkai, sono certa che almeno vent'anni sono passati dalla mia morte come Sanako. Se il mio piccolo non è qui, allora è già andato oltre. Non c'è altra spiegazione. Avrebbe interrotto il contatto con Raizen, allontanandosene, anche se lui indicò l'anello che lei portava. Un oggetto del mondo dei vivi. Per qualche motivo lo avevo con me quando la mia anima è giunta qui. A volte succede, specie con oggetti preziosi o carichi di potere, o ricordi. Tuttavia non risveglia alcun ricordo in me. Lo osservò. Ma al contempo sarei restìa a separarmente. Gli oggetti "reali" sono molto rari da queste parti, e possono essere un focus importante per determinate conoscenze di chi vive nel mondo dei morti.

    Youkai nel mentre aveva insidiato il sarcofago, finendo per essere ripreso dal gesto della Santa. In quel contenitore si trova qualcuno che ha su di sè un numero innumerevole di peccati. E' bene che tu non lo tocchi. Ed è bene che tu non lo trovi familiare. Avrebbe detto, il viso nuovamente duro e più freddo. Sei in questa vita per fare del bene, non è così, Youkai? Si addolcì un poco. Almeno questo non dimenticarlo mai. Quanto al Tempio dei Sussurri la donna sospirò. Come ti ho detto, non è qui che troverai le risposte per la tua perdita di memoria attuale. Cercare il Tempio ti farà solo del male...in ogni caso esso è sotto la diretta supervisione di Amesoko. Pur potendolo raggiungere, solo chi ha il suo permesso può entrare, e dall'esterno non è altro che un blocco di granito fluttuante a mezz'aria in mezzo a terribili correnti di vento fatale.

    Il portale era stato aperto e il gruppo raggiunse il Regno della Santa, mentre Raizen sembrava terribilmente a disagio per le condizioni cui erano sottoposte le anime del luogo. La Strega e io abbiamo...approcci molto diversi alla questione. Mi sono unita alla Lega unicamente per avere una via di fuga da qui. I leader intendono lasciarci liberi di agire a nostra discrezione una volta fuori. E tanto mi basta. Commentò, mentre carezzava l'anello. Sono egoista, dici? O almeno lo suggerisci. Sollevò gli occhi per fissarlo. Lo sono. Replicò con semplicità. Non penso di essere una persona cattiva, ma nemmeno di essere un esempio di moralità. Sono prigioniera, senza un passato e senza un futuro. Socchiuse gli occhi, rivelando nelle nere profondità un accenno di vera disperazione, sebbene sotto innumerevoli strati di autocontrollo. Ma uscendo da qui forse potrò ottenere qualcosa...quantomeno uno scopo per cui recuperare una vita. E farò quello che posso per riuscirci. E con quelle parole si sarebbe allontanata, senza che nessuno potesse realmente fermarla.

    [...]

    Giù di morale, eh? Beh, essere all'inferno non è una pacchia ma almeno qui ci si diverte! Certo, l'acqua rinfranca lo spirito ma ho seri dubbi che faccia qualcosa al sistema circolatorio di un vivente. Avrebbe risposto Guan Yu al saluto tutt'altro che allegro ed energico di Raizen, mentre Youkai era assolutamente rapito dalla figura del suo "senpai" millenario, tanto da chiedergli di narrargli delle sue avventure. Oh beh, piccoletto, se quell'orologio per aria ha ragione non ho molto tempo...ti ci vorrebbero dieci anni per sentirne anche solo un decimo! AHAHAHAHAH!!! La risata era sguaiata e chiassosa come Raizen ricordava. Ma una te la posso dire: sono stato sulla Luna! Là non c'è aria quindi ci servivano dei simboli fatti da Pangu per respirare e non morire congelati, ma è stata un'avventura incredibile! Prima della guerra con le Armi di Iwa c'erano tante scaramucce e Yoichi, un grande arciere nostro nemico, riuscì a spedire sulla luna la boccetta in cui Pangu conservava l'inchiostro più potente che aveva. Senza quello la nostra sconfitta era assicurata e nemmeno CaoCao col Vuoto della Distanza poteva arrivarci, dato che non riusciva a immaginarsi l'ambiente lunare.

    Fu Liu Bei, che era un astronomo, a dirci che eravamo fortunati perchè in quei giorni la luna, piena, era nel punto più vicino alla terra, sebbene fosse una distanza incolmabile. Allora Pangu chiese un favore a Nuwa e Fuji...erano ancora due persone distinte al tempo. E loro modificarono la loro Tengokuenokaiden in modo da consentirle di trasportare più di due persone per volta...anche così era al limite della distanza che potevano percorrere. Decisamente un viaggio movimentato! Con quella arrivammo sulla luna io, Liu Bei, CaoCao e Lianshi e riuscimmo a riprendere l'inchiostro di Pangu. Ci fu anche uno scontro niente male con una strana creatura coperta di piastre metalliche che lo aveva reclamato come suo e nel cielo stellato c'era un grosso drago che svolazzava là intorno guardandoci perplesso. Tian disse che forse era Tenchou, fratello di Ryujin, ma non ne era sicuro. Scommetto che non conosci nessuno che sia andato sulla luna, eh?
    Finita la storia, verosimilmente un pò gonfiata, il discorso tornò velocemente su Raizen, e sulle rivelazioni che Guan Yu aveva per loro.

    Il breve intermezzo sui dubbi di Youkai venne spazzato via da un colpo di mano sull'acqua che schizzò il ragazzo come un'onda anomala. Il tuo Vuoto è tuo. Non devi giustificarti con nessuno, nemmeno con te stesso. Se non ti piace quello che scopri di avere dentro allora continua a cercare finchè non trovi qualcosa che ti piace. Ogni persona è un mondo intero, ma solo se ha la pazienza di cercare. Quelli che si arrendono subito e non cercano di migliorarsi mai sono quello di cui si dovrebbe avere paura! Commentò, prima che Raizen prendesse la parola e il discorso portasse ai problemi più alla mano dell'Hokage.

    Io non sono andato oltre perchè ero qui come in stasi, trattenuto dal Sigillo. Il mio Simbolo del Vuoto penso sia rimasto sul mio cadavere, legato al Sigillo...si sarà consumato del tutto ormai, come quello degli altri sei. Ma stasi o meno, tremila anni non sono garanzia di andare oltre. Le anime stanno qui...e quando sono pronte vanno oltre. Ognuna è un caso a sè, alcuni spariscono in pochi respiri, altre attendono millenni. Come funzioni non ne ho idea. Le anime hanno un controllo molto limitato di questo luogo, il solo fatto di mantenere la propria identità è già una cosa che succede a pochi, a meno che non trovino e leggano la Pergamena lasciata qui da Indra. Ha creato non pochi grattacapi, e si sposta continuamente per l'aldilà quindi trovarla è una questione di pura fortuna. Ovviamente pur richiamandola Raizen non ottenne nulla: l'effetto si applicava unicamente alle terme e a ciò che contenevano. Quanto al tuo sistema circolatorio del chakra non sono un esperto, ma magari gli Shinigami possono fare qualcosa: qui dentro sono loro quelli che hanno maggiormente a che fare coi viventi. E non aveva mai incontrato nessuno del clan Koro nell'aldilà, ora che Raizen glielo faceva notare. Poteva anche essere che fossero tutti andati già oltre.

    Ma tornando alle domande che avevi fatto all'inizio...sei caduto in un passaggio per l'aldilà? Con tutto quel chakra? Impossibile, solo esseri molto più deboli di te possono finire in situazioni del genere...normalmente uno come te si sarebbe potuto opporre con un semplice atto di volontà. A meno che qualcuno di molto potente non avesse architettato una trappola vera e propria non penso che un'anomalia casuale possa essere tanto potente. Possibile che tutta quella situazione non fosse un incidente di percorso? Quanto ad Amesoko...io ci andrei cauto. Il drago è un dio. Ha regole tutte sue, supervisiona il flusso delle anime e non ha alcun interesse etico o morale. E sempre pericoloso averci a che fare, da quello che ho sentito. Per il creatore di veleni...uhm...ho sentito dire che c'è un tizio che finì nell'aldilà avvelenando la morte stessa...gli shinigami potrebbero saperne qualcosa, ma non si trova nel regno della Santa. Si chiamava Duo Lao, o qualcosa del genere. Meglio conosciuto come Maestro dei Veleni. Ma quelli erano perlopiù pettegolezzi, le cose ci complicarono quando finirono a parlare dei tre tesori del defunto Guerriero del Vuoto e delle circostanze della Santa.

    Quando Raizen mostrò il suo controllo del chakra esplosivo Guan Yu rimase spiazzato. Lui stesso non era in grado di dirigere i frammenti di un'esplosione così liberamente, ma va anche detto che ai suoi tempi i tre basilari controlli del chakra, ormai noti a tutti, erano arti avanzate e spesso tenute segrete, visto che l'uso stesso di quell'energia datava poco più di un secolo. Oh...ma guarda tu che coincidenza...e senza avere la faccia rossa! Forse sei più tu a doverlo insegnare a me, AHAHAHAHAH!!! Avrebbe detto battendosi la mano sul petto villoso. Uhm...dovrei prima sapere esattamente come hai fatto tu a farlo per poterlo associare alla mia tecnica, ma non avete un tempo infinito al momento... Certo però che, come aveva detto Raizen, studiare quello stile di lotta poteva essere molto utile.

    Al termine di tutto vennero le rivelazioni da parte di Raizen, che ovviamente cambiavano molte carte in tavola. Mia moglie ha scelto di sua iniziativa, non c'è stato nulla che potessi fare per dissuaderla...e Natsuhime-dono era altrettanto testarda. Avrebbe detto con un misto di orgoglio e tristezza. Non è una sensazione piacevole avere qualcuno pronto a sacrificarsi per te...ma al contempo non c'è sensazione migliore di sapere che quella persona esiste. Ti auguro di trovare qualcuno così. Sospirò, mentre l'Hokage svelava la sua identità. Cosa? Battè le palpebre diverse volte, sotto le folte sopracciglia nere. Cosa? Ripetè. Ma che stai dicendo? Non è possibile che qualcuno sopravviva a quella malattia, o almeno così ho sentito dire! Ma era evidente nelle pur vaghe somiglianze fisiche tra i due, e con una mano alla lunga barba il Guerriero del Vuoto osservava Raizen con occhi sgranati. Non è...è assurdo. Ma sei davvero identico a Tian e non ci sarebbe motivo per mentire...ma allora...come è stato possibile? Poi ebbe un lampo di illuminazione. Dobbiamo dirlo a Sanako! Può essere un motivo per recuperare i suoi ricordi anche se la terrà occupata per un pò...devi dirglielo! Possiamo dirglielo assieme! Raizen in quel momento però era ancora amareggiato e pensava a ben altro.

    Certo che è una questione di famiglia...è letteralmente la tua eredità in questo caso. Ma... Scosse il capo. Assurdo...se solo lo avessi sospettato glielo avrei già detto! Quella creatura è nata dal Vuoto Cosmico stesso, non so bene come. Ti ho detto che il Vuoto Cosmico si rifà all'assenza di materia, al vuoto nel suo senso più materiale. Beh...a quanto pare non era così vuoto...quell'essere, sempre che lo si possa definire tale, è uscito da là mentre cercavo di creare uno spazio vuoto di grandi dimensioni. Volevo sviluppare una tecnica per imprigionare le Armi di Iwa ma non mi aspettavo che qualcosa uscisse dalla mia trappola mentre la sperimentavo. Deglutì. Quella cosa ricorda vagamente un felino, ma era più un nucleo di vuoto molto compatto intorno al quale si muovevano detriti e rocce che disegnavano la creatura orbitando intorno al nucleo. Qualunque tecnica gli abbia scaraventato contro è fallita e poteva usare il Vuoto Cosmico a piacimento. Deve avere un'anima o qualcosa del genere però, dato che i poteri sciamanici di mia moglie la hanno contenuta. In quella si intromise Youkai, ottenendo un cenno d'assenso da parte di Guan. Sei ancora debole...ma se nel mentre imparerai a usare il tuo Vuoto potresti essere una carta vincente, piccoletto.

    Consumato quell'argomento, pur con Guan Yu molto turbato dalla rivelazione, passò a ciò che sapeva sulle Mezze Persone. So solo che non è qui. Se vuoi notizie sull'Asceso immagino tu debba cercare nel mondo dei vivi. Spiegò, per poi continuare. Per quello che so le Mezze Persone sono anime mutilate, incomplete in modo radicale e irrimediabile. Paradossi che non dovrebbero esistere e che non hanno un posto qui nè possibilità di andare altrove. Un semplice frammento mancante è probabilmente irrilevante...uno sciamano abile potrebbe aiutare a ricostituirlo, ma anche il tempo probabilmente sanerebbe il danno, credo. Avrebbe detto, bevendo un alcoolico molto più pesante per aiutarsi a reggere quelle notizie. Da quanto ne so, il Vendicatore la usa solo come macabro taccuino per gli appunti. Ma immagino tu parli di quel pazzo che diceva di essere l'erede di Indra, giusto? Dubito abbia a che vedere con le Mezze Persone. Da quello che so non riuscirono a ucciderlo e si limitarono a sigillarlo, ma era molto prima delle Armi di Iwa...Pangu non aveva ancora nemmeno definito il Vuoto, figurati. Non ne parlavano volentieri quindi non saprei proprio cosa dirti di più.

    Quanto alla Lega...sono anime disperate. Non hanno davvero alternativa, se non arrendersi ed esaurirsi fino a diventare gusci vuoti che esistono e basta. Se fossi uno di loro, forse avrei formato una Lega anche io. Non immagino un destino peggiore dell'essere ignorati dall'intero universo. Spiegò, chiarendo la sua posizione sulla Lega. Come la Santa, con cui forse si era consultato al riguardo, non vedeva alternative al momento. Quanto ad Amesoko...ci ho avuto a che fare solo una volta, e per puro caso, mentre scortavo la Santa contro una creatura demoniaca. Il drago si avvicinò per parlarle, ma hanno usato una lingua che io non conosco. Quella bestia è enorme e aliena...non oso pensare cosa gli passi per la testa e nemmeno voglio provarci. Se consente alle Mezze Persone di fare come vogliono, deve essere perchè gli sta bene così. E poi aggiunse. Che diavolo è un Hakai? Quanto al Tempio, la domanda di Youkai ebbe la stessa risposta avuta dalla Santa: non era raggiungibile senza permesso. Io ho letto la Pergamena di Indra, quindi so come muovermi al meglio e non rischio di dimenticarmi di me, nipote. Avrebbe detto puntando un dito sul petto di Raizen. Se vuoi essere altrove devi...uhm...è come se sognassi di essere da un'altra parte e facessi un passo in quella direzione. Se il sogno è abbastanza vivido, sarai davvero là. Ma nei Regni questo è limitato, perchè chi li controlla ha un'immaginazione e un'esperienza troppo forte, al massimo potresti spostarti all'interno, e con il loro permesso.

    Non potendo andare al Tempio dei Sussurri Youkai si vide costretto a rivolgersi all'Arena Grigia come sua prossima destinazione, forse accompagnato da Raizen o forse no, ma certamente sarebbe stato strano arrivare in quella che era a tutti gli effetti una radura con erba e alberi interamente grigi. Al centro di quello spiazzo le cui dimensioni sembravano cambiare ogni istante, creature di ogni genere e foggia, alcune vagamente umanoidi e le altre bestiali, combattevano tra loro o contro esseri apparentemente formati da ectoplasma di varia natura. Sono spiriti che si prestano all'allenamento degli Shinigami. La voce sarebbe giunta alla sinistra del ragazzo, appena arrivato sul posto, ma non vide nessuno accanto a sè. Qui in alto. Sul ramo di un albero Kirie stava guardando i combattimenti, serena nell'espressione quando si voltò verso di lui, sorridendo. Ciao Youkai. Scusa se non scendo, ma sono ancora un pò debole, cerco di limitare gli spostamenti. Alzò lo sguardo verso il cielo. Fa piacere avere un'idea del tempo, non me lo ricordavo più. Chissà...forse quando mi sarò ripresa potrò andare più avanti.

    Ti avevo detto di non tornare. Anche la Santa te lo aveva detto. Perchè sei qui? Karikitori si era avvicinato attraversando lo spazio in un solo passo come aveva fatto Sanako in precedenza. Lo Shinigami fece un rispettoso cenno di saluto a Kirie, prima di continuare mentre strane lame spettrali comparivano intorno al giovane shinobi, fluttuanti. Lei sarà anche gentile con te, ma per la stupida promessa che ti ha fatto consuma gran parte delle sue energie, lo sai questo? E se sei qui la cosa nel sarcofago si agiterà ancora di più. Il suo tono era evidentemente ostile, molto più che nel loro precedente incontro. Youkai non ha colpe. E' finito qui per caso...ed è stato molto coraggioso, fin quasi a perdere sè stesso. Lo ammonì Kirie, difendendo il consanguineo. Anche se fosse, ho sentito che ha quasi commesso il solito errore. Stavi per andarci di mezzo tu, ragazza degli Uzumaki. Replicò il muso duro e quasi bestiale dello Shinigami. Youkai avrebbe sicuramente chiesto della promessa, del sarcofago e del Tempio dei Sussurri, ma non avrebbe certo avuto le risposte che si aspettava.

    Vuoi davvero andare in quel posto? Kirie sembrava preoccupata e scuoteva il capo. Non ricordo nulla di cosa c'è dentro ma so che non ci vorrei mai tornare. E comunque solo il Drago del Nadir può dare il permesso di farlo. Di tutti i posti dove vorresti andare QUELLO è assolutamente da evitare, stupido ragazzetto viziato. Questo il commento dello Shinigami al riguardo. E se proprio ci tieni a saperlo, la tua promessa è vincolante anche per noi Shinigami che abbiamo prestato fedeltà alla Santa. Lei ci ha salvato, redento e insegnato. Alcuni di noi erano anime che avevano perso ogni memoria della loro natura, altri erano esseri demoniaci e altri ancora Mezze Persone ormai decadute...e ci ha trasformato in servitori legittimi del mondo dei morti. Non potremmo mai tradire la sua fiducia. Avrebbe detto, digrignando i denti sotto le bende che lo coprivano in parte. Mentre tu non fai altro che insidiarla e chiedere, chiedere, chiedere! Lo ha promesso a TE di non dirtelo, hai provato anche solo per un secondo a pensare a quanto le faccia male doverti negare quelle informazioni? Per il TUO bene. Le lame spettrali si sarebbero dissolte. Ma una cosa posso dirtela: in quel sarcofago lei tiene sigillati tutti i TUOI peccati. E' solo grazie a lei se hai avuto questa possibilità...ma vedendo come il tuo corpo fa a pugni con la tua anima si vede già che la sua fiducia è malriposta.

    Se avesse chiesto di cosa stesse parlando lo Shinigami gli avrebbe rivolto una lunghissima occhiata. Non è ovvio? In questa reincarnazione dovevi essere una femmina, e invece hai un corpo maschile! E più passa il tempo e più l'anima si trova fuori posto, per questo appare nera e corrotta. Ai miei occhi è evidente! Kirie sembrava confusa. Allora è per quello? Io pensavo centrasse con il sangue Uzumaki...le braccia erano diventate catene nere...molto simili al potere della Strega. Anche la Strega è un'anima alterata, e corrotta da lungo tempo. Non vedo grandi differenze, solo che tu non sei una Mezza Persona. Non proprio, almeno. Ma non posso dire di più. Youkai...non so cosa dire... Kirie dall'albero sembrava impaurita. Ma ti prego...non cercare il Tempio dei Sussurri. Ho la sensazione che dovresti starci il più lontano possibile.

    Che Raizen fosse con lui o meno, questo sarebbe stato il tenore della discussione, ma in realtà non appena Youkai era uscito dalla vasca termale Guan Yu aveva posato una mano sulla spalla del discendente. Vieni con me dalla Santa. Non lasciare questa situazione a metà. Il ragazzino se la caverà e comunque non può uscire da questo posto. E non ci sono pericoli qui. Se Raizen avesse acconsentito, prima ancora di rendersene conto si sarebbe trovato vestito in modo simile a Guan Yu e profumato con una colonia simile alla sua, in uno spiazzo erboso vicino a un bosco dagli odori molto familiari. La Coda di Drago ardeva in un piccolo braciere vicino alla porta di una casa che sembrava più simile alla capanna diroccata di una strega, ma che trasmetteva una sensazione di calore e accoglienza. L'Hokage aveva già visto quel luogo, una vita fa. Normalmente non si riesce ad avvicinarsi se lei non vuole, ma io sono un caso speciale, inoltre ho letto la Pergamena e avevo molta esperienza nell'uso del chakra, quindi è difficile impedirmi il movimento da queste parti. Avrebbe spiegato Guan Yu indicando la capanna. Spartana, eh? Credo sia una delle poche cose che ricorda della sua vita. La Santa precedente aveva un castello ma Sanako-chan è più vicina alla natura, come fosse stata una guaritrice di campagna o un'erborista. Raizen forse avrebbe ricordato che Tian stesso aveva descritto la sua amata in modo simile, peraltro aggiungendo che era malvista e trattata come una strega, anche se tutti andavano da lei nel momento del bisogno, ricevendo in genere degli insulti sboccati ed elaborati a condimento dell'aiuto che veniva comunque offerto loro.

    A differenza del resto del Regno in quell'area era notte, tepidamente illuminata dalla luna, e spirava un vento delicato che sollevava i petali dei fiori. Soffioni Aromatici, tipici delle zone di Kumo, con cui spesso Raizen giocava da bambino e che ora con la brezza spargevano i loro semi. SANAKO-CHA...! Guan Yu alzò la voce per chiamare la Santa ma si interruppe. I suoi sensi erano acuti e certamente anche l'Hokage avrebbe sentito la stessa cosa: un singhiozzo e un pianto sommesso. Non capisco...non dovrebbe esserci nessuno qui... Fece cenno al nipote di muoversi lentamente, mentre si avvicinavano alla casa. Fu allora che la scorsero, dietro l'edificio, intenta a scrutare l'anello che teneva nel palmo della mano, con una lacrima che scendeva sulle guance, presto asciugata...a cui avrebbero presto fatto seguito altre. Vestiva con abiti estremamente semplici e le catene che la tenevano legata al sarcofago, parcheggiato poco distante, non erano tese o riottose come in precedenza.

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    Per quale motivo quel nome detto da lui mi ha lasciato così turbata? Riesci a dirmelo? Con chi parlava? Tian...è forse il tuo nome? Davanti a lei, a guardare meglio, si intuiva una presenza, sfumata e scostante, come una sagoma o un'immagine...l'immagine residua delle emozioni che erano rimaste adese all'anello. Sei tutto ciò che rimane della mia vita. L'immagine e l'emozione di un uomo che non ricordo. Un figlio che non può essere sopravvissuto. Un rudere vicino alla foresta che però ricordo come una fonte di felicità. Ma poi quel ragazzo che mi chiama madre...e dice quel nome. Anche l'Antenato lo ha detto diverse volte in passato ma è stato diverso. Sei forse tu, Tian? Serrò la mano sull'anello, rendendo ancora meno percepibile la sagoma. Quanto vorrei ricordare il tuo volto...ma non farebbe altro che farmi soffrire ancora di più. E non posso sperare che lui fosse davvero mio figlio...tutte le mie speranze e tutti i miei sogni sono subordinati all'uscire da qui. Portò l'anello alle labbra, baciandolo. A trovarti, perchè percepisco che sei vivo. A dare degna sepoltura a mio figlio. Il vento si fece più freddo e pungente, intenso al punto da ricordare quello che spirava nel Regno della Strega. E a uccidere quel bastardo figlio di puttana infame di Tenson Korin, che ha avvelenato me e mio figlio prima ancora che nascesse. Parole che erano una promessa e una minaccia terribile almeno quanto il suo sguardo omicida. Solo allora cercherò di recuperare i miei ricordi...e troverò un modo per interrompere questa mezza esistenza. Almeno me ne andrò soddisfatta. Fino ad allora il tuo ricordo potrebbe solo ostacolarmi...anche se ti incontrerò, lo farò solo per sincerarmi che tu stia bene...Tian. Non intendo farti soffrire per la mia condizione. Guan pareva perplesso, come se sentisse quelle cose per la prima volta, ed era furioso al sentir nominare Tenson Korin, uno dei Saggi che era stato suo alleato in passato. Cosa avrebbe fatto Raizen? Intanto il tempo scorreva, mancava appena un'ora all'appuntamento.


    She's Got one Hell of a Memory


    . 11 .

    Ci fu nuovamente una strana sesazione di movimento senza che realmente spostassero i piedi, proprio come quando erano stati catapultati all'inferno, ma questa volta il potere degli Hakai era stato volontariamente attivato dallo Yakushi e non si era trattato di un effetto casuale...in qualche modo lo scontro tra le menti in gioco e gli effetti di dissonanza della Fine Inevitabile avevano nuovamente alterato qualcosa. Prima ancora di capire Febh si trovava prigioniero, senza una chiara percezione di sè, ma vedeva attraverso degli occhi e sentiva attraverso orecchie. Percepiva l'esterno, ma come fosse uno spettatore, incapace di muovere il corpo in cui abitava. E quel corpo era spossato, come se fosse fuggito per giorni. E al contempo sentiva nel profondo una sorta di cupa determinazione che gli consentiva di andare avanti...e di stare in piedi, saldo, davanti alle spire di tenebra al di là di ciò che la sua mente poteva concepire. Era alla presenza di qualcosa che superava di gran lunga la natura umana.

    Io ho un nome, Drago del Nadir. E dopo tutto questo tempo passato a scappare, torno nuovamente a parlarti. Anche se mi hai mandato dietro i tuoi sicari nell'ombra. Ho avuto modo di pensare...e di comprendere chi sono e cosa posso fare. Ho annientato anime costringendole ad alterare il loro percorso senza che tu potessi impedirlo. E lo stesso vale per le altre entità che sovraintendono a questo luogo. C'era stanchezza nel tono, ma anche sicurezza. Sicurezza che era una forza nata lentamente tra le avversità peggiori e che poteva diventare inarrestabile. Non arroganza però, non quella. La persona attraverso cui Febh vedeva e percepiva era pienamente consapevole dei propri limiti. Stava solo cercando di scoprire quelli dell'altro...esattamente come il Sensei Homura voleva. Se davvero tu avessi voluto eliminarmi lo avresti già fatto. Ma non è così. Questo vuol dire che non puoi farlo. O che non vuoi farlo.

    Vuol dire che io ti servo a qualcosa...oppure che non hai autorità diretta sulle Mezze Persone. Sovraintendi al flusso delle anime...chi ne è fuori non puoi toccarlo direttamente, o sbaglio? E poi, come per ripensamento. O forse entrambe le cose. Non pretendo di scoprire i piani di un dio, Drago del Nadir. Ma nemmeno accetto di essere una pedina inconsapevole. Il potere che evidentemente tieni in grande considerazione, per parlarmi direttamente senza mandare il tuo galoppino, deve essere qualcosa che ti serve...o che vuoi il più lontano possibile. Febh aveva la chiara percezione di Hebiko in quel caos di realtà e sensazioni, pur senza vederla era certo che anche lei fosse là. Si sentiva come legato alla macchina inventata da Hoshi e fatta impazzire dal potere della Fine Inevitabile, e forse stava accadendo qualcosa di simile, con un tentativo di quel mondo di teletrasportarli lontano da Orochimaru (per volontà di ignoti) mentre la Fine Inevitabile, attiva al momento dello spostamento, interferiva. Hebiko...io non sento il mio corpo...ed è una cosa strana. Uno Yakushi è sempre pienamente consapevole del suo corpo. Parlo come se fossi io a parlare, ma non sono realmente io a decidere le parole. E' molto strano. Ora non sto dicendo nulla, ma tu riesci a sentirmi? Vedi o senti qualcosa? La sua mente toccava quella della segretaria, e forse anche quella del frammento di Orochimaru in lei, ma non poteva esserne certo. Al momento era troppo disorientato, anche se l'esperienza con Hoshi era stata d'insegnamento. Ho avuto un'esperienza simile a Suna. Io non riesco a muovere nulla...vedi se tu sei capace. Dovresti poter agire liberamente, a patto che tu non faccia qualcosa di troppo discordante da ciò che è effettivamente accaduto. Questo è una specie di ricordo...penso...

    Solo Hebiko poteva sentire quelle parole e forse rispondere, ma intanto all'esterno delle entità d'ombra avevano attaccato, e lo Yakushi non poteva fare niente al riguardo! Hebiko sarebbe stata d'aiuto, ma poco dopo il grande drago avrebbe nuovamente parlato. Stanco? Si...terribilmente. Febh si sentì pronunciare quelle parole, anche se l'inflessione era un pò diversa da quella a cui era abituato. Ma non intendo arrendermi. Non dovrei essere qui e tu lo sai. Si battè una mano sul petto. Io NON sono morto. La mia anima è intatta e fuori di qui. Non ha alcun senso che io sia in questo posto. Non so cosa mi abbia fatto Hebiko o quella pietra...o il Potere degli Hakai. Ma tutto questo è anomalo. Io non sono morto, il Sensei mi aveva resuscitato in cambio dei miei ricordi, ma l'anima rimane la stessa. Febh era perplesso, rivolgendosi a Hebiko come per chiedere conferma...ma quale sarebbe stata la reazione di lei? Come può la mia anima, intatta, esistere sia qui che all'esterno? Chi dei due è una copia? O si è spezzata in qualche momento senza che ce ne accorgessimo? Dimmelo...ci sono altri bloccati qui, ma nessuno come me. Nessuno è ancora vivo là fuori...eccetto quello che mi ha contattato dopo essere scappato da qui. Se non mi permetti di uscire stai pur certo che cambierò ogni regola di questo posto finchè avrò una sola oncia di energia nella mia esistenza! Stava realmente minacciando Amesoko? E il Drago lo lasciava fare? Quale era il piano della divinità infernale?

    CI fu un nuovo attacco ma sarebbe stato nuovamente compito di Hebiko reagire, e forse nel mentre discutere con Febh riguardo a quello che stava capitando. Mi stai offrendo un patto? Non sono la Santa...non mi metterò ad addestrare gli Shinigami per te e le altre divinità in cambio del vedere tollerata la mia esistenza. Replicò duro. Come poteva dare la caccia a Orochimaru? Impensabile. Ma se mi lascerai agire come credo...allora eseguirò questo tuo ordine. Sappi solo che il mio scopo è uscire da qui. E in qualche modo ci riuscirò. Se l'Asceso ci è riuscito, anche io ce la farò. E non sarò da solo. Deglutì. Parlami di questo cuore...di cosa si tratta? Perchè i sicari nell'ombra temevano quella frase? Sembra il nome di una lucertola, no? Possibile che questo tizio abbia attaccato le lucertole e le abbia sottomesse? Da come parlava sembrava che Febh non avesse ancora capito bene di chi si stesse parlando. Che poi...chi è questo tizio? La sensazione è simile a quella di quando ho rivissuto i ricordi di mio padre, ma come fa a conoscere te? Poi venne, lentamente, la rivelazione. No, un secondo...si sta riferendo a quella volta? A quando ero tornato a prima della rinascita? Ma...ma non è possibile. Se fosse stato fisicamente presente, Febh sarebbe sbiancato. Nel senso...l'anima è una ed è dentro il mio corpo. Cambiano solo i ricordi! E io sono assolutamente vivo, ne sono sicuro! Sembravano le stesse identiche parole dette da Kaji all'esterno...


    Edited by Febh - 17/6/2021, 13:20
     
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    Non credeva avrebbe potuto rimpiangere il trovarsi nella stanza-laboratorio di Orochimaru, ma ora che vagava nel buio completo, sotto sotto desiderava di tornare dov'era poco prima. Una fortuita via di fuga era apprezzata solo quando non ti metteva in una situazione peggiore.

    Per del... tempo, non era chiaro quanto ne stesse passando, potevano essere minuti, istanti, o forse ore, avrebbe potuto percepire l'aldilà com'era realmente. Un universo vuoto e oscuro, dove solo entità superiori potevano guidare le anime che vi finivano. Iniziava a chiedersi come Orochimaru si fosse costruito il suo rifugio, se le anime avessero un modo per fuggire, o se avesse avuto un aiuto da qualcuno di superiore, che per qualche motivo gli aveva permesso di infrangere le regole a suo piacimento. Quel flusso di pensieri l'avrebbe momentaneamente distratta dalla perenne ansia provocata dal non aver controllo su nulla. Almeno fino a che delle vaghe forme non presero forma di fronte a lei. Sbattè gli occhi un paio di volte, allertata, mentre le immagini si facevano sempre più limpide ad ogni battito...

    Due tentacoli d'ombra la fecero sobbalzare, costringendola a spostarsi con il minor numero di movimenti possibile visto l'attacco improvviso, scivolando via dal primo colpo di coda.[SDI]Rifl -1

    Movimento Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare il proprio movimento con 1 slot azione di 6 metri.
    (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da chunin in su]

    Controllo del Chakra Raffinato
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare Movimento Repulsivo per scivolare sul terreno senza movimenti del corpo, ma lo spostamento massimo è pari a metà dello slot gratuito.
    [Da chunin in su]

    Controllo del Chakra Potenziato
    Maestria: L'utilizzatore può eseguire una capacità concessa dalle competenze Controllo del Chakra con un bonus di 2 tacche a una statistica principale, 1 volta a round.
    [Da chunin in su]

    Non ho capito se mi serve anche questa ma sai mai
    Chikyū no Aruku - Passo della Terra
    Abile: L'utilizzatore può sfruttare le proprietà repulsive del chakra sia in fase di attacco che difensiva. Può trasferire le tacche di vantaggio dello 'Stile di Combattimento Perfetto' applicato al Controllo del Chakra Repulsivo dalla Velocità ai Riflessi. Deve decidere a inizio turno a quale statistica applicarle.
    [Da chunin in su]
    Piegò la schiena all'improvviso, preparandosi a fare un movimento non dissimile da ciò che faceva ogni mattina durante la sua yoga di routine. Una capriola ben calcolata per schivare il secondo attacco non solo con eleganza ma anche con efficacia... Ma stavolta si sentì incredibilmente più rigida, bloccandosi a metà del movimento, vedendosi costretta non solo a riprendere l'equilibrio ma a dover impastare con urgenza nelle gambe, facendo impattare il colpo con meno danni possibili. [SDII]Res+8
    2 Leggere gamba Dx
    Percepiva il dolore come fosse suo, ma nonostante il mugolìo, uscì un lamento differente dalla "sua" bocca. Un rumore meno femminile del solito. Non era solo più rigida, era come se quel corpo stesso non volesse schivare in quel modo.

    Ebbe modo di osservarsi meglio mentre riprendeva l'equilibrio. S-Sono un uomo!?! Ansimava... mentalmente, perlomeno. Si guardò attorno nervosa, cercando Febh o qualsiasi cosa che potesse somigliargli nei dintorni. Ma fu lui a trovare lei per prima. Sentire la sua voce le diede un sollievo non indifferente, per quanto si sentisse ancora in colpa per i minuti precedenti. Oh grazie al cielo, non ci siamo separati. Anzi, erano più uniti del solito. Il suo corpo parlò, senza che lei lo volesse, rispondendo al drago che li circondava. Durante quella pausa ebbe modo di valutare meglio le condizioni di quel corpo. Si sentiva più forte del solito, anche se più rigida, ma anche stanca. Da ciò che poteva sentire, era stanca per una fuga continua, o almeno il corpo che possedeva lo era. La voce era perlopiù identica a quella di Febh, anche se il tono era serio, come se fosse in Oni. Come biasimarlo, in una situazione simile aveva forse deciso di dare tutto sè stesso. Ad un certo punto fu il vero Febh a parlare, spiegandole meglio la situazione. Oh io vedo e lo sento benissimo. Ma non è il mio. Borbottò stizzita, forse quasi offesa dalla sua fallimentare capriola. Ma a quanto pare era una cosa condivisa. Febh parlava, ma non parlava realmente. Stiamo... controllando un ricordo?? Chiese, con una discreta ansia. Non sapeva che conseguenze avrebbero potuto avere le loro azioni. Ma la sua fallimentare schivata iniziava ad avere un senso. O-Okai. Non che abbia molta scelta... Abbiamo un drago di fonte a noi. E mi stanno attaccando delle lucertole simili a quella che ti si è nascosta nell'ombra prima che incontrassimo Orochimaru. Ringhiò infastidita, percependo ancora il dolore. E pare che la cosa stia andando avanti da parecchio.

    Ed infatti gli attacchi non sembravano essersi fermati. Ancora accucciata per il dolore, si vide due zampe cercare di raggiungerla, una di fronte e una alle spalle. Con un leggero sospiro, si preparò a scattare, balzando in verticale per tutta la lunghezza disponibile non appena le zampe furono vicine abbastanza da non poter cambiare traiettoria, nè sperare di poterlo raggiungere se avessero tentato una virata estrema, lasciando che si scontrassero a vicenda. [SDIII+IV]15m
    Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.
    (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su]
    Prima di atterrare avrebbe composto alcuni sigilli, atterrando poi nella direzione in cui veniva proiettata l'ombra, rilasciando quello che, se non fosse stato un attacco diretto, si sarebbe rivelata una scomoda trappola per i successivi attacchi. Forse sufficiente a tenerli buoni per un po'. [TA] A giudicare da come si sentiva e dalle parole del Drago, gli attacchi proseguivano da giorni, e non si sarebbero fermati se non avessero trovato un accordo. Doveva risparmiare chakra. E forse doveva anche trovare un accordo per fermare gli attacchi, ma Hebiko non poteva parlare. Doveva lasciare che il ricordo scorresse, o che Febh facesse la sua parte e lo costringesse a far ritirare i suoi sicari.

    Feeebh?! Non mettermi in mezzo!! Borbottò, quando si sentì nominare. Non poteva che essere stato lui. Ma aveva già detto che non controllava esattamente le sue parole. Si morse un labbro, nervosa. Oh, no. Aveva già iniziato a mettere insieme i puntini. Ascoltarlo però avrebbe potuto dare ad entrambi un vantaggio non indifferente. Ed al momento non sembrava che potessero fare altro, se non arrivare alla fine di quel ricordo. Hebiko sussultò nuovamente quando Febh scelse il cuore. Certo che sembra il nome di una lucertola!! Perchè hai scelto di dargli il cuore!? Forse nemmeno Febh avrebbe voluto, per quanto Orochimaru non fosse un bersaglio semplice per nessuno, nè il classico Yakushi nè la forma Oni avrebbero mai rinunciato a lui come obiettivo.

    Febh iniziava a farsi domande, e poteva percepire, nonostante fossero entrambi momentaneamente incorporei, il disagio crescente di Hebiko, che ormai sapeva. Febh... Non l'hai ancora capito? Domandò, incerta di come l'avrebbe presa. Siete entrambi testardi, ma la realtà è un'altra. Non era un argomento facile per nessuno, soprattutto perchè in parte si sentiva responsabile non solo del risveglio di questo Kaji, ma anche della sua morte. Prima di quel fatidico giorno dov'era la sua anima? Ancora sopita? Lo sarebbe rimasta per sempre se non avessero mai incontrato quell'abominio esplosivo? Non ho idea di cosa sia successo, suppongo dovremmo studiare meglio come funziona l'Edo, ma è chiaro che qualcosa fosse andato storto. Non siete la stessa persona, e se anche lo foste stati un tempo, non lo siete più! Non so se questo deriva dalle tue nuove esperienze, da un errore del tuo sensei, o chissà cosa. Anche in forma Oni, tu non sei per nulla come Kaji! Non importa per quante volte tu ripeta la tua cantilena Yakushi sul bastare a te stesso, non abbandoneresti mai le persone a cui tieni realmente! Ma quel verme che ti somiglia sì! E senza rimorsi! Sfogò parte della sua frustrazione, cercando di mostrargli come i due fossero diversi, di fargli accettare che, almeno al momento, erano due diverse entità. Ora dobbiamo solo capire cosa lui voglia. E' probabile che siamo qui proprio per causa sua. Ma che cosa può volere da te? Vuole il tuo corpo? Vuole riunire le vostre anime? E soprattutto, se tu potessi riavere il suo pezzo di anima... Lo accetteresti? Non nascondeva che sperava in un no come risposta. Certo, Kaji aveva svariate qualità che lo rendevano... non Febh. Ma per quanti difetti potesse avere lo Yakushi, non l'avrebbe ma sostituito, nè rischiato di rovinarlo solamente per averlo più "normale". Voleva solo sperare che anche lui volesse lo stesso per sè stesso.
     
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