Il Regno della TenebraOblia è la Via delle Anime Clandestine

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    La Gemma


    XIV




    Entrare nella gemma fu una sua azione volontaria, ma la sensazione fu quella di uno strappo violento in tutto il corpo. Una corrente non dissimile da quella che lo aveva preso d'assalto con la Strega lo stava risucchiando nel suo vortice, ma con violenza superiore. Il dolore provato con la creatura di prima non era nulla a confronto. Soffocava senza speranza, avvolto da anime con ben più energia, ben più emozioni a sovrastarlo. La tentazione di tornare nel suo spazio felice era molto forte. Non poteva reggere quel dolore a lungo, lo avrebbe distrutto, ma rinchiudersi nella sua mente avrebbe messo a rischio tutti i presenti attorno a lui. Non poteva cedere, ma non poteva nemmeno sopportare quel dolore. Avrebbe gridato con tutte le sue forze, mentre il Vuoto brillava sulla sua fronte, dandogli calore. Più Youkai assorbiva quel dolore, sacrificandosi per salvare gli altri, più il simbolo brillava. Ci fu un lampo di luce, che dissolse le anime nelle vicinanze, assorbendo del tutto il giovane Uzumaki.

    Quando riaprì gli occhi, il muro di anime era di fronte a lei. Mantenevano una precisa distanza, incapaci di avanzare. Un'enorme, terrificante volto la osservava. Non poteva voltarsi da nessuna parte per evitarla, ovunque guardasse quella era lì. Sembrava fosse capace di rendere gli incubi reali solo restando nel suo regno. Eppure lei non sentiva niente. In lei c'era solo calma piatta. Fece qualche respiro profondo, concentrandosi su sè stessa. Si sentiva incredibilmente leggera, sentiva di poter fluttuare. Era come se stesse esplodendo di potere, ma lentamente, come una stella, destinata a brillare fino alla fine dei tempi, e che con il suo calore aveva regalato la vita. Lo sguardo scivolò sulle sue mani, fini e delicate. Il suo corpo era diverso da come ricordava, ma la cosa non la turbava. Finalmente era stata in grado di vedere la sua figura femminile. Sentiva di dover essere felice, Youkai avrebbe fatto i salti di gioia a quella scoperta. Ma quel frammento si limitò ad un impercettibile sorriso, timido, quieto. Ogni singola emozione era controllata. Percepiva la tristezza, la rabbia ed il dolore intorno a lei, ma solamente come un velo leggero e distante.

    Lo stesso non di poteva dire degli altri frammenti presenti lì dentro. Nel turbine di anime confuse, le più forti che ancora resistevano erano il suo team ed il doppione dell'otese. Bastò un suo sospiro deciso per far allontanare altre anime nelle sue vicinanze. Si accorse che la sua determinazione non aveva la stessa potenza del solito. Annullare i sentimenti negativi sembrava avesse una conseguenza anche su quelli positivi. Man mano che scendeva in loro direzione, il gruppo avrebbe percepito un tenue calore, che avrebbe affievolito gli effetti della gemma. Non sapevano dire da dove provenisse, solamente Raizen avrebbe percepito immediatamente che quell'energia non era parte della gemma, che era qualcosa di più familiare.

    Il team stava passando un pessimo momento. Senza l'influenza della Fine o del controllo della mente di Raizen, l'influenza della gemma sarebbe stata terribile.[Gemma]Siete frammenti, avete lo status Affaticato. L'ambiente bombarda la vostra mente di negatività: perdete 4 tacche in Forza, Riflessi e Concentrazione. Perdete una leggera a round.
    Utilizzare la Fine o abilità simili per difendersi dal flusso di anime porta le precedenti statistiche a -2 tacche, annulla il DnT, ma riduce l'Agilità di 3.
    Quel calore però donava loro una speranza. L'energia percepita avrebbe giovato alla loro anima, ridandogli temporaneamente le energie necessarie per affrontare quell'inferno. Ma se ai Jonin sarebbe bastato un'assaggio di quella calma per sentirsi rinvigoriti, Hebiko sembrava aver subito quelle anime in modo ben più pesante. Il frammento in lei, e forse un altro ospite, avevano anch'essi accumulato le emozioni negative di quel posto. Stava resistendo da sola ad un dolore almeno raddoppiato. Nemmeno gli effetti della Fine sembravano darle pace. [Yuuki]A testa, avete uno slot annullante a round. Potete scegliere di consumarlo per annullare tutti gli effetti, eccetto il DnT, causati dalla Gemma. Alternativamente, potete rinunciare a tutti gli slot per rendere Hebiko immune ad ogni attacco. Le grida disumane della serpe avrebbero penetrato le orecchie dei presenti, rendendo chiaro che non sarebbe riuscita a difendersi da sola.

    Yuuki stava già agendo. Non potevano vederla, ma se ancora non avevano perso la testa era merito suo. La Gemma era potente, ma la giovane aveva appena iniziato: il suo potere si stava a malapena riscaldando, il suo team ancora soffriva gli effetti della gemma, ma senza il suo intervento sarebbero immediatamente caduti sotto al suo controllo, perdendosi nel circolo delle anime. Fu in grado di percepire gli intrusi nella testa di Hebiko, e si stava già preparando ad agire, quando si accorse che, dal terreno, qualcosa ribolliva. Decine di anime urlanti sarebbero sbucate dal basso, muovendosi come tentacoli e puntando alle gambe dei presenti, alle quali si sarebbero avvolti senza lasciarli andare. [Attacco 1]A terra coprono un'area di 30 metri, in verticale di 10. Al contatto causano un danno di 30 e Intralcio Grave. La presa è Nera+6 Yuuki sussultò, colta alla sprovvista. Poteva percepire che l'energia con cui stavano attaccando quelle cerature era pari a quella che lei aveva usato per proteggerli da morte certa. Lo sguardo si indurì appena, fissando il volto della Gemma, quieta ma con un velo di rabbia sul volto. Le grida di Hebiko attirarono una seconda volta la sua attenzione, decidendo di agire su di lei. Puntò la mano verso la rossa, ed una bolla azzurrina l'avrebbe avvolta. La rossa potè tirare fiato, il dolore era sparito. Ma, da quell'azione, stava nascendo qualcos'altro. Di fronte alla Serpe, troppo stordita per difendersi, apparve come un'onda di anime, che in qualche modo si erano rese solide, appuntite come rovi eppure dense come acqua. L'onda sarebbe partita dalla direzione di Hebiko, ma avrebbe seguito il resto del gruppo con un bizzarro movimento a zigzag[Attacco 2]Onda alta 9 metri e lunga 15 metri, proseguirà per 15 metri. Al contatto causa danno da taglio di potenza pari a 40, ed arrivata alla fine della sua corsa, sarebbe esplosa, rilasciando una fitta selva di spine urlanti a 360°. [Attacco 3]Le spine sono molto fitte, per ogni unità di corpo colpita causano un danno di 20. Non considerano Protezioni o Difese Naturali. Le grida causano Stordimento.

    Yuuki annullò immediatamente l'effetto sulla giovane. Hebiko riprese a gridare, percependo persino più dolore di prima dopo quella pausa. La quiete della giovane Uzumaki sembrava in procinto di spezzarsi, alcune anime avevano penetrato la sua difesa, ma erano state dissolte in breve tempo. Inspirò, preoccupata. Il volto di fronte a lei continuava a fissarla, con quel ghigno scheletrico, ristabilendo l'equilibrio dove lei portava pace. So che potrei distruggerti quando voglio. Il suo tono era leggermente acuto, ma anche caldo e pacato. Ma so anche che nel farlo ti porteresti via chi sto proteggendo. Non posso permettertelo. Troverò il modo per far uscire tutti da qui, e una volta fuori ti darò la pace. Non era una richiesta. Era determinata nelle sue intenzioni, e, che la gemma fosse stata in grado o meno di comunicare, difficilmente avrebbe cambiato idea. Doveva solo capire come agire. Il suo primo tentativo fu quello di forzare un'apertura. Avrebbe unito le mani di fronte a lei, in direzione di quel volto che mai smetteva di osservarla. I presenti avrebbero potuto udire una voce calma comunicare con loro, che sembrava provenisse tutt'intorno. Fate attenzione. Qualcosa di terribile potrebbe accadere. Resistetegli, e prometto che presto saremo liberi. Delle candide catene sarebbero uscite dalla sua schiena, aggrappandosi in quello spazio indefinito. Centinaia di anime stavano venendo assorbite da esse, canalizzate nel palmo della sua mano. Un bianchissimo raggio di luce avrebbe poi colpito il gigantesco volto, come un caldissimo laser. La giovane avrebbe mosso le mani, controllando quel concentratissimo raggio, come se stesse cercando di aprire manualmente una fessura. Li avrebbe fatti uscire tutti, ad ogni costo.

    IMG_3604



    Ma mentre lei era concentrata nell'utilizzare quell'energia per liberarli, la Gemma avrebbe attaccato il suo unico punto debole lì dento: quella manciata di anime più complete a cui sembrava tenere così tanto. Un'ammasso di energia prese la forma di uno strano polpo, che prima di attaccare avrebbe spruzzato uno strano gas nella zona. [Gas]Copre un'area di 40 metri. Respirare il gas rende tutte le successive ferite delle Ferite Profonde. Ad ognuno dei presenti sarebbe precipitato un tentacolo dall'alto, piovendogli addosso a martello. [Attacco 4]Pot 50 +6 tacche
    I tentacoli sono larghi 4 Unità e lunghi 20 metri
    L'impatto avrebbe fatto esplodere ognuno dei tentacoli, liberando decine di anime urlanti che avrebbero tentato di trafiggere i presenti. [Attacco 5]Attaccano in una linea dritta, precipitando come lance, potenza 30 +6 tacche. Dovevano resistere, e Yuuki doveva sperare di trovare una soluzione in fretta. [Velocità]Ogni attacco ha Velocità Nera +4. Good luck :>


    Edited by Waket - 6/11/2021, 00:12
     
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    La Gemma


    XV




    La puntualizzazione del drago fece venire un brivido lungo la schiena a Raizen, ma se era un danno ormai era fatto, anche se per il momento pareva non aver prodotto alcun tipo di effetto, cosa che lo portò a rivalutare la sua scelta e riconfermarla.
    Cosa che non fece con la sua seconda opportunità che gli sembrava assai più conveniente. La bijudama infatti partì, ed era certo che fosse andata a segno, eppure niente di ciò che aveva programmato si realizzò, l’attivazione del potere di Febh e Kaji infatti non richiedeva niente di particolare, solamente di essere attivato, da lì in poi la risonanza avrebbe fatto il resto, qualcosa di indubbiamente rapido nonostante l’attacco di Raizen fosse abbastanza fulmineo e ben congegnato.
    Vide il volto di Kaji, ne sentì le parole e ne fu rattristato, non si sentiva e non era una persona malvagia, ma per lui quella non era una scommessa, era certo dei suoi mezzi e della sua conoscenza riguardo la gemma e rispose solamente con decisione a quell’affermazione, di sicuro non poteva biasimarlo, dopotutto dal suo punto di vista quello sarebbe stato un trapasso, l’ennesimo. Se fosse avvenuto.
    Il lampo che ne scaturì ed il contraccolpo lo privarono delle percezioni per qualche istante, ma solo dopo che il tempo così singolare di quel luogo portasse la possessione e di conseguenza le code a dissolversi, impedendogli di tenere il gruppo unito. Al suo risveglio potè constatare che se aveva fatto qualcosa non era bastato, in quel turbinio di eventi l’abilità di Kaji e Febh aveva avuto la meglio ed il piano era andato avanti senza intoppi ed ora la città fiammeggiante troneggiava su di loro.

    Questa è bella cosa?
    Certo io avrò fatto di testa mia, ma ormai eri in ballo e ti toccava ballare, appoggiando l’unico piano possibile da mettere in atto per non farsi trascinare negli eventi creati dalla tua copia, stavo cercando di tenerci vicino, non volevo ci separassimo nuovamente.
    Non so te, ma io ne ho abbastanza di marciare nel sentiero tracciato da qualcun altro.
    A dirla tutta era il modo più semplice per uscirne, e ti assicuro, nessuno ci avrebbe rimesso, ed avrebbe funzionato se qualcuno avesse dato una spintarella anziché badare ad una coda con cui ha avuto a che fare già altre volte.
    E si, proprio grazie alla pietra che volevi distruggere e che, tra parentesi, fino ad ora non sono mai riuscito a distruggere.


    Solo a quel punto si sarebbe concentrato sulla pietra, trovandola stranamente inerte, l’avrebbe mostrata a Febh quasi per istinto visto quanto ne era sorpreso.

    E che tra l’altro ora sembra essersi… spenta.
    Eppure…


    Eppure nel suo palmo era ben distinguibile un segno rosso e ricordava che in un preciso momento la pietra era stata scossa in qualche modo da qualcosa, qualcosa di esterno a se stesso ci aveva interagito… ma cosa?
    L’oggetto sembrava ormai insondabile, chiuso in se stesso, e questo era strano visto che aveva sempre risposto alle sue azioni in qualche modo, ma Febh ciarlava, e pensare non era facile.

    ...piuttosto, stai bene Hebiko?

    A Febh non lo chiese, era evidente che stava benissimo.

    Febh.
    Se in questo momento ci servisse una penna e ci fosse un pollo a reggerla le opinioni che stai spargendo a giro varrebbero quanto quel pollo.
    Non possiamo fare nulla.
    Per questo stavo cercando di spezzare quel ciclo, puoi decidere quello che ti pare, qui sotto non hai controllo, sei una pedina.
    Tu con un minimo di conoscenza forse potresti spezzare qualche regola, ma quelli sono più esperti e qualcuno che conosce le tua abilità qui sotto meglio di te sicuramente l’ha previsto.
    Non ci resta che andare verso la città.


    Sarebbe stato probabilmente il primo a muoversi seppur con passo riluttante, ma come aveva detto a Febh era l’unica cosa fattibile, tanto valeva capire a cosa andavano incontro.

    Comunque a me Amesoko aveva chiesto di uccidere mio padre,
    E uno stronzo di prima categoria, se non è messo alle strette è impossibile strappargli qualcosa che non vada a suo vantaggio.
    Ma dopotutto ha sempre lui il coltello dalla parte del manico, non penso possa andare altrimenti, purtroppo per lui non intendo rinunciare alla mia umanità, qualsiasi sia il premio.


    Quel viaggio sarebbe durato il necessario a concludere quel discorso, come inconsciamente desideravano, ma al loro arrivo non ci sarebbe stato comunque niente ad accoglierli se non il peggiore o il migliore degli inferni, qualcosa che rispecchiava alla perfezione la concezione umana di quel luogo. Dalle case usciva copioso un denso fumo nero che permeava l’aria di un odore che conosceva, era quello della carne e dei grassi carbonizzati, qualcosa di così sgradevole che il corpo lo rigettava prima che con lo stomaco con la gola stessa che prese a pizzicare e rapidamente a bruciare.

    Che… diavolo… COF COF… di posto orribile.

    Ci volle poco perché scelse di strapparsi uno dei lembi dei vestiti per avvolgerlo attorno alla bocca privandosi di una parte di quel miasma. Come se non bastasse ogni conduttura di scolo era pregna di sangue ed era certo di aver visto qualche pezzo di organo ancor più consistente ruzzolarci dentro. Ma non era tutto, non lo era per niente.
    Se le urla e ciò che usciva dalle case poteva essere un indizio di ciò che si faceva al suo interno le strade ne erano la prova concreta, sembrava uno scorcio della mente del più disturbato dei serial killer, qualcosa che avrebbe volentieri fatto a meno di ricordare, non solo per la crudeltà delle torture messe in atto, ma per la quantità!
    Era il numero che più di tutto rendeva quella scena alienante, ovunque lo sguardo si posasse non solo c’era sofferenza, sul cui merito non si sarebbe soffermato, ma corpi martoriati ed urlanti, se qualcosa di eccessivamente rivoltante lo costringeva a voltare lo sguardo non poteva che poggiarlo su qualcosa di altrettanto stomachevole. Il suo sguardo dardeggiò una ventina di volte prima che il voltastomaco divenisse insopportabile, provocandogli una tosse insistente che terminava con un conato che però non riusciva a farlo rimettere essendo il suo stomaco vuoto.

    Che schifezza.

    Dimenticato o meno quel posto era sicuro che avrebbe alzato l’asticella una volta fuori da lì.
    Quello non era un luogo di riflessione o trapasso, li si pagava qualcosa.
    Il bambino fu solamente la ciliegina sulla torta, un anima spezzata in vita la cui innocenza si era trasfigurata in uno spirito vendicativo che altro non poteva fare se non stridere con l’immagine che solitamente si ha dei bambini, si sarebbe voltato se solo fosse servito, ma se un bambino, se un anima pura come quella arrivava a concepire una tale punizione Gennosuke probabilmente meritava di peggio, come lo spirito della vendetta avrebbe poi confermato.
    Lo avrebbe ringraziato se non altro perché con la sua presenza gli consentiva di guardarlo evitando tutto il resto ed osservare un teschio in fiamme in quel momento era come osservare una primula con il tramonto a fare da sfondo.

    Immagino per loro non ci siano alternative se vogliono andare oltre.

    Ammise, questa volta più comprensivo, come se condividesse quel metodo che tutto sommato era necessario e che metteva il mondo della santa in un altra prospettiva: se qui venivano forniti i mezzi per la vendetta e mediante la stessa si raggiungeva la pace la santa offriva la serenità e la pace adatta alla meditazione. Un dare ed avere che ora acquisiva più senso.

    Suppongo che anche tu come gli altri non faccia nulla gratuitamente.
    Chi sei, vecchio scheletro?


    C’era qualcosa nella sua mente, un vago sentore, come se una deduzione facesse a spallate con un ricordo per mettersi d’accordo su chi dei due dovesse raggiungere prima la parte conscia del cervello.
    La strada verso la piazza non fu sicuramente più piacevole ed al centro, come anticipato, la colonna marchiata dai nomi della vendetta faceva bella mostra di se, e stranamente più di un nome non gli era nuovo.

    Vedo che in quella colonna hai dei nomi interessanti… qualcuno anche in comune oserei dire.

    Tuttavia la sua sete di conoscenza l’avrebbe portato a sfruttare i curiosi modi di quel luogo di adattarsi alla mente di chi interagiva con la realtà: i nomi del Dominio, dell’Uomo del Pilastro, degli Aspetti erano tanti… in quanti avrebbero voluto vendicarsi di lui e dei suoi soprusi?
    Avrebbe quindi letto quella lista alla ricerca di quei nomi, dopotutto se uno come Gennosuke era saltato ai loro ogghi così rapidamente altrettanto si sarebbe potuto dire per questi visto con quanto desiderio li cercava, avrebbe potuto ritrovare nomi secondari che gli appartenevano?
    Se non ne avesse trovati si sarebbe voltato verso il teschio.

    Dimmi, signor teschio, chi come mai non trovo qui sopra uno dei nomi dell’Uomo del Pilastro?
    Mi sembra impossibile che il suo nome non sia stato maledetto.
    Almeno da un certo Ozma, o forse Enuo.


    Se l’avesse trovato o gli fosse stata indicata qualche persona che aveva riportato un nome diverso avrebbe annuito.

    Potresti portarli qui?
    Credo avrebbero piacere nel sentire qualche notizia.
    Ah, e questa colonna ha mai avuto altri usi?


    Si sarebbe voltato da Febh, rispondendo lui al posto del vendicatore.

    Cosa è quella voce stupita?
    Sembra che tu stia parlando di un angioletto innocente e non di un mezzo dittatore che tra i vari ha ucciso persino me senza essere in grado di finire il lavoro.
    Io chiederei piuttosto al Vendicatore… chi era fuori di qui.


    Di nuovo quella sensazione ma la lista non era certo finita, probabilmente ci sarebbe voluto più di qualche secondo per scorrerla tutta, solo un nome risaltava tra tutti gli altri: Hebiko.

    HEBIKO?!?
    E chi vuole vendicarsi di Hebiko?
    Qualche impiegato insoddisfatto del salario?!?


    Il tono era molto più serio di quanto non ci si potesse aspettare da quell’affermazione, ma la risposta fu ben più inaspettata: dietro Febh ed Hebiko lo spazio si distorse facendo accigliare la Montagna.

    Mi sono rotto.

    La gabbia fu troppo veloce perché Raizen potesse disimpegnarsi fuggendo dalla parte superiore della stessa prima che si chiudesse, ma Raizen stava per diventare troppo forte perché quella gabbia di fuscelli potesse trattenerlo. Appena questa finì di formarsi sopra la sua testa ne afferrò una sbarra e tirando verso l’alto la sradicò letteralmente dal suolo per poi cercare di andare a dare manforte al duo otese. [ST1]Potenza Disumana
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica: sarà possibile - ad esempio - estrarre le radici degli alberi, abbattere muri o vegetali, spostare un grosso masso.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]

    Ma non sarebbe servito, chiunque fossero quei due non gli serviva realmente ferirli per portarseli dietro chissà dove.

    MALEDETTO SIA CHI HA FATTO LE REGOLE DI QUESTO POSTO!
    DOVE SONO FINITI?!?
    DOVE?!?


    Si voltò furente verso il vendicatore, lo indicava con Garyu sguainata.

    Oh mio bell’avanzo d’uomo, tu invece hai qualcosa contro di me.
    Fino a che non mi riporterai quei due da me o non mi dimostrerai chiaro e tondo che il piano di Kaji comprende l’incolumità di Hebiko.
    E il tuo aiuto mi serve ora, non fuori, di preciso mi serve il tuo maestro di veleni, sono qui per lui.
    Ma questo verrà dopo Hebiko e Febh, se davvero è lui.




    [Minuscolo Spazio Vitale]

    Il lampo che scaturì dalla bijudama con la Fine inevitabile fu tremendo, e non solo per via della potenza della sua tecnica, ma anche per la risonanza tra l’abilità di Febh e Kaji, era certo di aver raggiunto il bersaglio, l’aveva percepito, come aveva percepito il tentativo di Amesoko di interferire con una potenza tale da ripercuotersi prima sulla volpe che col suo ringhio l’aveva persino distratto. L’intervento del potente drago, la fine inevitabile, la bijudama, il grido della volpe, tutto si mischiò in una sfera di percezioni che si mischiavano tra loro, vista e udito, tatto e gusto, poteva sentire tutto con ogni organo, ed era estremamente sbagliato, la prima avvisaglia che qualcosa non aveva quadrato.
    Quando si riebbe i postumi di quell’impatto erano ancora forti, ma si accorse immediatamente di non avere più la sfera in mano e la possessione si era sciolta, il tempo bislacco dell’inferno aveva giocato a favore di quell’evento, in un luogo dove qualcosa di così importante si distorceva come un elastico la durata della connessione col biju poteva diventare un problema, e quando la sua si sciolse perse coloro che aveva cercato di stringere a se per non perderli.
    Si sentiva piccolo e inerme, e tale era anche la volpe nel suo inconscio, una sensazione dovuta ad un senso di debolezza inusuale, come se i suoi muscoli avessero perso anni di allenamento e prestanza, e con l’acuirsi dei suoi sensi mentre riprendeva controllo di se giunse anche l’esterno, o per meglio dire, l’interno della pietra.
    E nella pietra le anime gridavano, e lo attraversavano cercando di togliergli quel poco che aveva in modo che si abbandonasse ad esse, e nella consapevolezza di essere così piccolo ed inerme era quasi tentato di lasciarsi andare, fu la volpe a scuoterlo.

    Ho cercato una soluzione.

    Ammise candidamente dentro di se, lontano dalle sofferenze del corpo ma consapevole di quanto questo ne fosse straziato.

    Ma nessuno ci ha creduto a sufficienza.

    Ma infondo a se stesso c’era un altro tipo di dolore.

    Nessuno si è mostrato qui dentro, nessuno ha chiesto.

    La bijudama avrebbe potuto ruotare, o acquisire quella natura spirituale che aveva permesso di danneggiare la strega o avvalersi di un raiton, invece niente, il suo piano rimase unicamente suo, nessuno aveva teso una mano per quanto il suo obiettivo non fosse altro che tirare tutti fuori da quella spirale in cui Kaji li aveva costretti, di fatto a servirlo. Poco prima di quel lampo l’aveva sentito, il Viscido, parlare di come Raizen l’aveva tradito, dimenticandosi che era lui che usava loro e non solo, li aveva lasciati alla mercè della strega, una disavventura che avrebbe potuto annichilire Youkai e persino uno dei Jonin più forti in circolazione se quel disastro si fosse avverato.
    Qualcuno avrebbe notato quel dettaglio o avrebbero penzolato dalle labbra di Kaji badando più alle sue parole che non alle azioni?

    Io, Kurama, non sono in grado di ispirare il prossimo.
    Non posso essere una guida, le mie parole non fanno breccia, le mie azioni non hanno seguito...
    È da quando mi sono fatto dare quel maledetto mantello che cerco un modo per lasciarmi qualcosa alle spalle, eppure, nel momento in cui ho scelto di proteggere tutti, rischiando in prima persona, ho ottenuto solamente sguardi incerti se non ostili.


    Ne la cacofonia, ne le anime, ne il dolore: fu il fallimento a renderlo inerme, c’era davvero qualche senso nel puntare i piedi in mezzo a tutto quel fango se quelli che cercava di spingere fuori gli facevano costantemente lo sgambetto?
    Era solo lì dentro e per parecchio tempo potè solamente rannicchiarsi ed isolarsi da ciò che lo circondava, nel subconscio c’erano strati infiniti in cui poter trovare riparo, in cui isolarsi, in cui proteggersi, come mettere una parte di se dentro una cassaforte. Scendere però era estremamente faticoso, come se fosse arrivato già sul fondo.
    Capì in quel momento cosa intendeva la volpe.
    Il vuoto dentro di se gli permetteva di essere consapevole di essere un frammento di se stesso, forse il frammento che era riuscito nel suo intento, confermandogli che una strada era percorribile se non ci fossero stati intoppi.

    Non lo so cosa ho fatto.
    Ma so cosa POTEVA essere fatto.


    Strinse i pugni, sbattendoli da qualche parte che solamente il suo pensiero lì dentro poteva aver materializzato per permettergli di sfogarsi. L’ira era stata più di una volta un ancora di salvezza per il più atipico degli Hokage, ma lì dentro non sarebbe servita, li dentro c’era peggio di un demone, la vita stroncata di un mortale, migliaia di vite mortali stroncate e rancorose avevano un peso diverso da sopportare rispetto ad un demone immortale, quello che in altre occasioni era per lui un vantaggio ora era una condanna, per questo la sua Ira trovò appiglio in qualcos’altro.

    Allora… cosa abbiamo qui?https://youtu.be/ILRhN5Pl9d4?t=140

    Uno spirito fiammeggiante fece un giro attorno a lui bruciando le anime e respingendole per poi chiudere un perimetro ristretto ma privo di anime, avrebbe potuto occupare tutto lo spazio della gemma probabilmente, ma le sue capacità erano limitate, Jigoku, lo spirito maledetto dalla Furia, lo spirito di un drago era lì.

    Ji...goku?

    Era confuso, non era ben consapevole di aver attinto ad un legame che aveva coltivato ormai per anni, ma il silenzio che l’apparizione del drago provocò gli diede una risposta, gli fece comprendere che aveva portato equilibrio dove non ce n’era, vedeva che quello spirito ancora gli era avverso, lo aveva privato del grandioso futuro che aveva architettato per se stesso, eppure ora riusciva a guardarlo senza cercare di bruciarlo vivo, era la volpe a fargli mantenere le distanze o qualcosa era stata placata in lui?
    Riuscì finalmente a mettersi in piedi, guardandosi attorno per poi cadere nuovamente.
    Muto.
    Jigoku sparì, ma non per volontà sua ne tantomeno per quella di Raizen. Semplicemente l’Hokage non era in grado di concentrarsi a sufficienza, le anime affatto intimidite dal possibile ritorno di quello spirito di fuoco tornarono alla carica tentando di divorarlo, ma non lo fecero, come se qualcosa le stesse finalmente arginando,
    permettendogli di guardare, anche se la loro presenza ancora lo stordiva.

    P… perché?
    Perché sei qui?
    Tu non…
    eri…
    eri troppo giovane per…


    Si fermò a guardarla a lungo, cercando nei suoi tratti lineamenti vecchi di oltre dieci anni.

    ...questa gemma era già stata creata, non è possibile!

    Ogni parola gli costava una fatica immensa, persino tenere ferma quell’immagine non era semplice, la sua mente riusciva a percepirla probabilmente solo perché la conosceva.

    ...cosa ci fai qui, Cristal?

    Venne spinto indietro dalla forza dei ricordi, realizzando quanto diavolo fosse stupido quel nome e quanto assurdo fosse il colore dei suoi capelli, cosa a cui aveva badato ben poco ai tempi. Si alzò con una foga che spinse le anime a tenere le distanze per un secondo, guardandosi attorno nel tentativo di confermare un pensiero che gli erodeva la mente come un tarlo: Youkai non era lì, c’era solo Lei, e una somiglianza, tutt’altro che vaga, c’era!
    Portò le mani al volto, comprendendo, anche grazie all’esperienza maturata nel suo ruolo, che era stata nascosta, in maniera un po' singolare ma evidentemente con efficacia.

    Ecco perché eri introvabile...!

    C’era una marea di cose che avrebbe voluto dire, ma diventò prioritario difendersi dagli attacchi della gemma, non sapeva precisamente in quale momento ma anche Kaji ed Hebiko erano arrivati li vicino, o forse lo erano sempre stati ma quei sacrifici avevano steso un velo tra loro. Richiamò il potere della volpe non appena sentì il terreno ribollire sotto di lui, andando a rimediare alla distrazione causata dalle anime reagire non fu semplice, ma sapeva che staccarsi dal suolo era la cosa migliore, non era difficile immaginare che qualsiasi cosa stesse ribollendo li sotto volesse ghermirli. [ST1, 2, 3] [+ 5 tacche a forza e +5 ai riflessi, Attivazione TS, Attivazione possessione base + avanzata]
    Le sue code, con una certa insicurezza partirono verso tutti gli alleati, cercando di cingerli per poi alzare tutti, compreso se stesso, dal pavimento, in modo da evitare quell’ingombro. [SD2][riflessi nera +1 + impasto demoniaco +4]
    Nel suo caso però non fu solamente una schivata, le code non erano entità semplici da ghermire, la loro natura longilinea e mutevole permetteva di sostituire oltre che le gambe di cambiare entro una certa misura il suo spessore, a sufficienza da sottrarsi repentinamente dalla presa al momento opportuno, salvaguardando le gambe.
    Solo avvicinandola a se potè notare che Hebiko risentiva di quel luogo ben più di tutti gli altri.

    Perchè soffre in questo modo… Kaji?

    Neanche il tempo di chiederlo che una luce azzurrognola, in contrasto col cremisi che li circondava, la avvolse, rasserenandola, e dimostrandogli che la mezza persona non c’entrava nulla.

    Tutto questo non era nei miei piani.
    Non in questo modo, saremmo dovuti essere qui, insieme, ed integri.
    Ma... nessuno ci ha creduto.


    Non ebbe il tempo di dire altro, tantomeno di spiegarsi, Kaji poteva scegliere cosa farsene di quelle parole, se approfondire o meno, se notare delle assonanze con la sua situazione, ma sicuramente avrebbero dovuto difendersi dall’onda che gli correva incontro.

    Sta cercando di correggere l’anomalia che siamo, la gemma ha una sua coscienza, non ne accetta di nuove, avrei dovuto aiutarti con questo problema, ma pare dovremmo aiutarci adesso, entrambi.
    Febh, vuoi spiegarti come collaborare con me?


    Un demone sarebbe bastato per la gemma.
    Per ora.
    Le code avrebbero formato un bozzolo difensivo dalla tenacia invidiabile, ma che di certo non poteva essere eterna, per quanto le capacità ed il chakra di Raizen fossero incredibili infatti la situazione doveva trovare una soluzione. [SD2][Il demone è un Rivestimento, non da Protezione Naturale ma semplice capacità difensiva, ed ovviamente non è un Equip, la difesa dovrebbe quindi essere sufficiente] L’onda si infranse sul manto rosso della volpe infrangendosi ed esplodendo senza troppi effetti se non con l’evidente stordimento dato dalle grida delle spine, impossibile per lui da controbilanciare: difendere l’udito non era semplice, ammenochè gli otesi non avessero qualche asso sonoro nella mano.
    La presenza di Youkai, o Cristal o chissà chi a quel punto, si fece più pesante, riuscendo a palesarsi.

    Va bene.

    Confermò con voce ferma, deciso a risolvere quella questione.

    Ma dobbiamo trovare il modo di aiutarti!
    Le tue azioni hanno un prezzo e forse non è come per la strega.
    Quando hai aiutato Hebiko la gemma si è rivoltata, guidaci, forse noi possiamo agire con maggiore libertà e senza scatenare ritorsioni, ma non potremmo resistere ai risultati delle tue azioni e contrattaccare.
    Questo posto ha una coscienza creata per rispondere al Veterano, credo sia nata per dare una logica a questo luogo, lei potrebbe essere la chiave.


    Il mare di anime reagì nuovamente, gonfiandosi di vita propria fino a dare vita a qualcosa che soltanto gli abissi del mondo potevano ospitare e quando fu al suo apice rilasciò un onda venefica impossibile da evitare.
    Quanto era grande quello spazio immaginario?
    Se fosse stato grande a sufficienza le sue code con una spazzata avrebbero potuto allontanare l’aria reindirizzandola lontano [SD3][Uso tutte le code meno quella che tiene Hebiko… copriranno un area totale di una decina di metri quadri, un ventaglio gigante, tipo, se non basta Raizen si sniffa il veleno XD]
    L’attacco successivo era più pesante, sintomo che le azioni della ragazza erano o più incisive o che la gemma stesse prendendo le misure a quella minaccia. Ma non ancora sufficienti a penetrare le difese della Montagna che attutì i tentacoli facendo un fascio delle sue code [SD4][Potenza difensiva code 60 + impasto demoniaco in resistenza pari a 6 tacche, riflessi Nera + 1 +2 tacche di impasto demoniaco] sulle quali la successiva esplosione non avrebbe avuto alcun effetto.

    Gli attacchi diventano più potenti, a breve potrei non bastare.

    Era il suo avvertimento per cercare una strategia più puntuale che non fosse sbattere alla cieca da un attacco all’altro.



    [Un altro Inferno]


    Rispondere alla domanda di Febh era semplice, anzi, elementare.
    Erano all’Inferno.
    La vera domanda in quel luogo era: quali regole lo animavano?
    Senza chiare istruzioni probabilmente sarebbe stato impossibile rispondergli, erano regole particolari e solo una quieta obbedienza rendeva possibile viverle senza sentirsi prigioniero al loro interno ma solo la comprensione dell’intima natura di chi le aveva create permetteva di interagirci realmente, o un potere su una scala differente in grado di cancellare quelle regole.
    Febh più che Youkai, data l’esperienza avuta poco prima con Orochimaru, avrebbe potuto notare che la vista andava… stimolata. L’ambiente attorno a loro era a tratti confortevole, a tratti nostalgico e ci avrebbero potuto giurare che dietro al folto di quel bosco la più inquietante delle ombre aveva mosso qualche passo, ma senza che loro ci mettessero un pizzico di volontà quel mondo sembrava un acquerello incompleto, stinto se non nei dettagli inutili o troppo numerosi per spiccare realmente.
    Qualsiasi sensazione sarebbe stata una nota passeggera, ma quell’ombra fu sufficiente a drizzare i capelli ad entrambi, ben più di qualsiasi creatura presente nel bosco dei sussurri visto che faceva presa nel profondo del loro animo, poterono persino sentire nel petto il cuore risaligli in gola, ma una volta che questa sfilò oltre il vicino orizzonte parvero quasi dimenticarla. Per entrambi i ninja, come per quasi tutti tranne i sunesi, i boschi erano un ambiente comune, e Oto e Konoha potevano vantarne di celebri cosa che aiutava ad imprimerli nella memoria, seppure per quanto il concetto fosse somigliante, nel bosco di uno ci fossero mostruosità inenarrabili mentre nell’altro pace a sufficienza da sentire le foglie fendere l’aria mentre cadevano. Avrebbero dovuto osservare meglio per capire di ricordare distintamente dettagli del Loro bosco ma al contempo di non ricordarne altri che appartenevano al bosco dell’altro, notando che era presente sia la flora di Konoha con il suo verdeggiante sottobosco, che quella di Oto, spinosa ed angusta a chiazze, una iniziava dove l’altro faticava a ricordare cosa ci fosse in un determinato punto. Che avessero proceduto avanti o indietro una strada tutto sommato tranquilla avrebbe continuato a scorrere sotto i loro piedi, curvando a destra e a manca dopo quel sasso dalla forma particolare o quel lungo ramo somigliante ad una mano scheletrica proprio come ricordava Youkai e come anche Febh avrebbe potuto confermare… Già, ma cosa c’era dopo quel punto?
    Come l’Inferno riconfermava sempre le distanze erano poco più che una vaga fantasia e dopo pochi passi la strada cambiò, lasciando alle loro spalle esattamente ciò che erano certi di averci lasciato, e dietro la curva che adesso stavano per voltare una luce tremolante, che pareva allontanarsi ma alla quale ambivano come se li chiamasse. Era strana, non uniforme, e veniva agitata da ombre a cui i due sapevano dare un preciso significato; Youkai ricordava di aver visto quelle sfumature durante un rito al tempio del fuoco a konoha, quando la luce al suo interno era così forte nel tramonto da proiettare all’esterno elaborati giochi d’ombre, una tradizione antica che risaliva alla cerimonia nuziale tra il primo Hokage e Mito Uzumaki, che il rito ricordava anche come passo essenziale per la nascita di Konoha u villaggio che faceva dei legami parte integrante del suo nindo e quindi quanto fosse importante renderli saldi come una catena, elemento a loro caro. Un rito che nel loro tempio diventava un addestramento, qualcosa che in quel momento era certo di ricordare.
    Febh ricordava di aver già visto quella luce, ma ora gli risultava innaturale perchè era un ricordo di Kaji, la loro dualità gli permetteva di condividere quelle esperienze e la visione di ciò che era successo nel medesimo istante in cui un anima veniva rigettata da un corpo. Era un caleidoscopio di luci, come se una vita di immagini sovraesposte fosse stata messa in una ruota che girava vorticosamente (qualcosa in cui era esperto) per poi sputarlo fuori e insegnargli che morire non era molto diverso dal nascere bisognava solo sapere quando scendere da quella giostra in cui ogni entrata diventava un uscita, ma solo la conoscenza poteva assicurargli il giusto tempismo perchè non faceva a nessuno il piacere di fermarsi.
    Che fossero risposte sul passato, sul presente o l’incondizionata libertà di essere se stessi e vivi potevano sentire nel profondo che lì avrebbero trovato il necessario, una sensazione così forte che dopo tutti quegli sballottamenti da un incertezza all’altra non potevano certo ignorare.
    Per quanto l’ambiente fosse familiare avevano quasi dimenticato che erano all’inferno, e tutto sommato il luogo importava realmente davanti ad quella occasione?
    In un luogo dove tutto era definibile cosa significava essere padroni dei propri sogni?
    Una cosa era certa, nei propri sogni si era soli, e se non si fossero sbrigati l’altro sarebbe stato troppo lontano per raggiungerlo, certo col rischio di cambiare strada e non ritrovarla forse mai più.

    Hai mai realizzato durante la tua vita di aver avuto un sogno premonitore, Kaji?
    ...le vie dei sogni sono più che infinite, sono… immaginabili, a patto di non perdersi ed emergere da essi.


    Edited by F e n i x - 7/3/2022, 11:18
     
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    XV




    La nebbia di quel luogo si stava diradando, facendo spazio ad un folto bosco, non troppo dissimile alla foresta di Konoha al quale era abituato, il tutto mentre era distratto ad ascoltare il Consigliere otese, capitato lì con lui. Le sue accuse lo schiacciavano come un masso, caricandogli sulla schiena un peso non indifferente: se non fosse partito alla ricerca di quel portale, non sarebbe successo nulla. Non poteva dargli tutti i torti. Nonostante avesse ancora dei dubbi se chi aveva davanti fosse realmente Febh, o il Kaji da cui sperava di ricevere altre informazioni, con le sue parole stava solo allargando una ferita già aperta. Il respiro un po' affannoso anticipava un pianto che si sforzò di trattenere ad ogni costo. ...Hai ragione. Avrebbe ammesso a testa bassa. Era visibilmente giù di morale, ma non contava nelle azioni di uno sconosciuto per consolarlo.

    Mentre lo Yakushi si regalava più titoli dei nobili più altolocati del suo villaggio, ne potè sentire uno che lo fece distrarre al punto da far apparire svariate ragnatele nell'ambiente intorno a loro. Alcuni alberi sembravano persino avere un effetto più... plasticoso del normale. Spiderboy?? Esclamò, con una nuova luce negli occhi. Vuol dire che hai anche la leggendaria "Spiderboy contro lo Tsunami Umano", di cui esistono solo cinquanta copie?? E il numero 5 del primo incontro tra lui e Juwen?? Sarebbero bastate poche parole per mettere in discussione il suo titolo. C'erano delle incongruenze terribili. Come poteva non conoscere Juwen?? Beh, che mi dici di quando ha combattuto contro il Mostro di Suna, un manipolatore della sabbia diventato sabbia lui stesso? Avrebbe presto capito che non parlavano della stessa persona. Chiaramente l'otese si stava inventando tutto, mica potevano esistere due Spiderboy dopotutto. Incrociò le braccia, visibilmente contrariato e vagamente altezzoso. Non sei nemmeno fan di Spiderboy. Non avrai visto nemmeno un episodio. Si sarebbe piantato lì per qualche secondo, per poi proseguire nuovamente per la loro strada (qualsiasi essa fosse, non avevano una vera meta dopotutto), superandolo di qualche metro. Febh-sensei andrà bene. Sentenziò, con fare snob. L'Hokage almeno lo conosce davvero Spiderboy.

    Aveva un'espressione offesa nel sentire il suo soprannome, misurandosi con la mano. Anche io farò la pubertà! Dal basso dei suoi ventisei anni ancora ci sperava. Ma forse prima o poi il suo corpo sarebbe cambiato davvero... di certo sarebbe stata una pubertà a dir poco peculiare. Purtroppo, terminata la parentesi del suo eroe preferito, Febh ricordò a Youkai il perchè dovesse avere il morale a terra, sputandogli il suo punto di vista in faccia. Il giovane era ancora leggermente frustrato, ma le sue parole lo avevano colpito più del previsto. L'ambiente attorno a loro sarebbe tornato molto più normale, anche se avrebbe lasciato molto più spazio al bosco otese che quello konohaniano. ...Pensi... Che io abbia sbagliato? Si strofinava le mani, nervoso. Ascoltare un altro punto di vista gli avrebbe fatto bene. Se avesse continuato a discuterne con Raizen stesso non ne avrebbe cavato un ragno dal buco, essendo lui la persona che riteneva in torto. Ma ascoltare un'altra testa avrebbe potuto farlo riflettere. N-Non volevo arrivare a tanto. Quel tizio identico a te è stato l'unico da quando siamo arrivati qui a porgermi la mano, e quando il signor Raizen ha cercato di portarmelo via... mi sono sentito tradito. E poi ho esagerato. Si stava nuovamente scaricando addosso tutte le colpe, spiegando il perchè avesse agito in quel modo, pur ammettendo il suo errore. Il labbro tremava appena, rendendosi conto di quanto rischiasse di pagare per un suo capriccio. Volevo... solo una risposta. Sapere qualcosa. Sono certo che anche lui voglia aiutarmi a trovare il mio passato. Forse ha ritenuto troppo pericoloso farlo in questo modo. E... temo avesse ragione... Si guardò attorno, osservando il bosco passo dopo passo. Ormai camminavano da così tanto che gli sembrava stessero girando in tondo. Ma stavano proseguendo dritti, era sicuramente un'impressione.

    Febh decise di fare un piccolo passo verso il giovane Uzumaki, forse comprendendo quanto fosse frustrante non sapere nulla di chi fosse davvero. A vedere dal suo doppione, non era di certo stato facile nemmeno per lui. Spalancò gli occhi nel sentire che era stato il suo sacrificio a salvarlo... per quanto l'altro non volesse forse sacrificarsi. Oh. Quindi... In un certo senso tu sei vivo grazie ad un suo errore? Ci ragionò su un attimo, osservandolo con compassione. Lui aveva agli effetti rubato la vita di quel Kaji. Forse agli occhi degli altri non si era presentato nel migliore dei modi... ma stava cercando di riprendersi qualcosa che gli apparteneva di diritto. Ma Febh era ora una vita a sè stante, nonostante fosse nato "rubando" il posto a Kaji, non aveva colpe per essere vivo. A seconda della sua reazione, avrebbe deciso se fosse stato il caso di continuare a fare domande, o passare solamente a rispondere allo Yakushi, approfittando di quella gentilezza.

    Beh, uh... Ci dovette pensare un po' su. Dopotutto non ricordava niente, non aveva molto da raccontare. Il mio ricordo più vecchio è solo una vaga immagine di un uomo che si toglieva la maschera. Ero in mezzo alla neve, credo di essere morto lì. Ciò che ricordo della mia vita è iniziato a Genosha in un, aaah... Una lurida palude con uno sciamano pazzo che lo stava tanto salvando quanto rischiando di uccidere. ...una capanna con un vecchino un po' bizzarro. Ma mi ha salvato la vita, suppongo. E poi sono andato a Konoha. La conclusione non aveva molto senso senza ulteriori dettagli. Avrebbe risposto a qualsiasi dubbio con fare naturale, come se fosse una cosa ovvia. Beh, avevo un simbolo di Konoha sui miei vestiti. Mi sembrava ovvio. Avrebbe spiegato come avesse mantenuto il più dei ricordi sul come vivere e come funzionasse l'Accademia ed il resto dei Paesi (seppur non troppo nello specifico), ma di come ogni informazione su di lui fosse volatilizzata. Certo è buffo, indossavo una divisa di Konoha, ma al villaggio ancora non hanno trovato la mia identità. Ammise, ridacchiando vagamente frustrato, senza dare troppo peso alla cosa. Ricordava anche di aver già visto lo stesso sasso un po' ammaccato e lo stesso ramo che sembrava volesse toccarlo almeno altre sette volte.

    Fu proprio quando entrambi si concentrarono sull'idea di uscire da quel luogo, smettendo di chiacchierare per qualche minuto che finalmente una luce familiare fece capolino in lontananza. Youkai sentì un'odore ancor più familiare della foresta del suo villaggio: i profumi dei piatti tipici, di zucchero, un leggero odore di bruciato seguito dallo scoppiettare di luci colorate. Era cauto, ma incredibilmente attratto da quell'ambiente familiare. Facendo qualche passo in quella direzione, apparvero anche Le Ombre. Uno spettacolo teatrale di tradizione centenaria, che, nonostante non riuscisse a ricordare esattamente quando, era certo di aver già vissuto. Era sicuro di sapere cosa stava guardando, ma allo stesso tempo sentiva il bisogno di vederne di più. Ma prima si voltò verso Febh, prendendogli la mano senza pensarci troppo su. Vieni con me! Devo vedere una cosa. In cuor suo, si aspettava che girando l'angolo sarebbe arrivato a Konoha, finalmente a casa. In un certo senso, era realmente così.

    Dietro di loro il bosco sarebbe sparito, ma non se ne sarebbero accorti subito. Un battito di ciglia ed erano nel bel mezzo delle vie di Konoha, in una sera di festa. L'ambiente era caldo ed accogliente, le grida dei bambini che correvano per le strade venivano interrotte solo da uno o due fuochi d'artificio che illuminavano il cielo, ed i profumi che provenivano dai banchetti avrebbero fatto venire l'acquolina a chiunque (forse a Febh soprattutto, che non aveva avuto modo di fare una pausa rifocillante come loro... ma per lui quanto tempo era passato? Youkai era stato sei ore nel regno della Santa, era stato lo stesso per lo Yakushi e la signorina Dokujita, ovunque essi fossero stati?). Tirava lo Yakushi, che fosse ancora per mano o che avesse dovuto riacchiapparlo per la manica, tra un banchetto e l'altro, soffermandosi ad ognuno di esso e descriverne ciò che ricordava con tanta lucidità. Era così eccitato all'idea di essere riuscito a ricordare qualcosa! Quello doveva essere il suo passato! Forse lo schiocco di Kaji lo aveva portato dove gli serviva essere, dove avrebbe riscoperto se stesso! Che quella fosse realmente la sua vita o quella della Ribelle poco gli importava. Erano la stessa persona, la stessa vita, solo in due tempi diversi. Erano le sue esperienze, ciò che lo plasmavano.

    Poco distante dalla via principale, nella piazza di fronte all'accademia, lo spettacolo d'ombre intravisto poco prima. Si sentiva così affine a quel ricordo, che era certo di aver persino praticato quell'arte. Ricordava ombre, macchie scure su una parete bianchissima, che creavano un intricato disegno. Più si lasciava trasportare da quel pensiero, e più le ombre diventavano scure, come inchiostro, e il pallore dello sfondo iniziava a muoversi mosso da mani esperte, carta di un rotolo pronto a rilasciare un potente ma innocuo fuinjutsu. Si sentiva come se avesse scritto quei simboli così tante volte da poterli riprodurre ad occhi chiusi... Ma non aveva appena iniziato ad imparare l'arte della scrittura antica per riprodurre i più semplici fuinjutsu? Sbattè gli occhi un paio di volte. Un grosso sorriso era ancora stampato sul suo volto, ma voltandosi verso la via principale, decise di prestare più attenzione ai volti delle persone. Perlopiù nascosti da qualche oggetto, troppo lontani per essere visti, o leggermente offuscati. Aggrottò la fronte, facendo qualche passo più vicino al jonin, cercandone conforto. Huh... Non... Non siamo davvero a Konoha...

    Una voce, che proveniva da non sapeva bene dove, li illuminò sulla realtà di quel posto. Premonitore? Era certo che quello che aveva visto fossero ricordi, cose già vissute, quindi passate. Si sarebbe voltato verso Febh... O Kaji, come lo chiamava la voce. Hai visto qualcosa nel futuro? Si sarebbe poi voltato verso l'alto, nella speranza di scrutare il possessore di quella voce. Ragionò rapidamente sulle sue parole, incerto ma speranzoso: Po-Possiamo sognare una via d'uscita e farla avverare?? Che cos'erano i sogni in quel posto? Bastava desiderarli con ardore e si sarebbero manifestati? Dovevano aggrapparsi a dei ricordi, e plasmarli per ottenere il risultato sperato, creando il loro futuro? Cos'era realmente quel posto? Si strinse ancora di più al braccio dello Yakushi, evidentemente timoroso, ma con un briciolo di determinazione negli occhi. Kaji... Kaji deve averci mandato qui per imparare. Forse nei nostri ricordi c'è qualcosa che ci porterà fuori di qui. Doveva essere buono. La Ribelle si era fidata. E la Ribelle era stata così buona da meritare una nuova vita senza ricordi. Doveva fidarsi.
     
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    XIV




    Hebiko avrebbe percepito un brivido lungo la schiena. Eppure le parole del drago erano state chiare: Naga doveva morire, non importava come o per mano di chi, prima di lei. Ed in cambio avrebbe avuto il suo pagamento anticipato, liberandosi da un fardello che si portava dietro dalla nascita. Non riusciva a vederci un lato negativo, per quanto si sforzasse. Febh stesso sembrava sufficientemente soddisfatto, al quale rispose annuendo. Sembra che abbiamo ricavato qualcosa di buono da questa avventura alla fine dei conti. Anche se resto del parere che dovresti educare meglio i tuoi shinobi. Borbottò verso Raizen, che al posto suo aveva avuto un patto pessimo, al quale aveva rinunciato. Commenti dubbiosi sul suo patto avrebbero trovato un'unica risposta: Le condizioni sono chiare! Non lo so perchè a me ha chiesto una cosa così semplice, magari tra rettili ci si intende. Avrebbe fatto saettare la sua lingua biforcuta un paio di volte, chiudendo l'argomento.


    Kaji aveva reso quasi tutto il gruppetto teso. Febh e Raizen erano i più testardi nei suoi confronti, per nulla disposti a contrattare alcunchè. Hebiko sembrava avesse un lato più soft, per quanto stesse cercando di non cedere. Non avrebbe risposto direttamente a Kaji, ma si sarebbe rivolta invece allo Yakushi, mostrando a lui la sua piccola debolezza. Non dovete riunirvi, ma non dovete per forza essere nemici. Se è almeno un po' come te, magari è davvero cambiato. Non dico che dovremmo fidarci apertamente, ma potremmo dargli una chance in un momento più tranquillo. Non che ne avrebbero avuto il tempo.


    La situazione degenerò in fretta. Raizen, stanco di non avere la situazione in mano, usò la gemma per un gesto disperato... ma alla Vipera non si fece sfuggire il suo piccolo tradimento, rimarcato da Kaji. Sapeva che aveva ragione. Sapeva come si era sentita quando lei stessa era stata tradita, e nonostante ora stesse usando la cosa come un'arma contro di lei, non poteva non dargli ragione. Non potè che chiudere gli occhi, impotente, preparandosi ad un presunto impatto per via della reazione di quell'instabile gemma.

    La città all'orizzonte non prometteva nulla di buono, ma prima di concentrarsi su di essa, Hebiko si prese il tempo per assicurarsi che i due presenti stessero bene. Poi Febh, dopo essersi assicurata che fosse l'originale, volle sfogarsi sull'Hokage. Li avrebbe lasciati litigare, pazientando. Anche la serpe aveva qualcosa da ridire. Sto bene. Almeno credo. Fece un sospiro profondo. Non le piaceva quello che stava per fare. Sapeva che lo avrebbe agitato, ma non poteva trattenersi. Perchè quel tradimento? Lo fissò seria, sforzandosi di non far trapelare particolari emozioni. Non voleva accusarlo, ma non poteva scusare un gesto simile. Sì, sì, va bene, siamo ninja, non abbiamo regole e i nostri nemici non sono degni del nostro onore. Quello che vuoi. Ma non sappiamo se lui è davvero un nostro nemico. Era molto probabile che uno tra Febh o Raizen avrebbe provato a stuzzicarla sull'essersi lasciata andare troppo (dopotutto non era da lei dare un'occasione simile ad uno sconosciuto). Per gli dei!! Aveva un accordo con tua madre!! E mi sembra di capire che siamo arrivati alla conclusione che Amesoko non sembri poi tanto onesto nemmeno lui!! Non sto dicendo che mi fido di lui, o che sono pronta a girargli la schiena, ancora penso che potrebbe pugnalarci alle spalle quando meno ce lo aspettiamo!! Solo... Non lo so. Fece un sospiro, cercando di scacciare la nebbia dai suoi pensieri. E' stata per tutti un'avventura pesante. E non è ancora finita. Continuo a pensare che il tuo folle gesto sia stato irresponsabile... Ma avevi buone intenzioni. Non ti colpevolizzerò per questo. Solo stai attento. Quantomeno per il tuo shinobi, la sua sicurezza è una tua responsabilità. Era un modo carino per dirgli "potrai anche aver scelto di essere suo padre, ma io non gli farò da madre". Gli avrebbe preso una guancia con la mano, dandogli un piccolo bacio sulle labbra, fissandolo con un sorrisetto stanco. La priorità ora è uscire da qui, del resto possiamo occuparcene dopo.


    Raggiungere la città fu... strano. Muoversi con l'intenzione di raggiungerla sembrava permettere al gruppo di fare lunghi scatti verso di essa. Non era chiaro se bastasse la loro volontà nel volerla raggiungere, o se gran parte del merito fosse dell'invito del samurai. La Vipera non sapeva cosa aspettarsi, se non che quel regno fosse una dimostrazione di potere e controllo ben più grande di quella dimostrata da Orochimaru, una dimostrazione di qualcuno che aveva accettato quel posto come il suo unico Regno. Avvicinandosi, aveva iniziato a pensare che non sarebbe stata dissimile da Oto, ma gli odori erano più pungenti e la violenza ancor più insopportabile. Hebiko quasi non aveva battuto ciglio quando un cadavere le era esploso in faccia, ed ora il suo volto già aveva assunto un colorito verdastro, mentre gli occhi saettavano alla ricerca del luogo giusto dove scaricare quella sensazione opprimente.

    Eppure, così come c'erano quasi letteralmente dei cadaveri viventi in ogni angolo della strada, a volte appesi quasi fossero ornamenti della città, c'erano anche persone normali. Domandarsi cosa ci fosse di diverso tra loro e i mutilati tutt'intorno non era una sua priorità: uno sprazzo di normalità era più che necessario dopo la loro avventura. C'era persino un bambino, che incrociò lo sguardo col gruppo, salutandoli allegro. Fu proprio lui a far raggiungere il limite ad Hebiko quando, seguendolo distrattamente con lo sguardo sperando di aver trovato un anima innocente con cui dimenticare ciò che li circondava, vide il suo incontro con suo zio. Gonfiando le guance, avrebbe iniziato a correre in un angolo della strada, cercando la zona un po' più scura e nascosta per rilasciare tutto ciò che aveva accumulato. Il resto del gruppo sarebbe stato solamente in grado di vedere dei piccolissimi serpenti fuggire in ogni direzione. Sarebbe ritornata indietro, visibilmente stanca e arresa. Basta, voglio tornare a casa! Lacrime di coccodrillo, mentre finalmente il padrone di quel luogo si fece vivo. Naturalmente apparendo all'improvviso alle loro spalle.

    Il gridolino di Hebiko accompagnò lo sussulto dello Yakushi. E, fiero della sua casa, iniziò a spiegare loro come funzionassero le cose nel regno della Vendetta. Io spero invece che l'anima di quel bambino trovi presto una nuova strada. Restarsene a consumarsi in un luogo simile non è salutare. Disse, colei che per gelosia avrebbe probabilmente raso al suolo una città, e le generazioni future. Ma nessuno aveva le prove per dimostrarlo. Ma probabilmente, per quelle giovani anime non c'era speranza. Non era dato loro sapere se le anime, una volta tornate nel ciclo, fossero completamente ripristinate, o se una piccola parte delle vite precedenti restasse in loro, seppur non abbastanza per definire loro stessi, ma sufficiente a creare una nuova persona.

    Sarebbero infine arrivati ad un gigantesco obelisco, la lista di persone di cui lui e i suoi accolti volevano vendicarsi. Naturalmente tutto il gruppetto avrebbe voluto curiosare la lista. La rossa li lasciò conversare distratta, guardando distrattamente i nomi della lista e, per quanto nel mondo reale sarebbe stato impossibile arrivarci, grazie alle strambe regole infernali, avrebbe potuto leggere facilmente anche i primi nomi della lista. Avrebbe solo avuto il tempo di stupirsi appena per Diogene, pronta a commentare, quando il suo nome apparve non troppo lontano, facendola sbiancare. IO?? Gridò, all'unisono con Raizen. M-Ma che diamine significa!? Io non ho nemici, al massimo ho antipatie!! L'ansia crescente la mise in allerta. Delle figure erano apparse attorno a loro, e il Vendicatore aveva citato i piani di Kaji. Il volto della Vipera era nero per la rabbia. Dovrai presto aggiungere un nome alla tua stupida lista. Osò ringhiare al Dio della Vendetta. Delle figure circondarono lei e lo Yakushi. Ma era pronta. Già ricoperta di scaglie, si sarebbe messa in posa per incassare l'attacco nemico, preparandogli una brutta sorpresa... Solo che fu l'altro a darle una pessima sorpresa.


    Le figure nascoste non arrivarono nemmeno a toccarla, che lei e lo Yakushi, con un battito di ciglia, si ritrovarono in un'area completamente diversa, ma ancora vicino alla città, viste le grida. L'irritazione crescente della donna non prometteva nulla di nuovo per il malcapitato che aveva osato catturarli. I serpenti anticipavano l'arrivo di chi sembrava ovvio... solo per poi capovolgere le carte in tavola all'ultimo momento. Febh era piuttosto confuso, ed Hebiko quasi quanto lui. Tu?? Ma lui non è nessuno, era uno scarto di laboratorio che avevo trovato in uno dei luoghi abbandonati ad Oto, Matsuda mi sembra. Chiaramente per lei, per quanto fosse stata una battaglia allo stremo ai tempi, non aveva avuto poi così tanta influenza da ricordarlo come un evento importante. Noi non vogliamo che Raizen muoia! Borbottò, concentrata più su Febh che sul suo vecchio nemico, dovendogli ricordare che la resistenza dell'Hokage era un vanto, non un punto negativo.

    Vendicarti?? Ma se sei stato tu a fare tutto, se non mi avessi attaccata ti avrei lasciato in pace! Forse era vero, forse no, soprattutto considerando che la sua missione era di liberarsi dei frammenti di Orochimaru rimasti, quello che ricordava lei era di essere stata provocata. Il Vendicatore dovrebbe fare un po' più di selezione, non ci si può vendicare dei problemi autoinflitti. Avrebbe ringhiato, stavolta degnando il fratello deceduto di attenzioni.

    Febh era stato bloccato da qualcosa, non era chiaro, ma sembrava debilitato e leggermente infastidito. E adesso cosa c'è?! Stava per perdere del tutto la pazienza, non ne poteva più di quel luogo maledetto. Mitsuki avrebbe estratto una spada che la rossa avrebbe immediatamente riconosciuto, facendo roteare gli occhi al cielo. Ci tenevi così tanto a morire una seconda volta, hm? Ti accontento. Febh, spicciati a liberarti. Altrimenti dirò a tutti che sei stato sconfitto da una forza invisibile e sono stata costretta a salvarti. Soprattutto a Raizen. Alzando la testa, anche lei avrebbe estratto la sua spada, ma la sua era l'originale. Migliore. Un po' come lei. Ugh. Perchè doveva essere una spada e non una doppialama. Non era nemmeno in grado di crearsi armi comode. Si lamentava, tenendo goffamente in mano lo spadone. Avrebbe attaccato per prima, impaziente di terminare quella battaglia il prima possibile. Non aveva tempo da perdere con un simile insetto.

    Dopo una leggera rincorsa avrebbe improvvisamente abbassato l'intero busto, cercando con un colpo ad arco di sviscerare l'avversario: un colpo pericoloso, ma un po' banale, facilmente evitabile grazie alla loro peculiare abilità. [SAI+TB] Ma nascondeva un trabocchetto, ovvero il modo in cui impugnava la spada: era infatti il polso ad essersi arrotolato sull'elsa, mentre la mano, libera, unendosi all'altra componeva i sigilli per attivare una potente scarica elettrica sul terreno. [TA]

    Non gli avrebbe dato tregua. Trasmessa la scossa, che lo avesse o meno ferito, avrebbe impugnato in maniera più classica la spada, cercando un rapido fendente verticale che mirasse al centro del bacino, sperando di sfruttare un eventuale schivata dell'avversario che, per quanto flessibile, sarebbe stato in difficoltà nel muovere quel punto del corpo in un momento simile. [SAII]

    Non appena il colpo avesse oltrepassato il corpo avversario, allungandosi avrebbe cercato una presa alla più vicina estremità avversaria, preferendo un braccio o il collo, ma aiutandosi con l'altra mano ben salda sull'elsa, ebbe cura di incastrare la spada lungo di esso in modo che il dorso fosse a contatto con la sua pelle e il filo premesse su quella avversaria. Essendo insensibile alle prese, decise di sfruttare la sensibilità al taglio ed alla pressione della presa stessa, che stringeva spada e collo con l'intenzione di tagliarlo in due grazie alla pressione: non gli avrebbe permesso di liberarsi senza procurarsi una ferita. [SAIII+IV mantenimento]Forza Blu+4, Pot 15 (Corpo del Serpente)

    Chakra: 48,5/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 575
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: fendente
    2: affondo
    3: presa
    4: mantenimento
    Slot Tecnica
    1: TS
    2: Folgorazione
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Tirapugni con Lama × 1
    • Respiratore × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bomba Sonora × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Bolas × 1
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Tatuaggio da Richiamo × 1
    • Kaiken × 1
    • Fumogeno × 1
    • Cartabomba II Distruttiva × 1
    • Veleno Stordente Inferiore x3 × 1
    • Iaito × 1
    • Sigillo Maledetto della Luna × 1

    Note
    Slot extra Agilità non utilizzato
    Ts turno 1
     
    .
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    È colpa tua. Ratty

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    Devil of the Crossroads


    . 15 .


    Febh, Raizen ed Hebiko
    Raizen pontificava su come il suo piano sconclusionato fosse senza difetti e si aspettava anche che Febh ed Hebiko gli dessero ragione, ottenendo solo sguardi perplessi e abbastanza ombrosi. Oh, si, sono sicure che sai usare alla perfezione quella pietra che non sei in grado di distruggere. Sbuffò. Quante volte ti ho detto che solo chi può distruggere una cosa la controlla? Se la pietra fosse andata fuori controllo come la avresti fermata, se non sei capace di distruggerla? Inoltre hai fatto tutto di testa tua senza un preavviso, senza aver cercato aiuto...come al solito. Credi che non mi ricordi le chiacchiere di quel mezzo barbone di tuo padre? Sei arrivato in quarta con il tuo meraviglioso piano dicendo "fidatevi" e di fatto facendo tutto tu, senza fidarti minimamente di NOI. Sempre uguale, pivello, sempre uguale. Poi indicò la pietra. E comunque se non sei riuscito a distruggerla è perchè sei un bue ottuso. Se la avessi lasciata cinque minuti con me le cose sarebbero state ben diverse! Aggiunse, irritato mentre provava a fare due passi per sbollire, ritrovandosi comunque al punto di partenza.

    Daccordo, potrei arrivare ad ammettere che forse c'è un pò di verità nelle tue parole. Ci hanno messo su un binario e i Kami soltanto sanno quanto io ami sfasciare i binari. In sostanza gli dava ragione, almeno un pò. Ma bisogna anche saperli sfasciare...tu ti sei solo fatto carico di tutto, senza ascoltare nessuno e aspettandoti che gli altri facessero quello che chiedi solo perchè lo chiedi. Poi su Hebiko. L'altro me è amico della madre di questo bue? Qui cominciano a esserci fin troppi intrecci, ancora un pò e mi chiederà di sposarlo... Ebbe un brivido. Ma Hebiko, in quanto otese e quindi di razza superiore, dice la cosa giusta. Dobbiamo lavorare per uscire da qui. Si avvicinò a Raizen. E possibilmente dobbiamo lavorare assieme per farlo...se vuoi fare un colpo di testa assicurati che nessuno si faccia male...ci pensi cosa sarebbe successo se quella pietra ci avesse aspirato l'anima? Avresti potuto impedirlo? La cosa veramente grave era che in quel momento la neochunin e Febh erano quelli che parlavano con aria responsabile.

    Quando poi il discorso cadde sul drago lo Yakushi battè le palpebre un paio di volte, decisamente colpito, per poi commentare: Ma che gran figlio di FIIIIIIIIIIIIH! un grosso sbuffo di vapore dalla città lontana aveva coperto le sue parole. Avete sentito anche voi il fischio? Chiese, realizzando poi la faccenda. Un attimo...e TU hai fatto un accordo con uno del genere? Deglutì, pensando a quali guai potessero essere in agguato per Hebiko nel futuro. Speriamo bene...

    [...]

    Dopo aver assistito alle povere anime torturate, tanto da smuovere lo stomaco di tutti e tre gli shinobi, vennero accolti dal signore di quelle terre: il Vendicatore. Sia chiaro che le anime torturate erano gli aguzzini, vittime prima della crudeltà di chi ora era la loro preda, e ora della vendetta che li consumava. Raggiunta la piazza principale, quella dove le vittime del Vendicatore stesso erano esposte al pubblico ludibrio, assieme alla colonna dove i nomi più importanti erano elencati con maniacale attenzione. Raizen si era immediatamente rapportato con lui, chiedendogli chi fosse e ottenendo solo un lento ma teatrale movimento delle dita guantate, portate sul petto dell'armatura. Io sono nato nella Vendetta. Sono cresciuto nella Vendetta e morto con la Vendetta. Come puoi vedere, anche dopo la morte la Vendetta mi ha trovato nuovamente. Febh si fece avanti. Sei uno degli alleati di Kaji, no? Si può sapere cosa vuoi da noi? Uscire da qui, naturalmente. Accelerare il lavoro per portare alcuni di quei nomi qui. Non ho interesse nel tornare tra i vivi, se non per prendere coloro i quali attendono la mia vendetta senza dover aspettare ancora. Una volta uccisi tornerò qui. Questo è il posto giusto per me.

    Alle domande di Raizen poi si fece pensieroso. Ho sentito nominare qualcosa al riguardo da alcune anime di passaggio e anche da alcuni residenti, ma non il suo nome. Eppure nessuno qui ha desiderio di vendetta verso di loro. Forse esistono anime vendicative nei loro confronti, da qualche parte nell'oltretomba, ma non hanno raggiunto questa città. O forse sono passate oltre da molto tempo, dato che quella persona mi pare esser viva da un tempo assai lungo, mentre il mio Regno esiste da molto meno, sebbene come avrete capito il tempo non sia affatto lineare da queste parti. Se alla tua morte vorrai venire qui, sarò lieto di concordare l'aggiunta di quel nome. Aggiunse con aria condiscendente, salvo poi tacere alla menzione del Mikawa, mentre Febh faceva spallucce. Orochimaru è morto, non mi pare assurdo che lui volesse vendicarsi di gene...quello che mi fa strano è che non ci sia il MIO nome su quella colonna. O il tuo, pivello. Forse siamo più brave persone di quanto non vogliamo credere. Ma poi socchiuse gli occhi, puntando il Vendicatore. Hebiko, però...non capisco come mai sia là sopra. Il Teschio scosse il capo. Ogni cosa a tempo debito. La Vendetta ha i suoi tempi e le sue attese.

    Spiegò, proprio mentre avveniva il rapimento che riuscì persino a eludere le capacità di due dei Jonin di più alto potere all'interno dell'Accademia, lasciando quindi l'Hokage solo con il Vendicatore e le sue vittime tutto intorno. L'esplosione di potere del Jinchuuriki e la spada sguainata nelle sue mani non impensierirono minimamente il sovrano di quel Regno Infernale, che anzi fece alcuni passi avanti, con emozioni illeggibili su quei lineamenti ossei e immutabili. Kaji Hakai è un individuo eccezionale, dotato di grande inventiva e spirito di adattamento...qualcuno che può realmente programmare un'evasione dall'inferno, qualcuno che ha meritato la mia fiducia e quella delle altre Mezze Persone che si sono unite a lui. Ma ha anche la spiacevole abitudine di essere molto razionale e usare le emozioni come strumenti, senza capire che per alcuni di noi esse sono TUTTO. Aggiunse. Il suo piano era usare un oggetto che la ragazza porta con sè come tramite per uscire. Una volta fuori l'Asceso farà in modo di procurargli un corpo adeguato. Doveva solo insegnare alla discendente di Orochimaru come usare quell'oggetto, aizzandola contro Orochimaru, proteggendola nel mentre. Ma il nome di Hebiko è molto in alto in questa colonna, la sua totale ignoranza del suo ruolo ha acceso molte voci di vendetta contro di lei, e non ho potuto ignorarle. Quindi ho tradito Kaji, ma il suo piano andrà comunque in porto. Spiegò con molta calma, fissando il chakra fiammeggiante intorno alla lama dell'Hokage. Mitsuki è un vendicatore che ho accolto. Che mi ha convinto della sua giusta causa. E del potenziale dietro il potere sciamanico che scorre nelle vene di entrambi...sarà mio alleato all'esterno. Userà il corpo di Hebiko come tramite, scacciando la sua anima che resterà qui in eterna sofferenza come è giusto che sia. Kaji non ha mai capito che la Vendetta è TUTTO.

    Quale che fosse la reazione dell'Hokage il Vendicatore non si sarebbe mosso, al massimo parando o schivando eventuali attacchi. Ma come ho detto, questo potrebbe anche non essere Kaji. Per imbrogliare Amesoko del tutto ha dovuto sincronizzarsi del tutto col suo doppio. Febh o Kaji, nessuno dei due sa chi sia chi, è parte del potere del Sognatore, che li ha uniti nei sogni per molti dei vostri mesi, e ora con la sua tecnica fa in modo che entrambi si comportino come Febh, mentre Kaji in agguato nel subconscio attende per l'azione che gli permetterà di uscire. Con Hebiko o con quel ragazzo legato agli Shishi. Le informazioni sono importanti in chi segue la mia strada, Hokage. Quindi allargò le braccia. Il mio ruolo invece è di tenerti qui, senza che tu possa interferire. Ammetto di aver sudato freddo quando hai minacciato Kaji con quello strano artefatto, temevo che Mitsuki avrebbe perso la sua occasione, ma non importa più. Adesso... Un grido poco distante attirò l'attenzione di entrambi, era un grido di estremo dolore che tuttavia aveva anche una sorta di riconoscimento: era una delle anime prigioniere nella piazza, a forse quindici metri, intrappolata per metà dentro lo scheletro di una balena in miniatura le cui costole si conficcavano a più riprese nell'addome forando gli intestini, mentre fiamme ardenti uscivano dallo sfiatatoio piegandosi verso il prigioniero e bruciandolo in continuazione. TU...TUUUU...TU SEI FORTE! LIBERAMI!!! LIBERAMI E UCCIDEREMO QUEL MOSTRO...AAAAAAARGH!!! Impossibile riconoscere i lineamenti in mezzo alle fiamme.

    Il vendicatore non si voltò neppure a guardarlo. L'ultimo arrivato, ancora abbastanza stupido da pensare di poter scappare. Un nome che aspettavo da tempo, un vero peccato che sia giunta solo parte di lui...lo sciocco ha anche pensato di unirsi a noi e uscire dall'inferno, in quanto Mezza Persona, senza sapere di essere un mio bersaglio. Kaji non ha esitato a lasciarmelo, e lo ho catturato con la scusa di un apprendistato. Essere una Mezza Persona non ti esime dal ricevere la giusta vendetta. MALEDETTO! TU SIA MALEDETTO! VIVENTE...LIBERAMI! LIBERAMIII!! Ogni tanto le lingue di fuoco si affievolivano, mostrando la carne carbonizzata sottostante, e due occhi che brillavano di un rosso acceso. Se vuoi liberarlo per provare a sopraffarmi sei libero di farlo. Sono certo che ti pugnalerà alle spalle alla prima occasione, credo che non sia ancora impazzito del tutto per il dolore...è ancora un piacevole passatempo. O potrebbe anche abbandonarti e fuggire a cercare la casa di Du Gu...un Vivente che è arrivato nell'oltretomba per studiare i veleni. Siamo spiriti affini, gli ho offerto una dimora e nel mentre gli spiriti che gli hanno fatto un torto vengono torturati. In cambio produce alcune sostanze per me...tra cui un veleno che uso per far trapassare immediatamente gli spiriti, quando l'anima che voleva torturarli è passata oltre e non c'è più bisogno di vendicarsi. Poi verso l'anima torturata. Forse, a ben pensarci, è proprio quel veleno che desidera...gliene ho parlato per dargli una falsa speranza di libertà...la sua espressione quando gli ho detto che non lo raggiungerà mai è stata impagabile.

    LIBERAMI! LO UCCIDEREMO! NON VOGLIO PIU' SCAPPARE, VOGLIO SOLO...UUAAAARGH...SOLO LA PACE! TI PREGO!!! TI DIRO' TUTTO QUELLO CHE SO...TI DARO' TUTTO QUELLO CHE SO....DEL VETERANO...AAAAAHH...DELLA ZANNA...DI KAGAMI...DEL MIO SIMBOLO DEL VUOTO...TUTTO...TUTTO! LIBERAMI! DISTRUGGI QUESTA PRIGIONE! Il Teschio avrebbe sospirato, a circa tre metri da Raizen. Una povera anima patetica e spezzata. Il suo dolore è musica per le mie orecchie. La mia Vendetta è in atto e mi riempie di soddisfazione...non vorresti vedere un tuo nemico soffrire così? Quanto a Hebiko...ha forse importanza una semplice donna rispetto alla Vendetta? Pensa bene alle tue opzioni, Hokage. Non eri previsto nel pacchetto, posso anche ucciderti se voglio. Ma avere qualcuno in cui risuona la Vendetta mi darebbe maggiori soddisfazioni.

    [...]

    Io...non...riesco...a...muovermi... Era come se avesse indosso una cassaforte di acciaio e cemento ancorata al suolo da migliaia di catene, anche il solo pensiero di andare contro Mitsuki gli risultava pesante e difficile da ingranare, quasi fosse una cosa assurda e impossibile. Nel Regno del Vendicatore nessuno poteva intromettersi con la Vendetta, per questo lo Yakushi non aveva possibilità di agire o interferire, nemmeno se avesse usato la Fine Inevitabile. Non riesco...DANNAZIONE! Ho come la sensazione che se fosse lui ad attaccarmi potrei agire liberamente ma così sono del tutto bloccato...Grrrrrr... Il suo chakra avvampava con forza crescente ma proprio non riusciva a fare nemmeno un passo, sotto lo sguardo divertito di Mitsuki e la sua lama. Hebiko però non aveva certo bisogno di aiuto per indirizzare la sua lingua aguzza contro il malvoluto "fratello", ottenendo una crepa nella sua maschera e uno sguardo allucinato quando lei disse che non aveva certo agito per prima, ma solo in reazione alle offese esterne.

    Io? Avrei fatto tutto io? Mi avresti lasciato vivere? AHAHAHAHAHAHAH!!! Iniziò a ridere istericamente, con una mano davanti alla fronte mentre inarcava il capo. Non sai nemmeno in quale gioco siamo stati inseriti nostro malgrado, eppure hai l'arroganza di dichiarare che mi avresti lasciato in pace? Nessuno di noi può essere lasciato in pace! NESSUNO. Era istinto quando era in vita e ora che lo ho incontrato ho capito il suo piano, il piano del nostro amato genitore....SOLO UNO PUO' SOPRAVVIVERE! E SARO' IO!!! In tutta risposta lei partì alla carica con una sequenza offensiva degna del suo sangue, con attacchi a distanza e prese articolari che tuttavia avrebbero incontrato solo aria mentre Mitsuki nemmeno provava a difendersi, passandogli attraverso come se fosse una nuvola, anche se Hebiko avrebbe chiaramente avvertito la Kusanagi vibrare, calda al tatto, a ogni tentativo di contatto, per quanto inefficace. Quella lama riconosceva la volontà della sua padrona di colpire, ma era come frustrata dal non poterla supportare...era la sua ira a farla vibrare.

    Sei il mio bersaglio. La vittima della mia Vendetta. Non ti è concesso contrastarmi: questo Regno lo proibisce, e lo stesso vale per lui. Spiegò con aria tronfia, facendo due o tre passi avanti e puntando la "sua" kusanagi contro di lei. Inoltre sei anche il mio passaggio per l'esterno. Siamo nati come corpi alternativi e perfezionati per Orochimaru, no? Siamo intercambiabili...come lui può abitare i nostri corpi, con un pò di lavoro anche noi possiamo usarci a vicenda. Sono un'anima che ti ha in pugno...non puoi sfuggirmi! SEI CONDANNATA! In quel preciso momento la lama della sua spada si sarebbe allungata brutalmente, nemmeno fosse stata trattenuta da una molla, cercando di trapassare la spalla della Kunoichi [Attacco 1]Statistiche:Forza Viola+2 tacche - Potenza 40

    Affondo della Kusanagi Arte: L'utilizzatore può estendere istantaneamente la lama della Kusanagi in un affondo fino a 18 metri di distanza, l'allungamento della lama è rapido come un lancio di arma a [Distanza] con forza pari a quella dell'utilizzatore e potenza pari alla lama. L'arma torna alle normali dimensioni istantaneamente.
    . AHAHAHAHAHAHAHAH!!! Ancora quella risata acuta e isterica mentre il braccio di Mitsuki cercò di fare lo stesso, allungandosi verso di lei in un tentativo di presa a distanza al collo [Tecnica 1 e Attacco 2]>Statistiche:Forza Viola+2 tacche, Velocità Viola+2 tacche - Presa con Potenza 30 (danno iniziale)

    Attivazione Progenie del Serpente Bianco
    . Attenta!

    Comunque andasse la presa, si sarebbe poi gettato su di lei con il resto del corpo lanciando la spada per aria come fosse semplice spazzatura mentre il torso e l'altro braccio ora libero cercavano di stringerla in una presa ulteriore, bloccandole il torso e la mano armata [Attacco 3]Statistiche: Attacco doppio con duplice tentativo di presa. Forza Viola+2 tacche, Velocità Viola+3 tacche, Potenza 30 (Danno iniziale) per entrambe le prese, ma la cosa realmente preoccupante sarebbe stata la falsa Kusanagi che invece che cadere per gravità cominciò a fluttuare a mezz'aria, prima di librarsi come dotata di vita propria e gettarsi dritta verso il cuore di lei, con l'intento di trapassarlo [Tecnica 2 e Azione EXTRA]Statistiche: Velocità Viola+5 tacche (Furtività 9), Potenza 40

    Spada Kusanagi: Lama dei Cieli - Kusanagi no Tsurugi: Kū no TachiL'utilizzatore può controllare la Kusanagi entro 18 metri da sè usando le dita della mano, a ogni movimento corrisponderà un'azione della spada. La velocità di manipolazione è pari all'agilità dell'utilizzatore, è possibile impastare nelle azioni come se si fosse di due gradi inferiori. I movimenti delle dita si considerano furtivi ai fini di un tentativo di analizzarli per prevedere le azioni dell'arma.
    ! Controlla la spada col dito, è sotto il suo controllo, stai attenta! Febh aveva notato i movimenti di mano di Mitsuki, certamente non al livello di un jonin e in effetti conosceva anche alcune delle capacità della Kusanagi...ma sarebbe bastato a Hebiko? E' tutto inutile! Mi basta un contatto per iniziare la possessione...siamo PROGETTATI per essere invasi da altre coscienze, stupida sorella! AHAHAHAHAH!!

    Se Mitsuki o la sua arma fossero entrati in contatto con Hebiko anche solo per una frazione di secondo, immediatamente tutti avrebbero potuto scorgere l'anima farsi fumosa e infiltrarsi nel punto di incontro, in un chiaro tentativo di possessione, sebbene parziale...solo per essere poi respinto violentemente, in una brusca emissione di chakra che sicuramente non era quello di Hebiko nè di Orochimaru o Mitsuki...era un chakra diverso, dentro di lei, che come se in agguato per l'occasione, aveva cacciato l'invasore scaraventandolo lontano di diversi metri! COSA? COSA E' SUCCESSO? Non è possibile...Abbiamo un corpo quasi identico, come posso non adattarmi a te? Non ho nemmeno più il mio frammento, non c'è motivo di rigettarmi... Inizialmente confuso, si sarebe poi accigliato. Il tuo corpo...non è come dovrebbe... E in quel momento avrebbe compreso ciò che non aveva senso e cosa ci fosse di diverso: Non capisco...tutti i serpenti del tuo corpo sono femmine? Chi ha il nostro potere ha serpenti di ogni genere e forma, è questo che permetteva a Orochimaru di abitare altri corpi a dispetto del loro sesso, per garantire la. Ma tu...dove sono i serpenti maschi che dovresti avere? Senza di essi il tuo potere è incompleto e assurdo. Un Yin senza lo Yang, uno squilibrio assoluto...dove si trova il tuo contraltare? Dove si trova l'altra metà di te? E poi per un istante un brivido di paura invece che di sorpresa o odio. E cosa hanno messo al suo posto? Non può averlo fatto...non così tanto...

    Che fosse avvenuto questo evento o anche se lo scontro fosse rimasto in stallo, sarebbe stato in quel momento che un proiettile decisamente troppo rapido per poterlo fronteggiare si sarebbe abbattuto sulla spada di Hebiko [Attacco]Statistiche: Forza Nera+8 tacche - Nessuna Potenza. Il colpo era arrivato dalla direzione di Febh, che aveva una mano insanguinata puntata contro la Kunoichi....insanguinata esattamente come l'acciaio della spada di lei. Non posso interferire con Mitsuki...ma ferirmi e lanciare qualcosa sulla spada non interferisce in nessun modo. Sogghignò: si era ferito e aveva poi usato la rotazione sul suo stesso sangue per lanciarlo poi come un innocuo proiettile con il chakra repulsivo...ma come mai? La Kusanagi in mano a Hebiko sembrava diversa, iniziando a vibrare leggermente, nemmeno facesse le fusa, e colorandosi interamente di rosso, con fini crepitazioni di chakra nero. Ho pensato che tu non puoi opporti a lui...e io non posso interferire. Ma il pavimento per lui è solido....e quel chakra che ora lo ha respinto ha avuto effetto anche se è esterno...quindi...se un elemento esterno, vivo ma non senziente come il mio sangue sta sulla lama, arricchito dal mio potere...forse con quella ora puoi tagliarlo, non sei tu e non sono nemmeno io. Sembrava un ragionamento semplicistico, ma cosa aveva da perdere? Inoltre all'inferno era la volontà e la percezione personale a influenzare l'ambiente, no? [Nota]Il primo attacco con la Kusanagi che va a segno agirà come di norma, col sangue bypassi le regole, ma poi la spada torna normale. Non penserete che uno stupido trucco possa funzionare? Tu sei anomala, ma mi basterà insistere un poco per avere il tuo corpo e al contempo la mia vendetta!

    Se lui ha una copia della Kusanagi allora anche tu puoi usarla allo stesso modo. E' tua di diritto, e hai pur sempre quel vecchio serpente dentro in qualche modo...LUI sa usarla: estorciglielo! E se avessero comunque visto l'effetto della lama insanguinata contro Mitsuki lo Yakushi avrebbe poi incitato Hebiko. Ecco la nostra soluzione...se lui mi attacca mi libera, ma il mio sangue può aiutarti. Devi solo bagnarla con il mio sangue, in questo modo non sarai tu a danneggiarlo, ma al contempo io non avrò fatto niente contro di lui! Sono uno Yakushi, non esitare...puoi anche trapassarmi il cuore per quel sangue, resterei comunque vivo! Avrebbe detto, con aria di vittoria, sebbene fosse una proposta tutt'altro che ortodossa [Nota]Febh cede 3 SA e 1 ST a Hebiko


    Febh e Youkai

    Di nuovo un bosco... Commentò. L'ultima volta ho seguito una pelle secca fino a quello stupido vecchio serpente, spero bene che non mi metta di nuovo quel brutto grugno davanti. Youkai sembrava voler prestare più attenzione a lui che non a quello che avevano intorno. Atteggiamento poco furbo vista la situazione ma più che appropriato per alimentare l'ego dello Yakushi, che si era prodigato di elencare svariati e iperbolici titoli, snocciolandoli come se ne facesse collezione. Certo non si aspettava di avere a che fare con un ritardato: ma che razza di episodi aveva visto, citando cose assolutamente a caso? Leggendaria? Lo Tsunami Umano è quel mezzo fesso che fa da comic relief in una delle striscie domenicali, di che diavolo parli? Poi incrociò le braccia. E Juwen non è la tizia che lo sfida nel numero 3 dopo che lui sventa un traffico di schiavi illegale, e poi lui la mangia ottenendo il potere delle ragnatele subacque. Perchè primo incontro se lei muore e non riappare? Si stava spazientendo. Ma quale mostro di suna? A Suna combatte contro lo scorpione che vende droghe tagliate male! In tutta risposta Youkai si fece altezzoso e distante, ottenendo un colpo di taglio sulla testa. Vedi di lavarti la bocca prima di dire queste scemenze, ho tutti i numeri, anche in formato platinato, e pure le cassette dei 300 episodi della serie animata! E si dice Spoderboy...non c'è la I. Sbuffò. Vada per Febh-sensei, Tappo.

    Poco dopo, quando il discorso cadde sugli eventi di poco prima, per i quali lo Yakushi era ancora irritato, Youkai chiese se non fosse un errore. Penso che anche quel bue ottuso abbia sbagliato a tirare fuori strane robe senza prima parlarne. Non so nemmeno se sapesse cosa fosse, quel cretino. E davanti a quel drago con l'aria da farabutto, poi! Ma tu che urlavi contro come un poppante non aiutavi, mi hai fatto venire mal di testa!A dirla tutta è da quando sono qui che ho costantemente mal di testa...vorrei solo spaccare tutto e uscire! Al discorso su Kaji l'otese si fece ancora più scostante. Ti avrà anche teso una mano ma quello è il peggiore di tutti. Mai fidarsi di uno così, e non mi somiglia per niente! Aggiunse, mentre dopo il breve confronto sui ricordi si trovò a contemplare l'ipotesi fornita dal Tappo, solo per scuotere la testa: era pur sempre Febh Yakushi e detestava ammettere gli errori, anche se commessi in una specie di vita passata. Non è stato un suo errore. Quello ha sfidato uno più forte di lui per aiutare il suo...mio...nostro Sensei. Ed è rimasto ferito a morte. Il vecchio... Si fermò, non può certo blaterare tutto così con uno appena conosciuto. ...aveva un solo jutsu per guarirlo, ma che più che guarire lo ha riavvolto indietro nel tempo di un pò, cancellando tutto. Poi ci si è messa in mezzo Hebiko e adesso c'è un pastrocchio"! Semplificazione a dir poco estrema, oltre che ingiusta e imprecisa, ma tanto Youkai che ne sapeva?

    Fu la volta del ragazzo di narrare gli eventi mentre camminava, facendo alzare un sopracciglio a Febh, che notava alcune incongruenze. Genosha? Ci devo giusto andare. Brutto posto per crepare comunque. Però... Avrebbe detto, sollevando il dubbio. ...non hai pensato che forse i vestiti non erano tuoi? Magari li avevi rubati a un morto o altro. Dopotutto che ci fa uno di konoha a genosha? Magari sei un ninja di kiri che doveva infiltrarsi a konoha e qualcosa è andato storto. Avrebbe fatto spallucce Kensei è tipo che lo farebbe, decisamente un bontempone E se dovevi infiltrarti, ma ancora non c'erano le carte per farlo, magari hai fatto un intervento al volto o cose così. Spiegò, dopotutto non erano ipotesi implausibili. Altrimenti potresti essere finito a Genosha per sbaglio...così come sei cascato qua trasportandoci tutti Pareva dimentico del fatto che fosse opera di Kaji, o forse aveva volutamente messo da parte quel pensiero. Un'evocazione che vive a genosha potrebbe averti portato là da qualunque posto, a ben pensarci. Non ricordi dettagli di quella maschera? O altre cose? Si sarebbe fermato, guardandosi intorno. Non c'è niente qui...penso che posso dedicarti almeno un minuto. Avrebbe spiegato, sollevando un dito verso la fronte di Youkai, mentre il suo corpo iniziava a essere percorso da un chakra nero e crepitante, e i suoi occhi diventavano completamente neri, ardenti dello stesso potere. E' passato molto tempo, ma se è stato qualcosa di veramente terribile potrei intravedere qualcosa...e anche tu... Aveva appreso come condividere la Vista Maledetta degli Hakai, permettendo anche di trasmettere allo stesso modo le visioni di eventi violenti del passato, e lo fece con Youkai, i cui occhi divennero identici a quelli dello Yakushi, capaci di vedere il mondo pieno di crepe e debolezze, vederlo nella sua fragilità, nelsuo essere così terribilmente vicino a crollare. Aveva sperimentato di poter rivedere eventi violenti a distanza di alcuni giorni, ma in caso di avvenimenti di grande impatto forse anche qualche visione frammentata poteva restare dopo anni. Cosa avrebbero visto i due della morte di Youkai? Cosa rimaneva?

    Concluso quel breve scambio, quali che fossero i risultati, i due avrebbero ripreso quel vagare apparentemente senza meta nel bosco, almeno fino a quando lo Yakushi non riconobbe alcuni scorci del Bosco dei Sussurri. Uhmm...comincio a pensare che forse questo non è proprio un bosco...Tappo, vedi anche tu quel cespuglio coi fiori neri? Nel Bosco dei Sussurri ci fanno il nido alcuni animali, solo per essere poi prosciugati del loro sangue nella notte dopo alcuni giorni, quando meno se lo aspettano. Lo progettò Orochimaru quindi non è naturale...non dovrebbe essere qui, in questa replica di un bosco. Nemmeno il tempo di dirlo e si trovarono in una Konoha stranamente illuminata, quindi nuovamente nella foresta cangiante. Youkai faceva per allontanarsi, tirandogli la manica ma lo Yakushi lo avrebbe trattenuto. Seguire cose familiari in un bosco strano e mutevole all'inferno. Ottima strategia per restare poi fregato. Ma che vi insegnano a Konoha? Ad attaccare adesivi invece che pensare? Vedi di darti una calmata. Avrebbe detto, salvo poi iniziare a camminare verso un angolo di casa Yakushi in cui c'era un pò di muffa nell'angolo, preoccupato perchè Ogen avrebbe fatto il diavolo a quattro se la avesse vista. Si fermò appena in tempo scuotendo il capo. Ok...come non detto. E' fastidioso, sembra quasi di essere in un sogno ad occhi aperti... Aggiunse, mentre la chiara sensazione di qualcosa che era un ricordo estraneo, di buio e luce in sequenza, lo tentava con conoscenze

    E in quella una voce parlò appunto di sogni e premonizioni. Ovunque quel Kaji ci abbia mandato, io dico di andare velocemente dalla parte opposta. Da quando siamo qui tutto è stato una trappola, Tappo, non te ne rendi conto? Sbuffò. Però...se davvero la volontà plasma l'ambiente, forse controllando un sogno potremmo controllare quello che ci circonda e uscire da qui in qualche modo. Mormorò, terribilmente tentato dall'offerta e soprattuto stufo di stare al gioco di qualcun altro. Non sapeva cosa pensare, ma davanti a una promessa di sogni e ricordi, rammentò qualcosa che portava con sè e che forse avrebbe potuto essere importante in quel momento. Aspetta, Tappo. Proviamo a entrare in uno di questi ricordi, o sogni che siano...ma non stiamo troppo al gioco. Tieni. Gli avrebbe passato due boccette, una conteneva un liquido nero dall'aria inerte ma stranamente "appropriato", come se fosse stato un oggetto di quei luoghi e non qualcosa di materiale...l'altra invece era un liquido sinistro, freddo al tatto e pareva quasi che il corpo e la mente lo rifiutassero. Sono veleni. Non sono veleni normali. Il primo è Shotai Jigoku...l'Invito dell'Inferno. Una dose può aprire le porte dell'inferno per chi lo ingerisce e impedirgli di tornare indietro...uccide anche gli immortali. Non so come possa funzionare qui, ma potrebbe tornare utile. Va caricato di chakra prima di usarlo. L'altro è un suo derivato, dopo una specie di maledizione. Io lo chiamo Shotai Bōkyaku...Invito dell'Oblio. Attivarlo cancella parte dei tuoi ricordi per qualche tempo...ma al contempo cancella una quota di ricordi molto maggiore alla vittima. Se davvero stiamo entrando in un ricordo o un sogno, potrebbe essere il modo per sfuggirne. Fai attenzione a non usarlo a sproposito. Concluse. [nota]Tecnicamente non ho ancora proposto Shotai Bokyaku perchè appunto avevo messo tutto il mio materiale da parte, ma come da indicazioni di Cube se lo attivi ti cancella tot conoscenze per il resto della giocata, ma questo permette di cancellarne molte di più al nemico. Ho pensato che potrebbe avere un'applicazione, ovviamente fuori dal combattimento, coi ricordi in generale.

    Solo a quel punto si sarebbero diretti là, verso la Konoha dei Sogni, sempre che riuscisse a seguire Youkai in quella visione.


    Altrove, in un luogo che non era un luogo

    Dove diavolo sono...? Inizialmente confuso, lo Yakushi era stato poi bombardato dalle anime infuriate di quella gemma, travolto e ferito nelle profondità del suo spirito anche se in qualche modo sentiva di non essere "tutto là". Quel misto di vuoto, come se gli mancasse un pezzo, e di assoluto caos che lo circondava gli aveva fatto ricorrere quasi per disperazione alla Fine Inevitabile, riuscendo in qualche modo a scacciare, per un pò, quegli spiriti assurdi...ma non era più all'inferno. Era in un luogo infinitamente peggiore, che gli risucchiava continuamente le già deboli forze, graffiando via una briciola della sua essenza ogni istante. Cosa sta succedendo? Sono...solo? Avrebbe mormorato, quasi spaventato ma troppo furioso per esserlo davvero...ci sarebbe stato tempo per avere paura, sempre che gli restasse realmente del tempo.

    Ma non era solo: l'attivazione della Fine Inevitabile in qualche modo gli suggeriva la presenza di un potere analogo poco distante. Kaji... Sibilò. Persino peggio che finire qui dentro con Orochimaru o con Omoi...ma almeno mi divertitò a vederlo divorato prima di me e... C'era anche qualcun altro, anche se non lo vedeva. Qualcuno che in qualche modo sentiva intorno a sè senza percepirlo, oltre alle anime urlanti. Sospirò. Per ora raggiungiamo quel tizio con la faccia da schiaffi. Si alzò lentamente, caricando chakra sulla pianta dei piedi che per un istante esplose in foggia simile a uno dei draghi di Raizen, prima che lo Yakushi spiccasse un balzo colossale.

    Kaji non era distante, ma vedendo Hebiko piegata a terra, schiacciata da quelle anime e da quell'ambiente molto più di lui, nonostante gli effetti protettivi della Fine Inevitabile, lo aveva spaventato. Cosa ti succede? Aveva una certa esperienza con le anime e comprendeva che c'era una sorta di squilibrio nel corpo di lei, qualcosa che reagiva malissimo con quel luogo. Hebiko...riesci a sentirmi? Hebiko? Anche Kaji aveva la netta sensazione di qualcuno che lo osservasse, ma non ne percepiva le intenzioni, però non sembrava ostile, anche se sobbalzò all'arrivo dello Yakushi. Tu...avevo sentito il potere. EHI! Cosa le stai facendo? La Mezza Persona scosse il capo. Nulla...non sta bene, non sta per niente bene, e credo che anche noi non staremo meglio fra poco. Disse mentre cercava di carezzare i capelli di Hebiko, per rassicurarla, ma lo Febh si avvicinò con uno scatto, bloccandogli il polso. Giù le mani, hai già provato ad ammazzarla. E ho sbagliato! Ammise lui, sostenendo lo sguardo. E pensi che questo basti? Non riesco a credere di essere stato te! Debole inutile e patetico! A quella Kaji, che anche se più moderato nei modi condivideva in ultimo la stessa anima, si accigliò., sollevandosi pronto alla rissa. Debole e patetico? Ha parlato quello che guarda solo soap opera e pulisce casa come un bravo maggiordomo! Ma ti sei visto? Potresti conquistare il mondo ninja se lo volessi! E secondo te mi renderebbe felice? Ma sei cretino? Hai idea della fatica per una cosa del... Hebiko si lamentava...per battibeccare avevano smesso di concentrarsi su di lei e in qualche modo questo aveva fatto peggio. Oh no... Dissero all'unisono, accovacciandosi accanto a lei, ma senza smettere di guardarsi in cagnesco. Per quanto ancora la Fine Inevitabile avrebbe fatto da scudo?

    Percepirono un chiaro intento benevolo, arrivando quasi a provare sollievo mentre una sorta di tenue luce riempiva l'ambiente. Yuuki stava emettendo chakra con un bagliore incredibile ma a loro arrivava come filtrato da decine e decine di vetri anneriti. E chiaramente compresero subito che l'ambiente stava mutando. Non mi piace... Questo luogo non è l'oltretomba. Ha altre regole, non dipende dalla nostra coscienza e il nostro potere Hakai è limitato. Dobbiamo difenderci...e difenderla. Si era alzato, pronto a reagire mentre Febh lo guardava con estremo sospetto concentrandosi però sulla Kunoichi [Azione]Cedo uno slot annullante a Hebiko, ma quando il terreno cominciò a deformarsi, poco prima di sferrare un attacco, una sagoma enorme li travolse per portarli in salvo, avvolgendo poi tutti in una sorta di nido di code. EHI! Pivello! L'hokage...sei anche tu qui. Commentarono all'unisono, con Febh accanto a Hebiko e Kaji davanti a lei come per farle da scudo, mentre il Kage con le sue enormi code in quell'aspetto ibrido si avvicinava.

    Sta male...la sua anima ha qualcosa che non reagisce bene con questo posto. Non so cosa stia succedendo. Poi Febh aggiunse: Se le si sta vicino in qualche modo sta meglio, ma non so quanto durerà. E poi entrambi, all'unisono, lo guardarono chiaramente come a sottolineare che era colpa sua. Lui a modo suo si scusò, sottolineando che le sue intenzioni erano altre. Ti ringrazio per averci difeso. Sicuramente tutti assieme avremo più possibilità. Iniziò Kaji, freddo nel tono e nei modi. Ma le tue intenzioni mi pare di capire che fossero di chiudere ME qui dentro. In questo caos assoluto, per farmi divorare. Forse tu saresti potuto uscire o entrare, ma se siamo qui e sta succedendo questo vuol dire che tu non sai usare questo manufatto...questa è la verità. Mi avresti condannato. Febh gli diede manforte, anche se alla sua maniera. Non mi sento nemmeno di essere tutto intero...per me potevi chiudere qui questo cretino e buttare via la chiave, ma nemmeno io mi sarei fidato...non ti avevo detto di distruggere questa cosa? Perchè non mi ascolti mai?

    In quel momento la presenza effimera si sarebbe fatta più intensa, vicina all'Hokage anche se loro non la vedevano, proprio mentre lui chiedeva allo Yakushi di collaborare. Io... Aveva iniziato a dire, ma Kaji lo precedette, avvicinandosi a Raizen. Raizen...non mi fido di te, e non credo alle tue buone intenzioni sulla tua trappola. Ma posso accettarlo. Forse avrei agito allo stesso modo al tuo posto....io so cosa significa tradire altri, indipendentemente dalle motivazioni. Non cercare di indorare la pillola. Non mi convincerai di avermi voluto aiutare, io credo che tu volessi annientarmi. Sospirò. Ma ti aiuterò. Siamo solo briciole di noi stessi, non so nemmeno se possiamo uscire da qui o adattarci...onestamente la maggior parte di me e là fuori e non mi importa molto di quello che c'è qui...ma vorrei che almeno Hebiko stesse meglio. Avrebbe poggiato una mano sulla spalla del colosso della Foglia. Collaborerò. L'Armatura dell'Orco e la Rotazione erano conoscenze di entrambi i "Febh/Kaji", e come era accaduto contro Ozma il potere si combinò con il demone, aumentandone enormemente le potenzialità combattive, aiutato dalla Fine Inevitabile. Almeno finchè avrò chakra o non troveremo una soluzione. Cosa? Questa è la MIA tecnica. E anche se con il potere Hakai sei più bravo, io sono molto meglio di te con la Rotazione. Col cavolo che collaboro se lui è incluso! Buttalo fuori dal bozzolo di code e pensiamo noi a Hebiko! Febh aveva l'espressione di chi all'asilo esclude volontariamente un bambino dai giochi, ma era davvero il momento di reagire così? Tu Kaji non ti fidi di Raizen...e io non mi fido di TE! Hebiko qua, Hebiko là...col cavolo, tu sei solo un egoista! E io lo so meglio di chiunque altro! L'alter ego avrebbe guardato lo Yakushi con aria di sfida, sostenendone lo sguardo e poi sospirando, rivolgendosi a Raizen. La scelta è tua. Io propongo di combinare tutte le nostre tecniche, e in qualche modo inglobare Hebiko in un rivestimento di chakra superiore, per proteggerci da ogni attacco, finchè avremo chakra. Non credo che la Fine Inevitabile possa annullare la coscienza che domina questa gemma nè aiutare la persona che ci sta assistendo. Io dico di buttare Kaji fuori e poi usare una Bijuudama MOLTO forte per aprire una crepa in questo posto! Oppure di...non lo so...fare qualcosa con queste anime come tramite!

    Ma Raizen cosa avrebbe fatto? Avrebbe scelto o tentato di mediare due persone apparentemente inconciliabili? Ed Hebiko?
     
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    La Gemma


    XIV




    Lo spirito osservò la fragile reazione dell'Hokage, incerta su come reagire. Ebbe un leggero sussulto sentendosi chiamare con un nome non suo, vedendo quanto il Colosso fosse certo di averla già vista, e quanto dolore sembrava provocargli il rivederla in quel momento. Temo di non capire... Mi fa male vederti ridotto così. La gelida mano spirituale andò ad accarezzargli il viso. Per quanto inespressiva, avrebbe percepito dell'affetto, anche se non era esattamente ciò che si aspettava. Il suo commento successivo provocò un'ulteriore sussulto. La giovane donna sembrava avesse percepito il messaggio, nonostante non ci fossero state forte reazioni da parte sua. Dopotutto, in quello stato, faticava ad averne.Io... capisco. Ma se non usciamo da qui, tutto ciò che sai resterà imprigionato in questa gemma. Si sarebbe distaccata, preparandosi ad attaccare l'entità che la osservava. Cerca di restare al sicuro, Raizen. E vieni a cercarmi non appena saremo fuori da qui. Avrebbe accennato un sorriso, prima di illuminarsi ancor di più grazie all'energia delle anime.


    Le anime assorbite passavano rapide, dalle catene fino al fulcro della sua anima, venendo usate come carburante. Il volto misterioso, l'essenza stessa della gemma, sembrava disturbato dalla cosa, ma non era sufficiente ad aprire loro un passaggio. Le anime che erano entrate in contatto con il suo corpo tuttavia erano ora più pallide. Aveva fatto del suo meglio per prelevare da ognuna solo il minimo indispensabile, volendo sfruttare solamente l'enorme quantità di anime lì presenti, più che il potenziare di ognuna di loro presa singolarmente. Non poteva permettersi lo stesso errore della Strega.

    Le anime più pallide sembravano meno aggressive. Ancora restavano perlopiù influenzate da coloro che le circondavano, e dalla presenza di quell'entità all'interno della gemma. Chiunque fosse, era qualcuno che voleva assicurarsi che quella gemma restasse ben carica, e quel frammento luminoso glielo stava impedendo. Yuuki fermò temporaneamente il suo attacco, studiando meglio le pallide anime intorno a sè. Forse posso aiutare voi. Esordì, mentre le catene uscite dalla sua schiena riposavano a mezz'aria, dandole un'apparenza angelica. Sarebbe stata realmente la loro salvatrice, o quello era solamente un segnale di morte?

    Raizen e il resto del gruppo erano in difficoltà. La presenza della gemma sapeva che dovevano essere domati, e se li temeva significava che li riteneva un fastidio, forse un pericolo. Chiunque fosse quello spirito, sembrava avere una discreta mania di controllo. Raizen, ascoltami bene. Anche il resto del gruppo avrebbe sentito una flebile voce, forse non riuscendo a comprendere ogni singola parola. C'è qualcuno insieme a noi, oltre a queste anime. E' questa presenza che si sta scatenando in modo violento. Mentre parlava, una delle sue catene avrebbe gentilmente avvolto alcune delle anime che le giravano attorno. Dopo qualche secondo a contatto con il suo spirito lucente, le anime divennero candide e docili, emanando una luce soffusa non dissimile dalla sua. Forse ho un'idea, ma temo la reazione che scatenerà.

    Fredda e concentrata, le catene alle sue spalle si espansero come raggi, mutando le anime con cui entravano in contatto: al solo tocco, queste sembravano purificarsi, emanando una luce biancastra identica alla donna. Le anime toccate mutavano in un ulteriore anello delle sue catene. Ora doveva solo trovare il modo di farle uscire.

    Sapeva di non essere completa. Era pura, era potente. Ma non aveva memorie, e tantomeno emozioni. Mancava un pezzo di sè. Era certa che quel frammento non fosse lì con lei, era da qualche parte, lontano. Ma, concentrandosi, poteva percepirlo. Dopotutto, come anima vagante, era ben addestrata a ritrovare il suo corpo. Il collegamento tra lei e il suo corpo non era mai scomparso, era solo affievolito. Le sarebbe bastato usare una delle catene per seguirlo, così da collegare la sua anima all'uscita. In quel momento, la catena più grande da lei creata sarebbe diventata un wormhole, in grado di far uscire chiunque dalla gemma.

    So come farvi uscire. Seguite la catena. Vi porterà all'esterno. Lei però non sembrava intenzionata ad uscire. Non voglio andarmene fino a che non avrò liberato ogni singola anima all'interno. Man mano che le altre anime uscivano, diventava sempre più visibile e concreta anche al resto del gruppo... E non solo.

    La presenza nella gemma ruggì furiosa. Qualsiasi cosa fosse, era lì per tenere quelle anime all'interno, e Yuuki glielo stava impedendo. La sua unica soluzione era liberarsi di quel virus e ridurre i danni al minimo. La donna era troppo concentrata per potersi permettere una difesa, e la presenza era pronta ad approfittarne. E non era stupida. La sua prima reazione fu un'illusione per il resto del gruppo: aveva un bersaglio, e non voleva essere disturbato. [Tecnica]L'illusione si attiva non appena osservata Yuuki. La vittima perde interesse nel soggetto, portando le sue priorità altrove. L'efficacia dell'illusione è pari a 80. Resistere all'effetto per un round consuma 2 slot azione.

    Lei era il suo bersaglio, e su di lei avrebbe scatenato tutto ciò che aveva. Le anime ancora non purificate sarebbero mutate in lance, muovendosi come fossero un banco di pesci, evitando le sue candide catene e cercando, roteandole attorno a mulinello, di trapassarla ovunque colpissero. [3 Slot Azione] Contemporaneamente, altre anime mutate in modo non dissimile da dei piranha, si mossero verso la catena principale che stava facendo uscire le anime, ma al solo contatto sarebbero state assorbite. La presenza nella gemma gridò di nuovo, furiosa, agendo lei stessa. Delle braccia, lunghe come serpi, sarebbero sbucate dal basso ed avrebbero preso la catena in diversi punti. Nel punto di contatto, la mano si sarebbe gonfiata come una bolla, e dopo qualche secondo sarebbe esplosa, causando pesanti danni. [Slot azione+esplosione]Le mani in totale sono 3, si attaccano ad una velocità Nera+16 percorrendo 30 metri dal punto di partenza alla catena. Si aggrappano alla prima cosa che incontrano, creando poi la bolla. La bolla esplode dopo 2 secondi, Forza Nera+6 pot 80, funziona come fosse una bomba contro le anime, ed ignora ogni protezione fisica.

    Contemporaneamente, avrebbe emesso una sfera nera dalla bocca. La sfera sembrava emettere una gravità mostruosa, ed all'apparenza sembrava avesse l'intenzione di divorare Yuuki stessa! Molte delle sue catene sarebbero state attirate verso la sfera, mentre la più grande rimaneva ancora al suo posto, ben salda verso l'esterno. Yuuki avrebbe cercato di fare del suo meglio per resistergli, ma le energie che utilizzava per mantenere il contatto con l'esterno non le avrebbero permesso di farlo a lungo. [Tecnica]L'entità emette una sfera nera grande 4 Unità. Ogni cosa in un cono di 36 metri di raggio centrata sulla sfera viene attirata verso di essa con una forza Nera+8. Qualsiasi cosa impatti col centro gravitazionale subirà un danno pari a 60. Una creatura nel raggio di centro gravitazionale è considerata soggetta a Presa. Il valore di forza attrattiva verso gli oggetti è quadruplicato. Yuuki era determinata a resistergli: avrebbe svuotato quella gemma, al costo di sarificarsi e restarne all'interno lei stessa.

    Hebiko aveva smesso di gridare. Le anime e il loro custode erano distratti con qualcosa di ben più importante, ma era rimasta decisamente stordita. Si sarebbe aggrappata alla persona più vicina a lei, con le gambe ancora tremanti. Non sarebbe stata in grado di aiutare il resto del gruppo, e probabilmente non sarebbe stato saggio lasciarla indietro.

    [NOTE]Ogni attacco può essere respinto solamente con attacchi o difese infusi di chakra, altrimenti risultano intangibili.


    Edited by Waket - 24/2/2022, 17:09
     
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    Vendetta, Passato e Sacrifici


    XVI








    Raizen guardò in cagnesco entrambi i suoi accompagnatori, entrambi col dito puntato verso di lui che fino a prova contraria non aveva ne rovinato ne peggiorato niente, la prima risposta venne per Hebiko, più pacata.

    Non era un tradimento.
    Non si può tradire qualcuno di cui non sei mai stato alleato e che ti usa a tua insaputa, detto da Ninja.
    Da umano, sincero, non era comunque un tradimento, sarei riuscito a cavarmela sia con Amesoko che con Kaji, aiutandolo a sua insaputa, non mi sta antipatico, non ho niente contro di lui e capisco la sua situazione, ma non mi piace ne quello che fa lui ne quello che fanno le mezze persone.
    Ma l’avrei aiutato ad uscire, nella speranza che fosse utile a farli smettere.
    Ma… credo che volontariamente o meno il potere di Febh e Kaji abbia rotto il mio piano.


    Certo, quel controllo non gli impedì di indurire lo sguardo quando si rivolse a Febh, offeso più che iracondo, in quanto quel rimprovero, l’ennesimo era fondamentalmente sbagliato, o così riteneva.

    E piantala!
    Non hai neanche un filo di barba e ti comporti come il più vissuto degli eremiti, i tuoi piani sconclusionati si basano ogni singola volta sul rompere quando raramente sai cosa stai rompendo!
    Tu come al solito giudichi, guarda un po', tutti ripetiamo sempre i nostri errori a quanto pare, curioso no?
    Ora ti riesce di fare qualcosa di utile o sai solo constatare l'ovvio?
    Ti assicuro che rimproverare qualcuno con la tua aria da saccente difficilmente renderebbe qualcuno incline ad ascoltare i tuoi consigli, e non osare dire "di solito no" me ne fotto di quanti temono le tue trottole e non ti mandano a quel paese.
    Ascolto tutti, sempre, quando ne ho possibilità, possibile che non riusciate ad inquadrare il momento?


    Sbottò con accorata schiettezza.

    Quella gemma aveva all’interno il potenziale di un demone, capisci che vuol dire?
    Ho basato il piano su elementi certi che possiedo riguardo il suo funzionamento, TU e KAJI insieme alla mia mancata valutazione avete mandato a monte la cosa, è chiaro si, o no?


    Non ne era del tutto certo, ma pareva che comunque la fine inevitabile avesse giocato una sua parte in quel fallimento e solo dopo aver sbottato inspirò, rilasciando la tensione data per la maggiore dal non essere riuscito in quello che reputava un buon piano, riprese maggior controllo e il suo tono calò, rallentando.

    Non era fisicamente possibile confrontarsi, chiedere, attendere.
    Mi dispiace.
    Sono l’unico a conoscere lo strumento, anche Amesoko ha concordato e immagino che la sua conoscenza in materia sia un pelino più vasta della nostra.
    Quindi consultarvi sembrava ancora più inutile, senza contare che non avevo materialmente il tempo per farlo.
    Non vi ho escluso, tu stesso per me eri un incertezza visto come ti agitavi, idem Youkai, ed anzi, contavo in un qualche tipo di supporto a dirla tutta, ma  di nuovo non avevo il tempo per comunicare e spiegare come funziona qualcosa che non conoscete, come sfruttarlo e che ruolo avremmo avuto io e voi in tutto questo.
    Dovevo ingannare una specie di dio dell’inferno e sette espertoni dello stesso in una manciata di secondi: non-c’era-tempo.


    Sbuffò.

    Per questo ho agito, cercando di proteggere voi e me.
    E si, sono ancora certo che avrebbe funzionato se non ci fossero state intromissioni, non ti sto dando le colpe, ma attorno a te le cose funzionano in maniera… differente.
    E forse dovresti prenderne atto per il futuro.
    Sta di fatto che l’ultima volta che ho interagito con la gemma ho capito che possiede un mondo interiore, come quello dei jinchurki, e me la cavo a controllarli, avrei saputo reagire.
    C’erano dei rischi, come sempre, ed erano inferiori a quelli che ci siamo ritrovati davanti fino ad ora.
    Così ho valutato, ma non posso ignorare che comunque qualcosa è sfuggito alla mia analisi, e di questo mi scuso.


    Questa volta il suo sospirò sancì la fine del discorso.

    Troverò il modo di illustrarvi il tutto al meglio la prossima volta.

    Nel suo tono non c’era però ombra di ironia, era sincero e la voce era quella di chi voleva rimediare ad un errore.

    Ma tu togliti dalla testa che distruggere voglia dire controllo, funziona con le persone che hanno una vita e vogliono tenersela stretta, ma prenderti sul muso un' ondata di potere simile e sopravvivere per il rotto della cuffia non è certamente controllo, è come farsi esplodere una cartabomba addosso e dire che hai usato il moncherino che ti ha causato per disinnescarla.

    Le parole coprirono alla perfezione il tragitto, ed al termine di quei chiarimenti erano alle porte dell’orribile città.

    Vivere in questo schifo?
    No grazie, la vendetta è un pasto che non sazia ne l’ingordo ne il moderato, e le tue ossa direi che parlano chiaro.


    La situazione poi precipitò, col rapimento di Hebiko, lasciando l’Hokage e il Teschio l’uno dinnanzi all’altro.

    Quindi qualcuno che sa chi è l’asceso c’è.
    Lo sai anche tu o il tuo curioso modo di vivere la vendetta ti permette di affidarla all’Asceso oltre che a Kaji?


    Al parlare del ruolo di Hebiko si ritrasse leggermente, colto di sorpresa.

    Il suo ruolo?
    Posso arrivare a capire Mitsuki, nonostante fosse stato lui ad attaccare, ma anche la sua vita da ninja è piuttosto tranquilla, a chi ha potuto fare dei torti?
    Altri eredi del serpente bianco?


    Chiese mentre stringeva la mano sulla lama, il nome di Mitsuki lo rasserenava, aveva già fatto una brutta fine una volta e non faticava ad aspettarsi una replica.

    Sai cosa è curioso?
    Che il piano mio e quello di Kaji siano praticamente identici, con l’unica differenza che nel mio cambiano gli attori, al posto dell’oggetto di Hebiko l’artefatto che ti ha fatto accapponare le fiamme e, se necessario, io al posto di lei.
    Ma purtroppo non tutti siamo dotati di sufficiente carisma.
    Ed anche un altra cosa trovo curiosa: come semplici esseri umani, trainati da chissà quale scherzo del destino si ergano come giudici in questo posto senza averne ne diritto ne competenze e si tronfino del loro operato solo perché questo slancio iniziale gli permette di nutrirsi dell’essenza altrui.
    Continuo a compatire la vostra situazione, ma continuate a farmi schif…


    L’ennesimo torturato decise di interromperli, una figura grottesca, tanto quanto le altre, a cui riusciva a resistere solo perché era capace di distogliere lo sguardo.
    Ascoltò la storia mentre cercava di capire quale poteva essere la sua mossa in quella scacchiera così complessa, stracolma di caselle mancanti nelle quali solo lui poteva cadere.

    Kagami? Il Veterano?
    Quindi tu sei uno schifoso cremisi, qualcosa i tuoi occhi mi ricordavano, li ho visti a Kumo in effetti.
    E se mi citi la Zanna e il Veterano…


    Probabilmente in quell’inferno l’uomo che Raizen non sapeva essere Akira, aveva trovato l’unico essere dotato di intelletto che potesse fermamente negargli qualsiasi aiuto.

    … vuol dire che sei al corrente delle influenze che hanno su quel villaggio, ma soprattutto che ci sono o ci sono state.
    La tua lingua lunga ti ha condannato una seconda volta, non libererò di sicuro uno come te col rischio che diventi peggio di questi.


    Non gli avrebbe rivolto oltre la parola, se avesse ceduto a ciò che il suo animo gli chiedeva di fare avrebbe trafitto quell’uomo con la lama, ma come aveva detto al Vendicatore non concordava con quel metodo, e probabilmente la sua risposta sarebbe stata una delusione sufficiente a farlo desistere. Tuttavia restava un problema: non poteva in alcun modo contrattare la salvezza di Hebiko.


    Un modo forse ci sarebbe.
    I draghi sono creature assai longeve, alcuni persino paragonabili a me, ma non immortali, dovresti averlo capito ch...



    Quanto cazzo ti odio… quando la smetterai di essere così criptica?
    Di le cose chiaramente.
    Mi spieghi che senso ha darmi degli indizi anzichè "se vuoi fare X prova a fare Y" ?
    Ti piace poter dire che sono stupido?
    O magari prenderti il merito se faccio delle cose buone?
    Trovati un hobby.
    Rimugino sulla possibilità di evocarli da quando sono qui sotto, ma ho poca confidenza con le regole di questo posto, se evocassi un anima qui vorrebbe dire lasciare un corpo morto da qualche parte, non è una cosa che posso sperimentare a caso.
    Tuttavia qui ci sono regole singolari e potrebbero fornirmi un’ opportunità...


    Riflettè nel suo mondo interiore.

    È rischioso evocare un drago qui, potrebbe arrivare solo l’anima o potrei intrappolarlo qui per sempre, per quanto sia un luogo fisico ha regole stringenti e personaggi troppo pericolosi a farle rispettare, soprattutto per una creatura limitata da un richiamo.
    Io però ho firmato un contratto con due clan, non con due draghi, e anche qui sotto c’è qualcuno di loro, se evocassi un anima di quelli che stanno qui potrei non fare danni...


    Sorrise in direzione del teschio, mentre le sue mani, dopo aver lasciato per un istante la lama in equilibrio composero rapidamente i sigilli per attivare contemporaneamente alla tecnica del richiamo e quella dei kagebushin. [ST 1 e 2] Kagebushin + richiamo
    +
    Arte dei Cloni: Tempismo
    Talento: L'utilizzatore può creare dei Cloni corporei con una tecnica già attiva, ne andrà pagato il consumo e lo slot Tecnica necessari. Se presenti caricamenti o sigilli dovranno essere eseguiti dall'utilizzatore prima della creazione del clone; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da jonin in su]

    +azione rapida
    Richiamare solo un anima poteva avere lo scomodo inconveniente di renderla manipolabile al Vendicatore, ma cosa sarebbe successo se il protettore dell'equilibrio avesse legato l'anima del drago ad un corpo fisico mediante il richiamo?
    Durante i suoi addestramenti alla ricerca di un modo per non rendere la mancanza della volpe troppo debilitante aveva infatti sperimentato uno stile di combattimento che prevedeva un iper connessione con i draghi che permetteva ad entrambi di giovare l'uno dell'altro in un legame simbiontico in grado di elevare le capacità combattive di entrambi ed andando oltre la mera collaborazione. Se questo era vero nel mondo di sopra in quello di sotto poteva essere la stessa cosa, con l'inconveniente, per il Vendicatore, che un anima poteva ferirne un'altra.

    Signor mucchio d’ossa, permettimi di provocarti un altro brivido: la parte migliore di Kaji mi ha fatto da sensei, non dovresti sottovalutarlo se la tua fiducia su Kaji è così incrollabile.

    Era innegabile che Febh fosse un completo casinista e distruttore cronico ma era altrettanto vero che fosse imprevedibile come pochi e dotato di invidiabili picchi di acume.
    Quando la tipica nebbia si fosse diradata, volgendo il capo verso il connubio tra clone ed anima di drago che si aspettava di aver creato, avrebbe parlato.

    Qui temo che le notizie giungano tardi, ma Ou il Re dei draghi del nord e Hibachi il re dei draghi dell’Ovest, hanno stretto un patto con me Raizen Ikigami, il figlio di Tian, era mia intenzione evocare uno dei loro padri che hanno combattuto con il mio, ho l’onore di condividere con uno di loro questa battaglia?

    Le tenui fiamme del Vendicatore avrebbero tremolato nuovamente a quella visione?
    Lo sperava.

    Non voglio cambiare le regole di questo posto, ma voglio che ad Hebiko e Mitsuki sia data una lotta senza svantaggi per nessuno o che mi provi che lo sia.
    Ero presente quando hanno combattuto, la pretesa di vendetta di Mitsuki è ingiusta, ha perso perché inferiore nonostante fosse in un ambiente che lo favoriva ed in una lotta che ha cercato lui, permetti che sia la forza a decidere chi ha ragione e merita vendetta.
    Oppure... combatti per questo castello di vuota ingiustizia.
    Ma tienilo a mente, io e te non siamo così diversi.


    Il vendicatore gli aveva dato tutto ormai, sapeva che l’esperto di veleni era in quella città, poteva essere vasta, ma non sarebbe stato impossibile trovarlo, dopotutto era l’unico vivente nei dintorni era difficile che passasse inosservato, chissà lui con chi aveva fatto un patto per riuscire a trascorrere lì sotto la sua esistenza, possibile che lo aiutassero i suoi veleni?



    [Youkai e Febh]




    Discutendo la coppia decisamente mal assortita si ritrovò a condividere i propri patemi, con un' insolita apertura da parte di Febh, che seppur piccola esponeva un punto sensibile nell’armatura di vanità e autocelebrazione che si era costruito nel tempo, ma cosa più importante cercò di dare un modo a Youkai di cercare nei più brutti eventi del suo passato i frammenti dei ricordi che tanto agognava.
    Se il piccolo chunin si fosse fidato, e non era scontato visto che quello poteva essere Kaji e che il suo potere non poteva definirsi rassicurante, i due avrebbero iniziato un breve viaggio non dentro i ricordi del Konohaniano, ma nei peggiori eventi che ne avevano segnato la vita.
    Le visioni degli Hakai non erano mai piacevoli, quella vista per tanti di loro non era che una maledizione, erano costantemente condannati a vedere i difetti del mondo persino nelle cose che apparivano perfette e se si concentravano potevano anche vedere gli errori passati, gli eventi più nefasti che qualcuno o qualcosa aveva fatto segnando in maniera indelebile un esistenza. Non era un bel dono.
    Agli occhi di Youkai, ma anche a quelli di Febh, quella visione si aprì come un sipario, ma non furono due tende ad aprirsi, bensì una crepa che andava diramandosi nella psiche del due mostrandogli qualcosa che Youkai già conosceva: i suoi ultimi momenti. Il mondo adesso aveva il velo degli Hakai e di un abilità che permetteva di scavare, anche se non con la precisione di un nitido ricordo, ma più come un libro vecchio e strappato di cui si potevano leggere le annotazioni dello scrittore. Il combattimento che si consumava tra i due non era assolutamente qualcosa che Youkai sarebbe stato in grado di replicare allo stato attuale, anche perché la figura che stavano guardando non aveva movenze esattamente maschili, era palese che gli mancasse un ingombro a cui badare ed aveva una grazia nei movimenti che il fantasma poteva dimenticarsi, anche durante le sue fantasticherie col body da spiderboy. Poterono riconoscere l’ambiente che li circondava, ed in realtà i vuoti potevano essere riempiti da Youkai che pur non avendo consapevolezza di quel corpo la aveva della situazione che a grandi linee riusciva a ricordare, certo era difficile immaginarsi così femminile per quanto il suo animo fosse vicino a quel lato. Tra le tecniche, i colpi fisici, e la distruzione però c’erano degli elementi di novità non indifferenti: sovente dalle mani di quel Youkai guizzavano rapidissime delle catene, ma evidentemente non erano sufficienti a contrastare quella minaccia che sembrava essere in grado di distruggerle.
    La visione di Febh, così polarizzata verso la distruzione e la violenza era particolarmente lucida in quei dettagli, e nella distruzione delle catene poteva vedere una sovrapposizione della sua visione della distruzione, come se l’avesse usata ad un livello superiore, o come se qualcuno la stesse usando proprio sulle catene. Tuttavia quell’evento era passato, e si sarebbe concluso come sempre: Youkai veniva abbandonato in una pozza d’acqua prossima a solidificarsi per l'estremo freddo e il solo entrarci ne causava lo shock che avviava quel processo, ibernandolo. C’era stato un passaggio però che avrebbe portato luce su quell’evento, grazie alla visione della violenza poterono chiaramente vedere le dita del nukenin affilarsi iniettando qualcosa dentro a Youkai per innescare un cambiamento così radicale da essere sorprendente e dare al bruto il tempo necessario per l’attacco finale.
    Non conoscevano quell’individuo, non ne avevano modo vista la maschera, ma Febh avrebbe potuto affermare con certezza che era un otese o un traditore di Oto visto che quella che aveva trasformato Youkai non era altro che una manipolazione ormonale. Al villaggio pareva non esserci nessuno che ne avesse una conoscenza così approfondita da cambiare così tanto un individuo quindi il responsabile andava cercato fuori.

    Tu non puoi essere lui, ma la tua morte lo libererà.

    Le parole risuonarono come un genjutsu, in breve Febh sentì di perdere il controllo della sua stessa visione venendone travolto, la crepa che li aveva accolti aveva preso a diramarsi autonomamente, correndo nervosa come un fulmine in una tempesta, e come una cricca che collega due fori in un vetro passò dai due al misterioso inseguitore, come se ci fosse una connessione.
    Ma tra chi?
    Non era la prima volta che l’eredità Hakai gli giocava brutti tiri e spesso sembrava agire con una coscienza propria.
    Il tempo di togliersi eventuali dubbi però mancava, e come il bagliore improvviso delle tempeste davanti ai due la crepa si allargò più volte, connettendo frammenti che in qualche modo appartenevano all’eredità di entrambi.
    Un fumo nero spesso e soffocante li avvolse, ma non erano soli, per quanto indistinguibile e spiacevole a qualsiasi senso una sagoma nera stava dal loro lato, davanti invece c’era Amesoko in carne e squame ma non in catene,
    i contorni del loro spiacevole accompagnatore invece si mantenevano indistinguibili. Non era necessario chiedersi cosa stesse succedendo era ovvio che i due stavano combattendo ed incredibilmente quella figura, neanche troppo imponente, stava tenendo testa a quel dio drago. Era il caos stesso ad agire per lui e permettergli di confrontarsi con il gigantesco rettile, quella nube era sotto il suo controllo e rispondeva ad ogni suo gesto che nell’aria sembrava vergare comandi che compattati in ideogrammi sortivano effetti terribili e differenti ogni volta sufficientemente potenti da competere con le difese del drago.
    L’impatto finale tra le due entità scosse persino quella visione, irraggiandola di scariche nere e facendo sprofondare Amesoko in quell'oscurità, difficile dire se battuto o meno, ma sicuramente sopraffatto da quel colpo, eppure in quella caduta lasciò andare tre oggetti, punti luminosi ben percepibili, che l’entità stessa vide, ma che non riuscì a raggiungere, più di una volta infatti la nube gli implose attorno mentre viaggiavano verso l’esterno, come una mano che cercava di serrarsi attorno agli oggetti ma senza successo.
    La visione si fermò in quel punto.

    Si, è qui che hanno combattuto, ma non era il suo primo intervento… per cosa lo faceva?

    Era la stessa voce che aveva accusato Youkai di essere una prigione, ma non riuscirono a vedere cosa aveva attorno anche se era sicuramente un luogo fisico fuori dall'inferno visto che lui era vivo e vegeto. La visione cercò di diramarsi ulteriormente, ma Febh poteva già sentire che le sue riserve ne venivano drenate, di sicuro non occorreva chiedere a Youkai per sapere se voleva o meno continuare quell’esperienza quindi doveva decidere in base a se stesso se seguire ulteriormente la crepa. Una risposta positiva all'implicita domanda li avrebbe condotti ad Iwa, un Iwa antica, non sapevano di quanto visto il ponte tra la mente del nukenin e Febh che quella visione costituiva, ma adesso lo spazio non era sconfinato come in precedenza, lo percepivano più piccolo e nonostante non fosse presente Amesoko era infuso di un male così grande da far sentire persino loro viscidi e corrotti. Questa volta non c’era un entità divina da sopraffare ma una miriade di formiche forti del loro numero e di un gigantesco artefatto che per quanto potente era ancora incompleto, un artefatto che non doveva essere completato. Bersagliarono il corpo di quell'incarnazione senza rendersi conto che il suo essere fisico era solamente una parte del suo potere, ma niente poteva fermarlo, quell’abominio non sarebbe esistito e nessuno avrebbe più messo catene addosso ai colossi.

    ...Così fu deciso.

    Commentò di nuovo la voce davanti ad antichi bassorilievi, per Youkai il viaggio fu ancora più strano considerando che ben più di una volta era certo che la sua visuale fosse esattamente quella che l'Incarnazione vedeva con i suoi occhi. La visione pareva poter proseguire, ma tenere a bada quel filo così contorto non era facile, sarebbe stato necessario ben più di un misero esperimento per capire se potevano carpire altro da quei momenti, quella visione aveva già chiesto parecchio a Febh e il suo mal di testa era adesso un dolore reale, ben più della noiosa distrazione che era stata fino a quel momento, cosa singolare per uno Yakushi. Per Youkai quel nukenin era una figura estremamente importante, così come poteva esserlo per Febh, ma... chi era importante per il nukenin? [nota][al termine della visione hai Dolore Grave alla testa e perdi un Alto di chakra per ogni evento visualizzato, puoi scegliere di fermarti, più il necessario per condividere la tua vista con youkai per 3 round]
    Domande che avrebbero potuto accompagnarli per il resto di quella avventura, o forse no, ma i due alla fine, consapevolmente o meno fecero delle scelte e si incamminarono nella strada che gli era stata indicata.
    Avventurarsi in quel giorno di festa non era spiacevole, era come un qualsiasi sogno vigile in cui non avevano la tediosa sensazione di assistere ad un qualcosa con l’autopilota inserito, il che significava che potevano probabilmente fare qualsiasi cosa. Eppure tra le varie possibilità sarebbero state le porte che avrebbero suscitato in loro il maggior interesse (forse dopo le infinite bancarelle colorate di dolciumi) ce ne erano un infinità a ben concentrarsi ma non appena si fossero stupiti del numero non gli sarebbero sembrate troppe, semplicemente tutte quelle che possono trovarsi in una via infinita costellata di vicoletti, e in tutte loro succedeva qualcosa che sembrava catturare la loro attenzione. La coda di un gatto grassottello che entrava in casa, l’odore di un dolce con la promessa di un tiepido soggiorno, ma anche persone che al loro interno discorrevano tranquillamente, e se ne avessero intercettato lo sguardo, al contempo familiare e sconosciuto, sarebbero stati invitati ad entrare come esperti in materia e amici di lunga data. Chi a gran voce parlava di un eredità perduta, chi sussurrava della radice della foglia, qualcuno di Kumo ed altri della Zanna, perfino dell’antico clan Uzumaki e di come il vortice fosse legato ad una particolare manipolazione del chakra, e sembrava che riconoscessero addirittura qualche voce, c’era però un curioso particolare, il loro cianciare riportava solo sfumature delle informazioni che già gli erano note o che erano sicuri di aver sentito ma poi dimenticato, qualcuno si spingeva persino a deduzioni che parevano geniali in un primo momento e poi stupide ad una seconda analisi.
    Avevano già sperimentato che se quello era un sogno lo condividevano, c’era un modo di forzare gli eventi di quel sogno vigile?

    Vuole comprare uno dei nostri canditi su stecco signore?
    Pochi ryo per un gusto che in tanti credono venga da un altra dimensione!


    Di sicuro una bambina spigliata che sapeva vendere bene un lecca lecca ai lamponi con una spirale di liquirizia in mezzo. [nota]Agite come più vi aggrada in base alle possibilità offerte, anche con intuizioni piovute dal nulla: è un sogno, mettetelo alla prova.



    [La Gemma]




    Si riprese leggermente sentendo la risposta della ragazza, indeciso perfino se continuare ad affermare a se stesso di conoscerla e di essere legato a lei. Sapeva ben distinguere i sentimenti altrui e quella carezza non era niente di speciale se non il tocco di una persona dispiaciuta nel vederne un’altra soffrire: semplice empatia, per quanto sincera.

    Te ne ha sempre fatto.

    Sorrise malinconicamente mentre la guardava allontanarsi, preparandosi a difendere i suoi alleati.

    Allora la terremo noi al sicuro, e una volta fuori di qui la prenderemo in giro per questo.

    Nonostante l’idea da bullo il tono era affettuoso.

    Te, ma anche me, sapevo cosa c’era qui dentro ed esattamente come sto facendo ora avrei potuto aiutarti, come ho dett…

    Venne interrotto da Febh, che come al solito si dava ragione.

    DICEVO.
    State parlando troppo e sapete ancora meno di me riguardo questo posto.
    Vacci piano a recriminare Kaji, tu e le altre mezze persone, mia madre inclusa, ci avete manipolato, potevo sbatterti qui dentro a morire invece ho deciso di venirci io stesso per portarti intatto all’esterno ma alle MIE condizioni non alle vostre.
    Se proprio ho fatto più del necessario, non meno, e il tutto col pericolo che Amesoko decidesse di fare la pelle anche a me che al contrario tuo non ho alcuna abilità in grado di pestargli i piedi.
    Ciò non toglie che ho sottovalutato la vostra abilità e che potesse causare tutto questo.


    Inspirò e solo dopo una pausa per riordinare i pensieri parlò.

    Se non ho detto di aver fatto errori c’è un motivo, qui dentro ho trovato solo conferme.
    La gemma è il risultato di un sacrificio immane, non so con precisione di quante persone, ma potete farvene un idea guardandovi intorno.
    Generalmente tutto questo è controllato da una volontà più grande che io avevo incontrato il cui obiettivo è sigillare la gemma e respingere chiunque non sia il Veterano, evidentemente sentendosi minacciata non si mostra a noi ma cerca di assimilarci, noi siamo diversi da ciò con cui ha a che fare di solito.
    Ma è sicuramente qui, altrimenti questa massa informe di anime non avrebbe capacità di riconoscerci come un pericolo mancano della capacità di autodeterminarsi, di immaginare, di sognare e del carattere necessario a creare dei muri in grado di trasformare la semplice vita in un identità indipendente definibile anima, ed infatti fuori di qui sono solo chakra.
    Le regole dell’inferno però spingono alla ricerca della serenità per raggiungere il trapasso verso la reincarnazione consentendo a queste anime dannate di esprimersi nonostante tutto, e questo le influenza: gli è stata dato quanto basta a creare dei confini, evidentemente il richiamo del ciclo naturale è forte, e quindi l’oceano si è diviso in piccole pozze ma senza ricrearne l’identità ormai dimenticata.
    Non riuscendo ad aggregarsi perfettamente in un tutt’uno sono indebolite e questo ci permette di interagirci al meglio, dopotutto non sono che una delle forze che compongono il chakra.
    Come?


    A quel punto iniziavano le soluzioni alla loro situazione.

    Sono certo che anche voi l’abbiate percepito, qui non siamo integri, il nostro corpo non è qui, e che la nostra anima sia qui per intero o in parte siamo certi che siamo sullo stesso piano delle anime, quindi solo una cosa di estrema importanza ci distingue da loro: la ferma convinzione di esistere, essere vivi, potenti e in grado di conservarci, qualcosa che ci rende più completi del guardiano stesso di questo posto.
    Useremo questa condizione a nostro vantaggio per scalzare via l’entità a guardia di questo posto.
    I demoni in condizioni normali sono in grado di attingere chakra dall’ambiente, quindi non sarei in grado di assorbire un anima, la componente mentale ed il guscio fisico sono ostacoli forti e l’ identità tiene i muri che vi dicevo prima ben solidi, ma queste non sono anime, sono gelatine di chakra a dir tanto.


    Guardò entrambi i Febh o i Kaji, in una pausa che indicava loro che dopo quella spiegazione era il tempo delle soluzioni, forse c’era il modo per dare mansioni diverse ad entrambi, tenendoli separati e sfruttando ciò che sapevano fare meglio.

    Kaji sai sfruttare meglio la fine inevitabile no?
    I tuoi occhi capiranno di cosa ho parlato fino ad ora, e ti aiuteranno a fare ciò che la tua abilità è nata per fare: rompere.
    Spezzerai ciò che lega questi avanzi alla gemma, se necessario il loro fragile involucro, a quel punto insieme a Kurama lo assorbirò e se dovrò occuparmi esclusivamente di mantenere la mia forma demoniaca potrò forse passarvi il chakra ottenuto purchè manteniate una forte connessione con me, dunque se sai come le mezze persone interagiscono con le anime è il momento di dirlo, potrebbe tornare utile.
    Più assorbiremo più potremmo assorbire in sostanza, e la volpe non credo possa andare in overdose.
    Febh, verremmo sicuramente attaccati, tu sai meglio di Kaji come potenziare la mia trasformazione ma ora ti lascerò anche a gestirla, non sottovalutare ciò con cui avrai a che fare, usa la rotazione, cercare di prendere direttamente i comandi è stupido, usami come marionetta attraverso l’armatura dell’orco, ed occupati della difesa, io ovviamente terrò Hebiko al sicuro.
    Possiamo non fidarci, ma tutti abbiamo un ruolo essenziale, se qualcuno decide di fare lo splendido il castello crolla e nessuno esce di qui, solo uno sforzo ben coordinato ci permetterà di cavarcela.
    Ora capite perché dieci secondi sono pochi per spiegarmi?


    Certo, loro potevano anche riuscire a un' accordo, ma restava la gemma da convincere, se i due gli avessero chiesto lumi sull’utilità di quell’azione avrebbe annuito, questa volta rispondendo con poche parole.

    Certo che togliergli la forza non ci libererebbe, non fino a prosciugarla del tutto, ma saremmo in grado di uscire tutti da qui, cosa altrimenti non certa, eravamo in cinque dopotutto, non in quattro.
    E si, sta facendo la sua parte anche lei, ed andrà difesa.
    So di aver messo la mia vita e quella delle persone a cui tengo in buone mani.


    Che avessero concordato prima o dopo quell’aggiunta, dopo pochi sigilli le mani si giunsero in segno di meditazione lasciando i due Febh, o Kaji ai loro compiti in modo che lui potesse rafforzare il suo contatto con Kurama e avviare quel ciclo di energia che aveva illustrato poco prima. Il suo compito non era semplice ma fortunatamente era già stato connesso mentalmente a Febh e quindi indirettamente a Kaji era di quella connessione che necessitava perché da lì sarebbe passato il chakra [SA] [Kaji e Febh dovrebbero avere le stesse spec, lascio a loro gestire tutti i miei slot passandoseli mediante la spec stratega, utilizzerò solamente quelli tecnica
    Stat Raizen:
    Riflessi + 5
    Forza +5]
    e il suo ruolo era strozzare quel flusso in modo che non travolgesse i due jonin poco avvezzi a quel genere di controllo o comunque troppo impegnati per dedicarsi ad esso.
    La sua mente inoltre doveva costantemente badare alla presenza dei due perché quelle erano le voci da ascoltare, supportare e con cui comunicare, qualsiasi altra cosa l’avesse sfiorato in quel momento era distrazione o sostentamento. Era la meditazione infatti che gli permetteva di essere un ponte e far funzionare quell'azione come se compiuta da un solo essere, lui riusciva infatti a percepire la ragazza e chi la attaccava, quando le emozioni erano così polarizzate apparivano come una sorta di disturbo similarmente alla sensazione di vuoto dopo un grande salto, solo che tirava di volta in volta da una parte o dall’altra in base a come quelle masse di energia si concentravano. Essendo solo lui a percepire vittima e aggressore doveva guidare al meglio gli attacchi, mentre le difese erano facilmente percepibili anche dai due distruttori.

    La gemma sta reagendo, dobbiamo proteggere la ragazza, visto che non dovrai proteggerci Febh, dovrai attaccare, se avrai bisogno di una bijudama per ciò che verrà non dovrai che chiedere.

    Era banale che il suo piano fosse distruggere quella sfera con un attacco combinato, mentre se fosse stato necessario spostarsi non sarebbe stato esattamente un peso morto, ogni stimolo avrebbe comunque causato una risposta da parte sua che avrebbe contribuito ad aumentare la velocità di qualsiasi azione.
     
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    XV




    Youkai mostrò la lingua in un'espressione di disgusto nel venire a sapere quei pochi dettagli sulla precedente avventura di Febh. L'unico serpente che il rosso conosceva era la signorina Dokujita. Ma si sarebbe distratto presto, nell'ascoltare le tremende fesserie che l'otese andava vaneggiando. Juwen è la sua fidanzata!! E Spiderboy non mangia le persone, di che diavolo stai parlando!! Era terribilmente shocckato, quasi offeso, la sua espressione mutò più volte in disgusto, shock, sospetto e indignazione. Non poteva credere alle sue parole, era certo che lo stesse prendendo in giro, e si fece altezzoso, cosa che a giudicare dal colpo dello Yakushi non gli andava molto giù. Mugolò un debole "ow", strofinandosi la testa osservando dubbioso il consigliere otese. Certo che è Spiderboy con la i. E anche io ho tutti i fumetti. E qualche cassetta. Quelle costano un sacco, e poi non ho il congegno per usarle. Borbottò, visibilmente invidioso nonostante l'altro sembrasse possedere solo copie fasulle.

    Youkai si fece più silenzioso quando Febh ebbe da ridire sulle azioni di Raizen. Lui stesso non sembrava molto contento delle sue azioni, ma a mente fredda sapeva che parte di quello scontento era puramente egoistica. L'altra metà invece era sinceramente preoccupata per Kaji, dopotutto per quanto sospettassero di lui non si sentiva comunque pronto di sacrificare qualcuno. Lo Yakushi non sembrava dello stesso parere. Anche il signor Raizen dice di non fidarsi delle persone... Dopotutto erano sensei e maestro, qualcosa in comune dovevano pur averlo. L'otese cercò di spiegargli in breve la sua storia e di Kaji, molto a grandi linee, ma abbastanza semplice per permettere al rosso di capire quel poco che serviva. Gli occhi presero a brillare quando nominò la Vipera, in un contesto decisamente fuori luogo. Lei e la signorina Hebiko siete legati dal destino?? Sembrava una delle storie che vedeva in tivù. Certo, vista la frettolosità di Febh e la fantasia di Youkai, il giovane si era fatto un'idea tutta sua di cosa fosse realmente successo e del significato del tutto.

    Avrebbero presto intrapreso una strada terribile. Lo Yakushi sembrava dubbioso sul suo racconto, non direttamente verso il ragazzino ma sulle sue conclusioni. N-non ruberei mai dei vestiti a qualcuno! ...Mi stavano un po' stretti, però si erano bagnati in mezzo a tutta quella neve! Protestò, con una discreta incertezza nel tono di voce. Perchè un infiltrato kiriano dovrebbe finire morto a Genosha, semmai è l'opposto! Non sono così scarso da morire prima che la missione inizi! Sembrava fosse quasi offeso dalle supposizioni di Febh, ma il seme del dubbio gli era stato impiantato e la cosa non gli piaceva. Erano stati tutti molto accoglienti a Konoha. Certo, nessuno sembrava conoscerlo, ed era forse strano... però lo avevano fatto sentire a casa. Era a tutti gli effetti la sua nuova casa. Certo, sarebbe stato bello capire le sue vere origini, ma si era stabilito lì da anni ormai. Davvero c'era il rischio di dover ricominciare daccapo? E come avrebbe fatto, come shinobi di Konoha, a trasferirsi in un altro villaggio se quello si fosse realmente dimostrato la sua casa? Tradire non era un'opzione, ed essere costretto a dimenticare tutti i segreti del suo villaggio significava dover ricominciare quella vita per la terza volta. Cosa poteva mai aver fatto per meritare un destino tanto crudele?

    L'otese faceva domande insistenti ma con leggerezza, come se fossero supposizioni poi non così importanti, ma che stavano torturando mentalmente il giovane Uzumaki, che non sembrava riuscire a trovare una spiegazione che lo soddisfasse a sufficienza. Ma poi, arrivò finalmente l'occasione che aspettava da una vita. Il primo istinto fu quello di lasciarsi scappare un gridolino, facendo un passo indietro, e dalla posa che aveva assunto più che un ninja pronto a combattere sembrava un coniglietto con le spalle al muro. Nonostante l'aura oscura che lo circondava, in quel momento lo Yakushi brillava della luce della speranza ai suoi occhi. Inspirò, facendosi coraggio, sia per l'aspetto terrificante dell'otese, sia per l'incertezza del cosa avrebbe potuto vedere. Era forse lui la chiave per scoprire il suo vero passato. B-Beh... Sono morto, di sicuro è stato violento... Magari sapremo il vero motivo per cui mi trovavo a Genosha. Balbettò, speranzoso. Gli porse la testa, chiudendo gli occhi. Sospettava che non sarebbe stato piacevole.

    Ma nessuno dei due sarebbe mai stato pronto ad affrontare quel viaggio.

    Una crepa si aprì di fronte a loro, ma non era una strada da seguire, era una violenta scossa che li avrebbe trascinati volenti o nolenti in quell'incubo. L'oscurità data dalle abilità dello Yakushi venne messa da parte per mostrare il candore della neve di Genosha. In mezzo ad essa, due rapidissime figure combattevano all'ultimo sangue. Due figure familiari, una più delle altre. Come confermato in precedenza, la sua figura femminile era chiaramente lui. Le sue movenze erano rapide ed eleganti, il vitino era visibilmente più sottile, ma il volto parlava chiaro: i lineamenti erano sì più delicati, ma era indubbiamente lui. Una versione di sè che sembrava temere il destino che l'avrebbe presto assalita. Sbattè gli occhi, ed in un istante il combattimento che osservava da lontano era lì di fronte a lui, il suo assassino a pochi centimetri dal volto. Sussultò, ed ad un secondo battito di ciglia, le figure erano nuovamente più lontane, che ignoravano le due anime che stavano vagando in quei ricordi. Ansimava, toccandosi il petto, confuso. Fece un respiro profondo, dopotutto ciò che era appena successo aveva un senso: erano i suoi ricordi, era normale quella prospettiva. Così come fu purtroppo normale il secondo scambio, che avvenne proprio momenti prima che l'altro infilò la sua mano nelle carni della ragazzina, e forse grazie a quella particolare abilità del Consigliere, fu costretto a rivivere quel dolore, gridando e percependo fastidiosi cambiamenti nel suo corpo. Quando tornò ad osservare la scena da lontano, si sarebbe potuto riconoscere meglio. Una spiegazione l'aveva avuta.

    Sembrava solo vagamente turbato, ma come biasimarlo. Stava rivivendo il momento della sua morte. Eppure, vedersi così abile, così leggero, vedere le catene del clan che tanto agognava di incontrare guizzare dalle sue mani con incredibile precisione... era una nuova speranza. Ora sapeva di essere in grado, doveva solo ricordare come fare. Purtroppo, i due osservatori avrebbero potuto tifare quanto volevano, che quel destino era segnato: un ultimo scambio lo avrebbe costretto a rivivere la sua morte, l'abilità dello Yakushi sembrava non volesse dare sconti, tantomeno per il dolore percepito. Agonizzante, per quanto fosse solo un ricordo, dovette sforzarsi per non svenire. Presto gli raggelò il sangue, udendo le parole del suo assassino.

    Tu non puoi essere lui, ma la tua morte lo libererà.

    Trattenne il fiato, shocckato. Non sapeva bene cosa dire nè cosa pensare. Aveva un unico, tremendo dubbio, ma non aveva il tempo per ragionarci sopra: la crepa principale riapparse, il loro tempo in quel ricordo era finito. Ma il loro viaggio no.

    La candida neve venne presto avvolta da un fitto fumo nero, così invadente che Youkai per qualche istante ebbe come l'impressione di soffocare. Quando quel fumo si diradò a sufficienza per permettere al duo di vedere, niente di meno che Amesoko apparve di fronte a loro. Il rosso sussultò, spaventato e confuso. Ci siamo appena stati entrambi da Amesoko, non c'è bisogno di tornare a vedere! E poi non è successo nulla di violento! Ancora non sapeva che Febh avesse perso il controllo di quella visione, e presto si sarebbe accorto che non si trattava del ricordo che credeva, ma qualcosa di molto più antico e terribile. Una figura, la stessa che sembrava produrre quel fumo, ed essere forse composta da esso stesso, stava tenendo testa a quel Dio drago quasi senza fatica. Ad ogni suo cenno era accompagnato un effetto ogni volta differente, impossibile da prevedere. Numerosi kanji si formavano in quel fumo, producendone un preciso effetto, in un misto di attacci così caotici che sembravano mettere in seria difficoltà quel drago leggendario. Un battito di ciglia, e Youkai stesso si ritrovò ad attaccare quel drago, con una terribile foga, senza lasciargli respiro. Smise di respirare per qualche secondo, terrorizzato. Quando la visione tornò nel suo corpo, con espressione di puro terrore avrebbe osservato lo Yakushi, cercando un conforto che difficilmente sarebbe arrivato. Anche... Anche tu a volte ve-vedi le cose dalla loro prospettiva... Vero? La visuale cambiava senza regole, a volte durava istanti, a volte lunghi, interminabili secondi. Dover partecipare, o rivivere, quei ricordi era un incubo ad occhi aperti. Karikitori aveva provato ad avvertirlo.

    Poterono udire di nuovo la voce del suo assassino, un rintocco che segnava la fine di quel ricordo, ed il viaggio verso un altro di essi. Febh sembrava segnato dall'uso di quel potere, il konohaniano ancora non aveva idea di cosa volesse dire vedere uno Yakushi provare dolore. Si sarebbe mostrato disponibile non appena lo avesse notato in difficoltà. F-Febh sensei?? Ti senti bene? Posso darti parte del mio chakra... Il viaggio non sembrava ancora concluso, a meno che il Consigliere non avesse voluto. La curiosità di Youkai però si era affievolita dopo l'ultimo evento. Avrebbe esitato nel voler continuare, ma se avevano visto Amesoko, potevano sperare di vedere anche un metodo per uscire da lì? Potremmo continuare in quel caso... M-Ma solo uno. Aveva già gli occhi lucidi. Non sapeva del collegamento del suo assassino con l'otese.

    E sarebbero arrivati ad Iwa, dove la creatura padrona di quel fumo caotico se la prendeva con fragili persone, in procinto di creare qualcosa di forse ancora più oscuro della creatura stessa. Con l'aiuto di Febh avrebbe presto scoperto che si trattava niente di meno di un "prototipo" di Arma, e a giudicare dall'avventura all'Abete, non era riuscito ad impedire loro di portare a termine quel progetto. Scambiando la visione con quella della creatura, si sarebbe corto quanto fossero inutili gli attacchi di quelle persone, niente più che cercare di scacciare una folta cortina di fumo agitando le mani. Il rosso aveva bisogno di una speranza, per quanto piccola potesse essere. ...Fermare le Armi è una cosa giusta. Trattenne il fiato, attendendo una reazione dello Yakushi. Quella visione sarebbe stata accompagnata dall'ennesimo shinobi misterioso, il suo assassino, intento ad osservare dei bassorilievi sulla storia che avevano appena vissuto. Forse potevano dare ulteriori risposte, ma il giovane konohaniano non era sicuro di volerle sapere. A-Abbiamo visto tutto Febh-sensei, possiamo andare ora... Aveva una certa fretta, ma a conti fatti non stava nascondendo nulla. Non volontariamente perlomeno.


    Lo stacco con l'aria familiare di Konoha fu decisamente un ottimo modo per liberare la mente del giovane chunin. Forse era stato proprio il suo forte desiderio del tornare alla routine di sempre che lo aveva portato lì, facendo così rivivere anche allo Yakushi l'aria del suo villaggio. Anche se forse l'otese ci stava mettendo del suo, perlomeno in alcuni dettagli. Aveva decisamente bisogno di quella pausa, di sentirsi nuovamente a casa. A conti fatti, poteva essere una trappola perfetta. Sentire i profumi tipici delle bancarelle da festa lo spinse ad avvicinarsi ad essi, trascinando con sè Febh, che volente o meno, aveva la sua manica ben stretta nella mano del giovane Uzumaki.

    La strada però non era esattamente composta da case o villette tutte disposte in fila, ma una lunga scia di porte. Alcune di esse avrebbero attirato particolarmente l'attenzione di entrambi, sembrava contenessero tutte informazioni di diverso tipo, e soprattutto tutte informazioni che facevano incredibilmente gola al chunin. Accenni sul clan Uzumaki, sul loro potere, il significato del loro simbolo, ed altre informazioni di cui era estremamente curioso ma cauto, temendo la risposta che avrebbero potuto dargli: alla radice aveva sì scoperto qualcosa di nuovo ma che poteva essere terribile, e sospettava che a Kumo ci fosse gran parte del clan scomparso grazie a quelle informazioni. Si sarebbe avvicinato con cautela ad una delle porte per lui più accoglienti, restando con espressione intrigata ma cauta sul bordo di essa, scrutando ed origliando ciò che c'era all'interno. C'erano diverse persone dalla chioma rossa, riunite in una stanza, sembrava un ambiente di festa. Aveva l'impressione di conoscere la maggior parte di quei volti, scrutandoli cauto, quasi pronto a lasciarsi andare all'interno. Ma si sarebbe bloccato quando riconobbe uno di quei volti come Kirie. Non poteva essere lì, sapeva che era al sicuro nel regno della Santa. Concentrando la sua attenzione su altre facce, avrebbe riconosciuto il volto, un po' sfocato, di una figura che conosceva solo tramite i libri di storia, moglie del primo kage di Konoha. Ascoltando meglio, si rese conto che anche il resto delle informazioni che stava ascoltando non erano nulla di nuovo per lui. Si sarebbe arreso quando, in mezzo ai volti, fu in grado di riconoscere uno dei volti scolpito sulla montagna di Konoha, capendo finalmente che quell'illusione stava effettivamente scavando solamente nella loro memoria.

    Fece qualche passo indietro, tornando nella via, chiaramente deluso. Condividendo le informazioni con Febh, avrebbe potuto confermare che ognuna di essere era parte delle loro memorie e pensieri. Niente di nuovo, huh? Sospirò, arreso, mentre una bimba lo distraeva, cercando di vendergli un dolcetto con il simbolo del suo clan. Youkai lo prese in mano, facendolo roteare un paio di volte, distratto. Febh sembrava stanco di girare a vuoto, e stava iniziando a pensare ad un piano per smuovere la situazione. Oh. Creare qualcosa di insolito? Pensò tra sè e sè, dopotutto erano a Konoha, era lui che doveva istruirlo su cosa potesse essere insolito lì. Sottovalutava la creatività dell'otese. U-Uccidere l'Hokage!? Raizen!? Certo, quello era solo un sogno, niente era reale. Non sembrava però così convinto dell'idea. N-No, Febh-sensei, non credo funzioni così qui a Konoha! Mi farebbero marcire in prigione per aver assassinato il capovillaggio!! Sudava freddo, consapevole che la forza di volontà dello Yakushi era di gran lunga superiore alla sua. P-Però potremmo fare una campagna elettorale!! Agitò le mani, non del tutto convinto della sua idea, ma qualsiasi cosa potesse distrarre Febh dall'assassinare un Raizen onirico andava più che bene. Uhm, beh non funziona esattamente così nella vera Konoha... Però queste sono le mie memorie, è un mio sogno lucido. Forse possiamo controllarlo per far succedere quello che vogliamo. Potrei diventare kage e magari lo scompiglio ci porterà fuori da questa illusione! Sorrise a trentadue denti, sperando che la cosa potesse convincerlo.

    Sembravano sufficientemente d'accordo. Youkai era abbastanza eccitato all'idea di ricreare una campagna elettorale, che era fermamente convinto sarebbe riuscito a trovare una conveniente scatola colma di fogli e pastelli non troppo distante da dove fossero. Avrebbe anche cercato casa sua, cercando di orientarsi al meglio in quella via, percorrendola come fosse la vera Konoha, in modo da trovarsi nell'ambiente che conosceva meglio di tutti. Forse dovrei andare nell'ufficio di Raizen a prendere uno dei suoi cappelli. Spero che non si arrabbi, ma come faccio a spiegargli che è solo un mio sogno... Borbottava, mentre era intento a ricreare i volantini, disegnandosi come meglio riusciva (tra i due sarebbe stata una sfida al disegno più brutto), e scrivendo ciò che pensava potesse convincere la gente ad eleggerlo: un mercato più grande, la promessa di mura più sicure, una giornata dedicata a Spiderboy... Oh! E dovremmo comprare tutti i dolcetti che riusciamo ed offrirli ai passanti! A tutti piacciono i dolci gratis! Soprattutto a lui. Dopotutto era il suo sogno: il suo carattere avrebbe condizionato l'atteggiamento di quei cittadini fittizi?

    La seconda fase era quella di raccogliere più gente possibile in piazza. Avrebbe disperatamente cercato un microfono che, se trovato, avrebbe magicamente funzionato senza bisogno di altoparlanti nè corrente elettrica. Dopotutto, lui si era solamente concentrato sull'oggetto in sè e sul funzionamento che sapeva di avere, aveva completamente dimenticato di tutte le piccolezze necessarie per attivarlo realmente. Per quanto fosse estroverso, ancora non era del tutto a suo agio nel parlare ad una folla così grande, con tutta l'attenzione concentrata su di lui. Febh avrebbe sicuramente cercato di dargli man forte, dopotutto la riuscita del piano dipendeva dallo sforzo di entrambi, era anche il sogno dello Yakushi. Uhm. Salve Konoha! Stava sulle punte, cercando di raggiungere il microfono, e parlando a voce alta, sforzandosi di farsi sentire da tutti. Uh, Fo-forse potrebbe sembrare tutto molto improvviso. Ma vi abbiamo riuniti qui perchè è molto importante che io venga eletto a Kage! La voce tremolante anticipava che non era del tutto entusiasta dell'idea, ma doveva crederci. Era il suo sogno, poteva fare quello che voleva! Forse concentrarsi su ciò che gli piaceva lo avrebbe aiutato. Perchè, uh... Perchè voglio potervi proteggere tutti! E per farlo, mi serve... Serve che tutti crediate in me come la vostra guida. E, uh... Eleggere me significa che... Qual'era la cosa assolutamente più importante per lui in quel momento? Un desiderio così forte che avrebbe convinto il suo sogno a realizzarlo all'istante, che era la cosa più ovvia che potesse succedere, di cui aveva una convinzione così grande da poter mutare l'ambiente per renderla vera? La sua espressione si fece più decisa quando riuscì a capirlo. ...che torneremo a casa. Era quello il suo desiderio più grande. Voleva andare a casa.


    Dalla sua famiglia.




    Al Tempio dei Sussurri.
     
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    La danza dei Serpenti


    XV




    Hebiko sospirò, non poteva negare che Kaji non avesse avuto la migliore delle presentazioni con nessuno dei due. Beh, io l'ho ucciso per primo, una chance gliela devo. Gli avrebbe carezzato una guancia, accompagnando il suo viso in modo che si concentrasse su di lei. Probabilmente vogliamo tutti la stessa cosa. Ce la faremo.

    Purtroppo quel gesto non sarebbe bastato per impedire ai due di abbaiarsi addosso, facendo così sospirare la Vipera. Ragazzi... Niente, era scomparsa. Ormai i due erano fin troppo concentrati sul loro battibecco. Un po' meno Febh, che per qualche motivo si vedeva dato in sposa alla sua altra metà. Hebiko strizzò gli occhi, rimpiangendo di averci pensato, cercando di capire quale tipo di ragionamento lo avesse portato a pensare una cosa simile. Non sono certa che sia quello che vuole... Si sarebbe poi messa fisicamente in mezzo tra i due, non che temesse che uno scontro tra i due potesse finire male, ma non aveva la minima intenzione di perderci tempo. Abbiamo sbagliato tutti, ora finitela! Non importa quanti sbagli sono stati fatti se riusciamo ad uscire da qui! Ma dobbiamo darci una mossa! Borbottò, impaziente. Febh sembrò rincarare nuovamente la dose sul suo patto con Amesoko. Persino tu pensavi fosse un ottimo affare!! Cammina, prima che mi venga voglia di lanciarti verso la nostra meta!


    La rossa aveva a malapena scoperto che il suo nome era ben in alto in quella lista, e stava cercando di capire chi o cosa potesse avercela con lei fino a quel punto. Dagli accenni del Vendicatore doveva essere qualcuno già morto, ma questo rendeva le cose ancora più difficili. Lei sapeva benissimo chi odiava, non poteva dire lo stesso del contrario. Ma preso la risposta sarebbe arrivata, e non nascose una vaga delusione.

    Vedere lo Yakushi sottomesso in modo così forte al volere del Vendicatore le fece ribollire il sangue. Lo scheletro doveva stare attento alle sue azioni, o presto il suo stesso nome sarebbe apparso in quella lista. Il fratello la richiamò presto all'attenzione, spavaldo come solo un perdente a cui era stata data una seconda chance poteva essere. Ma fammi il piacere. Devo ricordarti chi tra i due è ancora in vita? Si mise in posa con la lama, preparandosi all'offensiva. Non mi interessano i piani della vecchia serpe. Ti avrei lasciato in pace. Tu ti sei sottomesso al suo volere. E' in quel momento che hai perso. Sarebbe partita all'attacco, ma ogni colpo passava attraverso senza nessun effetto, se non quello di colpire un'immagine illusoria. E per ogni colpo mancato la sua rabbia cresceva, e la spada vibrava in risposta. UGH! Ma certo, dovevo immaginarlo. Non puoi vincere ad armi pari, devi ridurti a usare miseri trucchetti per perder in modo ancora più patetico. L'altro blaterò al vento il suo patetico piano per tornare nel regno dei vivi, mentre la Vipera si rimetteva in posa, approfittando del suo monologo per prepararsi al contrattacco, facendo saettare lo sguardo da lui all'ambiente intorno alla ricerca di un modo per poter rispondere ai suoi attacchi. Rise, profondamente irritata. Mi piacerebbe vederti provare.

    Grazie alla sua parlantina, era abbastanza concentrata da potersi permettere di schivare l'assalto della spada con una leggera inclinazione sulla destra, intercettando invece la presa attivando la sua tecnica sfruttando la distanza che li divideva, costringendolo a prenderle il braccio. [SD I & II]Scaglie potenziate
    Talento: L'utilizzatore aumenta il potenziale difensivo e offensivo della tecnica Pelle di Serpente di +10. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione. Utilizzabile una volta ogni 3 round.
    [Da chunin in su]


    Slot I Rifl+3
    Slot II Res+4 +25 pot

    Danno 3 leggere

    (mini-edit al talento basato sulla correzione)
    Subì quel colpo molto più pesantemente di quanto non credeva. In qualche modo Mitsuki era diventato più forte. Di certo un altra delle scorciatoie fornitegli dal Vendicatore. Doveva stare più attenta a parare i suoi colpi. Fece un leggero cenno con la testa a Febh, sufficiente a fargli capire che i suoi segnali potevano essere fondamentali.

    Per Mitsuki però quell'attacco sembrò sufficiente. Si dissolse in una nuvola di fumo, facendosi fin troppo vicino per i suoi gusti. Agitare la spada o tentare di colpirlo era inutile... Ma qualcosa la stava proteggendo. Una potente scarica di chakra respinse l'invasore con una certa violenza, allontanando i due combattenti forzatamente. Hebiko prese a respirare più rapidamente, confusa e ancora più irritata. L'altro però sembrava irritato a sua volta... e spaventato? La rossa tornò alla sua posizione offensiva, seppur incerta riguardo a ciò che fosse ancora successo, ma il fratello stava ragionando a voce alta, aiutandola così a capire quale fosse il problema che aveva demolito il suo piano. Non... Che vuol dire non è come dovrebbe!? Respirava affannosa, in un misto di rabbia ed incertezza, gli dei solo sapevano quanto detestasse non avere il controllo e non sapere, figuriamoci riguardo il proprio corpo. Incompleto? Osservava il suo avversario e la propria spada, cercando di ragionare sulle sue parole. Poi, un sussulto. Un terribile dubbio che le fece venire i brividi lungo tutta la schiena.

    Chi è Naga.

    Mormorò, quasi domandandolo a se stessa che a Mitsuki. Ma un suo silenzio o un balbettio incerto l'avrebbero spinta ad essere più aggressiva, avrebbe alzato la voce ed osservato il fratello con rabbia, scandendo le parole. Chi. E'. NAGA. Mitsuki sembrava già avere un sospetto su cosa quel mostro di padre che li accomunava poteva averle fatto. Non può aver fatto COSA!? Finiscila di balbettare e rispondi prima che ti strappi la lingua a morsi! La sua furia aveva raggiunto livelli mai visti prima. La spada stessa vibrava, assetata di sangue tanto quanto la sua padrona. Il colpo a sorpresa verso l'arma la fece voltare cercandone la fonte con occhi iniettati di sangue, calmandosi quando si accorse della fonte. La kusanagi reagì al sangue dello Yakushi, mentre quest'ultimo spiegava la sua idea. Hmph. Me ne basterà una goccia. In una diversa occasione avrebbe dato più credito all'idea di Febh, dopotutto apprezzava vederlo usare il cervello una volta tanto. Ma in quel momento sentiva il bisogno di scaricare la furia accumulata sul suo bersaglio e finirlo il prima possibile. Non ho bisogno del vecchio! Io e la kusanagi vogliamo la stessa cosa. Posso riuscirci anche da sola. Sibilò, ormai la sua attenzione era tutta per Mitsuki.

    Da ciò che le aveva detto il fratello stesso, era sicura che anche le sue tecniche sarebbero state inutili contro di lui. Ma poteva aggirare il problema potenziando la spada stessa, imbrattata di sangue, o debilitare le percezioni del nemico. Era immune ai suoi colpi, ma condividevano lo stesso spazio, non sarebbe stato immune ad una forte luce. La mano scivolò rapida in una delle piccole tasche del vestito, prendendo qualcosa. Controllare la spada con il solo gesto delle dita non le veniva istintivo, ed usò tutto il braccio quasi stesse lanciando quella stessa spada. Dovette inoltre pensare ad una traiettoria semplice, non poteva rischiare movimenti troppo complessi. Perciò, la spada partì, sembrava pronta a puntare l'obiettivo, ma puntava visibilmente al suo lato destro, quasi volesse prevedere una schivata. E dopotutto non sbagliava. Alla spada era stato ordinato di compiere un movimento ad ovale. [TA+SAI]Spada Kusanagi: Lama dei Cieli - Kusanagi no Tsurugi: Kū no TachiL'utilizzatore può controllare la Kusanagi entro 18 metri da sè usando le dita della mano, a ogni movimento corrisponderà un'azione della spada. La velocità di manipolazione è pari all'agilità dell'utilizzatore, è possibile impastare nelle azioni come se si fosse di due gradi inferiori. I movimenti delle dita si considerano furtivi ai fini di un tentativo di analizzarli per prevedere le azioni dell'arma. Un istante dopo che la spada partì però, e non a caso assicurandosi di dare a Mitsuki un paio di istanti per poterla vedere, la sua mano si aprì, lasciando cadere il fumogeno, oscurando la zona. [SAII] Non appena fu occultata, trovandosi già sufficientemente vicina a Febh, le sarebbe bastato allungare il braccio a sufficienza e, esitando per un istante, infilzandogli la spalla con il suo amato Kaiken, prima di sparire anche dalla sua vista, lasciando al suo posto un post it con scritto "Scusami, ti do un po' di ferie". [SAIII+TB] Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da genin in su]
    Sembrava quasi fosse stato fatto per l'occasione, c'era da chiedersi quanti in realtà ne avesse nascosti.

    Grazie alla Sostituzione sarebbe atterrata alle spalle del suo avversario, a poco più di sei metri. Se le cose erano andate come sperava, sarebbe apparsa in quel punto qualche istante dopo che la spada fosse passata ed avesse cercato di infilzarlo. Se la sua previsione era corretta, lo avrebbe trovato sulla sinistra rispetto alla sua posizione precedente, e lì si sarebbe infilata, a meno che non avesse percepito grida di dolore, restando in quel caso più vicina alla sua posizione iniziale. Si sarebbe avvicinata bruscamente tentando un affondo dritto al petto, il punto più largo del suo corpo, avvicinandosi quanto più poteva e sfruttando i tre metri di allungamento per deviare quanto bastava per seguire una sua eventuale schivata. Dopotutto c'era la possibilità che non sapesse che il kaiken stesso era intriso del sangue dello Yakushi. [SAIV] A quel punto la Kusanagi avrebbe terminato la traiettoria ordinatale, persino passando an infilzare leggermente la schiena di Febh se fosse stato necessario [SAV], e terminando in mano alla proprietaria, che dopo aver visto in che modo il fratello avesse schivato il suo affondo con il kaiken, avrebbe usato la kusanagi per un colpo ad arco, orizzontale, che puntava dritto al collo. [SAVI] Non voleva dargli tempo di respirare, voleva finire quel combattimento, uscire da quel ring di vendetta ed avere le risposte che cercava.

    Chakra: 36,5/60
    Vitalità: 13/16
    En. Vitale: 27/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 575
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: schivata
    2: parata
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: lancio kusanagi
    2: fumogeno
    3: colpo Febh kusn
    4: affondo kaiken
    5: colpo Febh kaik
    6: kusanagi arco
    Slot Tecnica
    1: Pelle di serpente
    2: Tecn. Kusanagi
    3: Sostituzione
    Equipaggiamento
    • Tirapugni con Lama × 1
    • Respiratore × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bomba Sonora × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Bolas × 1
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Tatuaggio da Richiamo × 1
    • Kaiken × 1
    • Fumogeno × 1
    • Cartabomba II Distruttiva × 1
    • Veleno Stordente Inferiore x3 × 1
    • Iaito × 1
    • Sigillo Maledetto della Luna × 1

    Note
    Slot extra Agilità non utilizzato
    Ts turno 2
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Dream of Hell


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    Prima di entrare nella Città
    Messi a tacere i litigi da parte di Hebiko, sia Febh che Raizen finirono per brontolare qualcosa tra loro, senza proseguire il discorso, evidentemente ognuno certo di avere la ragione dalla propria parte.

    Raizen
    Il Vendicatore sembrava godere di quella conversazione, quasi fosse un imbonitore che sta per prendere all'amo uno sventurato. Percepiva le pulsioni di Raizen e sapeva che, tirando i giusti fili, avrebbe potuto averlo dalla sua parte. Non come alleato, quello certo no, ma come persona che viveva per la vendetta. Potresti rivalutare la cosa quando avrai davanti la tua vittima e capirai che ucciderla una o cento volte non è abbastanza. In ogni caso...certo che so chi è l'Asceso. Noi sette principali membri della Lega ci conosciamo tutti, chi più e chi meno. L'Asceso al momento è in una situazione abbastanza spiacevole di servitù di un povero idiota megalomane, ma molto presto si libererà, e in ogni caso il suo ruolo non gli impedisce di collaborare con noi. Avrebbe sollevato la mano guantata, posandola sulla spada di Raizen per spostarla lateralmente, come a dire che non era affatto necessaria. Il suo ruolo, e hai ben inteso. Più di sessanta anime reclamano vendetta su di lei, perchè esse hanno sofferto e sono state schiacciate, mentre lei è persino ignara di far parte di una gara spietata. Nonostante tutto Raizen serrò la spada con maggior forza, incalzando il sovrano di quella città infernale, ma prima che potesse rispondere vennero interrotti entrambi da una delle anime torturate.

    Le sue parole fredde e sprezzanti furono come uno scudiscio sulla pelle ustionata della mezza persona, mentre il Vendicatore si lasciava andare a un'abbondante risata. AHAAHAHAHAH!! Così! COSI'! Hai talento, Raizen. Indicò il prigioniero. La sua sofferenza è musica per me, così come la sua speranza infranta e il rumore della sua carne che sfrigola. Il dolore di Akira Gen è meraviglioso! Quindi, dopo aver smesso di ridere, allargò le braccia. Non puoi fare nulla per Hebiko...potresti combattere me e provare ad annientarmi, così da spezzare le regole che ho imposto a questa città...ma non sarebbe affatto facile avere la meglio. Inoltre sospetto che nonostante il tuo disgusto tu in realtà approvi che chi ha commesso un torto sia poi punito. La tua etica e la tua morale lo richiedono. Dici che la vendetta è vuota eppure guarda gli abitanti di questo luogo: essi hanno trovato la pace attraverso me e le mie regole. E anche tu vorresti che alcuni dei tuoi nemici finissero qui! Ma non sapeva che nel mentre Raizen stava contemplando delle soluzioni alternative assieme alla Volpe, o almeno alla parte Yin della volpe, quella con cui non aveva avuto a che fare direttamente e che pure lo considerava un alleato. I draghi erano un'opzione, solo bisognava alterare un pò le regole. E alterando le regole forse poteva anche incrinare quelle del Vendicatore. La Fine Inevitabile in fondo gli aveva insegnato qualcosa. L'idea di evocare un drago che aveva lasciato il corpo fisico era plausibile ma per arrivare all'inferno era necessario fornire loro un supporto di qualche tipo. Un ricettacolo. Qualcosa che fosse abituato a incanalare grandi quantità di chakra e volontà che spesso erano superiori o comunque maggiori rispetto a quelle umane. Come un Jinchuuriki. E Raizen era molto bravo nel multitasking, come lo era stato uno degli Hokage che lo avevano preceduto.

    Quando iniziò il suo Jutsu generando alcuni cloni il Vendicatore si irrigidì appena, come se fosse pronto alla lotta, ma Raizen voleva invece usare il Richiamo come una sorta di variante della sua tecnica dell'Hagoromo, lasciando un clone sufficientemente "vuoto" da poter accogliere l'essenza di un drago. I simboli del richiamo iniziarono a scorrere lungo il corpo della Kage Bunshin mentre una grande quantità di chakra veniva rilasciata nell'ambiente creando una forte corrente d'aria, fino a mostrare un clone di Raizen dai lineamenti impercettibilmente diversi e con un portamento assai più elegante, quasi aristocratico. Uhm... Si sarebbe guardato le mani e piedi, per poi osservare intorno a sè e quindi fissare prima Raizen, poi il Vendicatore, e infine nuovamente Raizen, verso il quale percepiva il legame maggiore. Non vedo come un clone, per quanto speciale, possa impensierirmi o farmi cambiare idea, Raizen. Commentò il Vendicatore incrociando le braccia. Un Clone come ricettacolo per un drago, evocandone l'essenza invece della forma, così da combinare al meglio le vostre capacità. Ingenioso. Disse il clone, sinceramente colpito, ignorando del tutto il Vendicatore e avvicinandosi all'Hokage. L'unico problema è che non ci sono draghi nell'aldilà, a parte Amesoko. I loro spiriti alla morte si riuniscono a Ryujin, loro creatore, quindi non giungono mai all'inferno nè aspirano a ulteriori piani di esistenza, se non attraverso il Drago dell'Equilibrio. Ma in ogni caso IO ora sono qui. Sorrise affabile facendo un inchino al suo evocatore e controllore. Quindi collaborerò al massimo delle mie forze, figlio di Tian.

    A quelle parole il Vendicatore, mentre Raizen chiamava in causa la giustizia, arretrò quel tanto che bastava per mettere mano alla sua Katana, pronto per estrarre. Invochi giustizia e correttezza, Raizen, ma qui non sono di casa. La mia città nasce per chi intende vendicarsi...e se uno intende vendicarsi allora ha ragione a prescindere. Se pensi che un clone, quale che sia lo spirito che lo anima, sia in grado di fermarmi o spezzare il mio controllo ti sbagli di grosso. Hebiko è in mano a Mitsuki. La sua vendetta non dipende dal fatto che lei lo ha ucciso. Ma dal fatto che lei è ancora viva mentre quasi tutti gli altri non lo sono. E dal fatto che vive felice e libera senza nemmeno sapere del suo fardello, senza nemmeno sapere di essere una pretendente al Trono Verde, un crudele gioco di Orochimaru. Non hai diritto di giudicare chi chiede vendetta a gran voce. Lei deve soffrire così come la sua stessa esistenza ha fatto soffrire gli altri. Man mano che parlava le fiamme del suo corpo si facevano più quiete, come concentrandosi pronte a esplodere. Combatterò per sempre per il mio ideale. La Vendetta è TUTTO! E nel pronunciare quella frase sarebbe scattato in avanti con velocità impressionante, pari solo all'Hokage quando ricorreva senza limiti al potere del Demone, mentre la sua spada all'estrazione si accendeva di fiamme sinistre in una campata che sarebbe potuta essere molto pericolosa. Ma ancor più veloce del Vendicatore fu il clone, con un singolo movimento accompagnato da un fugace bagliore dorato simile a oro fuso che danzava intorno alla sua spada. Una spada completamente nera.

    unknown
    Lama Imperiale. Primo Stile. Secondo Movimento.
    Inginocchiarsi davanti all'Imperatore. Kōtei no mae de Hizamazuku.



    Il movimento parve talmente semplice e leggiadro che vedere il Vendicatore piegare il ginocchio all'impatto tra le lame e venire poi spinto indietro di sei metri buoni sarebbe stato quasi incredibile. Dopo il contrasto il clone sembrava completamente a suo agio mentre la Mezza Persona impiegò un secondo per trovare nuovamente stabilità. Impossibile! Cosa sei? Con un sorriso caldo il clone si sarebbe voltato verso Raizen. In effetti ci somigliamo come due gocce d'acqua. Io sono Tian...o perlomeno qualcosa che lui ha lasciato da queste parti quando ancora era un Guardiano dell'Equilibrio. Ryujin aveva bisogno di qualcosa da qua sotto, ma la Catena del Drago che separa i mondi gli impediva di arrivarci, e lo stesso vale per la persona a lui legata. Quindi ha creato me, un suo clone animato dalle Parole della Creazione. Non poteva darmi tutti i suoi poteri ma almeno le tecniche di spada si. Finita la mia missione mi sono addormentato, in attesa di ricongiungermi a Tian alla sua morte...ma non è ancora morto. E poi tu mi hai chiamato con così tanta insistenza...forse perchè la mia anima è simile a quella di un drago. In ogni caso...tra me e te non credo che quel mucchio d'ossa possa durare molto. Parlava in maniera più scanzonata del Tian che Raizen aveva conosciuto, probabilmente perchè molto più giovane e soprattutto del tutto inconsapevole delle terribili esperienze legate alla Guerra con Iwa e alle sue conseguenze. Non importa quanto forte...non puoi ostacolare la Vendetta in questa città. E' solo questione di tempo perchè Hebiko sia sconfitta. Le ossa di cui era composto iniziarono a muoversi come animate di vita propria mentre si riprendeva dalla terribile spinta e le fiamme si accendevano nuovamente. Potrei allontanarmi e sfuggirti per tutto il tempo necessario, ma voglio che tu capisca cosa significa realmente questo posto per me. Tra le mani comparve una fiala di liquido che spaccò sulla sua spada, che prese a fumare leggermente. Uno dei veleni di Du Gu, capace di vincolare le anime all'inferno...se verrai ferito resterai prigioniero per sempre. Rischieresti davvero fino a questo punto? Attaccami pure, Hokage, anche con il tuo clone spadaccino. Non puoi piegare la mia volontà e la mia ragione di vita. Cosa rappresenta quella sciocca Kunoichi per te, in fondo?

    Febh ed Hebiko
    Davanti a quel confronto apparentemente senza speranza lo Yakushi stava sperimentando la frustrazione in un modo che non pensava di poter provare. Normalmente si sentiva frustato quando qualcosa avveniva al di là della sua sfera di interferenza, troppo lontano perchè lui potesse agire per rivoltare la situazione a suo vantaggio, come quando avevano rapito Shinodari. Ma adesso era Hebiko, proprio davanti a lui, a rischiare la sua stessa esistenza e lui veniva costretto ad assistere. Fidati, Mitsuki...la furia di Hebiko non è niente rispetto a quella che sto covando io... Sottili scariche di chakra nero fluivano sul suo corpo. Non penso che il Vendicatore avrà ancora una città in cui vendicarsi non appena la mia collega avrà finito di prenderti a calci e si sarà fatta due stivali e una borsetta con la tua pelle. Quindi il mio consiglio è di arrendersi e implorare pietà. Io ti spedisco diretto a reincarnarti e forse se se fortunato sarai un maiale o magari una pecora. Quindi pensa bene a quello che fai. Minacciò, ma ottenne solo uno sguardo sprezzante da parte di Mitsuki che nel mentre aveva messo in atto il suo tentativo di possessione, finito però in un completo fallimento, con suo sommo sconcerto!

    Hebiko non prese affatto bene le sue affermazioni, cercando di minacciarlo a sua volta ma ottenendo solo un sorriso al limite tra la disperazione e la follia. Non sai davvero niente di niente. AHAHAHAHAH!!! La preferita...col cavolo che sei la preferita, nemmeno sai in cosa sei stata infilata. AHAHAHAHAH! Naga è il nome di uno di noi, ovviamente. Eravamo più di cento all'inizio, ora onestamente non ho idea. Se ci incontriamo DOBBIAMO ucciderci, anche se uno di noi magari non vuole, prima o poi il suo istinto lo guiderà a farlo. Le alleanze sono transitorie e sempre con un doppio fine. Il Trono Verde non fa sconti a nessuno, Hebiko. E stai pur certa che giocherò tutte le mie carte per essere io a sedermici. E poi schiaccerò anche la testa di nostro padre! Evidentemente quel discorso non aveva granchè senso per Hebiko, ma alla menzione del Trono Verde Febh si fece perplesso, come se qualcosa non quadrasse...con un sospetto che cominciava a emergere nella sua coscienza. Il Trono Verde? Che diavolo centra con questa storia? Aveva letto qualcosa al riguardo nelle carte di Orochimaru dopo il colpo di stato suo e del Mikawa. Evidentemente Hebiko si sarebbe mostrata interessata, ma la situazione restava poco chiara. Il Trono Verde è un rituale di Orochimaru che usava per selezionare dei veleni per alcuni jutsu particolari. Alla fin fine è una variante del Kodoku, hai presente?

    Quasi certamente Hebiko conosceva quel metodo secondo il quale si chiudevano diversi insetti e animali velenosi in una scatola sigillata e li si faceva lottare per la sopravvivenza, così che il vincitore avesse poi il veleno più forte, dopo aver assorbito gli altri, ma in caso contrario avrebbe spiegato quanto sapeva. Sebbene le basi scientifiche fossero carenti, tramite il chakra si poteva amplificare quella credenza popolare creando dei veri e propri rituali usati per maledizioni e jutsu di vario genere. So che Orochimaru selezionava i suoi corpi facendo lottare i suoi prigionieri tra loro, ma non si è mai riferito a quel metodo come Trono Verde, era solo negli appunti sui veleni. AHAHAAHAHAH!!! E secondo te avrebbe dovuto scrivere il suo piano su un diario come una scolaretta? Il Trono Verde siamo noi...il suo capolavoro! Reagì Mitsuki, guardando Hebiko con aria di sfida. Se prima sceglieva i più forti e dotati tra i suoi allievi e prigionieri, poi ha capito che il corpo migliore sarebbe sempre stato quello che si costruiva da solo. Quindi ha creato noi, sperimentando varianti e alternative, mescolando poteri e capacità...e impiantando in ognuno di noi un suo frammento oltre alla necessità di uccidere gli altri. Alla fine intendeva prendere il sopravvissuto, anche se ci sarebbero voluti anni, e usarlo come corpo definitivo. Puntò una mano vero Hebiko, con la Kusanagi che si muoveva quasi a imitarlo. Non so quali fossero gli esperimenti su di te, ma ha creato un corpo quasi interamente Yin, con solo serpenti femmina, e deve aver inserito elementi di qualcosa con intensi attributi Yang per bilanciare la cosa. Non so cosa sia di preciso, ma mi serve solo un pò di tempo per superare la cosa e prendere il controllo, annientando la tua anima.

    Senza perdere tempo in ulteriori chiacchiere, anche forte dello stratagemma di Febh, Hebiko passò immediatamente al contrattacco, scagliando la sua spada e riuscendo persino a infonderle gli stessi movimenti telecinetici di Mitsuki, anche se con decisamente meno maestria, complice l'inesperienza. Il perfetto tempismo nell'uso del fumogeno però attirò correttamente l'attenzione dell'altro sulla spada, che tuttavia aveva intenzione di ignorare ritenendosi invicibile, cosa che permise a Hebiko di pugnalare Febh e portarsi dietro al fratello defunto mentre la sua preda era distratta. Febh incassò senza battere ciglio, dopotutto si aspettava la cosa, ma arrivò persino a vincere i vincoli della Città della Vendetta pur di afferrare il post-it che era stato lasciato come pagamento, mentre Hebiko si fermava a pochi passi, osservando Mitsuki che usciva dalla nebbia dopo un grido, con il braccio ferito: l'arma lo aveva danneggiato! Non è possibile! NON PUO' ESSERE! Il suo volto venne deformato dal puro terrore mentre Hebiko lo attaccava alle spalle, cogliendolo alla sprovvista, e fu lanciando un grido acuto che parò il colpo in extremis frapponendo la sua Kusanagi al Kaiken anche se con un notevole consumo di chakra, ai limiti dell'impasto concesso dalle tecniche dell'arma. Hebiko avvertì quindi la propria Kusanagi che feriva Febh come da indicazioni, anche se il consigliere era oltre la nube di fumo, non visibile, e fu lesta a riavere la spada in mano, puntandola verso la gola di Mitsuki che arretrò di scatto allungando il collo all'indietro e deviandolo per mandare a vuoto il fendente, sebbene la paura avesse reso molto meno precisi i suoi movimenti: era convinto di poter vincere facilmente e invece ora correva un reale pericolo!

    La Kusanagi era ancora rossa e vibrante, pronta a colpire esattamente come l'altra arma, mentre il fumo si diradava mostrando...solo Mitsuki? Febh non era più visibile da nessuna parte. Che fine aveva fatto? Non c'è più...questo vuol dire che hai solo due colpi! La Città è dalla mia parte, Sorella. AHAHAHAHAH!! DALLA MIA E NON DALLA TUA! HO AVUTO PAURA PER NIENTE!!! AHAHAHAHA!!! E così dicendo spalancò la bocca in maniera mostruosa e deforme prima di inondare Hebiko con un'enorme quantità di serpenti che miravano a stritolarla [Tecnica 1]Statistiche: Onda di potenza 40, Velocità Viola+3 tacche
    Azione Rapida
    Incantatore di Serpenti+3 Vel
    e soprattutto a bloccare il suo campo visivo mentre la Kusanagi di Mitsuki, guidata con abilità, scivolava rasoterra alla sua sinistra cercando poi di sollevarsi e trafiggerle il costato, magari durante la sua difesa [Azione 1]Statistiche: Velocità Viola+5 tacche (Furtività 9), Potenza 40. Andasse come andasse Mitsuki avrebbe poi iniziato a sibilare minaccioso, cercando di intrappolare Hebiko in una sua orribile illusione [Tecnica 2]
    Tecnica Rapida
    , apparendo come se stesse mutando in qualcosa di assolutamente disumano e disgustoso, salvo poi allungare la testa di scatto e cercare di morderla sul collo [Azione 2]Statistiche: Presa con un morso di Potenza 30 (iniziale), Forza Viola+2 tacche, Velocità Viola
    Corpo del Serpente+20 pot
    , mentre un movimento della mano imprimeva alla Kusanagi in volo un attacco discendente per affondare nella spalla sinistra di lei, sul lato opposto di quello insidiato dal ragazzo [Azione 3]Statistiche: Velocità Viola+5 tacche (Furtività 9), Potenza 40. Ogni singola ferita subita dalla kunoichi avrebbe iniziato a crepitare del chakra anomalo percepito in precedenza, come se stesse cercando di rifiutare Mitsuki...come se ogni contatto fosse un suo tentativo di entrare nel suo corpo e prenderne il controllo!


    Febh e Youkai
    Non mangia le persone? Ma hai visto una copia Sunese o l'originale? Lo Yakushi avrebbe alzato gli occhi al cielo. Non mangia le persone...questa poi mi mancava! In ogni caso il volto dello Yakushi divenne eloquente quando si capì che lui aveva più merchandise dell'evidentemente più povero chunin, guardandolo dall'alto verso il basso con sdegno come se fosse un poser della peggior specie. Quando il discorso passò su faccende meno serie, come la fiducia e il rispettivo passato, comunque, l'espressione di Febh si era rilassata un poco. Il bue ottuso dice così però esagera...fa il capo senza fidarsi dei sottoposti. Anche il suo vecchio lo ha rimproverato per questo. Altro esempio di estrema e ingiusta semplificazione, ma dopotutto lo stesso Febh concedeva di rado una "vera" fiducia...sebbene fosse un grande fan del delegare quando non aveva voglia di fare le cose. Ben poco era importante per lui. Rimase poi perplesso quando l'altro disse di Hebiko e del destino. Non siamo mica in una telenovela! Tagliò corto, dato che non aveva alcun tipo di interesse sentimentale nella sua ex-segretaria. Lei ha grosso modo piegato la realtà e distrutto la logica dell'universo, e io ci ho rimesso. Qui la semplificazione estrema si univa agilmente con l'iperbole, in un contesto che Hebiko avrebbe verosimilmente distrutto sul nascere, ma lei non era là. Ora viene a palazzo quasi ogni giorno con Ogen che la addestra nelle sue cose da donne e non voglio nemmeno sapere cosa potrebbe insegnarle. Ebbe un brivido al pensiero di un ibrido Hebiko-Ogen. E vuole a tutti i costi farmela sposare ma lei è fidanzata con Kato, uno che è sparito da Oto da un giorno all'altro, dovevano pure sposarsi. Sia chiaro, lui a me sta antipatico e ora è pure ricercato, ma credo che lei non si dia pace. Ha persino reclutato il pivello, che è suo compagno di team accademico, per trovarlo. Diciamo che ogni limite logico era superato...inoltre non esistevano i team accademici ma Febh aveva catalogato così la coppia.

    Parlando invece del passato di Youkai, le allusioni dello Yakushi forse colsero nel segno, o perlomeno aprirono la mente dell'Uzumaki verso prospettive che non aveva mai nemmeno considerato. Beh magari c'era una missione congiunta a Genosha e dovevi uccidere uno della foglia e sostituirti a lui, mentre la tua vera identità veniva data per dispersa. Io avrei organizzato una missione così. Aggiunse facendo spallucce, prima di fare la sua proposta. Il ragazzino era stato catapultato nel baratro dei dubbi, ma quell'offerta che di fatto era la prima che riceveva senza che gli fosse chiesto niente in cambio lo lasciò al contempo speranzoso e spaventato, prima di racimolare le forze per una timida accettazione. Bene, allora vedi di tenerti forte, condividerò la visione con te. Disse, prima di posare la sua mano e spaccare letteralmente il loro campo visivo con qualcosa che mai si sarebbero aspettati.

    Solo di rado la visione degli Hakai arrivava indietro di anni, a meno di violenze di immenso impatto come nel caso di guerre e stragi, e fortunatamente a Oto lo Yakushi aveva avuto modo di sperimentare i limiti delle sue capacità riuscendo a rispolverare alcune scene truculente di cui, col senno di poi, avrebbe volentieri fatto a meno. Ma anche in quel caso le immagini erano frammentarie e confuse, poco più che indizi o sensazioni...non si aspettava certo qualcosa di travolgente come quello che avvenne al contatto con quel tappo di Konoha, mentre la realtà stessa pareva aprirsi come un sipario di crepe, mostrando qualcosa di terribilmente remoto, completo e potente, qualcosa su cui lo Yakushi stesso non aveva controllo, come se non riuscisse nemmeno a distogliere lo sguardo. Questo...è decisamente più di quello a cui sono abituato! Mormorò mentre una scena nitida di un combattimento scorreva davanti ai loro occhi, con una figura sinuosa, evidentemente femminile, che combatteva in un campo innevato usando delle specie di catene dall'aria familiare. Una Uzumaki? Anche se ricorda un po' anche le catene che avevano attaccato Kamine....ma non riesco a controllare le immagini, di solito posso osservarle meglio...sarà colpa dell'inferno? Questo posto cambia tutte le regole e ...ma che diavolo? Non riusciva a vedere correttamente l'aggressore, celato dalle crepe di quel ricordo, ma sicuramente il suo stile di combattimento e l'energia che lo circondava erano terribilmente riconoscibili. Non è possibile...un Hakai? Dovrebbero essere al massimo tre...quanti anni fa è successo? Ma in fondo poteva davvero prendere per certe delle regole sentite dal ricordo di suo nonno? L'immagine si interruppe, come il primo atto, mentre le crepe sigillavano la visione con un attacco finale che a sua volta era riconoscibile: Manipolazione ormonale...un traditore di Oto quindi. E pure un Hakai. Tappo, di rado ho visto immagini così chiare, ma almeno so per certo che chiunque ti abbia ammazzato è qualcuno che voglio trovare anche io. Era turbato, certo non si aspettava di avere così tante notizie sul suo clan di origine in un posto come quello (anche se a ben pensarci il tema era appropriato), ma certamente non le avrebbe ignorate...a patto di restare concentrato abbastanza a lungo. Avrebbe impiegato qualche istante a realizzare completamente le scene che aveva visto, arrossendo di colpo. Un attimo...ma allora tu sei una femm...!

    Non fece in tempo a finire la frase che il suo potere andò fuori controllo! EHI! Come travolto, vide le crepe del mondo che andavano nuovamente a intensificarsi, nemmeno fossero dita deformi che afferravano la realtà stessa e la stracciavano fino ad aprire un nuovo palcoscenico avvolto dal fumo...la violenza in arrivo era qualcosa di completamente diverso dal precedente, era come se fosse violenza sulla struttura stessa dell'inferno, e non solo su Youkai. Il ragazzo chiese se anche lui vedeva la scena dall'interno di uno dei protagonisti, ma in realtà lo Yakushi non era sulla stessa lunghezza d'onda. Non vedo assolutamente niente! È come se si fossero aperti degli squarci che sanguinano fumo e poi...la scena sta scivolando via. Non aveva il pieno controllo e sentiva che le sue riserva di chakra venivano prosciugate dal mantenere quel contatto così remoto nel tempo. Se avesse voluto avrebbe potuto interrompere tutto, dopotutto aveva un ottimo controllo dei flussi di chakra, ma una parte di lui voleva andare a fondo di quella faccenda: COSA era successo di così terribile da agitare fino a quel punto il potere degli Hakai? Proverò a concentrare un po' più chakra...non serve che mi dia il tuo, non essere ridicolo! Strinse i denti mentre con uno sforzo di volontà rafforzava quell'attivazione incontrollata degli Occhi del Destino, fino a rivelare una scena che decisamente era al di fuori dalle sue previsioni. Ora vedo meglio...ma dall'esterno. Sapeva che in realtà Youkai era ancora davanti a lui e percepiva il contatto tra il suo polpastrello e la fronte del ragazzino, ma al contempo la potenza di quella visione, reale come non ne aveva mai visto per quanto incredibilmente remota nel tempo, era tale che per poco non li stava per ingoiare. Tu dagli occhi di quale di questi vedi? Qualcuno, o qualcosa, il cui volto era distorto dall'incertezza del ricordo, così come avviene nei sogni, stava lottando e apparentemente vincendo senza mezzi termini contro Amesoko stesso. La nube nera non era lo sfondo...è una specie di Jutsu...il jutsu di quello con la faccia frullata e dall'aria da divinità malvagia da fine del mondo...non sei la divinità malvagia da fine del mondo, vero? Sapeva che Youkai poteva sentirlo, ma l'enormità di quella scena lo stava facendo sudare freddo.

    Stava per interrompere il contatto, pur consapevole dello sforzo mentale che gli sarebbe costato, ma quell'immagine a dir poco mitologica era eccessiva persino per lui ed era certo che continuare a scrutare quel passato gli avrebbe in qualche modo sconquassato il cervello. Era sul punto di farlo quando la scena cambiò radicalmente, portandosi a un'era sicuramente più recente ma in qualche modo molto più imprecisa. La violenza che aveva fermato nel tempo quelle scene questa volta non stava venendo subita o attuata da...qualunque cosa fosse in relazione con Youkai....questa volta era una violenza a cui il suo passato, quale che fosse, aveva assistito. La voce dell'Hakai con cui aveva combattuto era presente, cosa che fece rizzare le orecchie allo Yakushi, ma quella scena sembrava molto remota nel tempo, molto più del duello nel ghiaccio, anche se non quanto quella col drago. Il fulcro della visione non era stata la violenza attuata, come detto, ma piuttosto la violenza testimoniata: l'abominio di sofferenza che dava la nausea, costruito da persone che non avevano la più vaga idea di cosa fosse uno scrupolo. Quella era...un'Arma di Iwa? La stavano costruendo ma loro la hanno fermata...l'Hakai assieme a quell'incarnazione del massacro davanti alla quale persino il primo Hakai impallidiva. Con un fischio micidiale il mal di testa di Febh si acuì ferocemente fino a fargli interrompere il contatto e ritrarre la mano nemmeno la avesse infilata in una presa elettrica.

    UOOO! Disse, agitando la mano come se fosse scottata, mentre respirava profondamente cercando di riprendersi. Un dolore del genere era poca cosa per uno Yakushi del suo livello, dato che poteva ignorare ferite e sensazioni ben peggiori, ma la spesa di chakra per quel viaggio tra ricordi terribili non era da sottovalutare. CHE COSA DIAVOLO SEI, TAPPO? Sbottò, lasciando che parte del suo istinto omicida scorresse nell'ambiente, certo influenzato dalle pulsioni distruttive ed esaltanti della Fine Inevitabile, sollevando al contempo una mano, nemmeno stesse per colpire il piccoletto, ma si fermò. Rimase in silenzio qualche istante, cercando di rimettere insieme i pezzi e soprattutto sedando il suo poter, ma non poteva negare di avere un briciolo di timore nei confronti di quanto aveva visto, e lui detestava avere paura senza poterla usare a suo vantaggio. La situazione era pericolosa per Youkai.

    Febh aveva capito solo stralci di ciò che aveva visto, e solo grazie a conoscenze precedenti, e sospettava che Youkai ne avesse capito ancora meno, ma inevitabilmente la sua testa stava catalogando il rosso come "potenziale minaccia" e non poteva fare a meno di pensare che quello era il momento ideale per eliminarla, dopotutto chi si sarebbe lamentato? Raizen? Quello probabilmente gli avrebbe solo tenuto il broncio per qualche tempo, dato che aveva una sorta di adorazione per il suo Sensei (o almeno Febh ne era convinto). Hebiko quasi certamente lo avrebbe appoggiato e probabilmente il Mikawa avrebbe decapitato il tappo dopo pochi secondi della prima visione, quindi non ci sarebbero stati problemi nemmeno da parte sua. Certo, era anche quello che avrebbe fatto Kaji, stando ai racconti di Hebiko e a quanto aveva sentito dal loro incontro di poco prima. Mordendosi le labbra lo Yakushi cercò di contenere l'intento omicida, ma senza smettere di guardare con freddezza il piccoletto della Foglia. Ora mi dirai esattamente TUTTO quello che sai su di te. E anche quello che pensi di avere capito da queste scene, fossero anche solo delle supposizioni. E sarai molto preciso, senza divagare e senza farmi perdere tempo. Orochimaru lo aveva turbato ma con le notizie sul suo passato aveva in qualche modo sopito l'Oni...ora Youkai lo stava riportando a galla molto velocemente, e lo sguardo del Consigliere di Oto non lasciava adito a dubbi: una risposta fuori posto e il rosso avrebbe dovuto lottare per la sua pelle.

    Quali che fossero le parole di Youkai, se alla fine fossero bastate a convincere l'Otese a risparmiarlo, pur riluttante, il duo si sarebbe comunque trovato alle prese con il mondo intorno a loro che cambiava, portandoli alle porte del sogno in cui, con una transizione impalpabile, avrebbero forse abbandonato l'incerta staticità dell'inferno per la mutevole inconsistenza del sogno.

    [...]

    Aveva ancora i nervi tesi e un pessimo umore quando si trovò a camminare sul suolo di Konoha, villaggio che conosceva abbastanza da sapere che non non era interessante quanto Oto. Inoltre in quella specifica situazione era come se fosse ubriaco o in preda a qualche sostanza (non che gli fosse mai capitato, dato che detossificava tutto in pochi istanti, con poche rare eccezioni) dato che aveva quasi l'impressione che il pavimento fosse gommoso se non ci si focalizzava, inoltre dettagli privi di significato finivano al centro del suo campo visivo non appena ci si soffermava un secondo. Ci volle uno sforzo sovraumano per obbligarsi a guardare le sue stesse mani e vederle come di norma...e lo stesso valeva se si soffermava su Youkai. E' davvero come un sogno. Borbottò. Io e te siamo concreti, tutto il resto è come se andasse sfumando sui bordi...sono abbastanza sicuro che Konoha non avesse tutti questi vicoli l'ultima volta che ci siamo stati, e quella sembra una via di Oto, con tutti quei topi. In qualche modo influenzavano entrambi l'ambiente circostante, ma sicuramente era il sogno di Youkai a essere predominante. I Dolciumi ovunque erano una prova irrefutabile. Vedi di non avere recrudescenze da passato demoniaco o questo posto potrebbe diventare pericoloso alla svelta. Lo ammonì, ancora non del tutto a suo agio dopo gli eventi di poco prima...sempre che riuscisse mai a tornare a suo agio con il ragazzo che era una ragazza che era un orrore mistico.

    Questo posto non è bene...meglio restare vicini, nonostante tutto... Borbottò, solo per trovarsi preso per la manica e trascinato da uno che era persino più infantile di lui. Muovendosi tra le bancarelle di quella via che sembrava infinita e costellata da porte che, a ben guardarle, non sempre avevano senso. La gente mormorava cose su Uzumaki, Zanna, Kumo e altre faccende in un modo che non aveva alcuna correlazione con il contesto, e anche se il ragazzino sembrava attirato Febh lo trattenne. Ti pare normale che una vecchina in sedia a rotelle parli di un segreto sul clan Uzumaki così, in mezzo alla strada? Solo per poi avvicinarsi a un culturista pelato che per motivi non chiari stava saltando con la corda tra due bancarelle, mentre parlava di come uccidere tutte le Lettere di Kumo. Quello mi sembra un tizio molto più raccomandabile, stiamolo a sentire. Ma che Youkai lo distogliesse dall'intento o Febh si fermasse a sentirlo, di fatto avrebbe solo registrato piani che lui stesso aveva ideato, o idee totalmente prive di senso compiuto. Questa roba è inutile...davvero come in un sogno stupido! Avrebbe aggiunto, irritato, mentre tornavaa vagare senza meta tra le bancarelle. Non c'è mai fine a questa cosa...prima di finire incatramati come in un labirinto dobbiamo pensare a come usare questa situazione a nostro vantaggio...e magari capire chi ci sta dietro. E poi...Uuuh, ma quelle sono scolopendre caramellate! Sarebbe zompettato verso una bancarella non distante. A Oto le fanno solo alla Sagra dei Sussurri in autunno! Praticamente sono vermoni che secernono costantemente un miele velenoso su tutto il corpo, ma se le prendi e le cuoci vive in forno diventano caramello puro e senza tossine...in pose tanto buffe perchè si contorcono per il calore nella morte! Una prelibatezza! Avrebbe detto, del tutto dimentico della frase di poco prima, ovviamente noncurante dell'eventuale orrore di Youkai a quelle affermazioni (e in realtà le scolopendre caramellate erano realmente dolcissime e deliziose), ignorando la ragazzina che offriva leccornie di altra natura.

    In ogni caso in quel tempo-non-tempo si iniziava a penare. Non andremo da nessuna parte in questo modo! Avrebbe detto lo Yakushi dopo qualche passo, serio e pensoso, mentre sgranocchiava gli insetti dolci morti in modo orribile. Questo posto pesca dalla nostra coscienza per creare il Sogno. E reagisce ai nostri stimoli seguendone la logica di fondo, mentre cerca di intortarci per un motivo che non ho ancora capito, ma forse è solo per farci perdere tempo. Io dico di usare le regole a nostro vantaggio e creare una situazione assolutamente possibile nel sogno, ma abbastanza imprevista al punto da darci il pieno controllo. L'incarnazione del massacro (pardon, il Tappo) sembrava interessato alla cosa, iniziando a snocciolare qualcosa che pensava potesse essere utile, ma stava sottovalutando il concetto di Febh di "imprevisto". Esatto, Tappo. Se siamo a Konoha, come prima cosa dobbiamo diventare i capi di Konoha. Nello specifico tu, che sei un foglioso. Quindi ora uccideremo l'Hokage e tu salirai al suo posto! Avrebbe detto senza un briciolo di rimorso (era un sogno dopotutto...vero?) I suoi sogni di gloria si infransero sulla stupidità dei ninja della Foglia che non seguivano il più forte e quello con più connessioni, ma una sciocca forma di democrazia. Anche a Oto votiamo, ma è ovvio che si candida solo chi è abbastanza potente da farlo, è interessato e soprattutto ha il supporto di abbastanza gente...o ha fatto secco chi lo minacciava. Avrebbe detto, sbuffando, ma la situazione lo obbligava a ricalcolare il percorso.

    Campagna elettorale, eh? Mormorò carezzando il mento...la natura di Sogno di quel luogo permetteva di considerare il fattore "tempo" come ininfluente, quindi avrebbero potuto condensare mesi di campagna elettorale in poche ore, e l'atteggiamento da sempliciotti dei tizi che avevano incontrato sarebbe stato altrettanto utile. Bene, tu pensa alla tua parte di organizzazione. Io alla mia. Riuniremo quanta più gente possibile in piazza e stai sicuro che grazie a me ti eleggeranno per acclamazione. Una volta a capo di questo posto ordineremo a tutti di creare o indicare una via d'uscita concreta...oppure la posizione del Bue e di Hebiko. Il sorriso di Febh voleva essere complice e rassicurante, ma c'era in esso una venatura che avrebbe preoccupato profondamente chiunque lo conoscesse bene. Non era il caso di Youkai, suo malgrado.
    Con i Cloni e dei megafoni, uniti a alcuni spettacoli pirotecnici, Febh avrebbe cercato di radunare quanta più di quella gente "sfuggente" che esisteva a malapena nel sogno. "Presto, tutti in piazza, c'è un annuncio" oppure "Il futuro di Konoha è alle porte" o anche "Cibo gratis in piazza, offre il Tappo" sarebbero state le parole più usate, ma avrebbe anche usato qualche piccola esplosione di chakra o delle vere e proprie spinte o anche una pesca alla persona usando il nylon e il chakra adesivo per raccattare ogni individuo possibile. I Suoi cloni avrebbero pattugliato il perimetro mentre Youkai iniziava il suo discorso, per fare da buttadentro, mentre lui attendeva il momento giusto per la sua entrata in scena.

    Youkai aveva appena finito di parlare quando una risata stentorea sarebbe echeggiata nella piazza, ridicolizzandolo. AHAHAHAHAHHA!!! BEL DISCORSO, MA NON SERVIRA' A NULLA! La voce veniva dall'alto di un palazzo dove, su un muro e in equilibrio con il controllo del chakra, un ninja in piena armatura con aspetto simile a un ragno osservava la scena con le braccia conserte. PARLI E PARLI, NANETTO, MA UN HOKAGE E' CHI SA PROTEGGERE LA SUA GENTE. TU SEI SOLO UN DEBOLE!

    Dais01

    IO SONO TARANTULO, ACERRIMO NEMICO DI SPODERBOY E GIUNTO QUI PER DISTRUGGERE QUESTO FESTIVAL E GLI ABITANTI DI KONOHA! HO GIA' SCONFITTO IL VOSTRO KAGE E NESSUNO DI VOI POTRA' FERMARMI! MWHAAHAHAHAHAHA!!! In effetti Febh era realmente "andato" al palazzo dell'Hokage nel sogno, e in piena logica da sogno aveva piazzato un cartello davanti all'uscita con scritto "qui solo entrata". Se gli abitanti seguivano le regole dei sogni sarebbero stati imprigionati per sempre da una frase così netta e precisa, o comunque ci avrebbero messo del tempo a uscire. In ogni caso, Tarantulo, l'alter ego preso dai fumetti otesi che interpretava, avrebbe in quel momento cominciato a lanciare Kunai a caso verso la folla (badando solo di ferire ma senza uccidere) per poi saltare davanti a Youkai e puntare una mano contro di lui per sfidarlo. Cosa avrebbe fatto il tappo per vincere il favore della folla? E avrebbe capito che quello era lo Yakushi, dato che l'otese aveva completamente dimenticato di dire al foglioso i dettagli del suo piano?


    Altrove, in un luogo che non era un luogo
    Le tue condizioni...non credo proprio che tu avresti accettato le tue condizioni, a parti inverse. Mormorò Kaji, stufo di quella conversazione ma in un certo senso fastidioso almeno quanto lo Yakushi quando rifiutava di ammettere le ragioni degli altri. Inoltre parli di un'entità che respinge tutto...e volevi tenermi qui. Ma non è questo l'importante. Dobbiamo collaborare, come ho detto. A quella frase sarebbe stato Febh a opporsi. E io ho detto che il tuo brutto grugno non lo voglio vedere nemmeno in foto! Pessima scelta di termini considerando che avevano la stessa faccia, ma Raizen non si fece trascinare nel litigio degno della scuola materna, cercando di analizzare la situazione e restando sul pezzo, cosa che i due strateghi non erano al momento in grado di fare. Senza dubbio l'aiuto della strana fanciulla avvolta dal chakra e dal Vuoto lo aveva guidato nella giusta direzione.

    Fammi capire... Prese la parola lo Yakushi. Qui dentro c'è una specie di mix di anime frullate che urlano, da cui ci stiamo difendendo appena, e c'è una specie di guardiano che le controlla? Non possiamo semplicemente spaccarlo in due? Hai detto che sapevi controllare questa cosa o sbaglio? Kaji era più pragmatico. Non credo che lui la sapesse controllare o non saremmo qui...ma almeno abbiamo un'idea più chiara di cosa sia questo posto...una prigione anche peggiore dell'inferno. Avrebbe aggiunto con uno sguardo eloquente, mentre Febh sembrava apprezzare l'idea di rinchiudere l'altro sé in quella pietra per sempre. Il piano era semplice nelle idee, ma dall'esecuzione estremamente complessa: condividere le loro tecniche e salvaguardare Hebiko mentre l'Hokage meditava per permettere alla volpe di sincronizzarsi con l'ambiente e assorbirne l'energia, così da minare l'integrità dell'intera struttura. In tutto quel marasma poi, una presenza che appena avvertivano era un segreto alleato, in qualche modo in contatto con Raizen. E se fosse il guardiano di questo posto che si finge un alleato? Avrebbe chiesto Kaji, malfidato, ma sarebbe stato Febh a dar manforte al ninja della foglia. La Volpe è brava a riconoscere l'odio, se ne accorgerebbe se questa presenza fosse un nemico. Era un continuo scambio di sguardi ostili tra i due. Questo non cambia le cose...intendi collaborare o sprecherai altro del nostro tempo? Ha parlato quello che è LETTERALMENTE tempo sprecato! L'altro stava per ribattere ma Hebiko aveva allungato una mano prendendo la sua manica (non poteva certo prendere quella di Raizen vista la forma di volpe), e probabilmente avrebbe afferrato la persona a lei più vicina, ma era difficile dire se fosse stato Kaji o Febh il bersaglio di quella ricerca di aiuto. L'effetto sarebbe stato comunque lo stesso, riunendo il gruppo con un tacito accordo.

    Io non conosco il metodo per consumare le anime. Non lo ho mai fatto. Avrebbe spiegato Kaji, mentre si preparavano a combinare le loro tecniche. Sono relativamente da poco all'inferno, non ne ho avuto bisogno e non ho intenzione di rimanerci abbastanza da doverlo imparare. Lo disse con scioltezza, come se fosse abituato a ripetere le stesse parole alle Mezze Persone, come a voler alimentare la sua stessa speranza e determinazione, quelle stesse qualità che lo avevano portato a complottare quel complesso piano per la fuga. Parli come se fossimo interi, ma non lo siamo. Non fare troppo affidamento su quella batteria pelosa, te lo ho sempre detto. Tagliò corto lo Yakushi, cominciando la sequenza di sigilli, immediatamente imitato da Kaji, mentre entrambi modellavano il chakra per combinarlo efficacemente con la Volpe. Sarebbe stato Febh a guidare, come in passato, quel concerto, ma sicuramente la combinazione di intenti avrebbe avuto il suo peso: dopotutto la stessa persona stava usando lo stesso jutsu in una situazione a dir poco paradossale. Percepì chiaramente l'arrivo del chakra della volpe, come quella volta contro Ozma, ma rammentava come usarlo, evitando di opporsi alla corrente e lasciandosi invece attraversare, guidandolo appena nell'intessere le rotazioni necessarie per il suo Jutsu...e anche se assurdo avvertì il flusso di chakra di Kaji, del tutto identico al suo, mentre quel contatto accentuato dalla Fine Inevitabile gli trasmetteva brividi e scariche elettriche in tutto il corpo...quella combinazione non poteva avvenire eppure stava avvenendo, e probabilmente anche quella pseudorealtà all'interno della gemma non avrebbe retto ancora a lungo davanti a un simile caos incarnato.

    Dall'esterno probabilmente le anime e il guardiano avrebbero osservato il corpo della volpe, ardente di chakra, cominciare a deformarsi come se ricoperto di bolle, mentre crepe nere si espandevano tutto intorno, quasi dipinte sullo sfondo. Renkei Ninjutsu... Le bolle cominciarono a scoppiare mentre la massa del demone deforme cresceva di dimensioni e il suo manto iniziava a ruotare, inizialmente secondo due direzioni diverse, creando vortici discordanti, e poi uniformandosi in un unica sfera di chakra rotante, quasi fosse un uovo fluido che anticipava la nascita di qualcosa di incredibile. La sfera venne avvolta di crepitante chakra nero, cambiando colore prima di contrarsi appena...una frazione di secondo prima di una violenta esplosione di chakra demoniaco reso ancor più funesto dalla Fine Inevitabile, mentre da quella sorta di big bang una creatura persino più grande della volpe emergeva, scuotendo la realtà stessa, con artigli affilati, code sottili e geometriche nemmeno fossero concetti più che appendici, e tre bocche ringhianti pronte a distruggere ogni cosa. Febh al centro, Raizen sulla sinistra, Kaji sulla destra, mentre Hebiko era al sicuro tra le pieghe di quel manto in continuo mutamento, il gruppo di ninja aveva compiuto una potentissima tecnica combinata, una che forse poteva avere una speranza di distruggere quella prigione.

    unknown

    ...Jigoku Kyuubi no Yoroi

    Tre bocche avevano latrato all'unisono quella minaccia, proprio mentre il Guardiano cercava invano di accelerare la dipartita di quelle cinque anomalìe. Ma non aveva idea di cosa stava per affrontare [Tecnica 1 Febh e Tecnica 1 Kaji]

    [Tecnica 1 Febh e Tecnica 1 Kaji]Statistiche: Potenza Finale +110, Difesa 110 [50 Volpe, 30 Armatura Febh, 30 Armatura Kaji] incluse le code, per il primo attacco +155.
    Forza Nera+5, Velocità Nera, Riflessi Nera+5, Resistenza Nera+3, Precisione Nera+3

    Fine Inevitabile (Febh) +15
    Fine Inevitabile (Kaji)+30
    Sta cercando di distrarci dalla ragazza, ora la vedo...ma non mi dice nulla, da dove è saltata fuori? Era forse già qui? Non distogliere lo sguardo, se diamo ragione al pivello dobbiamo difendere sia lei che noi. Commentarono i due Hakai all'interno del colossale costrutto di chakra [Azione Febh 1 e 2]Resisto all'illusione, guardando Yuuki Non dovettero attendere molto dato che come dal nulla la la presenza che si stava opponendo a loro materializzò delle lance condensando le anime presenti e scagliandole come fossero proiettili dall'immenso potenziale. Ma non si trattava che di giocattoli davanti all'Armatura della Volpe Infernale. Le code così stranamente simili a catene guizzarono, immensamente rapide, per intercettare i tre colpi con fin troppa facilità, senza nemmeno un graffio [Difesa 1, 2 e 3 Febh]Statistiche: Riflessi Nera+8 tacche (5 base, 3 Corpo Perfetto), Difesa 110.

    Corpo Perfetto +3 Rif, -3 Res
    . Dovrà impegnarsi di più. Sibilò lo Yakushi, e forse per quello ebbe esattamente ciò che aveva paventato: innumerevoli mani spiritiche che si univano i tre arti più grossi, enormemente più rapidi di quanto potessero sperare, che si dirigevano contro la catena più potente. TROPPO VELOCI! Si allertò Kaji, ma trovando solo un sorriso che apprezzava la sfida nel suo doppio. Con chi credi di avere a che fare? La velocità era importante, ma il tempo di un sigillo è insignificante rispetto a una mano che deve percorrere uno spazio indefinito. Cloni dello Yakushi emersero a mezz'aria proprio sulla traiettoria di quelle mani, interamente focalizzati sulla difesa, per intercettare l'attacco. Non potevano avere il potere della Volpe o della Fine Inevitabile alla creazione, quello avrebbe richiesto troppe energie, ma certamente gli effetti delle due Armature dell'Orco sarebbero bastati per renderli ostacoli non ignorabili...al netto del fatto che erano stati generati interamente a scopo sacrificale. Le mani li stritolarono, poi esplodendo, ma per lo Yakushi il danno sarebbe stato a dir poco risibile [Tecnica 2 Febh]Genero 3 Cloni, uno per mano, proprio sulla traiettoria. Contando che siamo più grossi di prima, arrivando a 60 unità, dovremmo occupare facilmente lo spazio necessario. L'esplosione uccide i cloni, e Febh prende un ottavo del danno, quindi 1 leggera per clone, ma queste anche se larghe non bastano a danneggiare anche il cerbero..

    Non contento, il nemico non lesinò le sue forze generando una sfera di pura oscurità che cominciò a risucchiare tutto ciò che aveva intorno, incluse le anime e le catene della fanciulla che stava in qualche modo soggiogando e forse consumando le risorse di quel luogo (vai a capire dove Raizen avesse conosciuto una sorta di vampiro spirituale...forse a Kusa?), ma la volpe stessa a stento resisteva all'attrazione violenta. Lasciaci andare. Avrebbe detto Kaji. COSA? Sei scemo? Qua ci vuole la Mortificazione o qualcosa del genere! Tu fallo...cosa vuoi che sia un jutsu del genere contro la Fine Inevitabile? Non hai ancora imparato a usarla per bene, vero? Pur brontolando, lo Yakushi acconsentì. Sentirsi sollevare da una forza esterna senza effettivi punti d'appoggio era una sensazione poco piacevole e decisamente inconsueta, ma era il modo migliore per avvicinarsi quanto più possibile a quella sorta di buco nero. La testa che rappresentava Kaji ringhiava in quello che sembrava un sorriso demoniaco mentre all'interno una serie di rapidi sigilli rilasciava la Fine Inevitabile, chiedendo un supporto allo Yakushi e al chakra del demone stesso per amplificarne il potere e focalizzarlo sulla distruzione di ogni effetto arrivo tra quelli nemici. Simile a un tuono senza suoni, una vibrazione di chakra e distruzione esplose intorno alla creatura demoniaca, facendo crepare e quindi disintegrando in una volta sola la sfera nera che li aveva minacciati [Tecnica Kaji 2]Statistiche: Annulla Tecniche a mantenimento fino a potenza 115.

    Fine Inevitabile Febh +15
    Fine Inevitabile Kaji +30
    Tecniche Demoniache +30, dimensioni +50%
    .

    Quando l'attrazione terminò il paradossale Bijuu non atterrò verso il punto di partenza, dato che in quella gemma la gravità era perlopiù un'opinione, ma rimase là, fluttuante, tra Yuuki e il temibile Guardiano. Mi chiedo fino a che punto questa entità può sopportare di essere punita. Anche quello stupido dio Jashin alla fine è caduto. Kaji non sapeva di cosa Febh stesse parlando, ma dopotutto avevano la stessa mente, almeno come struttura di base, e stava pensando esattamente la stessa cosa: combinare il loro potere con una Bijuudama dell'Hokage, che si era detto assolutamente disponibile, scatenando la furia di un attacco capace di dissolvere la struttura stessa del mondo in cui si trovavano. Le tre bocche si spalancarono convergendo tutto il chakra in un unico punto, mentre le particelle di Yin e Yang cominciavano a ruotare precipitosamente, accumulando poi scariche elettriche via via più violente. Non un suono attraversò quel mondo nella gemma, mentre, complice l'abilità di Raizen, la Bijuudama più potente del creato veniva assemblata e compressa, ruotando fino ad annullarsi in un unico punto di buio in mezzo a scariche crepitanti di chakra nero colmo della Fine Inevitabile. Solo in quel momento, mentre i sei occhi del demone puntavano verso il Guardiano, l'apocalisse si scatenò.

    Bijuudama: Shomatsu Heiki! (World Breaking Demon Bomb)Statistiche: Potenza Complessiva 705. 2115 contro costrutti di chakra.

    Bijuudama (Raizen): Potenza 70 (Demone attivo)
    Fine Inevitabile Febh +15
    Fine Inevitabile Kaji +30
    Tecniche Demoniache +30, dimensioni +50%
    Raggio Demoniaco Trasforma la Bijuudama in un Cono lungo 24 metri e largo 6 alla base (Talento)
    Tecnica Focalizzata +3 Con, +10 Pot (Talento)
    Ninjutsu Perfette e Inarrestabili +20 per 2 talenti

    Hajime (Febh): +20
    Fine Inevitabile Febh +15
    Fine Inevitabile Kaji +30
    Tecniche Demoniache +30, dimensioni +50%
    Rotazione Perfetta +20 (talento)
    Rotazione Focalizzata ed Estrema +30 in cambio di uno slot azione (talento)
    Ninjutsu Perfette e Inarrestabili +20 per 2 talenti
    Sinergia Concentrata Applica il bonus Concentrazione a DUE Jutsu nel round, ma non può farlo al turno dopo
    Corpo Perfetto -3 Res, +3 Con, +10 Pot (applico sia a Kaminari che ad Hajime)

    Kaminari (Febh): +20 e Penetrazione 3
    Fine Inevitabile Febh +15
    Fine Inevitabile Kaji +30
    Tecniche Demoniache +30, dimensioni +50%
    Impronta Fulmine +10 (talento)
    Furto della Rotazione +10 se tocca un jutsu o oggetto rotante...e tocca Hajime di Kaji (talento)
    Ninjutsu Perfette e Inarrestabili +20 per 2 talenti
    Sinergia Potente e Corale Applica Ninjutsu Inarrestabili e Ninjutsu Perfette a tutte le tecniche della combinazione

    Hajime (Kaji): +20
    <somm(ario>Fine Inevitabile Febh +15
    Fine Inevitabile Kaji +30
    Tecniche Demoniache +30, dimensioni +50%
    Rotazione Perfetta +20 (talento)
    Rotazione Focalizzata ed Estrema +30 in cambio di uno slot azione (talento)
    Ninjutsu Perfette e Inarrestabili +20 per 2 talenti

    Kaminari (Kaji):
    Fine Inevitabile Febh +15
    Fine Inevitabile Kaji +30
    Tecniche Demoniache +30, dimensioni +50%
    Impronta Fulmine +10 (talento)
    Sinergia Rapida Applica Azione Rapida a tutte le tecniche della combinazione (talento)
    Ninjutsu Perfette e Inarrestabili +20 per 2 talenti

    Non ci sarebbe stato bisogno di ulteriori attacchi. O almeno così pensavano. Una tale concentrazione di potere doveva sicuramente creare un disequilibrio in quel mondo, scombussolare qualcosa e allentare qualche regola...e in quel momento Raizen con la sua volpe e la sua connessione con le emozioni più primordiali avrebbe potuto agire di concerto con il loro misterioso angelo custode.
    Tuttavia mantenere una simile combinazione era qualcosa che normalmente aveva un suo peso sul corpo fisico dello Yakushi...ora che era solo un'anima cosa stava consumando in cambio? Quanto di lui e Kaji sarebbe rimasto alla fine? E quanto di Raizen? Sarebbero davvero usciti tutti da là?
     
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    Il Prezzo della Libertà

    XV



    Hebiko non aveva molte energie, ma abbastanza per ascoltarli. La si potè sentì mugolare infastidita al commento di Raizen, ribadendo che percepiva ciò che le accadeva attorno, nonostante le sue condizioni. E questo valeva anche per Febh e Kaji.

    Yuuki era concentrata sulle innumerevoli anime lì presenti, aveva difficoltà a concentrarsi sull'ambiente intorno a lei. Fu proprio la sua distrazione a non permetterle di vedere per tempo quale fosse il piano del trio, rendendosene conto solamente quando era troppo tardi. Un debole sussulto avrebbe invaso l'intera zona, trasformandosi in un grido preoccupato, che per qualche istante avrebbe destabilizzato lo spostamento delle anime. No, fermatevi!! Se quella cosa lo colpisce- Sembrava ben consapevole della potenza di quel jutsu combinato. Ma era troppo tardi. Niente avrebbe potuto fermare un attacco così distruttivo, e per quanto il frammento di anima del Veterano stesse cercando di preparare un contrattacco, era pur sempre un frammento. Non aveva più molte anime da sfruttare per potenziarsi, e la sua misera difesa venne sbriciolata, insieme ad esso. Un grido disumano sarebbe stato ovattato dalla potenza stessa di quella sfera, e quando svanì del tutto, non lasciò più niente al suo posto.

    Il sigillo del Vuoto sparì dalla fronte della ragazza. Non le serviva più quel potere, poteva far fluire le anime senza bisogno di quell'aiuto. E poteva finalmente mostrare emozioni. Libera di agire, si sarebbe avvicinata al gruppetto. La bestia che avevano formato era ora solo un mucchietto di persone pesantemente indebolite, che percepivano una stanchezza così pesante da rendere difficile persino tenere gli occhi aperti. Yuuki calò su di loro con cautela: aveva sentito i loro dialoghi, sapeva che c'era chi diffidava di lei, ma vista la protezione che le era stata donata sapeva che avevano deciso di cederle la loro fiducia. Grazie. Avete rischiato di sacrificarvi più del dovuto. La Volpe è stata generosa. Sorrise, vagamente preoccupata ma felice che fosse tutto finito. Per favore, non ponete resistenza ora. Devo riconnettervi con l'esterno. Non contrastate la corrente, il vostro frammento deve riunirsi ai vostri originali. Potreste sentire un'improvvisa stanchezza e molta confusione, ma passerà in fretta. Il suo tocco delicato sembrava in grado di cancellare le loro emozioni negative, lasciandoli leggeri. Potevano provare a resistere o sospettare che fosse un genjutsu, ma la giovane si sarebbe limitata a ridacchiare solare. E' solo un ringraziamento per avermi protetta. Non durerà molto, ma renderà il ritorno più piacevole. Non usate altro chakra, per favore. Siete solo frammenti, e avete già usato fin troppe energie.

    Dandogli qualche minuto di pace, avrebbe eventualmente risposto ad un paio di domande, ma era impaziente di farli riunire alle proprie anime. Una singola catena avrebbe collegato ognuno di loro verso l'esterno, e gli sarebbe bastato farsi trascinare per essere finalmente liberi. C'era solo un unico problema: lei non sembrava possederne una. Se le fossero state poste domande in merito, avrebbe sorriso un po' malinconica. Non preoccupatevi per me. Le Gemme sono artefatti potenti, e per niente facili da distruggere o aggirare. Questa gemma sa di aver bisogno di un'anima al suo interno, e non mi permetterà di uscire. Non teneva prigioniera esattamente lei, ma avrebbe impedito all'ultima anima di uscire. Nemmeno i poteri di Yuuki sembravano in grado di aggirare il problema.

    Aspetterò qui dentro. Sorrise, irradiando serenità. Sarà noioso, ma senza quella presenza sono al sicuro. Offrirsi di prendere il suo posto sarebbe stato inutile. Non sono sicura del perchè con me sia diverso, ma voi siete frammenti troppo deboli. Probabilmente il potere del Vuoto nascondeva più potere di quanto non dimostrasse. Tramandato di guerriero in guerriero, non era impensabile che qualcosa dei precedenti possessori fosse rimasto al suo interno. Avrebbe toccato il volto di Raizen, sapeva che per lui sarebbe stato difficile. Non preoccuparti per me. So che cercherai di fare di tutto per farmi uscire. Per favore, assicurati che nessun innocente resti imprigionato qui dentro.

    Una volta fuori, le memorie non sarebbero arrivate di colpo, soprattutto se fossero stati concentrati in altro. Ma non appena avessero avuto la mente libera, i ricordi sarebbero fluiti come una rapida corrente.
     
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    Vendetta

    XVII





    Raizen scosse la testa alle parole del Vendicatore.

    No.
    Io sarò sempre libero, la vendetta non mi strozzerà con le sue gelide catene.
    È sufficiente guardarti per capire che non sei che un guscio, di certo non te ne vergogni, ma non toglie che il tuo scopo di vita non ti abbia lasciato che ossa.
    Ma certo, se necessario non eviterò di nutrirmene.


    Da tempo aveva imparato che i sentimenti potevano essere in qualche modo una fonte di energia, una spinta sulla quale focalizzarsi se si era padroni di se stessi, ed il solo fatto che intendesse ingrassarsi con essa anziché farsi divorare era un messaggio chiaro per quanto parzialmente inconscio.

    Combattere te?
    Vendicatore… sembra che tu voglia suggerirmi di entrare a far parte del tuo piccolo club per incidere personalmente il mio nome su quella colonna.


    A quel punto il suo sguardo si spostò proprio verso il cilindro di pietra, il Vendicatore aveva chiaramente detto che concedeva alle anime i mezzi per vendicarsi nel suo regno e che queste pagavano nutrendolo probabilmente nello stesso rapporto simbiotico che legava la Santa alle sue anime in cerca di pace seppure qui fosse la vendetta la moneta di scambio. Evidentemente la Strega aveva fatto qualche errore concettuale nel creare il suo regno, lì le anime erano prigioniere e venivano drenate attivamente, cosa che l’aveva probabilmente corrotta col risentimento e trasformata in quella torre aberrante di carne, ammenochè non scegliessero volontariamente quel destino per redimersi dei loro peccati che loro stesse reputavano inaccettabili, dopotutto tradire la famiglia è qualcosa di insopportabile per chiunque. Oppure l’assenza di equilibrio di quel rapporto ne aveva distorto il concetto, potevano essere tante le motivazioni, ma di sicuro il suo metodo aveva delle differenze o degli errori. La Strega però importava poco in quel momento, adesso era la colonna la protagonista, che quel simbolo così fisico e concreto potesse essere il pilastro principale di quel regno?
    Una specie di contratto, un giuramento, forse più un legame, firmato con ogni anima di quel luogo con cui il Vendicatore si impegnava a soddisfare la vendetta di quelle anime erranti cacciandone gli obiettivi e rendendoli inermi a patto che loro gli dessero la loro energia. La colonna palesava un preciso atto di volontà, lì sopra non erano riportati i nomi di chiunque fosse stato oggetto dell'odio di qualcuno ma solo quelli di coloro che venivano odiati dalle anime presenti in quel regno e il nome di Orochimaru, cancellato, era segno che la colonna non fosse solamente scena, altrimenti perché quella correzione inelegante?

    No, Vendicatore, le tue vuote convinzioni ti allontanano dal mio pensiero, non vorrei MAI che qualcuno insozzasse la mia rivalsa servendomela su un piatto o su uno strano tavolo da torture…

    Disse mentre faceva un cenno verso Akira Gen.

    ... mentre sto seduto ad aspettare, non avrebbe più alcun valore.
    Come non lo ha vendicarsi qui sotto, è solo un ripiego per i falliti o i poveri sfortunati che non l’hanno avuta in vita, ma una volta sottratta la cosa più importante niente potrà ripagarla se non resuscitare e ripagare con la stessa moneta chi ti ha scaraventato qui anzitempo.
    Ma tu non hai questo potere, ti sforzi di dare un senso a questo luogo ma la vendetta a cui ti sforzi di dare un senso perseguendola anche da morto non è NIENTE!


    Le parole del Vendicatore gli fecero comprendere che quell’anima viveva per la sua vendetta, forse era più corretto pensare che ormai fosse vendetta incarnata, e non ci sarebbe stato modo di convincerlo del contrario, e nemmeno sperava di farlo, ma glielo lasciò pensare sperando di toccare qualche nervo scoperto, preparandosi a fronteggiare il suo attacco quando scattò verso di lui, salvo venir protetto dal clone.

    Ah, quindi sei uno di quelli che pronuncia i nomi delle tecniche.
    Bello questo.
    Non sperare che la tua missione finisca qui, quando ti rilascerò avrai un posto in cui andare anziché passare il tempo a dormire e dovrai raccontarmi di più su questa catena, ma ora c’è qualcosa di più urgente a cui pensare.


    Disse rivolto a quel frammento di Tian con cui poteva vantare una connessione che avrebbe reso quello scontro decisamente un problema per il Vendicatore: in quel momento era come se fossero una stessa mente in due corpi differenti.

    Cosa è per me?
    Più di ciò che la vendetta è per te: la certezza di essere un umano.


    Erano ad una decina di metri dalla colonna e il duo si mosse in contemporanea verso il Vendicatore, entrambi armati delle peggiori intenzioni, ma intenzionati a comprendere di cosa fosse in grado l’individuo prima di potersi impegnare seriamente. In pochi istanti, quasi istintivamente, il corpo di Raizen venne invaso dal chakra della volpe fortificandosi grazie a quell’influenza a cui era ormai avvezzo come se fosse una parte inscindibile dal suo stesso corpo. [ST 1] Garyu non era certamente il meglio per un combattimento in coppia ma per quel primo attacco sarebbe stata efficace, la lama era massiccia ma pur sempre estremamente affilata e un impatto con quelle statistiche sarebbe stato pericoloso per chiunque [SA 1] e gli avrebbe permesso in caso di confermare che il Vendicatore usava le ossa esattamente come quella che iniziava a credere fosse la sua controparte in vita. L’attacco mirava semplicemente a falciare le gambe, un colpo potente ed in quanto tale estremamente semplice, che casualmente risultava molto simile allo stile usato da Tian poco prima.
    Proprio in virtù di quella somiglianza sapeva che quel clone avrebbe lavorato su quell’apertura per coprire l’attacco successivo. [SA 2]

    Avrai percepito che ti sto fornendo parecchio chakra, quindi soffia, Mezzo Drago e fammi vedere cosa possiamo fare insieme!

    A quel punto sarebbe stato lasciato spazio a sufficienza al Tian-Clone da colpire la parte superiore del mucchio d'ossa nell’esatto momento in cui la mezza persona avesse prestato attenzione all’attacco di Raizen il cui corpo aveva abbassato il baricentro per dare maggior potenza al suo colpo. Quei due rapidi colpi però erano poco più che fumo negli occhi e quando Tian avesse incalzato con il suo attacco, Garyu che sembrava ritrarsi per caricare un ulteriore attacco venne impugnata in maniera differente, persino la guardia si sarebbe invertita: il nuovo colpo non avrebbe mirato al Vendicatore!
    Mentre il clone teneva occupato lo scheletro la zambato avrebbe fatto incetta di potere distruttivo, ingigantendosi per permettere a Raizen senza spostarsi ma ruotando esclusivamente su se stesso, di arrivare ad impattare sulla colonna nel tentativo di demolirla completamente! [SA 3 ST 2, 3, 4]
    Se il suo ragionamento era giusto demolire quel fulcro avrebbe tagliato al vendicatore i suoi rifornimenti, così come Youkai aveva fatto con le catene della strega, gli sembrava coerente che in quell’avanzo di esistenza non potesse esserci qualcosa di fisico che potesse fare da fulcro per quel potere, nessun cuore a cui restar fedele, ma una colonna in cui incidere la propria promessa poteva essere un buon sostituto. Un sostituto che se distrutto avrebbe comportato per il Vendicatore un attacco indiretto proprio con gli stessi frammenti della colonna! [Abilità]
    Che ci fosse o meno riuscito era certo che un simile gesto avrebbe trasformato quel contrasto da un accesa discussione ad una lotta per la vita, dopotutto se la colonna era un simbolo della vendetta e il Vendicatore non faceva che vivere per essa era come un affondo dritto nel cuore. Era consapevole del suo gesto e di ciò che stava profanando, ma per entrambi c’era troppo in gioco per permettersi il lusso della compassione e dell’incertezza. Da un certo punto di vista un attacco come quello era quasi una forma di rispetto, se un male estremo richiedeva estremi rimedi, un estremo rispetto richiedeva gesti estremi, per quanto non condividesse la giustizia del Vendicatore infatti poteva arrivare a comprenderne la logica e rispettarne la linea di pensiero pur non condividendola.
    Ma niente di tutto quello avrebbe impedito a lui e a Tian di continuare ad attaccare.
    La lama infatti, pur restando accesa di rosso si sarebbe rimpicciolita, diventando molto più maneggiabile ed evitando di farsi ostacolare da eventuali difese o rimasugli della colonna nel suo tragitto.

    Spingi di nuovo.

    Con quel suggerimento e l’attacco in arrivo era evidente che cercasse un attacco contemporaneo con Tian in grado di allontanare il Vendicatore, e se lo stile di spada usato da suo padre gli somigliava un minimo forzare entrambi in maniera similare avrebbe sicuramente mandato il Vendicatore gambe all’aria, Raizen sfruttando la grandezza della lama avrebbe semplicemente puntato al petto per un colpo di spinta [SA 4, 5] a quel punto entrambi avrebbero avuto il tempo necessario per riordinare la loro difesa e Raizen per assicurarsi di stare lontano da quella lama.

    Raizen Ikigami

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700 + 3
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700 + 3
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    139/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Spazzata Lama

    2. Attacco Tian

    3. Attacco Colonna

    4. Attacco al Busto

    5. Attacco Tian

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Attivazione TS

    2. Anima Gigante

    3. Manip. Natura

    4. Slot Tian

    Note

    Dovrei aver fatto bene i conti del chakra, se ho sbagliato dai le colpe al Covid:
    -----potenza disumana (post precedente) 4 bassi
    -----attivazione TS (post precedente) 3 bassi
    ----- attivazione ts 3 bassi
    -----6 tacche impasto demoniaco 1.5 bassi
    -----impeto del drago 1 basso
    -----impasto velocità 1 basso + 1.5 bassi impasto demoniaco
    -----anima del gigante 6 bassi
    -----onda distruttiva 1 basso
    -----tocco distruttivo 4 bassi
    -----distruzione ad area 1/2 basso
    -----propagazione uniforme 1 basso
    -----sisma distruttivo raddoppia onda distruttiva e distruzione ad area: 1basso + 1/2 basso
    risonanza distruttiva: 1/4 basso
    -----potenza disumana 4 bassi
    -----manipolazione natura 1 basso

    se distrutta colonna:
    -----onda eplosiva 2 bassi

    35 bassi



    [Dreamland]



    Il viaggio nel mondo dei sogni per il duo non andava troppo male, il regno del sognatore era pericoloso solo se veniva sottovalutato ma entrambi sembravano prudenti in merito e ci andarono con i piedi di piombo, fortunatamente escludendo il piano iniziale di Febh che prevedeva un omicidio.
    Anche l’allestimento del palco non fu affatto difficile, come l’organizzazione tutta, gli eventi venivano raccolti per sommi capi tagliando le parti di routine e focalizzandosi sulle particolarità, quei momenti che per un motivo o per l’altro avevano maggior impatto. Quando Youkai salì sul palco il microfono gli parve alto, altissimo, quasi una torre rispetto a lui, arrivare a farsi sentire sembrava impossibile, persino saltando, e gli occhi del pubblico che attirato da quella scena si voltavano verso di lui iniziavano a farlo rimpicciolire, seppellito dalla timidezza. Le parole che avrebbe dovuto dire in quel comizio si fecero confuse come anche gli intenti che voleva raggiungere mediante essi, tornare a casa? Diventare Hokage? Quale casa? Tutti erano a casa lì!
    Gli occhi della folla erano evidentemente su di lui ma il dubbio serpeggiava nei loro volti, lo stesso dubbio che Youkai aveva palesato in quel piccolo discorso e che rapidamente si trasformò in diffidenza, poteva percepirla distintamente perché c’era un unica mente a generare le emozioni, qualunque esse fossero.
    Un dubbio in un sogno era sempre un innesco utile a far precipitare la situazione per giungere una ad una potenziale soluzione.
    Febh intanto introduceva continuamente persone in quel calderone togliendo ossigeno al timido Youkai sopra a quel palco sempre più ghermito dal pubblico, che ormai gigantesco lo sovrastava, esigendo da lui risposte poiché loro stessi pensavano di doversi operare in ogni modo per dargliele rendendo la candidatura credibile, un pensiero realistico che in un sogno si trasformava in qualcosa di così incontrollabile da essere diventato una metafora incarnata dell’ansia più soffocante. L’amministrazione momentaneamente non sarebbe stata un problema, Febh credeva di averla sistemata e così sarebbe stato, ma non per sempre, perché nel momento in cui aveva risolto quel problema aveva anche insinuato il dubbio che non potesse essere una soluzione definitiva in grado di contenere qualcosa a cui aveva dato il potere di mandare a monte il loro piano.
    Una volta che il tempo che aveva imposto all’efficacia di quel cartello fosse scaduta problemi più complessi da elaborare sarebbero giunti.
    L’aria cambiò decisamente quando Tarantulo fece la sua entrata in scena, le persone cominciarono a muoversi, a scappare, chi invocando il nome dell’Hokage chi guardando verso Youkai che sembrava essere l’oggetto di quella rappresaglia, riponendo fiducia in lui visto che quell’avversario lo reputava degno di se stesso. La platea tuttavia era divisa e una parte di quell’energia stava forzando il limite del cartello otese, ed il cielo nella direzione dell’amministrazione rimbombava di echi lontani assumendo una strana screziatura, nove strisce color tramonto si dipanavano da quella direzione ancora lontana, sia fisicamente che mentalmente.

    Presto Youkai-sama!
    Non lasci a quel mostro la possibilità di ledere il nostro villaggio!


    Una voce indistinta tra la folla, poi qualcuno che gli tirava i pantaloni, ancora più minuto di lui, un bambino di massimo sei anni con una maschera plasticosa di spiderboy sul viso.

    Lei ci salverà vero?
    È dovere dei forti proteggere i deboli dai mostri cattivi.


    Febh intanto iniziava a dare spettacolo, ma il suo desiderio, così come tutti quelli direttamente ed indirettamente espressi, venne soddisfatto da quel mondo trasformando i suoi kunai in precisi spruzzi di veleno corrosivo che emetteva direttamente dalle mani mentre le appendici posticce che si era annastrato sulle spalle si impolpavano senza alcuna particolare o sgradevole sensazione di cui non si sarebbe neanche accorto se non quando con veemenza avesse indicato Youkai con quattro braccia anziché una sola ma funzionali come se gli fossero sempre appartenute.
    Qualcuno dei cittadini avrebbe potuto perdere la vita dopo il contatto con quel veleno, i più fortunati mostravano ustioni chimiche che Febh aveva imparato dai suoi addestramenti a palazzo Yakushi come fosforo bianco, un reagente molto utile al clan quando si trattava di allenare le loro capacità curative dilazionandole nel tempo ma molto peggio di una tortura per un normale civile.
    Chi era stato colpito lanciava urla terribili quando poteva.
    Le tinte di quel sogno stavano lentamente scivolando in quelle di un incubo, la loro uscita si stava avvicinando o allontanando?

    Non era questo che volevi Kaji... ti sei proprio nascosto bene pare.

    Un sogno vigile restava pur sempre un sogno, un passo falso poteva cambiarne completamente l’aspetto ed ora i due correvano una corsa a tre gambe. [Note]


    [Gemma]



    Raizen annuì, chiudendo gli occhi con l’espressione di chi doveva dare ragione al proprio interlocutore pur senza avere il piacere di farlo.

    Vero.
    Per questo avevo bisogno di una mano per obbligarti, ma credevo che una volta messo al corrente ti saresti tranquillizzato.
    Sopravvaluto sempre le mie capacità di convincere il prossimo pare.


    Quando il piano venne illustrato ai due si dimostrarono favorevoli a grandi linee, pur restando dubbiosi su alcuni dettagli.

    No, il guardiano non ha modo di ragionare in maniera così complessa, ne tantomeno di attingere ai miei ricordi per creare qualcosa di fittizio connesso agli eventi attuali, non penso sia possibile per nessuno ingannarmi con quelle informazioni perché alcune le ho dedotte io.

    Avrebbe sbuffato all’ammissione di ignoranza da parte di Kaji.

    Immagino che sia un modo plausibile per conservarsi qui sotto, se il tempo è relativo potremmo tranquillamente dire che ti sei mantenuto integro senza necessità di anime ma trasportato unicamente dalla volontà, forse non funzionerebbe nel momento in cui comprenderesti di essere condannato ad un eternità qui sotto o se iniziassi a percepirla… ma fino a quel momento pare che regga.
    Buono a sapersi.
    Useremo il metodo classico.


    Raizen avrebbe quindi assunto la posizione meditativa che solo i ninja addestrati nei meandri dei quartieri abbandonati di Konoha avevano avuto modo di osservare, la quintessenza della capacità di un Jinchuriki di collaborare col suo demone agendo come un tutt’uno: il loto a nove petali. Comprendere il nome di quella posa di meditazione non era difficile, quando chiuse gli occhi le code in un primo momento si raccolsero attorno a lui, come un bocciolo, per poi schiudersi con l’eleganza di un loto, in un movimento naturale ed elegante dopo il quale fluttuarono immobili vicino a lui come i petali del candido fiore.
    La posa rimase stabile fino a quando non venne composto un secondo sigillo, che fece tremare l’intera figura traslucida della volpe.

    Non ho mai sperimentato un ambiente così saturo di chakra, neanche i luoghi abitati dalle creature con cui siete soliti legarvi ne hanno tanto.


    Il vortice di anime non si fermò ma ogni singola entità che passava entro un ampio raggio veniva assorbita come se cadesse in un pozzo gravitazionale che diventava più grande e forte dopo ogni singola anima, costringendo lentamente le altre ad allinearsi a quel flusso di accrescimento sempre più complesso da gestire.
    C’era un punto di equilibrio però che aveva già sperimentato e replicarlo in quelle condizioni non era troppo complesso, l’organizzare quelle mansioni non rese troppo pesante neanche l’interazione con la fine inevitabile che come in passato si legò senza problemi alla sua tecnica, rendendola orribile ma al contempo potentissima. Dal suo punto di vista gli attacchi furono come un viaggio particolarmente movimentato su un mezzo di trasporto che non controllava ma di cui era il navigatore. Riprese maggior consapevolezza soltanto quando venne il momento di dar vita alla Bijudama nella quale scaricò parte del chakra che aveva assorbito dalle anime cogliendo l’occasione per riciclare qualcosa che comunque era estraneo creando un attacco che grazie a Febh e Kaji aveva una potenza che era appropriato definire disastrosa.

    Non mi piacciono.
    Il chakra di questi due è… non è malvagio... niente è propriamente malvagio, ma sembra quasi che sia un contraltare al mio.
    Il chakra naturale è quasi nutrimento, questo è unicamente distruzione, è quasi un controsenso che possa esistere.
    Capisco meglio l’ossessione dei Kemono adesso.


    Raizen però la vedeva in modo leggermente diverso, era semplicemente una questione di equilibrio, per quanto non sapesse minimamente chi erano i Kemono era evidente che avessero qualcosa contro gli Hakai, ma era ovvio che la volpe non potesse vedere il quadro completo, faceva parte di quel contrasto, un contrasto naturale tanto quanto lo era il suo chakra, non sapeva di preciso cosa ci fosse in ballo ma gli Hakai erano parte integrante di un ciclo.
    Nonostante i dubbi della Volpe la fusione di quelle potenze primordiale diede i suoi frutti, permettendo finalmente al quartetto di trovare una via d’uscita.

    Un momento.

    Si voltò verso Kaji.

    Puoi decidere di stare qui.
    Avresti un passaggio sicuro, neanche Amesoko potrebbe percepirti, e seppure lo facesse crederebbe che tutto è andato secondo i suoi piani.
    Ma se non desideri attenerti fedelmente a ciò che ho programmato posso semplicemente liberare il tuo frammento come più ti aggrada una volta fuori, mi basterà sostituirti con qualcuno, e credimi quando ti dico che non sarà affatto difficile scegliere un sostituto.
    È una decisione unicamente tua, sto scegliendo di darti questa possibilità perché anche se ti rifiutassi potrei comunque liberarla fuori di qui nello stesso modo.
    Se resterai dovrai dirmi cosa riferire ai tuoi alleati li fuori, non penso si fiderebbero di me se non capissero che abbiamo concordato insieme questa cosa.


    Era una buona offerta dopotutto, un piano B poteva sempre fare comodo.

     
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    Il Dio antico e il Protettore

    XVI



    Youkai iniziava a pensare che forse Febh, per quanto fosse un fortissimo Jonin, forse non era una persona affidabile. Non per qualsiasi cosa che non riguardasse il puro combattimento, perlomeno. Ma il giovane konohaniano era sempre disposto a dare una seconda chance a tutti, per quanto assurde fossero le loro insinuazioni sul suo fumetto preferito. Soprattutto si mostrò decisamente confuso quando lo Yakushi cercò di spiegargli gli intricati rapporti personali otesi, sbattendo gli occhi più volte, quasi faticando a tenere il passo con quelle che non sapeva essere assurdità. Insegna cose da donne?? Posso venire anche io?? Sembrava particolarmente interessato alla cosa. Ascoltò il resto del delirio con intenso interesse ed altrettanta intensa confusione. ...Davvero non è una telenovela? Perchè sento come se avessi già sentito questa storia da qualche parte. Ad un certo punto incrociò le braccia, osservando il Jonin con aria scocciata. Queste sono tutte bugie. La signorina Hebiko viene spesso a Konoha e si presenta sempre come la compagna dell'Hokage. Insiste sempre per essere presentata così, forse non le piace il suo nome. Youkai non era certo più sveglio dello Yakushi quando si trattava di faccende quotidiane. Sarebbe bastato poco per far degenerare la situazione. ...Magari la signorina Dokujita si sta preparando per avere due, no, con te sono tre mariti! Dopotutto il nostro precedente Damiyo aveva due mogli. Chissà qual'è il limite di partner che si possono avere. Di nuovo, sembrava molto interessato all'argomento.

    Quando l'argomento si spostò sulla sua identità perduta, Youkai sussultò. Nonostante Febh avesse dimostrato di avere una visione tutta sua delle cose, in quel caso la logica sembrava inattaccabile. Uno dei suoi problemi più grossi era proprio il non essere conosciuto a Konoha, e a seconda della segretezza di quella missione forse davvero a Kiri nessuno sapeva nulla della sua riapparizione. Con l'ansia crescente, non avrebbe potuto rinunciare all'offerta di Febh, e spiare finalmente nel suo passato.


    La verità poteva essere difficile da affrontare, ma nessuno dei due si sarebbe immaginato fino a quel punto.

    Il Jonin sembrò stupito del suo stesso potere, descrivendolo come più nitido e preciso. Youkai aveva solo un'idea approssimativa del suo potere, perciò tento di dare una giustificazione alla cosa, anche per farlo sentire meglio. Di certo non poteva permettere che l'utilizzatore di quella tecnica ne perdesse il controllo. B-Beh, stiamo tornando al momento in cui sono morto! E' stato di sicuro traumatico per me! I tuoi poteri non dipendono anche da ciò che percepisce chi sta ricordando? Sembrò quasi offeso quando citò le catene. C'è un motivo se mi presento come Youkai Uzumaki!! E non è perchè mi piace come suona il cognome! Febh sembrava riconoscere il suo assassino, cosa che riportò l'attenzione su di lui. Lo conosci? Chi sono gli Hakai? Era ancora turbato dal dover rivivere quella scena, soprattutto vivida com'era. E' successo... N-non più di cinque anni fa, non lo so di preciso! Perchè, che è successo a quel clan? I due sarebbero stati legati da un destino in comune: ritrovare il misterioso assassino. Entrambi per motivi differenti, ma avere l'appoggio l'uno dell'altro sarebbe sicuramente stato utile. Sempre se fossero riusciti a collaborare.

    Anche ai Jonin serve aiuto ogni tanto! Provò ad insistere Youkai, anche se non era certo di voler alimentare la batteria che mostrava quella visione. L'orrore nel confermare che Febh, l'estraneo in quei ricordi, non avesse gli stessi cambi di visuale del padrone di quei ricordi, lo fece ammutolire. Il ragazzino era visibilmente scosso, e si rifiutò di rispondere. Insistere avrebbe causato solamente qualche mugolio confuso, ma rifiutava di ammettere ciò che quella visione cercava di fargli credere. La visione si spostò nuovamente, stavolta, con l'aiuto del Jonin, capendo che stava assistendo alla costruzione di un'arma di Iwa... E forse alla sua distruzione? Eppure le Armi erano una minaccia ancora presente.


    Uscire da quella visione lo fece sentire come se fosse appena stato sputato fuori da un frullatore. Febh era altrettanto scosso, ma al momento non era in grado di dargli attenzioni. Il suo respiro si fece sempre più rapido, mentre i pensieri cercavano di trovare un senso a quelle visioni. Un senso che spiegasse cosa potesse essere quella terrificante figura portatrice di morte, e che evitasse di dover affrontare la realtà. Karikitori lo aveva avvertito, ma lui era stato testardo.

    L'urlo dello Yakushi segnò il definitivo ritorno alla realtà, e il dover affrontare quei ricordi. Youkai trattenne il fiato per qualche secondo, rannicchiandosi su sè stesso, singhiozzando a bassa voce. Non lo so... Non lo so... Borbottava, quasi a volersi autoconvincere. Lo sapeva benissimo, entrambi lo sapevano. Forse mancavano dei dettagli, ma la realtà gli era stata mostrata per ben due volte. E quell'Hakai lo aveva ucciso solo per cercare di richiamare quella cosa.

    Febh aveva ormai liberato parte del suo potere, mostrandosi minaccioso al ragazzino che ancora singhiozzava. Voleva delle spiegazioni, e presto l'Uzumaki avrebbe capito che la risposta avrebbe dettato il suo destino. Lo sguardo del Jonin era quello di chi non aveva paura di uccidere. Youkai lo incrociò, sussultando per la sorpesa, ma non si mosse. Non voleva causare reazioni imprevedibili. Annuì debolmente. Okai. Si strofinò il il volto, pulendo le lacrime che non smettevano di scendere. Ho incontrato uno shinigami che mi ha detto che mi sarei pentito di scavare nel mio passato. E non l'ho ascoltato. Non lo guardava negli occhi, non ci sarebbe riuscito nemmeno se avesse avuto davanti la persona più comprensiva di quella dimensione. Ha detto... che ho vissuto più di una vita. Ha detto che la mia vita precedente era stata così buona, che ha meritato una seconda chance. ...Io sono la seconda chance. Vedere quei ricordi aveva forse rovinato tutto? Ma io ho perso i ricordi di questa vita, volevo almeno recuperare quelli. Volevo recuperare qualcosa. Ora, alla profonda tristezza, si era mischiata della rabbia. Avevo chiesto di poter visitare il tempio Uzumaki, per farmi raccontare da loro del mio passato, ma me l'hanno negato. A Konoha non sono stati in grado di trovarlo! Ed ora... Ora questo!! So solo il peggio di ciò che ero, e non so come controllarlo!! Non so come comportarmi se un incidente come quello della Strega dovesse ripet-

    Il rosso si zittì, spalancando gli occhi ed evitando lo sguardo dello Yakushi. La sua lingua lunga si era fatta scappare il peggio. Non poteva negargli la verità, ma l'avrebbe omessa volentieri. E'... E' stato un incidente. Avevo dovuto usufruire del chakra del demone, e di un sacco di altre anime, che stavo per liberare... Qualche lacrima ancora scivolava sul volto, stavolta fisso sulla persona di fronte a se, sembrava pronto alla fuga. Ma è proprio per questo che volevo sapere di più del mio passato! V-Voglio essere pronto ad affrontare la cosa che l'Hakai cercava di risvegliare!! Voglio avere una vita come quella della Ribelle! Il suo volere però non sarebbe bastato a convincere lo Yakushi di non essere una minaccia da eliminare a sangue freddo. Sommerso dalla tristezza com'era non era facile cercare una soluzione. Strinse i denti, infastidito dall'idea che il Consigliere potesse vedere quella divinità del male in lui. TU SEI FORSE FEBH O KAJI!? Gridò, in un misto di rabbia e disperazione. I singhiozzi avrebbero rovinato il silenzio che sarebbe calato dopo quelle parole. Si diede qualche secondo prima di riprendere il discorso. Kaji è il tuo passato. Tu insisti a dire che siete diversi... eppure lui è te, che tu lo voglia o no. ...Ma tu resti tu. TU non hai fatto ciò per cui odi tanto Kaji, non hai vissuto la SUA vita, hai vissuto la tua. Gli tremavano le mani, ma il suo sguardo era determinato nel far passare quel messaggio. IO non sono quella cosa. Io sono Youkai Uzumaki. Potrò anche avere un passato terribile... ma quella non è la mia vita. Non sono più io. Quello non è Youkai. Come tu non sei Kaji. Ansimava, teso come una corda di violino. E di certo non lo voglio diventare. Dobbiamo... Dobbiamo imparare a conoscere il nostro passato, per non ripeterlo. Non mi libererò mai dal peso di ciò che la mia vita precedente ha fatto, ma se gli dei mi hanno dato una seconda chance, non permetterò a nessuno di portarmela via. Un commento coraggioso per il ragazzino che un pensierino suicida per riprendersi i ricordi lo aveva fatto. Avere un assaggio del suo vero passato gli aveva permesso di vedere tutto da una diversa prospettiva. Se mi uccidi adesso, non sei tanto meglio del te passato che tanto detesti. Non era un vero segno di sfida, più un sincero consiglio di una persona estremamente determinata.

    Avrebbe dato il tempo a Febh di replicare, ma si sarebbe presto mostrato vagamente confuso riguardo l'argomento. Se ci pensi bene... L'idea che io possa morire non dovrebbe piacerti. Quell'Hakai ha cercato di uccidermi per risvegliare quel... mostro. Suppongo che qualcosa non sia andato a buon fine, ma se dovessi perdere la vita proprio qui, nell'aldilà...


    Seppur la situazione tra i due fosse tesa, il giro in quel mondo onirico li aveva distratti e costretti a collaborare. Febh ancora diffidava del giovane, ma la sua amnesia li avrebbe aiutati ad evitare pessime apparizioni. Ma mantenere il focus per evitare di essere divorati da quella dimensione non era semplice, soprattutto considerando quanto entrambi fossero facilmente distraibili. Youkai non perdeva occasione di seguire ogni traccia Uzumaki che gli si parasse davanti, mentre lo Yakushi probabilmente iniziava a sentire la mancanza di casa, considerando che bastava una semplice bancarella a distrarlo.

    Era tutto inutile, e abbastanza frustrante. Non stavano facendo altro se non vagare tra le loro memorie e conoscenze, ma mischiate tra loro e ancora più confuse del solito. Fu il Consigliere a voler mettere uno stop per primo, con Youkai costretto a spiegargli le differenze tra Oto e Konoha. A Konoha non ci piace eleggere qualcuno che ci bullizza per stare al potere!! Perchè questa cosa sta bene a te?? Borbottò sconvolto, osservando con incertezza ma una discreta curiosità lo snack insettoso. Non aveva apprezzato la metodologia di preparazione di quel piatto, e temeva che assaggiare qualcosa in quel posto avrebbe assunto il sapore che ci si aspettava di avere in bocca, e difficilmente il rosso sarebbe riuscito a concentrarsi sul miele.

    L'idea della campagna elettorale sembrò buona per entrambi, se non altro era un inizio. Avrebbero pensato man mano a come continuare. Febh sembrava piuttosto sicuro di sè, e Youkai era ormai certo di potersi fidare della sua idea. Dopotutto aveva messo in chiaro la sua unica richiesta: non uccidere nessuno. Per quanto potessero essere fittizie, non aveva intenzione di rischiare che la cosa potesse avere ripercussioni nei sogni di qualcuno.

    Tutto stava filando liscio, forse troppo. Ma dopotutto quello poteva essere considerato un sogno lucido, avevano pieno controllo, dovevano solo capire come piegare le regole in loro favore. Probabilmente abbassare la guardia sarebbe stato il loro errore peggiore. Cosa che sembrò riflettersi sul pubblico: nonostante il forte desiderio di Youkai, le sue parole contraddicevano l'essenza dei cittadini di Konoha. Il sogno aveva una mente propria, poteva mallearlo, ma non poteva togliergli nozioni così "basiche", come la consapevolezza che per un konohaniano, Konoha era già casa. Non sembrava poterli spingere a cercare un'uscita in quel modo. Ah... Come... Come popolo unito dobbiamo... Dobbiamo trovare la via... P-Per favore non così vicino!! Il discorso di Youkai non aveva attecchito sul pubblico, e sentì subito l'ansia crescere in lui, incerto di come continuare. Febh non faceva che accumulare persone in quello spazio, che sembrava stringersi sempre di più, mentre il numero di persone aumentava, cercando di sovrastare il ragazzino. N-No! Per favore... Per favore!! Ansimava, cercando di restare a galla in quel mare di persone, a tratti gli sembrava di rivivere ciò che aveva provato contro la Strega, con tutte quelle anime che lo avevano sovrastato e soffocato fino a farlo chiudere in sè stesso. Non poteva ripetere quell'incidente.

    Fortunatamente, Febh arrivò in soccorso. Non esattamente Febh, ma Tarantulo, un nemico in comune nelle due versioni del loro supereroe preferito (certo l'originale non aveva quell'armatura ridicola). La sua apparizione fece indietreggiare la folla di prepotenza, permettendo al konohaniano di prendere fiato, visibilmente sollevato. Durante la sua presentazione Youkai sentì di aver perso la serietà del momento, stringendo i suoi piccoli pugni e borbottando a desti stretti. E' Spiderboy. Sarebbe stata la folla stessa a ricordargli del suo ruolo, iniziando a gridare e a fuggire. Uno dei bambini aveva trovato rifugio proprio dietro di lui, la maschera di spiderboy brillava sotto la luce di quel cielo fittizio. Il rosso osservò il ragazzino, percependone la paura ma anche la fiducia che poneva in lui. Inspirò, sorridendo solare. Certo che vi salverò. E' un onore per me proteggere questo villaggio. Si sarebbe abbassato per osservarlo allo stesso livello, portando le mani sulle sue spalle. Ma non potrò farcela da solo. Aiutami a mettere tutti al sicuro. Cerca di mantenere la calma tra la folla e cercate un posto lontano dall'Amministrazione. Mi occuperò io di Tarantulo. Gli donò la sua fiducia, con un sorriso caloroso per dargli più coraggio possibile. Quando si alzò in piedi, potè percepire della stoffa muoversi nella sua mano stretta a pugno. La maschera del protettore era apparsa all'improvviso, e Youkai non l'avrebbe rifiutata. La indossò, prima di voltarsi a petto gonfio verso Tarantulo, colmo di orgoglio e senso di protezione. Ti sbagli, Tarantulo! Konoha non si farà mai mettere in ginocchio da nessuno! Sono IO il vero Protettore di Konoha che ti fermerà!

    Naturalmente sapeva benissimo che quello di fronte a lui era lo Yakushi, in primis per l'inaccuratezza del personaggio rappresentato, ma le grida dei cittadini sembravano sospette. Era stato lanciato loro del veleno, e sembrava stesse provocando brutte ferite su ognuno di loro. Fai sul serio!? Non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze, non puoi lanciare veri attacchi!! Sussurrò furioso, iniziando ad agitarsi. Non ti farò avvicinare alla mia gente! Riprese la recita, pensando all'unica strategia realistica per sconfiggere qualcuno in una recita: cercare di catturarlo e far sì che si accorgesse della trappola in modo da caderci dentro di proposito. La prima mossa, approfittando delle attenzioni ricevute, sarebbe stata quella di minare ai suoi riflessi, accecandolo parzialmente. [TA] Mentre Febh avrebbe visto solamente un immagine ferma del suo acerrimo nemico, SpiderYoukai si sarebbe invece spostato sul suo lato destro, estraendo le due braccia spirituali ed iniziando ad avvolgerle intorno a lui, ognuno dei suoi arti occupato a tener ferme una coppia di braccia ognuna. [TB+SAI] Non ti libererai facilmente dalle mie ragnatele appiccicose!! Naturalmente non era vero niente, ma lui ora non era Youkai, era Spiderboy! E come tale cercava di mimarne il suo potenziale alla perfezione, addirittura mettendo le mani nella tipica posizione della ragnatela. Le braccia avrebbero invece avvolto quelle di Tarantulo, stringendolo appena. Non era nemmeno sicuro che avrebbero avuto effetto su di lui, era curioso di sperimentare come un vivo nel regno dei morti reagiva ai suoi poteri. Certo, era anche sicuro che l'altro avrebbe retto la recita e avrebbe finto di essere intrappolato, anche se per poco.

    Non avrebbe reagito male ad una sua liberazione, non era nemmeno certo che potesse realmente funzionare. Ma la recita richiedeva che credesse di essere stupito. Ah! Vedo che sei un osso duro! Ma non importa, ho altri assi nella manica! Sotto sotto si stava divertendo. Fino ad ora quel gioco lo aveva solo fatto in solitaria, nel campo di addestramento, mischiando reali tecniche al suo paladino preferito, ma ora finalmente c'era qualcuno disposto a divertirsi con lui. Non puoi niente contro i miei ragni esplosivi! Estrasse due kunai, legandovi una cartabomba [Azione Rapida] e scagliandone una proprio sotto i piedi di Tarantulo esplodendo dopo pochi istanti (l'aveva praticamente annunciata, quindi era certo che sarebbe stato in grado di schivarla)[SAII], mentre la seconda l'avrebbe lanciata nel punto del suo atterraggio, come se avesse voluto creare l'impressione di un impatto, mimando di conseguenza l'azione di un pugno gigantesco, come se l'essenza stessa del pugno avesse potuto colpire Tarantulo. [SAIII] IMPATTO DEL PROTETTORE!! La seconda bomba sarebbe esplosa esattamente dopo il suo gesto, dando l'impressione che quell'impatto avesse effettivamente avuto successo. Si sentiva stranamente carico di energie, più veloce e più potente del solito. Forse era solo lo spirito del gioco, ma giurava di poter tener testa persino ad uno come Febh.

    Vagamente eccitato, cercò di riportare la facciata più seria prima di voltarsi verso i cittadini, sicuro che Tarantulo avesse ormai capito come si sarebbe dovuto comportare. Certo, era un peccato finirla così velocemente, ma il loro vero obiettivo era quello di uscire da lì, e tirarla troppo per le lunghe in un luogo così sconosciuto poteva essere pericoloso. Cittadini! Non dovete preoccuparvi, perchè ora ci sono io qui!
     
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    L'Erede al Trono

    XVI



    Febh era ancora immobile alle sue spalle, che si sfogava con l'unico modo che poteva: a parole. Ma una rapida occhiata della Vipera le avrebbe mostrato come i fulmini neri intorno a lui stessero crescendo a dismisura. Kaji aveva detto di poter piegare le regole di quel mondo, a sufficienza perchè, per almeno qualche secondo, Amesoko li perdesse di vista... se il potere Hakai era riuscito a liberarsi da una creatura potente come il drago, allora anche lo Yakushi poteva liberarsi da un'entità minore come erano le regole del Vendicatore. Si lasciò scappare un sorrisetto, prima di essere attaccata senza successo dal fratello.

    La rossa si sforzava di restare concentrata sul combattimento, ma le parole di Mitsuki la scombussolarono appena. Preferita? ...Non prendermi in giro. Descrisse una sorta di "gioco" che sembrava in tutto e per tutto una specie di rituale malato, facendole finalmente scoprire in quanti fossero, almeno in origine: più di cento. Gli esperimenti uccisi da Febh e Diogene erano parte di quel gruppo? Di quanto era stato ridotto il numero? Arata sosteneva di essere uno di loro, che anche lui facesse parte di questo gioco malato? La furia di Hebiko non fece che crescere quando Mitsuki sostenne che quello era un loro obbligo, come un comando inscritto nel loro DNA. Non credo proprio... Solo gli dei sapevano quanto detestasse prendere ordini, soprattutto da Orochimaru stesso. Sei un tipo ambizioso per essere già morto. Pensi davvero che farti aiutare dal Vendicatore rendendomi inerme potrà cambiare le sorti del nostro scontro?

    Si voltò verso lo Yakushi con un'espressione a dir poco isterica, spalancando le braccia, quando questi sembrò citare il fatto di conoscere cosa fosse il Trono Verde. Devo essere sempre l'ultima a sapere le cose!? Con voce quasi tradita, soprattutto perchè proprio lui sembrava saperne qualcosa, anche se non aveva fatto il reale collegamento, cosa sui cui li avrebbe illuminati Mitsuki. Sono un'erpetologa, certo che so cos'è il Kodoku, ma che c'entra con noi- Avrebbe sibilato con furia quando il fratello riprese a parlare, quasi offesa dell'interruzione. Il suo discorso la fece sbuffare come un toro furioso. Non era corretto dire fosse incredula, era più che certa che loro padre era in grado di spingersi a tanto... Ma come al solito voleva rifiutare quella realtà. Non voleva crederci, non voleva far parte di un elaborato gioco di scacchi, a prescindere che fosse realmente la "preferita", la predestinata a sovrastarli tutti. Pensare a cosa potesse voler dire avere un corpo Yin, e cosa invece fosse la parte Yang. Fammi indovinare... Naga è la metà Yang? Ridacchiò appena, tradita però dalla furia che a malapena reprimeva, soprattutto a vedere come fremeva la sua kusanagi. Non aveva più dubbi che Amesoko avesse potuto chiedere un patto molto peggiore di quello che immaginava. Se non altro poteva farsi un'idea di cosa la aspettava.

    Tutto il discorso però non le era piaciuto per niente. Sei ridicolo se pensi che seguirò le regole di quel cadavere di nostro padre. Ruggì a denti stretti, mostrandosi quasi calma. Magari per questo ero la preferita. Non seguivo le sue stupide regole come un cieco burattino, così come hai fatto tu. Se questa è la realtà dei fatti, non andrò a caccia dei miei fratelli. Il suo sguardo si assottigliò, come fosse una proposta per Mitsuki. E gli offrirò una scelta. Possono unirsi a me, diventare miei sottoposti, ed io proteggerò loro se loro saranno disposti a proteggere me. Le mani tremavano appena, non per paura. Si stava trattenendo. Se invece decideranno di attaccarmi, moriranno facendo il suo gioco. Ma invece di lasciar scappare il frammento, sarò io a nutrirmi di esso. Alzò la testa, osservando con presunzione Mitsuki. E tu? Rimase immobile ad osservarlo, aspettando una sua risposta. Ma la risposta importava poco. Dopo una reazione del fratello, ad Hebiko sarebbe apparso un tremendo ghigno sul volto, il viso così scuro che gli occhi sembravano brillare. Tu hai già scelto.


    L'attacco con la kusanagi andò a buon fine, anche grazie al fratello che confidava troppo nei vantaggi dati da quel mondo. Pensi davvero che cambierà qualcosa dall'ultima volta? La innervosì non poco l'ultimo colpo mancato. Sei ancora in tempo per arrenderti ed evitare una seconda umiliazione. Ma l'altro sembrò rinvigorirsi quando le fece notare che Febh sembrava sparito. La Vipera però non sembrava preoccupata. Ti avverto... A me piace uccidere le mie vittime rapidamente. Non ti consiglio di finire nelle sue grinfie. Ma Mitsuki aveva già scelto.

    Hebiko, con la spada che fluttuava al suo fianco, si aggrappò con forza alla sua elsa, roteando il braccio attorno ad essa più volte e con vigore, e rilasciandolo per creare una sorta di elica di fronte a sè, cercando di impedire all'onda di sovrastarla. [SDI] La kusanagi del fratello però era ben nascosta dalle serpi, e riuscì a malapena ad incassare il colpo grazie alle sue scaglie. [SDII] Viscido verme... Si piegò sul fianco, trattenendo il respiro per qualche secondo e per incassare al meglio il colpo. Lo osservò mutare in qualcosa di disgustoso, come se avesse tentato di fare la muta ma qualcosa fosse andato terribilmente storto. Fece del suo meglio per non vomitare, vedendo come stava per essere attaccata dai due fronti. Aveva analizzato mentalmente la situazione, ed aveva deciso di fare un sacrificio che le avrebbe permesso di avere la meglio. Purtroppo le sarebbe costato. Con un gesto della mano avrebbe frapposto la sua kusanagi a quella di Mitsuki, fortunatamente abbastanza vicina a lei per poter reagire nonostante l'impressionante velocità, parandola con un potente frastuono metallico [SDIII], mentre contemporaneamente stringeva i denti per prepararsi a subire quello che sarebbe stato l'ultimo assalto di Mitsuki, e che avrebbe segnato la sua vittoria.

    I denti del fratello si piantarono sul suo collo, riuscendo persino a superare la sua difesa scagliosa [S&M-SDIV], ma non gli avrebbe permesso di ferirla ulteriormente. Con la mano occupata dal kaiken ancora intriso di sangue, gridò mentre i denti le affondavano nella carne, ma l'arco del suo braccio puntò dritto alla nuca del fratello, dal basso verso l'alto rispetto la posizione della testa, facendo ben attenzione a colpire il cervelletto e ridurlo in brandelli. [S&M-SAI] Non serviva una ferita incredibile, sarebbe bastato un taglietto nel punto giusto per metterlo ko, e la Vipera era ben esperta nel colpire punti precisi del corpo. Inoltre, ora che la sua kusanagi era libera, sfruttando il suo kaiken per tenerlo impalato sul posto, la spada si sarebbe mossa sul lato del ragazzo, e come un'accurata ghigliottina avrebbe cercato di tranciargli di netto il collo, senza nemmeno sfiorare la sua padrona nonostante la vicinanza. [SAII] Era certa che fosse tutto finito. Doveva esserlo. Le ferite iniziavano ad accumularsi, e resistere ad ulteriori colpi non sarebbe stato semplice.

    Hebiko Dokujita

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 500
    • Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 575
    • Concentrazione: 500
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    26,5/60
    Vitalità
    8½/16
    Slot Azione

    1. S&M

    2. Taglio

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Roteazione

    2. Resistenza

    3. Parata

    4. S&M

    Slot Tecnica

    1. Vibrazione

    2. ///

    Note

    Agilità usata, -1 slot per genjutsu nemico

    Pelle di serpente turno 2
    Ts turno 2






    Edited by Waket - 6/6/2022, 23:37
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Tutti assieme, ma solo in parte, the Gemscape
    Il temibile contraccolpo lasciò Febh, che aveva fatto da asse di quella trasformazione, praticamente esausto, a terra a quattro zampe respirando pesantemente. Una tecnica di quella portata avrebbe sfiancato persino la sua normale persona, figurarsi una mera briciola che tirava avanti solo con la forza di volontà per esistere ancora qualche minuto. Kaji era messo un pò meglio, anche se indebolito e stordito dalle immense quantità di chakra che erano state messe in gioco, mentre Raizen, più avvezzo a torrenti di energia del genere, si riprendeva molto più facilmente. Hebiko era in condizioni pietose mentre le anime ormai diradate e il misterioso guardiano erano state messe da parte, permettendo al loro angelo custode di palesarsi in maniera più netta. Anf...anf...quindi tu...chi diavolo saresti? Chiese Febh, la cui vista si faceva sempre più confusa, appena alleviata dall'azione della ragazza che in qualche modo dava loro leggerezza. Io ti ho visto risucchiare le anime e spedirle altrove dopo averle prosciugate, come fossi un demone o qualcosa del genere...non ispira fiducia quando dici di non opporre resistenza. Aggiunse Kaji, malfidato, ma la situazione sembrava essere ormai volta al termine, con la fanciulla che riferiva di essere pronta a sacrificarsi per permettere loro di uscire. Chiedo scusa...ma ho avuto poche occasioni di dare fiducia a qualcuno appena conosciuto... Poi di sottecchi verso Raizen. Come per esempio lui, che prima ha avuto quanto voleva e poi ha tradito, nonostante le parole per abbellire la cosa. Io se non altro non vi ho mentito.

    Venne il momento della proposta di Raizen, che forse in altri termini poteva essere allettante ma che trovò un Kaji che scuoteva il capo. Niente...non riesci proprio ad arrivarci, vero? Mi chiedi di restare tuo prigioniero, e di mandare all'aria tutto ciò che l'altro fuori di qui sta facendo...solo perchè me lo chiedi? Senza garanzie? Dopo aver visto che questa gemma ci avrebbe imprigionato per sempre se non fosse stato per lei? Disse verso Yuuki. Non ha tutti i torti...sei fissato. Gli diede manforte Febh, suo malgrado. Potresti farla a me questa proposta, non certo a lui. Inoltre, anche se apprezzerei enormemente di far compagnia alla mia salvatrice, non avrei cuore di usare questa sua prigione eterna come semplice mezzo di trasporto. L'unica cosa che voglio è che Hebiko esca da qui sana e salva.

    Pertanto, mentre Yuuki iniziava il rituale per farli uscire, Kaji le si avvicinò di appena un passo. Sono mortificato per il tuo sacrificio. E in quel momento il chakra della Fine Inevitabile sarebbe esploso dal suo corpo e anche da quello di Febh senza che lui potesse impedirlo, obbligato alla risonanza come lo era stato all'inizio di quella faccenda per via di legami che al momento sfuggivano ai presenti, Kaji escluso. E per quello che sto per fare. L'intero ambiente venne sconvolto dalla duplice attivazione di una tecnica che aveva l'unica e chiara funzione di alterare i rituali e le regole, scombinare la concentrazione e le altre tecniche, eseguita in modo da non poter essere interrotta in controtempo.. AAAAAAHHHH!!! Febh gridava, già esausto e ora consumato da quell'azione fuori dal suo controllo. Kurangara, la Fine del Sogno. Questa azione combinata non puoi fermarla nemmeno tu...annienterà sia me che Febh, ma bloccherà la via d'uscita dalla Gemma per parecchio tempo, forse anni prima che riusciate a trovare una via di fuga...esclusa Hebiko. Hai il tempo di mandare fuori solo una persona, fanciulla-angelo. Scegli...Hebiko che sta soffrendo fin quasi a essere annientata, o Raizen? Io in ogni caso sparirò nel nulla. Ed Hebiko era stata troppo stordita e sofferente (complice la natura quasi artificiale della sua esistenza) per aver ascoltato con chiarezza cosa succedeva.

    Avevano alternative? O avevano da fare una scelta? Chi avrebbe scelto Yuuki? E chi avrebbe scelto Raizen?

    Febh & Youkai, Dreamland
    Nonostante quello che si può pensare, lo Yakushi ascoltò con attenzione le parole di Youkai su Hebiko e Raizen, assimilandole, facendole proprie e filtrando esattamente quelle informazioni che erano utili alla sua tesi, abbandonando ogni altro spunto indipendentemente dalle evidenti contraddizioni e lacune. Come faceva sempre. Appunto. Compagna di team. Ovvio. E poi tu che te ne fai di imparare le cose da donne? Avrebbe poi chiesto, retorico, dato che ancora il segreto del piccoletto non era stato condiviso. E poi non penso proprio che possa volere più di un marito...o per meglio dire: chi mai la vorrebbe come moglie? E' una schiavista! E pensi che potrebbe essercene pure più di uno? Li farebbe scappare tutti piuttosto! Concluse con serio convincimento.

    [...]

    Nel turbinìo di immagini violente che erano nate dalla loro scellerata idea di scrutare il passato di Youkai, alcune domande del piccoletto meritavano comunque una risposta mentre la scena si dipanava davanti ai loro occhi. Gli Hakai sono il mio clan di nascita. Siamo...gente che tende a rompere le cose. Involontariamente, perlopiù. Ma possono esserci al massimo tre persone con il nostro potere alla volta, o almeno questa era la regola fatta dagli Hakai di molti anni fa, o ci potrebbe essere qualche piccola spiacevole complicazione come l'apocalisse o qualcosa del genere, niente di serio. Ma che io sappia ci sono solo DUE Hakai al momento, e quindi questo tizio di qualche anno fa, se non è crepato, è il terzo. Sempre che non fosse stato suo fratello Daichi a crepare...anche se lo rammentava appena. Quando poi il tappo cercò di minimizzare la sorpresa di Febh davanti a immagini tanto nitide, ottenne solo un verso di sdegno. Puah! Cosa vuoi che sia una morte? Una volta ho usato questo potere nella cantina di un serial killer...un tizio da sessanta o settanta vittime, e non era nemmeno lontanamente nitido come questo. No, no, qui c'è qualcosa di serio e parecchio brutto sotto. Aggiunse, inconsapevole di quanto ogni parola fosse come una mazzata sulla coscienza di Youkai, che era pur stato avvisato da Karikitori, ma aveva fatto finta di niente.

    [...]

    Piangeva, il ragazzino, al cospetto del Jonin otese. Piangeva davanti a occhi freddi e insensibili alla sua sofferenza, anzi accesi da un bagliore pericoloso, reso ancor più sinistro dal nero profondo della sclera e dai lampi di energia oscura che la attraversava. Tappo, sono il primo a premere il bottone sotto la grande scritta rossa che dice "non toccare", ma non ti è passato per la mente di condividere il tuo passato da stragista PRIMA che usassi il mio potere per scrutare il tuo passato? Certo, Youkai aveva dalle sue il fatto di aver condotto una vita irreprensibile in quella immediatamente precedente a quella attuale, tanto da ottenere una seconda possibilità, ma fu proprio quella scelta di termini: "seconda possibilità" a focalizzare l'attenzione dello Yakushi. Quindi...più vite, in una serie di reincarnazioni successive e per qualche motivo sempre in forma umana. Dalle storie che aveva letto e dai discorsi con alcuni religiosi (loro malgrado) sembrava che non fosse una cosa così scontata. E in una vita hai avuto abbastanza karma positivo da poter cercare di sanare il debito di karma negativo che avevi da quella precedente e terrificante, ho capito bene? Quindi sei una specie di serial killer o un pluriomicida che ora ha avuto di nuovo la possibilità di scegliere e come prima cosa invece che seguire le indicazioni per purificarsi fa di testa sua... Non un accenno di empatia nello sguardo dello Yakushi, che sembrava realmente sul punto di attaccare, specie quando venne tirata in ballo la faccenda della Strega. Ah, certo, e hai pensato che provare a liberare quella cosa senza controllo davanti a me, senza alcun preavviso, fosse un'idea migliore? Tappo, conosco metodi di suicidio decisamente più indolore...e metà di questi includono acido e lava. Ci sono poche cose che detesto quanto l'essere preso in giro.

    Avrebbe iniziato a farsi avanti con lentezza, minaccioso ed evidentemente pronto a spezzare quella giovane vita. La sua mano si stava levando quando l'altro sbottò tra i singhiozzi, forte della sua disperazione, portando alla sua attenzione il parallelismo tra quella situazione e quella che lo Yakushi stesso viveva con il suo "passato ingombrante". La mano si fermò, evidentemente esitante, mentre una smorfia irritata passava per la fronte del ninja, messo davanti a un punto decisamente valido. Avrebbe potuto bofonchiare qualcosa sul "non è la stessa cosa" o "non vale, qui parliamo di te", ma era sufficientemente concentrato da non abbandonarsi ai suoi soliti metodi per sviare l'attenzione (inclusa la sua), e dovette soppesare con molta attenzione l'accorata arringa difensiva del giovane ninja della foglia. Mmmh... Borbottò, cominciando ad abbassare la mano in quella che sembrava una dichiarazione di resa, almeno fino a quando il piccoletto pensò bene di rincarare la dose con quella che era una chiara e palese minaccia: se mi uccidi liberi il bestio. Dunque...pensi che un nemico del genere sia oltre la mia portata? Mi sfidi, tappo? Nuovamente si avvicinò sollevando la mano avvolta da terribili scariche elettriche, tinte dal nero chakra degli Hakai, sferrando un attacco con velocità che il giovane ninja di Konoha poteva solo immaginare molto alla lontana.

    Ma il colpo non sarebbe mai arrivato a colpire, fermandosi a meno di un millimetro dal suo bersaglio, che certo venne raggiunto dallo spostamento d'aria anche se innocuo. Molto bene, Tappo, ci vuole fegato a minacciare uno come me...approvo. Anche se sei una specie di spirito dell'ecatombe penso di poterti lasciare vivo per ora. Ti prometto che se mai perderai il controllo sarò io stesso ad annientarti. Avrebbe detto mentre il potere Hakai si dissolveva, annuendo con quello che voleva essere un sorriso rincuorante, sebbene poco coerente con le parole pronunciate. Ma da questo momento per tenerti d'occhio dovrai considerarti un mio allievo. Non so bene cosa tu sappia fare ma troverò pur qualcosa da insegnarti. Visti i tuoi trascorsi imparare ad avvelenare la gente potrebbe piacerti? Oppure le tecniche di Rotazione...beh, vedremo una volta fuori di qui.

    [...]

    Nella fase preparatoria le differenze culturali emersero in maniera piuttosto netta. Aspetta...mi stai dicendo che il Bue Ottuso è il capo ma non bullizza la gente così da farglielo ricordare? E allora come mai sta sulle scatole a tutti? Che poi se non bullizza allora non ha imparato niente da me! Sono un pessimo Sensei... Avrebbe concluso, sconsolato, ma avrebbero comunque messo a punto il loro piano, preparandosi al peggio pur senza aspettarsi quanto fosse influenzabile quel mondo onirico, loro malgrado.

    Davanti al palco, mentre i cloni gestivano il panico, lo Yakushi sotto le mentite spoglie di Tarantulo realizzò ben presto che i suoi attacchi non erano poi così controllabili come pensava: normali Kunai diventavano getti di acido e ferite con armi da poco strappavano via arti nemmeno fossero esplosive. Inizialmente sorpreso dalla distruzione causata, lo Yakushi pensò per un momento che fosse un problema legato alla Fine Inevitabile, che pure non aveva attivato...ma fu solo quando vide le zampe dell'armatura muoversi secondo la sua volontà che comprese quanto in quel luogo ogni finzione fosse reale. E dunque ogni pensiero...come in un sogno. Diamine...basta un niente per perdere il controllo... E questo ovviamente era un pericolo per qualcuno distratto e poco avvezzo alla concentrazione come Youkai (mai e poi mai avrebbe ammesso di rientrare nella stessa categoria). Ma se l'attacco di Tarantulo da finzione diventava realtà, allora loro realmente avrebbero sostituito un Kage...e quindi c'era un Kage in amministrazione, e lui era davvero Tarantulo fino a prova contraria, e anche Youkai era quindi un eroe. Ma bastava un pensiero fuori posto per generare un eccesso non più controllabile. E' reale...ogni pensiero anche fugace influenza questo posto...basta un niente: vedi quel clown all'angolo che sta ballando? Ci ho pensato solo un istante ed è lì. Stai MOLTO attento a ciò che pensi e cerca di stare al gioco, ma senza lasciarti trasportare...ci serve qualcosa che ci mantenga noi stessi e che non ci faccia perdere la nostra identità. Sibilò durante il finto scontro, mentre Youkai il Protettore si avvicinava con movimenti occultati dal suo Genjutsu.

    L'improvvisa emissione delle braccia spettrali non lo preoccupò, pur riuscendo a imprigionarlo. Come speri che le tue ragnatele mi catturino se non risvegli il tuo vero aspetto, Spoderboy? Tira fuori le tenaglie e gli occhi extra, e anche le braccia aggiuntive, non spererai di battermi senza usare tutti i tuoi poteri, vero? Ed era vero: Spoderboy senza i suoi reali poteri dopo la trasformazione aveva solo un terzo della sua forza, quindi (forte il sogno), fu facile spezzare la presa semplicemente scrollando le braccia. Inutili! E quando poi Youkai il Protettore passò all'azione successiva fu uno dei kunai acidi di Tarantulo a deviarlo, in modo che esplodesse parecchio lontano, mentre con un agile balzo si portò a distanza di sicurezza dal pugno "esplosivo" immediatamente successivo. Ricordati di non esagerare...c'è il rischio di non riuscire a tornare come prima! Dobbiamo avere un sistema di sicurezza...

    Aveva bisogno di qualcosa che fungesse da ancora. Qualcosa che stonasse con il sogno e fosse sufficientemente concreto da impedire che divagassero. Qualcosa di diverso dal "Calice dell'Eterna Solidità" che era apparso in una nicchia in un angolo, evidentemente assurdo ed evocato dalla sua necessità ma schiavo delle regole del sogno come tutto il resto. Tch...qualcosa che sia certo e che possa tenerci vincolati... Lo sguardo cadde su un'ancora con braccia e gambe poco distante e anche su un palo pieno di catene che quasi certamente non era là un minuto prima...ma fu proprio osservando questi due oggetti che ebbe l'intuizione necessaria. Entrambi gli oggetti gettavano ombre appena abbozzate, peraltro in direzioni diverse, e decisamente poco rilevanti. Le ombre erano dettagli, e nei sogni i dettagli possono essere l'ossessione di un istante ma non possono restare costanti e precisi per tutto il tempo, Ombre... Ed ecco l'intuizione. Ombre! Sbottò, non che Youkai o il pubblico potessero capirlo. Non ti permetterò di agire indisturbato, imitatore di Spoderboy che non sa nemmeno trasformarsi. No...farò qualcosa che ci terrà belli sicuri dei nostri ruoli fino a quando sarà necessario! Youkai avrebbe verosimilmente compreso, o così sperava.

    In realtà non aveva idea se avrebbe funzionato, ma sul momento non c'era altro che potesse fare. Forse il Sogno gli sarebbe venuto incontro...o forse il fatto che lui e Kaji fossero a conti fatti la stessa persona (sebbene ammetterlo fosse simile a ingoiare delle lasagne fatte con caramelle gommose sciolte al posto del sugo), in ogni caso compose una manciata di sigilli prima di mettere in atto la tecnica del Richiamo, che conosceva da moltissimi anni. Fuori dal mondo vivente forse non avrebbe funzionato con le creature a cui era normalmente legato, ma lui aveva tutta l'intenzione di richiamare qualcuno che certamente si trovava all'inferno. SsalSaluga...e qualunque tuo amico se ne hai...non fare scherzi e porta qui il tuo fondoschiena squamoso! Avrebbe sbottato sbattendo la mano a terra. Tutto dipendeva da quello: Kaji era legato a quelle creature, e lui ERA Kaji. Gli esseri erano alla sua portata in quanto morti...ed erano poco più che ombre viventi. Se effettivamente le evocazioni avessero risposto alla sua chiamata, senza perdere troppo tempo per spiegare quella mascherata o l'ambiente circostante avrebbe detto loro: Parleremo più tardi, e in cambio farò in modo che anche voi usciate da qui se lo volete. Entrate nell'ombra mia e di quel cretino che crede in un falso eroe, siate le nostre ombre, rafforzatele e tenetele immodificate...stabili, così da ricordarci sempre chi siamo e impedirci di divagare troppo. Se avesse fallito nell'intento (o se avessero rifiutato di ascoltarlo) avrebbero dovuto proseguire la pantomima con rischi nettamente maggiori, ovviamente.

    Comunque andasse era il momento di portare avanti la loro scenetta. Youkai era in realtà in buona posizione con la sua recita e stava funzionando (forse perchè entrambi erano convinti che stesse funzionando) e l'ombra con la creatura dentro avrebbe evitato di diluirli troppo nel sogno, o così sperava. Lanciò dei Kunai facilmente schivabili al suo avversario e poi soffiò un getto d'acido (non pensava di saperlo fare, ma Tarantulo si) che tuttavia avrebbe mancato volutamente il bersaglio, cercando invece di colpire in mezzo alla folla. Tutto vale, tutto quello a cui pensiamo, lo capisci? Sussurrò cercando la mischia. Quindi stai al gioco e credi con tutto te stesso a quello che dico. Abbiamo immaginato questo posto...quindi questo posto ha inevitabilmente un kage. Dobbiamo sostituirlo...e tu sei un eroe. E cosa c'è di meglio di un eroe e di un cattivo che viene riformato contro il vero cattivo che invece si spacciava per eroe? Il piccoletto aveva letto abbastanza fumetti da capire cosa stava per succedere. Ma ti servirà concentrazione e determinazione. Io ho l'Oni, mentre a te serve un pò di vero coraggio. Fiducia in te e nelle tue azioni, senza dubbi: una chiara immagine o sparirai: il pericolo di questo posto è ottenere quello che si vuole, perdendo ciò che si è. Le scorciatoie vanno sempre a finire male, bisogna sudarsele le cose. E questa conta come prima lezione, allievo. E poi il momento della parte successiva della recita. IO TI UCCIDERO' E DISTRUGGERO' QUESTO VILLAGGIO DI PECCATORI CHE HA CATTURATO E UCCISO LA MIA FAMIGLIA! Quasi certamente Youkai avrebbe replicato qualcosa su Konoha come luogo per bene. IL BUEKAGE RAIZENKO MI HA RIVELATO LA VERITA'...PERCHE' MENTIRE? A MENO CHE...LA SUA FOSSE UNA RECITA...UN TRUCCO! Un attimo di silenzio (non serviva una trama approfondita o spiegata, bastava l'emozione del momento e la teatralità) e quindi aggiunse. Lui ci ha messi uno contro l'altro...è questo il suo piano. Il Buekage è il malvagio di questa storia!

    E ora che il Sogno regalasse loro un nemico comune da schiacciare. Nessun Buekage poteva competere con lui, di questo era certo.

    Hebiko, Il Trono Verde
    Nessuno sfugge al Trono Verde. Nemmeno tu. Nessun nostro fratello che sottometterai sarà realmente fuori gioco: cercherà di ucciderti in ogni occasione, e anche tu non potrai sfuggire all'istinto. MAI. Sei solo una pedina...solo chi si siede sul trono può essere realmente libero, e non sarai certo tu! Inutile parlare con Mitsuki, ma il loro scontro in realtà aveva già una fine stabilita molti mesi prima, quando Hebiko stessa lo aveva spedito all'inferno senza troppi complimenti. Certo, il potere del Vendicatore sosteneva e aiutava l'esperimento ribelle, ma le sue capacità fisiche non erano poi granchè migliorate e il sangue di Febh, ovunque fosse finito, permetteva alla kunoichi di causare danni reali nonostante tutto.

    Pur subendo dei danni, la fanciulla cedette la carne per colpire l'osso, figurativamente dato che l'avversario era composto solo da serpi, ma non per questo la sua strategia fu meno efficace: il colpo di Kaiken venne bloccato dal gomito di Mitsuki che si allungò innaturalmente per difendere quella posizione, ma farlo pose inevitabilmente il braccio in mezzo al suo campo visivo nel momento peggiore possibile, quello in cui la Kusanagi guizzava mossa dalla mente di Hebiko, in un fendente che si può solo definire fatale.

    Libera dalla stretta, Hebiko si sarebbe allontanata dal corpo decapitato del suo avversario solo per realizzare che a conti fatti non c'era nessun corpo ma solo un'anima. Un'anima che aveva il vantaggio del campo di gioco. Con lentezza e rumori disgustosi le parti mozzate iniziarono a muoversi lentamente come per ricongiungersi, mentre nessun genere di porta o via di uscita si era aperta. Tagliare Mitsuki ancora e ancora avrebbe forse rallentato il processo, ma il sangue di Febh sulla lama sarebbe finito molto presto...possibile che fosse in trappola? Nessuna soluzione per lei. Ora capisci? Non puoi nulla. Un trucco come quello del sangue può ferirmi o rallentarmi, ma io sono qui per la mia vendetta...e non puoi portarmela via...MAI. Parlava la testa spiccata dal collo, in barba alle ristrettezze anatomiche.

    Se davvero Naga è la tua metà allora lui ha la tua parte Yang. Quindi nostro padre deve aver messo qualcosa di estremamente Yin dentro di lui per equilibrarlo o non potrebbe essere vivo...così come ha messo qualcosa di estremamente Yang dentro di te. Mi chiedo cosa sia...forse qualcosa di animale? O qualche mostro? A vederti sicuramente sarà qualche mostro, ma non importa: sovrascriverò il tuo intero organismo quando prenderò il tuo posto, e a quel punto farò tutto il possibile per dimenticarti: non resterà NULLA di te. AHAHAHAHAHA!!!! AHAH...A...ah.....a... La sua risata si era interrotta in un gorgogliare incomprensibile mentre il corpo si contorceva prima di ricomporsi. Come attraversata da uno spasmo anche la parete tremò e si mosse, presto seguita da pavimento sporco di sangue e polvere, nemmeno fossero dentro i visceri di qualche animale. Nuove scosse si susseguirono molto rapide, fino a quando, qualunque cosa facesse, Hebiko venne travolta dal completo sovvertimento dell'ambiente circostante...

    Raizen, Vengeance City
    Gelide catene? Non esiste amante più caldo della vendetta, Raizen. Dopo averla provata non tornerai mai più indietro...non ne avresti motivo. Replicò a tono il Vendicatore, per nulla intimorito o piegato dalle asserzioni di Raizen che chiunque altro avrebbe trovato ragionevoli, ma la ragionevolezza non porta mai alla vendetta, al massimo può mediarla, quindi era estranea al suo modo di essere. Continuavano a parlare e confrontarsi, contrapponendo due diversi modi di vedere un medesimo argomento ma senza cedere l'uno nel territorio dell'altro...era palese che il Vendicatore stesse in qualche modo prendendo tempo, tempo che forse era necessario a Mitsuki per rendere irreversibile ciò che aveva in mente di fare ad Hebiko, ma non poteva attaccare perchè vincolato alle stesse regole che usava a suo vantaggio: Raizen non aveva fatto nulla per impedire o bloccare la sua vendetta, quindi non poteva attaccarlo per primo: il massimo era una finta elaborata e convincente come quella che avrebbe messo in atto poco dopo, solo per essere bloccato dal clone speciale dell'Hokage. Mi chiedi perchè non resuscitare e agire prima che il bersaglio della vendetta sia morto? Ebbene è proprio per questo che mi sono unito alla Lega delle Mezze Persone: per colmare quel piccolo difetto. Avrebbe detto allargando le braccia. Tu sei vivente, il concetto stesso dell'esistenza in questo luogo ti sfugge. La Vendetta di un'anima su un'altra anima non è vuota ma ETERNA. E non essere ipocrita: la Vendetta è SEMPRE l'azione di una vittima, solo chi ha subito ha il diritto di vendicarsi...o ritieni forse che chi è debole e ha sofferto meriti di essere schiacciato? Io sono una vita di salvezza e redenzione per chi, debole, finalmente ha modo di essere realmente felice. Un giorno anche tu sei stato debole, o forse un giorno lo sarai...approverai quindi i soprusi e le ingiustizie contro di te? Quando sarai vittima penserai che sia giusto che qualcuno ti schiacci? Scosse il capo scheletrico. Sei tu l'ipocrita, Raizen. Giudichi senza sapere. Dai sentenze senza pensare.

    L'apparizione del Clone animato da un frammento d'anima di Tian interruppe l'azione intimidatoria del Vendicatore dopo alcuni minuti. Tian avrebbe osservato con molto interesse il Kage che pure gli somigliava parecchio, sebbene forse un pò più stanco e provato nello sguardo, ma incurvò un poco le labbra in un broncio deluso quando l'altro passò pragmaticamente all'azione indicando cosa fare e condividendo mentalmente il suo piano. Onestamente mi aspettavo almeno un attimo di smarrimento o un paio di occhi sgranati. Bah! Continuò poi, borbottando. Uno fa un'entrata a effetto, difende con stile anche se quello non voleva realmente attaccare, usa una tecnica di grande impatto, rivela la sua identità e BUM, nemmeno mezza faccia sorpresa. Che spreco, che spreco! Sembrava che in gioventù Tian fosse più chiacchierone e vanitoso della sua controparte adulta che Raizen aveva incontrato anni prima.

    L'attacco improvviso poi diede inizio a quelle che erano delle ostilità plateali, certo non apprezzate dal Vendicatore che avrebbe preferito fare proseliti che combattere, ma perlomeno vedersi attaccato gli permetteva di reagire senza contravvenire alle sue stesse regole. L'umanità è sopravvalutata! Sbottò mentre muoveva la mano con velocità mostruosa, con l'armatura di quell'area che mutava diventando un'enorme e rozza lama ossea. L'unica pace è quella di chi ha esaurito la sua Vendetta! Con una prontezza di riflessi pari all'aggressione di Raizen, la lama intercettò il colpo in arrivo e anche se il Vendicatore venne sbalzato indietro di una manciata di metri non ne ricevette alcun danno, finendo però per piegare il ginocchio, come se la sua stabilità fosse stata minata [Slot Difesa 1]. Tian gli fu subito addosso con chakra dorato che avvolgeva la lama in maniera simile al precedente: lo stile della Lama Imperiale si basava su colpi pesanti a dispetto dell'apparente eleganza, con una spiccata predilezione per effetti di spinta e sbilanciamento volti a far indietreggiare e bloccare il nemico, così da averlo alla sua mercè...e il colpo precedente aveva iniziato a Sbilanciare l'avversario e certamente l'attacco successivo, verticale e portato con entrambe le mani, non sarebbe stato leggero per il Vendicatore, complice il chakra che arrivava a fiotti da Raizen. Lama Imperiale, Secondo Stile, Terzo Movimento. Schiacciato dall'Imperatore: Kōtei ni Oshitsubusa Reta. La lama d'osso, mantenuta, parò quell'attacco relativamente lento mentre l'orgoglio del Vendicatore gli suggeriva di poter incassare ogni genere di attacco. Non fu una buona idea: all'impatto la lama mossa con tanta grazia risultò essere invece uno dei colpi più pesanti che avesse mai affrontato nella sua vita, tanto da fargli piegare il ginocchio e perdipiù spingerlo verso il basso fino a crepare il terreno e immobilizzarlo per una frazione di secondo. GGhhh! [Abilità Tian]

    Certo che dico il nome delle tecniche. E' molto più divertente così...e quando l'altro capisce che anche sapendo cosa sto usando comunque non può difendersi le cose diventano ancora più divertenti. Io sono parecchio forte, sai, Figlio di Tian. Personalmente mi ritengo un pò troppo giovane per considerarmi il padre di chicchessìa, quindi scusa se ti chiamo così per un pò. Mentre Raizen preparava l'attacco successivo il Vendicatore, consapevole della sua immobilità, stava estraendo una maggior quantità di ossa (in realtà fuse con la sua armatura) come a volersi mettere al sicuro in un qualche bozzolo, ma l'attacco dell'Hokage non arrivò mai nella sua direzione, quanto piuttosto dal lato diametralmente opposto, assumendo proporzioni gargantuesche che una mente maliziosa avrebbe sicuramente potuto pensare come compensative, ma certo il sarcasmo non avrebbe ridotto il potenziale offensivo di un attacco di quel genere. NO! NON LA COLONNA!

    Si parla letteralmente della colonna portante di quella città, del registro coi nomi e, come Raizen aveva forse intuito correttamente, della fonte del potere di quel luogo. La differenza rispetto al Regno della Strega che puniva i Traditori era che gli abitanti della città erano tutti volontari, e cedevano in altro modo la loro energia al sovrano invece che essere prosciugati come batterie...ma sicuramente quell'artefatto aveva un compito fondamentale: mantenere unite le regole della Città della Vendetta. Non crollò del tutto nè venne tranciata di netto, ma una buona metà esplose come se fosse stata morsicata via da una creatura gigantesca, lasciando crepe immense lungo tutta la superficie che presto si trasmisero all'intera città circostante, scossa come da un terremoto. Come OSI opporti alla mia Vendetta? Qualcosa stava cambiando nel Vendicatore, e non si trattava di un indebolimento come sperato dall'Hokage, dato che fiamme ardenti si accesero nel vuoto delle sue orbite e parte delle sue ossa si incendiarono a loro volta assieme all'armatura, quasi come se la Vendetta stessa si fosse accesa di potere per l'onta subita [Tecnica 1].
    Immediatamente Tian e Raizen gli furono addosso per una nuova sequenza di attacchi, mentre i frammenti della colonna si schiantavano contro gli edifici vicini: per quanto l'Hokage fosse abile, poteva solo indirizzare i detriti nella stessa direzione dell'attacco e il Vendicatore si trovava esattamente nella posizione opposta (e in ogni caso le fiamme avrebbero comunque bloccato ogni danno, verosimilmente). Lama Imperiale. Primo Stile, Primo Movimento. Indietreggiare davanti all'Imperatore: Kōtei Kara Hanarete.. I due si avventarono sul Vendicatore per cercare nuovamente un colpo che voleva allontanarlo ma si trattava ormai dell'ennesimo e il loro avversario, pur defunto, aveva alle spalle decine e decine di scontri. Non si sarebbe preoccupato di quell'assalto, proseguendo la tecnica che aveva già iniziato ad approntare in precedenza, con la lama ossea che crebbe esponenzialmente avvolgendolo in un bozzolo rivestito di fiamme [Difesa 3, Tecnica 2]. Venne raggiunto e spinto via, ma non costretto a inginocchiarsi, vista la schiacciante superiorità della sua arte difensiva

    Appena atterrato il bozzolo si aprì, degradandosi rapidamente mentre il Vendicatore era pronto al contrattacco. Intanto nella città scossa nelle sue vere e proprie fondamenta iniziarono a levarsi grida di pura disperazione e terrore. Un tonfo al limite della piazza annunciò l'arrivo del bambino terrorizzato che Raizen aveva incontrato al suo arrivo, mentre un mostruoso zio Gennosuke, seminudo e insanguinato, lo inseguiva con la frusta in mano e un'espressione degna del peggiore fra i demoni. Le regole della città crollano, Raizen. Tutte le vittime torneranno a essere vittime se non rimedio al danno che hai fatto. Ogni vendetta resa vana, ogni sofferenza riportata come quando erano in vita. Realizzi ciò che hai fatto? Sollevò una mano. Persino Akira Gen mi è sfuggito. DI NUOVO! Delle sagome prigioniere nella piazza almeno due erano sparite, fuggite nella confusione. LA TUA VITA MI APPARTIENE PER QUESTO TORTO! IL TUO NOME E' TERZO NELLA MIA LISTA! ABBI PAURA DI MORIRE RAIZEN, E ANCHE DI ESISTERE, PERCHE' VERRO' A PRENDERTI! Innumerevoli grida di aiuto arrivavano da ogni dove, mentre il terreno poco lontano si spaccava lasciando che Hebiko emergesse, illesa. Ma quanto dolore era nato da quella scelta? Tian fu rapido ad avvicinarsi alla Kunoichi, decidendo di ignorare per qualche istante il Vendicatore che era invece concentrato su Raizen. Ciao, serve una mano? Sei ferita? Avrebbe detto tendendole una mano, con un sorriso abbastanza fuori luogo sul volto che aveva, ossia quello di suo figlio. Ti hanno mai detto che nei tuoi occhi splendono migliaia di soli? Sono abbagliato e quasi senza parole. Il suo approccio, va detto, era antiquato. Posso avere l'onore di scortarti al sicuro? Ci stava decisamente provando con lei. Una ragazza bella come te non dovrebbe rischiare nemmeno un capello. Tranquilla, sono piuttosto forte. Ma andasse come andasse era il Vendicatore ad avere il palcoscenico.

    NESSUNA SPERANZA.

    Le fiamme del Vendicatore si fecero sempre più intense mentre l'armatura si consumava a poco a poco.

    NESSUNA PIETA'. SOLO VENDETTA.

    Il fuoco crebbe di intensità, diventando azzurro e sinistro, mentre poco più dello scheletro era visibile, con un'arma che iniziava a prendere forma tra le sue mani, come una lancia affilata dalla cui punta una lingua di fuoco emergeva simile a una lama laterale...una falce.


    LA VENDETTA É TUTTO!



    Con la sua stessa anima (o almeno la parte che ne restava) forgiata in quella foggia così specifica, il Vendicatore si scagliò in avanti contro Raizen, ignorando per il momento tanto Hebiko quanto Tian: era l'Hokage il suo obbiettivo. Appena a distanza fece guizzare la falce usando il braccio scheletrico come perno per cercare un violentissimo colpo ascendente che avrebbe forse tranciato in due il corpo del suo bersaglio, incendiandone le estremità [Azione 2] mentre, comunque andasse, proseguiva la sua offensiva con un movimento quasi danzante mentre una falce d'osso fiammeggiante emergeva dal suo costato assecondando il suo spostamento in un colpo forse inatteso dato che non aveva usato gli arti per colpire [Azione 3] mentre il movimento successivo faceva roteare la falce intorno al suo collo per un acrobatico assalto orizzontale che cercava la decapitazione [Azione 4] immediatamente seguito dalla trasformazione del costrutto osseo in un vero e proprio tornado di tridenti ossei che esplosero in ogni direzione trasformando il calcio successivo in una vera e propria esplosione che mirava ad annientare completamente il Kage e chiunque fosse stato tanto sciocco da avvicinarsi [Tecnica 3]. Se non altro, sembrava aver dimenticato del veleno di Du Gu, vista la furia.

    Intanto, in mezzo alla violenza che gli abitanti stavano subendo ad opera dei loro originali aguzzini, un uomo dall'aria molto più concreta delle anime circostanti si stava avvicinando lentamente, evidentemente colto alla sprovvista dal caos circostante.
     
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