Il Lago degli Imbattuti

Missione per Shin, Kato ed Etsuko

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Lago degli Imbattuti

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    L'orribile risata echeggiava nel buio mentre i tre Shinobi, stanchi e spossati, attendevano l'inevitabile. La baracca del pescatore era l'unico luogo in cui nascondersi e non c'era stata altra scelta per sfuggire a quelle migliaia di mani, ma questo significava rischiare tutto contro un folle che non aveva più niente di umano, sempre che lo fosse all'inizio, cosa tutt'altro che certa. Le pareti vibravano a ogni suo passo mentre come una marea di senza malizia strisciava e batteva su ogni superficie, cercandoli, bramandoli. Era iniziata male e ora stava per finire anche peggio.

    Cosa avevano fatto di male per finire in quell'inferno?

    Tempo Prima...
    Oto
    Qualcuno aveva bussato alla porta con veemenza, e anche solo avvicinandosi il Guardiano avrebbe avuto una strana e spiacevole sensazione lungo la schiena, divenuta reale avversione quando si trovò davanti una delle persone che meno apprezzava al mondo, per usare un eufemismo. Ciao, Kato. Era il fratello del capoclan Yotsuki, Zoruto

    , la mano "sporca" che si occupava di tutte quelle faccende sgradevoli di cui, dopo il suo intervento, non serviva più parlare. Si diceva che la sparizione di diverse ragazze non addestrate dai vicoli di oto fosse opera sua per saziare un qualche perverso appetito, ma ciò che realmente faceva venire i brividi non erano le voci su di lui ma il suo aspetto: nello specifico erano i gioielli di cui si adornava, con denti al posto delle pietre preziose in più giri di collane e bracciali. Uno per ogni avversario che avesse incontrato, così si diceva. Non chiudere la porta. Dobbiamo parlare. Aveva una voce bassa e un pò roca, con l'alito che puzzava di sigari catramosi e alcool, due delle sue innumerevoli e deprecabili abitudini. Si diceva che il nobile clan Yotsuki, che aveva dato i natali a grandi Raikage, fosse decaduto sempre di più dopo l'esilio a Oto e che le componenti migliori fossero rimaste a Kumo. Non era vero per tutto il clan, ma certamente per quelli che erano alla sua guida la diceria diventava molto realistica. C'è una missione, a sud, poco distante dal confine, nel Paese del Fuoco. Oto manderà due ninja. Me e te. E il Clan ha un certo interesse da quelle parti. Parlava senza grande aggressività, ma più con una vaga ironia di fondo. Devo dire che non vedevo l'ora, sin da quando sei stato promosso al grado Chunin. Forse sarai utile al clan, finalmente. I denti ingialliti si aprirono in un sorriso mentre gli lanciava di malagrazia il rotolo con le informazioni del caso. Hai l'occasione di dimostrarmi che non sei sangue sprecato, come tuo padre. La particolarità di Zoruto era il contrattacco, questo era noto a tutti nel Clan, e si specializzava nel provocare gli altri, farsi attaccare e sottometterli in una frazione di secondo. Era evidente che voleva prendere il controllo della situazione prima ancora della partenza. Abbiamo interessi di tipo commerciale nella zona. Diversi mercanti ci pagano il pizzo, ma ultimamente la gente non esce quasi più di casa, ed è come se avessero un coprifuoco...se ne sono accorti alcuni dei nostri quando sono andati a riscuotere. Poi dei fornitori che trovavano strani i mercanti locali hanno fatto presente la cosa ai Daimyo prima che noi potessimo mandare qualcuno a verificare ed ecco che si tratta di una missione ufficiale. Abbiamo dovuto ungere diversi impiegati per farla assegnare a membri del clan, ma il tuo nome, con il nuovo grado, era impossibile da togliere dalla lista. Questa la rapida spiegazione, ma sarebbero dovuti arrivare sul posto per capire qualcosa di più.

    Kiri
    Il rollare della nave mentre Kiri si allontanava all'orizzonte era quasi ipnotico, con poche luci che riuscivano a stento a penetrare la coltre di nebbia che avvolgeva il villaggio. La missione nei territori del Fuoco era per conto dell'Accademia, ma aveva una certa risonanza con il clan Akuma, nello specifico con un membro del clan che si era presentato assieme a lui davanti al Mizukage per ricevere il briefing. Non era una persona normale e pur identificandosi come Akuma non era qualcuno che Etsuko conoscesse, visto che celava il volto con una maschera [Immagine]

    . Al momento era accanto a lui sul ponte della nave, facendo manutenzione a una balestra che doveva essere la sua arma di elezione. Come ti dicevo, Etsuko-kun, questo villaggio in cui dobbiamo andare per indagare è molto importante per noi Akuma. La voce era camuffata dalla maschera, ma sembrava avere un timbro nasale e un pò acuto. C'è stato un tempo in cui abitavamo la grande villa in cima alla collina, nota per aver fama di una casa stregata...la realtà è che era un nostro campo di addestramento segreto. E pare che Seinji Akuma vi abbia trascorso del tempo prima della sua dipartita. Dato che la missione prevede di indagare su strani rumori nella villa, e strani comportamenti degli abitanti, non vorrei ci avesse lasciato qualcosa che in realtà appartiene a noi. Come ti ha detto il Mizukage, puoi chiamarmi Mugen. Qualche domanda? Avrebbero impiegato parecchie ore per arrivare sul posto, tanto che sarebbero stati sul posto, una cittadina a ridosso di un lago nelle zone settentrionali di Konoha, solo la sera successiva. Secondo quanto riferito, anche due ninja di Oto e due di Konoha avrebbero partecipato. Dei mercanti itineranti si sono lamentati con il Daimyo dello strano comportamento degli abitanti, una specie di quarantena autoimposta con cui escono solo poche ore al giorno, rifiutando ogni servizio o spostamento nelle altre. Questo unito a grida mostruose e risate sinistre provenienti dalla casa che era stata del nostro clan. Bada che la proprietà è un segreto, per quanto ne sa l'Accademia e il mondo, era il casato Naminaka ad abitarvi, piccoli nobili locali che in realtà non esistono. Stava continuando a rivedere la sua balestra, oliandola in più punti.

    Konoha
    Le notizie sull'Abete si erano diffuse, e certo nel Villaggio non era segreto il fatto che Shin fosse stato privato della Maschera di Konoha, così come le voci sul suo mettere la missione al primo posto, ottenendo sguardi di disapprovazione da più fronti, sebbene qualcuno nella quiete dei propri salotti riteneva che il suo comportamento fosse stato encomiabile. Nonostante questo, lo stesso clan Kinryu aveva raffreddato i rapporti, in attesa di un'occasione per riabilitare il ragazzo e poter nuovamente contare su di lui. La vita era certamente diversa per Shin in quei giorni, e per quanto avessi un certo interesse ad alimentare le rivalità, era da molto che non avevo a che fare con lui, avendo scelto di battere altre strade. Ma ora avevo un'opportunità.
    Quando mi proposero la mia prima missione come Chunin, chiedendomi di nominare un compagno di squadra, anche genin, dissi invece il suo nome, ottenendo uno sguardo interdetto dall'impiegato, che mi chiese di ripensarci, ma senza ottenere risultati. Era il momento migliore per provare a plagiare il Kinryu per i miei scopi. Pensavo questo quando bussai alla sua porta.

    Ciao Shin. Ho sentito dire che hai toppato ultimamente. Il mio sorriso con aria di lieve sfida era il frutto di diverse ore davanti allo specchio per ottenere la giusta inflessione e l'adeguato taglio degli occhi. Ma Yato Senju non dimentica i vecchi conoscenti. Detto tra noi, abbandonare una compagna di team su un'isola dove non rischia la vita dando la priorità alla missione è qualcosa che oserei definire...sublime. Ero ironico o serio? Forse entrambi, l'uno in superficie e l'altro nel mio io profondo. Nonostante questo non ti avrei certo biasimato nè avrei fatto scenate. Ci sono diversi modi di vedere il mondo. Avvicinando la mano alla porta avrei generato una piccola zeppa di legno per impedire che me la chiudesse in faccia. Ti chiederai perchè sono qui, no? Ebbene, è perchè tu sei quello che può servirmi. Assolutamente vero, anche se in un senso assai più ampio di quello che avrei invece esplicitato poco dopo. Ho una missione e mi serviva un compagno di squadra. Ho nominato te. Mi interessa che la missione sia portata a termine, non altro. Ci stai? O pensi che nelle tue condizioni tu ti possa permettere anche di rifiutare le missioni?

    Gli lasciai il tempo di riflettere, ma poi spiegai più nei dettagli. Oto e Kiri manderanno dei loro rappresentanti. Un paesino nel confine nord è strano. Abitanti schivi, una specie di quarantena autoimposta e strani suoni nella notte. La missione è indagare. E anche se so che sei più bravo a muovere velocemente le gambe che a pensare, credo che io te faremo faville. Era la mia prima missione da Chunin, non potevo far brutta figura.

    Punto di Partenza
    Una radura non troppo distante dal villaggio in questione, dove si trovava una vecchia torretta di guardia costruita con legno e paglia, residuato della Quarta Guerra Mondiale dei ninja. Eravamo sulla cima e io, assieme allo strano Kiriano con la maschera, tenevamo d'occhio i dintorni. Lo spocchioso Otese che puzzava di sigaro invece stava delineando la mappa del posto. In pratica questo sputo di case è una cittadina di pescatori sul lago dimenticata dai Kami, ma girano abbastanza mercanti e quindi c'è un pò di soldo. La città ha tre vie principali parallele che fanno come tre archi lungo la sponda, e come vedete c'è una rupe poco a sud del paesecon la casa stregata incriminata in cima, con il suo bel sentiero abbandonato. Stava fumando anche in quel momento. Non potresti togliere quel sigaro, Zoruto-kun? Chiese il Kiriano, del quale francamente faticavo a comprendere anche il sesso, visto come gli cadevano larghi quegli abiti così inusuali. Nessuno ti ha autorizzato a darmi del tu, feccia. Tu e questo Shin invece vi conoscete già, o sbaglio? Siete amichetti? Chiese poi lo Yotsuki a Kato. Niente ninja in zona, è un'area tranquilla, nè tracce di cose diverse. Specificò Mugen.

    Mpf, anche se ci fossero li avremmo fatti sparire. Voialtri cosa sapete fare? Chiese con tono brusco mentre io stavo ancora in disparte. Sono un ninja medico e un Senju. Me la cavo con la Katana e qualche illusione. Spiegai, senza approfondire. Io sono un esperto di illusioni e di scontri sulla lunga distanza, e studio per approfondire le arti da sensitivo. Aggiunse il Kiriano. Ma che bravi, a obbedire al boss. Mi pare evidente che sarò il caposquadra. Io sono uno Yotsuki. Tanto vi basti. Mi accigliai, quel modo di fare era persino più fastidioso di quello di Raizen...in ogni caso restavano solo Shin, Kato e l'altro Kiriano a dover dire qualcosa, o proporre il da farsi.

    Alla fine della fiera, tutto stava a dividersi. Un gruppo sarebbe andato alla casa stregata e due per le vie della città. Erano le cinque del pomeriggio e a quanto diceva il briefing, lo strano coprifuoco iniziava alle sei. Quindici minuti per arrivare e tre quarti d'ora per capirci qualcosa. Nessun albergo in funzione, e negozi che sarebbero presto chiusi lasciando le vie deserte. Come ci saremmo divisi?
     
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