Il Lago degli ImbattutiMissione per Shin, Kato ed Etsuko

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    il lago della sofferenza


    POST ! "Presentazioni"



    Osservava il mare e il suo lento ondeggiare mentre le parole del suo neo compagno di missione scorrevano ripetitive nelle sue orecchie. Da quando avevano messo piede sulla nave non aveva mai smesso di blaterare e in modo compulsivo accarezzava quella cazzo di balestra, il chunin l'aveva osservato diverse volte per poi distogliere lo sguardo, ora verso un gabbiano che si perdeva nella nebbia, ora verso il gorgoglio delle onde che s'infrangevano sulle pareti dell'imbarcazione. Di una cosa era sicuro, quell'atteggiamento compulsivo, iniziava a dargli sui nervi.



    Etsuko Kun? Ma chi cazzo ti conosce... aveva convenuto il ninja, sorridendo e celando quei pensieri che non avrei definito del tutto amichevoli. Odiava le persone che si nascondevano dietro ad una maschera. Già la gente era un insieme di maschere pur non indossandole.
    Nessun uomo può, per un tempo considerevole, portare una faccia per sé e un’altra per la moltitudine, senza infine confonderle e non sapere più quale delle due sia la vera.
    aveva recitato quelle parole, forse bisbigliando qualcosa, se lo avesse fatto, non se ne sarebbe accorto e chissà se il suo compagno di missione avrebbe udito qualcosa preso com'era da spiegazioni di ogni tipo e ogni sorta.
    Gli aveva presentati il Mizukage in persona e si era ritrovato in quella stanza, riscoprendosi circondato da persone di cui non provava alcuna stima. Del primo, perchè dopo essersi presentato e per la prima volta aperto come mai aveva fatto nella sua vita prima, aveva ricevuto in cambio la richiesta di un ampolla del suo sangue, richiesta che avrebbe permesso alla massima autorità di Kiri, di controllarlo. Esatto era questo lo scopo del kage, non amministrare, non guidare ma controllare.
    Per guidare gli altri cammina alle loro spalle.
    gli avevano insegnato e il kage non incarnava nessuno di quei valori. Sul secondo, beh... doveva ammetterlo, era carico di preconcetti. Chiamiamoli presentimenti? Si, direi che si trattava proprio di questo. Doveva andare in missione con un Akuma, vi rendete conto? Un Akuma che non solo aveva mai sentito nominare, sebbene nella biblioteca di famiglia conservasse un albero genealogico, con tutte le relative ramificazioni. Un Akuma con una cazzo di maschera a nasconderne il volto, per quel che ne sapeva, poteva essere un'ulteriore prova di fiducia del Kage e lui odiava le prove, così come iniziava ad odiare la massima autorità di Kiri.
    Senji Akuma, hai detto? Avrebbe chiesto udendo quel nome. Ancora una volta il passato tornava prepotente e riapriva ferite ancora non del tutto cicatrizzate. Ogni volta che pensava di essersi del tutto staccato dal suo compagno di clan, soprattutto dopo averne accertato la morte. Lui tornava, in un gesto, una parola o come adesso in una missione.
    Lo conoscevi? Avrebbe chiesto Etsuko, e lui conosceva te? L'avrebbe osservato con occhi vacui in attesa di una risposta. Beh questo avrebbe potuto di certo cambiare le carte in tavola.
    D'improvviso un tonfo, qualcosa sarebbe piombato a terra a pochi passi da loro, avrebbe girato lo sguardo cogliendo gli ultimi spasmi di vita e il flebile e impercettibile lasso di tempo, in cui l'anima prima c'è e poi scompare, andando non si sa dove. Avrebbe dispiegato le ali in segno di resa, un gabbiano. Morto lì, senza motivo apparente. Avrebbe alzato gli occhi al cielo il kiriano e sussurato qualcosa.

    Questo non lo definirei di buon Auspicio

    prima di riprendere ad osservare il mare.


    … SULLA RADURA …


    il punto d'incontro non fu difficile da individuare, si trattava di una radura poco distante dal villaggio, una collinetta che sovrastava l'intero paesaggio. Etsuko fermo accanto alla torretta residuo della quarta guerra mondiale, osservava il gruppetto di ninja che si era radunato. Mugen coadiuvato da un altro ninja teneva d'occhio la zona.
    Etsuko, non avrebbe ascoltato il discorso dell'Otese con il sigaro, convinto com'era di poter dirigere le azione del gruppo. Sinceramente poco gli importava, aveva lo sguardo fisso sulla villa che sovrastava la rupe. L'aspetto era lugubre, gli Akuma avevano fatto davvero un bel lavoro che rendeva onore alle capacità del clan.
    Aveva assimilato tutte le informazioni che il compagno gli aveva fornito e a confermare il fatto che non si fidasse di lui avrebbe attivato l'innata abilità e le doti da sensitivo per perlustrare la zona a conferma di quello che aveva appena verificato l'altro kiriano.
    Fu dopo che ebbe fatto la sua presentazione Kato, spinto più da cortesia che da costrizione nei confronti di quello che si era rivelato chiamarsi Zoruto, che feci la mia presentazione.

    Etsuko Akuma, chunin di Kiri, prediligo il combattimento a distanza, sono un medico e sensitivo, oltre alle doti dettate dal mio cognome e che di certo conoscerete.
    Aveva letto astio tra i due Otesi, di certo c'era qualcosa di irrisolto tra loro. Avrebbe accettato di buon grado la proposta di Kato, che era sembrato il più ragionevole del gruppetto per ora.
    Sono d'accordo, io e Mugen ci dirigeremo alla villa se non avete nulla in contrario, diciamo che le nostre doti ci permetteranno con più facilità di scovare qualcosa se mai ci fosse qualcosa da scovare. Ci ritroveremo poco prima del coprifuoco ai piedi del sentiero.
    Se gli altri non avessero avuto nulla da obbiettare, compreso Mugen, i due ninja si sarebbero recati insieme verso la rupe. Imboccato il sentiero se non avessero trovato nulla o nessuno a impedirne l'accesso, il kiriano avrebbe parlato.

    Che tipi di addestramento si eseguivano in questa villa e perchè indossi la maschera?

    La seconda domanda sarebbe piovuta come un fulmine a ciel sereno, forse sarebbe stato più opportuno farla prima. Chi tuttavia decide quando una cosa è opportuna o no? A Etsuko, piaceva cogliere la gente alla sprovvista, studiare le reazioni per conoscerla meglio.
    Avrebbe osservato con i suoi occhi cosa la villa offrisse, per carpirne celati segreti, era quasi sicuro che vi fosse un qualche sistema di protezione, gli Akuma non erano degli sprovveduti. Cosa dovevano aspettarsi? Si sarebbe fatto da parte Etsuko, aprendo il suo braccio destro in segno di benvenuto.

    A te l'onore Mugen, sei tu quello che sembra saperne di più su questa casa.
    Avrebbe così atteso che fosse l'altro Kiriano a varcare la soglia per far gli onori di casa.



     
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