Il Lago degli ImbattutiMissione per Shin, Kato ed Etsuko

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  1. Yato Senju
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    Il Lago degli Imbattuti


    II

    [A Oto]
    Alla reazione passivo-aggressiva di Kato il suo consanguineo si accigliò, senza apparire particolarmente intimorito dalla sua strana e sinistra risata. Senti stronzetto, non sono qui per giocare. Ho già avuto la mia dose di stramboidi qui a Oto e non conto quanti sono diventati così dopo che ci ho avuto a che fare, ma non pensare che due risatine e quattro discorsi da squilibrato cambino qualcosa. Liquidò la faccenda senza dare troppo peso alla minaccia e proseguì. Non abbiamo avuto tempo per indagare nè farci delle opinioni, ma non sarà difficile avere la lista dei mercanti e forse anche delle immagini. Buona pensata, non sei chunin per niente. Quanto al Maestro si limitò a guardarlo con aria sprezzante, come se un'evocazione fosse troppo inferiore per lui.

    [A Kiri]
    Controllare la balestra sembrava molto importante per Mugen, ma non tanto da distogliere la sua attenzione da ciò che Etsuko aveva da dire o da chiedere. Seinji Akuma, esatto. E...no, non posso dire di averlo conosciuto di persona. Nondimeno lo conosco molto bene, Etsuko-kun, forse meglio di chiunque altro. Ma lo stesso può dirsi per molti Akuma che ho conosciuto negli anni. Spiegò, in realtà ingarbugliando le cose. Capisco che portare una maschera può essere snervante per un compagno di squadra e ancor più per un consanguineo, ma ti assicuro che non sto cercando di prenderti in giro o di metterti alla prova. Ti chiedo solo di avere fiducia in me, il mio volto è del tutto irrilevante, per questo indosso la maschera. La dipartita del gabbiano non lo turbò in modo significativo, si limitò a guardarlo e a spostare una piuma che era caduta sulla su arma, come se la morte dell'animale non lo toccasse in alcun modo, senza che fosse nemmeno sorpreso.

    [A Konoha]
    Quando mi chiese per conto di chi fosse la missione ebbi un istante di incertezza: possibile che sapesse delle mie piccole scappatelle ad Ame? No, era assolutamente impossibile ma ci fu un'impercettibile ritardo nella mia risposta: dovevo ancora migliorare. Ovviamente è una missione Accademica. Non sono certo un Hayate o un Kurotenpi o un membro di chissà quali organizzazioni segrete. Parve confortato dalla mia risposta, dichiarandosi pronto a partire. Domani mattina alle otto. Risposi, mantenendo un tono spigliato. E' la mia prima missione da chunin, vedi di farmi fare bella figura. Volevo essere fastidioso e un pelo antipatico, volutamente. Portando Shin all'estremo della sopportazione avrei compreso se poteva essere una pedina utile o meno.

    [Briefing]
    La presenza di un amico di Shin nonchè suo compagno di missione in molte occasioni era un elemento che non mi aspettavo e che avrebbe potuto rompermi le uova nel paniere, ma se non altro la situazione al momento era adatta a una divisione dei compiti per cominciare l'investigazione. Entrambi i ninja di Oto erano degli Yotsuki ed evidentemente tra i due non correva buon sangue pur appartenendo allo stesso clan. Non sapevo se la cosa potesse tornarmi utile o meno, ma vedere il caposquadra che rivolgeva un'occhiata tetra a quel Kato, accogliendo la provocazione ma senza rispondervi, era certo indicativo che con quella missione difficilmente saremo andati tutti d'amore e d'accordo. In ogni caso Zoruto-san accettò le proposte per la divisione. L'appuntamento (Zoruto lo impose, non accettando il suggerimento di Etsuko) era dopo due ore, così da investigare prima del coprifuoco, osservarne la prima ora e poi riunirci in quello stesso punto, sempre che tutto andasse bene. Ci rivedremo più tardi allora. Conclusi, prima di incamminarmi con Shin.


    I Mercanti in Città
    La cittadina non era molto grande ma c'era una discreta attività nelle strade, complice la posizione che la rendeva un utile punto di passaggio tra Konoha e i paesi più a settentrione, anche perchè molto vicina alla misteriosa nuova strada che era stata aperta tra i boschi alcuni anni prima e che collegava Oto alla Foglia. Almeno cinque grossi mercanti del luogo avevano un giro d'affari discreto e più che sufficiente per attirare l'interesse degli Yotsuki e della loro "società di protezione", per voler seguire un eufemismo. Il primo della lista fu un mercante di stoffe con un negozio di medie dimensioni che, secondo le informazioni di Zoruto-san, aveva buoni guadagni commerciando con alcune industrie tessili del Paese del The. Bastò il nome del clan per far impallidire l'impiegato nel negozio che fungeva da vendita diretta in città (c'erano poi dei magazzini nella campagna) e convocare il titolare, tale Rokuro Minamino

    . Fatti accomodare i due ninja in una saletta privata per evitare occhi indiscreti, l'uomo pareva più incuriosito dalla loro presenza che non intimorito, fatta salva l'ovvia circospezione nell'avere a che fare con loro. I miei omaggi...posso chiedere il motivo della visita? Non mi pare ci siano stati ritardi nei pagamenti e la nostra collaborazione finora è sempre stata più che soddisfacente... In effetti in caso di criminali o simili gli Yotsuki avevano sempre difeso quell'esercizio commerciale, così come gli altri da cui esigevano il pizzo, perlomeno fintanto che la cosa non era di troppo disturbo.

    Certamente menzionare l'identità di Zoruto come fratello del capoclan Yotsuki aumentò la sua tensione ma dalla sua espressione era evidente quanto poco le parole di Kato stessero andando a segno: nello specifico non sembrava avere alcuna idea di quali fossero le difficoltà. Temo di non capire. Esiste un coprifuoco imposto dal capovillaggio, e siamo tutti ben lieti di seguirlo, per il bene collettivo. Tutto qui. Ma non disse nulla su quale fosse il motivo per cui era stato imposto il coprifuoco, limitandosi a guardare con un'espressione che diceva chiaramente "non è forse ovvio?" a quella domanda specifica. Nessuna opposizione se il Maestro avesse posato la mano attuando il suo jutsu di indagine...e proprio a quel punto sarebbe accaduto qualcosa di molto bizzarro. Il corvo in forma umanoide avrebbe annuito, voltandosi verso Kato. Ho le informazioni necessarie. Il problema è che poi sarebbe rimasto zitto, e anche se interrogato non avrebbe detto nulla. Esiste...un coprifuoco per il bene collettivo. Disse dopo una lenta e lunga pausa, con esitazione, come se quello fosse il massimo che riusciva a dire. Zoruto si accigliò. Il tuo pennuto è inutile almeno quanto tuo padre, Kato. Ma qui sta succedendo qualcosa. Lo provocò gratuitamente, forse appositamente, quindi si sarebbe alzato. Andiamo. La stessa scena si sarebbe ripetuta negli altri "contatti" del clan Yotsuki, mentre il Maestro appariva interdetto e irritato. era evidente che lui SAPEVA cosa stava succedendo, così come il mercante, ma non era materialmente in grado di comunicarlo ad anima viva, nemmeno in forma scritta, o mimata.

    Sponde del Lago
    Il lago? Beh, se i rumori vengono da qualcosa che sta nel lago può aver senso dare un'occhiata. Inoltre avevo abbastanza competenze in Suiton e Mokuton da poter utilizzare l'ambiente a mio vantaggio se ci fossero stati problemi. Il villaggio ha un piccolo molo per le imbarcazioni private, e da quanto capisco un'altro sta all'estremità nord, dove invece hanno le barche e le rimesse i pescatori. Andrei a quest'ultimo. Non ci mettemmo molto e la strada non riservò sorprese di rilievo. Dopo circa mezz'ora eravamo al porticciolo dei pescatori, nella zona settentrionale del lago, con diversi abitanti che stavano sistemando frettolosamente barche e reti, probabilmente per il coprifuoco imminente. Alcuni moli senza alcun segno particolare si gettavano sulle acque verdastre del lago, con un discreto numero di barche perlopiù coperte e con i segni dell'uso. Inutile chiedere ai pescatori notizie sul coprifuoco o altro: andavano tutti di fretta e non ci dedicarono più che un brusco "Ho fretta" e "Appunto, c'è il coprifuoco e devo sbrigarmi". Uhmm...e se ne rapissimo uno per poi interrogarlo? Sei capace di farlo senza dare nell'occhio? Dissi, quasi per sfida, prima che mi cadesse l'occhio su un tizio un pò particolare che stava scendendo da una barca appena attraccata, non distante da noi. Sicuramente anche Shin lo aveva notato [Immagine]

    .

    Ultimamente ho compiuto diverse missioni per mare, ho un certo occhio per le barche...quella da cui è sceso quel tizio non può avere più di qualche settimana, è nuovissima. E anche lui pare più un samurai che un pescatore, con quella spada dietro la schiena. Dissi. Forse vale la pena chiedere a lui, spicca sulla folla. L'uomo stava sistemando le cime per ancorare la sua barca al molo (un banale monoposto a motore) quando ci avvicinammo. Non ho interesse nel parlare con altri Ninja. Disse quando ancora eravamo a parecchi passi di distanza, facendomi accigliare: come se ne era accorto? Avevo cautamente nascosto il coprifronte. Mi chiamo Akechi Mitsuhide, sono un samurai in disgrazia che si è ritirato qui dopo la dipartita del mio signore nel Paese del Ferro. Non mi immischio nella guerra di questi luogo e in chi vi partecipa. Lasciatemi in pace. Ci interessa solo sapere se c'è qualcosa di strano nella zona, con questo coprifuoco e tutto il resto. Quello sollevò lo sguardo, fissandoci per qualche istante. Il coprifuoco è una scelta dei governatori locali. Se volete saperlo chiedete a loro. Conclusa la sua opera si incamminò lungo il molo per allontanarsi, forse diretto alla sua abitazione. Mi voltai verso Shin. Che facciamo? Aspettiamo il coprifuoco e vediamo cosa succede...o hai qualche altra idea?

    La Villa dei Naminaka
    Intrapreso il sentiero verso l'antica magione, con la balestra appesa dietro la schiena e l'abito in stile occidentale, Mugen sembrava molto sereno mentre osservava il lago alla sua sinistra, man mano che si avvicinavano. Come ti ho detto il motivo per cui porto una maschera è irrilevante, ma posso assicurarti che la indosso sempre quando sono all'opera, non è qualcosa di specifico per te, Etsuko-kun. Quanto alla villa...era il luogo in cui gli Akuma svolgevano le fasi finali del loro addestramento, cercando di creare illusioni di qualità ancora superiore fino a poter quasi interagire con la realtà stessa. I Capoclan hanno sempre superato le prove legate al loro ruolo in questo luogo. Inoltre è anche il posto in cui recarsi quando si cerca di trovare equilibrio quando, come a volte succede, il nostro potere sfugge al controllo. E' un luogo che molti Akuma ricordano per sempre, e alcuni scelgono anche di trascorrere qui gli ultimi giorni della loro vita, ed essere quindi seppelliti. Ne parlava come se lo conoscesse molto bene, quasi fosse una guida turistica o un curatore della villa. La villa è circondata da un giardino ampio e per raggiungere l'ingresso si deve attraversare un piccolo bosco che temo non sia stato curato granchè di recente. E' alta due piani più un piccolo seminterrato e sulla sinistra, guardando verso l'ingresso, c'è un cimitero monumentale del nostro clan, ovviamente con nomi falsi ma gli occhi Akuma possono vedere il VERO nome inciso su ogni lapide. Potresti trovarla un pò decadente, Etsuko-kun, ma ricorda che è un posto da chiamare casa, in un certo senso.

    Dopo una breve camminata raggiunsero un cancello dall'aria sinistra oltre il quale il sentiero si perdeva in mezzo ad alberi tetri e cespugli dai rami simili ad artigli adunchi. Bastò una spinta per aprire il passaggio, accompagnata da un cigolìo tremendo e dal battito d'ali di diversi corvi svegliati dal suono improvviso. Come ho detto, ultimamente è stata curata poco. Muoversi nella foresta lungo il sentiero non sarebbe stato agevole ma sicuramente l'ambiente buio nonostante l'ora e i rumori sinistri non aiutavano...inoltre il Magan non riusciva a scorgere la forza vitale al suo interno, di nessuno. Gli alberi sono stati trattati per emettere costantemente particelle che offuscano la nostra arte. Era parte dell'addestramento, Etsuko-kun. Spiegò Mugen se il Kiriano gli avesse fatto notare la cosa, salvo poi fermarsi più o meno a metà strada, guardandosi intorno. Immediatamente dopo avrebbe afferrato il manico della balestra con una mano, voltandosi e puntandola verso Etsuko e scoccando [Azione]Forza Viola +3 tacche - Potenza 25 + Sanguinamento (DnT Medio).!

    In realtà il bersaglio in era il giovane Akuma, ma il dardo sarebbe volato a un millimetro dalla sua guancia sinistra, a meno di movimenti bruschi, colpendo un serpente che si era calato, silenziosissimo, da un ramo fin quasi a insidiare il suo collo [Abilità]Furtività 12+ Movimento Silenzioso.
    Non ha distanza minima di percezione.
    . La cosa strana però sarebbe stata la dissoluzione del corpo in fine nebbia, come se non fosse mai stato là. Come ho detto, a volte il Magan va fuori controllo. Nel bosco ci sono Creazioni Demoniache diventate indipendenti, perlopiù animali feroci o velenosi. Presta maggiore attenzione, Etsuko-kun. In quel momento una risata strana e orribile sarebbe arrivata da parecchio più avanti, dalla villa oltre il bosco.

    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!
    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!
    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!

    Mugen rimase in silenzio, guardando in quella direzione. Questa mi è nuova. E non mi piace per nulla. Forse son questi i rumori di cui parlava il briefing? Cosa facciamo, Etsuko-kun? Proseguiamo diretti o vuoi fare qualche altra manovra? La villa era poco più avanti e anche una volta usciti dal bosco non avrebbero notato nulla dall'esterno se non i muri rovinati, una fontana asciutta e crepata sul piazzale anteriormente al maestoso ingresso in stile occidentale, con tanto di duplice scalinata. L'orrida risata non si ripetè e il Magan non funzionava...da dove conveniva entrare? C'è la porta principale che porta all'atrio e poi una porta sul retro verso le cucine, o anche una botola vicino al cimitero che porta al seminterrato che veniva usata sia come sala di addestramento che come cantina. Spiegò Mugen, stava a Etsuko decidere se dividersi o andare da soli, e come prepararsi all'esplorazione...o magari preparare una trappola o affini.

     
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