Il Lago degli ImbattutiMissione per Shin, Kato ed Etsuko

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    IL LAGO DEGLI IMBATTUTI


    Post II “il bosco infestato e la splendida compagnia”




    Il suo compagno sembrava abile nel dare risposte alle sue domande pur non rispondendo nulla. Aveva lasciato intendere di conoscere Senji eppur di non conoscerlo così bene, il suo era un districarsi continuo in espedienti verbali per dire e non dire, un po' come aveva dimostrato di essere e non essere.
    Avevano lasciato il luogo di raduno per incamminarsi lungo il tortuoso sentiero che saliva sulla collina, il lago conferiva pace e pacatezza a quel luogo ma vi era qualcosa d’altro, una sensazione, un sinistro presagio o semplicemente l’architettonica costruzione che li sovrastava. Quella infatti lasciava avvertire un alone cupo, non era chiaro al ninja se quella sensazione potessero avvertirla solo loro, appartenenti al clan o se fosse un diffuso turbamento avvertibile ai sensi umani.



    Il cigolio del cancello avrebbe focalizzato l’attenzione sulle parole del compagno
    Sono anni ormai che studio il nostro Clan, a dire il vero non pensavo vi fossero ancora troppi membri attivi nel mondo ninja, eppure mi chiedevo quanto sia strano che io non conosca un luogo così importante per noi Akuma e quanto invece tu lo conosca così tanto bene.
    Non riusciva a non essere sospettoso nei confronti di Mugen, c’era qualcosa che lo faceva passare come non totalmente trasparente, qualcosa che dal profondo urlava “non fidarti”… di certo non avrebbe lasciato affogare quella vocina non in quella situazione.
    Lo stornare dei corvi avrebbe accompagnato i primi loro passi nella tenuta della villa, il boschetto tetro che avrebbero dovuto attraversare, l’evidenza del pericolo che Mugen diceva celasse.
    Non sapevo che il magan potesse sfuggire al controllo del suo utilizzatore, non avevo neanche mai sentito di illusioni che assumessero vita propria, seppur costrutti di chakra, come era possibile che quello si dissociasse dal suo creatore e rimanesse attivo, una volta rilasciato?
    Avrebbe chiesto mentre faceva attenzione a scavalcare arbusti evitando ragnatele e rovi. Non era a suo agio, come poteva esserlo? Lui era abituato a vedere sempre oltre, a vedere sempre e comunque, adesso la sua vista era offuscata, il sistema di protezione Akuma, lo disorientava, era cosi che si sentivano coloro che dovevano superare l’addestramento? “ ciechi “ era il termine che gli era subito balzato in mente, così si sentiva.
    Ma cosa stava succedendo? Improvvisamente ci vedeva benissimo e quello che vedeva accadere davanti ai suo occhi non era certo rassicurante.
    Mugen… parliamone…
    Non avrebbe avuto il tempo di continuare che il dardo avrebbe scosso l’aria, la stessa che pochi istanti dopo sarebbe sbattuta minacciosa sulla sua guancia sinistra, bagnata poi dal rivolo lasciato dalla goccia di sudore freddo, caduta per la minaccia da poco scongiurata. Avrebbe seguito con lo sguardo la traiettoria del dardo e le spire del serpente diradarsi trasformandosi in nebbia, per subito dissiparsi.
    Non avrebbe atteso oltre Etsuko, che scattando in direzione del kiriano con la maschera (velocità Blu) cercando di afferrare il braccio che reggeva la balestra, la sua non era una vera minaccia, non portata a quella velocità. Se avesse o no afferrato il compagno avrebbe comunque parlato…



    Ascolta bello, non mi piace questo atteggiamento, non mi piacciono i tuoi modi di fare, la tua spocchiosità e non ti permettere mai più di puntarmi l’arma contro senza nemmeno provare a lasciare intendere le tue intenzioni. Ti rendi conto cazzo… di cosa sarebbe potuto succedere vero?
    Guarda mi viene davvero voglia di… mmm… Cazzoooooo!!!
    Avrebbe gridato mollando la presa se fosse riuscito ad afferrarlo o semplicemente alzando il tono di voce…
    Ahhhhh… al diavolo…
    GRAZIE.

    Non sarebbe riuscito ad aggiungere altro prima di quella tetra risata…
    È questa la risata che riecheggia nel villaggio e di cui parlava la missione, è certo, proviene dalla villa… credi che possa trattarsi di una qualche illusione sfuggita al controllo del suo utilizzatore?
    Per quanto si trattasse di una domanda Etsuko conosceva già la risposta, la reazione di Mugen, l’aveva suggerita, sembrava sorpreso, forse era la prima emozione che aveva lasciato trasparire.
    La realtà quella di Etsuko era ammirazione, ambiva ad essere come lui, ANONIMO per gli altri, VUOTO di qualsiasi emozione che potesse ostacolare i suoi stessi obbiettivi.
    Proseguiamo diretti
    Usciti dalla folta vegetazione li avrebbe accolti una piccola fontana prosciugata al centro del piazzale antistante al monumentale ingresso della villa.
    Beh la risata lascia intendere la presenza di qualcuno, non credo sia una buona idea entrare dall’ingresso principale e anche l’ingresso secondario potrebbe essere controllato, rimane la terza opzione ed è pure quella che mi piace meno. la Botola e il seminterrato che conduce alla sala d’addestramento, potremmo trarre vantaggio dalle tue conoscenze dell’edificio, sperando che siano più approfondite di chi sembra abitarlo attualmente. Di certo un’azione frontale la riterrei sconsigliabile non avendo alcun tipo d’informazione. Che dici?



     
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