Il Lago degli ImbattutiMissione per Shin, Kato ed Etsuko

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    IL LAGO DEGLI IMBATTUTI


    INTRUSI



    Per la prima volta lo vidi, e con “vidi” intendo, avere la vivida percezione di chi fosse realmente… fino a quel momento aveva indossato una maschera e sebbene materialmente la conservasse ancora, mi parve spoglio, spoglio di ogni protezione, nudo. Avevo provocato una minima reazioni in lui e gli occhi del color carminio acceso, così scrutabili dalle piccole fessure, ne erano la prova tangibile.
    Così Etsuko ripensò a quello avvenuto poco prima mentre insieme scendevano le scale a piè della botola appena aperta, al fianco di un compagno di missione ancora sconosciuto e del quale ancora non poteva fidarsi totalmente.
    I luoghi che si aprirono poco dopo parevano bloccati, bloccati in un tempo non trascorso. Sebbene vi fosse una patina polverosa a garantirlo, pareva più quella una forma di protezione, protezione di un tesoro, la tenuta degli Akuma che garanzia dello scorrere degli eventi. Nessuna impronta, il pavimento immacolato confermava che alcuno era passato per quella via. La cantina conservava vivande a scorta di quelli che dovevano essere gli abitanti della residenza e gli adepti che si prestavano all’addestramento. Come mai nessuno aveva provveduto a svuotarla? Cos’era successo da non permettere un trasloco graduale e inutilizzo di quella residenza così repentino? Qualcosa non tornava agl’occhi del chunin ed era sicuro che Mugen sapesse di più di quanto diceva.
    Strano che ci siano ancora così tante scorte, vero? Dev’essere stata abbandonata di colpo. Si sarebbe avvicinato alla porta, constatando, come aveva già fatto il compagno, la presenza di argilla a impedirne una agevole apertura. Sebbene le precauzioni di Mugen per evitare qualsiasi rumore, era per loro inevitabile adesso farne un po'.
    Proviamo a forzarla… dammi una mano
    Estratto un Kunai, il chunin avrebbe provato a liberare l’apertura dalla parte dell’argilla che ostruiva il passaggio. Dopo essersi mossi con estrema cautela, facendo attenzione ad ogni rumore che sarebbe potuto provenire dalla stanza nella quale erano diretti, avrebbero ottenuto il passaggio.

    Incrociai lo sguardo del compagno di missione e guardando lo scenario che mi si prestava avanti, credo fosse chiaro a cosa si riferisse. Quei segni di lotta, quelle esplosioni, l’argilla presente in tutta la stanza. Quella non era opera del Magan, quella non era opera degli Akuma.
    INTRUSI
    Ormai era chiaro, la residenza era stata violata… le misure a protezione erano cadute, qualcuno l’aveva usata per i propri scopi. Ma perché quella lotta? Tra chi? Poche cose erano chiare in quella situazione, se neanche Mugen era riuscito ad andare oltre al sistema di protezione degli Akuma uno o più ninja potenti erano coinvolti in quella missione. Evidentemente anche esperti di Genjutsu… oppure, oppure Mugen mentiva. Anche quella era una opzione a cui tener conto. E di certo non potevo restare con il dubbio…
    Fu così che Etsuko mentre rivolgeva parola al compagno di missione avrebbe mosso due passi avanti, inginocchiandosi là dove il pavimento era divelto, pareva assorto nell’osservare i danni e ad analizzare la situazione. In realtà provava ad utilizzare la sua DOTE INNATA, gli occhi si irroravano di sangue all’insaputa del compagno e cercava di osservare la situazione con la sua vista superiore. Fin’ora si era fidato, credendo che sarebbe stata inutile, chissà se era vero quello che gli aveva fatto credere, di li a poco l’avrebbe scoperto.
    Intanto per non destare sospetti:
    non può essere di certo opera di costrutti sfuggiti al controllo del proprio utilizzatore vero? Qualcuno di reale, qualcuno di estremamente pericoloso si nasconde qui… c’è o c’è stato… e credo che non possiamo fermarci a questo dubbio, dobbiamo provare a raccogliere più informazioni possibili da riportare al gruppo.
    Indipendentemente dal feedback ricevuto dall’utilizzo del Magan, si sarebbe rialzato, osservando adesso la scala a chiocciola che saliva verso il piano superiore. Indicandola.
    Credo che sia l’unico intralcio, alla raccolta di informazioni che ci servono.
    Intanto un dubbio sorgeva nella sua testa. Forse il Magan nulla poteva in quella situazione ma lui non era sicuramente cieco… avrebbe potuto usare altre abilità per andare oltre al visibile. Avrebbe così deciso di utilizzare le sue abilità di sensitivo. Avrebbe potuto cogliere PERCEZIONI DI CHAKRA, con il suo SESTO SENSO ne avrebbe scrutato presenza, ma non solo… l’obbiettivo era anche quello di rilevare, impronta, tecniche speciali, alterazioni. Per ora della presenza di cui era certo, ovvero di Mugen, poi d qualsiasi altra presenza all’interno della residenza.
    Conosci i tuoi nemici, gli avevano detto… ma ancor di più i tuoi amici, per essere sicuro di poterli definire tali. Erano le prime regole della sopravvivenza.
    Se avesse ottenuto qualsiasi informazione utile, l’avrebbe analizzata prima di decidere di condividerla con qualsiasi altro. Dopo aver utilizzato le sue doti da sensitivo e quindi ultimato la sua strategia avrebbe fatto un gesto di assenso a Mugen. Attendendo una qualche reazione.
    Sei tu il padrone di casa, fai strada? Indicando la scala. Credo che dovremmo raccogliere più informazioni possibili sulla residenza, altrimenti avremmo fatto un passaggio a vuoto da giustificare ai nostri colleghi. Non vorremo tornare a mani vuote, spero.



     
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