Il Lago degli ImbattutiMissione per Shin, Kato ed Etsuko

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Lago degli Imbattuti


    IV

    I Mercanti in Città
    Avrai anche un Sigillo Maledetto, ma sei solo un galoppino del Kage. Non sai nulla del clan e di cosa possono fare davvero gli Yotsuki, stronzetto. Replicò Zoruto, ostile, masticando il suo sigaro. E se non impari a chinare il capo non lo saprai mai...nè come arti ninja, nè come influenza sul mondo. In ogni caso la loro investigazione era grosso modo finita, almeno per quanto riguardava l'approccio "soft" che avevano mantenuto fino a quel momento. Rispose ovviamente alla provocazione, provocando a sua volta. L'unica cosa che mi spaventa è sprecare altro tempo con uno scarto come te. Mio fratello vuole darti una possibilità di mettere la testa a posto, sicuramente per via del tuo ruolo, ma io non vedo altro che un fallito figlio di falliti. E a sottolineare questo il Maestro scosse il capo: non poteva assumere l'aspetto delle due persone (erano persone?) nominate, causando una smorfia di scherno nell'altro Yotsuki. Inoltre, assumere il loro aspetto non avrebbe significato. Aggiunse il corvo, ma senza poter spiegare il motivo. Ma quando venne il momento della seconda proposta sarebbe stato Zoruto a opporsi. No, ora basta. Non intendo sprecare altro chakra nelle tue idee di merda. Non sai come funzionano i Genjutsu? Non importa quanto forte, se un rilascio ha effetto anche solo parziale, il genjutsu poi si esaurisce da solo. Tolse il sigaro dalla bocca, facendo deliberatamente cadere la cenere calda su Shitto in evidente spregio. Se non cambia nulla allora ci sono due possibilità. O il Genjutsu è talmente potente da durare ore e ore...o queste due piccole merde pennute non sono il bersaglio del genjutsu, anche se ne subiscono gli effetti per un motivo che non mi è chiaro. Come un'eco o qualcosa del genere. La tua idea del cazzo è solo un modo per sprecare chakra.

    Tagliata quella via investigativa, al duo Yotsuki non restava che intraprendere un sentiero più attivo e meno contemplativo. Per non dire vandalico. Zoruto guardava il nipote come fosse feccia appena uscita dai vicoli di Oto e non pensò nemmeno di aiutarlo ad aggredire la casa del capovillaggio. Appena finito di scrivere la prima frase ecco che lo Yotsuki aveva attirato l'attenzione del proprietario. VANDALI! Che state facendo? C'è un coprifuoco, andatevene a casa! Avrebbe detto affacciandosi agitato da una delle finestre del terzo piano. Ma alla risposta dell'otese si imporporò! MA VOI SIETE PAZZI! Vi denuncerò a Konoha, noi siamo sotto la loro protezione! E anche Oto ci tiene al nostro villaggio...siete peggio che Nukenin! Avviserò subito chi di dovere e...buttarmi giù la casa? Roba da matti! Smettetela! SMETTETELA! Ma che ne so io di chi sono queste due persone? Il coprifuoco è imposto dal capovillaggio per il bene collettivo! Ancora quella frase, la stessa identica pronunciata dal loro contatto e dai due corvi...che anche l'uomo fosse vittima di quello strano effetto? Non la passerete liscia! Io... In quel momento una campana distante suonò, fredda nel tono e agghiacciante negli effetti, almeno sul capovillaggio che sgranò gli occhi e, ignorando Kato e le sue demolizioni, chiuse la finestra e si rintanò all'interno, noncurante di ciò che accadeva. Ma da dove arriva questa campana? Non ho visto torri nè campane in questa fogna... Zoruto si accigliò. Sembra quasi che arrivi dal lago...

    Avevano lasciato passare troppo tempo. La sera avanzava e il coprifuoco era ormai incombente. [Nota]Avete due round per trovare un riparo in qualche modo,o comunque prepararvi al post-coprifuoco, puoi descrivere l'ambiente circostante come preferisci, correggerò io eventuali esagerazioni ma hai una discreta libertà.

    Sponde del Lago
    Guardavo Shin con sospetto. Non mi era piaciuta la scenetta in cui parlava con quel barile, come se sentisse delle voci nella sua testa, e a giudicare dalle sue reazioni non aveva alcuna intenzione di spiegarmi cosa fosse successo. Forse i risultati della sua missione all'Abete lo avevano colpito più a fondo del previsto e questo era un problema. Non avevo bisogno di una pedina difettosa, mi serviva solo che fosse un pò confusa. Un vetro appannato invece che trasparente. Forse i fantasmi non esistono ma l'alternativa è che tu stessi parlando da solo poco fa. Risposi con tono asciutto, eliminando la recita dello spavento, che non ritenevo utile dopo quel breve assaggio. Quanto a quel tizio... Entrai nella modesta abitazione, perdendo alcuni minuti a controllare tutto intonro, con l'occhio esperto di un intenditore di trappole e meccanismi affini. Non mi pare ci siano porte segrete o botole nascoste. Magari è stato un Jutsu. O è uscito molto velocemente dalla finestra richiudendosela dietro. In questo caso ha ottime doti furtive, poco consone a un samurai, per quello che ne so. Commentai senza particolari inflessioni, analizzando la situazione: quella faccenda si stava rivelando molto più complessa del previsto e forse non potevo permettermi troppe manovre relative alla Missione senza mandare tutto a monte. Meglio sacrificare la pedina Shin, o provare a recuperarla in seguito, che impelagarmi in una faccenda marginale e complessa solo per reclutarlo.

    Che l'uomo fosse evasivo era abbastanza evidente, Shin-kun. Almeno per un poco avrei ancora tenuto il piede in due staffe. Ma hai delle prove al riguardo? In ogni caso la sua proposta era assolutamente accettabile e senza perdere troppo tempo ci dirigemmo nuovamente al molo. La piccola barca a vela non aveva segni di riconoscimento particolari e all'interno trovammo solo tre remi, l'ancora (ovviamente calata) e delle reti da pesca...ancora umide. Le ha utilizzate, ma quando è sceso dalla barca non aveva borse o sacchi nè contenitori di qualche tipo. Se ha pescato allora non ha preso pesci...o ha preso qualcosa da tenere in tasca. Borbottai, portando le mani al mento. Oppure...vedendoci ha pensato di nasconderlo in qualche modo...ma dove? Il tempo scorreva e presto sarebbe giunto il coprifuoco. Sul momento non avevo in mente dove cercare. Lungo la strada magari?

    Mentre valutavamo il da farsi, notai con lo sguardo che in una delle case più semplici una delle finestre era ancora aperta, con una sagoma che aveva una strana capigliatura, o forse un cappello o ancora due corna. Cominciava a fare troppo buio per riconoscerlo chiaramente e non ero del tutto sicuro perchè l'immagine durò appena un secondo, prima che chiudesse la finestra. La casa era sulla strada principale, forse a duecento metri da noi, con una porta e due semplici finestre...non poteva essere più grande di 30 metri quadrati. Uhm...o quello è un mutante di qualche tipo o forse abbiamo trovato il nostro pagliaccio. O per megllio dire lui aveva trovato noi...ma c'era il tempo per le indagini? L'ora del coprifuoco era alle porte e nel giro di qualche minuto anche noi avremmo udito la stessa campana percepita da Kato e dagli altri...e veniva dal centro del lago. [Nota]Noi abbiamo 6 round a differenza di Kato per prepararci, ma inclusa l'investigazione della barca e forse della casa.

    La Villa dei Naminaka
    In realtà, esclusi gli Akuma che soggiornano qui di tanto in tanto, nella Villa c'è un singolo attendente che normalmente dovrebbe occuparsi di lasciare tutto in ordine e non far impolverare. Spiegò Mugen. Ma evidentemente non ha potuto svolgere il suo dovere. Usare un Kunai per levare abbastanza argilla dalla porta avrebbe richiesto del tempo, ma in quel preciso momento non avevano grandi alternative. Non c'è abbastanza spazio per lavorare in due. Io resto di guardia. Ti sarei solo d'intralcio.Aggiunse Mugen e in effetti la sua osservazione era più che ragionevole, visto l'ambiente, anche se sicuramente passò per scansafatiche, ma quando fu il momento di spingere per forzare la porta dopo aver indebolito il blocco non si tirò indietro, aggiungendo il suo peso alla spinta dell'altro Akuma e guadagnando così l'accesso alla palestra sotterranea in cui era sicuramente avvenuto un combattimento importante.

    Intrusi...esatto. Qualcosa di molto fisico ha causato questi danni. C'era una venatura oltraggiata nel suo tono, come se vedesse profanato un tempio. In questo luogo dove solo le menti si scontrano, vedere danni reali è...mi viene imbarazzante, ma no...osceno. Ecco, è osceno. Mugen trasudava ira, pura e semplice, ma intanto Etsuko si era messo in cerca di informazioni che fossero più chiare. La vista vitale degli Akuma appariva come annebbiata...tutto aveva un misto di energia vitale confuso e fluido, quasi fastidioso da sopportare troppo a lungo. No, ovviamente i costrutti non possono causare danni reali. Non così tanti almeno. I costrutti di maggiore pregio e potenza possono in alcuni casi influenzare il mondo reale, ma solo per pochi istanti e in genere per manipolare qualcosa, non per distruggerlo. Spiegò. Ma si tratta del massimo potenziale raggiungibile, è molto raro. Nel mentre Etsuko, rinunciato al dono della vista speciale, passava alla sua seconda peculiare capacità di percezione. Era raro che il possessore di un doujutsu come il Magan o il Byakugan si concentrasse anche sulle doti da sensitivo, essendo spesso ridondanti, ma in quella precisa occasione la scelta dell'Akuma si rivelò vincente. Non erano soli nella struttura: oltre a Mugen vicino a lui, il cui chakra era molto simile a quello di Etsuko stesso, qualcosa di mostruoso si spostava lentamente al piano superiore...qualcosa che si stava avvicinando! La sua forza era immensa, forse pari o superiore ai Mizukage conosciuti dal ninja. Anzi, nel momento in cui realizzò quella presenza, l'intruso accelerò il suo passo, come se se ne fosse accorto, e il suo chakra aveva vaghe somiglianze con quello di Shin di Konoha, di cui forse condivideva alcune capacità.

    Avvicinandosi così rapidamente quell'essere iniziò a essere udibile a causa di passi rapidi e pesanti via via più prossimi! Ancora poco e sarebbe arrivato [Nota]Hai due round di preparazione prima che arrivi. Cautela. Rifatti alle dimensioni del post precedente per gli spostamenti. In poco tempo la scala a chiocciola più vicina a loro avrebbe preso a vibrare visibilmente poco prima che una sagoma umanoide grande almeno il doppio di un essere umano si precipitò nella stanza spaccando i gradini e atterrando sul tatami, crepandolo. Aveva un viso bestiale e maligno, e nella mano una strana mazza da baseball piegata...sembrava l'incarnazione stessa della violenza. Etsuko sarebbe stato ancora là per affrontarlo, o cosa avrebbe fatto?

     
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