Il Lago degli ImbattutiMissione per Shin, Kato ed Etsuko

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  1. Yato Senju
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    Il Lago degli Imbattuti


    VIII

    Zoruto se ne era andato e il gruppo sembrò trovare in Shin e Kato un possibile sostituto per la figura del leader. Io non ero tagliato per l'incarico e non sembrava che Etsuko, peraltro privato del suo compaesano, avesse velleità di quel tipo. Francamente non pensavo che andare a curare il Pagliaccio fosse una buona idea, ma non avrei fatto una battaglia per impedirlo: se anche quei due volevano sprecare le loro risorse a quel modo, io certamente non avrei speso una singola goccia di chakra per quell'individuo sospetto, a dispetto del suo essere una persona influente. Sapevo per esperienza che cercare il supporto di qualcuno potente aveva sempre delle conseguenze, e non sempre piacevoli, come accaduto con la faccenda del Visigoto.

    Non feci a meno di notare l'attimo di paura in Shin quando proposi di combattere alla Villa. Non lo ricordavo tanto vigliacco, ma era pur vero che giravano strane voci sul suo conto dopo gli eventi all'Abete. In ogni caso la mia attenzione venne rapidamente sviata verso il ninja degli Yotsuki che si era appena defilato. Quanto detto da Shin e Kato aveva senso. E' sospetto, è vero. In ogni caso potrebbe sapere qualcosa che deliberatamente ci nasconde...oppure ha un suo obiettivo privato in questa faccenda e potrebbe decidere di calpestarci per raggiungerlo. Per dire, io lo avrei fatto. Proposero che fossi io a seguirlo, in quanto esperto di arti furtive come anche accennato da Shin, e ammetto che mi trovai indeciso: la missione era importante ovviamente e non sapevo fino a che punto rischiare lasciandola in mano a persone di cui non mi fidavo appieno, ma di contro avevo appena ammesso che Zoruto poteva essere una scheggia impazzita che avrebbe danneggiato ogni nostra azione. Dopo qualche secondo sospirai. Si. Si, è la cosa migliore, immagino. Cercate di non restare esposti dopo il tramonto...ci ritroviamo qui al coprifuoco o altrove? O prima se necessario?

    Stabilito un punto di incontro e una parola d'ordine, scesi rapidamente dalla torretta di guardia incamminandomi nella stessa direzione di Zoruto, attingendo a ogni mia conoscenza nel campo della furtività, con lui come obbiettivo prefissato. Quello che scoprii e ciò che accadde, gli altri lo avrebbero saputo solo al nostro nuovo incontro, sempre che avvenisse.

    Le Indagini di Etsuko e Shin
    Nel centro del villaggio il sensitivo era pronto a raccogliere la sua concentrazione in due diverse direzioni: sia per quell'occhio interiore che veniva allenato a percepire il chakra fin nei minimi dettagli, sia per gli occhi Akuma che, seppur capaci di proiettare all'esterno le illusioni della mente, erano in grado di discriminare ciò che era vivo e ciò che invece non lo era. Shin era appostato poco distante e aveva mostrato le peculiarità, sebbene sfumate, della sua arma così che Etsuko potesse in qualche modo recuperarne qualche accenno, se lo avesse scorto.

    Quello che si aspettava di trovare era la presenza di numerose fonti di energia vitale, alcune con quantità di chakra risibile e altre invece un pò più intenso, nello specifico i suoi compagni di missione e forse, si sperava, il bersaglio della sua ricerca. Quello che trovò era molto, molto diverso: La maggior parte delle persone che vedeva, pur normale all'apparenza, era come stremata e prosciugata, come se la loro stessa vita fosse stata prosciugata lasciando il minimo indispensabile, e tutti avevano lievi e sfumate tracce di correnti di chakra estranee nel corpo, troppo vaghe per essere intercettate ma forse legate a qualche genjutsu, sebbene anomalo, dato che tutti gli esperimenti di Kato col Rilascio erano falliti.
    Inoltre in giro per la città, con una tenue traccia di chakra molto simile a quello della spada di Shin, svolazzavano un gran numero di farfalle dai colori iridescenti e sgargianti, che tuttavia alla normale vista apparivano assolutamente normali e trascurabili. Quegli insetti, assolutamente identici tra loro come se fossero copie, si muovevano assieme a diversi abitanti, come se li seguissero, posandosi sulla loro testa per qualche istante senza che questi se ne accorgessero e poi allontanandosi. Dopo ogni contatto la vaga corrente di chakra anomalo nei cittadini incrementava, come se quelle creature stessero in qualche modo supportando o amplificando il genjutsu che influenzava l'intera città. Non avrebbe percepito il chakra di Mitsuhide Akechi o comunque di un combattente esperto, a parte le persone che conosceva non c'era nessuno di notevole...salvo forse una casa al porticciolo con dentro due persone di livello, ma il clone di Kato si era diretto là quindi verosimilmente erano il Pagliaccio e il suo complice.

    A volte però è nell'assenza di informazioni che si trovano le nozioni più importanti. Le farfalle erano distribuite un pò ovunque, non tante da dire che la città ne era piena ma sicuramente erano un centinaio o più. Nessuna volava sopra il lago, e soprattutto nessuna farfalla era nelle vicinanze di un magazzino del porto. Anzi, a ben guardare, una farfalla c'era ma, quando ci si era avvicinata era poi sparita nel nulla. [Nota]Uno studio approfondito della città ti richiede circa 2 ore e 15 Bassi di chakraDisattivate le sue percezioni, le farfalle tornarono a essere normali insetti ai suoi occhi. Da notare che alla sola vista Akuma o alla sola Percezione del chakra non erano diverse da normali animali (salvo la traccia simile alla spada di Shin), mentre alla combinazione dei due il loro aspetto diventava spettacolare. Ma perchè?

    Stava a entrambi definire cosa fare e come muoversi. Andare in avanscoperta al Magazzino, dove comunque non si percepiva niente di particolare, o indagare in altro modo, magari proprio con quelle farfalle.

    Il Magazzino, in ogni caso, era abbastanza in disparte, caratterizzato solo da un odore di umido. Nessuna guardia, due edifici vicini, non allineati, con un piccolo corriodoio comunicante. Nessun cartello indicante proprietario o esercizio commerciale, e anche i passanti se interrogati avrebbero detto che era abbandonato da tempo, una semplice rimessa delle barche. Le farfalle c'erano, ma nella loro forma naturale, e la vista Akuma così come la percezione del chakra non avrebbero notato nulla di strano: l'interno era vuoto, senza esseri viventi e senza chakra. Ma le farfalle nella zona apparivano normali, e una di esse entrò da una delle finestrelle aperte dell'edificio più vicino alla strada. Nessuna guardia in apparenza, ma la porta era chiusa e solida, e non si vedevano altri ingressi. Da dove passare? O cosa fare?

    Il Clone di Kato
    Raggiunta la casupola al porto il clone di Kato avrebbe potuto sentire delle risate arrivare dall'interno, accompagnate da un sonoro gracchiare. La porta era socchiusa e spingendola avrebbe trovato Chinmoku che gracchiava a tempo mentre un pagliaccio dall'aria bizzarra faceva il giocoliere con delle palline colorate e sembrava aver appena raccontato una barzelletta. Su un divano poco distante un giovane (lo stesso visto all'Abete mesi prima) dormiva profondamente. Oh-oh-oh! Ma che bello avere ospiti! Benvenuto, benvenuto! L'evocatore di Chin-chan, qui, si? Kato-kun! Il corvo non aveva grandi quantità di chakra e il Pagliaccio aveva insistito perchè curasse il ragazzo e non lui, forse stabilizzandolo, ma certo il recupero avrebbe richiesto parecchio tempo. Allora, sei qui senza orecchie indiscrete stavolta, si? Ah, che prova per un pagliaccio di prima classe dover parlare senza poter dire quello che intende! Ma il clone non era là per parlare, congedandosi rapidamente per andare a recuperare un corvo, lasciando il Pagliaccio perplesso, tanto che le palline colorate gli caddero vedendolo andare via. Oh...ma...
    Pochi minuti dopo sarebbe stato in un angolo, disegnando a terra con una matita degli scarabocchi, l'incarnazione della depressione. Ho perso il mio tocco...un fallito. Come posso essere un pagliaccio di prima classe se non intrattengo nemmeno un mio sottoposto di passaggio? Macerava nella sua tristezza, inutilmente consolato da Chinmoku, quando avrebbe percepito una chiamata tramite l'emblema del lupo che portava intorno al collo, nascosto sotto le vesti.

    Il clone sul molo avrebbe cercato inutilmente tracce del Maestro o di Shitto, ma non vide nulla di particolare. Appostatosi in modo da tenere d'occhio la nave di cui gli avevano parlato Shin e Yato, notò una fanciulla che stava verificando le cime e facendo della manutenzione all'imbarcazione. Poteva approfittarne?

    Kato
    Nessuna risposta all'inizio dal simbolo del lupo che Kato aveva ricavato con mezzi di fortuna. Il Coraggio pareva irraggiungibile, ma in effetti quanto sapeva lo Yotsuki delle dinamiche interne e di quella forma di comunicazione? Solo dopo un poco avrebbe chiaramente percepito una voce sconosciuta che lo cercava. Kato-kun? Sembrava il tono di qualcuno che aveva appena smesso di piangere. Kato-kun, sei un insensibile e mi hai spezzato il cuore. Ma sono un pagliaccio di prima classe e continuerò a esserlo nonostante tutto. Non sarà un rifiuto a scoraggiarmi e rimetterò assieme i pezzi fino a dimostrare chi sono. Ovviamente lo Yotsuki non aveva idea di cosa l'altro stesse parlando, non avendo ancora condiviso le sue conoscenze col clone. Io sono la Liberalità di Hayate, se stai usando il Lupo allora sei da solo, immagino, o con il caro Shin. Lui si che sa apprezzare un Pagliaccio di Prima Classe, sappi che non la passerai liscia.

    Minacce a parte spiegò un pò meglio come aveva fatto a rispondere. Ho percepito che qualcuno ha usato il Lupo per comunicare e sono andato per esclusione, ma non devono averti spiegato come funziona. Devi sapere esattamente con chi vuoi parlare, e questo implica averlo visto almeno una volta o essere stato contattato per primo. I superiori possono ignorarti se contattati, ma possono comunicare con qualunque Hayate di rango inferiore, a patto di sapere chi sia. Se parli senza un obiettivo preciso, o a qualcuno che non ha un simbolo del lupo vicino, è come parlare al vento come un povero scemo. Stoccatina che ci stava visto il trattamento subito, ma venne poi sopraffatto dalla raffica di spiegazioni e domande di Kato, tanto che la voce della Liberalità gli intimò di calmarsi. Ehi, ehi, ehi! Calmati un secondo, vai con ordine o non capisco niente. Non so cosa siano quelle creature e non mi importa, ma devo rimettere in sesto il Coraggio. Abbiamo avuto notizia di creature immortali che vivrebbero da queste parti, ma un gruppo di Hayate di basso rango non è tornato dalle indagini e allora siamo venuti io, il Coraggio e un Hayate che si è distinto all'Abete. Nella villa ci siamo separati, poi ho sentito dei rumori e onestamente temevo che il Coraggio la radesse al suolo...ma così non è stato. Quando lo ho trovato era fuori controllo, aspetto incluso, e mi ha attaccato. Spiegò grosso modo le stesse cose che aveva detto a Shin. Se queste creature sono legate alle statue forse sono loro l'oggetto della nostra indagine e forse sempre loro hanno plagiato il nostro comune amico. Dobbiamo scoprire qualcosa. Io non sono ancora in grado di combattere, ma tu e Shin decisamente dovete intervenire. Scoprite quello che potete e risolvete la situazione, io vi raggiungerò appena sarò in forze. [Incarico Assegnato]

    [...]

    Il commercio di materiale militare è proibito, dubito di poter procurare qualcosa. Rispose Rokuro quando Kato si presentò alla sua porta. Al massimo potrei recuperare delle bombole da sommozzatore, ma non penso saranno maneggevoli come quelle a cui siete abituati. Era meglio di niente, e se Kato fosse stato daccordo avrebbe organizzato per farle consegnare davanti alla capanna del pagliaccio, luogo dove i ninja si sarebbero reincontrati. Ho notato un samurai che gira per il paese da qualche tempo, ma non saprei dove dorme o cosa abbia comprato. Mi dia qualche minuto. Ci sarebbe voluta una ventina di minuti tramite i contatti di Rokuro (che si rivolse a un suo attendente sussurrandogli qualcosa all'orecchio) per risalire al fatto che quell'uomo aveva acquistato una piccola barca e delle reti da pesca robuste, oltre a martelli e scalpelli, e aveva comprato un discreto numero di gioielli con pietre preziose, anche se di bassa qualità, senza spendere più di tanto. Beh, naturalmente sono venuti quei tre, i gemelli. Nel clan Yotsuki c'erano tre gemelli, eterni genin vista la scarsa intelligenza e noti almeno di vista a Kato [Riferimento]

    , ma capaci di coordinarsi molto bene per azioni combinate, tanto da poter impensierire anche i chunin più esperti se mettevano in campo la loro formazione da combattimento. Hanno fatto un sacco di domande assurde sul coprifuoco e minacciato alcune persone, ma poi sono rimasti fuori la notte. Non li ho più visti, pensavo fossero tornati a Oto. I tre gemelli erano figli del fratello minore del capoclan e di Zoruto, morto anni prima in circostanze che nessuno approfondiva mai, e nonostante il rango ridotto e la spiccata tendenza a creare guai avevano sempre le spalle coperte dai due zii.

     
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