La Seconda riunione di Konoha

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    Riunione di Konoha


    I

    Ma smettila, non vedi che bella giornata che c'è oggi? domandai a mia sorella mostrandole con la mano la vista che avevamo da quel tetto sulla città Sarebbe uno spreco passarla dentro una stanza, parlando, prima di tutto, di cose che non mi riguardano e, in secondo luogo, sarà pieno di cervelloni mica gli servo io Non credevo che ci fossero veramente cervelloni all'interno dell'amministrazione, o meglio, non credevo fossero più intelligenti di me ovviamente. Con le dita le feci cenno dell'accendino, una volta che me lo passò mi accesi una sigaretta ed emisi una densa nuvola di fumo prima di scenerare sulla strada Sei proprio stupido Akinori. L'hokage in persona e l'altro chunin ti hanno salvato personalmente le chiappe da quel gruppo di fondamentalisti, qualcosa glielo dovrai, no? Il mio sguardo cercò il suo per capire se si fosse ammattita o stesse scherzando, leggendo la sua espressione seria compresi che non si trattava di nessuna delle due Ah, dovrei essere in debito con loro solo perché hanno fatto il loro dovere? Salvare un cittadino di Konoha?mi misi a ridere riprendendo a fumare Allora facciamo la ola ogni volta che un netturbino piglia la monnezza dalla strada, sentiamoci in debito perennemente nei suoi confronti perché, semplicemente, fa il suo lavoro. Tsk, a volte mi chiedo se sei veramente mia sorella gemella, Miyoko. Fai dei discorsi così strani Mi rubò la sigaretta dalle dita iniziandolo a fumare, era evidente che stesse cercando un altro modo per mandarmi a quella maledetta riunione, non ne compresi il motivo fino alle sue successive parole Ma senti, se ti dicessi che se diventassi un ninja di konoha - a tutti gli effetti - avresti una buona paga? Hai conosciuto il capo, magari potrebbe metterti alle mura. Guarda che fanno dei gran soldi là, sai? Ebbi un tremito che mi percosse tutta la schiena facendomi chinare il capo, accesi rapido una seconda sigaretta e poi volsi lentamente lo sguardo verso di lei Miyoko-san. Mi stai forse dicendo di andare a lavorare? un attimo di silenzio si sarebbe frapposto tra di noi MA SEI TUTTA SCEMA? Io? A lavorare! Che hai preso una botta sulla testa mentre mi trovavo in cella? Non ti si può lasciare da sola un secondo scossi la testa con veemenza Forse non ti basta quello che riusciamo a raccattare al mercato? Non ci manca mai nulla sulla nostra tavola e tutto questo senza dover fare i cagnolini che obbediscono ad un padrone conclusi acido, stava veramente superando il limite.
    Aah sentitelo il signorino: io sono Akinori-san, non mi omologherò mai, piuttosto continuerò a fare il ladruncolo da due soldi invece che avere una vita decente UNA VITA DECENTE? Strabuzzai gli occhi, come poteva pensare che la vita del ninja fosse una vita decente? Non aveva imparato nulla dalla storia dei nostri parenti? Dallo zio Shika? Beh vai tu a fare la ninja allora. Ah no, dimenticavo: sei un pippa! ... No, non fare quella faccia. Dai, stavo scherzando! Ehi, guarda che siamo su un tetto rischiamo di farci male, stai attenta Miyoko! No, mollami ti prego!

    Forse dall'interno della stanza in cui si teneva la riunione ci avrebbero sentito arrivare. Mi sorella non mollava la presa attorno al collo ed io, chino in avanti, la seguivo a lato senza riuscire a liberarmi dalla sua morsa Eddai non fare così, Miyoko! sussurrai, cercando di farle abbassare la voce mentre inveiva contro di me Per l'intera prossima settimana cucino io, sparecchio io, lavo io e anche i vestiti Smettila, non attacca. Mi dovresti già almeno sei mesi di faccende di casa. Ora vai lì, sorridi, fai il bravo e non ci fai fare figure di merda No, ti prego, non voglio. Che palle, cazzo. MA SARA' UNA COSA NOIOSISSIMA, IO NON CI VOGLIO ENTRARE! NO! NO! Smettila subito, sai? Guarda che non ci entro!
    Se avessero rivolto la loro attenzione verso la porta una volta che si fosse aperta, avrebbero visto solo una gamba femminile tirare una gran pedata al mio culo e poi sbattere con violenza richiudendola. Per non perdere l'equilibrio dovetti fare alcuni larghi passi per poi rialzarmi, se qualcuno dei pezzi grossi si fosse accorto di me, avrei solamente mosso veloce la mano a mo di saluto e aggiunto a denti stretti Oh scusate il ritardo, non trovavo il posto giusto. Sapete Konoha è grande un sorriso falsissimo e di circostanza si aprì sul mio volto mentre cercavo un luogo appartato dove sedermi o stare Comunque non badate a me, continuate pure come se non ci fossi. Ecco mi metto qui. Prego, scusate, grazie conclusi sedendomi e iniziando un lungo rosario di maledizioni verso Miyoko


    Edited by Youshi2 - 1/1/2021, 17:52
     
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    La seconda riunione della Foglia



    Post Secondo




    Non potevo fare a meno di sentirmi a disagio, non per l'ufficialità della situazione o per il tono severo e fermo di Raizen, nonostante nella maggior parte delle situazioni fossi abituato a vederlo più come un mio pari, rimaneva pur sempre l'hokage e doveva dimostrarsi tale. No, la cosa che mi metteva veramente irrequietezza era la totale assenza di Cantha da quella discussione, come se la sofferenza, la paura e la pericolosità di quel luogo fossero state da tutti dimenticate. Ascoltai attentamente le parole del decimo e, a mio malgrado, mi rassegnai all'evidenza: i cremisi ed il veterano erano un nemico vicino, assai più reale dell'impero di giada che tramava su spiagge lontane, alla fine non avremmo mai potuto fronteggiarlo fintanto che le questioni del continente non fossero state risolta, solo così avrei potuto ottenere l'aiuto di tutti i villaggi per combattere Shiro.
    Tacqui alle parole del kage, la speranza di sconfiggere un nemico del genere sembrava più flebile di un piccolo fiammifero sotto una tempesta, ma se non ci avessimo provato non lo avremmo mai scoperto e, soprattutto, la volontà del fuoco che da sempre contraddistingueva il nostro villaggio era ben più difficile da spengere.
    Scambiai un rapido sguardo con Kotei, il lupo bianco non era abituato a tali situazioni ufficiali e chiaramente avrebbe preferito passare in maniera diversa il suo tempo; con un cenno della testa lo autorizzai a distrarsi e, senza pensarci due volte, la grande bestia ne approfittò per sdraiarsi e chiudere gli occhi, esalando poi un profondo sospiro annoiato.
    La parte delle gallerie era estremamente interessante, di certo sarebbero state utili se ci fosse stato da evacuare velocemente i civili, ma dubitavo che la loro condizione fosse delle migliori, altrimenti perché non utilizzarle durante la notte della luna rossa?

    Certo, erano state belle le parole di Raizen, ma ritenevo comunque che un ulteriore imput morale potesse stimolare l'animo del popolo, di certo ne avevamo un bisogno estremo in quel momento. Tuttavia non tergiversai su quelle questioni irrisorie, preferendo invece concentrarmi sulle informazioni importanti: Ame. Avremmo ripreso il Gobi, di certo non avrei mai e poi mai lasciato Kokuo nelle mani di quei vili; avevo già preso accordi con Feng e fatto la mia parte per assicurarmi il suo aiuto in quella pericolosa impresa.

    Feng ci aiuterà. Ho già preso accordi con lui e, da quello che mi ha detto, sembra che il demone si trovi ancora tra le assenti mura del paese della pioggia. Sono d'accordo con mio fratello, le sue abilità sono fenomenali per l'infiltrazione, dovremmo sfruttarle per evitare lo scontro fin dove possibile, dobbiamo volare bassi e cercare di non attirare l'attenzione, sappiamo bene che genere di mostri dimorano in quel luogo e se decidessero di venirci a trovare tutti assieme.. beh.. diciamo che riprenderci il Gobi diverrebbe l'ultimo dei nostri problemi.

    Mi sorpresi alle parole di Raizen.

    Non capisco quello che tu intenda. Intervenni dopo mio fratello, come un tono a metà tra lo stupito e l'interrogativo. La mia scomparsa non era un segreto e quando mi sono incontrato con mio padre lui non aveva la minima idea che fossi tornato. Probabilmente avrà calcato la mano per ferirti nell'orgoglio senza di fatto avere davvero qualche informazione veritiera, non mi stupirei visto il vostro rapporto. L'ultima affermazione presentava un cambio marcato nella tonalità della voce che avrebbe reso evidente l'intenzione di battuta dietro di essa, un piccolo tentativo di rilassare il pensante ambiente che si era venuto a creare in un evento così ufficiale.
     
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    Piani e Divieti


    III







    Avrebbe risposto con ordine ai suoi shinobi, partendo da Oda.

    Dubbio lecito Oda.
    Per quanto ne sappiamo è ancora lì, la vendita di un demone farebbe drizzare parecchie orecchie e se crei un jinchuriki non lo fai per lasciarlo in gabbia, ma sembra che non ci siano notizie ne di scambi ne di azioni imputabili a nuovi jinchuriki.
    La nota positiva è che nonostante il dubbio il punto di partenza è Ame, che sia per le informazioni o per il recupero.
    Se sarai disponibile sarai sicuramente incluso nella fase di infiltrazione, e credo che ci muoveremo comunque insieme, cercando di tagliare i tempi, Ame è grande e senza regole, con un po' di attenzione sarà facile muoversi senza destare sospetti.


    Yato, con una modestia abbastanza spiccata vista le sue conoscenze ad Ame, mise poi a disposizione le sue esperienze, Raizen non sapeva in realtà che contatti avesse, ma anche da quanto gli aveva riferito Hohenheim non erano da sottovalutare, se non altro per la vicinanza a Feng.

    Ricomprarlo?

    Chiese incredulo.

    Konoha è ricca Yato, ma non può affidarsi al mero denaro per questi problemi.
    Veniamo pagati per proteggere il prossimo, se noi stessi risolvessimo i nostri problemi sfruttando i soldi che razza di professionisti saremmo?
    Sarebbe come affermare che non siamo in grado di gestire militarmente la cosa e che l’unica opzione rimasta sia pagare, accettando un sopruso senza opporci non solo ammetteremo l’ errore, ma anche l’incapacità di porvi rimedio autonomamente.
    Se pensi che il mondo in cui viviamo mantenga inalterati i suoi equilibri dopo un azione simile dovrai impegnarti per conoscerlo meglio.
    Dopo un calo della richiesta di missioni in favore degli altri villaggi potremmo veder aumentare anche gli attacchi diretti in quanto facile preda, non solo un danno economico quindi.
    Siamo konohaniani, facciamo le cose diversamente dagli altri, ma amiamo la pace solo quando a mantenerla è il timore che le nostre capacità incutono, non i soldi che abbiamo in tasca, quelli ti trasformano in uno zimbello.
    Tuttavia, potremmo fingere di essere chi non siamo e dire che pagheremo per attirarli allo scoperto, è una possibilità.


    Disse cercando di essere propositivo e senza scartare del tutto l’idea di Yato per poi ascoltare Youkai, la seconda persona li dentro a cui mai e poi mai avrebbe dato il peso d’esser ninja, la prima era Sho, ed entrambi sapevano che non era certo per le loro capacità, ma per il loro buon cuore.
    Un tempo Raizen avrebbe zittito di malomodo Youkai, sovrastandolo con la voce naturalmente amplificata dalla cassa toracica sovradimensionata, come il resto del corpo, che madre natura gli aveva fornito, ma forse era davvero cambiato, e per quanto si mostrò severo lo fece con garbo e davanti all’insistenza di Youkai pose un solido muro.

    No.
    È una valutazione fatta basandosi su esperienze dirette e di fidati alleati, e sono oltremodo certo che non ci siano vere possibilità di contrattazione, potresti riuscire con qualche sottoposto, ma lo zoccolo duro dei cremisi è inarrivabile, non accetto opposizioni su questo perché non hai elementi per dimostrarlo.
    Mi dispiace Youkai, non c’è alcuno spazio per la conversione in questo frangente e non manderò i miei shinobi a rischiare in una missione impossibile, quindi lo ripeterò: non si contratta con i cremisi.
    Ma quando l’accademia si organizzerà potremmo contrattaccare, o muoverci per obiettivi personali se abbiamo qualcosa su cui lavorare.


    Se qualcuno avesse appoggiato Youkai o lui stesso avesse cercato di proporre qualcosa di alternativo l’Hokage avrebbe scosso la testa.

    Sapete cosa ha portato il veterano alla sua attuale posizione?
    Conoscenza, calcoli, attesa, sconfitte, profezie e lunghe quanto pericolose strategie.
    Tutto per una sola unica ragione, la conquista.
    O quantomeno per ciò che sappiamo.
    A voi però vorrei far porre l’attenzione su un particolare uno dei suoi poteri, delle sue gemme, è il risultato di un raccolto durato anni, un raccolto basato nell’indurre le persone al suicidio e rubarne la vita con la sola ragione di darla al loro leader.
    Qualcosa di così orribile vi lascia sperare che possa esserci un qualche tipo di accordo?
    Quando ci si accorda si rinuncia a qualcosa, e i cremisi non rinunciano a nulla.


    Mentre esauriva le ultime parole due Nara, in ritardo come ci si aspetterebbe da ogni membro di quel clan, fecero rumorosamente irruzione nella sala.

    Oh Miyoko, sei riuscita a portarlo, grazie.
    Sapevo di poter contare su di te.


    Avrebbe indicato le sedie davanti a lui.

    Prego, avvicinati, intendi presentarti Akinori?
    Youkai, fagli un resoconto.


    Dopo le parole del ragazzo avrebbe dato risposta a Sho.

    Nulla da obiettare.
    Definiremo al meglio il piano d’azione pochi giorni prima della missione, ma mi pare opportuno trovare prima una rotta, certo.
    Ma non vorrei che si valutassero i nuovi arrivati, con una guida introdotta nell’ambiente.


    Ed indicò Yato.

    Potrebbero passare inosservati e darci una solida base di partenza per scalare la catena informativa di Ame.
    Banalmente non sappiamo nemmeno chi delle associazioni interne abbia il demone.
    Quindi.
    Yato.
    Se puoi illustrarci la struttura di Ame e le sue gerarchie possiamo iniziare a fissare qualche punto.


    Più tardi, il ristretto trio ebbe modo di dialogare lontano da altre orecchie.

    No Sho, la tua scomparsa era segreta, i tuoi familiari e i partecipanti della missione.
    Solo ed esclusivamente Konoha, in pratica, sapeva.
    Ma non era solo questo, aveva anche altri dettagli.
    Aveva informazioni impossibili per lui da avere, non ha solo calcato la mano.
    La cosa è elementare.
    A a delle informazioni e non deve rivelarle e conferma di non averle rivelate, B possiede quelle informazioni e non dovrebbe visto che A non è stato attaccato, interrogato ne contattato.


    Nel suo viso era presente un pesante velo di sospetti, ma tutti portavano inspiegabilmente ad un vicolo cieco.

    Non è possibile, vi rendete conto di quanto la cosa sia grave?
    Qualcosa di estremamente facile da nascondere è trapelato, senza che nessuno abbia parlato, anzi, nemmeno interagito.
    È una falla inammissibile, l’informazione era importante, non sottovalutatela.
    Può ancora essere usata contro di noi, e non dimenticate che se in questo momento la sua importanza vi sembra limitata a causa dei soggetti coinvolti la prossima volta non potrebbe essere così.
    La prossima volta potrebbe essere rivelata la posizione delle maschere, o dei tesori del villaggio!


    Battè un pugno, evidentemente innervosito, creando una pericolosa crepa nel solido tavolo.

    Andate, è evidente che non ne caveremo un ragno dal buco.
    Prima o poi otterrò le mie risposte, e quel giorno non piacerà a nessuno.


    Reputava infatti insensato quello sviluppo, e in un modo o nell’altro sarebbe giunto ad una risposta soddisfacente.
     
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    Riunione di Konoha


    / 3 /

    La risposta dell'Hokage trovò solo una mia espressione neutra, forse con un accenno oppositivo nello sguardo, ma anuuii senza commentare. Evidentemente all'hokage interessava più il suo personale orgoglio che il Bijuu, come fosse un mero oggetto e non una creatura che poteva diventare un'alleata, altrimenti avrebbe scelto la strada più semplice. Le sue parole tradivano anche la sua scarsa conoscenza di Ame: TUTTO può essere acquistato per denaro, e quella è in genere la strageia migliore e più facile per tutti. Ame non è interessata a mostrare capacità militare o violenta, se un semplice scambio di ryo può risolvere la questione. Spero allora che la strategia che lei ha in mente abbia un costo inferiore a quello monetario con cui si potrebbe riavere il cercoterio, Hokage-sama. Commentai, sufficientemente passivo-aggressivo da restare nel personaggio e sottolineare le mie opninoni, ma di fatto pronunciando parole d'augurio per la missione in vista. Un accordo falso è una possibile strada, ma brucerebbe ogni possibile contatto successivo. Ame è un luogo di fluido caos...ma non dimentica mai.

    Osservai con manifesta superiorità il breve scambio tra l'Hokage e Youkai, che ingenuamente suggeriva il dialogo, come se potesse risolvere qualcosa in una situazione del genere. Ad Ame solo uno scambio di beni o denaro poteva risolvere le cose...o in alternativa la violenza. E l'Hokage stava dicendo che la Foglia era un luogo che sceglieva la violenza al dialogo. Mi chiesi come quel cretino potesse essere diventato Chunin di un villaggio che aveva quella vocazione. Non commentai, comunque, uno sguardo estremamente ostile e giudicante fu tutto ciò che riservai all'altro neo-chunin.

    Venni interpellato nuovamente dopo che in un fugace lampo di intelletto l'Hokage ammise che pianificare era fondamentale per ogni azione...mi chiesi fino a che punto lo dicesse come un pappagallo ammaestrato e quanto invece fosse un suo reale pensiero messo in pratica. Era forte, ben oltre il mio livello, a se avesse avuto una rete di contatti e una capacità strategica a lungo termine al pari della sua forza allora la mia missione sarebbe divenuta immensamente più complessa. Ma sospettavo che la sua inteligenza si limitasse alla tattica e al breve periodo, o almeno così supponevo per quel che avevo visto fino a quel momento. E ora voleva informazioni su Ame.

    Feci un lungo respiro. La mia conoscenza di Ame è probabilmente più approfondita della maggior parte dei ninja di Konoha, ma rimane una conoscenza superficiale di alcune regole di base e dell'atmosfera in generale. Non aspettatevi di sentire segreti o dettagli sull'organizzazione. E certamente non avrei detto nulla sulle Picche o sul ruolo del Sensei. Ame è un luogo in cui il denaro genera potere. E in cui il potere serve ad accumulare più denaro. Ame non mira a conquistare, a umiliare, a sconfiggere, a meno che non ci sia un tornaconto economico. E' una terra di reietti e senza-patria, o di persone che non è bene si facciano vedere in giro. Feccia, perlopiù, ma si spazia dall'accattone che rubacchia al maestro del crimine organizzato. Ci sono bande, gruppi più o meno grandi che si pestano i piedi a vicenda e stabiliscono i loro territori, mutevoli in base a scontri occulti o compravendite. Non aspettatevi polizia o guardiani nel senso stretto del termine. Ogni occhio è al soldo di qualcuno e ogni sguardo può riportare ai capi. Ci sono persone armate agli ingressi ma in genere li si può corrompere, oppure lasciano andare se uno ha le giuste conoscenze. Mi fermai a ragionare. Con i miei contatti potrei portare con me massimo due persone, ma non molto più potenti di me.

    Ma tutto questo che vi ho raccontato è il sottobosco, quello che si vede a occhio nudo e che si respira per strada. In realtà esiste un ordine ad Ame. A maglie larghe, che lascia libertà ma controlla ciò che è realmente importante: l'organizzazione che si identifica nei Semi delle carte da gioco. Cuori, Quadri, Fiori, Picche. Legate ma separate, alleate ma in competizione. Non so se esista qualcuno che le controlla e tiene in riga ma in genere stanno in equilibrio tra loro. I Cuori si occupano del traffico di organi e di cadaveri, con tutto quello che comporta. I Quadri si occupano del denaro in modo apparentemente legale...prestiti, estorsioni, aspetto immobiliare...molte "difese" di Ame dipendono da loro. I Fiori sono nel ramo dei narcotici e delle sostanze d'abuso e per concludere le Picche trafficano in morte e omicidio. Tutti ovviamente lavorano nella compravendita di informazioni ma prevalentemente le Picche sono specializzate nello scoprire le cose più segrete. Ogni Seme ha un suo Re o Regina, e dei Fanti che sono immediatamente al di sotto...questi ranghi non rappresentano la forza del singolo ma la sua rilevanza per l'organizzazione...potrebbero esserci affiliati privi di rango più forti del Re, quindi non bisogna mai dare niente per scontato. E ricordate: ad Ame TUTTO può essere comprato.
    Conclusi. Non avevo realmente altro da aggiungere.

    Quando poi emerse il rischio di sospetti, soprattutto collegati a conoscenze che il supposto padre di Sho non doveva avere, non colsi immediatamente il collegamento col Maestro, ma la possibilità di una fuga di informazioni che indebolisse Konoha era preoccupante. Se si fosse limitata a indebolire l'Hokage sarebbe stato molto meglio, ma avevo ancora necessità di una Konoha forte per la mia Missione. Almeno per ora.
     
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    Cremisi


    III




    Raizen si mostrò contrario alla proposta del giovane chunin. Per quanto il suo discorso fosse ragionevole, e considerando i rischi del gettarsi non solo in un territorio sconosciuto, ma estremamente pericoloso e apertamente ostile all'Accademia, per Youkai quella era una porta chiusa sulla possibilità di scoprire di più nei confronti del suo clan perduto. P-Però... Forse un barlume di speranza c'era ancora. Dopotutto l'Hokaga sembrava solamente aspettare che l'Accademia stessa muovesse il primo passo. Magari poteva partire da lì. Io sono pronto! Di cosa ha bisogno l'Accademia per partire? Cosa posso fare per velocizzare la sua organizzazione?

    Purtroppo la descrizione dei Cremisi sembrava vanificare ogni speranza. Da come li descriveva, sembravano una vera e propria setta, disposti a tutto per il benessere di questo Leader. Ancora Youkai non aveva idea di chi fosse esattamente e cosa volesse ottenere con tutti quei sacrifici, ma sentiva di doverlo fermare. Per semplice giustizia: non voleva che così tante persone perdessero la vita perchè ipnotizzate, o accecate da una falsa causa. Non gli piaceva l'idea che qualcuno potesse restare vittima di un inganno al punto da perdere ciò che avevano di più prezioso, che fossero parte della sua famiglia o meno.

    A quel punto, c'era solo da capire una cosa. Quanto Youkai fosse disposto a spingersi per ottenere informazioni per sè stesso. Sarebbe arrivato a disubbidire agli ordini del suo Hokage pur di strappare almeno un informazione? Sarebbe rimasto al suo posto, aspettando che l'occasione gli piovesse dal cielo? Sarebbe stato possibile corromperlo per spingerlo a fare una follia? Lui stesso non sembrava pensarci, naturalmente. Al momento il suo intento era di velocizzare qualsiasi scartoffia per far sì che Konoha invadesse il territorio cremisi il prima possibile. Cosa avrebbe fatto poi, ci avrebbe pensato una volta raggiunto quel primo obiettivo.

    Il Nara fu una piacevole distrazione. Entrando goffamente in ritardo, Raizen lo spedì di fianco al rosso, vista la spiacevole avventura appena passata insieme. Gli fece spazio, iniziando a vomitargli addosso tutto quello che era stato detto durante la riunione, in un modo decisamente meno professionale e più "roseo" rispetto all'Hokage. Era sollevato nel vedere come la brutta avventura non sembrasse pesargli, al contrario suo, che ancora aveva incubi a riguardo. Insomma, questo è quanto. Il prossimo passo... Suppongo dovremmo aspettare gli ordini di Raizen. In cosa sei più bravo tu? Lo incalzò con una semplice domanda, un po' per metterlo a suo agio, un po' per conoscere le sue abilità e capire in che tipo di team si sarebbe incastrato meglio. Avrebbe rotto il ghiaccio se si fosse dimostrato più timido del previsto. Io sono molto bravo nel combattere in gruppo o in coppia. Posso separare la mia anima e aiutare il mio compagno, mentre indebolisco l'avversario. Sono bravo con bonus e malus insomma! Probabilmente di recente doveva aver letto qualche manuale di giochi da tavolo, considerata la goffa descrizione delle sue potenzialità combattive. E poi dall'ultima volta sono diventato più bravo ad infiltrarmi. Ora posso nascondermi negli oggetti.

    La descrizione di Ame di Yato era una risorsa importante per iniziare a metter piede anche in quel territorio. Certo, Youkai non ne era interessato tanto quanto i Cremisi, ma forse era un bene: ad Ame non avrebbe fatto follie. Di certo si sarebbe opposto se ad un altro team fosse stato dato il permesso di andare a Kumo, mandando invece lui da un'altra parte. Ma il lavoro era lavoro, non poteva concentrarsi su un unico argomento di quella riunione. Sarebbe però rimasto in disparte, assimilando tutto quello che poteva.
     
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    La Seconda Riunione di Konoha


    Post III - Oda


    Non era proriamente interessato a recuperare il Gobi, ma sapeva che Sho non si sarebbe tirato indietro, questo lo constringeva a muoversi in prima persona. Non poteva delegare a nessuno la protezione di suo fratello, perchè se suo fratello fosse stato una spia per Cantha... beh, sarebbero stati guai.
    Beh, direi che non abbiamo altra scelta. Come detto io sono a completa disposizione.
    La breve spiegazione di Yato riguardo all'organizzazione interna di Ame non lo rassicurò affatto. Era per definizione un luogo difficile in cui infiltrarsi. La linea di comando non era chiara, ma anzi, era frammentata in diverse organizzazioni che potevano trovarsi in accordo o disaccordo sulla base di affari loschi e illegali. Aggiungici anche che i vari elementi delle diverse organizzazioni erano tutti estremamente volubili e la situazione sembrava complicarsi sempre di più.
    Beh, immagino che a questo punto la priorità vada data ad Ame. Ok che muovere un demone o creare un portatore non sono proprio azioni banali, ma più aspettiamo e più aumentano queste possibilità. Inotre dal resoconto fatto da Yato mi pare di capire che lì la situazione sia molto fumosa, quindi intervenire lì potrebbe evitarci situazioni spiacevoli, c'è sempre un buon motivo per intervenire ad Ame... e sicuramente è preferibile farlo prima che un demone a cinque code tiri giù Kiri, Konoha o chissà quale altra città accademica o non. Inoltre mi pare di capire che "tradirli" ci metterebbe in una situazione difficile, potremmo agire sotto copertura, magari creare una società che non risulti collegata in nessun modo a Konoha e pronta a tutto per ottenere il demone?
    Dal suo punto di vista i Cremisi erano notevolmente meno urgenti, seppur non meno pericolosi.
    Se non possiamo collaborare con i cremisi, potremmo almeno evitargli di espandersi oltre no? Cerchiamo di impedirgli contatti con popolazioni vicine o simili. Utilizza qualche forma di propaganda o è un potere mentale di qualche tipo?
    Cercò di non dare peso alle parole di Raizen, Oda sapeva perfettamente qual era la sua casa e dove si trovava la sua fedeltà. Quello di lasciarsi sfuggire i ricordi di quando Sho fu rapito, perchè non si poteva dire che ne avesse propriamente "parlato" con Keiji, era stato probabilmente un errore, ma nulla di serio. Alla fine era stato il sangue a portare Keiji a Konoha quel giorno, il destino a farlo incontrare con Oda. La dea bendata aveva voluto così ed era stato un bene, probabilmente trovare chiunque altro avrebbe portato l'ex-inquisititore a reclamare altro sangue, generando un incidente diplomatico dagli effetti difficilmente prevedibili su una Konoha ancora segnata. Era andata bene così.
     
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    Una Tiepida conclusione


    IV






    Inchiodò con ben poco garbo lo sguardo su Yato, e lasciò che il silenzio spendesse qualche parola al posto suo, conosceva il gioco del neo chunin, e su quei toni poteva tranquillamente lasciarlo parlare senza problemi.

    Sei troppo vanitoso, Senju.
    Le tue informazioni sono molto probabilmente corrette, ma non sono forse parziali?
    Hai esposto il funzionamento di questo sottobosco, continuerò a chiamarlo così per comodità, ma sopra di esso cosa si muove?
    Mi sembra di aver capito che non hai avuto modo di esplorare al meglio le cime più alte, ma è normale.
    Tuttavia resta una verità: purtroppo i soldi non sono tutto ad Ame.
    O forse è meglio dire che non sempre è così.


    Prese una cartella in mano, uguale a quelle che erano state distribuite per rinfrescarsi la memoria.

    Missione ACC17.20.60.52.
    Una missione accademica se avete dimestichezza con la codifica alfanumerica.
    Una missione dalla portata non indifferente in cui l’accademia ha voluto tastare il terreno per una possibile collaborazione con Ame ed altri stati non appartenenti alla nostra alleanza.
    Risultato?
    Questa riunione.
    Nonostante siano state messe sul piatto ingenti somme di denaro per aprire delle trattative e figure autoritarie a condurle, il primo obiettivo è stato proprio il demone nonostante non fosse un guadagno altrettanto facile, in barba a qualsiasi promessa di onestà e sicurezza, ma soprattutto di sicurezza che la possessione di una simile cifra potesse assicurarci secondo i dati riportati oltre che da Yato da precedenti esperienze.
    Proprio nel momento in cui avevano a disposizione ciò che per loro doveva aver maggior importanza hanno scelto di ignorarlo, favorendo un investimento quantomeno rischioso, detta in termini monetari.
    Ame potrebbe muoversi solo per il denaro, è vero, ma senza una precisa visione dei loro piani di investimento, di ciò che sta nei rami più spessi della loro organizzazione non si saprà mai se ciò che ha più valore per loro sia la moneta che ti porti appresso o la tua pelle.
    I soldi hanno mostrato un efficacia marginale in trattative di questo tipo, valuterò un cambio di opinione quando avrò prove in grado di confutare questa esperienza.
    Fino ad allora li escludo come metodo diretto di scambio.
    Non li escludo però come esca, per quello hanno sempre mostrato interesse.
    Spero di essere stato chiaro e che abbiate compreso il mio punto.


    Annuì quando Youkai si dichiarò pronto, ma non ci credeva con tutto se stesso.

    Un piano ben definito, Youkai.
    L’accademia non ti manderà in missione senza che io dia disponibilità in merito, e lo farò solo quando mi dimostrerai di aver studiato cosa ti aspetta a Kumo ed in base a questo organizzare una missione con un obiettivo preciso.
    Andare direttamente alla ricerca di una specifica informazione è un po' inutile se ti stai avventurando in uno stato nuovo, con nemici e organizzazione sconosciuta.
    All’ottenimento di queste conoscenze Yato potrà accompagnarti, il suo temperamento bilancerà il tuo nel giusto modo.
    L’ultima spallata ai cremisi è stata data poco tempo fa, ora bisogna vedere come reagiranno.
    Potresti iniziare da lì.


    Aggiunse solo un cenno di intesa per poi passare ad altre questioni.

    Quanto alla tua proposta Oda… è interessante.
    Al momento l’assenza di collaborazioni strette con i territori più vicini a Kumo ci butta fumo sugli occhi e la nostra assenza lì favorisce solo la loro presenza.


    La mappa si rese nuovamente utile.

    Abbiamo due territori che possono aiutarci in questo.
    Il paese delle Sorgenti Termali e il vicino Arcipelago del Mare Scisso
    è questo qui, nella mappa non ha nome °°
    per cui gli ho dato questo immaginando che le correnti calde del continente si scontrino con quelle fredde di kiri e origino il curioso fenomeno del mare di due colori
    .
    Le Sorgenti Termali sono la scelta migliore se prediligiamo gli spostamenti da terra, ma l’arcipelago ha un valore non indifferente, ha un importante controllo sul golfo ed è vicina terra natia degli Uzumaki, che sembrerebbe per il momento libera da un influsso diretto dei Cremisi al contrario delle altre due che sembra vedano la marea rossa avvicinarsi.
    Il mio consiglio è quindi quello di iniziare dal paese del Vortice visto il legame che in passato ci ha unito.


    Diede un piccolo colpetto sul vortice che portavano sul coprifronte.

    Ma lascio a te la scelta finale.
    Hai quindi davanti tre strade, Oda.
    Il paese delle Sorgenti termali, ma considerando la situazione precaria del paese del gelo potresti trovarti davanti una situazione più compromessa più di quanto preventivato, l’Arcipelago o il Paese del Vortice.
    Nei primi due casi hai la possibilità di organizzarti liberamente, sapendo di agire per conto della Foglia, nell’ultimo dovrai essere affiancato da Youkai, ha maggiori informazioni sul terreno.
    Potreste chiedervi perché sto deviando l’attenzione verso il paese del Vortice così all’improvviso e la risposta è semplice, abbiamo notizie di diversi Uzumaki tra le fila cremisi ed è necessario capire se sono un gruppo di ribelli, se qualcuno è rimasto all’isola del vortice e se in essa possiamo trovare qualche dato sui cremisi stessi, non sottovaluterei la versatilità dei potenti fuuinjutsu del Vortice nella storia cremisi.
    Non da meno, come detto, potrebbero essere una corsia preferenziale per un successivo spostamento all’arcipelago.


    Avrebbe quindi alzato una mano su Youkai, che era certo sarebbe voluto intervenire, sconsigliandoglielo con un cenno della testa, quasi a volerlo invitare a riflettere su ciò che poteva dire.

    Cosa preferisci, Oda?
    Essendo una missione esplorativa ti consiglierei di portare con te Izumi, è nuova, ma sa sorprendere, e potrà farsi le ossa.


    Raccolte le risposte del Chunin avrebbe atteso che qualcuno dei partecipanti facesse domande, intervenendo nuovamente se nessuno avesse preso parola prima.

    Se nelle vostre missioni vi è capitato di trovare elementi degni di segnalazione e ulteriori indagini è il momento di comunicarlo, queste riunioni non sono comuni, ma l’esperienza collettiva permette di fare maggiori connessioni e saltare lungaggini burocratiche per l’assegnazione di nuove missioniTradotto: se volete sfruttiamo la cosa per includere gli altri utenti del villaggio in trame in cui non sono presenti e assegniamole on game per rendere la cosa più interattiva. in quanto avete possibilità di avere un filo diretto con me.

    A segnalazioni avvenute, se ce ne fossero state, si sarebbe dunque raddrizzato, sollevandosi dal tavolo ed inspirando profondamente.

    Mi aspettavo una maggiore partecipazione a questa riunione, non ve lo nascondo, nella partecipazione sta la sua efficacia.
    Lo spirito della foglia è… fiacco.
    È ormai da tempo che i valori fondanti del nostro villaggio si diluiscono nel mare di difficoltà che divora un metro alla volta la terra che ci sostiene, costringendoci a sotterfugi, scorciatoie e azioni che non renderebbero certo fieri i nostri antenati.


    Non teneva lo sguardo su nessuno, passando casualmente sui volti di tutti, e a volte perdendosi anche dietro di loro in un discorso che pareva sentire particolarmente.

    Noi siamo la brace sotto al tenue strato di cenere con cui le difficoltà cercano di soffocarci, ed al contempo il soffio in grado di dare nuovo ossigeno alle fiamme.
    Non lo dimenticate mai, la foglia è nata dai legami, da sempre combatte per proteggerli e crearne di nuovi, siamo noi ad aver ideato il concetto dell’accademia ed oggi questo rende i villaggi in grado di combattere e vincere battaglie altrimenti impossibili.
    Opponetevi sempre a chi divide, appoggiate chi unisce, ma siate freddi.
    Ricordate che per quanto i vostri rami possano avvicinarvi ad alleati inaspettati o allontanarvi dal fusto, che è proprio questo a sostenerli e definire il vostro Nindo e la sua direzione, per quanto lunghi essi siano torneranno sempre indietro, a connettersi alle vostre radici.
    Ed è qui, a Konoha, che intrecciandosi fanno terreno compatto.


    Guardò il gruppo sperando che quel messaggio dalle numerose sfaccettature passasse nel giusto modo.

    Andate ora, vi contatterò quando i piani per la missione saranno definiti sulle basi di quanto qui stabilito.

    E senza aggiungere altro li avrebbe lasciati liberi di andare, gettando un ultimo sguardo alla mappa per poi voltarsi verso gli stendardi della foglia, dando le spalle a tutti mentre uscivano.


    OT: Horla infame per te solo le lame
     
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    Konohaniano


    IV




    Youkai si strofinò le mani nervoso, ascoltando impaziente il proseguire della riunione. Raizen aveva messo in chiaro le cose: non avevano un piano definito a sufficienza da poter funzionare al cento per cento. Forse nemmeno al cinquanta. Avevano diverse voci e dettagli, ma c'erano ancora molte ricerche da fare, e con quelle che avrebbero ricavato a Konoha avrebbero poi comunque dovuto arrangiarsi sul campo. Per lui, ad Ame sarebbe stato tutto relativamente più facile: non aveva attaccamenti personali. Non che il recupero di un demone fosse cosa di poco valore, anzi. Ma era sicuramente un peso mentale differente avere come obiettivo un prezioso bene di Konoha, ed avere invece un obbiettivo più personale, che avrebbe potuto annebbiagli le idee e spingerlo a fare un errore fatale. Il rosso però non pensava a quell'eventualità. I suoi pensieri erano concentrati a Kumo, e al suo egoistico desiderio di voler ritrovare le sue origini.

    L'Hokage mise bene in chiaro quali erano le condizioni per raggiungere il suo scopo. Forse lui stesso sapeva che non sarebbe riuscito a fermarlo in casi estremi, ma dalle sue parole era chiaro che la sua intenzione non era quella di tarpargli le ali, bensì di proteggerle. Il giovane chunin aveva oggettivamente troppa fretta, e per quanto il suo superiore potesse volerlo appoggiare, non poteva di certo farlo partire a mani vuote e sperare che le Sette Divinità lo proteggessero. Serviva un piano ben definito, che avesse come scopo principale il supportare il proprio villaggio. Nessuno si sarebbe lamentato se avesse perso un po' di tempo a cercare una causa personale, se avesse portato a termine la missione con successo. Doveva però accettare il fatto che quello non era il vero obiettivo, e probabilmente riuscire a sacrificarlo se avesse compromesso l'esito della missione. Annuì con decisione. Lavorare in amministrazione gli permetteva di avere facile accesso a quel tipo di informazioni, avrebbe dato il meglio di sè. E forse, imparare a separare il privato dal lavoro, o al quale dare più importanza, per quanto difficile, lo avrebbe sicuramente fatto crescere. C'era da sperare in meglio.

    Oda ebbe l'idea migliore. Raizen avrebbe espanso la sua proposta, dividendola in tre, ed includendo Youkai in una di esse. Verosimilmente, se non fosse stata scelta, sarebbe potuto andare da solo. Quel territorio dopotutto doveva essere perlopiù sicuro, ed il portare il Paese del Vortice sotto il controllo di Konoha non avrebbe fatto altro che rendere più semplice qualsiasi sua ricerca sul suo clan, per quello che ne era rimasto. Mandare un Uzumaki avrebbe probabilmente reso più semplice la missione, c'erano più alte probabilità che si fidassero di lui. O almeno era quello che pensava.

    Era ben visibile quanto fosse ansioso riguardo tutta quella faccenda. Ma avrebbe messo da parte le sue emozioni quando Raizen si mostrò deluso. Probabilmente era una sua impressione, ma nel suo discorso era sicuro di aver percepito un velo di preoccupazione per la scoperta della rinascita di una Radice nascosta persino all'Hokage. E non meno importante, l'importanza dello stringere legami, cosa a cui Youkai aspirava più di tutte. Il rosso non era nemmeno più sicuro che le sue radici fossero realmente alla Foglia, ma se anche così non fosse stato, si sentiva parte di quel villaggio. Lì era stato indirizzato, lì aveva conosciuto alcune delle persone più importanti nella sua vita, e cosa più importante, era lì che aveva accettato di intraprendere quella che era la sua nuova vita. Non poteva dimenticare la promessa che si era fatto, nonostante la continua ricerca del suo passato tendesse ad offuscarla. Era Youkai di Konoha. E qualsiasi cosa avesse scoperto a Kumo, quello non sarebbe cambiato.


    Se Oda non dovesse andare, mi occuperò io del Vortice. Si voltò verso l'Hokage, con aria decisa. E porterò con me qualche reclutaTrattandosi di una missione ipoteticamente semplice, se Izumi va con Oda io potrei portare con me uno dei o entrambi i neo Uchiha. Farò in modo che quel territorio si senta al sicuro sotto la nostra protezione, e... E mi impegnerò ad insegnare ai miei compagni il valore della Foglia! Era certo che Raizen avesse bisogno di sentire quelle parole. Dal suo sguardo avrebbe capito immediatamente che stavolta faceva sul serio. Aveva comunque il desiderio di scoprirne di più sul clan, era innegabile, ma sembrava aver finalmente messo in ordine le sue priorità. Forse ora poteva fidarsi.
     
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    Riunione di Konoha


    / 4 /

    Concluso il mio resoconto, l'Hokage si lanciò nella sua personale routine autocelebrativa tirando fuori un rapporto su una missione in cui asseriva che una trattativa di tipo economico con Ame era già stata messa in atto ed era fallita. In pratica invece di dirlo subito aveva aspettato che io esprimessi la mia opinione per poi gettarla nel fango e calpestarla: una sua abitudine che ormai quasi mi aspettavo, tanto che la mia espressione si fece neutra. Quel bietolone era andato ad Ame mettendo sul tavolo un mucchio di soldi e chiedendo un'alleanzain cambio. E pretendeva anche di dire che i soldi erano ininfluenti visto che lo avevano preso a pesci in faccia. L'Hokage è saggio. Replicai, con un breve inchino.

    Era evidente che se si era presentato con molti soldi, perdipiù aggiungendone davanti a un rifiuto, il messaggio che avrebbe dato ad Ame era che i soldi non erano importanti per lui. Che poteva spendere quella cifra senza sofferenze. E che quindi aveva ALTRO di valore. La missione era fallita perchè avevano mandato un pallone gonfiato a discutere e non un mercante. Io probabilmente non sarei stato molto più abile di lui, questo è certo, ma sicuramente era stata scelta la persona sbagliata. Se sei disposto a spendere tanto, Ame ti chiederà comunque di più. Se ha una cosa unica al mondo o chiedi qualcosa di incredibile, Ame vorrà quello da cui NON puoi separarti in cambio. Ma non lo dissi, gli diedi ragione, mostrandomi silenzioso e forzatamente neutro, come se avessi preso uno sganassone morale e ora dovessi raccogliere i pezzi. Che si gloriasse pure del suo autocompiacimento finchè poteva.

    Venni quindi proposto per una missione assieme a Youkai nei territori inesplorati di Kumo, che mi lasciò interdetto per qualche istante. Era una grande occasione per crescere e vedere posti nuovi, quindi allettante, ma c'era anche il rischio che quel cretino mi contagiasse con...con qualunque cosa fosse che lo rendeva così indisponente. Deglutii. Si, Hokage-sama. Dissi, non senza un briciolo di irritazione. Se non altro a Youkai sarebbe potuto anche capitare qualche sgradevole incidente di percorso...quell'idea mi risollevava l'umore.

    Non diedi troppo peso alle parole del Bersaglio sul fuoco e sullo spirito della Foglia. Io ero fedele al villaggio nell'unico modo che mi era stato insegnato e lo abbracciavo completamente: era la mia identità. Non sarebbe stata una riunione sottotono a minare la mia determinazione. Quando tutto fu finito feci un semplice inchino, prima di congedarmi.


    Edited by Febh - 5/4/2021, 12:52
     
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    Nindo


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    I ninja uscirono uno ad uno e lentamente la sala calò in un silenzio ancor più pesante di quello interrotto dai suoi aggiornamenti sulle varie questioni che rendevano vitale la presenza dei ninja in quel continente. La riunione gli aveva lasciato un retrogusto leggermente amaro e alcune risposte gli avevano confermato, seppur negando aspramente, che qualcuno mentiva, eppure decise di lasciar correre ed osservare per il momento.

    Youkai.
    Tu aspetta qui.


    Non avrebbe detto altro, non fin quando la sala non si fosse svuotata, momento in cui si sarebbe voltato.

    Sei cambiato Youkai, la prima volta che ti ho fatto visita all’ospedale ricordo che eri uno stronzetto supponente buono solo a farsi spezzare le dita.
    Seguimi.


    Si sarebbero quindi incamminati per i sotterranei dell’amministrazione, spesso passando in cunicoli in costruzione che sembravano connettere tra loro strutture già esistenti, ma Raizen si muoveva senza esitazione, sintomo del fatto che avesse seguito da vicino la realizzazione di quelle modifiche.

    La tua via è ancora lunga, lunghissima, sai che non vedo di buon occhio alcuni lati del tuo carattere che ti espongono prima che come risorsa del villaggio come persona, spesso nel tentativo di recuperare qualcosa di irrecuperabile.
    In questo villaggio, e a volte pure io lo dimentico, le conoscenze, la maestria, le competenze ninja in generale, non sono la prima cosa che si trasmette, fin dal primo Hokage ciò che si trasmette alla foglia è il Nindo.
    Hashirama ha unito, Tobirama ha saldato, Hiruzen è stato un maestro, la sua lunga guida dovrebbe far capire il valore della pazienza, Minato ha dato valore alla parola sacrificio, Tsunade è l’esempio che si può sempre porre rimedio ai propri errori e poi il ciclo ha iniziato a ripetersi, confermandosi.
    Siamo sempre stati i promotori dell’unione davanti alle avversità perché fin da quando abbiamo riunito i clan per dare vita al villaggio siamo stati consapevoli che nell’unione eravamo ben più forti di chi agisce da solo.
    C’è un filo rosso che collega tutti e tu ne hai indubbiamente un capo.
    Ma dimmi Youkai, sai che via stai percorrendo adesso?
    Sai cosa hai in mano?


    Lui non avrebbe trovato semplice rispondere a quella domanda, era evidente che fosse solo il preludio di un ragionamento, e se per Youkai era complesso mentire, farlo con Raizen o inventarsi qualche dettaglio che non gli apparteneva sarebbe stato ancora più difficile visto quanto lui lo conosceva.
    Quando avesse avuto la sua risposta avrebbe continuato.

    Il problema sono sempre le scelte.
    Arriverà sempre il momento in cui si dovrà scegliere tra ciò che si desidera di più al mondo e ciò che è più giusto, e il fato è così antipatico da confonderti e farti credere che ciò che reputi importante sia anche giusto.
    A volte, si deve saper rinunciare.


    Erano infine giunti ad una porta e nell’aprirla si poteva vedere che quell’armeria era stata improvvisata, nude pareti di cemento accoglievano cimeli e rotoli imponenti seppur riposti in teche e supporti necessari ad un ottimale conservazione, al centro della stanza erano presenti le maschere di Konoha non ancora assegnate.

    Ho visto che hai spirito di sacrificio Youkai.
    Con sorpresa ed orgoglio, a dirla tutta.
    Ma saprai sfruttarlo al meglio?
    Saprai portare il peso che queste maschere comportano senza macchiarle?
    Saprai intraprendere la giusta via senza ignorarla per una più semplice come un codardo qualsiasi?


    Gli occhi vuoti delle maschere lo osservavano, insondabili, eppure percepibili.
    Ma erano solamente oggetti no?
    Cosa gli avrebbe risposto?



     
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    Il giovane chunin iniziò a raccogliere il materiale sul tavolo per portarlo al suo posto, ma Raizen lo fermò. Non aveva il permesso di uscire da lì. Il rosso iniziò a sudare freddo, insicuro. Aveva detto qualcosa di male? Si era mostrato troppo egoista, lo aveva deluso in qualche modo? Piccolo com'era, rimase quieto in un angolo, come un topino spaventato, costretto a guardare l'Hokage di spalle, fino a che la sala non si svuotò completamente.

    Youkai si guardava attorno irrequieto, non sapendo dove quei nuovi cunicoli conducessero. Fortunatamente Raizen sapeva come rompere il silenzio, e dalle sue prime parole non sembrava che quel cambio di programma fosse una punizione. Arrossì appena quando l'altro nominò il suo primo periodo a Konoha, a stretto contatto con l'ospedale. Io glielo dicevo che le medicine mi facevano sentire strano... Borbottò. E poi L'Hokage gli parlò della sua debolezza, del Nindo della foglia, e di ciò che i passati capi villaggio avevano compiuto, in un discorso che Youkai stava interpretando più grande di quanto forse non era. Sarebbe apparso insicuro e confuso, strofinando le mani tra loro in un gesto nervoso. Io... Sto cercando di salvare le persone. Mugolò debolmente, non per nulla sembrava preferire le missioni di recupero o salvataggio rispetto a quelle più violente. Trovò istintivo guardarsi le mani, come se potesse trovarne la risposta scritta sui palmi. Raizen sembrava puntare il dito sull'egoismo mostrato durante la riunione, la sua ossessione per il suo clan. Abbassò la testa colpevole, consapevole del fatto che l'Hokage non avrebbe mai accettato di mandarlo a Kumo per una ragione simile. Mi dispiace. Sospirò con tristezza. E' solo... Sento di essere così vicino alle risposte che cerco, ed ho paura che possano sfuggirmi di mano come niente. Chiedergli di rinunciare completamente alla sua ricerca sarebbe stato come sputargli in faccia. Ma ricordargli di essere prudente e che potevano esserci altre priorità, su quello poteva lavorarci.

    E poi gli mostrò lo scheletro della nuova armeria, che conteneva tra i più preziosi cimeli di Konoha, anche le maschere, un simbolo prima che un'arma. Youkai vi si avvicinò timidamente, incrociando il suo sguardo con il Cervo. Si morse un labbro, incerto. Aveva gli occhi visibilmente lucidi, voltandosi verso l'Hokage, incerto da cosa volesse. Da ciò che gli stava dicendo, sembrava che non fosse minimamente intenzionato a lasciargli intraprendere qualsiasi missione al di fuori delle terre del fuoco, temendo forse il rischio che potesse fuggire dalla sua famiglia. Il labbro tremolante lasciava intendere che sarebbe scoppiato a breve. A-A me piace stare qui. Balbettò appena. E Konoha ha fatto tanto per me. E' il posto a cui appartengo... Ma ho anche bisogno di sapere da dove provengo. Era ormai sul punto di piangere, e si stava trattenendo a stento. Come poteva non farlo, Raizen sembrava gli stesse chiedendo di scegliere il villaggio o la famiglia. E per quanto potesse considerare quel posto come casa sua, non poteva negare che vi si sentisse un po' solo. Non avrebbe mai tradito per un simile motivo, ma questo lo rendeva degno di accettare di diventare uno dei simboli di spicco di Konoha?


    Edited by Waket - 12/5/2021, 10:46
     
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    Dubbi


    II






    Trattare con Youkai gli faceva bene anche se non ne era pienamente consapevole, lo aiutava a gestire il suo lato più crudo e istintivo, se non agiva con cautela infatti non otteneva niente se non piagnistei, mentre con la giusta buona dose di gentilezza riusciva a scuoterlo nel profondo, certo alcune volte doveva comunque ricorrere alle maniere forti, ma col tempo uno dei due si sarebbe abituato o al lato più soffice dell’altro o a quello più spigoloso, e Raizen era testardo.

    Lo so.

    Rispose quando quello gli disse che voleva salvare le persone per poi continuare il suo discorso, ma per quanto l’avesse affrontato con garbo sembrava che Youkai si fosse concentrato maggiormente sulla critica e rispondesse difendendosi da quella più che rispondere alle sue domande.

    No Youkai, no.
    Non ti ho chiesto questo, non lo farei.
    Non ho messo in dubbio la tua appartenenza o la tua fedeltà sfruttando un tuo eventuale egoismo di fondo, le tue sono domande lecite che chiunque si porrebbe, ed è giusto dargli risposta.
    Spero solo che, se mai avrei dubbi sul tuo coprifronte, tu mi permetta di risponderti prima che io ti faccia domande in merito.
    Il filo che hai in mano non è un eredità o un destino e non ti condiziona perché ti è stato imposto, sei tu ad averlo tessuto con le tue azioni, come tutti coloro che seguono gli insegnamenti dei Kage è la volontà del fuoco, ciò che ogni konohaniano dovrebbe avere.


    Fece un passo verso di lui affiancandolo davanti alle maschere.

    È giusto inseguire i propri sogni, o ambizioni, o qualsiasi cosa che ci permetta di identificarci o realizzarci, niente ci permette di rilasciare tutto il nostro potenziale più delle nostre ambizioni.
    Siano esse positive o negative.
    Anche perché giusto e sbagliato sono concetti sempre opinabili che generalmente hanno bisogno di una pluralità per essere definiti.
    Certo, non appoggerei un obiettivo che necessità di una rampa di cadaveri di innocenti, ma ci siamo capiti.
    Quello che ti sto chiedendo è: quando tutto sarà ridotto a destra e sinistra, a sole due opzioni saprai fare la scelta giusta?
    La risposta è per te, prima che per me perchè riguarda il tuo modo di concepirti come ninja, e da essa dipenderà l’uso che farai di quella maschera.
    La scelta che ti sto ponendo davanti è tra ciò a cui più ambisci e magari una vita, o evitare del dolore a qualcuno.
    Se scegli per te stesso magari sarai abbastanza forte da non dover più scegliere in futuro, se scegli per il prossimo non avrai la sua vita sulla coscienza.
    Chi lo sa?


    Non lo guardava direttamente, non voleva dargli la pressione dei suoi occhi addosso, guardava verso la maschera così come faceva Youkai.

    Per questo ti chiedo adesso cosa sceglieresti, non è qualcosa che dipende dalle possibilità che avrai ma da cosa scegli di essere.
    Un atto di fede verso se stessi, che ti definisce.
    Sapere che genere di persona si vorrebbe essere spesso aiuta a schiarire le idee.
    Dunque non importa il tuo desiderio attuale, o ciò che potresti dover scegliere,erano esempi, ma il tuo modo di agire davanti a quella scelta, qualsiasi cosa ci sia da scegliere la cui risposta non sia ovvia.


    La maschera aspettava, ancora.


     
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    Il bivio


    VI




    Quel fragile sacchetto d'ossi ascoltava quasi tremante ciò che il suo Hokage aveva da dirgli, terrorizzato dall'idea di dover rinunciare ad una ricerca per lui estremamente importante. Raizen fece del suo meglio per convincerlo che non si trattava di quello, ma le sue parole avevano comunque un discreto peso sul giovane chunin.

    Youkai aveva già una chiara idea riguardo ciò che voleva essere. Voleva salvare le persone, voleva fare del suo meglio per far sì che, ovunque andasse, tutti si sentissero al sicuro. Sapeva di avere ancora molta strada da fare, ma il suo obiettivo era quello di portare un'aura di pace e positività ovunque mettesse piede. Un'utopia tremendamente difficile da raggiungere, con il rischio che la realtà lo pugnalasse alle spalle più di una volta, cercando di fargli cambiare strada. Forse l'Hokage aveva paura proprio di questo. Che il giovane Uzumaki potesse cedere di fronte alla pressione e causare qualcosa di immorale, volontariamente o no. Lui stesso non ci pensava nemmeno, non lo credeva possibile. Era buono, e fino ad ora le cose erano sempre andate bene. Doveva solo continuare ad allenarsi per poter essere all'altezza di ogni minaccia, ma cosa mai avrebbe potuto turbarlo al punto di perdere le sue morali?

    Ma Raizen non poteva avere quel tipo di dubbio. In pochi avrebbero osato pensare che quell'omino dalla chioma rossa potesse avere intenzioni nascoste. Era sempre stato molto diretto (a volte troppo) e si era sempre posto come un salvatore per chiunque, non importava chi, forse persino il suo peggior nemico. Il suo dubbio doveva essere diverso. Poteva temere che una volta trovato il suo clan avesse potuto decidere di andarsene. Sì, doveva essere quello. Raizen non era sempre bravo a fare domande dirette. Youkai si morse un labbro, incerto. Per quello che ne sapeva, ora la sua casa era Konoha. Ma se, il giorno in cui avesse ritrovato i suoi genitori, gli avessero chiesto di andare con loro? Avrebbe forse accettato? Si sarebbe lasciato Konoha alle spalle, abbandonando l'unica vita che ricordava di avere?

    Non lo so. Ebbe finalmente il coraggio di borbottare una risposta. Riazen non lo stava osservando, ma sentiva comunque gli sguardi delle maschere stesse che lo giudicavano. Come se quella singola risposta avesse potuto decretare il suo valore. So che voglio fare del mio meglio, non solo come shinobi ma come persona. Voglio poter sfruttare le mie peculiarità per fare ciò che per altri è impossibile, e per il bene altrui. Era visibilmente in difficoltà, si sentiva come se stesse camminando in una stanza piena di trappole. L'errore era dietro l'angolo. Si strofinava le mani nervoso, sentendosi giudicato. Non posso sapere cosa la vita mi riserva. Cerchiamo sempre di essere pronti a tutto, ma non è possibile prepararsi realmente. Speriamo sempre non succeda mai, ma prima o poi qualcuno o qualcosa ci prenderà alla sprovvista. L'aveva visto succedere in prima persona, e Raizen più di lui. Non credeva che una figura come l'Hokage potesse fallire, con una potenza del genere credeva che avesse il mondo ai suoi piedi. Ma Cantha aveva avuto da ridire.

    Osservò le maschere, intimidito. Aveva quasi l'impressione che avessero vita propria. Non solo Raizen, ma loro stesse erano interessate nel sapere ciò che quel minuscolo ragazzetto aveva da dire. Pe-Però ho una base a cui appoggiarmi. Non so che scelte avrei fatto prima di perdere la memoria. Ma so quali farei ora. Alzò lo sguardo verso quei giudici silenziosi, incrociando il suo volto riflesso nel vetro con il Cervo. Io sono Youkai di Konoha. Sentenziò, con un leggero tremolìo, ma certezza nell'animo. E voglio che lei, signor Raizen, sia fiero di me. Era una sorta di giuramento all'Hokage, ma andava più in profondità di così. Raizen era una delle poche persone con cui aveva legato, ed una a cui doveva molto. Gli era stato dato tanto, ed ora, il giorno della sua promozione, era arrivato il momento di ricambiare. No-Non posso sapera cosa capiterà in futuro. Ma prometto che farò del mio meglio per non deluderla. Si voltò verso di lui, aggiungendo un inchino formale, visibilmente irrequieto. Rimase a testa bassa, chinato verso la figura più importante del villaggio. Il momento del giudizio era arrivato.
     
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    La Risposta


    VII






    Raizen annuì bonariamente.

    Non si può mai scegliere in questi casi Youkai, spesso in questi casi la cosa migliore è agire al massimo delle proprie possibilità, proprio come hai detto, e come andrà, andrà.
    Nessuno sarà comunque in grado di capire a pieno le tue scelte, che concordi o meno con te.


    Ma oltre a quello non aggiunse altro, sarebbe stata la maschera a prendere parola, da una di esse si sarebbe alzato un fumo così denso da sembrare liquido, in realtà solamente il fatto di levarsi in verticale faceva pensare a del fumo, ma per il resto sembrava decisamente più concreto.
    Qualcosa di simile ad una sfera rimbalzò qualche volta prima che dalla nuvola si allungasse un elegante cervo bianco, così come si confaceva ad uno spirito, con dei maestosi palchi di corna, mentre ancora emetteva quel fumo, cosa che sembrava non avrebbe smesso di fare.
    Non emise alcun suono, nemmeno nello spostarsi dei pochi passi necessari a mettere una manciata di metri tra se e Youkai.


    I suoi occhi luminosi ma vuoti lo guardarono insistentemente, poi un paio di passi verso l’uscita e nuovamente lo guardarono, come a chiedergli di seguirlo.
    Quando Youkai si fosse convinto il maestoso cervo avrebbe iniziato a correre a rotta di collo, compiendo ampi ed eleganti balzi senza farsi rallentare ne dal più piccolo ne dal più grande degli ostacoli, il ritmo sarebbe calato solamente fuori dal villaggio, erano arrivati in una piccola radura in cui erano presenti poche case sparute, dignitose ma molto modeste, edificate quasi esclusivamente in legno nel tipico stile konohaniano. Gli abitanti non erano tanti, ma il piccolo villaggio era una comunità sana e allegra, i bambini non erano troppo chiassosi ed anche quando esageravano tutti erano pazienti con loro, i vestiti erano oggettivamente datati, si vedevano solo kimono in tinta unita con qualche timida personalizzazione di legno o pietre preziose, ma dopotutto sembrava che a nessuno importasse troppo.
    Erano giunti per il pranzo e Youkai potè assistere ad un curioso rituale, uno dei bambini più piccoli che con un grosso vassoio circolare passava per le case e da ognuna prendeva un tozzo di pane, una bel frutto, un pezzo di carne o un pesce, tutti avevano dato qualcosa e quando il bambino ultimò il pieno di cibarie iniziò ad allontanarsi con il cervo che, similarmente a come fatto poco prima, intimava al chunin di seguirlo.
    Pochi metri ed il bosco iniziò ad infittirsi, non di rovi o erbacce tipiche di un sottobosco mal curato, semplicemente la vegetazione e i rami andavano stringendosi e la luce pur filtrando rendeva difficoltoso quel passaggio visto che nessuno pareva essere mai stato toccato da una lama, probabilmente era la ragione per cui era stato scelto il bambino, per nulla preoccupato al contrario di Youkai che anche se minuto aveva da districarsi fino a quando no fu costretto quasi a carponi prima di giungere ad una apertura, grande più o meno come una stanza circolare ed a cui la vegetazione faceva da tetto e pareti, era quasi percepibile un accenno di disagio nell’entrare in quel circolo visto che sembrava proprio di violare la dimora del cervo addormentato sul fondo, un animale grande almeno il doppio di un cavallo le cui corna sembravano fondersi con gli alberi stessi, eppure non si svegliò.
    Persino quando il bambino ne toccò timidamente il pelo si limitò ad aprire un occhio, senza paura o aggressività, per poi richiuderlo placidamente.
    Nel tornare indietro una strana ansia li colse, l’aria era tesa, e si percepiva odore di bruciato e quello che in principio sembrava un rumore di fondo confuso con i cinguettii del bosco si trasformava in grida spaventate mentre la foresta ammutoliva.

    Consegnatelo!

    Davanti a loro una volpe, grande quanto il cervo visto poco prima e dotata di tre code.

    Non possiamo!

    Rispose un uomo in lacrime già ferito mentre stringeva un arma di fortuna già infranta, probabilmente una zappa.

    È grazie a lui che possiamo vivere qui!
    Perché mai dovremmo permetterti di fargli del male?


    La volpe sgranò gli occhi furibonda.

    Voi non capite! Un intera specie dipende da questo!
    Dov’è adesso lui?
    Vi sta forse proteggendo?


    Guardava tutti facendo dardeggiare lo sguardo tra i loro volti impauriti e le fiamme che iniziavano a divorare qualche tetto.

    Pensate che andrò via senza di lui?
    Se non riuscirò adesso lo farò domani!
    Una casa alla volta, un morto al giorno!
    O forse tutti oggi!
    Siete meno di niente per me, ma se mi ostacolate non vi attende altro che dolore!


    Dire che la volpe fosse salda nelle sue convinzioni era riduttivo, ma era evidente che non fosse mossa dall’avidità.

    Se te lo consegneremo andrai via per sempre?

    Uno yookai può dire verità parziali, o giocare sui significati indiretti di ciò che dice, ma se dico che non tornerò allora non lo farò.
    È un affermazione incontrovers…!


    NO!
    Non lo consegneremo mai!
    Possiamo vivere in serenità soltanto grazie al potere che ha sulla natura!
    Questo bosco ci ha sempre protetto!


    Tutti a quella decisione avevano stretto le proprie armi, ma il manto della volpe improvvisamente ispido e incandescente dava ben poche speranze.
    Youkai poteva aiutare?
     
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    Il Cervo e la Volpe

    VII




    Youkai fu sorpreso nel sentire che la sua era la risposta giusta. Forse la sua vera prova era il dimostrare che, per quanto avesse un chiaro obiettivo in mente, la strada per raggiungerlo era malleabile, ed impossibile da prevedere. Forse sarebbe arrivato dove voleva, ma il come era un mistero. E come shinobi, doveva adattarsi non solo alla strada percorsa, ma anche al risultato stesso.

    Raizen rimase impassibile quando la maschera sembrò prendere vita: un denso fumo fece apparire un cervo, la creatura rappresentata da essa, invadendo la stanza con la sua maestosità. Youkai lo osservava vagamente intimorito, ma con gli occhi colmi di meraviglia. Sembrava uno spirito, poteva giurare che la sua essenza fosse uguale a quando lui usava i propri poteri. Raizen?? Tu lo vedi? Cosa... Cosa significa?? Confuso, incrociò lo sguardo con la creatura, che lo invitò a seguirlo fuori. Esitò, lanciando un'occhiata al proprio Hokage. Ma lo spirito aspettava, e dopo essersi fatto coraggio, prese fiato e accettò di seguirlo.

    Non appena uscirono dall'amministrazione, la velocità del cervo aumentò immediatamente, cogliendo il chunin di sorpresa che, dopo un sussulto, aumentò la velocità per poter stare al passo con lui, dandosi la spinta col chakra quando serviva, poichè lo spirito sembrava ignorare il fatto che lui doveva aggirare gli ostacoli. Ma il suo obiettivo non sembrava quello di farsi perdere di vista. La curiosità cresceva in Youkai, chiedendosi dove lo avrebbe portato.

    Potè notare che si erano allontanati dal villaggio. Non sembrava riconoscere il luogo. Fortunatamente, la destinazione doveva essere vicina, perchè la bestia decise di rallentare, dando così il tempo al giovane di osservare cosa aveva attorno. Era una periferia di Konoha qualsiasi... più o meno. Sembrava che tutto fosse tornato indietro nel tempo. Era tutto molto modesto, dagli abiti agli edifici. Probabilmente si trattava di una zona rurale che non aveva abbracciato a pieno le nuove tecnologie, ed aveva deciso di non aggiornarsi. Appariva sorpreso, ma ancora era certo che quel luogo fosse reale. Talvolta gli capitava di domandarsi se ciò che stava osservando era comune per tutti, o se il suo peculiare potere gli permettesse di vedere cosa non c'era più. L'Uzumaki osservava curioso quella zona, senza però aprir bocca per dire una parola. Attraversò quel villaggio come uno spettro, godendosi quell'ambiente più povero rispetto al centro di Konoha. Certo, avrebbe ricambiato con calore qualsiasi cenno rivolto nei suoi confronti, ma non avrebbe fatto la prima mossa.

    Uno degli abitanti, un bambino molto piccolo a giudicare dalla statura, si era fatto dare dei doni da ognuno dei residenti di quel piccolissimo villaggio. Con il suo grosso cesto, era partito per chissà dove, seguito in silenzio da Youkai. Si guardò attorno alla ricerca dello spirito, che, di nuovo, gli fece cenno di seguirlo. Si morse un labbro. Qual'era il suo vero scopo? Sembrava che il bambino si stesse recando ad un tempio, al quale donare il cibo raccolto. Minuto com'era, nonostante il cesto riusciva agilmente a districarsi nella foresta. Il chunin, man mano che si infiltravano, iniziava a faticare, trovando gli spazi sempre più stretti, incastrando i vestiti in rami e rovi. Era tentato di usare una delle sue lame per farsi strada, ma esitò. Quella non era la sua foresta, non era la strada per il suo tempio. Non aveva il diritto di profanarla. Prese fiato, decidendo di inoltrarsi seguendo i movimenti del bimbo che gli stava di fronte, faticando a mantenere il passo negli spazi più stretti. Graffiato più volte dalla vegetazione, si tolse un paio di spine dal braccio, prima di alzare lo sguardo e rendersi conto che si trovava, a tutti gli effetti, in una sorta di tempio della foresta. E la divinità che vi abitava era proprio un cervo, addormentato ed immobile come una statua. Un cervo dalle dimensioni maestose, le cui corna sembravano far parte della foresta stessa. Trattenne il fiato, immobilizzandosi. Si sentiva come se fosse appena arrivato al cospetto di una divinità. Il cesto venne donato, e Youkai decise di concedere un rispettoso inchino ed una breve preghiera alla bestia. Si lasciò toccare placidamente dal bambino, cosa che sembrò riempire il cuore del rosso di gioia. Doveva esserci un profondo rispetto reciproco tra lui e gli abitanti che lo veneravano.

    L'arrivo nel villaggio però distrusse tutta la pace appena ottenuta. Una gigantesca volpe apparve, e minacciava gli abitanti. D'istinto, il chunin si portò di fronte al bimbo, teso e forse spaventato quasi quanto lui da quella presenza. Vai a nasconderti dove puoi. Ci penso io qui! Mostrò il suo coprifronte, malamente legato alla cinta. Sarebbe bastato per tranquillizzarlo? HEY! SMETTILA! Gridò, con tutto il fiato che aveva in corpo, verso la creatura. Perchè una creatura come te sta minacciando delle persone?? Cosa ti porta qui? Assicuratosi che il più piccolo fosse sparito, e credendolo al sicuro, si sarebbe fatto avanti, ponendosi tra la volpe e i cittadini. Erano la sua priorità, ma non era sordo rispetto le parole della volpe. Posate le armi, per favore. Il tono era gentile, ma deciso. A qualsiasi obiezione, avrebbe semplicemente risposto, con tono deciso: E' un ordine. Non era certo di poter affrontare la bestia se l'avessero fatta infuriare, e non voleva che mietesse delle vittime.

    Non ti faranno del male. Te lo garantisco.Visino angelico
    Speciale: L'utilizzatore è estremamente genuino ed innocente. Sarà più semplice apparire sincero in caso di bugie a fin di bene.
    [Da genin in su]
    Poteva garantirlo? No, forse no. Non aveva pieno controllo su quegli abitanti. Nemmeno li conosceva. Ma sperava di aver messo in chiaro che era lì per aiutarli, e che dovevano ascoltarlo. Percepisco preoccupazione nella tua voce. Sono qui per aiutarvi. Sono uno shinobi di Konoha. Inspirava profondamente, sforzandosi di mantenere la calma. Quella bestia gli metteva i brividi. Permettimi di conoscerti meglio. Cosa stai cercando? Perchè la tua specie ne ha bisogno? Non era lì in mezzo solo per proteggere le persone dalla volpe. Avrebbe fatto anche il contrario, se necessario. Ma, naturalmente, non voleva terminare il tutto con la forza e subirne le perdite. Sperava che il cervo avesse scelto la persona giusta per risolvere il suo problema.
     
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