Il Bello, Il Muto e il NudoFeng Gu / Densen / Kuso

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    In Cerca di Vendetta


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    Era andato tutto a rottoli. Tutto.

    L'avventura nella terra degli immortali era stata la mia rovina. Dopo essere naufragato sull'isola la mia esperienza non era stata che un turbinio di violenza e dolore che non aveva portato a nulla e anzi, aveva portato via per sempre una parte di me. Non ricordavo bene come fossero andate le cose, ma mai nella vita avrei dimenticato quella sensazione. La mia testa venire staccata dal resto del corpo.

    Mentre avanzavo tra le vie di Ame non riuscivo a non spostare le mie mani dal collo. Una vistosa e macabra cicatrice faceva da collare al mio collo, nel punto nel quale la mia testa si era separata dal resto del corpo. Dopo quel momento ricordavo poco o niente. Qualcuno doveva avermi raccolto e riattaccato al resto del corpo, ma chiunque fosse stato doveva essere un totale incapace perchè la cicatrice era estremamente vistosa e non solo. Non aveva pensato di sistemare le corde vocali al loro posto. L'unica cosa che avevo portato a casa era una menomazione permanente che mi avrebbe lasciato muto per sempre, o almeno fino a quando non avessi trovato il modo di risolvere quella situazione.

    Alle mie spalle Kuso mi seguiva. Mi ero avventurato in terre sconosciute spinto dal desiderio di trovare l'immortalità dimenticando di portare con me l'unica persona e spalla che fin dall'inizio mi aveva supportato. Lo avevo abbandonato li e anche quando ci eravamo infiltrati nel regno del re della droga di Ame. Avevo fallito su tutti i fronti, ma mi sarei riscattato in qualche modo. Kuso era senza alcun dubbio la mia cavia da laboratorio, ma anche un amico prezioso, qualcosa che non pensavo di possedere, ma che in un certo senso mi faceva sentire più forte e potente.

    Hayate aveva tradito ogni mia aspettativa. Avevo completamente sottovalutato cosa significasse far parte di una organizzazione ed ora sapevo che per quanto potenti loro non sarebbero mai riusciti a darmi quello che realmente desideravo. La libertà. Dovevo ricominciare da capo, ripartire da dove tutto aveva avuto inizio, e per questo ero tornato ad Ame dal medico che per primo mi aveva inserito nel mondo della malavita del villaggio e mi aveva donato l'arte di evocare il Re degli inferi. Speravo di trovare in quel vecchio un nuovo inizio o forse aiuto per risolvere il mio problema, ma mi sbagliavo ancora.

    Trovai il medico intento a dissezionare un cadavere fresco. Dopo avermi riconosciuto lo aggredii carico d'ira quasi fosse sua la colpa di quello che mi era capitato, ma non fece nulla se non subire la mia rabbia. Sembrò capire quasi subito quale fosse il mio problema e nonostante l'aggressione non sembrò spaventarsi ripulendosi con uno straccio già sporco il sangue che gli colava dalla bocca e dal naso. Si accorse subito del mio problema e del fatto che fin dal primo momento non avevo proferito parola. Sembrava che lui non potesse fare nulla per aiutarmi e che solo le Arterie di Ame potessero forse fare qualcosa per la mia disabilità. Non sapeva dove potessi trovarle o come fare per mettermi in contatto con loro, ma io sapevo bene a chi chiedere. Feci segno a Kuso di seguirmi nuovamente per le vie del villaggio, in quel luogo esisteva una sola persona a cui potessi chiedere delle informazioni e aiuto.


    [...]


    Entrai nella locanda dei Batuman con aria seria e decisa, ero furente e volevo solo vendicarmi. Raggiunto il tavolo al centro della stanza non avrei proferito parola ovviamente scaraventando il tavolo e chiunque ci fosse appoggiato sopra lontano decine di metri. Ovviamente stavo cercando l'attenzione di tutti i presenti. Estratto il pugnale che tenevo sempre alla cinta presi il braccio di Kuso infliggendogli un profondo taglio che avrebbe preso a colare sangue sul pavimento. Non potevo parlare quindi il mio amico avrebbe fatto da calamaio e tempera per me. Quindi usando il pugnale ed il sangue di Kuso avrei preso a scrivere sul pavimento un unica e semplice parola prima di concludere quel gesto così plateale piantando il pugnale a terra. Ero sicuro che quella parola mi avrebbe portato rapidamente dal signore di quel luogo.

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    "HAYATE"


     
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    Il bello, il muto ed il nudo (bello anche lui)


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    Densen era tornato, più o meno intero, ma nonostante l'immensa gioia il folle aveva qualche riserbo nei suoi confronti: certo, lasciarlo da solo da Kagemishira e non portarlo sull'isola degli immortali era stato abbastanza offensivo, ma la cosa peggiore di tutte era che la prima giocata che riapriva aveva "il bello" nel titolo, e quel bello non era Kuso! Oltraggioso a dir poco.
    Il piccolo Densen, ed ora piccolo Densen lo era davvero considerando che da quando si erano visti l'ultima volta il nostro folle era decisamente cresciuto, camminava per i vicoli di Ame grattandosi compulsivamente il collo come se questo potesse cancellare da esso la terribile cicatrice che si era procurato all'abete o come cazzo ci chiama in gdr quella maledetta giocata che giuro non mi leggerò mai.
    La parte peggiore era che quel danno lo aveva privato della parola, il che aveva molto intristito il ninja nudo, gli mancava la voce del suo amico, anche se l'idea di poter fargli da voce non gli dispiaceva troppo, soprattutto perché poteva fargli passare dei momenti terribili ma estremamente divertenti praticamente ogni volta che voleva.

    Il folle sbuffò e poggiò la sua grande mano destra sulla testa di Densen come fa un padre con un bambino.

    Non sottovalutarmi, Densen. So che pensi di avermi abbandonato per tutto questo tempo, ma non è così. Qui ad Ame ho sconfitto da solo un numero assurdo di nemici incredibili, mi sono creato nuovi amici ed ho affinato le mie abilità. Se pensi di aver lasciato una spalla senza il suo personaggio principale ti sbagli di grosso. Io sono il protagonista della mia vita, tu sei un ospite gradito.


    Con quella frase il folle sperava non solo di sollevare il peso che affliggeva l'amico, ma anche di fargli capire che non era solo un ninja simpatico ( e bellissimo ) ma anche un abile guerriero da non sottovalutare, tuttavia sappiamo tutti qui che questa è stata una frase troppo seria per il gigantesco buontempone, quini dovette per forza di cose sdrammatizzare.

    Oh ma certo Kuso! Tu sei il mio eroe! <3.


    Disse quindi tentando di imitare la voce oramai persa dell'amico.

    Ohohoh! Mi lusinghi così, dolce Densen.


    Pestare un dottore, per quanto divertente, non sembrò soddisfare il primo compagno del folle, che continuò a seguirlo fino ad una locanda, dove Densen ebbe la brillante idea di usare il sangue di Kuso come del simpatico inchiostro rosso. Una cosa però avrebbe potuto notare: incidere la sua pelle non sarebbe stato facile come pensava.

    Oh no certo, fai pure il tuo comodo! Ma guarda tu questo... Ma garda che casino che hai fatto tutto per terra! Mi scuso infinitamente per il comportamento del mio amico qui, sta passando un brutto momento.... disfunzione erettile, brutta storia.


    La prossima volta magari avrebbe quantomeno chiesto, maleducato. Inutile dire che la ferita sul braccio del folle si richiuse in un battito di ciglia, senza lasciare traccia di sé.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Il Ritorno del Ramingo


    Ed il suo grosso amico mascherato



    La Locanda dei Veri Batuman era ad Ame, quindi erano abituato alle bizzarrie ed agli scatti di violenza: quasi un decennio prima il proprietario era stato ucciso da un criminale di Ame, poi qualche tempo dopo un gigante era entrato in quel luogo per attaccare il "buttafuori" e più in generale, passavano da quelle parti tanto ninja di basso conto, quanto shinobi più potenti e rilevanti.
    Quindi quando un volto "noto" entrò scaraventò per aria un tavolo con gente che ci stava bevendo delle birre lì, qualcuno dei poveri clienti ebbe quasi da ridire, ma fra lo sguardo inalberato del Muto e l'aspetto del gigante in perizoma che si portava dietro, pensarono bene di cambiare tavolo.
    Certo quando poi quello arrabbiato iniziò a scrivere sul pavimento con il sangue del gigantone, alcuni clienti iniziarono ad urlare e persino il barista, rimasto in silenzio fino a quel punto, guardò con un minimo d'attenzione in più la scena.

    Hey! Dai, amico, poi devo pulire io! Tamura, ma non ti ricorda qualcuno?



    Chi? Il gigante nudo, o il suo amico arrabbiato? Ah sì, vero! Sei un conoscente di Ru-Wai-sensei, giusto?



    Sì, sei venuto qui una volta con l'altro... il ragazzino medico dagli occhi freddi! Ma perché non parli? Perché non parla?




    Erano Medo e Tamura, il giovane barista, cugino della proprietaria della locanda, ed il ragazzo con una mano sola che di quando in quando si occupava di ravvivare con un pò di musica la locanda stessa. Quel pittoresco duo si riteneva anche una coppia di allievi di Ru-Wai.

    Fu mentre loro parlavano che un terzo pittoresco "essere" si avvicinò a Densen e Kuso, bassino (specie per il gigante nudo), si avvicinò e guardò quant'era scritto al suolo, prima di prendere lui stesso la parola:

    Tamura-san, vai a chiamare Ru-Wai, mi sa che questi due vogliono parlare con lui, specie considerando cosa hanno scritto per terra.



    Ed in effetti, a quel punto gli altri due avrebbero osservato cosa effettivamente c'era scritto per terra, una parola: Hayate.

    Vado subito, Janki-sama!




    E così tutti avrebbero visto il ragazzo monco scomparire nella porta che dava sul retro.
    Pochi minuti e dall'altra stanza sarebbe uscito sì il ragazzino, ma con lui anche l'Asso di Picche.

    Guardate chi è tornato, Densen!
    Quindi è sopravvissuto all'Abete?
    Mostro, teoricamente lì non si poteva morire...
    Enfatizzerei il teoricamente, fratello...
    Chi è quella persona oscena che sta con lui?
    Non sono sicuro che lo vogliamo sapere, Antenata...
    Sei solo critico sul fatto che sia più grande del Flagello, dell'Hokage e del Mikawa... che pensavi essere gli individui più esagerati in questo continente...
    Escludendo Armi, Demoni, Mostri vari ed affini...
    Ma di che Hai Urami state parlando tutti e due? Lo vedete che è praticamente nudo quel... individuo deforme?
    Pennuto, hai dei problemi, lo sai?
    Siamo ceneri di Rancore, e non, che parlano nella testa di un uomo che dovrebbe essere morto! Noi siamo un problema, Mostro idiota!

    In tutto ciò, il Risorto si sarebbe avvicinato al Ramingo ed al suo "pittoresco" compagno, guardando prima uno e poi l'altro.

    Densen, è un piacere rivederti: dai fatti dell'Abete temevo il peggio, fra il naufragio e tutto quel uccidersi senza morire e spaccare il Cuore della Balena, o almeno provarci, non c'è stato molto tempo per cercarti.




    Poi si sarebbe voltato verso il gigante mascherato.

    Non ci conosciamo, io sono Ru-Wai. Credo di aver sentito parlare di un tizio nudo e mascherato che ha attaccato una fabbrica qui ad Ame, tempo fa, uccidendo un tizio chiamato Kagemishira, o qualcosa del genere, ma non so il tuo nome.




    Vero! Ci avevano informato quelli delle Picche che un tizio mascherato e nudo si era allontanato da quella fabbrica dei Fiori, mentre Namae e la branca a cui è affiliato facevano pulizie.
    Quindi questo tipo osceno è comunque un ninja di un certo livello!
    Bé, non so se sia meglio lui, o il tizio che Densen ci presentò anni fa, fissato con quella setta religiosa...
    Bella sfida, sì...

    Quindi l'attenzione del Kaguya si spostò su ciò che aveva scritto a terra.

    Al di là che sporcare il pavimento della locanda con del sangue non è stato gentile, mio buon amico Ramingo, ma è un'ottima dimostrazione delle qualità curative del bestione.
    Il termine che hai scritto qui per terra, mi fa pensare che hai problemi anche tu con la setta dei cani di Hayate? Li hai incontrati all'Abete?




    Ci scappa di ammazzarne qualcuno forse!
    Non correre troppo, anche all'Abete speravi di ucciderne qualcuno, poi hai incontrato solo il Coraggio...
    Ma abbiamo eliminato Akira Gen...
    Ehm...
    Non voglio sentire EHM!
    Poi dite che l'idiota sono io...
    Zitto, Mostro!

    Andiamo a parlare di là, nel mio ufficio, signori, che stiamo disturbando i clienti.




    E dette quelle parole, il Kaguya li avrebbe condotti sul retro, invitandoli a sedersi su alcune casse di bevande, almeno per ciò che riguardava il Ramingo, al gigante avrebbe indicato una botte di legno rinforzata con striscie di metallo.
    Quindi si sarebbe seduto sull'unica vera poltrona presente.



    Dimmi un pò quali problemi hai con gli Hayate.
    E come posso aiutarti.

     
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    In Cerca di Vendetta


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    Il caos scatenato all'interno del locale aveva richiamato rapidamente l'attenzione su di me. Sapevo che di li a poco Ru Wai sarebbe giunto ad accoglierci.

    Mentre attendevo il suo arrivo il mio sguardo furioso si era spostato verso Kuso. Non ci avevo ancora fatto caso, preso dall'ira più funesta, ma in mia assenza il mio criceto da laboratorio si era trasformato in un fottuto gigante pieno di muscoli. Kuso era un vero e proprio caso umano, non solo il suo corpo guariva con una rapidità disarmante, ma anche il suo corpo era in continua mutazione ed evoluzione quasi riuscisse ad adattarsi a qualsiasi difficoltà o sfida della vita. Aveva gestito la storia con Kagekashima ad Ame da solo e la cosa doveva averlo reso sicuramente più forte. Mentre la sua forza aumentava mutando il suo corpo, la mia rabbia e frustrazione infondeva in me sempre più forza. Perdere la testa nell'isola degli immortali mi aveva tolto la parola ma mi aveva donato più potere.

    Ru Wai ci mise poco ad arrivare. Il mio sguardo si rivolse a lui senza mutare espressione, non potevo parlare ma potevo sempre esprimere le mie emozioni attraverso gli occhi e lo sguardo. Sapevo che la scritta lasciata sul pavimento avrebbe colto la curiosità del mastino, stavo cercando alleati e un modo per riscattarmi e lui era il mio biglietto della lotteria. Appena ci spostammo nel suo ufficio il mastino si mise a chiedere perchè mi fossi rivolto a lui a proposito di Hayate. Ora che mi trovavo li di fronte a lui non sapevo più cosa volessi realmente. Mi ero unito ad Hayate per approfittare delle conoscenze dell'organizzazione senza rendermi conto che non sarei mai riuscito ad approfittarne realmente. Hayate agiva solo ed esclusivamente per Hayate. L'immortalità ottenuta grazie al loro aiuto mi avrebbe solo condotto verso una vita di schiavitù dedita ad Hayate. Non era quello che desideravo. Anelavo alla mia immortalità non a quella di Hayate. Dovevo cercare risposte e l'unico modo che avevo per farlo era svuotando il sacco con Ru Wai a costo di espormi mettendo a repentaglio la mia vita. Era per quello che avevo portato Kuso con me.

    Non potevo parlare, ma Kuso si, quindi sarebbe stato lui la mia voce ed il taccuino che tenevo dentro la tasca della giacca. Come prima cosa avrei abbassato il colletto della giacca mostrando al mastino la grande cicatrice che avevo sul collo, volevo che capisse che mi trovavo li per cercare vendetta verso coloro che mi avevano fatto quello. In realtà non avevo la più pallida idea di chi fosse stato, ma avevo deciso di incolpare Hayate e coloro che si facevano chiamare Coraggio e Carità. Preso il taccuino avrei scritto su di esso poche parole, avevo bisogno di capire una cosa, un dubbio che avevo fin da quando aveva avuto il primo contatto con il gigante che si chiamava Carità.


    Io sono Hayate. E cerco Vendetta per quello che mi è stato fatto e sottratto.
    Stanno cercando un uomo qui ad Ame, un uomo conosciuto come il "Mercenario delle Fenici" sai chi possa essere?

    Vogliono che io lo trovi e li informi sulla sua posizione, loro sanno sempre dove mi trovo.

    Dimmi dove posso trovarlo e ti darò tutte le informazioni che possiedo su di loro.




    In realtà non aveva molte informazioni da dare. Non avevo idea di chi fosse il "Mercenario delle fenici" ma ero certo che Ru Wai ne sapesse qualcosa. Lui sapeva sempre un sacco di cose e la sua rete di informatori era praticamente ovunque. L'idea era semplice, vendere informazioni a Ru Wai per averne altre. Trovare il mercenario delle fenici e cercare di stringere un'alleanza con lui per attirare allo scoperto qualche membro di Hayate per raccogliere informazioni su Carità e Coraggio. Di fatto ero l'esca e l'infiltrato perfetto. Una volta trovati avrei fatto di tutto per vendicarmi ed impossessarmi delle loro conoscenze sull'immortalità. La lezione impartita era stata chiara, non avrei commesso altri errori. Sapevo di poter fare qualsiasi cosa con Kuso come spalla, anche distruggere un'organizzazione di esseri immortali come Hayate.


     
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    Il bello, il muto ed il nudo (bello anche lui)



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    No guardi sono mortificato, non so cosa gli sia preso. Di solito è un bimbo molto tranquillo.


    Disse il folle, cercando di scusarsi con il povero oste che avrebbe dovuto pulire il macello combinato da Densen col suo sangue. La sua attenzione si spostò quindi sul ragazzo biondo privo di un arto, anche lui pareva lavorare in quel luogo. Oh, che cosa bella.Danno le possibilità di lavoro anche ai disabili. Questo mi fa immensamente piacere, pari opportunità.
    Di certo il ninja nudo era estremamente contento di vedere che ad Ame veniva data a tutti la possibilità di lavorare, ma non quanto di vedere un piccolo e dolcissimo animaletto entrare nella stanza e parlare proprio con loro!
    Il gigante si chinò verso la pallettina di pelo, poggiando entrambe le mani sulle sue ginocchia a sostenere il proprio peso.

    Oh nnnnnooooooo! Densen guarda quanto è bellino! Ciao piccolo amico, io sono Kuso. Cappa, U... ehm, insomma hai capito no? Densen possiamo comprarcene uno?


    Il piccolo e dolcissimo esserino ordinò al biondo moncherino di chiamare quello che il folle interpretò essere il loro capo, le sue conoscenze su Hayate non erano nulle, essendo anche lui coinvolto nel mondo dei nukenin, ma non poteva certo dire di sapere precisamente di cosa il suo compagno stesse parlando, o il motivo preciso per cui si trovassero lì. Certo, poteva dipendere dal fatto che non aveva letto la nota che Densen gli aveva passato, ma cosa pretendeva?
    L'uomo che gli si presentò davanti era estremamente affascinante ed educato, di certo un candidato ideale per essere un nuovo superamico per Kuso, solo una cosa sembrava impensierire il ninja cremisi. Sono sempre stati tutti così piccoli? Certo. Ma sei sicuro? Me lo ricordavo più alto pure Densen. Ma no, figurati, è una tua impressione.

    Incantato. Mmi chiamo Kuso, ma gli amici mi chiamano... beh, Kuso, è il mio nome ed è già abbastanza breve quindi non saprei davvero come potrebbero chiamarmi. In effetti non avevo mai pensato alla questione ma trovo che sia estremamente importante. Densen tu che ne pensi?....Insomma non fare quella faccia, dì qualcosa.... ah già sei muto, colpa mia. Comunque, gentile Ru Wai, sì cono stato io a mettere a dormire Kagemishira, era forte ma non abbastanza pazzo. Di certo quando si risveglierà saprà che non sono un tipo da sottovalutare.


    Funfact: Kuso non sa cosa vuol dire morire, pensa solo che la gente si addormenti.
    Il ninja nudo arrossì all'indiretto complimento del suo nuovo amico. Ma che gentile che è. Molto, per questo tutti amano Shiltar. Chi è Shiltar? Questi non sono fatti tuoi.
    Senza indugio il folle seguì i due sul retro della locanda, dove si sedette su una botte di legno rinforzata che scricchiolò dolente sotto il suo peso. Mi sa che ho preso un paio di chili. Giusto un paio.

    Titubante il ninja cremisi prese il blocchetto che Densen gli porse, non tanto perché temeva quello che poteva averci scritto, quanto perché era basito al pensiero che lo avesse tenuto con sé tutto il tempo.

    Ah... quindi avevi il taccuino ma hai comunque dovuto sporcare tutto in quel modo eh.... Densen devi assolutamente scusarti con l'oste dopo, non è stato affatto educato da parte tua, e non farmi sentire storie eh... HAHAHAHAHAHH L'avete capita? Sentire storie! Perché è muto...No? Niente? Wow, pubblico difficile... va beh aaaallora, vediamo cosa scrive il ragazzo... diomio che calligrafia orribile.

    "Io sono Hayate. E cerco Vendetta per quello che mi è stato fatto e sottratto.
    Stanno cercando un uomo qui ad Ame, un uomo conosciuto come il "Mercenario delle Fenici" sai chi possa essere?

    Vogliono che io lo trovi e li informi sulla sua posizione, loro sanno sempre dove mi trovo.

    Dimmi dove posso trovarlo e ti darò tutte le informazioni che possiedo su di loro.

    PS: Se Kuso volesse prendere qualcosa offro io."

    Molto gentile da parte tua, in questo caso prendo una limonata fresca, si può?



    I due avrebbero potuto notare che, pee leggere il biglietto, il folle aveva tirato fuori dal niente un paio di occhiali finti che si era messo sulla maschera e che erano scomparsi non appena aveva terminato di leggere. Magia? Chakra? Follia? O forse una bugia che mi sto inventando adesso? Nessuno lo avrebbe mai potuto sapere.
     
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    Tu sei Hayate


    Lui è Kuso... io sono il Mercenario



    Mentre Densen e Kuso facevano la conoscenza con buona parte del colorito gruppo di alleati dell'Asso di Picche nella locanda, il gigante mascherato pensò bene di commentare sull'aspetto di Janki, che, dal canto suo, trovandosi dinanzi a quella montagna mascherata rimase un pò perplesso.

    Ho addestrato Elefanti più grossi di te, uomo mascherato, e non sono un animale da compagnia.




    Avrebbe semplicemente sottolineato il suricato, prima che l'attenzione della scena fosse concentrata sull'arrivo di Ru-Wai e le dovute presentazioni.

    E se Densen era silenzioso, l'altro parlava parecchio.

    Se Kuso è il tuo nome, amico di Densen, allora direi che va benissimo chiamarti così. E da quel che ho sentito, Kagemashira ne avrà bisogno di tempo per svegliarsi, come dici tu... oltre a qualche buon aiuto in tal senso.




    Commentò divertito il Kaguya, scrutando il gigantone.

    Svegliarsi? Simpatico il Gigante Mascherato qui.
    Guarda quant'è grosso, Mostro, forse non sa comprendere la propria forza, oltre che non ha senso del pudore...
    Sì, fratello, abbiamo capito...

    [...]

    Il gruppo, poi, si spostò nell'ufficio del Risorto e lì Densen, per prima cosa, mostrò una brutta cicatrice sul collo.
    E quello immagino sia il motivo per cui non lo abbiamo più visto all'Abete e non lo abbiamo incontrato per tutto questo tempo...
    Hai fatto bene a portartela dietro la testa di Akira Gen, Ossicino! AHAHAH!!!
    Sapendo che fosse tornato a vivere senza poter parlare, gliela avrei lasciata, per puro insulto...
    No, fratello, non avresti mai fatto una cosa del genere...
    No, la sua morte era più importante.

    Mentre quella disquisizione andava avanti, il Ramingo scrisse qualcosa su un taccuino e lo passò al Gigantone, che, dopo una battuta che fece decisamente sorridere il Kaguya.

    Sentire storie? Simpatico, non da sbellicarsi, ma simpatica battuta.
    Davvero, fratello? La trovi divertente?
    Sì...
    Fenici Immortali, aiutateci...

    Le prime tre parole che Kuso lesse, però, fecero tacere ogni voce nella testa del Risorto, mentre il suo sguardo, carico di un considerabile istinto omicida, si portò dal taccuino al Ramingo, per poi calmarsi, leggermente, nell'ascoltare che ciò che cercava era la "Vendetta".
    Quindi se dice "Io sono Hayate", ma poi dice che cerca Vendetta, lo perdoniamo? Certo che sei un bel ipocrita...
    Zitto, Mostro, qui non si tratta di perdonare... ma se quello che dice è vero, potremmo avere la possibilità di eliminare uno dei Tre Stronzi Immortali, o il buffone delle Bolle... o potremmo persino trovare il maledetto Tamasizu!
    Non correre troppo, fratello: che facciamo? Verità o menzogna?
    Facciamo parlare i fatti.

    Densen, forse ti manca qualche punto da collegare: in primis, quando siamo partiti per andare all'Abete, avevo specificato tanto a te, quando agli altri, il mio interesse di provare ad eliminare qualche Hayate, mi sembra.
    Secondo, io sono sì il buttafuori qui dentro, faccio anche il fabbro, ma per tirare a campare, faccio il Mercenario.
    Ed in ultimo, la cosa che forse non sai, le mie evocazioni.




    E su quelle parole, il Risorto si passò il pollice sull'indice, provocandosi un piccolo taglio con una leggera punta ossea estratta sotto l'unghia del pollice, per poi evocare un piccolo volatile azzurro, una fenice, grande poco più di un grosso falco, quasi delle dimensioni di una persona normale.




    Sono io quello che gli Hayate chiamano il Mercenario delle Fenici. E di norma, quando uno si presenta dicendomi che si chiama Hayate, tendo a cercare di dividere le sue estremità dal resto del corpo.
    Ma tu parli di Vendetta e non c'è niente di più sacro per me, quindi dimmi, Densen, o meglio, spiegami... cosa proponi?




    Poi si voltò verso il rapace azzurro:

    Wakonda, fratello mio, loro sono Densen e Kuso.
    Potresti per favore passare di là e dire e Medo che il buon Kuso vuole una limonata, fresca se possibile? Spero si possa fare qualcosa in tal senso...




    Feng Ren, capisco tutto, ma chiamarmi solamente per andare ad ordinare da bere per questi tuoi amici? Non ti sembra un spreco?




    Fratello mio, scusa, in effetti non sei stato richiamato per questo, ma perché Densen potesse capire quale è il mio legame con tutte voi fenici.




    La fenice azzurra, allora, si voltò verso il duo di ospiti:

    Feng Ren, è considerato da tutte noi fenici un fratello, uno di noi.
    Anni fa ci salvò dalle torture di una donna che si faceva chiamare la Speranza di Hayate e questa è solo una delle tante cose che ha fatto per noi nel tempo.




    In fondo, il Re delle Fenici è nato da me...
    Sì, è tu sei rinato dalle MIE ceneri...
    E ho preso dentro di me le ceneri di tutte le vostre torture, anziché lasciare che vi uccidessero.
    Seguendo un MIO consiglio, fratello...
    Andate avanti, vi preso, è decisamente divertente come siparietto...

    Densen, capisci? Parte del mio astio è legato alla Vendetta per ciò che fece alle Fenici mie alleate, ma più di questo, io odio Hayate Tamasizu, l'originale... verso di lui, come verso la sua setta di fanatici, reclamo Vendetta.
    Quindi, dimmi, come vorresti tu la tua Vendetta?




    Stava all'altro dire la sua... o almeno scriverla.
     
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    Niente avrebbe mai potuto prepararmi a ciò che stavo per scoprire quel giorno.

    Quando il Mastino prese a parlare evocando davanti ai miei occhi quel suo fottuto uccello blu, sentii quasi il cuore salirmi in gola al posto delle corde vocali che avevo perso. Il fottutissimo "Mercenario delle Fenici" era sempre stato davanti ai miei fottutissimi occhi. Avevo cercato in lungo e in largo durante i miei viaggi per riuscire a trovare l'uomo che Carità ed Hayate volevano tanto eliminare ed era sempre stato a pochi passi da me. In effetti il Mastino aveva sempre palesato il suo astio verso la congrega degli Hayate, ma credevo che tutto quell'interesse facesse parte del suo lavoro ad Ame e al controllo che aveva ed esercitava sul villaggio di malfattori.

    Stavo tremando mentre il Mastino interagiva con il volatile che aveva evocato spiegando chi fosse veramente. In realtà non mi interessava del perchè odiasse Hayate, ciò che volevo era solo un valido alleato per ottenere ciò che desideravo ed il Mastino era senza alcun dubbio un alleato di prima scelta. Sul mio volto si era palesato un sorriso carico di malizia e anche se non potevo ridere in quel momento, tutti in quella stanza avrebbero percepito la gioia che stavo provando in quel momento. Non potevo esitare oltre, la fortuna stava nuovamente girando dalla mia parte. Preso un pezzo di carta e la penna avrei nuovamente scritto per farmi capire da colui che mi avrebbe portato alla grandezza e al segreto dell'immortalità

    Voglio vendicarmi portando via loro ciò che mi è stato sottratto!
    Occhio per occhio.. dente per dente..
    Mi hanno privato della voce e menomato per il resto della vita ora esigo di impossessarmi dei loro segreti..
    Anche distruggendoli se necessario!



    Avevo passato il foglio a Kuso riprendendo subito a scrivere, avevo molto altro da dire. quello che stavo cercando quel giorno era un patto con il Mastino o forse meglio dire "Il Mercenario delle Fenici".

    Collaboriamo! E troviamo ciò che entrambi stiamo cercando..

    VENDETTA

    Carità ha piantato nel mio corpo un seme che gli permette di sapere sempre in ogni momento dove io mi trovo.. non posso sfuggirgli.. e questo per noi è un'ottima cosa.. perchè sappiamo che dove ci sono io potrebbe esserci anche lui.. ciò che ti propongo e di fare un patto Mercenario delle Fenici.



    Stavo concedendo molto al Mastino, dovevo approfittarne per avere molto altro in cambio. La vendetta era sicuramente qualcosa che poteva ingolosire lui, ma io stavo cercando potere e conoscenza e se non fosse stato Hayate a concedermele allora sarebbe stato un altro gruppo li ad Ame che da molto tempo stavo cercando.

    Ti farò incontrare Carità.. gli dirò che ti ho trovato e che so dove ti trovi..
    A quel punto sono quasi certo che lui farà di tutto per poterti eliminare anche di persona se necessario..

    Ovviamente non saprà che tu lo stai già aspettando!

    Questo è ciò che posso fare Mercenario.. ma vorrei anche io una cosa in cambio.. so che la tua rete di informatori e le tue conoscenze sono vaste.. voglio mettermi in contatto con le Arterie di Ame ed entrare a fare parte della loro organizzazione.. saranno loro a darmi ciò che Hayate non ha potuto..



    Avrei aspettato che Kuso parlasse per me concentrando il mio sguardo sulle reazioni del Mastino. Stavo giocando un gioco pericoloso e con forze di gran lunga al di sopra delle mie possibilità, ma avevo Kuso con me e niente poteva spaventarmi. Se volevo ottenere ciò che desideravo più di ogni altra cosa dovevo mettermi in gioco e rischiare il tutto e per tutto.

     
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    Il bello, il muto ed il nudo (bello anche lui)



    Post terzo




    Il folle ci rimase un po' male, di certo non era sua intenzione offendere quel piccolo esserino dal musetto così simpatico, tuttavia non era così grave, avrebbe trovato altri simpatici amici pelosetti per il suo gerbilling del giovedì. [Nota]Forse non volete sapere di cosa si tratta.

    Ru Wai discusse brevemente col il muto amico del folle, evidentemente i due avevano avuto un problema con un albero, ma non uno semplice: era un abete! Che Densen avesse festeggiato il natale senza di lui? Era assolutamente una questione da approfondire, Kuso di certo non gliela avrebbe fatta passare liscia.
    Probabilmente avrebbe iniziato immediatamente il discorso se il ninja di Ame non avesse evocato una fenice. Oh ma che bell'uccello! Si tratta di una gara? No! Levati le mani dal perizoma e resta seduto che Shiltar ti stacca la testa. Ancora, ma chi è sto Shiltar? Madonna ti devi fare gli affari tuoi.
    Densen sgranò gli occhi alla vista della fenice blu, colui che cercava era proprio davanti a lui. Kuso, d'altro canto, era più preso dal particolare nome di quel mistico animale al quale risposta incrociando gli avambracci davanti al petto per formare una X.

    Wokanda forever.


    Commentò brevemente.
    L'uccello blu confermò che Ru era legato a loro, no aspetta, Feng. Ma chi è Feng? Guarda sono confuso quanto te quando leggo i post di Shiltar. Ma chi è Shi... STA ZITTO!
    Comunque, qualunque fosse il nome dell'uomo che sedeva davanti a loro, il duo sembrava aver trovato un alleato per la lotta contro Hayate, che poi di chi cazzo fosse Hayate Kuso non ne aveva la minima idea, ma d'altronde non aveva la minima idea di più della metà delle cose che accadevano intorno a lui, quindi aveva semplicemente imparato a sorridere ed annuire. Infatti fu esattamente quello che fece, fintanto che Densen non gli passò un ulteriore foglio.

    Ancora non leggo scuse per avermi tagliato prima, cominciamo malissimo Densen. Comunque:

    "Voglio vendicarmi portando via loro ciò che mi è stato sottratto!
    Occhio per occhio.. dente per dente..
    Mi hanno privato della voce e menomato per il resto della vita ora esigo di impossessarmi dei loro segreti..
    Anche distruggendoli se necessario!

    Collaboriamo! E troviamo ciò che entrambi stiamo cercando.."

    Poi c'è scritto di fare una pausa drammatica...

    "VENDETTA

    Carità ha piantato nel mio corpo un seme che gli permette di sapere sempre in ogni momento dove io mi trovo.. non posso sfuggirgli.. e questo per noi è un'ottima cosa.. perchè sappiamo che dove ci sono io potrebbe esserci anche lui.. ciò che ti propongo e di fare un patto Mercenario delle Fenici."

    Perché è scritto male, l'accento si mette dall'altra parte. Guarda.



    Kuso fece quindi vedere l'errore dell'illetterato amico al Feng, o RU o chiunque fosse il tizio davanti a lui a riprova del fatto che lui le cose mica se le inventava oh.... cioè sì, a volte, ma non sempre!

    "Ti farò incontrare Carità.. gli dirò che ti ho trovato e che so dove ti trovi..
    A quel punto sono quasi certo che lui farà di tutto per poterti eliminare anche di persona se necessario..

    Ovviamente non saprà che tu lo stai già aspettando!

    Questo è ciò che posso fare Mercenario.. ma vorrei anche io una cosa in cambio.. so che la tua rete di informatori e le tue conoscenze sono vaste.. voglio mettermi in contatto con le Arterie di Ame ed entrare a fare parte della loro organizzazione.. saranno loro a darmi ciò che Hayate non ha potuto.."

    Bene, qualcuno a questo punto vuole perlomeno dirmi di cosa stiamo parlando? Perché se si parla di gente che mette semi nei corpi altrui sono alquanto intrigato... e poi, scusami eh, ma come ti chiami? Ru Wai o Feng Ren? Mi sento a disagio adesso a chiamarmi solo Kuso...

     
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    Carità & Cuori


    E qualche spiegazione



    Il Risorto sembrò stuzzicare la curiosità di Densen quando evocò Wakonda, la Fenice Blu, oltre che delle buffe reazioni in Kuso, non ultimo il gesto fatto e le parole dette.
    Ha pronunciato male il nome...
    C'è da dire, Fratello, che di tutte voi fenici, il nome di Wakonda è forse il più difficile da pronunciare...
    Non potevamo mica evocare me, o Bennu, o Suzaku! Avremmo distrutto la locanda!
    Questo è vero. Potevo evocare Karuru, ma Wakonda è più amichevole.

    Nel frattempo, dopo le spiegazioni su CHI fosse il Mercenario delle Fenici, il Risorto osservò il Ramingo che scriveva qualcosa, prima di passarla al suo gigantesco compagno mascherato, che si apprestò a leggere quanto scritto, con qualche pittoresca aggiunta qua e là.
    Di fatto l'attenzione del Kaguya fu più che totalmente catturata da una parola, un concetto che gli era necessario più dell'aria che respirava:

    VENDETTA!
    Eccolo che comincia! AHAHAHAHAH!!!
    Calma, fratello, e tu zitto, Mostro!
    Densen vuole Vendetta contro gli Hayate, chi siamo noi per non dargli una mano? Sarebbe ottimo scatenare una trappola contro la Carità!
    Calma, fratello, dei tre è quello che conosciamo di meno: è scappato appena ci ha visto e forse non sarà un Profeta, ma possiamo ipotizzare che sia attento quanto la Stronza...
    Uhm...

    Poi il gigante mascherato chiese qualche spiegazione e, in effetti, fare il punto comune avrebbe aiutato tutti a dove dirigersi da lì in avanti.

    Hai ragione, Kuso-san, probabilmente conosci ben poco di tutta questa situazione e forse anche le informazioni in mio possesso e quelle di Densen hanno bisogno di essere allineate.
    Iniziamo dalla parte facile: come mi chiamo. Ho un nome per ogni luogo in cui vado, non dò tanto peso al modo in cui la gente mi chiama, di norma, finché non diventano offensivi.
    Per le Fenici, sono Feng Ren, che dovrebbe tradursi come Uomo Fenice, sono legato a loro tanto da un contratto evocativo, quando fa un legame fraterno molto più stretto.
    Qui ad Ame sono conosciuto come Ru Wai e, se ti è più comodo, puoi chiamarmi semplicemente così.
    Sugli altri nomi con cui sono conosciuto, meglio non aggiungere troppe informazioni superflue per ora.




    Iniziò serenamente il Kaguya.

    Bé, sì, tirare in ballo Feng Gu, Zong Wu, il nome che hai usato quella volta a Tsuya, quello a Città della Pietra e tutti gli altri, sarebbe un pò una perdita di tempo, e di neuroni per i più! AHAHAHAH!!!
    Zitto, Bestia!

    Ora le spiegazioni più di rilievo: la Setta di Hayate, o gli Hayate, se preferisci, sono un branco di individui, messi assieme dal sogno di diventare immortali.
    Di fatto questa Setta è stata creata da una terna di stronzi che sono effettivamente immortali: da ciò che ho potuto scoprire, i tre Capi della Setta sono su questa terra da un pò più di un migliaio d'anni.
    E tutta la loro cricca segue la logica che se renderanno immortale tale Hayate Tamasizu, allora egli renderà tutti loro degli Immortali Perfetti.
    Non sto qui ad esporre il mio punto di vista su questa setta, perché non vorrei offendere il buon Densen, ma di fatto lui stesso ha provato sulla sua pelle una verità assoluta di questi tizi: sono degli ipocriti.
    Professano l'immortalità per tutti, ma da millenni uccidono, tradiscono e fanno ogni schifezza possibile.
    La Speranza di Hayate, una di questi tre, ha torturato per mesi le Fenici, i miei Fratelli!
    La Fede di Hayate, una sorta di Profeta, ha distrutto il clan dei Draghi, anche se di questo non ho moltissime informazioni.
    La Carità di Hayate, il cosiddetto Padre delle Genti, è quello che conosco meno: ci ho avuto a che fare una volta sola, quando lo scacciai da Ame, dove lui aveva preso il ruolo di Asso di Cuori.
    So che in qualche modo può essere sempre in contatto con tutti i suoi discendenti, e dal nome pare che ne abbia parecchi... d'altronde, è in giro da mille anni. Può anche spezzare quel legame e non so se sia legato al seme di cui parli, mio buon Ramingo, ma collima in parte con le mie informazioni.




    Fece una piccola pausa per vedere se fin lì i due lo seguivano.

    Io odio con tutto me stesso la Speranza per aver torturato i miei fratelli, ma l'intera setta di quel cane del Tamasizu è mia nemica perché il loro fine ultimo è rendere immortale quel maledetto cane.
    L'idea che Hayate Tamasizu diventi immortale mi provoca acuti eccessi di rabbia: preferirei che venisse scuoiato vivo dalle mie falci e poi bruciato fino a diventare cenere, possibilmente mentre è ancora cosciente.
    Detto questo, il tuo piano mi piace oltremodo, ma la Carità sta al mondo da un millennio, appunto, quindi temo che avrebbe delle precauzioni e che, in generale, sia difficile fregarlo, oltre che non ho ancora scoperto il segreto della sua immortalità; quindi dovremo pensarlo bene come piano, quello che vorremo usare per ucciderlo, ci servirà tempo.
    Intanto, ci occuperemo di soddisfare la tua di richiesta, amico Ramingo, e quindi parliamo delle Arterie di Ame.




    Gli vogliamo spiegare tutto?
    Diciamo che gli diremo abbastanza, per ora, dai.

    Quelli che tu conosci come le Arterie di Ame, Densen, sono in realtà membri di una delle quattro parti della criminalità organizzata della Pioggia, se così la vogliamo definire.
    Ci sono i Fiori: Kagemashira, che tu, Kuso-san, hai sconfitto, stava cercando di farsi strada fra di loro. I Fiori si occupano delle droghe, dei tonici e di prodotti simili.
    Ci sono i Quadri: che si occupano della gestione degli edifici, di chi sta dove qui alla Pioggia.
    Ci sono le Picche: che si occupano di informazioni e assassinio, per così dire.
    E ci sono i Cuori: che si occupano tanto di curare, quanto di ottenere informazioni e capacità dai cadaveri dopo la loro morte.
    Le Arterie di Ame sono una parte del Cuore, quella più visibile. Un tempo l'Asso di Cuori era la Carità, ma, appunto, l'ho scacciato dalla Pioggia. Ora c'è una ragazzina che non conosco a capo dei Cuori, ma non servirà arrivare fino a lei per farti entrare nelle loro fila, basterà molto di meno, basterà... aiutare qualche Fante che era fedele alla Carità ed ora è fedele alla Principessa, come si fa chiamare il nuovo Asso.
    Così Densen, tu aiuti i Cuori, ed indirettamente la Carità, ti unisci ai Cuori, avrai tutto ciò che ti serve da loro ed il mio supporto.
    In cambio, non appena saremo pronti elimineremo la Carità e forse in futuro potrei farti scalare la gerarchia dei Cuori, perché un altro mio conoscente aveva questa idea di cambiare le carte in tavola ad Ame, per così dire.




    Fammi capire: offriamo a Densen di ottenere la fiducia tanto dei Cuori di Ame, quanto di mantenersi fedeli alla Carità.
    Esatto e così Densen ci aiuterà sia, magari, ad uccidere quello schifoso del pelato panzone, sia potrà esserci di supporto nel piano di Akira per sconvolgere Ame.
    Mi piace, Ossicino!
    E' un gioco pericoloso, fratello, fidarsi tanto di Densen.
    Lui vuole potere, noi gli offriamo potere, in cambio di un piccolo aiuto quando serve.

    Che ne dici? Se sei d'accordo, ho giusto un debitore che ci potrebbe dare indicazioni su come farti entrare fra i Cuori.
    E l'offerta, volendo, vale anche per te, Kuso-san.




    Ed a quel punto, il Kaguya avrebbe atteso cosa gli altri due avessero avuto da dire.
     
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    In Cerca di Vendetta


    Post Quarto




    Avevo quasi dimenticato quanto fosse divertente avere Kuso tra i piedi. L'amico di mille avventure era sempre stato per me un punto di riferimento e la pietra salda dei miei successi. Ogni volta che avevo fallito nei miei progetti lo avevo fatto perchè lui mancava e non avrei più commesso lo stesso errore. Le domande rivolte al Mastino delle Fenici erano state molte, ma lui non sembrò affatto infastidito nel rispondere. Ero riuscito a cogliere il suo interesse e questo ora mi donava un grande vantaggio su Hayate e i miei piani futuri.

    Il Mastino come prima cosa prese a spiegare tutto ciò che sapeva della setta di Hayate, rimasi quasi stupito dalla conoscenza profonda che aveva a riguardo, era evidente che odiasse gli Hayate più di chiunque altro o quasi. Nemmeno io che militavo tra i loro ranghi non ero a conoscenza di così tante informazioni dato che la setta agiva in maniera compartimentate. Era probabilmente la più grande forza di quel gruppo di schizzati, come l'Immortalità che bramavano tanto anche la loro setta lo sarebbe stato finchè ogni braccio poteva agire e muoversi da solo seguendo sempre e solo un unico obiettivo. Non avevo mai pensato a questo aspetto, ma ora che il Mastino ne stava parlando le cose nella mia mente cominciavano a farsi più chiare e nitide. Distruggere quell'organizzazione sarebbe stato praticamente impossibile.

    L'obiettivo dell'organizzazione mi era ben noto ed era stato proprio quello a farmi decidere di seguire quella setta. Possedevano tutti abilità e conoscenze per vivere una vita immortale o quasi, ma per un unico scopo, rendere immortale Hayate Tamasizu. Non era quello ciò che volevo, anelavo alla mia immortalità non a quella di uno stronzo qualunque. Speranza, Fede e Carità erano loro a mandare avanti la baracca, ognuno a modo suo e rimasi sorpreso di scoprire dal Mastino che la precedente persona a capo dei Cuori di Ame era stato appunto il ciccione pelato degli Hayate. Ora più che mai desideravo avere quel posto.

    Il Mastino nutriva davvero un odio profondo per Hayate e soprattutto per la Speranza che aveva maltrattato i suoi amichetti pennuti, ma era anche conscio del fatto che eliminare delle persone semi immortali che avevano vissuto per un'eternità poteva essere estremamente complicato. Prima di esporsi in qualsiasi folle piano dovevano raccogliere informazioni e prepararsi per bene e per questo il mercenario virò il discorso su ciò che per il momento si poteva fare, cioè farmi entrare nelle fila dei Cuori di Ame. Il gruppo dei Cuori era passato nelle mani di una ragazzina a quanto pareva ma sarebbe stato necessario arrivare a lei per il loro piano. Carità era stato fino a poco tempo prima il Re di Cuori di Ame quindi i sottoposti rimasti di sicuro avevano delle informazioni che lo potevano riguardare, informazioni da poter utilizzare contro di lui.

    Alla proposta del Mastino annuii con espressione soddisfatta, unirmi ai Cuori di Ame sarebbe stata solo la prima fase del mio piano di vendetta e controllo su tutto e tutti. Non avevo assolutamente dimenticato la promessa che io e Kuso ci eravamo fatti, cioè quella di creare un'organizzazione criminale al di sopra di chiunque, un'organizzazione che come me sarebbe diventata immortale, gli Yamabushi.

    Preso il quaderno avrei scritto poche parole per poi farle ripetere a Kuso, era giunto il momento di muoversi. Da quel momento in avanti niente e nessuno ci avrebbe più fermati.

    Portami da questo debitore e diamo inizio al nostro piano.



     
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    Il bello, il muto ed il nudo (bello anche lui)




    Post quarto




    Il folle rimanne incuriosito dalla prima affermazione del bello, cioè "bello"...lo ha detto Hoshi, non è una cosa oggettivizzabile, a differenza della vera e purissima bellezza di Kuso; ma stiamo divagando. Feng, Ru o comunque si chiamasse, aveva un nome per ogni occasione , un po' come i perizoma del nudo.

    Beh, allora ti chiamerò Giuseppe, mi pare appropriato. A te non pare appropriato, Densen? Ha la faccia proprio da Giuseppe! Una volta conoscevo un Giuseppe, anche se è passato del tempo, aveva un problema con la moglie: un certo signore l'aveva messa incinta ma lui sembrava farselo andare bene... o forse me lo sono sognato? Beh quello che voglio dire è... No, niente, mi sono perso, continua pure.


    La spiegazione sugli Hayate e la loro morbosa ricerca dell'immortalità incuriosì molto il folle, principalmente perché , non comprendendo la morte, non né carpiva il concetto. Vuol dire che tipo non hanno bisogno di dormire? Diciamo tipo.
    Il folle avrebbe voluto quasi ridere alle successive parole di peppe, "tradire, uccidere e fare schifezze di ogni tipo" chi dei lì presenti non viveva alla stessa maniera? L'unica differenza era il lato dal quale stavano, ma questo al folle non importava, perché avrebbe dovuto? Coerenza con sé stesso? Perché? Per chi? Queste cose non gli interessavano, erano per coloro che non avevano ancora capito la vera essenza del mondo in cui si trovavano, la verità della non esistenza. Per quanto lo riguardava gli bastava sapere che Densen ed il suo nuovo amico avevano intenzione di andargli contro, li avrebbe seguiti senza battere ciglio; non provava odio per coloro a cui davano la caccia, ma questo non gli avrebbe impedito di "divertirsi".... ci siamo capiti.

    Passò quindi all'ascolto della spiegazione sulle associazioni di Ame, i fiori stessi gli avevano offerto un lavoro, ma aveva rifiutato per mantenersi fedele agli Yamabushi, tuttavia quella che gli stava venendo offerta era una copertura , quindi questo non violava la promessa che si era fatto. Inoltre, non meno importante, c'era il fattore Densen; per quanto ritenesse che l'amico un po' se lo meritasse di essere divenuto muto, così avrebbe imparato a lasciarlo a casa, non poteva certo permettere che passasse il concetto che chiunque potesse abusare delle amicizie del folle, pertanto avrebbe dovuto aiutarlo ad ottenere la propria vendetta. Mi manca un po'... Cosa? Sai, un super nemico, la mia nemesi. Garda questi due come sono belli fomentati dalla vendetta, io invece sono qui a fare il portavoce e con le spine di questa maledetta botte che mi si infilano nel sedere... paio un istrice.

    Densen passò un ulteriore bigliettino al folle, che lo lesse di furia prima di prendere parola.

    Ha detto "Ok ma solo se vieni al prossimo Martedì del Taco". Ottima idea Densen! Ci farebbe moltissimo piacere, abbiamo una nuova ricetta che guarda è un amore. Comunque anche io ci sto. Non sono preso dal discorso come voi, però comunque oggi non avevo niente da fare ed anche nei prossimi giorni pare sono libero.


    Dal niente Kuso aveva estratto un'agenda che aveva cominciato a sfogliare minuziosamente e sul quale c'era solo scritto "Martedì del Taco" sulle pagine di tutti i giorni.

    Insomma, si parte?
     
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    Falce dei Kaguya


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    Come entrare nei Cuori


    Dagli Occhi...



    Densen sembrava decisamente interessato e soddisfatto della situazione, il Risorto, dalla sua, era un pò stranito da talune uscite del suo gigantesco amico, per quanto, di certo, sarebbe stato utile per la situazione.

    Ha di certo grandi capacità curative... il taglio non si nota nemmeno...
    Vogliamo parlare della sua agenda, Fratello, o di quello che ha detto prima?
    Preferirei di no, Fratello.
    AHAHAHAHAH!!!!

    Va benissimo, Densen-san, Kuso-san, allora vado a chiamare la persona che può darci informazioni su come accedere alle schiere dei Cuori.




    Confermò alla fine il Kaguya, mentre la porta si apriva e riappariva il ragazzo con un braccio solo, che portò dentro un vassoio con la limonata chiesta da Kuso.

    Sensei, la limonata è per il gigante mascherato, giusto?




    Sì, Tamura. Io vado un attimo a chiamare Ananta e Miroku, vedi se hanno bisogno di altro nel frattempo... e procurami altre due sedie.




    [...]

    Pochi minuti ed il Kaguya sarebbe tornato con una coppia piuttosto pittoresca: un massiccio individuo dai modi effemminati ed un... monaco.

    Uuuhhh, Boss! Ma hai organizzato un doppio appuntamento per me e Minoru-chan? Sei un tesoro!




    Ananta, non penso sia questo il motivo per cui il Leader ha chiesto la nostra presenza qui nella Locanda. Ho ragione, Ru-Wai-sama?




    In effetti, no: avremmo bisogno di qualche informazione da parte tua, Ananta, sulle vecchie attività di tuo padre qui ad Ame. Intanto, comunque: loro sono Densen e Kuso, due mie conoscenti che hanno interesse ad aggiungersi alle schiere dei Cuori.
    E, questi, invece, sono Ananta e Miroku, una coppia di miei... diciamo alleati. Ananta è figlio del precedente Asso di Cuori. Lo stesso che sia io, sia tu, conosciamo, Densen, ma ha interrotto ogni legame con lui qualche anno fa.




    Sicuro, Boss? Cioé... ti sono debitore per la protezione e tutto, ma dire a questi due sconosciuti qualcosa su ciò che aveva mio padre qui? Non è uno che la prende bene a chi si mette in mezzo ai suoi affari.




    E noi non ci metteremo in mezzo: Densen vuole poter avere una spintarella per entrare nei Cuori, quindi mi chiedevo se ci fosse qualche affare in sospeso, di cui sei a conoscenza, che potrebbe aiutarlo, dopo tutti questi anni.




    Vuoi aiutare qualcuno legato a mio padre anziché farlo ammazzare? Sicuro di stare bene? Non hai preso cereali e rancore stamattina a colazione come al solito?




    Ananta, dai! Per una volta potremmo fare qualcosa che non ti darà nemmeno sensi di colpa verso il padre che ti ha ripudiato!




    Ok, ok. Allora, sì, c'era un fante di Cuori, qualche anno fa, che aveva promesso di portare il cadavere di un uomo che ai tempi viveva qui ad Ame, ma ai tempi era un pezzo grosso delle Picche.
    Mio padre non fu contento di quella proposta e quel fante non riuscì a salire al ruolo di Principe. Il tipo è scappato da Ame da qualche anno, poco prima del tuo arrivo, Boss, ma c'è sua sorella... ha la stessa rara abilità innata. Se portano il suo cadavere all'obitorio del Quadrante Sud, potrebbero chiedere tutto in cambio, anche di entrare fra i Cuori.




    La sorella di Kohaku...




    Esatto. Non è un pezzo grosso di qualche seme di Ame, è solo un'assassina prezzolata, fa da guardia del corpo ad un nobilotto qui ad Ame, un nobile che ha, di per se, la protezione dei Quadri anche.




    Mi piace! Uccidere la guardia del corpo di un protetto dei Quadri? Ottimo! E, Miroku, non ti preoccupare, ho delle tracce di Kohaku, ben presto mi occuperò anche di lui.
    Che ne dite, Densen e Kuso? Vi va di ammazzare una donna e vendere ai Cuori questa sua mistica abilità innata?




    Se i due fossero stati interessati alla proposta, Ananta avrebbe dato loro qualche particolare in più.

    Non ho foto della ragazza, so che si chiama Sango, ha lunghi capelli neri ed occhi molto particolari. Non ho mai saputo esattamente quale fosse l'abilità innata della loro famiglia, ma so che risiede nei loro occhi.
    Il signorotto che protegge è un fantoccio che fa affari per i Quadri: vive nel terzo livello, ha uno strip club per etero... ovviamente non ci sono mai entrato.
    Dalle mie ultime notizie, lui vive lì, all'ultimo piano e le sue guardie del corpo vivono al piano sottostante.
    Il palazzo è composto da quattro piani: l'ingresso con il locale, una specie di bordello con diverse stanzette al primo piano, un'area vuota che costituisce il secondo piano, la zona delle guardie del corpo al terzo e poi, appunto, l'attico del signorotto.
    Vi posso dare la posizione precisa anche.




    Io posso dirvi qualcosa della sua abilità innata: suo fratello, Kohaku, lo chiamava lo sguardo del terrore, non so se produca illusioni, o cosa, ma di fatto, fa molta leva sulla paura delle persone che devono affrontare il suo sguardo.




    Signori, direi che abbiamo un piano: andate, uccidete questa tizia e portate il suo cadavere ai Cuori. In tutto ciò, cercate di non distruggere il palazzo, e non uccidere il fantoccio suddetto, non voglio casini con i Quadri per ora, niente di evidente, comunque. Vedrò di mandare qualcuno ad accompagnarvi.




    Vado io: sono una Picca, ma non ho mai apertamente dimostrato finora la mia fedeltà a te, Leader, però tutti sanno dei miei problemi passati con Kohaku, non sarà rischioso e non relazionerà in alcun modo Picche, Cuori e Quadri.




    Il Kaguya fece un cenno affermativo con il capo: Miroku era perfetto per quella situazione, poteva di sicuro aiutare.

    Quindi mandiamo un trio piuttosto pittoresco in un bordello? Potevi avere un piano peggiore, Ossicino...
    Mi fido di Densen, per ciò che gli interessa. E Miroku potrà farsi un nome per le Picche. Kuso è più una variabile, ma è leale verso Densen, quindi direi che sono un'ottima squadra.
    C'è da vedere come finirà questo piano.
     
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    In Cerca di Vendetta


    Post Quinto




    Il Mastino aveva accettato di aiutarmi, finalmente le cose stavano ricominciando a girare dal verso giusto. Avrei fatto tutto ciò che fosse stato necessario per ottenere ciò che volevo, anche uccidere. Il Mastino aveva un piano in mente per permettere a me e Kuso di unirci alle arterie, ma sembrava fosse necessario avere prima altre informazioni da alcuni suoi sottoposti.

    Un energumeno ed un ragazzo ci raggiunsero dopo essere stati chiamati, uno dei quali sembrava essere addirittura uno dei figli di Carità. Sapevo che il ciccione aveva figli ovunque nel mondo era stato lui stesso a dirmelo quindi non rimasi sorpreso e anzi sapere che il sangue del suo sangue lo aveva ripudiato mi rendeva in qualche modo felice. Ananta era il nome del figlio di Carità mentre Miroku era un sottoposto del Mastino che ci avrebbe aiutato a fare ciò che dovevamo, cioè uccidere la sorella di vecchio pezzo grosso di Ame. Sembrava che la ragazza fosse in possesso di abilità più uniche che rare grazie ai geni che portava con se. Un particolare in più che probabilmente avrei sfruttato come bonus se ne avessi avuto la possibilità. Non ero ancora in grado di depredare i corpi delle persone per estrarre da loro conoscenze e abilità, ma presto ne sarei stato in grado e di questo ne ero più che sicuro.

    Rimasi ad ascoltare i tizi che il Mastino aveva mandato a chiamare memorizzando ogni particolare, se i Cuori volevano il corpo di quella donna allora glielo avrei portato senza fiatare. Non mi importava di chi dovessi uccidere, potevano essere anche vecchi e bambini, ciò che contava era riuscire a fare un passo in avanti nella realizzazione del mio sogno.

    La tizia sembrava possedere una particolare abilità oculare capace di instillare il terrore nella mente delle persone, sapevo già che rubarle la vita non sarebbe stato semplice, ma non temevo la sfida. Avevo Kuso a supportarmi, in due nessun nemico era troppo per noi. La ragazza da uccidere si chiamava Sango, una donna dai lunghi capelli neri e dagli occhi particolari. Individuarla non sarebbe stato difficile. La tizia lavorava per un uomo d'affari che spesso si intratteneva con i Quadri di Ame. Ananta sembrava avere diverse informazioni sul palazzo dove viveva il suino che la donna serviva. Un palazzo composto da quattro piani, un bordello a detta del figlio di Carità. Il primo piano ospitava il locale mentre i piani superiori erano riservati alle sue guardie mentre all'ultimo piano con tutta probabilità avrebbero trovato il pappone insieme a Sango. Ovviamente non avevo alcun piano in mente se non andare li e uccidere tutti tranne il pappone che il Mastino voleva lasciare in vita.

    Ottenute tutte le informazioni ero pronto a partire. Avrei buttato giù qualcosa da bere per poi fare segno a Kuso di muoversi verso il palazzo da radere al suolo. Visitare un bordello sarebbe stato divertente, di sicuro avrei trovato il modo di farmi strada verso la vetta sfruttando anche Kuso se necessario. Avere un gigante per amico aveva i suoi vantaggi, se poi si trattava di un gigante praticamente immortale allora le cose si facevano ancora più entusiasmanti.



    [...]



    Una volta individuato il luogo sarei rimasto a guardare l'entrata e la zona circostante per cercare di capire da dove poter accedere. Probabilmente il tizio era difeso da innumerevoli guardie quindi entrare da qualsiasi pertugio che non fosse stato l'ingresso principale avrebbe sicuramente allertato tutti rendendo la situazione impossibile da gestire. Dovevamo entrare come clienti e farci strada da li. Era giunto il momento di cavare gli occhi a Sango.

     
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    Il bello, il muto ed il nudo (bello anche lui)




    Post quinto




    Oh grazie piccolo amico!


    Esclamò felice Kuso ottenuta la sua limonata e sollevando la sua inseparabile maschera il minimo indispensabile per bere la bevanda rinfrescante, salvo poi riabbassarsela immediatamente.
    Feng, diciamo che d'ora in avanti lo chiamo così per non confonderci troppo, era andato a chiamare due suoi sottoposti che, a quanto pareva, erano in grado di permettere al folle ed a Densen di infiltrarsi all'interno dei cuori.
    Un attimo di estasi ed illuminazione colse la mente del gigante nudo, che si alzò di scatto inspirando con forza, come se fosse giunto ad una realizzazione fenomenale. Ommioddio! Dovremo andare in un sottomarino che verrà poi rimpicciolito per venire quindi messo in una siringa ed iniettato direttamente in vena cava superiore da un accesso giugulare?! Allora, intanto non ho idea da dove tu abbia preso certe conoscenze anatomiche, questo è il mio campo e ti pregherei di restare nel tuo. Seconda cosa: ti sei nuovamente drogato? Non vi infiltrate LETTERALMENTE in dei cuori. Ah...
    Kuso assunse quindi un aria sconsolata e si rimise a sedere, poggiando i gomiti sulle ginocchia mentre le mani sorreggevano il volto deluso, in corrispondenza del mento.
    Passarono pochi, interminabili, minuti prima che il Feng ritornasse; il fatto che Densen non fosse più in grado di parlare, se da un lato aveva reso molto più facile molestarlo, lo aveva reso un interlocutore non troppo bravo, questo suscitava non raramente noia nel cuore del dolce, piccolo, Kuso.
    Alle parole del primo ed effeminato uomo il folle si portò entrambe le mani al perizoma, pronto a strapparlo con un solo colpo e liberare quindi il kraken, la serata stava diventando estremamente interessante; purtroppo per lui il giovane monaco infranse, ancora una volta, i suoi sogni. Troppi colpi al cuore per il nostro bellissimo amico che attese con pazienza che i suoi nuovi amici finissero di discutere tra loro.


    Allora, intanto ciao. Non volevo interrompervi prima, mi sembravate molto presi. Io sono Kuso, ma gli amici mi chiamano Kuso, che è uguale, ma abbiamo già avuto questa discussione oggi e siamo giunti alla conclusione che sia comunque il modo migliore per chiamarmi. Se non ho capito male dobbiamo mettere a dormire una ragazza solo perché ha fatto l'errore di nascere con una peculiare abilità, corretto? Beh ok. Non capisco perché non dovremmo, alla fine con Densen abbiamo messo a dromire un sacco di uomini, donne, una volta mi pare anche dei bambini... dio quanto ci mettono ad addormentarsi, li devi cullare tipo una vita, però ho scoperto un trucco! Praticamente gli piace tantissimo se li lanci in alto no? Ecco, se lo fai in una casa col soffitto basso e ci metti tutta la forza ti basta un lancio, per i più iperattivi due, massimo tre, ma poi dormono tutti come angioletti. Comunque cosa stavamo dicendo? Che sono Kuso l'ho già detto? Si sì, ma certo che l'ho già detto. Mettere a ninna una ragazza, ci sono. Sì, per noi è ok.


    Il folle scosse le spalle, cosa c'era di male d'altronde?
    La descrizione della ragazza era decisamente superficiale, ma il posto in cui dovevano andare interessò Kuso.

    Wow un bordello! No ho uno anche io! Si chiama AnalGore ed ovviamente siete tutti invitati. Nel mio c'è roba per tutti i gusti.... ed intendo tutti tutti, non come quel codardo del fantoccio... pff... stripclub per etero.... manco fossimo nel sei, aggiornati bello. Pensa che Densen oramai la roba etero nemmeno la guarda più! Per quanto riguarda non far saltare in aria il posto prometto di provarci ma non posso proprio garantire, a volte le cose vicino a me esplodono.... come è successo da Kagemishira.


    Il gigante nudo si avvicinò quindi al monaco che li avrebbe accompagnati per poggiargli un enorme braccio attorno al collo.

    Ehy grazie dell'aiuto, amico! Ho sempre voluto conoscere uno di voi per fargli alcune domande. Prima di tutte: come gli scegliete i bambini? HAHAHAHAHA non preoccuparti, avremo un sacco di tempo per stare assieme, puoi anche rispondermi dopo.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Ed un Bordello



    Ananta e Miroku rimasero un pò perplessi alle parole di Kuso: certo avevano avuto un breve dibattito con il Risorto senza preoccuparsi più di tanto, inizialmente, dei due sconosciuti, ma poi, il gigante mascherato aveva ben pensato di presentarsi, con tutta l'originalità delle sue parole, il ché, c'era da ammetterlo, lasciò la coppia di sasso ed il Kaguya silenziosamente sorridente.
    Gente normale da queste parti, mai?
    Fratello, le persone normali sono particolarmente noiose.
    Concordo con Ossicino! AHHAHAHAH!!!
    Zitto, Mostro!

    Se possibile, Kuso-san, preferirei che evitaste di far saltare in aria quel luogo. Se può motivarti a sufficienza: un eccessivo danno al fantoccio dei Quadri potrebbe rendere Densen sgradito anche ai Cuori.




    In effetti, esclusi noi, nessuno prenderebbe nelle sue schiere gente sgradita ai quattro Semi.

    Su quelle poche parole conclusive di Ru-Wai, il gruppo si sarebbe mosso verso il locale indicato da Ananta, lasciando il figlio rinnegato della Carità con il Risorto all'interno della locanda.



    In che senso... come scegliamo i bambini? Di cosa sta parlando, Kuso-san?




    Avrebbe chiesto Miroku al gigante, mentre avanzavano fino al locale e lì si sarebbero fermati: la freccia verde davanti l'ingresso, indicava l'accesso allo stesso.

    Questo è il luogo dove dobbiamo entrare, signori.. ho qualche ryo per farci accedere, ma poi, cosa volete fare? Avete dei piani su come muoverci quando saremo dentro?




    Chiese ed avrebbe atteso idee dal duo, prima di avanzare verso il locale, a meno di indicazioni diverse, pagando così per l'accesso di tutti e tre.
    Per Kuso dovette pagare il doppio. Motivazione: non ci sarebbero state sedie abbastanza resistenti da reggerlo.
    Entrare nel locale non fu difficile, certo, era un trio "pittoresco", quasi fosse appena uscito da una barzelletta "un Muto, un gigante nudo ed un monaco entrano in un bordello...", ma in un luogo pieno di shinobi ed altra gente che poteva permettersi taluni vizi, non erano l'attrazione principale.
    Il piano terra era, come già detto, un locale, piuttosto animato, con fanciulle d'ogni età che danzavano, portano ordinazioni e venivano usate a mò di tavoli, dai clienti.
    Salire al primo piano non sarebbe stato nemmeno troppo complicato, né eccessivamente danaroso, ma, arrivati al primo piano, una pittoresca signora li avrebbe accolti:



    Che buffo trio! Non so se abbiamo fanciulle capaci di soddisfare il gigante, possiamo fargli uno sconto comitiva, se ha da pagare in quel suo succinto abito!

    Ma qualora avessero provato ad oltrepassare quel punto senza commentare, o pagare, la donna avrebbe mosso una mano ed una forza non da poco li avrebbe respinti indietro [Nota]

    Di qui non si passa se prima non specificate con quale delle ragazze avete un appuntamento, signori.

    Senza le dovute attenzioni, i tre non sarebbero riusciti a passare e, singolarmente, Miroku avrebbe potuto aiutarli ben poco.
    Qualora, comunque, avessero trovato come oltrepassare quella prima "guardia", per raggiungere il secondo piano, avrebbero dovuto superare la sorveglianza dell'uomo che, silenzioso, li avrebbe accompagnati fino, e non oltre, le camere delle donne proposte.
    Un tizio bizzarro anche lui, però decisamente svelto e reattivo. [Nota]

    Tizio che li avrebbe subito fermati, sbarrando loro la strada, qualora avessero fatto alcunché, o, eventualmente avessero attaccato la geisha all'ingresso del piano, sarebbe subito corso in suo soccorso.

    Cosa avrebbero fatto Kuso & Densen?
     
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