Il Secondo Ritorno di Jōsuke Yamanaka

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Casìn
        +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,092
    Reputation
    +74
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Il Secondo Ritorno di Jōsuke Yamanaka


    I Fratelli Yosō Gēmu


    Non mi sarei mai aspettato che quell’incontro casuale mi avrebbe portato alla conoscenza di due shinobi così illustri del villaggio. I due fratelli Saitama possedevano una un’unica capacità di intesa e vicinanza che all’epoca mi era sconosciuta e, francamente, passata del tutto inosservata. Non potevo ricordarmi con certezza cosa volesse dire appartenere ad una famiglia, ma quei due mi trasmettevano la stessa atmosfera di normalità che ricordavo. Che desideravo, avevo desiderato, avrei avuto od avevo già? Sicuramente questi pensieri si erano generati per il desiderio di rivedere i miei cari, ma qualcosa dentro di me fece scattare quella sensazione d’anticipo come se fosse già successo recentemente.
    La mia attenzione si spostò in seguito su Kotei. Le capacità di osservazione in passato non mi erano mai mancate ma, caspita, non notare un lupo bianco di quelle dimensioni tutt’oggi mi riempie di imbarazzo. Anch’esso si muoveva con naturalezza e disinvoltura accanto al duo, non riuscì a fermare l’entusiasmo nel vedere una tale meraviglia. Lo stupore mi irrigidì per qualche secondo, dando tempo al trio di raggiungermi, per poi scemare in un’emozione simile a quelle che avevo avuto qualche istante prima. Avevo già visto tutte queste cose? Eppure non riuscivo a ricordare di aver già incontrato Sho, Oda e Kotei.
    Sì sto bene, grazie!
    Sorrisi. Il popolo della Foglia era sempre stato amichevole tra di loro, addirittura Sho si era preoccupato nel vedermi. Beh, sfido chiunque dopo sei anni di coma a ritrovarsi in splendida forma ma finalmente ero in piedi e tanto mi bastava per stare “bene”. Sul momento, però, non collegai subito la sua premura verso le mie condizioni supposi solo una suo buona educazione.
    E voi come state?
    Poi, realizzai. Finalmente.
    Ah! No! E’ che... non sono stato molto bene ultimamente...
    Non avrei sicuramente tediato con la mia storia quelle persone che si erano gentilmente fermate ad ascoltarmi.
    Lieto di fare la vostra conoscenza! Io sono Jōsuke Yamanaka Īdajo.
    Cercai di sorridere a tutti, esitai solo con Kotei. Non volevo mostrare le zanne o guardarlo negli occhi in segno di sfida. Rimasi a studiare questo mio comportamento per qualche istante. Dal mio ingresso avevo avuto questa serie di sensazioni contrastanti e, se le prime erano passate inosservate, adesso ero diventato più attento e pronto ad ascoltarmi. Dopodiché Sho fece un’acuta osservazione che mi lasciò un’aria perplessa per tutta la durata della mia risposta.
    Io, non penso di esserci mai stato? Cioè, so dove si trova…. No! Non so dove si trova ma… probabilmente i miei genitori ci sono stati molte volte.
    Feci una breve pausa per riordinare i miei pensieri. Ancora una volta sentivo che non riuscivo ad avere un pensiero ben preciso su un argomento.
    E’ che è da tanto tempo che non torno a Konoha. Sono un po’ arrugginito!
    La situazione mi fece spontaneamente sorridere. Ero arrugginito sì, mi sembrava di essere nuovamente nuovo nel mondo e la cosa per un certo verso mi sembrava buffa. Stavo cercando di guadagnarmi un nuovo inizio, trovare l'Amministrazione e capire dove si trovavano i miei genitori era proprio il primo passo.
    Vi ringrazio molto. Sono sicuro che una volta lì mi renderò conto della stupidità della mia richiesta ma… adesso non mi viene proprio in mente… eheheheheh!

    [...]



    Il più giovane dei Saitama aveva ragione: il quartiere Yamanaka era vicino all’Amministrazione e la strada era facilmente collegata. Da vari punti durante il percorso si poteva già intravedere l’edificio ma questo non potevo saperlo. O meglio, non potevo ricordarlo.
    Il viaggio fu tranquillo anche se il trio avrebbe potuto notare qualche mio atteggiamento insolito. Varie cose sembravano stupirmi durante il cammino ed altrettante, anche simili a quelle di prima, sembravano non sortire alcun effetto.
    Una volta davanti all’Amministrazione, seppi già cosa fare. Mi lanciai all’interno dell’edificio mosso dalla voglia di scoperta che fino a quel momento avevo soppresso. Non sapevo bene cosa fare, adesso che ero al suo interno mi ricordai che una volta mi padre mi ci portò ma fu molto tempo fa e tanto era cambiato.
    La mia rocambolesca corsa fu però interrotta da due figure imponenti, almeno per me, che si erano prontamente precipitate verso di me, vedendomi entrare di corsa. Una degna prontezza di riflessi, quel che ci si aspetta dai luoghi importanti del villaggio.



    maxresdefault





    E tu dove vorresti andare ragazzino?
    Il primo, che era sulla sinistra, aveva una voce profonda ed un lieve ghigno insieme ad un pettinato paio di baffi spezzavano la linearità delle sue labbra.
    Possiamo fare qualcosa per aiutarti? Ehehehehehehehe… MUAHAHAHAHAHAH!
    Quest’ultimo sembrava il perfetto opposto del suo compare. Voce rauca e prepotente e dei lunghi capelli raccolti aumentavano ancora di più la sua altezza.
    S-salve! Vorrei accedere a dei registri delle missioni per… ehm… c-controllare se...
    Ehi! Ma quelli sono Sho ed Oda!
    Che ci fate qua fuori? Questo ragazzetto è con voi?
    I due Saitama avrebbero potuto riconoscere i fratelli Yosō Gēmu, famosi per detenere il record di sostituzioni fatte al personale dell’Amministrazione senza mai essere stati ancora assunti. Il loro era un calvario che durava da anni, il loro lavoro sulla carta era semplice anche se richiedeva dedizione e concentrazione ma il loro strafare e cercare di farsi notare aveva sempre combinato guai che avevano aumentato i tempi burocratici. Insomma, ci mettevano passione ma la gestivano male e per questo il tanto agognato posto fisso sarebbe rimasto ancora un lontano miraggio.
    Si rivolsero ai due Saitama con una sorprendente confidenza, anche se forse si erano visti poche volte ed altrettante poche volte avevano scambiato parola. Non è che i due fratelli fannulloni avevano appena incontrato i loro idoli?
    I fratelli Yosō Gēmu si scambiarono un chiaro sguardo d'intesa e Ai, il più piccolo, mi prese goffamente per una spalla trascinandomi alla sua scrivania. Ronri, il più grande, fece cenno ai due Saitama di entrare.
    Prego fratelli Saitama entrate! Abbiamo delle importanti questioni da sottoporvi! Ahahahahahahah… Aaaaaaah… MUAHAHAHAHAHAH
    Una volta entrati, Sho, Oda e Kotei avrebbero potuto sincerarsi che io ero stato solamente fatto accomodare alla scrivania di Ai. Il gesto repentino ed il loro modo di parlare avrebbero potuto far interpretare questi gesti come degli attacchi ma, sotto sotto, tutti sapevano che i due fratelli Yosō Gēmu erano due bravi ragazzi. Tutti tranne me, ovviamente. La mia espressione era un misto tra paura e confusione.
    I-io vorrei vedere i registri delle ultime missioni… per favore.
    Sentito fratelli Saitama?!
    Al pronunciare del proprio cognome i due fratelli Saitama avrebbero potuto sentire un effetto sonoro come una trombetta da festeggiamento. Da dove provenisse, un mistero. Forse era tutta l’enfasi della loro ammirazione che produceva questo effetto?
    Che ne dite di affrontare le nostre prove per soddisfare la richiesta di questo ragazzo?
    Ma i-io veramente volevo solo...
    IL SUO DESTINO E’ NELLE VOSTRE SAGGE E FORTI MANI!
    Ma anche nelle vostre menti! Ahahahahahahaha… Aaaaaaah!
    EHEHEHEHEHEHEHEH
    Si poteva chiaramente percepire la forzatura di queste pseudo risate malvagie, in quel momento però io pregavo che tutto questo fosse solamente una piccola recita. Ero tornato da poco al Villaggio della Foglia e, per certi aspetti, era diverso da come l'avevo lasciato. Mai però avevo in mente un ricordo con così tanta stravaganza.

    Ronri si allontanò un attimo per poi fermarsi all’entrata di una stanza completamente buia. La luce sembrava fermarsi alla soglia, senza andare a sporcare le pareti della stanza. Si voltò e si rivolse ad Oda.
    Oda Saitama (*suono di trombette*)! Questa sfida è per te!
    Il particolare tizio svanì una volta varcato l’ingresso. Avrebbe atteso dall’altro lato l’entrata dello Yamanaka. Una volta varcata la soglia, Oda avrebbe potuto sentire la voce di Ronri rimbombare nella mente, come se fosse sotto l’effetto di una tecnica a lui molto conosciuta.
    In questa stanza buia le tue doti intellettuali verrano messe alla prova! Aaaaaah Aahahahahaahah! Non lo puoi vedere ad occhio nudo, ma davanti a te ci sono quaranta pergamene, tutte fuori dai loro rotoli ed impilate una sopra l’altra. Ognuna di esse ha un lato bianco ed uno scritto. Dieci di tra queste hanno il lato bianco rivolto verso l’alto, le restanti trenta lo hanno verso il basso. Il tuo compito è quello di uscire dalla stanza con due pile di pergamene contenenti lo stesso numero di pergamene con il lato bianco rivolto verso l’alto! Ahahahaahahaha Aaaaaaaah! Questa è la mia tecnica di sicurezza suprema! Con questa qua sarà direttamente l’Hokage in persona ad assumermi senza più sostituzioni!
    Con le sue doti da sensitivo Yamanaka, Oda avrebbe potuto percepire delle piccole manifestazioni di chakra nella pila di pergamene davanti. Avrebbe potuto constatare che effettivamente erano dieci come Ronri gli aveva detto ma non sarebbe stato in grado di percepire con assoluta precisione la posizione nella pila. Una volta toccate le pergamene però, le foti di chakra sarebbero svanite, lasciando così nessuna informazione sulla loro eventuale posizione.

    Qualche istante dopo l’incamminarsi di Oda verso la stanza di Ronri anche il fratello minore avrebbe attirato l’attenzione del restante fratello Saitama. Prima di proferire parola si guardò nervosamente attorno, mi diede un’occhiata sospetta per poi recuperare uno scrigno da sotto la sua scrivania. Si mise l’oggetto sotto l’ascella guardandosi nuovamente attorno e sincerandosi che solo i presenti avessero visto questo suo gesto.
    Ora, Sho Saitama (*suono di trombette*), se vuoi gentilmente seguirmi! Eheheehehehehehe… MUAHAHAHAHAHAHAH!
    Avrebbe quindi fatto strada a Sho e Kotei in una stanzetta poco più distante. Dalla mia seduta ero in grado di intravedere la coda bianca di Kotei ma dopo pochi secondi il loro ingresso, Ari chiuse violentemente la porta.
    Abbiamo aspettato molto il vostro arrivo perché avevamo bisogno di qualcuno come voi per queste nostre sfide.
    Fece un disteso respiro, come se volesse trovare il coraggio di dire una cosa molto importante e pesante.
    Il fatto è che… Saitama-san (*suono di trombette*), io… io mi sono innamorato!
    I suoi occhi iniziarono a brillare vivi di sentimento. O stava dicendo la verità o sapeva fingere molto bene.
    Lei è magnifica e bellissima! Ma… proviene da una famiglia di assassini del villaggio della Nebbia! La sua famiglia non approverebbe mai il nostro amore! Così ho ideato un metodo geniale per scambiarci le nostre lettere… piccantelle! Ho fatto una bellissima figura con lei a sembrare un tipo sveglio ed intelligente, solo che ho fatto qualche errore di calcolo e adesso non so come fare! Ho fatto realizzare due scrigni, uno è questo che ho tra le mani. Ne ho uno io e anche lei ne ha uno identico.
    Sho avrebbe potuto vedere uno scrigno di mediopiccole dimensioni di buona fattura con un lucchetto argentato adibito alla sua chiusura.
    Questo lucchetto, se spezzato è in grado di distruggere il contenuto dello scrigno, solo la sua chiave è in grado di aprirlo! Chiave che possiedo solamente io… Anche la mia amata possiede lo stesso lucchetto e lei possiede solamente la chiave per aprire il suo. Adesso però è passato molto tempo e credo che lei voglia spedirmi il suo scrigno contenente un suo messaggio! Il problema è che sarà chiuso dal suo lucchetto! Muoio dalla voglia di leggerlo ma non so come fare! Puoi aiutarci Sho Saitama (*suono di trombette*)?
    Ari fece qualche passo indietro appoggiandosi ad un tavolo.
    Lo so che può sembrarti bizzarro, ma non possiamo rischiare che qualcuno legga le nostre lettere! Chissà cosa potrà succedermi se un membro della sua famiglia leggesse qualcosa! Oppure potrebbe essere direttamente l’Inquisitore di Kiri a leggere le nostre comunicazioni, quel pervertito!
    Se Sho avesse fatto affidamento sui sensi di Kotei, quest'ultimo sarebbe stato in grado di percepire un aroma floreale provenire dallo scrigno di Ai, segno che magari un reale tocco femminile era entrato in contatto con l'oggetto.

    Nel frattempo, nella solitudine generatasi dal precdente baccano io ero rimasto solo, sconcertato e seduto. Fino a qualche minuto fa, anche se con qualche acciacco e comportamento strano potevo affermare di essermi svegliato dal mio lungo riposo… adesso… sembrava tutto così fantasioso.

     
    .
4 replies since 8/7/2020, 21:40   119 views
  Share  
.