All'Ombra di SareshigamiFudoh, Yato, Akira & Hoshi

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Scoperte ed Insegnamenti


    Giorno 1 e 2



    [I Due Guerrieri del Vuoto]

    Sanji non rispose alla domanda di Akira, mentre parlava della ragazza di Shiba: in fondo, l'archeologo non sapeva niente di "Veterano" o "Formiconi", semplicemente lasciò che i due ninja, se c'era altro da dire al riguardo, parlassero fra loro.
    Akira forse non ricordava che Umari era la cittadina più vicina a Tsuya, al di là del grande bosco, e la prima oltre il confine con Taki.

    [...]

    Nell'avamposto di Rasetsu i due individuarono i segni della battaglia, ma cosa più importante, Akira trovò tracce importanti, disegni, capelli dei colori che si aspettava e ricollegò tutto, o almeno ciò che lui sapeva: ricollegò che durante la missione nel Paese dei Demoni aveva incontrato due Kurotenpi che avevano parlato della Calamità che seguivano, come di qualcuno che lo conosceva; ricollegò, forse, che il Mercenario Kaguya aveva parlato (giusto qualche settimana prima) di come in quella stessa missione avesse incontrato Itai Nara, il Kyuudaime, che comandava un gruppo di uomini di Kurotenpi.
    E quando disse il nome del Nono ad alta voce, fu Sanji ad aggiungere un commento: Non è stato sempre qui, il ninja biondino che aveva salvato i Discendenti. L'ho visto sì qualche volta in città, era spesso con Amano, ora che ci penso, ma saranno due anni che non si fa più vedere, sai? Forse un pò di più... non sono sicurissimo, ma di certo c'era quando fu inaugurato il nuovo locale di Tanaka., volle specificare, anche se forse questo non aiutava a risolvere i dubbi di Akira.
    In compenso i due capirono che sì, era stato un volto amico a permettere agli aggressori di raggiungere l'aggredito e, al qual tempo, che non volevano ucciderlo, lo volevano vivo.

    Poi il trio uscì dall'avamposto, seguì le tracce finché il botto e le figure in avvicinamento catturarono la loro attenzione.
    Fu allora che Akira sfoggiò una delle nuove capacità apprese dopo il tempo passato all'Abete: volare su una delle sue spade, volare per inseguire le sagome che vedevano sulla distanza in volo.
    Successero molte cose in quel breve inseguimento: Sanji urlò, bestemmiò e pregò in ordine sparso, passando da una reazione alla successiva; il chunin di Suna ebbe un momento di trance dovuto ad una reazione del suo Sigillo del Vuoto ed Akira diede sfoggio di alcuni dei suoi poteri.
    Non raggiunsero il gruppo che aveva rapito Hoshikuzu, ma, mentre volavano lontano da loro, Akira avrebbe potuto notare che la "Scimmia Gialla" s'era voltata e stava guardando verso di lui! Non il loro gruppo in generale, il Jonin della Nebbia avrebbe, probabilmente, avuto la certezza che quella figura fosse focalizzato su di lui (o forse sul suo particolare chakra?).

    [I due Medici]

    Non commentai l'osservazione di Yato sul fatto che gli dispiacesse che non avessi conosciuto i miei genitori, ma che quello mi aveva definito per ciò che ero: non perché me la fossi presa, in fondo avevo fatto io quella domanda, ma perché sapete, questo tipo di discorsi me li fanno da quando ho memoria, "Povero piccolo, non hai genitori?", ammetto che magari di quando in quando i ricordi d'infanzia sono confusi, ma la gente che vede il piccolo barbone orfanello e fa questi commenti fasulli? Quelle sono memorie limpide ed irritanti.
    Fu la parte successiva quella importante del discorso e su quella mi focalizzai: Li ha interrogati? Ma su cosa, Yato-san? Cioé, cosa potevano sapere d'interessante? La madre, da quel che ci hanno detto, dopo quel rapimento, è stata allettata, non ce la faceva più ad andare in giro, ma suo figlio, cosa aveva di particolare? Lui non era stato rapito., valutai, per quanto in effetti, un corpo in direzione dell'altro indicava che probabilmente qualcosa del genere poteva essere successo, Un Katon, poi, doveva essere qualcosa di parecchio potente per riuscire a distruggere questo posto, non credi, Yato-san, considerando le capacità di questo albero., conclusi e, a meno di altre domande, o repliche, saremmo andati avanti, verso l'abitazione del vecchio Yoshi.

    [...]

    Il Senju osservava con attenzione le foto del vecchio Youshi dove si trovava anche la signora Oboro, prima di valutare un legame con la signora Akane, Bé, loro due sono stati rapiti, come la figlia della signora Oboro, no? Anche se questo non lega fra loro i due posti, credo., valutai, mentre analizzavamo anche il lavandino divelto.
    Lavandino in cui Yato poté notare, attraverso il suo ramoscello di legno, per fortuna senza provocare strane reazioni su di me, che c'erano delle tracce di quella stessa sabbia, polvere, o ciò che era, nera in quelle tubature.
    Fare uso di ninjutsu per attirare ninja? Bé, qui mi pare di capire che shinobi non ce ne sono, infatti, nessuno prima di noi aveva pensato ad un ninjutsu, né qui, né alla casa bruciata, no?, valutai, all'osservazione dell'altro, prima che trovassimo le chiavi e la polvere nera.
    Individuai anche una piccola calamita e così potemmo fare la prova suggerita: Sì, questa sabbia è metallica., confermai, vedendola avvicinarsi alla calamitina.
    Ci fu poi un'ultima osservazione, stavolta mia, mentre osservavo il mio parigrado fare una copia della chiave con il suo legno: Yato-san, anche qualche altra manipolazione potrebbe fare una cosa del genere? Mi spiego meglio: anche senza avere la chiave, quanto sarebbe difficile per il tuo legno scassinare quella porta?, chiesi, guardando la porta e la copia di legno della chiave.
    Poi ci dirigemmo alla clinica del dottor Amano.

    [...]

    Ammetto di non aver commentato l'ipotesi di Midori che prima di quello Shiba, iniziava una relazione con il dottore, che mi sembrava di capire fosse un pò più avanti con gli anni, in più alzai un sopracciglio nel vedere il chunin di Konoha che si portava via il reggiseno, su cui tra l'altro non avrebbe trovato capelli, o altre tracce utili, almeno non con il nostro livello di abilità.
    Poi trovammo il taccuino e dopo averlo letto entrambi, Yato mi suggerì di cercare alcune analisi e cartelle cliniche.
    Qualcosa trovai, non molto, ma qualcosa trovai.
    C'erano in effetti delle analisi del sangue ed un test di gravidanza i cui risultati erano tracciati il 6 Luglio: nessun nome segnato, solo il kanji "Kinjo" (vicina).
    Effettivamente erano negativi i risultati, ma nessun altro test da dover fare, Forse, semplicemente, era davvero preoccupato di avere un figlio da questa LEI , pensai.
    Le cartelle di Shiba e sua madre diedero poche notizie, oltre quelle che già avevamo: la signora Akane aveva tutti i segni dell'età, forse persino aggravati, a ben vedere cinque anni prima aveva una leggera artrite, problemi di ferro minimali e poco altro, ma poi erano andati peggiorando, anno dopo anno.
    Il figlio aveva giusto gli zuccheri ed il colesterolo alto: Questo Shiba aveva colesterolo e glicemia alti, più tanti altri segni distintivi di una forma fisica non esattamente invidiabile, Yato-san.
    Doveva avere una grande personalità per aver attirato questa Midori.
    , valutai con un'alzata di spalle.
    La cosa più interessante, però, la notai aprendo uno dei cassetti con le cartelle cliniche: Yato-san, guarda! Altra sabbia nera., esclamai e, in effetti, nell'elenco dei pazienti, in un punto imprecisato della lettera R, c'era una traccia di sabbia nera. Di nuovo la lettera "R".
    E, a ben vedere, non avremmo trovato nessun "Rasetsu" lì in mezzo, supponendo che ci fosse mai stato.

    Alla fine, non avessimo cercato altro, dopo il piccolo tentativo a vuoto per trovare altre note, non presenti, ci saremmo diretti al tempio.

    [...]

    Il signor Kinmaru ascoltò le parole di Yato, mentre io mi ero allontanato, e pareva genuino nel replicare, seppur, certo, poteva essere anche un ottimo bugiardo.
    Lo ammetto, può sembrare avventato, quasi folle, ma sa, dopo due anni di lavoro in miniera, le prime ferie che mi sono state concesse, arrivo ad Umari, sento di tre incidenti, ma ero troppo curioso, poi, fossi tornato subito nei territori di Toshi, il mio padrone, il lord del clan Horu, probabilmente non mi avrebbe dato ferie per altri due anni., fece una mezza risata, un pò amara, a quel timore, ma non ebbe niente da obiettare alle richieste di Yato di restare lì, Finché non rischio niente, non me ne andrò, non si preoccupi, Yato-sama., confermò l'uomo e, con una buona vista [Abilità] avrebbe di certo notato i calli dell'interlocutore, verosimilmente dovuti all'uso di un piccone.

    Poi l'esplosione e ci dividemmo.
    Io cercai di inseguire quel gruppo che si allontanava in volo, ma, appunto, quando la barriera di alberi bloccò Akira-san ed i suoi compagni sulla spada volante, mi chinai dal dolore, perché qualcuno, o qualcosa, aveva smosso quel gigantesco albero.
    Non trovai ciò che avevo visto nel mio "contatto", quindi tornai verso la città, per riunirmi con gli altri.

    [Riuniti]

    Il Senju ottenne il racconto di Oboro sui fatti e poco di più, nessuno poté confermare, o replicare, ai suoi dubbi sul perché avessero catturato Nami, anziché ucciderla come gli altri.
    Il ritorno dell'Hozuki e del ninja di Suna, permise anche a loro di essere messi in pari almeno su quella piccola parte, intanto, mentre Sanji vomitava anche l'anima, una volta sceso dalla spada volante.
    Infine anche io mi sarei riunito con loro e tutti: noi quattro ninja, Oboro e la figlia Minami, ed i coniugi Tanaka, andammo al tempio di Sareshigami.

    [...]

    Qui, Akira-san condivise le informazioni da loro trovate, parlando di questi "Kurotenpi" di cui non avevo letto che qualche breve relazione, accennando ad una donna del clan Ukataka e di un uomo del clan Kurogane, non che avessi idea di quali fossero questi due clan, seppur il primo mi era parso di averlo già sentito nominare.
    Poi parlò di "Itai" e mi venne da pensare che intendesse il predecessore di Elmo-san: non avevo mai conosciuto il Mizukage del periodo in cui ero a malapena un genin alle prime armi, era scomparso dal villaggio quando avevo iniziato ad avere un certo rilievo, persino all'Abete non ci incontrammo per poco, ma questa storia sembrava assurda.
    Come fa ad avere le conoscenze di questo Itai ed il suo aspetto, ma non essere lui?, ma tenni per me quella domanda in quel momento, ascoltando le parole degli altri: prima di tutto il suggerimento di Akira-san per Masa-san di allenarsi assieme, quindi il resoconto di Yato su quanto scoperto fino a quel momento da noi due sulle tre scene del "crimine".
    Alla domanda che mi rivolse il jonin, fui sincero: Ho visto quel gruppo che rapiva l'Eremita-san e ho pensato di provare ad inseguirli, ma... dopo un pò li ho persi di vista., ammisi, tralasciando tanto del secondo caso di dolori fisici, quanto della mia ricerca di quella piantina brillante.
    Poi, però, aggiunsi qualcosa: Sono d'accordo sull'allenarci, anzi, considerando che probabilmente ci dovremo muovere in mezzo all'albero, forse se qualcuno qui non conosce il chakra repulsivo, posso aiutarvi ad apprenderlo, stessa cosa per quelli adesivo e distruttivo.
    Yato-san, se vuoi, domani possiamo vedere di migliorare un pò l'uso di quello distruttivo, gli altri so che li conosci già, Masa-san, tu non so se sei esperto di tutti e tre, se vuoi, posso aiutarti ad apprendere eventuali informazioni in più. Akira-san, sei un jonin, immagino li conosci tutti, giusto?
    , avrei concluso verso l'Hozuki.
    Poi avrei valutato un'altra cosa: Forse potremmo anche cercare informazioni in questa città di Umari, non pensate? Se la ragazza di quello Shiba era di quel paese, forse potremmo ricavare qualche notizia in più., proposi, per quanto, lo ammetto, andare ad Umari implicava per me poter cercare quella fantomatica pianta.

    Ad ogni modo, sarebbe poi scesa la notte e di nuovo ognuno di noi avrebbe avuto un pò di tempo per se.

    [Notte]

    Prima di andare nella stanza che mi era stata assegnata, mi sarei avvicinato al Sacerdote Mifune, una volta accertatomi che non ci fossero altri miei compagni nei dintorni: Mi scusi la domanda, ma l'albero, il Divino Sareshigami, qui, ma è tutto immenso, così? Non ci sono alberelli più particolari, più strani? Lei vive qui da sempre, mi pare di capire, ha visto i fatti di cinque anni fa, ma per caso c'era qualche pianta più piccola? Qualcosa di singolare, magari?, avrei chiesto al sacerdote, l'unica persona, apparentemente, non legata a tutti quelli eventi e, magari, essendo un fanatico di quel grosso albero, poteva saperne di altre strutture più piccole e strane nei dintorni.

    Dopo di ciò, sarei andato dai coniugi Tanaka: avevamo stabilizzato il padre del piccolo, le condizioni erano di certo migliorate, ma l'esplosione della locanda, doverne fuggire e raggiungere il santuario, come medico avevo il dovere di controllare le sue condizioni.
    E così avrei fatto, ma mentre lo curavo, avrei anche parlato con loro: Troveremo vostro figlio, non preoccupatevi, lo salveremo e salveremo anche gli altri. In fondo, Akira-san era qui anche cinque anni fa, è tornato per aiutarvi. Voi ricordate la battaglia di cinque anni fa, giusto? Io non ero qui ai tempi, mi chiedevo: esattamente, dov'è stato sconfitto quel mostro-Teschio?, speravo di avere da loro quella singola informazione, perché avevo un dubbio e, se il sacerdote Mifune non mi avesse potuto aiutare a trovare quella pianta, forse cercare il luogo dello scontro con questo "Gashadokuro" mi avrebbe potuto aiutare in tal senso.

    Prima di ritirarmi per la notte, avrei incontrato un'ultima persona, la stessa con cui avevo passato buona parte della giornata: il chunin di Konoha.
    Yato-san, scusa, una domanda: tu quanto ne sai di queste Armi di Iwa? Io ho incontrato la prima all'Abete e lì ho scoperto, di fatto, di queste cose millenarie. Da quel che ho capito, ce ne sono ancora quattro in giro, giusto? Tu sai qualcosa di queste? Non vorrei sia legato alle Armi di Iwa tutto quello che sta succedendo qui., ipotizzai e, in qualche modo, l'eventualità non la escludevo, per quanto mi sembrasse inverosimile, ma magari dal chunin della Foglia avrei potuto, intanto, scoprire qualcosa di più sulle varie Armi.

    Finita quella breve chiacchierata, avrei augurato la buona notte al Senju, che intanto sarebbe partito per la sua di ricerca di informazioni. [Nota Febh]Gestiscimi tu le due mie ricerche di informazioni, oltre ovviamente alla nostra breve interazione fra pg.

    [...]

    Il Senju avrebbe scoperto davvero poco da Takeshi: era ancora traumatizzato, blaterava ancora che avevano preso Nami, Le scimmie l'hanno presa di nuovo! Il prossimo sarò io! Prenderanno di nuovo anche me! Eravamo assieme quando ci hanno preso!, sarebbe stato inutile fargli domande, lo shock era evidente e difficile da vincere, sempre che avesse qualche informazione utile da condividere.

    Poi si sarebbe diretto da Minami: la ragazza si era ripresa, aveva ancora un pò di occhiaie, per il pianto, ma sembrava più ferma, calma, salutò con un sorriso pacato Yato, finché questi non mostrò il reggiseno e parlò.
    Ci volle poco, meno di un minuto, perché la ragazza scoppiasse a piangere, mentre ascoltava le parole dell'altro e quindi confessò: E' mio., il pianto riprese, mentre Yato continuava a parlare [Nota]Esatto, era la figlia.
    A questo punto, considero che tutto il discorso ad Oboro, lo fai invece a Minami, come specifichi anche tu.

    Non lo avevamo previsto. E' successo tutto cinque anni fa. Ho ricordi confusi di quando fui catturata dalle scimmie, ho ricordi confusi di quella prigionia, mi dicono che è stata qualche settimana, al massimo, ma mi è parso un tempo molto più lungo. Ero lì, sola, al freddo, in mezzo a quelle prigioni di pietra e fango e con me, all'inizio, c'era solo lui, Amano. Lo avevano catturato prima di catturare me, eravamo vicini di cella e quando eravamo coscienti, parlavamo.
    Abbiamo parlato così tanto, ci siamo avvicinati tantissimo. Poi hanno preso zio Yoshi, la signora Akane, Takeshi e Nami, con lei ho condiviso la cella, ed il piccolo Tooru. Tutto questo finché i quattro ninja non ci hanno salvato.
    C'era quel tizio spaventoso, dai modi di fare un pò strani, che ci portò via sui suoi strani rettili alati, c'era l'anziano ninja con il tuo stesso coprifronte, poi c'erano i due ninja biondi, gemelli.
    , se avesse usato l'interrogazione mentale, durante quel racconto, avrebbe visto lampi di ricordi: una cella nella roccia, umida, sporca, lei prima da sola che parlava contro una parete in lacrime, poi assieme alla ragazza che era stata rapita poco prima, mentre si facevano forza a vicenda, quindi i loro salvatori.
    Yato non conosceva nessuno degli stessi, probabilmente, di certo non conosceva Rasetsu, l'anziano ninja ubriacone del bosco, né aveva mai visto Seinji Akuma con la faccia che aveva fino al giorno della sua morte (proprio per mano di Akira), forse aveva incontrato il predecessore di Kensei? Itai Nara? In quei ricordi avrebbe visto due Itai, mentre la fuga dalla prigione si concludeva ed il gruppo si riuniva.
    Certo, anche il tanto odiato, da Yato, Hokage usava i cloni, ma quelle immagini sembravano in qualche modo diverse, come se fossero due persone che parlavano fra loro, non un uomo ed una sua copia, o almeno questa idea avrebbero trasmesso. Che Itai avesse un gemello?

    Quando tornammo al villaggio, l'Albero gigante aveva riempito tutto, i primi tempi ci dovemmo abituare, ma mio padre ha reso tutto questo una nuova ossessione, come quella dello Spirito che salvava chi veniva assalito nei boschi! Non voleva accettare la verità! Era ossessionato dalla sua fede! Ma dov'era Sareshigami mentre ero intrappolata nel fango? Abbiamo litigato e dopo un anno ho lasciato questo posto., nuove immagini, urla, pianti, rammarico, paura, prima di andarsene da quel luogo.
    Mia madre cercava di starmi accanto, ma lei non capiva, non sapeva cosa avevamo vissuto. Nami aveva Takeshi, e Takeshi aveva lei. Zio Yoshi ogni tanto cercava di sostenermi, era un caro amico di mia madre e lo avevo sempre visto come uno zio, ma aveva un carattere difficile, si sforzava per essermi vicino, ma non riusciva sempre a farlo al meglio. La signora Akane era gentile con me, ma andare a casa sua... Shiba mi faceva sempre sentire sporca quando mi guardava.
    Il piccolo Tooru era gentile, ma i genitori lo tenevano in una capanna di vetro.
    Così mi sono chiusa in me stessa, mi sono indurita per tutti, ma c'era lui: Amano.
    , nuove immagini, l'anziano Yoshi visto con gentilezza, affetto, così come la signora Akane, al contrario, non c'era affetto verso Shiba, che la guardava quasi come un cane guarderebbe una bistecca.
    E poi il dottore.
    Era più grande di me, lo sapevo che era sbagliato, ma i sentimenti non hanno età e ci siamo trovati. Per tre anni siamo stati attenti, mia madre sapeva che avevo qualcuno, ma non chi. Sarebbe impazzita, l'intero villaggio sarebbe impazzito, ti prego, non dirlo a nessuno!, avrebbe quasi gridato, disperata. Le immagini che vide a quel punto erano molto "intime".
    Ad inizio mese è tornato il ninja biondo, era notte, non sapevo che venisse a trovare Amano, ci ha trovati insieme, era un pò diverso da come lo ricordavo, aveva qualcosa di più duro nello sguardo e nei modi, mi scrutò per un attimo, prima di allontanarsi con Amano, è stata quella notte che ho perso quel reggiseno.
    Poi è scoppiata tutta questa follia: la signora Akane e suo figlio, zio Yoshi e poi Amano. Ed ora Tooru e Nami. E' come se Sareshigami mi volesse punire, ma perché dopo cinque anni?
    , questa la sua ultima domanda ed anche Yato avrebbe visto nella memoria della ragazza la notte in cui "il ninja biondo" si era presentato a casa del medico, con uno sguardo non gentile come nei primi ricordi, molto più duro, forse persino maligno. [Nota 2]Non considero la visita ad Oboro, dimmi tu in caso se vuoi qualche informazione in più in tal senso.

    [...]

    E mentre Yato faceva questa scoperta, io cercavo di riposare ed Akira faceva il suo personale incontro con il passato, forse Masayoshi avrebbe avuto un altro sogno? In fondo era un Jinchuuriki, oltre che un guerriero del Vuoto, forse anche il Demone voleva dirgli la sua su ciò che aveva vissuto. [Nota 3]Nuovo spunto, se vuoi farne uso, per un altro viaggio nel Sigillo del Vuoto, magari sfruttando il supporto del Demone.

    [Il Secondo Giorno]

    Durante la mattina, avrei dato tempo agli altri eventualmente di condividere quanto scoperto, quindi avrei proposto: Dovremmo controllare questa città di Umari e questa Midori, non pensate?, poi avrei aggiunto, Inoltre, se qualcuno vuole ancora apprendere qualcosa sul controllo del chakra, possiamo fare un piccolo giro d'allenamento stamani, ok?
    Ora, avevo una certa urgenza, lo ammetto, per quanto mi vergogni un pò, ma il mio interesse di medico e persona verso l'Eremita dal nome impronunciabile e per il bambino e gli altri due rapiti era soverchiato dalla mia necessità di capire, di trovare quella pianta e scoprire perché avevo visto quella mano scheletrica.
    Cosa avevo di sbagliato? Era diventata quasi un'ossessione, ma, appunto, me ne vergognavo, dovevo restare concentrato sulla missione almeno per il bene di quelle persone rapite, quindi avrei cercato di aiutare gli altri a migliorarsi nel controllo del chakra.
    Avrei cercato un punto dove si trovassero quanti più rami possibili dove potersi arrampicare, quindi, verso chiunque mi avesse seguito, avrei spiegato il da farsi: Allora, ragazzi, una volta per uno, corriamo verso l'albero, utilizziamo il chakra adesivo per mantenerci sullo stesso e salire più in alto possibile, e poi saltiamo.
    La repulsione è una calibrazione diversa del chakra, non dovete usarlo per stringervi sul ramo, ma per venire lanciati via dallo stesso, dovete riuscire a calibrare il chakra per darvi un buono slancio e, mentre siete in aria, portate il chakra ad un punto qualsiasi del corpo ed usatelo per abbattere i rami mentre siete in caduta.
    Ricordate, per il chakra repulsivo dovete immaginare di spingere, ma la spinta non deve partire dalla gamba, deve partire dal piede, non sono i muscoli i primi a muoversi, è il chakra.
    Spingere con il chakra con una modulazione diversa rispetto all'adesività, -termine che non so se esista- mentre i muscoli delle gambe si flettono per il vero movimento.
    Poi colpire: il chakra dovrà disporsi sul braccio, o sulla gamba, come una patina e detonare intorno a voi, quasi un fazzoletto che aprite sulla superficie con cui entrate in contatto, stavolta è il muscolo il primo ad agire, poi, al contatto, rilasciate il chakra intorno a voi per incrementare la potenza dell'impatto.
    I colpi dovrebbero ridurre la vostra velocità di discesa, ma sul finale, se volete, sfruttate il chakra adesivo per fermarvi del tutto, ma attenti alla cinetica.
    , conclusi.
    Era un esercizio abbastanza completo, ora c'era da vedere chi avrebbe voluto farlo e, poi, cosa avremmo potuto scoprire con ulteriori indagini, magari ad Umari.
    E, soprattutto, avrei trovato la pianta? [Nota 4]Teoricamente nessuno di voi, mi pare, ha il chakra repulsivo in scheda, Hidan mi diceva di fare assieme tutti e due gli allenamenti ai tempi, così ecco una "combo" per perfezionare tutte e 3 le cose per chiunque voglia farla.

    Per il resto, a voi sia per l'eventualità di andare ad Umari, per le info che il mio pg potrebbe trovare sulla pianta e sull'eventuale allenamento fra guerrieri del Vuoto.
     
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