Sulle Tracce degli Dei

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    L‘inizio di una nuova Cerca


    I



    Quello che Densen aveva davanti a sè era, con ogni probabilità, l‘uomo più bello che avesse visto in vita sua. Zigomi alti e mascella squadrata, labbra piene. Un volto elegante, senza occhiaie nè difetti, un naso nè troppo grande nè insignificante, esattamente perfetto incorniciavano Il viso glabro. Nulla nell‘apparenza di quell‘uomo era casuale e, del resto, Shunsui aveva speso molte ore per cambiare il suo spetto così che apparisse com‘era in quel momento.[Abilità]

    Spero che non ti dispiaccia se mi son permesso di entrare senza essere invitato..Densen...

    Disse Shunsui, sedendo comodamente sul divano dell‘abitazione che il nukenin stava in quel momento usando come casa. Allo stesso tempo, la mancina avrebbe eseguito un piccolo gesto, così che il ragazzo sapesse che colui che aveva davanti non era un nemico. [Abilità]
    Riconoscimento
    Speciale: L'utilizzatore può riconoscere altri membri dell'Organizzazione, studiando la loro reazione ad un saluto in codice. Eseguire il saluto per farsi riconoscere ha un bonus in furtività di +9.[Da chunin in su]
    Non era lì certamente per combattere, quanto per parlare di affari.

    ..l‘anonimato è tutto in molte questioni, e non mi potevo permettere che ci vedessero in un luogo pubblico...per fortuna abbiamo amici in comune...

    La voce dell‘uomo era più profonda e corposa di quella di Shunsui, e suonava come una melodia avvolgente. [Abilità] Probabilmente, il marionettista avrebbe potuto approcciare Densen senza tutti quei livelli di sicurezza, ma Shunsui era molto attento. Lui più di ogni altro sapeva che le conoscenze potevano essere estratte molto facilmente da un corpo spezzato e, allo stesso modo, potevano i ricordi. Eppure quel contatto era per lui fondamentale, se voleva proseguire con la sua cerca.

    Shunsui lanciò verso il ragazzo un sacchetto di modeste dimensioni, ma decisamente pesante. Appena lo avesse afferrato, Densen si sarebbe accorto che all‘interno c‘erano dei Ryo...molti Ryo. [Abilità] 3000 Ryo

    Assegnare Incarichi
    Speciale: L'utilizzatore può assegnare fino a 5.000 Ryo a un membro dell'Organizzazione di Rango almeno pari e Gradi inferiore al proprio in cambio di un Incarico che non abbia direttamente a che fare con l'Organizzazione ma sia per il proprio tornaconto personale. Potrà sfruttare tutte le risorse di Hayate come se la missione fosse ufficiale, senza ripercussioni, a patto che non danneggi l'Organizzazione.[Da chunin in su]


    Ho un incarico per te....i nostri amici comuni mi hanno detto che hai delle abilità uniche che potrebbero fare al caso mio. Inutile dire che, al di là dei soldi, quello che sto cercando potrebbe essere interessante anche per te...vuoi che vada avanti? Forse sarebbe stato in quel momento che Shunsui si sarebbe accorto che l‘altro Hayate non poteva parlare. I suoi contatti gli avevano riferito che Densen era un ninja medico, quindi trovarlo in quella condizione lo stupì. Forse voleva rimanere muto, e Shunsui poteva immaginarne diverse ragioni Per quel comportamento. Non si era fatto vedere alla riunione delle Nuova tregua dell‘Abete senza un braccio solo per fare un‘entrata di scena, dopotutto?
    Ad ogni modo, avrebbe accettato un cenno della testa del ragazzo per andare avanti. Naturalmente, Shunsui poteva usare un set di tecniche molto vario per piegarlo al suo volere, nel caso non avesse accettato. Eppure aveva deciso di optare per una via più pacifica.

    Molto bene! Allora versaci qualcosa da bere, perchè non sarà una conversazione breve,

    [...]

    Immagino tu sappia chi siano gli Ootsutsuki. Come poteva non saperlo? La Quarta Guerra mondiale dei ninja si era conclusa con la sconfitta di Kaguya Ootsutsuki. Praticamente una divinità in terra! Solo più tardi si era scoperto che gli Ootsutsuki non era divinità, ma ben altro. Tra le loro prerogative c’era anche l‘immortalità. Sarebbe stato forse a quel punto che Densen avrebbe iniziato a capire quale interesse, al di là di quello economico, poteva avere per lui quella storia.

    Sai, sono nuovo nell‘organizzazione, ma sono rimasto profondamente deluso da quanto i nostri amici comuni abbiamo approfondito questo ramo della ricerca dell‘immortalità. Ad ogni modo...Recentemente ho intercettato un documento secretato dell‘accademia, in cui si menzionava che alcuni nukenin - ormai già belli che morti - che erano sulle tracce degli Ootsutsuki...assurdo vero? Kaguya Ootsutsuki è stata sigillata da tempo, e sembra che gli altri della sua specie siano stati eradicati...

    Fece una pausa, lasciando che le informazioni sedimentassero nel ragazzo.

    Questo mi ha fatto pensare, però: e se questo non fosse vero? Se da qualche parte ci fosse ancora un esponente di quella specie..? Sarebbe molto interessante. Non c‘è bisogno che ti dica quante cose si potrebbero scoprire da un cadavere del genere...e del resto, se così fosse probabilmente sarà nelle mani dell‘Accademia da qualche parte...o forse no...

    Come vedi ci sono molte incertezze e, soprattutto, la pista che possiamo seguire è davvero debole. Semplicemente sono tutti morti: non solo i nukenin sulle tracce degli Ootsotsuki ma anche quei ninja che potevano aver assistito alla potenza di quegli esseri...O sono ragionevolmente al di fuori della nostra portata.

    Nonostante suonassero come notizie negative, lo sguardo del jonin non semvrava affatto abbattuto. Anche Densen a quel punto avrebbe capito perchè si era rivolto a lui.

    Ma tu puoi risolvere questo problema, no? Ma ci dobbiamo sbrigare. Secondo i miei calcoli, entro due giorni la squadra eliminatrice avrà finito nell‘analizzare i corpi di quei nukenin e semplicemente li distruggerà. Se vogliamo ottenere qualche informazione da quei corpi, dobbiamo arrivare a loro prima che succeda. Capisci cosa ti sto chiedendo?

    Semplice: infiltrarsi in un‘obitorio accademico, resuscitare alcuni nukenin e costringerli a farsi dire quali indizi avessero sulla presenza degli Ootsutsuki su questa terra. Da lì in avanti sarebbe poi stato un salto nel buio.


     
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    Storie di Vecchie Leggende


    Primo Post




    Ritrovarmi uno dei membri di Hayate in casa mi metteva un pò a disagio, ma di certo non ero il tipo da lasciare trasparire certe emozioni. Anche se avevo giurato di vendicarmi di quel branco di bastardi non avevo ancora alzato un dito verso nessuno di loro ne avevo dato modo di intendere le mie intenzioni. Quel giorno era venuto a trovarmi un membro di grado medio della setta, un tizio di bell'aspetto che si era intrufolato nel mio alloggio senza che neanche me ne accorgessi. per fortuna avevo qualche salatino scaduto nella credenza della casa e un paio di birre sgasate. L'uomo non si era nemmeno presentato ma i gesti che aveva fatto appena arrivato mi avevano fatto capire benissimo di chi si trattasse anche se non lo conoscevo di persona.

    Seduto comodamente su una sedia lo avrei invitato a fare lo stesso per restare ad ascoltare la sua richiesta. Poco prima di prendere parola il tizio mi aveva lanciato addosso un sacchetto pieno zeppo di soldi, sembrava cercasse le mie peculiari capacità, tra Hayate non erano certo un segreto quindi non mi stupii della cosa. Rimasi ad ascoltare la storia che aveva da raccontare con interesse anche se inizialmente le sue parole mi sembrarono solo un mucchio di cazzate. Avevo versato da bere ad entrambi per poi mandare giù un bel sorso di birra, serviva parecchio alcol per restare ad ascoltare quello che aveva da dire il tizio.

    Quando pronunciò la parola Ootsutsuki per poco non mi soffocai con la birra. Trattenni a stento di sputare tutto cercando di restare calmo per continuare ad ascoltare la sua storia. Sembrava che il tizio nella sua ricerca dell'immortalità stesse cercando un antico esponente di quel clan mitologico, qualcosa che per quanto ne sapevo nemmeno doveva esistere. Ben o male tutti sapevano delle vecchie leggende del passato e per l'appunto di leggende si trattava, ma secondo il mio nuovo amico si potevano ancora cercare degli indizi se si sapeva dove cercare. Sembrava infatti che chiunque si fosse messo sulle tracce degli Ootsutsuki fosse morto o fosse semplicemente sparito, la cosa aveva senso e tutto mi fu più chiaro quando il tizio mi spiegò che proprio io potevo risolvere quel problema così ostico.

    Inspiegabilmente quando il quadro mi fu più chiaro sentii quasi la peluria del mio corpo rizzarsi per l'emozione, anche se era Hayate ad offrirmela avevo una nuova pista da seguire per puntare all'immortalità. Buttai giù l'ultimo sorso di birra prima di prendere al volo una delle molte mosche che volavano per la stanza del mo schifosissimo appartamento. Stretta un pò la mano avrei lasciato cadere il cadavere dell'animale sul tavolino posto di fronte al belloccio. Lo avrei guardato per qualche istante prima di avvicinare l'indice della mano destra all'insetto lasciando fluire una infinitesima parte del mio terribile potere. Inutile dire che la mosca in un istante si sarebbe ripresa riprendendo a volare e a rompere i coglioni ad entrambi.

    I segreti degli Ootsutsuki mi stavano aspettando e sarebbe stato un membro di Hayate a mostrarmi la via per raggiungerli. Preso il cappotto che ero solito indossare mi sarei mosso verso l'uscita invitando anche il mio nuovo amico a seguirmi. Non vedevo l'ora di cominciare quell'avventura così pericolosa e allo stesso tempo proficua per la realizzazione dei miei sogni.




    Chakra: 60/60
    Vitalità: 14.5/14.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 575
    Velocità:  575
    Resistenza: 425
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Spiedi × 10
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 5
    • Kaiken × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cerbottana × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Bolas × 1

    Note
    ///

     
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    Mercato Nero


    II



    Un ampio sorriso si disegnò sul volto di Shunsui, quando Densen accettò la sua proposta. Per un attimo, il jonin aveva creduto che non lo avrebbe aiutato, ma si era sbagliato. Densen era pronto a collaborare e gli aveva dimostrato di avere le capacità per farlo. AHAHAH fantastico! Siamo in affari! Puoi chiamarmi Hagomoro. Disse in tono gioioso, come non faceva da tempo, sin quando era successo quel piccolo incidente con un vestito dell’Abete sperimentale. Da allora era cambiato. Eppure, la maschera che ora portava era esattamente come il suo io di prima: allegro, chiacchierone con le mani in pasta un po‘ ovunque. Tuttavia, doveva essere chiaro a Densen: Brindiamo allora alla nostra collaborazione. Che sia lunga e proficua! E se così non fosse stato Densen sapeva che avrebbe pagato con la sua vita l‘affronto. Del resto, Shunsui non si aspettava un trattamento diverso da parte del più giovane membro di Hayate. Si scolarono la birra che avevano davanti, quindi Densen prese e si alzò: chiaramente voleva partire in quarta. Shunsui, che invece era un pianificatore, rimase sorpreso ma decise di dargli corda. Alzatosi, sempre con un sorriso sul volto, seguì il giovane fuori dall’appartamento, accendendosi una sigaretta. Un secondo prima che la porta della stanza si chiudesse, il jonin con disinvoltura compose pochi sigilli con le mani, prima che un‘onda di energia cancellasse ogni traccia della sua presenza in quell‘appartamento. [Razzia].

    [...]

    Erano già lontani da orecchie indiscrete e si stavano dirigendo verso sud, quando Shunsui decise di condividere ulteriori informazioni. Dobbiamo incontrare una persona. Avrebbe esordito in maniera criptica. Hai presente il report di cui ti parlavo...quello secretato? Bhè parliamo di roba davvero top secret...parliamo livello Radice di Konoha o Nebbia Insanguinata di Kiri. Queste informazioni non escono fuori, normalmente. Anche la squadra elimintrice di cui ti parlavo, sono enti che operano al di fuori dei normali canali dei villaggi o dell‘accademia. Per intenderci: le loro strutture non sono strutture ufficiali, i loro ninja non portano il coprifronte in bella vista. E‘ un mondo fatto più di ombre che di luce... A quel punto avrebbe riso tra sè e sè. ...per nostra fortuna aggiungerei. Hai mai sentito parlare del Mercato Nero delle Conoscenze?

    E‘ un mercato illegale in cui si possono comprare e vendere conoscenze ninja. Normalmente i compratori sono generalmente nukenin e ronin, ma anche i rami più segreti dell‘Accademia ne fanno uso di tanto in tanto. Le squadre elimininatrici sono, per la maggior parte, la fonte di offerta di tali conoscenze. Soprattutto in gruppi come quelli di cui ti parlavo prima, c‘è sempre qualcuno che vuole...diciamo arrotondare...vendendo le capacità estratte da questo o quel criminale. Ti stavi chiedendo come facessero i nukenin ad avere conoscenze anche di villaggi accademici? Ecco come...

    La persona che mi ha fornito questo quel report è proprio uno di questi tipi. Come potrai immaginare l‘anonimato e la fiducia in queste circostanze è tutto. Io no l‘ho mai visto di persona...ma abbiamo un certo rapporto di affari. Ad ogni modo, se aveva quel fascicolo, è probabile che si sia occupato lui dei cadaveri che ci interessano. Ora dobbiamo solo capire, dove li tiene e come arrivarci. Non ti sto nemmeno a dire quanto quesi posti siano sorvegliati...l‘unico modo di entrare è dall‘interno....

    Ho un piano però. Il tipo non accetterà mai di incontrarmi, ma potrebbe essere disposto a vedere te. Vedi, è successo in passato che gli abbia mandato giovani ninja „Bianchi“ per il suo commercio... forse i dettagli non ti servono..ma comunque se ti mando, e gli dico cosa sai fare, lui vorrà vederti...
    Fece una piccola pausa, squadrandolo.

    ...devi sapere che le tue abilità valgono molto sul mercato. Io, per esempio, sarei disposto a pagarti fino a 200 ryo per ogni tecnica che volessi condividere di livello medio (Chunin) e 500 ryo per livello alto (Jonin)...per il tuo interessante trucco della mosca...almeno 3000 ryo. Gli aveva fatto una proposta? Sì, decisamente sì.

    Quindi lui vorrà vederti, ti estrarrà tutte le conoscenze che può vendere...e molto probabilmente poi ti ucciderà...ma su questo possiamo lavorarci. No, non ti ucciderà subito. A volte si perdono delle conoscenze se un cadavere è morto da troppo tempo. Vedi il punto importante? Gli servirà un laboratorio ed un po‘ di tempo, e le probabilità che sia lo stesso lanboratorio che ha usato per analizzare cadaveri che stiamo cercando sono alte. Dovrai solo tenere aperta una porta per me, così che possa seguirti...facile no?

    [...]

    Se Densen avesse accettato, a Shunsui avrebbero servite almeno un paio di ore per organizzare la cosa. Chiaramente gli avrebbe dato qualche dritta su quello che sarebbe successo. Sarebbe stato stato bendato con un cappuccio e legato. Forse poteva quindi nascondere qualcosa in bocca, ma quello era tutto lo spazio che avrebbe avuto se avesse voluto portare qualcosa con sè. Ed, in effetti avrebbe dovuto farlo.

    Metti questo in bocca Gli avrebbe chiesto il jonin, indicando un pezzo di legno levigato di spessore un centimetro e lunghezza quattro. Si trattava di un piccolo coltellino, a cui Shunsui aveva legato uno dei suoi fili di chakra. Una volta entrato, Densen avrebbe dovuto semplicemente sputarlo senza che se accorgessero, e prima che le porte del laboratorio si chiudessero, così che Shunsui potesse tenerla porta.

    Infine, normalmente si drogavano le vittime, ma chiaramente Densen sarebbe stato lucido - ma forse avrebbe dovuto fingerlo.

    Per il resto, Shunsui non sapeva molto altro, perchè normalmente i sui compiti finivano lì, tuttavia avrebbe cercato di rispondere alle domande di Densen, se ne avesse avute. Il resto della preparazione, spettava a lui.













     
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    Storie di Vecchie Leggende


    Secondo Post




    Credevo di aver conosciuto ogni genere di persona nella vita, ma quel tizio cominciava quasi a farmi i brividi. Il che era tutto dire considerato che la mia passione principale era attaccare pezzi di esseri umani su altri per esercitarmi nell'arte medica. Quel tizio venuto per reclutarmi emanava una strana aura famelica, niente di pericoloso o mortale, ma ben peggiore. Quell'uomo sembrava come essere ossessionato dalla conoscenza e dal sapere, un'ossessione che anche io conoscevo bene anche se sapevo come tenerla sotto controllo. Mentre camminavamo per le strade del villaggio il mio nuovo datore di lavoro aveva cominciato a spiegarmi in cosa consistesse realmente la sua ricerca. Dovevamo infiltrarci all'interno di un'area tenuta sotto strettissima sorveglianza e sembrava che io potessi essere il suo biglietto di ingresso.

    Quell'uomo stava cercando conoscenze proibite e sembrava interessato ad ottenere anche le mie tanto da propormi una ricompensa in denaro pur di ottenerle. Il fatto stesso di non avermi minacciato di morte pur di averle mi aveva fatto capire che tipo di persona potesse essere. Quel tizio apparteneva alla specie di umani pi pericolosa ed imprevedibile al mondo, persone consce delle proprie abilità ma non per questo succubi di esse. Cominciavo quasi ad ammirare quel vile servo di Hayate. Quando mi propose di vendergli informazioni sulla mia speciale abilità di resurrezione non sarei riuscito a trattenere un sorriso, poteva fare di meglio. In risposta a quella proposta la mia mano destra si era levata verso il mio nuovo amico mostrando tutte le dita per spiegargli che poter resuscitare le persone valeva molto di più di 3000 Ryo. Non mi importava se Hayate potesse avere tra le sue fila una persona con le mie stesse abilità, in fin dei conti per quel che ne sapevo poteva anche già esistere una moltitudine di persone come me. Ero stato chiaro con il mio nuovo amico e avrei condiviso volentieri le mie abilità con lui ma al giusto prezzo e 5000 Ryo mi sembravano un prezzo più adeguato ">[Note]

    Dopo quel veloce scambio commerciale il mio nuovo amico mi spiegò il piano che intendeva attuare. Per accedere ai presunti cadaveri da analizzare e riportare in vita doveva farmi accedere al laboratorio segreto che il suo contatto utilizzava per lavorare ed estrarre le conoscenze dai cadaveri stessi. Ovviamente non aveva idea di dove si trovasse ne di come entrare, e li entravo in gioco io. Dovevo fingere di essere l'ennesima cavia da laboratorio, sarei stato incappucciato e legato per essere poi venduto all'acquirente, di certo una situazione difficile da gestire. Ovviamente non avrei potuto portare nulla con me dato che una cavia non aveva bisogno di equipaggiamento. Le cose si stavano facendo davvero pericolose, ma non avevo intenzione di tirarmi indietro. Da quando avevo perso l'uso della voce anche le mie abilità con il Tocco Infernale ne avevano risentito dato che non potevo costringere direttamente le persone ad eseguire i miei ordini. Sapevo che se fossi riuscito ad uscire da quella situazione ne sarei sicuramente uscito più forte nello spirito e nell'anima.

    Avrei preso qualche minuto prima di acconsentire ad iniziare. Dovevo prepararmi a ciò che avrei dovuto affrontare. Il tizio mi aveva chiesto di nascondere in bocca un piccolo legnetto che avrei dovuto sputare una volta dentro al laboratorio. Solitamente drogava le cavie prima di farle recuperare, ma non sarebbe stato così per me che mi sarei dovuto invece impegnare a sembrare tale. Non era un problema dato che con Kuso passavamo la metà del tempo sotto l'effetto della droga rubata a Kagekashima. Nella mia bocca potevo tenere il legnetto e forse qualcos'altro. Prese delle carte ninja vergini le avrei piegate e messe in bocca, di sicuro mi sarebbero tornate utili una volta all'interno del laboratorio. Il tizio non era mai stato dentro ai laboratori da quel che avevo capito quindi fragli domande sul numero di persone li dentro o altro non sarebbe servito a niente. Prese tutte le mie cose le avrei messe dentro ad una sacca consegnandola al tizio per scriverci sopra solo un semplice messaggio "Restituiscimele una volta dentro al laboratorio" [Note preparazione].

    A quel punto avrei seguito le istruzioni del mio nuovo amico preparandomi per la consegna. Avrei indossato il cappuccio e messo il legnetto in bocca liberandomi di tutto l'equipaggiamento che non potevo portare con me quindi mi sarei preparato a fingere di essere drogato per rendere la cosa il più realistica possibile. Me ne sarei rimasto buono per tutto il tempo fino a quando non avrei capito di essere arrivato al laboratorio. Solo in quel momento avrei fatto scivolare il legnetto dalla bocca per permettere al tizio di lasciare l'ingresso aperto. Sapevo di essermi andato a ficcare nuovamente nei guai, ma nutrivo davvero grandi aspettative da quella esperienza così pericolosa [Recitazione].

    Chakra: 60/60
    Vitalità: 14.5/14.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 575
    Velocità:  575
    Resistenza: 425
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
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    Slot Azione
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    Slot Tecnica
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    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cerbottana × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
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    III



    Gli occhi di Hagomoro brillarono per un attimo di oscura felicità, vedendo che la sua proposta aveva attecchito nel giovane nukenin, per il quale scambiare le sue conoscenze era solo una questione di prezzo. Vedendo la cifra che chiedeva, il ninja dal volto perfetto disse: Ma certo! Sono sicuro che troveremo un‘intesa...casomai per questo prezzo mi prenderò qualcosa in più, mai definiremo i dettagli più tardi...non vorrei che ti sentissi superfluo se estraessi adesso le tue capacità...ahaha Del resto, il tocco infernale era la capacità che rendeva Densen indispensabile. Se avesse estratto quella conoscenza e l‘avesse inserita in qualcun. altro, a cosa gli sarebbe servito il nukenin? Era anche vero che, in ogni caso, si sarebbe dovuto affidare ad una persona al di fuori di sè stesso, ed in questo caso meglio Densen, che condivideva il suo sogno di immortalità.

    La preparazione del ragazzo non durò molto. Hagomoro prese la sacca con i suoi averi. Molto bene, ti senti pronto? Ottimo. Estrasse quindi una siringa dalla tasca. Questa è una versione molto depotenziata del veleno che normalmente ti avrei iniettato. A dosi normali ti avrebbe paralizzato, ma questo rallenterà solo un po‘ il tuo cuore...il ninja che incontrerai è un esperto...se non ti do nulla si accorgerà che non sei stato drogato....Ad ogni modo, ti farà sentire solo un po‘ debole... Nella sua mano sinistra comaparve una pillola. Questo è l‘antidoto...te lo posso inserire sotto pelle...quando ti serve colpiscilo e rilascerà nel tuo corpo le controtossine, intesi? Te lo metterei normalmente in bocca, ma mi sembra che non ci sia più posto lì ehehe.

    Essendo Densen un medico, avrebbe potuto eseguire il taglio ed inseirire il contro veleno in qualsiasi parte del suo corpo. Non sarebbe servita un‘incisione più grande di due centimetri. Una volta fatto, Hagomoro gli avrebbe iniettato il contenuto semi trasparente della siringa. Dopo cinque minuti, il ragazzo avrebbe sentito la testa alleggerisce un poco, e sue forze abbandonarlo un pochino. [Note]

    Ecco fatto. E‘ ora di andare Avrebbe stabilito il jonin, tirandogli su un cappuccio sulla testa.

    [...]

    Nel buio artificiale del cappuccio, per Densen sarebbe stato difficile capire esattamente dove si trovava e quanto tempo era passato da quando Hagomoro lo aveva lasciato. Siccome il veleno gli rendeva molto stancante il camminare, il jonin lo aveva accompagnato con un sedia a rotella fino ad un carretto e quindi lo aveva portato fuori città. Dai profumi e dal rumore del vento nelle foglie, Densen avrebbe indovinato che si dovevano trovare in un boschetto non molto lontano dal centro abitato. Hagomoro gli aveva spiegato che presto sarebbe arrivato qualcuno a prenderlo, ma non poteva essere sicuro del quando.

    Tra gli effetti del veleno e l‘incapacità di vedere, a Densen sarebbe probabilmente apparso di passare un‘eternità su quella sedia a rotelle. Del resto, non si poteva muovere se voleva apparire credibile, visto che le persone che stava aspettando sarebbero potute arrivare da un momento all‘altro.

    Infine, avvertì un rumore di passi alla sua sinistra. Individuò una... no due persone che lo approcciavano caute. Eccolo...Cazzo è un fottuto ragazzino...odio quando è così...Poche storie...sono solo affari...ora spingi quella carrozzella...

    Densen si sarebbe fatto sballottare sul terreno irregolare del boschetto per buoni quindici minuti prima di percepire che il suono delle foglie scosse dal vento non si trovava più sopra di sè, ma alle sue spalle. Sentì delle porte aprirsi, ma il suono proveniva leggermente dall‘alto. Al tre...uno, due...tre...umph Il nukenin si sentì sollevare e posizionare in uno spazio che non doveva essere troppo più grande di quello che occupava. Gli uomini fissarono la sua carrozzella con delle cinghie e quindi lo chiusero dentro. Un suono di frusta ovattato schioccò oltre i muri della sua prigione e tutto intorno a lui iniziò a vibrare. Si stavano muovendo.

    [...]

    Circa un‘ora più tardi, il carro aveva smesso di muoversi. Densen aveva perso completamente il senso dell‘orientamento. Ora che era all‘aria aperta, sentiva una certa umidità dell‘aria, non c‘era il rumore di foglie, ma si sentivano comunque piccoli grilli cantare il loro richiamo. Un corso d’acqua non doveva essere troppo lontano.

    Lo spinsero per qualche altro centinaio di metri su un terreno che scricchiolava piano sotto le ruote del suo mezzo di traporto. Gli uomini conoscevano perfettamente le strada e si muovevano con sicurezza in una serie di curve. Si fermarono all‘improvviso.

    Densen sentì uno dei due colpire leggermente una parete che poteva essere di pietra o muratura, molto solida in ogni caso, innescando così una serie di meccanismi e l‘apertura di una porta. Entrarono in silenzio, mentre la porta si chiudeva alle loro spalle.

    La prima cosa che notò, era che il pavimento era diventato artificiosamente molto regolare. I suoni dei passi dei due rimbombavano nel corridoio stretto. C‘erano un forte odore di formaldeide ed altri prodotti chimici nell‘aria.

    Il trio passò un’altra porta, voltò un paio di corridoi. Eccetto loro, non si sentivano rumori provenire dalla struttura. Voltarono un’altra volta e quindi entrarono in una stanza. Doc. Abbiamo portato quello nuovo.Bene, mettetelo sul tavolo. Disse una voce dal timbro alto e squillante, come il suono di un piccolo topo.

    Densen venne preso e sollevato di peso, quindi steso su un tavolo di acciaio, molto freddo al tatto. Da dietro il cappuccio, il nukenin poteva vedere la luce di potenti lampade al neon che illuminavano la stanza. Fin quando aveva avuto il cappuccio sulla testa, il nukenin aveva potuto tenere gli occhi aperti, anche se aveva potuto percepire poco o niente. Tuttavia, il cappuccio gli venne improvvisamente tolto e sarebbe stato costretto a chiuderli.

    Potete andare, grazie.

    Sentì i passi dei due e la porta che si chiuse alle loro spalle.

    Il dottore si avvicinò. Un borbottio basso usciva dalle sue labbra chiuse. Quando fu abbastanza vicino, Densen riconobbe che stava canticchiando.

    Il dottore iniziò mettendogli due dita al collo, misurando il suo battito cardiaco. Quindi poggiò le mani sul suo volto e aprì la palpebra sinistra del ragazzo. Il lampo di luce del neon lo avrebbe quasi fatto piangere per il dolore. Per un attimo, vide anche l’uomo che gli stava affianco. La metà inferiore del volto era coperta da una maschera medica, mentre quella superiore era incorniciata da occhiali dalle lenti spesse. Per il resto, capelli corvini gli sedevano spiaccicati sulla testa.

    Pupille reattive eh? Sei uno di quelli con una resistenza innata al veleno..? Chiese rivolto a Densen, ma senza aspettarsi una riposta. Un cassetto venne aperto e, con lo strumento tirato fuori, l’uomo avrebbe tagliato la parte superiore dei vestiti del ragazzo, così da scoprirgli il petto.

    Bene, incominciamo.

    Se Densen avesse a quel punto aperto gli occhi per un solo istante, avrebbe quindi visto l’uomo creare una lama di chakra verde nella sua mano destra. [Tecnica] Se, fino a quel momento Densen non si fosse fatto scoprire, allora il dottore avrebbe lentamente portato la lama a penetrargli l’addome, un po’ sopra l’ombelico, così da iniziare a recidere il tentien dal sistema circolatorio del chakra. Del resto, credeva che il suo paziente fosse incosciente.

    Tuttavia, se Densen avesse attivato troppo presto gli effetti dell’antidoto, il dottore se ne sarebbe accorto e, con un affondo, avrebbe usato la medesima lama per spappolargli il cuore. Ma che diavolo succede!

    Tutto stava in quanto bene Densen avesse saputo recitare la sua parte. Di Hagomoro, per il momento, non si vede e l’ombra.











     
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    Terzo Post




    Ero riuscito a cacciarmi di nuovo in mezzo ai guai.
    Ero stato convinto da uno di Hayate a fare da cavia per dei macabri esperimenti solo per poter accedere ad un laboratorio. Ovviamente per rendere le cose più semplici era stato spogliato di ogni mio avere oltre che drogato e incappucciato. Avevo con me solo l'antidoto per bloccare l'effetto della droga che mi era stata somministrata e le fidate carte ninja che da quando avevo perso l'uso della parola erano diventate il veicolo tramite il quale potevo imporre la mia volontà sugli altri grazie al potere del Re degli Inferi.

    Qualsiasi cosa mi avesse dato quel bastardo di Hayate faceva sicuramente effetto mentre venivo trasportato e sballottato ovunque senza che riuscissi a rendermi realmente conto di dove io mi trovassi. Dovevo stare attento a non spezzare l'antidoto che tenevo in bocca, il belloccio era stato chiaro, non dovevano accorgersi di me fino all'ultimo istante. Avevo venduto alcune delle mie abilità ad Hayate senza pensarci su due volte, non mi importava che l'organizzazione possedesse anche le mie capacità, in fin dei conti ero certo che qualcuno già le possedesse. Il mondo dei ninja era vasto di certo, ma quello che si celava dietro di esso nell'ombra lo era ancora di più.

    Ero stato piazzato da due idioti su una carrozzina, i galoppini mi avevano recuperato e tutto sembrava andare secondo i piani. Nonostante i miei sensi fossero un pò ovattati non sarebbe stato difficile per me capire il momento esatto nel quale far cadere il ferma porta che il belloccio mi aveva dato. Avrei atteso l'occasione giusta restando in allerta su ogni rumore prima di sputare il pezzetto di metallo che mi aveva messo in bocca facendolo scivolare fuori dal cappuccio. Non sapevo dove cazzo mi trovassi ma sentire degli ingranaggi muoversi mi mise in allerta facendomi capire che oltre quel punto si trovava l'ingresso. Attesi di passare quel punto prima di lasciare a terra il mio regalino e andare oltre.

    Erano ore che ormai venivo trasportato da una parte all'altra e sinceramente cominciavo ad innervosirmi. La mia rabbia cominciava a raggiungere il limite ma dovevo resistere per riuscire a portare a termine la mia missione. Da seduto mi ritrovai sdraiato su un lettino, una terza persona stava interagendo con i due che mi avevano trasportato fino a quel punto. Ovviamente era il tizio che si sarebbe dovuto occupare di me. Non sapevo esattamente dove mi trovassi, ma quando mi fu tolto il cappuccio riuscii a percepire la variazione di luce attraverso le mie palpebre, tutto mi lasciava intuire di trovarmi all'interno di una sala operatoria, conoscevo molto bene quell'ambiente. Doveva aspettare e trovare un modo per sbarazzarmi di quel medico senza creare troppo scompiglio, usare l'antidoto troppo presto lo avrebbe messo in allerta e attendere troppo mi avrebbe condotto alla morte. Quando l' occhio fu aperto sentii il fuoco dentro di esso, ovviamente ero stato accecato ma quell'istante mi aveva permesso di capire da che parte fosse lo stronzo se a destra o sinistra. Ormai non potevo aspettare oltre [Slot Azione I].

    Aperto anche il secondo occhio mi ero accorto che lo stronzo era pronto a vivisezionarmi a partire dal tantien, non potevo permetterlo. Stretti i denti avrei lasciato scorrere l'antidoto nel mio corpo recuperando in un istante le mie normali capacità psicofisiche. Dovevo distrarlo e colpirlo forte con l'intento di ucciderlo in un solo colpo. probabilmente uno sconsiderato avrebbe pensato di scoreggiare in una situazione come quella, ma non io, avevo ben altre sorprese con cui poter sorprendere i miei avversari. Recuperato l'uso del tantien avrei lasciato scorrere il chakra nel mio corpo per evocare alle mie spalle l'enorme testa del Re degli Inferi avvolta nelle fiamme nere dell'inferno, di sicuro un ottimo modo per distrarre il medico intento ad aprirmi in due [Tocco Infernale: Attivazione].

    Sicuramente l'immensa testa del Re degli Inferi mi avrebbe concesso l'istante di distrazione che stavo cercando per colpire duramente il dottore. Avevo avuto modo di capire la sua posizione e non legarmi al letto si sarebbe rivelata essere il suo errore peggiore. Senza tanti preamboli avrei torto il busto da disteso menando un violentissimo gancio a palmo aperto in direzione del setto nasale del dottore. Il palmo della mia mano sarebbe volato verso il setto nasale del bastardo con l'unico obiettivo di disintegrare le vie respiratorie dell'uomo e cercare un'uccisione istantanea, anche se dubitavo di riuscire in tanto [Slot Azione II]

    A quel punto colpito o meno il dottore gli sarei piombato letteralmente addosso con tutto il peso del mio corpo piantando entrambe le mani sulla sua faccia per cercare di zittirlo e soffocarlo, magari nel suo stesso sangue. Avrei stretto la presa attorno alla sua bocca e naso sfruttando tutta la potenza concessa dal Re degli Inferi mentre osservavo il bastardo senza battere ciglio mentre soffocava e abbandonava questo mondo. Avevo dedicato la mia intera esistenza a cercare di ottenere l'immortalità senza mai soffermarmi realmente sulla bellezza di privare della vita un'uomo. Vita e Morte mi appartenevano. Se tutto fosse andato nel migliore dei modi sarei rimasto li a vedere la mia vittima morire mentre seduto sul suo corpo tenevo ferme le sue braccia aiutandomi con i piedi [Slot Azione 3] [Tecnica Avanzata: Arte dell'Immobilizzazione].

    Se il mio assalto non fosse andato a buon fine poco importava. La comparse del re degli Inferi e il mio primo attacco mi avrebbero dato modo di liberarmi dalla posizione scomoda sul lettino. Ero pronto ad uccider chiunque si parasse sul mio cammino.

    Non mi restava che aspettare l'arrivo del belloccio.



    Chakra: 55.50/60
    Vitalità: 14.5/14.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 575
    Velocità:  575
    Resistenza: 425
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Spiedi × 10
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 5
    • Kaiken × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cerbottana × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Bolas × 1

    Note
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    IV



    Ma cos..!? Il volto del dio della morte inglobò il tavolo sul quale Densen era stato poggiato, dando l'impressione che il corpo del nukenin fosse sospeso sull'effige della divinità. Le parole morirono nella bocca dell'uomo che lo stava per vivisezionare, mentre i suoi occhi si spalancarono per lo stupore. Il primo colpo di Densen fu rapido, preciso e lo prese completamente alla sprovvista. Il giovane nukenin sentì le cartilagini del naso dell'uomo spaccarsi sotto la maschera che indossava. Il medico venne spinto all'indietro, mentre la maschera si tingeva rapidamente del rosso del suo sangue e gli occhiali gli volavano via. Urlò di dolore, nonostante ovattato dal sangue gli fluiva nella gola e la maschera, in un verso che assomigliava ad un gemito ma più rumoroso. Forse troppo rumoroso. Le guardie lo avrebbero sentito?

    Densen gli fu subito addosso, schiacciandolo a terra, tentando di sottometterlo e strangolarlo. Con i piedi, il nukenin era riuscito a bloccargli le mani a terra e ad afferrargli il volto. L'uomo sotto di lui si agitava con forza, ma in maniera scoordinata. Nel tentativo di salvarsi la vita aveva perso per un momento la lucidità. Però, proprio nel momento in cui Densen avesse pensato di avercela fatta, la forza dell'uomo esplose, potenziata dal chakra. Le mani dell'uomo si liberarono e si congiunsero a formare una rapida serie di sigilli. [Tecnica]

    Densen avrebbe sentito alle sue spalle degli scomparti metallici aprirsi. Nel poco tempo che aveva avuto a sua disposizione, il ragazzo non aveva notato che una parete della stanza aveva un rivestimento in metallo, dotato di diversi pannelli movibili che nascondevano tavoli a scomparsa. Tavoli sui cui c'erano dei cadaveri. Grazie alle arti ninja, due di questi si erano animati scivolando fuori dalle loro bare di metallo. I due corpi erano nudi e grigiastri. Un uomo ed una donna, chiaramente in ottima forma fisica - probabilmente erano stati dei ninja - ma con il corpo vessato da diverse ferite, alcune mortali. I loro occhi erano vuoti e vitrei, i loro volti inespressivi mentre si gettarono contro Densen. L'uomo si lasciò letteralmente con il suo corpo contro quello del ragazzo, con il chiaro intento di sbalzarlo lontano dal suo controllore. [SA]

    Indipendentemente dal risultato di questa azione, Densen si sarebbe ritrovato la donna cadavere alle spalle, la quale avrebbe tentato di afferrarlo per la testa, per poi effettuare una proiezione, che avrebbe portato il nukenin a sbattere con il capo contro il bordo metallico del tavolo dove prima era steso, prima di finire per terra. [SA]

    Se l'eliminatore di cadaveri si fosse liberato dalla presa del nukenin, avrebbe iniziato a respirare avido di aria, mentre si toglieva la maschera dalla faccia, lasciando scorrere all'esterno il sangue che gli colava copioso dal naso e vomitando quello ingerito. Non era chiaramente in grado ancora di combattere, ma Densen avrebbe notato che stava rapidamente riprendendo il controllo di sè stesso. Doveva fare qualcosa subito, e doveva farlo evitando di finire nelle grinfie di quei fastidiosi cadaveri, i quali si erano ora disposti a proteggere il loro controllore.

    Combattere in quella situazione non era facile, perché la stanza non era grande, poco più di 3x6 metri, ed il tavolo al centro occupava una buona fetta di spazio. Cosa si sarebbe inventato?




     
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    Quarto Post



    [SHUNSUI]

    Sapevo che il belloccio di Hayate non mi avrebbe deluso. Avevo fatto la mia parte fino a quel punto sottostando a tutte le sue regole e sputando il pezzetto di ferro che mi aveva consegnato nel momento più opportuno, se tutto fosse andato come previsto la porta segreta di quel posto di merda sarebbe rimasta leggermente aperta. Non aveva visto niente di quel posto mentre venivo trasportato dentro i preda alle allucinazioni da droga ma il belloccio avrebbe notato subito quanto fosse difficile procedere oltre l'ingresso.

    Una volta dentro il passaggio segreto l'Hayate si sarebbe trovato all'interno di una passaggio scavato nella roccia, una galleria piuttosto ampia ed anonima illuminata da delle semplici lampadine nude e tenute attaccate al muro dal filo elettrico che le attraversava una dopo l'altra. La galleria si snodava per almeno una cinquantina di metri verso l'interno della montagna prima di svoltare bruscamente con un angolo retto verso destra. Svoltato l'angolo il belloccio avrebbe visto a circa ventri metri di distanza una grande porta che conduceva ad un ascensore, non sembrava esserci altro. Ovviamente quello era un laboratorio segreto di massima sicurezza, oltrepassare la porta era solo la punta dell'iceberg di quella avventura. Come se non bastasse sopra l'angolo destro della porta dell'ascensore si poteva notare la presenza di una telecamera di sorveglianza fissa, probabilmente controllata da qualcuno che si trovava sotto.

    Non servivano particolari chiavi o parole segrete per accedere all'ascensore, ma di sicuro farsi vedere così in bella vista non avrebbe portato a nulla di buono, visto e considerato quello che Densen stava già combinando a sua insaputa nel cuore del laboratorio. Il belloccio doveva inventarsi qualcosa per passare inosservato o assumersi la responsabilità di continuare la sua ricerca nel caos più totale.

    Che fosse passato inosservato o meno l'Hayate sarebbe riuscito ad accedere al grande ascensore senza altri problemi notando che vi erano soltanto due bottoni da schiacciare, uno con una freccia verso l'alto e uno con una freccia verso il basso, Avrebbe inoltre notato un altro particolare, sul fondo dell'ascensore e sul tetto vi erano due botole che si potevano aprire per osservare la colonna attraverso il quale l'affare si muoveva. La colonna prendeva due direzioni mentre un grosso cavo d'acciaio l'attraversava da cima a fondo, si poteva salire ad un piano superiore oppure scendere a quello inferiore. Non restava che decidere dove andare.




    [DENSEN]

    Il mio attacco a sorpresa aveva avuto l'effetto sperato, sentii chiaramente il setto nasale del dottore spezzarsi mentre la sua maschera si riempiva di sangue. Subito dopo quel colpo ero balzato sul bastardo per finirlo rapidamente anche se non sembrava essere della mia stessa idea. Quel tizio era senza alcun dubbio un abile guerriero oltre che un dottore specializzato, un collega senza alcun dubbio. peccato che in quel momento mi stesse solo dando noia mettendosi sulla mia strada. Ero riuscito a bloccarlo a terra per sfruttare la mia forza e velocità ma avevo forse sottovalutato le sue capacità di reazione.

    Con un rapido movimento il bastardo era riuscito a liberare le mani per attivare una qualche tecnica ninja. Ero troppo impegnato ad ucciderlo per sorprendermi del fatto che due cadaveri erano appena usciti dalle loro celle frigo. Quella stanza era semplicemente troppo piccola per tentare qualsiasi manovra complessa quindi mi ero limitato ad osservare l'uomo e la donna morti che avevo di fronte notando le varie ferite che li avevano condotti dal Re degli Inferi. Qualsiasi cosa stesse facendo il bastardo era ovvio che era collegata ad una qualche manipolazione dei corpi morti, una tecnica interessante che tuttavia trovava in me forse la sua più grande nemesi. L'uomo cadavere era scattato verso di me tentando di scaraventarmi via dal medico, dovevo evitarlo ad ogni costo. Piantati i piedi a terra avrei spiccato un balzo restando qualche secondo fermo a mezz'aria per farlo passare sotto di me, avevo lasciato la presa dalla faccia del dottore ma poco importava in quel momento [Difesa I].

    Avevo evitato il primo attacco esponendomi però al secondo. La donna cadavere si era fiondata su di me prendendomi per la testa e tentare una proiezione contro il lettino su cui stavo pochi istanti prima. Nel momento stesso in cui avevo sentito la sua fredda mano prendermi per la testa una delle mie mani si era poggiata sul suo corpo trasferendo una piccola parte della mia energia vitale. Quella donna era un cadavere menomato da diverse ferite è vero, ma era stata conservata in ottime condizioni senza che ci fossero segni di necrosi sul suo corpo, riportarla in vita anche solo per qualche minuto sarebbe stato divertente. Ad ogni modo durante il mio volo verso il lettino sarei riuscito appena a cambiare la mia posizione di impatto prendendo il lettino con la spalla invece di colpire la testa [S&M: Difesa II + Azione I][Resurrezione]Resurrezione: L'utilizzatore può Spostare la propria Vitalità, anche temporanea, ad un altro organismo tramite il tocco; richiede slot tecnica/azione. L'utilizzatore può resuscitare le persone Spostando la vitalità: alle sue spalle comparirà il Demone della Morte. Il corpo deve essere in ottime condizioni, le ferite presenti non verranno rigenerate, il chakra non verrà ripristinato; il resuscitato sarà Affaticato. Non rimargina le ferite e i danni già subiti dal corpo.[Ferita Spalla Sx].

    La botta era stata sicuramente forte ma di certo niente di mortale. Un volta rimesso in piedi avrei osservato per qualche istante la reazione della donna tornata in vita probabilmente intenta a non morire nuovamente. A volte sottovalutavo quanto fosse divertente il potere che mi era stato concesso. Il medico stava cercando di riprendere fiato quindi dovevo agire rapidamente, il morto che stava manipolando si era messo di fronte a lui ma in quello spazio così ridotto bastava anche solo una scoreggia per creare il caos. Piantate le mani a terra mi sarei dato una forte spinta per colpire con entrambi i piedi sul cadavere e schiantarlo contro il medico che a quel punto sarebbe stato quasi sicuramente travolto a terra o contro il muro [Tecnica I][Balzo dello Squilibrio].

    Se il colpo fosse andato a buon fine non mi sarebbe bastato che completare l'opera. La mia mano destra si sarebbe posata sul cadavere dell'uomo per riportarlo in vita e toglierlo dalle palle, quel tizio sapeva come muovere i cadaveri ma di certo non poteva fare lo stesso con i vivi [Azione II][Resurrezione]Forze e Velocità: Blu+3

    Resurrezione:
    L'utilizzatore può Spostare la propria Vitalità, anche temporanea, ad un altro organismo tramite il tocco; richiede slot tecnica/azione. L'utilizzatore può resuscitare le persone Spostando la vitalità: alle sue spalle comparirà il Demone della Morte. Il corpo deve essere in ottime condizioni, le ferite presenti non verranno rigenerate, il chakra non verrà ripristinato; il resuscitato sarà Affaticato. Non rimargina le ferite e i danni già subiti dal corpo.
    .

    La mia mano sinistra invece avrebbe tentato nuovamente di sfondare la faccia del medico per fargli perdere finalmente i sensi una volta per tutte. Chiuso il pugno avrei menato il colpo dove avevo colpito in precedenza il medico per metterlo a tacere una volta per tutte [Azione III].

    A quel punto se il medico fosse stato messo K.O. e i due resuscitati fossero stati ancora vivi o in procinto di morire nuovamente mi sarei spostato al centro della stanza tingendo l'indice della mano destra nel sangue che ormai aveva inondato quella piccola stanza per scrivere a terra un breve ma preciso messaggio.

    Fate quello che vi ordino di fare se volete continuare a vivere



    Cominciavo finalmente a capire perchè il destino mi avesse concesso quel terrificante potere.


    Chakra: 53.5/60
    Vitalità: 10.5/14.5
    En. Vitale: 27/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 575
    Velocità:  575
    Resistenza: 425
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Sakto
    2: S&M
    3: ///
    Slot Azione
    1: Resurrezione
    2: Resurrezione
    3: Pugno
    Slot Tecnica
    1: Balzo dello Squilibrio
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Spiedi × 10
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 5
    • Kaiken × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Cerbottana × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Bolas × 1

    Note
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    V



    [Shunsui]

    Densen si era comportato bene non lasciando che i due tirapiedi dell’obitorio avessero dei sospetti su di lui. Inoltre, era riuscito a far scivolare il pezzo di legno che gli era stato dato senza farsi scoprire. Il piccolo oggetto non aveva nulla di speciale, se non che il marionettista vi aveva attaccato uno dei suoi fili di chakra per poterlo controllare. [Tecnica] Non appena Densen se ne era liberato, Shunsui aveva potuto richiamarlo a sè e, così facendo, lo avrebbe incastrato nella porta attraverso la quale il trio era appena passato.

    Il marionettista li aveva seguiti per tutto il tempo, facendo attenzione a mantenere le dovute distanze, ma mantenendosi sufficientemente vicino per vedere dove andavano e quando agire per mantenere la porta aperta. Ad ogni modo, entrando con successo nella struttura, dopo aver fatto passare il giusto tempo, avrebbe perso di vista i suoi bersagli. Riprese il suo strumento di legno e chiuse la porta prima di avanzare.

    Per sua fortuna, la strada da fare era una sola, e Shunsui l’avrebbe percorsa con calma ma in maniera furtiva, lasciando che i suoi sensi si espandessero, pronti a percepire un qualsiasi pericolo in arrivo. Il jonin si sarebbe quindi reso conto della telecamera ben prima di entrare nel suo raggio di azione. Guardò l’elementare sistema di difesa per un attimo prima di decidere il da farsi. Quindi, lasciò che uno filo di chakra raggiungesse la telecamera nel suo punto morto e, a quel punto, ne deflesse leggermente l’angolo di inclinazione, così da non puntare dove, per forza di cose, sarebbe dovuto passare.

    Avrebbe quindi passato quel punto critico rapidamente, raggiungendo l’ascensore e chiamandolo. Ascoltò il movimento dello stesso: stava venendo dal basso o dall’alto? Era probabile che gli unici ad aver usato l’ascensore prima di lui fossero proprio Densen ed i due tirapiedi. Quindi ascoltare il rumore dell’ascensore che si muoveva poteva dargli buoni indizi su dove si fossero diretti. [Percezione].

    Una volta arrivato l’ascensore, sarebbe entrato lasciando che le pareti si chiudessero, non prima di aver raddrizzato la telecamera così che avesse la visuale corretta. Scrutando il semplice display di controllo, Shunsui avrebbe premuto il tasto in accordo con la direzione da cui aveva percepito l’ascensore muoversi.

    A quel punto, avrebbe evocato Le marionette Gekido e Cho, attivando al contempo il Meccanismo che permetteva loro di cambiare aspetto. [Attivazione TS] Le due creazioni si sarebbero quindi trasformate negli scagnozzi che avevano portato Densen all’interno della struttura. Shunsui si sarebbe quindi fatto scortare da un lato e dall’altro dalle due marionette, facendosi reggere sotto le ascelle, fingendo di essere loro prigioniero e svenuto. Avrebbe usato le vesti di Cho per incappucciarsi, similmente a come avevano fatto con Densen. [Abilità] Vesti di donna
    Speciale: Chō può intrappolare un avversario, avvolgendo testa di un bersaglio con le sue vesti. Causa Assordato e Accecato. Attivabile 1 volta a round, gli effetti durano fino a 2 round.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    Non stringendo troppo per non annullare completamente i propri sensi. Chiaramente lo avrebbe fatto solo se avessero incontrato qualcuno lungo il loro tragitto. Tramite le sue marionette, i sensi del marionettista erano potenziati e non avrebbe avuto problemi ad identificare persone nelle vicinanze. Allo stesso tempo, il marionettista avrebbe tentato di percepire le tracce di Densen.

    Certo, se avesse incontrato proprio i due tipi nei quali le marionette erano state trasformate sarebbe stato un problema, ma ci avrebbe pensato a tempo debito. La sua priorità era chiaramente avanzare nella struttura non visto e furtivo, e le marionette sarebbero servite solo in caso di emergenza, potendole far affondare nel terreno se fossero state di troppo.

    Chakra consumato : 1.75 Bassi


    [Densen]

    La tattica di Densen fu tanto geniale quanto efficace. Al costo di una modesta ferita alla spalla, il nukenin aveva sfruttato il contatto con il cadavere per rilasciare nel corpo della donna il suo potere divino: quello di concedere la vita. La quantità di energia fu minima, ma gli occhi della donna, improvvisamente, tornarono vivi mentre il suo cervello riprendeva a funzionare. Un’espressione scioccata le comparve sul volto mentre, tremando, si accasciò a terra. La tecnica dell’eliminatore di cadaveri era stata spezzata!

    Il successivo calcio di Densen fu rapidissimo e, complice lo spazio ridotto in cui si trovava, trovò senza troppi problemi il corpo del cadavere, sfondando la inefficace difesa che questo poteva offrire. Il cotraccolpo colpì anche il suo controllore, il quale battè con violenza la schiena contro la parete, gettando un gemito. Ad ogni modo, non si sarebbe fatto trovare impreparato contro l’ultimo attacco del nekenin...se non che il cadavere dell’uomo che lo stava difendendo non rispose più ai suoi comandi! Infatti, la scintilla vitale che Densen gli aveva somministrato era stata sufficiente a spezzare la tecnica dell’eliminatore anche in questo caso, lasciando senza una difesa. Il pugno che lo raggiunse fu sufficiente a fargli perdere i sensi.

    Densen era sopravvissuto.

    Guardandosi intorno, certo aveva fatto un bel casino. C’era sangue un po’ dovunque, in particolare intorno al corpo svenuto del dottore che lo aveva quasi fatto a pezzetti. Un altro corpo giaceva poco distante. Ora che la battaglia era finita, Densen si sarebbe accorto che qualsiasi effetto positivo la sua tecnica poteva avere avuto sull’uomo, era già terminata. Evidentemente le sue ferite erano troppo grandi, o l’eliminatore gli aveva asportato qualche organo vitale...per cui l’uomo era già morto, di nuovo.

    La donna invece sembrava ancora essere in vita, ma era sconvolta. Chiaramente l’esperienza di resurrezione l’aveva lasciata disorientata. Io...sono viva...no, sono morta...è un sogno...sono...viva o sono morta? Ripeteva in una sorta di cantilena a bassa voce, con lo sguardo perso nel vuoto. Solo quando Densen si fosse imposto nel campo visivo della donna, lo sguardo di lei si sarebbe focalizzato. ..chi sei tu? Uno Shinigami...? La visione del dio della morte che aleggiava dietro Densen certamente non avrebbe aiutato, e quella vista sembrò turbare la donna ancora maggiormente. Però poi vide quello che il ragazzo aveva scritto e qualcosa in lei, forse il suo addestramento ninja, iniziò farla ragionare. ...rimanere in vita?...ma io già morta...sono morta? No...tu...che cosa mi hai fatto? Finalmente iniziava a capire quello che era successo. La sua voce era preoccupata, quasi persa, ma in fondo sollevata. Sopra ogni cosa, suonava infinitamente stanca. Del resto, Densen le aveva dato solo una minima scintilla di energia, che era bastata per farla tornare in vita, ma non abbastanza per renderla pienamente “funzionante”.

    Se Densen le avesse dato ulteriore energia, o le le avesse dato qualche droga o tonico per sopperire, il suo occhio clinico avrebbe immediatamente riconosciuto i cambiamenti che questi avrebbero apportato. In breve, la pelle della donna da grigiastro avrebbe mutato verso una colorazione più normale, i suoi muscoli e tessuti si sarebbero rassodati, i capelli non sarebbero più apparsi così appiattiti sulla sua testa ed il suo sguardo si sarebbe fatto più consapevole. [Kasumi] La donna si sarebbe quindi messa a sedere, coprendosi con le mani e le gambe le sue nuditàNon c’è bisogno che mi minacci...non ho alcuna intenzione di tornare in quella cassa...io...ti sono riconoscente. Mi chiamo Kasumi...vuoi che ti dia una mano? Lo farò...ma c’è una cosa importante che devo chiederti. Se puoi riportare in vita le portane, fallo anche con il mio maestro ed i miei compagni! Credo che molti siano morti con me quella dannata sera...forse sono qui da qualche parte? Gli occhi della donna erano determinati ma anche pieni di paura. Chiaramente aveva avuto una morte violenta (nonostante le poche ferite esterne che aveva), e forse i suoi pensieri andavano ai suoi compagni che erano morti con lei. Cosa avrebbe fatto Densen? Non sapeva nulla di quella donna....

     
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    Il Fiore Lupo

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    Sulle Tracce degli Dei


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    Le azioni di Densen furono sufficienti per ottenere quanto aveva stabilito con il suo mandante e di fatto a recuperare i cadaveri, non più tali, che aveva pattuito. La prima a svegliarsi fu appunto Kasumi e dopo essersi spiegata con Densen il Nunkenin, grazie ai suoi poteri, risvegliò anche il resto del team della rediviva. E quando Shunsui nascosto da tratti, voce e comportamenti ben diversi raggiunse senza difficoltà il suo compagno realizzò che Kasumi non era più sola.

    Vicino a lei c'erano ben tre persone, i membri originari del suo team. Kasumi dunque al presentarsi di Shunsui si fece subito tesa e decisamente preoccupata immaginandosi una situazione di conflitto tuttavia l'intervento di Densen mitigò gli animi e permise a tutti gli astanti di riprendersi. Sopratutto perché i redivivi dovevano ancora realizzare l'opportunità e l'incredibile eccezionalità di quanto stava effettivamente avvenendo davanti a loro occhi e su loro stessi.

    Il primo a parlare fu un uomo, sulla mezza età robusto e dal collo taurino. Il colore della pelle nascondeva un origine da Kumo, quasi sicuramente Cosa? Kasumi? Perché... io ero convinto di essere deceduto. E io l'ultimo ricordo è quello di un qualcosa di estramemente doloroso, appuntito che mi penetrava nel petto aggiunse un terza, una donna dalla linee longilinee ma dalla tonicità pronunciata. Era sicuramente avvezza allo sforzo fisico Siamo tutti morti, signori. Fu il commento dell'ultimo il quarto Maestro... Sensei... Non è possibile... pronunciarono all'unisono tutti i presenti E siamo stati riportati su questo mondo solo momentaneamente, giusto Densen? Era una domanda retorica, non sarebbe servita una risposta Immagino che i nostri salvatori non ci abbiano recuperato dall'altro mondo solo per un piacere. E per quanto mi riguarda devo un favore a loro. Forse c'è una possibilità di recuperare tutto, di rimediare ai nostri errori e credo che in qualche modo questa possibilità sia collegata alla vostra presenza, ma parlarne qui e ora non mi sembra per nulla appropriato. Usciamo e troviamo un luogo più tranquillo e consono?

    Se Shunsui e Densen avessero accettato allora il gruppo ripercorrendo la strada a ritroso e adottando le stesse accortezze che avevano portato i due membri di Hayate da loro sarebbero riusciti ad uscire, liberi dal gioco dalla morte seppur momentaneamente.

    E sarebbe stato in quel momento che sicuramente Shunsui, dall'alto delle sue percezioni e sensi avrebbe notato all'ingresso di quel laboratorio, situato in una zona griga ai confini interni di Ame, una persona a lui ben conosciuta.

    Sarei stato io, ignaro di tutto quello che era successo ma presente. Questo perché tempo prima avevo ricevuto, in una misura a dir poco anonima e discreta un invito a presentarmi in quel luogo verso quell'ora. Il motivo e lo scopo erano ignoti ma un patto di fedeltà mi spinse a muovermi e a presentarmi. E sapendo che tale invito proveniva da amici speciali decisi di togliermi ogni minimo riferimento alla mia associazione ad Oto. Shunsui, ammesso e non concesso, mi avrebbe visto appoggiato ad un muro davanti all'ingresso dal quale l'intero gruppo sarebbe apparso nuovamente. Cosa avrebbe fatto Shunsui? Avrebbe accettato di buon grado i rinforzi?



     
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    La storia di un fallimento


    VI



    Shunsui non avrebbe impiegato molto tempo a trovare Densen. Il ragazzo si era superato, avendo già portato in vita i 4 obiettivi della loro missione. Certo, aveva fatto un po’ di confusione, ma il fatto di non essere stati ancora scoperti era chiaramente un successo. Questa è davvero un’ottima idea.. Disse il jonin con voce gioviale alla proposta del vecchio di parlare in un luogo più appartato. ...andate avanti, io mi occuperò di sistemare questa...confusione... [Azioni]

    [...]

    L’uscita dalla struttura avvenne rapidamente ed in silenzio. Per fortuna, senza ostacoli. Il gruppo di quattro persone appena resuscitato erano chiaramente stremato, ed alcuni di loro ancora sotto shock. La tecnica di Densen era a dir poco miracolosa, ma aveva pensanti effetti sul corpo e sulla mente delle persone che influenzava. Per fortuna, i quattro erano morti da meno di 24 ore. Tornare in vita per loro sarebbe stato molto simile al risvegliarsi da un incubo...sarebbe stato molto diverso se fossero morti da mesi o anni.

    Venite...allontaniamoci da questo posto. Una volta entrati nel bosco, saremo più al sicuro.

    Con decisione, Shunsui condusse il gruppo lontano dalla parete di roccia che nascondeva l’ingresso al laboratorio segreto, oltrepassarono il fiume, e si diressero con decisione verso la boscaglia. Fu proprio sul limitare degli alberi che, tuttavia, qualcuno li aspettava. Shunsui impiegò meno di un secondo per riconoscere nel ragazzo che li attendeva la figura di Kato, compagno accademico di lunga data. Il ragazzo era lì ad attenderli, annoiato. Non portava nessuna insegna accademica.... Che cosa ci faceva lì? Nessuno sapeva di questa sua missione...nessuno che non fosse degli Hayate. Possibile che Kato, nell’oscurità della sua anima, covasse anche lui il desiderio dell’Immortalità? E se così era, da quando?

    E questo chi è? ...amico tuo? Esclamò minaccioso il ninja originario di Kumo. Senza rispondere, Shunsui compì un gesto distratto della mano, molto discretamente. [Abilità] Riconoscimento
    Speciale: L'utilizzatore può riconoscere altri membri dell'Organizzazione, studiando la loro reazione ad un saluto in codice. Eseguire il saluto per farsi riconoscere ha un bonus in furtività di +9.[Da chunin in su]
    Se Kato era stato mandato da Hayate, sicuramente avrebbe riconosciuto il gesto e si sarebbe comportato nella maniera corretta. Questo avrebbe anche definitivamente confermato al jonin che, in fatti, Kato era un membro della setta...sì...sembra proprio che sia così..

    [....]

    Era da diversi chilometri che camminavano nella foresta. Il buio li circondava, interrotto a tratti dal chiarore della luna che filtrava attraverso gli alberi e le loro folte chiome. Shunsui camminava in testa al gruppo e si era lasciato affiancare da Kato. I quattro redivivi si muovevano compatti al centro, mentre Densen chiudeva la fila.

    Non mi aspettavo di ricevere rinforzi...chi ti ha mandato? Sei al corrente del nostro scopo? Si rivolse con tono formale a Kato. Shunsui era completamente camuffato, nel volto e nella voce, per proteggere la sua identità...e avrebbe continuato a farlo anche nei confronti di Kato. Il gioco che stavano giocando era molto pericoloso. Se avessero lasciato tracce, qualcuno avrebbe potuto risalire a loro, e questo avrebbe messo in pericolo il loro ruolo all’interno dell’Accademia. Un ruolo che Shunsui non era ancora pronto ad abbandonare. Kato non era mai stato un ninja che badava alle questioni di fino, ma questa sua leggerezza poteva costargli molto. Ad ogni modo, Shunsui non poteva dirgli nessuna di queste cose senza lasciar trasparire troppo di quello che sapeva.

    Non appena avessero raggiunto una buona distanza di sicurezza dal laboratorio, il gruppo si sarebbe fermato. Il marionettista era stato attento a cancellare le loro tracce fino a quel momento, quindi era molto difficile che qualcuno potesse averli seguiti. Lasciò che i presenti si sistemassero, mentre da un sacchetto che aveva con sè estrasse del cibo e dell’acqua per rimetterli in sesto.

    Immaginavo che poteste essere stanchi. Per favore, mangiate e riposate mentre parliamo L’anziano maestro e Kasumi accettarono di buon grado il cibo, mentre gli altri due si guardarono con sguardi sospettosi, ma alla fine accettarono a loro volta. Il mio nome è Hagomoro. Io ed i miei compagni ci siamo presi la libertà di recuperarvi dalla vostra precedente...condizione...perchè siamo molto interessati alla vostra storia. L’introduzione di Shunsui fu accolta dal silenzio generale. Ci sono molte storie, ragazzo...ma credo che tu sia interessato ad una in particolare, vero? Ehehe..Hagomoro...non penso sia un nome preso a caso. Tu vuoi sapere degli Ootsutsuki, non è vero?Maestro cosa le salta in mente!E’ vero Maestro...è pericoloso parlare di queste cose. Non ci possiamo fidare Il vecchio mosse la mano, scacciando quelle obiezioni come irrilevanti.Suvvia, ragazzi miei. E’ chiaro che i nostri nuovi amici sanno già molto di più di quello che abbiamo già rivelato. Non è vero? Non si sarebbero presi un rischio tale per riportarci tra i vivi, se non sapessero perchè siamo morti. Ad ogni modo, quello era il Tocco Infernale di Kiri, vero ragazzino? Disse quindi rivolto a Densen. Magnifico...e molto ben eseguito, mi rallegro di averlo rivisto dopo tanti anni... Intervenne quindi Kasumi: E’ quindi vero? Ci avete riportati in vita per questa faccenda? Perchè?

    Shunsui, nel suo volto tanto perfetto quanto posticcio, rispose con il sorriso sulle labbra proprio del personaggio che stava interpretando: Direi che abbiamo un interesse comune: Karma. Sono sulle tracce di questa tecnica da diverso tempo, senza successo. Poi mi son imbattuto in dei documenti che parlavano di voi, e la mia speranza è rinata. L’unico problema era chiramente che eravate già morti...un problema ovviamente non impossibile da risolvere..e quindi eccoci qui. Sarei quindi davvero grato se mi poteste raccontare la vostra storia. Il vecchio guardò intensamente Shunsui, grattandosi la barba.

    ...Maestro, non mi piace per nulla questa faccenda. Dovremmo semplicemente farli fuori ed andarcene, per tutti i Kami! Ma il maestro la ignorò.Molto bene, ci hai riportato indietro dall’oblio. Mi sembra corretto che tu conosca la nostra storia...e forse, potremo anche vedere come continuarla insiemeUff........

    Forse conviene partire dall’inizio. Mi chiamo Utake Kimu. Sono nato in quello che oggi viene chiamata Oto, sebbene a quel tempo fosse un piccolo villaggio che seguiva un capo folle e visionario...non ho avuto un’infanzia facile. In un villaggio che venera la forza, anch’io volevo essere un ninja e combattere sui campi di battaglia...ma il destino aveva altro in serbo per me. Sono nato con una rara malformazione dell’apparato circolatorio del chakra: in pratica, ho una riserva di chakra molto limitata ed riesco a gestire il chakra solo per brevissimi periodi tempo...mph... Un sorriso amaro si aprì sul suo volto, rispecchiato dagli sguardi bui dei suoi tre seguaci. Questo non mi ha fermato. Ho passato anni cercando di competere in un campo che chiaramente non mi apparteneva, quello delle arti ninja. Ero testardo e caparbio, ed ho speso molto tempo a capire che dovevo affrontare il problema in modo diverso. Ho scoperto che, anche se non potevo usare quelle arti, poteva comunque studiarle e conoscerle. Sono diventato eliminatore molto presto nella mia carriera: da lì ho iniziato il mio studio del chakra e delle varie arti che scaturiscono da esso.

    Quando il villaggio del Suono è stato fondato, mi hanno gentilmente mostrato la porta. Qualcuno della vecchia guardia doveva andarsene per far contenti gli Accademici. C’era troppa immoralità al tempo, dicevano, una immoralità che io aveva aiutato a costruire..bhè non mi sembra che l’odierna Oto sia troppo diversa. Ad ogni modo, ho continuato i miei studi in posti come quello da cui siamo appena scappati...eheh..che ironia! Son stato fortunato però, perchè ho trovato persone che mi son state vicine...
    Disse indicando le ragazze che lo circondavano e che lo chiamavano maestro.

    Come ho detto, non posso usare le arti magiche, ma ho scoperto di poterle insegnare molto bene ed ho sviluppato dei modi per poterlo fare in maniera efficace. Ho preso con me queste giovani quando erano solo bambine, ed ho insegnato loro tutto quello che sapevo e che fosse loro congeniale. Maestro, non ci hai solo insegnato a combattere...ci hai cresciuto come figli tuoi! Disse Kasumi, scambiando un’occhiata con Arata. Il commento suscitò un sorriso bonario nel vecchio...Tornando alla nostra storia, il mio interesse per gli Ootsutsuki si è sviluppato più o meno in quel periodo. Era nata come una curiosità: esseri immortali provenienti da un altro pianeta che hanno plasmato il mondo per come lo consociamo. Con il tempo, è diventata più un’ossessione. Ho collezionato qualsiasi tomo, manoscritto o pergamena sull’argomento. Abbiamo girato il continente cercando le loro tracce. Erano flebili, ma non assenti. Come avete scoperto anche voi oggi, le persone considerano la morte finale, e sigillano con essa i segreti che vogliono nascondere. Ma, per alcune persone, la morte è solo un rito transitorio...Volse il suo sguardo verso Kasumi.Anch’io sono in grado di riportare in vita i morti...posso usare la resurrezione impura...non è piacevole certo, ma...Ma si è rivelato molto utili negli anniCompletò Umoi, Il ninja di Kumo, mentre Kasumi fece un cenno di assenso con la testa.

    Quale segreto stavate cercando, esattamente? Intervenne a quel punto il marionettista.Lo hai detto tu stesso, abbiamo un interesse comune: Karma. Una tecnica che permette di ricreare la coscienza, le memorie e le conoscenze di una persona in un altro corpo. E’ il sogno dell’immortalità, nonchè la possibilità di avere un corpo che funzioni a dovere...Un sognio che aveva già il sapore di realtà, quando abbiamo scoperto che, dopotutto, gli Ootsutsuki e Karma non hanno lasciato questo mondo...

    L’Accademia è stata ingorda. Chiaramente non poteva semplicemente distruggere tutto, quando hanno sconfitto gli ultimi Ootsutsuki...Ad onor del vero, devo dire che hanno nascosto questo segreto davvero molto bene, e lo stanno difendendo altrettanto egregiamente...del resto, se così non fosse, non saremmo qui a parlarne!

    Fu in quel momento che Arata si alzò di scatto, ne aveva abbastanza:Direi che abbiamo parlato abbastanza! Maestro, davvero non possiamo fidarci di queste persone! Questi due... Indicando Hagomoro e Kato Sembra che a malapena si conoscano! Potrebbero essere accademici che cercano di capire da noi dove sono state le falle nella loro rete di sicurezza. Potrebbero ucciderci non appena gli riveleremo tutto! Chi ci dice che non lo farete in ogni caso? Io non voglio tornare sotto terra, ed in particolare modo non vorrei farlo dopo essermi fatta fregare. Arata...Tu! Disse la giovane indicando Kato: Chi diavolo sei? Chi ti ha mandato? Per chi lavorate? La ragazza era chiaramente infervorata ed aveva iniziato a parlare a voce alta. Arata ha ragione. Vi possiamo essere riconoscenti per averci fatto tornare dal regno dei morti, ma la verità è che voi volete qualcosa da noi...e noi non vogliamo tornare sotto terra. Come facciamo a fidarci di voi? Il maestro osservava con un leggero sorriso la scena, mentre Kasumi rimaneva in silenzio, leggermente messa a disagio da quello scontro verbale In corso. Entrambi comunque non intervennero per contraddire i loro compagni. Tutti volevano sentire cosa gli Hayate avessero da dire. A partire da Kato.












     
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    Non dovetti aspettare troppo tempo prima di entrare, per così dire, in azione. Ero arrivato da poco e i miei occhi si posarono su un gruppo di persone che si muovevano tutte nella stessa direzione. Era a dir poco evidente che era successo qualcosa a loro. Le loro facce d'altro canto non erano delle più rosee e il loro sguardo letteralmente riportava in memoria la faccia di qualcuno ne aveva passate tante, forse troppe.

    Uno di loro si avvicinò, come se in qualche modo fosse riuscito a riconoscermi e con le braccia incrociate dopo qualche attimo notai una sorta di richiamo, di saluto. Una specie di riconoscimento. Lui era Hayate. Non c'erano altre possibilità. Fin da subito mi pose una domande semplice e diretta, a cui tuttavia non potei rispondere perché io per primo non ne ero a conoscenza Non ne ho idea, mi dispiace. Né so per quale motivo dovrò rappresentare un tuo rinforzo. Ma sono un abile combattente corpo a corpo e un Ninja che ne ha viste di tutti i colori, te lo posso garantire. Sono qui, in tuo aiuto. furono le mie ultime parole prima di muoverci questa volta con il gruppo, in una località più lontana e decisamente più tranquilla.

    Fu solo allora che il mio compagno rivelò il suo nome includendomi di fatto come parte del suo team. Hagomoro era un nome insolito, senza dubbio, e nessuno in Hayate me ne aveva parlato. Certo, c'era da chiedersi se fosse una persona vera o dietro si nascondesse un Ninja diverso. Ma non importava, infondo Hayate amava la segretezza e il vero scopo di quella missione per me sarebbe stato quello di supportare Hagomoro.

    Rimasi in religioso silenzio, ascoltando ogni singola parola sia del mio compagno che delle persone che come presto scoprii risultarono redivive, sempre per azione del terzo Hayate. Un potere stupefacente e allo stesso tempo inquietante. Fino a che punto le arti ninja riuscivano a spingersi? Fu la domanda naturale che mi posi. La storia più interessante fu quella sicuramente di Utake Kimu, quello che veniva considerato il Maestro per il resto dei Ninja. E fu allora che compresi il motivo delle azioni di Hagomoro. La parola immortalità venne pronunciata più volte da Kimu, e questo significava solo una cosa: la ricerca di essa come scopo ultimo di noi Hayate. E Karma sarebbe stata la nostra ricerca, una tecnica in grado di ricopiare in un altro corpo le conoscenze e le abilità. Qualcosa sicuramente di straordinario e tremendamente potente. E quella tecnica era legata a doppio filo con gli Ootsutsuki. Che stando alla descrizione di Utake essi stessi erano legati ad un corpo immortale e non solo, provenivano da un altro pianeta. Un qualcosa di talmente assurdo da ascoltare e elaborare che ci misi qualche secondo per capire se quello che avevo appena udito fosse stato effettivamente quanto avevo compreso. Eppure era così e la situazione che si prospettava a me e all'altro Hayate, ma non solo... al gruppo stesso non era delle più semplici. Da una parte c'eravamo noi: alla ricerca di ogni conoscenza immortale possibile e dall'altra una corsa contro il tempo per Kimu e il suo gruppo prima di incontrare nuovamente il freddo e mortifero abbraccio della Morte.

    Tuttavia i primi dubbi sulle nostre identità e sul motivo della nostra presenza si palesarono al gruppo di redivivi e le domande, sfortunatamente, vennero poste nei miei confronti. Una cosa era certa, a meno che non fosse stato il mio compagno a rivelarlo non avrei dato alcun modo di dubitare della nostra fiducia e dell'affiliazione ad Hayate Chi sono io? Mi chiamo Kenzo e sono un Ninja libero da qualunque imposizione accademica. Vi do la mia parola a riguardo. E sono un conoscente, non troppo stretto di Hagomoro. Mi ha chiesto un supporto e non ho rifiutato la chiamata, molto semplicemente. Entrambi coltiviamo una passione al pari del vostro maestro Kimu. Io per un motivo e Hagomoro per un altro siamo alla ricerca di conoscenza immortale. Ed era la verità. Ogni membro di Hayate per un suo motivo specifico puntava all'eterno Niente di più, niente di meno. Mi chiedete come potete fidarvi? Ve ne daremo prova trovando questa Karma e riportandovi da questa parte del mondo, sottraendovi dalla morte. Nei vostri confronti non ho alcuna ostilità, e disinteresse. Anzi, la vostra sicurezza è la chiave per raggiungere il nostro scopo comune. Tutt'altro sono a dir poco intenzionato a difendervi da qualunque cosa vi abbia portato sottoterra. In quanto ostacolo alla nostra ricerca. Vi do nuovamente la mia parola. Terminai in quel modo, cercando di mantenere un tono di voce calmo, controllato e cordiale. Volevo ispirare fiducia, non sospetto. Seppur non ero stato per nulla specifico evitando di rispondere in maniera diretta alle domande. Nel mio cuore meccanico tuttvia sperai di aver convinto gli astanti, e il mio compagno stesso.

     
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    L'inizio di una collaborazione


    VII



    Hagomoro, continuando a camminare per la foresta, guardò rapidamente Kato, mentre lui gli rispondeva. Il chunin del suono non sapeva molto. Questo voleva dire che i leader di Hayate non avevano reputato necessario che lui sapesse, ma perchè? Forse lo avevano contattato all'ultimo minuto...Voleva anche dire che avevano reputato che al marionettista servisse una mano. Forse era da troppo poco tempo entrato nell'organizzazione perchèle Virtù si fidassero di lasciargli il mano un lavoro per intero. Una pista che lui si era procacciato! Ma forse era meglio così. Avere un alleatoin più non poteva far male, e Kato era davvero un combattente formidabile. Molto bene, proseguiamo. Gli avrebbe infine risposto con un cenno di assenso.

    [...]

    Phua! Non ti credo nemmeno se lo vedo, Kezo dei miei stivali!Non essere così dura Arata...dopotutto ci hanno tirato fuori da quella barao sbaglio..? Se davvero temi che possano essere accademici interessati ad estorcerci come abbiamo fatto a superare molte delle loro difese...bhè...ci sono altri modi...avrebbero per esempio potuto rivolgersi ad un maestro dell'arte impura ed evocarci come cadaveri senza coscienza...a quel punto avremmo cantato senza avere alcuna possibilità di ribattere...secondo me sono sinceri... Arata guardò in cagnesco la sorella, poi si voltò risentita soffiando forse con le narici. Per adesso, sembrava aver perso la sua carica. Umoi rimase in silenzio, con un'espressione leggermente preoccupata, ma non come prima. Utake riprese la parola: ...interessati all'immortalità eh? Bhè chi non lo è...in effetti, ho sentito di un gruppo che era votato a questa causa...non è vero Umoi?Sì...gli Hayate... il vecchio schioccò le dita..giusto, giusto...non è che fate parte di questa fantomatica setta? La domanda era rivolta a Hagomoro, ma l'uomo non ripose. Si limitò a guardare il vecchio, con un mezzo sorriso sulle labbra. Bhè non che questo abbia particolare imporanza. Ci avete salvato e dato una seconda possibilità perottenere i nostri obiettivi. Per ora vi tratteremo come persone fidate..ma se tenterete di fregarci, non saremo clementi con voi. Vero Arata?...poi dirlo forte!

    Trovato quello che sembrava un certo equilibrio tra i due gruppi, Hagomoro riprese la conversazione dove Utake l'aveva lasciata:Mi fa piacere che abbiamo trovato un accordo. Non avete da temere da noi. Non credo che una conoscenza sia possesso esclusivo di un individuo. Se otterremo Karma, potrete faredi questa conoscenza quello che meglio credete...e noi faremo altrettanto. Vogliamo torare alla vostra storia? Ben detto ragazzo...vedo che io e te la pensiamo proprio nello stesso modo. Ora, se volgiamo impadronirci della tecnica, ci sono delle cose che dobbiamo fare.

    Come stavo dicendo, Karma ed il suo portatore sono stati più che ben difesi. In effetti, sono stato impreciso dicendo che l'Accademia non ha spazzato gli Ootsutsuki da questa terra...in effetti lo hanno fatto.
    Il vecchio sorrise, probabilmente ricambiato da un'espressione di confusione da parte degli Hayate. E' in un'altra dimensioneChiarì il ninja originario di Kumo.Il luogo di custodia è raggiungibile soltanto aprendo un varco dimensionale. Non può essere aperto ovunque, ma ad una coordinata precisa...un'isoletta largo...Massì, raccontaglì anche tutto, sciocco! Ti fai davvero convincere come un bambino di cinque anni! Cazzo! Utake riprese la parola:Immagino nessuno dei due ha dimestichezza con tecniche spazio-temporali, o sbaglio?...un peccato. L'ultima volta Kasumi era riuscita a trovare i resti di un'Uchiha che abbiamo riportato in vita per aprire il varco dimensioanle. Quello che non potevamo immaginare era che, nell'aprirlo, gliocchi dell'Uchiha son completamente bruciati ed in breve tutto il cadavere ha preso fuoco...non ne è rimasto nulla, nemmeno le componenti biologiche necessarie a ed evocarlo. Se volgiamo riapreire il varco dobbiamo recuperare qualcuno, vivo o morto, che abbia innanzi tutto il potere di aprire un varco dimensionale.

    Una bella impresa? Chi altro a parte un'Uchiha poteva fare una cosa del genere? Avrebbero dovuto uccidere un ninja accademico per ottenere quel potere, o forse potevano solo ricercare i resti di un ninja morto? Gli eliminatori normalmente distruggono i corpi di portatori di Kekkei Genkai per non farli appunto cadere nelle mani sbagliate. Era quindi improbabile che l'obitorio da cui erano appena usciti potesse essere utile.

    Bhè...decisamente non sarà facile ottenere l'occhio di un'Uchiha..cosa mi dici del resto? Cosa avete trovato una volta passato il varco?Hahaha ragazzo, davvero sei curioso. Pensiamo ad ottenere quello che si serve per accedere, e poi ne potremo parlare!


     
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    C'era tensione nell'aria e uno dei seguaci, o per meglio definirli figli adottivi, del Maestro dubitò fortemente delle mie parole. Mi diede alquanto fastidio, ma aveva ragione a non fidarsi. Non avevo detto tutta la verità e avevo taciuto o quantomeno evaso alcune domande che mi avevano posto.

    Tuttavia l'intervento di un altro fu sufficiente per calmare le acque e riportare la conversazione su un tono più tranquillo e morigerato. A dire il vero aveva torto il secondo, non conoscevo nessuno in grado di sfruttare l'Edo Tensei né sarei riuscito ad ottenere un contatto del genere e sostanzialmente basano la loro fiducia su presupposti sbagliati. Mi trattenni dal sorridere per la situazione e il castello di carta e finte supposizioni che si era venuto a creare. Il nome Hayate comunque uscì dalla loro bocca, infondo la nostra confraternita stava uscendo dalle ombre e le sue azioni stavano avendo sempre più peso nel mondo. Non commentai in alcun modo, lasciando proseguire la discussione. Sicuramente ogni commento a riguardo sarebbe stato controproducente. Mi limitai solo a commentare sul loro nuovo avviso, dopo aver udito la risposta di Hagomoro Non dovete preoccuparvi. Non ho alcuna intenzione di fregarvi, né di pugnalarvi alle spalle. Mi associo alle parole del mio compagno. Fu la semplice ma sincera conclusione, certo sarebbe rimasta tale finché loro non si sarebbero messi di traverso con Hayate. In quel caso... nessuna pietà.

    Fu poi il momento dei dettagli, decisamente interessanti e particolari. In sostanza l'Accademia aveva relegato tutto quello che avevano cercato di distruggere, e quindi ciò che non furono in grado di rimuovere definitivamente, in un'altra dimensione. O almeno a detta del maestro. Per raggiungere tale luogo servivano abilità particolari e la carta che avevano usato loro per ottenere questo risultato era andata perduta. L'Uchiha era stato consumato da tale azione e quindi non era più possibile sfruttarlo. La domanda che posi di conseguenza fu scontata ma allo stesso necessaria Se avete perso la strada del ritorno... chi vi ha ucciso è stato lo stesso a riportarvi indietro in quel laboratorio? Potremmo usare il suo stesso metodo per muoverci, non trovate? Guardai esterrefatto i presenti, forse la soluzione più scontata in realtà era quella che poteva sfuggire Comunque se ciò non fosse possibile allora... abbiamo un problema. Decisamente. Il pensiero andò a Kairi, potevamo sfruttare lei come Uchiha ma avevo perso i contatti da troppi anni e si sarebbe risolta in una strada senza uscita. Così scorrendo tra le conoscenze che avevo incrociato nel corso della mia carriera ninja mi focalizzai su Kunihiro, un dislocatore. Un ninja che in assoluto si avvicinava di più all'idea di trasporto su lunghe distanze! Una volta conobbi un ninja in grado di muoversi in posizioni molto lontane, non credo che fosse l'unico al mondo a poterlo fare. Potremmo provare a cercarne uno. Ma non sarà facile, né veloce. Il primo luogo che mi viene in mente è Ame. In quel ginepraio di Ninja forse riusciremmo a trovare un contatto in grado di indirizzarci. Che dite? Fu la mia proposta, non restava che ascoltare la loro risposta, oltreché quella di Hagomoro.

    C'era anche da chiedersi se il compagno iniziale di Hagomoro ci avesse seguito o se il suo compito in questa faccenda si era concluso con l'uscita dal laboratorio.
    CITAZIONE
    Post di transizione, per chiudere la parte di Densen e aprire a conti fatti la nostra nuova parte!

     
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    La caccia


    VIII



    Potrebbe funzionare? Chiese Hagomoro, una volta sentita la proposta di Kato di cercare un dislocatore ad Ame. Mmm...potrebbe andare..che ne dici Kasumi? La ragazza era soprappensieri, ma alla fine fece un segno di assenso con la testa.Non conosco molto bene le capacità di questi ninja, ma immagino che se riescono ad aprire varchi dimensionali potrebbe funzionare. Conosco molto bene questo tipo di capacità. Chiaramente gli Uchiha e i dislocatori usano tecniche diverse per raggiungere lo stesso obiettivo. I dislocatori usano appositi sigilli...forse posso ideare un sigillo che permetta loro di aprire il varco che ci serve...modificando leggermente il sigillo di dislocazione che normalmente utilizzano. Il vecchio disse quelle parole come se si trattasse di un’attività da poco, ma Shunsui, da esperto di fuuinjutsu, sapeva che quell’azione era tutt’altro che una passaggetta. Richiedeva una conoscenza così profonda dei vari sigilli e dei loro effetti, che probabilmente solo un utilizzatore degli stessi poteva arrivare a comprendere. Eppure il Maestro sembrava non temere la sfida. Chairamente mi servirà del tempo, ma al momento vedo un’altra sfida...Lo sguardo dell’uomo andò verso Umoi. L’ormone si era un po’ chiuso in sè stesso da quando Kato aveva pronunciato Ame, e guardava il vuoto, distaccato. Arata anche si era fatta silenziosa e guardava l’uomo con un misto di preoccupazione e dispiacere. Te la sentiresti, Umoi? Non dobbiamo seguire il piano di questi coglioni se non te la senti...per te potrebbe essere davvero pericoloso tornare lì, lo sappiamo bene.....mmm...No...andare ad Ame è un buon piano, se cerchiamo una capacità particolare...davvero è il posto migliore...inoltre far fuori un nukenin comporta senza dubbio meno problemi, rispetto ad un accademico. Te la senti davvero Umoi? Disse infine l’uomo e, quando questi fece un segno di assenso, il Utake si rivolse ai due Hayate. Umoi per molti anni ha lavorato per le Picche di Ame. Poi c’è stato un problema ed è dovuto sparire, per la sua incolumità. Comunque ha davvero molti contatti che potrebbero indicarci la risorsa giusta. Servirà forse un po’ di tempo......e soldi...molti soldi. Un sorriso si aprì sul volto di Hagomoro. Capiva quello che voleva dire il ninja originario di Kumo. Ad Ame il modo più efficace per trovare qualcosa è ricolgersi al dio denaro. Per fortuna, questo non sarà un problema.

    [...]

    Erano passate circa due settimane da quando il gruppo si era messo al lavoro. Il piano era piuttosto semplice: assoldare un ninja con le giuste capacità, e che fosse abbastanza forte per aprire il varco di cui avevano bisogno. Utake aveva lavorato per qualche giorno ininterrottamente al sigillo, ed aveva valutato che il dispendio di chakra era quasi proibitivo. In pratica nessuno avrebbe di sua spontanea volontà accettato un lavoro del genere, neanche per tutti i Ryo del mondo. Hagomoro su questo fronte era stato fondamentale, funzionando come riserva di cash del gruppo. Shunsui infatti non aveva problemi di liquidità: tra i suo affari leciti ed illeciti aveva accumulato una piccola fortuna...della quale quelle attività stavano assorbendo una bella fetta e rapidamente! Il vero problema non erano comunque i soldi, quanto trovare il ninja giusto. In fatti, nessuno sembrava avere le caratteristiche giuste.

    C’è l’abbiamo! Disse Umoi, un giorno, entrando dalla porta dell’appartamento che stavano usando come base operativa. Arata, che lo seguiva, chiuse la porta dietro di lui entrando a sua volta. Hagomoro e Utake erano chini su un tavolo a lavorare al sigillo, definendolo i dettagli, valutando i rischi Etc. ...? I presenti lo guardarono con volto confuso.Ryu Sasami, 40 anni ... in giro si dice che sia il ninja con le capacità di dislocazione più elevate sulla piazza...e lo abbiamo individuato.Ah molto bene, immagino avrete organizzato un incontro...forse Kasumi potresti dare un’occhiata alla sua riserva di chakra e vedere se effettivamente è forte come si dice. Quanto ci verrà a costare? Domandò con tono leggermente preoccupato.Scordatelo Hagomoro, il tipo costa troppo ed accetta lavori solo da una cerchia ristretta di clienti. Ci vorrebbero mesi a costruirsi una reputazione tale da farci considerare da lui.Immagino che quindi non ci siate nemmeno riusciti a parlare, vero? Quindi come facciamo a raggiungerlo?Abbiamo scoperto chi l’ha assoldato. Fra una settimana dovrà scontare un riccone di Ame. Le sue capacità di teletrasporto sono una garanzia di sicurezza nel settore. Sei in pericolo? Uno schiocco di dita e ti porta via. Facile facile. Se però riuscissimo ad intercettarlo e neutralizzarlo prima che usi i suoi poteri...forse avremo una chance. Hagomoro sembrava dubbioso, e volle approfondire: Attaccare noi il riccone e la scorta eh? Sarebbe questo il piano? Potrebbe essere una buona possibilità...ma non so se ho il giusto skillset per poterlo fermare prima che si teletrasporti...tu Kenzo? Se è un problema di capacità, ragazzo mio, non devi preoccuparti...In che senso?Eheh tutto a suo tempo, Hagomoro. Concluse il vecchio, tornando a lavorare sul sigillo.

    [...]

    Il piano di per sè non era complesso. Erano stati assoldati soltanto due ninja per quella missione di scorta. Uno era Sasami. Viaggiavano con una piccola ma agile carrozza, seguendo la strada che, da Ame, andava vero il Pese delle Risaie. La squadra aveva analizzato il possibile tragitto del mezzo a lungo, per poi concludere che sul quel percorso non c’era davvero un posto adatto per tendere un’imboscata in maniera efficace. Cazzo, un po’ di fantasia... basta che sbarriamo il percorso qui e qui, e potremmo averli alla nostra mercè a quest’altezza! Disse Arata indicando il punto preci so sulla mappa. La ragazza era una testa calda, ma decisamente sveglia.

    Per mettere in pratica il loro piano, Kasumi, Arate e Umoi avrebbero dovuto essere sul percorso ed occuparsi di far andare la carrozza dove volevano. Quindi sarebbe toccato a Hagomoro e Kenzo di portare l’assalto alla carovana. Utake sarebbe venuto con loro. L’uomo ancora non aveva spiegato come intendeva bloccare i poteri del dislocatore, limitandosi a sorridere quando Hagomoro lo incalzava su quel punto. Il gruppo aveva passato abbastanza tempo insieme perchè i problemi di fiducia fossero abbastanza risolti...ma non si sapeva mai.

    Il giorno dell’assalto, i due Hayate ed il Maestro si presentarono con largo anticipo al punto dove l’imboscata avrebbe avuto luogo. Si trattava di un pezzo di strada in terra battuta, largo massimo 4 metri, circondato da alberi su entrambi i lati.Allora, ci dici qual è la tua strategia ora? Disse Hagomoro ad Utake: davvero non potevano più aspettare.Ahah ma certo! Come vi ho detto, il mio corpo non mi permette di manipolare molto chakra, ma ho imparato molto sulle tecniche e, sopratutto, ho imparato a trasmetterle agli altri. Ora se vi volete avvicinare... I due ninja percepirono il chakra venir canalizzato all’interno del tentien malandato dell’uomo, prima di apparire come due fiammelle azzurre che circondavano entrambe le mani dell’uomo.Chi si fa sotto per primo? Kenzo? Se Kato si fosse avvicinato, Utake avrebbe appoggiato la mano sinistra sul braccio del Chunin. L’Otese avrebbe percepito una scarica di energia attraversargli il corpo, mentre una serie di memorie gli attraversavano la mente. Avrebbe visto se stesso, centinaia di volte, ripetere sigilli di tecniche e combinazioni che, in realtà non aveva mai usato. Avrebbe sentito il chakra dell’uomo penetrargli nel tentien, alterando qualcosa nel suo profondo, mentre nuove capacità si sommavano alle sue proprie. Che cosa stava succedendo? Poi, come tutto era iniziato, finì altrettanto rapidamente. Un sigillo fumante era ora disegnato dove prima non c’era nulla. [Sigillo delle Sei Vie Imperfetto]Kato apprende:
    - Palude Infernale
    - Impronta Terra
    - Tecnica Economica
    Hagomoro, che andò per secondo, non capì quello che l’altro Hayate aveva provato fin quando il sigillo non fu apposto sul suo stesso braccio. I suoi occhi si spalancarono per lo sgomento, quando finalmente comprese la potenzialità del sigillo che aveva sotto gli occhi. [Sigillo delle Sei Vie Imperfetto]Shunsui acquisisce:
    - la tecnica di Leo che blocca gli spostamenti e teletraporti ma a sigillo
    - Tecnica economica
    -
    Ma...ma questo è impossibile..ed è permanente?Ma no sciocco! Durerà poco, il tempo dell’assalto, poi dimentichere queste capacità...come se fosse stato un sogno...Come eliminatorie dovresti anche tu sapere che per innestare una conoscenza in maniera permanente serve ben altro lavoro. Questoè un sigillo più o meno di mia invenzione, ma è ancora imperfetto. Hagomoro stava ancora osservando, sconcertate, le linee di potere vergate dall’uomo.I segni si impressero nella sua mente...che cosa avrebbe potuto fare lui se avesse capito a fondo il potere di quel sigillo?Eheh lo vedo che sei ammirato, ragazzo. Ma non farti troppi sogni...per usare questo jutsu dovresti aver visto ed analizzato centinaia di cadaveri o Aver visto eseguire tecniche che non conosci molte volte per capirne il funzionamento. Poi dovresti capire come codificarle all’interno del sigillo...il che non è per nulla facile. Ho dedicato la mia vita a perfezionare questa tecnica, ma non ci sono ancora riuscito! Ad ogni modo, diamoci da fare.

    Il piano era semplice. Kato avrebbe creato una palude in cui far incagliare la carrozza. Al disotto della palude, Shunsui avrebbe creato il sigillo di interferenza. Poi, grazie alle sue conoscenze sulle trappole, avrebbe camuffato il tutto. La carrozza si sarebbe impantanata nella palude artificiale ed il sigillo avrebbe impedito teletrasporti. Dovevano solo mettere KO Sasami e l’altro ninja e tutto sarebbe andato per il meglio. I due Hayate sapevano che non potevano contare per il combattimento su Utake. Era davvero tutto nelle loro mani.

     
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