Albatros Cinereo[Comasterata - Isole Nagi e O'Uzu]

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    Albatros Cinereo


    ~IV~



    Elastic Poem




    Il Ghepardo dall'alto fissava.
    Il Ghepardo dall'alto parlava. E spiegava.
    Una molla. Maggiore la sua compressione, più devastante il rilascio.
    Il limite, tuttavia, superato non deve essere, pena la deformazione permanente
    E la perdita, per sempre, di usufruire ancor di quell'energia intrappolata.
    Queste le basi, che l'esperto ed agile ninja esplicava ai compagni suoi,
    Ancor cuccioli spauriti ed immersi nel fango della vita
    E nell'altro fango, più concreto e pericoloso, che li bloccava al pavimento della nave
    Facendoli restare indifesi e alla mercé
    Di color che nel buio tramaron l'assalto al venditor di morte rinchiuso sottocoperta.
    La Pantera, coraggioso ragazzo dagli occhi rossi, ora compagno ma, una volta,
    Nemico mortale sotto la neve perenne e insanguinata,
    Per un fugace momento diresse il suo sguardo indagatore nella direzione del Lupo.
    Lo shinobi da un braccio solo ricambiò, cercando di trasmettergli coi suoi occhi la fiducia:
    La fiducia che se erano sopravvissuti a Genosha, potevano superare anche questo.
    Diventare una molla.
    Per farlo però, era necessario isolarsi dal mondo.
    Lasciar fuori da sé tutto il superfluo, l'inutile, il fastidioso, il distraente.
    Calma!
    Il chakra: poteva sentirlo scorrere negli interstizi tra i suoi muscoli,
    Insinuarsi tra i legamenti, perfondere le articolazioni.
    Buio.
    Gli occhi si chiusero. Per raggiungere ciò che è sconosciuto, doveva far sparire ciò che era conosciuto.
    Quello stesso chakra che fluiva nel suo apparato locomotore, iniziò ad espandersi, a gonfiarsi
    E a comprimere, dall'interno, muscoli, tendini, ossa e nervi...
    Un dolore, di tipo neuropatico, come scossa elettrica improvvisa si diffuse.
    Dalle gambe esso risalì impetuoso lungo quella colonna portante fatta di vertebre.
    Un altro ostacolo al suo percorso. Ma un ostacolo rende solo più dolce la ricompensa finale.
    Strinse i denti.
    Proprio come la molla: essa perde elasticità, se superato il limite di deformabilità.
    Così, convinto il ninja era: se fosse riuscito a superar lo confine estremo del dolor,
    Che quel nuovo tipo di chakra provocava,
    Immaginava già che le sofferenze sue sciolte come sale in acqua si sarebbero.
    Ed il trucco funzionò.
    E mentre le fitte e gli spasmi passavano, muscoli e tendini venivan schiacciati sempre più,
    Molto più di quanto il normal corpo umano potrebbe,
    Accumulando energia potenziale pronta ad esser rilasciata,
    Come placche tettoniche in procinto di slittare l'un sull'altra,
    Provocando un terremoto devastatore.
    Un ulterior dubbio giungeva infine.
    Quanta la compressione sufficiente per un balzo felino, eseguito da lui, che era invece un canide?
    Quando fermarsi, prima di rendere i muscoli poltiglia inutilizzabile?
    Le ginocchia sue ad angolo retto si piegarono ed il baricentro basso si fece.
    Quel chakra anormale si fece strada verso le piante dei piedi
    Ed un cuscinetto repulsivo prese il posto dell'adesivo.
    Librava. Letteralmente librava a pochi centimetri dal terreno lo shinobi detto Lupo.
    Ma nessuno lo avrebbe visto, data la melma intrappolante in cui i calli immersi erano.
    Uno, due, tre!
    Salto!
    Avrebbe funzionato?

    Del risultato delle azioni su descritte
    Colui che scrive tali strofe al corrente non può ancor esserne,
    Ma speriam di aver dato idea,
    Con questi versi simili a molle,
    Che ora si restringono, ed ora si allargano,
    A sommo di minuscole biche,
    Dell'elasticità
    E del potere del particolar chakra che ne sfrutta il principio.


    [Nota]Etsuko, se tu la butti sullo scientifico, io la butto sul poetico. XD


     
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    IV

    Sul mio viso comparì una smorfia di insoddisfazione, non ero riuscito, infatti, a convogliare correttamente il chakra sulla pianta dei piedi per compiere quel balzo che mi avrebbe portato vicino a Etsuko-san. Ascoltai le parole del chunin che, con una spiegazione puntuale, ci indicò il modo migliore per sfruttare il chakra in quella situazione. Usò una metafora piuttosto ben riuscita: il chakra doveva essere concentrato e modellato alla stregua di una molla, compresso per far sì che al momento del rilascio attuasse una spinta per compiere balzi altrimenti fisicamente ostici. Come in tutte le cose andava trovato il giusto equilibrio, soprattutto quando si aveva a che fare con il chakra ed il suo utilizzo.
    Lasciai che qualche respiro profondo e gli occhi socchiusi portassero il vuoto attorno a me, i rumori che mi circondavano si resero ovattati e nel buio della nebbia configurai il mio corpo. Le mie discrete capacità del controllo del chakra mi permisero di concentrarlo sulla pianta del piede come avevo fatto in precedenza. Le mie esperienze precedenti mi avevano insegnato che si poteva dire di aver imparato qualcosa solo quando si era in grado di farla con la massima lentezza, cioè dedicando la massima attenzione ad ogni minimo passaggio per assimilarlo, per sviluppare una memoria muscolare e chakrica.

    Dunque la pianta dei miei piedi erano irrorati di quell'energia resa oscura dalla mia impronta naturale, era uno strato leggero e perfettamente uniforme che mi ancorò al terreno, come se dovessi camminare in verticale, a testa in giù o su dell'acqua. Espirai con calma quando realizzai la sua massima stabilizzazione.
    Fino a quel momento ero rimasto nel conosciuto, erano diventate semplici consuetudini nella mia esperienza ninja, capace di sfruttarle anche in situazioni avverse. A quel punto era arrivato il momento di muoversi nel inconsueto, nel non conosciuto. Inspirai riempiendo i polmoni di aria salmastra.

    Visualizzai nella mia mente l'immagine della molla citata dal mio compaesano, la vidi comprimersi e estendersi in maniera regolare. Espirai nuovamente mentre plasmavo il chakra presente ai miei piedi. L'energia iniziò a mutarsi, dalla staticità in cui si trovava fino a quel momento iniziò a ruotare lentamente, mantenendo la patina a contatto con il terreno immobile. Conseguentemente a quella rotazione interna, aumentò la contrazione e la sua concentrazione. Come detto in precedenza fu un passaggio lento, studiato e calcolato in ogni suo movimento, annotavo mentalmente ogni reazione delle mie azioni e conguagliavo il chakra lì dove risultava essere minore o in eccedenza.

    Rimasi in quel momento di stasi, dove il chakra era carico nella sua trazione, per qualche secondo. Consapevole del controllo, ne studiai lo stato e la conformazione. Percepii la tensione del chakra che, compresso, cercava di estendersi liberando la sua forza e spinta. Attesi ancora un attimo, volli assicurarmi che la quantità fosse il minimo indispensabile, limai o aggiunsi affinché il chakra concentrato fosse in egual misura tra i due piedi.
    Quindi, quando mi ritenni abbastanza soddisfatto del risultato, flessi leggermente le gambe e mi diedi una spinta rilasciando il chakra manipolato fino a quel momento e, augurandomi, di godere della forza che tale molla avrebbe dovuto fornirmi

     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    OSTRUZIONISMO FASTIDIOSO



    Fu così che non passò molto da quando intrusi saliron sulla nave minacciando la vita del costruttor di lame e ingabbiati i tre, di cui uno aveva dato appellativo di fiere selvatiche. Fu a quel punto che come animali, spinti dalla brama di prevalere, di sopravvivere forse, fecero appello a tutte le risorse che avevano in corpo. Chi meglio, padroneggiando con dote innata forse o capace nel controllar l’interiore animo, parlo del monco. chi propensione all’irruenza e competizione, notai li sguardi che probabilmente attingevano a sentimenti trascorsi ma non ancor sopiti. Tra i due però non vi fu differenza di risultato. Se è vero però che non è importante la destinazione quanto il viaggio, il futuro avrebbe insegnato a quei ragazzi quanto importante nel controllo del chakra, fosse il controllo di SE STESSI.
    Così quando tutti, compreso Youshi di cui Etsuko non aveva benchè minimo esitato, date le capacità eccelse di guerriero mezz’orbo. Furono sulla trave che sovrastava il ponte della nave, l’Akuma intervenne:

    bene ragazzi, era indispensabili essere uniti…
    non ho piacere nel dirlo, ma il nemico in questione non è un nemico qualunque…

    accennai a Youshi, sicuro che avrebbe notato il bagliore carminio dei mie occhi e consapevole del fatto che fosse a conoscenza delle mie abilità oculari. Riuscivo infatti a identificare 4 energie vitali nella stiva, oltre l’insulsa presenza dell’ostaggio. Le impronta di chakra erano variegate e la quantità in possesso non era da sottovalutare…

    ragazzi io e Youshi ci occuperemo dei due più alti, a voi spetterà il compito di prendere gli altri 2, decidete voi come dividerveli ma sarà importante non esitare… tutto chiaro?

    Ero conscio che i 3 non sapevano a cosa mi riferissi, dopotutto molto probabilmente a livello percettivo non riuscivano a individuare alcun pericolo evidente. Ma dovevano fidarsi se volevano sopravvivere.
    Così chi prima chi dopo spiccarono un salto verso l’’ingresso che dava sottocoperta, quando tutti furono lì, feci un cenno a Youshi e ricevuto il consenso. Spalancai la porta.
    La stanza era ampia, anticamera alle scale che portavano negli alloggi. Dopo esser entrati, la porta che ci precedeva con l’ingresso sulle scale si chiuse sbattendo e rimbombando con un tonfo. Fu la sorpresa che lasciò probabilmente il tempo necessario al nemico celato nell’ombra a pochi metri da noi sulla nostra destra, di sferrare il suo attacco. Vomitò letteralmente dalle fauci, spalancate in maniera mostruosa, delle lame di chakra, nere anch’esse come la pece. Di lunghezza variabile che come tanti vermicelli ci piombarono addosso. D’istinto mi riparai portando avanti le mani a protezione del viso. Ma diverse di quelle lame si adagiarono su tutto il corpo e con il passare dei secondi, cominciarono a indurirsi e come catene bloccare le giunture, vincolando gravemente la motricità.
    Sorrise il nemico che avrebbe goduto nel vederci vincolati e bloccati e avrebbe sussurrato con voce tono sibilino.



    Ssssssarà un piacere, lasciarvi ASsssissstere alla decapitazione del vosssstro Osssstaggio… i miei amici SSSSi Sssstanno già divertendo. perirà colpito dalla lama me egli Sssssstessssso ha forgiato…
    Sssssssahahahahsssss sssssshahahahahsssss


    E sarebbe corso in direzione della porta chiudendosela alle spalle.

    Ora mi sono davvero stancato…

    L’ostruzionismo dei nemici cominciava a diventare irritante, così lasciai che il chakra, irrorasse completamente il mio corpo, vibrarono le lame che come giunti di metallo si erano fissati agli arti dell’Akuma, vibrarono sollecitate dal chakra oscuro del Kiriano. Finchè stretti i pugni e rilasciata indietro la testa, non cedettero alla pressione dell’energia che fuoriusciva dal corpo del chunin… saltarono uno ad uno, cadendo sul pavimento e tintinnando come fossero realmente oggetti di metallo.
    Non è più il momento di giocare. Aggiunsi imperterrito, è ora di fargliela pagare. Avete capito vero che il principio appena utilizzato è lo stesso del controllo del chakra precedente? Prima era concentrato nei piedi, adesso il controllo è sul corpo… non posso star qui con voi a perdere tempo ne pretendo che vi liberiate d’un botto come ho appena fatto io… inizialmente concentratevi su ogni singolo listello. Ma non attenderò troppo… altrimenti vi ruberò tutto il divertimento…
    Dissi riferendomi al nemico.
    Youshi… sbrigati e vieni a darmi una mano…
    Corsi verso la porta dalla quale era passato poco prima il nemico, pronto e consapevole d’impegnarmi per dar battaglia.



    CITAZIONE
    NOTE
    beh ragazzi, impegnatevi in questo post così concludiamo l'apprendimento del chakra Repulsivo e possiamo andare avanti. Youshi per esigenze narrative sarebbe meglio se mi raggiungessi per primo.

     
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    ⼽ Ancora Catene? ⼽



    Quando riaprii gli occhi realizzai che finalmente eravamo riusciti a liberarci da quella melma che ci stava bloccando a terra, stavo prendendo quota lentamente e il legno dell'albero maestro della nave si stava avvicinando sempre di più. Con un mano riuscii ad appendermi ad uno dei tiranti delle vele e, con un rapito colpo di reni, appoggiai i piedi sulla trave dove anche gli altri Shinobi erano riusciti ad arrivare. Non era poi tanto complicato, ci hai messo fin troppo. Mi guardai intorno cercando l'entrata che ci avrebbe portati al salvataggio del mercante ma la mia attenzione venne bloccata dalle parole di Etsuko. Bene ragazzi, era indispensabile essere uniti...non ho piacere nel dirlo, ma il nemico in questione non è un nemico qualunque... Ragazzi io e youshi ci occuperemo dei due più alti, a voi spetterà il compito di prendere gli altri due, decidete voi come dividerveli ma sarà importante non esitare... tutto chiaro? Da subito rimasi un po' perplesso, sapevamo già quindi della presenza di un possibile attacco da parte di questi quattro tizi? o forse erano solo le incredibili abilità del chunin che ci aveva appena insegnato a controllare un nuovo tipo di chakra? quale che fosse la risposta non avevamo tempo da perdere, guardai velocemente i due compagni al mio fianco con un riguardo maggiore per il Lupo, lanciandogli un'occhiata d'intesa.
    A quel punto ci dirigemmo verso l'entrata per scendere sottocoperta e, lasciando gli onori di casa ai due capitani della squadra, ci avventurammo nell'ampia camera che precedeva delle scale che se percorse ci avrebbero portati agli alloggi, probabile nostro obiettivo, e fu proprio quando tutti fummo entrati che nuovamente qualcosa ci aggredì dall'oscurità senza darci il tempo di rispondere prontamente. Una grossa quantità di queste strane lame nere vennero letteralmente vomitate su di noi, degli oggetti che a contatto con il nostro corpo iniziarono ad indurirsi sempre di più fino a bloccare quasi completamente i movimenti delle nostre articolazioni. Ssssssarà un piacere, lasciarvi ASsssissstere alla decapitazione del vosssstro Osssstaggio… i miei amici SSSSi Sssstanno già divertendo. perirà colpito dalla lama me egli Sssssstessssso ha forgiato… Sssssssahahahahsssss sssssshahahahahsssss Eravamo nuovamente bloccati da qualche agente esterno, proprio come poco prima ci aveva fermato quella sostanza di cui ci eravamo appena liberati. Sanno solo usare questi trucchetti? Forse stanno prendendo tempo per prepararsi a scappare. dobbiamo liberarci anche da questa rottura più in fretta possibile. Subito Etsuko in pochi istanti riuscì a liberarsi da quelle nuove catene che ci impedivano il movimento, sembrò come se esse fossero state staccate a forza dall'interno, come se un campo di forza le avesse mosse e fatte cadere dal corpo del Chunin della nebbia.Non è più il momento di giocare. è ora di fargliela pagare. Avete capito vero che il principio appena utilizzato è lo stesso del controllo del chakra precedente? Prima era concentrato nei piedi, adesso il controllo è sul corpo… non posso star qui con voi a perdere tempo ne pretendo che vi liberiate d’un botto come ho appena fatto io… inizialmente concentratevi su ogni singolo listello. Ma non attenderò troppo… altrimenti vi ruberò tutto il divertimento… Concentrarsi sul singolo listello? non avevamo tempo per quello, dovevamo assolutamente salvare quel mercante, sarebbe stato anche un buon modo per farlo ricredere sulle nostre capacità. Subito portai la mia attenzione verso il mio braccio destro, avrei provato a concentrare il chakra in quell'arto utilizzando lo stesso principio che avevo tentato contro la prima trappola. Chiusi gli occhi mentre cercavo di sentire l'energia fluire all'interno del mio sistema circolatorio, cercando di concentrarne una grossa quantità nell'arto scelto. a quel punto inizia a comprimerlo e rilasciarlo, comprimerlo e rilasciarlo nuovamente, aggiungendo sempre più chakra all'equazione fino ad arrivare alla situazione che già avevo testato poco prima sul ponte della nave. Dal braccio iniziarono a sgorgare dei piccoli archi di elettricità statica, nuovamente l'impronta del mio chakra, di cui ancora non avevo un controllo, si mostrò, sentii il braccio scaldarsi per l'irrorazione di tutta l'energia che stavo riuscendo ad accumulare in esso e, lentamente, quella routine che stavo tenendo sembrava iniziare a generare la sensazione giusta, quella stessa sensazione che avevo provato poco prima di spiccare il volo. Sincronizzai a quel punto anche la respirazione con le pulsazioni di energia fino a che non mi sentii pronto a cercare di espandere un ultima volta il chakra, ma questa volta senza mantenere il controllo su di esso, come per causare un esplosione che dall'interno delle mie membra andasse a colpire quegli oggetti che ci tenevano immobilizzati. Nel caso fossi riuscito nell'intento di liberare almeno il braccio avrei continuato con la stessa tecnica ma concentrando il chakra nell'arto sinistro e successivamente negli arti inferiore, solo al termine avrei pensato al resto del corpo cercando sempre di raggiungere quella sensazione che ormai sarebbe stata ben impressa nella mia memoria. Dovevo riuscire, non potevo più mostrarmi debole, dovevo essere quello che la nebbia mi chiedeva di diventare. nel caso fossi riuscito a liberarmi da tutti gli oggetti avrei poi proseguito verso i due chunin, l'esperienza di Youshi gli avrebbe sicuramente permesso di liberarsi prima di noi ma gli avremo dimostrato che anche dei semplici genin sarebbero riusciti nell'impresa.



     
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    Albatros Cinereo


    ~V~



    Dolore e Respiro



    Era Sengoku. Tre anni dopo la distruzione della Tenuta Hirata. Uno shinobi decaduto sonnecchia abbattuto in uno squallido cunicolo sotterraneo adibito a prigione. La segreta si affaccia all’esterno tramite un foro sul tetto, dal quale filtrano i delicati raggi di una pallida luna piena. Rischio che il ninja possa scappare? Praticamente nullo: gli Dei lo hanno abbandonato ed il fallimento che si porta dentro pesa più di innumerevoli macigni.
    Quella luce soffusa, tuttavia, dona all’atmosfera dimenticata un particolare candore che anticipa una qualche forma di Resurrezione: il nero del buio viene stemperato dal giallo opaco e la notte che s’insinua nell’antro sembra risplendere, per un momento, più del giorno.
    Un petalo di ciliegio ad un tratto cade dal foro soprastante e, sfiorando lo sfortunato, lo risveglia dal torpore. Lì, davanti a lui, c’è una letteraOrnamental-Letter, che recita Lupo di Kuro, il Destino attende alla Torre della Luna… ed il destino lo avrebbe effettivamente atteso: quella notte avrebbe perso un braccio per guadagnare una zanna capace di farlo balzare sopra ogni tetto, al di là di ogni pendio, saettando di ramo in ramo come un predatore desideroso soltanto di raggiungere la sua vendetta…


    [...]



    Perché, mentre spiccava il salto verso l’albero maestro, all’improvviso gli era tornato in mente quel ricordo? Quella notte… quella notte era stata l’inizio della sua redenzione, la notte in cui al posto di un braccio avrebbe guadagnato, di lì a poco, una zanna. Forse quello slancio repentino lo aveva riportato per un attimo alle sensazioni a cui tempo prima era ormai pago: il vento ed il freddo dei monti che gli si abbattevano sulla fronte mentre librandosi in cielo sorvolava le immensità di Ashina.
    L’atterraggio sul duro legno fu sorprendentemente agevole. Mentre il Lupo stabilizzava definitivamente l’equilibrio, i suoi compagni di missione, in ordine sparso, lo raggiunsero. Il Ghepardo era immobile, in attesa che i suoi “allievi” non deludessero le sue aspettative. Ed essi non lo fecero. Il fine shinobi dagli agili movimenti accennò in fretta e furia che sulla nave avessero fatto irruzione ben quattro banditi e che questi si trovassero nella stiva. Nessuno poteva vederli, ma, in qualche modo, il Ghepardo aveva occhi capaci di penetrare là dove nessun’altro dei presenti poteva.
    I cinque spiccarono un grande salto, oltrepassando la melma che li aveva in precedenza intrappolati, per ritrovarsi davanti all’ingresso che faceva accedere sottocoperta. In quella stanza poteva esserci l’ostaggio che dovevano salvare, il venditore di katane che aveva richiesto il loro servizio?
    La risposta arrivò subito. Spalancando la porta, il Ghepardo permise agli altri di mirare una grande stanza, pressoché spoglia, che terminava con delle scale di legno che scendevano verso gli alloggi. Non c’era nessuno né alcun segno della presenza nemica o del loro committente… quand’ecco però che la trappola preparata per loro scattò senza preavviso. Dall’ombra emerse una figura, quasi come se fino ad un attimo prima ne fosse stata parte. Subito dopo il nukenin attaccò il gruppo con una mossa del tutto particolare: aprendo la bocca al massimo grado e assumendo un aspetto quasi inumano visto l’innaturale movimento effettuato dalla mandibola, egli ne fece fuoriuscire una poltiglia aguzza nera, nera come la melma che si trovava ancora sul ponte soprastante. Questo nuovo ribrezzo, a contatto con l’aria, s’indurì e, mentre come un elastico circondava gli shinobi di Kiri, palesò finalmente la sua funzione: fungere da catene atte a bloccare i movimenti avversari.
    Erano di nuovo al punto in cui si trovavano alcuni minuti prima. Imprigionati ed impossibilitati a muoversi a causa di tecniche banali e rivoltanti di banditi senza nome.

    Ssssssarà un piacere, lasciarvi ASsssissstere alla decapitazione del vosssstro Osssstaggio… i miei amici SSSSi Sssstanno già divertendo. perirà colpito dalla lama me egli Sssssstessssso ha forgiato…
    Sssssssahahahahsssss sssssshahahahahsssss


    Quel parlare serpentino era disturbante ed irritante. Il Lupo avrebbe voluto terminare quel fastidio senza troppi convenevoli tagliando la lingua del loro assalitore. Il tonfo della porta che si richiudeva alle spalle di quell’insulso individuo fece ritornare lo shinobi da un braccio solo alla concentrazione che era richiesta. Anche il Ghepardo iniziava a mostrare una certa intolleranza per quella situazione. Come in precedenza, ancora una volta quel felino aggraziato sorprese tutti esibendosi in un repentino accumulo e rilascio di chakra che, sotto forma di un’onda d’urto, si propagò dal suo corpo scaraventando in ogni direzione tutte quelle lame melmose che lo tenevano bloccato.

    Non è più il momento di giocare. È ora di fargliela pagare. Avete capito vero che il principio appena utilizzato è lo stesso del controllo del chakra precedente? Prima era concentrato nei piedi, adesso il controllo è sul corpo… non posso star qui con voi a perdere tempo ne pretendo che vi liberiate d’un botto come ho appena fatto io… inizialmente concentratevi su ogni singolo listello. Ma non attenderò troppo… altrimenti vi ruberò tutto il divertimento…

    Il Lupo chiuse gli occhi. Doveva svuotare la mente. Se nella trappola appena superata era riuscito a concentrare il chakra sotto la pianta dei piedi, adesso doveva semplicemente eseguire lo stesso procedimento ma facendolo spargere per tutto il corpo.
    Inizialmente il chakra in automatico andò ad accumularsi nei suoi calli, creando un cuscinetto respingente che lo fece librare a pochi centimetri da terra. Ormai era ovvio: aveva imparato almeno quella parte del lavoro. Piano piano lo shinobi monco cercò di far fluire quella particolare energia verso l’alto: dapprima le gambe, poi le ginocchia ed infine le anche. Fermò all’improvviso lo sforzo. Il dolore gli avvolse in un lampo gli arti inferiori. Ora era bloccato non solo da quelle catene melmose, ma anche da catene di spasmi. Al passaggio del chakra repulsivo lungo i suoi muscoli, tendini, legamenti e nervi, questi si contorcevano, dislocavano, allungavano a dismisura per poi ricontrarsi subito dopo. Erano gli stessi effetti che aveva provato sul ponte. I quadricipiti sembravano ribollire in una sorta di fibrillazione incessante, come se tanti piccoli vermi avessero preso a muoversi all’interno delle fibre muscolari spingendo verso l’esterno. Non doveva cedere ora. Non poteva. Inspirò profondamente. Dopo l’iniziale colpo, adesso il dolore alle gambe sembrava essersi calmato. Iniziava a controllare il flusso di chakra spandersi nella sua carne. Mentre l’aria riempiva i polmoni, sentì i muscoli contrarsi cosicchè le cosce ed i polpacci si strizzarono, rimpicciolendosi. In un secondo una scossa tremenda lo attraversò, percorrendo la schiena e infilandosi nella nuca come spilli. Al ché il Lupo espirò, facendo fuoriuscire in una volta sola tutta l’aria accumulata. A quell’atto, come i polmoni, sentì che anche i muscoli si riespandevano, ma di colpo, in un’esplosione di energia improvvisa che si propagò nell’aria circostante come l’onda d’urto che aveva liberato poco prima il Ghepardo. Sarebbe riuscito il ninja di Ashina a svincolare gli arti inferiori da quelle spire?
    Se così fosse stato, sarebbe rimasto allora da svincolare il resto del corpo. D’istinto il Lupo avrebbe provato la stessa tecnica, concentrandosi sul respiro per controllare indirettamente il trasudamento del flusso di chakra nell’apparato muscolo-scheletrico e quindi il grado di espansione dello stesso. Fu un errore. Infatti, stavolta anche i muscoli respiratori venivano travolti dall’ondata di energia repulsiva che sgorgava dal suo sistema circolatorio e, quindi, il ritmico movimento di afflusso ed efflusso d’aria veniva intaccato, impedendo alla gabbia toracica di allargarsi a dovere. Si sentiva soffocare, ora come se un peso enorme gli schiacciasse il petto, ora come se qualcuno gli pompasse aria forzatamente nei polmoni. Era chiaro che doveva escogitare un altro metodo.

    Concentrarsi su ogni singolo listello...

    Il Pellegrino disperso prese alla lettera il consiglio e cercò di manipolare il traboccare di chakra repulsivo nei muscoli gradualmente, facendo espandere e contrarre un singolo settore corporeo alla volta. Iniziò dal suo unico braccio. Bene! La respirazione in questo modo non veniva intaccata. Quella strana sensazione di fibrillazione muscolare iniziò ad emergere dalla sua spalla destra, discese poi come tanti piccoli vermi lungo bicipite e tricpite, superò il gomito, si fece largo tra flessori ed estensori lunghi della mano e poi… violentemente l’onda d’urto divampò.
    L’esito di quelle sofferenze, forse, sarebbe stato rivelato a breve…

     
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    クロアホウドリ

    Kuroahoudori

    V

    Malgrado il momento concitato e la situazione di pericolo per il nostro protetto, non riuscii a nascondere un sorriso divertito quando - grazie al chakra e alle istruzioni per manipolarlo - riuscii a compiere un salto che andava oltre alle mie capacità fisiche. Atterrato affianco a Etsuko e raggiunto poco dopo dagli altri due genin, venimmo aggiornati dal secondo chunin presente nella missione. Rilevò altre quattro fonti di chakra e di vita, notai i suoi occhi cremisi e potei dedurre che quelle informazioni le aveva raccolte grazie al magan di cui era un abile utilizzatore. Feci qualche cenno d'assenso con il capo Molto bene, muoviamoci rapidi e precisi quindi con un nuovo balzo raggiungemmo la porta che ci condusse sottocoperta.
    La porta sbatté portando il buio e l'ombra nella stanza che si infilava nei meandri della nave, quel momento di esitazione permise ad un nemico di coglierci alla sprovvista e, celato nella stanza, ci vomitò addosso una serie di lame. Attivai istintivamente le conoscenze segrete del mio clan, la mia ombra venne assorbita dal corpo, ma nulla potei fare per evitare l'attacco nemico. [Slot tecnica - Attivazione Movimento Oscuro] Le lame mi colpirono, ma non provocarono il dolore che mi sarei aspettato. Rimasi confuso da ciò e poi notai come esse avevano altre finalità che andavano al di là del dolore: si liquefarono e indurirono poco dopo, limitando pesantemente ogni movimento. Mi guardai attorno, riuscendo ora a vedere chiaramente nel buio più pesto, notando che anche i miei alleati avevano subio tale attacco; riuscì altresì a vedere come Etsuko si liberò da quelle armi-catena e ascoltai attentamente le sue istruzioni. Si trattava, quindi, di manipolare il chakra come fatto in precedenza, canalizzandolo però in tutto il corpo e non limitandosi alla pianta del piede.
    Serrai la mascella e la rilassai chiudendo gli occhi, avevo bisogno di concentrarmi anche in quel momento così concitato. Respirai calmo, sapendo che non sarebbe stata la fretta a liberarmi più rapidamente da quel giogo. Iniziai allora a manipolare il chakra, come in precedenza lo compressi senza rilasciarlo e - più agilmente di prima - riuscii a limare le sue quantità ritrovando l'equilibrio che precedentemente mi aveva permesso di spiccare quel salto. Fatto ciò lo convogliai in tutto il corpo irrorandolo di quel chakra in tensione e pronto a scattare come una molla, allora - una volta assicuratomi che fosse una distribuzione eguale e giusta - rilasciai il chakra. Le lame-catena schizzarono in tutta la stanza e, leggermente affannato ma soddisfatto raggiunsi Etsuko assieme agli altri due genin.

    Spalancammo la porta del capitano della nave, lì dietro la scrivania stava seduto e imbavagliato il ricco mercante. Di fronte a lui quattro figuri, pirati probabilmente, le cui vesti, odore e lineamenti sapevano di mare. Tra questi uno aveva le vaghe sembianze di un crostaceo rosso e una chela sostituiva completamente il braccio sinistro, fu lui a parlare per primo facendo schioccare violentemente la chela Ma guarda cosa ci ha regalato la corrente: ninja di kiri! le sue parole ebbero come eco le risate degli altri, tra i quali ve ne era uno che ricordava un polipo e uno che assomigliava ad uno squalo bianco e digrignava i denti Inutile dire che la nave ora è nostra e voi siete nostri prigionieri. Questo tizio ci varrà un bel riscatto e così anche il vostro, a meno che non moriate dalla voglia di diventare cibo per pesci! Buahahahaha

    Osservai la scena non dicendo nulla, non capivo se erano umani o animali ninja, poteva trattarsi tanto di evocazioni quanto di uomini ormai tutt'uno con il mare e le sue creature. Ma fui rapido nell'agire: scomparii alla loro vista ricomparendo affianco all'ostaggio, quindi nuovamente un passo di tenebra mi riportò affianco ai miei compagni assieme al ricco mercante. Proteggetelo, qui ci pensiamo io e Hideo CI HA TOLTO IL NOSTRO PRIGIONIERO, CATTURATELI E UCCIDETELI! sbraitò l'uomo crostaceo, quindi l'uomo-squale e l'uomo-polipo si scagliarono verso Hideo che sbarrava loro la strada.
    L'uomo-squalo scagliò tre kunai in direzione del volto dello shinobi della nebbia [I Slot Azione | For 400 | Pot 10] e l'uomo polipo cercò di afferrare il braccio sinistro di Hideo allungando i suoi tentacoli II Slot Azione - Presa | Vel 500, For 450 ]. Il suo compare allora si scagliò in direzione dello shinobi e, afferrato un machete, tentò di tagliare di netto il braccio del giovane genin con un colpo dall'alto verso il basso [III Slot Azione - Attacco con Arma | For e Vel 400 - Pot 25]
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Post numero VI

    Ero in piedi al centro della stanza, li avevo osservati, sempre, in qualsiasi instante, avevo osservato il loro flusso di chakra, con quali e quante difficoltà avevano superato la prova. Sorridevo, anche se loro non potevano vederlo, mentre gli uomini pesce, assumevano il mio stesso ghigno. così accolsero Youshi e il suo tentativo di salvare l'ostaggio.

    Pensavo avesse capito...

    mi dissi osservandolo, e apprezzando le sue doti recitative, qualora realmente lo stesse facendo. Vidi entrare ad uno ad uno i ninja, ora pronti al vero combattimento. guardavo l'energie giovanile nei loro occhi, la voracità nello voler affrontare la battaglia e per un attimo, li invidiai.
    Etsuko oggi, aveva perso quel bagliore, avvolto da problemi di diversa natura che lo sopprimevano e reprimevano in un ruolo che forse lo incatenava. per un attimo volle essere come i loro nemici, li di fronte... ma in realtà intangibili. pronti da un momento all'altro a scomparire. senza una storia, senza una conseguenza. e questo avvenne poco dopo.

    Dissolti... tutti... uno ad uno, frammenti portati via dal vento, cenere che si disperdeva nell'aria, senza lasciare alcuna traccia.
    prima gli esseri amorfi, poi lo stesso mercante, probabilmente sotto gli occhi esterefatti dei presenti. ciò che rimase era una stanza vuota e tanti dubbi.

    Bene ragazzi, Prova superata...

    disse il Kiriano, visibilmente soddisfatto dall'epilogo dell'addestramento.

    avete imparato i principi del chakra repulsivo, andate e praticate, ogni volta vi sembrerà più semplice, sino a raggiungere la padronanza assoluta.
    Scusate...

    aggiunse subito dopo.
    ho preferito ingannare i vostri sensi per riprodurre lo stress di una battaglia, lo stesso in cui vi troverete spesso a esercitare il controllo del chakra.
    Adesso se non avete altro da chiedere, mi andrei a godere il viaggio.


    disse attraversando la stanza e varcando la soglia, dirigendosi sul ponte, dove marinai erano intenti ad addomesticare la nave e le vele su un repentino cambio di vento. una folata, scompigliò la chioma del kiriano mentre il suo sguardo ormai era perso all'orizzonte, dove adesso si adagiava il sole, pronto a lasciare posto alle tenebre, le stesse che attanagliavano il suo animo e il suo cuore.







     
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    VI: Addestramento?



    Ero effettivamente riuscito ad uscire da quella presa che mi teneva bloccato anche se ora mi sentivo molto più stanco di prima. Tutta la concentrazione e lo sforzo che avevo dovuto attuare per riuscire ad utilizzare in quel nuovo modo il chakra mi aveva tolto gran parte delle energie. Eravamo però riusciti a liberarci da quello strano materiale ed era arrivato il momento di salvare il povero mercante che ormai era nelle grinfie di quei pirati da fin tropo tempo.

    Seguii Etsuko-san e Youshi-san all'interno della stanza del capitano della nave e mi trovai davanti a quattro avversari.. peculiari. Sembravano degli uomini completamente fusi con specie acquatiche diverse. Fu subito chiaro che ormai erano stati messi alle corde e l'unica soluzione era quella di sgominarli il prima possibile. Youshi, con la sua velocità fulminea, riuscì a recuperare il capitano dalle loro grinfie, facendo in modo che tornasse dal nostro lato ma, in quel momento, iniziò anche la schermaglia.

    Tre Kunai vennero lanciati prorprio verso di me ma non fu difficile spostarmi lateralmente per farli conficcare nel legno della porta della stanza del capitano dietro di me. [Difesa I]

    Fu a quel punto che l'uomo polipo cerco di catturare il mio braccio con i suoi tentacoli appiccicosi riuscendo nell'intento e facendo in modo che rimanesse bello teso. Ma era proprio ciò che stavo aspettando infatti sarebbe stato palese quale fosse il prossimo bersaglio del prossimo prirata che, estraendo un macete, cercò portare un fendente per fare in modo di farmelo perdere. Generai velocemente un ricevitore in modo da avere un oggetto da utilizzare per deviare il colpo del mio avversario ma in realtà ciò non fu necessario in quanto, nel momento in cui la lama si avvicinò al ricevitore, l'arma svanì nel nulla come anche tutta la squadra di pirati.

    Incredibili queste illusioni, il magan è qualcosa di davvero molto potente se permette di fare tutto ciò. Grazie Etsuko-san. Grazie per averci dato la possibilità di imparare tutto ciò. Etsuko ci aveva spiegato che il tutto era stato inscenato da lui in modo da Insegnarci proprio quell'utilizzo del chakra che ancora a molti di noi mancava nel nostro arsenale. Quello era stato un altro passo verso il potere che mi sarebbe servito, un'altro passo verso la ricerca di Kimiko e la vendetta verso chi la aveva rapita molti e molti anni prima.



     
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