Nella foresta oscura[Combattimento] & [Free]

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  1. ~Sekiro~
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    Nella Foresta Oscura


    ~VIII~



    La Nebbia di Sangue



    Silenzio. Non una parola, non lo sferzare dell'acciaio contro l'acciaio, non il basso e ovattato scalpitare dei passi sulla neve. Solo il vento, ora, dominava nella radura immersa nella notte oscura. Il fischio fu tetro ed improvviso. Uno stridio fantasma che, rimbalzando di albero in albero, veniva amplificato a dismisura, fino a che la calma senza suono di qualche attimo prima fu totalmente distrutta, per lasciare il posto ad un ronzio che, prepotentemente, invadeva le orecchie dello shinobi d'Ashina. Dal suo condotto uditivo quella fastidiosa sensazione scavava sempre più, penetrando e diffondendosi nelle sue viscere. Quella sensazione era familiare: il Terrore. Il Terrore che solo affrontare un Senza Testa o un Guerriero Shichimen poteva infondere, arrivando a far perdere il senno anche ai combattenti più coraggiosi ed esperti. Già, ma da dove diavolo proveniva? Che ci fosse uno di quegli spiriti implacati da qualche parte, nascosto, nella foresta? No... se ne sarebbero accorti durante lo scontro, il Lupo e la Pantera. Poi la risposta arrivò fulminea come un rombo di tuono nel ciel sereno. Il ragazzo che si era palesato improvvisamente, fuoriuscendo dalle tenebre – una vera e propria Ombra materializzata – per bloccare il polso del Lupo, lo guardava fisso ed immobile, con un occhio – il suo unico occhio visibile – completamente bianco, senza iride, solcato da vasi rossi dilatati ripieni di sangue. L'Ōkami poteva vedere la furia omicida ribollire attraverso la fitta rete di vasi venosi della bianca sclera, la quale, come un influsso malefico o un'onda anomala, a partire da quell'orbita vuota, gli veniva riversata addosso. L'onda era la forza dell'Ombra. Il vento che la muoveva il suo intento assassino. Il mare, dal quale essa proveniva, la vastità della sua furia.
    Il Lupo cadde a terra, paralizzato ed inerme. Quello stato, però, non durò molto. Le parole dell'Ombra in qualche modo spezzarono l'incantesimo che gli aveva intrappolato la mente.

    Sekiro-kun, sei bravo con la spada, ma non abbastanza attento ai dettagli e alla disciplina. Sono Youshi Tokugawa e, come avresti potuto intuire dal coprifronte e le parole di Hideo-kun, un ninja di Kiri. Un chunin.

    D'un tratto Youshi Tokugawa appariva meno terribile e spaventoso, anzi, in qualche modo, addirittura, per certi versi, rassicurante. Ad una più attenta osservazione, l'iride non era assente all'interno dell'uvea. Esso era solo di un chiarissimo azzurro che si confondeva e sfumava nel bianco circostante. Non c'era nessun complotto ordito nei suoi confronti. Il ninja da un braccio solo si tranquillizzò.
    Un sospiro. La comprensione di quanto appena accaduto e... la memoria di un'altra esperta di illusioni che il Lupo aveva dovuto affrontare tempo addietro: la Falenasekiro-shadows-die-twice-strategie-sconfiggere-boss-falena-v5-370506.

    Genjutsu...

    L'aria calda emessa del sussurro si scontrò con il freddo pungente di Genosha. Ne nacque una piccola nuvola fumogena che si allungò verso l'alto. Youshi Tokugawa, nel frattempo, continuava in quella che, finalmente, era la spiegazione dello strano rapimento che aveva portato due ninja, tra loro sconosciuti, a fronteggiarsi in un duello mortale. L'Ombra metteva al corrente il Lupo e la Pantera che essi avevano appena partecipato ad un rito: il rito della Nebbia di Sangue, col quale Kiri metteva alla prova i suoi shinobi in modo che formassero legami saldi e duraturi, utili per rinforzare lo spirito di collaborazione e fratellanza durante le missioni per il villaggio.
    Il Lupo spostò lo sguardo sulla Pantera. La spalla doleva ancora di un bruciore sordo e profondo che si diffondeva al collo e alla schiena. Anche lui, Hideo Nishimura, era incredibilmente provato. Inoltre sembrava in qualche modo profondamente deluso ed amareggiato per ciò che riteneva essere, dalle sue parole, un grave fallimento. In una certa misura, il Lupo rivedeva sé stesso in quel ragazzo, quando era stato sconfitto, senza mezze misure, perdendo il braccio sinistro, da Genichiro Ashina, proprio nel campo adiacente al passaggio segreto che conduceva fuori dal castello.
    Quello che era stato il suo avversario fino a qualche minuto prima, volle rivolgere un commento direttamente all'Ōkami.

    Lupo, ricorderò questo giorno, il giorno in cui un ninja dagli artigli affilati ha lasciato il segno della sconfitta sul mio corpo.

    La sconfitta? Non avrebbe definito in questi termini l'esito del loro combattimento, il Lupo. Certo, anche l'Ombra aveva decretato tale risultato, ma il ninja d'Ashina non credeva potesse essere così netto e scontato il giudizio sul loro scontro. Infatti, nessuno lo poteva sapere, ma se il Tokugawa non fosse intervenuto e Nishimura avesse avuto la forza di effettuare anche un solo, ultimo contrattacco, il Lupo si sarebbe ritrovato completamente senza più chakra, e a quel punto la Pantera sarebbe potuta balzare dalle tenebre per azzannarlo alla gola.
    Nishimura mostrò la cicatrice al collo che la wakizashi del Lupo gli aveva provocato.

    Questa cicatrice mi ricorderà il fallimento, la vergogna e il dolore che provo in questo momento.

    Lo shinobi pellegrino chiuse gli occhi per riflettere un momento su quanto l'Ombra aveva spiegato e sulle parole del suo avversario. Poi, di colpo, li aprì. A ciò fece seguire un leggero sorriso ed un lieve cenno d'assenso col capo rivolto ai due ninja di fronte a lui.

    Ho capito...

    Radunando le ultime energie, il Lupo si mise in piedi e si avvicinò alla Pantera. Gli tese la mano, in modo da aiutarlo ad alzarsi da terra. Un gesto semplice, ma chiaro, che, forse, riassumeva l'intento della Nebbia di Sangue...

     
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