La Nebbia e la BrumaQdV

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Il Villaggio della Bruma


    Gli Ultimi Preparativi



    Il Juudaime Mizukage, Kensei Hito, lo aveva preannunciato agli shinobi del suo villaggio: le notizie sulla Bruma di Sangue, o Bruma Cremisi, erano davvero poche, molto frammentarie, sarebbe stato un viaggio pieno di azzardi, alla ricerca del Kyuudaime Mizukage, Itai Nara.
    Questo aveva detto, fra le altre informazioni, all'inizio di quel lungo anno ai ninja della Nebbia.
    E proprio per questo motivo, Kensei aveva all'ultimo annullato l'ordine di partire subito, avrebbe avuto tempo per unire le informazioni in suo possesso con tanto altro, avrebbe potuto scoprire di più sulla Bruma e, soprattutto, sia lui, sia gli altri shinobi sarebbero stati, se non preparati, più esperti, quando fosse stato il momento di partire.

    Così passarono i mesi, molte cose successero: la missione ad Azumaido, quella al Lucchetto per Kensei, i fatti al Ferro per il giovane Tokugawa e tanto altro.
    Oltre ciò, però, il Mizukage aveva avuto informazioni sulla Bruma, alcune dai mercanti e le associazioni navali che viaggiavano tanto a Nord fino al Paese del Cielo, altre da documentazioni accademiche, in più aveva ricevuto una profezia, se tale si poteva definire, da Munkeke ad Azumaido ed alcune informazioni le aveva ricevute da un suo contatto: il Kaguya Mercenario.
    Tutte queste fonti avevano permesso di mettere insieme diversi dati, creando una vera storia della Bruma.

    Il villaggio era nato ai tempi della Quinta Mizukage, la Terumi che aveva affrontato il famoso Uchiha Madara durante la Terza Grande Guerra dei Ninja.
    E proprio in quei giorni, da un continente meridionale, oltre l'Oceano dei Kaijuu, giungeva una piccola flotta, tre o quattro navi, di emigranti, una popolazione che fuggiva dalle proprie terre, ignara della grande guerra scoppiata nel continente che ancora non era noto come "accademico".
    Leggenda vuole che quelle quattro navi finirono in mezzo alla nebbia la notte dello Tsukuyomi Eterno e vagarono ignari, incapaci di governare le loro imbarcazioni, in una bruma color del sangue, fino a raggiungere, più per caso forse, un piccolo insieme di isole nei pressi di quello che è il Paese del Cielo.
    In onore di quel viaggio fortuito, il villaggio e la struttura che nacque, fu chiamata la "Bruma di Sangue".
    In ricordo, invece, delle loro terre natie, questi primi migranti scelsero che avrebbero avuto un governo di cinque individui, i capi della Bruma.
    Se, però, nelle loro terre natie, i cinque capi erano chiamati i Gosha Sei (Cinque Astri in Cerchio), qui sarebbero stati "Akai Te" (La Mano Rossa).

    Queste notizie, poi combaciavano in parte con ciò che, probabilmente, anche Akira aveva riportato dalla missione avvenuta, alcuni anni prima, nel Paese dei Demoni: la Shibuki era nelle mani del "Vermiglio" della Bruma di Sangue, mentre la "Scarlatta" aveva affrontato l'Ottavo Mizukage molti anni addietro. E qualcosa di simile Munkeke l'aveva detta su un ladro Rubino ed una gabbia di Corallo, quando si era conclusa la missione ad Azumaido.
    Inoltre, fra le notizie ottenute dal Kaguya, c'era che la "Mano Rossa" preferiva usare dei titoli che ricordassero le tonalità del Rosso alle dita di una mano (in fondo, chi vorrebbe farsi chiamare il "Mignolo della Bruma"? Aveva giustamente sottolineato l'Asso).

    Infine, dalle compagnie commerciali marittime, il Mizukage avrebbe saputo di una misteriosa e pittoresca battaglia per mare nel tratto di mare noto come lo Stretto di Kasumi avvenuta ormai quasi un anno e mezzo prima: giganteschi kraken tentacolari e parte della flotta della Bruma contro un drago rosso ed un demone codato.

    La cosa importante, appunto, era che la Bruma aveva una Flotta, non qualche nave, non imbarcazioni semplicemente da sbarco, non piccoli gruppi di pirati, ma una vera e propria flotta di almeno trenta navi, che dominavano tutto il tratto di mare fra il Paese del Cielo e quello del Miele.
    Erano isolazionisti, non si intromettevano in piccoli gruppi di accademici (o di Cremisi) in movimento un pò più lontano dalle loro terre, ma il loro dominio di quel tratto di mare era pressoché indiscusso.
    C'erano voci che uno dei cinque della Mano dominasse sopra un esercito di veri e propri Kraken, che persino avessero al loro servizio delle creature simili a uomini-pesce, si arrivava a suggerire, ma chissà dove la verità sfociava nelle voci esagerate dai racconti di sfortunati naviganti.
    Quindi quello era un aspetto cui il Juudaime avrebbe dovuto lavorare per decidere come muoversi con i suoi shinobi.
    Il "villaggio" della Bruma, poi, era di fatto costituito da una serie di piccole isole collegate da strutture di ponti e barche, protetto perimetralmente da una parte della flotta stessa.
    Ne avevano anche una piccola mappa, approssimativa (chissà quanto effettivamente corrispondeva alla realtà poi).



    Erano poche isole, ma avevano una grande flotta, ricchi dei commerci con i territori non accademici.
    E lì, da qualche parte, un anno prima, erano stati rinchiusi Itai Nara e Meika Akuma.

    Il viaggio per andarli a salvare, da Kiri, sarebbe durato quasi due giorni, per mare, partendo da un porto della costa continentale che affacciava sul paese dell'Acqua, ce ne sarebbero voluti quasi tre, dall'Oceano Kanashi più di quattro giorni, se si fosse partiti dalle coste fra il Paese della Neve e quello del Fulmine, o dall'Oceano Nanmen, si rischiava di metterci una settimana.
    Queste le considerazioni che avrebbe dovuto calcolare tanto Kensei per la partenza della squadra a Kiri, quanto per il momento corretto in cui informare ad Akira Hozuki, dovunque egli fosse, se voleva partecipare al salvataggio del suo mentore e della propria donna.

    Stava a Kiri, a quel punto, decidere come agire.

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