La Nebbia e la BrumaQdV

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  1. ~Sekiro~
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    La Nebbia e la Bruma


    ~II~



    Il Lupo del Lupo?



    Così il Mizukage aveva parlato: un tributo di sangue offerto proprio a colui che aveva fin da subito creato scompiglio tra le menti dei ninja appena riunitisi. Gesti... eseguiti con la spada e dei simboli... che ne scaturivano dalla lama, mentre questa tagliava veloce l'aria. Essi erano quasi del tutto trasparenti agli occhi del Lupo, quasi addensamenti fugaci dell'etere stesso, ma, per un istante, lo shinobi parve scorgere qualcosa di intellegibile. Poi la sorpresa: il Ninja di Ferro si trafigge il ventre. Aperto l'addome, liberato il potere... il quale traboccò dal Mizukage verso lo spadaccino dal ciuffo albino dopo che questo ne fu marchiato. Una terribile sensazione di familiarità, di già visto, di “casa” imperversò nello shinobi d'Ashina a vedere quella scena. Certo, egli era già abituato ad usare il sangue. Il suo o... quello dei suoi nemici. Il Tanto Cerimoniale era una piccola lama, poco più che un pugnale, che le guerriere Okami del Palazzo della Sorgente usavano spesso e volentieri per offrire il loro sangue in venerazione del Drago Divino. Lì, in quel luogo dove la Morte non era che un ricordo, il sangue stesso di quelle guardiane bizzarre si trasformava in energia spirituale pura. Quello strumento, il Tanto Cerimoniale, strappato con forza dalle spettrali mani di un temibile Guerriero Shichimen che aveva trovato dimora tra le Segrete del Castello Ashina, aveva permesso al Lupo, in passato, di emulare il rito così spesso effettuato alla Sorgente, rinunciando a parte della sua stessa vita in cambio di maggiore forza. Ecco perchè il Lupo all'improvviso si toccò la zona laterale del collo, punto in cui era usanza tagliarsi la gola in segno di venerazione, e poi spostò la mano sulla fronte accasciandosi al suolo per un istante, sopraffatto da un turbinio di ricordi, reminiscenze e dejavù che gli balenarono nel cervello tutt'assieme, causandogli nausea e vertigine. C'era di più però. Il Tanto Cerimoniale era solo la superficie. Il rituale del Mizukage significava qualcosa di profondo, ancestrale... ma non capiva ancora esattamente cosa...
    [Nota]Tezzu... segnati la data: è il primo post in cui accenno alla lontanissima alla possibilità che il Lupo possa essere uno dei Dispersi del clan Kenkichi.

    […]



    Così il Mizukage aveva parlato. Ma ll Lupo, invece, non aveva proferito parola per tutto il viaggio. Anche quando gli era stato detto di far partecipi gli altri delle proprie capacità, non aveva aperto bocca, visto che Akira Hozuki se n'era andato senza dividere i ninja in squadre. Lo shinobi dell'Erede Divino, o meglio, lo shinobi del Ninja di Ferro, a servizio del suo nuovo padrone, se così a quel punto avrebbe potuto essere chiamato, ascoltò con interesse le presentazioni dei suoi compagni che, per altro, già conosceva per la maggior parte. Ad un certo punto il Mizukage evocò un pipistrello gigante che ben presto si trasformò in una donna dalle sembianze di un vampiro. Per un momento s'immaginò di rivedere Kyofu, il chirottero albino...
    In sua compagnia, il Ninja di Ferro spiegò al gruppo quello che sarebbe stato il piano: avrebbero lasciato la nave al largo per poi essere condotti, grazie alla speciale abilità della sua evocazione sanguigna, al paese del Lupo. No! Non il paese del nostro Lupo. Quello, per quanto poteva ricordare, era Ashina. Il Paese del Lupo in questione era, invece, per una mirabolante coincidenza del destino, il nome di uno dei paesi che circondavano quell'arcipelago, che era la loro destinazione, dal nome di Villaggio della Bruma. Lì i ninja di Kiri si sarebbero divisi in cerca di quante più informazioni possibili proprio sulla Bruma.
    Poco dopo anche l'Ombra, Youshi Tokugawa, colui che aveva iniziato il Lupo alla Nebbia di Sangue, fece comparire dal nulla una figura. Questa volta l'Ōkami la conosceva. Era Kenku, il Karasutengu che il Lupo, a sue spese, aveva scambiato per il Tengu di Ashina.

    Ehilà giovane shinobi, hai trovato Isshin?

    Il tengu non attese risposta, né l'Ōkami accennò a dargliela. Per tutto quel tempo, ed ancora adesso, lo shinobi da un braccio solo cercava di concentrarsi il più possibile e meditare, per trovarsi mentalmente pronto in seguito, quando sarebbe stato necessario. Non era mai stato un tipo loquace. L'evocazione dell'Ombra raggiunse quella del Mizukage, per poi evocare dei corvi che presero il volo assieme alla donna vampiro...

    […]



    Così il Mizukage aveva parlato: un dono preparato ed offerto dal capovillaggio ai suoi shinobi che erano, a quanto pareva, più che dei semplici subordinati. Dei tonici... sarebbero tornati certamente utili. Fatto ciò, il galeone s'arrestò e l'evocazione vampiresca sollevò in aria l'intero gruppo fino ad atterrare in una zona del Paese del Lupo lontana da occhi indiscreti.
    Così il Mizukage aveva parlato: infiltrarsi tra le fila del nemico per recuperare segreti nascosti e informazioni celate. Nessuno doveva essere ricollegato a Kiri. Il coprifronte per il Lupo non era un problema: non l'aveva mai indossato. Anzi ora gli si chiedeva di cercare di rubare il coprifronte di uno dei ninja del Paese del Lupo in modo da creare un falso Lupo del Lupo. La sublimazione perfetta.
    Lo shinobi del Ninja di Ferro non suggerì alcuna strategia. Anche stavolta, si sarebbe limitato ad ascoltare le proposte degli altri e ad eseguire gli ordini che gli sarebbero stati impartiti.
    Era arrivato il momento di dividersi e l'appuntamento era stato già fissato: l'indomani allo stesso punto e alla stessa ora.

     
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