La fiducia che dà la guerra.[Free Kensei - Diogene - Youshi - Harumi]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    giochi di guerra


    1

    Harumi finì di preparare i bagagli con estrema attenzione. L'opportunità era di quelle che capitava una volta ogni morte di kage per un otese: visitare il Villaggio della Nebbia. I rapporti tra le due potenze accademiche erano stati tesi in passato, stando alle lezioni che le aveva impartito Ukitake, ma dall'elezione di Kensei Hito a nuovo capovillaggio il vento era mutato. Legati nel sangue, era proprio il caso di dirlo, dalla comune ascendenza Mikawa, lui e Diogene avevano rispolverato antichi piani mai accantonati, aspirazioni di grandezza mal viste dagli altri alleati. Kiri ed Oto scalpitavano, bramando vendetta e gloria.

    La giovane portatrice del Due Code avrebbe avuto l'onore di assistere ad un giorno storico, e non solo: si sarebbe potuta sedere a quello stesso tavolo dove le decisioni venivano prese. Se un anno prima le avessero chiesto dove immaginava di trovarsi in futuro, non le sarebbe mai venuta in mente una posizione tanto prestigiosa. Nessun altro accompagnava infatti il Colosso dei Mikawa. Né il fido Eiatsu, che rimaneva a farne le veci al Villaggio, né la piccola Yachiru. Harumi si sentiva un po' in colpa per averle rubato il posto di mascotte a fianco del capoclan, ma il motivo era chiaro. Diogene stava investendo su di lei per renderla una risorsa preziosa. Forse era meglio definirla una scommessa.

    L'unico risultato accettabile era il successo, e l'uomo non avrebbe evitato di sottolinearlo facendole pesare la promozione del pupillo del Mizukage a chunin prima di lei. A differenza del Tokugawa, negli ultimi mesi la kunoichi era rimasta incastrata in numerose questioni spinose all'interno delle mura di Oto, e più specificatamente di Villa Mikawa. Non aveva mancato di dare il suo contributo, almeno in un'occasione fondamentale. Tuttavia si trattava di cose che non dovevano assolutamente raggiungere le orecchie dell'Accademia e per le quali quindi nessuno l'avrebbe mai lodata. Ciò nonostante, quella situazione non le pesava. Ogni sua scelta era stata per il bene della sua nuova famiglia e l'aveva fatta di sua spontanea volontà. Non sarebbe stata un promozione mancata a farle cambiare idea.

    Sarà il caso che mi sbrighi allora, altrimenti mi lascerà indietro.

    Una risata solare ed un sorriso respinsero lo sguardo severo del capovillaggio. La ragazza approfittò del viaggio, che trascorse tutto sommato rapido, per osservare il modo in cui Diogene interagiva con le persone che incontravano, annotando mentalmente dettagli anche insignificanti, ma per lei nuovi, come i piatti ordinati durante le soste alle locande. L'aura di terrore e rispetto lo precedeva, sebbene potesse dissimulare quando fosse stato strettamente necessario. Particolarmente impressa le rimase l'accoglienza riservata loro nella cittadina di Durai.

    L'industria cantieristica prosperava anche grazie alle generose commesse del Mikawa. Il Kokage aveva fatto fabbricare, pagandole di tasca propria, numerose navi da guerra di grandi dimensioni. Oltre ai carpentieri sfamava direttamente o indirettamente un mare di marinai, dal più umile dei mozzi agli ufficiali al comando, oltre a una lunga lista di fornitori dell'indotto. Di fatto era il signore del luogo, e si era letteralmente comprato quel ruolo inondandoli di denaro. Harumi annotò tutto mentalmente. Avrebbe fatto uso di quell'informazione più avanti.

    Il viaggio in mare verso nord trascorse tranquillo. Nonostante fosse inverno, l'Oceano di Kanashi era placido e la temperatura rimaneva piacevole, al contrario delle fitte nebbie che li accolsero poco prima di avvistare le isole dell'arcipelago kiriano. I marinai capirono di essere arrivati anzi proprio dalla sfumarsi dell'orizzonte in lontananza. Così come Konoha era circondata da foreste, Kiri lo era dalla foschia. L'enorme bastimento manovrò con un'agilità insospettabile tra le cale, facendo infine il suo ingresso nel porto fortificato del Villaggio sotto l'occhio vigile delle pattuglie di ronda.

    I bastioni bianchi, il cui colore era forse tale proprio per confondersi con il muro di vapore che costituiva la prima difesa da intenzioni ostili, si ergevano a strapiombo tutto intorno al tratto di costa a cui erano giunti, incombendo su di loro come lame pronte ad infliggere la suprema punizione. Risalirono la scalinata fino al cancello nero. La pesante inferriata di freddo ferro brunito era calata, ben diversa dai Gate perennemente aperti del Suono. La giovane otese si fece avanti, aspirando l'aria umida a pieni polmoni.

    Aloysius Diogenes Mikawa, Kage di Oto, annuncia il suo arrivo a Kirigakure no Sato!

    Harumi aveva formulato la frase con oculatezza. In primo luogo il nome, a sottolinearne l'importanza a prescindere dal proprio ruolo. In secondo luogo, una affermazione al posto di una domanda per rendere conclamato l'evidente: lui non aveva bisogno di chiedere il permesso di entrare, l'avrebbe fatto con o senza il loro permesso. Il Colosso non avrebbe mai supplicato qualcuno. Tuttavia era buon uso presentarsi una volta arrivati, soprattutto considerando che erano giunti lì come ospiti, invitati dal capo della Nebbia in persona. Qualcuno sarebbe dovuto essere doppiamente pazzo per decidere di ostacolarli.

    Per fortuna il Mizukage doveva aver previsto quella possibilità, perché ad aprire loro il cancello fu proprio il giovane Tokugawa di cui avevano parlato qualche giorno prima. Harumi l'accolse con un sorriso, portando istintivamente la mano allo zaino come se volesse controllare di averlo ancora con sé, ma fu Diogene il primo a parlare. I due guerci si sarebbero studiati per alcuni secondi, dando alla kunoichi la curiosa impressione che fossero in qualche modo imparentati. Sarebbe toccato a lei rompere il ghiaccio, permettendo al gruppo di avviarsi verso la loro meta.

    Felice di rivederti, Youshi-kun, e congratulazioni per la tua promozione! Facci strada per favore.

    L'atmosfera nel Villaggio della Nebbia era più allegra di quanto Harumi avesse immaginato. Il capovillaggio non aveva lesinato nelle decorazioni per accogliere al meglio i suoi ospiti, segno di quanto ci tenesse a fare bella figura come padrone di casa. Ed a proposito di casa, la magione del Kenchiki ricordava da vicino Villa Mikawa, per lo meno nell'aspetto esteriore, tanto da lasciare stupefatta la giovane otese. La sua attenzione fu però attratta dall'uomo davanti all'edificio, di cui ricambiò l'inchino di saluto.

    L'interno della magione se possibile era ancora più sfarzoso, come principesco il banchetto allestito per loro. Prima di consegnare lo zaino al guardarobiere, la giovane ne estrasse un involucro di pelle scura. Si sarebbe quindi avvicinata a Youshi, porgendole il pacchetto. Se avesse sciolto il laccio esterno, si sarebbe rivelato essere un astuccio porta oggetti, con all'interno un set di cinque affusolati coltelli da lancio. La lama dei dardi era di un affilato acciaio reso nero come la pece dalla brunitura, l'impugnatura era avvolta in strisce di cuoio nero notte. Non riflettevano un singolo barlume di luce nel salone illuminato a festa ed anzi sembravano assorbirla. Più li si osservava più i loro contorni diventavano sfumati e difficili da cogliere.

    Si tratta di un piccolo pensiero per il grado chunin, non è niente di che, sul serio! Quando li ho visti ho pensato che ti sarebbero stati utili visto che combatti tra le ombre!

    La ragazza strinse le spalle in un atteggiamento umile. In realtà aveva pensato per giorni a cosa avrebbe potuto fargli piacere ricevere, trovando quella soluzione poco prima di arrendersi. La kunoichi guardò di sottecchi il giovane nella speranza di scorgere almeno un pizzico di felicità nel suo volto, o per lo meno un segno di gradimento. Poco dopo il loro anfitrione si rivelò, o forse li stava già osservando e non se ne erano accorti, facendo gli onori di casa. Diogene rispose giustamente per primo, in tono piuttosto familiare. La fanciulla al suo seguito avrebbe a sua volta chinato la testa in segno di rispetto.

    La ringraziamo per l'invito, Mizukage-sama, e per la calorosa accoglienza.

    C'era ancora tempo per delle chiacchere prima che iniziassero le conversazioni serie, che come da tradizioni andavano aperte con un brindisi. Il bicchiere del Kokage sarebbe stato riempito da lesti attendenti, mentre Harumi avrebbe prima declinato educatamente, poi si sarebbe rassegnata a farsi versare poche dita di liquido ambrato. Imitando gli altri avrebbe levato il calice, ripetendo le parole di buon augurio e sorbendo un piccolo sorso di vino. Era dolce.

     
    .
19 replies since 9/12/2020, 15:29   667 views
  Share  
.