Le Parole del TradimentoGrossi Eventi a Kiri

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Le Parole del Tradimento


    Segreti Dimenticati e Profezie

    Erano passate appena sei ore dalla lunga chiacchierata con Kato e dalla decisione di far trascorrere alcuni giorni al "prigioniero" nei quartieri dei Kenkichi, per rendere credibile la storia del suo allenamento, oltre a permettere a tutti, Kato e Shin inclusi, la possibilità di riordinare le idee. Il sole stava tramontando, ma tutti loro avrebbero avuto una serata decisamente fuori dal comune, e forse l'intera Kiri se ne sarebbe accorta.

    Il Mizukage
    La convocazione era arrivata poco dopo essersi allontanato, lasciando Uragiri e i suoi ninja intenti ad assicurarsi che con Kato andasse come doveva. Non era frequente che qualcuno insistesse tanto per avere un colloquio con il Mizukage, ma sembrava una questione di notevole urgenza, perdipiù da qualcuno che raramente si faceva vedere nel villaggio. Entrato nello studio al piano più alto dell'amministrazione, Kensei non avrebbe visto nessuno inizialmente, ma l'ampia finestra che dava al balcone era aperta e lei si trovava là, capelli mossi dalla brezza fredda, bianchi come le ossa che poteva impugnare con letale abilità.

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    Sono lieta che abbiate potuto incontrarmi, Mizukage-sama. Mi scuso per l'irruenza della mia richiesta di colloquio, ma si tratta di una faccenda molto importante. Yume Kaguya, portavoce dell'attuale capoclan, Karin Kaguya. Una jonin di grande esperienza, che si diceva essere pari al defunto Shiltar quanto ad abilità con le ossa. Il clan Kaguya non aveva esponenti di spicco in questa generazione e sembrava avere poca influenza nel villaggio, ma alcuni dei più esperti erano spesso impegnati in missioni di grande importanza. Yume stessa sceglieva accuratamente incarichi di lunga durata e complessità, quindi era spesso lontana dal clan, mentre Karin Kaguya stava sempre nel suo palazzo e aveva incontrato il Mizukage una volta sola, al suo insediamento. Quando era a Kiri, Yume agiva da sua portavoce, e sembrava più giovane ogni giorno che passava [Nota]Lo ammetto, le ho cambiato prestavolto, mea culpa. Il vecchio non mi sconfiffera più.

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    Sarebbe entrata nello studio, altera come solo un ninja tra i più forti del villaggio può esserlo, attendendo il permesso di parlare o di accomodarsi. O entrambi. Solo una volta avuta licenza avrebbe spiegato il motivo della sua vitia. Come certo saprete Karin Kaguya esce di rado dal suo palazzo. Il suo addestramento la porta verso nuovi orizzonti ed è in seclusione da molti anni per raggiungere l'apice della nostra Manipolazione Ossea, limitandosi a intervenire nelle questioni di clan solo quando è strettamente indispensabile. Un breve preambolo, sebbene necessario. Tuttavia questa notte ho dovuto irrompere nella sua stanza perchè gridava, gridava disperata, come se soffrisse terribilmente. Aveva avuto un incubo. La frase, detta con tanta serietà, stonava col contenuto del messaggio, che all'apparenza non aveva nulla di rilevante per il Mizukage, o per richiedere un colloquio urgente.

    Karin Kaguya ha combattuto in molte guerre e ha una disciplina ferrea. Non è pensabile che un sogno la faccia urlare così, ma è accaduto. Al risveglio sul suo letto c'era questo oggetto. Lo aveva creato con le ossa inconsciamente mentre dormiva, e ha passato gran parte della giornata febbricitante, dicendo frasi sconnesse ed emettendo suoni privi di senso. La scultura era in osso, e ricordava in tutto e per tutto un pipistrello.

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    Quando si è riavuta a sufficienza mi ha detto che non era un incubo. Era qualcosa di peggio. Un presagio del futuro. O una profezia, se così vogliamo chiamarla. Non aveva idea di come era riuscita a creare questa statua, ma in essa scorre del chakra. E non è quello di Karin-dono. Non abbiamo idea di cosa sia o perchè, ma lei era certa che fosse destinato a voi. Era seria, quasi turbata. Quando ho provato a plasmarlo con il mio chakra, a manipolare queste ossa...è successo qualcosa. Allungò la mano, sfiorando un'ala del pipistrello, e questo si mosse appena, come se fosse pronto a battere le ali. Quel breve movimento, unito alla brezza che entrava dalla finestra (Yume avrebbe chiesto che restasse aperta) avrebbe fatto udire come un sussurro mentre l'aria attraversava la piccola statua. Un messaggio.
    Le Parole del Tradimento porteranno un teschio alla Nebbia
    porteranno dolore agli abitanti e il crollo di ciò che è stato.
    Nero e ardente il fumo del drago di odio e rabbia
    Sparso il sangue dei fedeli, nel buio il lupo verrà tentato
    E mentre le ossa animano sogni infranti
    Il guerriero del passato piangerà i suoi rimpianti.
    Il messaggio è sempre lo stesso. Sarà la decima volta che lo sento. Avete qualche idea al riguardo? In quel momento la porta si sarebbe aperta: uno degli attendenti aveva un messaggio urgente: Kato Yotsuki era sparito dalla sua stanza, senza lasciare tracce!

    Se si fosse precipitato sul posto (forse seguito da Yume, se non glielo avessero proibito), avrebbe trovato qualcosa di anomalo. La porta aperta della stanza mostrava una parete completamente nera, impenetrabile, come se un cubo più buio dell'ombra stessa occupasse tutto lo spazio disponibile.

    Etsuko
    Etsuko era diretto alla sua magione dopo la faccenda di Kato e le sue implicazioni. Il Mizukage non aveva risposto in maniera esauriente alle sue domande, ma aveva sicuramente promesso un ruolo di rilievo se solo l'Akuma lo avesse richiesto. La situazione era sicuramente tesa e le vie del leader di Kiri apparivano imperscrutabili, ma questo sarebbe bastato a scuotere la fedeltà dell'illusionista? Forse erano questi i pensieri nella sua mente, forse erano altri, ma certamente nulla di quanto poteva pensare lo avrebbe preparato al ritrovare una bambina con una curiosa maschera da volpe, vestita come una Miko, che giocava a palla davanti alla sua porta, facendola rimbalzare a terra con lentezza, come se trovasse il gioco poco divertente. Non poteva avere più di nove o dieci anni.

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    Alla cintura una fascia con ricamato il simbolo della nebbia, e a prestare una certa attenzione Etsuko avrebbe notato che la porta della sua casa era stata aperta! Lei avrebbe fermato la palla, voltandosi a guardarlo. Etsuko-nii-san! Fratellone! Sei tornato finalmente! Da dove diavolo saltava fuori quella bambina?

    Finalmente hai tagliato quei baffetti, erano ridicoli! Sono Kana, ti ricordi di me? Etsuko evidentemente non aveva sorelle con quel nome, e certamente non aveva mai portato i baffi, ma forse avrebbe ricordato che suo nonno omonimo aveva perso una sorella in giovane età con quel nome, durante la Guerra Mondiale dei Ninja. Se la avesse osservata con le sue doti da sensitivo avrebbe percepito una riserva di chakra notevole, forse pari se non superiore alla sua, con impronte del medesimo tipo e una strana concentrazione parzialmente occultata e poco analizzabile nella maschera, mentre gli occhi Akuma avrebbe subito notato che qualcosa non andava: la piccola aveva energia vitale nel corpo, su questo non ci pioveva, ma era meno, drasticamente meno di quella che ci si sarebbe dovuti aspettare, oltre a essere anomala, diversa da come ci si aspettava.

    SE avesse scelto di assecondarla, la bambina gli si sarebbe avvicinata fino a una decina di metri, allegra a giudicare dal linguaggio del corpo. Lo sapevo, Etsuko-nii-san, lo sapevo! Si fece poi titubante. Io...mi sei mancato, sai? Fece palleggiare il suo gioco alcune volte. Giochiamo come facevamo da piccoli? Sono diventata più brava, sai? E senza attendere risposta gli avrebbe lanciato la palla, con forza, ma il vero problema fu che la sfera sparì inglobata in un mostro illusorio grande quasi quattro metri, simile a una palla di fuoco vivente e pericolosa! [Azione]

    Re_Piros_XII



    Costrutto di 6 Unità, Potenza 60.
    Concentrazione Nera


    SE non la avesse assecondata lei si sarebbe fermata come paralizzata dalla notizia, tenendo la palla in mano. Ma...ma...allora è vero che non mi vuoi più bene...che mi hai gettata via? Ma io...io volevo solo aiutarti. Ho fatto tutto per aiutarti! Anche mettere la maschera della nonnina. Anche prendere il Segno. L'aria intorno a lei iniziava a distorcersi mentre alle sua spalle appariva, traslucido, una sorta di grosso Oni dai caratteri indistinti, segno che forse la sua ira poteva avere effetti poco piacevoli.

    Youshi
    Per una volta sembrava che il nonno Ossuri non avesse piazzato le solite trappole per allenamento lungo il percorso di ritorno verso casa. Niente spiedi e Kunai che sbucavano dagli angoli più impensati, niente buche improvvise, niente animali addestrati con cartabombe sulla schiena, niente teppisti assoldati per attaccare appena svoltato l'angolo. Niente. Di solito lo faceva solo per il compleanno di Youshi o per il suo stesso, ed erano distanti, quindi l'unica altra alternativa era che fosse partito per una missione o che banalmente avesse avuto di meglio da fare, sebbene per il vecchio l'addestramento del nipote fosse qualcosa di fondamentale. Youshi capì che qualcosa non andava quando, giunto davanti alla sua casa, scorse una delle finestre aperte, col vetro rotto.

    Il tempo di avvicinarsi e la porta di ingresso letteralmente esplose nella sua direzione mentre la sagoma appena un pò fumante di suo nonno veniva catapultata attraverso l'apertura e gli atterrava accanto, con qualche graffio sul viso e un'espressione tremendamente concentrata. Sparisci da qui, Youshi. Non è avversario per te. Un'altra persona uscì dall'apertura, arrivando a circa dieci metri da loro. Aveva una spada di grandi dimensioni e si intuiva dallo stretto kimono che indossava che diverse armi erano nascoste tra le pieghe degli abiti. Era una bella ragazza, forse ventenne, con uno sguardo un pò perso e delle forme a dir poco generose.

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    Ossuri, non fai le presentazioni? Chiese con tono lento, quasi cantilenante, prima di rivolgersi verso Youshi stesso. Una benda? E' una forma di addestramento o hai perso un occhio? Sei un pò giovane per un trauma del genere. E' complesso compensare il campo visivo mancante. MALEDIZIONE ATTENTO! Ossuri aveva lanciato uno spiedo nella direzione del nipote, ma in realtà andò a colpire qualcosa che stava arrivando dal lato destro del ragazzo: un clangore metallico indicò che aveva deviato un'arma da lancio. Possibile che la donna la avesse lanciata con tanta abilità e furtività da sfuggire alle sue percezioni e perdipiù mirare esattamente al suo angolo cieco nel campo visivo? TI HO DETTO DI SCAPPARE!

    Mh...risultato scadente. PERCHE' FAI QUESTO? Dovresti saperlo, Ossuri. Tutto quello che mi è successo è colpa tua, no? Inclinò la testa, come se realizzasse la cosa solo in quel momento. Ma forse spingi che il ragazzo vada via perchè non vuoi che sappia cosa hai fatto durante la Grande Guerra, o sbaglio? Traditore della vera nebbia di sangue... TACI! NON SEI TU A PARLARE! Non importa quanto rancore tu possa avere, ma la Shigure che conosco non parlerebbe mai così! Lei sorrise...un sorriso strano, come se le labbra e il resto del volto non fossero coordinate. Sei sempre stato un uomo dal notevole intuito, Ossuri-kun. A quelle parole il vecchio sbiancò. Byakuei...cosa...cosa hai fatto? Hai profanato il suo corpo? Lei non sembrava intenzionata a dire altro, ma stava per partire all'attacco. Cosa avrebbe fatto Youshi?

    Fudoh
    Appena messo piede in ospedale ecco che il cicalino interno aveva iniziato a squillare. Nemmeno il tempo di sedersi sulla sua bella poltrona girevole che aveva trovato tra gli scarti dell'ospedale e che qualche matto voleva buttare solo perchè un pelo rovinata, nemmeno il tempo di guardare le cartelle da archiviare e mandare a mente che prima o poi lo avrebbe fatto, ecco che come sempre il cicalino suonava rovinando ogni progetto, ogni piano, ogni speranza di riposo.

    Era il primario e poteva delegare, ovviamente, ma non sempre era facile. Specie quando l'infermiera diceva di un uomo con ferite orribili nell'ambulatorio quattro (quello un pò in disparte rispetto agli altri, quindi si doveva camminare di più per raggiungerlo) e chiedeva espressamente del primario, dicendo di fidarsi solo di lui. L'infermiera era fuori dalla porta, un pò strana e con occhi sognanti, ma era all'inizio del turno di notte e poteva essere comprensibile, in ogni caso non entrò, chiudendo la porta alle spalle di Fudoh. Nella stanza, seduto sul lettino, gli dava le spalle un uomo dai lunghi capelli biondo-argento, con addosso quello che sembrava un elegante mantello con un collare di piume di corvo. Quando si voltò, i suoi lineamenti apparivano perfetti e delicati, degni un leader carismatico.

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    Ah, il dottor Fudoh. Con la H, nevvero? Sorrise. Il mio nome è Byakuei. Onestamente tu sei quello su cui ho più dubbi, è la parte più fumosa e non so se servirà a qualcosa, ma vediamo un pò. Si alzò, voltandosi e mostrandosi sostanzialmente illeso, mentre congiungeva le mani. Chiedo perdono per il modo poco convenzionale di incontrarci, ma sono un trafficante di informazioni e, soprattutto sono fedele a Kiri e ai suoi profondi ideali. Sospirò. E ho ricevuto un'informazione che potrebbe salvare kiri, se usata nel modo giusto...o distruggerla se usata in quello sbagliato. Solo tu puoi aiutarmi.

    Fece un inchino. Ho le prove inconfutabili che il Mizukage intende danneggiare un gran numero di vite innocenti. Questa notte. E credo che solo tu possa fermarlo. Cosa avrebbe fatto Fudoh? Gli avrebbe creduto? Lo avrebbe cacciato? Chi era quella persona? Questa notte il fuoco nero arderà Kiri. Dovrai scegliere...manterrai la tua fedeltà al Mizukage, anche se sta per compiere un massacro? Gli resteresti comunque fedele?

    Kato
    La loro era una sorta di alleanza, per quanto precaria e colma di punti sgradevoli come i simboli di pensiero e gli interventi chirurgici di quella strana donna, ma era un'alleanza. Arrivato nel quartiere Kenkichi, nei pressi dell'abitazione privata del Mizukage, i membri del clan che gli erano stati assegnati come guardie lo condussero alla stanza dove avrebbe potuto ritirarsi. Il sole stava tramontando, e presto avrebbe scoperto che il termine "spartano" per Kensei aveva un significato decisamente estremo, dato che la sua stanza era poco più che una cella, con mobili grezzi, una finestrella per la luce, nessuna decorazione, nessun calore umano. Solo una stanza dove riposare. Kato non poteva sapere che Minarai aveva una stanza analoga nell'edificio, ma questa è un'altra storia.

    La storia di Kato invece ci parla di come il Chunin del Suono, appena varcata la soglia della sua misera residenza per i giorni a venire, sentì chiaramente la porta chiudersi di scatto, mentre le guardie Kenkichi fuori gridavano per la sorpresa e ci si gettavano contro nel vano tentativo di aprirla. E ovviamente voltandosi vide, come emerso dalle ombre, un uomo dai lunghi capelli neri, con vesti altrettanto lunghe e di foggia occidentale, incluso un ampio cappello.

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    Ma CIAO! <3


    Il tono effeminato di quelle poche parole non coincidevano affatto con lo sguardo serio e carico di istinto omicida di quell'uomo, che a quella distanza di un metro e mezzo (la stanza era grande appena quattro metri per quattro, alta tre) si avventò su Kato con quello che sembrava essere un bisturi molto affilato cercando di ferirgli il volto [Azione 1]Statistiche: Forza Nera+3 tacche, Velocità Nera+4 tacche - Potenza 35, causa Sanguinamento (DnT Leggero). Nemmeno un respiro e con la mano provò a trapassargli l'addome, mentre la pelle e i guanti si ricoprivano di ombre scure [Azione 2]Forza Nera+1 tacca, Velocità Nera+7 tacche. Potenza 40 (Tagliente). Infine avrebbe cercato ancora di pugnalarlo conficcandogli il bisturi nella spalla [Azione 3]Statistiche: Forza Nera+4 tacche, Velocità Nera+5 tacche, Precisione Nera+3 tacche - Potenza 35, causa Sanguinamento (DnT Leggero), Penetrazione 4. prima di sparire nel nulla, come assorbito dalle ombre, e riapparire vicino alla finestrella sul muro opposto, a quasi due metri da Kato. SE per caso fosse riuscito a far sanguinare almeno un poco Kato si sarebbe mostrato terribilmente rammaricato. Oh no! Accidenti! Byakuei mi aveva richiesto un lavoretto pulito e senza nessun genere di traccia. <3 Kensei Hito è bravo col sangue, non sia mai che possa capire qualcosa se ne vede per terra! Comunque fosse si sarebbe anche praticato un taglietto su un dito, facendo cadere una goccia del suo sangue a terra. Accidenti, ma che sbadato! <3. Fece l'occhiolino. Spero che dove andremo non farai menzione di questa cosa, il povero Kotaro è solo uno shinobi sbadato, sai? E tu sei coooosì carino! Sono sicuro che non dirai niente su questa prova lasciata inavvertitamente qui che potrebbe aiutare Kensei Hito. <3E nuovamente fece l'occhiolino, lanciandogli anche un bacetto.

    In ogni caso, anche a fronte di domande o sfide sul fatto che nessuno andava da nessuna parte, il misterioso aggressore avrebbe fatto spallucce, effeminato nei gesti così come nel parlare, sollevando il dito ferito e indicando il soffitto. Non è che tu abbia molta scelta, carino <3. Io ho avuto tutto il tempo per prepararmi. Che Kato alzasse lo sguardo o meno non sarebbe cambiato molto: sul soffitto della stanza era stato disegnato un fuuinjutsu che recitava l'ideogramma per Ombra in più punti, e una frazione di secondo dopo tutto l'ambiente sarebbe stato invaso da ombre dense e fitte come acqua in cui era impossibile affogare. Bada di stare fermino, carino. Se tu lasciassi un indizio di qualunque genere nei prossimi due secondi non riuscirei a ripulirlo andando via da qui <3. Nuovo occhiolino. Ma chi era quel tizio?

    [...]

    A meno di trovare una via di fuga all'ultimo istante, cosa molto difficile dato che quella materia nera era come un muro impervio agli attacchi fisici, Kato si sarebbe ritrovato su un pavimento di marmo in una stanza perlopiù in ombra, con lo strano assassino non molto distante. Nell'ombra una persona sedeva su un trono, a malapena visibile. Non ti consiglio di avvicinarti, carino <3. Kyuryu è sempre di cattivo umore, specie quando parla per conto di Byakuei. Si inchinò come per sussurrare qualcosa di nascosto: Sai, lui lo odia a morte, ma non può farci niente. Una sfera di fulmini crepitanti si abbattè sull'assassino che tuttavia sparì nel nulla, riapparendo a breve distanza, illeso. Sempre volgare e aggressivo. Non sei carino per niente, Kyuryu :-( .TACI. La voce veniva dall'ombra. Ma questa finta checca ha ragione, resta pure dove sei, ninja del Suono. Era una voce autoritaria, non da leader carismatico ma più da capitano di un gruppo militare, molto virile e profonda. Allora, sei un traditore, no? Cosa ne pensi di tradire di nuovo? Mi basta un si o un no. Qualche secondo di attesa, poi quale che fosse la risposta avrebbe detto. Non me ne fotte niente di te, di Kensei o di queste stronzate. Io vorrei solo morire ma non posso farlo di nuovo. Quindi rispondi onestamente: sei in combutta con quel Mizukage di latta? Gli sei fedele? A me interessa che tu lo tradisca, poi potrai fare quello che vorrai. Se non vuoi, allora non mi servi, Byakuei vorrebbe solo rafforzare il punto. E non stare a chiedermi cosa intendo, sono cazzi suoi. Ma cosa intendeva? Basta un si o un no, ti ho detto. Ti darò una mano se vuoi tradirlo. Dice sul serio, sai? <3. Purtroppo il piano è quello!

    Shin
    Sapevo che si trovava in una stanza del Palazzo dell'Amministrazione. Non una delle segrete perchè, pur essendo un prigioniero, al contempo non lo era. Il Maestro era stato chiaro: vai da lui e resta con lui. Fagli domande se vuoi. Niente di più. Evidente come fosse una sorta di prova...forse si trattava di un individuo molesto come Youkai e dovevo sopportare quanto più possibile senza ucciderlo. O forse voleva che ottenessi quante più informazioni possibili. Non avevo idea.

    Camminavo nel corridoio buio con una torica in mano, le mie fattezze celate dalla divisa da apprendista che mi era stata donata, anche se è difficile definire dono un'imposizione. Tuttavia quelle vesti erano la strada per il potere, e come tali erano bene accette. Tutto per la Missione. Una debole luce filtrava dalla porta oltre la quale si trovava il prigioniero, dunque era poco probabile che dormisse...dopotutto il sole stava tramontando giusto in quei momenti.

    Aprii la porta, annunciandomi. Il mio nome è Minarai. Apprendista del Mizukage e tu... Shin. Era Shin. Che diavolo ci faceva Shin là? Mi fermai qualche istante. E tu non sei chi mi aspettavo. Cercai di correggere il tiro. Il mio Maestro mi ha ordinato di restare con te. Hai un nome? Poggiai la torcia in uno dei supporti a muro fuori dalla stanza. Non ho avuto altre indicazioni. La maschera camuffava la voce, rendendola gracchiante e metallica, totalmente diversa dal solito, quindi le possibilità che mi riconoscesse erano praticamente nulle. Posso sapere per quale motivo ti trovi qui? Perchè Shin era là? Possibile che anche lui fosse destinato a diventare un Minarai del Maestro? Che mi volesse già soppiantare?

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    Non lo avrei permesso.



    Edited by Febh - 14/4/2021, 19:25
     
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