Le Parole del TradimentoGrossi Eventi a Kiri

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Youshi2
        +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    343
    Reputation
    +73

    Status
    Offline

    Le Parole del Tradimento


    II

    [Prigione, qualche ora prima]
    Avevo obbedito alla richiesta del Mizukage e così ero rimasto in sua compagnia e quella di Etsuko-san. Assistei così alla proposta del capo villaggio fatta ad uno dei precedenti primari di Kiri, da prima gli propose un posto a capo delle carceri e, con tono calmo e misurato, l'Akuma parve non molto interessato, sebbene non rifiutò l'incarico ma semplicemente sollevò un misurato dubbio circa la sua utilità come torturatore. Io rimasi impassibile, spostando le mani in avanti e reggendo l'una con l'altra.
    Seguì una breve risposta del Kage, sottolineò l'ironia degli eventi se avesse accettato il ruolo di torturatore, considerato il suo passato, ma andò oltre, identificando un altro compito per il quale l'Akuma sarebbe potuto essere utile al villaggio: quello di Mano Destra. L'elmo si voltò nella mia direzione e celato da esso percepii lo sguardo del Mizukage, sembrava quasi che stesse cercando una reazione, negativa o positiva, da parte mia. Lasciai a mia volta il mio sguardo soffermarsi sull'elmo che ormai, da chissà quanto, aveva sostituito il suo viso e quindi riportai la mia attenzione verso Etsuko mentre Kensei-sama concludeva il suo discorso, spiegando cosa avrebbe significato accettare tale onere. Con il mio occhio, leggermente socchiuso, osservai attentamente le reazioni dell'Akuma alla proposta del Kage, si trattava di un compito gravoso, ne conoscevo molto bene le responsabilità, sebbene completamente opposte a quelle che appartenevano alla Mano Destra.

    Se avesse rifiutato il ruolo, non avrei detto una parola, aspettando semplicemente l'ordine dal parte del Kage di poter andarmene. Non l'avrei giudicato, ovviamente, per il suo rifiuto.

    Se avesse accettato il ruolo, le labbra si sarebbero piegate in un leggero sorriso. E, una volta che il Mizukage avesse detto ciò che reputava di voler dire, avrei sfruttato un attimo di silenzio per poter a mia volta intervenire Così l'equilibrio è ristabilito, questo è un bene per il nostro Kage e per il villaggio. Luce e ombra nelle sue mani mossi un leggero e rispettoso cenno del capo verso il Kage e quindi verso la nuova Mano Destra Migite, io sono l'Hidarite lasciai scorrere lo sguardo sul viso dell'Akuma e quindi, corrucciato il sopracciglio, mi rivolsi a lui Dai dossier in mio possesso non mi risulta che tu abbia mai partecipato al rito della Nebbia di Sangue qualche attimo di silenzio avrebbe interrotto le mie parole, lasciando così il tempo all'Akuma di smentirmi, in caso contrario avrei continuato Capisco, direi che sia giunto il momento di recuperare. Con il beneplacito del Mizukage, ovviamente il sangue Kenkichi che scorreva nelle sue vene, che ormai avevo imparato a conoscere, non avrebbe mai rifiutato di assistere ad uno scontro ne ero pressoché certo, ma avrei comunque atteso la sua voce per proseguire Molto bene, molto bene dissi mentre un sorriso enigmatico si disegnava sulle labbra Quando lo riterrà più opportuno, Mizukage-sama conclusi con un leggero inchino.

    [Quartiere Tokugawa, presente]
    Nulla andò come auspicato. La kunoichi, evitato di rimanere abbagliata dall'esplosione della bomba, intuì rapidamente dove stessi per teletrasportarmi e, sbattendo il piede sul terreno della dimora, riuscì a tagliarmi completamente fuori dallo scontro. Il tentativo di ridurle la vista con la Nube di Tenebra risultò altrettanto infruttuoso, il muro era piuttosto largo e bloccava tutto il lato della casa; così la bomba specchio, che non gettai trovandomi la via sbarrata, risultò potenzialmente inutile.
    A denti stretti mi lasciai andare ad una imprecazione colorita battendo le nocche sul muro da lei formato, nel frattempo i rumori di passi e la voce di Ossuri-sama mi fece intuire che a sua volta si era scagliato su di lei. Con quella barriera fisica aveva, in un sol colpo, annullato ogni mia offensiva rendendomi un peso, più che un vantaggio, per il mio maestro.
    Mi scagliai con forza contro una finestra che dava sul piccolo cortile, in una cacofonia di vetri rotti e dopo aver attutito la caduta con una capriola, mi ritrovai in giardino e quello che vidi mi pietrificò il sangue nelle vene. Ci misi un attimo a realizzare l'immagine, ad analizzare la situazione e decifrare le parole che veniva consumate mentre la kunoichi reggeva per il bavero mio nonno pugnalato al ventre. Lo stupore fu evidente sul mio viso, se da una parte non mi aspettavo che qualcuno potesse mettere fuori combattimento il maestro in così poco tempo, dall'altra ero impaurito di perdere l'unico familiare, l'unico che mi aveva accudito e accompagnato dai primi anni di vita fino a quel momento.

    Aveva da sempre accusato mio padre di debolezza, ma io nel silenzio avevo sempre dissentito. Il susseguirsi degli eventi, il suo periodo saturnino e l'atto estremo non furono dettati da semplice debolezza, no. Un germe si era annidato nella sua testa, aveva scavato la sua mente divorando ogni luce e momento di gioia, alla fine di tale percorso non era rimasto nulla se non le gelide tenebre della più assoluta tristezza. Tutto intorno a lui era corrotto da quelle ombre, ogni legame o rapporto si era sfilacciato da quando suo fratello aveva tradito il villaggio, tale dolore l'aveva chiuso in sé stesso e fu così che la mia famiglia andò a rotoli.
    Il colpo di grazia fu la fuga di mia madre dal clan e da Kiri, mano a mano che le azioni ignobili di Yashiminata si diffondevano nel continente e giungevano al villaggio, la desolazione attorno alla mia famiglia aumentava fino a raggiungere distanze siderali, bollati come una famiglia di traditori: prima Kotaro, il fantasma buio, e poi Yashiminata, il vuoto ci circondò e ancora avevo ricordi di quel periodo. Il peso della vergogna era troppo per Suzuna rea di avere sposato il fratello di un traditore, un nukenin spietato che aveva diffuso nel continente il nome del clan per atti meschini in quel della Pioggia ai danni del villaggio della Nebbia.


    Ancora Ossuri si rivolse alla donna con un altro nome: Byakuei e poi nuovamente Shigure - il primo nome con cui aveva identificato la donna - provato dalla ferita, malediceva il primo dicendo che la kunoichi non avrebbe mai fatto nulla di tutto ciò; quasi, considerata la risposta della donna che parlò di sé in terza persona, che convivessero due anime in quel corpo.
    Le parole successive della donna furono una secchiata d'acqua gelata per le mie membra. Rimasi il più possibile impassibile, mentre cercavo di elaborare le sue parole, il silenzio di Ossuri e analizzavo la situazione alla ricerca di una adatta finestra temporale per intervenire e liberare il maestro. Ossuri-sama un traditore? No, cosa stavano dicendo, aveva da sempre posto ogni cosa al servizio del villaggio: prima la sua persona, per riscattare il nome della sua famiglia al tradimento di Kotaro; quindi il suo unico nipote, quando Yashiminata girò le spalle al villaggio.
    Smettila di dire cazzate, Ossuri-sama non tradirebbe mai il suo villaggio. Basta! sbottai ad un tratto, non riuscendo più a reggere le sue parole. Che cosa vuoi, cosa stai cercando? il mio sguardo tornò duro sentendola riprendere le parola e parlare di una profezia, identificandomi come uno degli attori della stessa: "Ombra con metà luce soltanto". Ossuri-sama ne prese subito le distanze ed io, invece, poiché necessitavo di tempo per trovare un modo per liberarlo e perché desideravo una visione più chiara, la incalzai Di che profezia stai parlando? E soprattutto, chi è il profeta? Identificò la "metà luce soltanto" con la mia assenza dell'occhio, forse però poteva essere anche la mano destra, l'arto che non aveva assorbito l'ombra dell'arma di Iwa.
    Proseguì con il suo parlare e nuovamente rimasi attonito, il mio sguardò si fissò da prima sulle labbra carnose della donna che si muovevano lasciando intravedere un'ordinata fila di denti candidi, poi si mosse sullo sguardo sofferente e buio di mio nonno, quindi il coltello al fianco e il sangue che imbrattava le vesti e lento, indifferente alla concitata situazione in cui ci trovavamo, gocciolava al suolo. E nel frattempo le parole fluivano e ricostruivano un passato avvolto dal silenzio e dalle incertezze.

    Fu la nonna materna, prima che mia madre sparisse e di conseguenza prima che cadessero completamente i ponti con quel lato della famiglia, a raccontarmi qualcosa dei genitori di mio padre. Tutto nacque da una domanda ingenua posta dal bambino che ero io, non riconobbi all'epoca nella prossemica della nonna l'evidente imbarazzo e difficoltà nel rispondere. Ricordo però che tentò inutilmente di cambiare argomento, ma io - ostinato già allora - non perdevo il punto: mi domandavo perché se lei e il nonno si lasciavano spesso andare a dimostrazioni d'affetto, dalla più leggera battuta o riso alle carezze o ai baci, Ossuri-sama e sua moglie, invece, vivevano una vita così distante l'uno dall'altra; si rivolgevano a stento la parola preferendo evitare, ma quando erano costretti dalla situazione, spesso si infiammava in poche battute e precipitava nuovamente nel rabbioso silenzio che ero solito udire spesso nella loro dimora e pareva quasi alleggiare, come un convitato di pietra, tra quelle mura.
    Le risposte, frutto della testardaggine e dei continui "perché?" che solo la mente semplice di un bambino può generare, benché si fecero attendere, arrivarono con le parole dolci di una nonna affettuosa che prova indorare la medicina amara che è la vita. Parlò dunque a massimi sistemi, spiegandomi cosa fosse l'amore e cosa significasse amare una persona e poi ancora del matrimonio, della famiglia e del legame di sangue. Ma ancora non ero sazio di risposte, mi domandavo come mai se vi era questo amore ad unire le persone, Ossuri-sama e sua moglie fossero così distanti. E fu lì, stanca delle mie inopportune e tenaci domande, che liquidò in fretta l'argomento: non tutti i matrimoni avvenivano per amore, succedeva anche che due persone si unissero in quel vincolo per motivi altri ma, malgrado le mie nuove domande su cosa potessero essere questi "motivi altri", non ricevetti alcuna risposta diversa da una coppa di frutta e degli shuriken in legno che da tanto bramavo. Così, la nonna che poi rivolse le spalle alla mia famiglia, comprò il mio silenzio.


    Mio nonno e suo fratello, il Fantasma Buio, facevano dunque parte di quella "Vera" Nebbia di Sangue che tentò di ribaltare il potere di Mai Terumi? Serrai le mascelle contrito da quella luce che inondava i segreti rimasti appesi tra di noi. Storie! Se vi ha traditi l'ha fatto per il bene del villaggio e dei suoi abitanti dissi sprezzante verso quella donna prima di rivolgere uno sguardo al nonno, non avevo solo il bisogno di un suo moto d'orgoglio per uscire da quella situazione, volevo che ritrovasse il barlume di ragione che già all'epoca gli aveva mostrato la strada giusta da seguire E poi ora cosa volete da noi? La Nebbia di Sangue è risorta sulle sponde dell'isola di Genoshail mio sguardo tornò verso la donna, sposa di Kotaro e conseguentemente mia parente Abbiamo preso la tradizione che da secoli permea nella nostra gente, nelle nostre strade e l'abbiamo resa migliore. L'abbiamo emulata - nel vero senso della parola - e lì dove prima il più forte viveva solo con il sangue dei suoi fratelli morti sulle mani, ora quel sangue versato non è più un sacrificio inutile, ma un legame indissolubile che lega i ninja del villaggio il mio tono di voce tradiva la rabbia verso quella donna e le sua seconda personalità, non vedevano al di là del loro naso se ancora identificano la via della Vera Nebbia di Sangue la miglior strada pedagogica per i ninja di Kiri E lo sconfitto non trova nella morte la redenzione alla sua debolezza, ma dalla sconfitta trova la strada da imboccare per diventare più forte e nel sangue che si mischia nelle arene di Genosha si crea uno spirito di fratellanza che è le fondamenta della nuova forza kiriana il disprezzo nella mia voce si faceva via via sempre più evidente, mossi un passo verso di loro alzando l'indice contro la donna Quindi non me ne frega un cazzo di tutte le tue storie, Ossuri-sama ha salvato il villaggio dal vostro fanatismo, ha addestrato e cresciuto chi ha lavorato per istituire la nuova Nebbia di Sangue. Raggiungendo senza stragi l'obiettivo che allora vi eravate posti abbassai il braccio rendendomi conto che la rabbia mi stava facendo perdere la lucidità di cui, invece, avevo estremamente bisogno. Lasciai cadere qualche secondo di silenzio e respirai l'aria frizzante della sera, mossi lo sguardo nuovamente verso Ossuri-sama, avevo bisogno della sua tempra, non poteva lasciarsi ingannare dal ritorno del passato Cosa vi ha spinto a tornare dopo tutto questo tempo allora? Ancora agognate un ritorno della Nebbia di Sangue? E' già stata istituita nuovamente. Desiderate vendetta per il tradimento di Ossuri-sensei? In un momento di lucidità ha capito che eravate voi che stavate tradendo il villaggio e per il bene di Kiri ha fatto ciò che doveva; non è un traditore, piuttosto una persona più saggia di voi. Siete dunque qui per questa profezia? Parla Byakuei oppure tu Shigure

    Chakra: 54.75/60
    Mantenimento TS lv II


     
    .
62 replies since 2/4/2021, 22:10   2527 views
  Share  
.