Fuoco e Vendetta

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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Accordo Finale


    Ed appuntamenti futuri



    Risolti gli argomenti Armi di Iwa e Stronzi di Hayate, dopo aver già concluso le disquisizioni sulla Zanna e quella delle eventuali ricerche nella Capitale del Paese della Terra, restava solo la "piccola" questione del recupero del Gobi.
    E su quello specifico argomento, il supporto di Yato fu più che gradito.

    Almeno ci evitiamo di vendere troppe nostre informazioni su Ame
    Come se ti interessasse.
    Noi ad Ame, più o meno, ci viviamo: le idee di Akira erano più contorte, ma meno invasive, qui l'Hokage vuole arrivare un altro pò in forma Nove Code.

    Ascoltando, comunque, il Risorto comprese che, in fondo, l'Hokage non aveva intenzione di ribaltare Ame, almeno non all'inizio: parlava di una missione di infiltrazione dalla lunga durata.
    Conta in aiuti? Di chi?
    Che intendi dire? I suoi ninja, penso.
    No, ascolta meglio, ha detto alleati che ha in mente, quindi qualcuno oltre i suoi soli ninja.
    Potrebbero essere semplicemente i ninja di questo villaggio, in fondo non voglio credere che siano solo loro 3 in tutta la Foglia.
    Vero, Antenata, c'è almeno il tipo dei Lupi, Sho.
    Abbiamo incontrato altri shinobi della Foglia durante le battaglie con le Armi, mi pare, Ossicino.
    Credo ce ne fossero due ai tempi del Gashadokuro. Ed all'Abete c'erano di sicuro altri due assieme all'Hokage ed al Rosso qui.
    Quindi, contando Yato, diamo per scontato che esistano almeno sette ninja della Foglia, inclusi i presenti?
    Poi c'erano anche i due con cui ho vissuto la missione dove ti uccisi, Mostro.
    Nove ninja? Decisamente un villaggio affollato! AHAHAHAH!!!
    Potreste fare attenzione a quello che stanno dicendo, almeno un minimo?

    In effetti, a quel punto, il Kaguya riprese ad ascoltare a pieno la discussione, con l'Hokage che proponeva di introdurre poco reale denaro e accennava ad infiltrarsi celando costantemente il chakra finché necessario, per poi, eventualmente, abbattere qualche palazzo, cosa che non piacque al Risorto, che, comunque, li lasciò continuare.
    Il giovane Senju, al contrario, aveva un'idea più reale di come muoversi con attenzione nel villaggio della Pioggia, di dove e come forzare per avere informazioni e diede anche degli ottimi suggerimenti anche su cosa avrebbe dovuto affrontare il gruppo d'infiltrazione.
    Il giovane Youkai, purtroppo, sembrava ancora un pò titubante su alcune delle ipotesi suggerite da Yato.

    Saranno divertenti da vedere in azione, sono un pò come luce ed ombra.
    Un commento quasi sensato, Mostro.
    Accetto scommesse su quanto ci metterà il tuo allievo a far drogare il ragazzino! AHAHAHAHAH!
    E perché mai dovrebbe farlo, pazzo psicotico di un rettile?
    Per divertimento, ovviamente! AHAHAHAHAH!!!
    Yato non lo farebbe mai.
    Esatto, Fratello, bravo!
    Il mio allievo manca completamente del senso dell'umorismo necessario. Purtroppo.
    Fenici Immortali... aiutateli voi, che da qui penso che giungerà poco aiuto.

    L'Hokage, dopo che il piano fu stabilito, fece qualche ulteriore domanda e, a quel punto, il Kaguya intervenne dando informazioni.
    In primis su come far comunicare i gruppi.
    Penso che alcuni dei miei sottoposti potrebbero raggiungere qualche luogo dove incontrarsi con voi della Foglia fuori da Ame, dovrò usare qualcuno della mia cerchia più stretta, ma si può fare di certo, non troppe volte, ma uno o due contatti, sicuramente sono possibili., concordò, prima di aggiungere: So che il piano è il vostro e tutto il resto, ma considerando che lei, Montagna-san, parla di una missione di lunga durata, un'infiltrazione complessa, se mandasse questi due chunin per così tanto tempo, assieme, non sarebbe... sospetto?
    Yato conosce l'ambiente, potrebbe iniziare a muoversi, preparare le carte, per così dire, per poi introdurre il nostro giovane Uzumaki qui come paziente di questo discepolo del Fauno.
    Un paziente che gira per mesi per Ame, invece, è qualcuno che sta cercando di nascondersi, o sta facendo un'operazione davvero complessa, altrimenti, capisco l'uso del mercato nero, ma sarebbe forse sospetto, non pensate?
    , avrebbe semplicemente suggerito.

    Alle domande sui Quadri, il Kaguya fece un cenno di diniego con il capo: So solo di tre elementi dei Quadri e solo una posso dire di averci, decisamente, interagito a fondo.
    L'Asso l'ho incontrato una volta sola sotto Henge, non so moltissimo di lui, se non che penso sia quello che si occupa del più della guardia ai confini della Pioggia.
    E c'è un Principe, credo, chiamato Visigoto, non ho molte informazioni su di lui, so che ha le mani in pasta in banca, ma dubito ci avrete a che fare, seppur, qualora lo ammazziate, non lo piangerò di certo.
    Comunque, Montagna-san, i Quadri non si occupano solo della banca, come le dicevo, sono nell'ambito edilizio, per così dire, possiedono, o gestiscono la vendita, affitto e controllo di tutti gli edifici del villaggio, ma dubito ci sia un vero e proprio Municipio di Ame con tutte le carte in un solo posto.
    Di certo, la Banca è sotto il loro controllo, ma è solo uno dei tanti luoghi di potere.
    Come i Fiori hanno locande, bar e bordelli annessi, o i Cuori si occupano degli Obitori, così i Quadri hanno banche e strutture edilizie.
    , concluse il Risorto.

    O almeno avrebbe quasi concluso, per poi voltarsi verso il giovane Uzumaki: Ragazzo, Ame è un posto per stomachi resistenti, se capisci che intendo, indurisce un pò tutti quelli che ci vivono, ma non ci sono solo pessime persone, c'è anche qualche famiglia che ci vive con un minimo di morale. O gente che lavora in modo onesto, nei limiti del possibile.
    Non è Konoha, di certo, ma non è tutto un unico luogo di vizio e peccati.


    Purtroppo.
    Fratello!

    Dopo quelle poche parole a Youkai, il Risorto si voltò verso Raizen: Montagna-san, se non ha altre domande, direi che tutti i piani sono delineati, tanto quelli più personali, quanto le missioni verso Pioggia e Roccia e l'attenzione da mettere nella ricerca del Kappa.
    Quindi resta solo da farle questo disegno dello Hyuga che vidi quel giorno come Re che non c'è mai stato?
    , chiese cordiale, ritenendo che la sua parte fosse conclusa, oltre ad essere abbastanza soddisfatto dalle informazioni avute.

    Stava ai tre ninja della Foglia tirare le somme su come muoversi, il Kaguya, di per se, avrebbe dato un aiuto ad introdursi ed iniziare la missione, avrebbe offerto l'aiuto di Janki, il suricato, per far comunicare i due gruppi, dentro e fuori la Pioggia, ma stava a Konoha il più del lavoro.
    E sarebbe stato un lungo lavoro.
     
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    Raizen annuì alle parole di Yato.

    E sei sicuro che questa copertura regga per il tempo necessario?
    Oppure hai intenzione di rimodularla?
    Dopotutto come dice Feng un malato dopo qualche tempo inizia a puzzare.


    Guardò Youkai qualche secondo.

    Youkai.
    Puoi letteralmente morire.
    Basterà estrarre lo spirito per farti entrare ad Ame come il più bisognoso degli ammalati.
    Credo che a quel punto sarà ben difficile fare domande sulla tua storia.
    Se poi ci sarà il timore di qualche sensitivo… beh direi che la parola passerebbe a Yato, è lui che sa di cosa c’è bisogno in caso.
    Penso comunque che l’intento sia introdurti senza creare sospetti, una volta all’interno non credo che gli occhi indiscreti siano troppi.


    Il resto delle informazioni di Feng e la possibilità di comunicazione fornita da lui gli alleggerì la mente da qualche scomodo intoppo strategico.

    Direi che per ora può andare bene così, dettaglieremo al meglio il tutto prima di iniziare e ti informeremo a riguardo, ma non ti coinvolgeremo più di quanto abbiamo concordato quest’oggi.
    Quindi si, credo che abbiamo finito, Youkai ti accompagnerà a fare l’identikit se non ti senti sicuro delle tue capacità.


    Prima di lasciarlo andare gli avrebbe quindi teso la mano.

    È stato un piacere, sotto più di un aspetto.
    Spero che in futuro avremmo modo di replicare, più di un mito unisce draghi e fenici, dopotutto.


    Liberato il Kaguya, se Yato avesse tentato di abbandonare l’ufficio l’avrebbe fermato.

    Yato, tu puoi restare.
    Mettiti pure comodo, voglio parlarti.


    L’avrebbe guardato, come l’aveva guardato l’ultima volta che erano rimasti da soli nell’ufficio, ma sarebbe durato poco, non era quel tipo di discorso.

    Seriamente.

    Lui prese posto dell’altra parte della scrivania, lasciando a Yato l’onere di comprendere il perché di quel gesto. Poteva sembrare che volesse mettere una certa distanza tra di loro, che volesse che quella scrivania, un simbolo del suo potere, li dividesse, ma non era così, semplicemente gli serviva stare faccia a faccia.

    Quanto bene hai fatto il tuo lavoro, ultimamente?

    Era una domanda indubbiamente strana, un tempo avrebbe messo sotto pressione il chunin, ma adesso come l’avrebbe presa?

    Io direi… molto bene.

    Rispose autonomamente senza aspettare che Yato potesse farlo.

    Hai accumulato esperienza, lodi e sei anche diventato un chunin, non solo Konoha ma anche l’accademia ti ha riconosciuto dei valori, un ninja diverso dall’ultima volta che abbiamo chiacchierato a quattrocchi sotto tanti aspetti seppur non tutti.

    Prendeva il discorso, quale che fosse, alla larga.

    Eppure sei alquanto atipico come ninja, o forse eccezionalmente professionale, è difficile scegliere quando ti abitui ad un certo modo di fare e vedere le cose.
    Sono certo però che in qualsiasi caso, condividiamo la distanza da un punto che potrebbe definirsi normale, tu come ninja, io come Hokage, ma probabilmente non per le stesse ragioni.
    Il giorno in cui ci siamo conosciuti che è anche quello in cui sono diventato Hokage è il giorno in cui abbiamo sbagliato a mettere il primo piede, e se questo non fosse un eufemismo andrebbe anche bene, ma ti sei piuttosto radicalizzato con il tempo.


    Gli lasciò qualche secondo per capire quell’affermazione prima di continuare.

    Posso tracciare il tuo tortuoso percorso tra Konoha, Ame e Kiri e sciorinarti i tuoi accompagnatori… se solo mi interessasse farlo.
    Ma non mi interessa.
    Sei sveglio Yato, indubbiamente, negarlo o crederti solamente fortunato sarebbe stupido, per questo trovo che sia più conveniente che tu metta le tue capacità al servizio del villaggio.
    Hai lavorato più volte ad Ame ma non ho mai potuto sfruttare le eventuali informazioni che hai raccolto in quei lidi, persino questo Visigoto, per quanto il suo nome sia ridicolo potrebbe essere uno dei nostri obiettivi eppure non mi hai mai portato informazioni su di lui, e per quanto tu possa essere abile di sicuro riportare il demone a casa da solo non rientra nelle tue possibilità, così come non rientra nelle mie.
    Ciò che intendo è che forse se fossi stato informato avrei indirizzato su di lui i tuoi sforzi e che il tuo operato potrebbe essere ancora più utile al villaggio se potessimo giovare del tuo impegno visto che proprio missioni come quella appena pianificata funzionano solo se un intero villaggio coopera.
    Probabilmente non ti servivo io per giungere a questa conclusione, ma sta di fatto che stiamo agendo quando le informazioni sono giunte a me.
    Io posso starti antipatico e anche se non ne conosco la ragione tu potresti non condividere i miei metodi, ma essere fedeli al villaggio vuol dire anche essere fedeli alla prima persona che lo protegge.


    Nuovamente una pausa.

    Non mi è sembrato che in qualche missione tu abbia messo in pericolo il villaggio, quale che fossero gli obiettivi o le ragioni dunque non sei colpevole di nulla, ergo credo di poter affermare a cuor leggero che sei fedele al villaggio.
    Ma non a me.
    Perchè Yato?
    Io sto cercando a tutti i costi di proteggere un luogo in cui per tutti la bontà è la miglior soluzione malgrado non sia così cosa che getta fastidiose ombre su di me, e già questo è difficile, avere una spina nel fianco che mette in dubbio ogni sillaba che pronuncio non fa bene a nessuno, non così.
    Se poi dimostra del valore diventa letteralmente uno spreco.


    Era una domanda sincera, sicuramente non aveva il tono gentile di qualcuno che implora pietà o risposte, ne tantomeno lo faceva il suo viso, ma il suo tono seppur spigoloso era meno avverso del solito.

    Il maestro di spada che sei andato cercando a Kiri, ad esempio.
    Era Kensei?
    Si? No?
    Importa il giusto, ciò che importa, come ricorderai è che si è fatto pescare con informazioni riservate e ancora non ha fornito spiegazioni in merito.
    Vuoi davvero affiancarti a qualcuno che ha volontariamente allungato le mani nel tuo villaggio?
    Se lo fai per colpire me è la Foglia che colpisci, che piaccia o meno la distinzione è… labile, soprattutto di questi tempi, io sono Raizen Ikigami, ma quando sono dietro questa scrivania sono l’Hokage e stai pur sicuro che ogni scelta intrapresa è per il bene esclusivo del villaggio, persino il fatto che io sia qui.
    Potresti non voler demolire una casa, ma le crepe che fai col tuo martellino sul pilastro avrà quello come risultato.


    C’era ben poco da obiettare su quella frase, la realtà era che senza Raizen la foglia perdeva una decisa fetta del suo potenziale deterrente.

    Te lo ripeto Yato, sei bravo, ma secondo le esagerazioni di qualcuno io sono paranoico e tutti sembrano sempre avere qualche risposta da dare su di te che non compare negli archivi.

    A quel punto si sarebbe alzato, avvicinandosi alla vetrata, dando volutamente le spalle a Yato.

    Ame, Kiri, Kensei... I tuoi pascoli preferiti sono da tempo rimasti fuori dalla portata del villaggio come vedi dalla carenza di informazioni su Ame.
    Potrei non immischiarmi oltre… se le tue scappatelle porteranno informazioni.
    Informazioni che mi dimostrino che le tue azioni abbiano un ritorno per il villaggio e per l’accademia e che vuoi dare a Konoha le armi per difendersi da Kiri, non timidi assaggi.


    Non l’avrebbe guardato, lasciandogli la possibilità di esprimere il suo turbamento se necessario, ma la sua posizione ed il corpo avrebbero parlato ben chiaro e Yato era stato addestrato a leggere tra le righe che Raizen gli mostrava le spalle perché poteva permetterselo.
    Ma forse poteva anche essere un modo per allentargli il guinzaglio, a patto di averne un tornaconto, in maniera molto distorta era un modo per dargli fiducia.

    Obiezioni?
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Nel quartiere Senju
    Youkai trovò sul mio viso una maschera inespressiva mentre lo scrutavo. Si stava offrendo di venire ad aiutare a sistemare la casa, forse notando che era leggermente meno curata di quelle circostanti, a causa dei numerosi impegni miei e dei miei genitori, ma mi soffermai a pensare se quella non fosse un'opportunità di avvicinarsi al Bersaglio, passando per uno dei sui più fedeli collaboratori. Il pensiero durò appena pochi istanti: ero bravo a fingere, ma Youkai era talmente diverso da me da essere quasi insopportabile, inoltre temevo che un rapporto troppo stretto potesse diventare controproducente. Sospirai, cercando di declinare con un tono non eccessivamente ostile. Ti ringrazio per l'offerta, ma non è gentile far notare a qualcuno che la sua casa non è in perfetto stato, specie se la si vede per la prima volta. Ci occuperemo di renderla presentabile prossimamente, ma non serve aiuto. Non intendo far sfigurare il villaggio e il clan. Una risposta neutra, che comunque metteva dei chiari paletti. Dopo poco ci saremmo incamminati per l'ufficio dell'Hokage.

    Nell'Ufficio dell'Hokage
    Sospirai guardando Youkai come un agnellino destinato al macello che si chiedeva se magari il ceppo era comodo per la testa. Sarebbe stata una missione enormemente complessa. Immagino che ad Ame la parola "troppo" si riferisca solo a chi fa qualcosa senza chiedere nulla in cambio. La prima lezione è questa: non essere generoso. Non aiutare qualcuno per strada senza chiedere qualcosa in cambio, per quanto poco sia. Nessuno si fida di chi aiuta senza tornaconto ad Ame. Spiegai, mentre il Sensei e l'Hokage facevano notare le debolezze di un piano che vedeva il rosso come paziente, sebbene ci fossero alcuni metodi per aggirare la cosa. Se noleggiassimo dei macchinari per la dialisi e alcuni immunosoppressori potremmo simulare la necessità di un trapianto, che tra preparazione e controlli successivi può richiedere anche molto tempo, senza contare che nel mentre Youkai potrebbe andare in giro, tra una dialisi e l'altra, in discrete condizioni senza risultare sospetto. Basterà far trapelare qualche informazione, solo quelle che vogliamo noi. Spiegai. Sui sensitivi...basta fare in modo che non vogliano indagare su di noi e non lo faranno. Ame è molto popolosa, anche per un abile ninja con quelle capacità è difficile discriminare. Poi verso il Sensei. Se alloggiassimo alla locanda o in una zona con molti abitanti avremmo un buon rumore di fondo da questo punto di vista. Ma la logistica stava a lui.

    In ogni caso avevano esaurito la parte preparatoria, il resto erano solo dettagli di poco conto che si potevano risolvere facilmente. Il Sensei si congedò, e gli rivolsi un rispettoso inchino. Spero vi tratterrete a Konoha qualche giorno, Sensei. Dissi, cordiale. Mi piacerebbe molto mostrarvi il villaggio. Poi verso Raizen, tagliente. Sempre che questo sia permesso, naturalmente. Mi limitai invece a un cenno del capo verso Youkai, facendo per imboccare la porta, quando l'Hokage mi fermò: aveva ancora qualcosa da dirmi. Pensai riguardasse il cretino che mi sarei dovuto portare dietro, magari alcune raccomandazioni, ma non cambiai espressione, limitandomi a uno sguardo incuriosito, quindi presi posto dove mi veniva detto.

    [...]

    Ero seduto davanti a lui, davanti a quello sguardo che più volte mi aveva schiacciaio, inquisitorio e paranoico, ma che ormai ero abbastanza forte da sostenere. Non ero preoccupato di quello che avrebbe potuto dirmi, ma piuttosto incuriosito. Seduto composto, con le mani posate sulle ginocchia, lo guardai di rimando, in attesa di capire cosa volesse da me. Se un poco lo conoscevo, avrebbe fatto un ampio preambolo per il puro piacere di sentirsi parlare e cercare di mettersi in condizione di superiorità psicologica, prima di affondare qualche richiesta o domanda tagliente. Ma ero calmo e rilassato. Ero pronto.

    Certo non mi sarei aspettato una domanda che celava un complimento, davanti alla quale mi trovai interdetto. Era forse ironico? Voleva sminuirmi? Ho redatto rapporti esaustivi, il mio tasso di successo nelle missioni è facilmente ricavabile... Iniziai a rispondere dopo quella breve pausa, freddo nel tono anche se perplesso, ma lui mi interruppe sottolineando che avevo lavorato bene. Sapevo che la avrebbe presa alla larga, ma qua forse si esagerava. Decisi di tacere, lasciandolo parlare senza che potesse guidare troppo il mio pensiero: cercai di mantenermi distaccato e ascoltare e basta per un poco. Era l'esatto opposto del ninja che più ammiravo, e delle sue criptiche quanto stringate affermazioni. Quando mi lasciò qualche istante, prima che continuasse decisi di prenderlo in contropiede. Forse, più che radicalizzare il mio pensiero, ho avuto una chiara immagine di ciò che siete realmente, Hokage-sama, nonostante facciate di tutto per camuffare quel nucleo detestabile dietro parole di ravvedimento e motivazione. Sorrisi, ma solo con le labbra. Forse è il caso che accettiate l'idea che non siete poi la brava persona che volete disperatemente credere di essere. Scossi la testa. Chiedo scusa, ho lasciato che le mie opinioni personali parlassero per me.

    Lui in ogni caso continuò i suoi discorsi, parlando di come sapesse tutto delle mie attività "collaterali", anche se onestamente dubitavo lo sapesse fino in fondo, ma lasciai che parlasse. Citò il Visigoto, che effettivamente non era mai risultato dai miei rapporti ufficiali oltre a non averlo mai visto, ma evitai di scompormi...parlava molto in prima persona, come se il mio non riferire alcune cose fosse relativo alla mia antipatia per l'Hokage. Compresi, a quel punto, che non aveva alcuna idea della Missione o delle mie effettive attività. Aveva solo una vaga idea, molti sospetti, e conclusioni assolutamente lontane dalla realtà. Rimasi serio, attenendo la fine del discorso, raggiunta la quale feci un lungo respiro, prima di rispondere.

    Temo ci sia un fraintendimento, Hokage, e sono terribilmente spiacente di non aver chiarito la situazione in precedenza. Sollevai le mani, congiungendole, a dita intrecciate. La mia fedeltà all'Hokage è assoluta, così come al villaggio. Ogni mia azione, ogni mio gesto, mira al bene complessivo di Konoha, sono stato addestrato così sin dall'infanzia, e non c'è un limite a quello che farei per il mio villaggio, e di conseguenza per il mio Kage. Il fatto che il Kage fosse un Bersaglio non mi impediva di essergli fedele, anzi, ero stato educato in modo che il rispetto per quel ruolo fosse il motore principale delle mie azioni. Io dovevo essere la prova del Kage, o il motore del cambiamento senza essere un giudice, anche se ero ancora lontano da quel risultato. Io disprezzo voi come persona. I vostri comportamenti, le vostre scelte, il tentativo rafazzonato di correggersi in corso d'opera che francamente trovo tardivo, inefficace e poco sincero. Vi ritengo inadeguato, questo è il mio giudizio personale, come io stesso sono stato inadeguato in innumerevoli occasioni. Esiste la possibilità di migliorarsi? Naturalmente. Ma francamente non ho fiducia che voi ci riusciate...come ho detto ho visto il vostro comportamento. Potete coprirlo come volete, ma non credo che il vostro vero io cambierà. Cambiai posa, raddrizzando la schiena mentre sentivo il cuore battere prepotentemente, come se avessi litigato con qualcuno. Dopotutto avevo appena aggredito verbalmente il Kage. Davanti a un ostacolo tornerete sempre ai vecchi sistemi. Vessare, pressare, indagare con paranoia immotivata, non avere alcuna fiducia negli altri, mai senza garanzie, dietro lo scudo delle responsabilità per celare la persona ferita e guardinga che sta sotto. Avevo concluso la filippica. Ma questo mio disprezzo si limita alla vostra persona, non al vostro ruolo. Al momento siete il mio Hokage, e come tale, io sono un vostro strumento. Avete preso decisioni corrette e decisioni che posso non condividere, e non ho remore nell'ammettere che in diverse emergenze siete stato efficiente ed efficace. Scossi il capo. Ma non per questo dovete piacermi.

    Poi tornai alla domanda. Questo come preambolo, in modo simile a come amate prendere i discorsi alla lontana in attesa di un punto debole nell'interlocutore. Dissi, sostenendo lo sguardo con i miei occhi, gelidi, fissi sui suoi. Certamente la volpe osservava da là dietro. Veniamo quindi al fraintendimento. I miei viaggi ad Ame...e a Kiri...hanno il solo e unico scopo di migliorare me stesso, di accrescere la mia esperienza e conoscenza del mondo, e fornirmi maggiore potere per essere più pronto ad asservire ai miei compiti verso Konoha. Non ho compiuto indagini nè raccolte di informazioni, sono stato perlopiù concentrato sull'addestramento e sull'ambiente in generale, non ho mai considerato "missioni" queste mie...scorribande? E per questo non ho fatto rapporto o presentato resoconti dettagliati: erano esperienze per crescere e addestrarmi, nulla di più. Non ho mai trattenuto alcuna informazione solo per fare dispetto a voi. Non potrei. Ma per la Missione, ovviamente, lo avevo fatto senza pensarci due volte.

    E infine vennero le sue accuse su Kiri, alle quali mi accigliai leggermente. Mi stava accusando di aver passato informazioni a Kiri? Di essere la talpa di Kensei? Una simile accusa era sufficiente a far emergere del disgusto sul mio volto. Come volevasi dimostrare. Aggiunsi, riferito alle mie parole di poco prima, accompagnato da un sospiro. Konoha non aveva spadaccini abbastanza abili da fornirmi un addestramento di prim'ordine. Kiri è rinomata per questo, e anche il Sensei mi ha raccomandato di rivolgermi alla nebbia. Se avete, e certamente lo avete fatto, letto i miei permessi, mi sono recato a Kiri in due occasioni appositamente per cercare un maestro di spada, come opportunamente dichiarato. La prima volta ero stato da poco nominato genin e durante la permanenza a kiri sono stato rapito assieme ad altri, tra cui Kairi Uchiha, da un gruppo di pirati. Come indicato nel mio rapporto, la ricerca è stata vanificata da questo evento. La seconda volta mi sono recato a Kiri, nello specifico nell'isola di Azumaido, per un supporto al Sensei e per cercare un maestro di spada. Anche il Kazekage era presente, non credo ci saranno difficoltà nel reperire delle informazioni al riguardo. Non avevo ammesso di essere l'allievo di Kensei, questo va detto. Inoltre, a dirla tutta, alla Nebbia ho potuto conoscere il miglior ninja che io abbia mai incontrato. Qualcuno che non ha eguali a Konoha o nel mondo...un esempio che intendo seguire. Era impossibile trovare qualcuno come Fudoh-san a Konoha o in altri luoghi.

    Ma come ho detto, le mie scorribande hanno il solo e unico scopo di essere un addestramento. A kiri sono solo un allievo di spada, e mi ci sono recato sempre e solo durante i periodi di congedo per allenamento e i permessi, e lo stesso vale per Ame. Sottintendere che io potrei agire attivamente per danneggiare Konoha o far trapelare informazioni...è un insulto che mi ferisce profondamente e mi disgusta, ma conferma ciò che siete. Mostravo apertamente la mia ostilità e il mio disgusto in quel momento, internamente mi sentivo furioso per essere stato accusato di qualcosa del genere. Minarai era un apprendista di spada e NULLA di più. Mai una volta avevo condiviso col Maestro informazioni su Konoha. Una persona detestabile...anche se la nascondete dietro la responsabilità del ruolo che sfortunatamente portate. Siete forse geloso che io non abbia chiesto a VOI di addestrarmi? O forse ritenete che chiunque non sia un povero idiota che vomita se vede del sangue sia un pericolo per il vostro castello? Ebbene, sarà un castello vuoto presto o tardi. Parlavo ovviamente metaforicamente, riferendomi non al villaggio ma personalmente all'Hokage e ai suoi pochi fedelissimi, ed ero irritato, con le guance più rosse man mano che parlavo e mi sporgevo leggermente in avanti. Il legame tra un allievo e un Maestro di spada è sacro e dedicato unicamente all'arte della lama. In questo modo mi insultate, come avete sempre fatto e come sempre farete. Yato Senju sarà sempre un supporto per l'Hokage, ma non aspettatevi nulla da me se chiederete come Raizen Ikigami. A quel punto mi fermai, respirando profondamente per calmarmi...stavo ricadendo nelle vecchi abitudini esattamente come faceva l'Hokage.

    Devo ancora crescere. il mio sfogo è stato inopportunamente emotivo...ma sottolineo ogni parola e sono pronto ad accettare una vostra punizione. Sia che venga dall'Hokage, sia che venga da Raizen Ikigami. Come a sottolineare che non lo ritenevo capace di essere realmente imparziale. Se volete informazioni, vi dirò tutto quello che Yato Senju potrà vedere e osservare, ma solo se sarà l'Hokage a ordinarlo. E a sostenere il peso della vergogna di aver chiesto a un allievo di spiare i suoi maestri, persone con cui esiste un rapporto di fiducia incondizionata. Temo però che otterrete ben poco, come ho detto: per me è solo un addestramento. Conclusi, guardandolo con aria di sfida. Non avevo trattenuto i colpi ed ero irritato, col cuore a mille e il sangue che pompava vorticoso nelle tempie, ma almeno avevo calmato il respiro e controllato il tono...fino a qualche mese prima sarebbe stato impossibile. Io posso migliorare, Hokage-sama.

    Voi?


    Edited by Febh - 21/11/2021, 21:20
     
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    Preparativi finali


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    L'Uzumaki fece un piccolo sorriso quando l'altro ringraziò, che si spense in fretta con il proseguire della frase. N-No, non intendevo... Il lavoro di un dottore è pesante, chiedere aiuto- Uh... Non è una debolezza farsi aiutare- Chinò la testa con un mugolìo, sconfitto. Non poteva insistere dopo una simile figura.


    Feng appariva ormai come un re saggio agli occhi del chunin: lo avvertì dell'ambiente generale di Ame, un posto dove non tutti avevano pari opportunità com'era per Konoha, dove c'era chi doveva guadagnarsi da vivere a morsi, e facendogli capire che doveva essere pronto al peggio. Ma c'era comunque una piccola scintilla di speranza. Erano umani anche ad Ame. Alcuni si erano forse fatti corrompere più di altri, alcuni avevano una morale che si avvicinava a quella Accademica a cui era abituato. Era ancora preoccupato all'idea di andare in una città sconosciuta potenzialmente pericolosa, ma il mercenario gli avrebbe permesso di vederla con una luce diversa.

    Yato era più freddo e distaccato. Forse per il bene della missione non voleva correre rischi. Gli mise in chiaro come stavano le cose, colpendo nel suo punto più debole. Aiutare gli altri era il suo istinto più forte, trattenerlo non sarebbe stato facile, soprattutto di fronte agli individui più deboli. C'era però un trucco: poteva farlo per tornaconto personale... o farglielo credere. Dopotutto, anche chi non possedeva niente, possedeva di sicuro informazioni. Gli sarebbe bastato farsi dire qualcosa su qualcuno, una voce, e far credere loro che quello scambio avesse ripagato del tutto il suo aiuto. Di certo non gli piaceva mentire, ma se era per fare del bene poteva passarci sopra. E magari una delle voci si sarebbe rivelata più utile di quello che pensava.

    Raizen ricordò a Youkai del suo peculiare potere, e per un attimo sembrava essersi illuminato, dopotutto l'idea sembrava funzionare. Ma poi avrebbe sussultato, shocckato. M-Ma non voglio restare morto per settimane! Poi mi toccherebbe restare chiuso in una stanza, non potrei andare da nessuna parte! Forse sarebbe stato meglio. L'Hokage però intendeva usare quel trucchetto solo per farlo entrare in città senza sospetti, e Yato sembrava aver già un solido piano in mente, che gli avrebbe comunque permesso di muoversi liberamente. Oh. D'accordo. Suppongo che potrebbe trattarsi di un'operazione al cuore, dovrebbe essere abbastanza difficile da giustificare la nostra presenza per molto tempo? Aveva passato quasi un anno all'ospedale di Konoha quando era arrivato da Genosha, prima di essere riabilitato del tutto, ma non aveva poi imparato chissà cosa sulle procedure mediche, tantomeno i trapianti. Sapeva come tutti che il cuore era un organo piuttosto delicato, che quindi avrebbe richiesto una procedura lenta e minuziosa, creando l'alibi perfetto. Ma il dottore sei tu, quindi lascerò che sia tu a capo della missione. Seguirò i tuoi ordini. Youkai dubitava sarebbe mai riuscito a farsi seguire da Yato, nemmeno ad un comicon dedicato interamente a Spiderboy. Probabilmente si sbagliava, considerando quanto il chunin fosse fissato con le sue missioni, come confermavano i rapporti dei suoi compagni, ma il loro rapporto ancora freddo e acerbo non gli permetteva di sentirsi a suo agio nel dargli ordini di alcun tipo.

    Era arrivato il momento di congedarsi, anche se a Youkai spettava un ultimo compito. Fece per uscire, bloccandosi per qualche secondo quando Yato fu invitato nuovamente dentro. Lo avrebbe osservato, cercandone lo sguardo, accennando un sorriso, come a volergli stare vicino. Sapeva bene che tra i due non correva buon sangue. Avrebbe accompagnato Feng in un'altra stanza, facendolo accomodare per un'altra mezz'ora almeno. Abbiamo un'artista bravissimo per gli identikit, se non le piace farsi leggere la mente le basterà descriverlo a voce. Potrebbe impiegarci un poco di più, ma le prometto che il risultato sarà sorprendente. Avrebbe fatto chiamare in amministrazione la stessa persona che, anni prima, fece l'identikit del suo assassino, un uomo che ormai aveva quasi dimenticato. Il trauma gli aveva stampato la sua immagine nel cervello, ma stranamente non sembrava portare rancore. Non ci sarebbe voluto molto, e il mercenario sarebbe stato libero nel tempo di bersi una tazza di caffè. Youkai lo avrebbe accompagnato all'uscita, indicandogli i migliori locali dove passare la notte se avesse voluto riposare al villaggio. E questo è tutto. Io devo tornare al mio ufficio. Ma attenderò impaziente il momento in cui potrò visitare il suo locale! Avrebbe sorriso, solare. I segreti condivisigli erano tutti gelosamente custoditi nella sua agendina, e in un futuro non troppo lontano ne avrebbe probabilmente comprata un'altra, ispirato dalle avventure del Kaguya, dove raccontare le proprie. Ame sarebbe stato un buon punto di partenza per il suo diario di viaggio.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Per Futuri Incontri



    Le ultime osservazioni di Senju furono valide: un macchinario per dialisi era un'ipotesi più praticabile di eventuali morti presunte, o operazioni al cuore.
    Buona idea, Yato: potreste vivere alla Locanda, in fondo, sia Tendora, sia Janki hanno di certo un chakra dignitoso e poi, spesso, ci sono anche io, questo dovrebbe aiutare.
    Anche questa strategia della dialisi presunta, vedremo di organizzare l'arrivo dei medicinali adatti, in fondo, non sarebbe il primo malato che per un periodo ha vissuto alla Locanda.
    , confermò il Kaguya.
    Fra Juana e Tendora, nel periodo in cui è stata male, non lo sarebbe di certo.
    Esatto, Fratello.

    La discussione era ormai conclusa: anche l'Hokage concordò, almeno per ciò che riguardava il Risorto e Youkai.
    Certo, nel salutare il Kaguya, il Jinchuuriki disse qualcosa che l'altro non capì bene.
    Se non ci sentiamo sicuri delle nostre capacità?
    Calmo, Fratello, probabilmente abbiamo inteso male!
    Se non fossimo sicuri delle nostre capacità, non dovrebbe chiederci informazioni!
    Buono, Fratello, e vedi di essere educato anche tu, stringigli la mano.

    Il Risorto, infatti, accettò la mano offertagli e ricambiò il saluto, Di certo ci rivedremo per questa questione di Ame, inoltre le ho dato la parola anni fa di aiutarla con i Draghi e ho più di un motivo per rispettare quanto detto allora.
    E, soprattutto, abbiamo la questione della Zanna da gestire.
    , rispose cordialmente, Fenici e Draghi avranno modo di collaborare di nuovo, ne può essere sicuro., concluse.
    Lo sai, Ossicino, che in alcune leggende, con Fenici e Draghi ci sono anche Tigri e Tartarughe, vero?
    Possiamo fare a meno di tuoi simili.
    Suzaku una volta mi parlava di questa grossa tartaruga nera...
    Fratello!
    Sì, scusa, argomento vietato, lo so.

    Al saluto del giovane Senju, il Kaguya sorrise: In effetti, non mi capita spesso di visitare la Foglia, anzi, credo di non esserci mai effettivamente stato prima.
    Accetto con piacere il tuo invito, vedremo di incontrarci nei prossimi giorni, ho un pò di tempo, di certo.
    , confermò il Risorto.
    Dovrei tornare alla Zanna, organizzare per Michi, ma possiamo prendere un paio di giorni.
    Dovremmo anche andare alla Pioggia, Fratello, avvisare Tendora e gli altri, iniziare a far muovere l'acquisto di questi macchinari, no?
    Dai più priorità alla Pioggia che alla Zanna? Fratello, non ti riconosco!
    Abbiamo un accordo qui.
    Ed abbiamo del tempo per organizzare la nostra parte, serviranno poche cose, in fondo.

    Mentre quella piccola disquisizione sulle priorità andava avanti, il Kaguya seguì il Rosso Uzumaki fin da uno esperto di identikit, a cui descrisse ciò che ricordava del volto del Re che non c'è mai stato e, poco dopo, avute indicazioni su dove poter riposare per la notte, salutò anche con il giovane Youkai.
    Ti aspetto ad Ame, allora, ragazzo: potrai godere dell'ospitalità della mia locanda, malgrado i piccoli sotterfugi che dovrete usare., avrebbe confermato il Mercenario, porgendo la mano per salutare il giovane chunin, così come aveva fatto con l'Hokage poco prima.

    Una lunga giornata di scoperte e discussioni era finita, ben presto sarebbero potuto iniziare a germogliare frutti, da tutte quelle decisioni.
     
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    Il Peso della Fedeltà


    XI




    All’opposizione di Youkai alzò le spalle.

    Era solo per dirti quanto per te sia semplice ricoprire quel ruolo.Puoi anche decidere di incapacitare selettivamente alcune parti del corpo fincendo una qualche disfunzione nervosa, tipo un ictus, ancora più difficile da curare!
    Le opzioni sono infinite, basta solo pensarci un po'. Potreste anche essere gli alfieri di un investitore e fingervi interessati al contenuto delle loro più preziose casseforti… ma vedremo in futuro, per oggi è sufficiente.


    Strinse la mano con vigore, non smodato, ma entusiasta.

    Mi raccomando, profilo basso, Asso.

    Disse con tono scherzoso.

    Youkai, appena terminato l'identikit fallo avere a Soken Hyuuga spiegandogli chi è e da dove viene ed anche aggiornandolo sulla storia del Kirin di cui abbiamo parlato poco fa.

    Una volta che i due si fossero allontanati era il momento di discutere con Yato, e come preventivato non fu semplice.

    Forse non sono semplicemente una brava persona Yato. E in tutta franchezza mi importa poco, mi preoccupa che i miei shinobi non sappiano valutare le azioni ciò che sono perchè questa mancanza di obiettività è una debolezza che i manipolatori sanno cogliere.
    Debolezza che spesso fa dimenticare che in quanto Hokage forse non mi si deve la totale accondiscendenza ma la fiducia nei miei intenti si. Il mio titolo garantisce che le mie azioni sono per il villaggio, non per fini personalistici o ti sembra che io mi stia approfittando del mio titolo?
    Il tutto fino a prova contraria, che ovviamente non hai, essendo inesistente.
    Raizen è Raizen, e NON È sotto questo mantello, qui c’è solo l’Hokage.


    Riconfermò prima di continuare, ma lasciando a Yato, di quando in quando, un po' di tempo per introdursi nei suoi discorsi.

    Fa piacere saperlo.

    Disse sintetico senza dilungarsi e spiegare nuovamente quanto nella situazione della foglia questo assumesse una sfumatura differente e più ingombrante di quella che Yato sembrava mostrare. Decise però di tacere, in modo da non sviare il focus di quella discussione per personalizzarla, il treno di Yato era partito da un pezzo, corrergli dietro sarebbe stato molto probabilmente controproducente, meglio a quel punto mantenere la distanza e lavorare esclusivamente sul rapporto professionale.

    No, Yato.
    Tu sbagli.
    E dimostri che la tua capacità di discernimento non è matura, macchiando le tue opinioni col risentimento. Il tuo accrescimento, se fatto ad Ame e non supportato da alcun resoconto, è lecitamente sospetto, non puoi tacciare questo fatto come paranoico solo perché sono io a compierlo verso di te, non sei più un genin che può permettersi questa visione del nostro mondo.
    Sono un Hokage che verifica la posizione di un suo shinobi che fa spola con Ame, ed è un mio dovere farlo, punto. Ed è un fatto, non un opinione. Raizen potrebbe infischiarsene, l’Hokage invece DEVE proteggere i segreti del suo villaggio senza guardare in faccia a nessuno.
    Probabilmente e non ne so la ragione, ma è ben intuibile dalle tue parole, tu Vorresti essere oggetto del mio odio, ma non lo sei, ma sei un fastidio, questo si.


    E dal suo tono era evidente che fosse sincero, per lui Yato era un fastidio, ma lo era per Raizen o per l’Hokage, o lo era per Raizen in quanto Hokage?
    Per giustificare la sua missione e la volontà di compiere la sua missione a cuor leggero questo bastava?
    Yato poteva comunque notare come l'intento di Raizen fosse quello di essere chiaro nei concetti che esprimeva, le parole su cui calcava il tono infatti non erano iraconde, ma accompagnate da brevissime pause enfatiche.

    Ti dirò di più.
    Quando andavi a Kiri sei stato rapito da dei pirati, giusto?
    E in quante tue missioni sei finito ferito, o costretto a dare oltre il massimo per riportare a casa la pelle?
    Quando hai questo mantello sulle spalle gli imprevisti sono sotto gli occhi di tutti, la missione è continua, il rischio immane e costante.
    Gli imprevisti e persino gli errori sono organici, sono letteralmente una parte di tutto questo, e non credere che il mio operato non passi al vaglio di qualcuno.
    È una giustificazione?
    No. Ma dovrebbe farti capire che le correzioni sono Necessarie, anzi, il fallimento stesso va programmato per avere certezza che le correzioni siano bastevoli... Ogni notte, quando il dubbio mi assale, rivedo il mio volto macchiato del sangue degli innocenti, pensi di poter giudicare così a cuor leggero il mio operato, Yato?


    Sottolineò con forza quanto fossero importanti le correzioni, ma stranamente aveva tolto di dosso l’armatura dell’invincibilità e mostrava il fianco ad un suo diretto oppositore a cui non restava che decidere se cogliere o meno l'opportunità col rischio di dimostrarsi più immaturo di quanto già le sue parole non avessero dimostrato, era una prova: evitare di prolungare il discorso o scegliere se rispondere abbandonandosi alla retorica e alle emozioni piuttosto che alla cruda realtà?

    Ti ostini a personalizzare il discorso come se ponessi rimedio ai miei errori solamente per tenermi stretto il mio ruolo e la mia immagine anziché limitare i danni, nonostante io abbia sempre agito con la massima trasparenza.
    Ti perdi in dietrologie bislacche per giustificare la pessima opinione che hai di me come se io ti odiassi perché sono io e tu sei tu e non perché devo proteggere le mie scelte da un sottoposto la cui visione si dimostra limitata e faziosa. Nonostante tu abbia la prova che sbagli.
    Potrei posarti una mano sulla testa Yato, e non avresti ne modo ne diritto di difenderti, e sfinirti fino a farti sciogliere la lingua per verificare ogni singola sillaba che ti esce di bocca. Ma ho SCELTO di non farlo.


    E glielo dimostrò, che aveva scelto di limitarsi e lasciare che sperimentasse senza ammorbarlo con la sua presenza, espandendo un chakra così copioso da fargliene sentire la pressione, nel petto e nelle assi della scrivania, così imponente da non essere paragonabile a quella di nessun altro ninja con cui avesse avuto a che fare.

    La lente attraverso cui guardi il mondo è parecchio sporca e le tue orecchie troppo concentrate a sentire sottotesti inesistenti, per percepire che do fiducia ben più concretamente di tanti altri.

    Riuscì finalmente a passare oltre fino a quando Yato non credette che lo stesse accusando di essere le orecchie del mizukage.

    No.

    lo interruppe fermamente quando questo credette di aver trovato dimostrazione della sua tesi.

    Stai di nuovo ponendo l’immagine che hai di me dinnanzi alla realtà.
    Io non ti sto accusando, anche perché non coincidono ne le tempistiche ne le informazioni trapelate, ti ho fatto una domanda, ponendo l’accento su un fatto, per metterti in guardia perché io conosco quell’individuo, a dimostrazione di ciò ho infatti ipotizzato che lo facessi per fare un torto a me più che al villaggio, magari perché a conoscenza dell’odio del mizukage nei miei confronti.
    Ma non mi dilungherò ulteriormente su di lui, ti ricordo soltanto che lui ha un ruolo nel suo villaggio, e tu ne hai uno qui, con posizioni riguardo me che non manchi di chiarire a chiunque, persino a chi vorrebbe sfruttarle.


    A quel punto Yato si infervorò ulteriormente, e dopo un primo momento di rabbia che Raizen volle mostrargli si rasserenò, decidendo di mantenere la sua linea.
    Sotto la sua mano, e davanti a Yato sarebbe comparso uno specchio, un utilizzo non da poco della combinazione della tecnica dei cloni e della trasformazione.

    Guardati.

    Rosso, iracondo, ferito, con un leggero affanno dovuto alla foga delle parole.

    Ti reputeresti obiettivo?

    Gli avrebbe dato tempo di calmarsi e di ultimare il discorso, per poi cercare di chiuderlo a sua volta.

    Il tuo sensei ha rubato a Konoha, Yato, nonostante grazie alla nostra alleanza potesse comunque avere quell'informazione se l'avesse chiesta.
    E io in quanto Hokage non posso accettarlo. Mai. Non fino a che non metterò in equilibrio la bilancia.
    E tu pur consapevole di questo l’hai comunque scelto, una parte della colpa è anche tua. Non vorrei ricordarti che Prima di essere suo allievo sei un chunin della foglia e lui un kage di una nazione straniera, poteva funzionare in un altro frangente, ma lui ha scelto di seguire una linea scellerata.
    Nonostante tutto ti sto accordando una fiducia superiore, permettendoti di dimostrare e rimarcare a cosa tu tenga maggiormente, e si, ti sto anche punendo.
    Sia per le parole che mi hai rivolto, ora e in passato, sia per la scelta dalla quale mi hai escluso volontariamente pur sapendo delle tensioni in atto, imparerai come ho fatto io che a volte il nostro ruolo e la nostra fedeltà ci impone delle scelte e dei doveri superiori alla morale comune e che non c'è niente di più sacro di quello.


    Avrebbe quindi indicato il simbolo della nazione del fuoco che ritagliava la vetrata, visibile persino dalla piazza antistante l'amministrazione.

    Lo farai in quanto konohaniano perché è questo che sei, e perché è stato lui a volerlo.
    E non mi dirai tutto ciò che Yato Senju potrà vedere e osservare, mi dirai tutto ciò che Yato E l’Allievo del mizukage o qualsiasi altro titolo lui si dia o ti dia potrai osservare E trovare, da ciò che ci ha sottratto fino al suo stile di combattimento e le sue abilità fino ai suoi segreti: tutto.
    Ovviamente non ci sarà alcun tipo di merce di scambio, le informazioni andranno sottratte, punto.
    Se è la tensione che vuole non sarò di certo io a presentarmi impreparato.
    E permettimi di farti risparmiare fiato: io non ho mai avuto problemi col suo predecessore, anzi, condividevamo un' amicizia fraterna, quindi vedi di non lanciarti in strane accuse.


    A quel punto sarebbe calato il silenzio mentre lo osservava di rimando.

    Condividiamo più di quanto tu voglia ammettere a te stesso.
    Anche l’aspirazione e la volontà di migliorarsi.
    Io in quanto kage ho un solo obiettivo oltre la difesa del villaggio, trasmettere i valori e lo spirito del fuoco a chi verrà dopo di me, poter fare da maestro ad un mio ninja sarebbe un onore, ma mai un vincolo per lui, in nessun modo.


    Sostenne lo sguardo di Yato, immobile, nessun dubbio lo attraversava, men che meno lo impensieriva di incrinare quel rapporto sensei-allievo che visto il coinvolgimento di Kensei reputava estremamente dannoso.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Quasi sorrisi alle sue prime parole. Che vi importi poco è l'ennesima bugia che raccontate a voi stesso. Vi importa tantissimo invece, o non sareste qui a girare attorno alla questione con tanta veemenza. Non metto nè mai metterò in dubbio il vostro attaccamento alla Foglia e il vostro senso di responsabilità, e credo che realmente sentiate il peso del vostro titolo. Ma non è l'unica cosa a muovervi. Anche se siete convinto del contrario. In quella fase del discorso ero ancora calmo e misurato, poteva dirmi che non avevo prove e che mi sbagliavo. Ma la pensavo diversamente.

    Battei le palpebre quando parlò di Ame, osservandolo a lungo. Non ho appreso, per ciò che esula il mio addestramento, nulla di più di quanto non si possa ottenere pagando informatori di basso rango. Non sono infiltrato nel villaggio o nell'organizzazione in maniera significativa e perlopiù mi sono appoggiato al Sensei Feng Gu. Tutte le mie assenze e licenze sono registrate e non sono mai venuto meno ai miei doveri verso Konoha. Sarò immaturo, ma onestamente del fatto che sia stato aperto un locale in centro, gestito forse dai Fiori e forse no, non è un'informazione che meriti di essere riportata, a meno di avere una missione ufficiale ad Ame per raccogliere ogni genere di informazione. Mi sporsi in avanti. Mi state quindi dicendo che è la mia missione ufficiale? Sono molto zelante quando si tratta delle missioni. [Nota]Lo considero come Incarico?
    L'unica notizia "grossa" è quella dell'Artiglio ma essendo ancora in corso non posso materialmente aver fatto rapporto qui!
    E anche su Yuri...so solo che un tizio che non conosco e non saprei identificare ha cambiato sesso per far sparire le sue tracce. Come decine di altri ad Ame. E' rumore bianco, non un'informazione.
    Non serviva girare intorno alla cosa, lui non si fidava affatto di me come di nessun altro, era arroccato sul suo trono e alla disperata ricerca di una giustificazione per garantire le sue manie di controllo. Avrebbe risparmiato molto tempo e molta fatica evitando di farmi la predica e assegnandomi direttamente una missione. Poi scossi il capo. Hokage...non è una questione che riguarda me. Non voglio essere oggetto del vostro odio, a cosa servirebbe? Forse sono un fastidio per voi...come chiunque altro non vi apprezzi. Avete mai pensato a quante persone ritenete essere un fastidio? Dubito di essere il solo.

    Cercò poi di esprimere la difficoltà che aveva nel portare il manto delle responsabilità, come a voler cercare un legame empatico che era obiettivamente impossibile, se non per lunghi versi. Sospirai. Hokage-sama...ogni missione è difficile. La vostra forse è la più difficile di tutte. E la mia forse le era solo pari, lo sapevo bene e il mio viso tradì per un secondo un certo grado di comprensione. Ma solo perchè portate un fardello pesante, questo non significa che automaticamente tutti vi debbano supportare in questo. Sono un servitore dell'Hokage, ma dopo i nostri trascorsi non sarò mai un vostro amico, o qualcuno che si fida ciecamente di voi. E poi aggiunse altro, rivelandomi che ero stato frainteso, al punto da farmi scuotere il capo in un cenno di diniego. Voi mi fraindentete, e posso capirne il motivo. Si torna sempre alla stessa questione. Non ci sono dietrologie. Io non vi accuso di occupare un ruolo e agire solo per mantenerlo, nemmeno fosse una poltrona comoda. E' evidentemente un ruolo pesante e complesso, solo un cretino lo vorrebbe a tutti i costi. Lo guardai attentamente. Hokage. Voi non mi piacete. Non mi piace il vostro modo di porvi, non mi piace il vostro modo di fare. Non mi piace il fatto che ogni cosa sia un sospetto, una paranoia e un'insinuazione. Il vostro essere Kage non ha nulla a che vedere con il vostro carattere. Potete anche agire per porre rimedio a determinati comportamenti, ma non ci credete davvero, perchè li reiterate, ancora e ancora, magari con minime variazioni. E questo intero dialogo è espressione dello stesso detestabile carattere. Tutto qui. Certo, aveva scelto di non usare l'Interrogazione Mentale...ma lo aveva fatto per dimostrarmi qualcosa, non certo perchè realmente fosse cambiato, o non la avrebbe nemmeno nominata. Sorrisi poi alla menzione della lente. A quanto pare allora a Konoha dispensano lenti e orecchie difettose un pò a tutti, Hokage-sama. Sottintendendo che era un bue che dava del cornuto all'asino.

    Finalmente lui perse un minimo il controllo quando lo feci anche io, era inevitabile davanti a certi argomenti. Mise immediatamente da parte l'idea che le sue parole fossero un'accusa o una insinuazione, e ammisi con me stesso che poteva avere ragione, avevo letto troppo tra le righe, ma restava il punto che lui era convinto che il Mizukage volesse manipolare me, pur non avendo alcuna prova. L'unica cosa che mi è stata richiesta a Kiri è di seguire le regole per apprendere l'arte della spada. E l'unica cosa che ho fatto a Kiri è stato apprenderla. Più qualche piccola missione di addestramento che tuttavia non era stata in alcun modo lesiva per l'accademia o Konoha, quindi sorvolabile. Sono un ninja di Konoha, e questa è la prima e più importante frase che ho pronunciato davanti al mio Maestro di spada. Non sono un ninja di Kiri, non sono un sottoposto nè una risorsa. Solo un allievo. Dissi una volta calmo, dopo aver osservato allo specchio, con odio crescente, la mia incapacità di controllarmi del tutto, senza commentare. Era stato furbo, prima provocandomi e poi mostrandomi frustrato. Non commentai, guardando l'Hokage e limitandomi a una semplice domanda. E' la mia seconda missione, Hokage-sama? Oltre a quella di Ame? Solo quello mi avrebbe convinto a seguire il suo ordine, ormai era inutile replicare. L'Hokage che tanto cercava di essere calmo e cristallino era per me altrettanto turbato quanto lo ero io...al punto da chiedere a un allievo i punti deboli del suo maestro, solo per un'opposizione che non era in grado di appianare a parole. Ma senza un suo ordine diretto, ordine e non richiesta, non avrei fatto assolutamente niente.

    Poco prima di uscire dalla porta, senza però ascoltare la risposta, feci un'ultima domanda. Mi chiedo, Hokage-sama...voi invece cosa vedete quando vi osservate in quel clone-specchio? Quando siete solo, e rispondete solo a voi stesso? E chiusi la porta dietro di me. Dubitavo di averlo turbato, era certo della sua situazione, e cieco al contempo. Quella poteva essere una debolezza che avrei sfruttato in futuro.

     
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    In Missione per il Bersaglio


    XII




    Scosse la testa, con una smorfia rassegnata.

    Credi quello che vuoi, l'autoconvincimento è il tuo forte.

    Concesse senza spendere ulteriori parole per convincerlo che facesse quel discorso esclusivamente a vantaggio di Yato stesso.

    Stai di nuovo fraintendendo.
    Io non ti sto dando un parere, ti sto dicendo come tuo superiore che le tue azioni valgono un indagine: andare e tornare da Ame senza motivazioni e senza portare indietro qualcosa che giustifichi tale sortita non è qualcosa che sia possibile fare senza ripercussioni, men che meno se hai rapporti con un Asso. Un accademico non va ad Ame per addestrarsi.
    Tuttavia, proprio grazie a Feng la tua posizione può essere valutata positivamente, da ora in avanti prendiamo due piccioni con una fava, fai rapporto di persona oppure compilali cartacei come da prassi ma portami informazioni, sventra Ame.
    Ma voglio che valuti attentamente i rischi, preferisco avere una modesta pedina ad Ame che mi garantisca accesso ed informazioni piuttosto che rischiarla solo per avere nomi potenzialmente privi di utilità.
    [nota][come scritto non mi riferivo alla mancanza di informazioni in sè, non rimprovero quello ma il fatto che le azioni passate di yato siano poco chiare e quindi sospette per via di quella mancanza, da adesso in poi però hai una missione.]

    Lo lasciò poi parlare, notando anche l’espressione di comprensione di Yato, quella che gli parve più strana di tutte in quel discorso, solitamente il chunin era arrabbiato, testardo, pungente, ma per un secondo fu comprensivo, ma durò poco.

    No, decisamente no.

    Replicò quando il chunin tentò di insinuare che più persone a Konoha la pensassero come Yato.

    Non generalizzare il tuo astio per giustificarlo.
    Ti ripeto che questa poltrona non si mantiene solo col sorriso e col petto gonfio di ego. Se sono qui vuol dire che oltre alla metà di questa nazione va bene il mio modo di fare.
    Ci sono oppositori?
    Certo! Ce ne saranno sempre!
    È impossibile il contrario, il bene e la giustizia di tutti è inarrivabile!
    Se ne vedi così tanti però temo che la ragione sia da ricercare in un bias di conferma ben radicato che rende semplice trovare prove e individui che la pensino come te, ma restiamo ben lontani dal tuo “un po' a tutti”.


    Chiuso quell’argomento, a cui non avrebbe replicato ulteriormente passò alla seconda missione.

    Ci sono moltissimi modi per sfruttare qualcuno, e non è detto che per tutti serva una richiesta, consapevolezza o dell’immediatezza.
    Ma ti ripeto, il tuo Maestro ha già delle colpe a prescindere dal suo attuale operato, colpe per cui non ha fatto e non vuol fare ammenda.
    Quindi si, è la tua seconda missione, spero di averne esplicato in maniera cristallina e non fraintendibile i vari obiettivi.


    A quel punto Yato si alzò, forse soddisfatto, forse no, forse turbato, forse no. Per quante parole avesse speso in merito al legame tra maestro e allievo sembrava che il turbamento dovuto alla rottura di quel legame fosse durato a malapena per l’intervallo necessario a pronunciarle, sempre che fossero frutto di qualcosa di reale.
    Non si pose tuttavia domande in merito, trovando solo il tempo di rispondere alla porta che si chiudeva.

    … niente …

    A quel punto lo sguardo si spostò sulle mappe e preso qualche foglio iniziò a fare qualche appunto per iniziare a definire i dettagli della missione.
     
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