Nuovi Incontri[Free Asami - Kyojuro]

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    Nuovi Incontri


    Allegro: Il Povero Hiro



    [Parecchi giorni indietro]
    Una persona si stava dirigendo verso una struttura, con passo lento e costante. Era accompagnata da altre due figure, un ninja completamente coperto da una tunica grigio scuro e con, alle spalle, un wakizashi nel suo fodero e una donna con una maschera da ambu addosso. I tre arrivarono fino alle porte di quella che poteva sembrare un piccolo palazzo con all'incirca cinque piani. Le parenti, di un bianco appena dato, sembravano quelle di un ospedale o di un qualche laboratorio di analisi. Il viso dell'uomo che camminava davanti agli altri sembrava spaventato o preoccupato per qualcosa, si poteva intuire che non fosse li per un suo desiderio e che gli altri due erano li per scortarlo. I tre quindi scomparvero oltre l'entrata di quel luogo che si chiuse alle loro spalle, l'ultima cosa che si riuscì a vedere fu il viso dell'uomo girarsi all'indietro, con le lacrime agli occhi.

    [Intanto a Konoha]
    Il malvivente era riuscito a creare una voragine e a mettere in difficoltà il giovane ed inesperto Kyojuro che si era quindi ritrovato con solo una debole presa di distanza da una caduta di parecchi metri. Per fortuna Asami era riuscita ad avere i riflessi abbastanza pronti per evitare di finire anche lei coinvolta e subito si prodigò ad aiutare il giovane, in modo da riportarlo sulla terra ferma. Che potenza quel colpo, non mi ero mai confrontato con qualcuno con quella forza distruttiva, Anche se è scappato non ha trovato ciò che cercava no? Ci spostammo da Hiro in modo da aiutarlo a riprendere i sensi, per fortuna Asami aveva delle conoscenze mediche abbastanza elevate da capire che lo svenimento era avvenuto per le troppe contusioni al viso e sull'addome. infatti nel caso avesse alzato la maglietta del povero Hiro avrebbe visto segni rossi sparsi. Bastò poca dell'energia della ragazza per farlo riprendere. Ooooh, dov'è l'uomo? la fialetta?.. Mia Moglie..Mia moglie è ancora in casa..Dovete aiutarla! vi prego! Il volto dell'uomo si fece scuro e pieno di preoccupazione Non sono riuscito a difenderla..aiutatela vi prego! Anche il viso di Kyojuro divenne tutto d'un tratto pieno di paura. Starò io qua con Hiro, lo aiuterò a camminare e lo porterò all'ospedale, devi aiutare.. Shinobu, deve essere ancora in camera da letto.. Hiro sembrava davvero preoccupato, che alla moglie fosse toccato un destino ancora peggiore del suo?

    Nel caso Asami avesse deciso di andare ad aiutare la donna sarebbe dovuta tornare alla casa e una volta entrata in quella stanza completamente a soqquadro avrebbe notato una porta mezza chiusa che la avrebbe condotta ad un corridoio con al termine una scala a chiocciola che la avrebbe portata al primo piano. Le altre stanze del piano terra erano semplicemente un bagno, piccolino ma con tutto ciò che serviva, e un salottino dove era posizionato un bel tavolo, poltrone e una grossa libreria. Queste stanze sembravano essere in ordine con nessuna donna al loro interno. Una volta salite le scale si sarebbe trovata davanti ad un disimpegno, con l'accesso a due stanze da letto e un bagno. La stanza da letto più piccina sembrava essere una vecchia stanza di una ragazza, probabilmente una figlia che ormai non viveva più in quella casa. Il bagno era molto simile a quello al piano terra ma, in più, era presente un armadietto con il simbolo su di esso, nel caso fosse stata interessata, una volta aperto, avrebbe visto alcune bende e altri oggetti per la cura quotidiana di una persona, erano perfino presenti alcune siringhe e dei lacci emostatici. La seconda camera invece si mostrava come la solita stanza da notte di una vecchia coppia e, ai piedi del letto Asami avrebbe visto una donna di età avanzata a terra, in mezzo ad una pozza di sangue. Avrebbe sicuramente notato la veste che stava portando, era palesemente un abito tradizionale della famiglia Hyuga e si sarebbe sicuramente anche accorta di un macabro dettaglio: Le mani della donna erano a terra a poca distanza da lei, completamente recise dalle braccia. Probabilmente anche lei doveva aver cercato di difendersi e proprio per evitare di essere colpito dai colpi dello stile Juuken il malvivente aveva trovato una soluzione molto semplice quanto malvagia. Se Asami avesse cercato di ascoltare il battito cardiaco della donna avrebbe percepito che forse era accora possibile salvarla, infatti i battiti erano pochi e deboli ma ancora presenti. se si fosse quindi avvicinata avrebbe anche notato una ferita sul collo, uno strano punto rosso abbastanza grande, come se qualcosa fosse penetrato in quel punto.

    Cosa Avrebbe fatto la ragazza in quel frangente? c'era poco tempo per agire prima che la donna, la avrebbe portata all'ospedale o avrebbe cercato di curarla con le conoscenze che aveva, sarebbero state abbastanza per farla sopravvivere?


     
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    Nuovi incontri
    IX



    Una volta salvato Kyojuro divenne più sollevata. Il giovane studente non riuscì a schivare in tempo il colpo e l’aveva scampata grossa. Lo stesso fu per il nemico che scappò, lasciandosi dietro una nube di fumo e sparendo agli occhi della genin. Il suo tentativo era quello di recuperare il sangue di un Senju ma dopo l’attacco della kunoichi, dove la fialetta venne distrutta, forse non gli era andata come aveva previsto. Sperava davvero, come aveva ipotizzato il ragazzo biondo, che se ne andò da quel luogo a mani vuote.

    - Lo spero, Kyojuro… -

    Lo disse con un tono pensieroso e con lo sguardo fisso verso l’uscita, prima di concentrare tutta la sua attenzione al povero Hiro.
    Il guardiano era malmesso ma non tanto da rischiare la vita. Bastò una delle tecniche basilari che ogni aspirante medico aveva nel suo bagaglio di conoscenze per farlo riprendere. Dopotutto ciò che subì, da quello che riuscì a vedere non solo dal volto ma anche all’addome avendo scostato leggermente la maglia che aveva indosso, riportò diversi ematomi sparsi. Non gravi ma pur sempre pericolosi se non trattati in tempo. Soprattutto per una persona non tanto giovane come invece lo erano i due shinobi.
    Ma una volta ripreso, il guardiano si rivolse ai giovani. Sul suo volto si disegnò un’espressione preoccupata, ripensando soprattutto a sua moglie.

    - Ma cos’è successo!? Dov’è sua moglie!? -

    Non era un buon momento per chiedere dettagli su quella faccenda così misteriosa ma era l’unico modo per sapere anticipatamente ciò che avevano subito. Forse anche la moglie era stata pestata da quell’uomo mascherato. Per fortuna lo studente fu essenziale anche in quella situazione, aiutando la ragazza prendendosi cura di Hiro. In quella situazione si stava affidando ad un ragazzo che, prima di quel giorno, non aveva mai visto. Non sapeva le sue reali capacità ma il coraggio dimostrato un attimo prima, le diede prova che ciò che faceva arrivava dal cuore. Un’anima buona che Asami incontrò per puro caso in una delle centinaia di strade di Konoha. Un ragazzo che anche in quell’occasione non solo dimostrò spirito di squadra ma anche di responsabilità.
    Ne era grata, come lo era anche al guardiano che, prima di affidarlo al giovane aspirante ninja, comunicò alla ragazza che la moglie molto probabilmente si trovava ancora in camera da letto.

    - Va bene… Kyojuro mi raccomando. Fa attenzione. -

    Lasciò la cripta, raggiungendo con tutta fretta la casa del guardiano. Quella casa che già precedentemente era stata ispezionata, solo in parte, dai due shinobi della foglia. Di nuovo quello spettacolo agghiacciante gli si parò davanti ma che subito la ragazza cercò di evitare. Quella cucina sporca di sangue, non solo del signor Hiro date le nuove informazioni in possesso, e che evitò di ispezionare concentrando la sua attenzione su una porta semi chiusa. Quasi come se volesse essere un richiamo per la Hoshiyama, ormai in preda alla tensione. Nessuna figura occupava le diverse stanze che si trovavano in quel piano della casa. Come nessun oggetto fuori posto a differenza invece della cucina. Un dettaglio che ai suoi occhi le sembrò così contraddittorio ma che al tempo stesso poteva avere una logica ben precisa. L’uomo, durante l’agguato, si trovava da solo in cucina mentre la moglie forse era nascosta in una delle stanze di quello stesso piano o in quelle superiori. Con calma aprì l’unica porta che non aveva ancora controllato. Si ritrovò dinanzi ad un bagno che, per sua sfortuna o fortuna, non era occupato da nessuno.

    §Allora la camera da letto si trova al piano superiore...§

    La sua ricerca non era ancora terminata ma almeno aveva ristretto il campo d’indagine. Salì le scale a chiocciola ritrovandosi davanti a tre stanze chiuse. Con la prima che aprì, si ritrovò all’interno di un bagno e rovistando nell’unico armadietto, che si trovava in quella stanza, trovò diversi oggetti per la medicazione. Nulla di strano nemmeno in una delle due stanze. Quella appena aperta infatti sembrava del tutto priva di disordine, forse perché non vissuta da parecchio tempo. Quando aprì l’ultima delle tre stanze, lo sguardo iniziò ad ispezionarla ma ciò che attirò l’attenzione della genin fu davvero qualcosa di inaspettato.

    - Aaaaah! -

    Un urlo, quasi di terrore, uscì spontaneamente dalle sue labbra. L’espressione di paura, visibile soprattutto nei suoi occhi, si rimpicciolirono, elaborando quell’immagine che si trovò davanti.
    Ma quei pochi attimi di terrore scatenarono in lei una raffica di adrenalina. Le braccia tremolanti, dovuto da quella scena raccapricciante, si irrigidirono di colpo e le gambe scattarono, senza controllo e con velocità, verso quella donna dall’aspetto ormai privo di vita. Si mise in ginocchio non curante che le sue gambe si tinsero dello stesso colore dell’enorme pozza di sangue in quella stanza, cercando di sistemare nella maniera più delicata possibile il corpo della signora. Proprio come fece con suo marito, controllò il battito del suo cuore. Concentrò tutti i due sensi nella speranza di sentirlo. Il suo respiro in contrasto con quel corpo apparentemente privo di vita. Silenzio ma fu un attimo, breve ma che fece riaccendere la speranza in Asami.

    §E’ viva!§

    Debole ma presente. Bisognava salvarla al più presto.
    Gli strumenti medici che aveva trovato un attimo prima in quel bagno avrebbero potuto aiutarla. Così, una volta aver preso tutto il necessario, si avvicinò alla figura distesa a terra e sanguinate. Posizionò il laccio emostatico, per fermare il flusso di sangue, ma prima di chiuderlo disinfettò la ferita. Successivamente, per evitare un qualsiasi contatto con la carne viva, coprì il tutto con una benda. Non aveva mai trattato una ferita tanto grave e molto probabilmente le sue cure non sarebbero state necessarie per eliminare del tutto il problema. Lo stesso fece con l’altro braccio per poi utilizzare nuovamente la Tecnica delle Mani Curative2 Bassi = 2 Leggere così da aiutarla a riprendersi. Non si era mai trovata in una situazione simile e non aveva mai trattato ferite così gravi. Sapeva di non avere le competenze per trovare rimedio a quel danno.
    Le mani, che si trovavano poco più che lontano dal corpo della donna, erano state totalmente tagliate, forse con un colpo netto. Forse potevano essere riattaccate ma tra l’assenza di attrezzi chirurgici professionali e le limitate conoscenze della genin, per lei era un lavoro impossibile anche solo provarci. Troppo rischioso e di certo in quella situazione, giocare con la vita di una persona in difficoltà era l’ultimo dei suoi obbiettivi. Provò nuovamente ad ascoltare il battito cardiaco.
    Ma in ogni caso avrebbe recuperato sia le mani mozzate della donna che il suo corpo, prendendolo in braccio, e passando dalla finestra di quella stessa stanza, iniziò a dirigersi con estrema velocità[Velocità : rossa + 4 Tacche; ½ leggera], anche con l’aiuto del chakra, verso l’Ospedale.
    Ormai la sera era giunta definitivamente, il cielo stellato la faceva da padrona alleviando la tensione che si era creata con quell’assurda e misteriosa vicenda. Una cosa però era chiara. Forse il sangue che aveva raccolto l’uomo mascherato non era quello di un Senju ma bensì della donna. Per la fretta di curarla non si era soffermata troppo su dettagli, come il suo clan di appartenenza, che in quella situazione erano superflui. Ma quella storia non le quadrava. Come le sembrava strano che un nemico, indisturbato, riuscì ad entrare nel villaggio della foglia così facilmente. Forse un’altra questione da far presente al capo-villaggio. Durante la sua corsa non avrebbe guardato in faccia a nessuno e saltando tra i tetti delle abitazioni della città, così da non creare allarmismi tra i civili del villaggio, arrivò all’Ospedale. I medici avrebbero visto la genin in uno stato di agitazione dovuto dalla corsa, con alcune macchie di sangue non solo sui vestiti ma anche sul suo corpo.

    - Ha bisogno di aiuto, presto! -

    Affidò la donna ai medici del pronto soccorso spiegando ciò che successe quella sera, senza tralasciare nulla, avvisando anche delle cure tempestive che lei stessa aveva effettuato sull'ultima vittima.
    Dopo aver pulito parte della pelle sporca di quel sangue non suo, si avvicinò ad una delle sedie per riprendere fiato da quella corsa effettuata a tutta velocità. Avvertiva un leggero dolore muscolare all’altezza delle cosce ma per fortuna era arrivata senza nessun problema, alla struttura ospedaliera.
    Aveva cercato in tutti i modi, soprattutto quando arrivò alla stanza della coppia, di mantenere lucidità e sangue freddo sulla situazione. Sperava di aver fatto una buona medicazione, anche se le sue conoscenze erano limitate e di averla salvata in tempo.
    Se avesse visto Kyojuro, avrebbe attirato la sua attenzione alzando le braccia. I suoi vestiti erano macchiati di sangue e il suo sorriso era un misto tra sollievo e preoccupazione per le condizioni di salute della donna. Lo avvisò di quello che aveva trovato all’interno di quella casa, la stessa ne avevano ispezionato solamente la cucina. Se l’avessero controllata, invece di seguire le macchie di sangue, moto probabilmente le probabilità di salvare la donna dalla mutilazione subita era molto più elevate. Ma molto probabilmente Hiro non sarebbe sopravvissuto alla furia del malvivente.

    - Questa storia non mi piace per niente… l’Hokage dev’essere informato. -

    Se fosse stato possibile l’avrebbe fatto quella sera stessa. Sarebbe stato l’unico modo per garantire la sicurezza di Konoha e dei suoi cittadini. Però, più pensava a quel ninja più i dubbi assalivano la giovane genin.
    Come riuscì quel ninja, dall’identità sconosciuta, ad entrare nel villaggio in modo così indisturbato? Ma soprattutto chi era e a chi era legato?





    Chakra: 24.5/40
    Vitalità: 12.5/14
    En. Vitale: 28.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1:  ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: /// 
    Slot Tecnica
    1:  Tecnica delle Mani Curative  
    2: Tecnica delle Mani Curative  
    Equipaggiamento
    • Kunai × 3
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    Note




     
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    Lento: Tante Domande e Poche Risposte



    Kyojuro avrebbe aiutato Hiro a camminare, e con molta calma si sarebbe diretto verso l'ospedale, sarebbe sicuramente arrivato dopo Asami che intanto aveva trasportato la moglie il più velocemente possibile visto lo stato in cui era, la sua vita era legata ad un filo e i Kami erano pronti a tagliarlo. Appena la ragazza arrivò in ospedale venne subito ricevuta ed aiutata e, prontamente, portarono la donna in sala operatoria per aiutarla al meglio delle loro abilità. Anche Kyojuro venne aiutato, una volta arrivato lasciò Hiro ai medici che si prodigarono a valutare le sue condizioni, sicuramente meno gravi della moglie. Grazie Kyojuro, per fortuna siete arrivati voi..oggi era il giorno dei fiori, non sei riuscito a darlelo.. Si era accorto del fiore completamente rovinato nella tasca del giovane ninja. Sicuramente mia madre capirà, alla fine è stata lei ad insegnarmi l'importanza di aiutare gli altri Sorrise per poi salutare l'anziano e congedarsi andando verso l'uscita dell'ospedale.

    Al di fuori incontrò Asami e lei gli raccontò cos'era successo, l'aver trovato una donna con le mani mozzate e uno strano segno sul collo non era qualcosa che si poteva vedere tutti i giorni. Si, bisogna riferire tutto il più presto possibile! il viso della giovane si fece pensieroso, probabilmente doveva avere molte domande per la testa, perchè voler prendere il sangue di un senju? e perchè attaccare una donna ormai di nessuna utilità militare per il villaggio? Cos'era quello strano segno sul collo della Hyuga? ma soprattutto..chi era quell'uomo che era stato in grado di entrare nel villaggio e causare tutti questi problemi? Le stesse domande furono quelle che infestarono anche la mente del giovane, a cui però al momento non avevano risposta. Prima di congedarsi dalla ragazza, che fossero andati dall'Hokage o meno, Kyojuro le porse la mano per salutarla. Una giornata parecchio strana, è stato un piacere conoscerti Asami, sicuramente non ti dimenticherò facilmente dopo tutto ciò!Sfoggiò un'ultimo sorriso, sul suo viso sincero, verso la Kunoichi prima di congedarsi tornando verso casa.

    [Il Giorno Dopo]
    I medici uscirono dalla terapia intensiva e si diressero verso il primario dell'ospedale di Konoha. La donna è viva, grazie al lavoro della ragazza che la ha portata qui siamo riusciti a prenderla in tempo e ricongiungere gli arti mozzati con successo, avrà davanti una lunga degenza e un ancor più lungo periodi di riabilitazione ma dovrebbe arrivare a riprendere almeno il settanta per cento della funzionalità motoria. E cosa mi dite del collo? Sembrava il punto di entrata di un ago, probabilmente le è stato prelevato del sangue per qualche motivo, non sappiamo altro. La faccenda si infittiva, il malvivente cercava sangue senju e forse aveva scambiato quella donna per un appartenente a quel clan? Probabilmente il sangue che Asami era riuscita a togliere dalle grinfie dello shinobi poteva essere proprio quello dell'anziana compagna di Hiro.

    [Parecchi giorni Prima]
    I due uomini e la donna continuavano il loro percorso attraverso un lungo corridoio illuminato dalle bianche luci al neon installate sul soffitto e, alla sua fine, una porta di metallo nero si ergeva in tutto il suo splendore. Ornata da dei bassorilievi probabilmente incisi a mano, la porta si apri lentamente per lasciare entrare gli ospiti in una stanza circolare con un piccolo altare vicino alla sua fine. Ogni pochi metri era  presente un piccola porta nel muro, troppo piccola per portare effettivamente ad un'altra stanza ma abbastanza grande da contenere un uomo sdraiato. Una di queste porte venne aperta e, proprio in quel momento, l'uomo davanti agli altri cadde tra le braccia dei due shinobi che lo stavano seguendo. Il suo corpo venne inserito all'interno dell'apertura che poi venne richiusa. Ne mancano solo più dieci, il grande Maestro ne sarà felice. Non dimenticarti il sangue, dovresti iniziare a procurartelo altrimenti tutto questo avrà poco senso, è il momento di chiedere aiuto all'organizzazione? No, lo recupererò io, non sarà difficile entrare a Konoha, ho delle conoscenze all'interno che mi potrebbero facilitare il lavoro. Vedi di non fallire allora, non voglio venir punita per colpa tua.



     
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17 replies since 8/6/2021, 23:12   387 views
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