Una Questione d'OnoreAddestramento TS 1 Occhio dell'Annullamento

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    Il Fiore Lupo

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    Una questione d'Onore


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    Era passato diverso tempo dagli eventi che erano occorsi con Hagomoro e Kato ovvero il me della vita precedente. Io, Yuri, avevo cambiato quasi tutto da quello che Kato era e rappresentava... a parte una sola e grande eccezione. Yuri e Kato erano entrambi membri di Hayate. Fieri persecutori dell'obbiettivo finale della Fratellanza: l'immortalità.

    Così saltuariamente controllavo il luogo che avevamo deputato come scambio di messaggi dalla missione precedente. Ovviamente seguivo tutte le precauzioni possibili: da chilometri di distanza facevo controllare il posto ad una mia copia, trasformata in sembianze ogni volta diverse. Sapevo che se avessi trovato un simbolo del lupo Hagomoro mi avrebbe lasciato un messaggio da qualche parte, lì vicino. quando mi accorsi che Hagomoro aveva intagliato un simbolo di Hayate su un albero dopo qualche ricerca trovai un messaggio.

    Incontriamoci al posto del primo scontro ad Ame, alla prossima luna piena. Devo lavorare ad Ame.



    Un messaggio assolutamente incomprensibile per chi non era Hagomoro o per chi non era Kato. Solo che non potevo più presentarmi come il vecchio Guardiano di Oto, bensì dovevo iniziare ad essere Yuri e con tale aspetto mi sarei presentato ad Hagomoro. Dovevo solo convincerlo a fidarsi di una persona sempre legata ad Hayate ma di fatto estranea alla sua cerchia di conoscenze. Serviva una motivazione molto valida. E l'avrei trovata.

    Mi sarei così preparata a dovere. Era da poco che gestivo la Lacrima D'Argento e avevo appena iniziato a conoscermi come donna, e iniziare a comportarmi come tale. Di sicuro ad un occhio esterno apparivo più come una scaricatrice di porto che una raffinata matrona di casa. Ma in quel senso ci mettevo tutta me stessa, gli insegnamenti di Camelia, Peonia e Ortensia si rivelavano fondamentali. Certo, ero sicuro che loro tre spesso si chiedevano il perché di quella mia sgraziata attiduine all'essere femminile, ma sapevano che non potevano permettersi di fare alcuna domanda. E questo mi bastava.

    Perciò al chiaro di luna attesi, profumata e vestita in maniera comoda, l'arrivo di Hagomoro. La sede dell'incontro era quella in cui ci eravamo scontrati ad Ame contro la carovana. In effetti il nostro primo scontro ad Ame. Non c'erano più i segni del combattimento, qualcuno si era preso la briga di sistemarli. I miei pensieri però vennero interrotti dall'arrivo di un uomo. Mi voltai, provando a reagire nella maniera più graziosa possibile. Come un fiore delicato.

    Avrei anticipato la persona Dimmi un pò, contro chi hai combattuto in questo posto? fu la domanda di sicurezza che posi all'uomo. Se avessi ottenuto la risposta giusta allora con un leggero inchino mi sarei presentata, mostrandomi in tutta la bellezza artificiale che i Cuori avevano plasmato su di me.




    Mi chiamo Yuri Zahard, e sono il tuo contatto ad Ame. Piacere di conoscerti. La Grazia e la Giustizia di Hayate è la nostra guida. stavo fingendo, ma le mie doti non mi avrebbero tradito, non avrei mosso un solo muscolo facciale. Non potevo far sapere a Hagomoro che ero Kato, ma allo stesso tempo avrei giustificato la sua assenza. Semplicemente sarei stato un membro di Hayate, come tanti altri Kato Yotsuki non è presente. Ma si è affidato a me, chiedendomi di venire al suo posto qui. Sono una sua conoscenza, in un'altra missione per la Setta, e gli devo un favore da allora. Favore che mi ha chiesto di ripagare con un supporto alla tua causa. Ovvero quello di aiutarti qui ad Ame, che è la mia casa e quindi so muovermi molto meglio di molti membri di Hayate. Tuttavia mi ha anticipato che sei di poche parole, e di poca fiducia. E fai bene... aggiunsi Perciò come prova di verità con il mio rapporto con Kato mi ha detto che è l'allievo del Coraggio, e te lo ha riferito durante una conversazione privata. Dunque accetti il mio supporto? conclusi. Avevo dato abbastanza informazioni ad Hagomoro per fidarsi, e non dubitare di me o di Kato, ma sarebbe bastato?

    Se avesse accettato avrei proseguito Però direi che non è il caso di parlare di affari privati qui... che ne dici se mi segui e ne discutiamo nel mio locale? Ho una proprietà qui ad Ame, e sono lieto di ospitarti. Se sei d'accordo, ovviamente. Non c'è nessuna trappola, tesoro. Te lo garantisco, tra fratelli di Hayate non si gioca sporco. avrei concluso rimandendo in attesa così di una risposta.

    E se avesse accettato allora lo avrei condotto all'ingresso del mio locale. Hagomoro avrebbe compreso subito il tenore della Lacrima D'Argento. Un Ryokan dove lascività, illegalità e classe si mescolavano creando un connubio a dir poco singolare. Uomini in giacca e cravatta, così come estimatori di sostanze proibite bazzicavano tra le varie stanze Benvenuto alla Lacrima D'Argento, mio signore. Fu il benvenuto offerto da parte della bellissima Ortensia.

    Mia signora cosa desiderate? guardai maliziosa Hagomoro Non conosco i tuoi gusti, tesoro. Ma immagino che hai già capito che qui puoi ottenere qualunque cosa ti piaccia. Al palato, e non solo... quelle mie parole avrebbero fugato ogni dubbio da parte di Hagomoro sul mio essere Kato. Non mi sarei mai comportato in quel modo, nel mio vecchio me. Comunque qualsiasi cosa avesse deciso avrei proseguito Bene, Ortensia lasciaci soli. Mi ritiro nell'ufficio. Nessuno dovrà interromperci, sia chiaro. Prego, seguimi pure. E lo avrei condotto al terzo piano, e poi lì dalla porta segreta dietro alla libreria sarei salito sulla villa su tetto. Da soli avrei aggiunto qualche commento Solo io posso accedervi, o i membri di Hayate. Sei al sicuro. Possiamo parlare liberamente, prego accomodati nella sala del The. conclusi, prima di inginocchiarmi educatamente in attesa delle sue richieste.
     
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    Un incontro inaspettato


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    C’era stato un problema, uno di quelli inaspettati e colossali. Nonostante la fatica fatta per raggiugnere la Prigione e recuperare il Sigillo delle Cento Anime Visto che i riferimenti a Boruto non piacciono, cambiamo il nome di Karma con Sigillo delle Cento Anime, Shunsui non era ancora riuscito ad usare quel jutsu per trasmigrare la sua conoscenza e coscienza verso un’altra corpo. La cosa era alquanto frustrante e, nonostante il jonin avesse provato quasi di tutto, i suoi tentativi erano risultati in un nulla di fatto. Fu così che pensò di cercare supporto.

    In effetti, non era l’unico sulle tracce di quel potere. Il Maestro, Umoi e Kasumi che avevano partecipato alla missione di recupero, anche avevano ottenuto quel potere. Se tanto gli dava tanto dovevano anche loro essere incappati nello stesso problema, con la differenza che il vecchio, il Maestro, era un ninja dalle infinite conoscenze. Se c’era qualcuno che poteva portare qualche chiarimento, senza dubbia era lui.

    Piccolo problema, il jonin non sapeva dove fosse e in effetti, aveva già dato a Kato l’ordine di elimiarli tutti e tre. Avrebbe dovuto far rientrare quell’ordine, sperando che l’otese non fosse stato così zelante da aver già eseguito il suo comando…altrimenti il recuperare le informazioni he gli servivano sarebbe stato un bel po’ più complicato.

    […]


    Aveva mandato a chiamare Kato con il metodo che avevano concordato e si erano dati appuntamento nei boschi di Ame, a notte fonda, come si confà a dei cospiratori. Nelle sue vesti di Hagomoro, si era portato sul luogo dell’incontro con anticipo, distribuendo le sue marionette camuffato in un ampio raggio intorno lui per poter controllare il territorio e chi si avvicinava.

    Fu quindi con curiosità ed allerta che Shunsui vide una ragazza avvicinarsi al luogo dell’incontro. Accentratosi che la nuova arrivata stesse aspettando proprio lui, Shunsui decise di mandare avanti Gekido trasformato con le sue fattezze, mentre lui stesso si sarebbe nascosto entro nove metri, nascosto dietro un gruppo di alberi. La ragazza parlava svelta e sapeva cosa doveva dire. Eppure c’erano molti modi in cui la ragazza poteva aver avuto quelle informazioni. Per esempio, poteva aver trovato e torturato Kato - nel qual caso significava che la ragazza, forse anche insieme a qualche affiliato, era un nemico non da sottovalutare - riuscendo con droghe o tecniche ad estorcere quelle informazioni. Se così era, c’era da chiedersi il perchè volessero arrivare a lui e c’erano solo due possibili motivi: uno era il Sigillo delle Cento Anime, l’altra era la sua affiliazione ad Hayate che, nemmeno a farlo apposta, era stata appunto tirata in ballo.

    Dì poche parole..forse…di poca fiducia dipende…non mi piace lavorare con persone che non conosco, ma mi ritengo essere una persona flessibile.. mentre così diceva, Shunsui (Gekido) avrebbe fatto un innocente gesto della mano, che in realtà era un saluto in codice dell’ordine. Se quella ragazza era dell’organizzazione, lo avrebbe riconosciuto. [Saluto] Riconoscimento
    Speciale: L'utilizzatore può riconoscere altri membri dell'Organizzazione, studiando la loro reazione ad un saluto in codice. Eseguire il saluto per farsi riconoscere ha un bonus in furtività di +9.[Da chunin in su]
    Kato era in effetti stato molto in contatto con l’organizzazione, ma abbastanza per conoscere tutti i saluti segreti?

    Parli molto di Kato e di quello che ha fatto e di chi conosce…tu invece chi sei? Un’altra sorella di Hayate? E sotto quelle Virtù servi? Rispondi onestamente. Una domanda ed un ordine innocente, ma che sarebbe stato condita con il potere di piegare le menti. Perchè mentre Gekido parlava innocentemente, con le mani ben in vista, Shunsui compoenva i complessi sigilli per realizzare una tecnica di coercizione mentale. [T. Della Parola Ipnotica][Azione Rapida]

    Se Kato fosse riuscito a superare questi due piccoli test e Shunsui fosse stato soddisfatto delle risposte, sarebbe uscito infine dalla sua posizione nascosta. Io e Kato abbiamo un accordo molto chiaro e non comprende una terza parte. Lavorare con me richiede accettare la mia leadership Yuri. Anche se adesso sei coinvolta per colpa di Kato, da ora in avanti partecipi per tua libera scelta. E questo è quello che ti offro: potere e conoscenza in cambio della tua forza e della tua lealtà. Molto semplice. Purtroppo la lealtà non è qualcosa che si può costruire in un giorno, quindi farò lo sforzo di fidarmi di te sulla base della tua parola. Accetti? Il tono del marionettista era tranquillo ma nascondeva una tacita minaccia di morte. Non c’era dubbio infatti che tradire la fiducia di Hagomoro significava morte.

    […]

    Un tè potrà bastare Avrebbe detto secco alla proposta di Ortensia. C’èra una sola cosa che interessava al jonin ed era l ‘immortalità che gli avrebbe concesso di apprendere tutti i segreti del chakra…nulla che quella donna o quel posto potesse dargli. Gli uomini e le donne in quel luogo, con i loro desideri effimeri, erano fiammelle senza significato all’interno di un gioco che nemmeno sapevano di star giocando. Inutili.

    Accomodatosi nella sala del Tè, Shunsui accettò quello che gli venne offerto. Il suo naso fino si sarebbe accorto di qualsiasi sostanza fosse stata messa nella bevanda, per cui Yuri avrebbe fatto bene a non tirargli un tiro mancino. [Abilità]

    Sono sulle tracce di tre ninja…disse facendo comparire nelle mani tre carte ninja con le informazioni sul Maestro, Umoi e Kasumi. Sono sulle tracce dei segreti di una tecnica che insieme abbiamo recuperato. Kato te ne ha già parlato?

    Il problema è che questa tecnica si sta rivelando più difficile del previsto da utilizzare. Il vecchio del gruppo è però un ninja di grandi conoscenze, e potrebbe essere riuscito dove io ho fallito. Devi trovarli per me e dobbiamo scoprire cosa sanno…questo sempre che Kato non li abbia già uccisi, così come gli avevo chiesto di fare…s’intende.

    Dici che ti muovi bene ad Ame…
    Disse poi con tono interessato, guardandosi intorno In effetti sembra che tu abbia un’attività di successo in questo posto…questo è un bene. Le mie fonti dicono che quei tre potrebbero trovarsi proprio in città… ma io non ho idea di dove.

    Dimmi Yuri, dove potrebbero nascondersi tre cadaveri tornati alla vita, alla ricerca di un modo per non divenire nuovamente cenere? Io ho una lista di posti possibili, ma vorrei sapere che ne pensi. Dopo di che, possiamo iniziare a dividerci i posti in cui investigare.


    Così dicendo, Shunsui avrebbe tirato fuori una quarta carta ninja con una serie di luoghi scritti su:

    CITAZIONE
    - Ospedale
    - Amministrazione
    - Zona dei Cuori
    - Zona dei Fiori

     
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    Una Questione d'Onore


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    La prima reazione di Hagomoro alle mie parole, e alla mia pacata presentazione, non fu di certo delle più calde e accoglienti. Ma se una cosa era certa era che da quell'uomo non potevo che imparare. Il suo grado di conoscenza era notevole, cosi come la sua ricerca di riservatezza non passava sicuramente in secondo piano. Hayate viveva nell'ombra e mai come in quel momento dovevo perseguire quella linea. Mi muovevo in un territorio ostile, anche se era diventata la mia casa. La mia vera identità era e doveva rimanere segreta, anche ad un fratello di Hayate. Mi ero promessa di rivelarla solo, e ovviamente, alle Virtù. Ammesso e non concesso che ne fossero già a conoscenza visto e considerato che il mio Cuore era ancora in mano al Coraggio.

    In ogni caso quando Hagomoro mi lancio il proprio segnale segreto non me ne accorsi perché, purtroppo, non ero ancora diventata membro ufficiale di Hayate e probabilmente, a mia insaputa, avrebbe generato qualche sospetto al compagno.

    Quando poi mi pose una serie nutrita di domande tentennai, come se colpita nel profondo, spinta a rivelare molto di più di quello che nascondevo all'interno mondo. Fu estremamente difficile mantenere la concentrazione, e un rivolo di sudore freddo scese lungo la mia fronte, nel formulare una risposta. Un abbozzo di risposta. Sentivo che dovevo dire la verità, come se spinta da una necessità assoluta. Eppure le mie intenzioni profonde mi impedivano di farlo. Ne valeva di tutto il lavoro che avevo fatto fino a quel momento. Cosi risposi, con la verità... seppur incompleta Io sono... sono un allieva del Coraggio. Una sorella di Hayate, in prova... proferii con difficoltà e fu in quel momento che la mia mente realizzò che stavo attraversando un momento di difficoltà, come se avessi ricevuto un ordine imperativo. Non potevo essere io a volerlo. Qualcuno mi stava imponendo tale comando. Stringendo i pugni e serrando le mascelle dalla mia bocca riuscii a pronunciare qualche altra parola Fratello, interrompi qualunque genere di malia. Non ho motivo di tradire la tua fiducia. Sono in prova, e ho bisogno di supporto per entrare ufficialmente in Hayate. Era la verità assoluta, infondo.

    Se ciò fosse stato abbastanza per Hagomoro allora avrei ascoltato le sue parole successive che si tradussero di fatto nelle condizioni in cui io avrei accettato di lavorare con lui. Sapevo di non essere in una posizione comoda come quella di Kato, per il quale vi era già stato un rapporto di lavoro e si era instaurata una certa fiducia. Di conseguenza non proposi null'altro Hagomoro... era la prima volta che pronunciavo il suo nome, forse si sarebbe chiesto come ne fossi a conoscenza Ad Ame si tratta su ogni singola cosa. E accettare un patto senza alcun genere di trattativa è pura follia, potrei essere disconosciuta dal Ramo a cui appartengo. Questo dovrebbe essere il vero simbolo di fiducia nei tuoi confronti. Ma appunto... Nei confronti di Hayate non seguirò le regole di Ame, apprezzalo. conclusi, sincera

    Una volta giunti al Locale, e raggiunta la mia dimora seguendo l'entrata riservata, fummo liberi di parlare senza costrizioni. Hagomoro ovviamente sciorinò i vari punti della situazione che lo riguardava. Ovviamente ero a conoscenza di tutto, ma sfruttando le mie abilità cercai di rimanere sorpresa e soprattutto incuriosita. Non risposi alle sue domande, lasciandolo prima terminare completamente il discorso. Riunii così i vari discorsi Hagomoro, Kato non ha fatto alcun cenno al lavoro che dobbiamo compiere limitandosi a fermarsi da me, e riorganizzarsi. Probabilmente ti avrà contattato per rimodolare l'incarico che aveva ottenuto. E dunque eccoci qui. seguii qualche attimo di pausa Muoversi ad Ame è semplice, non esistono mura o limiti fisici. Ma dietro ad ogni sguardo, ogni porta o ogni persona si nascondono segreti, informazioni e di conseguenza Ryo. Lì sta la forza e l'identità di Ame. La ricerca ultima della ricchezza. Kato, come la maggior parte degli Accademici, che arrivano ad Ame si farebbero subito riconoscere per la loro limitata visione d'insieme. Dei pesci fuori dall'acqua e nessuno parlarebbe con loro perché non sanno che ad Ame si vive per gli affari. Per quello mi ha affidato il lavoro. Io so muovermi, a differenza di un estraneo. feci qualche secondo di pausa Se mi dici tre cadaveri tornati in vita che cercano di fatto un immortalità i posti potrebbero essere ovunque ad Ame, ma se dovessi necessariamente andare per priorità sceglierei l'ospedale, dove ogni genere di Ninja medico o faccenderie ci transita. O il quartiere dei Fiori. Noi trattiamo ogni genere di sostanza. Potrebbe esserci qualcosa che potrebbe allungare la loro condizione precaria di vita. Ora quello che ti consiglio è di muoverti all'ospedale. Evita i quartieri specifici dei semi, o meglio le zone dove sono più concentrate le attività. Desteresti troppi sospetti, invece nell'ospedale potrai inventarti e muoverti con più facilità. Io da parte mia agirò all'interno del mio Seme, cercando informazioni o nel migliori dei casi una traccia fresca su questi tizi. Permettemi di avvisarti su alcuni aspetti ad Ame. Nulla è gratis, tutto è a pagamento. Ogni informazione, o azione, ha una conseguenza. Ma ricordarti una regola fondamentale: è ammesso ogni genere di azione, a parte l'ingerenza tra Semi. Non si può mescolare affari di Semi diversi, senza aver ottenuto i relativi permessi. La pena sarebbe nel migliore dei casi la morte. Ma forse sto parlando troppo. Ti chiedo solo due cose: che aspetto hanno questi tizi e come si chiamano? lo sapevo, ma volevo dare più enfasi e secondo... Se ho dato per scontato degli argomenti, come l'esistenza del sottobosco crimanale di Ame e dei suoi Semi non farti alcuna remore a chiedere, Hagomoro.

    Se non ci fossero state altre domande allora sarebbe arrivato il momento di muoversi, portandomi con me Ortensia deputata formalmente ad annunciare la mia presenza e a portare l'ombrello. Ame infondo era una città piovosa, e odioavo bagnarmi e rovinare i costosi profumi che esaltavano la mia femminilità. Lasciando l'ospedale ad Hagomoro io da canto mio mi sarei mossa nella zona limitrofa alla Lacrima d'Argento, dove ormai mi stavo facendo un nome, e avrei iniziato a chiedere a vari faccendieri o criminali di poco conto informazioni su nuovi arrivati in città, magari in cerca di cure mediche, o di informazioni. Avrei escluso di base le Picche, nonostante Umoi fosse stato a suo tempo fante di Picche. Un terreno molto rischioso, che avrei percorso solo se costretta.

    ____________________



    Non molto distante dalla Lacrima d'Argento, a circa un oretta a piedi, vi era l'ospedale che Yuri aveva indicato ad Hagomoro. Si trattava di uno dei principali ospedali di Ame, e mantenendo il buon nome della città, si presentava come un vero ginepraio. Un fiume di persone entravano e uscivano, dall'ingresso principale. Non sarebbe stato difficile per Hagomoro notare che la maggior parte dei malati che accorreva al nosocomio era per trattare ferite da taglio, o avvelenamenti. Dall'esterno l'ospedale si proiettava da terra per un bel pò di metri. Compreso il piano terra l'edificio scendeva di un piano, interrato, e poi saliva di altri sei piani da terra e nonostante la costruzione recente la pioggia incessante stava iniziando a corrodere i rivestimenti esterni. La pioggia colpiva ogni cosa, e solo chi aveva e dimostrava un cuore di pietra poteva resistere a quegli effetti.

    Non sarebbe stato affatto difficile entrare nell'ospedale. Nessuno avrebbe fermato il Jonin, né avrebbe chiesto le generalità. Il vero pericolo per il Ninja sarebbe stato quello di evitare di sporcarsi con il sangue, o il vomito, delle persone barcollanti che si muovevano frenetiche nei corridoi del piano terra. Tuttavia un dettaglio particolare avrebbe richiamato l'attenzione dell'Hayate. Se avesse guardato la planimetria o le indicazioni, così come la possibilità di selezionare i piani da salire dall'ascensore, non avrebbe notato il sesto piano. Non esisteva, apparentamente. Eppure c'era. Lo stesso sarebbe valso se avesse provato a salire le scale, al posto dell'ascensore. Ogni scala si sarebbe fermata inevitabilmente fermata al quinto piano. Il piano dedicato alle operazioni chirurgiche. E quindi l'unico posto dove esisteva un minimo di accesso riservato. Senza un'appropiata divisa o un motivo quanto meno plausibile non sarebbe mai riuscito a superare il paio di tizi, vestiti da infermieri, ma che dai tatuaggi che ricoprivano il loro corpo, indicavano più una professione da cacciatori di taglie o da guardiani, molto affini alla prigione. Solo ogni tanto la porta si apriva, consentendo il passaggio all'interno, ovvero nel momento in cui un gruppo di sanitari si approcciava con il malato pronto per essere operato, disteso sul lettino.

    Ammesso e non concesso che fosse una pista valida da seguire, come si sarebbe comportato Hagomoro?

    Edit eseguito per aggiungere la parte di Hohe!



    Edited by ~Cube - 6/3/2022, 11:42
     
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    Il cacciatore di Taglie


    II



    Un’allieva del Coraggio… Si prese un momento per riflettere su quell’affermazione. Yuri era quindi un Hayate in prova… per questo non era riuscita a riconoscere il saluto in codice di Shunsui. Il marionettista si chiese se davvero poteva fidarsi un membro così nuovo dell’associazione…anzi di qualcuno che non era ancora effettivamente un Hayate. Eppure, la ragazza aveva detto il vero sul Coraggio e su quell’uomo non si poteva troppo scherzare. Shunsui non aveva avuto molto a che fare con quel finto bambino con i rollerblade dorati, ma la sua fama lo precedeva.

    Hagomoro, quello vero, uscì dalla sua posizione nascosta. Sei una ragazza problematica Yuri, come dovrei comportarmi con te? Sai molte cose sull’organizzazione e su Kato ed hai parlato il vero poco fa. Se sei di Hayate saprai che il denaro non ha alcuna importanza per noi. L’immortalità è l’unico cosa che conta, per la quale tutte le precedenti alleanze devono essere accantonate. Hai ancora da imparare in merito. Chiaramente stai trattenendo qualcosa, ma chi di noi non ha un piccolo segreto? Va bene, Yuri ti darò una possibilità. Si avvicinò alla ragazza, apparentemente disarmato e con la difesa abbassata. Se Yuri era lì per ucciderlo quella era un’occasione d’oro per lei. Quella sarebbe stata un’altra prova per testare la sua lealtà. Ma se non avesse fatto nulla per ferirlo, avrebbe continuato: Fin quando sarai sotto il mio comando godrai della mia forza e della mia conoscenza. Già lo puoi senti? Dimostrami che sei degna del mio appoggio ed io ti darò poteri oltre le tue aspettative. Ora, fai strada. [Assegnazione Incarichi]<span> Disse in tono gentile. Gekido sparì in una nuvola di fumo.

    […]

    Hagomorò bevette la bevanda calda che gli era stata offerta, dopo aver constatato che non c’erano alcun veleno o droga in esso. Yuri si era mostrata collaborativa fino a quel punto, illustrandogli come lavoravano in quel di Ame. Per adesso, sembrava che il denaro fosse l’unico driver di quelle persone. Inoltre, da quello che capiva, ogni Seme aveva un certo giro di affari ben identificato rispetto gli altri, così da non calpestarsi i piedi. Anche una società così degradata ha bisogno di ordine dopotutto. Tu sei dei Fiori, corretto? Raccontami di più del tuo seme e degli altri. Mi interessa capire come ragionano queste persone e cosa può essere utile alla nostra Cerca. L’intonazione che Hagomoro mise nell’ultima parola fece pensare a Yuri che non si riferisse soltanto ai 3 bersagli, ma alla missione più grande di Hayate. Bisognava sempre essere pronti.

    Alla fine, Yuri propose di dividere le loro strade, consigliando ad Hagomoro di investigare nell’ospedale, mentre lei si sarebbe fatta un giro tra le sue conoscenze. Mi sembra ragionevole. Intanto prendi queste carte ninja.. Allungò tre carte sul tavolino davanti alla donna. Contengono le descrizioni dei nostri bersagli. Ripeto: ci servono tutti vivi, almeno fin quando non scopriremo cosa stanno facendo e cosa hanno scoperto sul SigilloCosì facendo si sarebbe alzato, aggiustando il kimono che indossava ed allisciando e le pieghe. Ti bastano 3 ore di tempo? Ci ritroveremo qui dopo che saranno scadute per fare il punto della situazione. Scambiò un’occhiata di intesa con la ragazza prima di uscire dalla stanza privata e poi dalla Lacrima d’argento.

    [Yuri]

    Le strade nella zona controllata dai Fiori non erano tra le più violente in quel di Ame. A parte qualche tafferuglio che scoppiava di tanto in tanto, la maggior parte delle attività illegali avvenivano sotto forma di furtivi passaggi di denaro e sostanze, oppure al chiuso. Se anche questo non fosse stato il caso, pochi in quel quartiere avrebbero dato fastidio a Yuri ed alla sua accompagnatrice. La lacrima d’Argento le aveva fatto guadagnare una buona posizione e tutti sapevano che toccarla voleva dire agire contro i Fiori.

    La destinazione di Yuri era un locale di Soba. Spostando i sottili filari che chiudevano l’entrata con la la loro presenza eterea, Yuri si sarebbe trovata nella sala principale del ristorante, affollato da una decina di tavolini bassi dove pochi commensali stavano consumando le loro zuppe. Nell’aria c’era l’aroma del brodo, di carni e condimenti. In effetti, nella Tana si mangiava anche discretamente bene.

    Tuttavia non era per quello che Yuri si era diretta lì. Avvicinandosi al bancone, che, insieme alla cucina, ritagliava un quadrato al centro della stanza, dei separè di legno erano posizionati per creare dei cubicoli privati, come dei piccoli confessionali, dove si poteva mangiare con un minimo di privacy e, soprattutto, fare alcune domande all’osteria.

    Yuri e Ortensia avrebbero trovato posto in un cubicolo abbastanza ampio da poter mangiare in due. Dalla loro posizione, grazie alla disposizione delle cabine e comunque della cucina al centro della stanza, praticamente non riuscivano a vedere chi altro avesse preso posto negli spazi riservati intorno al bancone, un segno che la privacy era rispettata in quel luogo.

    Akashi, il proprietario del posto, sarebbe presto arrivato. L’uomo era di mezz’età, ma aveva ancora tutti i capelli neri in testa. Un grembiule non proprio pulito gli copriva il ventre prominente, non nascondendo comunque i muscoli sul petto e sulle braccia. Aveva un volto barbuto, serio, ma i suoi occhi brillavano di cupidigia quando si posavano su Ortensia. Più volte l’uomo aveva richiesto la compagnia della ragazza per sessioni private.

    Miss. Zahard, mi cara Ortensia, cosa posso fare per voi? Gradite qualcosa da mangiare? Pose davanti alle due ragazze due bicchieri vuoti, riempiendoli con dell’acqua aromatizzata. Tre nuovi arrivati in città? Bhè so che ci sono molti nuovi arrivi ad Ame in questi giorni. Girano delle voci in città…qualcuno ha messo una grande taglia su uno dei pezzi grossi…nulla di nuovo direte, ma chiunque l’abbia messo è stato abbastanza intelligente da nascondere la sua mano. Non ho idea di chi sia il bersaglio. E’ strano che non mi sia arrivata questa voce…Purtroppo non so dirvi di più…ma forse potrei indirizzarvi sulla strada giusta, per il giusto prezzo, si intende.. I suoi occhi si concentravano su Ortensia. Potrei venirti a trovare più tardi, mia cara Ortensia. Forse potresti ritagliarti un’ oretta per me? Allungò la mano per toccare la sua mano. Le intenzioni dell’uomo erano chiare.

    Se avessero stretto l’accordo. Akashi avrebbe semplicemente indicato alle due ragazze un uomo seduto ad uno dei tavoli nella zona comune. L’uomo era pelato, con un tatuaggio che gli saliva dal collo fin sopra la testa. Vestiva abiti scuri, logori dal viaggio e, dalla rigidezza di alcune parti, si capiva che portava diverse armi con sè. Akashi battè la mano sulla spalla di una delle cameriere: Shumui porti da bere al signore lì in fondo? Con la gola secca è difficile scambiare due chiacchiere. Scambiò un’occhiata d’intesa con le due ragazze, per poi prestare la sua attenzione agli altri commensali.

    […]

    Shunsui, arrivato in ospedale, si sarebbe piazzato in una saletta di attesa al terzo piano. Aveva speso la miglior parte di un’ora per arrivare alla struttura, considerando che si era preso il suo tempo per osservare le stradi di Ame, ed assorbire un po’ della realtà di quel luogo.

    La saletta era affollata, caotica e Shunsui l’aveva scelta perchè le infermiere non sembravano curarsi più di tanto di chi doveva fare cosa e lui poteva avere mille motivi per essere lì, a leggere una rivista o giornale che avrebbe trovato lì a disposizione. Shunsui aveva ragionato un po’ sul da farsi: se i suoi bersagli avevano interagito con quel luogo poteva essere perchè stavano cercando un paziente o i dati di un paziente, oppure si stavano sottoponendo loro stessi ad una qualche sorta di intervento. Per condurre una ricerca esaustiva la sua marionetta da infiltrazione sarebbe stata perfetta.

    Infatti, poco dopo la sua entrata, anche Saryu si sarebbe presentata nella struttura, camuffata come una donna sulla trentina con il braccio destro fasciato. La marionetta non sarebbe stata fermata da nessuno fino ad arrivare più o meno al centro della struttura, entrando nel primo bagno delle signore a portata di mano. A quel punto si sarebbe chiusa nel cubicolo più vicino ad una presa d’aria. Un fittone di cavi neri avrebbe serpenteggito fuori dalla manche del vestito della marionetta, infilandosi come serpenti nella cavità offerta dall’apertura. I cavi erano dotati di sensori che avrebbero permesso alla marionetta di sentire e vedere in quasi tutta la struttura, compreso l’ultimo piano, il cui accesso sembrava limitato. Saryu si sarebbe spostata eventualmente su altri paini o bagni per permettere alla lunghezza dei cavi di raggiungere tutti gli anfratti di quel posto. Camera per camera, i cavi-sensori della marionetta si sarebbero spinti in tutto l’edificio, cercando uno dei tre obiettivi.

    Se non avesse trovato nessuno, avrebbe cercato informazioni direttamente da una delle infermiere alle accettazioni, qualcuno che avesse i mezzi di reperire cartelle mediche dati sui pazienti. Saryu, cambiando il suo look in un signore sui 70 anni dal volto rugoso e con i vestiti in ordine, avrebbe approcciato la vittima designata ed il marionettista avrebbe tentato lo stesso trucco con cui aveva spinto Yuri a confessarsi a lui. La marionetta avrebbe detto: Mi scusi signorina, sto cercando un vostro paziente. E’ il nuovo ragazzo di mia figlia…non ricordo il nome, credo Umoi…la mia povera testa..ma è molto alto e muscoloso Avrebbe descritto Umoi alla donna Mi dia gentilmente la sua cartella clinica e mi dica dove si trova, grazie. Nonostante il tono gentile, il comando aveva un sottile velo di Coercizione che non avrebbe lasciato scampo alla donna, a meno che questa non avesse avuto un’educazione ninja. Avrebbe tentato lo stesso approccio con un’altra infermiera, chiedendo del vecchio Maestro o della sua figlia adottiva, se i tentativi di Umoi non fossero andati a buon fine.

    Nella peggiore delle ipotesi, se nessuno dei suoi tentativi avesse avuto successo, Hagomoro avrebbe trovato un posto riservato - come il bagno degli uomini - in un piano intermedio della struttura per utilizzare la tecnica di rintracciamento degli immortali che gli era stata insegnata dagli Hayate.

    Chakra: 75/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 825
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • <b>Mina Bastarda × 3
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Grande Bara di Ghiaccio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Maschera × 1
    • Zafferano dell'Anauroch x3 × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore Economico × 1
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Veleno Ammorbidente x3 × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 3
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Kin Inkei (Membro Dorato) × 1
    • Puppet Suit × 1

    Note
    ///


     
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    Una Questione d'Onore


    3



    Già solo il fatto che consenta che tu ti avvicini a me, e mi tocchi con le tue mani, devi considerarlo una prova di fiducia totale. Morirei piuttosto di farmi anche solo sfiorare con un dito da chiunque altro, se contro la mia volontà. Il messaggio era stato chiarissimo. Hagomoro non doveva temere alcunché da me, fintanto che avesse agito con coscienza. Accetto l'incarico dissi, con convinzione, e allungando la mano raccolsi le carte ninja che descrivevano le prede in questione. Le lessi, fingendo curiosità e attenzione, quando in verità conoscevo bene le loro identità avendoci lavorando affianco per diverso tempo.

    Venne poi il momento di spiegare un po' come funzionava Ame Ascolta bene Hagomoro, ti ho già impartito le due lezioni più importanti ad Ame, tuttavia è bene sapere chi agisce alla Pioggia. Esistono quattro diramazioni chiamate “semi”, o meglio definite branche di una organizzazione criminale. Essa è senza nome, o senza uno scopo preciso se non quello di guadagnare quanto più possibile a favore di se stessi e del Seme che si rappresenta. Più si guadagna più si sale di posizione, non esistono gradi ma ruoli. Fante, Principe e Re sono i tre scaglioni che si ottengono in relazione alla propria posizione economica. Io sto puntando a diventare Fante. Aggiunsi, divertita per la sfida che mi attendeva I Fiori, che rappresento, si occupano del traffico di droghe e sostanze. La Regina è Lord Goemon, il mio diretto superiore se così possiamo definirlo. E' un pazzo scatenato, ma nella sua follia è pericolosamente lucido. Detiene moltissimo potere e ho la sensazione a pelle che si tratti anche di un abilissimo Ninja. Non provare neanche lontanamente ad avvicinarti a lui, se non hai qualcosa di interessante da offrirgli. Il Principe invece si chiama Umezawa, il Poeta. E' un straordinario calcolatore. Così come sua madre, Fante di Fiori, esperta nella manipolazione telecinetica e della forza paragonabile a quella di chunin esperto, se non Jonin. Quella era la descrizione sommaria dei Fiori. Evitai volutamente di parlare dell'Oleandro. I Cuori invece si occupano del traffico di organi e persone. I Quadri invece gestiscono tutte le faccende edilizie di Ame e non solo, mentre infine le Picche sono esperti assassini e abili venditori di informazioni. Tuttavia non so dirti molto di utile sulle loro “gerarchie”. Ogni seme fa per sé, evitando così ingerenze e pericolose lotte interne. Conclusi Tutte queste informazioni non dovrai comunicarle a nessuno, sia chiaro. A meno di non ricevere un compenso adeguato in cambio, ricordatelo sempre. Un utile promemoria.

    Tre ore dunque fu il tempo concordato per indagare per conto nostro. E dopo aver indirizzato Hagomoro all'ospedale presi a muovermi all'interno del cerchio di conoscenze a cui afferivo. Le mie indagini mi portarono da Akashi, il proprietario di un cucina di Soba abbastanza rinomata nella zona. Ma era famoso anche per le sue conoscenze “interne” se così si poteva dire. Perciò quando entrai nel locale richiamai naturalmente gli occhi degli astanti su di me e su Ortensia che mi precedette di qualche passo e i sguardi maliziosi dei commensali restarono fissi su di noi finché non trovammo un nostro posto privato.

    Senza manco dirlo fummo raggiunti da Akashi, una persona che conoscevo di vista. E che notai fin da subito posava ardentemente i suoi su Ortensia. Chiaramente pure per la mia matrona era semplice intuire cosa volesse veramente da lei. Chiesi ad Akashi alcune informazioni, se c'era qualche novità e subito lanciò l'amo. Il suo amo, sia ben chiaro. Ascoltai con attenzione e lasciai passare qualche buon secondo prima di parlare, aumentando volutamente la tensione della conversazione No, Akashi. Non ti chiedo alcun cibo o bevanda, ma apprezzo il gesto. Non bevevo nulla al di fuori della cucina e del bar della Lacrima d'Argento. Ad Ame il veleno o sostanze psicotrope erano fin troppo di facile consumo Pezzo grosso? Non cerco quel genere di elemento, ma chissà... Potrebbe essere in qualche modo collegato. Fu in quel momento che Akashi mise sul piatto la propria offerta. Il prezzo da pagare per le informazioni fu nella fattispecie un servizio personale direttamente dalla mia matrona. Annuii e lasciai così rispondere Ortensia Mio caro Akashi, sarò al tuo servizio. Quelle parole avrebbero sciolto Akashi ma in aggiunta mi piegai in avanti, lasciando intravedere un décolleté che avrebbe fatto risorgere pure un morto, per non parlare di quel locandiere Akashi, non oggi però. Ortensia mi accompagna e non è disponibile. Fra qualche giorno sarà libera, e potrai usufruire dei servizi della Lacrima d'Argento come d'accordo. Ora però parla. Sono curiosa... E fu in quel momento, con un gesto astuto che Akashi mi indicò la persona in questione, o meglio chi poteva in qualche modo darmi qualche notizia in più. Mi alzai e insieme alla mia matrona mi diressi verso la sua cabina e senza dargli la possibilità di reagire, o parlare, mi sedetti di fronte a lui accavallando le gambe, sensualmente e lasciando decisamente poco spazio all'immaginazione. Chiunque non avrebbe potuto resistere, o sarebbe rimasto sicuramente privato della ragione per qualche istante. Un sorta di pugno mentale se così volevamo dire. Ortensia invece sarebbe rimasta all'ingresso della cabina, con le braccia raccolte sotto il petto, in attesa e in piedi.

    Con la punta del dito sfiorai il margine del suo bicchiere e piegandomi in avanti, verso di lui, lasciando così intravedere la piega del kimono proferii, con un tono divertito Mi chiamo Yuri. E diciamo che bazzico da diverso tempo in questo posto. Sto cercando una persona, o meglio alcune persone... e mi dicono che tu potresti essermi d'aiuto. Ma immagino che nulla è dato gratis, quindi che dici se ne parliamo in posto più privato, con meno orecchie? Sai, io sono la proprietaria della Lacrima d'Argento. Un locale di lusso, qui vicino. Lì posso offrirti un buon cibo, e qualunque genere di bevanda tu voglia, e così ben altro... se le tue informazioni saranno di mio gusto, se capisci cosa intendo. Feci un occhiolino indicando Ortensia, lasciando intendere qualunque genere di fantasia all'uomo poi feci passare qualche secondo Sono una tipetta intransigente, e le persone qui ad Ame mi conoscono per una che non piace ricevere rifiuti. Ricordatelo prima di rispondermi. Una minaccia velata, così come allo stesso tempo una proposta di collaborazione. Come avrebbe reagito l'uomo?


    _______________________________



    Hagomoro ci mise del tempo per raggiungere l'ospedale, tempo però non fu sprecato perché da buon osservatore lo passò per mescolarsi meglio con la città, e le persone che l'abitavano. Giunto a destinazione si comportò da vero infiltrato. Senza destare alcun genere di sospetto, da una piccola stanza, sfruttò Saryu per indagare nella maniera praticamente discreta possibile in tutto l'ospedale. Ci volle del tempo per sondare i vari piani, ma complice la velocità della marionetta e l'esclusione delle zone più ovvie così come il focus sull'ultimo piano Hagomoro venne a conoscenza di alcuni interessanti dettagli.

    Così come immaginabile l'ultimo piano era ad accesso riservato, questo perché era dedicato ai feriti “più importanti” o “più solventi” membri magari di qualche seme. E quindi richiedevano un trattamento speciale, migliore e riservato. Tuttavia dietro alcune porte chiuse a chiave, e un sistema di allarme perimetrico lungo un corridoio, Saryu giunse ad un locale molto ampio. Ben cinque persone erano in attesa e non sembravano per niente dei semplici buttafuori. Anzi, alcuni di loro portavano alla cinta Katane, un altro una balestra e uno addirittura stava scrivendo un fuunjustu. Erano Ninja, e in attesa. Probabilmente di quel malcapitato che spinto dalla curiosità di superare gli accessi riservati, e gli allarmi, si sarebbe infilato in quel locale. In sostanza... una trappola.

    Hagomoro però l'evitò, scoprendo invece che il posto veramente inaccessibile non era l'ultimo piano, bensì quello sotterraneo. Lì, i cavi non sarebbero riusciti a passare. Infatti una porta metallica limitava l'accesso. Saryu non avrebbe avuto modo di passare oltre, perché dei filtri estremamente sottili lasciavano e purificavano l'aria in entrata e in uscita. Apparentemente non vi erano ulteriori entrate.

    Eppure in quel frangente una persona si stava avvicinando a quella porta, davanti a sé trascinava un carrello con vari oggetti medici, e a vedere il tizio leggermente glabro sembrava un dottore, o qualcuno di rilevante per sapere che in quell'ospedale esisteva una porta del genere. Che fare per Hagomoro? L'uomo sicuramente non lo percepiva, e si trovava ad una decina di metri dal marionettista, nascosto dietro ad una porta che dava su un stanza dei servizi. Aspettare o tentare di entrare? In tutto ciò era passata più di un'ora, quello infatti era stato il tempo richiesto per l'ispezione.
     
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    Il valzer dei Semi

    POST III



    L’uomo seduto al tavolo rimase all’inizio interdetto, vedendo le due donne sedersi con lui. Poi, con calma, prese la boccetta di sakè che gli era stata offerta e si versò da bere, sebbene ci fossero bicchieri a sufficienza anche per Yuri ed Ortensia. Non cerco compagnia e qui ho tutto l’alcol che mi interessa. Cerchi delle persone nella tua città e stai chiedendo aiuto a qualcuno che è appena arrivato in questo posto dimenticato da Dio, mi prendi in giro? Prese un sorso della sua bevanda e con un movimento controllato riappoggiò il bicchiere sul tavolo. Il tatuaggio che aveva sul collo saliva fin sulla testa, intrappolando la sua testa in una mano artigliata. Per vostra fortuna, l’aiuto di qualcuno del posto mi potrebbe far comodo… Prese quindi altri due bicchieri bassi da sake con tre dita e li posò davanti alle due donne. Versò la restante parte della boccetta, riempiendo anche il suo di bicchiere. Lo alzò in segno di saluto, invitando le due donne a fare lo stesso e quindi bevve la sua parte.

    Quando Yuri e Ortensia ebbero bevuto si sarebbe alzato, lasciando sul tavolo qualche Ryo. Fate strada? Uscite dal locale di Soba, Yuri avrebbe condotto verso la Lacrima d’Argento…o così avrebbe creduto. Solo dopo qualche minuto infatti, si sarebbe accorta che i suoi passi l’avevano ingannata, portandola in un vicolo stretto fra due case, fuori dalla calca. Solo allora si sarebbe accorta di un leggero mal di testa e l’amaro in bocca. Erano state drogate!! Non un veleno potente, ma qualcosa di abbastanza stordente da confondere il suo senso dell’orientamento.

    Prima che potessero fare qualcosa contro l’uomo tatuato, un’altra figura entrò nel vicolo ed una terza si spuntò dalla sommità di una delle case che si affacciavano su quell’altro, a circa sette metri di altezza. Il primo portava un mantello con il cappuccio tirato sul volto, che nascondeva le sue fattezze, ma era di corporatura massiccia. La sua voce maschile era crudele Chi sono queste due donne, Yamato? I nostri lascia passare, Tadori. La ragazza qui è proprietaria della Lacrima d’Argento, sicuramente sarà stata invitata. Un membro dei Fiori quindi…allora? Che mi sai dire del Valzer dei Semi? Parla ragazza, prima che ti faccia saltare in aria la testa! A quelle parole, il terzo membro del gruppo tirò da sotto il mantello un arco lungo, incoccando due frecce con un unico movimento e tenendo entrambe le ragazze sotto tiro.

    Le due ragazze avevano poche possibilità di sfuggire. Il vicolo non era più largo di tre metri. Yamato tagliava loro la via di fuga alle spalle, verso la strada, ed era ad un paio di metri dalle due. Tadori era a cinque metri davanti a loro verso l’unica uscita di quell’anfratto. Verso l’alto, la minaccia dell’arco le aspettava.


    [Shunsui]

    Un sorriso soddisfatto si aprì sul volto del jonin della Sabbia, quando il sistema di cablaggio di Saryu individuò la quantità di guardie che erano state messe a sorvegliare l’ultimo piano, pronte a prendere di sorpresa chiunque si fosse introdotto illecitamente nella zona VIP Sono decisamente fuori di testa qui ad Ame eh…bhè non credo che il vecchio Maestro ed il gruppo siano riuscì a farsi ricoverare lì… Più o meno allo stesso tempo, Saryu individuò una seconda zona ben guardata, nel seminterrato. A differenza dell’ultimo piano, il sistema di cablaggio non riusciva a penetrare oltre la porta di accesso, il che lo costringeva a sporcarsi le mani in prima persona (sarebbe stato complesso far passare i suoi fili di chakra).

    Richiamando quindi Saryu, Hagomoro discese al piano più basso, possibilmente rubando un camice, se ne avesse trovato uno incustodito. Aveva un’idea precisa di dove si trovava la porta e la raggiunse facilmente. Stava per avvicinarsi alla stessa per capire come funzionasse e se fosse possibile scassinarla, quando dei passi alle sue spalle lo costrinsero a nascondersi.

    Un dottore aveva puntato la stessa porta e sembrava non averlo visto. Poteva essere la sua chance. Avrebbe atteso che il dottore aprisse la porta e vi passasse attraverso, per far percorrere ad un [Filo di chakra] Il corridoio ed attaccarsi alla porta. La porta si sarebbe richiusa alle spalle dell’uomo, ma all’ultimo Hagomoro avrebbe usato il filo per arrestare il movimento della stessa, così che non completasse la sua chiusura.

    Se tutto fosse andato per il meglio, il dottore non si sarebbe accorto della porta lasciata aperta, ed avrebbe lasciato a Hagomoro la possibilità di entrare, facendo fare a Saryu da avanguardia. La marionetta aveva sensi ampliati dai sui meccanismi e non si sarebbe fatta sfuggire eventuali trappole.Del resto, con le misure che erano state messe all’ingresso dell’ultimo piano, sarebbe stato sciocco entrare in maniera sprovveduta.

    Se invece il dottore si fosse accorto che la chiusura della porta non era avvenuta, Shunsui avrebbe dovuto agire in maniera più decisa. Avrebbe fatto avvicinare in maniera furtiva Saryu già mentre la porta si stava chiudendo. Se il dottore avesse tentato di forzare la chiusura, la marionetta sarebbe scattata da dietro la porta, cercando di ferire [SA] l’uomo alla mano. Un solo taglio sarebbe bastato per paralizzare l’arto dell’uomo e lasciarlo scoperto sul medesimo fianco. Un secondo colpo identico, portato al costato dell’arto paralizzato, avrebbe perforato il polmone dell’uomo, paralizzandolo fino alla morte.

    In quest’ultimo caso, Shunsui avrebbe preso eventuali cartellini riconoscitivi del medico e cartelle cliniche. Si sarebbe trasformato nella sua vittima, prima di far sparire il cadavere nell’aria sottile, come se l’assassinio non fosse mai avvenuto.

    Chakra: 67,5/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 825
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento fili
    2: Attacco Saryu (ipotetica)
    3: Attacco Saryu (ipotetica)
    Slot Tecnica
    1: Trasformazione (ipotetica)
    2: Dea del tempo (ipotetica)
    Equipaggiamento
    • Mina Bastarda × 3
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Grande Bara di Ghiaccio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Maschera × 1
    • Zafferano dell'Anauroch x3 × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore Economico × 1
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Veleno Ammorbidente x3 × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 3
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Kin Inkei (Membro Dorato) × 1
    • Puppet Suit × 1

    Note
    Consumi: 2x Basso (fili di chakra) + 1/2 Basso (2 attacchi Saryu ipotetica) + 1 Bassi (2 Lame del Deserto, ipotetica) +3 Bassi (ipotetica, Dea del tempo) + basso (trasformazione, ipotetica)


     
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    Una Questione d'Onore

    IV




    [Nota per l'Archivista]



    Il piccolo colloquio che iniziai con il tizio ebbe un risvolto decisamente inaspettato. Sicuramente l'oste mi aveva indicato una persona sospetta, e non aveva motivo di fregarmi visto e considerata la sua attrazione verso le mie Matrone... quindi l'uomo con il quale andai ad interagire si comportòl da un vero e proprio scorbutico Tsk! mi limitai a rispondere, piccata dal suo tono di voce Chi ti ha insegnato la buona educazione? domandai sinceramente Di sicuro tua madre non ti ha spiegato come ci si comporta davanti a delle donne, e soprattutto a delle belle fanciulle come le presenti... Ma sorvolerò sul tuo modo di fare, per questa volta dissi, seccata Quindi fammi capire, prima mi disprezzi e poi chiedi comunque il mio supporto? Potrei ritenermi offesa per due volte di seguito conclusi, alquanto sbigottita dal comportamento di quel tipo Tuttavia ho alcuni interessi e avrai il mio perdono per questa volta.

    E così sorseggiando qualche bevanda mi alzai, suggerendo al tizio di fare altrettanto, in maniera tale da dirigerci verso la Lacrima d'Argento. Il problema iniziò subito, un problema decisamente serio considerata la situazione in cui poco a poco mi stavo trovando... in pratica non riuscivo più a raggiungere il mio locale! Ma come era possibile?

    La risposta a quella domanda arrivò ben presto, questo perché in qualche modo percepii il mio corpo come intontito da qualche sostanza, abbastanza potente da farmi perdere il senso dell'orientamento e come avrei ben presto scoperto da lì a poco a condurmi direttamente nella trappola di quella persona. Anzi, di più persone! Scrollai la testa, amareggiata come ben poche volte Povera me, fregata da un veleno! Ironico, non credete? Domandai al piccolo gruppo di avventurieri che si era formato e che mi aveva, assieme ad Ortensia, incastrato in quel vicolo.

    Erano tre, due a livello del terreno che bloccavano le mie uscite, e un terzo in alto il quale stava puntando una freccia contro la mia persona. Ascoltai con attenzione le loro parole, che richiamarono decisamente la mia curiosità. Valzer dei Semi? Non avevo mai sentito parlare di quell'argomento, ammesso che lo fosse. Ero decisamente nuova nei Fiori, e in Ame in generale e per quel poco che avevo avuto a che fare con i veri giocatori, squali, della città molto era nascosto e altrettanto celato. Poteva essere qualunque cosa, in positivo o in negativo. Di conseguenza sarebbe stato decisamente poco sensato rispondere a caso, magari fingendo di sapere. Mi avrebbero semplicemente preso poco sul serio e avrei degenerato la situazione Fate attenzione a mettere all'angolo un lupo, quando si trova con i suoi cuccioli. Il riferimento ad Ortensia era evidente, i miei occhi si fecero glaciali così come il volto Ora, credo che siamo ad una situazione di stallo. Potete attaccarmi, ma vi posso assicurare che nel giro di qualche secondo voi tre subirete la furia di una donna offesa... oppure possiamo parlare e dirmi che cosa state cercando. Non ho mai sentito parlare del Valzer dei Semi, ma come ogni donna di affari che si rispetti sono aperta, nonostante tutto, ad eventuali occasioni di guadagno. Mi considerate un lasciapassare... di conseguenza sono una risorsa utile in qualche modo. Parliamone e dividiamo eventuali ricavati, a seconda dell'interesse che andrete a suscitarmi. Conclusi, concentrata e con i pugni serrati. Pronta a difendere con le unghie e i denti il mio piccolo fiore.

    ___________



    Shunsui, grazie alle notevole e avanzate abilità delle sue marionette fu in grado di scampare ad una trappola ben organizzata. Non era chiaramente rivolta contro di lui, espressamente, ma contro chiunque fosse stato troppo curioso nell'indagare in quell'ospedale. Le sue ricerche ulteriori lo portarono a scoprire una seconda entrata nel seminterrato, inaccessibile utilizzando le abilità precedente delle marionette indice quindi di una sorveglianza maggiore.

    Sfruttando l'ingresso di un possibile addetto Shunsui cercò di entrare insieme, tuttavia quello che non poteva sapere era che la porta doveva sempre chiudersi una volta aperta e questo allarmò l'uomo. Tuttavia aveva presupposto una situazione simile e per il povero uomo, semplice portantino di analisi di laboratorio non ci fu scampo. Prima bloccato dal veleno e poi ucciso di una morte lenta e dolorosa non ebbe neppure la possibilità di esalare l'ultimo respiro colpito al fianco. E in questione di pochi attimi la marionetta divenne quell'uomo. Superando un lungo corridoio bianco, sterile, e dalle piastrelle per terra quadrate e intonse sarebbe giunto davanti ad una seconda porta, ancora più spessa della prima dove una telecamera puntava all'ingresso. Grazie al suo travestimento la porta si aprì lasciando spazio così al Jonin di entrare, senza destare sospetti.

    In poco tempo avrebbe sicuramente realizzato che si era infiltrato in un laboratorio sottobanco. Erano presenti almeno una decina di stanze, molto simili tra di loro, dove almeno una coppia di scienziati (o almeno si presupponevano tali) lavora con vari strumenti.




    Ad un certo punto un altro uomo, con un camice bianco, avrebbe interrotto la marionetta Hey, cosa fai lì impalato? Sembra quasi che sia la prima volta che vedi questo locale. Forza, muovi il culo Hokai. Nella stanza A5 stanno aspettando il sangue per le trasfusioni. E se la marionetta avesse deciso di seguire gli ordini avrebbe dovuto praticamente arrivare alla fine di quel piano ed entrando a destra si sarebbe affacciato davanti ad una grande stanza, che scavava nel terreno. Infatti a scala a rampe portava di un piano più basso, dove erano presenti contenitori cilindri abbastanza grandi per ospitare esseri umani. Oltre alla presenza di numerose macchine collegate con lunghi tubi a questi contenitori. E infatti in tre di essi, immersi in un liquido verdastro, erano presenti due uomini e una donna.



    E lì vicino avrebbe potuto vedere una presenza decisamente familiare: Utake Kimu. Era intento a scrivere su un plico di appunti e parlare con una persona al suo fianco, che appariva in una maniera tutt'altro che rassicurante. Con il volto dipinto e una lunga naginata al suo fianco sembrava effettivamente un tipo tosto. Chi era e che cosa ci faceva con Utake era un mistero.



    Come si sarebbe comportata la marionetta? Nessuno gli aveva detto dove esattamente consegnare le sacche di sangue. E se per il momento non aveva ancora attirato l'attenzione del duo, un passo falso o una parola di troppo potevano far degenerare la situazione. Se invece avesse deciso di avvicinarsi alla coppia allora avrebbe sicuramente udito il loro scambio di parole Raisemon capisco perfettamente le tue pressioni. Sono tanto quanto te interessato a risolvere la questione della rinascita nel più breve tempo possibile, e non smetterò mai di ringraziarti per il tuo supporto... l'uomo fece un passo verso Utake, senza praticamente produrre alcun rumore, con un tono di voce quasi metallico Ti ho concesso fin troppo tempo. Per ogni giorno che questo laboratorio lavora per te aumenta la probabilità che i Cuori ci scoprano. Lo sai le conseguenze quali potrebbero essere? Utake si silenziò, posando inevitabilmente lo sguardo verso la marionetta lì vicina. L'omone si voltò scrutandola Ancora un secondo lì fermo e ti taglierò da parte a parte, stupida feccia. Forza, aggiungi il sangue. Non avrebbe avuto molte alternative. La macchina era lì vicino, e presentava due grandi buchi. Il primo era sporco completamente di sangue nei bordi, il secondo invece era lindo privo di ogni genere di macchia. Quale scegliere? O improvvisare? Ma come?




     
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    Post IV



    Tcx.. sembra che questa stronza sia un gran fiasco…complimenti Tadori, davvero ben fatto, ciglione! La voce di donna, tagliente e carica di ironia, veniva dalla terza figura in alto, che teneva le due donne in scacco con l’arco. L’indignazione soppressa di Yamato, tuttavia, non sarebbe stata l’unica cosa che avrebbe notato Yuri. La voce dell’ arciere…le era familiare! Tuttavia, a causa del cappuccio le era impossibile identificare chi fosse.

    Silenzio! Avrebbe tuonato Tadori Vuoi fare un affare, ragazzina? Per il momento mi sembri soltanto una perdita di tempo. Una perdita di tempo che ha visto già anche troppo, per quanto mi riguarda. Se non hai un invito al Valzer allora mi sei inutile e chiramente non hai la più pallida idea di cosa stiamo parlando. La corda dell’arco dell’ arciere si tese di qualche millimetro e sembrò che l’aria intorno alle due donne si fece meno respirabile. Certo…rimane il fatto che hai una posizione in questo buco di città e forse hai conoscenze altolocate. Se vuoi partecipare alla missione, hai 4 ore per procurarci un invito, oppure sei fuori. Se dovessi riuscire, potrai partecipare alla nostra missione. Tadori, vuoi dividere ancora! Sbottò Yamato, ma fu subito placato dal suo leader La ricompensa basterà per tutti, 50.000 ryo a cranio, se chiaramente riuscirete a non farvi ammazzare … ahhah La sua risata riempì il viale per poi interrompersi di botto mentre i suoi occhi si posavano su Yuri e Ortensia Allora, accetti? Ah, chiaramente non penserai di andar via da qui senza qualche assicurazione. Prenderemo la tua dolce accompagniatrice per assicurarci che non torni a pugnalarci alle spalle. Mi sembrano buoni termini per un accordo, no? Se Yuri avesse chiesto maggiori informazioni sulla missione, Yamato avrebbe detto: Sei curiosa eh? Mi sembra giusto. Non ti darò alcun dettaglio, ma si tratta di una caccia all’uomo. E bada bene la mia gentilezza, è più di quello che ho detto a Arata L’uomo fece un cenno all’arciera che era sul tetto, mentre quasi contemporaneamente un alito di vento tirò indietro il cappuccio della donna: porca miseria, era proprio Arata! Aveva trovato la figlia di Utake!


    [Shunsui]

    Eliminato il dottore e sbarazzatosi del corpo, Shunsui si mosse agilmente all’interno della struttura, lasciando che la marionetta assumesse la sua forma da paramento per poi infilarsi sotto il suo camice. Il laboratorio era un giocattolo niente male e Shunsui ci mise poco a memorizzare e catalogare tutti i macchinari lì presenti ed il personale [Memoria Eidetica] .

    Sorpassando lo scienziato che gli intimava di andare rapidamente in sala A5 - Shunsui si sarebbe limitato a fare un cenno imbarazzato del capo prima di dirigersi verso la direzione indicata - si sarebbe trovato in un’altra ala del laboratorio dove delle teche piene di liquido contenevano i corpi di tre individui. Uno strano tizio che appariva essere uscito da un teatro Kabuki era in conversazione con, niente di meno, Utake! Ascoltando la conversazione, parve chiaro che il vecchio ninja stava continuando a lavorare alla tecnica dell’immortalità ..sapevo che il vecchio ci stesse lavorando! Al che Shunsui, completamente ignorando le minacce dell’uomo nerboruto, avrebbe assunto un’aria molto più sicura e sinistra rispetto quella dello scienziato che stava interpretando. Utilizzando la voce non alterata di Hagomoro: Mi spiace Maestro, mi piacerebbe davvero aiutarvi con questo sangue…ma la verità è che io non sono il povero Hokai… Così dicendo, la Henge si sarebbe dissolta.
    E tuttavia sono proprio qui per aiutare, Utake. In effetti è diverso tempo che ti stavo cercando… Mostrò quindi il Sigillo delle Cento Anime sul palmo della sua mano Questo sigillo non funziona esattamente come ci eravamo aspettati, non è vero? Sono sicuro che quello che stai facendo qui è collegato…deve esserlo! Per questo sono qui per aiutarti…per aiutarci, anzi! Sempre che il tuo nuovo amico qui non mi facci a fette prima di poter prendere in mano un bisturì, ovviamente!


    Hagomoro avrebbe mostrato un falso sorriso a Raisemon. Sembrava un tipo alquanto scorbutico ed incline alla violenza. Quindi il marionettista decise di fargli capire subito chi comandava. Shunsui avrebbe creato tutto intorno a sè una fitta rette di fili, i quali avrebbero intrappolato l’uomo istantaneamente se si fosse lanciato in un attacco contro la sua persona [Tecnica dello schiavo marionetta] Suvvia..siamo fra amici qui, no?

    Chakra: 63,5/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 825
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1: Schiavo Marionetta
    2:
    Equipaggiamento
    • Mina Bastarda × 3
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Grande Bara di Ghiaccio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Maschera × 1
    • Zafferano dell'Anauroch x3 × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore Economico × 1
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Veleno Ammorbidente x3 × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 3
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Kin Inkei (Membro Dorato) × 1
    • Puppet Suit × 1

    Note
    Consumi: 2x Basso (fili di chakra) + 1/2 Basso (2 attacchi Saryu ipotetica) + 1 Bassi (2 Lame del Deserto) +3 Bassi (Dea del tempo) + basso (trasformazione)+ 4 Bassi (Tecnica Schiavo marionetta)







     
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    Ci fu da discutere, e il mio sguardo si spostò da interlocutore a interlocutore a seconda di chi prendeva la parola. Mi sembrò evidente che c'era un po' di scontro, acidità, tra i presenti nonostante in teoria fossero dalla stessa parte. Avrei potuto sfruttare quella situazione? Comunque, per una delle poche volte ad Ame, la sincerità aveva premiato. Parlare del Valzer senza sapere cosa esso sia non aveva alcun senso e di conseguenza se da una parte mi dimostrai carente di informazioni dall'altra posi le basi per una trattativa. Trattenni ogni genere di espressione sentendo ciò che aveva da dirmi Tadori, mantenendo il mio sguardo glaciale e notando eventuali movimenti sospetti. Resistiteti a scoppiare a ridere in faccia a tutti i presenti quando sentii la cifra che ci aspettava! Una cifra fuori da logica, e parametro. O i presenti mi stavano fregando oppure davvero erano stati fregati a loro volta da qualcuno di più furbo e magari più avvezzo alle logiche di Ame. Cinquantamila Ryo infatti erano una quantità mostruosa di soldi. Personalmente mettendo pure insieme più membri di spicco di Ame, e dei Fiori in particolare, raggiungere una cifra del genere prendendoli dal loro portafoglio sarebbe stato assolutamente impossibile.

    Quindi quel premio era probabilmente uno specchio per le allodole, un modo per fregare qualcuno. Restava da capire fino a che punto questo Tadori fosse coinvolto. Tuttavia la mia attenzione fu richiamata da tre eventi particolari: la prima fu la richiesta di un assicurazione sulla quale avrei approfondito il discorso a breve, la seconda sulla ricerca di un invito per partecipare a questa fantomatica missione e infine la terza e la più importante fu la gradevole sensazione di aver raggiunto almeno uno degli obiettivi prefissati. Avevo appena scoperto che fine aveva fatto Arata, perché quella donna era proprio l'arciera! Era alla mia portata, e di certo non me la sarei fatta sfuggire facilmente.

    Capisco, e accetto l'invito. Infondo, mi darete ragione, non sapere che cosa succede di così importante nel proprio quartiere è un affare alquanto increscioso. Quindi... perché no? Tuttavia sono desolata, l'ho detto anche all'inizio. Siamo ad Ame, in casa mia, e le regole cerco di farle rispettare. Non posso offrirvi niente in cambio senza ricevere altrettanto e se volete un'assicurazione allora andare a Konoha o in qualche posto dove esiste un Daiymo. Non funziona così ad Ame. sorrisi, divertita Quello che vi posso offrire è uno scambio. L'arciera... indicai con la mano proprio Arata Ha un bella faccina, potrebbe venire con me e così con voi Ortensia. Una donna per una donna. Oppure francamente cinquantamila ryo a testa non interessano. Posso accettarne anche trentamila e il resto darlo a voi. Oppure mi lasciate ottenere l'invito per conto mio, e vi fidate della mia parola che vi posso assicurare ad Ame vale molto di più di una stupida assicurazione. Scegliete una delle possibilità che vi offro.

    Forse sarei riuscita a convincerli, forse no. E in quel caso se avessero dato segno di ostilità nell'ambiente circostante avrei scaricato una potente combinazione sonora coinvolgendo i tre; mi sarebbe bastato battere semplicemente le mani, ninjustu e abilità frutto di anni di esercizio [Nota Assordante] Questo è un avvertimento, possiamo combattere per sprecare energie, tempo e possibilità. Decisamente poco saggio, a prescindere non trovate? Oppure mi lasciate andare e continuiamo con la nostra collaborazione. In caso contrario sarò costretta a catturarvi e torturarvi finché non parlerete. Sono una tipa ragionevole, e fidatevi non ne troverete molte ad Ame di signore a modo come me.

    Se comunque non ci fosse stato un combattimento allora mi sarei diretta nuovamente da Akashi. E una volta entrata, richiamando sicuramente l'attenzione di Akashi e di molti altri commensali avrei invitato l'oste a parlarmi, in una stanza lontana da occhi e orecchie indiscrete. Guardandolo con sguardo glaciale l'avrei squadrato dall'alto al basso, sapeva quando scherzavo e quando invece entravo nelle veci di membro dei Fiori Quell'uomo mi ha teso una trappola, mi ha avvelenato e ha ferito il mio orgoglio. Soprattutto perché è avvenuto a casa mia. Sai che cosa significa per te? Sei stato tu a indicarmelo, Akashi. Terminai la frase, senza aggiungere altro. Avrei creato una tensione terribile. Agli occhi di un esterno non sarebbe apparso affatto corretto, scaricare le colpe sull'oste. Ma eravamo ad Ame e potere e forza potevano permettere i gesti più efferati. Gesti criminali, e questo Akashi sicuramente lo sapeva, si stava giocando la vita o i suoi Ryo a seconda della risposta che mi avrebbe dato Ti perdonerò, se mi darai questa volta delle informazioni che uno dalle orecchie ben aperte come le tue potrebbe sapere. Dimmi del Valzer. Dimmi cosa è, a chi chiedere per ottenere un invito. Oppure se conosci qualcuno di immischiato in affari che si muovono nei Fiori ma che i Fiori purtroppo non ne sono implicati. Odio... essere... all'oscuro. Non aggiunsi altro, ma feci un passo verso di lui proiettando la mia ombra sulla sua figura. Qualcuno avrebbe pure giurato che l'ombra appariva a forma di lupa, che stava digrignando i denti.... affamata.


    ______________________



    Sicuramente per Shunsui l'infiltrazione, viste e considerate le capacità delle sue marionette, non ebbe contrattempi o imprevisti e sostanzialmente Hagomoro riuscì a giungere letteralmente davanti a Utake. Di certo l'opzione che scelse l'Hayate fu imprevedibile, optò di rivelarsi in parte e di parlare direttamente con il Maestro. Quindi decise di giocarsi il tutto e per tutto.

    Quello chiaramente perché non conosceva l'uomo che era al suo fianco, ancora prima di concludere il discorso il Kabuki mosse la propria arma con intenzioni decisamente offensive nei confronti della marionetta, anche se ovviamente non sapeva contro chi rivolgeva la propria potenza. Tuttavia l'intenzione offensiva del Kabuki venne presto bloccata dalla trappola che Hagomoro aveva preparato con la sua marionetta, un ulteriore segnale di quanto l'Hayate fosse un calcolatore spietato e preciso Ma cosa?! Esortò l'uomo bloccato in una posizione decisamente insolita Ti prego Raisemon fermati! Cosa dovrebbe evitare di distruggerlo nei prossimi istanti? forse Utake a conoscenza dei poteri di quell'uomo, e proprio per quello lo aveva pregato di non intervenire sebbene in apparenza la situazione fosse in suo sfavore Lui ci può aiutare. Lui mi può aiutare! Utake scrollò la testa, alquanto scombussolato dalla situazione che si era appena venuta a creare Io la vedo come una vera fortuna. Hagomoro può aiutarci, è esperto quanto me nelle arti trascritte ninja. E sì, stiamo cercando di applicare il Sigillo delle Cento Anime in una maniera più raffinata. Non solo per me, o i miei compagni ma anche per altre persone. Lavoro per Raisemon, il nostro mecenate. Colui che ci sta fornendo mezzi, soldi e possibilità. Ma non posso dirti altro. L'ultima parola, per proseguire con il discorso, spetta a Raisemon. Mi dispiace, Hagomoro, ma devo rispetto a quest'uomo. Il Kabuki squadrò con attenzione la marionetta, individuando qualcosa di anomalo. Qualcosa che non riusciva a capire e per quello avrebbe cercato garanzie Liberami o non parleremo oltre e se Hagomoro avesse accettato la sua richiesta avrebbe proseguito Mi fido di Utake, e la ricerca che sta seguendo è fondamentale per me e per i miei interassi. Dunque se puoi aiutarlo sei il benvenuto. Ma non mi piace il fatto che tu sia un Ninja... più abile della media. Noto che non sei con il tuo essere originale, giusto? Forse una Kage Bushin raffinata, o un elemento manipolato. Sappi che io non tratto con gente che non ha l'onore di presentarsi direttamente. Sai dove siamo, ti aspetto in carne ed ossa. Presentati con il tuo nome, e ti apriremo la porta. Non ci sarà bisogno di infiltrarsi. E mi aspetto delle garanzie che tu non ci venda ai Cuori, o ai membri di Ame. Che genere di garanzie dovrai dimostrarmelo tu.

    Avrebbe continuato ad osservare la marionetta, pronto a reagire se dovessero esserci stati movimenti sospetti. Rimanendo in attesa eventualmente dell'arrivo di Hagomoro Utake, te prosegui con il lavoro. Non abbiamo tempo da perdere.

    Che fare dunque per Shunsui? Rischiare ulteriormente? D'altro canto il dado era stato tratto. E le ricerche che stava tanto inseguendo erano così a portata. Perché rinunciare proprio ora?




     
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