Il rotolo maledettoQuest C+

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  1. -Shu
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    Il rotolo maledetto


    Post Primo - Il mio nome è Daisuke Mikoto



    Innesto la lama di wakizashi all'interno del braccio della marionetta. La distruzione di Villa Akasuna mi aveva costretto a prendere in affitto un'officina per carri che avevo trasformato in un laboratorio improvvisato. Un materasso l'unico lusso che mi sono concesso.

    Ho passato gli ultimi giorni immerso nel mio lavoro, a ricostruire almeno una marionetta degna di questo nome.

    Ho fallito. Non ho intenzione di ripresentarmi sul campo di battaglia con una creazione inferiore.

    Suona il campanello. Mi asciugo il sudore dalla fronte e vado ad aprire la porta.

    Mi trovo di fronte un ragazzino, sulla spalla la fascia che lo identifica come un emissario dell'accademia ninja.

    Sospiro. Si? Che c'è?

    Si gratta dietro l'orecchio, arrossisce. Dev'essere in imbarazzo. Ehm, mi scusi. Io cercavo un ninja, Shu Akasuna, mi hanno detto che abita qui adesso e--

    Sono io. Shu Akasuna.

    Mi squadra dalla testa ai piedi. Non rispondo al suo ideale di ninja, evidentemente. Mi gratto dietro la testa. Cazzo. Mi sono appena sporcato i capelli di olio.

    Cosa c'è? Sono impegnato, non ho tempo da perdere.

    Tossisce. Ehm, ecco. Avrei una missiva per lei. Si tratta di una missione.

    Una missione? Dopo che avevo esplicitamente detto che non ero in grado di eseguire missioni? Ma che si fumano all'accademia?

    Il ragazzo infila una mano in tasca, ne estrae una lettera e me la porge. Il sigillo è quello accademico, non ci sono dubbi.

    Gli strappo la lettera dalle mani e la apro.

    CITAZIONE
    Signor Shu Akasuna
    La preghiamo di recarsi subito nel Paese del Riso per un urgente missione di Livello C+. Prendete con voi le armi necessarie. Dovete incontrare il chunin di Oto, Tasaki Moyo, nei pressi della locanda "Il ninja sbronzo" alle 19.00 del dopodomani

    Prendete le armi necessarie. Idioti. Le mie creazioni non sono ancora pronte. Pazienza, vorrà dire che mi farò bastare dei fondi di magazzino.

    Mi giro per rientrare in casa, gli occhi fissi sulla lettera.

    Ehm... signor Shu--

    Gli sbatto la porta in faccia. Ho poco tempo per prepararmi. Vado in bagno e apro il rubinetto della vasca. Dovrò farmi un bagno degno di questo nome, ho due settimane di sporco, sudore e olio lubrificante di cui liberarmi. Sprecherò un sacco di acqua ma non ho molta scelta. Mi spoglio e inizio a insaponarmi.

    Mi immergo nella vasca di acqua calda. Mi sento rinascere. Vado allo specchio. Mi si sono allungati i capelli e mi è cresciuta della barba dall'ultima volta che mi sono specchiato. Tanto vale andare in incognito, visto che non ho creazioni pronte posso fingere di non essere un marionettista. O Shu Akasuna.

    Dopotutto la mia arte è nata nei teatri, tanto vale mascherarsi ogni tanto.

    Mi tingo i capelli e la barba di nero. Indosso una camicia e dei pantaloni sotto il mantello. Un rapido passaggio in accademia per capire chi sia questo Tasaki Moyo e recuperare i miei fondi di magazzino e sarò pronto per il viaggio verso il paese del riso.

    ***



    Entro nella locanda completamente trasfigurato pur senza aver usato la tecnica della trasformazione. Un occhio attento mi avrebbe potuto riconoscere anche senza gli inconfondibili capelli rossi. L'orologio segna le 18:30, sono anche arrivato in anticipo.
    Mi avvicino al bancone e mi siedo.

    L'oste, un pancione dai baffetti grigi, mi squadra. Whisky?

    Scuoto la testa. Acqua tonica, sono di lavoro. La voce sarebbe risultata roca, quella di un cinquantenne che aveva abusato troppo di alcool e sigarette durante la sua gioventù. [Recitazione]

    L'oste mi serve l'acqua tonica e me la gusto piano piano. Mi piace il frizzantino che pizzica la gola.

    Tasaki Moyo era già presente. Non c'è motivo di iniziare prima del tempo. Mi volto verso di lui, lo riconosco dal profilo accademico, alzo il bicchiere e gli strizzo l'occhio. Non ci sarebbe voluto un genio per capire che ero uno dei suoi "contatti".

    Alle 19 precise mi alzo e mi siedo al tavolo con Tasaki e gli altri ninja.

    Ascolto con attenzione i dettagli della missione. Un racconto semplice, chiaro, pulito. Non ho domande particolari.

    Al termine della spiegazione mi sarei schiarito la voce.

    Per questa missione potete chiamarmi Daisuke Mikoto. Di solito combatto utilizzando armi a distanza e fili. Consiglio anche a voi di adottare un'identità fasulla e di modificare il vostro aspetto, anche con la trasformazione se necessario.

    Mi sarei quindi rivolto a Tasaki. Immagino che non ti unirai a noi, quindi quale sarà la catena di comando di questa missione?

    Non sono più abituato a lavorare assieme ad altri ninja e le marionette non brillano per capacità di pensiero libero, critica e conversazione. Rischia di essere complicato per me. Specie se sarà qualcun altro a comandare.
     
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