SH X SHFree tra Shinichi Kurogane e Shinodari

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Shinodari
        +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    Incontri: amico o nemico?


    Intro



    Una giornata come tante altre. Nulla da eccepire al riguardo. Un po' di sana monotonia riuscivo ancora a sopportarla. In fondo i miei primi anni ad Oto erano stati così burrascosi, che potevo godermi la tranquillità del dolce far niente. In teoria...
    In pratica, la mia posizione all'interno dell'Ospedale era... come potrei definirla?... fluida.
    Il trascorrere del tempo aveva creato una frattura, che avrei dovuto risanare prima o poi. Non sarebbe stato facile, questo lo sapevo fin troppo bene. E i conti in sospeso...
    ...Quelli sarebbero stati ancora più complicati da saldare...
    All'iniziale entusiasmo di essere ritornata, ben presto si era aggiunto un senso di nostalgia, di tristezza. Emozioni che avevo imparato a mantenere sotto controllo... il più delle volte.
    Oggi era così, quel particolare momento in cui i ricordi affioravano e non me la sentivo di riviverli all'interno delle mura del villaggio.
    Avevo bisogno di spaziare, di immergermi in quella natura misteriosa, pericolosa, ma a me cara, che era rappresentata dal “Bosco dei Sussurri”.
    Lasciai il villaggio presto quella mattina. Avvisai alle mura della mia intenzione di allontanarmi alla volta della foresta per l'intero giorno. Keima non era di turno. Peccato. Ancora non mi ero scusata con lui. L'invito a pranzo era ancora valido, dovevo solo trovare l'occasione per avvisarlo.
    Camminai all'inizio senza una meta precisa. Forse perché non volevo dirigermi in quel luogo, non ancora.
    Ko era al mio fianco. Il mio giovane compagno di viaggio: mi era sempre stato accanto in tutti quegli anni.
    Raggiunsi una radura e mi sedetti su un masso, che si ergeva solitario. Il giovane drago mi si acciambellò in grembo.
    Sollevai lo sguardo, osservando le nuvole, che scoorevano in quell'infinità azzurro cielo.
    Attorno a me i rumori della natura, rassicuranti per certi versi. Forse alcuni suoni, portati dal vento, potevano risultare inquietanti ad un udito non abituato, ma sempre meglio del silenzio più assoluto. In quel caso bisognava prepararsi al peggio.
    Il cucciolo sembrava pensarla diversamente. Aveva un'espressione vigile.
    Dovresti goderti questi attimi. Non so per quanto tempo avremo la possibilità di fingere di essere due semplici viaggiatori. Cercai di rassicurarlo, accarezzandogli la testa.
    I raggi di sole rendevano lucenti le sue scaglie azzurro chiaro.
    Ragazza ninja, ma questo non è esattamente un bosco privo di pericoli. Mi fissò con le sue iridi smeraldine.
    Non potevo negare la sua affermazione, però...
    Nessun luogo lo è. Basta esserne consapevoli. Non credere, non ho abbassato la guardia, ma allo stesso tempo non intendo privarmi di questo spettacolo. Non avevo dimenticato l'amore per la natura, che mi aveva trasmesso mio padre, Ryukage Nara.
    Se lo dici tu... Quel commento mi strappò un sorriso.
    Vediamo... Si narra che se dai un calcio ad uno dei sassi, non semplici sassolini, potresti finire all'interno di uno dei laboratori segreti di Orochimaru. Riflettei, cercando di assumere un tono di voce serio, picchiettando le labbra con l'indice destro.
    Davvero? Lo vidi sporgersi ad osservare il masso su cui eravamo seduti.
    Mh... Vogliamo provare? Lo presi in braccio e mi alzai. Se avessi dato un calcio alla pietra non sarebbe finita molto bene, questo lo sapevo, ma potevo spostarla.
    Se ti sollevi in volo, verifichiamo se la diceria sia vera.
    Mi inginocchiai davanti al masso; per mia fortuna non avevo a che fare con un macigno. E lì si che avrei fatto una figura decisamente ridicola, non che quello, che mi stavo per apprestare a fare, non lo fosse.
    Spinsi la pietra facendola strusciare sul terreno erboso. Mi concentrai per non arrossire.
    Dannazione a me e alle mie idee malsane! Imprecai mentalmente.
    Non c'è nulla! Percepii una sfumatura di delusione nel tono della sua voce.
    E' solo una leggenda. Osservai. Omisi, che, in alcuni casi, quella stessa leggenda avesse un fondo di verità. Anni prima con Ledah mi ero imbattuta in un esperimento di Orochimaru, ma si era trattato di un caso fortuito.
    Andiamo Ko, vorrei mostrarti un posto. E' giunto il momento. Commentai con una certa enfasi.
    Camminammo all'interno della foresta, facendoci strada nel sottobosco. Di tanto in tanto prendevo bonariamente in giro Ko raccontandogli aneddoti sulle creature, che avremmo potuto incontrare.
    I rospi allucinogeni? mi fece eco Ko.
    Non rammento il nome scientifico, ma scherzosamente li avevo soprannominati “ipnorospi”, a causa del veleno che secernevano. In tutta sincerità, non ho la più pallida idea se esistano ancora o si siano estinti. Ammisi, mio malgrado.
    Percorremmo il sentiero che costeggiava un corso d'acqua fino ad un ponte. Mi fermai per un istante. Rividi la me stessa del passato appoggiata al parapetto. Un'ombra le era accanto. Non diedi un volto a quell'apparizione: sapevo a chi appartenesse.
    Attraversai a passo lento, lasciando scorrere la mano sinistra sulla mancorrente.
    Era un gioco crudele, mettermi alla prova in questo modo. Cosa volevo dimostrare? Di essere cambiata? Che i ricordi, quei ricordi non mi avrebbero più ferito?
    Dove porta questo sentiero? La domanda del mio compagno, mi riportò alla realtà.
    Conduce ad una cascata. E' un posto isolato. Però merita di essere visto.
    Mancava poco alla nostra destinazione, potevamo udire lo scrosciare dell'acqua.
    Ko, siamo quasi arriv... mi interruppi di scatto.
    Afferrai al volo il cucciolo, nascondendomi dietro il tronco di un albero.
    Che succede? Feci segno al drago di zittirsi.
    Non siamo soli... sussurrai, tenendolo tra le braccia.
    Che facciamo allora? Lo sentii replicare, mantenendo il tono di voce basso.
    Non presi, per il momento, in considerazione la possibilità di tornare indietro.
    Feci cautamente capolino da oltre il tronco. Per un breve istante i ricordi offuscarono la mia vista.
    Kailei... fu solo un sussurro, poi tutto tornò com'era prima.
    L'intruso si era appropriato della polla d'acqua e sembrava godersi la situazione.


    Che bel panorama. Ora capisco, perché volevi venire qui...
    Si, davvero un bel panorama. Mi lasciai sfuggire, notando il corpo muscoloso privo di vestiti.
    Shinny, io mi stavo riferendo al posto. Tu?
    Ovviamente anche io! Mi affrettai a replicare, arrossendo visibilmente.
    Tirai la testa all'indietro e feci lo stesso con Ko. Ma che razza di commenti faceva?
    Lo sconosciuto sembrava non essersi accorto della nostra presenza. Non ne potevo essere certa, solo fare supposizioni. La distanza, che intercorreva tra noi, in teoria doveva essere sufficiente a tenerci al sicuro, soprattutto se quella persona non avesse avuto modo di sospettare di essere spiato.
    Ok, spiato, forse era una parola grossa. Non era nei miei progetti dividere il posto con un nudista, però era il mio luogo. Si, d'accordo non era di mia proprietà ed era raggiungibile da chiunque, però... era il mio luogo preferito.
    Lo era stato... fui costretta ad ammettere con me stessa.
    Pensi sia un nemico? Ma perché il cucciolo doveva sempre interrompere a sproposito le mie fantasticherie?
    Sospirai.
    Non lo so, potrebbe essere un abitante di Oto. Ma non è che al momento abbia un segno distintivo sul suo... Era difficile non ripensare ai muscoli. Insomma, Ko, hai capito! Non è che tutti si tatuino addosso il simbolo di appartenenza al villaggio. La situazione si stava facendo paradossale, al limite del ridicolo. Per non parlare dei commenti sussurrati.
    Mi riaffacciai sempre con le dovute cautele. Sarebbe stato esilarante spiegare il mio comportamento, se si fosse accorto di me.
    Forse si era accorto e voleva vedere dove volessi arrivare. In questo caso non un nemico, oppure si?
    Mi concentrai per studiare l'intruso. Non avendo un nome, scelsi di rifermi a lui con quell'appellativo.
    Molto interessante... osservai a bassa voce.
    Questa volta a cosa ti stai riferendo, ragazza ninja? Ko, fece capolino da sotto la mia testa.
    Al suo chakra, alla sua persona, ma non nel senso che pensi tu. E ai suoi compagni di viaggio. Interessanti e letali creature.
    Eppure non erano stati loro ad attirare la mia attenzione, ma i riflessi scuri provenienti dalla parte inferiore del suo corpo. Dalla mia posizione non potevo essere sicura che non si fosse trattato di un effetto ottico. Socchiusi gli occhi. Che stava succedendo? Avrei dovuto analizzare l'effetto da vicino. Mi ritrassi. Poggiai la schiena contro il fusto legnoso. Era la prima volta che mi capitava di vedere una cosa simile. E sebbene fossi un medico, probabilmente non sarebbe stato molto educato piombare all'improvviso e chiedere la ragione di tale particolarità.
    La curiosità uccise il gatto. Vocina fastidiosa. Io non ero un gatto, per cui...
    Rifeci capolino, questa volta ero intenzionata a mostrarmi.
    Come non detto! Mi nascosi rapidamente. Non sarebbe stato salutare intromettermi in un allenamento con una mantide troppo cresciuta. Come Kaworu sama e le sue tigri. Perfetto! La mia mente stava correndo libera nel vento.
    Avrei atteso.
    Ko, sbircia di tanto in tanto e avvisami quando hanno finito.
    Per carità, sarebbe stata un'ottima idea prendere informazioni sul suo stile di combattimento, soprattutto se si trattava di un avversario. Non potevo dare per scontato che non lo fosse. Però mi sentivo un po' in imbarazzo ad osservarlo.
    Finito.
    Eh?
    Ha finito. Guarda tu stessa.
    Il combattimento non aveva lasciato indenne il corpo dell'intruso.
    A questo punto sarebbe stato il momento giusto per palesarmi.
    Potevo sempre offrirmi di curarlo, accelerando la rimarginazione delle ferite.
    Uscii dal mio nascondiglio, camminando in piena vista, con movimenti lenti, il viso rilassato, senza mostrare alcuna volontà offensiva. Il cucciolo aggrappato sulla mia schiena.
    Salve, sembra che abbiamo un luogo che interessa ad entrambi. Esordii, mantenendo un tono di voce pacato, senza distogliere lo sguardo dai presenti. Nessun inchino per il momento. Non posso fare a meno di notare... mantieni lo sguardo fisso, Shinny... che siete ferito. Se permettete, potrei curarvi. Sono un medico. Terribile, come presentazione.
    Dimenticavo, sono Shinodari Kazekumo, lui è Ko... e voi... intruso... signore? Aggiunsi, quasi un ripensamento.
    Le mie parole erano sincere. Prima di ogni cosa veniva il mio giuramento come medico.
    Ma avrei aiutato un amico o un nemico? Questa era la domanda, che non riuscivo a scacciare dalla mia mente.




     
    .
11 replies since 24/9/2021, 18:13   183 views
  Share  
.