Un Grido nel Freddo[Cambio di Equilibri ad Azumaido]

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    ~ The Red Capes are coming!

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    Un grido nel Freddo


    Capitolo Due


    Atto I
    Linee di potere tra i ghiacci †



    Una tempesta di neve tormenta le lande dei Tuskur: luci terrificanti dipingono ad intermittenza il cielo dell'isola gemella di Genosha con un azzurro intenso, stemperato dal colore pallido del grigiore donato dal clima polare. Il vento risuona per ogni centimetro del gelido panorama di Azumaido come il grido disperato di un bambino appena venuto al mondo; ruggiti, stridii, bramiti, latrati, guaiti ed un intenso, melodico ed estenuante canto cetaceo s'insinuano in ogni anfratto di nebbia e neve, echeggiando tra le canute sponde di laghi e villaggi, oltre che sulla imbiancate cime montane e arboree.
    Era la fine del mondo - almeno per le tradizioni di Azumaido. Leggevo con ansia la lettera scritta di comune accordo tra Munkeke, Yusica e Ekashi, l'Alto Sciamano del rinato Tuskur di Kotetsu Sakura mentre perfino Kyofu, il Messaggero delle Grotte del Silenzio, mi aveva raggiunto spontaneamente dalle coste della Gelida Gemella per comunicarmi il messaggio apocalittico. I Nobili si sono radunati. Disse Kyofu, con una certa ansia, tradendo non poca tensione. Temono possa trattarsi di un Re d'Ombra ... Amano sta cercando di fomentare i pochi fuori dai Giochi di Potere per una rivolta: dice che da quando la Baronessa detiene l'Equilibrio, avendo utilizzato lei, Minarai e l'attuale Kazekage per eliminare Reika, i vertici si siano rammolliti, dando la possibilità agli imperfetti umani, incapaci della Divina Danza Notturna, di dettare legge su di loro. Sorridevo sotto l'Elmo, ripensando a come Amano, nonostante il nostro patto ed il suo ruolo all'interno del contratto, si comportasse esattamente come mi aspettavo che facesse, pur non opponendosi direttamente e senza potersi esimere dall'agire sotto mio comando, se fosse venuto il momento. Io e Akayoru ... ehm ... volevo dire, la Hakushaku crediamo che non sia possibile si tratti di Demoni Ombra. Du-Rui, l'Emissario della Notte, il chirottero corazzato che vigila sull'Abisso dei Demoni Ombra, dici che la situazione è stabile da mesi. Annuii. Conosco Amano. Non dubito delle parole tue e di Du-Rui. C'è però qualcosa che non siamo in grado di considerare, Kyofu. Almeno, non noi. Ci serve qualcuno di più ... vecchio. Ed autoctono. Il pipistrello portò il suo braccio artigliato al mento. Stai pensando a Yukitsubasa? Sì. Dissi io, semplicemente. Ma sai anche che si tratta di poco più di leggende. Richiusi la lettera dei due Alti Sciamani. Come lo era Yukihyō agli occhi di Hotene e del suo villaggio ... ed alla stregua della Tsumetai Mokushiroku di cui mi avvisano in questa epistola Yusica, Munkeke ed Ekashi. Pensavo che Byakuei ti avesse insegnato qualcosa sulle profezie. Mi alzai, controllando se avessi a portata di mano ogni oggetto del mio equipaggiamento, compresi i nuovi tonici Accademici. Ma queste non sono profezie, Kyofu: sono leggende. Anche tu eri una leggenda quando venni per la prima volta nelle tue gelide lande a cercare La Voce del Terrore, epiteto erroneamente attribuito, forse per un qualche scolio nei testi tràditi, alla Yakusoku quando invece è il tuo nome di Messaggero tra i Kyuketsu Komori.
    Kyofu abbassò lo sguardo. Temo solo per la tua incolumità, Kensei. Non devi. Neanche la fine del mondo può fermarmi. Dissi, con un leggero tono megalomaniaco. Ora va' a convocare qualche mio fido. Di' che la Spirito Indomito II li aspetta al porto. Il chirottero annuì con un breve cenno della testa prima di lasciare la stanza dalla finestra che avevo appena spalancato. In lontananza, oltre il mare, lampi illuminavano il cielo. D'un tratto un rombo terribile colmò ogni distanza, facendo tremare perfino le mura delle case di Kiri mentre un gigantesco fulmine si diramava dall'oscurità delle nubi fino a terra. Una gigantesca luce gettò sul mondo e nell'aere del Paese dell'Acqua una mastodontica ombra: quella di una balena volante.

    [...]


    Nel silenzio di una grotta sommersa da secoli di neve, gelo e solitudine, un lungo oggetto appuntito, nero, vibrante di chakra, toccò uno specifico pezzo di ghiaccio; compreso tra due colonne di pietra, il pezzo di ghiaccio in questione si incrinò, andando a delineare con lo stesso una linea discontinua, spigolosa che, nella sua disarmonia, rassembrava i contorni di una sagoma umana. Il Ventisettesimo giorno, durante la ventisettesima notte, sul finire della terza parte del quarantunesimo anno dell'alleanza, le anime dimentiche saluteranno il figlio, nato dall'attesa, dalla bramosia, dall'immobile osservanza. Il rumore di pagine sfogliate, prima ancora di una giovane voce, ruppe il silenzio in quel luogo imprecisato di Azumaido.

    Che possa vivere il Freddo e con esso il suo araldo! Viva Repun! L'uomo si tagliò la fronte, poggiando poi la testa insanguinata alla lastra di ghiaccio scheggiata. Viva Yukihyō! L'uomo conficcò il palmo della mano destra nell'oggetto che aveva incrinato il ghiaccio, forandosi l'estremità. Viva Yukitsubasa! . Sbuffò forte alcuni istanti, come a volersi rincuorare, cercando coraggio. Viva Hierai Portò il mignolo sinistro alla bocca e lo morse con forza fino a staccarselo per poi sputarlo a terra, davanti ai suoi piedi. AAAAAAAAARGH Ansimò ancora, con le lacrime agli occhi. Viva ... Musibi ... col l'estremità monca della mano che non ospitava più il mignolo, l'uomo disegnò un cerchio insanguinato sul ghiaccio. Viva ... Samuiyoake! La testa si mosse per orizzontale, unendo con una striscia insanguinata il cerchio appena disegnato con la chiazza di sangue impressa dalla mano ferita. Nasci dal nulla eterno del Freddo e transita per il corpo ed il sangue dei mortali fino ... alla pienezza del tutto. L'uomo si diede un forte colpo di reni, staccando la mano perforata e cadendo di schiena al pavimento. Nel giro di pochi istanti sarebbe morto dissanguato. Che la neve mi sia lieve. Disse, prima che un nuovo rombo terrificante otturasse le orecchie di tutti i presenti. Poi, un fulmine gigantesco colpì la grotta in cui si trovava, facendo crollare quel piccolo anfratto sotterraneo e sommergendo l'ambiente di neve.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku



    OT | Questa è una mini-news GdR per Kiriani o personaggi che hanno motivo di essere a Kiri. La giocata ha un preciso e limitato numero di post e sarà principalmente descrittiva. Sono possibili scontri di varia entità e su scala variabile che dipendono esclusivamente dalla situazione e non dal grado o dall'energia dei players quindi ... occhio. Sono incentivati e premiati scontri pvp, se coerenti. La giocata ha un tempo di posting prestabilito che NON verrà prolungato corrispondente ad una settimana. Have a nice role. :^) | OT
     
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    Un Grido Nel Freddo


    Il Ritorno al Gelo



    Erano passato ormai parecchio dall'ultima volta che ero stato ad azumaido, quel caldo e accogliente luogo che ormai era perennemente nella mia testa a disturbarmi ogni giorno e notte. Mi ricordavo benissimo tutti i volti delle persone che avevo conosciuto, non che fossero molte. Yusica.. La sciamana del villaggio dove mi ero rifocillato dopo aver conosciuto quel simpatico ragazzo dai capelli d'oro.. Momin. Ormai mi era chiaro che centrava proprio lui con quello che stava accadendo nella mia mente e, forse, l'unico modo per far smettere tutto ciò era proprio tornare in quel posto. Mi sarebbe piaciuto sicuramente rivedere la donna dai capelli rosa, avevo alcune domande anche per lei, forse mi sarebbe stata utile per capire cosa stava succedendo nei miei sogni. Non potevo certo andare avanti con quella voce che martellava nella mia testa ricordandomi sempre di non essere più solo ma di essere accompagnato da colui il quale mi aveva donato un potere strettamente legato ala morte stessa: la possibilità di controllare i morti.

    Mi alzai dal letto sgangherato nella cantina del Robatayaki - una schifezza perennemente umida - sapendo già cosa stava arrivando. Si trattava di Jinka che, con il suo passo svelto da gestore di bistrot, si stava avvicinando alla porta. Aprii velocemente prima che lui la potesse raggiungere guardandolo con un sorriso spento e stanco. L'informazione che mi vene data fu veramente strana, una strana creatura, simile ad un pipistrello fin troppo cresciuto, aveva lasciato un messaggio per me, un messaggio abbastanza criptico per una persona che non conosceva bene come era solito spostarsi il Mizukage ma si dava il caso che io ne fossi abbastanza informato. La Spirito indomito aspettava. Un messaggio conciso e di poche parole ma che mi fece immediatamente capire che la mia presenza era richiesta al porto, equipaggiamento e mente pronta per il tanto atteso viaggio verso Azumaido. Il mio secondo si alzò subito dopo di me raccogliendo le sue cose e, senza spiaccicare una parola, iniziò a seguirmi, cappuccio abbassato, fino a che non fummo arrivati al porto. Li la ave ci stava aspettando in tutta la sua bellezza..se così si poteva chiamare. ma ciò che più mi interessava era raggiungere e ritrovare il Kage: Doveva essere da qualche parte! Volevo assolutamente sapere per che motivo dovevamo andare ad azumaido e, soprattutto, se in qualche modo centrasse Momin.

    Nel caso avessi incrociato Samoru - ricordate quel vecchio ubriacone che sapeva manovrare una nave anche in acque completamente ostili e dove nessuna altro sarebbe stato capace di mantenere il controllo? - avrei tirato giù il cappuccio e lo avrei salutato porgendogli una bottiglia di grappa di media qualità datami dal buon Jinka. Ti trovo bene Samoru. un piccolo pensiero per il miglior capitano di Kiri. Anche oggi diretti ad Azumaido? Effettivamente ancora non ero a conoscenza della meta, ne del perchè mi trovassi li, e il tutto mi metteva un ansia terribile.

    Nel caso avessi trovato il Mizukage avrei da subito accennato un inchino seguito a ruota dal mio secondo, omaggiando la sua figura, e mi sarei permesso di fargli la fatidica domanda. Al suo servizio, Kensei-sama. Dove siamo diretti? saputo di Azumaido avrei continuato imperterrito senza dare adito a nessun tipo di emozione. La ringrazio per aver pensato anche a me per questo viaggio. Azumaido nasconde ancora molti segreti a cui sono strettamente legato. Spero vivamente di sciogliere una delle tante matasse per capire tutto ciò che sta accadendo a me e a quel luogo. E' un onore per me accompagnarla.

     
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    Un Grido nel Freddo


    La lama dei Kakita - Post Primo



    Giungo le mani e mi chino di fronte alla tomba di Yui Kakita. La prima donna che io abbia mai amato.

    Come sempre, quando passo per Kirigakure, vengo qui a porgerle omaggio.

    Vieni, Shinichi-san.

    La voce di Ichiro, il padre di Yui, mi risveglia dal mio torpore. Mi alzo e mi giro verso di lui. Ha una sessantina d'anni, lunghi capelli bianchi accompagnati da una lunga barba e sopracciglia dello stesso colore. Gli occhi di ghiaccio mi trafiggono.

    Penso non mi abbia mai perdonato la morte della figlia. Eravamo in missione assieme e, per lui, io mi sarei dovuto sacrificare per salvare la figlia. Poco è importato a lui e al suo primogenito, Kanda, che fosse stata Yui a sacrificarsi per me e che io non avessi avuto possibilità in merito.
    E che ho dovuto convivere con questo peso, per tutti questi anni.

    Mi lancia una spada di legno. Come ogni volta, vuole saggiare la mia bravura nell'uso della lama. Io e Yui ci saremmo dovuti sposare e, in un certo senso, mi ha sempre trattato come un suo genero.

    Non sarai mai un vero Kakita ma, per tutti i kami, farò di te uno spadaccino decente.

    Ridacchio. Ancora non ci ha rinunciato. Ho provato a spiegargli che io non uso le katane per combattere e che persino questo mio viaggio è dovuto ad apprendere un diverso modo di combattere ma il vecchio Ichiro non ha mai sentito ragioni.

    Faccio spallucce. E sia, Ichiro-dono.

    ***



    Esco dalla doccia e mi asciugo i capelli. Quasi non ci credo. Sono riuscito a batterlo. Per carità, uno scontro di allenamento. Ovviamente non ha usato la tecnica segreta del suo clan. E ci sta. E ce l'ho fatta solo perché dopo tutti questi anni di scontri ho appreso il suo stile di combattimento quasi meglio di lui ma... ce l'ho fatta.

    Non che la cosa mi porti chissà quale prestigio, o privilegio. Forse mi sarò guadagnato qualche sguardo torvo in meno.

    Indosso il mio vestito bianco con lo stemma del clan Kurogane sulla schiena. Sento delle voci bofonchiare.

    ... è via in missione... ma... forse c'è qualcuno...

    Questo è Ichiro, ma con chi starà parlando? Decido di rispettare la sua ospitalità e di ignorare la conversazione. Mi allontano dalla sala principale, dove si trova Ichiro e faccio qualche passo verso il giardino. La porta della sala si apre, alle mie spalle.

    Shinichi-san, potreste venire un attimo?

    Mi giro e vedo Ichiro stranamente sorridente. Vado verso di lui che si ritrae nella sala grande. Anche se volesse fregarmi sono legato dalle tradizioni dell'ospitalità.

    Entro nella stanza e noto subito un elemento estraneo in quell'ambiente. Una macchia nera che svolazza in mezzo alla stanza.

    Un pipistrello? Mi sembra strano che Ichiro si metta a parlare con un animale, e che abbia bisogno del mio aiuto per scacciarlo. Ci dev'essere qualcos'altro sotto.

    Kyofu-san. Come vi ho già detto io sono troppo vecchio e mio figlio è fuori dal villaggio in missione.

    Si allontana dal pipistrello e si dirige verso il muro, dove si trova una foto di Yui e, sotto di essa, il suo trittico di lame.

    Ma non sia mai detto che i Kakita rifiutino di porgere la propria lama al servizio del Mizukage, nel momento del bisogno.

    Prende la katana dal muro e fa qualche passo verso di me. Sarà mio genero, Shinichi Kurogane di Suna, a difendere l'onore dei Kakita.

    Si inchina, portando un ginocchio a terra e alzando la spada della figlia. Invitandomi, no, obbligandomi a prenderla. Chi conoscesse meno di me la famiglia Kakita e Ichiro avrebbe potuto pensare che volesse mettermi in pericolo ma non è così.

    Questo è l'onore più grande che può farmi, ai suoi occhi. Mi ha riconosciuto ufficialmente come suo genero e mi ha donato la spada di Yui. Ho preso il posto di sua figlia nella famiglia, e ha sufficiente fiducia nelle mie capacità di spadaccino per mandarmi a servire la nebbia al suo posto.

    Sorrido, e afferro la spada. La posiziono al mio fianco, il nastro bianco e la medaglia dei Kakita pendono dal suo manico. Mi volto verso l'evocazione.

    Riferisci pure al Mizukage, o chi per esso, che Shinichi Kurogane risponderà alla sua chiamata per conto della famiglia di Ichiro Kakita.

    Il chirottero rispose volando fuori dalla finestra. Avrà altri ninja da avvisare. Estraggo la spada di Yui, Mikadzuki, la luna crescente. Il colore grigio dell'acciaio più puro viene riflesso dalla lampada. La rinfodero.

    Vi ringrazio di questo grande onore, Ichiro-dono. Spero... Spero di rendervi fiero di me.

    Ichiro si inchina. Sono io che devo ringraziarti, Shinichi-san. So che dimostrerai con i fatti che saresti potuto essere il mio erede.

    Rinfodero la spada e chino la testa. Questo si che è un bel modo per non mettermi pressione addosso, vecchio.

    Devi dirigerti al porto di Kiri. Li troverai una nave, la Spirito Indomito seconda.

    Sollevo un sopracciglio, il mio istinto ha avuto la meglio su di me.
    Ichiro allarga le mani. Kensei Hito è un ninja... particolare.

    Il pensiero torna allo scontro tra i Kage dei nostri due paesi. Ho avuto modo di constatarlo di persona.

    Che razza di nome per una barca. Persino io che vivo nel deserto so che alle navi va dato sempre un nome di donna.

    Chissà che fine avrà fatto la spirito indomito prima.

    Scuoto la testa. Non sono sicuro che riuscirò a distinguermi tra i vostri ninja. Non sono Kiriano, non sono un grande spadaccino ma... farò di tutto per non infangare il nome della tua... della nostra famiglia, Ichiro-dono.

    Mi congedo così dal mio anfitrione, esco dalla sua villa e mi dirigo al porto. Almeno conosco la strada. Se a qualcuno fosse risultato strano il fatto che un ninja con il simbolo dei Kurogane e il coprifronte di Suna, che utilizzo come cintura, portasse al fianco una spada con i simboli del clan Kakita nessuno ne fa menzione.




    Nota: la katana che ha Shinichi è una normalissima katana ai fini del regolamento.

    L'equipaggiamento viene di conseguenza così modificato:

    CITAZIONE
    Katana x1
    D-Visor x1
    Kunai x2
    Filo di Nylon x2
    Rivestimento Mimetico x1 (Combinato con Parabraccia in ferro)
    Parabraccia in Ferro x1
    Fumogeno x1
    Tonico di recupero intermedio economico x1
    Tonico di ripristino intermedio economico x1
    Shuriken gigante x1
    Tonico Elementale inferiore x1
    Shuriken x5
    Coltelli da lancio x1


    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:54
     
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    Il Freddo

    Post I - La nascita del Freddo




    Quanto tempo era passato?
    Anni? Secoli? No, molto di più. L'origine della mia esistenza era collocata in un passato ben più remoto. Come spirito, non esistevo prima degli uomini, ma li ho accompagnati fin dai loro primi passi, in uno strano e contorto modo sono sia genitore che figlio di questa così effimera e pure così interessante razza. Dal momento in cui il freddo è stato elaborato come concetto, da quando i primi antenati degli uomini hanno cominciato a temermi nei rigidi inverni ed ad apprezzarmi nelle torride estati, allora ho cominciato ad esistere. Non avevo una coscienza al tempo, vivevo nei pensieri degli antichi, incapace di un flusso personale di coscienza fino al momento in cui mi dettero un nome: Freddo.
    Allora mi elevai ad un livello superiore di esistenza, cominciando ad essere temuto ed ammirato presi finalmente forma e, da un concetto, divenni uno spirito. Negli anni, però, la reverenzialità degli uomini nei miei confronti diminuì costantemente. In breve tempo impararono a resistermi e perfino a sostituirmi; non ero più una divinità antica, ma un semplice spirito, quasi un ricordo, confinato in quella terra che ancora mi apparteneva: Azumaido.
    Le terre gelide all'interno di Genosha ancora subivano gli effetti del mio dominio e degli uomini, folli o semplicemente disperati, avevano deciso di rimanere in quei luoghi; grazie a loro esisto ancora e, sempre grazie a loro, ho conosciuto la razza umana da vicino. I loro rituali coi Kamui, di cui oramai faccio parte, mi hanno permesso di osservare da vicino la peculiare esperienza umana, tanto breve quanto intensa. Queste creature sono perfettamente a conoscenza della inevitabile fine della loro esistenza, forse proprio per questo riescono a riempirla di tanta vita. Odio, amore, rabbia, invidia, non ho mai provato niente di tutto questo, ma vedendole in questi nudi primati ho capito che non c'è una vera vita senza di esse. Solo grazie a loro ho capito la vuotezza della mia perpetua esistenza, che di certo non si può chiamare vita.
    Negli ultimi secoli ho quindi sviluppato un'irrefrenabile voglia di sperimentare la vita degli uomini, imparare le loro emozioni, patire le loro pene e godere le loro gioie: solo in questo modo avrei potuto divenire un essere vero, indipendente dalle loro credenze, vivo, per la prima volta.
    Un concetto impossibile, o almeno così credevo, perché le risorse degli uomini riescono di gran lunga a sforare le aspettative di qualsiasi spirito.

    [...]



    Guardai in basso, osservavo le candide mani che si muovevano ai miei comandi, davanti a me un corpo esanime, a terra in una pozza di sangue, dietro di me un pilastro di ghiaccio, sembrava che qualcuno avesse incavato in esso una sagoma umanoide. Provare le sensazioni della vita per la prima volta fu strano: il respiro, i battiti cardiaci, la sensazione dell'aria che tocca la pelle. Aprii la bocca nel tentativo di imitare il modo di comunicare degli uomini e, in pochi attimi, fui abile di replicare la voce. Non ho idea di cosa fosse successo, ma poco importava, ero vivo.
    Osservai il mio corpo nudo, sapevo bene che gli uomini utilizzavano degli abiti per coprirsi e, per quanto li ritenessi inutili, mi sembrava appropriato ricalcare al più possibile i loro passi e le loro usanze, solo così avrei potuto vivere come uno di loro.
    Mi avvicinai lentamente al cadavere davanti a me, di certo a lui non sarebbe servito niente di quello che aveva addosso. Lo spogliai, domandandomi se quest'azione sarebbe stata in qualche modo screditata da un normale essere umano; i suoi vestiti ed i suoi equipaggiamenti mi calzavano a pennello, non doveva essere un caso: che fosse stato proprio lui ad evocarmi? Che il mio corpo ed il suo aspetto dipendessero proprio da un rituale compiuto da lui? Non capivo precisamente il perché, ma d'altronde nemmeno mi importava.
    Osservai la miriadi di oggetti che questo portava con sé, sapevo perfettamente di cosa si trattasse, negli anni avevo osservato molti shinobi addestrarsi e combattere nelle lande desolate di Genosha ed avevo studiato con cura le loro movenze, a tal punto che non avrei avuto problemi a replicarle.
    Osservai ancora una volta l'uomo, adesso nudo, riverso nel sangue che aveva impregnato la neve sotto di lui. Il suo viaggio era compiuto, doveva esserne felice.
    Mi voltai verso quello che un tempo era l'ingresso di quella gelida grotta, adesso bloccato da una montagna di neve; mi avvicinai al grande cumulo per toccarlo delicatamente con la mano sinistra, toccare per la prima volta una cosa che per così tanto era stata mia mi fece sussultare, scatenò in me qualcosa, anche se non saprei definire cosa.
    Mi concentrai sulla neve davanti a me che, in breve, cominciò a piegarsi alla mia volontàControllo dell'acqua e del ghiaccio, in breve tempo si aprì davanti a me una via, che mi permise di uscire all'esterno.

    Fuori il mondo sembrava impazzito, non so se fosse conseguenza della mia nascita o se, viceversa, la mia nascita fosse conseguenza dello strano fenomeno che stava flagellando in quel momento Azumaido ma, ancora una volta, poco importava.
    Ero, finalmente, vivo.



    Chakra: 60/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Respiratore × 1
    • Marchingegno ad Acqua × 2
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Intermedio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Stretta della Scintilla di Neve x3 × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Spiedi × 11
    • Kusari Gama × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Bomba Gelo × 1

    Note
    ///


    Ot/ I'm back, bitches.
     
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    Un Grido nel Freddo


    Primo Post

    Toshizou Hijikata in passato, un passato abbastanza lontano così lontano che a stento anche lui ricorda, era un jonin per di più di livello piuttosto elevato. Originario della foglia ha prestato i suoi servigi principalmente per Kiri e in maniera inferiore per Suna, in pratica era un mercenario girovago in continua ricerca del "guadagno" personale. Quando fu stanco di battaglie in cui rischiare la pelle per guadagno più che altro altrui si ritirò dal mondo shinobi e abbracciò la via del commercio vivendo a Suna.

    Con la solita fissa del grande affare l'ex jonin trascinò, nel vero senso della parala, con se Yasuke anche se stavolta la meta del viaggio fu abbastanza gradita: finalmente un posto fresco. Praticamente il genin serviva come mulo da trasporto merci o al massimo come diversivo per eventuali creditori. Ed ecco lo sgangherato due tra le vie del commercio di Kiri a fare acquisti ovviamente con oggetti quanto meno strani del tipo: antiche spade kiriane (storte e arrugginite), attrezzi vari in ferro alcuni dei quali (la maggior parte) con curiose forme a pannocchia meglio non approfondire sul loro utilizzo, briglie, bardature varie e frustini per pony almeno spero, tutine nere in pelle e catene di ogni lunghezza. Negozio sbagliato? No clienti con hobby strani. In vendita da Suna: liquore al cactus e allo scorpione nero, ceramiche alla coprolite di cammello, coltelli d'osso di balena, il pezzo più ambito barattoli pieni di pregiatissima sabbia ed in inquietanti bambole in porcellana che ti guardano male.
    Fatto piuttosto sorprendente gli affari andavano, comprando e soprattutto venendo i due erano già da quasi quattro giorni nel villaggio della nebbia, così nell'ultimo giorno mentre camminavano per strada un grosso pipistrello bianco comparve dal cielo e atterrò davanti al vecchio. Yasuke balzò indietro sorpreso e leggermente intimorito, pronto ad attaccare fu immediatamente bloccato da un gesto della mano dell'uomo. Il quale con calma olimpica interloqui con la creatura.

    Diamine sono in pensione! Il Mizukage? Chi? Ah...Il robot da cucina, non è ancora arrugginito....La Spirito Indomito II li aspetta al porto...Capito.

    Sbuffò evidentemente seccato poi si grattò la testa diede uno sguardo fugace al ragazzo e sorrise maligno, per parlare nuovamente indicando con l'indice sinistro il biondo.

    Coff...Coff...Sono troppo vecchio e malato per partecipare desolato. Ma manderò il mio allievo migliore Yasuke Muramasa avverti pure il mizukage.
    Dannato vecchio bugiardo...Kuso, Kuso, Kuso.

    Congedato di fatto il mammifero riprese il suo viaggio e prima che Yasuke potesse proferire parola fu letteralmente lanciato dal mercante in direzione porto.

    Vai principe delle nevi...Non farti scuoiare...Certa un tizio ridicolo con mantello e secchio in testa è il mizukage sulla nave Spirito Indomito II.

    Quindi il sunense dopo un doloroso schianto di sedere camminò per le strade di Kiri verso il porto vagando per i moli cercando la nave e lo strambo con secchio in zucca. Qualora avesse trovato il kage si sarebbe inchinato con umiltà e rispetto.

    Davvero? Testa di secchio! AHAHAH
    Sommo mizukage-sama Yasuke Muramasa genin di Suna umilmente al suo servizio. Vengo per conto del mio sensei Toshizou Hijikata.








    Edited by -RexDraco- - 6/10/2021, 16:17
     
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    un Grido nel Freddo


    I

    Avevo trovato, in quel breve periodo passato a Genosha, la pace e la tranquillità che andavo cercando. Dopo gli ultimi avvenimenti a Kiri: l'attacco dei tradizionalisti, la riunione con il Kage e gli altri sette ninja del villaggio e la missione nelle terre di Taki alla ricerca di Ago, sentivo la necessità di tornare a contatto con un luogo a cui ero inscindibilmente legato. Infatti, l'isola di Genosha si faceva carico, nella mia esperienza e memoria, di una serie di immagini, ricordi e rumori che mi riportavano a momenti distanti della mia breve esistenza. La gelida isola era stata testimone della mia crescita come persona e come ninja, facendosi teatro sia dei primissimi allenamenti con Ossuri-sama - il tetro sensei e nonno che aveva fatto di me l'arma che ero diventato-, sia l'entusiasmante rinascita delle antiche tradizioni kiriane che, grazie al Mizukage, avevo potuto seguire da vicino nella sua evoluzione e conferma, in ultimo lo scontro con Fudoh-san, combattimento che, sotto la supervisione dell'inflessibile Juudaime, ci aveva consacrato come degni chunin del villaggio.

    Intorno a tutto questo ragionavo camminando, al chiaro di luna, tra le lande desolate di Genosha, accompagnato da lontani lampi, tuoni e gelide raffiche di vento che alzavano, in nebulose danzanti, la neve adagiata al suolo o sulle fronde degli alberi. I miei passi mi avevano condotto, compiendo un percorso costituito da larghe S, verso l'unico e modesto promontorio dell'isola, dove avrei potuto godere - anche grazie al fatto che la notte non costituiva un ostacolo ai miei occhi - di una fantastica vista sull'isola e sulle lontane isole, tra tutte il mio occhio rimase fermo in direzione di Kiri, dove lontani riverberi di luce lasciavano testimonianza della città natale e innescava in me - soprattutto dopo il colloquio privato con il Kage - un calore che s'allargava dal petto e mi stringeva il cuore.

    A interrompere quei momenti contemplativi un rombo disumano che riempì l'aere e scosse, come un'onda, gli alberi dell'isola. Corrucciai le sopracciglia cercando di cogliere la provenienza di tale fenomeno e, dall'isola gemella di Genosha, un lampo proiettò un'ombra gigantesca che sembrava essere sospesa in volo sull'isola di Azumaido. Non fu solo l'aria fredda di quei luoghi, ma anche quell'improvvisa visione che mi lasciò pietrificato, incapace di realizzare se fosse avvenuto realmente o se si fosse trattato di qualche scherzo della mia mente. Stupito rimasi immobile, con lo sguardo proiettato verso la tempesta che flagellava l'isola e negli occhi ancora l'immagine che si era mostrata dopo quel poderoso fulmine.
    Fu, tuttavia, ciò a ridestarmi dal malinconico momento e, a larghi passi dettati dall'improvvisa urgenza, a ricondurmi verso l'insediamento kiriano. Lì, confrontatomi con alcuni ninja rispetto a ciò che era avvenuto, venni raggiunto da uno dei pipistrelli del Mizukage che, prima di muoversi in direzione di Kiri a chiamare altri ninja, mi informò che il capovillaggio ci avrebbe atteso al molo dell'isola. Lasciai la mia mente accumulare i quesiti che, uno dopo l'altro, si formavano, conscio che solo riunitomi con il Kage avrei potuto aver risposta e, dunque, mi ritirai nei miei alloggi preparandomi alla partenza.

    Da Genosha, grazie ad una barca e l'equipaggio che la manovrava, non ci volle molto a raggiungere Azumaido. Lì, armato di tutto punto, protetto dal caldo mantello e una grossa sciarpa, cercai nel porto la figura statuaria del Mizukage. Una volta trovato e raggiunto, mosso un formale inchino seguito da poche parole Al suo servizio, Mizukage-sama, un rapido cenno del capo verso Hideo-san e uno sguardo sospettoso verso l'uomo, la cui età poteva muoversi intorno alla trentina, che al fianco teneva una lama kakita e alla cinta il simbolo di Suna, attesi indicazioni dal capovilaggio.

    Chakra: 80/80
    Vitalità: 17/17
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 550
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 2
    • Spiedi potenziati × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Mantello × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Nebbia Assassina di Zabuza x3 × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Fumogeno × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    ///

     
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    Falce dei Kaguya


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    Maltempo ad Azumaido


    Probabilmente c'è stato un errore



    Ero tranquillo, impegnato nella mia principale attività quando avevo tempo libero: spingermi avanti ed indietro sulla mia poltrona con le ruote studiare nuovi libri di medicina nel mio ufficio, presso l'ospedale di Kiri.
    Fuori c'era un tempaccio: avevo sentito, poco prima di rientrare nell'ufficio del Primario di Kiri, gli infermieri del turno di notte chiacchierare che nella parte di mare intorno ad Azumaido era in corso una qualche tempesta apocalittica, o robe del genere.
    Lo ammetto, me ne preoccupai poco: in fondo, se anche fosse successo qualcosa alle imbarcazioni che stavano navigando quelle acque, noi dall'ospedale avremmo potuto fare poco sul momento.

    Non state lì a giudicarmi, perché impegnavo così costruttivamente il mio tempo: Tsuya, Taki, Piumino-san ed in ultimo l'allegra disquisizione con il Mizukage nel suo palazzo. Tutto il mondo che mi circondava era pieno di pazzi con desideri di conquista! A volte pensavo che il tentativo di curare il prossimo fosse un tentativo suicida, sapete? Ma con il Gashadokuro, più o meno, c'ero riuscito, il ché mi dava ancora qualche speranza. Non quelle di Hayate, ovviamente, da quelle ci stavo lontano, essendo una Terza Generazione di Dio Guerriero, non sia mai che volessero usarmi per risvegliare, o uccidere, qualche mio parente.

    Ma sto divagando, scusate, vi dicevo: ero lì tranquillo, a rilassarmi un pò la testa, quando sentii i soliti gridi di terrore del corpo infermieristico, che, lo ammetto, stavolta mi sorpresero, perché implicavano l'arrivo di uno dei pipistrelli del Juudaime, normalmente.
    L'ultima volta che ero stato convocato da Elmo-san, c'era stata un'evidente discrepanza d'opinioni: se aveva mandato un pipistrello in ospedale, poteva voler dire che fosse pronto ad eliminare l'attuale Primario, me?
    O magari c'è solo qualche ferito grave..., ipotizzai ottimista, oppure era addirittura tornato il Terumi con la dissenteria.
    Quando uscii dal mio ufficio, però, scoprii che in effetti c'era un grosso topo volante fuori misura, specificatamente quello albino, che stava chiedendo dei "ninja più fedeli del Mizukage".
    Lo ammetto, ero in dubbio se il pipistrello stesse scherzando, o avesse capito male le indicazioni, ma considerando le evocazioni di Elmo-san, esclusi subito la prima opzione.

    Quando mi feci avanti, il suddetto pipistrello parlò di una missione ad Azumaido e di una qualche leggenda, o qualcosa di simile.
    Considerando la mia unica precedente esperienza in quel luogo, con il Biondino Infame, e le attuali problematiche climatiche in quel tratto di mare, supposi che fossi necessario non tanto come "fedele" quanto come "unico medico" al momento a Kiri, o almeno unico chunin con conoscenze mediche.

    Va bene, pipistrello-san, recupero le attrezzature adatte per l'isola ghiacciata e mi dirigo verso il porto., confermai.
    Così detto, recuperai quanto necessario dalla mia stanza e, date le solite disposizioni in ospedale, mi diressi verso il porto, in cerca di questa "Spirito Indomito II".
    Lì avrei trovato non solo il ragazzetto con i piercing che avevo visto alla riunione, ma anche due tizi con dei coprifronti della Sabbia!

    Tutti qui per il viaggio ad Azumaido? Sono felice di vedere che il Mizukage ha chiesto il supporto di Suna. Piacere di conoscervi, sono Fudoh, Primario dell'Ospedale di Kiri., avrei detto, arrivato al porto, specie notando, appunto, due ninja non Kiriani: forse per Elmo-san c'erano ancora speranze!

    In tutto questo, comunque, non avevo ancora chiaro cosa dovessimo fare ad Azumaido, sapete?
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Freddo che Tempra


    Minarai - 1

    A volte ero stanco.
    Lunghe sessioni di allenamento a Konoha si alternavano ai periodi di permesso che trascorrevo ad Ame, a loro volta intervallati dalle missioni e dai lavori in ospedale, cui si aggiungevano le lunghe assenze per licenza che prendevo per andare a Kiri a proseguire la mia formazione nell'arte della Spada. Konoha sapeva che ero andato alla Nebbia a cercare un Maestro di Spada, avevo informato il Villaggio di averlo trovato, evitando ulteriori informazioni, dopotutto non erano rilevanti. E la mia identità come Minarai era ancora oltre la questione: semplicemente Yato aveva un maestro a Kiri, mentre Minarai era l'allievo del Mizukage, ma nessuno sapeva che si trattava della stessa persona. Era stancante vivere così tante vite.

    Ma la stanchezza non era niente a paragone dell'odio bruciante che mi prendeva quando osservavo l'incolmabile distanza tra me e il Bersaglio. Un mondo che non avrei mai raggiunto se avessi lasciato che la stanchezza avesse la meglio. Yato Senju avrebbe fatto tutto quello che poteva per la Missione, era ciò che mi ripetevo ogni singolo istante, ogni volta che una parte di me suggeriva timidamente di fermarmi e tirare fiato. Non potevo permettermelo: troppo forte era la fiamma dell'autocommiserazione e della vergogna, quella fiamma che pian piano il Maestro mi stava insegnando a coltivare e sfruttare per i miei scopi.

    In quel periodo ero a Kiri. Una licenza di sei giorni. Dopo due missioni risolte con successo, dimostrando abilità con la spada, avevo ottenuto un periodo adeguato per perfezionare i miei studi. Non che il movimento tra villaggi fosse vietato all'interno dell'Accademia, tutt'altro. Dopo aver terminato tre ore di fendenti verticali continuativi e una per deviare attacchi a distanza con la spada da angoli inaspettati mi ero fermato per meditare e recuperare le forze, con la spada che avevo ottenuto alle Grotte del Silenzio tra le ginocchia in orizzontale, contemplandone l'aspetto e le venature e indagando su cosa quell'arma fosse per me. Un mezzo, evidentemente. Uno strumento elegante ed efficace per uccidere e minacciare. La Missione era l'unico punto importante.

    La convocazione per una missione ad Azumaido, come parte della mia formazione, non mi trovò impreparato. Già altre volte l'addestramento era stato declinato a quel modo nelle terre di Kiri, ma di fatto Minarai non era mai stato ad Azumaido, a differenza di Yato Senju. Diversi ninja avrebbero partecipato, quindi mantenere la mia identità segreta sarebbe stato fondamentale: niente Mokuton a meno di rischi concreti per la mia sopravvivenza. Mi sarei mosso restando sempre almeno tre passi dietro al Maestro, senza fiatare, e quando il gruppo fosse sopraggiunto non avrei salutato nessuno, mantenendo giusto lo sguardo celato dalla maschera per qualche secondo su Youshi, unico a conoscere la mia reale identità. Persino Fudoh-san, del quale temevo l'incredibile intuito, non ebbe più di un'occhiata distratta.

    Ero a disposizione del Mizukage, avrei atteso che fosse lui a parlare e a darmi licenza di parlare con i Kiriani.

    Dopotutto quello era solo un addestramento.
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto II
    Poteri sopiti †



    Tante cose sarebbero immediatamente parse come assurde, quel giorno. La prima, ai miei occhi, fu la presenza di sunesi. Due tiri mancini del destino, simili per i risvolti e le motivazioni, avevano portato alcuni ninja che Kyofu era andato personalmente a chiamare a delegare a degli estranei. Ci sarebbero indubbiamente state ripercussioni per loro, specie per quel Kakita che non solo aveva osato mandare un sunese al suo posto ma aveva anche pensato bene di donar lui delle spade recanti i simboli del suo clan, cimeli tradizionali che Kiri avrebbe mal visto e rivoluto se si fossero trovati fuori da suoi confini.
    La seconda stranezza, almeno a giudicare dai comportamenti dei presenti, era la mia assenza al porto. Molti di loro parvero piccoli anatroccoli spauriti quando, giunti sulla banchina al cospetto della gigantesca Spirito Indomito II, notarono l'assenza dell'Ombra dell'Acqua. Ma qualcuno intervenne per rassicurarli, a modo suo. Se siete qui è perché non vi muoverete con Kencoso ma con me. Leggeri rumori metallici seguirono quella voce e, agli occhi di almeno un paio degli astanti, ecco che accadde la terza cosa strana: un volto conosciuto ma decisamente diverso apparve sul parapetto interno della nave. Cos'è, non mi riconoscete?! Hideo, Fudoh! [Immagine]Alla luce dei problemi di copyright emersi oggi, posto l'immagine sul forum.
    La voce era la solita, su quello non c'erano dubbi, ed anche quanto non fosse coperto dall'acciaio sembrava essere quello che restava di colui che il Primario ed il Nishimura conoscevano con il nome di Samoru. Kensei ha insistito perché nei momenti d'emergenza utilizzassi questa roba. Devo dire che l'àncora retrattile è comoda, specie quando non ho un cavatappi o un apribottiglie a portata di mano. Chi lo conosceva si sarebbe immediatamente accorto che l'eterno marinaio era davvero sobrio: il tono era saldo e fermo, il corpo stabile e prestante, lo sguardo duro e presente. Che avesse smesso di bere? E grazie per il regalino, ragazzino! Disse, mostrando il pollice metallico ad Hideo. Ce lo beviamo al ritorno, che dici? Ora, forza, montate tutti in nave. Vi consiglio di andare subito sottocoperta ... si ballerà già dai primi minuti di traversata. Con un ampio gesto della mano, Samoru invitò tutti ad entrare. Quando poi Youshi e Minarai cercarono di mettere piede sulla Spirito Indomito, il ninja ritirato li guardò storto. E voi cosa ci fate qui? Il Mizukage vi attende alla Costiera. Vi vuole con lui durante il viaggio, non qui. Raggiungetelo alla svelta. Sapete come può essere suscettibile ... fossi in voi non tarderei, poi sennò vi tocca sorbirvi le sue insopportabili ramanzine.
    E mentre l'Hidarite e l'Allievo si allontanavano, Samoru levava l'ancora, pronto a navigare alla volta dell'inospitale sorella di Genosha.

    [...]


    Separatosi in due parti, il gruppo iniziò il viaggio che si dimostrò esattamente come aveva preannunciato Samoru: terrificante. Il mare era estremamente mosso, con un vento fortissimo che scuoteva a destra ed a sinistra la gigantesca imbarcazione concessa al veterano ninja marinaio. Le onde sovrastavano in altezza la nave quasi in ogni istante, gettando acqua sul ponte con una forza disumana. Chiunque non fosse stato sottocoperta si sarebbe ritrovato spazzato a destra ed a sinistra ad ogni singolo oscillare della nave, con la probabilità, per niente remota, di venir gettato fuori bordo ad ogni scroscio d'acqua. [Note]Se qualcuno pensa bene di stare sul ponte, deve considerare la sua permanenza sullo stesso come se qualcuno lo spingesse verso i lati della nave con Forza pari a Blu+2 tacche. A questo si aggiunga il movimento insolito e netto della nave, che richiede il chakra adesivo per non far perdere l'equilibrio e venire sbalzati via. Il viaggio, comunque, nella sua porzione iniziale, proseguì comunque senza intoppi, almeno per la maggior parte della truppa: lo stesso non si poteva dire per chiunque non fosse stato abituato a viaggiare in nave, per un motivo o per un altro; infatti, questi, dopo circa tre ore di viaggio, avrebbero iniziato ad avere una forte nausea e avrebbero iniziato a sentito la testa particolarmente leggera. [Note]I Sunesi e chiunque non abbia almeno 2 giocate passate in nave, è nauseato ed ha un malus a tutte le stat di 1 tacca. Poi però, ci fu un grosso sobbalzo: un rumore sordo, netto, annunciò l'impatto contro qualcosa. Samoru parlò all'interfono, riecheggiando negli alloggi sottocoperta del gruppo e sul pontile della nave. ABBIAMO URTATO QUALCOSA MA NON RIESCO A VEDERE NIENTE IN QUESTA TEMPESTA! Un altro colpo, dall'altro lato della nave. CORPO ... DI ... MILLE BALENE! USCITE SUBITO, MI SERVITE SUL PONTE, VELOCI! Una richiesta d'aiuto, un grido di terrore. Usciti, nonostante il vento, la pioggia e l'acqua che continuava a cadere per via delle onde sul ponte della nave, i ninja poterono vedere Samoru sull'albero maestro. Col dito indicava l'orizzonte: Lo ... lo ... vedete anche voi?! Gridava, incredulo. Poi, ancora, l'ennesimo lampo: una gigantesca sagoma serpentiforme si stagliò sull'orizzonte. In un attimo, le spire di un gigantesco serpente marino circondarono la nave, iniziandola a stringere lateralmente. Pochi istanti dopo l'animale leggendario si avvicinò alla Spirito Indomito, divenendo ben visibile per tutti. Si ergeva sopra di lei per decine di metri. La sua testa era a dir poco gigantesca, il suo corpo lungo forse quanto centinaia di stadi. Oh merda. Un colpo di coda partì dall'acqua, colpendo l'albero maestro sul quale si trovava il capitano della nave. In un attimo di riflessi sovrumani, il braccio dotato di ancora puntò la coda dell'animale ed una strana patina dorata ricoprì tutto il corpo di Samoru. L'ancora partì e colpì l'animale, infilzandosi nelle sue carni e Samoru, grazie ad una catena che teneva il suo corpo collegato a quell'oggetto navale, riuscì a controllare la caduta, atterrando in mezzo ai presenti, sano e salvo. Bhè, amici ... credo che non potremmo proseguire oltre la nostra traversata. Sguainò una piccola sciabola. Sarà un onore morire al vostro fianco. [Note]Si inizia col botto. :ghu: C'è da scappare dal mostrone marino. Vedete voi come preferite fare. In quel momento, un fortissimo canto di balena risuonò in tutto l'aere.

    [...]


    Ce ne avete messo di tempo. Dissi, vedendo le sagome di Minarai e dell'Hidarite stagliarsi sullo sfondo. Al mio fianco, in forma umana, la Hakushaku fluttuava a qualche centimetro da terra. Samoru porterà i vostri compagni nella parte ovest dell'isola dove so, per un'epistola di Yusica e Munkeke, che ci sono state delle rivolte di alcuni uomini dei loro villaggi e del neonato Kotetsu Sakura. Ma vi spiegherò meglio tutto in volo. Noi dovremmo andare nel lato est dove, a quanto pare, altri uomini si sono radunati, fuggendo dai loro villaggi d'origine. La Baronessa fece un inchino, salutando i presenti, prima di iniziare a vorticare su se stessa, mostrando la sua natura di chirottera, ed assumere la forma di gigantesco pripistrello che le era più connaturata. Tre piccoli stormi si separarono dal gruppo principale per avvolgere me, Youshi e Yato, portandoci poi, vicini, dentro l'unico stormo della Baronessa, lasciando che questa, poi, si levasse in volo e si dirigesse, senza alcuna difficoltà nonostante il meteo avverso, verso Azumaido. Dopo alcuni minuti di volo, presi parola. Avevo osservato i due ninja per scorgere il loro eventuale equipaggiamento e la loro preparazione oltre che per cercare di analizzare qualche linguaggio non verbale tra i due. Parrebbe che la riscoperta di Kotetsu Sakura abbia portato alla luce una serie di tomi, cimeli e pietre preziose rimaste sepolte sotto la neve per innumerevoli secoli. Non solo: il bracconaggio, il brigantaggio hanno riportato alla luce stazioni di posta, avamposti e cittadelle feudali risalenti ai primi contatti tra civiltà e tuskur di Azumaido. Gli Alti Sciamani credono che alcuni uomini dei loro villaggi abbiano trovato in queste nuove scoperte elementi che riconducevano alcune loro tradizioni familiari ad altri quattro villaggi dimenticati. Guardai Youshi. Sì, forse cei troviamo davanti a quattro nuovi Kotetsu Sakura. Non credo, tuttavia, che Momin sia coinvolto, se questo ti spaventa o ti dà preoccupazioni. Dev'essere qualcosa legata principalmente ai Kamui ed al Freddo ... insomma, alla religione di questo posto.
    Il resto del viaggio fu contornato da supposizioni e discorsi di vario genere anche se percepivo, nell'aria una certa tensione tra i due chunin. Nonostante le capacità della Baronessa, arrivammo comunque leggermente più tardi di quanto previsto, complice l'asperità metereologica. Kensei ... guarda giù. Disse la Hakushaku, prima che il mio corpo venisse avvolto dai pipistrelli del suo stormo e posizionato, orizzontalmente, con lo sguardo rivolto verso terra. Uhm. Il villaggio di Munkeke ed Hotene stava andando a fuoco. A piccoli gruppi, degli indigeni stavano minacciandosi con forconi, torce e spranghe improvvisate. Una gigantesca quantità di morti giaceva un po' ovunque sulla neve, col sangue rappreso che tingeva di rosso il candido manto su cui si muovevano. Io mi fermo qui. Voi andrete al randevouz con Yousica e Munkeke. Dissi, prima che i pipistrelli mi lasciassero cadere nel vuoto. Feci una capriola in aria, estraendo la Yakusoku a metà altezza, mentre sistemavo la mia posizione cosicché potessi atterrare a terra indenne. Quando i miei piedi toccarono la gelida neve che non potevo sentire, dal mio corpo esplose una nuvola di saette, concentriche al sottoscritto, sferiche, che esplosero investendo i poveri indigeni che, con naso all'insù, avevano osato avvicinarsi al nemico straniero. Non sembrano ninja. E non sembra neanche che qualcuno tra loro sappia usare il chakra. Se la caverà. Disse la Hakushaku, eseguendo una rapida manovra e dirigendosi altrove, là dove le avevo già comandato.
    Dopo poco più di un quarto d'ora di volo, lo stormo della Baronessa con Minarai e l'Hidarite sorvolò il villaggio di Yusica, passando tuttavia oltre; Youshi avrebbe dunque potuto notare come il punto di ritrovo era altrove. Ed infatti, dopo meno di una manciata di minuti, due figure o forse più si stagliavano contro la nebbia e la neve. Si muovevano in un vorticare di nebbia ed acqua, rendendo quasi impossibile distinguere chi stesse facendo cosa. Dietro di loro vi era una sorta di forte, più probabilmente i resti di una torre facente parte di una costruzione muraria andata ormai perduta o sommersa dalla neve. La natura, nonostante il clima assolutamente avverso, si era ripresa quel che un tempo era suo, avvolgendo l'edificio in pietra nella sua totalità, rendendolo quasi un semplice parallelepipedo dai colori cangianti che mutavano tra le tonalità del verde e del marrone, passando per le inevitabili tonalità del bianco e del grigio della neve. Quell'oggetto in pietra troneggiava in mezzo alla valle, vuota, desolata, che rifletteva la pochissima luce che le nuvole di tempesta lasciavano filtrare con una forza incredibile tra le loro volte e rivolte. Da quell'altezza, i due poterono notare alcune statue ergersi davanti all'ingresso, a due a due dirimpetto. Raffiguravano animali, da una parte, e uomini dall'altra ma non erano in grado di capire quante fossero né chi fossero gli uomini né tanto meno gli animali. Se mi avvicino ulteriormente la nostra copertura salterà. Disse il coro di voci sinuose di Akayoru, lasciando intendere che ci fosse una scelta plausibile per i ninja. Non sappiamo chi sia in quella bufera di neve, evidentemente generata da chakra, né se gli sciamani stiano facendo un qualche rituale o stiano combattendo. Possiamo attendere se lo volete; dopotutto, non siete all'altezza di fronteggiare con quei due. La loro potenza, presi singolarmente, specie nel loro habitat più idoneo, è forse superiore anche a quella del Mizukage. Stava a loro prendere una decisione. Ma non erano gli unici, in quel lembo di terra in , che dovevano fronteggiare dilemmi morali.

    [...]


    Il ghiaccio e la neve si mossero senza alcuna difficoltà al tocco dell'albino. Un tunnel, un passaggio, un collegamento tra il mondo dei vivi, in rivolta contro se stesso ed il fatto, ed il sottosuolo dimentico, oscuro, vetusto spettatore inerme dell'infernale passo e trapasso, si aprirono davanti a lui ed un flebile spiraglio di luce gli toccò il volto. Nonostante il gelo perenne delle lande di Azumaido, quella fioca luce lo trafisse come una lancia: ed ecco che tutte le sensazioni che fino ad allora aveva solo intuito, osservato, invidiato, lentamente, iniziavano a plasmarsi, a modellarsi, tra la rincorsa spasmodica dell'elettricità sulle sue neonate sinapsi. Il Monarca del Freddo iniziò a sentire il calore dei vestiti che aveva addosso: sentì la luce che lo toccava riscaldarlo, sentì i capelli sulla sua testa tenerlo al sicuro. Le mani, così bianche da parere trasparenti, segnarono l'inizio di un brivido, con un movimento involontario che gli attraversò il corpo come un torrente in piena. Erano tutte sensazioni nuove per lui, era tutto ... vergine.
    Ma quando mosse i primi passi fuori da quella neve, con ancora - e le avrebbe avute per molto - in corpo quelle inedite percezioni, i suoi occhi si stagliarono contro qualcosa che aveva già visto ed a cui i tempi andati lo avevano abituato e disabituato. Una folla di persone gli stava davanti, sbalordita ed esterrefatta. Le luci delle fiaccole che cingevano nelle mani, le stesse luci che poco prima avevano attraversato il canale nella neve che lui stesso aveva creato e che si erano poggiate sul suo petto, si muovevano come danzatrici passionali al ritmo di un'irresistibile musica. Ma nell'assoluto gelo di quel mondo, quei fuochi, quelle torce che per tutti erano poco più che utili lampade, per il Monarca erano ustionanti falò e veri e inarrestabili incendi. La pelle avrebbe iniziato a bruciargli, gli occhi a lagrimar, la fronte si sarebbe immediatamente fatta madida e subito, poi, grondante. Faceva troppo caldo, per lui. È lui! Gridò una voce tra gli stanti. È l'Araldo del Tsumetai Mokushiroku! È colui che scaccerà i falsi miti e ci darà l'unico tuskur che meritiamo! Un sospiro corale si alzò dalla folla poi, silenzio. Quasi all'unisono, i presenti si gettarono a terra, poggiando sul ginocchio destro e chinando il capo davanti al loro messia. Guidaci, figlio del Freddo. Indicaci la via ... uccidi gli infedeli! Uccidi gli infedeli! Uccidi gli infedeli! Uccidi gli infedeli! Il coro di voci si levò come flutti del mare in burrasca, ammantando ed investendo il Signore del Freddo.
    Ma poteva rispondere a quelle richieste? Poteva soddisfare quel coro? Poteva lui macchiarsi del sangue dei seguaci dei suoi fratelli, dei Kamui, dei Figli del Freddo tanto quanto lui. Poteva lui, nella sua tracotanza, sfidare Repun, la Balena Volante o Hierai, l'Alce del Nuovo Giorno? Poteva macchiarsi di fratricidio, parricidio, matricidio o, semplicemente, della morte di coloro che erano, come lui stesso, parte di quel ciclio interminabile di vita, chakra e morte che nasce, si alimenta e ritorna che era il Freddo?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
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    Slot Azione
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    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    Il Freddo


    Post II - Cold never bothered me anyway 




    La neve, il vento, il freddo. Cose che conosco bene, eppure sento di percepirle per la prima volta. E così è questo il modo in cui la giovane razza dell'uomo mi percepisce: interessante. Non so definire se apprezzi o meno queste sensazioni, ma almeno provo qualcosa, direi che è già un inizio. Inspiro a pieni polmoni, cerco di riempirmi di aria fino a scoppiare; in questa sterile terra sovrastata dalla candida neve riesco a percepire per la prima volta l'odore del freddo. Sento le vie aeree, così credo che si chiamino, cristallizzarsi all'esposizione di quelle basse temperature, ma questo non mi infastidisce affatto. Nei millenni ho visto molteplici uomini e donne perire per aver respirato aria gelida, ma questo corpo non sembra subire lo stesso effetto: probabilmente non sono completamente umano, ma d'altronde meglio così, soffrire per il freddo sarebbe stato quantomeno ironico.
    Osservo il sole, nonostante sia coperto dalle nubi sono costretto quasi immediatamente a distogliere lo sguardo, non sono ancora abituato alla capacità di percepire di questo corpo e le nozioni che arrivano dalle nuove sensazioni dirompono nella mia mente come un fiume in piena.
    Sorrido, è esattamente quello in cui speravo.
    Comincio ad avanzare in quel mondo che conoscono bene, ma in un modo che non ho mai fatto, ed in poco tempo mi trovo davanti ad una moltitudine di uomini: non mi stupisco della loro, la loro capacità di riprodursi è impressionante ed oramai riempiono ogni angolo di questo mondo come la più infestante delle piante; tuttavia la loro riverenza è qualcosa di nuovo.
    "Nuovo"? No, meglio dire qualcosa di estremamente vecchio, oramai un ricordo sbiadito di un'era passata: mi stavano pregando.
    Osservo affascinato il loro comportamento, probabilmente si tratta degli amici del defunto che ho trovato nella grotta. Un gruppo di fanatici? Nessuno prega più il freddo... eppure eccoli qui. Mi distraggo in fretta da quei pensieri perché il mio corpo mi insegna per l'ennesima volta qualcosa di nuovo. Lentamente porto la mano destra sulla fronte, per poi osservarla: è bagnata. Rapidamente sposto lo sguardo sulle torce del gruppo di umani davanti a me, probabilmente non sono abituato alla sensazione che deriva da esse, questo "caldo" ha fatto reagire il mio corpo che, prontamente, ha tentato di abbassare la sua temperatura secernendo dei liquidi: veramente affascinante, ne avevo sentito parlare, ma non lo avevo mai visto. Dove mi trovavo io la gente non sudava, ma è evidente che le cose sono cambiate
    In una frazione di secondo la poca acqua che si trova sulle mie dite prende vita e comincia a levitare dividendosi in diverse gocce che si muovono armonicamente, si potrebbe quasi definire una danza, mentre la tiepida luce di Azumaido si rifrange in esse generando un microscopico spettacolo luminoso.
    Sono affascinato da quel piccolo miracolo, ma gli uomini mi interrompono; devono chiedere, chiedere, chiedere, è la loro natura, niente è mai abbastanza per loro, hanno sempre bisogno di altro. Cosa chiedono di solito? La vita: la loro salva, o quella degli altri tolta. Non ho mai capito perché si odino tanto gli uni con gli altri, ma, d'altro canto, non capisco nemmeno l'odio in sé, quindi non sono il più adatto a giudicare. Stavolta però è l'assurdità delle loro richieste a lasciarmi perplesso. Infedeli? Attendo qualche attimo, non perché voglia una risposta da loro, bensì perché sono affascinato dal suono della mia voce, alla fine si tratta delle mie prime parole. Gli sciamani di Azumaido mi paiono tutto fuorché infedeli. Riprendo in fretta, gli uomini non aspettano, sono frenetici. I Kamui esistono, così come esisto io, cosa cambia tra venerare loro o me? La terra comincia a tremare e presto la neve attorno a me si solleva cominciando a rotearmi attorno in un gelido prima di condensarsi in una moltitudine di lance di ghiaccio che, acuminate, puntano al branco di ominidi nudi davanti ai miei occhi. Non ho interesse nelle vostre guerre vane e di certo non mi metterò contro i miei fratelli per una vostra inutile supplica. Ho un mondo da esplorare, quindi vedete di non farmi perdere altro tempo. Com'era che dicevano gli uomini? Ah, sì. Per favore.

    Chakra: 60/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Intermedio × 1
    • Respiratore × 1
    • Marchingegno ad Acqua × 2
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Intermedio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Stretta della Scintilla di Neve x3 × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Spiedi × 11
    • Kusari Gama × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Bomba Gelo × 1

    Note
    Per ora è solo roba scenica, fammi sapere su vuoi qualche unità e consumo preciso.


     
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    Un Grido nel Freddo


    Secondo Post

    A quanto pare il ragazzo dagli occhi azzurri erroneamente, probabilmente a causa della descrizione ricevuta oppure prendendo alla lettera il nomignolo "testa di secchio", si presentò a una armatura vuota; forse una merce in attesa di essere caricata in qualche nave mercantile. Piccolo errore di valutazione su cui meglio soprassedere.
    In realtà il mizukage era in qualche altro luogo e non li nella banchina di fronte alla Spirito Indomito II come sottolineò un omone con capelli e barba piuttosto lunghi di un colore rosso fulgido annunciato da strani suoni metallici. In fatti esso indossava evidenti protesi in ferro o quello che era.

    Che forza questo tipo...

    Pensò fra se il genin fissando brevemente il cyborg e notando solo allora il tipico cappello da capitano. Il capitan (findus) pirata si soffermò a discutere con Hideo, si! era proprio sorella, ed un altro kiriano. Somoru poi dirottò altri due shinobi della nebbia a incontrare il loro kage da qualche altra parte. Alla fine giunse il momento di salire sulla nave cosa che Yasuke fece senza mostrare dubbi o esitazione alcuna.

    Sono Yasuke Muramasa genin di Suna...Piacere.

    Salutò e si presentò con un lieve inchino mostrando il suo solito sorriso di rappresentanza. Pochi istanti dopo l'ancora fu levata e l'imbarcazione lentamente salpò verso il largo.

    Il biondo osservando il mare in una prepotente burrasca decise di rifuggirsi sotto coperta dove si sistemò in un cantuccio sedendosi direttamente sul pavimento ligneo poggiando le spalle alla parete comodo? Ovviamente no. Rimanendo in silenzio se non interpellato, non era molto in vena di chiacchiere. Trascorsi vari minuti il diciannovenne poco avvezzo alla navigazione in tempesta cominciò ad accusare un malore: una sensazione di leggera spossatezza accompagnata dal desiderio di vomitare, vertigini e sudorazione, una sorta di disgusto per l'odore salmastro presente li, per finire con un abbondante produzione di saliva. Praticamente si sentiva un vero straccio ma inutile dirlo il doveva ancora arrivare ed infatti l'attenzione di tutti fu attirata dalla terribili urla di puro terrore del capitano.

    Che Nettuno succede?

    Risalendo abbastanza faticosamente sul ponte del veliero non ostante evidenti problemi di visibilità fu immediatamente chiaro il motivo dell'urla un più che gigantesco serpente marino era proprio davanti la prua del natante.

    Porca...Kuso...Kami...Kuso

    Le uniche parole che il genin riuscì a proferire prima che con una sola codata il mostro tranciò di netto l'albero maestro. Improvvisamente Yasuke chinò per un attimo il capo rialzandolo immediatamente per sorridere in modo inquietante.

    Cosa si fa? L'amichetto serpentone sembra volere giocare! AHAHAHAH!

    Con quelle risate il ragazzo scacciò ogni sua paura, timore e nervosismo entrando per così dire in modalità da battaglia. A quanto pare la fuga sembrava quanto meno difficile in piccolo amico quasi sicuramente non avrebbe lasciato andare i nuovi amici tanto facilmente quindi bisognava colpirlo e spingerlo a desistere o quanto meno distrarlo.

    In fine il gruppo di shinobi decise velocemente il piano d'azione ossia usare l'albero maestro della nave, ormai divelto, come lancia per colpire il mostro. E per essere più sicuri sulla potenza offensiva imbottire la lancia con una cartabomba e rinforzare il tutto con i ricevitori di Hideo.
    Il genin della sabbia piazzò il suo foglietto esplosivo sull'albero del vascello attivando l'ordigno e impostando il timer a una cifra concordata con gli altri ninja: tempo sufficiente a permettere alla lancia di arrivare a qualche metro dalla creatura comunque prima impattare con essa. Lasciando poi agli altri il resto dell'opera, essendo portato per il combattimento a media-breve distanza non poteva fare più di quello contro un avversario tale. [Equip]Potenza 30; [Slot Azione I]Attivazione bomba;
    Toccava ora a Fudoh scagliare l'albero contro la possente bestia degli abissi o almeno provare. Quanto ad Yasuke poteva solo aspettare ed osservare l'evolversi degli eventi.



    Edited by -RexDraco- - 14/10/2021, 23:30
     
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    Un Grido Nel Freddo


    Cos'è, il Ragnarok?




    Come sospettavo non fu difficile trovare il capitavo della nave e, per nostra fortuna, si trattava del caro vecchio Samoru. Mancava però una figura importante e che non riuscii a trovare da nessuna parte.. Il Mizukage non sarebbe venuto con noi? Mi stupii anche il fatto che Samoru non volle assaggiare già da subito il regalo che gli avevo portato, l'ultima volta era completamente ubriaco alla guida dello spirito indomito, che avesse messo a posto la testa? Quando poi tutti fummo saliti si venne a scoprire che Kensei avrebbe percorso un'altra strada, insieme ad alcuni altri ninja a cui il capitano spiegò dove trovare il Kage. Chissà cosa sta succedendo.. tutto ciò è parecchio.. strano. perchè non andare tutti insieme? Su quel pensiero la nave partì veloce solcando le acque del porto di kiri e prendendo la rotta che già una volta avevo percorso, quella per l'isola gemella di Genosha: Azumaido.

    Il viaggio non fu sicuramente uno dei più tranquilli ma anche la prima volta che eravamo stati portati dalla Spirito Indomito sull'sola avevamo trovato non di meno che un mulinello ad aspettarci, sapevo quindi di dover seguire alla lettera le indicazioni di Samoru e quindi, quando ci disse di andare sotto coperta, lo feci senza discutere nemmeno un secondo. Questa volta però sembrarono essere le onde di un mare in tempesta il problema. La nave continuava a muoversi e si potevano sentire le assi di legno scricchiolare ogni volta che l'acqua le colpiva con forza le pareti della chiglia. Per fortuna ormai ero abituato a viaggiare per mari viste anche le molte traversate che avevo fatto verso il paese del fuoco e tutto quello sballonzolare non mi diede granchè fastidio. Alcuni sunesi, poverini, sentirono invece la pesantezza di quel viaggio: Gia si potevano vedere le differenze tra i ninja di Kiri e quelli di Suna, come aveva detto Kensei - sama dovevamo essere migliori di tutti gli altri e già in quel frangente lo stavamo dimostrando..anche se il nostro Kage non poteva vederci.

    Stavo tranquillamente seduto su di una piccola amaca, montata tra due colonne portanti della nave, quando dall'esterno si sentì un grande colpo che fece tremare tutta la struttura che ci stava conducendo sulle fredde e profonde acque del mare. Che cazz!? Finii con il culo per terra. Cosa è stato!? Fu a quel punto che Samuro si fece sentire chiedendoci di salire sul ponte, e di farlo piuttosto velocemente. Ciò che si si parò davanti si sarebbe rivelato peggio di un incubo: Un gigantesco serpente marino era ormai vicinissimo alla nave e, con un portentoso colpo di coda, distrusse l'albero maestro dove Samuro era salito. Con un'incredibile agilità riuscì a scendere senza fracassarsi per terra, sembrò quasi un'azione degna di uno shinobi.. che lo fosse stato prima di diventare il capitano della Spirito Indomito. Samuro si lanciò, arma sguainata contro quel serpente gigantesco mentre io, ancora bloccato dalla vista di quella creatura di cui nemmeno avevo letto, stavo cercando di capire se le mie gambe fossero bloccate dalla paura o dalla troppa adrenalina che il mio corpo strava producendo. Cosa potevamo fare noi poveri ninja contro quella creatura lunga quasi quanto il mare? non riuscivo nemmeno a capire dove finisse il suo corpo! Per lo più essere nel suo habitat naturale non ci rendeva per niente le cose facili, come avremmo fatto a scappare dalle sue grinfie? solo la terra ci avrebbe aiutato e finchè saremmo stati in quelle acque il pericolo non sarebbe cessato. Fu a quel punto che vidi Fudoh e un ninja di Suna adoperarsi per cercare di utilizzare lo stesso albero maestro, sradicato poco prima, mettendolo il linea con quella grossa creatura. Lo vogliono trafiggere .. con quello? forse posso aiutare.. Mi concentrai per richiamare a me la connessione con Shitto, il mondo che mi aveva seguito fino alla nave e che era rimasto sotto coperta, che subito si palesò sul ponte al mio fianco lasciando nelle mie mani due ricevitori per poi ricrearne subito dopo altri due. In una franzione di secondo ci saremmo spostati entrambi verso la punta di quell'arma improvvisata e, potenziando i muscoli delle braccia a dismisura, avremmo cercato di piantare i ricevitori direttamente sull'albero in modo che fossero loro la punta di quella che ormai sembrava sempre più un tridente.. beh le punte sarebbero state quattro e non poi così grandi.. ma l'importate era riuscire a farli entrare nella carne viscida di quella creatura serpentina. Non conoscevo bene le abilità degli altri ninja su quella nave ma avevo fiducia che non saremmo deceduti quel giorno e che, lavorando insieme, saremmo riusciti a uscire da quella situazione catastrofica.

    Una volta inseriti i ricevitori mi sarei girato verso la posizione di Samuro. Samurooo! Controlla la nave! lo avrei cercato in mezzo alla pioggia, al rumore dei tuoni e alla luce provocata dai fulmini che spezzavano il cielo in due. Servi al timone! solo tu sai cavalcare queste acque come se fossi su di un calmo ruscello! penseremo noi alla creatura, tu pensa a portarci via da qui! Sapevo che quel colpo, anche se avesse trovato il corpo della creatura, non avrebbe risolto del tutto i nostri problemi ma almeno, con un po' di fortuna, ci avrebbe forse fatto guadagnare un po' di tempo. Dovevamo trovare una strategia vincente e dovevamo farlo in fretta se non volevamo perdere la nave e le nostre vite di conseguenza.


     
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    È colpa tua. Ratty

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    Figure nella Tormenta


    Minarai - 2

    Il mio inchino davanti al Maestro venne esteso alla Hakushaku là accanto, che sebbene limitata dall'evocazione trasmetteva ancora l'imponenza della sua prima apparizione alle Grotte del Silenzio, molto tempo prima, nell'isola di Azumaido verso la quale eravamo diretti. Non commentai alle parole di Kensei, limitandomi ad ascoltare e apprendere. Non sapevo chi fossero Munkeke o gli altri nomi citati, non era un mio primo interesse saperlo, anche se un barlume di avidità mi attraversò quando vennero citati tomi e tesori: simili ninnoli avevano ben poco valore per me in quanto tali, ma potevano contenere informazioni preziose per la Missione.

    [...]

    Avvolti dallo stormo che ci teneva per aria, sorvolavamo le gelide terre di Kiri diretti all'isola a sud-est, luogo di innumerevoli segreti. Non conosco queste persone o questi nomi, Maestro, ma seguirò gli ordini. Sono a vostra disposizione, è parte del mio addestramento. Mormorai mentre l'acqua lasciava spazio a una terra fredda e inospitale, anche se più ricca di vegetazione della ben più malfamata genosha, all'altro capo dell'isola principale, dove persino le piante sopravvivevano a stento. Voi mi insegnate che la religione e i rituali possono essere armi potenti, capaci di scolpire le menti. Non sarebbe più efficace schiacciare i moti più intraprendenti, e prendere le redini di questo movimento nel buio, così da plasmare il pensiero delle persone per seguire i vostri voleri? Ma non avremmo avuto modo di approfondire il discorso più del necessario, dato che una specie di rivolta e diversi fuochi attirarono la nostra attenzione. Sembra una rivolta...dovremmo sedarla, Maestro? Ma lui decise di gestire da solo la questione, intimandoci di procedere verso la nostra destinazione con la Hakushaku. Annuii, voltandomi verso Youshi. Nel mentre che arriviamo, sarebbe utile avere un resoconto degli eventi di questo luogo. Il sotterfugio è una delle mie arti, ma non avere informazioni potrebbe renderlo inutile o controproducente, e non amo essere impreparato.

    Il volo ci portò in una valle apparentemente desolata, con una sorta di forte, o forse un tempio viste le statue decorative (o votive?), vicino al quale un fenome metereologico tutt'altro che naturale si stava consumando da chissà quanto tempo: una tempesta di neve statica, con forse qualcuno o qualcosa all'interno. Una simile tempesta è impossibile. Commentai, mentre la Baronessa guadagnava il terreno abbastanza lontano dagli eventi. Non può restare immobile nello stesso posto, e sembra che il vento venga da essa invece di esserne alimentata. Mormorai, con parole concordi da parte dell'antica evocazione. Mi rivolsi a Youshi, come a chiedere lumi, ma a differenza degli eventi degli Igashi non era stato designato un caposquadra per questa missione, pertanto non ero tenuto a sottomettermi alla sua autorità. Dite che sono due contendenti, nobile Hakushaku? Le chiesi, come per conferma, accettando il suo parere sulla nostra debolezza nei loro confronti.

    Se si rendesse necessario uno scontro, dovremmo attaccarli a tradimento, cogliendoli di sorpresa ed eliminandoli quando non se lo aspettano. O restare qui e attendere che finiscano il chakra o che uno vinca, ma questo potrebbe non fornire informazioni utili e a giudicare dagli scontri e dagli strani eventi in quest'isola non possiamo permetterci di aspettare troppo. Dissi, cercando di trovare una strategia sensata. Sapevo che Youshi era abile nei genjutsu e nella furtività, così come nel muoversi silenziosamente, ma ogni sua azione in quei contesti poteva essere interpretata come un attacco nei confronti dei due litiganti, qualcosa che poteva costarci cara. Non dobbiamo manifestare ostilità, al massimo dobbiamo sorprenderli o incuriosirli, così che ci rivolgano attenzione il tempo necessario a poche parole. Se poi vorranno continuare a combattersi o a far quello che stanno facendo che lo facciano. Noi avremo le informazioni per Kiri.

    Mi voltai verso la Mano del Mizukage. Ho un modo per attirare la loro attenzione senza risultare ostile, o almeno spero. In ogni caso creerò due miei Cloni di Legno, così da averli vicini. Il loro aspetto è uguale al mio, non tradiranno le mie ascendenze. Sarebbe meglio se tu ti nascondessi usando tutte le tue capacità. Aggiunsi, e sotto l'elmo che celava il mio volto sorrisi appena. Sarà qualcosa che Azumaido non ha mai visto...questo ci darà la loro attenzione. Generati i due Cloni chiesi alla Hakushaku di lasciarmi a terra, sulla neve fredda e crepitante sotto il nostro passo, poi mi avvicinai quanto bastava alla tormenta per poter applicare la mia tecnica, una delle tecniche che più spesso mi era stata utile.

    Pochi sigilli e rilasciai il mio chakra nell'ambiente per cambiare l'aspetto a qualcosa che avevamo tutto intorno a noi: la neve. Sia quella sotto i piedi dei due contendenti, sia quella sollevata dalla tormenta di neve ma non direttamente controllata dai loro jutsu [Tecnica 1]

    Avreila competenza per applicarci Manipolazione della Forma, ma realizzo ora che per errore nello slot ho scritto Creazione della Forma...e che non ho preso Manipolazione della Forma in scheda. Sono scemo. Penso la editerò con un talento che aumenti del 50% le unità manipolabili, ma per ora mi accontento di 12 Unità, che non sono pochissime se le considero come un singolo straterello di fiori qua e là
    . Quella che era neve divenne colore, vita e primavera. La tempesta sarebbe diventata una tempesta di neve e fiori e il terreno un prato fiorito con colori sgargianti, come erano quelli dei prati di Konoha e che certo Azumaido non aveva mai visto. Una cosa del genere avrebbe sicuramente attirato l'attenzione di chi si trovava là in mezzo. E se si fossero rivolti a me, senza attaccarmi (speravo), mi sarei limitato a incrociare le braccia, e così i cloni, indistinguibili e in uniforme così da aumentare l'idea che fossimo persone diverse (si muovevano volutamente con un linguaggio del corpo leggermente diverso, uno con spalle più cascanti e l'altro incrociando le braccia in modo differente)

    Io sono il Minarai del Mizukage Kensei Hito. Azumaido è sotto responsabilità di Kiri. Non ho intenti ostili ma strani accadimenti avvengono per l'isola e forse qualcosa che era sepolto non lo è più. Posso chiedervi chi siete e cosa fate qui?
     
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    un Grido nel Freddo


    II

    Rimasi leggermente interdetto quando il capitano della nave fermò me e Minarai dicendoci che avremmo dovuto raggiungere il Mizukage in un altro luogo, non dissi nulla e, prima di girarmi e dirigermi dove ci era stato indicato, mossi un cenno del capo verso i ninja di Kiri che erano saliti sulla nave. Quegli strani eventi sovrannaturali non promettevano nulla di buono, ma la presenza di Fudoh all'interno del loro team mi mise tranquillo. Per quello che mi riguardava, invece, avrei nuovamente collaborato a stretto contatto con Minarai, scelta che non mi dispiaceva, consapevole delle doti dell'allievo dello Juudaime. Fu verso il Senju, quindi, che rivolsi quelle poche parole: Andiamo, ti mostro la strada verso la Costiera chiusi il mantello muovendomi a larghi passi dove il Kage ci attendeva E' un piacere rivedere Minarai, Yato-sandissi, lasciando che la grossa sciarpa nascondesse il sorriso che affiorò naturale sul volto.

    Usai un leggero inchino nei confronti dello Juudaime e della sua creatura per salutarli e omaggiarli del mio rispetto, quindi, con la voce filtrata dal pesante elmo iniziò a redarguirci sulla situazione e il piano d'azione. Gli altri ninja che erano stati chiamati e che si erano imbarcati, furono mandati nella zona Ovest dell'isola, al contrario io e Minarai avremmo accompagnato per un pezzo Kensei-sama verso la zona Est di Azumaido. Dunque fu la Baronessa a prenderci e, insieme al capovillaggio, a portarci a diversi metri di altezza iniziando a volare verso la nostra meta. Fu, dunque, il momento per una spiegazione più approfondita degli avvenimenti: la riscoperta, da parte del sottoscritto, Fudoh e il portatore del demone, di Kotetsu Sakura aveva provocato, a cascata, fenomeni di brigantaggio e sciacallaggio. E la corsa all'oro o pietre preziose che fossero aveva riportato alla luce altri avamposti o luoghi di quell'epoca antica, tra cui il rinvenimento di altri quattro villaggi sotterranei, non dissimili - a sentire le parole del Kage - a quel famigerato Kotetsu Sakura.
    Il sopracciglio si alzò manifestando chiaramente il fastidio per le ultime parole che il Mizukage mi rivolse a cui, senza badare all'etichetta, risposi rapido e secco Non mi spaventa ne mi preoccupa, Mizukage. Anzi, non vedo l'ora di incontrarlo ancora per eliminarlo nuovamente e, questa volta, in maniera definitiva quindi piegai le labbra, mentre nella mia mente si riproponevano le immagini di quella missione.
    Attirata la nostra attenzione dalla Baronessa, rivolsi lo sguardo verso il basso dove nel villaggio si stava consumando una rivolta o battaglia. Nella testa risuonavano ancora le parole di Minarai: una proposta per prendere il controllo di queste rivolte e indirizzarle dove sarebbero risultate più comode a Kiri; un leggero sorriso rimase impresso nel viso, ancora mi stupiva vedere la capacità camaleontica del ninja della foglia. Se, quel giorno sulla barca, aveva definito solo un caso che il suo maestro di spada fosse anche il capo villaggio di Kiri e che, quest'ultimo dettaglio, poco importava a Minarai, ora - invece - suggeriva modi e metodi per saldare il potere della Nebbia su quell'isola. Che qualcosa fosse cambiato in lui? In fondo, se il loro rapporto tra allievo e maestro, così come mi aveva detto, era solo di spada, allora perché suggerire tali soluzioni per il bene di Kiri? A che pro farlo quando evidentemente esulavano dal semplice insegnamento legato all'uso della spada?

    Mizukage-sama, non ci ha che accennato le motivazioni reali di queste rivolte. Cosa ha creato il conflitto tra i villaggi? Cosa, delle tradizioni riscoperte, ha provocato gli scontri? Avrei domandato, con voce rapida, prima di congedarci e lasciare che la baronessa - una volta che il Mizukage si fosse lanciato nel villaggio - ci conducesse lì dove era richiesta la nostra presenza.

    Feci qualche cenno d'assenso verso Minarai e risposi con voce calma mentre tutt'intorno a noi la bufera infuriava Ho compiuto un'unica missione in questo luogo, insieme a Fudoh-san e un altro genin. Tra gli uomini di quest'isola e le creature che vi abitano si è creato un legame particolare, diciamo che queste ultime sono più simili agli animali che vengono evocati, piuttosto che semplici bestie. Sono i cosiddetti Kamui, bestie capaci di comunicare con l'uomo e di usare il chakra feci una pausa guardando verso il suolo che stavamo sorvolando Noi venimmo richiamati perché un Kamui d'ombra, un demone, era comparso sull'isola e, da parte degli Sciamani di Azumaido, era stava inviata una richiesta d'aiuto a Kiri. Questo Kamui stava cercando dei manufatti Kenkichi andati dispersi chissà quanto tempo fa. Il nostro compito era quello di trovarli prima di lui e riportarli al Mizukage, lui, invece, si sarebbe occupato di trovare e sconfiggere questa creatura sistemai il cappuccio sulla testa continuamente mosso dal vento Trovammo quei manufatti all'interno di una città nascosta diverse centinaia di metri sottoterra. Su di essa era stata imposta una maledizione da Momin - quello citato prima dal Mizukage - il quale, grazie alle sue capacità, aveva - possiamo dire - congelato gli abitanti dell'intero villaggio facendogli rivivere attimi di vero e puro terrore. Un invasato che reputava ciò la forma d'arte perfetta dissi a denti stretti e conclusi alzando lo sguardo verso Yato cercando, tra le fessure della maschera, gli occhi Insieme a Fudoh-san riuscimmo ad ucciderlo o, almeno, così pensammo di aver fatto. Invece, dalle informazioni in nostro possesso, sembra essere riuscito a tornare dall'aldilà in qualche modo. Mi feci zitto, attendendo domande o dubbi da parte del chunin.

    Il viaggio si concluse in una valle desolata. A diverse centinaia di metri di distanza, avvolta da una forte tempesta, le cui caratteristiche non avevano nulla a che fare con un fenomeno naturale, si intravedeva il profilo di un fortino o torre. Dirimpettaio ad esso, poste come a formare il tragitto per accedervi, diverse statue raffiguravano figure di uomini e di animali.
    All'interno di quella bufera potemmo intravedere due figure muoversi in essa, quella particolare manifestazione di chakra rendeva impossibile cogliere cosa stessero effettivamente facendo e non fu nemmeno semplice individuare altre persone presenti oltre ai due. Il mio sguardo si mosse prima verso la Baronessa e poi verso Minarai Cosa ti fa pensare che possano essere degli Sciamani, Baronessa? domandai, attesa la risposta alla precedente domanda dell'allievo del Mizukage.
    Lasciati soli, ascoltai le parole del chunin della foglia a cui seguirono diversi cenni d'assenso. No, sarebbe stupido attendere: non raccoglieremo le informazioni di cui necessitiamo. Inoltre, nel caso stessero combattendo, potremmo favorire uno dei due contendenti mi grattai il mento riflettendo sull'idea successiva di Minarai Se le loro capacità sono effettivamente così elevate, dovremo sì evitare uno scontro con loro. Porci al di sopra di qualunque sia la loro disputa, potrebbe permetterci di rapportarci a loro in maniera pacifica. quindi il mio sguardo si pose sulla figura sfuocata di quell'edificio che, sferzato dalla bufera, lasciava intravedere arbusti ligneii estranei alla flora di Azumaido Sta accadendo qualcosa di assolutamente innaturale. Hai visto l'edificio? dissi riferendomi a ciò che avevo appena notato Sarebbe interessante se tu provassi, grazie alle tue capacità, a manipolare quel legno. Vorrei capire come tutto ciò sia possibile conclusi rialzando il cappuccio precedentemente abbassato dal vento Comunque procediamo un passo allo volta, mi sembra un buon piano, cercherò di passare inosservato e venire in tuo soccorso se le cose si dovessero mettere male

    Bastò una briciola di chakra per rendere cancellare, o quasi, i lineamenti del mio volto e del mio corpo che si tramutò in qualcosa di molto simile ad un'ombra corporea. [Slot Tecnica - Mondo delle Tenebre | Movimento Oscuro, Basso]
    Buona fortuna dissi, laconico, in direzione di Minarai, mentre a larghi passi mi allontanai da lui confondendomi nella tempesta.
    Mi mossi seguendo una traiettoria ellittica, cercando di avvicinarmi più da vicino all'edificio visto in lontanaza cercando di studiarlo e muovendomi per arrivare al punto opposto rispetto a dove si sarebbe palesato l'Allievo. [Furtività Intermedia + Movimenti Silenziosi + Movimenti Inodore +3 Movimento Oscuro]
    Quieto, una volta che - grazie a quella fantastica illusione - Minarai si era mostrato a loro accompagnato dai due cloni, tentai di guadagnare qualche metro sfruttando il riparo che quelle imponenti statue avrebbero potuto offrirmi. Ma, prima di fare ciò, avrei osservato - per quanto possibile - attentamente l'ambiente cercando di individuare altre possibili figure presenti in quella tempesta.[Percezione Base]

    Chakra: 79/80
    Vitalità: 17/17
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 550
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Movimento Oscuro
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 2
    • Spiedi potenziati × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Mantello × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Nebbia Assassina di Zabuza x3 × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Fumogeno × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    ///

     
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    Falce dei Kaguya


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    E tanti piccoli einjhar



    Ero arrivato al porto, non c'era Elmo-san, ma individuai una sorta di copia in piccolo: un altro tizio con un elmo e vestiario che ne nascondevano la figura.
    Quello che ci vuole, un altro ossequioso servitore del Mizukage, che ne copia persino lo stile., pensai con una nota decisamente critica che mi passava per la testa, prima che le parole di un tizio particolarmente strano, per gli innesti metallici che lo caratterizzavano, catturassero la mia attenzione.
    Diceva di conoscere tanto me, quanto il ragazzetto con i piercing, ma ci misi un pò a ricollegare il vago ricordo del marinaio ubriaco del viaggio fatto da me, "Bendino-chan" e Ryuu-san, diverso tempo prima proprio verso Azumaido. E proprio suddetto Tokugawa, assieme all'Elmetto-san furono mandati ad incontrare il Mizukage, mentre io, il ragazzetto dei piercing ed i due sunesi fummo mandati sotto coperta sullo Spirito Indomito II.

    Il viaggio iniziò con la tempesta che diventava sempre più potente tanto più ci allontanavamo da Kiri, tempesta che avrebbe anche potuto farmi perdere buona parte di quel che avevo nello stomaco, non fosse stato per le passate esperienze per mare.
    Ricordate? Il viaggio ad Azumaido assieme ai miei parigrado e quello fatto verso l'Abete tempo prima? Due traversate animate pure quelle, ma, giusto per non farci mancare niente, questa lo fu persino di più.
    Ammetto che tutto ciò mi portò ad una riflessione: in ambo i casi prima riportati c'era stato con me Bendino-chan, come a Taki, dove sappiamo com'erano state complicate le cose, ma stavolta non c'era.
    Ero io a portami sfiga da solo? O bastava che fossimo diretti nello stesso posto?

    Ma sto divagando, scusate, torniamo ai fatti: ad un certo punto, mentre il ragazzino sunese mi faceva sospettare ad ogni sua frase che forse Elmo-san non avesse del tutto torto (per fortuna Masa-san e il piccolo Kazekage negavano tale ipotesi), il capitano della nave ci chiamò su, in coperto.
    Quando lo raggiunse, assieme agli altri, mi trovai davanti ad un gigantesco serpente marino, qualcosa di assurdamente grande, che non sembrava avere fine e, ovviamente, in qualche modo tutti pensarono che l'idea più intelligente fosse di attaccarlo: per primo il mezzo uomo, mezzo macchina a capo della nave.

    Farlo arrabbiare è proprio un'ottima idea!, mi lamentai al suo gesto, Direi che l'opzione migliore sarebbe distrarlo, così che poter andare via! Avete un modo per farlo?, avrei urlato, per cercare di farmi sentire sopra la tempesta, per poi optare per una soluzione migliore: impugnando la Bakekujira e sferrando un pugno verso il cielo. [ST1 / SA 1]Bakekujira Redux [Equipaggiamento]L'Arma che Cambia il Mondo, o almeno quel poco che ne resta, ancora attiva ma enormemente limitata e solo grazie a un misterioso legame con Fudoh ancora tutto da approfondire. Conserva alcune minuscole capacità della Balena, anche se su scala molto ridotta, appena quella di un pugno.

    Bakekujira Redux [Potenziamento]
    Il Tekken prende il proprio nome da una disciplina di lotta a corpo libero. È una nocchiera, capace di sferrare colpi micidiali con i pugni. Interamente di metallo si infila tra le dita della mano, con dei fori appositi. Ha la scritta Bakekujira impressa sopra.Tipo: Da Mano - Contusione
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 20 | Durezza: 5)
    [Da genin in su]

    Taiki no henka - Cambiamento Atmosferico
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Rituale da 1 Slot (10)
    L'utilizzatore può sferrare un pugno verso il cielo, provocando il passaggio dal sereno a una pioggia leggera, da una pioggia leggera a una pioggia pesante o viceversa. La pioggia pesante può ridurre di 3 le Percezioni di tutti i presenti. Un pugno può cambiare solo una volta atmosfera. Inefficace contro alterazioni atmosferiche provocate da jutsu di grado Genin o superiore.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]

    Rituale da 1 slot, credo consumi sia tecnica che azione (tanto non farò moltissimo di più)


    SE tutto fosse andato come speravo, la Bakekujira avrebbe ridotto l'intensità della tempesta attorno a noi ad una pioggia leggera, permettendomi tanto di vedere meglio la creatura, quanto a tutti noi di essere, probabilmente, più stabili sul ponte della nave.

    Personalmente uccidere non è mai la mia prima scelta, tanto più che se avete qualcosa in grado di uccidere lui, accomodatevi pure., avrei suggerito, attendendo risposte, se non ce ne fossero state, avrei aggiunto: Distraiamolo e facciamolo allontanare! Qualcuno mi sollevi l'albero, così che possa lanciarglielo contro, con i miei metodi. Poi se avete delle arti illusorie che possono convincerlo ad allontanarsi, dopo quel botto, tutto ben accetto!, avrei concluso, in attesa che qualcuno facesse quanto richiesto.

    Ovviamente, il piccolo genio incompreso (da me) della Sabbia mise una cartabomba sull'albero della nave reciso ed il ragazzetto con i piercing, assieme ad un altro come lui, piantarono qualcosa sulla punta dello stesso.
    L'altro sunese, in compenso, mi diede una mano sollevando l'albero [Nota]Considero che Shu/Shinichi faccia il suo, o vedi tu se non riesce a postare se vuoi farmi aiutare dal capitano ^^', così che potessi scagliarlo usando il mio chakra naturale-gravitazionale addosso al gigantesco essere. [SA 2]

    A quel punto avrei sperato che uno dei miei compagni di viaggio facesse quanto richiesto, distraendo la creatura il tanto che bastava perché lasciasse andare la nave, permettendo di allontanarci.
    Ma ci saremmo riusciti? Un poco ne dubitavo, ad essere sincero.

    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Rituale
    2: Spinta Repulsiva
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Taiki No Henka
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Shuriken Gigante × 2
    • Cartabomba II × 1
    • Bracciale-Lama Retrattile × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico di Recupero Intermedio × 1
    • Tonico di Ripristino Intermedio × 1
    • Tonico Potenziante Superiore Generico × 1
    • Antidoto Specifico Base × 1
    • Veleno Debilitante Intermedio A x3 × 1
    • Stretta della Scintilla di Neve x3 × 1
    • Nokemono no Ken: Momin - La Spada del Reietto: Momin × 1
    • Bakekujira Redux × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1

    Note
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54 replies since 27/9/2021, 23:20   1828 views
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