Integrazione Sunese[QdV]

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  1. - Hohenheim -
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    La furia dell’Anauroch


    III



    [Ryugi]

    Mmmm…siamo tantissimi! Il clan dei Soshi è (era) il più numeroso del’Anauroch e ogni nostro guerriero vale 10..anzi 100 mercenari del deserto! Sì proprio così! Chiaramente il ragazzo non sapeva il numero esatto dei componenti del clan. Ad osservare il numero delle tende e delle persone che vedeva in giro, la kunoichi avrebbe stimato circa un 200 persone al più. L’argomento successivo fu però quello che fece infervorare Hyai: Non conosci la presa avvelenata? Ma com’è possibile!! Te lo spiego io. Si gioca in due, ognuno si scopre un braccio e ci si mette nella posizione di quei ragazzi che hai visto. Quindi devi cercare di spingere la mano avversaria contro il tavolo. E’ super difficile, perchè l’altra persona cerca di fare lo stesso, capisci? E mentre cerchi di batterlo con la forza usi il tuo veleno per renderlo più debole e allo stesso tempo neutralizzi il veleno dell’avversario. Devi concentrarti al massimo per distillare il veleno più potente a cui riesci a pensare e BAM! Hai vinto. Mi piacerebbe giocare con te, ma purtroppo solo i Soshi possono, lo sanno tutti! Per quanto riguarda le altre tradizioni, avrebbe detto: La mia festa preferita è il Giorno del Dono, che capita vicino al mio compleanno. Tutto il villaggio fa un grande banchetto sulla piazza centrale, tutti si ingozzano con le mani e bevono fino a svenire! Poi tutti ballano e le donne che non sono sposate portano gli uomini nelle loro tende e …bhè non so esattamente che fanno, a me ancora nessuno mi ha chiesto di venire nella sua tenda… Se gli avesse chiesto del Dono avrebbe detto: Ma quindi non sai proprio nulla! Ogni membro della tribù lascia una goccia di veleno sul cibo e nel vino che si beve, così che tutti possano riceverlo e diventare più forti! Così siamo immuni da tutti i veleni…ovviamente! Le avrebbe sicuramente potuto raccontare altro, ma ormai erano arrivati alla tenda del capo clan, ed altri affari l’ attendevano.

    Molto bene.Disse Saso-Kotei prendendo il messaggio che Ryugi gli aveva portato. Rotto il sigillo del Kage, lesse rapidamente il contenuto, spostando rapidamente gli occhi scuri che si potevano vedere sopra il velo sul volto. Portò quindi il messaggio alla consorte che lo lesse a sua volta. Quando ebbe finito, con espressione interessata guardò Ryugi e, contemporaneamente, emise qualcosa dalla mano che bruciò il foglio di carta fino a ridurlo in cenere. Hohenheim non smette di sorprenderci, mandare te a consegnare un messaggio di tale importanza sicuramente è stato una mossa furba....o avventata. Tuttavia sembra che tu sia riuscita nel tuo compito, messaggero. Si sarebbe quindi avvicinato ad un tavolo basso, dove avrebbe preso tre bicchieri. Due li avrebbe riempiti con vino e l’ultimo con acqua. Offrì quindi il liquido alcolico a Ryugi. Bevi Ryugi del clan Nekki. Disse in un tono che non ammetteva repliche. Se Ryugi non voleva infrangere ancora qualche norma di buon costume, avrebbe fatto bene ad accettare. Il vino aveva un sapore pungente e leggero. Le venne anche offerto un puff dove sedersi, e quindi tutti si sarebbero accomodati. Riconosco tuttavia che il Kazekage sia stato intelligente a mandare te, che appartieni al clan Nekki. Abbiamo combattuto fianco a fianco nel deserto molte volte negli ultimi anni, ed io riconosco il vostro valore come combattenti ed esploratori. Qual è la tua casa? Disse in maniera criptica. La tua linea di discendenza materna, Ryugi. Speigò la donna, vedendo che la ragazza era in difficoltà E’ così che noi individuiamo le linee di Sangue. Non fanno così anche i membri del clan Shinkiro? In effetti i manipolatori del Miraggio avevano una struttura fortemente matriarcale. Si mise quindi a ridere leggermente. Credo che ti stiamo mettendo un po’ in difficoltà. Mettiti comoda, Ryugi, perchè non andrai molto lontano, la tempesta ci ha raggiunti! Un attimo dopo il vento iniziò ad ululare intorno alla tenda. I sottili muri di quella casa iniziarono a dondolare, come una vela battuta dal maestrale. Eppure, per quanto si muoveva, la struttura resisteva. Anzi, tutto sommato dall’interno non sembrava che si stesse scatenando il cataclisma che era stato preannunciato. Mmm…andrò a controllare che tutti siano dentro le tende.. Il capo clan si alzò da terra e fece per muovere verso l’uscita, quando un rumore di bicchiere infranto si avvertì vicino la donna. Lyn?

    La ragazza, che fino ad un attimo prima era in ottima forma, aveva ora il volto distorto dal dolore. Una leggera patina di sudore le bagnava la pelle ed a terra, dove il bicchiere si era rotto, si allargava una chiazza bagnata che non era l’acqua del suo bicchiere: le si erano rotte le acque:Oh non proprio ora..Ggggg…portami mama Kyushu…ora! L’uomo fece un cenno di assenso e quindi guardò Ryugi Rimani con lei, non le far perdere i sensi per nessun motivo…e non la toccare! Uscì quindi come una furia lasciando la ragazza con la donna in agonia. Lyn-Menei si era alzata e, camminando senza meta, si era quindi appoggiata con una mano ad una delle aste che teneva su la tenda. Poi, senza preavviso, fu colta prima uno scossone e quindi da quello che sembrava un mancamento che l’avrebbe fatta stramazzare a terra se Ryugi non fosse intervenuta. Cosa fare?

    [Shinichi]


    Il tuo aerabiun è barbarico… Disse il Capo di Caccia, sentendo il Kurogane parlare il suo dialetto. Tuttavia, la sua voce aveva una leggerissima nota di sorpresa. Non si aspettava che un Kurogane si potesse abbassare al livello dei nomadi del deserto. Un punto a favore di Shinichi, ma non abbastanza da scalfire la scorza dura dell’uomo.

    Tu non sei mio fratello. Condividiamo le stesse mura che ci proteggono. Non dire assurdità come vantare una linea di sangue in comune. Tu sei al più un vicino di casa, ed uno fastidioso per giunta. Ora levati dalle palle. Degnò nemmeno di uno sguardo Myako, fissando il suo sguardo invece in quelli di Shinichi. C’era un’ostilità profonda e radicata in quell’uomo. Impossibile capire se gli desse fastidio che fosse un Kurogane o un estraneo al clan dei Soshi.

    Tuttavia, se davvero Shinichi avesse evocato lo scorpione, l’uomo avrebbe palesemente fatto un passo indietro, come se avesse visto un fantasma oppure la fine del mondo. Ritrovando il controllo, avrebbe detto Hai stretto un contratto con gli scorpioni sacri…tu….come hai fatto per ricevere un onore del genere? Anche se non poteva vederlo in viso, l’uomo sembrava turbato, come se stesse combattendo una battaglia interiore. Poi si rilassò, come se avesse preso una decisioneSe i Saggi Scorprioni del Deserto ti hanno accettato vuol dire che l’ospitalità del clan Soshi ti è garantita. Entra, fa quello che vuoi. Se vuoi aiutare il lavoro non manca. Ma stammi alla larga.

    Honmono-Sasu sarebbe quindi tornato a dare indicazioni a destra e a manca se Shinichi non si fosse fatto avanti con altre richieste. L’uomo in prima persona si sarebbe messo a fissare i paletti per le tende, a mettere in sicurezza materiali e così via. I due Kurogane avrebbero potuto mettersi a disposizione come meglio credevano, oppure potevano andare a cercare il capoclan.

    In particolare modo, se avessero scelto la prima opzione, il tempo sarebbe per loro volato. Spinti dalla necessità, molti del clan Soshi non avrebbero fatto troppe domande nel ricevere l’aiuto dei due sunesi. Tempo che però non avevano. La tempesta di sabbia piombò su di loro come un flusso d’acqua che riempire gli argini di un fiume. Ma si trattava di aria calda e sabbia, che accecava la vista, riempiva i polmoni e ti buttava a terra. [Note]

    Non è normale che la tempesta sia così forte all’interno del villaggio! Avrebbe quasi urlato Myako al consorte. Poi, in un momento in cui la visibiltà migliorò per pochi istanti, la vide. Una grossa struttura di tela e ferro ampia oltre venti metri di larghezza…e completamente chiusaEcco la vela, ma perchè è chiusa? La donna guardò Shinichi. Cosa dovevano fare? La struttura si trovava ad oltre venti metri di altezza dal suolo e bisognava sfidare una parete di roccia completamente verticale per arrivarci. Oltre la visibilità quasi a zero, salire in quota avrebbe aumentato la forza del vento. Una caduta alla cieca da quell’altezza poteva uccidere…non sarebbe stato la prima volta.

    Se avessero deciso di sfidare la sorte e fossero riusciti a raggiugnere la Vela, avrebbero visto che il meccanismo di apertura manuale sembrava ancora funzionare. Il tessuto che componeva la vela non sembrava avere lacerazioni maggiori, ma l’ intelaiatura metallica, quindi la struttura portante di acciaio della Vela, aveva delle pieghe innaturali. Un Kurogane non avrebbe avuto troppi problemi a sistemarli, ma Shinichi?


    [Shu, Yasuke, Tamashii e Denji]


    Quando i due ninja accettarono la proposta di Yohao, il ragazzo saltò in piedi, tutto eccitato. Anche i due camaleonti si misero a saltellare intorno a lui, empatici. Allora siamo in affari! Non ti preoccupare per il mandate, ho tutto sotto controllo! Ehm…non è che abbiamo fatto troppe domande…del resto chi li ha mai visti 30000 Ryo…Lyshar ci fai fare la figura dei pezzenti! Buoni vuoi due! Da oggi cambiamo tutto, diventeremo ricchi e la faremo vedere a Ashihei! Guardò quindi intensamente i due ninja, mantenendo però il dito puntato sul “pomello”.

    Ci sarebbe voluto un attimo  ai due ragazzi per individuare esattamente cosa Yohao stesse indicando. In generale puntava verso il Tempio di Suna, una cosa assurda di per sè, perchè volere interferire con gli affari di quel luogo era una follia, nonchè illegale. Eppure il ragazzo puntava proprio in quella direzione.

    La facciata del tempio era stata scolpita direttamente sul costone di pietra che era la cinta muraria di Sunagakure. La facciata emergeva come un altorilievo dalla roccia. Per lo più emergevano le forme di colonne, travi e qualche scultura. In un punto ad un quindicina di metri da terra, c’era appunto una statua che reggeva una sfera nella mano, non più grande di una palla da baseball. Che fosse quello il pomello?

    Esatto! Dobbiamo solo prendere quella palla in mano alla scultura e darcela a gambe levate. E la cosa migliore è che oggi è il giorno perfetto! Tutti sono impegnati nei preparativi per la tempesta. Hanno lasciato solo un marionettista all’ingresso. Andiamo, scaliamo la parete del tempio, e prendiamo la sfera. Chiaramente i dettagli li lascio a voi, non posso fare mica tutto io!

    Il marionettista a cui faceva riferimento era proprio Shu Akasuna, il quale si stava cimentando nel tedioso compito di tenere a bada i curiosi e gli impauriti per l’annuncio di quella mattina e per la tempesta, nonchè quelli che cercavano riparo. Un compito che non sarebbe durato tuttavia poi molto. Quando la prime avvisaglie della tempesta si fossero manifestate, se ne sarebbero praticamente andati via tutti. Bhè tutti tranne forse Denji…

    I marionettisti avevano approntato un piccolo gabbiotto giusto all’esterno del Tempio, dentro cui Shu avrebbe potuto controllare la situazione ed ripararsi dal peggio. La visibilità sarebbe stata comunque molto bassa, ma del resto chi doveva venire a rompere le scatole quel giorno? Certo, se Denji fosse rimasto la situazione sarebbe stata un po’ affollata nel gabbiotto ed i due ninja avrebbero dovuto capire cosa fare. Denji poteva essere d’aiuto nel tenere d’occhio la situazione (la sua natura meccanica lo rendeva insensibile alla sabbia), oppure poteva essere una distrazione per il suo compito. Poi c’era quell’altra questione. Era già abbastanza strano che un Ashura e un marionettista fossero in stretti rapporti…se fosse successo qualcosa di spiacevole e i piani alti avessero saputo della presenza di Denji, sarebbbero stati guai amari per Shu.

    La piazza che si apriva davanti al tempio era oltre 50 metri di diametro e praticamente senza nessuna copertura. Non c’erano palazzi ai lati del tempio, quindi era facile individuare qualsiasi persona si dirigesse verso il tempio. [Note]La visibilità è sempre ridotta a 3 metri da quando inizia la tempesta. La percezione in generale è ridotta di 3. Visto che il tempio è ben schermato, salire in quota non produce effetti di spinta. Qui posteranno prima Yasuke e Tamashii con un piano di attacco a cui risponderà Shu. Denji può operare per l’una o per l’altra parte e quindi posterò con squadra ladri o con Shu. Yasuke e Tamashii possono dare comandi ai due camaleonti e Yohao, come se fossero una squadra di gregari energia verde.

    [Masayoshi]


    Io? Ho principalmente lavorato nell’obitorio e mi sono dedicato a nuove marionette. In effetti, ho una nuova marionetta appena ultimata. Una marionetta a cui ho pensato dopo la nostra missione all’Abete. Di cura e supporto, casomai te la mostrerò dopo. Shunsui diede via quel pezzo di informazione, tralasciando invece le vere attività che lo stavano tenendo impegnato in quel periodo, come la ricerca dell’immortalità e delle conoscenze di tutti i ninjutsu mai creati. Purtroppo doveva tenere per sè quella parte: era roba troppo controversa e che comunque portava alla sua recente affiliazione con gli Hayate. Altro argomento che era meglio tenere per sè.

    Mentre lavorava al Punto di Visione, il marionettista si lasciò raccontare degli allenamenti del chunin e della sua nuova affiliazione con i suricate del Deserto: Un vero Eremita del Deserto insomma, un appellativo proprio azzeccato. Disse in tono leggero, ma si fece più serio quando il jinchuurichi gli parlò del Sigillo del Vuoto. Durante la missione all’Abete, c’era stato un momento in cui avrebbe potuto prendere per sè uno di quei sigilli eppure aveva dovuto rinunciare per mantenere la sua copertura e vincere la fiducia di Hayate. In quell’occasione aveva quindi preferito avere accesso accesso alle conoscenze sull’immortalità che quel gruppo di nukenin possedeva al posto del potere del Vuoto. Tuttavia, gli era rimasto un certo appetito dell’argomento e, se Masayoshi gliene voleva parlare, certamente non lo avrebbe fermato: Bhe come sai sono molto forte con i Sigilli. Se ti serve una mano fammi sapere…e con questo ho finito! Avrebbe quindi detto, inserendo il nuovo Punto di visione all’interno della sua sede. Il jonin si alzò, guardando verso il cielo: Rientriamo, non penso manchi ora molto all’arrivo della tempesta. Così vediamo anche se il meccanismo funziona

    Se Masayoshi l’avesse voluto seguire, Shunsui avrebbe fatto strada quindi verso il tempio. Arrivati ad un centinaio di metri dall’ingresso, la tempesta sarebbe scoppiata, avvolgendoli nel rumore e nella sabbia. Shunsui si avvolse con uno strato di chakra che poteva schermarlo
    Corpo Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore può resistere all'ambiente circostante: non subirà l'effetto di ambienti troppo caldi o freddi, forte vento, accecamento da sabbia e polvere e sarà idrorepellente. (Mantenimento: Basso)
    [Da jonin in su]
    completamente dalla tempesta, ma che comunque non avrebbe potuto mantenere attivo per tutta la sua durata. Masayoshi avrebbe dovuto resistere per il tempo necessario ad entrare nel tempio ma, dato le sue recenti esperienze, sicuramente era avvezzo ad una tale esperienza. Inoltre, passando davanti l’ingresso del tempio, avrebbero anche fatto un cenno di saluto a Shu Akasuna che aveva l‘ingrato compito di sorvegliare l’ingresso. MAsayoshi si sarebbe potuto fermare se avesse voluto. Sembrava comunque che il marionettista avesse compagnia.

    Chiudere le porte del Tempio dietro di loro, fu come far sparire la tempesta. Di tutto il frastuono e confusione che si abbatteva all’esterno, praticamente nulla filtrava all’interno delle grandi sale del tempio, sempre fresche e sempre ammantate di un alluce tenue. Shunsui avrebbe guidato Masayoshi tra enormi colonne di pietra che salivano per oltre trenta metri verso la sommità della volta del Tempio, fino a raggiungere una delle stanze operative dove lavoravano alcuni marionettisti. In questa, in particolare, non c’era mai stato. La stanza era dominata una una decina di schermi che sormontavano un lungo tavolo a cui sedeva una ragazza sui 21 anni. Ammantata di nero, aveva il volto coperto da segni di pittura viola, come facevano molti membri che praticavano le Kuro Higi. Abbiamo sistemato il Punto 89, Ikue. Ci controlli che sia tutto in ordine? Ikue si è da poco unita ai guardiani. Questo è MasayoshiDisse tralasciando che fosse la forza portante del Rokubi - più che altro non c’era bisogno di aggiungerloSubito..e piacere di conoscerti, Masayoshi! Nonostante la voce un po’ imbarazzata, la ragazza si mostrò molto capace nel portare il feed di immagini del Punto 89 davanti gli occhi dei due ninja: il punto funzionava bene e, come tutti gli altri, mostrava principalmente che la tempesta stava infuriando su tutta Suna. Bene, dove si trova ora il nostro Kazekage? La ragazza mosse rapidamente dei comandi e, pochi secondi dopo, un nuovo feed di immagini mostrò Hohenheim indaffarato con gli ultimi preparativi insieme ad altri ninja. Una pellicola di chakra avvolgeva il jonin bambino - probabilmente lui poteva mantenere quello stato molto più a lungo di tuti loro.

    Soddisfatto, Shunsui si rivolse infine al chunin: La tempesta durerà ancora qualche ora. Il mio consiglio è riposati nel tempio e sistemati. Se vuoi mi puoi venire a cercare per un po’ di allenamento o per la storia del sigillo o se ti interessa vedere qualche marionetta. Oppure puoi sfidare la tempesta! Con un sorriso furbetto, avrebbe quindi lasciato Masayoshi in compagnia di Ikue. The? Chiese lei infine, per spezzare il silenzio!

    [Genjo]

    Genjo aveva fatto un piccolo errore di calcolo lasciando casa a quell’ora. Sperava di arrivare al tempio prima che la tempesta arrivasse, ma si trovava ancora nella piazza del mercato quando invece il vento si alzò e la tempesta quasi azzerò la visibiltà. Lo studente era all’altezza della grande fontana asciutta che troneggiava la piazza a quel punto. Intorno a lui tutte le persone si erano più o meno tutte messe a riparo. Perciò fu una sorpresa per il ragazzo sentire una voce arrivare da qualche parte alla sua sinistra: AIuto! Aiuto!

    Se Genjo avesse voluto intervenire, avrebbe dovuto seguire la voce dell’uomo perchè certamente non riusciva a vedere un gran che. Dopo poco, tuttavia, sarebbe arrivato alla fonte del problema. Un bancarella dotata di ante chiudevoli era stata chiusa alla buona e, quando il vento si era levato, doveva aver fatto aprire le ante e quindi ribaltare il carretto su un uomo, che ora giaceva a terra, schiacciato dal torso in giù. L’uomo vestiva da mendicante, con un velo che gli copriva quasi totalmente la faccia. Con il braccio sinistro teneva il suo shamisen lontano dal corpo, come se nella caduta avesse fatto di tutto per salvarlo dall’impatto. Con il destro, invece, stava cercando di liberarsi dal peso del carretto, ma il braccio doveva avere qualcosa di meccanismo, perchè si muoveva a scatti e non riusciva a completare nessun movimento. Oh che i Kami siano lodati! Presto, aiutami ragazzo sono bloccato!

    Se Genjo gli avesse dato una mano, l’uomo sarebbe sgattaiolato da sotto il carretto, rimettendosi in piedi per stringere a sè lo shamisen con entrambe le braccia. A quel punto, strinse anche Genjo in un abbraccio e gli fece cenno di seguirlo fina ad un gruppo di tre case dove una Vela strategicamente piazzata teneva la tempesta a bada. Che i kami ti arridano ragazzo! Che la fortuna sia sempre dalla tua parte! Che tu non debba mai soffrira la fame o il freddo! Io, Daisuke, ti ringrazio dal profondo del mio cuore! Ti sono debitore per aver salvato me ed il mio amato shamisen. Daisuke il Disgraziato, noto e completamente inoffensivo senzatetto della zona, mostrò lo strumento al ragazzo. Genjo non avrebbe saputo dire quale dei due fosse messo peggio. Non so come avrei fatto senza di te, credo che sarei persino potuto MORIRE! Che i kami ti benedicano! L’uomo avrebbe potuto continuare ad elogiare Genjo per un’altra mezz’ora se il ragazzo non lo avesse interrotto in qualche maniera. Scusami ragazzo, mi commuovo a vedere un tale atto di generosità. Per me che vivo senza fissa dimora significa tutto! Il tono di voce dell’ uomo si fece quasi rotto dal pianto e dietro il velo si udì un sinistro click. Oh non temere, il mio corpo fa suoni buffi, non è più come una volta. Fai bene però a stare sempre in guardia. La città è pericolosa in questi giorni…molto pericolosa! Ma non parliamo di questo in un momento così gioviale!

    Se però Genjo gli avesse chiesto perchè era così spaventato, Daisuke avrebbe continuato. Non ne sai nulla? Molti di noi senza fissa dimora sono scappati, abbiamo dovuto abbandonare i nostri soliti ritrovi. Una tragedia ragazzo mio, una tragedia! Disse in tono drammatico e stralunato. Demoni, ragazzo mio! Ci sono dei Demoni nel villaggio! Era fuori come una campana!

     
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56 replies since 4/10/2021, 20:34   1441 views
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