[News GdR] - L'Erba tinta di sangue

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  1. Historia
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    Arte della Guerra


    I

    Le ali del corvo sfidarono coraggiosamente le violente correnti ascensionali che si scontravano contro le falesie a strapiombo sui flutti di Kiri. Il volatile aveva compiuto la traversata dello stretto braccio di mare che separava l'isola dal Continente senza soste, tale era l'urgenza impostagli dalla voce del padrone, e quando raggiunse il suo obiettivo era ormai stremato. Ciò nonostante adempì al suo compito, recapitando il messaggio nelle mani di una giovane ragazza alle prese con rotoli di pergamena tanto antichi a sembrare sul punto di sgretolarsi al solo guardarli. Bravo, ora riposati qua al calduccio. Gli occhi intelligenti del corvo si fissarono sul destinatario per un breve istante prima di emettere un acuto cra di risposta ed iniziare a riordinare il piumaggio scomposto dalle folate invernali.

    Diversi sentimenti trapelarono sul viso di Harumi man mano che proseguiva nella lettura della missiva. Era di certo contenta di poter tornare a casa, molto prima di quanto aveva previsto in effetti, ma il motivo era tra i peggiori possibili. Una guerra era esplosa alle porte del Suono, nei territori dell'Erba. Non serviva essere un esperto di geopolitica per capirne le ripercussioni ed il motivo per cui era impensabile rimanerne fuori. Diogene doveva essere frustato per essersi ritrovato improvvisamente nella parte della vittima e non dell'aggressore come aveva preventivato. I Cremisi l'aveva battuto sul tempo, sebbene avessero deciso di fare la loro mossa su un altro scacchiere. In ogni caso il Colosso aveva bisogno di lei, e questo la riempiva di un'immotivata gioia.

    La giovane prese rapidamente congedo dal Mizukage, il quale era già al corrente della situazione ovviamente. A differenza sua però aveva molte cose a cui pensare prima di partire, radunare le truppe, dare istruzioni da seguire durante la sua assenza ed altri ingrati compiti che solo un Capovillaggio poteva sostenere. Kensei Hito-sama, la ringrazio per essersi presa cura di me in questo breve periodo, spero di poter tornare a Kiri una volta terminata la guerra per proseguire le nostre ricerche. Io la precedo, ci rivedremo sul campo di battaglia. Con un lieve inchino la ragazza lasciò la stanza e si diresse verso il porto dove una feluca veloce l'attendeva per salpare alla volta di Oto.

    La guerra non aspettava i loro comodi, perciò una volta rientrata al Villaggio la kunoichi poté rimanere a Villa Mikawa appena qualche ora, il tempo sufficiente per abbracciare Yachiru e ricevere istruzioni da Eiatsu. Il padrone di casa era ovviamente indaffarato in ben altre, urgenti faccende, e non vi fu modo tra i due di incontrarsi. Harumi si diresse verso la località agricola di Yamashina con al seguito due ragazzine fresche di scuola come sue attendenti e un gruppo di sei giovani perfettamente identiche, se non per un fiocco di colore diverso tra i capelli di ciascuna che serviva a distinguerle, come guardia personale. Non si trattava di gemelle, bensì di cloni, una specialità del Suono fin dai tempi di Orochimaru, nati dal progetto fallito di mescolare diverse abilità innate. Nel loro caso si trattava di geni Yakushi e Yotsuki, ma i risultati erano stati di diversi ordini di grandezza inferiori alle aspettative. Potevano creare scintille con le dita e le loro ferite si rimarginavano leggermente più velocemente del normale, ma nessun incredibile potere. I responsabili dell'esperimento stavano per sbarazzarsi di tutte le sisters, come le avevano chiamate, ma Harumi era riuscita a salvarle e a trovargli un rifugio. Il loro numero era materia di dibattito tra i responsabili della struttura, perché pasti, letti e vestiti non corrispondevano mai al bisogno. Ed ora le più grandi, se un termine simile aveva un qualche significato per dei cloni, si erano offerte volontarie vista la carenza di personale in previsione della guerra. D'altronde Harumi era arrivata per ultima e le toccava accontentarsi di ciò che rimaneva.

    Nonostante fossero stati avvertiti prima del suo arrivo, radunare i coscritti richiese alla jinchuuriki più di quanto aveva preventivato. Quando infine la colonna partì dall'ultimo accrocco di capanne e si lasciò alle spalle i familiari che salutavano angosciati Harumi poté finalmente rilassarsi. La marcia procedette abbastanza spedita una volta che si immisero sull'asse viario principale grazie anche all'assenza di lenti carri per i rifornimenti, già convogliati al campo base. Giunsero in vista di Nanaki poche ore più tardi, attesi dagli attendenti di campo che rilevarono il comando del centinaio di miliziani raccolti dalla ragazza. Questa congedò i suoi assistenti dando loro appuntamento più tardi alle tende che li erano state riservate e si precipitò trafelata verso il centro di comando. Era certa che avrebbe trovato lì il Kokage. Si annunciò alle guardie fuori dalla tenda, attendendo ansiosa di essere ricevuta.

    Harumi Mikawa, a rapporto.


     
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