[News GdR] - L'Erba tinta di sangue

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    L'Erba Tinta di Sangue


    [AIUTARE NELLA PACE]

    [ORE 13.05]


    L'uomo si bloccò all'improvviso quando vide il Mizukage. Il Kage della Nebbia era una figura imponente, con un'aura intimidatoria, una naturale conseguenza della sua statura fisica e dell'armatura completa che indossava e che gli nascondeva il viso.
    Fermarsi fu l'unica cosa che l'uomo poteva fare e che, di fatti, fece. Si voltò a fronteggiare il Kage e, qualche parte ben seppellita più primitiva di sé raccolse l'offerta del Kage come una provocazione. Il bruto si sporse verso Kensei, stringendo la verga di legno tra le dita con fare minaccioso.
    E tu chi saresti? Il tono di sfida in quelle parole era evidenti. Tutto il Villaggio sembrò trattenere il fiato. Non immischiarti in affarti che non ti riguardano, Shun.
    Però poi una voce femminile e rabbiosa proruppe dalla folla. Una donna, in evidente stato di gravidanza, vestita con poco più di stracci si fece spazio tra la folla avvicinandosi ai due uomini. Il suo sguardo era animato da un furore malcelato, ma anche da una sorta di paura mista a disperazione. Doveva essere stata bella, con biondi capelli color del grano ed intensi occhi azzurri, pelle pallida spruzzata di lentiggini, ma la sporcizia, la fatica e la paura avevano mascherato quella bellezza. Ma c'era una fierezza in lei che in qualche modo aveva trovato il coraggio di uscire.
    Certo che non vuoi che si immischi, tu non vuoi la verità, tu vuoi picchiare Kotaro per farci andare via. Perché sei un bruto idiota che si preoccupa del suo orticello quando il Villaggio attorno sta andando a fuoco!
    L'uomo si irrigidì a quelle parole ed alzò la verga. Kotaro però urlò, rabbioso e disperato. Lasciala fuori da questa storia tu, prenditela con me!
    Ma poco servivano le parole di un uomo legato e senza potere. Il bastone sarebbe calato sulle braccia della donna, alzate a protezione. Il Bruto senza ancora un nome non sembrava propenso a preoccuparsi di Kensei. C'era una furia nelle sue azioni. E mentre abbatteva il bastone sulla donna parlò. QUI NON STA NESSUNA GUERRA, PUTTANA! [Statistiche colpo].




    [IL FLAGELLO]

    [ORE 12.15]


    Il Flagello li avrebbe percepiti. Nella sua mente i Bijuu avrebbero risuonato come un canto, un prurito, qualcosa che gli avrebbe fatto capire che erano lì. Masayoshi, Kamine, Raizen. Non gli era dato capire, però, chi fossero. Poteva comprendere, da quella sola sensazione, che vi erano tre Bijuu nell'area e poco altro. Avrebbe dovuto dedurre il resto utilizzando altre informazioni eventualmente in suo possesso. Ma circa quindici minuti dopo Masayoshi si allontanò, diretto verso Shida.






     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    L'Erba Tinta di Sangue




    [Nota per tutti!]

    [IL MISTERO DI SHIDA]

    [ORE 13.15 - ORE 15.00]


    Qualcosa era accaduto in quel Villaggio. Shida era già ricolmo di profughi dalle regioni Settentrionali nel Paese dell'Erba ed ognuna delle persone che vi risedeva, profugo o meno, sembrava estremamente scontento della situazione. Del resto, era difficile pensare che un paese invaso in quel modo e, del resto, brutalizzato in quel modo potesse avere una popolazione felice. Ma lì a Shida, stando alle informazioni ricevute dal gruppo, trecento persone non erano mai arrivate. [Note]
    Un uomo, emaciato, dal viso distrutto e con un solo braccio, rispose alle domande di Masayoshi. Siamo a Shida, anche se non si direbbe. Non so un granché di questi trecento, ma ho sentito che un gruppo ne parlava. Alzò la mancina, l'unica mano che gli rimaneva, ed indicò un gruppo di tende per metà ancora smontate.
    Se i tre si fossero diretti in quella porzione dell'accampamento avrebbero potuto notare alcune cose. Masayoshi avrebbe percepito mormorii al loro passaggio, diverse occhiate apparentemente scontrose da parte di molte persone, per lo più adulti ed anziani. Perché bambini non ce n'erano.
    Affatto.

    Ninja Accademici, qui, per favore. A parlare era stato un uomo anziano, dalla chioma ingrigita dal tempo ed uno sguardo grave, ma non ancora disperato, sul viso. Siamo ciò che rimane nei profughi che dovevano giungere a Shida. Eravamo circa quattrocento, ma siamo stati divisi. Fece un alro sguardo grave, come se stesse ricordando, e giudicando, qualcosa accaduta non troppo tempo prima. Da noi stessi. Nessuno ci ha rapito. Ma una donna di nome Byōki ci ha incrociati per strada. Non so come, ma è riuscita a convincere tutte le donne con dei figli a seguirla e con loro, anche i padri di quei bambini. Eravamo una piccola comunità a settentrione, non abbiamo mai pensato di dividerci, ma quella donna... l'ha fatto succedere. Ha detto che i bambini sarebbero stati al sicuro... L'uomo sospirò, stringendo le dita con forza attorno ad un nodoso bastone. Rispose alla domanda che gli avrebbero fatto prim'ancora che glie la facessero. A metà strada tra qui a Kusa. C'è un bivio, ci sarete passati. Una strada conduce verso sud est, l'altra a Shida. Loro hanno preso la strada verso sud-est.






     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    l'erba tinta di sangue

    missione Suicida



    ... La Riunione per Kusa ...

    l'elite accademica era riunita e fioccavano le proposte per salvare Kusa, tra le quali appunto anche quella di farla cadere "temporaneamente" nelle mani del nemico, una sorta di trappola per topi. alla fine, seppure i fronti fossero contrapposti e per fronti ritenevo l'asse Oto/kirina da una parte e la restante parte accademica dall'altra, gli intenti non erano poi diversi. Kusa era sacrificabile. l'Erba però quella non lo era. perderla avrebbe lasciato al nemico la possibilità d'invadere il fuco e fargli avvertire costantemente il fiato sul collo.
    l'idea di resistere all'assedio, non era una cattiva idea ma ciò comportava pazienza e tempo da spendere e tante provviste. per non parlare di forza d'animo e tempra che forse non tutti i soldati lì presenti avevano dimostrato. se si aggiungeva la volontà di una frangia dei presenti di sabotare la RESISTENZA, questo avrebbe potuto trasformare gli assediati in carne da macello, alla mercè del nemico.


    osservai tutti i presenti, uno ad uno e dentro di me pensai quanti dei loro volti avrei rivisto in futuro, con la guerra che incombeva a pochi chilometri di distanza e me ne rammaricai. 


    ... Al Fronte ...
    ore 13.00   

    l'accampamento dei cremisi era mastodontico, sovrastava la strada sbarrando il cammino a chiunque avesse voluto oltrepassare quelle terre. ci fermammo a pochi metri dal confine e subito l'Hokage prese le redini della situazione nelle mani. l'idea dei cloni era ottimo per porci in una situazione di vantaggio, per lo meno, strategico.

     avremmo potuto così comprendere quali misure cautelative e d'individuazione possedeva il nemico e quanto esse fossero efficaci.
    avrei attivato la mia [Abilità innata] mi sarebbe stato utile, comprendere quanto fossero capaci i nemici nelle vicinanze.
    per la distrazione del nemico, su quello non ci sono problemi, lasciate pure fare a me...
    ero d'accordo con il marionettista, interrogare qualcuno in quel luogo sarebbe stato infruttuoso e controproducente. avremmo avuto più possibilità una volta infiltrati.

    quando volete ragazzi... io ci sono.


         
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    L'Ora della Redenzione

    Capitolo Uno

    Atto V
    Giustizia Sommaria
    [Note post precedente]
    [Ore 13.10]




    Il Clone del Secondo Fratello si fece avanti con un sorriso sornione e pacato, come se niente potesse disturbarlo. Questo, a quanto pare, non piacque al boia. Non immischiarti in affarti che non ti riguardano, Shun. Gli rispose, quando lui provò ad offrire i suoi servigi. Voleva fare altro il giovane Daisetsu ma il lento e claudicante incedere di una donna attirò l'attenzione di tutti i presenti: nonostante la figura esile, erosa dal periodo di stenti, il volto riluceva di eleganza e modestia; la carnagione chiara, macchiata dall'inedia e dalle lentiggini che le incorniciavano il viso, donava alla donna un'austerità serafica che trascendeva la miseria. Infatti, con una fierezza incontrollabile, la bocca s'aprì scagliando parole al vetriolo, raddrizzando e rinvigorendo con lo spirito l'incedere incerto: Certo che non vuoi che si immischi, tu non vuoi la verità, tu vuoi picchiare Kotaro per farci andare via. Perché sei un bruto idiota che si preoccupa del suo orticello quando il Villaggio attorno sta andando a fuoco! Disse la donna all'aguzzino, sfidandolo, in pubblica piazza. La risposta dello stesso fu fisica, non verbale e vide la verga che teneva nella destra alzarsi minacciosa. L'uomo legato al palo gridò contro il suo boia, intimandogli di fermarsi ma non poteva fare niente. L'unico che poteva davvero imporsi era Daisetsu. Quando il bastone si mosse verso la donna, egli la prese per un braccio, tirandola verso di sé e togliendola dalla traiettoria del colpo. [Azione] Il Secondo Fratello non agì per compassione ma per mero utilitarismo: se da una parte era vero che il boia potesse rappresentare i potenti, dall'altro era altrettanto plausibile che inimicarsi la massa immediatamente, alla propria prima apparizione, potesse rivelarsi controproducente. Optò dunque per un approccio intermedio. Non c'è bisogno di tutta questa violenza. Guardò la donna. Dico bene? Le aggiustò le vesti, prima di allontanarla leggermente da lui e dal boia, come a volerle chiedere di tornare al proprio posto. L'imputato è l'uomo qui presente. Se deve pagare per i suoi peccati, lo farà e tutte le persone in questa piazza lo avranno come monito per il loro comportamento futuro. Annuiva mentre parlava, come a voler cercare il consenso di tutti i presenti. Se mi lascerai fare, tu avrai la tua confessione, loro avranno la loro dose di giustizia ed io, finalmente, potrò parlare col tuo capo. Che ne dici? Fece l'occhiolino al boia. Se anche questo secondo tentativo non avesse avuto fortuna, Daisuke si sarebbe mosso con più fermezza. Oh, e va bene, se proprio insisti ... con uno scatto sicuramente troppo veloce per le possibilità del boia, almeno a giudicare dal colpo che aveva sferrato in precedenza, il Secondo Fratello si sarebbe avvicinato per afferrargli e stringergli la faccia col palmo della mano destra. Se fosse riuscito ad afferrarlo, contemporaneamente, avrebbe utilizzato l'Interrogazione Mentale per scoprire quale fosse la situazione politica in quel paese, perché si stesse facendo pubblica gogna di quella persona e dove fossero i più alti vertici del paese o le persone in carica in quel momento. [Azione e Tecnica]
    Nel frattempo, gli altri fratelli e sorelle, oltre alla Hakushaku, si stavano muovendo nell'ombra per scoprire i dettagli di quella situazione.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 775
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
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    Un primo nome e una pista da seguire

    Villaggio di Shida - Chapter IV



    Sotto il sole che infieriva su Shida, Masayoshi parlò con un uomo sottopeso, dal volto scarno e distrutto, con un moncone al posto del braccio destro. Le domande del ninja ebbero una risposta parziale; in compenso, l'uomo gli indicò la direzione in cui aveva udito un gruppo parlare dei trecento individui scomparsi.
    La ringrazio per il suo aiuto Si congedò con un inchino e avanzò nella direzione che gli era stata indicata, inserendosi in una strada maleodorante che serpeggiava tra i carri usurati e le tende rattoppate che i profughi usavano per dormire e ripararsi dal sole.
    Guardandosi attorno per individuare questo famigerato gruppo, lo Shokuto intercettò solo sguardi torvi, accigliati, carichi di astio. Sulle prime non ci fece caso, in fondo si trovava in un campo profughi, circondato da persone sotto choc che mai avevano pensato di abbandonare la propria casa e averi.
    Chi meglio dello Shokuto poteva capirli?
    La sua città era stata rasa al suolo dai Kijin e la loro furia cieca non aveva risparmiato nessuno. Erano trascorsi anni da quella maledetta notte, e sebbene il suo cuore fosse quasi guarito del tutto, in certi momenti, quando era solo nel letto o in meditazione nell'Anarouch, Masayoshi riusciva a percepire dentro di sé lo stesso mix di odio, rancore e vergogna che lo avevano soffocato per molto tempo. Per quelle persone era lo stesso, ma più forte e debilitante.
    Ci guardano come se fossimo degli assassini Sussurrò al suo compagno, dove aver incrociato l'ennesimo sguardo aggressivo. Non vi era alcun giudizio nelle sue parole.
    Occhi aperti, Fudoh-san. Si raccomandò quando all'improvviso vennero raggiunti dalla voce grave e pesante di un uomo anziano che li guardava da una piccola zona d'ombra.
    Si avvicinarono e fu lui a spiegare cosa era accaduto lungo la strada che li aveva condotti a Shida.

    CITAZIONE

    Siamo ciò che rimane nei profughi che dovevano giungere a Shida. Eravamo circa quattrocento, ma siamo stati divisi.
    Da noi stessi. Nessuno ci ha rapito. Ma una donna di nome Byōki ci ha incrociati per strada. Non so come, ma è riuscita a convincere tutte le donne con dei figli a seguirla e con loro, anche i padri di quei bambini. Eravamo una piccola comunità a settentrione, non abbiamo mai pensato di dividerci, ma quella donna... l'ha fatto succedere. Ha detto che i bambini sarebbero stati al sicuro...


    Le parole dell'uomo lo raggiunsero e lo colpirono al volto, come uno schiaffo. Si morse la lingua e si vergognò per non aver notato prima la mancanza di bambini e donne.
    Il vecchio continuò a fornire informazioni come se sapesse che quei tre ninja accademici fossero lì per quei 300 profughi, e con rabbia mista a preoccupazione, rivelò l'esatta posizione dove era avvenuta la separazione e la direzione da loro presa.
    Masayoshi gli porse la sua preziosa borraccia colma di acqua fresca.
    La ringrazio per le sue informazioni. Siamo qui proprio per occuparci di quelle persone. Abbiamo delle domande per lei.- Esordì.
    Lei l'ha vista questa Byokei? Aveva un coprifronte? Potrebbe fornirci una descrizione del suo aspetto? Chiese con dolcezza, poi aggiunse:.
    Che motivazioni ha fornito per convincere tutti i genitori che i loro bambini sarebbero stati al sicuro con lei? Ha nominato qualche luogo particolare? Come ha risposto a chi ha sollevato qualche perplessità? Socchiuse le palpebre e spinse il proprio sguardo dentro l'anima addolorata dell'anziano; non ci voleva un genio per capire che Masayoshi stava sondando l'ipotesi di un genjutsu ad ampio spettro, in grado di annebbiare i giudizi di ben trecento persone.
    Tornato in possesso della sua borraccia, lasciò spazio anche alle domande di Fudoh e dell'altro kiriano. Si guardò attorno, visibilmente preoccupato per la sorte dei bambini.

    [...]



    Quale villaggio si trova a sud-est? Chiese, sistemandosi i lunghi capelli spettinati dal vento, mentre erano in viaggio verso il bivio menzionato dal vecchio. Accovacciato sulla spalla dello Shokuto, sotto il colletto del suo abito, Koinu si era messo a dormire, consapevole che presto il suo evocatore avrebbe avuto bisogno di lui per individuare le tracce delle 300 persone. [Koinu-Suricati]

    [ORE 15.00]




    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note


     
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    Falce dei Kaguya


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    Shida

    Un villaggio Diviso



    [Ore 13:15]

    Non c'era molta gente che sembrava interessata a volere il mio supporto medico: ci guardavano in modo poco collaborativo di certo, ma in fondo, anche io, prima di diventare uno shinobi, quanto avevo avuto fiducia nel mio prossimo?
    Non mi ritenevo il più adatto a comprendere le condizioni dei profughi di guerra, né degli abitanti che si trovavano con quella sovrappopolazione inattesa che si espandeva ai margini del loro villaggio, nelle baraccopoli che avevamo notato inizialmente, ma di certo la diffidenza verso sconosciuti che sembravano più fortunati di te, quella la capivo.

    Fu Masa-san ad avere un pò più di fortuna fra noi tre, comunque, avvicinandosi ad un uomo con un moncherino ed ottenendo qualche indicazione, così, poco dopo, ci dirigemmo insieme verso la baraccopoli, in mezzo a quel gruppo di uomini che ci guardava veramente male.
    E sì, semmai ve lo steste chiedendo, ho volutamente specificato "gruppo di uomini" perché a ben vedere non c'era traccia di donne e bambini in quelle catapecchie ancora in parte in costruzione.
    Quasi sperai che almeno i più piccoli fossero stati accolti nel villaggio, ma ben presto uno di quei profughi dimostrò che la mia speranza era mal riposta.

    Si sono divisi?, pensai fra me ascoltandolo: una sconosciuta, di cui sapevano giusto il nome, era riuscita a convincere le madri con i figli, e relativi compagni, a seguirla?
    Masa-san fece molte delle domande che passavano anche a me per la testa: come aveva fatto a convincerli, che aspetto aveva e come aveva risposto ad eventuali obiezioni.
    Ne restava solo una, almeno per quel che mi venne in mente: Mi scusi, un'ultima domanda... questa donna, come l'avete incontrata? Mi spiego: era lungo la strada, stava dirigendosi lei stessa lontano da Shida, oppure semplicemente vi aspettava? Era volutamente in attesa a quel incrocio?, perché, capite bene anche voi, la risposta, quale che fosse stata, avrebbe implicato un certo livello di premeditazione nel dividere i profughi.

    [...]

    Se Samui il Kamui non avesse aggiunto altro, o fatto alcuna obiezione, eventualmente gli avremmo suggerito di restare indietro a controllare la cittadina, magari attendere per qualche profugo che avesse cambiato idea. [Nota Personale]

    Ad ogni modo, io e Masa-san saremmo tornati sui nostri passi, fino al bivio indicatoci dal profugo.
    Non ne ho idea, Masa-san: ci era stata indicata solo la via verso Shida, in fondo.
    Però ricordo che ad una decina di chilometri ci dovrebbe essere il confine con Iwa, forse questa Byochi, o come si chiama, potrebbe averli portati nei territori della Roccia?
    , replicai alla domanda del mio parigrado sunese.
    Come ben sapete, io avevo degli interessi personali ad andare ad Iwa, ma quello non mi sembrava affatto il contesto adatto per preoccuparmi delle mie questioni famigliari.
    Non sono esattamente al passo con la politica, ma Iwa è quanto meno non amica dell'Accademia, se non addirittura alleata di questi Cremisi: potrebbe essere un bel problema, se li hanno portati fin là., ipotizzai ancora.
    Ma, in fondo, il mio senso dell'orientamento non è che fosse questo strumento infallibile, magari mi stavo preoccupando per niente.
    O mi stavo concentrando sul problema sbagliato e questa Byo... "come si chiamava" ci avrebbe condotto ad altri tipi di guai.

    [Ore 15:00]
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Guerra Aperta

    Yato 2


    Lasciati i miei immediati sottoposti a occuparsi delle scorte e delle bombe, mi ritrovai a seguire l'Hokage come da sua indicazione. Era evidente che volesse tenermi d'occhio e ormai sapeva delle mie lezioni di spada quindi non avrei avuto remore a mostrargli come la usavo, ma certo avrei dovuto prestare la massima attenzione durante gli eventi di quella guerra, anche per cogliere eventuali occasioni per la Missione. Fummo separati mentre lui discuteva coi leader dell'Erba ma ben presto formammo un team con Etsuko di Kiri, che conoscevo solo di vista e solo nelle vesti di Minarai, e Shunsui di Suna. Assieme all'Hokage avremmo dovuto forzare le linee nemiche per avere una ricognizione e una chiara analisi delle forze in gioco, complice l'evocazione dell'Ikigami.

    Non ero a mio agio: abituato all'assassinio silenzioso e all'inganno, una battaglia campale o un'infiltrazione così plateale mi impedivano di usare adeguatamente le mie forze. Il Magan del Kiriano avrebbe fatto il grosso, almeno all'inizio, solo dopo avrei potuto mettermi in gioco. Per programmare un'infiltrazione decente dobbiamo avere almeno un'idea di cosa ci aspetta...credo sia più saggio progettare le nostre mosse dopo che Etsuko-san completerà la sua analisi. Conclusi, poco partecipe dell'evento, ma solo per cautela.
     
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