Un caso di trent'anni faFree per Shinichi e Genjo

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  1. Ryose
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    Un caso di trent'anni fa


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    È una giornata bollente a Suna, nulla di strano fin qui, e sono impegnato a riparare dei pannelli di legno che fungono da ancoraggio per delle tende, sono stati danneggiati dopo la tempesta di qualche giorno prima. Il proprietario mi si avvicina e riconoscente mi offre una limonata.
    Ottimo lavoro Genjo!
    L’accetto volentieri, il lavoro ed il caldo insieme sono tremendi e le mie labbra secche reclamano un sorso della bevanda fresca. Il gusto, lievemente aromatizzato alla menta, mi riporta alla mente il ricordo di mio padre adottivo, lui ne andava talmente pazzo che non riesco quasi più a tollerarne il sapore.

    Sono diventato un ninja di Suna ormai da un mese, non tanto per fama, denaro o sete di potere, ma per capire la verità sull’uomo che mi ha cresciuto e sulle mie origini. Eppure qualcosa mi ha distolto dall’obiettivo, i piccoli lavoretti, lo studio, gli addestramenti, sono stato piano piano risucchiato dalla ruotine e quello che prima era il mio scopo si è piano piano trasformato in un rumore di fondo. Non dico di essermi dimenticato di come mio "padre" sia stato rapito e il gruppo di cui facevo parte massacrato, dico che forse per evitare di soffrire ho semplicemente, evitato di ricordarlo.
    Forse sarei potuto diventare davvero un ninja di Suna, prodigarmi per i più deboli del villaggio, aiutare i miei compagni, combattere i nemici della sabbia... se non fosse stato per quella limonata.

    Stringo il bicchiere fino a farmi sbiancare le dita per la rabbia, gli occhi persi nel vuoto. L’uomo mi chiede se sto bene. No. Non sto bene. Non è bello venire a sapere che sei quasi stato la cavia da laboratorio di qualcuno, che poi solo i Kami sanno cosa voleva dire Jiro quella volta.
    Assurdo pensare che a trent’anni suonati mi ritrovi a a chiedermi chi io sia e quali siano le mie origini. Prima non mi è mai importato, la storiella che mi aveva raccontato Jiro mi bastava, avevo i miei amici, la mia vita, ma ora cosa mi restava? Solo domande.
    Si, mi scusi, non mi sento bene. Credo che così possa reggere, le auguro buona giornata, contatti l’amministrazione se ci fossero altri problemi.
    Quindi mi incammino verso casa, deciso a recuperare il tempo perso.

    [...]


    Sapevo di averlo messo da qualche parte, c'è un'agenzia investigativa a Suna, è gestita da un Chunin, probabilmente potrebbe aiutarmi a trovare qualche informazione con discrezione. Mi faccio un giro all'indirizzo segnato, l'agenzia è stata sostituita da un laboratorio di un artigiano. L'ultima possibilità rimasta è di dirigersi verso la zona clan e chiedere.
    Per fortuna questo Shinichi sembra essere conosciuto, mi indirizzano verso la sua posizione. Spero che sia da solo.
    Trovandomi di fronte a Shinichi, mi piego in un inchino leggermente più profondo di quello che uso solitamente, gli riconosco un grado superiore al mio.
    Scusatemi se vi disturbo, ma vorrei proporvi un'indagine interessante che mi riguarda in prima persona, magari in privato. Forse non mi conoscerete, sono l'ultima ruota del carro qui a Suna... sono Genjo Sabita. Shinici Kurogane, la vostra fama vi precede, avrei bisogno delle vostre capacità deduttive... dovrebbe essere arrivata voce al villaggio di una compagnia di cacciatori di tesori che è stata completamente sterminata, fatta eccezione per il loro capo, Jiro Sabita. Vorrei il suo aiuto per capire chi manderebbe quattro shinobi ben addestrati a rapire il capo di un gruppo del genere facendo domande su esperimenti di almeno trent'anni prima...
    Ora non rimaneva che Shinichi accettasse l'incarico, era sicuramente il mezzo più veloce per trovare risposte, l'alternativa era diventare Kazekage, ma mi ci sarebbe voluto più di qualche mese.
     
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3 replies since 13/11/2021, 15:37   69 views
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