Un caso di trent'anni faFree per Shinichi e Genjo

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  1. Ryose
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    Un Caso di Trent'Anni Fa


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    Seguo le indicazioni del Kurogane, Shinichi sta giocando con il figlio, lo lancia in alto, troppo, e lo riprende al volo, forse sta saggiando la costituzione del figlio, forse vuole semplicemente stordirlo o peggio.
    Il bambino sembra divertirsi, alla fine è figlio di un ninja, è abituato allo straordinario, probabilmente sbadiglierebbe su una qualsiasi giostra, è la conferma che ho trovato la persona giusta. Gli vomito addosso tutto il discorso che ho ripetuto mentalmente per tutto il tragitto, sembra aver accettato, mi frugo tra le tasche, ma mi interrompe con poche parole. Vuole prima valutare il caso, poi si deciderà.

    Sta bene
    Aggiungo, e lo seguo fino a casa sua, prima di entrare mi spiega che mi devo pulire, capisco perfettamente la richiesta, la sabbia del deserto è sottile e sembra ritornare da ogni fessura, indipendentemente da quanto uno cerchi di spazzarla via.
    Scuoto i miei abiti con cura, appendo la giacca al gancio e rimango in maglietta. Poi passo la mano tra i capelli, scuotendoli con forza finché non sento più la presenza di sabbia. Quindi mi tolgo i sandali, strofino i piedi con cura e mi infilo le pattine, per passare sotto il macchinario magnetico. Sicuramente un macchinario utile, immagino che molti negozi e ristoranti sarebbero più che felici di installarlo.
    Il bambino recita uno slogan pubblicitario, dev’essere un tipino, immagino che faccia stancare tanto il padre e la madre.
    Però ll motivo è orecchiabile...
    Rispondo di rimando a Shinichi, cercando di non farmi vedere dal figlio, immaginando quanti Kurogane sarebbero felici di essere associati ad un aspirapolvere, per quanto tecnologico.

    Una volta entrati mi conduce ad una stanza, prima di evocare uno scorpione parlante, gli scorpioni non parlano, a meno che uno non beva troppo, ma forse è uno di quegli animali speciali che i ninja addestrano per accompagnarli in missione. Il figlio di Shinichi invece sembra crederlo un giocattolo, ci si lancia subito sopra e viene, manco a dirlo, punto per bene. Si lamenta, il padre lo redarguisce, e non posso fare a meno di vergognarmi di dover assistere a quella scenetta, quindi va in camera sua, scortato dallo scorpione.

    Hai un figlio bello vivace, sicuramente non ti annoi!
    Cerco di stemperare la situazione, Shinichi invece taglia corto, passando a chiedermi informazioni più dettagliate sul caso, pensare che quelle scenette di vita quotidiana, ma per me così lontane dalla mia esperienza, mi hanno quasi fatto dimenticare perché sono lì.
    Dunque… se ho capito bene dei loschi figuri hanno attaccato la compagnia di cacciatori di tesori di tuo… padre? Fratello? Avete lo stesso cognome per cui penso siate imparentati, no?
    Padre adottivo, si. Jiro mi ha preso con se quando i miei genitori sono morti. Ero piccolo quando mi prese con se, non ho ricordi dei miei veri genitori.
    Va bene. Dunque hanno sterminato tutti tranne te e tuo padre e hanno rapito lui. Corretto?
    Un po’ indelicato, ma corretto.
    Si, hanno attaccato il nostro appartamento e portato via Jiro. Io sono arrivato poco prima che sparisseronel nulla
    Hai parlato inoltre di un “esperimento” giusto? Qualcosa avvenuto trent’anni fa?
    Si, ne hanno parlato i rapitori poco prima di andarsene. Non mi è chiaro come, ma Jiro, se questo è il suo nome, era collegato a tutta la faccenda, forse aveva collaborato all’esperimento in questione, ma se ne era tirato fuori quando aveva deciso di prendersi cura di me. O almeno così ho sentito…
    Non parlai del fatto che potessi essere io il risultato dell’esperimento, non era rilevante per le indagini ed era fastidioso ammettere di non essere normale
    E dimmi, questi figuri, portavano qualche segno identificativo? Ti pare appartenessero a un’organizzazione o qualcosa del genere? Sarebbero potuti essere dei ninja o ti sono sembrati più dei militari?
    Erano ben addestrati, hanno ucciso sette dei miei compagni senza che nessuno di loro se ne accorgesse. Credo che fossero dei ninja o perlomeno conoscessero qualche tecnica di ninjutsu, dato che sono spariti nel nulla prima che potessi intervenire. Non ricordo alcun simbolo, indossavano ampie vesti di colore chiaro ed avevano il volto coperto da maschere di legno.
    Sembrò ponderare sulle mie dichiarazioni, poi mi fece una proposta singolare.
    Se sei d’accordo Genjo, vorrei provare a interrogarti. Utilizzo un metodo poco tradizionale, ma molto in voga tra noi shinobi. Vorrei provare ad accedere mentalmente ai tuoi ricordi, se sei d’accordo.
    Annuisco, forse Shinichi può notare qualcosa che io non reputo importante. Chiudo gli occhi quando il Kurogane me lo dice, cerco di rilassarmi mentre avverto che i miei ricordi di quel giorno vengono pescati, come con un amo, dal fiume della mia memoria. Cerco di non opporre resistenza, non è doloroso, ma è tremendamente imbarazzante… sembra di essere nudi. La fronte mi si imperla di sudore, sento il caldo di quel giorno.

    Da dietro la tenda sto origliando la conversazione tra Jiro e i tre rapitori. Davanti a me giace il cadavere di Joshiro, era uno dei miei compagni, mi aveva insegnato lui a orientarmi nel deserto con il cielo notturno.

    Ichiro-Saaaaaan, ti siamo mancati?
    Scappare via così, non è stato un bel gesto
    E portare via 7-5-N in quel modo.
    Sento il respiro di Joshiro rallentare, poi inizia a parlare. Solo in quel momento mi affaccio e riesco a vedere i tre rapitori.
    Quello con la parlata infantile è il più basso dei tre, indossa una maschera con disegnata sopra una catena e ha una strana arma in mano, sembra quasi una frusta di ferro, con tante piccole lame sparse per tutta la lunghezza della stessa. Non riesco a vedere bene gli altri dalla mia posizione. Riesco solo a notare i disegni sulle loro maschere uno ha un vortice nero su sfondo bianco, l’altro una vipera rossa disegnata su una maschera color legno. Catena e Vipera sono incappucciati, mentre Vortice ha i capelli rossi scoperti, ma non hanno altri segni distintivi, indossano indumenti adatti al deserto: ampi e dai colori chiari, per evitare il surriscaldamento.
    Non posso dire che sia un piacere rivedersi Mikiri-chan, magari dovremmo parlare dei vecchi tempi davanti ad una tazza di tè? Preparo una tazza anche per Ryuju e Takahide?
    Jiro trattiene a stento un urlo di dolore mentre si inginocchia tenendo la mano sinistra sollevata, ha qualcosa di luccicante proprio nel mezzo al palmo.
    Niente tè, dicci dove si trova 75N e ce ne andremo.
    Ryuju-Chaaaan, non esagerare con Ichiro!
    Jiro cerca di riprendere la concentrazione, nonostante il dolore.
    L'esperimento non è sopravvissuto... ho provato a prenderlo con me, dargli una vita libera
    Ichiro, ti sei affezionato all'esperimento? Non è da te...
    Ichiro non lo ascolta, il dolore lo sta facendo sragionare, anche se non capisco cosa gli stiano facendo.
    Lui non aveva colpa...

    Non voglio sentirlo, mi sforzo con ogni fibra di me stesso, l'immagine sfarfalla, ma non riesco ad impedire al ricordo di emergere, anche se sono convinto di essere riuscito a nascondere quella parte.

    Genjo non ha fatto niente per meritarsi di crescere in un laboratorio, assomigliava così tanto a lei...
    Genjo? 7-5-N? Gli hai dato il nome di tuo padre? Non me lo sarei aspettato da te, hehehehehe
    Finalmente il volto di Jiro si distende, noto che Ryuju, il Vortice, tende la mano in avanti due sfere di metallo si posizionano nel suo palmo. Le stava usando per stritolare la mano di Jiro?
    Ichiro-San, ora dobbiamo andare. L'esperimento sarà anche andato perduto in questi trent'anni... ma credo che il capo saprà mettere a frutto le tue capacità
    L'uomo con la maschera della vipera, Takahide, alza la manica rivelando un tatuaggio raffigurante un occhio su tutta la lunghezza dello stesso. Si morde un dito e disegna una singola striscia di sangue sul sigillo con una piccola quantità di sangue. Inizio a correre, ma sono già spariti.


    Ritorno nella casa di Shinichi, gli scosto la mano dalla mia fronte, scatto in piedi. Cerco di riprendere il controllo di me stesso, respirare piano.
    Ricordo che Jir... Ichiro,aveva un tatuaggio... una melograna. Forse può aiutare
     
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