L'isola dei felini[Contratto e Eremita livello I per Yasuke Muramasa]

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  1. -Shu
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    L'isola dei felini


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    Si si veramente bello, sei piuttosto bravo. Però la lancia dovrebbe essere più lunga e l'armatura con qualche particolare in più. Comunque chi sei tu?

    Il ragazzo dai capelli variopinti si volta e fissa lo sguardo in quello del suo interlocutore.

    Mi chiamo Yugi. Piacere.

    Terminiamo le presentazioni.

    Sentendosi chiamato in causa Kuro si stiracchia. Esatto, Yasuke Muramasa. Io mi chiamo Kuro, e sono un gatto ninja. Non mi stupisco che tu sia riuscito a riconoscermi, dopotutto sei uno dei Candidati.

    Se incalzato dagli altri ragazzi avrebbe loro spiegato che cosa significava:

    Vengo dall'isola dei Felini e sono uno degli inviati della nostra colonia. Siamo gatti inviati in tutto il continente ninja alla ricerca di Shinobi con le giuste qualità per poter stringere un patto con noi. Io sono stato inviato a Suna e ho individuato te, Yasuke Muramasa, come Candidato. Sei quindi ufficialmente invitato a venire all'isola dei Felini, assieme a Yugi e Tamashii, ovviamente.

    Avrebbe inoltre chiarito che quella era la loro missione, il motivo per cui era stato formato quel team.

    Una volta che Yasuke e Tamashii avessero deciso di seguirlo (la presenza di Yugi era scontata) Kuro avrebbe miagolato di gioia ed avrebbe invitato i ragazzi a seguirlo.

    Sarebbero usciti dall'amministrazione di Suna e si sarebbero diretti verso una delle zone più povere della città, nel quartiere (o forse sarebbe più indicato definirlo "accampamento" dei Soshi). Si sarebbe posizionato vicino ad un piccolissimo spazio tra due edifici.

    Seguitemi.

    Subito dopo Kuro sarebbe entrato Yugi. Persino lui, che era abbastanza magro, si sarebbe messo di profilo per riuscire a passare. Lo spazio era molto stretto e la vicinanza tra gli edifici avrebbe presto oscurato il cielo. Non sarebbero più riusciti a vedere nulla né alle loro spalle né di fronte a loro. Un pungente odore di urina avrebbe colpito l'attenzione dei ragazzi.

    Dopo un paio di minuti di camminata strisciando tra i muri Yugi avrebbe parlato: Riesco a vedere la luce!

    Un altro minuto di trascinamento e le mura avrebbero cambiato consistenza, non erano i mattoni di argilla bianca di cui erano composti gli edifici di Sunagakure ma pietra. Si sarebbero bagnati la schiena per via dell'umidità e l'odore di urina sarebbe stato sostituito da quello della salsedine. Yugi non avrebbe riconosciuto l'odore ma avrebbe proseguito. Il terreno si sarebbe fatto più morbido, sabbioso. Una sensazione comune per un abitante di Suna, anche se non nelle zone più interne e abitate.
    Dopo un altro minuto abbondante i ragazzi sarebbero usciti da quel cunicolo.

    La luce del sole li avrebbe abbagliati. Il cielo era terso, limpido e il mare si estendeva davanti a loro, preceduto da una ventina di metri di spiaggia.

    Uao! Quindi è questa l'isola dei felini?! Figata!

    Fino a poche settimane prima non sarebbe riuscito ad esprimersi così, ma la frequentazione della gilda degli artisti e del Kazekage hanno addolcito il carattere di Yugi, nascondendone almeno parzialmente i lati più oscuri.

    Alla loro destra, ad una cinquantina di metri di distanza, si trova un molo di legno. Kuro avrebbe richiamato la loro attenzione, spingendoli a seguirlo in quella direzione.

    Forza, gli altri ci stanno aspettando!

    Si sarebbe poi voltato verso Tamashii... Beh, almeno stanno aspettando loro due.

    Arrivati al molo avrebbero potuto notare come alla loro destra, verso l'entroterra dell'isola, c'erano diversi edifici tradizionali in legno che si allungavano verso una piccola collina che era al centro dell'isola. Diverse piante si trovano in mezzo alla strada e anche il molo necessitava di essere manutenuto. Se non fossero stati attenti il legno marcio si sarebbe rotto sotto i loro piedi.

    Anche le case, ad un'analisi più attenta, si sarebbero rivelate manchevoli di diversi elementi. Mura rotte, tetti bucati, piante che avevano riconquistato uno spazio un tempo pensato per gli esseri umani.

    Un rantolo avrebbe potuto richiamare la loro attenzione, oltre il molo e verso la parte ovest dell'isola. Si trattava di un enorme gatto grigio, talmente grande che sembrava più una statua che un felino. Era grosso quanto un dodicenne obeso e fino ad allora si era mimetizzato, immobile sopra una panchina di pietra.

    Il gatto sputa per terra una palla di pelo delle dimensioni di un neonato che rotola, spinta dal vento, lontano dai ragazzi.

    Kuro si avvicina al gatto obeso e si siede di fronte a lui.

    Nobile Komachi... come da tue istruzioni ho portato qui i Candidati.

    Da dietro il proprio corpo Komachi prende una lunga pipa di legno, se la porta alla bocca e prende un lungo soffio.

    Il giovane Yugi non è ancora pronto, ma essendo un Candidato possiamo pure accettare che sia venuto fin qui prima del tempo ma...

    Allunga la pipa verso Tamashii: Quello chi sarebbe?

    Kuro si volta verso il Chikuma e poi di nuovo verso Komachi: Ecco, vede, nobile Komachi...

    La pipa si abbatte sulla testa di Kuro. Non fa rumore, segno che più di tanto non deve avergli fatto male.

    Io vado a preparare il rituale per Yasuke Muramasa, tu porta tutti e tre dove sai. Sarà lei a decidere la tua punizione. E sappi, che essendo Yugi, Tamashii e il terzo incomodo tuoi ospiti sarai tu, Kuro, ad essere diretto responsabile delle loro azioni.

    Komachi scende dalla panchina, quasi spalmandosi al suolo come fosse liquido. Si avvicina ai ragazzi e li supera, per poi svoltare verso il villaggio.

    Ti aspetto a mezzogiorno nella valle del veggente, Yasuke Muramasa, e vedremo se Kuro ci ha visto giusto sul tuo conto.
     
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