A Spasso nel Tengu

Le cose si complicano.

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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Orihara Sakura

    L'Opportunità del Ragno (Rosso)



    Il Fantasma forse aveva ancora qualche dubbio, ma l'intervento di Bendino-chan fu, stavolta, utile per convincere il suddetto Tokugawa con il cappello.
    Stavolta almeno s'è reso utile., pensai, mentre osservavo il modo in cui il mio compaesano con un occhio solo, lo ammetto, sottovalutando le possibili capacità deduttive di quest'ultimo, rispetto quanto avesse sentito.

    Ad ogni modo, il Fantasma arrivò anche lui alle sue conclusioni, sbagliate, giacché ipotizzò che fossero stati i Cremisi, l'Onda Rossa, a liberare l'Oni e che ora si muovessero per prendere anche gli altri Dei Guerrieri.
    Ovviamente non feci niente per obiettare contro tali deduzioni, anzi fui ben lieto di sapere che ci avrebbe aiutato e che, nello specifico, mi avrebbe aiutato ad incontrare la ragazza Orihara, mediante un suo conoscente "un pò collerico".
    Fu a quel punto che che Bendino-chan mi si avvicinò: avrebbe avvertito lui l'Hokage e ci saremmo rivisti al molo di lì a tre ore, per la prossima mossa.
    Sì, hai ragione, dobbiamo raggiungere l'Oni, o ancora meglio, arrivare prima di lui..., concordai alle sue parole.
    E ci servirà qualcosa per viaggiare... una nave? Meglio non avere dei marinai in mezzo, serve qualcuno di più affidabile., ipotizzai, mentre mi guardavo le mani: l'Hokage non aveva richiamato il suo drago, alla fine, o almeno, non ne avevo visti, ma io potevo richiamare le mie tartarughe?
    Gyoza, Don e Myk non sono ancora nati, ma gli altri? Lio, non sa nuotare... Tong chissà se è nato? Potrei chiamare la madre di Don, ma era un pò piccola di dimensioni... forse se vado alla Valle..., elencai mentalmente, ma i miei pensieri furono interrotti quando sentii Bendino-chan pronunciare un nome che persino io ricordavo: Byakurei? Il Piumino Infame?, mi domandai con un moto di rabbia, mentre mi giravo verso i due Tokugawa, ma evitando eventuali commenti a riguardo, se non uno sguardo verso quello con un occhio solo.
    Fu l'arrivo di un altro volto noto, comunque, ad interrompere ogni possibile obiezioni: il Fantasma s'incontrò con lo stesso uomo, cadavere, che, come me, usava il chakra naturale-gravitazionale, il ninja che mi aveva piantato un chiodo del Piumino in una mano, quando cercai di aiutarlo.
    Ironia della sorte, il Fantasma mi affidò proprio al suo compare scorbutico, così lo seguii per le vie di Kiri.

    [...]

    Per quanto fossi più o meno consapevole di ogni svolta e direzione presa, in fondo ero cresciuto dormendo per quelle strade, la mia attenzione si perse nel notare come ci fossero differenze evidenti: più senzatetto, gente a me estranea, che verosimilmente non sarebbe sopravvissuta quei venti/trenta anni necessari perché anch'io vivessi nella loro condizione.

    Avrei anche chiesto allo scorbuto futuro-non-morto perché nessuno si preoccupasse per loro, ma la mia attenzione fu catturata dalla palazzina dove suddetta guida mi portò: una palazzina come tante altre, che probabilmente esisteva ancora ai miei tempi, ma che sulla porta aveva inciso un cognome.
    Orihara, lo dissi mentre rimanevo come paralizzato, battendo gli occhi un paio di volte ed ispirando, prima di varcare la porta socchiusa e seguire un bigliettino che trovai all'interno, raggiungendo il pianerottolo.

    C'era una ragazza lì, la scrutai in silenzio, cercando qualche somiglianza: c'erano veramente quelle che mi sembrava di vedere? O ero io a volerle trovare?
    Fu lei a parlare per prima e le sue parole mi fecero alzare un sopracciglio, Spiega che cosa?.
    Si presentò come Sakura Orihara, ma la sua domanda successiva mi fece spalancare gli occhi per lo stupore: sapeva che provenivo da un'epoca diversa!
    E l'affermazione seguente rischiò addirittura di slogarmi la mascella: lei era consapevole del Sangue degli Dei! Affermava che si trasmetteva! Di madre in figlia!
    Co...come? Cosa?, balbettai a quelle parole, mentre la mascella riprendeva il corretto funzionamento.
    Non percepivo il Sangue degli Dei in lei, ci provai, ma al contrario del Gashadokuro, del tentacolo esteta, dell'Oni e di quello che era successo a Taki tempo prima, lei era lì davanti, ma non percepivo in lei niente che la potesse definire una Terza Generazione, o una Seconda, per ciò che valeva.
    Però, quando mi disse che avevo dei bei capelli rossi, ammetto che sorrisi, forse persino arrossii, mentre mi paragonava a suo padre.

    Tu sai del Sangue degli Dei? Parli di un'eredità che passa da madre in figlia? Già così ne sai più di me..., ammisi, Sai anche che vengo dal futuro? Quaranta dalla fine di questa guerra, per risponderti. Ma come fai a saperlo? Non sei stata tu a fare questo, credo, ho percepito un altro Dio Guerriero tutto intorno a me... o mi sbaglio?, domandai curioso e perplesso.

    L'Orihara iniziò a parlare, spiegò che in effetti non era responsabile di quello che stava succedendo, che era lì, preoccupata per il padre in missione, quando aveva incontrato una "signora" con il suo stesso Sangue degli Dei che si era presentata come sua figlia.
    Una signora con solo una parte del suo parte?, pensai, mentre Sakura diceva che anche io avevo una parte del potere, ipotizzò anche i nostri possibili livelli di parentela, mentre mi tornava alla mente il Bosco del Gashadokuro, le due gemelle, una bionda ed una mora, che mi chiamavano "fratellino" e le parole del Teschio.

    In te scorre Sangue degli Dei. Puro, ma al contempo adulterato. Sei una strana entità. Un nucleo di anima divina circondata da spirito e corpo mortale. Incompleto. Una parte di tre, questo comprendiamo.

    Probabilmente il mio viso doveva mostrare la mia confusione, perché anche Sakura lo sottolineò, prima di dire che la "signora" era la Mora e si aspettava che anche la Bionda fosse lì, ma che nessuna di loro due si aspettava me, come spesso succedeva.
    Poi mi fece una domanda: che parte di lei avevo ereditato, poiché io non avevo la "Volontà del Ragno", al contrario di lei e di Maya!
    Maya Orihara ed il Ragno... come quello che avevo sognato alla morte della Bakekujira!

    Onestamente, non so cosa io abbia ereditato, Sakura-dono.
    Sono cresciuto da solo, per le strade di Kiri, i miei primi ricordi sono già di quando ero un senzatetto.
    In seguito sono divenuto un ninja medico del Villaggio, ora sono a capo delle squadre mediche.
    , esordii, prima di rendermi conto che non mi ero ancora presentato.
    Io mi chiamo Fudoh..., dissi, E sto iniziando a sospettare di essere tuo figlio., ma questo non lo aggiunsi, lo pensai soltanto.
    Furono, però, altre le mie parole: Non sapevo niente del Sangue degli Dei, la prima volta che ci sono entrato a contatto è stato quando hanno ucciso la Bakekujira, facevo parte della missione e provai un profondo dolore fisico, come se il mio stesso cuore fosse stato distrutto, al pari del suo.
    E nell'incoscienza sognai di essere un ragno che inseguiva esseri umani e, in seguito, divenivo io l'essere umano inseguito dal ragno.
    Tempo dopo, in un'altra missione, entrai in contatto con il Gashadokuro e lui mi rivelò che ero Sangue degli Dei, mi definì una Generazione successiva, una Terza Generazione di Dei Guerrieri, la Prigione di uno di loro, anche se non sapeva dire quale.
    E disse che ero incompleto, una parte di tre.
    Tempo dopo scoprii di una Signora, a Taki, una donna mora di nome Maya che usava il Sangue degli Dei e che aveva una gemella bionda.
    Più di recente, sono entrato in contatto con un tentacolo di un altro Dio Guerriero, che mi ha definito il Piccolo Jorogumo.
    , raccontai, evitando di dire delle memorie delle Seconde Generazioni cadute.
    Credo, però, di aver ereditato almeno due abilità da te, Sakura-dono..., ammisi, Riesco a percepire gli Dei Guerrieri e posso comunicare con loro mediante il contatto fisico, ne condiviso persino le emozioni: con il Gashadokuro ho provato la sua rabbia, il desiderio di vendetta verso Pangu.
    L'esteta con i tentacoli, invece, mi ha mostrato immagini di una lotta con uno strano mostro e, più di questo, ho avvertito il suo desiderio di uccidermi per rendermi più bello.
    Tra l'altro, ti rendi conto che molti della Seconda Generazione sono un pò... matterelli?
    , cercai di usare un termine il più gentile possibile, non avendo ben chiaro il punto di vista della mia probabile madre sui nostri parenti.
    Sono riuscito a sentire anche la presenza della Mora, una volta, come ti dicevo, e combattendo con coloro a cui aveva dato dei Doni, potevo percepire quei Doni, che non avevano effetto contro di me.
    Io vedo i Doni come come scintille, come del chakra che so essere mio e che so di avere diritto a riprendermi, cosa, che, in effetti, ho anche fatto in due occasioni.
    , spiegai ancora.
    Suppongo che tutto questo lo abbia ereditato da te, ma non so molto di più e ho tantissime domande., mi fermai un attimo, feci mente locale: comprendevo che chiedere qualcosa sulla mia nascita, sull'essere rimasto da solo a Kiri, non avesse senso, quelle cose non erano ancora successe, quindi optai per ciò che forse lei poteva spiegarmi.
    Tu sembri sapere tutto sul tuo, nostro, Dono, ma com'è possibile la nostra esistenza? Il Gashadokuro ha ipotizzato che io fossi la prigione di uno degli Dei Guerrieri, Jorogumo immagino, ma perché? Chi ha fatto questo? Quale genio, millenni fa, ha pensato che fosse intelligente rinchiudere un Dio Guerriero dentro delle persone?, chiesi alla mia probabile madre, con la stessa nota di disappunto che mi rodeva la mente da tanto tempo.
    Con un astio che si avvicinava al rancore del Gashadokuro per Pangu.
    Dalle tue parole, questo avviene da quanto? Millenni? Quindi ogni figlia eredita il Sangue degli Dei dalla madre? Non era mai successo con un figlio? O con delle gemelle?
    Ed il monastero a Taki? Dove si trova?
    Il Fantasma diceva che tuo padre ha conosciuto lì tua madre, immagino che tu abbia ereditato da lei il nostro Sangue, e so che anche Maya, la Mora, si trovava in un monastero, in qualche momento della sua vita.
    , domandai ancora, sperando che, se non potesse lei spiegarmi com'ero finito a Kiri, forse in quel monastero avrei avuto più fortuna.

    Comunque mi avesse risposto, la sua domanda ne aveva sollevata un'altra in me: Mi potresti aiutare? Come posso capire la mia eredità? Come posso usarla?, speravo che, se proprio non potesse istruirmi sulle abilità, quali che fossero, che avevo ereditato dal Sangue degli Dei, potesse almeno darmi qualche suggerimento.

    Dopo la sua risposta, avrei continuato: Non voglio disturbarti più del necessario, Sakura-dono, né so quanto di quello che sta succedendo qui potrebbe avere effetti sul futuro.
    Ti posso solo chiedere qualche attimo ancora qui assieme a te? C'è una persona che mi ha guidato fino a questo luogo e non sa tutta la storia, di certo non sa del Sangue degli Dei, quindi ciò che voglio provare a fare, preferirei non lo vedesse, anche in funzione di come interagiremo nel futuro.
    , le chiesi cordialmente, andandomi poi a sedere in un punto un pò più distante del terrazzo e provando un ben più grosso azzardo.

    Come vi avevo detto; quando avevo cercato la direzione presa dall'Oni, avevo percepito un secondo Dio Guerriero, che si trovava tanto a Nord, quanto tutto intorno a me: forse potevo raggiungerlo?
    In fondo, mi serviva un contatto fisico, ma se quella Seconda Generazione era dovunque, allora eravamo in contatto anche se lui non aveva un corpo fisico, ma era solo chakra?
    Era, appunto, un azzardo, lo so, ma dovevo provare, dovevo capire: perché eravamo nel passato? Perché io, le mie probabili sorelle, l'Oni e, più di questo, perché l'Hokage ed il Tokugawa? Che avevano in comune con noi? E perché eravamo tutti a Kiri? Di certo le due Maya non si sarebbero dovute trovare lì, andando semplicemente indietro nel tempo... nemmeno l'Oni capiva perché si trovasse proprio in quel luogo, in fondo.

    Ma sto divagando, scusate, torniamo ai fatti: mi sarei seduto, gambe incrociate davanti a me, il tirapugni della Bakekujira nella mano sinistra, mentre avrei portato l'altra alla maglia (della salute) del Gashadokuro, supponendo che li avessi entrambi con me in quel luogo.
    A quel punto avrei iniziato a far scorrere il chakra: muoverlo dentro di me era facile, farlo fluire verso le due reminiscenze era fattibile, ma poi avrei dovuto espanderlo verso l'esterno, come facevo con le mie abilità naturali-gravitazionali, ma senza usare quel particolare poteri, cercando piuttosto di far entrare in risonanza, per così dire, le tre presenze di Dei Guerrieri in me (e con me) rispetto a quella che sapevo circondarmi.

    Dio Guerriero, io sono Fudoh..., ero tentato di aggiungere il cognome, ma evitai, in me risiede parte dell'anima dello Jorogumo, e porto con me le memorie della Bakekujira e del Gashadokuro.
    Io sono Sangue degli Dei.
    Come te.
    Ti chiedo di ascoltarmi.
    Ti chiedo di parlarmi.
    Avverto la tua presenza tutta intorno a me, in questo mondo passato.
    Sei stato tu a richiamarci qui? Come? Perché?


    Speravo di poter ottenere qualche risposta, ma che fosse stato un successo o un fallimento, a meno di spiacevolissimi risultati, se avessi avuto ancora tempo, sarebbe stato il momento di salutare Sakura Orihara, per poi chiedere alla mia guida di condurmi alla Valle del Guscio, dove speravo di poter trovare un valido mezzo di locomozione acquatico. [Nota]
     
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    Nebbia che vela e che svela

    IV

    Le sopracciglia, aggrottate sentite le prime parole di Ossuri che aveva frainteso le mie intenzioni, si rilassarono quando, battendosi orgogliosamente il dito sul petto, disse che sarebbe entrato anche lui nella squadra dei Sette spadaccini. Mi hai frainteso, Ossuri-sama. Le sette spade devono essere utilizzate in guerra, potrebbero ribaltare le sorti della battaglia, ma il villaggio deve assicurarsi che non cadano in mano nemica o perdute. Questa è la mia preoccupazione aggiunsi prima che, alzando le dita contando, enumerò i sette spadaccini e le spade di cui erano custodi. Di questi, agli annali, si registravano solo due di quelli da lui citati: la Hozuki portatrice di Kiba, le Zanne; il Kaguya a cui era stata affidata Hiramekarei, la Rombosogliola. Sanjuro Yuuki dici? domandai poi trafelato. Certo il fu consigliere di kiri, colui che aveva inviato la squadra composta da me, Fudoh e un altro kiriano all'isola dell'abete, aveva la sua età, ma sembrava essere decisamente tocco per essere uno spadaccino della nebbia. Feci qualche cenno di assenso con la testa, in mancanza di certezze, avrei approfondito le mie ricerche se e quando saremmo riusciti a tornare nel nostro tempo, forse saremmo stati in grado di risalire a Spruzzo e le sue cronache. Ma tra le sette spade e i loro portatori una, in particolar modo, aveva la mia attenzione: Nuibari. Quest'ultima era stata affidata ad una Kenkichi, non sapevo se la spada fosse finita direttamente tra le mani di Koma o se, prima, fosse stata ereditata e guadagnata da altri ninja di kiri e non. Mi grattai la mandibola meditabondo Mi hai aiutato più di quanto tu possa credere, ti ringrazio.
    Volsi poi lo sguardo verso nonna, l'aria contrita si rilassò guardandola, riempiendo il petto d'affetto. Mi spiegò cosa fosse l'Acqua degli Eroi, in parte confermò quanto sapevo, ovvero che fosse esclusiva del Leader di Taki e della sua guardia reale (come Yashamaru, Yuusha di Taki), ma dall'altra mi diede informazioni che mi erano precluse: il suo funzionamento. Annuii Molto bene, molto bene dissi a denti stretti, mentre lo sguardo si muoveva già tra la folla cercando il primario di Kiri, fu con lui che facemmo la nostra sortita a Taki assieme a Yato-san. In quell'occasione scoprimmo che un nuovo ordine, le cui intenzioni di rinnovamento del potere costituito si palesavano già dal nome, "Nuova Taki", stavano emergendo sempre più prepotentemente sul territorio delle cascate. Furono le ultime parole del nostro ostaggio, stroncato subito dopo dalla Signora, a rivelarci i contrasti tra il Leader di Taki e la Signora, quest'ultima voleva scoprire i segreti dell'Acqua degli Eroi, di cui i due bambini inseguiti erano collegati, probabilmente per appianare ciò che rendeva gli Yuusha e il loro superiore in grado di tenere saldo il potere del villaggio delle Cascate. Dopo averli salutati, li osservai allontanarsi incrociando le braccia sotto il mantello scuro, benché fossi così coinvolto emotivamente dal vederli, non riuscii a distogliere la mente dalle vicende di Taki. Pensavo, infatti, che se da una parte la Signora andasse fermata anche con il supporto del potere costituito nel villaggio delle Cascate, il cui appoggio avremmo potuto raggiungere promettendogli la libertà dal giogo della Nuova Taki e la restituzione del bimbo legato all'Acqua degli Eroi, dall'altra credevo anche che, in una situazione di instabilità come quella di una guerra civile latente nel tessuto sociale e nel territorio, avremmo potuto prendere il controllo di Taki, se non conquistarlo quanto meno inserirlo fortemente nell'area di influenza dell'Accademia. Salvandoli dal colpo di stato e lasciando stabile il potere costituito, insomma, avremmo potuto giocare forza su di loro. Senza contare che, durante il possibile conflitto, avrei potuto mettere le mani sull'Acqua degli Eroi, una fonte di potere che si sarebbe potuta rivelare molto utile per la causa kiriana. Per la mia causa.

    [. . .]

    Kotaro, forse proprio pensando che gli Dei Guerrieri fossero stati risvegliati dall'Onda Rossa, si rivelò non solo disposto a crederci, ma anche disposto ad aiutarci e non intralciarci. Il primario di Kiri riuscì a sentire il nome di Byakuei e la mia richiesta rivolta al Fantasma Buio di incontrarlo, mi lanciò uno sguardo carico di rabbia che ricevette la risposta del mio placido e criptico. Chiusi l'occhio e lo riaprii in direzione del mio parente Tokugawa. Deglutii calmo, realizzando che avrei dovuto architettare un'ottima scusa da vendere al primario per giustificare il mio incontro con il leader della Vera Nebbia di Sangue, soprattutto considerando che Fudoh si sarebbe rivelato un argomento centrale del mio incontro con loro. Il battito di mani di Kotaro mi ridestò e un leggero sorriso anticipò le mie parole: Bene, dammi il tempo di scambiare due parole con Raizen, andiamo

    Le mani si chiusero l'una sull'altra di fronte a me, mentre il kage tentò di ricalibrare le tempistiche di incontro con annesso un sistema di comunicazione concernente la necessità di un mezzo di trasporto. Fudoh si è già mosso verso la città, non potrei comunicargli questo cambio di programma. Cerca di stare dentro le tre ore, altrimenti - semplicemente - aspetterà. Da tre a quattro ore, alla fine, non cambiava molto. Attesi un attimo e poi aggiunsi Certo, a meno che tu non possa lasciare una tua copia o qualcosa di simile ad aspettarlo e, eventualmente, ad aggiornarlo una volta che arriverà al molo

    [. . .]

    Il Fantasma Buio mi permise di seguirlo agilmente, saltando da un tetto all'altro prima e poi attraverso la palude, fino a raggiungere la Pagoda Capovolta. Luogo che conoscevo, infatti, in un altro tempo, lì avevamo combattuto contro Byakuei e le sue marionette. Durante il tragitto, non trafelato dal ritmo con cui ci stavamo muovendo, domandai a Kotaro: Tuo fratello mi ha parlato di Haruka Kenkichi e degli altri spadaccini compii l'ennesimo salto verso un ramo abbastanza grosso e poi ne spiccai un altro per rimanere al passo con il Tokugawa Sarei onorato di conoscere la portatrice di Nuibari e anche, solo, poterla vedere riposta se non in azione, così come kubikiribōchō. Ma Haruka non la conosco e nemmeno Sozen Tamasizu, devo ammettere, puoi raccontarmi qualcosa su di loro? Abbracciano la causa della Vera Nebbia di Sangue o patteggiano per la politica di Mei Terumi? il mio sguardo cercò quello del mio parente e poi proseguii lungo la via attendendo risposta.

    Come in precedenza alle porte di Kiri, un senso di déjà-vu mi pervase quando vidi l'entrata della Pagoda. Lì, nei pressi dell'entrata segreta, sostava Shuichiro, il ninja con cui, insieme alla Kaguya, avevamo affrontato il teschio di Shigure e il mio adorato nonno. Si spezzò una henge e lì, improvvisamente, mi ritrovai nuovamente faccia a faccia con l'assassino di Ossuri-sama. La mandibola si serrò e lo sguardo si fece assassino, mentre la palpebra si stringeva osservandolo, tutto attorno a me si fece ovattato e il battito del cuore iniziò a rimbombare sulle mie tempie. Vidi le sue labbra muoversi, le loro voci e parole furono decodificate con qualche attimo di ritardo dalla mia mente, troppo indaffarata nell'ideare i modi più crudeli per sancire la fine di quel nano. Fortunatamente non attesero risposta alle loro parole, una donna bellissima e ben consapevole di esserlo uscì dalla nascondiglio della Vera Nebbia di Sangue e mi ridestò portandomi nuovamente con i piedi ben saldi alla concreta realtà, riportandomi, quindi, con la mente ai successivi passi che, stupidamente, avrei potuto vanificare se avessi mantenuto quell'atteggiamento di odio manifesto verso Byakuei. Disse che, io e lei, saremmo potuti arrivare dallo stesso luogo, ma furono le parole dell'imperatore a lasciarmi basito e la mia espressione non lo nascose. Inspirai ed espirai, calmai il battito del cuore e stabilizzai la respirazione, quindi esplosi in un lungo sospiro. Uff... Devo dire che così mi semplificate le cose, starvi a raccontare tutto ciò che vi ho da dire senza poter ammettere che vengo dal futuro rispetto a questo momento... Sarebbe stato quanto meno complicato. il mio sguardo si spostò verso Kotaro, la cui espressione tradiva confusione Nulla di personale... socchiusi l'occhio ragionando, allora lui era il fratello di mio nonno, quindi per me era... ...prozio. Non è carino mentire ad un proprio parente, ma nasconderti la verità ci è sembrato il modo migliore per non farci prendere per pazzi o, peggio, traditori di kiri o cremisi un leggero sorriso che, probabilmente, sarebbe stato facilmente interpretato come un cenno di sincere scuse, si dipinse sulle mie labbra. Quindi mi rivolsi verso la donna e la studiai attentamente, poi le domandai Cosa intendi che arriviamo dallo stesso luogo? Piuttosto avrei detto dallo stesso momento. Anche tu sei stata raggiunta da quel bagliore verde, dove ti trovavi?
    Mi sarei rivolto allora verso i due fratelli, li guardai per un attimo e poi, come se mi fossi improvvisamente ricordato qualcosa, gli dissi: Che sbadato, io sono Youshi Tokugawa, Mano Nera di Kiri poi, diventato serio e con lo sguardo che esprimeva lo stesso sentimento scaturito dalla vista di Byakuei, aggiunsi Sono venuto a trattare i termini della vittoria di Kiri sui cremisi e dell'ascesa della Nebbia di Sangue quindi mi feci zitto, lasciando che le mie parole si adagiassero sulla radura e osservai le loro reazioni.

    Se non mi avessero preso seriamente o, in alternativa, non fossero stati interessanti alle mie parole, avrei semplicemente scrollato le spalle Chi è causa del suo mal... è causa del suo mal. il mio sguardo si sarebbe spostato sugli shinobi della Nebbia di Sangue Prima che vada, però, devo ammettere che mi fa strano vedervi assieme e tutti vivi il mio sguardo si rivolse verso Shuichiro e Kotaro, poi si appoggiò sul nano Dopotutto Byakuei non vi ha ancora traditi, effettivamente rivelai, osservando l'assassino di Ossuri Beh. Forse se non è ancora successo, a questo punto, potrebbe non succedere, no? Rimasi fermo e zitto, se il mio piano precedente non avesse funzionato, infatti, avevo già deciso, mentre mi muovevo verso la Pagoda Rovesciata con Kotaro, che avrei trascinato Byakuei nel baratro con me.

    Se si fossero rivelati interessati a quanto avessi da dire, un sorriso violento si sarebbe allargato sul mio viso. Bene, molto bene il mio sguardo si spostò sui tre shinobi e poi la kunoichi, mi rendevo conto che stavo avendo a che fare con ninja incredibili che avevano scritto la storia, ma mi feci coraggio, sapevo che non potevo relazionarmi a loro come un subalterno, altrimenti mi avrebbero trattato e considerato come tale, soprattutto per quello che avevo intenzione di proporgli. Dovevo risultare, ai loro sguardi, sicuro e tranquillo, pormi allo stesso piano di chi era a capo di quella organizzazione e quindi parlare solo e direttamente con lui o loro. Data la riservatezza delle informazioni, però, sono disposto a parlarne solamente con il leader della Nebbia di Sangue, sarà lui, poi, a rivelare quanto ritiene opportuno agli altri tornai zitto guardando Shuichiro e aspettando una loro risposta.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    A Spasso nel Tengu

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    Ma che Colpa Abbiamo Noi?

    Raizen
    Liu Bei scosse il capo. Sono arrivato pochi istanti prima dell'Oni, non ho ancora avuto modo di capire cosa succede. Ma in generale, il Vuoto Temporale aiuta a capire lo scorrere del tempo, ma non ho doti di percezione tali da analizzare grandi aree tutte in una volta. Posso far perdere tempo in un'ampia area, ma non studiare tutto, impazzirei. Se non altro ora Raizen sapeva che il Guerriero del Vuoto era arrivato in un momento diverso dal suo. Anche io sono qui da tre ore, ma siete i primi che vedo dell'epoca sbagliata. Rafforzò l'informazione lo Tsuchikage. I Koro sono anomalie del flusso temporale viventi. E il mio Vuoto lo è a sua volta. Forse da soli bastano per essere stati trascinati qui. Stavo usando il mio potere per rivedere una scena passata, poi ho visto un bagliore verde dalla finestra e mi sono trovato qui. Aggiunse l'altro kage, prima di guardare Raizen in cagnesco per la sua battuta. Shotaro Kamizuru non apprezzava le battute. Se tu non pensi di poterle controllare o battere il Dominio, allora questo è il tuo livello. Non presupporre che altri non siano meglio di te. Rispose semplicemente, senza approfondire, e senza rispondere alla questione dell'Oni: già a suo tempo aveva preso una decisione al riguardo.

    Liu Bei era come mortificato all'evidente paura che nasceva al pensiero della percentuale di perfezione dell'Oni. Una volta era al 30%. Siamo scappati tutti vivi. Una volta al 52%...due Guerrieri del Vuoto sono morti. Sospirò. E innumerevoli soldati. La volta dopo era al 43% e ci sono state altre vittime. Non è necessariamente una crescita progressiva. Lui va per prove ed errori...e non so fino a che punto non comunichi quei dati al solo fine di demoralizzare i nemici. Disse, distogliendo lo sguardo, rabbuiato. Di sicuro ci riesce benissimo. Ma scosse il capo. Non possiamo lasciarci dominare o avranno vinto prima del tempo. Ci sono ancora molte cose che possiamo fare...e poi li abbiamo sconfitti, me lo hai detto tu stesso. L'Arma che domina le Armi. Un nome appropriato. Confermò lo Tsuchikage, scrutando il cielo dove era sparito l'Oni. E le vogliono distruggere. Quei pazzi vogliono un immortale perfetto. Perfetto significa che non gli serve migliorarsi. Quindi eliminare una cosa che può diventare perfetta prima di loro è una priorità. Su una cosa posso essere certo: Hayate odia le Armi e le vuole tutte a pezzi.

    Non so cosa abbia questo luogo di speciale. Non so nemmeno dove ci troviamo...non ho mai visto edifici come questi! Siamo a Kiri, durante la Guerra Cremisi. Sotto la guida di Mei Terumi...parecchio più anziana dell'ultima Grande Guerra Ninja. Spiegò lo Tsuchikage, come se servisse a qualcosa. Forse c'erano solo molte anomalie ravvicinate? Tu e i tuoi compagni siete in tre. Io ero da solo, Akabane non è un'anomalia. E anche Liu Bei era da solo. Ma allora perché non ci sono tutti i Koro passati e futuri, qui? Tu usavi il tuo potere, e anche io...temendo di stare per morire, ho usato il mio Vuoto fino al limite estremo...forse serviva una grande manifestazione di potere temporale? Una possibilità come un'altra. Il Tengu...il Tengu ha praticamente un chakra infinito. Cosa è riuscito a prosciugarlo completamente? Doveva far sparire la luna? Chiese Liu Bei, sorpreso. Riavvolgere il tempo dentro una barriera. Dopo che il Tengu stesso era stato soggetto a un jutsu temporale, se è questo che Tian ha fatto. Forse davvero le due forze all'opera lo hanno distrutto, ma al contempo non lo hanno fatto, intrappolandolo in uno stato di non esistenza. Magari Oni ha provato a forzarlo fuori da quella situazione ed è scoppiato quel bagliore verde. Non spiegava tutto, ma poteva essere una buona ipotesi.

    Liu Bei confermò che firmare un contratto diverso non avrebbe causato rischi di paradosso...sempre che realmente ciò che accadeva in quel luogo e quel tempo potesse effettivamente influenzare gli eventi futuri, cosa di cui non avevano prove. A mezzanotte, allora. Concluse lo Tsuchikage, sparendo nei vicoli, mentre Raizen e Liu Bei decidevano di proseguire la loro indagine.

    [...]

    Le guardie sembravano più che ostinate nell'impedire il passaggio di Raizen, arrivando a incrociare le lance per vietare l'ingresso, ottusamente convinte della riunione in corso e sorde al grado dell'uomo, così come alle sue motivazioni. Non ci sarebbe stato bisogno per l'Hokage di chiedere l'aiuto di Liu Bei, che si sarebbe fatto avanti da solo. Non andremo da nessuna parte di questo passo. Lascia che perdano un pò di tempo. Disse mentre il Simbolo del Vuoto si accendeva di chakra in maniera simile a quella di Youkai, anche se con effetti completamente diversi. Passiamo, forza. Gli ho fatto perdere una manciata di secondi...nemmeno sapranno che siamo entrati. Non era un vero e proprio congelamento temporale, ma più un far loro perdere la cognizione del tempo. Se fossimo stati ostili o aggressivi l'effetto sarebbe stato molto più limitato, ma non credo sia questo l'importante adesso. Dovevano salire una serie di scale per raggiungere gli uffici del Consiglio, ma per fortuna alcuni impiegati indaffarati gli avrebbero fornito le indicazioni per la sala da raggiungere. Un'ampia porta che non sarebbe stato difficile spalancare, oltre la quale si udiva una voce di donna che parlava.

    Varcata la soglia, poté notare una mezza dozzina di figure sedute in vari punti della sala ottagonale, con una donna molto anziana e curva che portava le vesti del Mizukage sullo scranno più alto, mentre un'altra figura dal viso coperto aveva le vesti del Kazekage. Degli altri, solo Hagemono Uzumaki era riconoscibile (almeno dalle foto d'archivio), con capelli rossi e accanto a lui stava una donna con un coprifronte di Oto, dai tratti serpentini. Gli altri due erano di Konoha ma non ne riconosceva il volto. Al centro della sala una donna molto provocante [Immagine] stava parlando col carisma di una mercante consumata. ...per questo motivo un Fuuinjutsu su ogni caposquadra sarebbe fondamentale. Il mio prezzo è molto basso, siamo in guerra dopotutto, voglio solo sapere dove si trovano le riserve auree dell'Alleanza e avere l'esclusiva sui sistemi di sicurezza e poi...uh? Si voltò mentre Raizen entrava parlando e attirando l'attenzione di tutti. Solo dopo aver fatto il suo ingresso avrebbe notato un'altra persona, sempre al centro ma appoggiata a uno dei lati, come in attesa del suo turno per parlare: un uomo probabilmente biondo, vicino alla cinquantina e dalla presenza notevole [Immagine]. Guardò Raizen senza dire niente e senza lamentarsi per aver perso il turno, con espressione stoica, in attesa.

    Cosa significa questa interruzione? Sbottò la Mizukage, che secondo gli annali era Mei Terumi, tornata dalla pensione e quasi centenaria, ancora single, visto che tutti i suoi successori erano morti. Identificati! La donna, evidentemente Maya Orihara, sorrise all'Hokage del futuro facendogli un cenno del capo. Si chiama Raizen, Jonin di Konoha, ma forse poco noto negli archivi. C'è così tanta confusione con questa guerra, no? Gli si avvicinò. Signorina Orihara? Non conosco l'altro con l'aria da persona seria. A mia conoscenza sono i peggiori, in altri ambienti. E gli fece l'occhiolino, facendo inorridire Liu Bei, colto alla sprovvista. Sei un monellaccio, Raizen. Qui stavo cercando di concludere un affare. Sono due giorni che ci lavoro, sai? Cosa sai di quella creatura, Raizen di Konoha? Intimò Hagemono, alzandosi in piedi e puntando un dito nella sua direzione, con la sua voce un pò nasale.

    Ci sarebbe stato molto da considerare...e molto di cui parlare.

    Fudoh
    La giovane donna in bianco e nero fissava Fudoh con aria divertita e un pò sbarazzina, come se quell'intera faccenda la divertisse ma al contempo non la preoccupasse più di tanto. O forse semplicemente lo trovava carino. Coso, io SONO il Sangue degli Dei. Corpo umano, anima di Jorogumo. Disse con semplicità, prima di fare un bel sospiro. Aaah, che bello poterne parlare con qualcuno, mi sento sempre così sola sapendo che non posso dirlo a nessuno o finirei bruciata o chissà che altro. Poi uno sguardo triste. L'unica a saperlo era mia madre, ovviamente...ma ora cerco di non pensarci. Annuì, come per volersi convincere. Comunque non ci sono altri Dei Guerrieri qui, a parte te, me e le due donne. Non possono essercene: sono sigillati. Finché Oni è inattivo, tutti noi siamo inattivi. Io stesso posso usare appena una briciola del mio potere, e solo perché ho imparato a usare il chakra, altrimenti non sarei diversa da qualunque altra ragazza. Poi indicò il cielo. Certo però che l'apparizione di Oni là mi ha lasciata perplessa, ma non percepisco altro. In ogni caso ho deciso che non mi importa più di tanto. Quello non è l'Oni della mia epoca, questo lo ho capito, e non vorrei creare pasticci. La Volontà del Ragno sarà quello che è...ma io qui devo anche pensare a trovarmi un ragazzo, sono l'unica tra le mie amiche ancora vive che non ne ha uno! Per fortuna non sono rinchiusa in un tempio di monaci idioti come lo era stata mia madre! Ok il regalo ipocrita di Tian, che se potessi gli sputerei sulla tomba, ma almeno voglio essere io a decidere! Aggiunse, in un discorso abbastanza privo di capo o di coda, come poteva essere quello di un adolescente che dava per scontate parecchie cose.

    Poi il primario decise di esporsi e raccontare la sua versione, ottenendo uno sguardo un pò dispiaciuto da parte di lei. Fudoh...non è un brutto nome...ma se sei vissuto come un barbone allora io forse ti ho abbandonato o sono morta... Abbassò lo sguardo, triste. Stupida guerra...e quanti anni hai? Così almeno saprò più o meno quando mi sarò fidanzata! Non sembrava ossessionata dalla possibilità di cambiare le cose se avesse avuto più informazioni, o forse era solo molto giovane. Scusami se sembro un pò insensibile ma immagina come può sentirsi una se appare un tizio più grande di lei che dice di essere suo figlio dal futuro. O si fa una bella risata o la prende alla leggera, io almeno la vedo così. Poi però si inalberò, come oltraggiata. HANNO UCCISO LA BAKEKUJIRA?!? COME HANNO OSATO? Strinse le mani mentre il collo si gonfiava per l'ira. Maledetti ingrati...uccidere una creatura così bella e gentile, una che poteva creare il mondo perfetto per le genti sotto il dominio di Iwa...che siano maledetti!

    Impiegò qualche istante per calmarsi, mentre Fudoh continuava la sua spiegazione. Sono stata generata per penultima, subito prima di Oni, e ho la mente più avanzata tra gli Dei Guerrieri, per agire da stratega e coordinatore, per questo posso percepire e interfacciarmi con gli altri, anche se non al suo livello. Spiegò, con il volto imbronciato mentre digeriva la notizia, in fondo era come se le avessero ucciso una sorella. Ma ridacchiò alla definizione del Kappa. Il Kappa lo definirei un completo svitato, ma mi piace "esteta tentacolato". Sospirò. Gashadokuro invece è piuttosto lento di comprendonio...Seconda e Terza Generazione...come no. Come se "questo"... E indicò il suo corpo. ...fosse un miglioramento. E' una prigione! Maledetto sia Tian e la sua progenie!

    E a quel punto venne la domanda su quale genio avesse escogitato quella strana punizione. Genio...come no. Un pervertito incapace di cogliere la grandezza. Gli ho offerto di tutto. TUTTO. Potere su tutto il creato al minimo costo del lasciare che fossimo noi ad amministrarlo. Ci hanno CREATO apposta per guidare le genti e garantire pace e felicità...ma quello no. Quello deve rifiutare! Libero arbitrio e altre idiozie: che male c'è ad avere due regolette da seguire in cambio della sicurezza e pace? Stava evidentemente divagando. Finita la Guerra, venimmo sconfitti per un tradimento ordito ai danni del nostro leader da parte di suo figlio. capito? E tecnicamente, anche se era un tradimento, il figlio divenne il nuovo leader e ci ordinò di fermarci. E lo facemmo, non siamo mostri ma Servitori del Bene Comune. Bah! Alzò lo sguardo, ancora indignata. A quel punto Tian viene da me, quando ancora avevo il mio corpo, il corpo perfetto di un Dio Guerriero, e mi dice che vuole un particolare potere...tu sai che io posso generare poteri e capacità nei corpi umani, anche se a volte c'è qualche piccolo effetto collaterale, no? Comunque...quello mi chiede il potere di Distruggere gli Dei Guerrieri. Ovviamente gli ho riso in faccia. Che razza di richiesta cretina! Non siamo spade che puoi sbattere sulla roccia fino a romperle, ci teniamo a sopravvivere! Allora in tutta risposta quel gran figlio di un cane mi maledice. Usa le informazioni di una Pergamena di Indra assieme alla spada che aveva preso al Dominio, anche quella era di Indra, e con una specie di rituale separa la mia anima dal corpo. Alzò gli occhi al cielo, spalancando le braccia. Normalmente sarebbe stato un effetto transitorio, e comunque non poteva danneggiare la mia anima finché Oni era intatto. Ma il bastardo inizia a recitare una specie di poesia sgangherata potenziando ogni sillaba con le sue Parole della Creazione, fino quasi a consumarsi. Una storia assurda e lunghissima su una ragazza con tutta una serie di dettagli...e bum. Il rituale prende vita, diventa reale e concreto e mi ritrovo con l'anima che si incarna nel corpo di una ragazzina con tutti i dettagli messi da quel bastardo. Senza un briciolo di potere dato che tutto il chakra stava nel corpo!

    Sbuffò, riprendendo fiato e dando il tempo a Fudoh di tenere il punto. Chiaro, come prima cosa ho cercato di graffiargli via gli occhi, anche perché ero nuda e lui un gran pervertito, anche se ho capito in seguito bene tutta la scena, al tempo sapevo poco delle usanze umane. Rabbrividì. Che gran bastardo, solo a pensarci mi prudono le mani. Comunque, dice che riconosce la mia intelligenza ed esistenza e che vuole che io capisca cosa sarebbe successo se avessimo continuato la guerra. Ma cosa vuoi che capisca? Sono un dannato DIO GUERRIERO, non mi serve capire gli umani, io esisto per GUIDARLI! In ogni caso, ho un corpo senza chakra e si guarda bene dall'insegnarmelo, mi sbatte in un monastero e butta via la chiave. Più o meno. E così sono andati via tremila anni. Cioè, non con lo stesso corpo, sia chiaro. Ero Jorogumo ma ero anche umana. La mente era assolutamente Jorogumo ma gli istinti c'erano, e lui in qualche modo decretò che ogni mia vita avesse una possibilità di essere felice e un pò più umana. Francamente, tutt'ora penso che essere un DIO GUERRIERO sia molto più felice che essere un sacco di carne. Sospirò. Comunque...in sostanza, secondo la sua maledizione, che si ostinava a definire una benedizione o via di salvezza, ogni vita ho la possibilità di incontrare l'anima gemella e innamorarmi. Rimase in silenzio alcuni secondi. Ed effettivamente è successo. Diverse volte. Ogni mia incarnazione, nel momento in cui ha una figlia, le tramanda l'anima del Jorogumo e la sua mente, la Volontà del Ragno. Ho iniziato a chiamarla così dopo un pò. E continuo a esistere nella figlia. E poi in sua figlia, e così via. Non sempre per amore, a volte volevo solo evitare di diventare vecchia in quel corpo. La mente della madre continua a esistere, ovviamente, e ricorda tutto, ma non è esattamente un doppione. E' un pò difficile spiegarlo a parole. In ogni caso io sono Jorogumo, ma sono anche Sakura Orihara, e ho diciassette anni e tutto il diritto di trovarmi un ragazzo anche senza che Tian ci metta lo zampino. E anche se sono stata diciassettenne moltissime volte, per me è la prima volta che lo sono. Jorogumo e Sakura sono indistinguibili, ma sono anche unica e inimitabile, come lo era mia madre, anche quando la Volontà del Ragno la ha lasciata. I ricordi sono utili, ma un pò in sordina...non so spiegarlo. Tu dovresti capirlo istintivamente...ma se ho avuto un maschio allora qualcosa è andato storto. Idem per due gemelle, dovrei poter avere solo una figlia, finché sono Jorogumo. Disse a braccia conserte, per poi aggiungere, ancora oltraggiata: Ah, chiaramente sono rimasta quasi sempre nel tempio, in tutte quelle vite, e per qualche motivo anche se riuscivo ad andarmene o scappare, in qualche modo ci tornavo...anche se a volte come figlia o come nipote. Anche se il tempio cambiava sede, nome od organizzazione. Sia maledetto Tian. Concluse, furiosa in viso e con un accenno di lacrime...forse stava ripensando a sua madre, mancata di recente con la guerra.

    Mio padre ha conosciuto là mia madre, quando ci è andato cercando di abbandonare la guerra. E la ha portata via. Poi sono nata io. Stavamo anche benino a Konoha e imparando un pò di chakra potevo anche usare un pò del mio potere...e poi la Guerra. Sbuffò. Avessi il mio corpo darei il potere di soffiare acido corrosivo a tutti i ninja dell'Alleanza così gli faremmo il culo a strisce a quei Cremisi! Come osano attaccare la mia casa e la mia famiglia? Forse il piano di Tian di renderla a poco a poco sempre più umana non era poi stato un grande fallimento. Inoltre il racconto di Sakura rispondeva a parecchie delle domande di Fudoh. Chiaramente avrebbe potuto indicare la posizione del monastero, perlomeno l'ultima incarnazione dello stesso, dove era stata rinchiusa sua madre, ma con la Guerra proprio da quelle parti era impossibile stabilire cosa ne fosse rimasto. Fammi ricapitolare...tu hai la capacità di comunicare con gli altri Dei Guerrieri...e un briciolo della capacità di donare e prendere potere. La Mora ha la Volontà del Ragno e sicuramente sa donare e prendere potere meglio di come faccia tu, ma non comunica. A questo punto mi chiedo cosa abbia la Bionda?

    Lo guardò per qualche secondo dopo la sua ultima richiesta, come dubbiosa, quindi fece spallucce. Va bè. Tanto sono sola a casa e siamo pur sempre famiglia. Vieni, ti offro da mangiare, e magari dico a quel guardone Kiriano di SMETTERE DI ORIGLIARE! Disse alzando la voce, sporgendosi dal parapetto. TANTO NON HAI SENTITO NIENTE, GNE GNE GNE! Mio padre è un sensitivo esperto di fuuinjutsu, cosa credi mi ci voglia a tenere private le mie faccende? Fudoh è un parente, resta a mangiare da me. Sciò! Ci fu una vaga sequela di improperi di sotto, segno che Kyuryu non si era limitato a restare in attesa, ma sicuramente sarebbe stato fuori dalla casa non appena Fudoh fosse uscito, con parecchie domande. Vieni di sotto. Avrebbe poi detto con aria cameratesca: le era impossibile comportarsi da madre alla sua età, ma poteva essere un'amica. So fare ramen istantaneo, pop-corn al microonde e credo di avere del latte coi cereali. Ma davvero eri un barbone per strada? Hai un aspetto un pò trasandato in effetti...

    [...]

    L'appartamento era piuttosto disordinato, persino peggio dello studio di Fudoh all'ospedale, ma con un pò di movimento Sakura riuscì a liberare la tavola e organizzare qualcosa che poteva ricordare vagamente un pasto, anche se ovviamente qualunque gourmet avrebbe avuto da ridire. Allora...raccontami qualcosa di più di te. Come sei finito in mezzo a una strada? Deve pur esserci qualcosa, un bambino non cresce da solo! Dopo un pò di chiacchiere avrebbe quindi deciso di rispondere alla domanda che forse più premeva all'ex-barbone. Gestire il Sangue degli Dei...beh, tu ne hai veramente una quantità piccola. Credo che riusciresti a concedere alle persone delle cose molto basilari, niente di complesso. Al mio pieno potenziale ho letteralmente creato delle capacità che tutt'ora esistono come clan...per esempio quelli là, quelli un pò schifosi che vomitano lava...non ricordo mai il nome. La Mizukage è una di loro...anche se ormai direi che si è affrancato del tutto dal Sangue degli Dei. Comunque...il concetto è semplice: ogni cosa ha un prezzo. Tu paghi chakra e il ricevente paga con la sua forza vitale. Con un pò di esperienza imparerai a creare un Vincolo per il dono, una sorta di incarico che l'altro deve eseguire in cambio del Dono ricevuto. Ma per ora credo avresti solo qualche piccolo vantaggio con ordini diretti. Incrociò le braccia, dopo aver mangiato una manciata di pop corn e averla mandata giù con del latte al cioccolato. Hai una qualche evocazione? Ma nel passato il suo nome non era nel contratto. O un clone...o qualcuno da usare come cavia? Se non lo hai...uhm...aspetta. Dopo qualche ricerca avrebbe recuperato dall'altra stanza una gabbia per uccelli al cui interno stava, nemmeno a dirlo, un gabbiano! Mio padre evoca questi cosi, quindi quando uno di quelli normali si è schiantato sul tetto lo ha messo in gabbia fino a farlo guarire. A me personalmente fa senso, sembra un diavolo alato insaziabile. Quindi sorrise con aria sinistra. Ma può essere un'ottima cavia per te!

    Devi avvertire la scintilla dentro di te...non è il chakra anche se ci somiglia, è qualcosa di più antico e trascendente. Devi mescolarlo con il tuo chakra o col tuo sangue, e trasmetterlo all'altra persona. Un Gabbiano così scemo non rifiuterà, anche se la cosa lo indebolirà parecchio.
    Disse. Prova...prova a pensare a qualcosa di distante e lontano, a qualcosa che è il vero te stesso, di cui sei solo un rappresentante. Il potere è nel nostro vero corpo, ma puoi raggiungerlo andando a fondo. Poi non so quanto tu sia bravo col chakra o altro...dovrai inventarti qualcosa.

    Se durante una pausa avesse cercato di contattare il Dio Guerriero che avvertiva tutto attorno il suo richiamo sarebbe andato perso nel vuoto. Non era là, non lo poteva sentire o era impegnato in altro modo. Oppure intorno a sé percepiva la sua influenza, mentre esso era fisicamente lontano. Difficile a dirlo, non aveva abbastanza informazioni.

    Kyuryu una volta fuori ovviamente avrebbe tirato una serie di bestemmie che non stiamo a riproporre, pretendendo di sapere cosa era successo, mentre Maya nuovamente sul tetto salutava dall'alto. Torna a trovarmi! Diceva, dopo quelle ore trascorse assieme. Sei più simpatico della Mora! Ma Kyuryu le rispose con un gestaccio, prima di sentire la proposta di Fudoh. Valle del Guscio? E cosa diavolo è? Come ci si arriva...e soprattutto perchè dovrei portartici, stronzetto?

    Youshi
    Ti piace la Squadra dei Sette, eh? <3 Tutti i ragazzini li adorano. Quando ero membro però nessuno mi chiedeva mai l'autografo...che tristezza! Avrebbe commentato il Tokugawa, che si spostava tra i rami senza il minimo sforzo, nemmeno stesse passeggiando placidamente invece che saltando per lunghi tratti. Ho addestrato io Haruka e Sozen, anche se hanno solo due anni meno di me. E la mia età è un segreto ovviamente! <3 Non aggiunse altro per qualche secondo, prima di aggiungere. Loro stanno con Mei Terumi. E le tue conoscenze sul nostro piccolo gruppo mi lasciano piuttosto interdetto, sai? Tutti siamo dalla stessa parte: Kiri e l'Alleanza. Contro i Cremisi. Per ora almeno, ma questo non lo disse, lasciando quelle parole non dette a echeggiare per la foresta umida. Non aggiunse altro fino all'arrivo alla Pagoda Rovesciata.

    Byakuei osservava Youshi con aria molto rilassata, ma conoscendo la sua natura di crudele manipolatore era probabile che non avrebbe mancato di notare la reazione del giovane e l'ostilità che trasudava nei suoi confronti, ma era anche una persona che sapeva cosa aveva in mente per il futuro, fissato come era con le profezie, quindi forse si aspettava che qualcuno dal futuro potesse avercela con lui. La donna di nome Hana si teneva in disparte, con le braccia conserte e una certa nota di pericolosità nella postura, come se fosse pronta a scatenare l'inferno, mentre Shuichiro fissava Youshi con occhi calmi, alla ricerca di risposte. Dal futuro? Ripeté Kotaro, perplesso perché tenuto all'oscuro di quella faccenda fino a quel momento, e forse nemmeno sapeva di Hana. Ma che significa? Youshi fu rapido a confermare, rivelando anche la sua identità. Prozio...? Impiegò qualche istante per affrontare la cosa. Ma...allora...allora Ossuri-chan si è sposato! Fantastico!! <3 Posso abbracciarti, nipote? Avrebbe detto alzando le braccia in segno festoso, ma un cenno di Shuichiro lo fece desistere. Data la rapidità con cui calmò le effusioni, era evidente che essere fossero almeno in parte un'elaborata maschera. Circa quarant'anni da adesso. E tu sei...Youshi Tokugawa. Quello della Missione all'Abete, no? Ho informazioni su di te. Ma mi trovavo nel Paese della Roccia quando il bagliore verde mi ha raggiunto. Però mi sono ritrovata qui, invece che alla Capitale di Iwa. E ho visto Oni. Non so cosa stia succedendo, ma se vuoi distruggere quel mostro, allora siamo amici. Hana ci ha raccontato diverse cose del futuro e di quella cosa. Si prospettano tempi interessanti. Avrebbe detto Byakuei con un sorriso sarcastico, mentre Youshi confermava la sua identità. Youshi-kun! <3

    I termini della vittoria sui Cremisi? E l'ascesa della Nebbia di Sangue. Commentarono i due fratelli Kenkichi, mentre Hana sbuffava. Un altro invasato che vuole cambiare la storia, come quel pazzo biondo! I Cremisi hanno perso la guerra, ma Kiri non ha seguito la Nebbia di Sangue, non fino all'attuale Mizukage, e comunque la sua idea di Nebbia di Sangue è sicuramente diversa dalla vostra. Aggiunse la donna. Come vi ho già spiegato, dopotutto. Hana ci ha già rivelato gli eventi del futuro, così come il fatto che non si fa menzione della nostra organizzazione se non in tempi molto recenti. A quel punto Youshi rincarò la dose, andando ad accusare direttamente Byakuei, cosa che rese lo sguardo di Kotaro affilato come un coltello mentre l'ombra di un coltello appariva nella mano della sua stessa ombra, per quanto non ne impugnasse alcuno, ma l'unica risposta che ottennero fu Byakuei che si grattava pigramente il fondoschiena. Notizia vecchia. Disse senza enfasi, mentre Shuichiro faceva un lungo respiro. Hana mi ha già rivelato quegli eventi. E ho affrontato mio fratello. Siamo arrivati a un accordo...di fatto non ha ancora fatto nulla di netto contro di me e gli altri. E non potrà più farlo. Aggiunse con tono duro, come a sottolineare che la questione non era ancora risolta, ma se non altro era uscita da uno stallo pericoloso. Non amo non capire, Shuichiro-kun. E non amo le mezze informazioni, Youshi-kun. E poi verso Hana. E ancora meno amo chi non conosco. Ti spiegherò tutto, ma non subito. Lo placò Shuichiro. Quindi Hana, ignorando Kotaro, si rivolse a Youshi. La storia che conosci potrebbe essere già cambiata. Oppure non cambierà nulla. Non sono esperta di jutsu spaziotemporali, ma credo che questo tempo non sia esattamente il nostro passato. Qualcosa stona...tutto è in bianco e nero per me, ma non per loro.

    Hana si è trovata vicina a un uomo dei Cremisi quando è arrivata qui. Anche lui vedeva in bianco e nero ma si è allontanato verso il quartier generale. Lei invece sapeva di noi e ci ha cercato. Solo perché ero vicina a questo luogo, non per altri motivi. Quell'uomo era molto più forte di me ma non si è identificato, ho preferito mantenere un basso profilo. So che l'Imperatore conosce diversi Fuuinjutsu spazio-temporali e gli ho chiesto di indagare, in cambio di informazioni. Un semplice accordo. E ho verificato che su di lei esiste una traccia di qualche effetto che altera il tempo, anche se non so di cosa si tratti. E' servito un jutsu rituale molto complesso per coglierne anche solo una traccia. Poi, per scrupolo, ho usato lo stesso Fuuinjutsu di indagine e tracciamento su di me...e ho scoperto che una traccia analoga ma alternativa è applicata su di me e su tutto ciò che ci circonda. Per spiegarsi meglio...sia lei, che immagino tu, che noi e tutto il mondo...siamo sotto l'effetto di un Jutsu spaziotemporale. Ma con direzioni diverse...come se ci avesse portato tutti qui, ma partendo da posto diversi. Qualcosa sta forzando la nostra realtà a collegarsi al vostro futuro, anche se in realtà eravamo probabilmente destinati a un futuro diverso. E quella stessa cosa ha forzato voi nel passato, solo che invece di essere il vostro esatto passato, è questo passato. Come ho detto non capisco molto di questo genere di Jutsu, ma unendo le forze con Shuichiro ho compreso che questo non è il nostro passato. Inoltre ci sono differenze che definirei fondamentali, anche se non serve spiegartele. Ti basti sapere che non abbiamo nulla in comune con questo posto, e potremmo anche cambiare il corso della storia e non cambierebbe nulla per noi. Fratello, perchè non dici tutto, già che ci sei? E' da quell'informazione che ho deciso di lasciar perdere i miei piani in fondo. Shuichiro sembrava reticente. Cosa intende? Dall'indagine...l'impressione che ho tratto è che noi siamo...un'alternativa che non è mai avvenuta. Noi non esistiamo, Kotaro. Qualcosa ci fa esistere al posto del passato che è stato realmente. Siamo un'illusione! Siamo reali. Solo...una realtà diversa. Concluse Shuichiro, turbato e poco convinto. Io sono arrivata ieri...è stato parecchio bravo a capire tutto in così poco tempo. Talmente bravo che sospetto che qualcuno o qualcosa gli abbia infilato le giuste informazioni in testa. Commentò Hana, concedendo un sorriso sensuale all'Imperatore che tuttavia la ignorò, come se non la avesse sentita o non avesse voluto farlo. Anche sapendo questo...vuoi ancora parlare con me? Concluse lui, rivolto a Youshi. A me non importa più di niente, fate come volete. Questo Youshi mi ha stufato. Avrebbe detto Byakuei, offrendo un braccio ad Hana per allontanarsi. Lei dopo aver fissato a lungo il Tokugawa lo assecondò, entrando nella Pagoda.

    Kotaro sarebbe svanito nelle ombre, mentre Shuichiro si avvicinava a Youshi, tracciando un simbolo a mezz'aria con le dita, scrivendo "stanza" e poi "silenzio" e poi "privato". Nessuno può più sentirci. Parla.

     
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    La Maledizione del Ragno

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    Perché voi usate il Sangue degli Dei, io SONO Sangue degli Dei.

    Ve lo ricordate? Queste erano state le mie parole a Fiammetta, il servitore della Signora di Taki, e qualcosa di vagamente simile fu la risposta di Sakura Orihara alla mia domanda.
    Ammetto che sorrisi quando lo disse e sorrisi ancora di più al successivo commento: Sì, non poter parlare della nostra natura rende tutto più complicato., concordai, sempre sorridendo, prima che l'altra s'incupisse un pò, al ricordo di sua madre, colei che aveva custodito il Sangue degli Dei prima di lei.
    L'Orihara, comunque, confermò che non c'erano altri a parte noi, e le due Maya, ad avere il nostro stesso sangue in quel tempo: questo perché non vi erano Dei Guerrieri attivi finché l'Oni era sigillato.
    Quindi se non fosse stato mai liberato, io non sarei mai stato consapevole di chi ero veramente?, mi chiesi, mentre lei accennava al non aver voluto intromettersi, quando aveva visto il Dio Guerriero volante del mio tempo apparire nel suo.
    Accennò anche al fatto che la madre era stata chiusa in un tempio e che lei doveva "pensare a trovarsi un fidanzato".
    E parlò per la prima volta di un tale, Tian.
    Tutte cose che, ammetto, mi lasciarono un attimo confuso.

    Il discorso virò leggermente su di me: Sakura apprezzava il mio nome, cosa che mi fece felice, ma parve preoccupata che la mia condizione di orfano barbone implicasse la sua morte, o che mi avesse abbandonata... poi chiese la mia età, per capire quando si sarebbe fidanzata: ancora una volta, rimasi confuso da quel "dettaglio" a cui sembrava dare parecchio peso.
    Quanti anni ho? Non ti so dare una risposta precisa, Sakura-dono: vivendo per strada non si sta lì a contare i compleanni... penso di avere intorno ai 22, forse 24, anni., risposi, per poi fare un cenno al modo in cui lei si scusava per le sue reazioni, così da cercare di farle capire che non doveva affatto preoccuparsene, non con me almeno.
    La reazione sulla morte della Bakekujira mi stupì ulteriormente, non per il rammarico, quello lo capivo: avevo cercato di spiegare ad altri, compreso il sordo Hokage, che ci doveva essere un modo diverso, oltre al massacro indiscriminato degli Dei Guerrieri.
    Fu, però, la descrizione della Bakekujira, una creatura "bella e gentile", a sorprendermi ed assieme dispiacermi: non avevo avuto modo di interfacciarmi con lei, per quanto avessi passato molte ore, inconsapevolmente, al suo interno.
    Certo, quel globo d'acqua non era molto gentile, ma in fondo eravamo noi ad averla attaccata per primi., pensai, ma tenni per me quella riflessione.
    Poi Sakura iniziò a raccontare del suo, anzi, scusate, del nostro passato: il Jorogumo (io? Noi? Confusi? Figuratevi io...) era stato creato per penultimo, era quello con la mente più avanzata dopo l'Oni, uno stratega.
    Sono uno stratega!.
    In più scoprii che il tentacolo era il "Kappa" e che il Gashadokuro era "lento" di comprendonio.
    Improvvisamente mi passò per la mente quest'immagine degli Dei Guerrieri che ridevano del Teschio che parlava di se stesso al plurale: probabilmente anche le Seconde Generazioni potevano essere un pò meschine fra loro.
    Ma sto divagando, scusate, specie perché, nel frattempo, Sakura Orihara iniziò a raccontarmi quale era stato il destino del Jorogumo.

    Assassino e apostata! Questo è Pangu. Durante la guerra era impossibile abbatterci. Lui e i suoi usarono la loro lingua velenosa per convincere i Creatori a diffidare di noi. Ad abbandonare il divino proposito della guerra e della conquista del mondo come sarebbe stato loro divino. I Creatori rinunciarono alla guerra e a noi. Lasciarono che gli odiosi nemici ci sigillassero, imprigionati per l'eternità.

    Le parole che il tonto Gashadokuro aveva detto a Tsuya, adesso avevano un significato più chiaro: il figlio del leader di Iwa, chiunque fosse stato, si alleò con Pangu, quel Tian ed i loro compari, prendendo il posto del padre e rendendo quindi gli Dei Guerrieri i suoi servitori, così da ordinargli di arrendersi.
    Sakura ci definì "Servitori del Bene Comune", la miglior descrizione che avessi mai sentito sulla nostra stirpe, e motivo per cui accettarono (accettammo?) di arrendersi, come il nuovo leader chiedeva.
    Fu a quel punto del racconto che spuntò Tian, l'ennesimo bullo prepotente, come Pangu, che aveva costretto ad una prigionia di tremila anni il Gashadokuro e la Bakekujira.
    Questo individuo, invece, chiese a... Jorogumo, un potere che gli permettesse di distruggere gli Dei Guerrieri, trattandoci alla stregua di oggetti, come, nel mio presente, fanno ancora l'Hokage e tanti altri.
    Quando lei, cioè io, cioè... Jorogumo, si rifiutò di dargli tale potere, quel Tian usò una "Pergamena di Indra", che non avevo idea di cosa fosse, assieme alla spada del Dominio, probabilmente lo stesso di cui aveva parlato la Montagna di Konoha, e ci aggiunse un'altra cosa chiamata "Parole della Creazione".
    Insomma questo prepotente individuo fece una contorta combinazione di altisonanti poteri, dividendo l'anima dello Jorogumo dal corpo (e dal chakra), maledicendo di fatto il Dio Guerriero.
    Sakura non sembrava sapere granché del corpo con il chakra, ma l'anima... bé, l'anima era quella scintilla che il Gashadokuro aveva visto in me.
    La "maledizione" implicava che l'anima di Jorogumo avrebbe dovuto vivere una vita felice, ricalcando quello che questo Tian aveva detto, per ogni sua reincarnazione, diventando in qualche modo sempre più umana.
    Personalmente? Mi sembrava follia.
    Ma consideriamo che sono una terza parte di un Dio Guerriero e che stavo, in quel momento, parlando con la mia probabile madre molti anni prima della mia nascita, che diritto avevo di definire follia un bullo che divide l'anima di un essere grande come due montagne una sull'altra e gli dà la forma e la vita di una ragazzina a cui far trovare sempre l'amore? Non ne ho alcun diritto.
    Tanto più che l'assurdità di quella situazione iniziava a mostrare una logica ed una vaga coerenza ad alcuni fatti che avevo scoperto nel tempo. Sia Fantasma-san sia Fiammetta avevano detto pressoché la stessa cosa: la madre di Sakura e Maya Orihara avevano vissuto in un tempio, finché un uomo non li aveva portati fuori di lì.
    Da una parte, era stato il sensitivo che ora combatteva ad Iwa, dall'altra, invece, il tizio che avevo incontrato durante la missione sulla nave ghiacciata.
    Quindi anche Maya Orihara ha trovato la sua anima gemella?

    Nel frattempo la mia probabile madre arrivò alla conclusione che se esistevano due gemelle e, soprattutto, io, qualcosa era andato storto.
    Forse avrei dovuto un pò prendermela per questo ragionamento, ma non ne avevo motivo, anzi, mi venne naturale una riflessione del tutto differente: Non penso che sia andato storto qualcosa, Sakura-dono: se per tremila anni ogni reincarnazione di te, di... insomma se per tremila anni la maledizione di quel bullo è andata sempre come voleva lui, il fatto che tu in qualche modo l'abbia sconfitta, che tu sia riuscita ad avere due gemelle e, forse me, vuol dire che ti sei dimostrata migliore di lui!, le dissi con un sorriso.

    L'Orihara, ad ogni modo, sembrava avercela con i Cremisi per quella guerra che le aveva sottratto la madre ed allontanato il padre, in più mi fece una domanda che, in effetti mi ero fatto anche io, ancor prima di scoprire tutto ciò che quel incontro mi aveva concesso.
    Onestamente, non lo so. Il seguace della Mora parlava della Bionda come di qualcuno che non sapesse niente del nostro passato, come me, ma anche lei sa usare il chakra: ho scoperto che la Maya Orihara di Iwa è un'esperta di Sigilli., non aggiunsi che era stata descritta da due fonti, fra cui lo Yakushi-sensei, come una ninfomane, probabilmente non è una bella cosa da dire ad una madre sulla figlia.

    E parlando di fuuinjutsu: Sakura, nell'invitarmi a casa da lei, dimostrò di aver avuto consapevolezza della presenza della mia sboccata guida che ci stava cercando di spiare.
    Sorrisi delle capacità della mia probabile madre e feci un cenno positivo, Grazie mille, accetto con piacere l'invito., risposi, seguendola dentro casa.

    [...]

    L'appartamento era... vissuto, un pò come il mio ufficio in ospedale.
    Non so dire come mi sentissi: imbarazzato? Incuriosito? Emozionato di certo, iniziando a chiacchierare con quella che poteva essere mia madre.
    No, non ho sempre vissuto per strada, magari è stata un'esagerazione quella.
    Ho dei ricordi dell'orfanotrofio: ce ne sono tanti a Kiri, forse conseguenza di questo periodo di guerra, ma in ogni caso ho vissuto qualche anno lì dentro, poi sono scappato con dei ragazzini un pò più grandi.
    Non ti so dire quanti anni avessi di preciso, credo circa otto anni, ma non avevo nemmeno una vera e propria data di compleanno, sembra che non fosse fra le notizie fornite su di me all'orfanotrofio.
    Dopo la fuga, sono cresciuto per strada: spesso vivendo in piccole comunità di senzatetto.
    Certo, non erano tutte affidabili e brave persone, ma con il tempo ho iniziato a capire con chi si poteva stare tranquilli a viverci vicino e poi su quali ristoranti ci si poteva avvicinare per trovare del cibo decente.
    Ho beccato certi mal di stomaci...
    , ridacchiai, Comunque sono andato avanti così per anni, poi un giorno ho sentito parlare di un orfano che era diventato Mizukage e mi è venuta l'idea di provare a diventare un ninja, non che volessi diventare Kage... preferisco lasciare ad Elmo-san questo compito., mi fermai un attimo, Elmo-san è l'attuale Mizukage., precisai.
    Sto divagando, scusa, ad ogni modo sono diventato un ninja e ho avuto la possibilità di apprendere le arti mediche: forse è stato per la vita che avevo vissuto, forse, come hai detto anche tu, noi siamo servitori del Bene Comune, quindi è nella mia, nostra, natura voler aiutare le persone.
    Come Primario dell'Ospedale aiuto costantemente tutti: mi preoccupo che gli abiti non più richiesti ed il cibo non consumato siano dati a quelli con cui vivevo un tempo, i senzatetto.
    Per un certo periodo, da genin, ho anche provato a fare il pasticciere nel tempo libero, ma non sono mai stato bravo a cucinare dolci, alla fine ho rinunciato.
    Anche perché alle proprietarie non andava bene che regalassi agli altri senzatetto i dolci che rimanevano a fine giornata, sia perché ormai sono a capo anche delle Squadre Mediche.
    , aggiunsi, mentre mangiucchiavo un pò dei popcorn fatti da Sakura.
    Tu, invece? Cioè, come dicevi, la vita prima di tutto questo era migliore, lo posso immaginare, ma com'era? Com'era la tua famiglia? Eravate tu, tuo padre e tua madre?, chiesi un pò in imbarazzo.

    [...]

    Dopo qualche altra chiacchiera sulle nostre vite passate (o future, dipende dal punto di vista), Sakura mi diede dei suggerimenti: mi prospettò che il mio potere non sarebbe arrivato ai livelli della Mora di Taki, accennò che lei, noi, lo Jorogumo originale, insomma, aveva addirittura creato le abilità dei Terumi.
    Dici che si sono affrancati perché non hai mai visto uno di quel clan con la gastrite... fanno un vero schifo in ospedale, se non è un effetto collaterale del Dono, non saprei cosa sia., le dissi scherzando, prima che mi chiedesse se avevo evocazioni, o cloni.
    Mi guardai le mani e ci pensai su: Normalmente evoco tartarughe, ma non sono sicuro che quelle di mia conoscenza siano già nate di questi tempi... e non so utilizzare i cloni., ammisi e la vidi allontanarsi, per poi tornare con la cosa più orribile e malefica che potessi mai immaginare: un GABBIANO!!!!
    L'Hokage aveva osato definire noi Dei Guerrieri come "abomini", "armi", "mostri", ed invece il padre di Sakura evocava GABBIANI!!!! Vi rendete conto? La gente definiva noi come mostri e c'erano invece persone, probabilmente fra i miei famigliari, che evocavano GABBIANI!!!!
    Mi chiedo sempre in che razza di mondo viviamo, quando scopro queste cose.

    Sto divagando, scusate, Sakura mi spiegò che la Scintilla non era semplice chakra, ma qualcosa di più antico e trascendente, qualcosa che proveniva dal Jorogumo originale e che avrei dovuto combinare con il mio chakra, o con il sangue.
    Usare il sangue per condividere la Scintilla?, pensai, mentre la mente andava alla discussione con un bizzarro individuo a Genosha, ma lasciai stare in quel momento tale riflessione, per cercare ricordi ancora più indietro nel mio passato: ricordi di Taki. Anche se a ben vedere Taki doveva ancora accadere.
    Sto divagando di nuovo, scusate: dicevamo, Taki e l'uomo malato che avevo cercato di curare, la sensazione che avevo provato con la Scintilla che aveva in se, sapevo che era mia, sapevo che era mio diritto riprenderla.
    Poi c'era una persona che riconobbi come parte di me stesso.

    Richiamai, o almeno cercai di richiamare, quel senso di nostalgia.
    Non sapevo, ai tempi, di cosa avessi nostalgia: come può mancarti qualcosa che non ricordi di aver mai avuto?
    Eppure, per tutto quel tempo, sentendo le parole Sakura-san, quel senso di nostalgia aveva iniziato a prendere una forma: l'inconsapevole coscienza di non essere completo, che qualcosa mi mancava, che il corpo ancestrale del Jorogumo mi mancava.
    La mia probabile madre e la mia altrettanto probabile sorella mora vivevano in modo più forte questa nostalgia, sospettavo persino che Maya Orihara stesse elaborando un modo per ottenere un nuovo corpo analogo, grazie ai suoi seguaci.
    Forse non avevo ricordi di tremila anni prima, ma ricordavo, appunto, la nostalgia che avevo provato a Taki e, trovato il legame, come aveva detto Sakura, si trattava di inventarsi qualcosa con il chakra per ridurre la distanza.
    E quale tecnica è nata apposta per ridurre le distanze con una sorgente di chakra se non la tecnica del Richiamo?
    Forse il ragionamento potrebbe sembrare forzato, ma era come aveva detto Mamma-Tsu quando ci eravamo incontrati la prima volta: il mio chakra mi identificava come il Guardiano della Valle, perché il mio nome era sul contratto, lo avevo firmato con il Sangue.
    Non mi serviva un contratto per essere riconosciuto come Sangue degli Dei, era mio diritto di nascita, era la mia natura, il Sangue che avevo in corpo si legava ad un qualcosa grande come due montagne che si trovava disperso chissà dove.
    E se la conoscenza di Tong, Myk e gli altri, mi permetteva di richiamarli fisicamente dalla Valle del Guscio, forse il senso di nostalgia mi poteva aiutare a ritrovare il corpo ancestrale da cui provenivo e richiamarne il potere che avevo il diritto di usare.

    Voi direte: "Fudoh, non ti sembra un pò semplicistico?", bè, provateci voi a cercare di ritrovare qualcosa che non sapevate che vi mancasse e capire come usarlo.
    Sono ormai anni che vivo con questa sensazione che non riesco a comprendere: il senso della perdita per la Bakekujira, la nostalgia quando ho avvertito la presenza della Signora di Taki, il senso di appartenenza della Scintilla.
    Non le capivo, ma le sapevo valide, corrette.
    Tutte leve emotive a cui mi appellai.
    Io SONO Sangue degli Dei! La Scintilla dello Jorogumo è un mio diritto!
    Ripetei verso me stesso e, nel momento in cui mi sentii pronto, aprii gli occhi verso il mostro petulante.

    Ispirai un attimo: Ammetto che questo dannato demonio m'intimorisce, ma vediamo se riesco a renderlo meno spaventoso., dissi, allungando incerto una mano.
    Avrei avuto successo? Se fossi riuscito a richiamare il Sangue degli Dei, avrei saputo condividere la Scintilla? Sakura diceva che quando offrivamo il dono, consumando il nostro chakra, l'altro avrebbe dovuto sacrificare parte della propria salute per accettarlo ed usarlo, il ché era un pò contrario alla mia natura di medico, ma proprio di quel mio ulteriore campo di esperienza avrei fatto uso.
    Avrei provato ad usare una logica simile alle Mani Curative.: avrei appoggiato la mano, un pò disgustato, sul gabbiano ed avrei provato a donargli la capacità di emettere bolle di sapone, purché si zittisse, avrei usato il chakra, non medico, ma "ancestrale" per modificare le sue condizioni.

    Ci sarei riuscito? Ammetto che avrei provato anche più volte, se non ci fossi riuscito al primo tentativo.
    Avrei, eventualmente, anche tentato, dopo le bolle al posto dei suoni, di fargli emettere fumo dagli occhi ogni volte che avesse spostato quelle malefiche pupille iniettate di sangue. [Nota]

    Fra un tentativo e l'altro, avrei anche provato a contattare il Tengu, ma senza successo: se quel Dio Guerriero era responsabile della strana situazione in cui ci trovavamo, o non aveva interesse a parlarmi, oppure per qualche motivo non poteva.
    Sakura-dono, com'è il Tengu? Cioè, mi spiego meglio: credo che questo viaggio nel tempo sia stato in qualche modo scatenato da lui, o abbia a che fare con lui, e tu, o meglio i ricordi che possiedi, ti rendono l'unica persona che ha mai conosciuti realmente i nostri simili, specie considerando che la maggior parte delle persone comuni tende a considerarci semplici e vuoti oggetti.
    Una descrizione che personalmente odio.
    Mi hai detto che la Bakekujira era gentile, che il Gashadokuro era non era il più furbo della nidiata e che il Kappa è un pò matto, ma gli altri?
    L'Oni, il Tengu?
    , avrei chiesto alla mia probabile madre, incuriosito, di certo, ma anche per poter capire esattamente con chi avrei avuto a che fare.

    Avrei tantissime domande ancora, ma non voglio forzarti a ricordare troppo, non voglio nemmeno sconvolgere troppo il futuro, semmai non l'abbia già ridotto ad un caos con questo nostro incontro.
    Vorrei però chiederti due cose ancora, Sakura-dono, su di noi Dei Guerrieri.
    , avrei continuato poco dopo, Dove siamo stati generati? Ho sentito storie: i Pastori della Terra, la Prima Generazione, presi dalla gente di Iwa per crearci, ma dov'è successo? Nel Paese della Terra? Vorrei andare nel luogo delle nostre radici, per così dire, semmai tornerò nel mio tempo.
    E poi, una cosa, o forse un qualcuno, di cui hai parlato e che già avevo sentito nominare parlando di noi Dei Guerrieri: il Dominio. Chi o cos'è? Ha a che fare in qualche modo con la nostra nascita?
    , avrei chiesto a colei che aveva la memoria del Jorogumo.

    Avrei atteso le sue parole e, semmai non avesse avuto altro di cui lei volesse parlarmi, sarebbe arrivato il momento di salutarsi, cosa che un pò mi dispiacque.
    Un'ultima cosa, Sakura-dono..., avrei detto, sicuramente arrossendo, non so se tutto questo avrà effetti sul mio futuro, non so se ci tornerò al mio futuro, ma, ecco, se fossi veramente tu mia madre e ti capitasse l'opportunità... potresti... eventualmente... lasciare in questo appartamento, o far portare da qualcuno fin qui, un bigliettino, un messaggio, una minima spiegazione, in qualche modo, nascosta da qualche parte?, sinceramente? Nel momento stesso in cui lo dissi mi resi conto di essere imbarazzato più di quanto mi ci fossi mai sentito in vita mia.

    [...]

    Quando uscii dalla casa di Sakura, mi trovai davanti il maestro delle scurrilità gravitazionali che mi chiese dettagli su cosa avessi fatto: Ho scoperto che siamo parenti, così abbiamo chiacchierato un pò, sa, ho voluto apprendere qualcosa sulla mia famiglia., il ché era verissimo, oltretutto non sapevo nemmeno se fosse effettivamente mia madre o meno, ma, di certo, eravamo entrambi Jorogumo (seppur io solo parzialmente).

    Mi voltai a ricambiare le parole di l'Orihara, quando mi salutò dal tetto, Se potrò, certamente, Sakura-dono., le risposi, prima di chiedere all'altro della Valle del Guscio e ricevere una risposta inattesa: lui non sapeva dove si trovava la Valle.
    Ora, come forse ricorderete, io ho appreso il controllo del chakra gravitazionale-naturale quando sono diventato il Guardiano della Valle, grazie alle lezioni dello Sciamano-sama, questo tizio scurrile che avevo davanti mi aveva dato dimostrazione, nel mio tempo, che anche lui sapeva usare le mie stesse abilità gravitazionali, eppure diceva di non conoscere la Valle, quindi come poteva aver appreso le abilità del Guardiano della Valle?
    Probabilmente è troppo presto., fu l'unica ipotesi possibile: in fondo era ben più giovane di quando aveva attaccato Kiri come cadavere, forse ancora non aveva avuto modo di conoscere le Tartarughe della Valle, quindi se lo avessi portato fin lì, avrei sconvolto il futuro?
    Lo so cosa state pensando: "Fudoh, hai appena passato delle ore a chiacchierare con la tua futura madre, rivelandole un sacco di cose del futuro!", lo so, ma in mia difesa, c'è da dire che Maya Orihara aveva già fatto il suo in tal senso.
    Al contrario, nessuno aveva ancora detto al mio scorbutico interlocutore che sarebbe morto e diventato il burattino dai poteri gravitazionali di un mezzo metro d'infamia con i baffi e la passione per filastrocche non in rima.
    Questa riflessione, però, mi portò ad un'ulteriore domanda: Quanto tempo ho passato con Sakura?, così mi voltai verso la guida blasfema.
    Ha ragione, forse la Valle del Guscio è un pò troppo, anche perché avevo un appuntamento con il mio associato con un occhio solo e l'altro della nostra squadra., valutai, Per caso sa quanto tempo ho passato con Sakura-dono? Non è che potrebbe contattare il Fantasma-san e sapere dove si trovano gli altri? Non vorrei arrivare in ritardo, sa, non penso mi lascino qui, ma meglio non rischiare., avrei spiegato cordialmente al mio interlocutore.

    Se non ci fossero stati modi per contattare il Tokugawa con il cappello, o avessi comunque avuto ancora tempo per raggiungere la Valle, allora avrei indicato il luogo da raggiungere: La Valle si trova alla sorgente del fiume principale dell'Isola, più nell'entroterra., sperando di non sconvolgere il futuro dello scorbutico e, indirettamente, di tutti i guardiani della Valle, me compreso, dicendoglielo. [Nota2]
     
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    La Montagna annuì grave alle parole di Liu Bei.

    Un po' ci speravo, immaginavo qualcosa di similare ad un sensitivo, non so se già tra i bushi esistevano le persone capaci di percepire il chakra.
    Le vostre risposte però ci dicono che qui potrebbero essere giunte persone prima e dopo un momento X, quale che sia la causa di questa anomalia come mai siamo giunti qui in tempi differenti ma soprattutto, l’ulteriore scostamento si è verificato in un ipotetico atterraggio o prima?
    O addirittura siamo stati pescati in dei periodi più o meno differenti?


    Pensieri ad alta voce, nulla più.
    Il discorso si sarebbe chiuso con un sorriso di compassione verso Shotaro, scosse anche leggermente la testa ma non replicò, quell’uomo era molto probabilmente destinato a morire solo, e da un certo punto di vista poteva anche dispiacergli. Non era ben chiaro se lui avesse scelto quella strada o se quella strada avesse scelto lui, ma fino a che non fosse stato un suo diretto avversario avrebbe sperato o che morisse nella totale ignoranza e incapacità di apprezzare il prossimo o che si redimesse in tempo per non morire in qualche angolo dimenticato del mondo.

    Quindi non può solo avanzare, se sbaglia può anche regredire, se venisse ingannato potrebbe quindi cercare di assorbire qualcosa in grado di indebolirlo.
    Questo è incoraggiante, tanto quanto è scoraggiante che ogni incontro con lui sia una roulette.
    Farci dominare?
    No, questo no.
    È un processo lento, ma stiamo capendo le armi, Oni è una minaccia al momento ancora fuori portata, ma stiamo riuscendo a distruggerle.


    Un affermazione sicuramente incoraggiante per Liu Bei.

    E se uno come te è certo di qualcosa direi che nonostante tutto posso fidarmi.
    Anche se non sapevo che ci fosse una competizione in tal senso, evidentemente hanno cercato di allungarci le mani e ne sono usciti con un pugno di mosche, per loro qualsiasi contributo è valido, immagino che le armi per loro siano solo un concorrente che non vogliono tra i piedi.


    La teoria di Liu Bei univa parecchi punti, e se fossero stati a conoscenza della singolare posizione del Tengu forse avrebbero avuto ulteriori conferme, ma ancora qualcosa restava fuori: lui non stava usando niente e a memoria sua poteva si avere qualche aberrazione rispetto ad un normale ninja, ma niente di riconducibile ad un alterazione temporale e men che meno manifestava il chakra quando era finito lì.

    Resto ancora io come incognita.
    Voi siete qui in quanto anomalie, ma se non c’è traccia di anomalie in me che ci faccio qui?
    Ci sono altri criteri, ma continuare ad arrovellarsi per ora è inutile.


    Annuì in segno di saluto allo Tsukikage e si separarono per il breve incontro con Youshi.

    L’ho perso ormai di vista, altrimenti l’avrei fatto non posso cercarlo in lungo e in largo, darei nell'occhio e se un sensitivo vedesse un jinchuriki qui credo che avremmo qualche grana.
    Se sai dove è andato posso lasciarti qui un clone e potrai dargli indicazioni in merito… che poi dove diavolo aveva fretta di andare?
    Sappiamo a malapena cosa sta succedendo qui ed è partito per chissà dove.
    Mah…


    Lasciato il clone, se Youshi fosse stato in grado di renderlo utile, si sarebbe quindi spostato verso il centro di comando, trovando in Liu Bei la risorsa necessaria per superare il duo di cetrioli che gli sbarrava la strada. L’ingresso nella sala fu ben più sorprendente di quanto non si aspettasse, sapeva infatti che la donna di Iwa molto informata poteva essere esattamente chi si rivelò di essere: Maya Orihara, ma non sapeva del secondo elemento, biondo a giudicare da quella fastidiosa visione in bianco e nero.

    Quindi sei qui da due giorni…

    Interloquì a mezza voce, prima di continuare nel medesimo tono intenzionato a non farsi sentire da tutti.

    Ci presenteremo a modo dopo, non scappare,
    Liu Bei guarda se lei è un anomalia e… l’altro chi è?


    Chiese ad entrambi, a Maya per sapere della sua identità e a Liu Bei per sapere della sua condizione in quella sacca temporale.
    I suoi occhi dardeggiarono per la sala, appuntandosi l’accompagnatrice di Hagemono come anche il volto dell’uomo dal fisico imponente, almeno quasi quanto il suo.

    L’arma che avete visto fa parte di una tecnologia che studio da tempo insieme al mio collaboratore Liu Bei, anche se sarebbe più adatto chiamarla Arte più che tecnologia, in quanto risultato di abilità umane più che di reale processo tecnologico replicabile da chiunque.
    I primi ritrovamenti sono antecedenti alla guerra, ma parlerò specificatamente di questo esclusivamente con lei Hagemono in quanto coinvolti i draghi, dopo averne compreso l’uso è diventato il mio impiego principale studiarle, ma nessuna di esse è presente entro i confini di Konoha, cosa che mi ha spinto a muovermi costantemente in incognito in tutti gli altri villaggi, sia quelli ora uniti che non, cosa che rende difficile rintracciarmi.
    Ho lavorato duramente ma rallentato dalla complessità di una storia volutamente occultata ma che ha avuto origine ad Iwa, migliaia di anni fa.


    Si guardò attorno cercando di capire l’attenzione di chi aveva.

    Quella che ha attaccato il porto è una di sette armi, la più forte, ciò che si è visto infatti è a malapena una frazione di ciò che potrebbe scatenarci contro, ma è bene comprendere che il termine arma è riduttivo visto che è stata realizzata con tecniche che hanno permesso di aggregare tra loro creature viventi dai poteri quasi concettuali.
    Prima di calarci sui dettagli però è importante capire con chi condivido questo luogo, l’Oni, il nome con cui si identifica l’arma, si sta dirigendo in terre nemiche in questo momento, in un punto ben preciso che non rivelerò a cuor leggero e non abbiamo ben chiare le sue intenzioni.
    È la sua base?
    È controllata al momento dai cremisi?
    Sappiamo che è su questa terra da ben prima che i cremisi stessi potessero formarsi come organizzazione, ma non abbiamo certezza che al momento loro non la controllino, in tempi meno tumultuosi infatti abbiamo potuto rintracciare la posizione di alcune armi e sono in territori su cui hanno avuto particolare urgenza di stabilizzarsi.
    È per questa ragione che chiedo, una volta informato delle identità e delle intenzioni degli elementi estranei al consiglio che io possa conferire con quest'ultimo a porte chiuse, le informazioni che porto sono pericolose e sarebbe molto semplice sfruttarle contro l'alleanza.


    Parlava con voce chiara e possente, quella di chi aveva certezze e convinzione nei suoi mezzi ed era assai complesso cogliere nel suo portamento qualsivoglia tipo di fragilità, quel tempo forse non gli apparteneva ma quel ruolo si.




     
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    È colpa tua. Ratty

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    A Spasso nel Tengu

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    Il Passato non Cambia Mai

    Raizen
    Domanda interessante...questo qui è sicuramente arrivato dal passato remoto. Io arrivo dal 0045, subito dopo la missione sulla Luna. Avrebbe detto lo Tsuchikage, senza dar troppo pensiero alle sue parole e senza realizzare che in realtà non aveva ancora sentito da quando arrivasse Raizen, un semplice lapsus o era una menzogna calcolata? A giudicare dal tono non sembrava qualcosa di forzato. La Luna? Ci siete andati anche voi? Non è una cosa che ricordo con piacere. Un successo che ha lasciato l'amaro in bocca, ma almeno ho fatto fuori un pò di stronzi. Avrebbe tagliato corto, forse realizzando il suo possibile errore, e rifiutandosi di aggiungere altro. No, decisamente un postaccio, ci sono andato con Pangu, gli altri Guerrieri, Nuwa e Fuji nemmeno due anni fa. Ma sembra un'eternità...

    Dopo il commiato dallo Tsuchikage e una serie di incoraggiamenti a Liu Bei, il duo si diresse al Palazzo del Mizukage, dove con un semplice trucco riuscirono a guadagnare l'interno, arrivando al cospetto del consiglio di guerra, dove una procace Maya Orihara stava già tenendo un discorso, ma non parve troppo turbata dall'interruzione, lasciando ampio spazio al nuovo arrivato e anzi in qualche modo garantendo per lui, forse per fortificare la sua stessa posizione. Due giorni estremamente interessanti, sai? Replicò a mezza voce, prima di lasciargli la parola. Liu Bei intanto cercò di analizzarla, senza però percepire alcunché, ottenendo però uno sguardo provocatorio da parte di lei, che gli fece poi l'occhiolino senza spiegare nulla, ma essendo esperta di Fuuinjutsu poteva avere addosso un qualunque numero di sistemi di sicurezza. L'uomo è un'anomalia, anche se non so di che tipo. Ha una qualche capacità temporale, sono sicuro. Avrebbe sussurrato all'Hokage, mentre quell'individuo li guardava con relativo distacco, come se stesse aspettando il suo turno per parlare. Quel belloccio era già qui quando sono arrivata, stava parlando con i capi ma poi si è fatto da parte, dicendo che poteva aspettare. Mai visto prima però. Rispose invece Maya, intrigata dalla situazione.

    A quel punto l'Hokage del futuro iniziò a spiegare, con qualche piccola modifica atta a rendere plausibile la sua presenza, ciò che implicava la comparsa di Oni e la sua natura. Assurdo...l'hokage non ha fornito alcuna informazione su questa investigazione! Replicò Hagemono, mentre Mei Terumi era pensierosa. Queste armi...se il vecchio Onoki avesse avuto queste armi le avrebbe sicuramente usate nella quarta guerra mondiale...questo non ha molto senso. A meno di segreti che vadano oltre i Kage... Chi ha dato il primo ordine per la tua missione, Raizen di Konoha? E come possono i draghi azzurri essere implicati? Queste le domande, incalzanti, di Hagemono, mentre la donna otese poco distante soppesava la situazione. Esisto da molto tempo ma non ho saputo nulla di tutto questo. E io so moltissime cose. Orochimaru, davvero non ne sai nulla? Lo inquisì la Mizukage. Non proprio...sapevo che nel remoto passato si combatterono guerre contro Iwa e delle temibili armi, ma pensavo fossero oggetti, non creature. Spade, Kunai, cose simili. una conoscenza che avrei dovuto approfondire, va detto. Mi piace quel corpo, niente a che vedere con l'aspetto maschile che usava in precedenza. Tu che ne pensi, Raizen-kun? Avrebbe commentato a quel punto la Orihara, leziosa.

    Io mi permetto di dissentire, specie all'idea di lasciarvi soli con questa persona. Avrebbe parlato poi, dopo le risposte di Raizen, il massiccio sconosciuto, usando un gergo forbito e forse un pò antiquato. La battaglia di Konoha è stata una delle più sanguinose e distruttive per entrambi gli schieramenti, ed è avvenuta quasi sei mesi dopo i Dieci Giorni di Iwa, che tutti ricordiamo. Se i cremisi davvero controllano quell'affare, allora perché non usarlo in quello scontro? Inoltre state dichiarando di non volere elementi esterni perchè sono questioni riservate...ma non vedo prove di ciò che dite, a parte le vostre parole...e voi non avete nemmeno documenti con voi. Per quanto ne sappiamo la vostra stessa identità potrebbe essere inventata. Parole lapidarie, mentre Orochimaru e Mei Terumi consideravano quegli elementi tutt'altro che semplici nell'economia della situazione. Hagemono invece sembrò prendere subito le parti dell'uomo. Osamu ha ragione...che prove avete? Lui è uno dei più fidati comandanti della mia squadra segreta e io stesso garantisco per lui...ma voi? Maya rispose a tono. Io ho delle carte assolutamente in regola, e posso dimostrare la mia posizione senza alcuna difficoltà. Avrebbe detto, camminando voluttuosamente verso Raizen, con un sorriso tutt'altro che di circostanza, nemmeno se lo mangiasse con gli occhi. E conosco Raizen...ma non so...adesso non ricordo bene se ho con me qualcosa che provi anche la sua di identità...l'altro tizio non lo conosco invece. Liu Bei arrossì, in parte per la collera, ma era evidente, anche se non chiaro agli altri astanti, che Maya aveva modo di fabbricare la sua identità facilmente con i suoi fuuinjutsu...e forse anche quella di Raizen. Ma farlo era un implicito accettare le condizioni di lei, quali che esse fossero. O il Kage aveva altri elementi per far valere la sua esistenza?

    Se anche non avesse potuto provare niente, Raizen sarebbe stato comunque invitato a esporre le sue informazioni e cosa progettava di fare, ma ovviamente non avrebbe avuto alcun colloquio privato, con tutto il consiglio, Maya e Osamu ad ascoltare. Accettando l'accordo con Maya avrebbe invece avuto dei documenti a prova di qualunque controllo, ma sarebbe stato soggetto ai capricci della donna, però avrebbe ottenuto di parlare in privato (Maya esclusa) con il consiglio, mentre Osamu, pur guardandolo con lieve ostilità, si sarebbe allontanato...Cosa avrebbe scelto? E come gestire Liu Bei, che decisamente era fuori posto in quel luogo?


    Fudoh
    Ventiquattro anni...e arrivi da quarant'anni nel futuro quindi... Nonostante la mente e anima millenaria si mise a fare i conti con le dita. Oddio...avrò un figlio dopo i trenta! PRATICAMENTE UNA ZITELLA! Le prospettive di un'adolescente spesso non erano rosee quando guardava così in là nel futuro. Santo cielo...vai a vedere che mi piglierò anche io uno più vecchio come mia madre...oh...ma che razza di sfiga... Depressa, si sarebbe chinata a terra abbracciandosi le gambe, anche se presto la foga del discorso sul suo passato avrebbe portato a recuperare un pò di verve. Uhm...se è cambiato qualcosa allora è merito mio...allora...hai ragione! SEI UN GENIO! AH! Beccati questo, TIAN! La tua filastrocca idiota la ho calpestata! AHAHAHAHAHA!!! Anche la rapida successione di emozioni opposte era tipica della sua età, nonostante i millenni.

    Senza chiari indizi sulla possibile capacità della Bionda, se non l'idea che forse aveva imparato i Fuuinjutsu come arte di famiglia, i due lasciarono il tetto, con gli improperi di Kyuryu, recandosi al piano di sotto per mangiare. Al netto delle affinità in termini di arredamento d'interni tra madre e figlio, si trovarono a parlare di diverse cose, approfondendo la conoscenza reciproca. Cavolo...che infanzia orribile. Ora non so se sentirmi in colpa o preoccuparmi. La Mora ha detto che è cresciuta nel Tempio...classica maledizione di Tian, ma non pensavo che tu finissi persino per strada...se ti è successo questo...a me che è successo? Non era solo egoismo, ma anche genuino rimorso per le condizioni di un altro essere umano a cui era in qualche modo legata. Elmo-san? Elmo è un nome strano, mi ricorda un pupazzo che facevano vedere in televisione quando ero piccola. Ma dopotutto il mio maestro di taijutsu si chiamava Rock-lee...che come nome è ancora più strano. Si intristì. Vecchio strambo...si è sacrificato per far fuggire la classe durante l'attacco...avrà avuto mille anni se non di più. Più realisticamente, dalle fonti, doveva averne avuti un pò più di settanta, ma non approfondiamo. Io...niente di complicato. Papà lavora in amministrazione, nel reparto cifrature, mentre mamma non è una kunoichi ma faceva la commessa in un negozio di vestiti. Non le piaceva dover lavorare, ma al contempo era felice di non stare con le mani in mano tutto il giorno nel tempio. Io andavo in accademia, a Papà non andava a genio l'idea ma ha ceduto dopo che ho insistito, e ho ottenuto il grado Genin appena due giorni prima dell'attacco dei Cremisi a Iwa. Sei mesi dopo il fronte ha raggiunto Konoha...non è stato bello. Per niente. Il tono di voce si era fatto più basso e triste ad ogni sillaba. Prima andavo a provare un sacco di vestiti da mamma, stavano anche valutando di farmi fare la modella oltre che la kunoichi...ho persino vinto il primo premio a un concorso di bellezza al primo anno di Accademia! Disse cercando di risollevarsi, ma poi la voce si spezzò. Mi manca mia mamma...e anche mio padre...e ora anche la Bakekujira... Per lei era comunque famiglia. Vorrei solo tornare alla vita di prima!

    [...]

    Ecco, bravo, affidati a tecniche che conosci, ma invece di impastare chakra devi pescare altrove. Lo incoraggiò Sakura mentre avvicinava la mano al gabbiano. Anche io faccio così. E il tuo potere non è inattivo come il mio, quindi forza! Con il contatto, il Kiriano riuscì in qualche modo ad appellarsi a quel senso di nostalgia, ma calibrò male la potenza, causando un notevole stordimento al gabbiano, che pur invece che aprire il becco per emettere il caratteristico verso, sputando una serie di bolle giallastre che esplosero rilasciando un puzzo mefitico. Blah...uova marce...anche a me non piacciono questi ratti volanti ma da qui a farli anche puzzare...Bleah...Non erano esattamente bolle di sapone ma più bolle di un qualche gas a base di zolfo. Non male come primo tentativo ma forse era meglio qualcosa di meno disgustoso...e trattieniti o finirai per ammazzarlo. Non sei molto portato, tieniti sulle cose semplici. Dopo due o tre tentativi il gabbiano era rantolante, esausto, ma finalmente buttava bolle di sapone proprio come preventivato. Non male. Ricorda quella sensazione e non esagerare con il voler imporre il tuo dono. Lascia che sia qualcosa di piccolo, poi sarà il ricevente a farlo suo e dargli concretezza...vedilo più come un...un suggerimento al suo corpo. Tu sei un essere superiore, un Dio Guerriero che fornisce un miglioramento a un miserabile mortale. Ma se glielo fornisci finito e rifinito allora gli rendi le cose troppo facili...e questo prosciuga la sua forza vitale. Poi, anche per fare tempo alla bestia di riprendersi. Comunque io adoro le tartarughe. Souma Senju, quel tappo con gli occhiali, mi ha regalato un paio di orecchini a forma di tartaruga che erano carinissimi con lo stipendio della sua prima missione! Era un ottimo partito... Smise di sorridere ...ma è morto. Sospirò. Scusa...non volevo deprimerti!

    Parlarono d'altro mentre il gabbiano riposava, arrivando agli altri Dei Guerrieri e alle storie del passato. Uhm...vediamo. Komainu è stato la prima arma a essere sviluppata ed è il più semplice. Come dice il nome, è praticamente un cucciolone. Molto fedele, molto semplice, come un animale da compagnia. Gashadokuro era il secondo, poi il Tengu che ho sempre trovato altezzoso, ma comunque affidabile...il classico primo della classe che un pò ti sta sulle scatole ma se hai un problema puoi chiedergli. E Oni...beh. Oni è perfetto, anche se cerca sempre di migliorare sé stesso e noi di conseguenza. Un vero eroe, l'incarnazione stessa della nostra missione. Spiegò. Doveva...doveva esserci un ottava arma, sviluppata quasi contemporaneamente a me, ma che venne distrutta da ignoti in fase di produzione. Il Kirin. L'Arma che Distorce il Fato. Sarebbe stata capace di piegare le leggi della probabilità per mettere la fortuna dalla nostra parte...ma non venne mai attivata purtroppo. Scosse il capo. Stupidi mortali che ci trattano come oggetti. Hai tutte le ragioni dalla tua parte: noi siamo Servitori del Bene Comune e Dei Guerrieri. Arbitri, Giudici e Custodi della Vera Pace. Parlava come una vittima della più assoluta propaganda, con aria sognante. Comunque dici che il Tengu ti ha portato qui? Ma pensavo non avesse capacità simili...è solo una specie di batteria infinita. Converte continuamente il chakra naturale in chakra normale, e ha una serie di sistemi con cui accumularlo e produrlo. Poi lo usa per attacchi a corto raggio di grande potenza, ma niente di così complesso, a meno che non venga usato per supportare qualche capacità degli altri.

    La bestia non si era ancora ripresa, quindi parlarono ancora un pò. Siamo nati in laboratori segreti nel Paese della Terra. Lo sviluppo è iniziato quasi contemporaneamente per tutti, ma Komainu è stato finito per primo nel giro di cinque anni, mentre per me ne sono serviti quindici. Onestamente non so se esista ancora il posto dove hanno generato me...da qualche parte nel sud del paese, ma guardando la mappa ora i confini sono un pò diversi. Non credo sia rimasto nulla però, per evitare che i piani di costruzione e i rituali venissero scoperti i saggi Creatori hanno distrutto tutto. Quanto al Dominio non aveva idea di cosa fosse. So che era un nemico o una specie di conquistatore, ma è stato sconfitto mentre eravamo in produzione quindi non ho informazioni dirette. Roba di migliaia di anni fa, comunque. A quanto ne sapeva, il Dominio non aveva nulla a che vedere con loro. Dopo qualche altro esercizio Fudoh riuscì a padroneggiare meglio il suo Dono, anche se forse sarebbe stato azzardato usarlo in battaglia senza un pò di pratica ulteriore, ma dopo un pò di tempo venne il momento dei commiati. Oh...ma certo! Una capsula del tempo! La metterò sotto le radici dell'albero nel piazzale poco lontano da qui! Esisteva ancora ai tempi di Fudoh. Ma se poi venisse persa...uhm...beh, non credo faccia male. Io tengo un diario, e lo nascondo nella cantina di questo edificio, dietro una mattonella cava. Se per caso non trovassi la capsula una volta tornato nel tuo tempo, magari il diario potrebbe sopravvivere! E se anche questo incontro non influenzasse il futuro, io comunque lo nascondo sempre là! Disse battendo le mani, eccitata all'idea di quel contatto che andava oltre il tempo. Mi sembra una cosa così romantica! E ora so anche che devo cercare uno che ti assomigli! E avremo tre bambini! Fantastico! Alla faccia di Tian!

    [...]

    Ti ho aspettato per quattro ore, stronzetto! La risposta per nulla garbata di Kyuryu presupponeva una certa predisposizione alla violenza. E sicuramente ora ti porto da quell'infame di Kotaro, così potrai spiegarci meglio come mai devo stare qui a lustrare le scarpe a un tizio strambo come te! Avrebbe cercato di prendere Fudoh per la spalla, spingendolo poi in una direzione. Non avevano fatto che pochi metri quando dal vicolo sbucò, trafelato, un uomo dai lunghi capelli neri che aveva un drago bianco lungo forse due metri che gli fluttuava a breve distanza. Alla cintola lo sconosciuto portava un coprifronte di Oto e in generale trasmetteva un'aria di trasandatezza. Va anche detto che era un volto conosciuto per Fudoh, dato che si trattava di Kenzo Tenma, primario dell'ospedale di Oto, col quale aveva avuto degli scambi epistolari per motivi squisitamente lavorativi e organizzativi in passato...certo nessuna di quelle carte parlava del drago, ma almeno c'erano delle foto allegate. [Immagine di Riferimento] E questo chi è?

    L'uomo aveva l'aria di qualcuno che scappava da un pò, e in effetti il rumore di passi in avvicinamento tradiva la presenza di almeno tre inseguitori. Non avendo altra strada, dopo aver squadrato per un secondo Fudoh, forse riconoscendolo, si sarebbe messo a correre nella direzione del duo nel tentativo di superarli, proprio mentre dal vicolo spuntavano tre loschi figuri con un coprifronte sconosciuto al primario di Kiri. Ma tu guarda, quei pezzenti dell'Artiglio lo inseguono? Deve aver fatto qualcosa di brutto. Quello che sembrava il capopattuglia, un tizio magro con un degli enormi artigli metallici, puntò l'arma verso di loro [Immagine]. BASTARDO DI UN KYURYU! FERMA QUEL SOSPETTATO! E' UNA SPIA CREMISI! A quelle parole Kyuryu si sarebbe accigliato, frapponendosi volutamente alla fuga dell'uomo col drago, che pur senza parlare sembrava assai combattuto...che non fosse capace di combattere? O forse preferiva evitarlo se possibile. Apu, giura che non è una stronzata per coprire i vostri affari sporchi o ti farò passare un pessimo quarto d'ora. Quello accanto ad Apu, un uomo massiccio ma disarmato, iniziò ad accorciare le distanze [Immagine] Non è una stronzata...tu tienilo ben fermo, Kiriano puzzolente! Maledizione...io non voglio combattere e non sono una spia! Il terzo membro della pattuglia dell'Artiglio sembrava più ragionevole, oltre che più giovane e di bell'aspetto degli altri due, ma restava guardingo [Immagine]. Apu, Daun, ha un drago come Hagemono-san...e se fosse vero che non è una spia? Non dire idiozie, Rei! E' sospetto e non risponde alle domande, quindi va catturato!

    Circondato da quattro, se non cinque persone, a Tenma non restava che combattere...se non fosse stato per una voce che arrivò nel vicolo, una voce che Fudoh aveva già sentito, così come Kyuryu...quella di Byakuei, o almeno quella del suo corpo dai lunghi capelli che si era meritato l'appellativo di "piumino-san". Kyuryu...quello è uno importante per me. Non farlo prendere a quei perdenti. Portalo a me! Passo e chiudo. Byakuei-sama? MA che cazzo!!! Nemmeno il tempo di imprecare e sembrava che i due gruppi stessero per partire in uno scontro diretto in quel vicolo largo appena tre metri, con Tenma a tre metri da solo, Daun a sei e Rei e Apu a nove. Fudoh aveva il tempo di immischiarsi o farsi da parte...cosa avrebbe scelto di fare? [Nota]
     
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    Un Destino Struggente

    VI






    Alla risposta dello Tsukikage Raizen sbattè qualche volta gli occhi, impietrito da quell’informazione servitagli davanti al naso come la pioggia nel deserto ad un morto di sete.

    Come scusa...?

    Veniva dal futuro praticamente, un futuro nel quale sarebbe stata compiuta una missione sulla Luna di cui ancora non poteva neanche immaginare la fattibilità e che l’avrebbe probabilmente portato a parlare con la Fede, gli eventi potevano essere connessi?

    Iwa è in grado di andare sulla Luna?
    Mh!
    Non credo proprio.
    Come minimo l’avete vista riflessa nella prima pozza che avete scavato nel deserto e credevate di averla a portata di mano.


    Non che non credesse alle parole dello Tsukikage erano evidentemente frutto di una leggerezza, ma nel suo umorismo era nascosta la certezza che difficilmente Iwa fosse in grado di una simile impresa in autonomia.

    Ti chiederei di più in modo da arrivare preparato, ma credo di sapere quale sarà la risposta che mi daresti grazie al tuo paranoico carattere.
    Sarà Liu Bei a darmi una mano in merito.
    A dopo.


    A quel punto fece un cenno a Liu Bei verso le mura della città.

    Andiamo, direi che tocca a te occupare il tragitto con un buon racconto.

    Non sapeva niente della luna, tantomeno che ci si potesse andare, il primo che gli avrebbe parlato di quella possibilità ancora non lo aveva incontrato visto che, così come quello per la luna, un viaggio che non fosse di sola andata negli Inferi non rientrava tra le cose realizzabili per lui.
    Di lì a poco il suo ingresso nella sala del consiglio, per quanto stesse filando liscio in un primo momento, andava facendosi più complesso.

    Hagemono-sama...

    Pronunciò a fatica quel titolo onorifico, pur non dandolo a vedere.

    … non pensavo che informazioni di questa levatura potessero farvi interrogare sulla loro segretezza piuttosto che sulla loro importanza.
    La prudenza che ha segretato la mia ricerca fa parte di una rigida e prudente azione di controspionaggio, io ho rintracciato le prime informazioni sulle armi quando mi misi sulle tracce dei draghi e ho fatto un patto con l’Hokage, l’avrei informato in merito solamente se avessi potuto imporre un sigillo sulla diffusione di quelle informazioni.
    Un parente della signorina Orihara qui, un fedele ninja della Foglia contrariamente alla più libera kunoichi, ha aiutato a scriverne una parte.


    Ricordava dai rapporti che aveva letto su Maya quando Feng gliene parlò che le sue origini erano Konohaniane, anche se pareva che l’attenzione del villaggio su di lei fosse scemata, forse perché non si era portata niente di troppo importante dietro o forse perché un utile contatto nel paese della Roccia.
    Quella parte non era vera, ma invischiare Maya poteva essere utile, sarebbe stato più semplice togliersi in due dai guai.

    Non volevo aiutanti nella mia ricerca, neanche se forniti per salvaguardare la mia incolumità, persino il mio collaboratore ha informazioni limitate rispetto a me.
    Sono fedele alla Foglia e allo spirito di pace e fratellanza che l’ha concepita ed è nel suo rispetto che ho agito, se rendere pubbliche le mie ricerche non fosse diventato necessario neanche ora sarei qui.
    L’Hokage non ha tentato di infrangere il sigillo perché fino ad ora non occorreva, le armi non erano un elemento minimamente visibile nella scacchiera.


    Si sarebbe poi rivolto verso Orochimaru, in quel periodo una donna dai lineamenti viperini che per un momento lo fece rabbrividire, anche se il commento di Maya lo incuriosì per ragioni che a Hebiko molto probabilmente non sarebbero piaciute.

    Sono armi perché come qualsiasi arma il loro concetto di fedeltà è volubile in quanto strumento creato dall’uomo e per l’uomo, ma queste sono le uniche cose che le accomunano con oggetti che in confronto sono banalissimi ciottoli di fiume.
    Nessuna delle spade di Kiri, per utilizzare uno degli esempi più noti, è in grado di vincere una guerra, le Armi possono.


    A quel punto sarebbe stato il momento dell’ospite suo pari di prendere parola, sorprendendolo con un avversità che non si aspettava ma rimodulando quel sentimento quando dissero che fosse Hagoromo ad assicurare per lui.
    Si sarebbe quindi voltato verso di lui, con un aria educatamente sorpresa.

    Chiedo scusa, ho l’onore di parlare con…?
    Osamu, corretto?
    Un ospite come il sottoscritto, giusto?
    Noto delle fallacie nella vostra opposizione oltre che un inatteso fervore.
    Le vostre parole tentano di assicurarvi un pulpito perfetto dal quale lanciare le vostre accuse, ma è evidente dalle vostre parole e da quelle di Hagemono che la vostra posizione è pressoché identica alla mia.


    Che fosse una anomalia era cosa certa, le sue intenzioni ancora no, ma la sua memoria sugli eventi attorno alle battaglie accademiche erano sospette.

    Sembrate un ninja di una certa levatura ma sbaglio se affermo che il consiglio non ha mai sentito parlare di voi tanto quanto di me?
    Io però porto informazioni vitali, e i ninja nella spiaggia possono confermare come le mie indicazioni siano state le più efficaci, voi e il vostro team cosa avete portato?
    Eppure Hagemono vi spalleggia scagionandovi esattamente così come io scagiono me stesso.
    Trovo curiosa l’impellente necessità di impedirmi di conferire privatamente col consiglio, nonostante il male maggiore che le mie informazioni possano fare è fargli perdere qualche mezz’ora.
    Vuole forse esporre cosa la intimidisce di preciso della mia richiesta?
    Posso comprendere che la mia urgenza sia fraintendibile, ma ribadisco che non è mia intenzione scavalcarla, posso aspettare.


    Disse con un sorriso di cortesia a labbra strette.

    E per non sottrarmi alla sua domanda: le armi sono strumenti, come e quando il nemico decide di usarle non penso sia la domanda giusta da fare.
    La domanda è: quando lo farà sapremmo contrastarle?


    Fece un passo in avanti verso il consiglio di guerra, stava per arrivare un accusa figlia del senno di poi, l’unico realmente ineluttabile.

    I cremisi hanno uno stile di combattimento che continuiamo ad assecondare in battaglie campestri che non appartengono alla nostra natura di ninja.
    Non siamo fatti per imbracciare picche e armature ma assecondiamo l’armata rossa come se fosse l’unico metodo per rispondere ai loro attacchi facendoci sovrastare dal numero come se fosse una lotta tra bestie.


    In quel momento avrebbe dovuto attingere alle conoscenze che erano giunte fino al presente e su di quelle lavorare forte del fatto che il suo alibi attuale gli permetteva di sfruttare qualche lacuna.

    Già Madara ci dimostrò l’inefficienza di un simile approccio facendoci perdere più vite del necessario contro cloni mal fatti, oggi quello stesso errore ci è costato la battaglia di Konoha.
    Chi ha stabilito che questo sia il metodo migliore?
    Da chi sono giunte le informazioni che ci hanno fatto scontrare con l’armata rossa nella piana del tempio Nara quando potevamo impantanarli lì per mesi e lavorare sul taglio dei rifornimenti riprendendo fiato anziché impegnarci in uno scontro frontale che ci ha fatto ripiegare fino alla disfatta?
    Non l’hanno usata perché non gli serviva, i cremisi non sono in difficoltà sono in stallo, e non per merito nostro, ma del mare.


    Un cazzotto che avrebbe pesato e dopo il quale sarebbe stato necessario lasciarli metabolizzare. [Riferimento]

    Ma non è solo questo.
    Le armi sono state sconfitte una volta anche se non distrutte, ora non sono tutte ad Iwa come non lo erano ai tempi di Onoki, poichè sono state appositamente nascoste e sigillate, la loro riattivazione inoltre comporta diverse difficoltà.
    La ragione principale per cui non sono state usate dunque è perché non le avevano ancora a disposizione, non possiamo rischiare che il nemico le acquisisca nella totalità ne di finire presi tra i cremisi e un eventuale altro nemico, possiamo e dobbiamo distruggere le armi prima che vengano riattivate.


    Il discorso a quel punto, proprio grazie all’interazione di Osamu avrebbe virato sulla sua identità, rivelando il particolare rapporto che intercorreva tra lui ed Hagemono, ma anche rivelando che forse la coesione in quel consiglio non era estrema, e avrebbe potuto sfruttarlo.

    La mia identità... “inventata”?

    Nel suo tono fece guizzare la rabbia derivante dall’orgoglio ferito.

    Ho speso la mia vita su questa missione e quando ve ne porto i risultati per salvarci da una guerra che non stiamo vincendo mi accusate per bocca di uno sconosciuto?

    Il legno scricchiolò sotto le sue dita, andava bene fargli credere che potesse perdere il controllo, e la mascella indicava che era sull’orlo del regalare al pavimento una migliore opinione sui loro dubbi.
    Ma chiuse gli occhi e inspirò, parlando solo dopo aver espirato.

    Ma... posso capire che la situazione renda persino gli alleati sospetti… non darò modo a questa guerra di dividerci a causa del mio orgoglio.
    Nei territori del Fuoco esiste un tempio, fu l’inizio delle mie ricerche sulle armi, per quanto ai tempi non potessi neanche immaginarlo.
    Senza andare troppo nello specifico è il tempio centrale dei draghi, dotato di questo nome perché al centro tra nord, sud, ovest ed est ma anche di sopra e di sotto.


    Indicò con un dito il cielo e il pavimento quando pronunciò le ultime parole.

    Ne era al corrente Hagemono?
    Credo possa verificare col suo contratto la veridicità di quanto riporto ma non trovo corretto essere più preciso di quanto sono stato attualmente nel rispetto e sicurezza dei miei alleati.
    I suoi draghi invece sono leggermente defilati, vuole che riveli le ragioni Hangemono o le sembra sufficiente per far comprendere che non invento nulla?


    Quelli dei draghi erano segreti importanti, persino quel verme Uzumaki ci avrebbe dovuto pensare due volte prima di farlo continuare.
    A quel punto però, seguendo l’onda dell’onta subita avrebbe mosso lui in anticipo.

    A questo punto ho esposto il necessario, Osamu ha fatto altrettanto per dar prova della buona fede dei suoi rapporti e delle funzioni del suo team?
    Si può ingannare una persona, ma dodici non credo, questa situazione purtroppo ci obbliga a cercare conferme anche nei più insospettabili.


    Se le sue rassicurazioni non fossero state sufficienti avrebbe nuovamente inspirato.
    Guardò l’intero consiglio a metà tra la preoccupazione e l’incertezza.

    Se oltre 50% del consiglio, consapevole del rischio che questo comporta, concorda nell’esporre la mia identità non mi opporrò.

    Dopo l’eventuale votazione avrebbe quindi fatto spazio a Maya.

    È questo ciò che desiderano.

    Se fosse stato necessario creare la sua identità, avendo le spalle maggiormente coperte avrebbe deciso di puntare leggermente più in alto.
    Dopo qualche secondo di silenzio alzò gli occhi verso i presenti.

    Non temete rancori da parte mia, per quanto tediosa e a volte degradante comprendo l’apprensione con la quale ci assicuriamo di avere tutti le medesime radici, la certezza di condividere affetti ed ideali è necessaria e mi fa riflettere sull’infausto destino del generale Hagemono.
    Oggi vedo dinnanzi a me l’unico Uzumaki attivo in questa battaglia, forse l’unico noto nell’intera alleanza, che soffre la mancanza dell’indiscusso valore strategico dei prodigiosi sigilli di un clan a cui il primo Hokage ha dovuto chiedere un alleanza per non perdere, oltre che vite umane, la loro preziosa arte sigillante.
    Forse spinto anche dal condividere con essi una parentela seppur remota, eppure, contrariamente ai Senju i geni Uzumaki non sono forti nella lotta evolutiva tanto quanto lo sono in battaglia, il settimo Hokage stesso pur portandone il cognome non ne ha risvegliato le peculiarità, facendoci rassegnare al fatto che, nonostante gli sforzi in buona fede di Orochimaru-sama qualcosa fosse andato definitivamente perso.
    Non riesco a immaginare lo sconforto nel ritrovarsi solo nel luogo che da sempre viene chiamato casa mentre i propri affetti, forse in cerca di fortune, forse di nuove alleanze, hanno lasciato queste terre colme di legami, con mogli e figli per stabilirsi nella lontana Kumo, da tempo controllata dai cremisi, quasi irraggiungibili se non dai più specializzati portalettere della Radice.
    Ha mai fatto raccolta delle sue memorie?
    Credo che oggi più che mai sarebbe d’aiuto e ispirazione sapere come l’alleanza abbia allontanato ninja così di pregio e come lei sia riuscito a farsi forza nella gerarchia ninja senza alcun supporto.
    Non sarà stato facile vedere il simbolo di tutto questo costantemente sotto i suoi occhi nel simbolo della foglia.


    Si sarebbe poi voltato verso Orochimaru.

    Desidero che tutto venga trascritto per sottoporre a verifica le risposte fornite, i dettagli di invio delle delle trascrizioni e dell’esito devono restare appannaggio di un unico membro nominato all’interno di questo consiglio differente dai diretti interessati ed a loro estraneo.
    Definiremo successivamente i dettagli di tale consegna.
    Lo chiedo come Jonin dell’alleanza.
    In caso di opposizione notifico che sottoporrò la questione alla prossima riunione dei jonin calendarizzata.


    Attese, nel silenzio tombale che quelle rivelazioni avrebbero causato.
    Non era detto che la sua posizione all’interno del consiglio sarebbe migliorata, ma avrebbe sicuramente messo in chiaro che non era un giocattolo da rigirarsi senza pensieri per le mani. Intanto la Kunoichi un tempo konohaniana lo divorava con lo sguardo, qualcosa che non lo rendeva particolarmente felice ma era meglio averla come alleata piuttosto che come avversaria dato quanto rapidamente poteva supportarlo nella creazione di falsità, se poi come gli aveva detto Feng la sua professionalità era invidiabile avrebbe potuto far passare ad Hagemono un brutto periodo.





     
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    Sapete, Sakura Orihara era un pò "bizzarra": scoprire che io sarei nato quando lei avrebbe avuto un pò più di trent'anni l'aveva decisamente agitata, lamentandosi che avrebbe "preso" un vecchio.
    Solo dopo le mie osservazioni su come aveva sconfitto la filastrocca di quel Tian, si riprese un pò.

    Quando rientrammo nel suo appartamento, il discorso virò sul modo in cui tanto io, quanto lei, eravamo cresciuti.
    Sinceramente? Era molto strano: che fosse mia madre, o meno, Sakura aveva vissuto questa vita incredibilmente normale, con compagni di scuola, amici, genitori e tante altre cose che la guerra gli aveva portato via, tutto ciò con la consapevolezza di essere un Dio Guerriero.
    Io non avevo mai avuto né quella normalità, né, fino a qualche anno prima con l'anormale consapevolezza delle mie origini.
    Sorrisi, forse un pò d'invidia, perché lei sapeva chi era ed aveva un senso di appartenenza che non avrei mai pensato, fino a qualche anno prima, che mi sarebbe mai mancato.
    In tutto ciò, sui dubbi che Sakura aveva del proprio futuro, azzardai un pensiero: Forse a te non è successo niente di grave. Se la Mora è cresciuta nel tempio, come voleva la maledizione, io, sono finito per strada perché la filastrocca non aveva previsto un Jorogumo maschio? Forse è colpa di Tian, non tua, per come sono cresciuto., ipotizzai.
    Non era la più piacevole delle idee, ma, che posso dire, non potevo prendermela con lei: non avrei potuto nemmeno avendo la certezza che fosse mia madre, in ogni caso Sakura, e tutte le altre reincarnazioni dello Jorogumo prima di lei, erano state vittime della prepotenza di questo Tian.

    In realtà, Elmo-san non è il suo nome, il Mizukage si chiama in un altro modo, ma lo dovresti vedere: va in giro con questa grossa armatura, con tanto di Elmo, non l'ho mai visto senza, così ho sempre usato titolo., ammisi con un mezzo sorriso.
    Quando poi si lasciò andare alla tristezza della sua situazione in quel mondo in guerra, pensai che non fosse il caso di dirle che anche il Gashadokuro ed il Tengu, nel mio tempo, erano stati uccisi, oltre la povera Bakekujira.
    Non sapevo cosa dirle: avevo sentito una perdita quel giorno, sull'Isola dell'Abete, ma non sapevo il motivo allora, non sapevo che ciò che avevo, inaspettatamente, combattuto, era un mio "simile", seppur in senso lato.

    [...]

    I primi tentativi di usare il Dono, poi, sulla creatura demoniaca piumata non diedero il risultato atteso: forse come diceva Sakura ci misi troppo impegni, o banalmente, era stato un collegamento inconscio che gli aveva fatto emettere un odore di zolfo anziché bolle di sapone.
    In fondo cosa c'è di più affine ad uno di quei mostri piumati delle uova marce?
    Comunque, dopo alcuni tentativi, riuscii a dare il dono che volevo al demone alato e ricevetti anche ulteriori consigli dalla mia probabile madre, seppur, devo ammettere, trovai strano, quasi "fuori luogo", l'uso di concetti come "essere superiore" e "miserabile mortale".
    Sotto certi aspetti sembrano le stesse logiche del Gashadokuro, ma lei non è come lui., ripensai, ascoltando poi il suo aneddoto sugli orecchini a tartaruga, che, lo ammetto, mi fecero nascere un mezzo sorriso.
    Orecchini a forma di tartaruga? Doveva essere un tizio simpatico. Ho un amico del medesimo clan, Senju, Yato-san, sicuramente sarà stato anche questo tuo amico una brava persona., ipotizzai con tono gentile verso l'Orihara.

    Poi la discussione virò verso il resto degli Dei Guerrieri: Komainu, il Tengu e l'Oni.
    Un cucciolone? Spero proprio di incontrarlo., esclamai, parlando del "primo nato" fra le Sette creature.
    Le descrizioni del Tengu e dell'Oni, il perfettino che aiutava il prossimo e l'essere perfetto, mi sembravano, ancora una volta, leggermente esagerate, ma tenni per me quella valutazione.
    Scoprii che ci sarebbe dovuto essere anche un ottavo Dio guerriero, un ulteriore fratello, il Kirin, ma fu impedita la sua creazione.
    Chissà come hanno fatto ad impedirlo?, mi chiesi fra me, perplesso, dato quel poco che sapevo sulle origini delle Seconde Generazioni.
    Furono interessanti, invece, le sue spiegazioni sulle abilità del Tengu: Converte il chakra naturale? Quindi anche il mio gravitazionale?, in qualche modo, le sue parole confermarono la definizione dell'Oni di qualche ora prima, L'Arma che Genera Potere., anche se, onestamente, trovavo insensibile che un Dio Guerriero definisse un suo simile "Arma".

    Purtroppo, Sakura non ricordava niente del luogo dov'era (ero?) stata creata, avevo un'indicazione anche se parecchio generica: Il sud del Paese... della Terra, suppongo., ma da ciò che diceva, quel luogo era stato distrutto per nascondere tutti i suoi rituali.
    Il ché non aiutava la curiosità sulle mie origini, ma non la fermava nemmeno.
    Su quel "qualcosa" chiamato Dominio, poi, l'Orihara sembrava non sapere niente: un nemico già sconfitto prima della sua nascita.
    L'Hokage non concorderebbe, dato che dice di averlo incontrato., riflettei, ma tenni per me quel pensiero, non serviva a Sakura saperlo.

    In compenso, la mia probabile madre fu entusiasta della mia ultima richiesta: propose persino di nascondere una scatola sotto l'albero nella piazza vicina, un luogo che avevo visto anche ai miei tempi, poi aggiunse che avrebbe anche nascosto il diario dietro una mattonella cava nel seminterrato.
    Il suo entusiasmo, devo dire, mi fece parecchio piacere: Molto bene, grazie davvero, Sakura-dono!, esclamai sorridendo, forse un pò sorpreso all'idea che volesse cercare qualcuno che mi assomigliasse, ma lo presi per un complimento.

    [...]

    Salutata l'Orihara e riunitomi al futuro Non-Morto sgarbato, fui sbalordito stavolta, ed un pò preoccupato, dallo scoprire che ero stato con lei per quattro ore!
    Dovevamo vederci dopo tre ore con Bendino e l'Hokage, pensai preoccupato ed un pò diffidente per le abilità di giudizio di quel duo di assassini: Potrebbero avermi lasciato qui?, mi chiesi preoccupato, mentre il futuro utilizzare del chakra naturale-gravitazionale mi disse che avrebbe chiamato il suo associato Tokugawa.
    Il Fantasma conosce una versione della verità, potrebbe riportarmi dagli altri più velocemente., pensai, concordando con le parole della mia guida, malgrado i suoi modi, appunto, sgarbati.
    E fu così che incappammo in un volto noto, ma non appartenente ad un kiriano che sapevo morto.

    Sapete quelle buffe situazioni, quando non hai mai incontrato una persona, ma ti sei scritto con la stessa e magari, per motivi puramente lavorativi e di cordialità, vi siete scambiati persino delle foto?
    Ecco, mi trovavo in quella situazione nell'osservare questo tizio, in bianco e nero, con lunghi e trasandati capelli cadenti, una barba malcurata, il coprifronte di Oto alla cinta, ma che in più aveva una sorta di strano serpente baffuto, con zampine piccole, che gli svolazzava alle spalle.
    Come vi dicevo, ecco la strana situazione: uno vede delle foto, si aspetta un certo tipo di persona, poi si vede un tizio con una biscia svolazzante dietro.
    Un tizio molto affaticato, da quel che appariva.
    Ammetto che il mio primo pensiero fu: Anche io sono così diverso dalle foto che mi hanno fatto mandare le infermiere dell'ospedale?
    Il secondo pensiero fu che stavo divagando.
    Il terzo fu espresso in parole: Cos'è quel coso?
    Il quarto fu di nuovo che stavo divagando.
    Poi parlai ancora, verso il Non-Morto sgarbato: Lui lo conosco, è un mio collega., quello era stato il quinto pensiero.

    Peccato che a quel punto arrivarono tre tizi ancora più assurdi, specialmente nel vestiario dei primi due.
    Uno aveva dei guanti con artiglioni e definì il medico otese come una "spia cremisi", alla replica del mio compaesano, poi, uno parecchio grosso diede un ordine, rivolgendosi ad un "kiriano puzzolente", ma non ero sicuro con chi ce l'avesse fra me e la mia inattesa guida.
    Il medico negò di essere una spia, oltre che di voler combattere.
    Il terzo e meno bizzarro degli inseguitori suppose che forse non era una spia, ma non sembrava che qualcuno volesse dargli ascolto.
    E fu a quel punto che la situazione peggiorò.
    Voi direte: Fudoh cosa ci può essere di peggio? Sei finito nel passato, con l'Hokage assassino di Dei Guerrieri e con Bendino-chan.
    Non sai come tornare a casa, o se ci tornerai, ed ora sei circondato da quattro tizi non proprio amici, né fra di loro, né con te, ed un medico più pacifista di te, con una stramba biscia al seguito.
    Ve lo dico subito cosa c'era di più spiacevole: arrivò il Piumino Infame.
    Non lo vedi, ma sentii la sua voce da infame e, cosa più grave, al suo ordine di prendere l'otese, fu il Non Morto a rispondere, e rispose con un "Byakuei-sama".

    A questo punto, voi lo sapete: sono una persona ragionevole, razionale e propensa a dare una seconda possibilità a tutti, tranne a chi usa altri esseri viventi come oggetti.
    Descrizione perfettamente calzante per il Piumino.

    Se anche il Fantasma avesse condiviso quello che gli abbiamo detto, a meno che ora anche Bendino-chan non faccia parte della collezione, il Piumino non saprà tutto. E di certo non conosce il mio punto di vista., pensai.
    Rallenti quei tizi, io mi occupo del mio collega, ci vediamo alla pagoda., bisbigliai, consapevole del posto, ma non particolarmente interessato a ritornarci.
    Mentre lo facevo, la mia mano destra era leggermente distante dal corpo, con il palmo rivolto verso il suolo, poco distante dall'otese. [ST 1]
    Sperai in una risposta favorevole del mio compaesano, ma qualsiasi cosa avesse detto, sarei scattato, portando il braccio destro intorno alla vita dell'otese e spingendo con i piedi verso l'alto, dandomi forza nel salto. [SA 1]
    Fidati, Primario., dissi semplicemente, avrei anche aperto la mano sinistra, per attirare verso di noi la sua strana biscia, per sicurezza. [SA 2]

    Mi guardai intorno, sperando che l'altezza e la velocità del salto ci fossero d'aiuto, cercai con lo sguardo la zona del porto e, se l'avessi individuata, avrei ripreso a parlare: Le spiegazioni dopo, per ora, fidati: accettalo., sussurrai e cercai di usare di nuovo il Potere del Sangue degli Dei, cercando di offrirgli un'abilità che gli desse un qualche tipo di potere di lancio. [ST 2]
    Come aveva detto Sakura: non dare troppi dettagli, stai offrendo un dono ad un umano, lascia che sia lui a dargli la forma a partire da ciò che proponi.
    Lanciami nella direzione del porto!, proposi all'altro e se tutto fosse andato come speravo, quando mi avesse spinto in avanti, con le mie abilità che aiutavano in tal senso, avrei aperto nuovamente la mano ed utilizzato le capacità attrattive del chakra naturale-gravitazionale per fare in modo che medico e biscione mi seguissero nella mia traiettoria. [ST 3]

    Avrei cercato in punto, alla fine della nostra parabola, su un qualche tetto, per provare ad atterrare senza che nessuno di noi si facesse del male. [SA 3]
    SE tutto fosse andato per il meglio ed avessi avuto un pò di respiro dagli inseguitori, mi sarei voltato verso l'altro.
    Domanda importantissima: la persona con cui mi hai visto, di che colore aveva i capelli?, avrei chiesto.
    Voi direte: perché questa domanda? Perché c'erano solo tre risposte possibili.
    La prima era quella corretta, che conoscevo dai tempi dell'attacco del Piumino a Kiri.
    Poi c'era la risposta sbagliata ma, cosa più importante, c'era la risposta "giusta": che pure lui era diventato daltonico come noi, quindi non poteva vederlo.

    SE fosse stata quella la risposta, allora lo avrei tempestato di domande: Come sei arrivato qui? Non eri presente all'Abete, come me e gli altri, quindi perché sei qui?, ci pensai un attimo e mi venne un dubbio: Hai mai avuto a che fare con l'Hokage?
    Perché quei tizi ti inseguivano? Cioè, so che vuol dire spuntare in un mondo nel passato che non conosci e tutto il resto e probabilmente non avrai dato una buona impressione apparendo così all'improvviso.
    Io sono arrivato qui assieme ad un mio compaesano ed all'Hokage ed abbiamo riconosciuto gente del villaggio, quindi abbiamo saputo più o meno come muoverci.
    , spiegai, mentre il dubbio sulle sorti del Tokugawa, che era andato da solo dal Piumino Infame, mi passava per la mente.
    Anche uno degli Dei Guerrieri di Iwa è spuntato qui, poco dopo me ed i miei compagni, probabilmente lo avrai visto lì in cielo qualche ora fa.
    Poi con gli altri ci siamo divisi, per cercare sia informazioni, sia dei mezzi per raggiungere il luogo dove si stava dirigendo l'Oni.
    L'Hokage parlava di un posto, probabilmente nella stessa direzione.
    Dovevamo incontrarci un'ora fa, ma ho avuto un... contrattempo.
    Se tutto va bene, mi hanno aspettato e potrete unirvi a noi.
    , suggerii, ricordandomi solo in quel momento che ancora non avevo interagito con la serpe svolazzante.
    Ciao, io sono Fudoh, Primario di Kiri tra qualche decennio, come Tenma-san qui lo sarà ad Oto., mi fermai un attimo, sia per la soddisfazione di aver ricordato il nome dell'altro, sia perché sentivo di voler fare una rettifica: Io sono Fudoh Orihara., aggiunsi con una certa soddisfazione.
    Tu come chi, e perdonami l'insensibilità, ma anche cosa, sei?, avrei chiesto alla creatura svolazzante.

    C'era da capire cosa mi potessero dire loro e, soprattutto, se eravamo sfuggiti agli inseguitori del mio collega otese.

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    [72]/80
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. Salto

    2. Attrazione su Drago

    3. Atterraggio

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Rifiuto del Suolo

    2. Dono

    3. Attrazione Tenma

    Note

     
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    È colpa tua. Ratty

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    A Spasso nel Tengu

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    Tempus Fugit

    Raizen
    Il tuo uomo sulla luna ci è morto. Sia lui che il suo cane con lo Sharingan. Ma a quanto pare a te importa ancora meno che a me dei sottoposti. Replicò lo Tsuchikage con tono funereo, prima di congedarsi, senza dare spazio a ulteriori repliche. Liu Bei intanto aggiunse qualcosa. In realtà è un racconto più noioso di quanto si possa immaginare...Pangu abbassò la guardia in uno scontro e gli rubarono la boccetta dell'inchiostro...un nemico la spedì sulla Luna con una freccia di enorme potenza...e lui implorò per tre giorni Nuwa e Fuji fino a quando non decisero di andare a riprenderla. Il paesaggio lunare è noioso, e in realtà quel posto è abitato da strane creature nere con gli occhi gialli che risucchiano il chakra e che sembrano quasi intelligenti, ma comunque è andato tutto bene. Le informazioni sarebbero state più o meno le stesse ottenute da Guan Yu, tempo dopo.

    [...]

    Il Consiglio ascoltò attentamente le parole di Raizen, con Hagemono che non faceva nulla per nascondere la sua ostilità e irritazione, mentre Orochimaru sembrava intrigato da quella serie di segretezze. Molto interessante che il tuo garante sia l'Hokage...attualmente non presente. Mei Terumi invece era contrariata, non tanto quanto Raizen ma contro l'Hokage. Non capisco perché tenere nascosta una cosa del genere anche a me...quantomeno i Kage dovrebbero essere informati, in quest'epoca in cui nessuna vita è garantita, tenere un segreto simile per una sola persona è assurdo e controproducente, non quando i Kage sono tutti alla pari nella catena di comando. Potrebbe anche essere una fandonia, naturalmente. Commentò Osamu, che tuttavia si trovò a dover concedere qualcosa a Raizen. E' vero, siamo sullo stesso livello...con la differenza che la persona che garantisce per me è qui. Mentre nessuno garantisce per te. Vorresti forse sottoporti all'Interrogazione mentale, per appianare le divergenze? Magari da una terza parte come Orochimaru-sama. Il Kokage dell'epoca sorrise sinistro, con quel viso che ricordava molto Hebiko, evidentemente eccitato all'idea di invadere una mente che trovava così intrigante. Mi sembra un'ottima idea...se sei qui per riferire, riferirai tramite interrogazione, e Orochimaru condividerà con me e Hagemono soltanto le informazioni con un fuuinjutsu. Osamu si accigliò appena, ma poteva concederlo...Raizen lo avrebbe fatto? Certo, se Hagemono era dalla sua parte, inevitabilmente avrebbe saputo anche lui di cosa voleva parlare il ninja del futuro. Va anche detto che quella di Mei non era una domanda, ma un ordine.

    In ogni caso le sue parole successive, condite da commenti ad hoc sulla guerra in corso, esattamente come aveva fatto Osamu, colpirono nel segno, suonando sincere ed efficaci. Osamu non ha ancora terminato il suo rapporto... cercò di andare in aiuto Hagemono. Lui ha informazioni preziose sugli spostamenti dei Cremisi e sulle loro forze navali, lui e la sua squadra ci permetteranno di organizzare una controffensiva efficace! E sai quanto ce ne frega delle navi se possono mandarci quei mostri in volo? Replicò Orochimaru, zittendolo. La donna non aveva torto, ma iniziò a scendere dagli spalti, del tutto intenzionata a dar luogo all'interrogazione mentale. Se non altro grazie al legame con Hagemono e Mei non avrebbe potuto fare domande troppo indiscrete. Se non sono riusciti a distruggere le Armi in passato, come conti di riuscire adesso? E come pensi di trovarle? O hai già la loro posizione? A quella domanda della Mizukage, anche Osamu parve molto interessato, anche se probabilmente non avrebbe sentito la risposta, se fornita sotto Interrogazione. Alla menzione dei Draghi invece, Hagemono si sarebbe accigliato. Naturalmente conosco quel tempio, è attraverso di esso che ho raggiunto il palazzo del Dio Drago, il Faro Centrale, e mi sono legato ai draghi azzurri, ma non vedo cosa abbiano a che vedere con le Armi di cui parli.

    Mei Terumi aveva dato un ordine, rifiutare l'interrogazione mentale da parte di Orochimaru era un'opzione, ma difficilmente avrebbe trovato una motivazione valida solo a suon di chiacchiere. A onor del vero, il Kokage avrebbe posto solo tre domande:
    - Fai rapporto su ciò che volevi dire.
    - Le tue informazioni sono veritiere?
    - Per quale motivo dovremmo fidarci di te?

    Cosa avrebbe fatto Raizen, davanti a quell'offensiva? E quali capacità aveva impresso Orochimaru in quell'Interrogazione, visto quanto appariva certo di ottenere solo informazioni veritiere? Per sua fortuna nessuno aveva ancora usato capacità da sensitivo, o spiegare la presenza della Volpe sarebbe stato oltremodo complesso...se Liu Bei non lo avesse aiutato: prima di entrare infatti avrebbe detto che sarebbe stato pronto a usare il suo Vuoto Temporale per spostare in avanti le percezioni di eventuali ninja indagatori, in modo da non far percepire nulla di strano a nessuno di loro, come se avessero saltato la fase di concentrazione necessaria.

    Fudoh
    Ma che razza di ninja va in giro con tutta un'armatura addosso? Ahahahaha! Rise di gusto la fanciulla alla menzione del futuro Mizukage, mentre continuava l'addestramento improvvisato per permettere a Fudoh di gestire il suo Dono. Il clan Senju ha perso tanto nella guerra, almeno quanto il clan Uzumaki, nonostante tutti gli sforzi che il settimo Hokage aveva fatto per cercare di ricostruirlo a Konoha. Avrebbe scosso il capo. Yato? Pensavo non volessero più usare quel nome dopo quel matto che tre anni fa ha cercato di uccidere l'Hokage...aveva lo stesso nome, si vede che negli anni si sono dimenticati. La loro riunione di famiglia, per quanto atipica, continuò fino a quando Fudoh non fu sufficientemente saldo nell'usare il suo potere, a spese del gabbiano che sicuramente aveva visto giorni migliori. Nessuno dei due poteva sapere che il padre di Sakura sarebbe morto durante la missione per cui era attualmente assente, a Città della Roccia, molto lontano, ma forse il primario avrebbe potuto indagare al riguardo, se mai fosse tornato nel presente.

    [...]

    Ma io...io ti conosco! Avrebbe mormorato Tenma, in mezzo alla concitazione, mentre Fudoh chiedeva del drago che, preoccupato almeno quanto l'uomo a cui era legato, faceva passare la sua attenzione tra i due gruppi che si contendevano il medico, evidentemente pronto allo scontro, per quanto non desiderato. Se non altro le parole successive del Kiriano diedero manforte a quelle di Tenma, aumentando il nervosismo della pattuglia dell'Artiglio, che non poteva più dire di avere a che fare con una spia. Io dico che anche quello straccione è una spia! Sono entrambi vestiti di stracci, sono sicuramente due spie! Fatti da parte, Kyuryu! Solo l'uomo di nome Rei non sembrava daccordo. Ragazzi...forse potremmo parlarne prima, no? Voi del clan Yujin volete sempre parlare e parlare! Perché invece non ti dai fuoco e lo attacchi, eseguendo i miei ordini per una volta?

    Ma non ebbero il tempo di organizzarsi perchè Fudoh, prendendo l'iniziativa dopo le parole di Byakuei, afferrando il Primario di Oto con la sua tecnica speciale e guadagnando spazio aereo sia per sé che per Tenma (e anche per il drago che, scoprì, in qualche modo non poteva allontanarsi dal corpo dell'altro, a meno di volerlo). Cosa? Alla pagoda? Che cazzo ne sai tu della pagoda? Io a quell'effemminato di merda lo ammazzo, chi diavolo sei TU? Sembrava che Kotaro non avesse fornito poi chissà quali informazioni a Kyuryu, ma mentre una sua spinta di repulsione allontanava tutti e tre i ninja dell'Artiglio, dando forse origine a un tafferuglio, Fudoh metteva in pratica quanto aveva appena appreso, donando a Tenma il potere di spingere il vento come fosse un propulsore! Al minimo contatto, nel ricevere il Dono, il medico di Oto aveva compreso istintivamente come farlo funzionare e al contempo il Drago, a sua volta manipolatore del vento capace di far levitare le cose e spedirle in alto con delle correnti ascensionali, comprese ciò che accadeva all'umano e combinò il suo potere con il Dono degli Dei. Una capacità interessante, e il potere si adatta perfettamente a entrambi, no, Tenma? Ben più controllato del previsto, il vento avvolse tutti e tre spedendoli lontano in una parabole e poi rallentando (merito del drago) la loro caduta in modo che atterrassero senza danni, su un tetto non troppo distante dal luogo in cui era avvenuto l'attacco di Oni.

    Tenma si guardava le mani, da cui aveva evocato quel Fuuton, impressionato anche se un pò indebolito. Di cosa si tratta...e cosa sta succedendo? Ma sarebbe stato Fudoh ad avere una domanda per lui. Io...non so. Vedo tutto in scala di grigi. Ero nel mio studio e improvvisamente ho visto un bagliore verde...e mi sono ritrovato qui...nemmeno venti minuti fa. Ho chiesto informazioni e quei tizi hanno iniziato a chiamarmi spia e inseguirmi...cosa sta succedendo? Chiese ancora, con il drago che si staccò appena dal suo corpo per controllare i dintorni, fluttuando pigramente. Invece di avere una chiara risposta ebbe una caterva di domande. L'Hokage? Raizen? Abbiamo fatto alcune missioni assieme...l'ultima nella Valle del Vento, ma perché lo chiedi? Anche lui è qui? A quella frase il drago mostrò nuovamente interesse. Il Guardiano dell'Equilibrio è qui? Hai detto...nel passato? Tenma era un uomo di intelligenza, cultura e sensibilità, ma quella marea di informazioni tutte assieme erano forse troppo persino per lui, tanto che portò le mani alle tempie, iniziando a massaggiarle mentre cercava di mettere ordine alle idee.

    Quindi...siamo nel passato, e c'è anche l'Hokage...e l'Oni, di cui ho solo letto dei rapporti. Esattamente quanto indietro siamo nel passato? Se ci sono ninja di varie origini e siamo a Kiri...vuol dire la Guerra Cremisi? Sbiancò. Allora...allora forse ci sono anche io, ancora bambino, qui da qualche parte! Sarebbe molto intrigante incontrarti da bambino, non credi? Tutto questo è deliziosamente interessante! Gli fece eco il drago, in qualche modo divertito. Non è il momento, Toppu, non è il momento... Aggiunse con aria sconfortata l'altro, respirando pesantemente mentre il Drago si avvicinava a Fudoh spiraleggiando per l'aria e tendendo un artiglio come per stringergli la mano. Piacere mio, Fudoh Orihara, io sono Toppu, uno dei Draghi Bianchi, e sono il Compagno di Tenma. Noi condividiamo la stessa anima, siamo un solo essere, in realtà. E'...una storia molto lunga, non credo ci sia il tempo di spiegarla. Beh, abbiamo viaggiato per più di due chilometri, io credo che abbiamo seminato la pattuglia. C'è tutto il tempo per parlare e capire cosa succede, no?Ma dove hai ottenuto quello strano potere, Fudoh Orihara?

    Se Fudoh avesse spiegato qualcosa in maniera più precisa sull'Oni e su ciò che pensavano stesse succedendo, specie nominando il Tengu, allora Tenma si sarebbe fatto scuro in volto. Io e lui eravamo presenti quando il Tengu venne distrutto...quella statua infernale...forse ha a che vedere con questo problema? Se siamo nel passato allora il Tengu è ancora nella Valle del Vento, sigillato, e io e Dageki siamo a guardia dell'ingresso, e ancora sotto la Maledizione. Se Io sono qui...e Raizen è qui...allora quasi sicuramente anche Q è qui.Q? Hai ragione, è una possibilità...aspetta. Avrebbe detto il drago, sollevandosi e inspirando profondamente. Si. Si, è qui. Lui e Dageki sono qui! Ma...li percepisco...bloccati? Il Drago sarebbe poi guizzato davanti a Tenma, decisamente agitato, e sembrava che le sue emozioni in qualche modo riverberassero sul viso apatico dell'uomo. Non capisco, come possono essere bloccati e avere così poco accesso all'aria? E l'umidità...non capisco! Bloccati...si, ora li sento anche io. Sono...sono in prigione! Devono averli presi per spie di Kumo...Q è di là, in fondo. Tenma poteva dare un senso "umano" alle percezioni che Toppu aveva col suo gemello.

    A quel punto, in cambio della spiegazione di Fudoh, anche loro avrebbero narrato cosa fosse accaduto in passato. I draghi bianchi erano un tempo multicolore. A causa di una maledizione sono diventati bianchi, e le loro emozioni sono state sigillate, prosciugate in continuazione fino a trasformarli in creature apatiche, puramente razionali, che fingevano emozioni per cercare di ricordare cosa fossero, ma che alla lunga finivano per perdere ogni desiderio di vivere fino a pietrificarsi e dissolversi poi in sabbia bianca. La nostra tana ancestrale, il Faro del Nord, era nella Valle del Vento e l'intera vallata era diventata come un deserto bianco, restavano pochi di noi. Io e Dageki, i guardiani dell'ingresso alla Valle, però abbiamo trovato un modo per opporci alla maledizione: ci siamo legati a due umani proprio quando stavamo per soccombere alla maledizione. Tenma e Q. Anche loro avevano un vuoto dentro, anche se non nasceva da una maledizione. Fondendo le nostre anime siamo diventati nuovamente capaci di provare emozioni. Solo che loro due erano avversari. Oto e Kumo sono tutt'ora ai ferri corti, al tempo erano appena avvenuti scontri al confine...nonostante il nostro legame coi due draghi e le nostre similitudini, e nonostante il desiderio di pace di entrambi...stavamo per dar luogo a una battaglia fatale, manipolati da Hayate. Per fortuna l'intervento di Raizen ha prevenuto il peggio...e liberato i draghi dalla maledizione, ma ormai Toppu e Dageki erano legati a noi...e siamo rimasti assieme. Avrebbe concluso Tenma con uno dei suoi rari sorrisi, carezzando il dorso del drago. Se il problema è nella Valle del Vento, io conosco una scorciatoia, ma mi serve Dageki per aprirla! E questo significava far scappare una spia di Kumo dalla prigione, in qualche modo, durante la Guerra dei Cremisi.

    Quale sarebbe stata la mossa successiva? Inoltre Kyuryu lo aspettava alla Pagoda...e se fosse mancato, probabilmente lui e Kotaro avrebbero cominciato a dargli la caccia...forse indagando anche su Sakura.

     
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    Nebbia che Vela e che Svela

    V

    Inizialmente rimasi sorpreso, poi effettivamente, considerando le qualità del ninja non mi sarei dovuto stupire della sua presenza nei sette, piuttosto fu la sua temporaneità a lasciarmi dubbioso e subito gli chiesi: Per quale motivo ti sei limitato ad un breve periodo e di quale spada eri il portatore, Kotaro-sama? Sorrisi poi all'indirizzo del Tokugawa e con voce leggera aggiunsi in una scrollata di spalle Diciamo che ho delle fonti abbastanza certe su ciò che riguarda la politica di Terumi e i piani di Byakuei, ma ne parleremo una volta arrivati alla Pagoda Capovolta. Non dovrebbe mancare molto, no? domandai, osservando il territorio e riconoscendo elementi paesaggistici che non erano mutati nel tempo.

    [. . .]

    Il mio sguardo, carico di odio, rimase fisso sul nano di Kiri e fu chiaro che questi poté decifrare le mie emozioni nei suoi confronti, poi lo spostai sugli altri astanti: la donna, Shuichiro e Kotaro. Quest'ultimo rispose in un'esplosione di divertimento e gioia quando sentì che, non solo ero suo parente, ma che ero progenie di Ossuri. Alla sua richiesta di abbracciarmi fece eco il gesto spazientito di Shuichiro e subito il Tokugawa si arrestò, mutando rapidamente l'espressione del volto, su quella mi soffermai mentre le parole della donna iniziarono a risuonare nella radura. La maschera del prozio era caduta tanto facilmente quanto rapidamente, se mi avesse chiesto di abbracciarlo per sussurrare qualcosa all'orecchio o darmi qualche oggetto? Non potei, però, soffermarmi troppo su quel pensiero, perché la donna disse qualcosa che mi fece rizzare i capelli e identificarla immediatamente come una minaccia: "Ho informazioni su di te".
    Voltai lentamente il capo verso di lei, perdendo così il contatto visivo con il mio parente e la osservai attentamente. Le sue informazioni risalivano alla Missione nel Paese dell'Abete dove le forze in campo erano l'Accademia, Hayate e la Tregua tra la Zanna e l'Accademia, ma non riuscii a riconoscerla in nessuna delle tre fazioni. Le possibilità erano molteplici: potevo non averla notata nel marasma che avvenne sull'isola-arma, poteva non avere le sembianze che ora mostrava oppure poteva avere ricevuto quelle informazioni da fonti allora presenti. Rimasi impassibile nel studiarle il volto e quando disse che, nel distruggere le armi, saremmo stati amici, le rivolsi un leggero sorriso rispondendole Ogni nuova amicizia potrebbe risultare utile contro le armi di Iwa, Hana-san.

    Poi le cose non andarono esattamente come preventivato: le carte da me mostrate sul tavolo da gioco non ebbero l'effetto desiderato e mi trovai a dover rincarare la dose puntando l'indice verbale contro il nano traditore. Il futuro tradimento di Byakuei era stato svelato dalla stessa Hana, donna che non solo era in possesso delle mie informazioni, ma aveva anche agganci - evidentemente - con i recenti avvenimenti della Nebbia. Solo Kotaro ebbe un moto di sorpresa e la sua prossemica, l'espressione del viso e la posizione che assunse il corpo, trasudarono pericolosità. Un dettaglio sconvolse la mia mente e mi lasciò guardare ammirato, per un attimo soltanto, il mio parente: la sua ombra sembrava impugnare una lama, ma la mano che avrebbe dovuto reggerla era disarmata; rimasi stupito e incuriosito delle conoscenze che quel Tokugawa era riuscito a raggiungere della Kinjutsu del nostro clan [Percezione 9]. Fu Shuichiro a chiudere seccamente la cosa dicendo che non solo ne aveva discusso con suo fratello, ma anche che il suo piano non sarebbe stato nuovamente attuabile e a quel punto uno mio sguardo d'interesse si spostò dall'Imperatore al fratello. L'intervento di Kotaro, diffidente tanto verso la situazione che si era creata, quanto verso la sconosciuta e carica di informazioni Hana, mi diede la certezza che potesse essere l'unico alleato - in mezzo a quegli shinobi - a cui avrei potuto realmente riporre fiducia e così gli dissi riferendomi alle mezze verità che aveva detto in precedenza: Non ve ne saranno altre, zio. Vorrei poter parlare con te, dopo il mio colloquio con Shuichiro, avere l'occasione di discutere con il fratello maggiore di quel pignolo e bastardo di un Ossuri non mi dispiacerebbe <3 Al sorriso che gli rivolsi, non meno dissimile alla maschera che in precedenza aveva indossato di fronte a tutti, fece eco un occhiolino.

    Hana riprese nuovamente parola e, intervallandosi con Shuichiro stesso, mi diede una panoramica più approfondita di ciò che era successo. Si trattava, allora, di un Jutsu spazio-temporale e, in qualche modo, aveva lasciato una traccia su tutte le persone che erano state coinvolte. Socchiusi l'occhio e feci un leggero cenno del capo quando mi confermarono, nuovamente, che non c'era modo di modificare direttamente e coscientemente il mio futuro e, così, lasciai che il mio perfido piano venisse obliato.
    All'intervento di Hana fece seguito quello di Shuichiro e poi Byakuei che fu molto più lapidario nello spiegarsi: loro erano un'alternativa al passato che non era mai avvenuta. Il commento di Hana rispetto alle capacità deduttive di Shuichiro mi fece tentennare e lo guardai incuriosito quando mi domandò se ancora volevo parlare con lui, sospirai e feci un cenno d'assenso Sì e vorrei che Kotaro si unisse a noi, merita di sapere ogni cosa. Mentre Byakuei se ne andava, l'odio nei suoi confronti tornò a ribollire in me e un sorriso violento rievocò quei giorni lontani a Kiri, quindi spostai lo sguardo verso la donna che mi stava fissando e mossi leggermente il capo, avrei cercato di approfondire alcune cose con lei successivamente, ma prima avrei cercato di raccogliere qualche informazione sul suo conto.

    Dopo che ebbe composto i fuinjutsu e mi ebbe assicurato che nessuno avrebbe potuto origliare, rimasi in silenzio diversi secondi riflettendo e, rallentando il battito cardiaco che improvvisamente accelerò al pensiero, dissi: Io sono la Mano Nera di Kiri, le persone che hanno informazioni sul mio conto sono minacce verso di me e soprattutto verso il villaggio che considero attentamente feci un cenno del capo verso l'entrata della Pagoda In nome di Kiri e della Nebbia di Sangue che io stesso ho concretamente riportato nel villaggio dando inizio nuovamente al rito, ho bisogno di sapere chi è la donna che possiede informazioni sul mio conto: fosse stata un'accademica non avrebbe avuto problemi a rivelarmelo, si tratta di un membro della Zanna o di Hayate? domandai, considerando le altre due fazioni presenti all'Abete che lei stessa mi aveva citato e poi aggiunsi: Sospetto che potrei trovarmi costretto realmente a collaborare con lei, ma devo sapere con chi ho a che fare: hai informazioni sensibili sul suo conto da darmi, così da avere un qualche vantaggio su di lei se le cose dovessero precipitare?

    Attesa la risposta e approfondita con eventuali altre domande, ripresi: Tornando a parlare di questo jutsu spazio-temporale, hai detto che vi è una sorta di traccia che accomuna voi ad Hana e, sospetti, anche a me "viaggiatore". Questo segno, questa traccia, che ci accomuna pensi sia la causa di tutto ciò o la sua conseguenza? Che tipo di verifica hai avviato per raggiungere a certe risposte? quindi soppesai un po' le parole e poi ripresi Mi ha stupito la vostra mancanza di meraviglia alle mie parole anche se anticipate da Hana e lei stessa ha un tarlo sulla rapidità con cui sei giunto a certe conclusioni. Non sottovaluto la tua intelligenza, Shuichiro-sama, ma sei entrato in contatto con altri "viaggiatori" prima di me e lei? Qualcuno ti aveva già riferito qualcosa e, in tal caso, chi?

    Quindi proseguii: Potremmo avere delle risposte a tutto questo se riuscissimo a raggiungere la meta dell'Oni prima del suo arrivo, per farlo ci servirà un mezzo rapido e sicuro. Saresti in grado di fornirne uno che possa ospitare quattro shinobi?

    Serrai la mandibola successivamente poiché ciò che stavo per dire avrebbero solleticato ferite profonde nel mio animo: Tuo fratello non ha solo tradito Kiri e i suoi abitanti, ma senza alcuno scrupolo anche gli shinobi più vicini a lui e la sua stessa semenza, compiendo una strage di validi ninja di Kiri. Credi forse che, svelato il suo inganno, vi abbia rinunciato o pensi che ci sia un motivo concreto per il quale non potrà più tradirvi? Fossi in te non mi fiderei assolutamente di lui, assieme - io e te - abbiamo combattuto contro i suoi Teschi e non dimenticherò facilmente la sua volontà nell'ucciderti e nemmeno tu, sebbene non abbia ancora vissuto quel momento, dovresti dimenticarti di ciò le mie parole e il mio sguardo trasudavano rabbia e violenza, non era certo la consapevolezza di trovarmi in una realtà parallela a mitigare il mio odio verso l'assassino di Ossuri. Volevo, allora, domandare se quelle dichiarazioni di Shuichiro fossero legate alla sua fiducia nel fratello o a concrete realtà.

    Se Kotaro si fosse unito a noi o se fosse rimasto nella radura in seguito al colloquio con Shuichiro, l'avrei raggiunto Spero tu possa comprendere i motivi per i quali non sono stato completamente sincero con te, l'ultima volta che ho avuto a che fare con la tua persona ci trovavamo in parte a fazioni opposte: Byakuei aveva preso il controllo del tuo corpo, ma la tua tempra era abbastanza forte da contrastare la sua volontà. Attesi un momento, quindi proseguii Ora, tra tutti, sei quello in cui credo poter riporre la mia fiducia e, considerato la portata di ciò che sta avvenendo, un aiuto da parte dello zio potrebbe farmi assai comodo cercai di decifrare i suoi pensieri e poi aggiunsi Di Byakuei e di quella donna non mi fido, ma potrebbero rivelarsi utili strumenti per venire a capo di questa situazione ed è una cosa che non posso ignorare. Verrai con me a trattare con loro e, successivamente, a caccia di quel Oni che ha fatto la sua comparsa sulle coste kiriane? il mio sguardo si riflesse nel suo, raramente mi ero trovato a esprimere una così diretta richiesta d'aiuto.
    Posso ora, anche, essere più chiaro rispetto alla mia curiosità sui sette spadaccini: nel nostro presente le sette spade di Kiri sono andate perdute, ho pensato che indagare sul loro passato in questa realtà avrebbe potuto aiutarmi - se fossi riuscito a tornare da dove sono arrivato - ad avviare una concreta ricerca per riportarle nel luogo ove appartengono

    Comunque fossero andati quei colloqui, avrei rivolto i miei passi verso la Pagoda in cerca di Hana e l'assassino di Ossuri.
     
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    VII






    Alzò un sopracciglio verso lo Tsukikage, possibile che un uomo prudente come lui si fosse fatto sfuggire esattamente l’informazione che Raizen cercava?
    Si trovò a rimuginare su quell' evento, rivalutando il coinvolgimento dello Tsukikage nell’incidente, se poteva essere vero che era lì da più tempo non voleva dire che quando era sparito stava facendo ciò che aveva dichiarato di fare. Era plausibile che mentisse, cosa che per lui era sicuramente come respirare, e che quindi avesse dato proprio lui all’Oni la conoscenza necessaria per quello spostamento, dopotutto il chakra di quella stirpe maledetta o qualcosa ad esso similare non era certamente una cosa facile da trovare.

    Un tipo ha scagliato una freccia dalla terra alla luna ed è noioso?
    Porca miser…


    Un fulmine gli attraversò il cervello, non era la prima volta che sentiva di una freccia con una potenza così mostruosa, bensì la seconda, la prima ne era stato addirittura testimone e fu il giorno in cui aveva messo a dormire un colossale Masamune in procinto di scatenare un apocalisse elettrica sulla testa sua e dei suoi alleati alimentato da un odio primordiale.

    CHI ha scagliato quella freccia?
    Mostramelo!


    Tese la mano verso Liu Bei, intenzionato a farsi passare mentalmente quell’informazione, l’urgenza nei suoi occhi tradiva l’importanza che quella risposta aveva per lui, in grado di distrarlo perfino da informazioni che sarebbero potute essere utili e che invece avrebbe dovuto chiedere in un secondo momento, come ad esempio da quante fonti l’Oni poteva trarre energia o conoscenze per fare ciò che aveva fatto ed eventualmente stringere il cerchio sui responsabili.



    [Sala di Comando]



    Più tardi la sua arringa andava avanti, diventando sensibilmente più difficile mano a mano che il discorso procedeva, con il gruppo che seppur mostrava qualche frattura non accennava a perdere partecipanti al dibattito, impedendogli di rafforzare la sua posizione e concentrarsi su un solo elemento.
    Ma anche i suoi interlocutori non avevano da muovergli particolari accuse ritrovandosi le ginocchia molli esattamente quanto le sue in quella scherma dialettica.

    Dunque?
    Vuoi forse dire che ho atteso l’assenza dell’Hokage per montare una storia che potrebbe demolire con quattro sillabe se solamente si presentasse qui?
    Ti accorgi che questa affermazione comporta una serie di scenari uno peggiore dell'altro?
    Saremo come minimo davanti al coinvolgimento dell’Hokage che potrebbe significare o tradimento o un concreto rischio della sua incolumità oppure una così elevata quantità di conoscenza da parte mia in merito ai movimenti del consiglio che sarebbe meglio smantellarlo e riformarlo da capo.


    Il suo tono e portamento erano di una flemma granitica , molto più in controllo rispetto a quando dovette interpretare la ferita infertagli da un accusa personale sul suo operato.

    Suggerisci forse la presenza di traditori al suo interno?

    Non avrebbe dato modo di rispondere, continuando il discorso, rincarando la dose con un rapido doppiopasso che era certo li avrebbe spiazzati.

    Condivido il tuo timore.
    Accetto l’interrogatorio.
    A patto che venga eseguito anche su Osamu nelle medesime modalità. Tuttavia visto che l'interrogatorio ha l’obiettivo di assicurare la mia affidabilità, onde evitare diffidenze da parte dei più sospettosi sulla liceità dell’interrogatorio, reputo sia meglio lasciare fuori dalla condivisione delle risposte e dai meccanismi del sigillo un Uzumaki col talento di Hagemono, i sigilli sono materia assai delicata e con i tempi che corrono non vorrei che si potesse pensare ad un alterazione degli stessi durante scambi di delicatissime informazioni, vi prego di capirmi, mi sto già esponendo più di quanto non vorrei fare, non voglio correre il rischio che ulteriori figure debbano venire a conoscenza di queste informazioni che reputo sia VITALE far finire nelle giuste mani.
    Inoltre condividiamo il legame con i draghi, potrebbe essere un altro motivo di dubbio per i più sospettosi al pari del legame che ha con il ben poco noto Osamu.
    Rinuncerò a mantenere qualche segreto dei draghi se necessario alla salvezza dell'alleanza… dopotutto è un nemico comune a tutti.
    Ovviamente, non volendo diminuire gli osservatori non mi sottrarrò alla condivisione del mio interrogatorio con tutti i kage o un loro singolo rappresentante ed anzi lo suggerisco.
    Dopotutto avete detto che qui dentro vige la parità dei ruoli, giusto?


    Avrebbe guardato i presenti nella sala, cercando di mettere sul piatto l’orgoglio di chi poteva sentirsi oltraggiato dal fatto che Hagemono, pur non essendo Kage e di fatto una figura relativamente nuova, avesse tutta quella influenza venendo nominato per quel compito ancor prima delle figure politiche di spicco dei principali villaggi dell’alleanza. La proposta per il consiglio era comunque vantaggiosa, grazie ad essa potevano accertarsi anche della posizione di Osamu senza fidarsi alla cieca di Hagemono e di fatto l’unico pagamento che richiedeva era un maggior controllo su se stesso e potevano evitare di indispettire Hagemono dando a Raizen le colpe di quell'eccesso di zelo.
    Nel suo guizzare tra i presenti si sarebbe comunque soffermato su Orochimaru, era evidente che la sua celebre ossessione per l’apprendimento di tutte le tecniche si declinasse anche in una smodata passione per la conoscenza, una conoscenza che Raizen in quel momento possedeva ed alla quale poteva accedere solo se fosse stato lui a cedergliela.

    Se la sentirebbe, Orochimaru-sama, di rinunciare ad informazioni di questo calibro?

    Ma non poteva dialogare esclusivamente con lei, cosa che tra l’altro lo disturbava essendo abituato a vederlo come maschio e quindi assai diverso da Hebiko, doveva trasformare quell’invito che sicuramente la malizia della serpe otese avrebbe colto in un monito per l’intero consiglio.

    Nella situazione attuale è una responsabilità al pari di mandare un battaglione a suicidarsi in un dirupo.
    E io non accetterò di essere interrogato se non a queste condizioni, a costo di dover agire in solitaria come fatto finora.
    Sono padrone delle mie informazioni e ricerche e non le divulgherò se nutro sospetti in merito alla sicurazza del luogo in cui le rilascio, come ci insegniamo fin da genin.


    Hagemono a quel punto tentò di difendere la posizione di Osamu, citando informazioni in possesso dello sconosciuto.

    Informazioni sulla flotta?!?
    Sulla FLOTTA?!?
    Avete perso pochi giorni orsono il MIO villaggio al centro del continente e state anche solo valutando di ripiegare fino al mare e dare battaglia nell'unico elemento che ci salva dalla loro avanzata?!?


    A quel punto il suo sguardo era a dir poco iracondo.

    Dovete impedirgli di salpare, arginarli, non regalargli chilometri di terra e innocenti da schiavizzare!
    Non siamo in un gioco da tavolo, la presa di Konoha non equivale alla perdita della nazione se ci riorganiziamo in una ritirata controllata!
    Se già la guerra campestre ci è avversa figurarsi quella navale!
    Gli unici in grado di portare realmente delle navi sono i kiriani e il morale delle truppe è allo stremo!
    Quanti konohaniani o sunesi penserete che resisteranno allo sciabordio delle onde in queste condizioni, saranno un peso morto per gli esperti, generando tensioni!
    Che fine faranno i loro Katon?
    Che fine faranno le navi se riusciranno a usarli!
    Oltre due terzi delle truppe non sa neanche che esiste l’acqua salata!
    Se volete evitare la disfatta totale ricacciategli quelle informazioni in gola e pregate che si strozzi.
    Spendete ogni singola risorsa sulla terra ferma e mandate dei sabotatori ad affondare le navi al porto, possibile che nessun kiriano evochi pesci ai quali affidare delle cartebomba?!?


    A quel punto era sinceramente esterrefatto, quel consiglio era totalmente traviato, e le cose prendevano una pericolosa tangente, non ricordava infatti che la battaglia si fosse spinta sul mare, kiri restò un forte baluardo, se la battaglia si fosse spostata sul mare difenderla sarebbe stato impossibile con quei numeri esigui. Che fosse giunto nel preciso momento in cui si stava consumando un tentativo di influenza su quel passato?

    Interrogateci.
    Entrambi.


    A quel punto Liu Bei era consapevole che potesse volerci molto poco perché fosse necessario attivare la sua abilità, ma la situazione al momento era sotto controllo, solamente le escandescenze di Hagemono o Osamu potevano sbilanciarla e l’avrebbero fatto in suo favore, anche se alcune rivelazioni era bene tenerle per momenti migliori anziché consegnarle ad una interpretazione a lui sfavorevole.
    Se alla fine avessero accettato le sue condizioni per l’interrogatorio avrebbe chinato leggermente la testa porgendola senza problemi ne timori.
    Quando però Orochimaru avrebbe poggiato la mano sul capo della Montagna più che risposte avrebbe avuto una visione, ancora più concreta di quanto si potesse aspettare, Raizen lo aspettava infatti seduto in un elegante poltrona di cuoio rosso, invitandolo a sedersi in una libera di fronte a lui, di fianco a loro un vecchio tubo catodico incorniciato da pregiate essenze, mentre nello sfondo torreggiava la Volpe, senza nessun cancello a separarli da loro, un colossale cane da guardia che teneva gli occhi chiusi fingendo un sonno beato nonostante avesse le orecchie sull'attenti.

    Spero che la Serpe otese non si aspettasse di ritrovarsi la strada spianata.
    Qui le regole le faccio io, Orochimaru sama, ma si sieda, oggi siamo alleati.
    Qui dentro abbiamo tempo e modo di comunicare alla velocità delle sinapsi permettendo a entrambi di avere maggior comprensione delle mie parole.
    Non nasconderò nulla, non è mai stata mia intenzione, ma dovevo proteggermi dalle incertezze, per questo mi sto rivolgendo unicamente ai kage, eletti dai villaggi per i villaggi e non piovuti da chissà quale angolo del continente.
    Alle mie spalle vedete la volpe, ma se non ricordo male in questo periodo dovrebbe essere impegnata al fronte, e lo è.
    Lei come me viene dal futuro, per quanto incredibile questo possa sembrare e questo che permette la sua presenza in due luoghi contemporaneamente.
    Conosco la guerra perché l'ho studiata con meticolosa attenzione essendo io un Hokage, il fervore mostrato poco fà deriva proprio dall'assistere con i propri occhi ai disastri studiati nei libri.
    Questa, per me e per gli esperti che ho incontrato, è una tasca temporale posso influenzarla e posso probabilmente portarvi alla vittoria con le mie informazioni, sopravvivendo tornerei nel mio tempo, ma non saprei ancora quando, e come, mentre voi continuerete le vostre vite con le mie memorie e con la vittoria probabilmente in pugno, dopotutto i cremisi potrebbero reagire a nuove strategie
    Per quanto ne so io il tempo non è una linea dritta, quindi non influenzerei il mio presente, bensì è un piano in cui tutto avviene contemporaneamente e a cui noi diamo un senso di linearità per preservare la nostra coscienza.
    Orochimaru sama, potrei ispirarla con qualche sua ricerca futura?
    Il laboratorio presente s otto alla botola al bosco dei sussurri dovrebbe già essere attivo e con qualche tedioso grattacapo grazie a qualcosa che probabilmente sgraffignerà durante questa guerra.
    Non so perché ma in futuro si interesserà anche al sottoscritto, ma ho trovato la trappola con le note sonore assai fastidiosa, in musica sono una frana totale.
    È sufficiente per provare che dico io vero?
    Potrei aggiungere dell'altro ma quella sul tempo è una teoria ben lungi dall'essere dimostrata e ciò che dirò qui non so che effetti avrà.
    Tutttavia questa guerra verrà vinta a meno di interventi esterni, ma non è ancora il tempo.
    Credo dunque di potervi aiutare a perdere quantomeno meno uomini.
    Con gli occhi del futuro questa guerra pur mantenendo l'aria dell'evento naturalmente cataclismatico che è apparirà ben strana, modi di avanzare e arretrare se osservati con l'occhio di chi sospetta un infiltrazione assumono una particolare tridimensionalità, ve lo ripeto: troppe guerre campestri.
    Ad oggi Hagemono non ha ancora assunto il ruolo di generale in comando, ma lo avrà diventando responsabile anche di alleanze determinanti, come quella con i reietti della Zanna, il mio dubbio è che lui sia un traditore, sono qui perché questa informazione sarebbe utile per capire se la sua influenza possa avere un lascito e quindi aiutare anche nel presente i Cremisi a infiltrarsi nelle nostre linee.
    Ma andiamo con ordine.


    I discorsi nella sua mente erano fluidi, un misto di parole ed immagini-ricordo a supporto che scorreva con naturalezza e senza alcuna fatica, non era lì per nascondere niente dopotutto.

    Le armi sono semplici da sfruttare, rilasciare il loro sigillo senza un minimo di bontà nel cuore ancor di più.
    Furono costruite perpetrando il male, usate con la medesima intenzione, e immaginate per seguire un equazione che ha come risultato un bene comune distorto e dispotico.
    Da sigillate sono inamovibili e indistruttibili, quasi congelate nel tempo, il sigillo stesso probabilmente le difende in modo da non renderne possibile lo studio o lo smembramento che potrebbe portare ad una ricostruzione.
    Sono create con un misto di tecnica, ingegneria e abilità genetiche possedute da quattro clan molto influenti ad Iwa, o che quantomeno lo furono.


    Avrebbe dunque seguito la storia sulle armi mediante ricordi che potevano anche confermare la sua provenienza dal futuro, senza timore di dilungarsi sull'origine dei Koro, dei progetti consegnati dall'uomo che identificava come uomo del pilastro o un suo probabile aspetto, descrivendo le torture di creature viventi necessarie che comunque non morivano ma gridavano all'unisono come coscienza collettiva in grado di recepire solamente degli ordini e in alcuni casi di preservarsi.

    Capirete dunque che il loro risveglio sarà positivo per chi le possiede solamente fino a che rispetteranno il volere di un uomo che si definisce padrone del mondo.
    È quindi possibile risvegliarle, ma non utilizzarle senza il rischio di venir domati.
    E so questo per esperienza diretta, ho sfruttato una delle armi e ne ho mantenuto il controllo solo grazie al mio talento come jinchuriki e solo ad una frazione del suo potere, e l'ho fatto per distruggerla o dovermi curare di salvaguardare alleati dal suo operato.


    Avrebbero seguito i ricordi di attivazione del Tengu in cui però non era possibile vedere che fosse alla valle del vento poiché limitati a quella sola esperienza di fatto impossibile da collegare geograficamente senza un prima e un dopo.

    È necessario l'Oni, l'arma che domina le armi, per avere un tramite e poterle condurre in battaglia come una forza inarrestabile senza il rischio di mandare i propri a morire nel fuoco incrociato o in un azione autodistruttiva innescata nelle armi.
    Ma come vi ho detto l'Oni ha un solo padrone, sarebbe come portare un cavallo in battaglia facendo tenere le briglie a qualcun' altro .
    Nel futuro non abbiamo trovato modo di sfruttare le armi e le stiamo distruggendo, siete certi che non vi lascerete guidare dalla follia e decidiate di utilizzarle in preda allo sconforto?


    Se gli fosse arrivata un risposta positiva con un sospiro di preoccupazione avrebbe esposto come rilasciare il sigillo e il modo per distruggerle.

    Il sigillo si rilascia solo sacrificando ad esso qualcosa che vada contro natura, uccidendolo per sempre, Orochimaru-sama ad esempio sarebbe un eccellente chiave.
    Quindi le consiglio di stargli alla larga, il sigillo non chiede il permesso quando si tratta di divorare.
    Probabilmente sono stati creati per uccidere il dominio o le armi stesse casomai avesse tentato di rilasciarle.


    Avrebbe quindi esposto le sue esperienze con Bakekujira e il Tengu e le informazioni apprese attraverso i rapporti sul Gashadukuro.

    Ogni arma ha quindi specifici punti deboli in grado di farla collassare ma tutte hanno punti deboli strutturali in grado distruggerle.
    TUTTAVIA tutte queste cose richiederebbero uno sforzo bellico per voi impensabile per questo il mio consiglio è di non ricercarle ma aiutarmi solo a contrastare l'Oni per allontanarlo da qui e permettere a voi, con le mie conoscenze di vincere questa guerra.
    Ed a proposito di questa…


    La questione a quel momento si sarebbe fatta assai impegnativa per tutti considerando quanto i suoi pensieri potessero essere destabilizzanti.

    L'alleanza con la Zanna è indispensabile e va coltivata, sarà Hagemono ad interessarsene ma al contempo sacrificherà un numero di soldati immane per piantare i semi del ritorno dei cremisi.
    Iniziamo da Hagemono: perché siede in questo consiglio?
    Konoha è già rappresentata e il Vortice già da tempo non è più una potenza tale da poter essere rappresentata qui dentro.
    Ciò che risulta a me invece è che gli Uzumaki dopo qualche tempo siano migrati totalmente o in gran numero, verso Kumo e che proprio da questo paese sia partita l'Onda rossa e il nostro caro Uzumaki, forte di un cognome nostalgico.
    Nel mio presente è a Kumo, che risiedono i 5 pilastri, suppongo un modo di scimmiottare i 5 kage, che formano un consiglio che fa le veci del Veterano in sua assenza e di cui proprio un Uzumaki fa parte.
    Non solo, anche il capofamiglia di un clan nobiliare che ha fatto fortuna con le armi e che solo di recente abbiamo identificato come spie proprio a Konoha fa parte dei pilastri: i Kurogane, ma non smascherateli, a fine guerra a loro verrà affidato il rotolo con le memorie del veterano, di fatto la sua anima, distruggerla eliminerà il suo ritorno probabilmente per sempre.
    Questo per dire: non fidatevi ne di Hagemono ne delle informazioni che porta, men che meno se si propone come doppiogiochista, a poco valgono delle battaglie vinte se poi si perde la guerra, e proprio questo potrebbe essere il suo modo per gettarvi fumo negli occhi vista la situazione al fronte.
    Come nel caso delle navi.
    Osamu poi, da dove è apparso?
    Perché da informazioni, perchè le ha?
    So per certo che è un viaggiatore del tempo come me, ma se non ha riconosciuto l'Hokage come alleato in una situazione simile vuol dire che non fa parte ne di Konoha, ne di Kiri, ne di Suna ne di Oto.
    Chi potrebbe dunque avere interesse a darvi informazioni fallaci sui cremisi fuori dall'alleanza se non un cremisi stesso?
    Protetto in questo momento da chi?
    Da Hagemono e lui soltanto.
    Volete conferma?
    Sembra che tutti quelli arrivati da una diversa linea temporale non vedano i colori, se non mi credete verificare sarà semplice… anche se sarà più sicura un interrogazione mentale ad ampio spettro per carpire da entrambi quante più informazioni possibili.


    A quel punto guardò Orochimaru, fissando probabilmente al contempo tutte le persone a lui connesse.

    È sufficiente a rispondere a tutte le domande?
    Sono pronto a risolvere altri dubbi in caso.


    Si accomodò quindi nella poltrona sorseggiando un the apparso dal nulla al solo tendersi della sua mano verso un tavolino invisibile.

     
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    Sorrisi alle parole di Sakura su Elmo-san, mentre alzai un sopracciglio sorpreso, quando accennò ad un altro Yato che aveva cercato di uccidere l'Hokage, tre anni prima di quel momento storico.
    Davvero un tipo con il nome Yato ha fatto questo? Lo dirò al Senju che conosco nel mio tempo, quando ci tornerò, magari ci faremo una risata assieme su questa assonanza., commentai con un sorriso.
    Seppur Yato-san non era il più ilare degli interlocutori, ma di certo avrebbe potuto trovare anche lui la cosa quasi comica.

    Ad ogni modo, quando salutai Sakura Orihara, con la speranza di trovare forse un suo messaggio nel futuro, ero, se possibile, rinfrancato.
    Avevo conosciuto la mia probabile madre e, finalmente, avevo scoperto qualcosa, se non quasi tutto, sul mio passato: la maledizione che quel Tian aveva inferto a Jorogumo... a me, le origini del potere che ora sapevo di possedere anche io e la certezza che molto della mia storia era legato ad Iwa: lì era stato creato lo Jorogumo; lì viveva una delle due Maya Orihara ed anche il padre di Sakura-dono era stato inviato in quel Paese durante la guerra (il mio probabile nonno).

    Certo, è vero che potrei incontrare già qui le mie sorelle... sono state trasportate entrambe nel passato, a detta della Mora, come me e..., mi fermai un attimo su quel pensiero.
    Le tre parti dello Jorogumo erano nel passato, l'Oni era nel passato, che qualsiasi cosa stesse succedendo, la presenza del Tengu che circondava tutto, avesse richiamato fin lì tutti gli Dei Guerrieri del mio tempo? Forse anche il tentacolo Esteta ed il settimo, Komainu il cucciolone, si trovavano lì da qualche parte? Non li avevo avvertiti però, ma non avevo avvertito nemmeno le mie due sorelle così chiaramente come l'Oni ed il Tengu.
    Con quel pensiero in mente, mi andai a ricongiungere allo scorbutico non-morto del futuro ed a tutti gli eventi che ne seguirono.

    [...]

    Straccione.
    Sapete, che la gente mi chiami "Straccione" non mi dà particolari problemi: sono stato a lungo un barbone, quindi lo accetto.
    Che in quel momento stessero etichettando allo stesso modo anche il primario di Oto, personalmente, non mi turbava, ma che a farlo fosse un gruppo comandato da un tizio che indossava solo dei pantaloni e delle bretelle borchiate?
    Ero tentatissimo di sottolineare l'assenza di eleganza nel vestiario di quella specie di... di buffone post-apocalittico, ma bastò la voce del Piumino Infame perché evitassi di divagare e restassi concentrato sulle cose veramente urgenti.
    Così, senza perdermi in chiacchiere con il trio di sconosciuti, o rispondere al futuro defunto scorbutico, attuai il mio piano per fuggire con il mio collega del Suono.

    Ed il piano funzionò, così come il MIO Sangue degli Dei!
    Il ninja di Oto aveva ottenuto il potere di generare spinte con il vento che, ottima notizia, quella sua strana creatura serpentiforme riuscì a rafforzare, facendoci volare e poi atterrare tranquillamente, ben distanti dal trio di bizzarri individui ed il non-morto scorbutico.
    Una volta atterrati, e non appena ebbi la certezza che anche l'altro vedeva tutto in una scala di grigi, lo assalii di domande, scoprendo che anche lui si era ritrovato lì improvvisamente, dopo aver visto un bagliore verde.
    Proprio com'è successo a me!, pensai, mentre continuavano a darmi notizie.
    A quanto sembrava, medico e creatura conoscevano il kage della Foglia, avevano fatto assieme una missione alla "Valle del Vento".
    La creatura lo chiamò anche "Guardiano dell'Equilibrio", cosa che mi fece alzare un sopracciglio, non avendo idea di cosa significasse di preciso.
    Per un attimo, il mio collega fu preso, apparentemente, dal panico (cosa che potevo capire molto bene) e dalla confusione, accennando al fatto che forse pure lui, bambino, era lì, il ché sembrava divertire il suo amico serpentiforme.
    Amico che mi si presentò come "Toppu", drago bianco che condivideva l'anima con Tenma, prima di chiedermi come avessi avuto quei poteri.
    A quel punto, optai per offrire anche io qualche informazione in più ai miei due interlocutori.

    Sì, allora... da dove comincio? Innanzi tutto, quello che è successo a voi, è più o meno successo anche a me ed altri due ninja, fra cui, appunto, l'Hokage., esordii, cercando di ricapitolare i vari aspetti di quella storia, almeno i più utili.
    Ero alle Mura di Kiri nel... bé, nel presente: ero stato chiamato lì per aiutare un altro shinobi del villaggio.
    Nel frattempo l'Hokage era arrivato alle Mura, così come il capo delle squadre speciali di Kiri, che gli stava chiedendo il perché della sua visita.
    Non vi tedierò con i particolari meno importanti, ma stavo disquisendo con il Kage della Foglia, quando, d'improvviso, un bagliore verde ha invaso l'orizzonte ed eccoci qui, in un mondo in scala di grigi, in una Kiri che non riconoscevo.
    Delle diverse persone che c'erano alle Mura, solo io, il capo delle squadre speciali e, appunto, l'Hokage, siamo stati trasportati fin qui. Questo accadeva circa quattro ore fa, forse poco di più.
    , mi fermai un attimo per dargli tempo di metabolizzare quanto detto.
    Dopo i primi attimi di confusione, sia io, sia il mio compaesano, abbiamo individuato dei volti noti, persone che sapevamo morte nel presente quindi, ci siamo avvicinati, per capire qualcosa in più della situazione ed è stato durante questa prima interazione che l'Oni è arrivato, parlando dell'Arma che Genera Potere e di un viaggio di 10 giorni per raggiungerla, dirigendosi poi verso Nord-Ovest.
    Sembrava confuso quanto noi, per quanto si potesse capire a quella distanza.
    Prima dell'apparizione dell'Oni, parlando con la Montagna, l'unica cosa che ci accomunava, pensavo, fosse aver partecipato alla missione all'Abete, dove è stata uccisa la Bakekujira, l'unica volta che avevo incontrato il Kage della Foglia prima di oggi.
    Ma in queste ore ci ho pensato un pò su e credo che, anche per le parole del Dio Guerriero, in qualche modo tutta questa situazione sia legata ai Tengu.
    Forse siamo qui per motivi diversi, magari solo alcune delle persone che hanno partecipato a battaglie contro Dei Guerrieri sono qui.
    Ma su questo punto non sono molto certo.
    Sto divagando, però, con le mie teorie, di certo posso dirvi che con gli altri due ninja, ci siamo divisi per cercare rinforzi ed un mezzo di trasporto per raggiungere il Tengu prima dell'Oni.
    , mi fermai di nuovo, continuando nella mia testa con il resto del ragionamento.
    Non posso certo dirvi che io sono qui, come le mie sorelle, l'Oni, e forse le altre Seconde Generazioni, perché siamo a nostra volta Dei Guerrieri.
    Ma il Tengu c'entra, l'ho percepito tutto intorno a noi.
    , ovviamente furono pensieri che non condivisi.

    Relativamente ai miei poteri, Toppu-san, bé, ecco... per puro caso, ho scoperto di qualcuno a cui somigliavo qui nel passato, e partendo da quella vaga speranza, bé, ho egoisticamente seguito l'opportunità e ho conosciuto quella che, credo, sia la mia futura madre, che non avevo mai incontrato.
    Ad avvalorare questa teoria, condivido la sua... bé... la sua abilità innata, credo che si chiamino, giusto? Tu sei il primo su cui la provo effettivamente, Tenma-san.
    , ammisi sorridendo, sorvolando sul fatto che tale abilità era legata alla nostra natura di Jorogumo.

    Fu poi l'otese a parlare, con il drago ad aggiungere dettagli, ed ammetto che ebbi un leggero spasmo alle dita quando gli sentii definire il Tengu una "statua infernale".
    Poi, però, introdussero due nomi nelle loro riflessioni: prima Dageki, che con Toppu faceva la guardia alla loro Valle, poi accennarono ad un certo "Cu" (o avevano detto proprio la lettera Q?)
    Riescono a percepirne la presenza?, pensai stupito, rendendomi conto che stavano descrivendo quello che quelle due persone provavano.
    A quanto pareva, il tipo dal nome improbabile era un ninja di Kumo, il ché non lo aveva di certo aiutato quando si era ritrovato in piena Kiri durante la Guerra Cremisi, così era finito in prigione.

    Scusate, chi sono questi Dageki e... il ninja di Kumo? E come riuscite a percepirli? Erano anche loro presenti durante i fatti del Tengu?, domandai a quel punto, aspettando chiarimenti da loro.
    La storia che raccontarono era decisamente particolare: i draghi Bianchi, come Toppu e quel Dageki, un tempo multicolore, erano stati maledetti per diventare apatici, fino a morire, dispersi in ceneri bianche nella loro Tana, dove, ipotizzai, si trovava il Tengu.
    Nel passato per noi più recente, il futuro rispetto a dov'eravamo, i due draghi bianchi di guardia a quella Valle, Toppu e Dageki appunto, si erano legati a Tenma ed a quel tizio di Kumo, nemici fra di loro, ma per qualche motivo entrambi presenti in quei luoghi.
    Poi, assieme alla Montagna di Konoha, erano finiti in una sorta di trappola di Hayate (o di uno dei vari Hayate, supposi), trappola che, immaginai, aveva portato alla morte della Seconda Generazione.
    Storia decisamente interessante, più ricca di dettagli rispetta a quella dell'Hokage., pensai, prima che un'informazione mi facesse spalancare gli occhi: il drago bianco aveva un modo veloce per raggiungere il Dio Guerriero!
    Peccato gli servisse il suo simile per applicarlo.

    Se potete portarci dal Tengu, Toppu-san, forse potremmo battere sul tempo l'Oni e riuscire a tornare indietro, o almeno scoprire qualcosa..., ipotizzai ad alta voce, Se riuscissi ad entrare in contatto con il suo corpo, potrei parlarci, forse saprà darmi qualche risposta: Sakura-dono lo ha definito uno disponibile ad aiutare i suoi simili., aggiunsi fra me.
    Il problema è la prigione..., ammisi, grattandomi distrattamente la nuca, Non so nemmeno se si trova nello stesso luogo in cui è... bé nel presente, poi se anche andassimo lì, che gli possiamo dire? Non siamo esattamente due ninja noti., spiegai, mentre muovevo la mano fra me ed il mio collega.
    Ci vorrebbe qualche volto noto, che abbia il diritto di parlare con questo ninja di Kumo e l'altro drago, anche di farli uscire di prigione, se possibile., continuai, per poi fermarmi e pensarci un attimo su.
    Potremmo usare l'Henge, apparire come i due ninja di Kiri che conosco e sono morti nel presente., però poi mi fermai, Non possiamo essere certi, però, del tipo di colori di capelli e vestiario, specie con la tua Trasformazione, Tenma-san, non potrei correggerti, nemmeno volendo, per eventuali differenze cromatiche.
    E non saprei nemmeno tanto bene cosa dire: non sono bravo con i nomi ed ancor meno ne so di storia.
    , mi scusai, chinando leggermente il capo.

    Non penso nemmeno di poterti dare la capacità di strisciare all'interno non visto. Servirebbe un ninja come Bend..., mi fermai e mi passò per la testa l'idea peggiore possibile, forse, ma l'unica valida che mi veniva in mente.
    Tenma-san, Toppu-san, ho un piano, ma ci sono dei pericoli per cui, penso, serva una piccola spiegazione aggiuntiva., esordii con un piccolo sospiro, Ho parlato già di due ninja che so morti nel mio tempo, bé, sono stato un pizzico impreciso: questi ninja nel mio tempo non sono morti, sono dei non-morti controllati con delle tecniche proibite da un traditore della Nebbia.
    Tempo fa, suddetto Infame aveva attaccato con la sua collezione di non-morti il villaggio e lì ho affrontato, fra gli altri, sia il tipo che mi accompagnava quando ci siamo incontrati poco fa, Tenma-san, sia un altro ninja, quello di cui effettivamente mi fiderei, e con cui ho parlato appena arrivato qui.
    Il membro delle squadre speciali, quando ci siamo divisi, è andato con quest'ultimo, che è anche un membro del suo stesso clan, i Tokugawa, per incontrare il capo di quella particolare squadra di ninja, il fratello del suddetto Infame, l'unico che nel mio presente è sopravvissuto al suo tradimento.
    , iniziai a spiegare, forse semplificando un pò.
    Ora, teoricamente, un'ora fa ci saremmo dovuti incontrare con l'Hokage ed il mio compaesano al porto, ma, a meno che non siano già partiti, anche andando a cercare il Fantasma-san, questo secondo Tokugawa, avremo modo di reincontrare il mio compaesano, immagino abbiano come incontrarsi fra loro. E sono anche abbastanza sicuro che questo Tokugawa potrebbe tanto aiutarci a salvare i vostri compagni, quanto supportarci, semmai dovessimo combattere alla tana di voi Draghi., continuai.
    Il problema è che, quando sono scappato assieme a te, Tenma-san, avevo appena sentito l'Infame ordinare alla mia guida, l'altro non-morto, di prenderti, perché gli servivi.
    Suddetto non-morto lo ha etichettato come "sama" e, che sommato alla fissazione del traditore per le filastrocche sul destino, sono due fattori che mi preoccupano per quello che sto per proporvi: andare alla loro base.
    , conclusi e lasciai al duo il tempo di obiettare, eventualmente.

    Non so cosa aspettarmi: dall'aspetto dell'uomo con cui mi hai incontrato, credo che ci voglia ancora qualche anno perché li uccida tutti e li renda suoi schiavi, ma, forse, potrebbe averlo già fatto al mio compaesano del presente.
    O la nostra gita potrebbe aver cambiato oltremodo il passato e li sta già tradendo adesso.
    Nel peggiore dei casi, oltre a non sapere di chi fidarci, l'Infame potrebbe conoscere, in parte, le mie abilità e non nego che mi fiderei di più dell'Oni che ho visto apparire in cielo ore fa, rispetto a quel tizio: ha messo Kiri a ferro e fuoco nel presente per uccidere suo fratello!
    , evitai di sottolineare che con il Dio Guerriero eravamo parenti.
    Proprio per questo, se mi permetti, Tenma-san, applicherei due salvaguardie alla tua salute.
    Innanzi tutto: il potere che ti ho dato, c'è ancora? Onestamente non so quanto possa durare, ma eventualmente posso provare a ricaricarlo, se necessario.
    E, seconda cosa: posso applicherei un fuuinjutsu sulla tua scarpa?
    , conclusi con un sorriso.

    SE non avesse obiettato sulla seconda domanda, avrei iniziato a lavorare ad un fuuinjutsu sulla pianta della scarpa, spiegandogli nel frattempo: Niente di assurdo o complesso, semplicemente la tecnica che ho usato prima per fuggire, rendere il terreno una molla, la imprimerò sulla scarpa.
    Così che, dette specifiche parole, da parte mia o tua, ti permetta di fare un bel salto, poi il vostro controllo del vento dovrebbero fare il resto.
    Se l'Infame ci dovesse bloccare, o fregare, almeno tu avrai modo di scappare ed io... in qualche modo vedrò il da farsi con lui.
    , conclusi con un sorriso, incidendo la tecnica. [Fuuinjutsu]

    Per non farlo scattare per sbaglio, poiché potrebbe essere quanto meno imbarazzante, ho pensato ad una frase che difficilmente diremmo.
    Il nome del secondo drago che mi avete detto poco fa, senza il suffisso, e la parola "sutura", subito dopo, come se si dovesse occupare lui di fare una sutura. Ok? Due semplici parole, una richiesta, se vogliamo, che è improbabile si possa fare proprio al drago bianco, credo. O Toppu-san aiuta durante le operazioni chirurgiche?
    , avrei domandato leggermente incuriosito.

    Se non ci fossero state a quel punto rimostranze, mi sarei di nuovo rivolto al drago: Toppu-san, se le indico un percorso, mentre siamo in movimento, ce la fa a portarci fin lì con il suo controllo sul vento? Questo gruppo di ninja aveva una loro residenza, per così dire, fuori Kiri, nei pressi delle paludi di Sanjuro-sama., spiegai e se il duo fosse stato pronto, con il Dono di uno e le abilità di controllo del vento dell'altro, allora avrei fatto la mia parte, avvicinandomi a loro ed applicando di nuovo l'abilità repulsiva del chakra naturale-gravitazionale sotto di noi, spiccando un nuovo salto, direzione Pagoda dell'Infame e compagnia. [Slot Tec 3]

    Nel frattempo, mi passò per la mente un'altra domanda: Ma, oltre l'Hokage e voi quattro, c'era qualcun altro durante i fatti del Tengu? Magari potrebbe essere qui., chiesi al mio collega otese ed al suo drago.

    Cinque sono qui perché erano legati al Tengu.
    Io, le mie sorelle e l'Oni perché siamo Dei Guerrieri.
    Ma perché Bendino-chan è qui?
    , mi chiesi di nuovo fra me e me, cercando di non pensare a cosa sarebbe potuto andare storto dirigendoci nella tana del Piumino Infame.

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    [65]/80
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Note

     
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    A Spasso nel Tengu

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    Tic Toc Tic Toc

    Raizen
    Preso alla sprovvista dall'urgenza di Raizen ovviamente Liu Bei concesse tutto quello che sapeva, anche se le informazioni erano decisamente scarne e probabilmente non del tutto collegate a quello che l'Hokage pensava. Beh, se sapessi esattamente che aspetto ha Yoichi allora avrei vinto tutte le battaglie. Quello è il miglior arciere dell'esercito di Iwa, non so nemmeno se è maschio o femmina! So solo che ha uno stendardo con un sole trapassato da una freccia, in genere molto, molto lontano dal campo di battaglia, e attacca da là. Ha preso l'inchiostro con una freccia che poi è tornata da lui e poi la ha sparata in cielo! Ma se vieni da millenni nel futuro, lui sarà sicuramente morto. O morta. Anche se eccezionale, era solo umano, e non era del clan Koro ma del clan Kusa. Ancora mi vengono i brividi a pensare ai suoi dardi che si moltiplicavano a oltranza in volo. Certo Liu Bei non poteva sapere, come nemmeno Raizen, che era stato usato proprio l'Arco di Yoichi per scagliare il dardo che placò Masamune, sebbene il suo proprietario fosse morto da tempo.

    [...]

    A me sembrano tutte condizioni ragionevoli. Avrebbe detto Orochimaru, divertita soprattutto nel guardare il volto indignato di Hagemono. COSA? Escludere ME e interrogare il mio uomo? Ma siamo matti? Questo pazzo viene qui a parlare di cose assurde e insinua persino l'idea di un tradimento! Io dico che LUI è un sobillatore! Ed è anche l'unico che sa qualcosa di quel mostro. Ora stai seduto e tranquillo, o forse credi che non condividerò quello che scoprirò con te? Mei Terumi fu sferzante come solo Ogen sapeva essere ogni tanto, e nemmeno Hagemono poté opporsi. Osamu invece scosse il capo, irritato dalla cosa ma per nulla preoccupato. E sia, non ci sono informazioni diverse dal rapporto scritto che ho lasciato ad Hagemono-sama nella mia mente. A quel punto l'Uzumaki non poté far altro che sbuffare d'ira, mentre fissava Raizen con occhi iniettati d'odio.

    Quando Orochimaru raggiunse la sua posizione, sfiorando la testa dell'Hokage, si ritrovò catapultata in una situazione che aveva vissuto poche volte, anche se non del tutto distante dalla sua esperienza. Ah, un mentalista esperto. Lo sguardo cadde sulla volpe che sonnecchiava, mentre un leggero sorriso rigava le labbra serpentine. E anche un Jinchuuriki. Le cose si fanno enormemente interessanti, non credi, Mei-chan? Sebbene Raizen avesse il controllo di quell'ambiente, almeno dal punto di vista di cosa poteva far comparire, non era in posizione di causare danni a chi entrava se non mostrando immagini disturbanti, e sicuramente non poteva impedire al sigillo di Orochimaru di portare Mei Terumi con sé. Il pavimento della sala prese a ribollire sciogliendosi come lava e sollevandosi in numerose colonne incandescenti, mentre la sagoma dell'anziana Mizukage si affiancava a quella di Orochimaru. Anche Mei è una mentalista esperta, forse più di te, anche se avendo attivato io la tecnica non può parlare direttamente...ma capisci che è oltremodo irritata da questa situazione, non trovi? Se non altro l'Hokage mise subito in chiaro che intendeva collaborare in ogni modo possibile.

    Siamo alleati, ma sei comunque in minoranza qui fuori. Le regole credo che le concorderemo man mano. Ora parla. Intimò con tono tagliente, mentre lui cominciava il suo lungo racconto. La menzione della trappola musicale la fece accigliare, facendo poi fare un cenno del capo verso la Mizukage, come a confermare una domanda che era intercorsa solo tra loro due. Ora la mia attenzione diventa preoccupazione, Hokage che viaggia nel tempo. Spiegati meglio. Le parole di Raizen resero chiaro come mai fosse ostile ad Hagemono sin dall'inizio, e ovviamente gettavano un'ombra sull'operato dell'uomo e sulle sue strategie che, seppur spesso vincenti, nell'economia della guerra mostravano un lento e progressivo cedere il passo ai Cremisi. Sospetto, vista l'eccezionalità della cosa, ma senza reali prove che non fossero le parole, avrebbe solo convinto i Kage a prestare maggiore attenzione all'operato del consigliere Uzumaki...e restava comunque la questione delle Armi di Iwa.

    Non mi è del tutto chiaro cosa intendi con tasca temporale, ma sospetto sia lo stesso per te. In ogni caso, che tu possa cambiare il tuo passato, che per noi è presente, o meno, questa per noi è l'unica realtà e ci muoveremo coi piedi di piombo. Parlaci di queste Armi. Al netto dei ripetuti e attenti avvertimenti dell'Hokage, l'ombra della disperazione negli occhi delle due donne lasciava intendere che, perso per perso, usare le Armi a loro vantaggio sarebbe stata un'opzione, ma non avevano modo di raggiungere Iwa per risvegliare Oni e attivare così le altre, a meno di enormi sacrifici, quindi al momento quel piano era da mettere da parte. Valuterò la mente di Osamu come hai chiesto, e la domanda sui colori sarà una buona trappola per verificare le cose, va bene. A meno di ulteriori scambi avrebbe rilasciato l'Interrogazione, guardando Mei Terumi e annuendo. Le informazioni fornite sono veritiere e molto interessanti, dovremo focalizzarci sulla caccia all'Oni e fornire ogni supporto possibile. Si, ma QUALI sono le informazioni? Ne parleremo a tempo debito, ora vediamo di verificare anche quelle di Osamu, così da trovare tutti un pò di pace. Quanto è vero che i miei occhi sono verdi Al contatto pose le domande di rito, analoghe a quelle poste a Raizen, ma questi non poteva sapere ciò che uscì dalla mente di Osamu.

    Dopo qualche altro scambio Orochimaru aggiunse: Di che colore sono le poltrone di questa sala? Osamu restò impassibile, e quindi la donna interruppe il contatto, tornando al suo posto. Ho concluso il mio interrogatorio. Avrebbe detto, sollevando poi una mano e indicando Hagemono. Hagemono Uzumaki. Questo consiglio, con l'autorità del Kokage e del Mizukage... Puntò poi il dito su Raizen. Ti incarica di catturare questo traditore e sbatterlo in galera. Lo interrogheremo più tardi con molta cautela, e lo stesso vale per la donna e per il suo associato! Cosa? COOSA? Raizen, che hai combinato? In tutto questo Osamu sorrideva beffardo, facendo un breve cenno di capo all'Hokage, come a congratularsi per la bella partita, che però era nella sua mano sin dall'inizio. Cosa poteva fare Raizen? Combattere e opporsi contro tutte quelle persone? O scappare? Liu Bei dipendeva dalla sua decisione mentre Maya probabilmente avrebbe accettato di farsi catturare, consapevole di poter fuggire facilmente da qualunque prigione, forse.

    SE avesse scelto la resa, un certo numero di Anbu sarebbero arrivati nella sala da alcuni passaggi segreti, catturandoli e mettendo delle manette a tutti i presenti, prima di portarli lontano dal Consiglio, dove Osamu avrebbe ripreso a parlare. Li avrebbero buttati di malagrazia in una cella con un grosso simbolo disegnato sul soffitto, che avrebbe reso impossibile per tutti i presenti l'uso del chakra. Sistema interessante, ma al contempo ci rende impossibili da percepire o da spiare esternamente. Mi ci vorrà un'ora o due per prendere il controllo del Fuuinjutsu, se non ho accesso al chakra. Maya sarebbe sembrata fiduciosa, mentre Liu Bei era agitato. Detesto gli spazi chiusi! Cosa è successo? Come facciamo ad andare via da qui, Raizen? Quell'Osamu deve aver usato un genjutsu dalla potenza estrema per soggiogare uno come Orochimaru...ma se è così...perché non farlo prima, o farlo su di noi? Probabilmente c'è qualche effetto collaterale che non voleva usare se non come ultima risorsa. Ma dalla cella accanto si sarebbe levata una voce un pò rauca, che tuttavia l'Hokage conosceva. Raizen? Sei anche tu qui? Che cosa succede? Dageki qui è in meditazione per farsi percepire da Toppu, dice che lui e Tenma sono qui...onestamente non ho idea di cosa succeda! H, ninja di Kumo, era il quel luogo! Bella voce...sembra quella di un uomo aitante...tua conoscenza, zuccherino? Avrebbe chiesto Maya...la situazione poteva ancora cambiare in loro favore.

    SE avesse scelto di combattere o scappare, se non altro avrebbe avuto il vantaggio della sorpresa, ma poi cosa avrebbe potuto fare?

    Youshi
    Oh, a me piaceva tanto Ago, molto adeguata a un Tokugawa, ma anche Samehada era una tale coccolona! Però mi sono trasferito al reparto spionaggio, quindi dovevo mantenere un basso profilo, ed essere uno dei Sette non era la scelta migliore per farlo, tutto qui! <3 Avrebbe spiegato, allegro, mentre rapidamente raggiungevano il loro obiettivo.

    Il colloquio tra Hana e i due leader Tradizionalisti portò a scoperte inaspettate e a definire la posizione di Hana come pericolosa e importante al contempo, mentre Kotaro ormai teneva d'occhio tutti quanti, anche se forse leggermente più rilassato nei confronti di Youshi stesso...sempre che la sua non fosse una scelta deliberata. Ossuri-chan è diventati pignolo e bastardo? <3 Oh, quanto mi piacerebbe vederlo! <3 Avrebbe aggiunto con il solito tono effeminato, ma senza che gli occhi trasmettessero le stesse risate della bocca. E certamente non lascerei il mio nipotino solo soletto con quel bruto dell'Imperatore, nossignore! Avrebbe aggiunto mentre Shuichiro acconsentiva al colloquio, con Byakuei che, come privo di scopo, si allontanava annoiato, e Hana che appariva ragionevole, lasciando spazio all'altro viaggiatore.

    Dunque, di cosa vuoi parlare? Avrebbe detto il Kenkichi, dopo aver tracciato i suoi simboli di protezione e riservatezza, ascoltando con attenzione le parole di Youshi, alle quasi Kotaro sembrò particolarmente compiaciuto, forse nel vedere che il nipote aveva seguito una strada simile alla sua, o comunque nelle corde del clan. Hana ci ha parlato di questo rituale della Nebbia di Sangue, ma non ha citato alcuna Mano Nera...forse sa solo qualcosa di sommario su di te o voleva intimorirti...in ogni caso... Sospirò. Non sappiamo molto su di lei, ma quando la abbiamo trovata stava disegnando freneticamente dei lupi sugli alberi o per terra e urlava contro, parlando di Virtù e di Hayate...apparentemente senza risposta. Che strano comportamento...uno penserebbe alla pazzia. E se tutto quello che ha detto fosse un delirio? Il jutsu spazio-temporale è reale...dalle parole che ho scambiato con lei...fa parte di un gruppo o organizzazione che in questo periodo storico dovrebbe esistere, almeno come fase embrionale...ma in realtà non esiste affatto. E se tu conosci a tua volta quel nome...allora possiamo dire che Hayate è l'organizzazione di Hana. E che non esiste in questa realtà. Questo spiega come mai sia così collaborativa: non ha nulla in mano, vuole solo trovare ogni aiuto possibile per tornare nella sua realtà! <3 E questo significava anche che non aveva nulla da perdere ed era probabilmente priva di scrupoli.

    Quanto al Jutsu...la traccia che ho trovato è infima, troppo complessa per avere pareri precisi. Ma so che quello che influenza noi tutti e quello che influenza Hana lo fa in modo diverso. Noi è come se fossimo...uno sfondo creato apposta...e lei, e quindi tu...siete stati invece incollati sopra. Non mi piace affatto questa definizione, Shuichiro-kun! <3 Nemmeno un pò! <3 Esiste qualcosa che accomuna te e Hana e gli altri viaggiatori, se presenti, che vi ha trascinato qui. Qualcosa che hanno anche il dottor Fudoh e quel tizio con le spalle larghe, no? Siete tutti assieme, non serve contar frottole. Anche loro parte della Mano Nera? Il bestione non sembrava a suo agio, come se non fosse della Nebbia. Non aveva avuto altri contatti prima di Hana, ma era interessato agli altri Viaggiatori...quanto al motivo per cui comprendeva cosa fosse successo...lui stesso non sapeva dare una spiegazione per una così facile accettazione di qualcosa di così assurdo. Forse Hana ha ragione...forse qualcosa ci sussurra nella testa appianando i dubbi...o ci ha predisposti per credere quando ha generato questa realtà. In ogni caso ho io una nave per te...ma perchè dovremmo seguire quel bestione? <3

    Il discorso virò rapidamente su Byakuei e sul livore nelle parole di Youshi, che l'Imperatore accolse annuendo. Ho saputo. Ma non ha ancora fatto nulla in questa realtà...e di fatto è un Byakuei differente. In ogni caso non ha più la mia fiducia, e sarà sorvegliato con molta più attenzione. Capisco il tuo livore, e vedo nei tuoi occhi quanto tu abbia sofferto a causa sua...ma non posso punire qualcuno per le sue intenzioni future. Sicuramente ora che lo so lo terrò d'occhio anche io, non temere nipotino adorato! <3

    Congedatisi da Shuichiro, Kyotaro e Youshi si diressero in cerca di Hana ed eventualmente Byakuei, mentre finalmente il Tokugawa del presente poteva parlare senza giri di parole. Certo che la tua è stata una situazione molto molto molto complicata, eh? Ora che so qualcosa di più posso dire che eri un pò sospetto ma te la sei cavata egregiamente! <3 Si complimentò, continuando a camminare. Oh, Byakuei non potrebbe mai controllarmi del tutto, la Yami Karada ha sostituito gran parte della mia anima e del mio corpo con le ombre, non sono un normale essere umano. E' la tecnica speciale che viene concessa a un solo ninja del nostro clan per ogni generazione, al migliore, e può essere tramandata solo quando il precedente è morto. Invece che fondersi con le ombre, le si divora, diventando ombra, invece che unirsi a essa. Mi chiedo chi sia il portatore nella tua epoca...se Ossuri non te la ha tramandata deve aver avuto i suoi motivi. Probabilmente dipendeva dal fatto che era Yashimata Tokugawa a conoscerla, nel presente, anche se era scomparso da anni, ma non era mai stato dichiarato morto. Comunque avrai tutto il mio supporto, è naturale. Un alleato del genere era qualcosa di molto pesante sul tavolo di qualunque scontro o trattativa, questo era certo. Avete perso le sette spade?!? Sarebbe poi sbottato! Ma questo è terribile! Terribile! Che razza di dispettucci andate a farmi, tesorini del futuro?? <3

    Ma avete almeno recuperato il rotolo del contratto? Quello che le contiene tutte? Su quello c'è scritto sempre dove si trovano, almeno sommariamente! Per questo in tutti questi anni non sono mai state perse, a parte lo spiacevole incidente con Yaiba, ma là c'era lo zampino di quell'Akuma cresciuto fuori dal clan che ostacolava le ricerche. Non c'era notizia di questo rotolo nei tempi moderni, ma che fosse la chiave per risolvere la situazione? Tramite una delle Sette Spade si può sempre risalire al rotolo, basta usarla come bussola sull'acqua, sopra un qualcosa che galleggi, mentre tramite il rotolo si può sempre risalire alle spade, è un sistema perfetto, come avete fatto a perderle?

    Avrebbero trovato Hana poco dopo, in una sala mentre consultava delle cartine geografiche dell'epoca. Byakuei poco distante stava meditando con uno dei suoi Kunai con il teschio in mano. Credo di aver trovato un Viaggiatore vicino a Kyuryu, ha un drago bianco. Gli sto indicando di catturarlo e portarmelo. Un drago bianco? E' di Kumo o di Oto? Non ha la pelle scura. Allora deve essere Tenma...si, lui ci sarà utile! Ah, eccoti. Aggiunse notando l'arrivo di Youshi. Dobbiamo collaborare, lo so che non ti fidi di me, e nemmeno io di te. Ma nessuno dei due ha intenzione di restare qui, o sbaglio? Sto cercando di risalire a cosa possa avermi coinvolto...tu hai qualche traccia? Qualche elemento sovrannaturale in cui sei stato coinvolto o qualche oggetto speciale che ti porti addosso? Qualcosa che è cambiato dopo essere arrivato qui? A ben pensarci nessuno dei Viaggiatori aveva fatto un controllo accurato dei propri possedimenti...e sicuramente Youshi avrebbe scoperto con sua grande sorpresa che le armi ottenute assorbendo parte della Bakekujira erano diverse da come se le ricordava...vibravano leggermente, e se puntate verso nord-ovest, verso le parti settentrionali di Kumo (guardando la cartina), vibravano con maggior foga. Anche la loro potenza era nettamente superiore, se provate, praticamente raddoppiata! Certamente non era obbligatorio condividere tutto questo con Hana, chiaramente. Ma quali sarebbero state le mosse successive del Tokugawa? Inoltre, nel giro di poco tempo, Fudoh sarebbe stato là, anche se ancora non lo sapevano.

    Fudoh
    Guadagnata la salvezza da quello scontro che poteva facilmente degenerare, Fudoh e Tenma, assieme al drago, stavano cercando di fare il punto narrando a turno la propria storia e provando a mettere ordine in una marea di informazioni non necessariamente correlate tra loro. Non ho esattamente combattuto contro il Tengu...si è più...esaurito per fare qualcosa di impossibile. Credo. Ha riavvolto il tempo della Maledizione, e solo di essa, annullandone ogni effetto, un paradosso troppo grande persino per quel mostro. Confermò Toppu, dichiarando di fatto che tutti i presenti erano stati sottoposti a un complesso jutsu spazio-temporale in quell'occasione. Hai ereditato un potere molto strano...ma è stato provvidenziale per fortuna. Venne poi la questione di Q e Dageki, con la spiegazione più accurata da parte del Primario di Oto.

    Organizzare un'evasione con Fudoh, a Kiri, nel passato, era qualcosa oltre le capacità di Tenma, che ancora sopraffatto dagli eventi non aveva realmente modo di contribuire alle strategie se non proponendo di usare alcuni simulacri di fili metallici come diversivo, ma non era proprio il suo campo. Una volta riuniti, con Dageki possiamo andare in un territorio sacro poco distante, forse mezza giornata a piedi, e là aprire un varco. Aggiunse Toppu sperando di rendersi utile, anche se non era propriamente sul tema. Quando poi venne la spiegazioni su non morti, ninja infami che non erano ancora infami ma da cui bisognava andare anche se erano infami, ovviamente del tutto priva di nomi e riferimenti, gli occhi dell'otese trasmisero chiaramente un messaggio di "fuori servizio" mentre annuiva. Avrebbe lasciato l'iniziativa a Fudoh, troppo stanco e provato per fare altro, se non offrire il suo piede per il sigillo e la sua energia per un nuovo volo, proprio come programmato. La parola di comando andrà bene...ora andiamo. E starò attento. Riassunse così la questione, pronto al nuovo volo tra i cieli di Kiri, sperando che nessuno lo intercettasse. A parte me, Raizen e Q nessuno è sopravvissuto, che io sappia. Rispose, mentre le correnti d'aria li trasportavano fuori dal villaggio, diretti alla Pagoda Capovolta.

    [...]

    Erano atterrati a breve distanza dal loro obiettivo, con l'intenzione di fare a piedi l'ultimo tratto, quando da una strada laterale un vero e proprio gigante uscì a sbarrare loro il passo, con due buste della spesa e un abbigliamento che era decisamente poco consono al clima rigido di Kiri. E voi chi siete? Avrebbe chiesto con voce un pò troppo acuta per appartenere a un corpo così massiccio, anche se gioviale nei toni.

    Non c'è niente più avanti, solo vecchie rovine, non certo la base segreta di qualche organizzazione, dico io. Dovreste tornare indietro, ecco. Aggiunse dimostrando di non essere esattamente il più sveglio della cucciolata, come si poteva chiaramente leggere nello sguardo di Tenma e di Toppu. Io ero uscito per fare due compere ma sarei di guardia quindi...eeeh...ecco...sarebbe meglio se non restaste qui, insomma.

    Se non avessero dimostrato di volersene andare l'uomo si sarebbe trovato in seria difficoltà. Uhm...ma io non devo far passare nessuno senza appuntamento, ecco. Cioè, non c'è niente più in là, ma nemmeno può passare nessuno e...uffa. Non so nemmeno come descrivervi dato che non so di che colore avete i capelli! Scosse il capo. Se solo Byakuei-chan e Shuichiro-sama fossero qui... Ovviamente nominare Byakuei avrebbe aperto uno spiraglio. Siete suoi ospiti? Davvero? Io sono Apachai! Sapete che ho avuto questo incubo terribile in cui ero morto e Byakuei-chan mi controllava con la sua tecnica e uccidevo un sacco di gente...terribile! Col Segno della Corrente Impetuosa sono proprio forte io, sapete? lo ero anche senza, ma con quello sono ancora più forte. Uno dei Tesori del Lucchetto? Chiese Tenma, che sapeva qualcosa di vago al riguardo. Si, si, proprio quello! Ma venite pure con me!

    Hai...hai per caso avuto a che fare con il Tengu? Avrebbe chiesto Tenma mentre camminavano, con Toppu che guardava il bestione incuriosito. Hai mica mai viaggiato nel tempo? Noi si, è interess... Ma Tenma gli avrebbe chiuso la bocca a forza con un filo metallico. Come avete detto? Ah, non so...il Segno faceva una cosa con il tempo, tipo che mi fa arrivare prima dove devo colpire, ma non ho mai capito molto, io picchio e basta! Non un brillante conversatore, ma al netto di questo, se non ci fossero stati intoppi avrebbero presto raggiunto l'ingresso della Pagoda, dove a meno di altri piani, avrebbero trovato Kotaro con Youshi (il Tokugawa aveva sicuramente percepito le persone in arrivo) e con essi una donna molto procace, che si sarebbe presentata come Hana.

    Ma come sarebbe andata avanti la questione? E Byakuei?
     
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    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    VI


    I miei occhi si illuminarono quando sentii parlare Kotaro di Ago, lo guardai mentre sorrideva e citava Sameheda come una gran coccolona, sorrisi a mia volta e mi feci zitto, pensando che ulteriori domande avrebbero potuto insospettirlo. Così, saltando da un ramo all'altro, lasciando che il silenzio ci accompagnasse, raggiungemmo la Pagoda Capovolta.

    Kotaro si dimostrò particolarmente disponibile a partecipare al colloquio con Shuichiro, nel sentire ciò non potei che rilassarmi e, sorridendogli sereno nel poter vivere quel momento familiare che - per via delle vicissitudini della mia famiglia - non avevo mai vissuto, così replicai: Oh non puoi immaginare quanto. Addestramenti estenuanti e apparentemente inutili per formare lo spirito e la mente di un assassino appartenente ai Tokugawa. Un vero bastardo, anche se con il senno di poi... le parole mi morirono in gola, il viso cambiò espressione tornando serio e intellegibile, al ricordo del suo cadavere prima esanime e poi manovrato da Byakuei. Il ricordo del lutto mi riportò al presente e alla situazione assurda in cui ci trovavamo, cancellando quel candido momento, per quanto fugace.
    Feci qualche cenno del capo ascoltando le informazioni che Shuichiro mi diede su Hana, partendo da ciò che lei sapeva su di me e poi nella situazione in cui l'avevano trovata. Molto bene, è importante che non sappia del ruolo che ricopro all'interno del villaggio dissi, guardando seriamente il Kenkichi, poi proseguii quando concluse momentaneamente di parlare Hayate. Le mie informazioni sulla loro organizzazione sono approssimative: il loro guru - Hayate, appunto - era uno shinobi di Kiri, lasciò il villaggio per perseguire l'immortalità perfetta. I membri della sua setta hanno raggiunto forme di immortalità imperfette e ne sono ossessionati. Per questo motivo, per raggiungere il loro obiettivo, si sono trovati a volte in contrasto con l'istituzione che, nel nostro tempo, rappresenta i quattro grandi villaggi, a volte invece alleati. Capitò una volta, nell'Isola dell'Abete, di trovarci momentaneamente nella stessa fazione, lì ho collaborato con una di queste virtù, forse possiedono solo le informazioni che lui riuscì a estrapolare in quella situazione riflettei ad alta voce, in parte rincuorandomi. Il comportamento della donna descritto da Shuichiro, comunque, mi fece riflettere, scartai rapidamente l'idea di Kotaro che potesse trattarsi di delirio No, dubito potesse trattarsi di delirio. Forse l'angoscia di trovarsi in questa situazione l'ha portata a provare a mettersi in contatto con i suoi superiori o alleati, al momento non immagino altre possibilità. Molto interessante, indagherò su questo dissi facendo qualche cenno d'assenso.
    Mi grattai il mento, pensoso, e poi risposi alle domande poste dai due membri della Nebbia di Sangue: Al momento non mi viene in mente cosa possiamo avere in comune noi tutti, fare delle ipotesi casuali potrebbe portarmi ad avere una visione tubolare e a non farmi mai raggiungere la risposta o la prospettiva corretta quindi verso Kotaro No, no la Mano Nera è la squadra speciale del villaggio, penso si possa assimilare alla squadra di spionaggio che mi citavi precedentemente. Mi chiedevo rispondendo all'imperatore se avessi incontrato qualche altro "viaggiatore" che ti abbia detto tutto ciò, proprio per poter escludere questo e ragionare su cosa ti abbia portato a raggiungere tanto rapidamente e serenamente la realtà dei fatti. Forse colui che ha creato questo jutsu? mi domandai, riflettendo che - se così fosse - come avrei potuto escludere che non potesse anche controllare le loro decisioni, guidarli nelle loro scelte?
    Perché quel bestione è diretto nel luogo dove, credo, abbia avuto origine questa anomalia spazio-temporale o, meglio, il jutsu che ha creato questa realtà risposi, poi, asciutto verso il prozio.
    Posai lo sguardo serio verso Shuichiro, verso Kotaro e poi nuovamente verso Shuichiro, il disgusto nella mia voce sarebbe stato facilmente percepibile dai due: Vi prendo in parola e mi auguro che lo teniate sotto stretta sorveglianza in ogni momento mi voltai verso Kotaro e, per assicurami che facesse ciò che gli chiedevo, rivelai: Controllando il corpo di Shigure ha ucciso Ossuri lo fissai in silenzio Anche se ritenete che non si possano condannare le intenzioni perché non ancora attuate, non avrà il mio perdono e se dovessi trovarlo in fin di vita, anche in questa realtà, farò in modo che muoia. quindi guardai suo fratello e tacqui.

    Concluso quel momento di confronto con il Kakita, mi incamminai verso la pagoda con Kotaro. Le rivelazioni che si susseguirono mi portarono a fermare i miei passi più di una volta, osservando stupito il Tokugawa, non nascondendo la sorpresa in ciò che mi riferiva.
    Mi fermai un momento a riflettere e poi dissi calmo: Nella generazione di ninja precedente alla mia c'è stato un altro Tokugawa le cui abilità erano fuori dal comune, il suo nome è o era Yashiminata. Il secondo genito di Ossuri, mio zio e altro tuo nipote dissi calmo  Le motivazioni per cui Ossuri non mi abbia mai rivelato tutto questo potrebbero essere diverse: in primo luogo, dopo aver tradito il villaggio, non si hanno avuto più notizie di Yashiminata e quindi potrebbe essere ancora vivo ammisi, poi ripresi In secondo luogo Ossuri è stato veramente un maestro tanto pignolo quanto bastardo, sebbene come shinobi abbia dimostrato un certo talento (appena diventato genin entrai nella mano nera, all'età di sedici anni sono diventato chunin e dopo poco ho preso il controllo operativo della squadra speciale), penso che il mio maestro credesse che avessi ancora molto potenziale da esprimere prima di poter avere accesso ad informazioni del genere conclusi serenamente, sebbene il mio animo si sentisse ferito nel sapere che Ossuri non mi aveva ritenuto ancora degno di avere certe informazioni Poi... Sì, Byakuei l'ha reso un suo teschio e, anche volendo, non avrebbe potuto farmi certe rivelazioni e, ora, ho solo una flebile traccia per raggiungere a certe informazioni, una traccia che mi porterà chissà dove nelle profondità di Ame sospirai calmo, riprendendo il passo, quindi domandai: Cosa significa divorare l'ombra? E' quella cosa che hai fatto con il coltello prima? poi una piccola illuminazione mi fece domandare subito dopo Aspetta, pensi che questa tua condizione - grazie alla Yami Karada - possa permetterti anche di non essere completamente influenzato da questo jutsu? Tu senti qualcosa, nella tua testa, che ti suggerisce che cosa fare, che sentimenti provare, Kotaro-sama?

    Mi fermai nuovamente e bruscamente, poi, quando mi parlò delle sette spade e del rotolo a cui esse sono collegate. Ero evidentemente sbalordito. Non so come siano andate perdute, per questo cercavo qualche informazione in questa specie di passato in cui troviamo tentai di giustificarmi. Registrai rapidamente il rituale per recuperare il rotolo e quindi le altre spade, poi guardando incuriosito Kotaro domandai: Che incidente con Yaiba? Chi è questo e chi è l'Akuma di cui parli, cos'è successo? Potresti aiutarmi a ricostruire i fatti e, se mai dovessi fare ritorno nella mia realtà, iniziare una vera e propria ricerca per fare riavere a Kiri ciò che le appartiene!
    Inspirai ed espirai profondamente, quindi domandai non riuscendo a trattenere la curiosità: Ad ora ne siamo riusciti a individuare sicuramente tre: Shibuki, Sameha e Nuibari rimasi in silenzio per un attimo e quindi ripresi Quest'ultima, poi, l'ho vista da vicino. Combattuto contro il suo possessore, ma era superiore a noi ed eravamo stremati dalle vicissitudini che ci avevano portato fino a lui scossi il capo, tornando con la memoria in quella radura a Taki Devo ammettere che quell'arma esercita su di me un fascino non indifferente. Se non ho capito male tu ne sei stato il portatore, ti va di descrivermela? Perdona le mie domande, ma sono curioso. Com'è combattere con Nuibari? Cosa riuscivi a fare? Mi grattai il capo e aggiunsi Spero di poter, un giorno, trovarmi nuovamente a confronto con il portatore di Nuibari e, se tu riuscissi a darmi qualche informazione in più sull'arma e le sue capacità, beh avrei un vantaggio consistente contro di lui

    Raggiungemmo la donna Hayate e Byakuei all'interno della Pagoda, la prima stava consultando una mappa, il secondo stava compiendo qualche sorta di rituale con uno dei suoi kunai-teschio. Un rituale che scoprii essere di comunicazione, come lui ci rivelò indirettamente poco dopo. Guardai serio la donna negli occhi mentre ella ripeteva nuovamente la necessità di collaborare, arricciai leggermente il labbro e così le risposi: Va bene, Hayate, collaboreremo. E sono anche disposto a non rivelare agli altri ninja che con me si accompagnano la tua appartenenza, potrebbero non accettarla e preferire invece una soluzione diversa lasciai che qualche attimo di esitazione sottolineasse quella velata minaccia, per poi rapido riprendere A patto, però, che tu mi dia la tua parola che, quando e se riusciremo ad andarcene da questo... posto, questa realtà, tu mi metta in contatto con la Speranza di Hayate, il motivo di questa mia richiesta rimarrà privato puntualizzai poco dopo. Infatti, quando all'Abete incontrai Mansuetudine, mi parlò di uno strano legame che Ossuri-sama e la Speranza avevano, un legame che aveva prodotto un credito da parte del Tokugawa verso la Virtù, un legame che, dopo la morte del maestro, volevo approfondire e conoscere. Accetti? allungai la mano destra verso di lei. Dopo di che le domandai: Dimmi, piuttosto, disegnare lupacchiotti in giro per la foresta Kiriana è servito a qualcosa? Qualche altro Hayate è qua, in questa realtà?
    Un oggetto speciale o elemento sovrannaturale, dici? le domandai retoricamente mentre le mie mani si muovevano sotto il mantello controllando l'equipaggiamento, con me vi era quello ordinario e sei oggetti straordinari: Utsubo, la nera katana di Kiri e i cinque coltelli da lancio dentro cui era conservata il potere dell'ombra della Bakekujira. Se la katana non dava segni particolari, i coltelli al contrario sembravano vibrare di una forza ignota. Il mio viso non lasciò trasparire sorpresa o qualche emozione, così le risposi: No, non con me non porto niente che non siano tesori di Kiri dissi, non mentendole in quanto c'ho che era mio apparteneva anche a Kiri in qualche modo, quindi conclusi: Però, per qualche attimo all'Isola dell'Abete, sono entrato in contatto con le ombre della Bakekujira ed io stesso sono diventato tutte le sue ombre. Tu che legami hai avuto con la Bakekujira o con altre Armi di Iwa? Forse quella donna mi aveva appena fornito il motivo per il quale ci trovavamo lì.

    Da lì a qualche momento fece il suo ingresso nella Pagoda Fudoh, il mio sguardo cercò il suo e lo salutai calmo. Con lui si accompagnavano diversi shinobi e potei dedurre rapidamente che era il gruppo citato in precedenza da Byakuei. Lasciai parlare il primario di Kiri e, quando per un momento avesse portato la sua attenzione verso di me, con un cenno del capo gli avrei fatto intendere che avevo necessità di parlargli in privato. Stavo iniziando ad avere dei sospetti confermati da alcune prove, per questo era necessario confrontarmi con lui in privato, contemporaneamente però dovevo tranquillizare Hana e farle credere che avremmo collaborato alla pari. Per questo motivo, allora, avrei accettato un briefing tra i presenti, partecipando attivamente, ma tenendo per me ciò che mi destava più preoccupazione: chi e cosa stava guidando gli elementi di quello scenario in cui eravamo stati catapultati e, soprattutto, quale era il suo fine?
     
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    Il Tempo non Torna

    VIII






    Le informazioni riguardo l’uomo dell’arco furono parzialmente soddisfacenti, certo in quel momento lo portarono a nulla, ma lo rasserenarono quanto bastava da dargli un piccolo indizio sul quale ricercare in futuro.

    Un uomo del clan Kusa con un abilità fuori dal comune come quella credo si possa in qualche modo ritrovare… si, forse è morto, ma è evidente che abbia lasciato una qualche eredità.

    Chiuse lì quella parentesi, ponendo quell’informazione in un angolo della mente in modo che vi restasse archiviata fino a necessità. Non sapeva quanto Ogen sfruttava Tenchou ma lui era certo che l’avrebbe fatto sgobbare peggio di uno schiavo ad ogni singola briciola fuori posto, forse era un po' vero che per lui accedere a quella risorsa poteva risultare in una mancanza di equilibrio.
    Qualche mezz’ora dopo durante l’interrogatorio, nonostante il sigillo di Orochimaru era sereno.

    Prego fai pure, non mi opporrò a niente.
    Ho solo messo qualcosa di comodo e chiarito che non mi prostrerò davanti a nessun sopruso.


    Sorrise in qualche modo complice mentre il pavimento mostrava l’invitata.

    Lo capisco, chiunque dotato di un briciolo di raziocinio lo sarebbe.

    A quel punto fu il suo turno di parlare, come lo fu prima in realtà, ma potè farlo liberamente e non lasciò indifferenti i due ascoltatori.

    Neanche io ne ho la certezza matematica, ma questo non deve solo rendervi sospetti, deve farvi cercare conferme, in positivo o in negativo.
    Una persona che vuole il bene di questa alleanza di sicuro non resterà offesa, non dovrebbe farlo, come non mi offendo io dei vostri sospetti se non per mera scena come ho fatto qui fuori.
    Ma avrete ormai capito che c’era ben più di una ragione.


    Quando notò che le due stavano anche solo lontanamente valutando di attivare le armi si incattivì.

    Non provocatemi.
    Non vi baleni in mente l’idea di farlo.
    Vi ho ceduto queste informazioni perché ho la certezza che usare la forza per fermarvi non mi lascerebbe deluso, un eventuale ricerca delle armi da parte vostra in questo momento potrebbe addirittura andare incontro a chi ha avviato questo marasma.
    Riflettete a fondo, avete davanti un kage affezionato al proprio villaggio tanto quanto voi.
    Voi non sapete con chi avete a che fare. Io si.


    Erano dentro la sua mente, sapevano che non erano ne i deliri di uno sprovveduto ne un bluff.

    Non abbiate paura però, se un Hokage è giunto qui vuol dire che un Hokage nel futuro ci sarà.
    Io potrei rendere inutili le armi, perché valutare il loro utilizzo quando avete la possibilità di guardare nel futuro con la mia lente?


    Forse quelle parole le rasserenarono e sperò le distogliessero dalla loro folle idea, ma potè continuare a raccontare senza interruzioni fino ad un comiato.

    Prima di interrompere questo contatto però rispondete voi ad una domanda: da dove viene Hagemono?
    Chi è?
    Chi l’ha introdotto?
    Com’è arrivato qui?
    Io non ho dati concreti su di lui e sugli Uzumaki sono assai complessi da rintracciare, ma le parole di due konohaniani fuori mi fanno pensare che forse qui non sono così sconosciuti.


    Terminato l’interrogatorio in maniera positiva la sua attenzione per i dintorni non diminuì e notò subito che Orochimaru non perse tempo a tendere un trabocchetto per mettere in atto il suo consiglio: la sua esclamazione sugli occhi infatti era oltremodo strana considerando che un dettaglio nella vipera non cambiava mai quando vagava di corpo in corpo ed erano proprio i suoi occhi sempre gialli, ma solo lui poteva accorgersi che fosse una trappola per via delle informazioni che aveva sulla vipera stessa e della sua visione in bi-color, per gli altri sarebbe stata un esclamazione singolare e per Osamu un falso indizio.
    Tuttavia quando venne interrogato l'uomo di Hagemono la situazione si ribaltò totalmente.

    Liu bei, devo parlare e compiere un sigillo, non devono fermarmi.
    Maia, aiutami, sfrutta questo tempo per creare il più folle sigillo di rilascio che ti viene in mente.
    Se sei a corto di tempo collegati almeno a me in modo da usare il rilascio, ci penserò io a dargli una schicchera così alta da fargli rizzare tutti i serpenti che ha in corpo.


    Non disse che quello serviva per provare anche una seconda ipotesi che temeva non poco.

    Questo maiale sono certo sia vestito di rosso.

    Non aveva fatto un singolo errore, era certo che avesse cavalcato le correnti di quella discussione in maniera magistrale sia per conferma di Orochimaru che della Mizukage che in un primo momento lo appoggiarono, sia per le numerose fallacie a cui i suoi avversari non erano stati in grado di porre rimedio.

    Orochimaru-sama, riponendo fiducia in me e nelle mie risposte non voleva forse chiedere del colore dei suoi occhi inizialmente imbastendo un tranello citando un colore falso?
    Com’è possibile che qualsivoglia risposta data da una persona che per sua stessa ammissione non mi ha mai visto non solo abbia accreditato le sue menzogne ma abbia ribaltato la mia e la sua posizione?


    Nella sua mente maturava infatti l’idea che un eventuale illusione potesse aver invertito qualche processo mentale tale da scambiare le prove fornite o l’identità di chi le avesse fornite, un effettivo disastro a cui sarebbe stato complesso trovare soluzione senza avere il tempo di articolare controprove.
    Avrebbe voluto tirare a se altri membri di quel consiglio ma non gli sarebbe stato possibile in così breve tempo, poteva esclusivamente gettare delle ombre sul susseguirsi di quegli eventi e cercare di incrinare la consapevolezza di Orochimaru ma non sarebbe riuscito a spingersi oltre.
    Doveva agire, con cautela, ma rapidamente.
    Era consapevole che il contatto poteva essere un medium potente per i genjutsu, e qui c'era stato, proprio per questo era consapevole che un avviso non potesse essere sufficiente portandolo quindi ad agire poco prima del termine della sua frase. Raizen infatti non aveva il sospetto che fosse successo qualcosa, ne aveva la certezza, per questo il suo discorso non era unicamente rivolto ai due molto probabilmente influenzato ma anche agli altri.
    Con quei presupposti, al termine delle sue poche parole avrebbe composto un unico sigillo, sperando che Liu bei lo assistesse quei pochi istanti che bastavano a eseguire la tecnica senza interruzioni anche se lui, esperto nell’utilizzo della stessa, si sarebbe premurato di eseguirla quanto più rapidamente possibile e mantenendo la distanza che lo separava da Osamu eventualmente allontanandosi in reazione ad un suo controattacco.
    Dal niente, in tutta la stanza si sarebbero materializzati una moltitudine di cloni, un numero che con dei ninja del calibro dei kage poteva ritorcerglisi contro, ma aveva solo due piccoli obbiettivi: Primo creare grazie a quella moltitudine sufficiente affollamento da spingere istantaneamente uno dei suoi cloni a toccare la Mizukage o Orochimaru. Appena avesse avuto successo tutti i cloni Meno Due si sarebbero dissolti e durante la nube di pesantissimo fumo rilasciata proprio il entrato a contatto con una delle due figure avrebbe attivato il rilascio sfruttando anche il chakra derivante dai cloni che in parte avevano dirottato proprio su di lui la loro riserva nel tentativo che la massiva quantità di chakra reintegrato desse una botta in grado di potenziare al massimo la tecnica con o senza il sigillo di Maya. Secondo: aprire nella confusione una qualsiasi finestra, anche sfondandola.
    L'altro clone intanto, coperto dal fumo, si era trasformato in un piccione, pennuto assai comune e coraggioso verso gli esseri umani grazie alla sua passione per il cibo consumato da essi, succedeva dopotutto che qualche uccello si incastrasse dentro gli edifici o si posasse su un davanzale, esattamente come aveva fatto il clone, se fosse stato visto avrebbe impiegato ben poco ad attivare una manovra evasiva. [ST 1, 2, 3 +1]
    In quella situazione sarebbe tornato assai utile, non solo per continuare a indagare ma anche per ritentare un approccio con Orochimaru ed eventualmente liberarsi dalla sua prigionia, anche se ancora non sapeva in quale ordine queste cose sarebbero accadute.
    L’originale intanto, mentre i cloni comparivano avrebbe messo un tonico in bocca, non voleva rischiare che una repentina reazione portasse al loro rilascio forzoso facendogli perdere troppa vitalità e facendolo svenire, avrebbe però masticato solamente qualora la minaccia fosse stata reale, riponendo altrimenti la pasticchetta.
    A prescindere da tutto, quando il fumo si fosse diradato, lui sarebbe stato esattamente dove ricordavano che fosse, con le mani all’altezza del viso e i palmi ben in vista.

    Non sono io il nemico.
    Arrestatemi se lo trovate giusto.


    E senza fare ulteriore resistenza si fece catturare, non sapeva se Maya e LiuBei avrebbero sfruttato quella possibilità per scappare, ma per quanto grande la minaccia dell’Oni fosse quella del Veterano lo era altrettanto e non poteva lasciarlo agire indisturbato.
    Quando si fossero ritrovati nella cella avrebbe risposto alle domande dei suoi alleati.

    Non ho combinato niente comunque, stava andando tutto alla perfezione, l’avete visto voi stessi.
    Durante l’interrogazione ho spiattellato tutto e hanno accettato tutto di buon grado, dopotutto sono un Hokage!
    Come potrebbero non fidarsi, sono un loro pari!
    Il nostro problema è che quel maiale di Osamu credo proprio che sia il Veterano, ho solo una vaga infarinata delle sue capacità, ma non credo che in questo tempo, me incluso, ci sia qualcuno in grado di tenergli testa da solo.
    Una delle armi potrebbe, figurarsi se mettesse le mani sull’Oni cosa succederebbe.


    Si fermò a riflettere.

    In realtà abbiamo un leggero, sottilissimo vantaggio.
    Il Veterano, se è esattamente quello del nostro tempo, al momento non è in forma, e visto che non mi hanno perquisito, cosa singolare, non sanno che io ho esattamente l’unica cosa che gli manca.
    Me la porto sempre dietro perché è giusto che stia nel posto più sicuro del villaggio poiché se non confinata è in grado di comunicare la sua posizione al suo unico padrone.
    In questo tempo però ci sono DUE padroni, come si vedrebbero l’un l’altro?
    Non avere certezza di questa risposta mi impedisce di ponderare su questa soluzione, ma in base a ciò che ci aspetta devo trovare risposte per decidere se sfruttarla a mio vantaggio.
    Se non altro sappiamo che qui c’è un Veterano di un altro tempo e potremmo cercare di fare fesso Hagemono in qualche modo, credo che la gemma sia una leva più grande di quanto non sembri se sfruttiamo a dovere i dubbi creati dal viaggio nel tempo.
    Fortunatamente l'Imperatore Cremisi non si è dotato della Gemma dell’Intelletto.


    Sospirò pesantemente.

    Qualcuno sa che ore sono?
    Credo che perderemo un appuntamento che avrei preferito rispettare.


    Si massaggiò le tempie.

    Se non altro abbiamo tempo.
    Era da un po' che volevo incontrarti Maya.
    Ho sempre voluto capire perché ti sei allontanata da Konoha, sia tu che la tua famiglia avevate una discreta nomea.
    Considerando che non mi risultano azioni contro il villaggio si potrebbe anche parlare di una riammissione, certo, credo comporterebbe qualche paletto verso il villaggio stesso.


    Quando il discorso si fosse esaurito avrebbe posto una seconda domanda.

    Il motivo per cui volevo incontrarti prima di questa storia era un altro però: la pergamena delle anime.
    Ne sai qualcosa?
    Ci sono resti o modi di recuperarla?
    Alcuni miei ninja non troppo talentuosi se la sono fatta scivolare di mano ma è estremamente importante per il futuro accedere al suo potenziale.
    Per il momento non affronteremo la questione del Dominio e della scampagnata sull'isola del cielo, ma immagino saprai quanto il tuo rapporto con lui ti metta al centro di più di un mirino.


    Qualcuno però era in ascolto in quella cella, e nel sentirlo lo stupore di Raizen durò ben poco.

    Q!
    Non pensavo che la voce di un personaggio dalla dubbia morale mi conforta!
    Sapere te e Tenma qui mi da qualche utile risposta riguardo il viaggio in questo luogo.
    Io purtroppo son rimasto senza contratto, e non sarebbe male scriverne uno momentaneo con i draghi bianchi da poter usare qui e far sparire in modo da non causare disastri in un eventuale futuro.
    Toppu sa dirti se dal faro dei draghi rossi può portarci al suo?
    Cosa stavi facendo prima di essere trasportato e da quanto sei qui?


    Mentre quello rifletteva si sarebbe rivolto a Liu Bei.

    Liu bei, credo tu debba prenderti questo tempo per comprendere, ci sono troppe domande a cui non stiamo riuscendo a dare risposta, ma tutto questo è opera di un individuo e trovo complesso che ne sappia più di qualcuno che ha una comprensione così profonda del tempo come la hai tu.
    In primis, perché siamo esattamente qui?
    Potevamo essere direttamente a Kumo, o a Konoha o magari in un tempo meno pericoloso, invece siamo nel bel mezzo di un conflitto internazionale e siamo TUTTI qui, chiunque venga trasportato a prescindere dalla sua connessione finisce qui, perché?
    Esiste in questo luogo una sorta di aggancio temporale, un ombelico del mondo?
    Considerando la situazione un evenienza simile potrebbe essere rappresentata da un arma ma sono tutte sigillate tranne una, o meglio una sua parte che Tian non ha esattamente sigillato, dovrebbe però essere in un tempio nel continente e comunque sarebbe stato più proficuo scegliere un altro tempo ammenochè non ci sia qualcosa di preciso esattamente in questo tempo.
    Siamo arrivati a comprendere che questo tempo è singolare e non un semplice passato ho continuato ad arrovellarmi su un particolare: quello che si fa qui non influenza il presente, ma non abbiamo la certezza ne del metodo ne delle intenzioni, tuttavia la cosa mi ha fatto chiedere: e se si stesse cercando di ripescare da questo tempo il Tengu e riportarlo nella realtà?
    Un evocazione spazio temporale dove il fattore tempo ricopre più importanza, avrebbe il vantaggio di un arma nel presente senza privarne il passato.
    Il rituale però è grosso, così come il suo bersaglio, e tira dentro chiunque abbia interagito con le armi, con eventi ad essa connessi e chi manipola il tempo, non uno scotto, ma un inevitabile imprecisione dovuta non dall’evocazione dell’arma quanto della frazione di tempo che la contiene.
    L’ultima domanda che resta è: chiunque abbia avuto a che fare con le armi attualmente nutre un gran risentimento verso le stesse, eccetto qualche stupido invasato chiunque le distruggerebbe perché tutti ne sono stati danneggiati.
    Insomma, quale è la certezza che gli ha fatto fare questa scommessa nonostante il caos che io o altri con i miei stessi ideali potrebbero causare?


    A quel punto del ragionamento sarebbe toccato a Maya e forse avrebbe avuto l’occasione di raccogliere qualche informazione in merito all’ipotesi che aveva tentato di verificare con il rilascio ad Orochimaru e che di fatto gli avevano fatto sorgere i dubbi che l’avevano portato ad applicarlo in quel modo.

    E qui vieni tu.
    Perché sei qui Maya?
    Non hai mai interagito con le armi eppure questo rituale ti ha portato qui.
    La tua presenza è sempre ben evidente nei rapporti accademici quando ci metti la coscia, e c’è sempre stato qualche accademico quando le armi erano in gioco, ma tu non eri nei dintorni e sappiamo che non è possibile interagire con le armi in alcun modo quando sigillate.
    È coinvolto l’uomo del pilastro in questa storia e tu con esso?
    Se così fosse è probabile che la sua scommessa sia quella di riuscire a farci perdere tempo.
    A proposito, non sarebbe male dargli un nome, mi sento un imbecille ad usare questo nomignolo.


    Attese le sue risposte a braccia conserte.
    Se il suo piano con Orochimaru avesse avuto successo contrariamente a quanto ci si poteva aspettare avrebbe retto il gioco, facendosi comunque imprigionare per dare delle false certezze al Veterano, o a quello che ormai reputava tale, avrebbe avuto modo di organizzandosi con la serpe poco dopo.

     
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