Memorie tra i Metalli

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    L'ora del the

    XI



    Youkai sorrise verso Yamato, sperando che finalmente potesse star sereno, ma le sue idee erano in forte contrasto con quelle di Hojo, che non si risparmiava parole (seppur tempestivamente bloccato da Hikaru, non era ancora il momento di far saper loro che qualsiasi parolaccia l'aveva probabilmente già sentita pronunciare dall'Hokage) sulla capoclan. Il giovane fece un cenno di assenso alla madre, per poi occuparsi di nuovo di Yamato, posandogli una mano sulla spalla. Voglio riunire tutti. Ma la capoclan è il motivo principale della mia scomparsa, e non sappiamo come possa reagire ad un mio ritorno improvviso, nè se in qualche modo già sapesse del mio ritorno e ha tenuto tutto nascosto. Al momento, potrebbe non essere una nostra alleata. Serviva però una nota positiva, che gli avrebbe dato dopo un ulteriore sorriso. So che possiamo fidarci di Raizen però.

    Hojo si lasciò andare alla sua confessione, sciogliendo il cuore di Youkai... almeno fino alla menzione dell'essere stata carina, che lo colse leggermente alla sprovvista, spingendolo a mantenere un sorriso tirato almeno fino a che il padre non stramazzò a terra, osservando alcuni dei servitori affrettarsi per farlo riprendere, voltandosi con aria incerta verso la madre: ...Non sono carino? Borbottò incerto. Fissava un punto vuoto della stanza mentre ascoltava le parole di Hikaru, incredulo dell'esser passato davanti la casa dei suoi genitori chissà quante centinaia di volte, senza nemmeno rendersene conto. Ridacchiò nervoso. Ormai non sapevo più a cosa credere. C'erano talmente poche notizie su chi fossi e sul clan, stavo iniziando a pensare di non avere nemmeno origini a Konoha. Aggrottò la fronte nell'udire i due nomi, presto rivelati come suoi fratelli. Natsu e Haru... Ripetè, come fosse un jutsu in grado di sbloccare la sua memoria. I nomi da soli non sembravano però sufficienti, anche se un brivido gli percorse la schiena pronunciando il nome di Haru. Sembrò sorpreso alla menzione del triplice omicidio, ma avrebbe sorriso appena. Ah. Speriamo stiano bene e tornino a casa tutti interi presto! Commentò, fiero che i suoi fratelli fossero fuori a cercare un pericoloso assassino che aveva già compiuto ben tre omicidi.

    Hojo, finalmente ripresosi, tornò attivo nel momento in cui dovevano tirare le somme di tutto quel mistero. La sua teoria aveva senso, dopotutto se solo una frase era stata in grado di risvegliare dei geni dormienti in Youkai, qualcosa che lo "marchiasse" come membro del Progetto Y diventava quasi una certezza. Beh, su questo non ci sono più dubbi allora. Almeno uno di loro, se non tutti, sanno bene chi sono. E non è improbabile che, dato che sono stato portato via già una volta, volessero tenermi distanti da voi per evitare ulteriori influenze. ...Ma perchè non mi hanno contattato e messo al corrente del Progetto Y non appena sono arrivato? Youkai portò una mano al mento, pensieroso. Come stavano continuando a commentare i genitori, parte di quella storia non aveva senso: includere l'Hokage, visto che si trattava della chiave per sciogliere il sigillo, era logico solo se si pensava che chiunque fosse volesse o liberare gli Uzumaki, ma Hojo ne sarebbe stato a conoscenza, oppure attirare l'assassino, ma mettere a rischio tutti gli Uzumaki e potenzialmente tutta Konoha andava contro i principi stessi della Radice.

    Suo padre lo avvertì che erano indubbiamente coinvolti gli Hayate, e non scagnozzi qualsiasi ma uno dei tre Saggi, dato che poteva percepire una lacrima. Questo Sendo che aveva nominato era diventato immediatamente un sospettato, notizia alla quale la madre reagì con un pericoloso scintillìo negli occhi. Youkai si morse un labbro, mentre un preoccupato Yamato protestava. Non possiamo rischiare di lasciare anche un solo Hayate a piede libero. Dopotutto, chiunque fosse, ha cercato di incastrarmi, potevo finire male per colpa sua. Ma non temere, metteremo in chiaro che vogliamo solo che risponda ad alcune domande, e di non mentire. A bassa voce, avrebbe aggiunto: Terrò il mio Vuoto pronto se dovesse servire. Starà bene, Hayate o meno. Ma dobbiamo sapere la verità. Si sarebbe poi voltato verso Hikaru, facendo un leggero cenno con la testa. Voleva che fosse meno aggressiva nella sua interrogazione, ma non le avrebbe impedito di usare la sua corona per assicurarsi della verità. Se non avesse avuto niente da nascondere, non avrebbe avuto nulla da temere, e come membro del Clan proibito, non aveva motivo di tener nulla nascosto a lei o a Hojo, a meno di essere realmente uno degli Hayate. Avrebbero scoperto in fretta se fosse stato lui a dare la soffiata o meno, sarebbe bastata quella come domanda.

    Youkai aggrottò appena la fronte, di certo ammirava la loro dedizione nel voler ritrovare la figlia perduta, ma addirittura unirsi ad Hayate iniziava a sorpassare una linea di cui non sapeva se essere fiero. Reagì con espressione decisamente sorpresa, che mutò rapidamente in un breve pianto commosso quando Hojo confessò che fu proprio Spiderboy e di conseguenza il legame con la figlia a salvarlo da quella tentazione. Si sarebbe lasciato andare ad un breve abbraccio, affondandogli la faccia al petto. S-Spiderboy sarà sempre più forte di Hayate! Sono fiero di averti come padre! Confessò, tirando su col naso, probabilmente entrambi avrebbero avuto bisogno di qualche minuto per riprendersi. L'argomento si fece ancora più serio: la reliquia apparteneva a Shennong stesso, o in qualche modo era stata creata da un suo frammento. Youkai era turbato. Non sapeva come un oggetto simile potesse reagire con... Shennong stesso. Di certo non aveva intenzione di farsi influenzare da quel potere, anche se ancora voleva recuperare quelle memorie, nonostante sembrasse che Sanako le custodisse sotto sua esplicita volontà. Di certo ammirava la dedizione del padre di arrivare a sacrificare un pezzo di sè pur di avere la speranza di ritrovarla, ma non potè che sentirsi colpevole, sia come figlia scomparsa, che come Shennong. Mi... dispiace. Commentò, con un filo di voce. Non era il momento di far saper loro tutta la verità, c'erano problemi ben più urgenti. Mi farò perdonare in qualche modo, lo prometto. Ma al momento, mi rincuora sapere che abbiamo qualcosa che potrebbe persino intaccare la Rinascita delle Lacrime. Se Shennong ha sconfitto Amesoko, sicuramente le sue reliquie possono annullare o distruggere le Lacrime. Fissò il padre, con evidente preoccupazione. E questo mette anche te in pericolo. Hayate vorrà impossessarsi o distruggere simili reliquie. Non esporti troppo, per favore. A quel punto, si sarebbe fatto un'ulteriore domanda: era forse lui stesso in grado di distruggere le Lacrime? Rievocare quel potere richiedeva un potenziale sacrificio non da poco, ma avrebbe potuto limitarlo o raggirarlo pur di sconfiggere gli Hayate, una volta che se li fosse trovati davanti? Sarebbe stato pronto a rispondere a quella domanda, se avesse avuto la perfetta occasione per sfruttarla? Se riuscissi a riprendermi il mio potere di controllare la mia anima, forse potrei fare qualcosa di più.

    Le carezze della madre lo fecero arrossire appena, agendo in modo polarmente opposto alle sue catene, donandogli una pace che solo il Vuoto gli aveva saputo dare fino ad ora. La sua influenza però non era intensa a sufficienza da non farlo sussultare quando sentì che la colpa del loro sterminio era dei Kaguya, uno dei quali ammirava come libero mercenario. Chissà se Feng stesso era stato complice di quel genocidio. Fissava un punto imprecisato del pavimento con gli occhi sgranati, non reagendo nemmeno alla notizia su Hayate, ritardandola invece di parecchi secondi, momento in cui lo stress aggiunto lo fece sobbalzare con un gridolino incredulo. Tuo fratello minore!? Respirava rapidamente, si aspettava di sentire che fosse parte del clan della madre, ma non immaginava che il loro legame fosse tanto stretto. E' mio ZIO?? Hayate?? Quell'Hayate?? Lo sguardo era vuoto e schizzato, mentre nella sua mente ronzavano i pensieri di una simile implicazione. Poteva ancora pensare di affrontare un membro del clan, ma suo zio? Aveva sempre detto a sè stesso che la famiglia veniva prima di ogni cosa, prima con Raizen che considerava quasi un padre adottivo, o più adatto un fratello maggiore, da meno di un'ora aveva ritrovato la sua vera famiglia e riscoperto il loro travolgente affetto... e con Hayate, come si sarebbe dovuto comportare? ...Mi serve un momento. Balbettò, incredulo di come la sua vita si fosse ribaltata per due volte nella stessa ora. Su una cosa era certo: non doveva per forza approvare le azioni di un suo parente, e di certo quel legame non si estendeva alle centinaia di membri della sua Setta. Almeno quello era chiaro. Di certo non sapeva rispondersi su come avrebbe reagito se si fossero mai incontrati. E mostrò un certo stupore nel sapere che non si era affatto ribellato alla decisione della sorella di non seguirlo. Si morse un labbro, visibilmente teso. Tutto qui? Forse almeno per la famiglia mantiene un lato più tenero... Io o i miei fratelli lo abbiamo mai incontrato? Hikaru poteva avere informazioni sensibili su una delle persone più misteriose del continente, grazie al loro legame di sangue, anche se per quel che ne sapeva Youkai, poteva essere sparito e aver creato la sua setta all'oscuro di tutti, senza dare accenni della sua follia ad alcun membro della famiglia. Hikaru ebbe la buona idea di distrarlo aggiungendo qualche notizia sui suoi fratelli, unita ad un buffetto familiare che lo fece reagire con una breve risatina, borbottando con la mente ancora un po' annebbiata: Mi piacciono le catene del Clan... Mi piacerebbe vedere Natsu in azione.

    Venne preso leggermente alla sprovvista dall'abbraccio della madre, ma quel caloroso gesto, unito a quella pelliccia dall'odore familiare, gli dava un senso di sicurezza e protezione ben radicato nel suo subconscio. Nonostante le tremende notizie di cui stava venendo a conoscenza, non poteva che affondare il suo viso in quell'abbraccio, stringendo la madre a sè percependo una profonda pace. La catena che andò a sfiorargli la guancia gli causò un brivido più grave del dovuto, facendogli scuotere la testa emettendo un lamento di dissenso, nascondendo ancor di più il volto nella pelliccia. Non gli serviva ricordare che la madre che gli stava dando quel sollievo morale era la stessa che lo aveva freddamente torturato senza un briciolo di pietà. Ascoltò la cronaca di quel tremendo periodo della sua vita, ricordando solo frammenti confusi sui quali non voleva concentrarsi, impressionato dal coraggio e perseveranza mostrate da Haru... e visto il trauma, iniziava anche a capire perchè quel nome gli mettesse i brividi nonostante tutto. Forse in futuro sarebbe stato tentato dall'esplorare ulteriormente quelle memorie perdute (forse spinto da Raizen stesso, dato che potevano esserci preziose informazioni o addestramenti ora perduti nel subconscio), ma al momento voleva concentrarsi sulla sua vera famiglia. Spero di incontrarlo presto. E che non resti deluso dal... diverso me.

    Presto arrivò il momento di partire. Vedere Yamato così carico lo fece sorridere, ma non nascose uno sguardo tremendamente preoccupato. D'accordo, ma fai attenzione. Ho avuto modo di vedere le potenzialità di alcuni degli Hayate all'Abete, oltre alla Speranza stessa. Fa in modo che non approfittino delle tue debolezze. Lo mise in allerta, ma ogni aiuto poteva far comodo. Lui stesso era un genin ai tempi, e seppur avere l'aiuto di Xu Shu fu un'occasione decisamente fortuita, aveva avuto modo di fare la sua parte.


    Il sollievo di Youkai nel rivedere sia Raizen che Hitomi venne momentaneamente spento dal suo freddo ordine. Con un leggero sussulto, avrebbe stretto le labbra, affrettandosi ad ubbidire a quel comando, dopotutto l'Hokage aveva ancora una certa influenza su di lui avendo conosciuto la sua famiglia da così poco. Si affrettò però nel spiegargli come fossero tutti alleati, ben più stretti di quel che credeva. Temeva uno scontro vista l'ostilità con cui Hojo si stava avvicinando a Raizen, forse per tutti gli anni che come padre gli aveva rubato, ma fu piacevolmente sorpreso e sollevato nel vedere la sua reazione, che causò una scioccata sorpresa nel resto dei presenti. E'... Particolarmente affettuoso nei miei confronti e ciò che mi riguarda. Spiegò, con un sorriso un po' tirato. Si fece aggiornare sulle condizioni di Hitomi, spiegandole a sua volta e in poche frasi che di fatto non spiegavano un bel niente cosa fosse successo dopo l'arrivo di Hojo.

    L'Hokage decise che la cosa migliore per tutti era di prendere un momento di respiro, rilassarsi e schiarire le idee. Chiese a Youkai delle sue condizioni, cosa che lo portò a guardarsi le fasciature ai polsi. Mh-mh. E' stata... intensa. Ma considerando cosa ci ho guadagnato, ne è valsa la pena. Sorrise appena, facendo scivolare lo sguardo verso i suoi genitori. Lo sai, ho anche due fratelli! E due zii! Oh... Commentò con orgoglio, anche se dopo qualche secondo si spense, mostrandosi più turbato, e facendogli cenno di avvicinarsi al suo viso, per potergli sussurrare all'orecchio: Non concentriamoci troppo sulla cosa per ora, ma uno degli zii è il... signor Hayate. Gonfiò goffamente le guance, tamburellando le mani sulle gambe, non avendo trovato un modo migliore per aggiornarlo su una simile notizia. Forse sotto sotto voleva ulteriori opinioni su come comportarsi a riguardo. Non sarebbe intervenuto granchè ad interrompere l'Hokage, se non quando entrò la reliquia in argomento, dettaglio su cui doveva metter bocca. La reliquia apparteneva a Shennong, un antico shinobi che aveva sconfitto Amesoko parecchio tempo fa. Non sappiamo molto di più, se non che le reliquie reagiscono alla presenza delle Lacrime. Aveva raccontato a Raizen delle sue visioni all'Inferno, dopotutto l'Hokage stesso aveva in parte subito quello stesso potere. Gli sarebbe bastato fare due più due per collegare le cose, ma doveva mettere in chiaro che non era il momento di rivelare certe informazioni. E a questo punto non è impensabile credere che le Lacrime a loro volta possano reagire a queste relique, anche se non ne abbiamo la certezza.

    In breve, Youkai avrebbe usato le informazioni di Hikaru per usare per la prima volta la sua identità fittizia, riapparendo come dal nulla davanti agli occhi di Yato. Si sarebbe fatto distrarre da uno specchio, controllando la sua nuova identità, non dissimile da quella che aveva ad Ame in una delle loro precedenti missioni. Aaaw- ora dovrò abituarmi anche a questo? Borbottò, forse poco prima di essere insultato da Yato (se non direttamente assalito, come presenza sconosciuta apparsa dal nulla al pari di un fantasma). Avrebbe alzato le mani, con un sorriso incerto. Youkai! Sono Youkai! Questa è la mia apparenza sotto Concordato. Tutte parole di cui il Senju non poteva essere a conoscenza, cosa che lo avrebbe portato a fare un pesante sospiro. Okai, da dove iniziare... Sono informazioni riservate, quindi concentrati sulla missione e vedi di non farti sfuggire niente con nessuno. Il Concordato è un potente fuinjutsu fatto per proteggere e nascondere tutti gli Uzumaki qui a Konoha, altrimenti un assassino impossibile da sconfiggere potrebbe arrivare e sterminarci tutti. Spiegò con semplicità, iniziando ad aggiungere informazioni senza che Yato potesse chiedere delucidazioni. Abbiamo scoperto che ci sono degli Hayate infiltrati e sospettiamo che vogliano rompere questo sigillo, tenuto in piedi da Shika, il precedente Hokage. Oh, e la Radice è ancora attiva, e temiamo che uno degli Hayate sia infiltrato proprio ai piani alti, e stia controllando gli eventi. Le informazioni divennero presto più personali, e forse più assurde, com'era solito capitare a Youkai. Ho trovato la mia famiglia, e hanno confermato che ero femmina alla nascita. In passato mi sono scontrata come Yuuki contro questo assassino, e pare che mi abbia ucciso, ma non abbastanza, e gli Ormoni che aveva usato su di me sono diventati permanenti mantenendo così la mia forma maschile. Per fortuna non è una cosa urgente da dover risolvere, ma grazie a questo abbiamo scoperto che facevo parte di un certo Progetto Y, e che i membri della Radice, e quindi forse pure uno degli Hayate, abbiano ora alcuni codici che possono risvegliare dei comandi subconsci in me. Gonfiò le guance, tamburellando un piede leggermente nervoso. Forse aveva detto troppo, forse troppo poco, ma riteneva Yato un suo fedele compagno di team, se non forse un po' brutale nei modi. Quindi, uhm... Se dovessi in qualche modo sembrarti ostile nei tuoi confronti o quelli di un alleato, hai il permesso di immobilizzarmi. Borbottò, dopotutto la madre gli aveva messo in chiaro che erano riusciti persino a farla andare contro il suo stesso fratello, il suo preferito da come lo raccontavano, la prudenza non era mai troppa. Certo, in queste condizioni non faresti che combattere contro nemici invisibili... Si strofinò la nuca, evidentemente a disagio, mordendosi un labbro mentre aspettava eventuali domande di Yato. Ma dopo di esse, con una certa fretta, avrebbe indicato il tavolo vuoto alle loro spalle. Okai, so um, se non ti dispiace. Torno un attimo da loro. Ti ri-aggiorno poi. Tu... aspetta un attimo qui. E, come aveva anticipato, sarebbe scomparso ai suoi occhi, tornando sotto Concordato.

    Era tornato al momento giusto per sentire Raizen che chiedeva l'aiuto della madre, e per sentire delle accuse su Hojo che non condivideva. Mi avevano spedito chissà dove solo perchè mio padre le pestava troppo i piedi! Lamentò Youkai. Pur comprendendo le responsabilità di un leader, c'erano semplicemente azioni che andavano oltre, e non sarebbe stato semplice convincere il diretto interessato che tutto il dolore ed il trauma causato ad un'intera famiglia fosse necessario per un bene superiore. Avrebbero potuto dare una nuova occasione a degli orfani che avrebbero sicuramente apprezzato una nuova famiglia, invece di separarci senza motivo. Avevo solo sette anni! Commentò, frustrato dal fatto che Raizen si fosse sentito in dovere di correggere un parere proprio su una capoclan dalla dubbia morale che lo colpiva personalmente. E non bastasse, per colpa del loro stupido progetto, per quel che ne sappiamo i capi della Radice, se non la capoclan stessa, possono controllarmi come un burattino! E se possono loro, può sicuramente l'Hayate infiltrato! Con una singola frase sono riusciti a far sparire anni di allenamenti in cui usavo la mia anima, ed ora invece ho le catene del clan! Potrebbe bastargli uno schiocco di dita per rendermi un vostro avversario. Aveva gesticolato animatamente durante tutta la discussione, prima di stringere i pugni sui fianchi, sforzandosi di calmarsi. Non tutti sono degni di essere Capoclan. Specialmente se fanno parte del gruppo della Radice, che hanno riformato alle tue spalle. Voleva ricordargli come entrambe fossero vittime.

    La discussione non sarebbe andata avanti ancora a lungo. I servitori della loro famiglia stavano già spargendo la voce sul ritorno di Yuuki, mettendo in guardia gli Uzumaki di possibili Hayate infiltrati, e non appena la riunione si fosse conclusa, si sarebbero affrettati nel contattare e portare da loro sia i genitori che il cugino di Yamato, preparandosi alla forse breve interrogazione che dovevano subire, con uno Youkai leggermente agitato dalla cosa. Yato era di vedetta, anche se fuori dal Concordato poteva fare ben poco, e Raizen sembrava incerto se includerlo o meno. Non mise bocca al momento, ma lo avrebbe certamente fatto se la situazione avesse richiesto un ulteriore alleato, sperando che ne avessero avuto il tempo.
     
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