Memorie tra i Metalli

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    Lo Strano Mistero degli Uzumaki

    VI






    Le sue nozioni sugli odori si dimostrarono fallaci, evidentemente aveva confuso qualche informazione studiata nel tempo ed alla spiegazione non fece una piega.

    Ah, si?
    Devo aver fatto un mischione allora, ricordavo che l’aglio, uno degli alimenti che lasciano più traccia della loro ingestione durasse circa una giornata.
    Suppongo che anche io e youkai condividiamo degli odori allora… a cui probabilmente sono anestetizzato e non percepisco al meglio.
    Bene, se non ho altro da imparare direi che possiamo procedere.


    Dopo gli eventi scatenati da Yamato quella piccola indagine si trasformò in realtà in una ricerca che presto avrebbero scoperto essere inutile.

    Ah, anche scrittrice.
    Non credo però di poter essere interessante dal lato romantico… ho una vita un po' troppo travagliata, magari un poema, una tragedia.


    Evitò di farsi trascinare sul viale dei ricordi tornando a focalizzarsi sul momento.

    Coraggio Tetsuba, coraggio, immagino che Hikihime abbia delle percezioni molto personali per questo genere di cose non intellegibili a noi umani, non esistono scienze esatte per queste cose.

    La scienza dietro la percezione degli odori tuttavia non fù l’unica cosa che dovette imparare quel giorno, anche i sigilli gli riservarono qualche scoperta.

    Beh, diciamo che non ci sono sigilli balordi di basso rango.
    Ho sempre invidiato i sensitivi, mi fa piacere ridimensionarne un po' le capacità, nelle infiltrazioni sento sempre i loro sensi addosso.


    Restò quindi prudente mentre si addentrò dentro la casa.

    Si, ho deciso che era più prudente avvisarli ma non volevo ne farmi vedere ne agitare ulteriormente le acque quindi l’ho usato in maniera particolare, ma pare che volente o nolente questa pista si stia in qualche modo sfreddando.

    L’interno della casa non riservò sorprese, non più di quelle che andavano cercando.

    Dovrei prima imparare a farmi sopportare da loro, sono sempre tesi quando sono intorno a me.

    I due continuarono a guardarsi attorno e dopo poco trovarono il sangue di Yamato.

    Si, ho chiaramente sentito l’impatto, ma pensavo fosse stato troppo rapido per accusarlo realmente.
    Avrà un discreto mal di testa, non è metallo soffice.


    Oltre al sangue anche gli avanzi di uno snack di Youkai, chiaro segno che volesse farsi rintracciare, incredibilmente parevano essere spariti.

    Com’è possibile?
    Nelle mie esperienze ho visto i sigilli di dislocazione, sono simili a questo, ma questo è un arrivo, non è doppio.
    Quindi qui sono solo arrivati e poi… spariti?


    Si ripetè nuovamente quella domanda come un mantra mentre cercava altri elementi, ma quella stanza non aveva altro da dire, era una normale dimora, come lo era il resto della casa.
    Di lì a breve Seishinno si sarebbe unito a quel gruppetto insieme a sua madre, ma non al clone che si era pareggiato poco prima che si incontrassero.

    Seishinno.
    Non so cosa stia succedendo, non sembra sia un caso di manipolazione, non mia.
    Yamato pare che non sia chi dice di essere, forse però tua madre può aiutarci a ricostruire la sua storia.
    Seira-san.


    Disse con un leggero inchino.

    Raizen Ikigami.

    La presentazione non era necessaria, ma era una cortesia da accordare in quei casi.

    Non sapevo fosse ancora in attività Seira-san, non sono venuto a conoscenza della ragione per la quale ha abdicato, ma non pare fosse obbligata, spero di non disturbarla oggi ma è una fortuna che lei sia qui, forse può aiutarci.
    Può ricostruire la genesi di questa famiglia?
    Fatico a credere che siano Yamanaka.
    Il giovane Yamato ha letteralmente cambiato colore di capelli davanti a me ed era chiaramente informato sugli Uzumaki.
    Anche se non so cosa possa sapere visto che sono spariti!
    Nella sua famiglia avevano particolare talento con i fuuinjutsu o ne hanno mai usato di riconoscibili?
    Fuuinjutsu potenti e noti potrebbero illuminare qualche puntino.


    Intanto il clone si muoveva con Yato alla ricerca del team che aveva collaborato con Yamato, ma le risposte dell’Akimichi preannunciavano un altro buco nell’acqua.

    Non vi è mai capitato neanche di perderlo di vista all’improvviso?
    Mi risponderai mentre camminiamo verso i tuoi compagni, se riesci a finirti la ciotola in... 5 secondi bene, altrimenti ti tocca lasciarla lì.


    Non gli andava di sprecare cibo e fondamentalmente era curioso di vedere quanto quell’Akimichi fosse dedito all’addestramento.
    Quando si fossero incamminati Raizen si sarebbe rivolto a Yato a mezza voce.

    Porgerò ai due membri rimanenti domande simili, tienilo occupato, non voglio risponda al posto loro.

    Giunti di fronte all’abitazione avrebbero atteso di venir accolti dopo aver suonato il campanello, si sarebbero presentati nello stesso identico modo con cui si erano presentati a Youshi e ponendogli le medesime domande per confrontare le risposte.
    Se uno di loro avesse detto di aver notato stranezze o visto Yamato sparire Raizen avrebbe teso la mano verso di lui.

    Devo vedere quel ricordo e in quale frangente è avvenuto.

    Avrebbe sentenziato per poi interrogare mentalmente i genin e vedere se qualcosa potesse essere loro sfuggita: con Saitama e l’Aspetto ebbe successo, e i sigilli Uzumaki erano fin troppo celebri per le loro capacità, ma lo sarebbero stati anche se i ricordi fossero stati osservati dall’esterno?



    Edited by F e n i x - 2/7/2023, 09:55
     
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    Mitomane

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    Yamato ancora insisteva, cercando di capire l'identità di Youkai, confondendogli solo le idee. Huh? Clan Proibito?? A quanto pare persino tra di loro c'era un'ulteriore divisione, c'era da capire quanto in là si spingevano per essere definiti tali. Come riconosci un Uzumaki integralista? Fissò Yamato, visibilmente curioso e genuinamente ignorante a riguardo. A malapena aveva letto di altri Uzumaki nei libri di storia (e nemmeno troppo approfonditamente, dato che lo annoiavano in fretta). Rivelargli di aver completamente perso la memoria fece impanicare l'altro ulteriormente, che rivelò altre utili informazioni. Ah... Non mi ricordo. Confessò, dopotutto era passato parecchio tempo. Di sicuro non Yato. Ridacchiò nervoso. Ma ai tempi nemmeno sapevo di essere un Uzumaki. Pensa che avevo i capelli bianchi!

    Le catene restavano il principale sospetto per il fallimento del Concordato. Ci avrebbe rimuginato sopra qualche secondo, mentre Yamato freneticamente cercava una soluzione al suo disastro. Voleva incontrare la capoclan, ma allo stesso tempo si sentiva cauto a riguardo: possibile che, considerato che gli Uzumaki nascosti sembrassero una manciata, nemmeno la capoclan, che aveva probabilmente la maggior rete di contatti sapesse nulla? Youkai non nascondeva certo la sua appartenenza al clan quando era in giro al villaggio! Certo, non poter dimostrare di saper usare le catene non era semplice, ma c'erano stati altri Uzumaki storici che non le sapevano usare, e nessuno aveva messo in dubbio la loro identità, men che meno avrebbe dovuto qualcuno presumibilmente esperto come la capoclan! Inoltre, per quel poco che sapeva sulla lettera consegnatagli, se lei era abbastanza avanti con gli anni, poteva essere una delle sospettate. Probabilmente Youkai si stava fasciando la testa più del dovuto, le sue ultime esperienze lo avevano portato ad essere più cauto. Più o meno. Se non altro Hitomi poteva essere una buona pista, vista la pazienza che aveva con lui in ufficio, sarebbe sicuramente stata dalla sua parte. Borbottò quando l'altro commentò la sua inesperienza con i fuinjutsu. Sto imparando!! Sono riuscito a replicare un sigillo di tracciamento, magari potrei riuscirci anche con quello. Con un po' di pazienza. Soprattutto considerato che era un sigillo di livello decisamente superiore a quello che aveva avuto modo di replicare.

    La spiegazione sul Concordato gli spense il cervello per qualche istante. Possibile che fosse realmente lui? La descrizione combaciava quasi nel dettaglio. Ma era anche vero che la sua vita precedente a questa era stata "così buona da meritare una chance". Doveva solo sperare che fosse effettivamente la precedente, e che la strana concezione del tempo che esisteva all'inferno non gli avesse fatto un brutto scherzo. E... Voi sapete il perchè uccidesse tutti gli Uzumaki? Gli chiese, attendendo paziente una risposta, ma non aveva uno sguardo curioso. Il suo volto mostrava preoccupazione. Solamente se Yamato avesse ammesso di non sapere niente, Youkai avrebbe continuato. Penso di sapere il perchè. Sapeva decisamente il perchè. Non andare al Tempio era forse stata la scelta migliore, ma ancora non si dava pace. Se era vero che li aveva liberati una volta, anche se in un'altra vita, poteva farlo di nuovo. Non poteva abbandonarli al loro destino.

    Vennero interrotti dall'arrivo di Raizen e del suo gruppetto, ma nonostante fosse precisamente di fronte a lui, non sembrava in grado di vederlo. Yamato tirò un grosso sospiro di sollievo, sapendo che il fuinjutsu li stava proteggendo. Youkai osservava il gruppo cercarli freneticamente, visibilmente confuso su quanto fosse efficace il funzionamento di quel sigillo. Il rosso esitò, separarsi ulteriormente da Raizen poteva significare perdere completamente le tracce. Ne aveva lasciata una, ma ora che erano nascosti dal Concordato, ulteriori tracce sarebbero state inutili. Si sarebbe momentaneamente arreso, seguendo Yamato. Aveva la sua fiducia, non poteva perderla proprio ora, soprattutto considerato che non si stava mostrando una persona sospetta, ma solo uno dei tanti Uzumaki parte di quell'accordo. Accordo che gli venne spiegato nel dettaglio mentre uscivano all'esterno, e su cui Youkai aveva un singolo commento da fare. E'... terrificante, sotto certi punti di vista. Confessò, leggermente sconvolto dalla cosa. Voglio dire, è più che comprensibile, visto il pericolo, ma... Guarda come siete ridotti a vivere solo per colpa di un folle!! A Youkai faceva rabbia. In un certo senso, gli Uzumaki a Konoha erano in trappola tanto quanto quelli al Tempio.

    I due erano finalmente per strada, e se era vero che le tracce come le aveva appena lasciate non avrebbero funzionato, aveva un altro asso nella manica, perlomeno per avvertire Raizen delle sue condizioni e la sua posizione. Avrebbe almeno intuito non fosse in ostaggio. Avrebbe pazientato fino al momento in cui intorno a loro c'erano il minor numero di persone possibili, e a quel punto avrebbe semplicemente estratto una delle sue catene, un po' come faceva con l'anima, dalla schiena, tenendola nascosta nella maglietta. A quel punto avrebbe osservato in alto, cercando Kubomi, e alle spalle di Yamato, gli avrebbe fatto un cenno, indicando la direzione approssimativa di dove si trovasse. Se era vero che erano le sue catene ad influenzare il Concordato, il piccolo drago avrebbe dovuto vederli apparire comprendere il suo gesto, e sparire poco dopo, non appena Youkai disattivò le catene. Se avesse funzionato, aveva quantomeno un modo per lasciare ulteriori messaggi e tracce in giro. Poteva fidarsi di Yamato, ma non era certo del resto dei membri del clan, e non avrebbe permesso loro di renderlo completamente invisibile e decidere per lui il suo destino. Yamato ebbe tempo di borbottare, lamentando la perdita della sua casa, cosa che fece sentire il giovane chunin miserabile. M-Mi dispiace... Proporsi di aiutarlo a sistemare la cosa sarebbe servito a poco, ora che gli aveva quasi letteralmente rovinato la vita. Probabilmente rifarsi una nuova identità implicava anche perdere la vita che aveva ora, e dover ricominciare daccapo. Essere un Uzumaki a Konoha aveva ben poco di speciale e fin troppi rischi. Non poteva accettarlo.


    Arrivati davanti alla casa della segretaria, iniziò a farsi nervoso. Non sapeva come lei avrebbe reagito alla sua presenza, quindi si fece piccolo alle spalle di Yamato, salutandola timidamente una volta aperta la porta. La prima reazione fu decisamente sorpresa. Hi-Hitomi. Salutò con la mano, sgranando gli occhi nel vedere la sua folta chioma di capelli rossi, forse sorpreso quanto lei nel vederla. Fortunatamente ci avevano visto giusto, e sembrava disposta ad aiutarli, invitandoli subito in casa. Prima di fare il primo passo però, Youkai si sarebbe bloccato sulla soglia, con chiara espressione offesa. Mitomane!? Perchè dovresti pensare una cosa simile!? Zompettò all'interno, lasciando che Yamato spiegasse la situazione, mentre con aria offesa sprofondava nel divano, a braccia incrociate e tenendo il broncio. Fu quando Hitomi porse a lui qualche domanda, che allargò le braccia, pronto a difendere la sua identità. Lo so che non avevo ancora le catene!! Ma ti ho anche detto che è stato il Dio della Morte a dirmi che ero un Uzumaki, perchè mai un Dio dovrebbe mentire! Un Dio magari no, un umano era un'altra storia. E, un po' per l'agitazione, un po' perchè alla fine con la donna aveva parlato parecchio (era più onesto dire che lui blaterava e lei fingeva di ascoltare), avrebbe risposto anche ai suoi dubbi sulla sua identità: Certo che non trovano ragazzini, dovevo essere femmina! Me l'hanno detto gli shingami!! Per la sua identità più precisa invece, avrebbe inclinato la testa, più calmo. ...No. Non ho ancora capito bene chi sono... Un mostro, a sentire Febh e la Volpe, e un pericolo da contenere nel sentir Raizen. Un'eroina a sentire Kirie. Confuso, quello era ciò che era realmente. Sospirò. Nascondere ulteriori dettagli nei confronti di chi sembrava genuinamente disposto ad aiutarlo non era una mossa saggia, e si fidava a sufficienza della donna, non essendo una completa sconosciuta. Le catene le ho da stamattina. Confessò, finalmente. C'era una lettera, una normalissima lettera, almeno in apparenza. E' bastato leggere la frase all'interno, e mi sono sentito immediatamente strano. E da quel momento non sono più in grado di controllare la mia anima, ma escono invece queste catene. Le avrebbe messe in mostra, ormai erano ben nascosti all'interno di un'abitazione, e per quel che ne sapevano anche sotto Concordato. Dentro c'era solo scritta una frase, qualcosa su di un passato reale, non mi ricordo bene. Non c'erano fuinjutsu nè niente di sospetto, non so come sia stato possibile. Voglio dire, non mi dispiace nemmeno riuscire finalmente ad utilizzarle, fin'ora mi era successo solo un'altra volta, e non ero esattamente lucido quel giorno. Non era nemmeno esattamente umano mentre risucchiava un centinaio di anime senza preoccuparsi delle conseguenze. Però vorrei anche tornare ad essere in grado di usare la mia anima! Sul mittente della lettera aveva poco da dire. Stavamo investigando proprio quello con Raizen. Dicono che sia stata una donna vecchia. Non aveva filtri a riguardo. Magari voleva solo guidarmi fino a scoprire del Concordato. Magari lei non mi credeva un "mitomane". Borbottò, sprofondando ancora di più sul divano, di nuovo a braccia incrociate. Se Hitomi non aveva qualche risposta, il loro unico tentativo sarebbe stato quello di raggiungere la capoclan.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Sinfonia d'Acciaio

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    [Il Team Y]
    Mentre restavo con l'Akimichi, ben capace di ingerire il resto della ciotola nemmeno fosse l'ultimo sorso da un bicchiere, non potei fare a meno di chiedermi come potesse l'Hokage pensare di cavare qualcosa da quel gruppo di ninja totalmente ordinari. Ovviamente Youshi disse che ogni tanto poteva capitare durante l'azione di separarsi, ma non capiva come questo potesse essere rilevante. Credo che intenda una sparizione improvvisa, come un teletrasporto, ma la tua risposta è sufficiente. Borbottai, mentre lui ci lasciava per suonare alla porta. Dopo poco, accompagnato dal rumore di passi in avvicinamento, il portone della casa si apriva rivelando un ragazzo piuttosto magro, al limite dell'emaciato, con una ragazza dai lunghi capelli neri, la stessa che aveva incrociato di sfuggita quando era andato da Yato.

    Ma chi cavolo...Uh? Hokage-sama? Avrebbe borbottato lui, che sembrava essersi appena svegliato, mentre lei non disse nulla, limitandosi a un rapido saluto perplesso. Cosa succede? Qualche problema? Poi lei si accigliò. Yamato, se è uno scherzo dei tuoi stavolta non la passerai liscia! Ammonì, con voce molto armoniosa e piacevole all'udito, sebbene fosse minacciosa visto come i suoi occhi si accesero del rosso Sharingan, forse per vedere oltre i travestimenti. Uhm...non è un genjutsu...ma allora... Hokage-sama, cosa...ehm...perchè siete qui? Disse il ragazzo visibilmente intimorito mentre lei arrossiva imbarazzata per quell'azione.

    Una volta chiarita la situazione i due avrebbero fatto accomodare l'Hokage sul divano, nella casa dove alcune scatole di cibo d'asporto tradivano una dieta non esattamente bilanciata in quei giorni, ma almeno l'interno non era sporco. Allora...ehm...cosa succede? Perchè tutte queste domande su Yamato? Avrebbe chiesto Yashamaru, indagatore, mentre Yebiko rispondeva direttamente: Che io sappia non ha mai avuto i capelli rossi né ha imparato a teletrasportarsi. E lui confermò. Quanto alla missione, non avevano nulla di diverso da quanto riportato nel rapporto, ovviamente, ma poco prima che Raizen si congedasse, Yebiko avrebbe allungato una mano per trattenerlo, tirandolo per la maglia. Ehm...Hokage-sama. Chiedo scusa se intervengo ma...prima quando ho usato lo Sharingan ho notato...ecco...ho notato che qualcuno ha usato un genjutsu di qualche tipo su quel cane che era con lei fuori dalla porta. Non so di cosa si tratti però.

    Se Raizen avesse eseguito il Rilascio non ci sarebbero stati cambiamenti significativi sul quadrupede, tuttavia quella poteva essere un'informazione importante, o no? L'ennesima falsa pista?

    [Raizen e Tetsuba]
    La Percezione è un'arte delicata, con un effetto simile a un'eco, che sfiora debolmente. Con un pò di lavoro si potrebbe scrivere un Fuuinjutsu che reagisca a quelle minuscole variazioni e rivelare che si è soggetti a una percezione. Avrebbe spiegato Hikihime, prima che l'Hokage andasse avanti con la sua perquisizione, che tuttavia non avrebbe portato a nulla, con frustrazione sia sua che di Tetsuba che non capivano come fosse possibile. Ci credo che sono tesi se stai sempre così teso a tua volta. Sbuffò Tetsuba, rimbrottandolo per la sua scarsa empatia coi cani. Dovresti imparare a rilassarti! Comunque indagarono nella casa senza trovare elementi fuori posto, almeno fino all'arrivo del capoclan Yamanaka e di sua madre, guidati dal clone di Raizen che si sarebbe dissolto appena fuori dall'edificio. Eccoci, tutta questa faccenda però mi sembra assurda. Avrebbe detto Seishinno, a braccia conserte, mentre la madre replicava al saluto di Raizen con un cenno cortese del capo. Incantata, Hokage-sama, ho avuto perlopiù a che fare col tuo predecessore...oh, mi perdonerai se ti do del tu, ma siete tutti così giovani qui. Ridacchiò, mentre il leader Yamanaka reagiva nervoso. Non mi piace che un mio familiare sparisca nel nulla, proprio per niente. Avrebbe iniziato a cercare nei cassetti, come alla ricerca di prove più tangibili, ma non aveva motivo di dubitare di Raizen.

    Oh, conosco molto bene la madre di Yamato, e anche suo padre. Bravi giovani, e anche i loro nonni erano nel clan. Come abbia il potere Uzumaki sfugge alla mia comprensione, tirando fuori catene e tutto. Avrebbe commentato Seira, preoccupata anche se meno del figlio che stava frugando ovunque. Tetsuba invece si era messa a giocherellare coi suoi cani, sentendosi al sicuro tra quelle persone conosciute. E non ricordo che nessuno di loro abbia mai brillato particolarmente con i Fuuinjutsu, se devo essere onesta, figurarsi dei grossi simboli di dislocazione. Raizen...ho trovato una cosa. Avrebbe poi detto Seishinno dall'altra stanza, dopo aver aperto una cassettiera. C'è solo un post-it, dentro un cassetto. Niente di particolare, ma ci sono delle catene disegnate, a mo' di scarabocchio. Poco per ragionarci, ma brancoliamo proprio nel buio. E c'è scritto...Fujiko, data di oggi, ore 15, Chiosco dei Mochi. Potrebbe valere la pena controllare? Suggerì lo Yamanaka, che dopo gli eventi passati era diventato molto più attento ai dettagli e ai pericoli nascosti dietro cose apparentemente banali. Tesoro mio mi pare una cosa un pò stiracchiata, no? Mandiamo un clone o un sottoposto, è la cosa migliore, non credi? Se non ricordo male i genitori di Yamato sono in missione, ma torneranno a breve, potremmo contattarli con qualche sensitivo o con dei corvi...dopotutto Yamato vive qui da anni, non sarà uno o due giorni d'attesa a guastare le cose, no?

    [Il chiosco dei Mochi]
    Una piccola attrazione nel quartiere Yamanaka, un semplice chiosco noto per i famosi dolcetti ai vari sapori, con alcuni tavoli dove servivano anche delle bevande. A parte i passanti, intorno alle 15, Raizen e chiunque lo avesse accompagnato avrebbero potuto notare una donna molto bella che sedeva, sorseggiando una bibita distrattamente, come in attesa di qualcuno. Che fosse la famosa Fujiko?

    Il suo aspetto aveva qualcosa di familiare, ma l'unica Fujiko che Raizen conosceva era morta da anni, quando Shika era ancora Kage. Come avvicinarsi, e a che titolo?

    [Youkai e Yamato]
    Yamato scosse il capo, una volta chiarita la situazione. Gli integralisti vogliono far finire il Concordato, e vogliono attirare il nemico in una trappola e sconfiggerlo. Disse. Sono perlopiù giovani e combattivi, e stufi di vivere nascosti...e possono avere ragione dopotutto. Sospirò. Ma i miei genitori hanno perso alcuni fratelli e cugini per mano di chi ci da la caccia, o almeno così mi dicono, io non ero ancora nato. Spiegò facendo spallucce. E perché avevi i capelli bianchi? Uno spavento? In ogni caso dovettero presto lasciare quel posto, dove era arrivato Raizen con Tetsuba, fuggendo senza lasciare alcuna traccia. Non so perché, non lo ha certo spiegato a quelli che ha ucciso! Durante la fuga Youkai cercò di attirare l'attenzione, ma non ebbe il successo sperato...il Concordato ora lo stava influenzando completamente.

    Arrivati a casa di Hitomi e superata la sorpresa iniziale avrebbero cercato di tirare i fili di quella faccenda. Beh...si...un mitomane. Avrebbe detto la segretaria, ora con capelli rosso fuoco, piuttosto imbarazzata. Dici sempre cose che non hanno senso su shinigami e cose simili. E per l'appunto Youkai lo ripeté, ottenendo un cenno da parte di lei, verso Yamato, come a dire "ora capisci?" e anche quando disse che doveva essere una donna la lasciò oltremodo perplessa. Sono ragionevolmente sicura che tu sia maschio, specie per i commenti intimoriti degli impiegati maschi con cui condividi il bagno. Scosse il capo. Youkai, con le arti mediche si possono fare molte cose, ma passare da maschio a femmina lascia inevitabilmente delle tracce, e all'ospedale le avrebbero riconosciute! Inoltre c'è uno di noi all'ospedale che controlla tutti e conosce tutti come la capoclan, come ti dicevo! Rincarò la dose Yamato, mentre Youkai arrivava ad ammettere ciò che era successo, sulla sua insicurezza e sul potere apparso dal nulla. Un biglietto? Ma...ma allora non sapevi nulla di nulla! Calmati Yamato, se è sotto Concordato allora è uno di noi, e tanto basta. Ma mi ha mentito! Replicò lui, indignato, solo per essere contraddetto da Hitomi che posò una mano sulla spalla di Youkai, con tono materno e rassicurante. Sono sicura che non aveva altra scelta. Lo conosco, è un bravo ragazzo

    Yamato comunque era risentito e guardava Youkai con diffidenza. Un passato reale...non mi dice nulla. C'era qualche altra scritta sopra? Anche riferire della P e della Y non avrebbe dato alcun suggerimento a Hitomi. Dovremo chiedere alla capoclan. P e Y? Come in Progetto Y? Una volta ho sentito la capoclan che ne parlava a Sando, mio cugino. Lui è nel Clan Proibito...gli stava dicendo che anche se c'era stato qualche intoppo, il Progetto Y avrebbe rimesso Konoha a posto. Ma non ha risposto quando le ho chiesto di cosa si trattasse. Disse, controvoglia nell'aiutare Youkai ora che si sentiva ferito, ma comunque desideroso di risolvere la faccenda. Progetto Y...credo che Fujiko-san una volta mi abbia accennato qualcosa, ma ha solo detto di stare alla larga e non interferire, dato che riguardava anche l'Amministrazione.

    Se Youkai avesse indagato, le avrebbero risposto. E' un'alleata di noi Uzumaki e di Shika Nara. E' grazie a lei se esiste il Concordato...ed è l'unica non Uzumaki a parte lui a farne parte. Il suo scopo è difendere Shika e fare da mediatrice con l'esterno per le nostre necessità...non abbiamo esattamente modo di far valere la nostra voce in modo diretto. A quel punto Yamato si sarebbe dato una manata sulla fronte. Oh cavolo! Avevo appuntamento con lei oggi! Doveva darmi delle cose per mio padre! Hitomi però mantenne la calma. Provvederemo a contattarla, non c'è problema. Ora...manderò un corvo alla Capoclan. La aspetteremo qui, se siete daccordo.

    SE Youkai avesse acconsentito, nel giro di un'ora (passata con snack e la possibilità di riposare) qualcuno avrebbe suonato alla porta. Vado io. Avrebbe detto Hitomi, allontanandosi...ma ben presto i due realizzarono che ci stava mettendo un pò troppo tempo. Cosa stanno facendo? Staranno pensando a come punirmi? Mormorò Yamato, irritabile, salvo sbiancare quando nella stanza entrò una persona con lunghi capelli rossi, parte del viso mascherata e una sigaretta accesa. Cos...Hojo Uzumaki! Yamato scattò come una molla. E' il leader del Clan Proibito! Avrebbe spiegato con urgenza a Youkai, come a intimarlo di fuggire il prima possibile. L'uomo, sulla quarantina, non reagì, continuando a camminare lentamente. Bene bene bene. Il Concordato è saltato, e il corvo che ho intercettato parlava di te. Forse sei la chiave per spezzare questa sciocca briglia che ci tiene tutti prigionieri, no? Y-O-U-K-A-I. Mi piace come suona. La sua voce era un pò roca ma il tono era spietato e tagliente...c'era del dolore nel profondo dei suoi occhi. Adesso...ditemi esattamente chi siete e cosa è successo...non preoccupatevi per Hitomi, sta solo dormendo nel pianerottolo.

    Dimmi esattamente come hai fatto. E se non saprai spiegartelo, allora ti aprirò su questo tavolo e lo scoprirò studiando il tuo corpo. Sono capace di incatenare la tua anima e tenerti vivo tutto il tempo se servisse. Aspirò del fumo, prima di soffiarlo. Ora parlate...avete tre secondi, poi passerò alle maniere forti. La casa aveva solo la porta come ingresso facile, e due finestre nella stanza in cui si trovavano, al secondo piano. L'appartamento aveva anche un bagno con una minuscola finestrella, la stanza da letto di Hitomi con una finestra grande come quelle del soggiorno, una cucina senza finestre e una stanza usata come palestra, anch'essa senza finestre. E il primo di voi che fa il furbo e mi chiede di andare in bagno avrà solo un kunai alla gola mentre dovrà farla in un vaso. Sono stato chiaro?


     
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    Fujiko, il Contatto

    VII








    L’indagine proseguiva, snodandosi tra un mistero e l’altro, ma la difficoltà per destreggiarsi in quel pantano non era poca, e sentiva il fango mordergli le caviglie per trascinarlo sempre più in basso. Aveva troppi elementi e tutti esili come ramoscelli secchi.
    Trovò gli altri due membri del team Y insieme come gli era stato anticipato, ma entrambi sembravano estremamente tesi, troppo a suo dire pur dovendo interagire con il Kage.

    Come mai tutta questa tensione?

    Era certamente una domanda intimidatoria per qualcuno che aveva qualcosa da nascondere, ma agli effetti abbastanza standard, giudicando quanto veementemente si ponevano, nonostante fosse una personalità di spicco era facile vederlo tra la gente comune e di sicuro tranne che con qualche elemento, non aveva nemmeno mai usato particolare polso.

    Niente dunque.

    Concluse quando i due terminarono le risposte alle sue domande preliminari, il suo stesso team sembrava all’oscuro di tutto, sarebbero passati lunghi secondi prima che il clone parlasse nuovamente, restando per un pò assorto nei suoi pensieri.

    Mai detto niente sui suoi genitori?
    Missioni, problemi estetici o tensioni in generale.
    Non si è mai confidato con voi?
    È un genin dopotutto, ho difficoltà a pensare che non abbia mai fatto un passo falso, e magari a guardare con sospetto potreste rivalutare alcune sue parole.


    Se la risposta non avesse prodotto alcun tipo di dubbio avrebbe annuito, ancora pensieroso.

    Dovreste stringere maggiormente i rapporti se siete un team.
    Rapporti che leghino tutto il team.
    Sono i legami che ci rendono refrattari a molte delle debolezze di una squadra.


    Guardò entrambi.

    Forse non così tanto.
    Rifletterò sul separarvi durante le future missioni, potrebbe causare problemi giganteschi il vostro legame.
    Se i rapporti sono tutti sullo stesso livello sono una risorsa, ma se sono sbilanciati, come ogni cosa, diventano una crepa su cui far leva… persino tra voi due.


    Si alzò, e a meno di repliche che giustificassero concretamente la loro unione li avrebbe convocati in futuro per confermare quell’allontanamento. Prima che varcasse la soglia della casa però l’Uchiha gli disse che il cane era sotto genjutsu.

    Ah si?

    Facendo mente locale a ritroso su tutti quegli eventi pensò che non c’era un vero e proprio momento in cui un genjutsu potesse aver fatto effetto sul cane e non su tutti loro, ma valeva la pena indagare al meglio quell’aspetto per identificare quale potesse essere e sperare che fosse un tassello fondamentale per la torre. Provò ad usare il rilascio sul cane, ma nell’immediato niente sembrò accadere.

    Ora il suo chakra è apposto?

    Se gli avesse dato conferma avrebbe quindi fatto qualche prova.

    Avete per caso qualcosa di Yamato?

    Se i due fossero riusciti a tirare fuori qualcosa dal cappello l’avrebbe fatta annusare al cane per poi voltarsi verso Yebiko.

    È di nuovo sotto genjutsu?

    In caso di risposta negativa avrebbe fatto iniziare la ricerca per vedere se il cane fosse stato in grado di recuperare nuovamente la traccia, facendosi seguire da tutto il gruppetto.

    Se non riesci a trovare quella specifica cerca un odore simile, quello che condividono Youkai e Yamato.

    Si accorse che forse potevano essere istruzioni complesse e cercò di riformularle sperando di non mandare all'aria il suo esperimento.

    Vanno bene anche odori simili a questo.

    Poco dopo che il cane avesse iniziato a cercare avrebbe chiesto nuovamente a Yebiko di controllare il suo status.

    Mi raccomando, fallo anche appena da segnale di trovare una traccia.

    Avrebbero cercato di seguire quell’esile pista se ne avessero avuto l’opportunità ed a prescindere dal risultato il clone avrebbe comunicato il tutto all’originale.

    Ancora non riesco a capire perchè tirare in mezzo proprio te... forse perchè sei l'unica machera attiva e poteva essere un buon modo per depistarci senza imbarcarsi in delle henge?
    Ma ci sono comunque un sacco di membri delle squadre speciali che avrebbero potuto rispondere a questo compito e poi perchè firmarsi P e Y, quasi come se fosse una firma, ma non può essere diretta a me e youkai se non ci dice niente, quindi potrebbe essere stata scritta perchè noi diventassimo un tramite per una terza persona attraverso queste indagini.


    Condivise con Yato al primo momento opportuno.



    [L'originale Intanto]




    Raizen annuì alle istruzioni date dalla candida draghetta.

    Mh.
    Interessante.
    Potremmo studiare qualcosa di semplice, non sono bravissimo con i fuuinjutsu, ma mi servirebbe per infiltrarmi a modo.


    Ai rimbrotti di Tetsuba scosse la testa, questa volta poco giocoso.

    Non ci riesco.

    Disse sintetico, fin troppo perché non fosse una sincera confessione, quasi una colpa.

    Se lo è per te Seishinno figurati per me.
    Son sempre andato a caccia di Uzumaki credendoli quasi dei traditori invece sembra che ce ne siano all’interno del villaggio e che… collaborino con esso in qualche modo.


    Era disorientato da quella situazione, forse più di quando dovette ricostruire i ricordi dimenticati per via dell’interazione col dominio.

    Il mio clone mi ha comunicato che uno dei tuoi cani era sotto genjutsu.
    Hkihime, sai dirmi se lo sono anche loro?
    E noi invece?
    Sempre puliti?


    Da quella risposta sarebbe dipesa qualche azione, ma senza di essa non si sarebbe lanciato in ulteriori congetture non avendo ancora responso dal clone.

    Intende Shika Nara?
    Non pensavo fosse un gran lavoratore, ben poco del suo operato è rintracciabile, per quanto poco io ci abbia interagito però devo riconoscergli una discreta mente strategica.


    Si rivolse poi a Seishinno.

    Non so quanto sia realistico definirli tuoi parenti a questo punto Seishinno, anzi, forse potremmo addirittura scivolare nello spionaggio se non vi sta bene che sia un altro clan ad apprendere la vostra arte.
    Anche se personalmente vi consiglierei una leggera apertura in merito, ho visto raramente risvolti negativi dalla collaborazione.


    L’avrebbe detto con tono conciliante, ma le sue preoccupazioni per quella situazione restavano.

    Pensi che dovremmo calmare il clan?
    Ho attirato qualche sguardo cercando di osservare qualche reazione e non vorrei esagerare scuotendo il vespaio, non ci muoveremo bene tra i curiosi.
    Potremmo dire che mi sta portando a visitare informalmente il quartiere.


    Avrebbe poi lasciato il grassoccio capoclan alla sua piccola indagine mentre riprendeva a parlare con la madre.

    Quindi due son le cose, o Yamato è stato adottato o peggio i suoi genitori sono infiltrati da ancor più tempo, ma da quanto?
    Gli un Uzumaki non nasce certamente dal nulla, almeno uno dei suoi genitori lo era ed in qualche momento dall'esterno del clan sarà stato adottato


    Si sfregò la barba, per quanto ordinata più lunga della sua norma che solitamente teneva incolta.

    Per come Yamato parlava non si parla di qualcosa di poco organizzato, anzi, sembrava andare fuori dalla sua famiglia, se ne coinvolge più di una il fenomeno è… sproporzionato.
    Seira-san, lei ha conosciuto la prima guerra contro i cremisi, corretto?
    Ha mai visto in quel periodo e successivamente degli Uzumaki?


    Quella domanda l’avrebbe aiutato a inquadrare meglio il fenomeno, il clan dopotutto non si poteva essere volatilizzato. A quel punto Seishinno saltò fuori con un piccolo biglietto, come tutte le altre cose a malapena un fuscello, e come per tutte le altre impossibile da non seguire.

    Questa casa non penso possa dirci altro, ma potremmo toglierci o farci venire un ultimo dubbio: se sanno fare qualcosa con i sigilli e almeno Yamato sa farli, dovranno pur esercitarsi, Tetsuba, percepisci dell’inchiostro?
    Non penso ne usino uno comune, dovrebbe risultare semplice distinguerli, e forse cercherei anche nella stanza di Yamato, spazzatura inclusa, essendo così giovane è più probabile che il suo mondo sia concentrato lì… scusa per la mansione poco edificante.


    Avrebbe quindi preso il biglietto stringendo dubbioso la bocca.

    Abbiamo trovato di sotto una cantina con un mezzo passaggio segreto, anzi, un punto d’arrivo segreto.
    Possibile che sia l’unico segreto in una casa oltre questo bigliettino?
    Ma se l’aria non può entrarci dubito che ci siano spazzi segreti, i miei draghi altrimenti li avrebbero rintracciati.


    Così come il clone avrebbe ripercorso a ritroso gli eventi della mattinata fermandosi però alla perdita delle prime tracce, quelle della presunta signora attempata.

    Quando stavamo seguendo le prime tracce ci siamo arrestati senza appello, ad un certo punto sono semplicemente sparite, volatilizzate.
    Yamato invece si è prima teletrasportato, qui per l’esattezza, e poi come la prima si è volatilizzato ma insieme a Youkai.
    Dopodichè ci è giunta la notizia del genjutsu, ma non tutti sembriamo esserne colpiti egualmente.
    O forse lo siamo, ma in un modo particolare, sui cani persino un Uchiha alle prime armi è riuscito a vederlo.


    Poteva aggiungere un grado di sicurezza a quell’indagine?

    Seishinno, se ritagliassi un angolino della mia mente una parte di te al suo interno potrebbe accorgersi di un genjutsu o ne sarebbe automaticamente influenzata e quella parte di te verrebbe influenzata se il tuo corpo lo fosse?
    Il tentativo sarebbe assicurarsi che, quali che siano gli eventi, non dobbiamo costantemente scandagliare il nostro chakra col pericolo che anche chi deve controllarci venga reso inefficace.


    Chiusa quella breve preparazione, se la casa non avesse rivelato particolari indizi si sarebbero spostati alla ricerca di Fujiko, con la richiesta ai due draghi, messi entrambi in perlustrazione, di identificarla e non staccarle gli occhi di dosso appena l’avessero trovata, a lui restava una sola cosa da fare, decidere come approcciarla e ci pensò mentre muoveva verso di lei. Gli ci sarebbe voluto un clone innanzitutto... come al solito, ma l'avrebbe creato solo dopo una conferma da parte dei due Yamanaka.

    Seishinno.
    Scegli una traiettoria entro quale attaccarla, se si spostasse troverai un mio clone ad intercettarti, se non ricordo male un tentativo di controllo mancato ti rallenterebbe non poco.


    Ovviamente se il capoclan fosse stato occupato dalla precedente richiesta l’avrebbe chiesto a Seira, non li avrebbe insultati chiedendogli discrezione, erano due ninja di alto rango dopotutto, confermata la traiettoria e la necessità di un punto di arrivo avrebbe creato il clone che avrebbe corso in una via parallela alla piazza per prendere posizione senza essere visto, muovendosi ben più rapidamente del gruppo che dopotutto non correva essendo nei tempi dell’appuntamento.

    Suppongo che anche in caso di difesa due capoclan saranno in grado di trattenerla.
    Io la approccerò nel modo più diretto possibile qualche secondo dopo.
    Cercherò di non farla allontanare se tutto falliste, tieni i cani in allerta alle uscite dalla piazza tetsuba, tu sui tetti nella parte opposta rispetto a me.


    Calcolò a spanne il tempo necessario a camminare verso di lei, poggiare il foglietto e salutarla in modo da far comparire pochi istanti dopo la stessa un discreto numero di cloni attorno al tavolo quando avesse finito le presentazioni. [TA]

    Buongiorno Fujiko-san.
    Non ci conosciamo perfettamente, ma sai di chi sono il successore e quindi chi sono adesso.
    Abbiamo un problema con gli Uzumaki, mi seguiresti per darmi degli approfondimenti?
    Potrebbero essere in pericolo.


    Youkai dopotutto era un Uzumaki, ed era in pericolo, non stava neanche mentendo alla fin dei conti, la sua presenza munita di una comunicazione molto probabilmente segreta non faceva che confermarlo. Che avesse accettato o meno, qualche istante dopo sarebbero comparsi una quindicina di cloni in un cerchio assai stretto, cinque di loro avrebbero chiuso lo “spazio aereo” lanciandosi delle corde in un piano già studiato che non ebbero problemi ad eseguire con precisione millimetrica.

    Per me eri morta, questa è una precauzione.

    Trovò necessario giustificarsi per tranquillizzare il più possibile quella situazione, per il momento non c’erano veri criminali, ma se Fujiko fosse stata in grado di usare le stesse tecniche degli Uzumaki era bene non abbandonare quelle posizioni, aprendo quel cerchio solamente quando fossero stati certi di non essere sotto l’influsso di qualche genjutsu.

     
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    VI




    Youkai ascoltò con attenzione le parole di Yamato, lasciandosi andare in un pesante sospiro. Anche l'altro sembrava in grado di vedere il loro punto di vista, e nemmeno Youkai li biasimava. Lui stesso sarebbe stato probabilmente più un ribelle se fosse nato sotto il Concordato. Huh... Non dev'essere facile... Si limitò a commentare, non era decisamente il momento per schierarsi dalla parte opposta, nè provare a difenderli. Yamato, decisamente stressato, replicò in modo leggermente brusco, facendo sussultare appena il giovane Uzumaki, che ridacchiò nervoso. Heh... No, immagino di no. Ma lui sapeva bene cosa fosse successo. Aveva solo un problema: per via della punizione infertagli dagli dei, non poteva condividere apertamente la cosa. Sembrava ancor più spiazzato nel cercare di spiegare il perchè dei suoi capelli bianchi. Oh... Può darsi? Dopotutto morire non dev'essere di certo una bella esperienza. Sembrava una battuta, ma dal tono sembrava anche non trovasse quell'ipotesi poi tanto assurda.

    Fu a dir poco deluso dal suo tentativo fallito, innervosendosi: certo, all'inizio non voleva farsi scappare la possibilità di sapere finalmente di più sul suo clan, ma ora non voleva di certo perdere per sempre la vita che ormai si era creato!


    Da Hitomi ebbe modo di rilassarsi... Più o meno. Era ancora rosso in volto per la storia del mitomane. Certo, il sovrannaturale non ha mai senso, non per questo vuol dire che non sia vero!! Era ormai sprofondato nel divano, a braccia conserte, offeso. Il commento successivo la sua confessione di essere nato donna non avrebbe aiutato nè lui a calmarsi, nè loro a convincersi che stesse dicendo cose sensate. Ma gli shinig- Si bloccò, ribollendo di rabbia, inspirando con aggressività. Portò entrambe le mani in avanti, gesticolando con fermezza e parlando a denti stretti, sganando gli occhi ogni volta che tentava di render chiaro un concetto.
    Io ho visto me stesso donna poco prima di morire, è stato uno shinobi otese a leggermi la mente per cercare informazioni che potevo aver nascosto nel subconscio. Era visibilmente stressato nel parlarne, gli sembrava assurdo che informazioni che sapeva vere per certo potessero essere messe in dubbio. E' stato un traditore otese, credo che Febh avesse chiamato il suo potere "manipolazione ormonale". Introdurre lo Yakushi nel discorso non avrebbe aiutato a renderlo più credibile, soprattutto se si conosceva la fama del Consigliere. Probabilmente l'effetto doveva essere temporaneo, ma la mia morte ha fatto sì che diventasse permanente. Avrebbe lanciato una rapida occhiata ad entrambi, sospettando qualsiasi reazione che non fosse positiva, ri-affondando nuovamente sul divano al primo accenno di dubbio. Agh!! Non so come rendere più credibile qualcosa di incredibile!! L'ho visto con i miei occhi, e non era un'illusione!! Ci tenne a specificare, come se fosse servito a qualcosa. Per il problema dell'ospedale, la risposta poteva forse essere semplice. Beh, ai tempi avevo i capelli bianchi e non sapevo usare le catene. Forse non se ne sono accorti. Non c'era fine al possibile delirio, ogni cosa che usciva dalla sua bocca sembrava il racconto fantasioso di qualche teenager in procinto di scrivere le proprie avventure.

    Ebbe modo di calmarsi quando venne sommerso dalla vergogna, ora che le poche bugie che aveva detto stavano venendo a galla. S-Scusami... Temevo che se ti avessi rivelato tutto saresti sparito nuovamente... Sono anni che cerco tracce di almeno uno di voi, mi sentivo solo. Confessò, fortunatamente consolato da Hitomi, chinando la testa per poggiarla sul braccio della donna, pentito. Aveva persino gli occhi lucidi, si vergognava come un cane per un simile affronto, e lo stress dell'essere un mitomane non aiutava. Sniff... Grazie, Hitomi. Perdonami, Yamato...

    Nonostante la tensione nella stanza, avrebbero avuto modo di discutere della lettera, dove le iniziali sembravano indicare non il nome di una persona, ma forse di un'intera associazione, o Progetto. E la cosa sembrò turbarlo più del dovuto. Avrebbe ascoltato lo scambio di battute tra i due in silenzio, pensando a quali potessero essere le conseguenze di far parte di un simile segreto. Forse ne sapevo di più prima di aver perso la memoria... Magari chi mi ha mandato la lettera conoscere il mio passato. Ma perchè non fare come Yamato, facendomi tornare nel Concordato e dirmelo?? Insomma, la lettera è arrivata quando ero davanti all'Hokage, è stato messo in allarme anche lui! E chiunque sia stato ha persino cercato di dare le colpe a Yato! Riflettè sulle sue ultime parole. Forse si tratta di un membro della divisione dei ribelli? Magari sfruttando me potevano trovare un modo per far sì che l'attuale Hokage venisse a sapere della loro situazione, e facesse qualcosa a riguardo. Dopotutto, per quanto il clan fosse diviso in due sezioni ben distinte, da quel poco che sapeva non sembravano così ostili, volevano solo essere liberti, nonostante la libertà avesse dei rischi. Sembrò particolarmente offeso nel sentire come questa Fujiko avesse importanti informazioni tenute ancora segrete. Come?? Ma proprio tu fai parte dell'Amministrazione, se c'è qualcuno che merita di saperlo sei tu! E anche Raizen! Chi è questa donna??

    Avrebbe presto avuto una spiegazione, e fortuna voleva che Yamato stesso avesse un appuntamento con lei. Bene. Così avrai occasione di pretendere delle scuse e farci spiegare di questo Progetto Y. Non avrebbe avuto alcun problema nel pazientare, dopotutto avendo scoperto di non essere più in grado di lasciare alcuna traccia per Raizen, aveva poca altra scelta su cosa fare. Ma avrebbe chiesto dei fogli e penne colorate per distrarsi nell'attesa.


    Tra uno stuzzichino e l'altro, progettando qualche nuovo sticker per la sua collezione personale, avrebbero tutti atteso pazientemente il suo arrivo, parlando del più e del meno. Finalmente il campanello squillò, facendo alzare Hitomi per accogliere la loro ospite. Ospite che sembrava ci stesse mettendo una vita, forse stavano discutendo di qualcosa. Youkai si lasciava distrarre dai suoi disegni, anche se l'agitazione di Yamato lo fece sosprirare, ancora colpevole. Tu non hai fatto niente di male Yamato, se proprio hai aiutato un Uzumaki ancora allo scoperto a nascondersi e salvarsi da questo assassino. Commentò, cercando di farlo sentire meglio. Entrambi non potevano aspettarsi che al posto delle due donne, colui che fece capolino dall'entrare non era altri che il Leader del gruppo degli estremisti.

    Youkai scattò a sua volta, istintivamente frapponendosi tra lo sconosciuto e Yamato, con due delle catene estratte dalla schiena in bella vista ora al di sopra delle sue spalle, che crepitavano di energia oscura e minacciosa. Lo sconosciuto non sembrava per niente allarmato, mentre entrambi i giovani avevano i nervi a fior di pelle, pronti a scattare se necessario. Tutti si muovevano lentamente e con cautela. Il rosso strinse i denti nel sentire il loro avversario pronunciare il suo nome, ricambiando a sua volta, fissandolo truce. Hojo. Teneva una mano dietro di se, a voler proteggere Yamato. Non sapeva quanto potesse essere in grado di difendersi da una simile minaccia, e l'ultima cosa che voleva era che ci rimettesse le penne per colpa sua. Me lo auguro, per te. Replicò, dopo il suo commento su Hitomi. Purtroppo non aveva modo di assicurarsi come stesse la donna senza abbandonare Yamato, e anche fuggire con lui avrebbe permesso a Hojo di usarla come ostaggio. Non conosceva le sue intenzioni, quel poco che aveva saputo da quella divisione lo sapeva da Yamato, e non immaginava che potessero arrivare a metodi tanto brutali.

    Allora perderai ogni possibilità di scoprirlo! Rispose ad alta voce, con fare arrogante. Il cuore batteva all'impazzata, timoroso sì, ma soprattutto per la rabbia e l'affronto. L'idea che proprio un Uzumaki potesse essere così freddo e crudele lo scaldava più del necessario. Inspirò, sforzandosi di calmarsi, dato che dubitava il loro avversario lo avrebbe mai fatto. Portò una mano in avanti, come ad invitarlo alla calma. Non dovremmo essere nemici. E se anche fosse, Hitomi e Yamato non dovrebbero essere coinvolti. E' vero, sono stato io a disattivare il Concordato. Confessò, come aveva sicuramente già avuto modo di leggere dalla lettera. Al momento, la sua priorità era una sola: non fare vittime. Al resto, avrebbe pensato dopo. Mentre parlava, cercava di camminare lentamente dalla parte opposta della stanza, assicurandosi di avere sempre Hojo alla stessa distanza, e Yamato alle spalle. Voleva arrivare a spostare il ragazzo di fronte all'entrata, in modo che potesse soccorrere Hitomi ed andarsene. Yamato mi ha detto cosa tu e il tuo gruppo volete fare. E probabilmente vorremmo tutti essere liberi. Vi aiuterò se posso. Ad UNA condizione. Commentò, con fare deciso, non c'era dubbio o tremore nella sua voce. Lascia andare Yamato e Hitomi. Se fuori da questa casa c'è qualche tuo alleato, ordinagli subito di non torcere loro un capello, e lasciali andare. Se le mie condizioni saranno rispettate, verrò con te. Fece vibrare le catene estratte con aggressività. Altrimenti, non ci metto niente a sparire da qui e farti perdere la tua unica chance di poter tornare a una vita normale. Era un bluff, più o meno. Era difficile immaginare che avrebbe abbandonato sia Yamato che Hitomi, ma se davvero aveva un potere che non sapeva controllare, chissà cosa altro nascondeva. La richiesta era sicuramente un rischio per entrambi, ma sarebbe valsa la pena perdere la possibilità di poter interrogare un ragazzino più docile, che trovarselo contro in preda alla furia?
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Clangore di Fiamma

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    [Il Team Y]
    Guardavo Raizen, o meglio il suo clone, continuare con l'intento intimidatorio che sembrava calzare così bene al suo modo di fare arrogante, facendo del mio meglio per reprimere una smorfia di disgusto. Sembrava che quello fosse il suo modus operandi abituale quando aveva a che vedere con sottoposti che non conosceva, e a livello personale non potevo certo approvarlo, visti i nostri trascorsi, ma almeno speravo che tanta tracotanza portasse a qualcosa. Beh, io credo abbia una cotta per Hitomi dell'amministrazione, visto che cerca sempre di andare lui a consegnare i rapporti. Mormorò Yashamaru, beccandosi uno scappellotto da Yebiko. Ci ha parlato dei suoi genitori e delle cose normali, della vita, ma niente di, non so, di fuori dall'ordinario. Concluse la ragazza. Niente di diverso da quanto potremmo raccontare noialtri, appunto. Cercò di dare manforte il ragazzo, beccandosi uno sguardo feroce da parte della ragazza. Ah, quindi anche tu ci tieni a portare i rapporti a quella, eh?

    Comunque andasse entrambi sbiancarono al pensiero di doversi separare, e da spettatore esterno, pur comprendendo le logiche dietro quella scelta, non potevo che rinnovare la mia opinione sul sadismo del nostro leader, così pronto a comunicare a quel modo, senza alcun tatto e persino con aggressività le sue idee. Cosa? Ma non è giusto! Siamo un team sin dall'accademia! E la nostra relazione può solo rafforzare la nostra squadra, non può spezzarla! E anche con Youshi e Yamato siamo amici per la pelle! Aggiunse lei, inalberatasi e con occhi accesi di sfida. Da parte mia mi limitai a un mezzo sorriso sbuffato, sostenendo eventuali sguardi o rimproveri di Raizen. Qualunque punizione o ammonimento non può cambiare la mia opinione, Hokage-sama, che ben conoscete. Nemmeno un vostro ordine può impedirmi di sorridere nell'avere un deja-vu. Dopotutto lo sguardo ostile della ragazza non era per nulla dissimile da quelli che io gli avevo riservato in passato. Non so di cosa stiate parlando ma non potete separarci, abbiamo un sacco di strategie coordinate e poi...e poi il nostro legame non può essere una debolezza! A quel punto alzai gli occhi al cielo. E se la prendessero prigioniera senza possibilità di liberarla e ti dicessero di uccidere Yamato per liberarla, cosa faresti? Gli chiesi, come avrei fatto con Youkai, avvezzo a simili esternazioni. Penserei a una strategia per salvare tutti, perché i legami sono importanti! Non mi aspettavo una risposta tanto pronta o determinata da parte di quel ragazzetto dall'aria emaciata. Opinione interessante. Concessi, senza approfondire ulteriormente, ma avevo come la sensazione di aver perso qualche punto.

    Poco dopo la ragazza rivelò del genjutsu sul cane, prontamente Rilasciato. Io...penso di avere una sua maglietta da qualche parte, quando ha dormito qui l'altro giorno. Avrebbe detto Yashamaru, andando a recuperarla, mentre Yebiko guardava con un pò di ostilità l'Hokage. Capita spesso che dormiamo gli uni a casa degli altri. Perchè non ci sono rapporti sbilanciati, Hokage-sama. Ogni sillaba era come una frustata. All'annusare non ci fu alcun cambiamento nel cane, ma non sembrava in grado di trovare alcuna traccia olfattiva, pur senza essere sotto l'effetto dell'illusione. Se il cane era sotto genjutsu e noi no...allora è perché il cane è stato esposto a qualcosa a cui noi non siamo stati esposti. Cosa stavate facendo prima che io arrivassi? E se ora non trova tracce...forse non è Yamato il problema? Avevo una vaga idea, ma fu con la domanda successiva dell'Hokage che ebbi una mezza conferma. Non ho idea, a meno che non volessero che io fossi presente, per un qualunque motivo che mi sfugge...ma sbaglio o i cani stavano seguendo la pista lasciata dal biglietto? Forse anche Tetsuba-sama e gli altri cani sono stati influenzati. Ma chi poteva avere abbastanza conoscenze da immaginare che sarebbero stati coinvolti gli Inuzuka? A meno che non fosse stato fatto appositamente. Quanto alla Y...era un'iniziale decisamente comune quindi il legame con me era fin troppo debole. Certo non poteva trattarsi della cellula che mi aveva addestrato, io stesso non sapevo nulla di gerarchie o di altro, ma solo della Missione.


    [Raizen e Tetsuba]
    Questa storia degli Uzumaki...come potremmo non accorgercene? Come possono non esserci tracce? Il grassoccio capoclan aveva avviato le indagini, e durante le ricerche arrivarono informazioni aggiornate da parte del clone che era via con Yato, chiamando nuovamente in causa Hikihime e le sue capacità di Percezione. I cani? Ho controllato voi umani ma non i cani...ho bisogno di qualche secondo. Si concentrò, fluttuando intorno agli animali mentre Tetsuba faceva loro cenno di restare buoni. Si...è debole, ma sono controllati da un'illusione. Deve essere qualcosa di molto banale, è una quantità di chakra infima. COOOSA? Venite qui, vi Rilascio immediatamente! Mentre il drago scrutava gli animali e Tetsuba si faceva carico di comunicare con loro e dissolvere l'illusione, cercando anche di capire che cosa fosse capitato loro, Raizen scambiava due parole con Seira. Oh, si, quel caro ragazzo. Un pò strano quel girare con il cinghiale, ma era uno stratega sopraffino, superiore a tutti i suoi predecessori. Specialmente le sue strategie a lungo termine, sospetto che, senza nemmeno saperlo, lei viva un pò di rendita, Hokage-sama. Come diciamo noi anziani: sai che una cosa è fatta bene se nessuno si accorge che la hai fatta. Intanto Seishinno si intromise. Penso io a tenere il clan tranquillo, non preoccuparti.

    Quanto agli Uzumaki...tendono a sparire spesso. L'ultima volta che ne ho visto uno è stato una decina d'anni dopo la fondazione dell'Accademia. Ma se non ricordo male ogni tanto qualcuno appare sul giornale, in genere giovani studenti o genin, che però in qualche modo poi nessuno trova più. Si fermò, portando una mano al mento. Certo, a ripensarci è proprio bizzarro. Nel mentre avevano trovato l'appunto e Tetsuba aveva concluso la sua sessione coi cani. Da quello che ho capito non si sono accorti di niente, non so cosa abbiano fatto loro. Ma non capisco come mai siano stati influenzati loro e non io. E cosa ci ha influenzati? Yamato? Quel bigliettino col profumo? A meno di illusioni con un tempo definito, che su di te sia finita prima che potessero analizzare il tuo chakra. Ma perché escludere i cani? O su di loro stava durando più a lungo perché sono più deboli di te? Seishinno dopotutto era esperto nelle illusioni. E' una possibilità concreta, cari. Magari hanno cambiato qualcosa di piccolo e irrilevante per il cervello, ma importante per le vostre azioni. Concluse con aria saggia Seira, annuendo dietro gli spessi occhiali.

    Se Tetsuba o i cani avessero nuovamente annusato il bigliettino che aveva influenzato Youkai, la capoclan avrebbe sgranato gli occhi. WOOF! Ma che diavoleria è questa? Non è lo stesso odore di prima. Non è l'odore che ci ha portato nel quartiere Yamanaka. E' sempre un profumo da donna, ma è uno molto più comune...Konoha è piena di questa traccia olfattiva! Seguirla quindi non aveva senso, ma perché creare quell'illusione per portarli proprio là? Cielo, cielo...si direbbe quasi una trappola. E piuttosto complessa, cari. Avrebbe scosso il capo. Siete certo di voler andare fino in fondo, Hokage-sama? Avete il mio pieno supporto, quale che sia la vostra scelta. E anche il mio, ovviamente! Io voglio vederci chiaro, non mi si inganna così! Prendere in giro proprio il MIO naso, poi! Ringhiò appena mentre Hikihime confermava che non restava alcuna traccia di illusione da nessuna parte. Avrebbero trovato tracce di inchiostro per Fuuinjutsu, ma comunque non sarebbe bastato per trovare una traccia olfattiva da seguire...come l'odore di Yamato, era come se sparisse all'improvviso.

    [Il chiosco dei Mochi]
    Una sorta di mente-satellite? Onestamente non ci ho mai provato, ma è interessante, potremmo lavorarci nel clan. Avrebbe detto il capoclan alla richiesta di Raizen. Però sei certo di volere parte della mia mente nel tuo corpo? Sarebbe come avere un pensiero fisso, ti disturberebbe...inoltre ammetto di trovare un pò inquietante la presenza della Volpe. Avrebbe aggiunto mentre si recavano nel luogo dell'incontro. Seira si sarebbe intromessa: Io credo di saper fare una cosa del genere, è simile alla Maledizione della Fantoccio Mentale, magari unita alla Kage Bunshin. Non posso garantire al cento per cento, ma ho fiducia nelle mie capacità, inoltre anche se non sono più così giovane da combattere in prima linea, posso comunque rendermi utile. Certo, stava a Raizen concederlo o meno.

    Con il chiosco in vista, e un gran numero di cloni unito al capoclan Yamanaka pronto ad agire e ai draghi di vedetta, l'Hokage si fece avanti per cercare un approccio con quella che sembrava essere una innocua consumatrice, immersa nei suoi pensieri. All'arrivo di Raizen lo guardò inizialmente sorpresa, per poi sorridere con aria estremamente professionale e fargli cenno di accomodarsi. Ciao Raizen, non mi aspettavo certo di vederti qui. Sembri turbato, come mai? Congiunse le mani mettendo da parte quanto aveva ordinato, osservandolo come un mediatore esperto, o uno psicologo, annuendo appena alla menzione degli Uzumaki. Si, sono dello stesso avviso. Il Concordato è in pericolo, e lo stesso vale per Shika. Che ti manda i suoi saluti, per inciso. Ma penso sia più sicuro stare qui a parlare che spostarci, in fondo non abbiamo idea di chi sia il nostro nemico, ma finora ha agito in maniera infida quindi non credo si muoverebbe in attacchi plateali. Disse con molta calma, sempre sorridendo. Hai un modo per impedire che la gente ci ascolti? Io conosco un fuuinjutsu ma non so quanto tu possa fidarti di me nel tracciarlo. O possiamo parlare sottovoce, scegli ciò che ti rende più a tuo agio.

    Quale che fosse poi la scelta di Raizen, Fujiko avrebbe continuato a guardarlo con fare accomodante, da negoziatrice esperta. Abbiamo avuto qualche breve contatto al mio arrivo alla Foglia, ma io ti conosco molto meglio di quanto tu non conosca me. Per capirci, diciamo che se sei al tuo posto è anche perché io e Shika abbiamo tirato qualche filo. Non per toglierti meriti, sia chiaro, ci siamo occupati di indebolire le opposizioni, tu avevi già più che sufficienti argomenti per essere scelto. Bevve un pò di bibita, lasciando a Raizen il tempo di esprimersi e di assimilare la situazione. Partiamo dalle basi: noi siamo dalla stessa parte. Siamo alleati per il bene di Konoha e dei suoi abitanti. Uzumaki inclusi. Sfortunatamente il Daimyo è morto prima di poterti passare informazioni su di noi, ma filava tutto liscio e modificare il Concordato sarebbe stato troppo complesso, quindi abbiamo lasciato correre. Attese ancora un poco, proseguendo con calma. Il clan Uzumaki esiste da secoli, ed è stato vittima di attacchi ripetuti nel passato, fino a perdere il Paese del Vortice e disperdersi nel continente. Una persona, ma sospetto sia in realtà il membro di un gruppo, cerca gli Uzumaki attivamente, per ucciderli tutti. Durante il governo di Shika io venni assegnata all'Amministrazione dopo gli eventi che mi hanno portata qui, che non starò a rivangare. E trovai una grossa comunità di Uzumaki che accettarono di venire a vivere alla Foglia, abbastanza da formare un clan vero e proprio con un suo quartiere e tutto il resto. Ma l'assassino di Uzumaki li trovò e attaccò nella notte. Shika, io e alcuni Anbu lo cacciarono, ma la sua forza era smisurata, e portò nuovi attacchi nelle settimane seguenti. In realtà tu stesso hai partecipato alla difesa in alcune occasioni, ma non lo puoi ricordare.

    Non c'era modo di sconfiggere quel nemico né di neutralizzarlo in maniera efficiente. Ci abbiamo provato, credici. Sospirò. Quindi Shika ha progettato qualcosa di diverso, assieme alla Capoclan Uzumaki. Ha elaborato un Fuuinjutsu di estrema potenza, piazzato in una sala segreta sotto Konoha, con lui stesso come fulcro, in modo da trasmetterne l'effetto attraverso tutte le ombre del villaggio. La popolazione è stata riunita e informata, tutti sapevano, anche tu. E tutti hanno dovuto concordare che era la soluzione migliore. Per questo si chiama Concordato. Tutta Konoha Concorda che non esistono Uzumaki a Konoha. Quindi l'assassino non ha motivo di venire qui. Riesci a comprendere quanto ti sto dicendo? Non avrebbe spiegato i dettagli del concordato o le sue minuzie, riteneva Raizen sufficientemente esperto e intelligente da comprenderle da solo e riunire i pezzi. Solo gli Uzumaki sanno di esserlo, e quando sono nella loro vera identità, se legati al Concordato, nessuno può percepirli. E come pagamento per questo, non possono fare nulla a nessuno, nemmeno spiare o riferire ciò che apprendono sotto Concordato. E' possibile aggiungere nuovi Uzumaki man mano che li troviamo, tenendoli al sicuro. Io proteggo Shika che è in uno stato di animazione sospesa per mantenere la tecnica, e faccio da intermediaria con l'amministrazione. Sorrise. Tutti i documenti del Club Sportivo sono i miei, ma ci pensano gli Uzumaki in Amministrazione a sistemarli, dato che sono in codice.

    Oltre agli Uzumaki, Shika, il defunto Daimyo e me, solo una manciata di persone esterne al Concordato sanno della sua esistenza, e nessuna di loro ha attualmente alcun potere politico, ma agiscono nell'ombra, sostenendo Konoha dal basso. Lasciò qualche secondo perché Raizen comprendesse esattamente dove voleva andare a parare. Esatto. Per aiutare Konoha e il Concordato, Shika ha permesso che rinascesse la Radice, pur consapevole che alcune prese di posizione possano essere troppo, e scusa il gioco di parole, radicali. Ora...il Concordato è saltato. Una volta ieri notte e una volta oggi. Ieri quasi nessuno se ne è accorto ed è durato pochi istanti, mi hanno informato stamattina. Mi sono precipitata da Shika e ho scoperto che qualcuno aveva provato a ucciderlo, senza riuscire a superare il suo bozzolo di ombre ma ferendolo. E poi stamane è successo di nuovo, e le due guardie che avevo lasciato sono morte. Qualcuno voleva annientare il Concordato...e so per certo che non è l'Assassino di Uzumaki perché si trova nel Paese del The da almeno sei mesi, lo sto facendo seguire. Al momento tre membri della Radice, tra cui la Capoclan Uzumaki, sono di guardia a Shika...e sono venuta qui perché dovevo incontrare alcuni Uzumaki per informarli del pericolo e spiegare cosa succede. Era evidente che, se vivevano sparsi tra i vari clan ufficiali, allora erano cellule separate. Ma sei arrivato tu, e sai qualcosa.Quindi...cosa succede? E come puoi aiutare Konoha?

    [Youkai e Yamato]
    Hitomi era paziente nel guardare Youkai che cercava di difendere le sue indifendibili posizioni. Youkai...posso capire che la tua identità sia scossa per l'amnesia e tutto il resto, ma anche qui abbiamo medici che sanno leggere la mente e nella tua cartella non è emerso nulla del genere, lo capisci? Ma lui incalzava e alla fine anche la donna fu costretta ad arrendersi. Ho sentito parlare di terribili capacità mediche a Oto, ma non pensavo potessero agire senza la benché minima traccia...tuttavia, da quanto lo sai? Non sei andato a Oto per approfondire la questione? L'Hokage ha molti contatti col Suono, dopotutto. E a quel proposito la sua pur timida concessione a Youkai dovette arrestarsi. Ah...il Consigliere Yakushi. Capisco. Il suo tono asciutto era poco conciliante. Tu sai che qualunque comunicazione da parte di quell'uomo viene considerata posta indesiderata e cestinata? Una volta ha mandato per sei mesi di fila due corvi al giorno per chiedere che gli mandassimo della pizza con sopra zampe di rana e melone, come "accordo affettuoso tra alleati". E un'altra volta ha mandato un messaggio di allerta globale perché voleva che uccidessimo tutte le zanzare nel tratto da qui a Oto perché voleva fare una passeggiata. Sospirò. A volte mi chiedo quale pazzo scriteriato gli abbia dato il potere della burocrazia. E comunque...tramite LUI hai capito queste cose su di te? Ora era persino più incredula di prima.

    Yamato intanto ascoltava quelle storie con aria incredula, prima di realizzare che Youkai gli aveva mentito, e anche se non disse nulla, nel vedere il giovane commosso si addolcì un poco, pur senza perdonarlo apertamente, visto che era a conti fatti la vittima del raggiro del mitomane. Guarda che per entrare nel Concordato serve un rituale specifico. Avrebbe detto Yamato a mezza voce, ancora offeso. Non basta quel bigliettino, qualunque cosa sia. Giusto... Aggiunse Hitomi. Quindi...quindi eri nel Concordato già da prima. Ma CHI eri? Questa è la vera domanda.

    [...]

    Yamato sembrava ben poco disposto a un perdono plateale e probabilmente, anche per via delle numerose attenuanti di Youkai, avrebbe impiegato un pò di tempo per riavvicinarsi, ma era comunque meglio che un'aperta ostilità. L'arrivo di Hojo Uzumaki ovviamente complicò tutto, con la sua netta minaccia e Youkai che si faceva avanti, dichiarandosi disposto a collaborare in cambio di un salvacondotto per gli altri. Hojo gli soffiò del fumo in faccia. Coraggioso. Bravo. Ma attento, il coraggio senza abilità si chiama stupidità. Era una citazione di Spiderboy, ma certamente si trattava di una coincidenza. Bene...quindi hai disattivato il Concordato. E dimmi, con quale tecnica hai cercato, tu o i tuoi complici, di uccidere Shika Nara? Ovviamente Youkai non poteva conoscere tutti i dettagli del Concordato. O hai un metodo che non richiede la sua morte? Perchè stimo quell'uomo, e lo dico con onestà. Nuova boccata di fumo. Ma non voglio restare suo prigioniero a vita. Ma a dirla tutta il mio obiettivo primario, prima ancora di liberarmi da questa farsa, è cercare una cosa e tu sei il primo indizio che trovo da anni. Disse con l'occhio che ardeva di interesse. Shika Nara aveva previsto che non sarebbe stato l'Assassino a cercarlo, ma piuttosto Hayate, forse perché finché regge il Concordato lui è funzionalmente immortale, anche se non invulnerabile. Socchiuse l'occhio. E dalle mie fonti, sono loro ad avere le Lacrime del Nadir. Quindi parla...Hayate Youkai...e lascerò andare gli altri due. Anzi, Yamato, puoi anche uscire. E gli fece cenno di andare verso la porta, ma il giovane non sembrava voler lasciare solo Youkai. No...non posso lasciarvi da soli. Youkai non sa nulla di Shika Nara, figuriamoci di questo Hayate! Allora venite entrambi con me...alla sala sotterranea. Non sembrava una richiesta, ma Youkai poteva forse convincere Yamato a fuggire, sempre che Hojo fosse affidabile.

    Quale che fosse poi la scelta di Youkai, a meno che non avesse provato a fuggire in qualche occasione, Hojo avrebbe fatto un cenno verso la porta, mantenendo la sua reale identità così che nessuno potesse intercettarli lungo la strada, a meno che il Concordato non saltasse nuovamente. Nessuna traccia di Hitomi, e qualunque domanda sarebbe stata liquidata con un semplice cenno che intimava a camminare. Shika Nara sorregge il Concordato animando tutte le ombre del villaggio, come un talismano vivente. Stanotte e stamane qualcuno ha cercato di ucciderlo, come tu ben sai. Avrebbe detto lungo la strada, ignorando eventuali tentativi di Youkai di discolparsi. Io voglio che il Concordato finisca, ma non al prezzo della sua vita, io voglio demolire il Jutsu o sfuggirgli. Perché ho un modo per uccidere l'Assassino e vendicarmi. E voglio tornare a essere libero. Tutti lo vogliamo. Yamato, se presente, sarebbe rimasto in silenzio, con le labbra serrate e lo sguardo chino verso il basso. Le Lacrime del Nadir, anche solo una di esse, sono la soluzione al mio problema. Avrebbe detto se interrogato al riguardo, mentre percorrevano le strade di Konoha senza che nessuno li vedesse, raggiungendo vicoli secondari e seguendo un percorso così complesso che Youkai stesso si sarebbe potuto perdere.

    Se Youkai avesse parlato del foglietto e del messaggio Hojo sarebbe rimasto in silenzio a fissarlo per lunghi secondi, come se stesse carezzando un'ipotesi che tuttavia non poteva accettare. Quella vecchia stronza...ma a parte lei chi? Uhm...potrebbe essere...devo tenerla d'occhio. Non spiegò ciò che pensava né condivise le sue ipotesi, limitandosi a far cenno di camminare ancora, fino alla porta obliqua di una cantina. Ovviamente nessuna risposta sarebbe arrivata anche nel menzionare o chiedere lumi sul Progetto Y. Catene dorate emersero dal braccio dell'Uzumaki, andando a toccare il legno che sparì nel nulla, lasciando spazio a una stretta scalinata in pietra. Di sotto.
    Una catena di Hojo si sollevò a mò di aureola sopra la sua testa, illuminando l'area circostante per impedire ai ninja di cadere mentre scendevano scalini decisamente alti e irregolari, come se costruiti di gran fretta e senza badare troppo alle proporzioni, seguendo inizialmente una linea dritta, che pareva scendere per almeno due o tre piani di un edificio, e poi curvando un una pigra e lenta spirale, scendendo forse fino all'equivalente di dieci piani sotterranei. Le scale scomode terminavano in uno spiazzo di terra battuta disadorno, mentre una brezza leggera lasciava intendere che erano arrivati a una sorta di caverna. Yamato, se presente, avrebbe mormorato: Non so dove siamo...pensavo ci portasse dove si trova Shika Nara...non conosco questo posto.

    Dall'ombra una figura femminile si sarebbe fatta avanti, con lunghi capelli neri raccolti sopra la testa e abiti bianchi e pesanti, forse di foggia kiriana anche se un pò antiquati, mentre una servitrice le stava a pochi passi di distanza. Sembrava molto più giovane della sua effettiva età. Questi ragazzi sono la causa del problema? Non li conosco. Una voce ferma, più matura di quanto non suggerisse il suo aspetto giovanile. Esatto. Yamato e Youkai, e credo che il Progetto Y sia implicato. Lei reagì con un moto di disgusto. Ancora con quella storia? Lo sai che... Lo so. Avrebbe detto Hojo, raggiungendola e baciandole la mano. Quell'arpia obesa deve aver mentito, ce ne erano più di tre. Ma ora sapremo. E sospetto che la Lacrima del Nadir sia vicina. Lei annuì mentre Hojo Uzumaki faceva le presentazioni. Mia moglie: Hikaru Tamasizu. Una delle massime esperte della tortura e interrogazione mentale del clan Uzumaki. Spostò poi la catena per illuminare una zona più lontana dove la servitrice di Hikaru stava allestendo una sedia con dei reggibraccia, ma senza legacci o affini. Siedi, Youkai. Yamato verrà dopo. Gli avrebbe intimato, mentre Yamato, se presente, iniziava a tremare. La strega dei ghiacci...pensavo...pensavo fosse solo una voce! Si dice strappi il cuore ai nemici per berne il sangue, cercando di riscaldare il suo cuore ghiacciato...è una leggenda nel clan ma se ne erano perse le tracce, qualcuno diceva che era con il Clan Proibito ma non credevo fosse vero. Ma nessuno avrebbe commentato in risposta.

    Se Youkai non si fosse opposto, dalla mano della Tamasizu sarebbero emerse delle catene rosse come ferro incandescente che lo avrebbero legato, immobilizzandolo. Lo sguardo della donna era glaciale mentre si avvicinava per posargli una mano sulla testa, avviando l'Interrogazione Mentale. Chi sei realmente? Come hai disperso il Concordato? Che conoscenze o legami hai con le Lacrime del Nadir? Che legami hai con l'Hokage? Cosa sai del Servitore di Shennong? Quelle catene erano particolari, animate da un jutsu specifico...ogni volta che Youkai avesse risposto che non sapeva la risposta, sia che fosse vero o falso, e ogni volta che avesse usato un giro di parole, quelle si sarebbero serrate sui suoi polsi e caviglie, raggelandone le carni [Nota]!
     
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    Il Clan Nascosto

    VIII






    Sulla notizia di Hitomi annuì.

    Mh, un informazione effimera da mantenere in considerazione ma meglio non ignorarla.
    Altri segni particolari?
    Non è normale consegnare di persona i rapporti ad Hitomi gestisce il mio ufficio non i rapporti in entrata, il suo ruolo non è quello, c’è un ufficio preposto, una singola segretaria non può far fronte a tutti i rapporti dopotutto.
    Avete mai avuto modo di visionare i rapporti successivamente?
    Erano presenti differenze?


    Aveva fiducia in Hitomi, l’aveva assunta selezionando il suo profilo tra un pool di candidate non da poco, era molto strano che qualcuno si fosse scientemente infiltrato in quella selezione e avesse superato il suo vaglio con l’intento di fare spionaggio, i parametri di selezione erano totalmente introvabili in quanto li decideva lui stesso.

    Ho detto che valuterò.
    Non che vi separerò a prescindere.
    Già questa reazione smodata non gioca a vostro favore, avete perso la tranquillità alla sola possibilità di una separazione partendo per la tangente e dicendo ad un vostro superiore che sbaglia senza neanche uno straccio di spiegazione, e questo soltanto perché non condividerete più l'ufficio.
    Mi sembra un po' esagerato visto che non sono minimamente interessato alla vostra vita privata ma esclusivamente a quella professionale.
    Partite in negativo, se volete mantenere questo team dovrete portarmi prove ben concrete della sua tenuta in situazioni che facciano leva sulle relazioni al suo interno.
    Ve lo ripeto, i legami sono importanti, ma bisogna saper distinguere, tracciare delle linee per renderli un vero vantaggio, e voi rendete chiaro come il sole d’agosto il punto debole dei rapporti.
    L’esperienza non fa competenza, lo dico spesso, ma non fatevi accecare dall’ego, non mi sono messo il cappello da solo. Abbassate la cresta.


    Disse in tono più colloquiale ma leggermente spazientito per poi voltarsi verso Yato.

    Bene, ma fallo in silenzio, non ho bisogno che mi venga sottolineato l’ovvio per l'ennesima volta.

    Dopo le nuove opposizioni inspirò a fondo per poi sbuffare.

    Vi sto proteggendo, e se non avrò ciò che chiedo lo farò contro il vostro volere, dovreste essere sufficientemente grandi da comprendere le mie ragioni e soprattutto il valore di un ordine.
    Yato si è stranamente accontentato di un po' di cuore, ma vedo poche strade percorribili se un kunai puntasse la gola di Yebiko svenuta con l’ordine di invalidare Youshi pena la sua gola recisa o viceversa.
    Certo, in questo caso l'errore sarebbe a monte e faticheremo sempre e comunque a fare simili scelte, quello che voglio fare è permettervi di avere quanta più calma possibile, è la prassi e ripeto, vale solo per le missioni.
    Forse potrei porla in maniera più essenziale ponendovi il giuramento della polizia del villaggio: siete in grado di giurare di poter mettere l’altro in carcere se venisse incriminato?
    Dai futuri guardiani dei guardiani ci si aspetta un si perchè la loro prima fedeltà va alla legge, ma nonostante questo i superiori non gli affideranno mai casi simili e la forzatura necessaria a rispondere in maniera corretta a questa domanda ne è il motivo.


    Avrebbe ascoltato un ulteriore risposta ma senza replicare, riservandosi il diritto di valutare successivamente quel caso come aveva anticipato.

    Vai pure a prenderla.

    Disse guardando Yebiko ma riferendosi a Yashamaru.

    Non sono qui per fare un trattato sui sentimenti e la natura umana.
    Meglio chiudere questo discorso prima di ulteriori passi falsi.


    Concluse con tono lapidario.
    All’arrivo dell’indumento la reazione del cane fu se possibile ancora più inaspettata: non riusciva a tracciarlo e dall’altra metà delle indagini gli venne confermato che la ragione era molto semplice: gli odori non corrispondevano.

    Non riesce a tracciarlo perché non è in grado di associare i due odori.
    Ora, capisco che senza particolari percezioni non sia facile, ma sapete per caso dirmi se l’odore di quella maglia vi ricorda Yamato?
    O vi lascia una sorta di dubbio?
    Prima Youshi mi ha detto che vi è capitato di separarvi in missione, ma non si è mai dimostrato ben più abile del previsto o dell’ordinario nel farlo?


    Quella risposta in realtà era superficiale, era chiaro ormai che la situazione di Yamato fosse compromessa, c’era solo da capire se i tre ne fossero o meno al corrente o complici in qualche modo.

    Per chiarire, un cane Inuzuka non riesce a tracciarlo, vi rendete conto di cosa questo voglia dire se si sta parlando di un genin, si?

    Lo scambio con Yato fu invece meno fruttuoso, niente sembrava accendere alcuna lampadina in lui.

    È il tuo coinvolgimento che contrariamente a tutti gli elementi non ha neanche una risposta.
    Si può dire che Yamato sia strettamente coinvolto in tutta questa storia, per caso o meno, i suoi compagni di missione lo diventano di conseguenza ma sembra che siano imprevisti, lui era sorpreso di quell’evento, quindi forse era un errore di percorso.
    Tu però sei stato tirato dentro di proposito da chi ha iniziato questa storia.


    Fece qualche smorfia mentre valutava.

    Che uso i cloni è noto per tutta l’accademia, quindi non potevano davvero pensare di infastidirmi fornendomi più di una pista… se supponiamo che Yamato fosse davvero lì per caso il suo team è semplificabile in quest’equazione.
    Tu però no.
    Volevano che tu fossi con me per qualche ragione o quantomeno non ti reputavano un rischio.


    Annuì qualche volta tra se e se.

    Bene.
    Direi che…


    Pensò per un istante se poteva fidarsi del fatto che il gruppo fosse all’oscuro di tutto, ma dopotutto non si erano traditi in alcun modo ai suoi occhi.

    ...possiamo andare.
    I problemi di Yamato non vi tangeranno, sembrate totalmente all’oscuro di una buona fetta della sua vita, e sarà solo lui a doverci fare i conti.
    Restate comunque nel villaggio per un paio di giorni o fino al ritiro di quest’ordine in caso sia necessario parlare d’altro.


    Poteva essere iper prudente e fargli piantonare la casa per un giorno o due, ma era una questione di scelte, e decise di non farle.
    Una volta fuori dall’appartamento il ritmo di urgenza era svanito, il clone camminava per la strada dando l’impressione di aver ben pochi pensieri sulla testa.

    Direi che abbiamo un ultimo imprevisto da sfruttare in questa storia: Hitomi.
    È un informazione generata da un possibile errore e dobbiamo vedere dove ci porterà questo battito d’ali di farfalla.
    Intanto che ci dirigiamo a casa sua… come procede a Kiri?
    Sento fin troppi pregiudizi per l’unica figura esterna e forse interna al villaggio che gli ha riportato un kage e un tesoro nazionale.
    Sei antipatico, ma la tua astuzia e l’insolito affetto del mizukage nei tuoi confronti potrebbe tornare utile.


    Avrebbero avuto il tempo di qualche scambio prima che il dedalo di vie del centro storico di Konoha rivelasse l’appartamento della segretaria.




    [Quartiere Yamanaka]



    Alzò le spalle alla domanda del biondo paffutello.

    Sto cercando di capirlo, ho sempre trovato assurdo che fossero del tutto scomparsi da Konoha e dalle terre del fuoco, senza notizie di contrasti o divisioni.

    Stava per mandare al diavolo la vecchia quando gli disse di vivere di rendita, ma si morse la lingua e sorrise leggermente a disagio, dissimulando quel picco di fastidio.

    È sempre bello sapere quanto ninja della vostra levatura apprezzino il lavoro dell’amministrazione.

    Disse con un sorriso di cortesia.

    Evidentemente frutto di un ottimo lavoro.

    Commentò sulle sparizioni Uzumaki.

    Strano però che non siano connesse a nessuno scandalo, arriva un Uzumaki qualcuno ne denuncia la sparizione quindi è preoccupato e ha dei legami con lui, ma nessuno si impegna a sufficienza da capire cosa succeda, o insiste con le autorità per avere informazioni

    Gli tornava poco, ma forse tra quelle sparizioni e il caso di Youkai c’era un qualche parallelismo.

    Qualcuno avrà pur perso un amico fidato… non sarebbe male incrociare qualche identità in archivio con gli spariti.

    La traccia olfattiva intanto stava creando un discreto caos.

    Mezza trappola forse.
    Come ha detto Tetsuba un odore posto su un supporto come potrebbe cambiare?
    Credo che abbiamo interagito con qualcosa in una determinata finestra di tempo che ora sembrerebbe essere chiusa, non so se la nostra interazione però era prevista, come anche il fatto che ci lasciasse a brancolare nel buio, magari hanno avuto fiducia nei loro mezzi.
    Credo che qualcuno voglia farci indagare al posto suo pur tenendo le spalle coperte.
    Non sappiamo con precisione da dove siamo partiti, eppure un po' alla volta avanziamo.
    Questo è strano.
    Non vedo ragione per la quale dovremmo fermarci Seira-san, se lei ha notato qualcosa che mi sfugge parli pure, ma fatico a pensare qualcosa che mi impedisca di capire perché spariscono dei ninja nel nulla e nessuno li cerca.


    Quando si stavano organizzando per anticipare ulteriori inganni alle loro menti Seishinno gli espose alcuni dubbi.

    Tranquillo, la volpe è un alleato, mio quanto tuo.
    Certo, la sua natura è quella che è, quindi per te potrebbe non essere una bella esperienza, ma sarà sopportabile.
    Sono abituato alla presenza della volpe, ma più discreti sarete meglio sarà se dovremmo agire, meglio lasciar lavorare Seishinno Seira-san, sa con cosa ha a che fare.


    Il gruppo si sarebbe mosso poco dopo e nonostante le precauzioni prese l’approccio fu a dir poco singolare, venne accolto in maniera ben più colloquiale di quanto si aspettava.

    ...come scusa?

    Quell’implicita richiesta di pietà non venne ascoltata e Fujiko lo precipitò in qualcosa che somigliava sempre di più alla perdita di memoria dovuta all’interazione con il Dominio.

    No, niente che includa persone oltre me, per ora.
    Possiamo parlare mentalmente però, posso settare un interrogazione mentale per non farla forzosa ed in caso potrai comunque sottrarti, ma considerando la situazione non mi sembra opportuno temere per qualcosa di simile, anche perché la sua sicurezza va oltre qualsiasi tecnica che influenzi l’esterno.


    Da tempo cercava un modo per isolare una piccola area dai suoni creando una bolla di vuoto, ma per ora non aveva raffinato nulla, anche se quella sembrava una risposta da scolaretto inesperto. Una volta stabilito il contatto l’ambiente sarebbe stato molto simile a quello esterno, giusto le persone erano sparite e su una delle case che delimitava la piazza era affacciato Seishinno, impossibilitato a sentire la conversazione ma attivo nel suo ruolo.

    Ma possiamo discutere, la zona è controllata, non pensavo ti avrei trovato collaborativa.
    Non sei sorpresa dal fatto che manchino le persone che aspettavi?
    Non le ho viste in casa.


    Certo, potevano esserci considerando quello che di lì a poco avrebbe saputo, ma al momento era un dubbio lecito. Intanto se Seishinno fosse stato dentro la sua mente avrebbe chiesto un check-up in collaborazione con la volpe.

    Si, chiaro, è quello che si fa quando si ha piacere che qualcuno ci succeda, lo prendo come un complimento.
    Ammetto che avrei gradito qualche suggerimento dopo l’attacco d i Shiro, è stato un periodo complesso.


    Iniziò ad ascoltare il racconto della donna e probabilmente a concentrarsi un minimo sarebbe stato possibile vedere le sue orecchie ingrandirsi.

    Avete lasciato correre.

    Si massaggiò le tempie con una smorfia che anticipava il dolore che una simile scelta poteva portare.

    Mai sentito ne provato che lasciar correre fosse una buona mossa.

    Sospirò e la lasciò andare avanti in un resoconto che raccontava la metà sconosciuta di una storia che pareva fosse stata appositamente nascosta.

    Ci avete provato, ma non sapevate abbastanza, andiamo oltre.

    Consigliò mestamente mentre Fujiko ammetteva la sconfitta, sconfitta che includeva anche Raizen per quanto ai tempi fosse un chunin in grado di far poco se avevano a che fare con chi pensava lui.

    Certo, che abbiamo ammesso di non poter realmente risolvere un problema e quindi abbiamo usato una toppa che costringe un buon numero di persone a mentire e vivere in una sorta di prigionia.
    Ma si, capisco che il principale intento fosse positivo.


    Il resoconto si allungò sugli aspetti gestionali di quella manovra, stimolando la curiosità di Raizen su alcuni aspetti.

    Uzumaki in amministrazione tipo?
    Un mio clone sta andando a controllare che la mia segretaria sia affidabile, devo riferirgli qualcosa?


    Sulla rinascita della radice la faccia di Raizen espresse in maniera magistrale una tipica espressione dialettale di Otafuku: alla faccia ro cazz.

    Ah.
    Quello sfaticato fa il piano più grandioso di tutti per avere la pennichella più lunga del mondo e io mi becco la rediviva radice, bell'affare del cazzo.
    L'ultima volta che la radice era attiva ci ha portato sull'orlo di un conflitto tra le cinque grandi nazioni.


    Era un esagerazione ambo parte, sapeva quali erano i sacrifici di quella decisione.

    Qualcuno ha cercato di reintegrare un Uzumaki stamattina, è successo davanti ai miei occhi, una lettera, posso mostrartela qui e passartela all’esterno, non siamo riusciti a capirci nulla, ma a questo punto è evidente che il pugno che l’ha scritta è sotto concordato.
    Per il momento sei stata esaustiva, ma ciò che io posso fare per Konoha passa dalle informazioni che mi darai.
    Mostrami l’assassino, potrei sapere non tanto chi è, ma per cosa agisce e dare a questa storia una prospettiva assai differente.


    Inspirò.

    Ma parlando del presente.
    L’Uzumaki che si voleva portare dentro al concordato è Youkai, e se gli Uzumaki sono fin dentro l’amministrazione diventa complesso sapere chi possa aver fatto questo tentativo, ma mi sembra strano che questo possa causare un indebolimento del concordato, no?
    Quindi potrebbe essere un tentativo per farlo credere a me o a voi.
    Inizio a credere che sia una leva per distrarre me o per far distrarre voi da me, ma io ho un ruolo in tutto questo?
    Anche un altro giovane è stato coinvolto, Yato, uno dei portatori delle maschere, e anche di questo non capisco il senso, per questo l’ho allontanato dal nocciolo di queste indagini.


    Fece una pausa, qualche scossa visiva nel cielo di quel mondo interiore visualizzò un flash dei suoi pensieri nel picco di connessioni.

    Cerchiamo di mettere tutto sul tavolo.
    Questo concordato è una mezza prigionia, ci sono dissidenti noti?
    La radice è coinvolta, cosa vi da la certezza che non sia lei ad agire contro il concordato?
    Credo che a prescindere da tutte queste risposte la minaccia arrivi per forza dall’interno ma senza un esca non penso sia possibile cavare fuori alcun ragno dal buco.
    Dovresti mettermi al corrente di tutte le figure informate, pare non siano tante dopotutto, di fatto effettuando quel passaggio di consegne che avete temporeggiato a fare.
    In generale quanto si sa della radice e della sua linea?


    Incrociò le mani e attese.


     
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    A un passo di distanza

    VII



    Hitomi esprimeva i suoi più che leciti dubbi, ma a sua volta Youkai non poteva che replicare con la sua verità. Dopotutto, tra umani e shinigami, quelli che era più probabile si sbagliassero erano i primi. Certo che non hanno trovato niente, avevo perso la memoria!Borbottò agitato, calmandosi in parte quando Hitomi sembrò finalmente sforzarsi di ragionare a riguardo, impressionata dalle abilità otesi che lo avevano trasformato. Ma tutto si spense non appena il nome di Febh uscì fuori. Uhm... Ogni sua parola lo faceva vergognare come un cane, nemmeno fosse stato lui a fare tutte quelle assurdità. B-Beh, io... Iniziò a balbettare, incerto. Se avessero parlato abbastanza a lungo, avrebbe iniziato a dubitare della veridicità di tutti gli eventi passati all'inferno. N-non è che è stato lui lui, solo era presente lui quando lo abbiamo scoperto... Cioè, è stata una sua abilità a farcelo scoprire... Niente di ciò che gli usciva dalla bocca sembrava aiutare il suo caso. M-Ma non era una cosa esattamente controllata da lui!

    Ormai in modalità panico, incapace di difendere la veridicità delle sue parole, il più inaspettato degli alleati gli offrì un aiuto, nonostante il torto subito. Ah. Commentò, leggermente sollevato. Gli ci volle qualche secondo per capire che quell'informazione era molto più preziosa e di valore di quello che sembrava dal tono. AH!? M-Ma allora sono davvero sempre stato uno di voi!! Non ne era certo fino a quel momento, visti tutti i dubbi nei suoi confronti, ma il Concordato non poteva mentire. La domanda di Hitomi lo fece esitare di nuovo, dopotutto non aveva una risposta. N-Non lo so ancora... Però le ricerche fatte fino ad ora erano su uno shinobi disperso! Non su una kunoichi! Chi è il dottore Uzumaki all'ospedale?? Se gli spieghiamo la situazione, forse può rintracciare la mia vera identità! Con Raizen era andato da diversi esperti di Anbu e shinobi dispersi, ma nessuno di loro sembrava Uzumaki, e dubitava fossero parte del Concordato loro stessi. Ma il dottore citato dai due ne faceva parte, e forse una seconda occhiata avrebbe potuto permettergli di rintracciare la sua identità.


    C'erano diversi motivi per sentirsi tesi in quel momento. La presenza di Hitomi e la leggera pausa aiutarono a calmare un po' gli animi, ma era chiaro che ora tra i due c'era un leggero distacco: dopotutto, per quanto lo avesse fatto senza cattive intenzioni, gli aveva comunque mentito. L'arrivo di Hojo li avrebbe forzatamente riavvicinati, con Youkai imponendosi come guardiano, non conoscendo le vere abilità del suo compagno provvisorio. Il giovane raddrizzò la schiena nel sentire una simile citazione così dal nulla, perdipiù dalla bocca di qualcuno che si era presentato come un loro nemico. Sbuffò vistosamente, per togliersi la fastidiosa nuvola di fumo di dosso, senza distogliere lo sguardo dal loro avversario. Non... usare simili frasi contro di me. Strinse i denti, dubitava stesse realmente citando il suo fumetto preferito, dopotutto non era di certo nell'età target di quel tipo di storia.

    Era visibilmente confuso e piuttosto offeso dalle accuse di Hojo, all'idea che lui e chissà quale gruppo in suo nome avesse potuto voler uccidere qualcuno, menchemeno l'ex Hokage. Osservava le espressioni dell'uomo, alla ricerca di un qualsiasi tipo di bluff. ...Ma che vai blaterando!? Che c'entra il Nono ora!? Fece saettare gli occhi nella stanza, iniziando a domandarsi se quella non fosse solo una tattica per distrarlo. Non conosceva molto altro su di lui, ma aveva quantomeno imparato i nomi di quasi tutti gli Hokage. Le lezioni di storia non erano state facili. Certo, se quella fosse stata realmente una tattica per distrarlo, alla menzione di Hayate ci sarebbe cascato con tutte le scarpe. Quasi d'istinto, attivò il suo simbolo del Vuoto, illuminando la stanza mentre i capelli si muovevano come fiamme, scossi dal potere di quel potente amuleto. Non provare ad usare quel nome su di me! Sentenziò, gonfiando il petto con un'espressione pesantemente offesa stampata sul volto. Io sono un Guerriero del Vuoto! Il mio compito è proteggere, non uccidere. Non provare a paragonarmi a quella setta di macellai, ho visto come avevano ridotto i kiriani dell'isola dell'Abete, e tu osi affibbiarmi quel nome portatore di morte!? Hojo aveva quantomeno dato il via libera a Yamato, anche se Youkai restava in allerta. Spense il sigillo, rivolgendosi in modo decisamente più mansueto al ragazzo. Non preoccuparti Yamato, come ho detto ho già avuto modo di conoscere gli Hayate. Ho bisogno di qualcuno che si occupi di Hitomi, non possiamo lasciarla... Hitomi, però, era sparita. Youkai si voltò in direzione di Hojo, con crescente rabbia. ...ripensandoci. Forse sarai più al sicuro al mio fianco.


    Hojo li intimò di seguirli, e per quanto contrario, il giovane si mostrò abbastanza mansueto da accettare di seguirlo. Dopotutto, finchè Yamato stesso si mostrava calmo, non aveva motivo di sentirsi in pericolo, per quanto la fazione di estremisti poteva essere brutale, il loro fine era comunque il bene degli Uzumaki. Si sentiva ancora pesantemente offeso, e le caotiche informazioni fornitegli da Hojo non aiutavano a rasserenare la sua mente. Tantomeno il rifiuto di dirgli dove fosse finita Hitomi. Spero che il resto del clan non sia tutto come te. Ringhiò, inseguendolo a passo svelto. Puoi almeno spiegarmi meglio che c'entra il sommo Nono in tutto questo?? Gli venne data una spiegazione, per quanto frettolosa, che più che rispondere alle sue domande ne apriva molte altre. Youkai aggrottò la fronte, confuso. Ma... Com'è possibile che un solo assassino metta in ginocchio un intero villaggio?? Batteva gli occhi incredulo, Konoha aveva avuto alcuni momenti in cui se l'era vista brutta, erano arrivati ad uccidere persino il Damiyo dopotutto, ma si trattava di un attacco ben premeditato e una setta decisamente numerosa. Che cos'ha di così speciale da riuscire a sfuggire alla giustizia al punto da costringervi... Da costringere tutti noi a nasconderci!? Si mostrò leggermente stupito alla menzione del Nadir, incredulo nel sentir quel nome nominato nel regno dei vivi. Oh?? Conosci anche tu Amesoko? Non aveva idea di cosa fossero le Lacrime, ma da come le aveva presentate, erano probabilmente una sorta di amuleto. Di certo faticava ad immaginare che il grande drago infernale potesse piangere.

    Il piccolo Uzumaki si sentiva ormai disperso, anche a lui piaceva esplorare le vie più fitte di Konoha, ma il percorso scelto da Hojo gli rese difficile orientarsi. Si morse un labbro, nervoso, ma Yamato non dava (troppi) segni di nervosismo, quindi si sentiva ancora al sicuro. Se non altro, le poche parole del capo della setta dei ribelli fecero sentire Youkai più in confidenza, spingendolo a togliersi qualche curiosità, anche se si sarebbe posto con aria vagamente arrogante. Visto che sembri sapere così tante cose, cosa sai dirmi sulla lettera che sicuramente uno dei tuoi amichetti mi ha recapitato? Borbottò, come se sapesse già la risposta e volesse solamente testare la sua onestà. E cos'è questa storia del progetto Y? Non che mi dispiaccia saper finalmente usare le catene del nostro clan, ma vorrei il mio controllo dell'anima indietro, grazie. Si morse un labbro frustrato quando Hojo sembrò rispondere solo a se stesso, senza spiegare una parola di più. Avrebbe allargato le braccia infastidito, agitandole. HEY! Siamo qui! Potresti smetterla di parlare con te stesso a trabocchetti, e darci una risposta sensata? Ma da lì a breve, si ritrovarono davanti ad una lunga scalinata verso il basso, intimati con poco garbo da Hojo di scendere. Youkai osservò le scale con un velo di timore, rivolgendogli uno sguardo truce, prima di prendere l'iniziativa, scendendo per primo.

    Sarebbe stato buono per i primi due piani circa, ma dal terzo, tra scalini costruiti male, e a breve una scala a chiocciola a sorpresa, avrebbe iniziato a lamentarsi, in modo non troppo diverso da come faceva con Raizen. Questi scalini sono stupidi, sono quasi scivolato tre volte! Uno sbuffo. Io ODIO le scale a chiocciola! Tutto questo girare mi fa venire il vomito! Qualche pestone più pesante, frustrato che nessuno avesse a cuore il suo benestare. E poi la stanchezza. Quanto ci vuole ancoraaa?? Lamentò, con la testa a penzoloni all'indietro. Stiamo camminando da un'eternità! Mi fanno male le ginocchia! Nemmeno il trucchetto delle Scale Infinite dell'Occhio del Destino erano tanto lunghe! Lamentò, citando a sua volta uno dei meno conosciuti villain di Spiderboy, un vendicativo e potente architetto Uchiha.

    Alla fine della scalinata ebbe un profondo e lamentoso sospiro di sollievo, prima di venir interrotto dalla voce tremante di Yamato, che solo alla fine di quel tortuoso percorso, con l’impossibilità di poter fare retromarcia con rapidità per tentare una fuga d’emergenza, aveva confessato di non sapere dove fossero. Youkai aveva gli occhi spalancati in sua direzione, con le labbra serrate al punto da sbiancarle. Capisco. Si limitò a commentare, prima di venir messo in allerta dalla figura che li aspettava in quel profondo scantinato. Fu Hojo a presentarla, la donna non fece che squadrare i due giovani, dubbiosa. L’Uzumaki si inarcò leggermente, rispondendo ai due con astio. Noi non abbiamo fatto proprio niente!! Ruggí, non esattamente intimorito, ma stranito dall’affetto che ora l’uomo dimostrava verso la donna che aveva presentato come moglie. Era ancora pesantemente offeso dalle sue accuse, ma non riusciva a vederlo come un reale nemico, più come un astio, un’incomprensione che avrebbero forse risolto. Dopotutto erano pur sempre tra Uzumaki, per quanto quel luogo fosse una palese trappola, era sicuramente solo il covo dove i due gestivano i loro problemi.

    Fu questo stesso pensiero ad aiutarlo a stare tranquillo, nonostante un sussurro nella mente lo spingeva a trovare un modo per fuggire da lì. Osservò la sedia da lontano, con Yamato che, grazie alla sua descrizione della donna, gli fece venire la pelle d’oca. Ma fece un respiro profondo. Erano tra Uzumaki. E lui aveva un asso nella manica. Bene. Se è questo che ti serve per credermi, facciamo in fretta. Non ho bugie da raccontare. Borbottò, avvicinandosi con esitazione, ma sedendovisi a testa alta. Non sapeva bene cosa aspettarsi, soprattutto considerato il luogo in cui erano stati trascinati, non si aspettava di subire niente di diverso di un’interrogazione mentale. Ma quando sentì le catene avvolgerglisi intorno agli arti, un brivido percorse tutta la sua schiena. H-Hey… Mi sembra un po’ eccessivo… Siamo tutti Uzumaki qui. Siamo alleati! Il cuore aveva iniziato a battere più rapidamente, mentre agitava quel che poteva le braccia, rendendosi conto di essere ben saldo alla sedia. Ebbe un sussulto quando la mano di lei gli fu addosso, quasi colto alla sprovvista. Strinse i denti, un trattamento simile era inaccettabile, come membro del clan, a suo parere. Si sarebbe oltraggiato dopo. Non aveva bugie da raccontare, quindi non doveva fare altro che essere sincero e tutto sarebbe finito in fretta. Fece un respiro profondo. Cerco di capirlo da quando sono arrivato a Konoha la prima volta. Non lo so- Una tremenda stretta ai polsi e alle caviglie gli tolse il fiato, soffocando in anticipo un grido che non sarebbe stato in grado di emettere. Strinse le mani sui braccioli della sedia, mentre un lamento si faceva spazio dal profondo della sua gola. Hng… Pe… Per cos’era quello?! La voce era tremante, ora che l’adrenalina per il dolore improvviso andava scemando, sentiva ancor di più il freddo che gli risaliva lungo gli arti, facendolo tremare. Non… Non potete farmi questo. Sono un Uzumaki!! Sono parte di questo clan! Questa famiglia! Ma la donna sembrava impassibile. Ringhiò, tentando di rispondere nuovamente. Io sono Youkai Uzumaki! S-sono uno shinobi della Foglia! Non so niente del mio passato-AGH!!! Raddrizzò la schiena di colpo, ritrovandosi di nuovo senza fiato. Una seconda stretta, ed un gelo che penetrava ancor più in profondità di prima. Ansimava, stordito da quel dolore acuto e infreddolito da quella fredda sensazione in tutto il corpo. Tremava, ma non di paura.

    Era indignato. Offeso. In parte incredulo. Non voleva pensare che il suo stesso clan potesse arrivare a tanto. Aveva una sua idea di come dovevano essere, Yamato e Hitomi la rispettavano a pieno, ma questi due? Percepiva un profondo astio provenire da entrambi. Sforzandosi di rallentare il respiro, prese ad ansimare a boccate più profonde, rispondendo per l’ultima volta a quella maledetta domanda. Io… sono nato donna. Qualcuno mi ha ucciso, a Genosha. Un otese con il potere di controllare gli ormoni. Ma sono tornato in vita, e mi sono risvegliato senza memorie. Ansimava a lenti respiri, ferito e ostile nei confronti di quelli che erano a conti fatti i suoi carcerieri. Nemmeno la seconda domanda era semplice. Non… Si morse la lingua. Ho cercato di usare i miei poteri spettrali per un’indagine. Ma stamattina la lettera me li ha annullati, e ho usato invece delle catene. In quel momento, il Concordato è stato annullato, e Yamato é stato visto da diverse persone. Tremava ancora per il freddo, soffrendo ancora il residuo di quel pungente dolore ai polsi, e soprattutto alle caviglie.

    La terza domanda lo infastidí, fece saettare lo sguardo in più direzioni, come poteva dirgli ciò che non sapeva, per evitare quella dolorosa punizione? Strinse i denti, osservando negli occhi quella che in quel momento era la sua torturatrice. State cercando di forzare risposte che non sono in mio possesso. Non ho niente da nascondere. Commentò, con palese astio. Conosco Amesoko, il drago del Nadir. Non ho legami con nessuno dei due. Confessò, contraendo i muscoli nel suo corpo preparandosi ad un intenso dolore, che però sembrava non arrivare. Avrebbe tirato un sospiro di sollievo se quello fosse stato il caso, ormai non si aspettava altro che essere punito anche per per la più sincera verità.

    Fu la quarta domanda a spiazzarlo, osservando la donna con aria confusa e in parte imbarazzata. …Eh? Oh… Uhm… Batté gli occhi un paio di volte, non era certo di che risposta dare. Vivo con lui. Ho una mia stanza nel suo appartamento. Uhm… Principalmente é lui a preparare il pranzo o la cena, io sono un disastro, qualche volta ho provato a fare delle mie ricette, ma si creava un tale caos un cucina che- …hhhAAAAGH!! La scossa di dolore lo colse alla sprovvista, spezzandogli nuovamente il fiato, portandolo ad ansimare, tremante per il freddo e con gli arti talmente doloranti da far fatica persino ad agitarsi. Gli occhi erano ormai diventati lucidi, il suo intero corpo faticava a reggere quel dolore, e psicologicamente non aiutava sentirsi tradito a quel modo dal suo clan perduto che aveva cercato per così tanto tempo. Scosse le spalle con furia, in un debole tentativo di strattonare via la mano della sua carceriera dalla sua testa. Perchè?! Perché proprio voi mi fate questo?! Ora non volete nemmeno delle risposte?! Non importa quanto tu sia crudele, non so rispondere a queste domande! Non so niente di tutto- Inarcò la schiena, spinto da una scossa gelida che gli attraversò la spina dorsale. Aveva la bocca aperta, ma solo dei deboli mugolii ne uscivano, rimase in apnea per qualche secondo prima di riprendersi, ansimando con stanchezza e incurvando la schiena in avanti, a testa bassa. Sconfitto. Era stanco, e se avesse avuto le forze, avrebbe confessato che il dolore provato era solo una minima parte di quella sconfitta. La delusione faceva da padrona. Quella donna aveva distrutto in poche domande tutta la sua cieca fiducia del clan. …Una famiglia. Raizen é l’unica cosa che ho che più somiglia ad una famiglia. Borbottò, con voce leggermente tremante per il freddo.

    Alzò gli occhi sul viso di lei alla domanda su un certo Shennong, osservandola inespressivo, lasciandosi poi andare ad un sospiro, abbassando lo sguardo. Niente, non ne sapeva proprio niente. Ma a loro quella risposta non andava bene. Tutto quello che so é che potrebbe essere questo assassino misterioso. O forse la persona che mi ha portato la lettera. Oppure chi ha organizzato il progetto Y. Voleva risposte, e risposte le aveva dato.

    Qualora la donna gli avesse dato il via libera, anche a catene sciolte, non si sarebbe mosso. Era stanco e stremato, ancora tremava leggermente, la lui stesso restava saldo su quella sedia. Non ti permetterò di mettere Yamato al mio posto. Continua ad interrogare me se devi. Osservava entrambi con astio, immobile nel suo trono, con la stessa determinazione di chi era al comando della situazione. Siete la vergogna del clan. Commentò, esausto. Ringraziate l’occasione che vi sto dando. Io sono esterno al clan, chi vi giudicherà potrà forse essere clemente pur sapendo come mi avete ridotto. Prese fiato. Quella sensazione di gelo e il dolore provato sembravano quasi riportare alla luce i pochi ricordi di Genosha. Se farete subire lo stesso trattamento a Yamato, non potrò perdonarvelo. E spero per voi che Hitomi sia davvero al sicuro. Ridacchiò ironico. Un assassino indistruttibile minaccia tutto il vostro clan, e l’unica cosa che sapete fare è mettervi uno contro l’altro. Li osservava stanco, ma allo stesso tempo li osservava con aria impietosita, quasi sorpreso dai loro patetici tentativi di crearsi una vita migliore, rovinando quella altrui. Era debole e ferito, eppure aveva uno sguardo di superiorità nei loro confronti. Scosse la testa. Vi immaginavo diversi.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Minuetto di Tenaglie

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    [Il Team Y]
    Il gruppo non aveva mai avuto motivo di andare a ricontrollare i rapporti, ma anche facendolo difficilmente avrebbero notato differenze significative, visto il tempo che era passato, a meno di modifiche sostanziali che, pur andando a controllare, non sarebbero emerse. Quanto a Hitomi, il volto di Yebiko suggeriva che il team facesse un piccolo strappo alla regola per mere questioni di ormoni adolescenziali. Intanto rimasero in silenzio a testa china dopo il rimprovero da parte dell'Hokage, mentre io annuii alla frase che mi rivolse, che avrei definito moderata, se non addirittura accomodante, rispetto a quanto potevo aspettarmi. Io... Avrebbe detto Yashamaru davanti alla possibilità di incarcerare un compagno di squadra ...io non lo so... Ammise, turbato, mentre la fidanzata aveva una reazione simile. Il Kage stava ponendo due genin davanti a una situazione di immenso stress e non potevo che pensare che lo facesse per pura soddisfazione personale: erano ninja normali, non un'élite addestrata...non trovavo affatto piacevole il suo operato.

    Quanto agli odori di Yamato, il duo non era molto ferrato in materia, e non ricordavano che usasse un profumo o deodorante particolare...e ovviamente quando era sudato a fine addestramento puzzava come qualunque altro ninja della sua età. Quanto alla sua intracciabilità, ovviamente erano confusi almeno quanto me e il Kage. Lasciammo la coppia rifiutando di farci seguire da loro, cercando una nuova destinazione e approfittandone per qualche chiacchiera. L'antipatia è reciproca, Hokage-sama. Dissi senza mezzi termini. Quanto al mio addestramento, questo procede senza intoppi, anche se non posso apprendere direttamente gli stili di spada Kenkichi, ho accesso ad alcune derivazioni degli stessi. E credo che lei fraintenda il mio rapporto con il Mizukage, forse per i medesimi pregiudizi di cui parla. Siamo vicendevolmente utili, poiché senza un allievo nessuno può definirsi maestro, e senza un maestro nessuno può realmente raggiungere una meta senza smarrire la strada. Dissi con fermezza. Kiri ha subito degli attacchi da parte di terroristi e criminali, ma ho contribuito a risolverli.

    Arrivammo a casa di Hitomi che ormai si stava facendo tardi, e la cosa che subito mi mise sul chi vive fu la porta d'ingresso lasciata aperta! Non mi sembra una cosa normale. Appostandomi fuori dalla finestra mi sincerai che non ci fosse nessuno all'interno, e se fossimo entrati, anche con le precauzioni del caso, non avremmo trovato alcuna traccia: non cibo, non vestiti, non persone. La casa era completamente vuota! Non potevamo sapere che Hitomi, sotto Concordato, era priva di sensi sul letto, mentre un Uzumaki altrettanto celato era di guardia davanti alla porta e ci aveva visto entrare, facendosi da parte, così come non vedemmo tutto ciò che era stato manipolato da Yamato e Youkai. Mi sembra un deja-vu.

    [Il chiosco dei Mochi]
    Accantonati i discorsi con Seira, Tetsuba e Seishinno, anche con la creazione di una sorta di aiuto mentale da parte del Capoclan, il gruppo si era separato per raggiungere l'appuntamento con la misteriosa Fujiko e i suoi tutto sommato non così nascosti segreti, vista la disponibilità nel parlare. L'unico commento di Seira al "perché fermarsi?" fu un semplice: Se stiamo avanzando a poco a poco forse è perché questo vuole l'avversario, forse vuole condurci appositamente in un dato luogo, o almeno vuole condurre le persone coinvolte. In questo senso, smettere di seguire le briciole lo bloccherebbe, no?

    Fujiko comunque si era mostrata collaborative e anzi accomodante, tendendo una mano per lasciarsi trasportare nel paesaggio mentale definito dall'Interrogazione, dove non avrebbero avuto disturbi...a parte il frammento di Seishinno seminascosto e la Volpe che incombeva, non vista. Onestamente mi aspettavo una manciata di Uzumaki spaventati nelle loro finte identità, ma vedendo l'Hokage in zona probabilmente si sono fatti indietro, oppure sono chiusi in casa in attesa di essere contattati. In ogni caso, che arrivasse qualcuno di ufficiale era plausibile, visto il disastro del Concordato saltato. Intanto in qualche modo fece apparire un drink in quel mondo interiore, assai più elaborato di quello che aveva nel mondo reale, segno di una discreta esperienza nel mentalismo. Quanto al lasciar correre...rifare il Concordato da zero avrebbe richiesto di riunire tutti, rispiegare la situazione, e materiali e rituali di settimane, con il rischio che l'Assassino tornasse. Non era saggio, ma ammetto la scomodità per te, e mi dispiace. Concesse, realmente dispiaciuta, mentre quello scambio continuava. Hitomi di cognome non fa Okinamune, ma Uzumaki. Replicò con un sorriso, nemmeno stesse svelando un segreto adolescenziale, lasciando che Raizen cogliesse le sue conclusioni.

    Quando le venne spiegato ciò che era successo, con tanto di una copia dello scritto generata all'interno di quello spazio mentale, Fujiko lo guardò a lungo, perplessa. Questo implica che si tratta di qualcuno che sa del Concordato...ma perché una cosa così plateale davanti a te? Scosse la testa, cercando di fare mente locale, evidentemente colpita dalle iniziali P e Y ma senza riuscire immediatamente a mettere a fuoco a cosa si riferissero. L'assassino? Certo... Avrebbe detto, concentrandosi per far comparire una persona alta poco meno di due metri con abiti di foggia antica e una maschera sul volto, proprio accanto a loro.

    Normalmente ha questo aspetto, ma quando combatte rivela la sua vera natura...pelle pallida e cicatrici ovunque, e rimuove la maschera. Non è umano, è un Jiangshi. Una creatura sovrannaturale che divora l'energia vitale e il chakra delle sue vittime, simile ai vampiri della letteratura. Non sappiamo come mai cerchi gli Uzumaki e ogni interrogazione o cattura è stata inutile...conosce molte arti, è esperto con gli artigli e con dei grossi nunchaku ma soprattutto è come...è come se in sua presenza tutto fosse più fragile, influenzato da un chakra di colore nero che fa venire i brividi. Può distruggere ogni barriera o contenzione, non importa quanto robusta o elaborata, al massimo lo rallentano. Spiegò Fujiko, con aria abbattuta, segno che nonostante le ricerche e i tentativi ancora non avevano trovato un modo per sconfiggere quel particolare avversario.

    La persona che ha letto il messaggio è il giovane Youkai...e hanno cercato di coinvolgere Yato, dici? Chiese poi, cambiando argomento e dissolvendo l'immagine del Jiangshi. Conosco entrambi, naturalmente, hanno una certa fama. Ma certamente non è stato questo evento a indebolire il Concordato...a farlo sono stati gli attacchi a Shika, avvenuti in quei momenti, naturalmente. Ma non so spiegarmene la causa. Disse, mordicchiando le labbra coi denti. Anche se...non posso parlare per il giovane Senju, ma se davvero dopo aver letto quella frase Youkai è in qualche modo cambiato...allora forse la P e la Y stanno per...Progetto Y. E lasciò alcuni secondi per far sedimentare la cosa. Mi sembra assurdo e ricordo che Shika aveva vietato la cosa, ma di fatto la Radice ha piena libertà d'azione e nessuno la può controllare. Io stessa ha sentito solo alcune voci al riguardo, anni fa. Specificò, per far capire quanto fossero effimere le informazioni in suo possesso. Il Progetto Y è il "progetto per il perfezionamento di Konoha". La Radice, o per meglio dire un singolo esponente della Radice premeva per questo progetto e ha rivolto le sue risorse in tal senso: ha formato tre individui da affiancare all'Hokage, a sua insaputa, per migliorarne le qualità e prestazioni così da modellarlo in un leader perfetto, e di rimando migliorare la Foglia. I tre individui selezionati rappresentano le tre linee della lettera Y, appunto, con l'Hokage al centro.

    Non tu nello specifico, ma qualunque Hokage. I tre elementi sono stati isolati dalle famiglie di base e cresciuti, almeno in teoria, in ambienti appositamente allestiti, con addestramenti mirati, ma non so altri dettagli e non ho idea di chi siano o chi possano essere. Però quella sembra una frase in codice, una chiave per attivare una cellula dormiente, e unendo i puntini con quelle due lettere e ciò che è successo a Youkai...diventa plausibile che lui sia uno dei tre del Progetto Y. Queste le sue supposizioni, che tuttavia non avevano alcuna prova a suffragio. Per le altre domande...in realtà io agisco come mediatrice con la Radice e gli Uzumaki, ma non conosco le dinamiche interne dei due gruppi e certamente non saprei indicarti tutti gli appartenenti o i piani interni. Quanto agli Uzumaki...sanno tutti del pericolo che corrono ma molti, specie tra i giovani, sono stufi di sacrificare la loro vita dietro quella di facciata, o di non condividere la loro verità con gli amici e le persone care. E un gruppo vorrebbe invece andare a caccia dell'Assassino per vendetta. Tutti questi dissidenti si oppongono politicamente alla Capoclan Uzumaki e hanno formato un gruppo, il Clan Proibito. Lo scopo è far crollare il Concordato, ma il loro leader, Hojo Uzumaki, è fin troppo grato a Shika per attaccarlo. Scosse il capo. Vogliono spezzare il rituale, ma senza far del male a Shika, quindi non sono loro i colpevoli.

    Hojo Uzumaki vive in una villa poco distante dalla tua casa con la moglie, Hikaru. Nella loro identità Concordataria lui appartiene al gruppo dei manipolatori dell'inchiostro, e lavora come giornalista e fumettista. Lei commercia, è l'eminenza grigia dietro il marketing delle principali testate fumettistiche del villaggio. Quanto alla Capoclan Uzumaki...hai presente la signora gentile che vive dirimpetto al ristorante dove vai ogni tanto? Ecco. E' lei: Mineru Uzumaki, attuale Capoclan. E membro della Radice.
    Aggiunse, fornendo informazioni che Raizen comunque le avrebbe chiesto presto o tardi. Elencò anche altri membri Uzumaki, oltre a Hitomi anche un impiegato di più basso livello, e poi due medici dell'ospedale. Nessun Uchiha o Senju o Hyuga, dato che apprendere una Kekkei Genkai era impossibile anche dietro falsa identità.

    La Radice ha un leader e un consiglio degli anziani, e anche se ignoro l'identità del Leader, che ho sempre visto mascherato, so di almeno tre membri del consiglio. Una è Mineru, che ti dicevo sopra, assieme a sua cugina, Seira Yamanaka, ex-capoclan...erano soprattutto loro a premere per il Progetto Y prima che fosse ristabilita la Radice ufficialmente. Il terzo è Soken Hyuga...si è unito per espandere le sue opzioni di ricerca del figlio, naturalmente. A quella rivelazione ci si sarebbe potuti aspettare una reazione importante da parte di Seishinno, ma il frammento nella mente di Raizen non fece nulla, trasmettendo anzi una vaga ilarità all'Hokage, come se avesse sentito una battuta invece che quell'informazione. Nel mondo reale, qualunque clone spedito a cercare la donna non la avrebbe trovata e Kubomi che osservava dall'alto avrebbe detto solo che si era spostata verso una casa, varcandone la soglia e poi scendendo nello scantinato. Un evidente passaggio segreto portava in profondità da quel luogo, ma seguirlo avrebbe richiesto un'attenta pianificazione. Che succede? Questi nomi ti hanno forse turbato? Non credevi fossero così in alto nella scala gerarchica?

    Seishinno, se raggiunto, avrebbe reagito a qualunque domanda su sua madre con una semplice frase. Nel profondo, Raizen. Nel Profondo. Aiutami, rimane molto poco. Nel profondo. L'uomo era completamente ipnotizzato, incapace di controllarsi e così di controllare il frammento nella mente del Kage! Eseguire il Rilascio, anche con l'aiuto della volpe, lo avrebbe liberato, ma immediatamente dopo un sigillo sulla fronte si sarebbe acceso facendolo urlare di dolore e poi perdere i sensi. Tetsuba naturalmente sarebbe stata sconvolta, per non dire intimorita dalla situazione. No...nononono. I giochi di mente non mi piacciono, Raizen. Prima i cani, ora Seishinno...non va bene nemmeno un pò. Non so nemmeno se quello che vedo è reale, cosa facciamo? Non possiamo distruggere tutto, siamo a casa nostra, non in un campo nemico!

    [Youkai e Yamato]
    Quindi...Febh Yakushi. Scandì con estrema freddezza quel nome e quel cognome. Con un potere che lui stesso non controlla...è la prova di quanto dici? L'incredulità superava persino quella di quando aveva menzionato gli shinigami. In ogni caso l'idea di cercare una kunoichi dispersa e non un ninja era un'opzione più ragionevole che non brancolare nel buio. Penso sia possibile...e in ogni caso non ci costa nulla. Ma certamente sapere un nome o qualche altro dettaglio aiuterà e poi... Ma non era l'ora per fare ricerche, e dopo qualche tempo l'arrivo degli ospiti avrebbe interrotto la loro relativa serenità.

    [...]

    Hojo non si ritrasse né sembrò intimidito alla comparsa del simbolo sulla fronte di Youkai, limitandosi ad ascoltare con attenzione e aspirare avidamente il fumo dalla sua sigaretta. Mmh... mai sentito parlare di Guerrieri del Vuoto, ma sembra un nome altisonante. Mormorò, come se stesse prendendo nota mentalmente (incidentalmente il Cavaliere del Vuoto sarebbe apparso in Spiderboy del mese successivo). Ma non basta la tua parola o questa scenetta oltraggiata. Tutti gli Hayate sanno recitare con estrema perizia...hanno persino ingannato l'Hokage in più occasioni, come all'Abete, appunto. E avrebbe soffiato in faccia a Youkai, nuovamente, mentre questi disattivava il suo potere.

    Tempo dopo, durante la lunga discesa, Hojo sarebbe stato secco e poco collaborativo. Cosa ha di speciale? Non è un essere umano. Avrebbe detto con aria disgustata. E' un Jiangshi. Un Corpo Rigido. Anche se questo evidentemente non avrebbe ottenuto l'effetto sperato, dato che Yamato non sapeva cosa fosse. Un Cadavere che salta. Un Vampiro. Non si può uccidere ciò che è morto e il suo potere gli permette di distruggere qualunque tipo di prigione o barriera. Era stato persino scaraventato in una trappola spazio-temporale ma ne è uscito. Non lo si riesce a fermare. Avrebbe fatto cenno di continuare, arrivando a citare le Lacrime del Nadir. Amesoko, il Drago del Nadir, esatto. Il custode dell'oltretomba. Esistono dei culti che lo venerano, non pensavo che Hayate fosse fra questi. O ti sei infiltrato in un culto in passato? Per essere uno che finge di non sapere niente sembri piuttosto informato di argomenti così esoterici...ma scopriremo presto la verità. Andare. Quando però Youkai parlò del progetto Y ottenne solo che Hojo rimuginasse tra sé, bloccando altri dialoghi e limitandosi, alle lamentele del ninja per la lunga scala, a un seccato: Muoviti e non frignare! E poi, come per ripensamento dopo alcuni minuti. E le Scale Infinite erano esattamente lunghe così, è stato questo posto a ispirarle. Ma non avrebbe concesso ulteriori spiegazioni.

    Arrivati al cospetto di Hikaru, dopo un breve scambio Youkai venne fatto sedere sulla sedia delle torture, legato ai polsi e marchiato dalle catene della donna, anche se nessun legaccio poteva essere più intenso di quello sguardo gelido che sembrava pronto a strapparti il cuore dal petto. Non concesse nemmeno un cenno del capo alla menzione dell'essere tutti dello stesso clan, ponendo poi le sue lapidarie domande, senza fare nemmeno una piega al primo grido di dolore di Youkai, senza fornire spiegazioni e senza cambiare espressione, nemmeno fosse una statua di marmo. Yamato invece era sbiancato e aveva cercato di correre verso Youkai, ma venne bloccato da Hojo e dalle sue catene rosse e nere, simili a brace ardente. Quando poi confessò finalmente della sua natura e degli eventi della mattina, la donna si sarebbe voltata verso Hojo, avvicinatosi a sua volta. Nato donna? Questa è decisamente assurda anche per un Hayate. Ma lei lo corresse. Conosco la Manipolazione Ormonale. Io stessa sono stata trasformata in uomo per un breve periodo, in una missione. Il marito si sarebbe accigliato, in silenzio per qualche secondo, prima di baciare la mano di lei, che comunque rimase impassibile. Mi sarei comunque innamorato di te. Poi la donna verso Youkai. La Manipolazione è transitoria, anche con tecniche dedicate la si può estendere di qualche giorno, una settimana al massimo, ma non è permanente, per quello serve la chirurgia. E asserisci di essere stato ingannato...che i tuoi ricordi siano complessi è più che normale se sei del progetto Y. Se lo è...è una riserva. O la vecchia ha mentito e sono più di tre. Hikaru si sarebbe accigliata. Possibile. Ma essere nel progetto non esclude essere un Hayate.

    L'interrogatorio continuò, registrando la terza domanda e assistendo alla quarta, incluso lo sfogo del giovane e la sua confessione finale, sulla famiglia oltre alla successiva invettiva. Se sei sincero... Disse Hikaru. E pensi che lui sia la tua famiglia...prova a pensare a cosa faresti se te lo portassero via. Se fosse lontano per anni, e se dopo averlo ritrovato lo perdessi nuovamente. Se fosse nelle tue possibilità...fino a dove ti spingeresti per riaverlo? C'era una luce di fredda ira negli occhi della donna mentre parlava, come se non tollerasse le accuse di Youkai in quanto convinta di stare agendo nel giusto, per il suo scopo. Mia cara...calmati. Lui...OSA giudicare, Hojo. Osa, senza sapere niente ma osa. E pagherà per questo. Le sue parole erano come gelide lame che si conficcavano nel cuore di Youkai. E sia. Mormorò lui in risposta mentre lei trovava nuovamente la compostezza, anche se gli occhi erano vivi e pericolosi. Tese una mano verso il prigioniero, generando una nuova catena che andò a fluttuare intorno alla sua testa, una catena di ghiaccio che simile a una mistica corona cingeva il suo capo, fredda e minacciosa. [Tecnica] Potresti aver mentito finora. Questa tecnica non ti permetterà di farlo ancora a lungo. E infatti ogni volta che Youkai avesse usato il chakra (anche se fino a quel momento non vi aveva fatto ricorso) avrebbe percepito un gelo temibile stringergli i visceri e i vasi sanguigni, così intenso da impedirgli di perdere i sensi, costringendolo a restare sveglio per tutto il tempo.

    A quel punto sarebbe stato Hojo a farsi avanti. Tanta dedizione per difendere Yamato, sulla cui affiliazione tuttavia non ho dubbi e intendevo solo interrogarlo sugli eventi di oggi. Possibile che io mi sia sbagliato? Devo forse concentrarmi su di lui, visto che lo difendi a spada tratta? O forse sei solo una persona generosa? Dal buio una figura simile alla servitrice di Hikaru si sarebbe avvicinata fornendo una pergamena all'Uzumaki, che la lesse velocemente. Dunque...il tuo stato di servizio è esemplare...nonostante ai test scritti e ai colloqui attitudinali emerga un certo...infantilismo, per così dire. Un modo elegante per dire che non era propriamente uno considerato sveglio. E questa certezza di essere un Uzumaki...si vede che il Progetto Y ha fatto male il suo lavaggio del cervello. Ma passiamo alle domande vere e proprie. Sarò meno lapidario della mia signora, che è pure una creatura perfetta, ma forse conoscendoci meglio potresti avere reazioni differenti. C'era come un sorriso canzonatorio in quella frase e appena accennato nelle labbra, ma sicuramente non negli occhi. Evidentemente Hojo mirava a fargli abbassare la guardia fornendo informazioni parziali o sperando di essere corretto su qualche inesattezza.

    Molti anni fa, il Drago Diabolico cercò di invadere il mondo dei vivi, sovvertendo l'ordine naturale delle cose. Venne fermato da Shennong, un tiranno dell'epoca, depositario di un immenso potere. Vedendosi ostacolato spedì nel regno dei vivi parte del suo potere, così da creare una sorta di legame. Le tre Lacrime del Nadir. Il potere della Reincarnazione, della Trasmigrazione e della Rinascita. Ora che sono stato più preciso...cosa sai di queste capacità? Chi conosci che le possiede? Questa la sua domanda, che apriva anche a speculazioni da parte del giovane Youkai, ma sempre sotto il temibile influsso di Hikaru.

    Indipendentemente dalla risposta, Hojo avrebbe poi continuato, col tono della voce che si faceva un filo più alto e teso. Il progetto Y è un piano di un membro della Radice. Il progetto per il perfezionamento dell'Hokage. Hanno addestrato segretamente tre persone per supportare e far crescere il Kage, prendendoli dalle famiglie di origine, affiliate alla Radice. Anche il clan Uzumaki si è prestato, nonostante il Concordato...e la capoclan, nella speranza di indebolirmi, ha candidato mia figlia, spedendola a Kumo in una famiglia falsa, dove la hanno addestrata e condizionata per anni. Hikaru si fece ombrosa, rammentando quei tempi, mentre Hojo aveva un misto di tristezza e ira nello sguardo. C'è voluto molto tempo e molto impegno per riaverla con noi...solo per vederla sparire dopo poco, uccisa dall'Assassino in una terra dimenticata dai Kami e dagli uomini. E ora tu sei qui, che dici di aver risposto inconsciamente a una delle frasi in codice del Progetto e sei un Uzumaki. Hojo stava alzando lentamente il volume della voce, sempre più irritato. La tua esistenza quindi significa che non serviva candidare anche mia figlia, visto che c'eri TU! COSA SAI DELLA RADICE? E COSA SAI DEL TUO ADDESTRAMENTO? Avrebbe alzato una mano, come pronto a schiaffeggiare Youkai, ma una catena della moglie lo fermò. Seira Yamanaka pagherà caro averci mentito sul numero di membri del Progetto Y. Ma non ferirlo...ci sono altri modi per farlo soffrire. Yamato intanto singhiozzava davanti alla scena di Youkai che soffriva. Ma...ma allora Yuuki è sparita per anni per quel motivo? La stavano...le stavano facendo il lavaggio del cervello? Ma non mi ha mai detto niente... Hojo gli fece cenno di tacere. Non aveva ancora finito. Ma quel nome significava qualcosa per Youkai? Cosa ricordi della tua infanzia? Non si può non avere nessuna informazione, è semplicemente impossibile, o non sapresti nemmeno parlare.

    E infine Hayate. Disse Hojo, tremante per l'ira repressa. Dici di essere un loro nemico, di averli in odio. Ma come mai Hayate ha provato a uccidere Shika mentre tu distraevi tutti? E perché sei andato nel quartiere Yamanaka? Come ha fatto Hayate a scoprire che per dissolvere il bozzolo che protegge Shika serve il sangue dell'attuale Hokage? Si era fatto meno preciso dopo aver raccontato di sua figlia, tornando a una sequela di domande che avrebbero solo causato dolore a Youkai se non avesse risposto.
     
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    Il Concordato

    IX




    Il discorso ai due genin sembrò in qualche modo fare breccia, se non pienamente quantomeno aveva creato una crepa che un giorno avrebbe fatto crollare quel muro di convinzioni adolescenziali, una tra tutte che il mondo e i loro superiori in quella scala sociale, fossero contro di loro.
    Annuì bonario, ma senza abbandonare il rigore con cui simili casi andavano affrontati, e non si pronunciò oltre sulla questione, non prima di riflettere. Quel battibecco infatti non aveva fatto breccia solamente su di loro, proprio quel fuoco adolescenziale che ardeva così forte nei genin lo fece riflettere, e si ritrovò… freddo. C’erano cose che solitamente valutava, a cui pensava, cose che gli facevano porre domande su se stesso, ma non ora, in quel momento niente di quello stava accadendo agitava le sue emozioni, non quanto si sarebbe aspettato. Le informazioni arrivavano e lui le processava in automatico, quasi come una macchina, come se di fatto Youkai non fosse sparito davanti al suo naso dopo essere stato in qualche modo mutato o attivato da una frase. Si accorse in quel preciso momento che forse la sua personalità, le sue emozioni, non potevano salvarsi dal suo ruolo di Kage, di leader efficiente e ragionevole, lontano da decisioni guidate dall’impulsività: era cambiato. Trovò impossibile, nonostante tutto, non chiedersi se in meglio o in peggio, dopotutto riuscire a tracciare una linea tra la sfera emotiva e quella decisionale era sempre stata una sua ambizione, certo questo non significava rinnegare i sentimenti, cosa che si proibiva strenuamente. Per ora non pensava di essere diventato un freddo calcolatore, più vicino ai suoi avversari di quanto non desiderasse. In quel preciso momento era il Raizen Kage a servire, quello non era il tempo della disperazione o dell’ansia, era proprio su quell’obiettivo che aveva lavorato fin dai suoi esordi, per restare umano ed efficiente nel suo lavoro. Soltanto alla fine, nel momento degli abbracci, avrebbe potuto recuperare la sua umanità e concedersi quei sentimenti, vividi come sempre.

    Non state sbagliando niente, ma se devo scegliere di farvi crescere attraverso un trauma, simile a quello che state provando ora se non peggiore o guidarvi su una strada più tediosa ma innocua… beh, sceglierò di essere il vostro nemico per un po'.
    A volte le trappole ci arrivano dai nostri stessi sentimenti, e prima di accorgercene ci ritroviamo a difenderci da essi, rifiutandoli per non farci ferire.


    Quella era la voce dell’esperienza diretta, a loro decidere se ascoltarla o meno, lui si ritenne fortunato, dopo tutti quegli anni, ad esser riuscito a scindere la sua parte emotiva da quella razionale nonostante l'immenso stress del sequestro di un proprio affetto. Tuttavia quel traguardo lo metteva davanti ad un nuovo nemico: l’apatia, un mostro che avrebbe dovuto combattere continuamente per non diventarne preda e mantenersi sempre su quel sottile filo di rasoio.
    Per il momento la cosa migliore da fare era comprendere, non era ancora tempo di agire.

    Mettiamo questa maglia in un sacchetto da freezer pulito, gli odori potrebbero essersi mischiati, ma potrebbe tornare utile.

    Quando gli fosse stato dato il sacchetto si sarebbe alzato e sull’uscio della porta si sarebbe voltato verso i due.

    So che ormai potrebbe sembrarvi tardi per dirlo, ma state tranquilli, si risolverà tutto ed in meglio, ve lo prometto.
    Se può darvi speranza Yamato al momento sembra solo invischiato in qualcosa di molto più grande di lui.


    Senza mutare le precedenti raccomandazioni sarebbe quindi uscito insieme al suo improbabile assistente. Le vie di Konoha, come la prima volta che si erano incontrati, furono luogo dei loro scambi di visioni, sempre sul filo del coltello, soprattutto per Yato.

    Uffffh.

    Non potè fare a meno di sbuffare all’ennesima puntualizzazione del Senju.

    Senti, ma non hai notato che le tue costanti precisazioni ormai cadono nel vuoto?
    È come buttare un sasso nello stagno, il primo fa un gran fracasso, ma il secondo troverà uno stagno agitato e neanche si noterà.
    Come ti ho detto prima, è chiara la tua posizione, rimarcarla è inutile, anche perché è sottintesa in tutte le tue interazioni, non sperare di avere ulteriori reazioni in merito da ora in avanti, ficcati in testa che dobbiamo interagire, meglio farlo con professionalità no?
    Limitati a fare precisazioni su argomenti che le meritino.


    Se avesse nuovamente provato a insistere su quel frangente si sarebbe fermato.

    Yato, tu sai che un Kage ha poteri molto particolari, il mio è un ruolo militare, se lo reputassi utile alla tua crescita entro i ranghi potrei vietarti di esprimere il tuo dissenso.
    Ma è assolutamente ridicolo farlo: smettila, di, perdere, tempo, ad, esprimere, il, tuo, odio.
    Ti sto reputando sufficientemente sveglio da capire l’inutilità di questa cantilena, dimostrami che non ti sopravvaluto.
    Andiamo avanti.


    Era evidentemente scocciato dalla situazione, ma se Yato avesse osservato fuori dal suo filtro avrebbe notato che quell’astio, ormai ben noto a Raizen, altro non era che un fastidio causato più dalla ripetizione che dal fatto in se, come dover vedere sempre la solita stucchevole pubblicità durante un film.

    Non capisco se ci tieni così tanto a contraddirmi da negare l’ovvio o se ti sia davvero sfuggito un particolare.
    Kensei non è esattamente una persona di larghe vedute, per quanto non lo sia neanche io per alcuni versi, stai ampiamente sottovalutando che un kage indipendentista e mio dichiarato oppositore ti stia cedendo conoscenze del suo villaggio.
    Reputi normale che a te, konohaniano oltre che non kiriano, venga ceduta conoscenza kiriana con la mera giustificazione che sia una variante e non la vera arte kenkichi?
    I kenkichi non sono un abilità dovuta ai geni quindi per quanto remota c’è una possibilità che tu possa avvicinarti ad una delle loro arti più sopraffine, una variante è pur sempre una strada che porta allo stesso risultato, è per questo che si tiene TUTTO segreto.
    Non da meno la fedeltà che ancora hai verso Konoha, che equivale a spendere risorse per formare un ninja che di fatto non sarà utile a kiri se non sporadicamente.
    Quindi, o si è bevuto il cervello o ha intravisto una possibilità nell’astio che provi nei miei confronti e non dimentichi mai di nascondere.


    Lo guardò col sorriso di chi conosce pollaio e polli al suo interno, piuma per piuma.

    Questo si che farebbe valutare a Kensei qualche piccolo strappo alla regola, e per favore, non dirmi che ti sei bevuto la storia di allievo e maestro, se il mizukage aveva la necessità di sentirsi completo solo con un allievo è del tutto improbabile che lo ricerchi in un konohaniano.
    Non ti ho chiesto inizialmente una cosa fondamentale perché non ho voluto lasciare traumi prima di questa tua avventura fuori dalle mura, ma ora che la cosa si è stabilizzata e continua la domanda sorge spontanea: tu cosa fai per Kensei, Yato?
    Sei un discreto chunin come ti dico sempre, ma che Kiri non abbia neanche un elemento pari a te mi stupirebbe non poco visti i suoi jonin, sarebbe anche un implicita ammissione di inferiorità, quindi non è di sicuro per eventuali servigi che ti accetta alla sua corte.
    Stai ben attento quando rispondi, puoi scegliere di montare la più efficace delle frottole, sapendo che per quanto bene la racconti non mi accontenterò mai solo della tua parola, oppure puoi scegliere di tacere di farmi dedurre.


    Se Yato lo avesse accusato di eventuali difetti o carenze avrebbe fatto spallucce.

    Non ho scelto io di farmi addestrare dal principale oppositore del mio Kage.
    È tanto, tantissimo, che la tua vita non sia stata passata al setaccio, ma credimi, non casuale.


    Fornita o meno la risposta, visto che era stata lasciata aperta la possibilità di un silenzio avrebbe spiegato perché gli era stata usata quella cortesia.

    Dicevo, in questa situazione casualità non ne esistono, e abbi l’onestà intellettuale di riconoscere la quasi assenza di ingerenze in questa questione, ma questo non significa tenere gli occhi chiusi o non sfruttare questa cosa per ragioni ad essa esterne.
    Tu, Yato, sei a tutti gli effetti una cellula Konohaniana all’interno di Kiri e come tale agirai.
    Se il Mizukage intenderà innescare tu disinnescherai, se il mizukage mente tu dirai la verità.
    E la verità che da ora dovrai iniziare a dire è che ne Konoha ne tantomeno io abbiamo mai fatto del male a Kiri, ne volontariamente, ne involontariamente.
    Spargere il verbo nei modi più opportuni spetta a te, ma mi aspetto risultati apprezzabili nella stampa kiriana, dopotutto son sempre golosi di dissotterrare informazioni scomode come queste.
    Ogni volta che ti recherai a Kiri dovrai tornare con prove concrete del tuo operato in tal senso.
    Se le informazioni hanno un valore il loro difetto è un debito, e io non so niente delle abilità del mizukage e non vorrò saperle perché e alla foglia che rimettiamo questi debiti.
    Kensei ha un idea malata del mondo, ma il suo popolo non ha colpe e merita la verità, così come i civili devono avere la serenità di poter collaborare senza sentirsi in debito con l’etica patriottica.


    Non era una missione contro Kensei, ne contro Kiri, ne per Raizen se non in senso lato: era una missione per la pace, ma Yato come l’avrebbe presa?

    Dimmi, ci sono critiche o suggerimenti in merito?

    Ora si che era disposto ad ascoltarle. Da tempo Raizen aveva concepito un’ idea di giustizia che non reputava perfetta ma quantomeno soddisfacente, tuttavia metterla alla prova di Yato lo metteva in tensione, sapeva che proprio in uno strenuo oppositore come lui potevano rivelarsi delle debolezza che l’avrebbero colpito più di una volta, indebolendo se stesso poiché la sua giustizia era parte del suo essere e indebolendolo anche agli occhi di quel ninja che tanto lo disprezzava.
    Giunti a casa della segretaria la scena era molto simile a quella che avevano trovato qualche ora prima: porta aperta casa deserta, entrare con prudenza si rivelò inutile in quanto confermarono solamente che la casa era vuota.

    Già, ed è la seconda volta, questo tipo di ricorrenze portano sempre a spiacevoli scoperte.

    Mentre si guardavano intorno gli arrivò la comunicazione delle informazioni scoperte dall’originale, per un attimo si impietrì sul posto. Le informazioni gli arrivarono come ricordo quindi nell’esatto modo in cui erano arrivate a Raizen: un fiume in piena di informazioni assurde che se non fossero così saldamente ancorate alle esperienze appena vissute non avrebbe esitato un solo secondo a bollare come del tutto assurde.
    Fu un discreto scossone sapere che gli Uzumaki esistevano dopo il settimo, scoprii parte della loro storia mal archiviata in un covo della radice, che li dava come alleati di Kumo, cosa poteva significare per Raizen, decimo Hokage della foglia, sapere che non solo esistevano ma erano al villaggio ed erano un discreto numero ma costantemente sotto copertura.
    Yato l’avrebbe visto sedersi, silenzioso, preoccupato. Difficilmente in quella casa deserta qualcuno si sarebbe lamentato se si fosse seduto senza chiedere il permesso. Rimase qualche secondo con le mani incrociate sotto il mento, fissando un punto imprecisato nel vuoto.

    Merda.

    Una parola che avrebbe sussurrato più di una volta, una parola che il Raizen che parlava con Fujiko si era trattenuto dal pronunciare, così come dall’esternare emozioni, aiutato dal meccanismo che poco prima l'aveva fatto riflettere davanti ai genin.
    Per questo davanti a Fujiko aveva mantenuto quella maschera: il picco della deformazione professionale.
    Li però era diverso, la sua mente poteva galoppare ed includere tutti quei problemi in quella risposta unificante, ma senza trovarne un vero e proprio sollievo, perché risposte al momento non ne erano comunque arrivate se non sul presente. Gli Uzumaki in realtà erano sempre stati ad un centimetro dal suo naso, presenti in tutto il villaggio come qualsiasi altro clan, nascosti da un jutsu intricato che richiedeva praticamente la vita di Shika ed ora, per qualche ragione la cosa stava raggiungendo una massa critica ed era ad un passo da esplodergli in faccia.

    O forse no?

    Il concordato era saldo, folle nel suo modo di risolvere quel problema, ma saldo. Eccezion fatta per i momenti in cui Shika era stato attaccato.
    Dopo tutto quel borbottare avrebbe guardato Yato.

    Non credo sia saggio metterti al corrente di ciò che sta succedendo per ora, ma sembra che queste sparizioni, per assurdo, abbiano un intento positivo.
    Posso dirti però che la radice, rediviva, è coinvolta, nessuna macchinazione, ma a quanto pare neanche un kage ha il diritto di sapere tutto.


    In quelle parole era presente un evidente vena di rancore.

    Ma sembra che oggi avremmo l'occasione di mettere la parola fine a questa storia.

    Sarebbe passato qualche secondo di intenso silenzio, come se il clone aspettasse di sapere a quale gola si sarebbe dovuto attaccare. Le informazioni di Fujiko come previsto approfondirono ulteriormente il garbuglio di quell’evento, facendogli acquisire ulteriori dimensioni. Tuttavia pur soppesando la cosa le opzioni erano praticamente inesistenti, indagare su un Uzumaki era praticamente impossibile, doveva solo sperare di non essersi seduto sopra un cadavere.

    Aspetteremo qui per un po', cercare sarebbe inutile, c’è qualcosa che ci vieta di percepire determinate cose, ma forse la nostra presenza qui potrebbe portare qualcuno da noi.
    Hai capito cosa sta succedendo?
    Alcuni elementi potrebbero spingerti a dedurre, e se tu arrivassi ad una conclusione mi eviterei di parlare per enigmi.


    Non sapeva e non avrebbe potuto sapere chi c’era dentro quella casa e con le informazioni attuali la scelta migliore per un clone come lui era attendere lì per il momento. Se Yato fosse riuscito a comprendere a sufficienza gli avrebbe spiegato che la situazione era delicata e che l’interazione tra due organi segreti stava di fatto mettendo a rischio l’incolumità di un intero clan finora ritenuto estinto.
    Lui, in quel momento di pausa, avrebbe potuto riflettere su come fosse possibile che la vita riuscisse a ribaltare completamente ogni sua certezza. Da quando era entrato nel mondo ninja più conosceva e più gli spessi muri che sorreggevano la sua realtà venivano infranti, dal suo passato, alla sua salute, alla sua morte, alla corruzione del dominio e ora gli Uzumaki. Se non avesse visto Tenchou e Amesoko probabilmente avrebbe abbandonato da un pezzo la sanità mentale, rinchiudendosi da solo in manicomio per precauzione.




    [Quartiere Yamanaka]



    Le parole di Seira lo fecero rallentare sensibilmente, ma dopo una rapida riflessione decise di mantenere la sua linea.

    Si... ma anche no.
    Chi ha messo in moto tutto questo non poteva prevedere determinati eventi, se io ingigantisco l’eco di quegli eventi è assai improbabile che rientrerò nelle previsioni di questo soggetto.
    Forse non siamo del tutto fuori dalla sua scacchiera, ma Yamato era una nave, non un pedone, giocare a battaglia navale ci farà uscire definitivamente dalla sua partita.
    E poi Seira-san, i giovani sono impetuosi e impulsivi, reprimerli troppo causerebbe solo guai più grandi.


    Rispose in maniera pacata, ma quel consiglio suonava fin troppo strano, avevano una pista da seguire, esile e striminzita, cosa potevano fare se non iniziare da quella?
    Aspettare che ne cadesse una dal cielo?
    Più tardi la discussione nel mondo interiore procedeva spedita e Fujiko non si tirava indietro su nessuna domanda, dando risposte sconvolgenti con la leggerezza di chi le sapeva da un pezzo, mentre Raizen le subiva come lo zimbello del paese, ignaro di cosa gli si muovesse attorno

    Rifare?!?
    Una tecnica di una simile portata non concede modifiche?!?


    Spalancò gli occhi ma bloccò sul nascere un commento al vetriolo.

    No, Shika è un amico e un sensei, eviterò di infangare il suo sacrificio.
    Andiamo avanti.


    Anche Hitomi, accuratamente selezionata per fargli da segretaria, rientrava tra le persone con una seconda vita.

    Ah, quindi è pure rossa, pensare che per un periodo siamo stati così vicini… Hebiko non sarà contenta.
    Trovo assurda questa cosa, chiedere a qualcuno di poter dare alla quasi totalità del mondo solamente metà della propria esistenza è crudele.
    Ora però il mio clone è lì, quindi non può ne vederla ne informarla, non esiste un modo per rilasciare il concordato se si è a conoscenza di esso?
    Anche momentaneamente.


    Quella notizia avrebbe dato qualche risposta al clone, ma a lui aggiunse poco, la vita nel concordato di un Uzumaki era insondabile, quindi per lui era impossibile scoprire chi fosse realmente Hitomi.

    A questo punto però sorge una domanda: ma adesso che io so queste informazioni che succederà?
    Potrei essere una falla per il concordato.


    Un dubbio lecito a quel punto, se il concordato funzionava, per quanto trovasse il piano debole fatta eccezione per la tecnica portentosa che lo sosteneva, era necessario pensare a come reagire a quelle minacce e cosa farne una volta risolte considerando gli attriti.

    Tutto è fragile… Chakra nero... con delle scosse magari, come scariche elettriche nere?

    La descrizione calzava alla perfezione, ed alla richiesta di precisazioni vide ancora meglio di cosa si parlava.

    È un Hakai, ce ne sono ben pochi al mondo e la sua esistenza è... singolare.

    Socchiuse gli occhi, concentrandosi su di lui, Febh e Youkai avevano visto un Hakai braccare quest’ultimo, ma lui sembrava cercasse una figura specifica tra gli Uzumaki, non tutti gli Uzumaki.

    Un potere assurdo, distruzione nella sua forma più pura, anche se proprio nella purezza trova il so avversario naturale.
    Se dovessimo nuovamente arrivare ad uno scontro dovremmo farlo ben preparati, esiste un clan nato per ostacolarli, non sappiamo cosa potrebbe riservarci, ma potrei instaurare una buona connessione con il suddetto clan per assoldarne qualcuno o apprendere l’essenza della loro tecnica.
    Sono… eremiti della natura, per semplificare.


    Inspirò.

    Ma questa è una risposta parziale al problema: non siete neanche riusciti a scoprire se li uccide semplicemente tutti per una ragione o se lo fà per trovarne uno in particolare?

    Il suo pensiero andò al tempio dei sussurri, ma gli sembrava assurdo che Amesoko potesse avere un killer simile nel mondo dei vivi, non perché fosse impossibile, ma perché controproducente, a che prò sterminare gli Uzumaki se era la forza lavoro a essergli utile?
    Più morti potevano essere un vantaggio inizialmente, ma col tempo sarebbero stati un grosso problema.

    Progetto Y?

    Eccola, di nuovo lì quella sensazione così ricorrente in quella giornata. Era di nuovo di fronte a qualcosa di cui non sapeva niente, e quando Fujiko approfondì qualche silenzioso lampo rosso si vide alle sue spalle, anche se poco dopo lasciò spazio ad un ambiente più sereno.

    Si era opposto...

    Scosse la testa mentre sfregava la fronte con la mano.

    Però perché opporsi?
    Dalle poche parole che hai detto hai descritto tre potenziali ottimi consiglieri o ninja d’elite, se affiancano il kage perché opporsi?
    È una di quelle concessioni che in politica generalmente si concedono, cosa manca a questo riassunto quindi?
    L’allontanamento dalle famiglie potrebbe non essere traumatico, poteva esserci un accordo in merito no?


    Il resoconto sul ruolo di Fujiko gli fece leggermente tremare un occhio, nervosismo, incomprensione, difficile dire cosa fosse.

    Quindi tu fai da mediatrice tra di loro ma io in pratica non mi ricordo di te per via del concordato.

    Si incollò un sorriso sul volto e senza abbandonarlo la sua figura sfarfallò un secondo, in parte cancellandosi in parte sdoppiandosi. Un altro sè si alzò dalla sua postazione mentre l'altro restava lì a sorridere, sistemò il cuscino, la piccola traversina che adornava il tavolo e si allontanò, sempre sorridendo ma impugnando una sedia, diversa dalla sua, trovata nel cammino dal tavolo ad un punto casuale lontano da esso. Fu in quella breve camminata, circa di 5 metri, che la sua figura si fece sfuocata, come se avesse attraversato un vetro satinato oltre il quale era evidente che stesse pestando con violenza la sedia sul pavimento e spaccando altri oggetti di arredamento, una specie di rage room la cui violenza venne risparmiata alla mediatrice.
    Non aveva controllo, non aveva informazioni, non aveva soluzioni: per tutto quel tempo e davanti ai rischi a cui poteva andare incontro insieme al villaggio non gli era stato fornito niente, e ora si trovava a dover risolvere un problema nato proprio perché non sapeva di dover proteggere quelle persone.

    Prego cara, continua.

    Il frastuono si era interrotto bruscamente ed era tornato a sedersi con lo stesso sorriso, sovrapponendosi all'altro che era rimasto fermo lì.
    Quello era un mondo interiore, difficile nascondere simili reazioni, lo stupore era una cosa, la rabbia andava sfogata.

    Quindi per quanto siano contrari al concordato gli Uzumaki ci restano dentro, e di base troverei strano che cerchino di coinvolgere forzatamente altre persone, sicuramente essendo un clan è probabile che rinnegare il patto spacchi le famiglie stesse generando tanta, troppa pressione.

    Procedendo nell’identificazione dei membri giunsero a Seira Yamanaka.

    Seira?!?
    Ma è qui fuori con me!


    A quel punto le sue attenzioni non potevano che focalizzarsi su Seishinno e sulla reazione che le sue attenzioni generarono: ilarità.

    Fortunatamente non le ho permesso di accedere alla mia mente, voleva farlo anche se non so con quale scopo di preciso, ma non di certo positivo.

    Riavuta consapevolezza della realtà Seishinno appareva disorientato tanto quanto lo era nel mondo interiore e riportava frasi sconnesse che suonavano come una richiesta d’aiuto.

    Possibile che ad un mentalista del suo livello sia stato rivoltato il cervello in questo modo?

    Tese la mano verso di lui ma esitò all’ultimo momento: poteva davvero rilasciare qualcosa che aveva ipnotizzato Seishinno Yamanaka a cuor leggero con la sua scarsa conoscenza dei genjutsu?

    Non aveva controllo di se neanche nel mondo interiore, è possibile che sia stato usato come ponte per origliare la nostra conversazione, deve aver sentito qualcosa che avrebbe potuto metterla con le spalle al muro.

    Puntò gli occhi al cielo e Kubomi si precipitò su di loro, riportando la posizione della vecchia.

    Si riferiva a quel profondo Seishinno o alle profondità della sua mente?
    Maledizione!
    Hikihime, cosa puoi dirmi guardando il suo chakra?
    Tetsuba. Calmati.


    L'ordine a Tetsuba arrivò in maniera più marziale di quanto fosse necessaria normalmente, schietta e cristallina nel tono, scandita e inequivocabile, identica nella forma a quella strana lingua che usavano per addestrare i cani. La sua paura andava soverchiata, la sua concentrazione riportata lì dove poteva essere produttiva.

    Concentrati su ciò che sai fare.
    È proprio perché siamo a casa nostra che siamo in vantaggio.
    Abbiamo costretto il bersaglio ad attaccarci ma è stato costretto a farlo perché ci stiamo muovendo nella giusta direzione.
    E ora vuole portarci sotto terra.


    Ascoltò l’eventuale rapporto del drago.

    Voglio affidare Seishinno ad un esperto, non possiamo rischiare di perdere la sua mente e la sua guida ed è probabile che sia stato messo di proposito fuori gioco perchè in possesso di informazione più dettagliate.
    Siamo nei territori del clan Yamanaka, Shorinku dovrebbe essere nei dintorni che venga chiamato e porti assistenza a Seishinno, potrà decidere lui come agire in merito ammenochè qualcuno qui non abbia già visto queste tecniche e sappia come aiutare il capoclan.


    Non aveva troppi appigli e in quella situazione pensò a Shorinku perché già gli aveva fornito i suoi servigi, uno Yamanaka sensitivo, esperto in interrogazioni mentali e maestro dei fuuinjutsu era perfetto per quel caso.
    Durante l'attesa si sarebbe voltato verso Fujiko, se nessuno fosse stato in grado di rispondere ai suoi ordini con i cloni avrebbe individuato dei chunin dal loro abbigliamento e gli avrebbe chiesto del Jonin strizza cervelli.

    Dobbiamo muoverci rapidamente, pensi che anche gli altri membri della radice siano compromessi?
    Non credo onestamente, gli attacchi sono avvenuti quando avevamo la guardia bassa e quando, forse, le guardie non erano all’altezza.
    Se la capoclan Uzumaki voleva scindere il concordato l’avrebbe fatto per vie politiche quindi lei non sta agendo al momento, c’è una possibilità che le altre due guardie siano infiltrati ma… a questo punto avrebbero avuto la maggioranza numerica e avrebbero attaccato prima di adesso, penso che per un po' la situazione rimarrà stabile.
    Forse il nostro problema è solo Seira, e potrebbe essere lei ad aver portato avanti questi attacchi in solitaria, per questo si è preoccupata di mettere KO chi poteva identificarla.


    Ripassò mentalmente le interazioni con Seira.

    Fin dall’inizio ha cercato un sottile depistaggio, propendendo per l’utilizzo dei cloni e prediligendo il contatto diretto con me.

    Scosse la testa.

    Continuiamo a giocare un altra partita, forse l’idea migliore è aggirarla.
    Ma non lasciarla agire indisturbata.
    Per quanto strano possa apparire ho fiducia nel rigore marziale di Soken.
    Tetsuba, il tuo olfatto è la cosa che ci permetterà di raggiungerlo il più in fretta possibile, trovalo e comunicagli che so del suo ruolo alla radice e che Seira è irrimediabilmente compromessa, ma che discuteremo tutto più tardi.
    Mandalo in supporto delle difese di Shika e allertalo su eventuali altri infiltrati che potrebbero essere di supporto a Seira, i suoi occhi saranno utili, tu non seguirlo per ora, torna da noi, dovresti riuscire a tracciare il mio odore.
    Se un qualche messaggio da parte tua può velocizzare la cosa, Fujiko, affidaglielo.
    Se non lo troverai Fujiko ti comunicherà la via più breve per arrivare dalle guardie di Shika e informarle della minaccia.
    Tieni a mente che gli Uzumaki possono sfuggirti ma al contempo non possono lederti, ma gli altri no, non ci sono altre illusioni in corso.
    Noi andremo a confermare la posizione dell’ultimo bersaglio: Hojo Uzumaki, trovo molto difficile che Seira stia agendo in solitaria, cosa importerebbe del concordato ad una Yamanaka dopotutto?


    Guardò entrambe, rapido e tagliente, per un ultimo messaggio.

    Questo è il NOSTRO villaggio.

    E con quelle poche parole lasciò andare l’Inuzuka.
    Mentre correvano verso la dimora di Hojo, che raggiungeva insieme a Fujiko in quanto lei non avrebbe avuto problemi a interagire con gli Uzumaki gli venne un ulteriore idea.

    Non sarebbe possibile includere anche me del concordato?
    Se non fosse necessario il sangue Uzumaki per farne parte taglieremo alla radice parecchi problemi, ovviamente solo se questo non causa un indebolimento del concordato stesso, non vorrei che accadesse proprio quando è sotto attacco.
    Visto che Shika è l’attuale medium però potremmo addirittura potenziarlo.
    Cosa ne pensi?


    E Youkai in quel momento dove poteva essere?
    Molto probabilmente insieme agli Uzumaki, ma poteva considerarsi al sicuro?
    Forse l’azione scatenante di quel putiferio era atta a stanare proprio loro, se solo uno dei due era il bersaglio infatti sarebbe stato facile isolarli, invece li avevano presi nel medesimo istante, Yato incluso.

    È possibile che stiano usando Yato come un osservatore consapevole o meno?
    Non riesco a spiegarmi il suo coinvolgimento.
    Inoltre, vista la tua connessione con la radice... mai sentito parlare di Tsukimaru Saitama?


    Quell'ultima domanda era un antico sospetto che quel caos aveva rinvigorito, aveva dato fiducia all'uomo per due volte, ma voleva vederci chiaro sul suo team di informatori.
    Ultimamente Yato aveva acquistato una discreta freddezza, ma l’avrebbe mantenuta se fosse stato informato dell’esistenza della radice?
    Prima di fargli fare azioni concrete avrebbe dovuto verificarlo, intanto, avvicinarsi agli Uzumaki l’avrebbe comunque avvicinato a Youkai, c’era la possibilità che lo stessero usando come leva per farlo muovere e non si sarebbe perdonato un qualsiasi danno alla sua incolumità, non perché fosse una macchia nel suo ruolo di Kage, ma perché avrebbe fallito due volte, nella vita e nel proteggere l’unica cosa che lo rendeva umano: gli affetti, quindi nel suo stesso Nindo.
     
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    VIII



    Se solo non avessero mandato quella lettera. Se solo si fosse mostrato più cauto nei confronti della divisione Proibita. Dargli una possibilità era stato più che incauto da parte sua. Ma erano pur sempre membri del clan, fino a quanto potevano spingersi per i loro scopi? Hmph. Sbuffò, agitando la mano per dissolvere quel fastidioso fumo. Non c'è bisogno di ricordarmelo. Ero presente anche io.

    Jiangshi non era un termine che conosceva, e considerata la sua esperienza con il sovrannaturale era piuttosto curioso. E venne descritto in modo altrettanto bizzarro: cadavere che salta, corpo rigido, vampiro. Tutte definizioni che aveva visto solo nella letteratura e in televisione, e in programmi non esattamente di qualità. Fantasie per storie dell'orrore. Non era assurdo al punto da riderci sopra, però suonava quasi ridicolo detto a quel modo. In che senso un vampiro? Mangia le persone? Commentò confuso. Se fosse stato otese avrebbe potuto pensare ad un Jashinista, ma non aveva avuto la sfortuna di incontrarne uno. Invece, gli sarebbe bastato un piccolo approfondimento per trovare un collegamento ben più personale, quando persino la Volpe si era ritirata di fronte a quel potere. E l'unica cosa che aveva dovuto fare era stato cibarsi di anime altrui. [Nota] Youkai era visibilmente sconvolto, ma come biasimarlo. Chiunque lo sarebbe stato ad una simile descrizione. Lui aveva dettagli in più per provare un terrore ancora più profondo. Sembra... terribile. Mormorò appena, incapace di guardare negli occhi uno dei due.

    Avrebbe risposto con un verso infastidito alla frecciatina su Amesoko, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Fatico a rendere quella storia credibile alle persone che mi vogliono bene, non starò a perdere tempo con te. Sentirsi dare di Hayate era come un fastidioso colpo alla nuca ogni singola volta, non poteva credere di aver dato chissà che impressione per sembrare uno di loro. Raddrizzò la schiena nel sentirsi sgridare lungo le scale, un istinto che ormai aveva spesso quando il vocione di Raizen lo richiamava per qualche disastro o distrazione in casa. Per Raizen però aveva rispetto, al contrario del loro rapitore alle sue spalle.


    L'interrogatorio sembrava non finire mai, complice il dolore dato dalle catene della donna, che impassibile non aveva mostrato un briciolo di pietà o compassione. Nonostante il momento di tensione e la sua resa emotiva, non potè evitare di roteare gli occhi ai dubbi di Hojo. Ti sorprenderebbe la quantità di cose "assurde" che ho vissuto. Mostro divoratore di anime compreso. Di certo non si aspettava proprio Hikaru dargli corda, reagendo con la stessa espressione di Hojo al suo commento. Si voltò imbarazzato invece, quando l'altro decise di mettere in chiaro il suo amore per la moglie, mugolando infastidito per la scena di fronte a lui. Ai dubbi di lei, avrebbe risposto con una naturalezza quasi surreale. Probabilmente è durato di più perchè ci sono morto. Osservava entrambi con un chiaro fastidio sul viso, ma anche con l'impassibilità di chi aveva appena detto l'ovvio. La mia anima è rimasta attaccata al mio corpo. Mi sono risvegliato in una capanna in mezzo a Genosha, salvato da un... forse solo un vecchio pazzo, ma si era presentato come uno sciamano. Commentò, spostando lo sguardo su Hojo. Ma non suona credibile, non è vero? Certo, se continuate a rifiutare la verità, non otterrete mai una conclusione. Li disprezzava con tutto sè stesso. La mia anima è donna. Se non fosse per quella stupida lettera che mi ha fatto comparire queste catene, forse potrei persino dimostrarvelo. Ma senza un esperto di anime, non mi credereste lo stesso. Borbottò, ormai consapevole di chi aveva di fronte. Si riaccese solamente quando Hikaru stessa replicò i suoi dubbi sulla sua identità di Hayate. Volete piantarla!? Cos'ho di così... così Hayate addosso che vi rende così certi della cosa!? Un degno Uzumaki non si unirebbe mai a loro!! A suo modo, una frecciatina nei loro confronti, che non li riteneva degni di quel cognome dopo le loro azioni.

    Hikaru, nonostante il suo portamento freddo e regale, sembrava aver perso la sua compostezza. Si era lasciata andare, spiegando involontariamente il motivo per cui gli stavano facendo quell'interrogatorio. Erano due persone disperate, alla ricerca di poche briciole che gli dessero la risposta che volevano. Ma anche Youkai in quel momento era frustrato, vittima di un'ingiustizia di cui era certo non far parte, e rispose con furia, agitandosi quanto le catene gli permettevano di fare. Non volterei le spalle al mio clan!! Alla mia famiglia! Cercherei il loro supporto, invece di dividerci ulteriormente! Ruggì, ancora inconsapevole dello schiaffo di realtà che da lì a poco sarebbe arrivato. Un clan era come una grande famiglia, un capoclan voleva solo il meglio per i suoi esponenti. Certo, tra un clan e l'altro potevano esserci problemi, un villaggio non era mai perfetto. Ma il clan era più ridotto, più unito. Ne era certo, per quello che aveva potuto vedere in tutti i suoi anni a Konoha. Ma quello che aveva visto era solo una bella facciata. Nessuno di voi due ha provato a spiegarmi niente. NIENTE!! Tu parli di giudizio, senza avere idea di chi ti trovi davanti! La situazione era tesa ambo parti. Yamato era un ammasso d'ansia e preoccupazione, mentre Hojo sembrava l'unico che fino ad ora aveva realmente mantenuto la calma. Aveva ormai compreso Hikaru: la sua facciata fredda non riusciva più a nascondere la sua ira ai suoi occhi. La nuova catena andò ad incoronarlo, e il suo commento non fece che stizzire il giovane Uzumaki. Tch. Spreco di chakra.

    La sua espressione si fece più aspra quando Hojo minacciò Yamato, aveva teso tutti i muscoli del proprio corpo, ma il tono di voce era forzatamente pacato. Niente di ciò che hai fatto mi ha dimostrato che posso fidarmi di te, o di come tratti il resto del clan. Yamato mi ha fatto sentire accolto, a differenza vostra. Non resterò fermo a guardare mentre rovini il suo animo gentile per la tua egoistica ricerca. Dalle parole di Hikaru, capì che stavano cercando un membro della famiglia disperso. Fissava Hojo con intensità, e la corona sulla sua testa provava che ciò che gli usciva dalla bocca era pura verità. L'uomo diede una rapida letta al suo curriculum, commentandone i successi, e i problemi. C'era fin troppa tensione tra i due per vergognarsi di quel risultato, e sentirsi sbeffeggiato a quel modo non faceva che alimentare la sua rabbia. Fai del tuo peggio. Non ho niente da nascondere.

    Rimase impassibile in un primo momento, ascoltando una sorta di racconto su Amesoko, parlando di eventi così antichi che lo portarono a fissare Hojo con aria confusa, incerto su dove volesse arrivare. Invadere questo regno? M-Ma quanto tempo fa è successo, Amesoko è incatenato negli- Youkai sbiancò. Non solo aveva visto come era successo. Era stato lui. Shennong... Aveva un nome, se non altro. Non pensava una simile creatura potesse averne uno. Lo aveva descritto come tiranno, eppure... Eppure aveva aiutato l'umanità. Aveva impedito ad Amesoko di fare chissà cosa agli umani. E anche il precedente ricordo, forse c'erano state vittime, ma aveva pur sempre distrutto un'Arma in costruzione. In qualche modo, forse teneva all'umanità. Forse la violenza e il tremendo potere che possedeva erano solamente il peso da sopportare per far sì che dei così fragili umani non venissero schiacciati da divinità capricciose? Fortunatamente, la domanda era un'altra. Sarà successo migliaia di anni fa, le Lacrime potrebbero appartenere a chiunque. Reincarnazione, Trasmigrazione, Rinascita... Ripetè i tre poteri, cercando come di visualizzare questi amuleti nella sua mente. Huh. Potrebbero averle ottenute persone dell'epoca. Forse qualche Guardiano, ma loro... Sussultò rumorosamente. C'erano solo una manciata di persone così antiche ancora in vita. I tre Hayate. Sussurrò, iniziando a pensare che quella domanda fosse retorica, e che Hojo conoscesse già la risposta. La Carità, Rinascita. Gli alberi lo riportano in vita. La Speranza, Trasmigrazione. Passa di donna in donna. Rimane solo la Fede... Resurrezione. Aver incontrato Feng era stata una manna dal cielo. Se gli avessero fatto domande su come aveva ottenuto simili informazioni, avrebbe risposto senza farsi problemi, ancora shokkato da quella rivelazione. Un mercenario, Feng. Uno shinobi influente ad Ame. Erano informazioni che stava condividendo con l'Hokage, ma Raizen voleva che anche io ascoltassi. Forse aver dato ad Hojo e agli altri due spettatori simili informazioni avrebbe convinto entrambi che, se anche fosse stato un Hayate, la sua fedeltà nei loro confronti era quantomeno discutibile. E la corona di catene non sembrava essersi attivata, segno che non avevano modo di dubitare delle sue parole.

    Provava ancora un certo astio, anche se lo shock delle rivelazioni precedenti aveva raffreddato il suo spirito. Sentire finalmente cosa fosse il progetto Y lo mise in allerta, mostrandosi corrucciato e incerto. Forse questo Progetto era fatto pensando al bene del villaggio, ma aveva qualche dubbio sui metodi. Fu certo dell'ingiustizia della cosa quando Hojo spiegò che non solo proprio loro figlia era stata scelta, ma anche che lo avesse deciso la capoclan stessa, e chiaramente i due genitori ne avevano sofferto. Fece saettare lo sguardo nella stanza, osservando la reazione di tutti, con respiro affannoso. Scosse la testa un paio di volte, incredulo. No... No. Un capoclan... Non avrebbe mai voluto far soffrire i suoi membri. Per... Per "toglierti potere"?? N-no, un torto simile, un degno leader non potrebbe mai... Era difficile dubitare delle loro parole, viste le emozioni che provavano entrambi, e Yamato non sembrava da meno, anche se era all'oscuro di tutto. Youkai mugolò quando Hojo si fece avanti, avendo ormai perso l'astio nei suoi confronti vedendosi concentrato su ben altro: il crollo del suo credo. Gli veniva quasi da vomitare. Non poteva sopportarlo, non da un capoclan, non dal loro capoclan. E chissà quanti altri. Se non potevi fidarti nemmeno di loro, degli esponenti della tua stessa grande famiglia, di chi potevi fidarti? Forse Raizen aveva ragione quando gli diceva che doveva costantemente guardarsi le spalle, dormire con un occhio aperto. Tutti potevano tradirti. Era visibilmente distratto, ansimava come se quelle catene gli stessero stringendo la gola. Io so... So che la Radice esiste ancora, nonostante tutto. E che Raizen non ne sapeva niente. Mi aveva detto di tenere la cosa segreta, che avremmo... avremmo dovuto cercare altri indizi prima di scatenare il panico. E di quell'addestramento... Non ne sapeva niente. L'addestramento... Il mio ricordo più lontano di questa vita è quello di essere morto a Genosha. Il suo sguardo saettava nella stanza, come se da qualche parte potesse trovare degli indizi. Yamato fece un commento che attirò la sua attenzione. Ripensò nuovamente a Genosha, al suo risveglio. Io... Non mi ricordavo il mio nome. Me lo sono inventato. Suonava bene. Yuu... Youkai... Hikaru gli fu di nuovo addosso, chiedendogli della sua infanzia. Stava diventando tutto terribilmente caotico, invadendo il giovane Uzumaki di emozioni e domande che lo stavano soffocando. Era un ammasso tremante, sovraccarico di stress che poteva rilasciare da un momento all'altro. L'ambiente stesso, complice la scarsa luce, stava diventando offuscato, i suoni e le domande postegli diventavano sempre più confuse. Mi... Mi ricordo...Una visione. Commentava confuso, faticava persino a pensare. Ricordo delle grida... Di qualcuno a cui volevo bene. Ricordo le grida di mia mamma. Ansimava sempre più rapidamente, boccheggiando come se gli mancasse l'aria. La visione provocatagli da quello spirito fuggitivo, che aveva sempre cercato di dimenticare marchiandola come una brutta illusione, forse aveva radici ben più profonde. Mi... Mi ricordo che cercavo di nascondermi. Ma erano ovunque. Cercavano di prendermi. Ero... Indifeso. Fu Hojo a stargli di nuovo addosso, avendo perso del tutto la sua compostezza. Tutte le domande e le accuse gli risuonavano nella mente, come una folla infuriata che lo accusava di ogni cosa, nonostante i suoi tentativi di placarli e spiegarsi. Si stava facendo travolgere senza essere in grado di rialzarsi e difendersi come voleva. Nell'udire che proprio il sangue dell'Hokage era la chiave per arrivare a Shika, fu la goccia che fece traboccare il vaso.

    Il suo sguardo mutò. Lasciatemi andare. Ordinò, con voce che non ammetteva repliche di alcun tipo. Non c'era più tempo per spiegarsi. Raizen poteva essere in pericolo, e nonostante fosse dentro il suo stesso villaggio, Youkai non avrebbe trovato pace se non fosse riuscito a mettere gli occhi su di lui per assicurarsi che stesse bene. Quattro catene nere pece vennero estratte dalla sua schiena con incredibile rapidità. Avrebbero dovuto roteare alle sue spalle e scagliarsi con violenza sulle catene che ancora lo tenevano saldo alla sedia, ma non appena le estrasse il gelo di Hikaru gli attraversò il corpo, facendo sì che un grido lacerato da quel dolore riempisse la stanza, e fermando le catene a mezz'aria che produssero un tremendo stridio metallico prima di svanire. Non ho TEMPO!! In un lampo, il sigillo del Vuoto apparve sulla sua fronte, facendo agitare nuovamente il ragazzino, che con brutalità cercava di dimenarsi da quelle catene, anche a costo di strapparsi gli arti. Poi, finalmente, il Vuoto di Dolore arrivò in suo soccorso.



    Battè gli occhi, e si ritrovò in uno spazio completamente vuoto. Sotto ai suoi piedi c'era della sabbia, fine e bianchissima, e si estendeva fino a vista d'occhio. C'erano dei cerchi e strisce marcate a terra, e più si guardava attorno, più apparivano dettagli, come delle rocce grigiastre al centro di questi cerchi, un delicato sentiero composto da rocce piatte, alcune fluttuanti. Una sorta di giardino zen, immenso, che non sembrava avere le comuni regole della fisica. Il "cielo", se così si poteva chiamare, sembrava uno spazio infinito, che brillava di una luce così potente da poterti accecare, ma che invece poteva essere guardato senza conseguenze, e trovandovi invece un certo sollievo. La vista di quel cielo era però bloccata da delle spesse strisce scure. Una goffa gabbia con grosse sbarre nere, non dissimile da quelle usate dalle geishe per contenere i loro grilli portafortuna. E lui era all'interno. Corrucciato, osservò meglio le sbarre, che sembravano così distanti tra loro da permettergli di andarsene con estrema facilità. Cercò di uscire, ma come vi si avvicinava sembravano farsi più strette, arrivando al punto in cui riusciva solo a far passare un braccio. Borbottò frustrato, calciandole, provocando un piacevole tintinnìo. Ne seguì una risatina divertita, e voltandosi, proprio in cima ad una delle composizioni di roccia, vide una figura, bianchissima. Sembrava emettere luce propria, non ne distingueva altro che i contorni. La fissava confuso, incerto sulla prima domanda da farle, ma fu la figura a parlare per prima. Bentornato. La sua voce era così rassicurante che solo una sillaba avrebbe potuto placare l'ira degli dei. Era molto simile alla voce di Youkai, con una nota leggermente più femminile, ma abbastanza androgina da non distinguerne il sesso. Youkai aggrottò la fronte, incuriosito e insolitamente tranquillo, nonostante sembrasse in trappola.

    Delle pietre piatte si mossero verso la costruzione su cui era seduta la persona luminosa, creando una scala fluttuante che utilizzò per scendere, mentre l'Uzumaki ancora la fissava con incertezza. Dalla forma degli occhi appena visibili dell'entità, si poteva intuire stesse sorridendo. Sono felice che tu abbia finalmente chiesto il mio aiuto. Eri decisamente sopraffatto da tutte quelle emozioni. Youkai iniziò a ricordare la situazione in cui era solo attimi prima. Ah... Sono nel Vuoto? Domandò, ricordando un senso di pace che aveva già provato in passato. La figura annuì. Qualcosa non tornava però. Perchè sono qui dentro? L'altro sembrò dissolversi come sabbia, riapparendo seduto sopra la gabbia, ridacchiando quasi canzonatorio, ma amichevole. Ti ci sei messo da solo. Ti sei visto? Non hai una bella cera. Youkai reagì con un'espressione confusa e offesa, mentre un cenno della mano di quella persona misteriosa fece muovere altra sabbia e pietruzze, che mutarono in uno specchio, posizionandosi di fronte al giovane konohaniano. Si avvicinò con timore, per vedere il suo riflesso: un ammasso umanoide di energia confusa, centinaia di colori diversi che si muovevano come a formare una figura glitchata, che faticava a mantenere la sua forma. Sussultò intimorito, osservandosi le mani a malapena distinguibili. Cosa mi è successo?? Commentò, agitato. La figura si spostò, fluttuando di fronte a lui a testa in giù, divisi solamente dalle sbarre di quella gabbia per grilli. Te l'ho appena detto. Sei sopraffatto dalle tue emozioni. Commentò, con semplicità. Youkai riflettè sulle sue parole, domandandogli: Quindi tu... Non hai emozioni? La figura rise divertita, come se avesse di fronte un bambino confuso su qualcosa di estremamente basico e ovvio. Al contrario. Tutte le mie emozioni sono in equilibrio. Youkai battè gli occhi sorpreso. Oh? Forse la sua idea di Vuoto prima di quel momento era stata fin troppo letterale. Oh. Mugolò di nuovo, stavolta con l'aria di chi iniziva a comprendere la sua situazione. Arrivò finalmente il momento in cui riuscì a concentrarsi a sufficienza per porre la domanda più banale: Chi sei tu?

    La figura tornò supina, allargando appena le braccia. Sono te. Si fece pensierosa, intuendo che non fosse una risposta sufficiente, trovando il modo di rispondere con più precisione. Sono la tua Declinazione. Io esisto perchè tu mi hai creato. Stava finalmente iniziando a capirci qualcosa. Ma quella consapevolezza lo portò ad una domanda più preoccupata, e la tensione provocata da quel dubbio non fece che distorcere ancor di più la sua voce e la figura, aggiungendo colori e forme confuse. Quindi... Cosa sta succedendo là fuori?? La prima volta che era stato in grado di attivare il suo Vuoto, era uscita una parte di lui di cui non era per niente fiero. "Là fuori" c'è ora equilibrio. Commentò, allungando una mano per toccare Youkai, la cui figura distorta sembrò placarsi parecchio grazie a quel singolo tocco, anche se restava ancora più confusa e impura rispetto alla candida entità del Vuoto. Non preoccuparti, stavolta è diverso. Dopotutto, il suo Vuoto era se stesso, sapeva già a cosa stava pensando. L'ultima volta avevi cancellato le tue emozioni, e quel brutto vizio che è rimasto dentro di noi ha preso il sopravvento. Ma stavolta, sono in equilibrio. Commentò leggiadro. Il giovane Uzumaki si calmò ulteriormente, sapendo che la situazione era tranquilla. Corrugò la fronte. Ma allora... Cosa è cambiato? La figura inclinò la testa, come incredula. Per lei era così ovvio. L'Equilibrio. Il giovane si irritò, ancora incapace di comprendere. In che senso Equilibrio?? Mi sento così... frustrato! Le mani tremavano, mentre la figura picchiettava la gabbia. Per quello ti sei nascosto qui dentro. Stai cercando di eliminare la frustrazione. Ma non è quello che vuoi davvero. Mosse le mani, che si dissolsero in sabbia, andando a formare delle sfere colorate. In ognuna c'era un ricordo con una diversa emozione, una sfera rosso fuoco per la rabbia, una sfera blu per il suo ricordo più triste, e decine di altri colori e memorie. Non stai ancora capendo come usare la potenza delle tue emozioni. Perchè cancellare la rabbia, quando puoi usarla per portare avanti la tua determinazione? Spostò il ricordo rabbioso di fronte al ragazzo, in modo che ne vedesse il contenuto. La furia che provava per le ingiustizie, e la conseguente volontà di impedire che ne accadessero altre. Se l'ingiustizia non ti facesse arrabbiare, cosa ti spingerebbe a combattere contro di essa? Spostò poi la sfera blu, uno dei suoi ricordi più tristi, la sua solitudine. Se non sapessi cosa si prova ad essere soli, cosa ti spingerebbe ad essere così solare ed amichevole verso gli altri? Youkai osservava e rifletteva su ognuno dei ricordi, assimilandoli uno ad uno. Man mano che raggiungeva la consapevolezza che il dolore di quelle emozioni poteva essere usato per combatterlo, la sua figura si faceva sempre meno sfumata e più limpida, diventando sempre più simile all'entità del Vuoto di fronte a lui. La gabbia stessa stava sfumando via, mutando in candida sabbia che andava ad unirsi a quel gigantesco giardino. Il Vuoto gli porse la mano. Sei pronto? Ci sono altre persone che hanno bisogno del nostro potere. Youkai inspirò profondamente, con un diversa consapevolezza del suo Vuoto. Sorrise, calmo ma sicuro di sè. Farò del mio meglio.


    Ancora seduto su quella sedia, tutto quello che i presenti avrebbero visto era il simbolo luminoso sulla sua fronte che si attivava, accendendosi per qualche secondo di diverse tonalità di chakra, per poi mutare in una luce bianca che invase la stanza. Come una singola goccia caduta su una pozza d'acqua, diverse ondate di chakra avrebbero invaso la stanza, invadendo la mente di ognuno dei presenti. La furia dei due genitori sarebbe stata sopraffatta dalla malinconia della perdita della figlia, che a sua volta li riportò a ricordare i momenti più felici che avevano passato con la giovane kunoichi, momenti che forse erano stati sommersi dalla frustrazione e il dolore della sua perdita, ed erano riusciti a riemergere ora che il Vuoto di Youkai stava aiutando loro a concentrarsi su cosa fosse realmente importante. Abbiamo bisogno di prendere un po' d'aria. Commentò, con voce più matura. Non sorrideva, ma era calmo. Il suo chakra emetteva un'energia che poteva essere comparata ad un dolce tepore. Non abbiate paura del Vuoto. Ci aiuterà solo a pensare con più chiarezza. Osservò i due genitori, il Vuoto di Dolore avrebbe sicuramente aiutato a porre quella domanda senza che venissero invasi da troppe emozioni. Sarò schietto. Avete mai trovato il corpo di vostra figlia? Una domanda che poteva risultare come una pugnalata al cuore, ma di cui intuiva la risposta. Aveva una teoria. L'Assassino. L'ho visto, quando mi ha ucciso. All'inizio portava una maschera. Poi è diventato... diverso. Pieno di cicatrici, bianco quanto un cadavere. E da quel che ricordo saltava piuttosto bene. Ridacchiò. Il Vuoto poteva rendere simili discorsi quasi ridicoli. C'era chi avrebbe ammesso che era meglio di farsi sopraffare dal dolore. Avrebbe risposto alle ultime domande lasciate ancora in sospeso.Io e l'Hokage ci trovavamo al quartiere Yamanaka per colpa della lettera. Lettera che conteneva un codice che dovrebbe aver svegliato "cellule dormienti". Commentava tutto con leggerezza, riuscendo a pensare lucidamente alla cosa, nonostante il flusso di emozioni incontrollate di poco prima. Dici di essere arrabbiato perchè tua figlia è stata scelta per questo Progetto. Hai concentrato la tua rabbia su di me, puntandomi il dito contro, sperando che accusarmi potesse finalmente placare il dolore della vostra perdita. Nonostante fosse legato a quella sedia, si comportava in modo posato e calmo, come se tutto fosse sotto controllo. Ti sei concentrato su un presunto dettaglio, perdendo di vista ciò che hai realmente di fronte. Si voltò quindi verso la donna, invitandola ad avvicinarsi. Hikaru, per favore. Ho bisogno che tu mi chieda come sono morto. Ho bisogno che tu veda. Le porse la testa, lasciandosi interrogare, non avrebbe fermato nè Hojo nè Yamato se avessero avuto la stessa abilità per sbirciare nei suoi ricordi. Non avrebbe fatto che ripetere loro ciò che ricordava della sua morte, ma stavolta con le immagini che Febh gli aveva permesso di vedere: una figura leggiadra, una ragazza che da lì a breve sarebbe, come ogni volta, finita vittima della violenza di quel tremendo individuo. Una figura che avrebbero visto trasformarsi per colpa di quell'assassino, esalare il suo ultimo respiro in un corpo differente. Lo stesso che stavano interrogando in quel momento.

    Youkai rimase a testa bassa, facendo affievolire il simbolo fino a farlo sparire. Restava un'ultima domanda alla quale rispondere, e le emozioni di ognuno sarebbero lentamente tornate normali, man mano che la luce del Simbolo svaniva ed il suo chakra si dissolveva. Non sapevo della storia del sangue dell'Hokage. Il Vuoto aveva appena iniziato a dissolversi, l'effetto delle catene di Hikaru gli causò solamente un leggero fastidio, soprattutto se paragonato a come l'aveva percepito a piena potenza. Ma scoprirlo mi fa temere che qualcuno fosse fin troppo ben informato su questa storia, e volesse sfruttare la frustrazione e disperazione di tutti noi a suo vantaggio. La voce si faceva pian piano sempre più tremante, mentre col ritorno delle sue emozioni veniva sopraffatto da esse. Vi basterà chiedere ad uno dei medici Uzumaki per avere la conferma. Sono certo che per quanto gli Ormoni siano potenti, non possono cambiare i legami di sangue. Aveva ripreso ad ansimare, chinatosi a testa bassa in un goffo tentativo di nascondere le sue lacrime, che ora scendevano copiose sul suo viso. Ma prima, p-per favore... Faticava a nascondere i suoi singhiozzi, ora pateticamente tremante, apparendo minuscolo su quella sedia. Ho bisogno... di sapere che Raizen sta bene. E di fermare qualsiasi Hayate che possa averlo nel suo mirino. Strinse i denti. Gli avrebbe fatto male pronunciare le sue successive parole, ma vista la situazione, era ben consapevole di aver controllo sulle emozioni, ma non sulle loro scelte. Per quel che ne so... Non poteva prevedere come i due genitori avrebbero preso quelle notizie. ...è tutto ciò che ho. Era stato torturato fino allo sfinimento. Ambo parti stavano soffrendo, e la presunta presenza degli Hayate e di una figura misteriosa che aveva annullato il Concordato non concedevano tempo di riprendere fiato a nessuno di loro. Quel ragazzo che avevano davanti era davvero loro figlia... Ma potevano davvero definirla tale, spoglia di ogni suo ricordo, in un corpo così differente, lontana da casa per così tanto tempo? Non aveva certezze che accettassero quella realtà, nonostante le prove schiaccianti. E lui stesso non poteva rischiare di farsi scappare forse l'unico affetto che gli era rimasto, solo per convincere due persone distrutte da una simile perdita.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Canto del Carbone

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    [Yato e l'Hokage]
    Lasciati alle spalle i due giovani, scossi ma integri, anche se preoccupati per Yamato, il clone di Raizen e io ci spostammo per raggiungere la casa di Hitomi, che sembrava un pur debole anello di congiunzione per quella vicenda, mentre lui approfittava della camminata per riprendere l'argomento della Nebbia. Nel vuoto, Hokage-sama? A me sembrate piuttosto turbato dalla cosa. Replicai con un vago accenno di sarcasmo. Dopotutto siete stato voi per primo a sottolinearlo. Se solo potessi continuare con semplice professionalità ne sarei oltremodo lieto, il vostro costante e provocatorio giudizio è...stancante. Certo, il mio non era da meno, ma mi ritenevo la parte offesa in quella strinata relazione, dato che mai avevo avuto un briciolo di accoglienza o considerazione che non fosse gravata da un giudizio contrario. Va detto che lo stesso valeva per chiunque altro, raramente Raizen si congratulava con qualcuno senza puntualizzare qualcosa. Eccetto Youkai, che tuttavia era probabilmente incapace di cogliere le critiche e i punzecchiamenti. Anche se sono certo che non ve ne rendete conto, dato che sono solo io quello ostile, ai vostri occhi. E quello che riceve la vostra continua disapprovazione. Scossi il capo, quasi adolescenziale in quel rimpiattino di recriminazioni.

    Lasciai comunque cadere l'argomento, anche se evidentemente le sue frasi successive furono piene di minuti attacchi simili ai miei, facendomi sospirare. Vostro oppositore, Hokage-sama? Sicuramente non corre buon sangue, ma ditemi...esattamente quali azioni ha commesso direttamente contro di voi...a parte non essere d'accordo con le vostre idee? Scossi il capo. No, non sono qui per un discorso politico né per difendere il Maestro, non ha affatto bisogno delle mie parole. Il mio parere è irrilevante, io lo stimo e lo rispetto come maestro di spada, non sono un suo sottoposto come Kage. E mi è utile per questo. Tutto qui. E io sono utile a lui. Se davvero pensate che io possa essere un suo strumento contro di voi vi sbagliate di grosso. Era infatti Kensei a essere un MIO strumento contro Raizen. Mi ha accettato come allievo ben prima di sapere dei nostri...particolari rapporti. E non aveva modo di saperlo prima. Sospetto che entrambi siate accecati dalla vostra visione del mondo, e le scontriate fra loro senza guardare alle persone che siete. O forse Raizen era solo geloso del fatto che un Kage che odiava avesse la mia stima. Certamente non lo dissi, ma lo pensai intensamente.

    Non è semplice trovare un allievo valido. Tutt'ora non credo di esserlo del tutto. E a Kiri non c'erano persone sufficientemente determinate: gli addestramenti sono intensi. Spiegai, senza approfondire anche perché, molto banalmente, nessuno a parte me aveva mai chiesto a Kensei di essere il suo maestro...la fama di uomo crudele e freddo lo rendeva un bersaglio poco avvicinabile. La domanda successiva ammetto che mi spiazzò, lasciandomi a guardarlo mentre battevo le palpebre più volte. Se non fosse stato assurdo avrei pensato che io concedessi favori di un qualche tipo a Kensei, che tuttavia era la persona più lontana da qualunque genere di vizio si potesse immaginare. La vostra fiducia in me come sempre è dirompente, Hokage-sama. Chissà come mai non corre buon sangue? Sospirai. Comunque ammetto che sono stupito...dalla vostra totale assenza di conoscenza di quello che ritenete essere un avversario. Il Maestro è, come avete detto, di vedute ristrette. Una persona priva di qualunque vizio, concreto e preciso, come una macchina, che usa le sue emozioni come strumenti per ottenere ciò che la sua mente vuole. Io sono il suo Allievo, lui il mio Maestro. Quello che "faccio" per lui, è imparare. Replicai, brutalmente onesto. Sono il primo a usare il sotterfugio e la manipolazione in missione, ma con il Maestro è tutto molto più semplice. Se mi trovo a Kiri ed è necessario un aiuto lo fornisco, ma lo avrei fatto comunque anche come Yato, se fossi stato ospite e fosse servita una mano. I due paesi sono comunque alleati. In questa ultima frase il tono era comunque un pelo insolente, ma le frasi precedenti erano effettivamente oneste. A ben pensarci, Kensei non aveva mai chiesto niente che non fosse poi funzionale al mio addestramento e aveva solo prospettato, per ipotesi, cosa avrei fatto in uno scontro diretto tra Hokage e Mizukage, ma nulla di concreto.

    A voler essere onesti intellettualmente, io sono stato incaricato di esserlo, dopo un vostro ordine diretto, nonostante non ci fosse altro che la vostra paranoia e necessità di controllare tutto a guidare l'ordine, dato che mai mi è stato richiesto dal Maestro di fornire qualsivoglia informazione o agire contro Konoha, né lo avrei fatto. Scossi il capo. Ma siamo professionali, non conta affatto la mia opinione né il mio benessere. La mia missione è tradire il mio Maestro. Sospirai. Mi chiesi se anche altri avrebbero potuto mai ricevere ordini simili, come Youkai o Kairi, ma ero certo della risposta. Un pò come Itachi Uchiha, se ci si pensa, anche se come vi ho detto, a Kiri non è emerso nulla che sia una concreta minaccia a Konoha o all'Accademia. Conclusi, in quella che era evidentemente una provocazione iperbolica. Ad ogni modo...diffondere informazioni sul fatto che Konoha non è ostile a Kiri non sarà complesso, ma credo che voi consideriate i rapporti molto più tesi di quanto non siano realmente, o trasponete l'opposizione tra persone ai due paesi. Per le strade non si percepisce ostilità verso Konoha né altri paesi. Possono pensare che altri popoli siano più deboli e disorganizzati, o meno motivati, ma non sono invasati come li dipinge. Dissi, facendo spallucce. Avrete la vostra propaganda, Hokage. Molto meglio che dover uccidere il mio Maestro nel sonno. Anche perché dormiva poco e niente.

    Arrivati poi sul posto ci trovammo davanti a un enigma apparentemente senza soluzione, con una casa aperta, una sparizione e nessuna traccia, nemmeno accidentale. Non è possibile che non emerga alcuna traccia, è semplicemente impossibile. Avrei commentato dopo un sopralluogo accurato. Anche con Youkai è stata la stessa cosa? Chiesi, mentre il clone del Kage aveva una qualche epifania, sedendosi su un divano in preda allo sconforto...forse aveva ricevuto ragguagli dall'originale? Avete forse trovato il cadavere di Youkai? Chiesi, senza che il mio tono tradisse una reale preoccupazione quanto più una constatazione. Lui invece rispose, annunciando dell'esistenza della Radice, che si credeva ormai disciolta da prima della guerra...a volte pensavo che fosse stata la Radice stessa a crescermi e fornire la Missione, ma non avevo elementi sufficienti per dare credito a quel sospetto, senza contare che non avrebbe cambiato assolutamente niente. La Radice. Ne ho sentito parlare, negli annali. Ma se pensate sia meglio tenermi all'oscuro allora non è un problema. Se volete posso anche tornare a casa e restare là. O in ospedale. Borbottai, anche se la sua frase successiva mi fece accigliare.

    Cercare è inutile. Ma restiamo. Ci è vietato percepire, ma possiamo venire cercati. Ripetei, serio, rimuginando sulla situazione. Quello che posso intuire...è che in realtà Hitomi non è sparita, ma è qui e non possiamo vederla. E chiunque sia coinvolto verrà qui a controllare se noi siamo qui e cosa abbiamo capito. Dissi, cercando conferme. In questo caso... Una manciata di sigilli, e una delle lampade nella stanza cambiò completamente aspetto, apparendo come Hitomi intenta a bere un the e ad annuire. Vediamo se qualcuno abbocca...farà dei movimenti coerenti con un dialogo tranquillo. E in ogni caso, se richiesto, avrei cambiato il colore dei capelli della donna in rosso.

    [Il chiosco dei Mochi]
    Appunto. Una tecnica che richiede un rituale di mesi di preparazione non può essere modificata con facilità, sarebbe come voler cambiare i mattoni di una casa con del legno, senza disfare la casa. Ti assicuro che sono stati necessari un notevole quantitativo di risorse e di tempo per approntare una cosa del genere...e no. Anche sapere del Concordato non permette di superarlo, perché implicitamente il tuo cervello ne segue i dettami, come tutto ciò che si trova a Konoha. Spiegò Fujiko, mentre una ciotola di deliziose patatine compariva sul tavolo, pronte a essere sgranocchiate. Anche la donna doveva avere una discreta esperienza nelle tecniche mentali. Capisco che ora la trovi assurda, ma dopo aver sfidato quel nemico eri favorevole esattamente come tutti gli altri. Certo, eri anche più giovane. Quanto alla falla...non credo avresti interesse a raccontarlo in giro, e comunque a Konoha non ti crederebbe nessuno. E gli Uzumaki sarebbero comunque indistinguibili dalle altre persone se venissero qui. Ridacchiò, come se l'idea che Raizen volesse il male degli Uzumaki fosse una pura follia.

    Quando parlarono dell'Assassino Raizen sembrava avere informazioni che erano sfuggite alla rete di Fujiko, tanto che rimase colpita. Informazioni di cui non ero a conoscenza. Hakai. Soppesò quella parola qualche istante. Sbaglio o c'è un ninja della Zanna con quel cognome? Ha creato qualche problema in alcune missioni, perlopiù verso il confine con Iwa. Se non ricordo male si chiama Daichi, credo sia poco più giovane di te. Lo so perché un Uzumaki è rimasto ucciso in una di quelle missioni. Aveva sotto controllo tutto ciò che riguardava il Concordato, naturalmente. Ma non c'erano elementi sulle sue capacità...ha usato perlopiù fuuinjutsu e dei fuda simili a cartabombe. Sapere che una variante degli eremiti è l'antidoto al loro potere è una cosa buona...ma non è di questo che siamo qui per parlare. Scosse il capo. Li bracca, soprattutto i maschi, mentre le femmine vengono di solito rapite e poi trovate morte. Non sappiamo cosa cerchi di preciso e come mai abbia gli Uzumaki particolarmente in odio.

    Lei abbozzò magnificamente quando lui ebbe un momento, pur celato, di breakdown mentale, ma si limito a far comparire degli snack anche per lui quando riprese posto al tavolo, sorridendo affabile. Il discorso poi passò al Progetto Y, del quale tuttavia la donna sapeva molto poco. Shika si oppose perché non voleva che fosse la Radice a decidere l'entourage del Kage. Dopotutto questo avrebbe significato che la "Konoha perfetta" sarebbe stata quella decisa dalla Radice, non necessariamente quella "giusta", non so se mi spiego. Alla Radice sono piuttosto integralisti e poco affini all'idea di condivisione tra i villaggi che vige nell'Accademia. Anche se al momento l'alleanza non mi pare poi così salda, se vuoi un parere spassionato. E non sapeva niente sui metodi del Progetto, né se realmente Youkai ne facesse parte. E se era un progetto segreto, coinvolgere Yato tanto platealmente sarebbe stato stupido.

    La situazione e il dialogo vennero troncati di netto quando Raizen scoprì che Seira era in realtà un membro di spicco della Radice, e ovviamente questo metteva in discussione ogni singola sillaba e atteggiamento che aveva tenuto fino a quel momento. Spezzando il contatto Raizen, con Fujiko al seguito, si sarebbe precipitato da Seishinnio, solo per scoprire che era stato irrimediabilmente compromesso, con enorme frustrazione di Tetsuba. Fujiko si sarebbe fatta avanti. Da quello che so sul clan Yamanaka, la posizione di capoclan si ottiene quando la propria mente resiste e supera quella del capoclan precedente, quindi Seishinnio-san è quantomeno alla pari con Seira, trovo assurdo che possa essere stato ridotto in questo stato da lei, anche se colto di sorpresa. Durante il test per diventare capo si subiscono continui attacchi mentali, anche a tradimento. Sembrava turbata, come se quell'evento fosse fuori scala persino per ciò a cui era preparata. Hikihime da parte sua, dopo un'attenta analisi avrebbe confermato la presenza di chakra estraneo nello sfortunato, lo stesso che era stato rilevato in Seira, e non poteva escludere che non ci fossero anche dei fuuinjutsu all'opera, ma qualunque cosa fosse stata attivata, era stata abilmente occultata, tanto che aveva impiegato diverso tempo e una ricerca attiva per identificare i problemi. Per quanto ne sappiamo poteva essere controllato anche prima. Avrebbe concluso il drago, dopo diversi minuti di intensa concentrazione. Tetsuba dal canto suo era stata calmata dalla strigliata, ma non era affatto contenta della situazione. Datemi un pò di tempo e verificherò anche voi, ma ci vorranno almeno venti minuti per analizzare tutti. Avevano tutto quel tempo?

    Mando uno dei miei cani da Shorinku con un messaggio. Avrebbe detto la Inuzuka, scrivendo velocemente un messaggio su una carta ninja e infilandolo nel collare del suo animale, prontamente inviato alla ricerca. Non riesco a immaginare un motivo per cui Seira potrebbe essere contro il Concordato. Lei è tra le più accese sostenitrici del mantenere le attività della Radice un segreto, senza nessuna traccia in superficie. Onestamente non avrei mai e poi mai sospettato di lei, quindi anche se sono d'accordo con te nel dire che gli altri alti papaveri non siano compromessi...non ci metterei la mano sul fuoco. Avrebbe detto, scrutando tutto intorno. Ma la capoclan vuole che il Concordato rimanga, questo è certo.

    Tetsuba intanto annuì quando le venne dato l'ordine. Soken. Immediatamente. Disse, mentre Fujiko le si avvicinava tracciando un simbolo di riconoscimento sul palmo della sua mano. Con questo saprà che parli con cognizione di causa. Quindi la Inuzuka scattò con forza ferina e dirigendosi verso il quartiere Hyuga. Se anche l'uomo non fosse stato là, lo avrebbe trovato prima o poi. Quanto al Concordato...il realtà la capoclan Uzumaki è sua cugina e sono molto legate, da quel che so. Hanno un nonno non Uzumaki di sangue in comune. Al netto di questo...non so assolutamente spiegarmi quale possa essere il movente per una situazione così complessa, così come non capisco cosa voglia ottenere coinvolgendoti. Ma andiamo da Hojo...per quanto trovi assurdo che voglia danneggiare Shika...è freddo e calcolatore, ma non è un traditore di Konoha ed erano amici.

    Seguendo quella pur flebile traccia, invece che avventurarsi nel sottosuolo alla ricerca di Seira, i due correvano per le vie di Konoha senza curarsi di occhi indiscreti o di strane occhiate, mentre Fujiko dimostrava di avere capacità fisiche forse appena superiori a quelle di Youkai, ma in fondo il combattimento non era mai stato il suo forte. Curioso che la direzione fosse la stessa per la casa di Raizen...che lui e Hojo vivessero nello stesso quartiere? Quando il Kage si interruppe di colpo anche lei si fermò, incuriosita, salvo apparire intrigata dalla sua proposta. Beh...tecnicamente il processo corretto prevede un rituale con la capoclan Uzumaki o l'Hokage. Ma volendo c'è un metodo "di emergenza" per includere qualcuno temporaneamente, giusto un paio di giorni, in attesa di compiere il rituale completo. Mi sembra un'ottima idea, comunque, ammetto che non ci avevo pensato, specie se Seira ha soggiogato degli Uzumaki come ha fatto con Seishinnio. Avrebbe detto, facendogli cenno di appartarsi in un vicolo poco distante. Non preoccuparti del sangue Uzumaki, anche io non sono Uzumaki. L'unico inconveniente è che quando si è sotto Concordato, se non si è Uzumaki, il tuo aspetto cambia come se fossi un membro del clan, quindi occhi azzurri e capelli biondi...o capelli rossi e occhi scuri, a volte sul rosso. Sorrise. Ma sospetto che ti starebbero bene in ogni caso. Gli fece un'occhiolino, ovviamente con intento goliardico e tutt'altro che ammiccante, mentre tracciava una serie di Fuuinjutsu a terra, definendo un triangolo, dove si mise lei, collegato da catene disegnate a un cerchio dove si sarebbe posizionato Raizen. Pronto?

    Essere sotto Concordato non cambiava molto, a parte l'aspetto fisico, ma Raizen avrebbe presto scoperto che nessuno lo vedeva né badava a lui o alla ormai bionda Fujiko mentre si spostavano...e in qualche modo aveva, nel fondo della sua mente, una serie di imposizioni a cui non poteva sottrarsi: anche solo l'idea di ottenere un qualunque vantaggio contro chi non era sotto Concordato veniva negata a priori. Ecco, la villa di Hojo è poco distante. Casa di Raizen era a due isolati di distanza. Quanto a Yato...non so onestamente cosa dirti. Di lui so solo che ha una buona posizione nell'ospedale e una discreta reputazione per le sue missioni. Ma ha pochi amici e non nasconde affatto di trovarti irritante. Va anche spesso fuori Konoha per missioni di scarso rango o in licenza...molto spesso. Da ninja esperto in spionaggio mi verrebbe da pensare che ha una doppia vita, ma non ci sono prove in tal senso. In realtà di vite ne aveva ben più di due, ma l'Hokage lo sapeva. Se è controllato come lo era Seishinnio forse serviva a spiarti, ma poteva usare un qualunque impiegato senza tirarlo in ballo. Piuttosto...il frammento di Seishinnio è ancora nella tua mente? Ora che siamo sotto Concordato non so se può percepirti ancora o meno, deve essere confuso. Io ho una discreta abilità come mentalista ma non so se riuscirei a mandare una parte di me nel profondo di un'altra persona...gli Yamanaka sono davvero prodigiosi.

    Tsukimaru Saitama? Chiese poi alla domanda. Il padre di Sho, sbaglio? Non ho particolari informazioni su di lui, ma sono abbastanza sicura che la moglie, scomparsa da parecchi mesi, fosse un agente della Radice. In realtà Sho ha depositato informazioni che la vedono in gravi condizioni mediche in un ospedale lontano dai territori dell'Accademia, ma non so altro. Intanto raggiunsero un cancello imponente dove una guardia non sembrò notarli per nulla, tanto che riuscirono a superarlo senza problemi. Hojo e la sua famiglia sono parte del Concordato, quindi la nostra effrazione non ti porta vantaggi al di fuori del Concordato, per questo siamo riusciti a entrare. Chiarì Fujiko, dato che normalmente l'effrazione era impossibile sotto Concordato, se si avevano secondi fini. Davanti a loro un giardino dove numerose statue e decori richiamavano una fanciulla con corti capelli, molto aggraziata, che in qualche modo ricordava qualcuno a Raizen, senza che riuscisse immediatamente a darle un nome. Hanno perso una figlia, le erano molto legati: ci sono quadri, foto e statue ovunque. In ogni caso il grande palazzo catturava maggiormente l'attenzione.

    Due guardie ancora davanti alla porta, ma una era come quelle all'ingresso, l'altra aveva i capelli rossi e puntò immediatamente lo sguardo nella loro direzione: era sotto Concordato, un Uzumaki. Chi siete? Che volete? Sono Fujiko, sai chi sono. Dobbiamo parlare con Hojo o con la sua signora. Fuori! Non avete un appuntamento! Andate via! Inoltre non sono in casa! Replicò...cosa potevano fare? E come estrapolare le informazioni necessarie a trovare Hojo? Va detto che da quando erano sotto Concordato anche i due draghi li avevano persi completamente di vista.

    [Youkai e Yamato]
    Hikaru sembrò soppesare l'informazione, anche se non bastava a dissipare la sua determinazione. No, non sarebbe la cosa più strana che ho visto...specie se è stato coinvolto qualcuno con arti sciamaniche. Poter interagire con l'essenza delle cose apre a molte possibilità. Hojo comunque si rabbuiò e quando Youkai prese a rimbeccarli sull'essere Hayate si lasciò andare a un commento sprezzante. Un "degno" Uzumaki? Da quel che dici nemmeno sapevi di essere un Uzumaki prima di qualche ora fa e pretendi di sapere cosa sia un "degno" Uzumaki? Sappi che Hayate ha reclutato almeno due o tre del clan, specialmente del gruppo di Kumo, e io sospetto che anche tu lo sia. Io stesso mi unirei ad Hayate se sapessi che ha ciò che cerco...ma sfortunatamente siamo incompatibili. Ira e disperazione, celati dal sarcasmo.

    Io non volto affatto le spalle al Clan. Io faccio quello che devo per la mia famiglia, senza guardare in faccia nessuno. Commentò Hikaru poco dopo aver generato la sua tecnica, incassando senza danni le accuse del giovane prigioniero. Yamato intanto lo guardava piangendo, incredulo di come una persona conosciuta da così poco tempo fosse disposta a sacrificarsi per lui, anche in quelle condizioni di assoluta impotenza. Iniziò la seconda parte dell'interrogatorio, con le informazioni sulle Lacrime del Nadir, mentre Hojo sorrideva appena vedendo la reazione inquieta di Youkai, anche se la attribuì a un suo eventuale coinvolgimento con Hayate, fraintendendo il reale motivo dello sconcerto del giovane. Quello che lo prese in contropiede fu la risposta sui tre Hayate, durante la quale sembrava che Youkai stesse genuinamente scoprendo quei fatti in quel preciso momento, identificando le tre Virtù di Hayate come i portatori delle Lacrime del Nadir, rivelandone alcuni dettagli senza la minima remora. Hojo rimase interdetto alcuni istanti. Come...perché rivelare così facilmente queste informazioni? Aveva senso che membri di alto rango di Hayate le conoscessero, ma non che le rivelassero. Che fosse psicologia inversa? Voleva fargli abbassare la guardia? Sei dunque un Hayate, se sai queste cose? Ma la risposta su Feng e l'Hokage fece tacere Hikaru. Non sapevano nulla di quella faccenda.

    Gli animi si accesero nuovamente quando Youkai si lanciò in una sorta di lamento sulla capoclan, risvegliando nuovamente disprezzo e sarcasmo in Hojo. La cara zia Mineru è buona con tutti e aiuta tutto il clan. Finché le cose vanno come vuole lei. Ma non tollera il dissenso, e togliermi mia figlia candidandola come volontaria è stato un modo per dimostrare che può mettermi al mio posto. Credi che solo perché sei un capoclan automaticamente sei un santo? Le mani dei leader sono sempre le più sporche, ragazzino! Quando le domande si fecero più incalzanti Youkai iniziò a rispondere quasi farfugliando, passando da una frase all'altra senza reale concretezza, mentre flash del passato privi di dettagli si mostravano a Hikaru che pure assorbiva tutto passivamente, almeno fino a quando il caos fu tale che il giovane Uzumaki perse il controllo, liberando le catene Uzumaki che tuttavia vennero interrotte dalla tecnica di interrogatorio, salvo poi accendersi di una luce che sembrò sospendere ogni cosa.

    Dopo un tempo che parve eterno, Hojo e Hikaru erano pronti a combattere mentre il chakra del Vuoto invadeva la sala sotterranea tanto quanto il loro animo, mentre Yamato era stato gettato lontano da un servitore e gli altri avevano delle armi come se fossero pronti a intervenire. E nonostante questo i presenti non erano agitati o ansiosi come avrebbero dovuto. Un genjutsu? Mormorò Hojo, anche se la luce sulla fronte di Youkai gli sembrava qualcosa di "più". Perché questi ricordi adesso? Perché ora? La mente di Hikaru si concentrava sui primi passi, sulle prime pappe a base di costosi ingredienti, sulle lezioni di etichetta...sullo shopping dopo che lei era tornata. Anche tu? Hojo rammentava la caccia nei boschi e le serate passate a disegnare, così come le istruzioni su come punire qualunque ragazzo che provasse ad avvicinarsi. Non capisco...è...non...

    Alla domanda sul corpo ci fu un accenno d'ira, ma era ira che non riusciva ad appoggiarsi sulla per quel ricordo, complice il Vuoto di Dolore. Il corpo? No. Ma è morta, avevamo un fuuinjutsu di tracciamento che si è disattivato. E' morta. Replicò tetro, mentre Youkai suggeriva lentamente la sua teoria. La descrizione dell'Assassino combaciava, ma come poteva averla quel prigioniero? Non fare quello che chiede. Sta plagiando la nostra mente! Intimò Hojo alla moglie, che tuttavia sostenne il suo sguardo. No. Se gioca coi miei ricordi pagherà. Nel peggiore dei modi...ma...se invece fosse... Non lo disse, non disse quelle parole che erano guidate dalla speranza, perché essa sarebbe stata inevitabilmente carica di dolore e di paura qualora fosse stata vana, e il Vuoto di Dolore non lo permetteva. Si avvicinò, toccando Youkai e inviando una catena a toccare Hojo, così da condividere l'immagine. Come sei morto?

    L'immagine fu chiara, nitida e netta, come solo la Visione della Violenza Hakai poteva evocare, e che viveva ancora nella memoria di Youkai. Il dolore però era mitigato dal Vuoto, e non ci furono distrazioni...solo silenzio mentre essa passava. Hojo cadde in ginocchio, mentre i servitori poco distanti nascondevano le armi e si inginocchiavano a loro volta. Cosa...cosa succede? Che succede? Yamato non capiva, ma era in pace. Cosa c'entra il sangue dell'Hokage? Hikaru non era crollata come so marito ma dissolse le sue catene, sostenendo lo sguardo di Youkai mentre il Vuoto terminava il suo effetto. La manipolazione ormonale non può modificare il DNA o il gruppo sanguigno. Possiamo verificare...ma non penso sia necessario. Disse con freddezza mentre Hojo tendeva una mano tremante verso Youkai. Non...può...non può essere...lei era così...aggraziata...così... Senza dar credito a quello che in altre circostanze poteva quasi sembrare un insulto, Hikaru avrebbe improvvisamente emesso una serie di catene che si avventarono sul giovane Uzumaki, ma non ci sarebbe stato alcun danno, quanto piuttosto una sorta di abbraccio, freddo al tatto ma incredibilmente familiare, mentre lui sarebbe stato sollevato e letteralmente catapultato tra le braccia di lei, che lo avrebbe stretto senza dire niente. Non parlare. Parole durante le quali il suo tono gelido parve incrinarsi un poco. Hojo si sarebbe unito all'abbraccio avvolgendo entrambi, caldo al confronto anche se meno confortevole per via del fisico tonico, ma comunque familiare. Avrebbe ricordato qualcosa a quel contatto?

    Sarebbero stati alcuni minuti, durante i quali Hojo piangeva e sicuramente anche Hikaru aveva versato delle lacrime senza che nessuno potesse vederle o testimoniare che fossero mai uscite dai suoi occhi, prima che sciogliessero quell'incredibile incontro. Non posso crederci...questo è un dono incredibile ma...ma cosa succede? E intanto Hikaru avrebbe accarezzato la testa del figlio ritrovato. Pensavo che come maschio saresti stata più alta. Aveva ritrovato facilmente la sua compostezza. Ma se tu non centri niente, allora come mai Hayate ti ha coinvolto? Hikaru lo ignorò. Hai detto di non sapere del sangue dell'Hokage. Vedi, il Concordato ha un difetto di base, non so se voluto. Dichiara che "versare il sangue dell'Hokage" permette di spezzare il Concordato e riportarlo in una forma compatta, un rotolo, per essere trasportato e magari applicato altrove. Il rituale dice proprio Hokage, non Shika, anche se si pensava a Shika quando lo scrissero. Per questo c'è una scappatoia, tecnicamente chiunque sia Hokage può, se versato il sangue nella sala dove si trova Shika, sospendere il Concordato. C'è qualcosa di terribile in corso...una trappola! Dovremmo fuggire da qui ora che si siamo ritrovati, e poi pensare a come riportarti alla normalità! Hikaru lo guardò a lungo. E' una possibilità...ma Youkai tiene a Raizen, è anche lui parte della famiglia. Hojo si irrigidì, soppesando quelle parole e infine baciando la mano della moglie. Naturalmente, sono stato sciocco e frettoloso. Lei concesse una debole carezza alla guancia di lui. Oggi posso perdonarti qualunque cosa.

    Quindi verso Youkai. Non so dove si trovi Raizen, ma possiamo cercarlo. O andare ovunque tu voglia. Stava a lui dirlo, e magari spiegare qualcosa a Yamato che era vicino ad avere un attacco psicotico ora che le emozioni non erano più messe in ordine con il Vuoto.
     
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    Rosso Uzumaki

    IV




    Alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

    Niente, testardo come un mulo.
    Quantomeno non avrai modo di recriminare se questo comportamento porterà conseguenze.


    Sfortunatamente però non era sufficiente a far esaurire il discorso, c'era sempre qualche piccolo dettaglio su cui ricamare per Yato in modo da prendere dalla sua tutti i punti possibili, un confronto che in poche battute assumeva i contorni di un frattale avvitandosi su se stesso all'infinito. Sbuffò prima di parlare.

    Cerchi sempre di abbassare il livello della discussione sulle sfumature più inutili.
    Mica devi per forza puntarmi un coltello alla gola per osteggiarmi, le tue contestazioni, correzioni e saccenti puntualizzazioni che non risparmi mai in sede pubblica sono un fastidioso bastone tra le ruote.
    Ma questo non è che non vada bene, ti sbagli se credi di essere l'unico a non gradirmi, semplicemente sei l'unico a farlo in questo modo, c’è una via per fare ciò che fai in maniera produttiva e ti ostini a non seguirla.
    Pure con i genin poco fa, praticamente dal nulla te ne sei saltato fuori per ribadirmi quanto fossi contrario al mio modo d’agire cogliendo l’occasione per dire esclusivamente che Yebiko aveva il tuo stesso sguardo rancoroso.
    Io stavo agendo per il loro bene e il tuo supporto è stato “ah, anche a me l’Hokage non sta simpatico”.
    Totalmente inadeguato.
    Sono Turbato se ti piace questo termine per la stupidità e l’insistenza dei tuoi modi, non perchè veda in essi una sorta di minaccia.


    Sperando che non ci fosse più bisogno di replicare su quell'argomento raccolse i pareri di Yato su Kensei, distaccato dal precedente diverbio come se non fosse mai avvenuto annuendo mentre lo faceva.

    Immagino che un allievo debba vedere così il proprio maestro.
    Ma se ti soffermi sul significato di “vizio” ti accorgerai che proprio l’odio è il vizio di Kensei, se la realtà fosse come la dipingi, non ci ritroveremo qui a parlare.
    Se sta usando quelle emozioni è evidente che il loro obiettivo non sia quello giusto, ne per l’alleanza ne per me, anche se questo lo dico in maniera egoistica.
    Per ciò che vedo le emozioni lo sovrastano ma sei liberissimo di avere l’opinione che reputi migliore in merito.


    Le successive accuse furono poco più che gocce di acqua fresca, rimbalzando sul suo sorrisetto sicuro senza scomporlo minimamente.

    Si, e non hai mai fatto rapporto, e mai ti è stato chiesto di farlo, dandoti fiducia come detto.
    Non di meno per mostrarti che di Kensei a me importa poco, dell'alleanza che lega Kiri e Konoha invece parecchio, i fatti parlano chiaro.


    La citazione di Itachi, uno dei più grandi eroi della foglia, gli fece alzare molto più del dovuto un singolo sopracciglio. Il genio dei Uchiha era il tipico esempio di eroe che il villaggio non voleva ma di cui aveva bisogno, uno di quelli che si potevano benedire soltanto a bassa voce nel focolare domestico o nelle riunioni delle più alte sfere, era anche merito suo se la foglia esisteva ancora come oasi di pace.

    Ah-ah! Cala cala Yato, posso capire fosse emotivamente impegnativo ma non esageriamo adesso.
    Non hai platee da ingozzare con le tue frottole, stai parlando con chi ti ha dato questi ordini so cosa ne ho ottenuto e quanto indifferente mi abbia lasciato restare a mani vuote.
    E stai ben attento a parlare di paranoie, i rapporti di Ame dicono che la mela non è caduta troppo lontano dall’albero.
    Inoltre, se non agissi in anticipo o non cercassi quantomeno di farlo fallirei nel mio ruolo.


    Sulla paranoia, come la definiva dispregiativamente Yato non si dilungò troppo, avendone percepito diverse gocce anche in lui era evidente che avesse due pesi e due misure, e glieli avrebbe lasciati, la giusta quantità di sospetti era la base per la buona riuscita di una missione e di fatto di qualsiasi manovra politica. Attendere il nemico sull'uscio di casa voleva dire combattere nel proprio giardino, difficile non coinvolgere la casa.

    Mh… Hai realmente osservato quanto dici o è frutto di impressioni?
    Interfacciarsi con un ninja in merito a queste cose per i civili non è comune.
    Gli scambi tra Oto e Kiri si sono fatti più intensi, vista l’impennata sono frutto di finanziamenti interni, se solo chi scambia prodotti con gli otesi viene avvantaggiato tutti gli altri ne avranno a male perché dovranno spendere per adeguarsi, e questo è solo uno degli esempi.
    Io non ho visioni del mondo Yato, il mondo va bene così com’è, voglio solo che i deboli non soffrano per le decisioni dei forti.
    Ci si deve vedere uguali, quando si inizia a credersi migliori degli altri iniziano i problemi, se non agissi ora in maniera così leggera forse in futuro il problema potrebbe ingigantirsi, non starò a guardare, non se posso agire.


    Quando il chunin gli disse che sarebbe tornato a casa scosse la testa.

    No, la cosa migliore è tenerti con me.

    Interloquì per poi ascoltare cosa avesse compreso Yato in quella situazione.

    Hitomi, certo, e questo risponde anche alle domande su Youkai in qualche modo, non ti sembra?

    Quando poi questo cerco di compiere dei sigilli gli fece segno di interrompersi.

    Piuttosto, portami da bere.

    Ribadì quella richiesta con un occhiata verso il frigo e poi finse di essere troppo occupato a riflettere per adempiere a quel compito in prima persona. Quando Yato gli fu vicino avrebbe potuto parlare a voce realmente bassa.

    Non sappiamo chi c’è qui, assicurati di non essere visibile quando compi i sigilli, magari quando riporrai questo bicchiere, e fai apparire Hitomi con un po' di coerenza anche per qualcuno che potrebbe essere già qui, da un punto cieco.

    Stava per proporre di usare il suo ennesimo clone ma di punto in bianco sparì, o quantomeno comprese di averlo fatto dalla faccia di Yato, e il cambiamento del colore dei suoi capelli gli fecero intuire cosa aveva richiesto l'originale. Fu in un certo modo soddisfacente vedere il Senju sbottonarsi per mostrare quello stupore.

    Bene.
    Era ora.


    Finalmente attorno a lui comparirono gli indizi che anelava dall’inizio di quella storia, nel caso specifico non chissà cosa, ma la presenza degli scarabocchi di Youkai era una traccia sufficiente a fargli capire che era passato di lì e la guardia fuori dalla porta gli faceva pensare che qualcuno aveva a cuore l'evolversi della situazione. Se ne sarebbe occupato immediatamente, ma prima doveva ragguagliare il chunin.

    Abbiamo fatto un buon passo in avanti.
    Per farla breve sono dentro a quel meccanismo che ci ha reso tutto così tediosamente complicato fino ad ora.
    C'è una guardia all'ingresso, vedrò di sistemare un pò le cose.


    Sentita conferma guadagnò i pochi metri che lo separavano dall'ingresso e avrebbe poggiato una mano sulla spalla dell'Uzumaki, un gesto amichevole se non per il peso un pò naturale e un pò no dato dalla fisicità della Montagna. L'avrebbe stretta leggermente, non a sufficienza da provocare dolore, prima di parlargli.

    Amico dai capelli rossi, ho un ninja dai capelli del tuo stesso colore disperso e so che poco tempo fà è passato di qui.
    Dimmi, vuoi spiegarmi perchè non vedo lui ma te a piantonare un appartamento come se fossi preoccupato di ciò che accade al suo interno?
    Scuci la bocca e fallo in fretta, voglio ritrovarlo prima di subito.
    Fatti suggerire dal colore dei miei capelli quando sia grave la faccenda e spero che le condizioni di Hitomi non la aggravino.


    Se per quell’Uzumaki non fosse stato chiaro lo sarebbe diventato in fretta: l’Hokage non gradiva che le foglie si contagiassero quel tipo di fuoco.




    [Quartiere Yamanaka]



    Mentre Fujiko parlava notò una piccola sfumatura nelle sue affermazioni su cui prima aveva dimenticato di chiedere chiarimenti.

    Spiegami meglio la questione del tutto ciò che si trova a Konoha, se un malintenzionato venisse incluso nel concordato ne sarebbe soggiogato, certo, dopotutto dovevate salvaguardare il clan… ma all’esterno avrebbe le stesse limitazioni?
    Supponiamo due casi: se un Uzumaki è fuori dalla foglia e attiva il concordato è comunque protetto?
    E se ci fosse la possibilità di agire in remoto?
    Io posso condividere i miei sensi con i draghi ad esempio, il mio cervello direbbe che non ci sono Uzumaki, ma il loro che sta fuori dal villaggio potrebbe vederci chiaro?


    L’ultima nota sull’Uzumaki che giunto a Konoha appariva uguale agli altri faceva dedurre che venivano automaticamente inclusi nel concordato, ma i due casi che aveva esemplificato non risultavano chiarissimi.

    Quindi un Uzumaki da Kumo potrebbe arrivare e infiltrarsi ma non potrebbe di fatto sfruttare tale atto, le informazioni raccolte sarebbero comunque impossibili da riportare… ma se ci fosse un ponte?
    Seira potrebbe essere questo, se suo figlio non ha riscontrato differenze e dentro lui stesso l’influenza della madre era nascosta è probabile che qualcuno abbia trovato il modo di usarla come uno spioncino e se ha soggiogato lei farlo su Seishinno non sarebbe troppo più complesso.
    E poi a questo punto perchè Youkai non è stato subito incluso?
    È indiscutibilmente un Uzumaki, non penso abbia niente di diverso, ma per rispondere forse è meglio chiedersi se qualcosa può interferire col concordato.


    Restò qualche secondo a considerare le parole del drago, ma forse poteva permettersi di accorciare i tempi.

    Ha cercato un modo per intrufolarsi nella mia mente, quindi ha bisogno di tempo o di un modo per farlo e con me non ha interagito a sufficienza, ne sono certo perché ha tentato un contatto con me ma l’ho evitato preferendo Seishinno, tuttavia aveva un controllo su Seishinno così alto da sentire attraverso di lui le nostre discussioni, quindi non escludo che possa contare come un contatto diretto.

    Sbuffò vistosamente, le abilità mentali erano una grossa rogna quando erano così sibilline.

    Meglio controllare me e Fujiko, ci aspettano azioni incisive ed è bene assicurarsi che non siano spiate.
    Tetusba la controllerai mentre ti sposti con lei, tanto dovremmo comunque separarci e per ora deve limitarsi a darci supporto, l’azione diretta spetterà a Soken e sa abbastanza da agire in maniera indipendente.
    Eventualmente fatti dare una mano da lui a liberarti dall’influsso di Seira e visto che non sappiamo da quanto sta agendo metti la pulce nell’orecchio anche a lui.
    Ma facciamo una cosa per volta.


    Si indicò le tempie.

    Il frammento di Seishinno dovrebbe essere ancora qui, meglio fare un controllo più certosino Hikihime.
    Pensi che fondere il tuo animo al mio possa esporti maggiormente a questo pericolo?
    In caso contrario penso potrebbe aiutarci a percepire meglio cosa succede, e forse velocizzare il processo.


    Porse la mano alla delicata rettile per farla posare su di lui durante il processo, ritrovarsi catapultati al cospetto della volpe non mai scontato.

    L’ho tenuto sott’occhio da quando vi siete precipitati fuori, non sembra abbia fatto niente.

    Il demone, colossale anche nella sua mente, sbuffava dalle narici denso fumo per la tensione, le battaglie di Raizen ormai erano le sue battaglie e l’interno di quella mente era suo quanto del Kage e poteva facilmente interagire con esso. Anche lo spirito di Raizen era ben diverso e quando mosse il primo passo verso il frammento di Seishinno la sua mente ne cambiò le sembianze, così come all’esterno il chakra della volpe mutava la sua apparenza, nella sua mente la consapevolezza di poter rivaleggiare contro gli istinti di un demone gli aveva permesso di potersi armare a dovere.

    Seishinno, ci sei?
    Riesci a sentirmi?


    Nei suoi occhi era presente solo la luce nervosa che l’impulso di chakra atto a rilasciare le illusioni creava, un interazione sbagliata e l’impulso avrebbe sconvolto Seishinno, o la sua mente, a seconda di cosa avesse reputato che fosse influenzato.
    Risolta quella questione si sarebbero separati, ognuno con le proprie mansioni. Raizen e Fujiko ebbero modo di attivare il rituale in un luogo abbastanza appartato.

    Oh, non c’è problema, non nego di gradire i miei capelli ma pormi dei problemi perché cambiano momentaneamente colore farebbe di me un poveraccio insicuro di sé.

    Al termine del rituale si ritrovò con una zazzera di capelli che ricordavano il Padouk, un legno rosso che si trovava per la maggiore nelle terre sunesi e gli occhi di un azzurro un po' nostalgico.

    Curioso, questo è il vero colore dei miei occhi senza l’influsso della volpe.
    Oltre a te chi riesce a fare il rituale provvisorio?


    Dopo la precedente indagine sincerarsi delle condizioni di Seishinno sarebbe forse stato più semplice ma sarebbe stato necessario controllare lo stato del capoclan per accertarsi della sua presenza ed anche del suo aiuto casomai si rivelasse necessario.

    Riesci a dirmi anche come sta il tuo corpo fisico?
    Potrei passarti un po' di chakra per allinearti meglio ora che siamo sotto concordato.


    La salute del capoclan era estremamente importante dopotutto. Le informazioni su Tsukimaru furono particolarmente scarne ma forse potevano dargli un minimo di serenità sulla sua buona fede, per quanto fosse una coincidenza assai particolare che non ricordasse niente di lui come del concordato.

    Prima di spostarci è bene disattivare qualche secondo il concordato, devo avvisare i draghi e Yato, c’è qualcosa di particolare da fare o è sufficiente la volontà di farlo?

    Riferì ad entrambi molto rapidamente, dando ai draghi la sua destinazione in modo da tenerli a portata di mano, per ora il loro ruolo di supporto non li rendeva essenziali e non li avrebbe evocati nuovamente per includerli nel rituale.

    Comprendo meglio il rituale adesso.
    Ma come ha fatto Seira o chi per lei ad aggirare qualcosa di simile?
    Anche Hojo per quanto ho capito agisce contro di esso ma come è possibile?
    Nella mia mente c’è come una sorta di eco in sottofondo che quasi mi impedisce di pensare contro il concordato, figurarsi agire.
    Inoltre se gli Uzumaki che arrivano qui vengono immediatamente uniformati quindi inclusi nel concordato, perché è necessario il rituale?


    Le specifiche su Yato vennero registrate senza particolari commenti se non un cenno di assenso, così come per chiunque il chunin era solamente un vagabondo leggermente sospetto per le sue uscite a cui non stava simpatico il Kage, di fatto sembrava che Fujiko ne sapesse quanto lui se non qualcosa in meno.

    Ah, abita pure lui vicino a me?

    E abitava persino in una casa discreta, certo non un vero e proprio palazzo, ma di certo non passava inosservata.

    Difficilmente mi abituerò alla capacità del concordato di tagliare fuori dalla realtà determinate cose, neanche ci fosse lo zampino degli Uchiha.

    Bardati da Uzumaki quella sorta di indagine interna diventò improvvisamente più semplice e tutto il loro cammino fino all’ingresso della casa non venne ne interrotto ne tantomeno percepito, eccezion fatta per l’ultima guardia, posta sull’ingresso. Riuscì a prendersi anche qualche secondo per guardarsi attorno nel giardino, inusualmente pieno di statue raffiguranti la stessa persona.

    Mi sembra leggermente eccessivo.

    E tale rimase il suo parere dopo la spiegazione di Fujiko che però lo aiutò a ricordare chi abitava lì.

    Oddio, ho visto una volta questo Hojo forse, un moto di empatia maschile quasi mi spinse a farlo riprendere con un ceffone fraterno, ma dopotutto era felice nella sua prigione.
    Spero per lui che sia cambiato, non so se il mio stomaco sia in grado di reggere un altra scena come quella.
    Queste statue hanno qualcosa di familiare ma il volto lapideo non aiuta.

    Non potè rifletterci troppo, dovendo interagire poco dopo con la lancia di una guardia un po' troppo impulsiva.

    Abbassa la lancia, pezzo di salame, è contro l’Hokage che la stai puntando.
    E soprattutto perché mai un Uzumaki dovrebbe puntare la lancia contro uno del suo stesso clan?
    Tensioni interne?


    Era una domanda semplice a cui rispondere con una menzogna, ma sarebbe stato sufficientemente rapido?

    Scortaci da Hojo, non servono appuntamenti, sono qui per la vostra sicurezza.
    È un ordine.


    Attese con le braccia dietro la schiena certo che l’Uzumaki non avesse voglia di riscoprirsi un tetro oggetto d’arredamento piantato al suolo secondo le tradizioni del violento occidente.


     
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    Sapevo di essere un Uzumaki da ANNI! Ruggí furioso. Hitomi mi ha confessato che mi vedavate tutti come un mitomane. Ed ora un Hayate! Dovreste migliorare la qualità del vostro spionaggio. Il modo di scaricare lo stress di Youkai non era troppo diverso da quello di Hojo, considerato come entrambi sembravano quasi prendere alla leggera le accuse dell’altro nascondendo la frustrazione dietro delle battute.

    La naturalezza con cui Youkai affrontò l’interrogatorio insinuò del dubbio nei due torturatori, che sembrarono realizzare alcuni dei loro errori di valutazione nei suoi confronti, ma fu solo con il Vuoto che tutti poterono finalmente schiarire la mente. Finalmente ebbe modo di esporre la sua tesi, assicurandosi di essere ascoltato. Tesi che sembrava aver attecchito, visto lo scioglimento delle catene intorno ai suoi arti. Con un certo sollievo prese a strofinarsi uno dei polsi, temporaneamente marchiato dalla stretta, prima di vedersi altre catene approcciarlo. Seppur si avvicinarono con ben più delicatezza, non poté evitare di avere un sussulto, irrigidendosi nel farsi alzare dal suolo. Venne trascinato fino a farsi stringere dal morbido abbraccio della ritrovata madre, gesto che per qualche secondo lo lasciò insicuro, dubbioso. Il profumo di Hikaru sembrò schiarire parte delle sue memorie, vedendosi riportato indietro nel tempo, mentre la indossava come Yuuki, non necessariamente con il permesso della madre, imitando quest’ultima mentre girava in una ricca villa, che brulicava di servitori, membri del clan in visita, e altre persone familiari che ancora non riconosceva appieno. La scena mutò con l’aggiunta dell’abbraccio del padre, mostrando diversi ricordi di un uomo impaziente di riabbracciare la figlia, passare del tempo insieme, allenarsi ad utilizzare le catene Uzumaki con dedizione ma una gentilezza di cui poche altre volte era stato testimone. Sembrava fosse stato cresciuto più come orgoglio che come vero e proprio shinobi, un vanto per la famiglia. Non una necessità, ma un desiderio di imitare qualcuno che ammirava, forse proprio Hojo. E quell’ammirazione schiarí anche alcuni ricordi sulla sua ossessione per gli stickers, e non solo: ricordava di aver sempre avuto un compagno di disegno, proprio il padre, che nonostante la sua abilità nell’inchiostro, usava tecniche più tradizionali con la figlia, passando interi pomeriggi ad insegnarle le arti e incoraggiarla a proseguire su quella strada, forse anche per timore della vita da shinobi. Ricordava con quanta passione ricopiava le tavole del padre, talvolta aggiungendo il suo personale twist. Tavole che rappresentavano bozze più o meno complete di capitoli di Spiderboy. Ebbe un sussulto, e finalmente le lacrime presero a scendere, sfogandosi di tutta la solitudine provata in quegli anni, senza nemmeno rendersi conto di quanto spiritualmente fossero rimasti connessi. Strinse con delicatezza e una punta di imbarazzo la pelliccia della madre, lasciando che quell’abbraccio durasse quanto serviva, alleggerendo gli spiriti di tutti i presenti.

    Youkai si strofinò via le lacrime dal viso, rispondendo con un debole sorriso alla madre. Heh. Almeno mi fa sembrare più giovane. Si ricompose a sua volta, guardando gli sconosciuti che ora riconosceva come servitori della sua famiglia, e portando lo sguardo su un confuso e shokkato Yamato, cosa che lo spinse a raggiungerlo con urgenza. Y-Yamato! Va tutto bene. Adesso… adesso va bene. Ridacchiò nervoso, restando di fronte al ragazzo per qualche secondo, incerto su come riassumere tutto e come spiegarlo al meglio. Alla fine, lasciandosi prendere dalla foga, optò per uno stretto abbraccio, probabilmente un gesto che Yamato stesso aveva ricevuto più volte da Yuuki stessa. Grazie, Yamato. Commentò, con voce calma e forse ora familiare, nonostante la cadenza leggermente più mascolina. Se non fosse stato per la tua gentilezza, forse non vi avrei mai ritrovati. Mi dispiace averti mentito. Non aveva dimenticato che era colpa sua se ora doveva cambiare identità. Ma non avrebbe permesso che la cosa lo turbasse ancora a lungo. Distaccatosi dall’abbraccio, lo tenne per le spalle per qualche secondo, sentenziando con decisione: Aggiusterò tutto. Lo prometto. Costi quel che costi. Si sarebbe voltato nuovamente da Hojo, con una certa timidezza, nonostante i ricordi gli avessero fatto capire chi fosse. Non sapevo nemmeno chi fossi fino a cinque minuti fa. Non ho mai perso la speranza che la mia famiglia stesse bene, e fosse qui a Konoha da qualche parte. Eravate nascosti bene. Ridacchiò, nervoso. Volevo solo dirti... Si strofinò un braccio. Non aveva ancora del tutto confidenza, nonostante i bei ricordi riaffiorati, e c'era una certa vergogna nelle sue parole. Ma voleva dirglielo. Voleva fargli capire che, nonostante tutto, in qualche modo aveva continuato a ricevere il supporto del padre, nonostante entrambi fossero all'oscuro della verità. La voce leggermente tremante lasciava intendere che avesse ancora qualche lacrima da sfogare. ...Spiderboy è il mio fumetto preferito.

    Fece un sospiro più profondo, era arrivato il momento di riordinare le idee. Se non altro, il positivo era che i ritrovati genitori erano ora più che disponibili a fare di tutto per la loro figlia, e non avrebbero nascosto nulla. Per quanto tutto fosse accaduto così in fretta e fosse rimasto un leggero timore dato dal primo brutale approccio, sapeva che perlomeno poteva fidarsi di qualsiasi loro informazione, e fidarsi che avrebbero ubbidito a qualsiasi richiesta. La prima cosa fu calmare un allarmato Hojo: Hojo! Hn… Padre. Dovette sforzarsi un minimo, dopotutto era successo tutto molto in fretta. Non abbandonerò il villaggio e casa nostra. Chiunque abbia osato rovinare la nostra quiete pagherà caro. Non ci lasceremo sopraffare come niente fosse. Hikaru lo supportò a sua volta, strappandogli un sincero sorriso. Fortunatamente Hojo sembrava più che altro preso dal panico a fronte degli ultimi eventi, era stato facile riportarlo alla realtà. Bene. Vediamo di chiarire la situazione. Portò una mano al mento, rivalutando con una diverso punto di vista tutto ciò che aveva scoperto. C’é qualcosa che non mi torna. Perché proprio io sono stato usato come esca? Non era un tono da vittima, ma accusatorio, verso nessuno dei presenti nella stanza. Nessuno al villaggio conosceva la mia vera identità. Yamato ed Hitomi erano confusi tanto quanto me nel sapere che ero già parte del Concordato. E nemmeno i miei stessi genitori sapevano nulla. Eppure, chiunque abbia mandato quella lettera in Amministrazione, sapeva con certezza che ero non solo un Uzumaki, ma anche parte del Progetto Y. Aveva preso a camminare nervosamente per la stanza, stare fermo lo irritava. E dato che l’hanno consegnata proprio in Amministrazione, probabilmente volevano includere Raizen, proprio per ottenere il suo sangue, quindi sapevano anche della scappatoia nel fuinjutsu. Alzò lo sguardo principalmente verso i genitori, ma Yamato e i servitori erano coinvolti tanto quanto loro. Avete idea di chi possa avere entrambe queste informazioni? Saranno i nostri sospettati principali. Poi verso Hojo. Hai detto che Hayate mi ha coinvolto, spiegati meglio. Da chi hai avuto l’informazione che io fossi un Hayate? Anche se l’hai ottenuta tu stesso, in che modo é successo? Come hai già capito, stavano cercando di incastrarci. E forse stavano usando proprio il dolore della vostra perdita. Inspirò, non voleva aprire vecchie ferite che lui ancora ricordava a malapena. Hai detto che tu e Hayate non condividete lo stesso obiettivo. Spiegati meglio. Hai già cercato un’alleanza con loro? Come hai scoperto delle Lacrime? Immagino l’obiettivo fosse utilizzarle per provare a riportarmi in vita… Ma da chi hai scoperto di questa opportunità? E cosa vuol dire che una delle Lacrime é vicina? Aveva una certa fretta, pur essendo consapevole di non poter agire senza alcune fondamentali informazioni. Ma non sapere dove fosse Raizen dava a tutti un senso di urgenza, vista forse la sua inconsapevolezza di essere la chiave per distruggere la loro unica protezione.

    Aveva domande anche per la madre, forse più personali. …Cosa significa essere un Tamasizu? Lo sguardo era leggermente preoccupato, dopotutto era ormai informazione nota che quello fosse lo stesso clan di Hayate, e a parte quell’unica persona in comune, non sapeva assolutamente nulla di quel clan. Ma ne faceva parte, che gli piacesse o meno. Inoltre, quando mi hai chiesto cosa ricordassi della mia infanzia, c’era questo ricordo confuso e tremendo… Ricordo grida, terrore, e una specie di mostro che cercava di afferrarmi, e forse c’è riuscito… é tutto piuttosto confuso. Ma sono certo che non fossi tu la donna che gridava, e che ricordo come madre. Le si sarebbe avvicinato, per quanto mantenesse la sua fredda facciata, ormai aveva visto la realtà, e forse quello era uno dei momenti in cui poteva mostrare più fragilità. Non sto mettendo in dubbio che tu sia la mia vera madre. Ma devo capire… cos’è che ricordo, esattamente? Aveva già un forte sospetto, praticamente una certezza, che riguardasse il periodo in cui era sparito per via del Progetto Y. Ma non voleva osare teorie troppo raccapriccianti, pregando che la realtà fosse ben più innocente di come i ricordi di una bambina avessero potuto fargli credere.

    Inoltre, c’era un piccolo problema da risolvere, e pregava che chiunque dei presenti potesse aiutarlo. Uhm… Sono certo che come Yuuki sapessi usare le catene, e più o meno ci riesco anche per istinto… Ma prima di quella lettera la mia specialità era quella di manipolare la mia anima. Non voglio che una mia debolezza possa rovinare tutto, né che chi ha organizzato tutto questo possa approfittarne, quindi avete idea di come riportarmi alla normalità? Sarebbe stato più che entusiasta di re-imparare ad usare le catene del suo clan, ma una simile situazione d’emergenza non era il momento giusto. Se l’avevano riportata a casa già una volta, forse erano già riusciti ad invertire un simile comando.

    A quel punto, c’era da decidere il piano d’azione. La prima cosa fu chiedere a chiunque dei presenti se fossero in grado di medicare rapidamente le sue ferite (l’interrogatorio aveva lasciato segni visibili e non), in modo da poter affrontare la situazione al massimo della sua forma. Hojo, come capo dei ribelli, assicurati di spargere la voce e digli di essere pronti ad agire. Sarebbe stato un vantaggio non da poco. Non posso promettere che riusciremo a liberare tutti da questa ingiusta prigionia proprio oggi, faremmo il loro gioco. Ma sarà un primo passo fondamentale verso la libertà. Bisogna rimettere tutti in sicurezza. Si sarebbe strofinato i polsi ora bendati, controllando per bene che le fasciature fossero strette al modo giusto. Se l’immortalità di Shika é solo temporanea e ristretta ad un rituale, come tu hai dedotto sono probabilmente interessati ad attirare l’assassino. “O me”, avrebbe voluto aggiungere. Ma era improbabile che proprio Hayate potesse avere simili informazioni sul suo passato, e dover spiegare ai genitori la verità proprio in quel momento non gli sembrava la scelta più saggia. Se hanno organizzato questo piano con tanta cura e minuzia, gli dimostreremo che hanno cercato di mettere i piedi in testa alle persone sbagliate. Aveva uno strano scintillío negli occhi. Voglio completo caos. Puntò un dito verso Hojo. Padre. Tu hai il supporto dei ribelli. Inizia con loro. Di a tutti che c’è almeno un Hayate infiltrato, e metti delle persone a te fidate di guardia a Shika. Né Raizen né nessun altro dovranno avvicinarsi. Poi su Yamato. Non… non sono certo di quanto tu te la senta. Ma puoi venire con me. Non mi dispiacerebbe un aiuto. Se puoi dirmi in cosa sei specializzato, potresti essere un aiuto fondamentale. Anche i servitori potevano fare il loro. La maggior parte di voi dovrà avvertire tutto il clan. Ditegli che é un’emergenza, che il Concordato é in pericolo, e che il Clan Proibito sta cercando di contenere i danni. Ditegli che c’è almeno un Hayate tra di noi, che tendano le orecchie. Se sono già ben infiltrati, agire di nascosto a nostra volta non farebbe che rallentarci. Nel peggiore dei casi ci sfuggiranno, ma se manderemo in malora il loro piano, avremo comunque vinto. Aveva un’ultima cosa da dire, che avrebbe messo in allerta una persona in particolare, impaziente di buttarla giù dal suo trono. E dite a tutti che Yuuki é tornata.


    La zona di fronte alla porticina segreta che portava in quel profondo sotterraneo rimase quieta per diversi minuti. Un ovattato ansimare avrebbe anticipato l’apertura improvvisa della porta, mostrando uno stremato Youkai, che si trascinava verso l’uscita. Ma perché… dovevano essere… DIECI piani… Si prese qualche secondo per riprendere fiato, steso a terra, fortunatamente ricaricandosi in breve tempo. La foga lo aveva spinto a fare i primi piani di corsa, cosa che aveva avuto una conseguenza rovinosa sulla sua resistenza. Era finalmente il momento di agire. Abbiamo alleati a sufficienza per non doverci separare. Per ora andiamo da Hitomi. Se si é risvegliata, potrebbe darci una mano anche lei. Forse la fortuna era dalla sua parte, dato che Raizen aveva lasciato un clone proprio lì, ed anche Yato era presente anche se non sembrava vederlo. Hitomi! Ti sei ripresa! Probabilmente dalle sue risposte fin troppo robotiche si sarebbe accorto che qualcosa non andava, e forse anche dalla reazione di Yato. Mamma! Come esco dal Concordato? Non come prima, immagino che fosse successo perché Shika era stato attaccato… avete qualche teoria? Che fosse riuscito ad uscire per avvisare Yato o meno, avrebbe avuto la piacevole sorpresa di trovarsi davanti proprio Raizen, anche se… diverso. Raizen! …RAIZEN??? Non dirmi che anche tu… Borbottò tra il confuso e l’euforico. Non era il momento di indagare troppo a riguardo. Abbiamo un problema. Hai dei cloni in giro? Sarà meglio disattivarli tutti per il momento. Gli spiegò rapidamente il problemino del fuinjutsu e del suo sangue, oltre a tutto ciò che aveva scoperto sugli Hayate e le poche intuizioni che avevano sul loro piano. Tutto spiegato alla Youkai naturalmente, con tanto di effetti sonori, mangiandosi metá delle parole, e con estrema fretta. Ah… E quelli sono i miei genitori. Commentò, con un sorriso leggermente forzato data la situazione. Se avesse fatto commenti sulle sue bende, avrebbe risposto con leggerezza: Ah, niente, mamma é molto brava ad interrogare. Ci sarà utile se riusciremo a catturare almeno un sospettato. Si sentiva più tranquillo in sua presenza, potendo contare sulla sua esperienza e scaricandogli parte delle responsabilità decisionali. Con tutta probabilità, il clone lo avrebbe re-indirizzato proprio a casa sua, dopotutto era Hojo che cercava, e la loro Villa ben fornita di guardie e servitori Dobbiamo buttare fuori tutti gli Hayate da Konoha.



    Edited by Waket - 24/11/2023, 13:34
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Yato e l'Hokage]
    A quanto pare i simili si attraggono, Hokage-sama. Replicai sostenendo il suo sguardo quando mi tacciò di testardaggine, proprio lui che faceva enormi voli pindarici pur di far valere il suo punto di vista sminuendo tutti gli altri. Ma se preferite, eviterò di commentare il mio disappunto in futuro, comprendo che le critiche non vi sono gradite, anche se provo a sottolineare che a volte il modo di porsi è più importante del messaggio che volete trasmettere. Annuirò senza pensieri, come fa Youkai, a meno di avere una lunga dissertazione pronta da esporre. Conclusi, consapevole che lui avrebbe replicato dato che non era fisicamente in grado di impedirselo, ma io avrei invece annuito e sorriso debolmente, qualunque cosa lui dicesse. Quanto al Maestro, se voi considerate vizio ciò che è il fulcro della sua esistenza, allora non mi è difficile comprendere come voi non possiate nemmeno immaginare il suo punto di vista. Ma mi chiedo, e qui sono ovviamente provocatorio, avete mai pensato a quale sia il VOSTRO vizio, Hokage-sama? Non serve certo condividerlo con me, io sono solo un improduttivo testardo, ma potreste pensarci, ogni tanto. Sorrisi e annuii invece alla sua reazione sul mio iperbolico paragone, ma certamente lui NON sapeva quanto profonda e necessaria fosse la mia missione. Come ritenete giusto, Hokage-sama. Risposi, sorvolando sulle accuse.

    Non ho colto squilibri in tal senso, ma probabilmente Oto e Konoha hanno risorse simili, quindi inevitabilmente viene scelto l'offerente migliore, o con cui esistono meno screzi ai vertici, ma non ci sono manifestazioni anti-Foglia né chiacchiere che sminuiscono. Kiri funziona, efficienza e corruzione sono contrastate su molti livelli e i cittadini si sentono al sicuro. Dissi con semplicità, dato che non avevo alcun motivo per mentire o ingannare: Kensei sapeva realmente fare il suo lavoro, anche se era animato da oscuri pensieri. Dice il proverbio che la visione senza azione è un sogno ad occhi aperti, mentre l'azione senza una visione è un incubo, Hokage-sama. Recitai il frutto dei miei studi svolti in addestramento. E in questo non intendo essere provocatorio, anche se non mi crederete. Se siete un leader e volete a tutti costi lo status quo, allora come leader fallirete. Avete bisogno di una visione del mondo, e poi di trovare metodi concreti per realizzarla o non avrete mai nulla in mano. Ma a quanto ricordo, la mia opinione nei vostri confronti come leader è...adulterata. Quindi siate libero di pensare ciò che credete, ma in questo sono sincero. Gli scritti di filosofi e politici del passato hanno molto da insegnare. Che tutti siano uguali è un pensiero profondo, ma nella pratica, qualcuno deve sempre assumersi le responsabilità e dare inizio al cambiamento o a un movimento, o c'è solo stagnazione. E la stagnazione uccide. Semplici pareri accademici, naturalmente, che non avrei approfondito. Se poi lui avesse chiesto da quale pulpito parlassi avrei solo fatto spallucce. Fa parte del mio addestramento, i miei genitori sono sempre stati molto attenti a curare la mia formazione.

    Interruppi la tecnica quando mi chiese da bere, e anche se accigliato per la totale assenza di educazione in quell'ordine, mi recai al frigo, ricevendo però l'incarico più accurato mentre lo servivo. Annuii impercettibilmente, usando la tecnica in maniera più discreta, solo per ritrovarmi improvvisamente da solo! EHI! Mi guardai intorno...sapevo che quello era un clone ma normalmente la sparizione delle bunshin era caratteristica e riconoscibile e non era avvenuto niente del genere. Assurdo... Sibilai tra i denti guardandomi intorno, quasi temessi di essere aggredito. Non potevo sapere che l'Hokage era ancora là, intento a guardare tanto sé stesso che me e quando apparve rapidamente spiegandomi che aveva scoperto cosa era successo a Youkai, facendosi poi influenzare dal medesimo meccanismo. Capisco...manterrò alta la guardia in ogni caso. Avrei confermato, comunque turbato al pensiero che lui potesse agire liberamente intorno a me...anche se di fatto, col divario che ci separava, ero comunque impossibilitato a impedirglielo anche senza Concordato. Schiacciai col tacco quel serpeggiante senso di impotenza e frustrazione, dato che non potevo permettermi di perdere ulteriore terreno, restando in attesa. Certamente il mio malumore sarebbe stato palpabile.

    Non percepito, Raizen si sarebbe diretto dalla guardia che sulla porta ci teneva d'occhio e sbiancò nel vederlo coi capelli rossi. Era giovane, dal volto familiare come se qualche volta avesse ricevuto una missione diretta dal Kage o comunque in sua presenza, ma con i capelli e gli occhi di colore diverso (sebbene fossero quelli originali) era difficile riuscire a dargli un nome. Cos...Ho-hokage-sama ma voi non siete un Uzumaki! Avrebbe sbottato, preso alla sprovvista quando l'Hokage gli posò una mano sulla spalla. Io...io sto solo tenendo Hitomi addormentata con un jutsu. C'è...c'è la possibilità di spezzare il Concordato e Hojo-sama mi ha incaricato di... Spaventato, avrebbe deglutito nel fissare gli occhi del Kage e la loro determinazione. Il ragazzo, Youkai, assieme a Yamato, Hojo li ha portati via per interrogarli, ma non so dove! Credo sia dalla Strega Bianca, la moglie di Hojo. Può strappare informazioni persino ai cadaveri, o così dicono... Avrebbe aggiunto, un pò spaventato, anche perché consapevole di non avere speranze contro Raizen in uno scontro o un tentativo di fuga. Ma non so dove si trova...però posso...posso svegliare Hitomi se vuole...la abbiamo messa in un appartamento qui vicino...

    Nel momento in cui la tecnica del sonno venne sciolta, da una finestra della casa dirimpetto una figura femminile uscì di prepotenza dopo averla spalancata, emettendo una lunga catena per appendersi a un balcone più in alto e poi atterrare, armata con un kunai composto da chakra affine alla terra, proprio davanti alla porta della sua casa. L'espressione di Hitomi nel vedere Raizen fu impagabile, simile a quella di Youkai quando aveva scoperto le sue catene Uzumaki, ma in un certo senso più affine al chiedersi se non stesse invece impazzendo. Hokage-sama...? Avrebbe detto, formale come quando era sul lavoro, a differenza di quando erano da soli. Io non capisco...pensavo che Youkai fosse un mitomane ma voi...un attimo...no, voi non siete un Uzumaki, sono sicura! La mano che reggeva l'arma tremava, segno che la donna era in preda a una forte emozione. Cosa sta succedendo? Guardò con profonda ostilità la guardia che Raizen stava interrogando. Goro Uzumaki...cosa è successo a Youkai e Yamato? Cosa ha fatto Hojo? Disse con un tono perentorio che era il terrore di chi lavorava in contabilità, anche se un leggero cedimento della voce tradiva la sua preoccupazione.

    Se Raizen fosse riuscito a calmarla e spiegare la situazione lei sarebbe rimasta interdetta, cercando di riordinare le idee mentre si calmava. Capisco...Hojo è pericoloso. Non esiterebbe a mettere in pericolo un Uzumaki o un qualunque ninja di Konoha per il suo scopo. Lui vuole che il Concordato finisca...vuole che l'Assassino torni a cercarci per tendergli una trappola o non so cosa. Ha perso una figlia per colpa di quel mostro e ha sete di sangue, ma finché c'è il Concordato non può agire liberamente. Avrebbe spiegato, anche se forse Raizen sapeva già qualcosa al riguardo. Se interrogata riguardo alla moglie avrebbe risposto: Hikaru Uzumaki, nata Tamasizu. Originaria di Kiri, ma da anni ha tagliato ogni rapporto, inoltre quel clan non esiste praticamente più, dopo che i Kaguya li hanno sterminati. E' stata per molto tempo nella squadra dei Torturatori di Konoha, prima del Concordato. Non so dove si trovi, ma abitano poco distante dalla vostra cosa. Se invece Raizen avesse portato una qualunque rimostranza sul Concordato o una qualche forma di inganno ai suoi danni, la donna avrebbe scosso il capo. Non c'è nulla di cui io debba giustificarmi, Hokage-sama. Voi sapevate del Concordato, ma lo avete dimenticato per vostra libera scelta. Pensavo che il Daimyo vi avesse informato all'inizio, ma faceste finta di nulla per mantenere le apparenze, ma poi ho compreso che non sapevate nulla...ho interrogato la capoclan prima di agire di mia sponte, ma lei mi ha detto che non era mio compito parlare. La responsabilità del Concordato è grande, e pur fidandomi completamente di voi, mi fido anche della capoclan, e ho seguito i suoi ordini. Disse, con la chiarezza e innocenza di chi aveva fatto ciò che credeva più giusto.

    [Missione con Fujiko]
    Fujiko si era appartata con il Kage prima di riunirsi a Tetsuba, scrutando con attenzione l'ambiente circostante e assicurandosi di non essere seguita, continuando a guardarlo con l'espressione di chi è un vecchio amico che non vedi da tanto tempo, anche se di fatto lui non ricordava di averci mai avuto a che fare. Hanno impiegato mesi a calcolare e includere le condizioni e le possibilità del Concordato, il concetto fondamentale è che funziona, e che non ho due settimane per esporti tutte le situazioni possibili e come verrebbero affrontate. Ma sappi che se chi è sotto concordato lascia Konoha nella sua falsa identità, non può assumere quella vera né usare le capacità Uzumaki, se le possiede...e se muore, la falsa identità rimane definitiva. E il Concordato impedisce di uscire da Konoha nella vera identità. Per ottenere dei benefici così potenti e assoluti, ovviamente sono stati necessari dei potenti vincoli e questo è uno dei principali. Ed è anche il motivo per cui Hojo vorrebbe uscire da Konoha. Esiste solo un'eccezione: è possibile riavere la propria vera identità e usare le arti Uzumaki solo se si corre un chiaro e netto pericolo di morte contro l'Assassino degli Uzumaki. Inutile dire che sotto Concordato i Draghi non avrebbero saputo minimamente chi era Raizen, rifiutando di obbedire.

    Se poi andassi in giro a dire che ci sono Uzumaki a Konoha, comunque chiunque arrivi non ne troverebbe alcuna traccia, se non quelle storiche, quindi sarebbe inutile comunicarlo all'esterno, o attirerebbe il nemico che comunque non troverebbe nulla, ma metterebbe il Villaggio in pericolo. Anche il tuo controllo remoto fallirebbe in questo senso. Spiegò, muovendo appena le mani in gesti che amplificavano, con grazia, le sue parole. Un Uzumaki di Kumo che non ha avuto alcun contatto con noi andrebbe comunque incluso con i metodi che ti ho detto, ma una volta dentro sarebbe soggetto alle stesse regole...non potrebbe nemmeno tornare al suo paese con la nuova identità. Il controllo mentale del Concordato è assoluto, nemmeno Seira potrebbe aggirarlo...francamente non riesco a immaginare un controllo mentale più potente o assoluto, abbastanza da sovrascrivere le imposizioni del Concordato, e certamente nessuno Yamanaka potrebbe metterlo in atto. Non aveva invece abbastanza informazioni riguardo Youkai, ma probabilmente essere morto nel suo aspetto originale contro l'Assassino e poi essere risorto aveva creato un corto circuito nel Concordato, anche se questo non spiegava come mai le parole nel foglietto lo avessero incluso nuovamente. Certo, Fujiko non poteva fare queste supposizioni, ma forse Raizen con le sue conoscenze si.

    Intanto Hikihime scrutava attentamente loro due, senza riscontrare, dopo una lunga analisi, alterazioni significative che non fossero il frammento di Seishinno, ovviamente, sul quale tuttavia non aveva molto da dichiarare, trovandolo troppo confuso e parziale per essere analizzato in modo concreto, perlomeno da lei. Si gettarono comunque nelle profondità della mente cercando nel legame coi draghi un modo per amplificare le percezioni dell'una e le capacità di indagine dell'altro, fino a raggiungere, in quel mondo interiore custodito dalla volpe, la presenza di Seishinno che aveva smesso di ridere. Seduto su una sedia scarna che a malapena sembrava reggere la sua stazza, quel frammento della sua mente aveva lo sguardo fisso e poco reattivo dietro i sottili occhiali scuri che portava sempre. Certo che sono qui, Raizen. Dove dobbiamo andare adesso? Sorrise appena, disincarnato, mentre un tic smuoveva il suo volto. Acuito dalla presenza del drago, Raizen riusciva a scorgere, traslucida, una presenza femminile simile a Seira, ma con un'espressione malevola, che sembrava sussurrare qualcosa all'orecchio del figlio in continuazione. E tuttavia, Seishinno fece una domanda che sembrava fuori luogo, e che trasmise una fugace sorpresa alla sagoma che lo controllava: Dove intendi guardare, Raizen?

    Lo percepisci, evocatore? E' una presenza remota, nei recessi di quella mente, nascosta tra le pieghe dei pensieri di quell'uomo. Se non ci fosse stata la volpe, forse ci sarebbe sfuggita. Vuoi provare a dialogare direttamente con lei? Hikihime era accanto a Raizen in quel mondo interiore, condividendo il chakra. Forse concentrandomi ulteriormente potremmo andare più a fondo e visualizzarla meglio...ma significherebbe anche esporsi a maggiori rischi se avesse approntato qualche trappola. Tuttavia, cosa intende con quella domanda? Il collegamento era stato creato, ma potevano renderlo più saldo o accontentarsi...l'Hokage aveva la sua scelta da fare. Le sue domande da porre. O le sue risposte da dare.

    [...]

    Isolatosi dopo aver inviato Tetsuba da Soken, Raizen con il suo nuovo aspetto aveva al cospetto una biondissima Fujiko che si sistemava i capelli dopo il rituale. Posso farlo io, alcuni tra i membri più importanti del clan Uzumaki, perlopiù la famiglia ristretta della capoclan, e credo che anche Hojo Uzumaki lo sappia fare. Nessuno della Radice, a mia conoscenza, ma con il fatto che Seira è cugina della capoclan non posso escludere che conosca il metodo. Quando poi chiese del frammento di Seishinno, se questo fosse stato ancora presente dopo l'interrogatorio precedente, Raizen avrebbe realizzato che anche il pingue capoclan era sotto Concordato, con buffi capelli e baffetti biondi, ma nulla sarebbe cambiato per il resto, così come il suo corpo fisico, non alterato affatto dal complesso rituale. Fujiko spiegò il semplice metodo per disattivare il Concordato: una sorta di breve meditazione non dissimile da un sutra di poche parole, appena più impegnativo di un atto di volontà ma immensamente meno gravoso di un effettiva tecnica o rituale.

    Completati i suoi preparativi, il Kage con Fujiko al seguito si diresse al palazzo di Hojo Uzumaki, mentre le sue domande su come Seira potesse aggirare il concordato cadevano nel vuoto: dopotutto la donna non ne aveva idea. Gli Uzumaki come spiegato andavano raggiunti e convinti ad accettare il Concordato e sottoposti al rituale, non era un sistema automatico a differenza di quanto Raizen pareva aver capito. Raggiunta la loro meta, interrogare la guardia sotto Concordato non sarebbe stato affatto difficile anche se quel poveretto provò a controbattere. Ma...ma questa è proprietà privata! Anche l'Hokage non può entrare come vuole...o uno del clan. E poi Hojo-sama ha molti nemici anche dentro il clan! Come ti ho detto è in lite con la capoclan e ha formato una sorta di movimento separatista: vuole che il Concordato finisca per uscire e cercare l'assassino di sua figlia. E-Esatto! E poi non possiamo vivere prigionieri per sempre! Sono più di dieci anni che siamo prigionieri! All'ordine di scortare tutti da Hojo poi sarebbe sbiancato. Io...Hojo-sama non è in casa, e nemmeno Hikaru-dono. E anche i signorini Haru e Natsu sono in missione fuori dal Villaggio. Fujiko lo squadrò con evidente ostilità. E quindi? Lui avrebbe fissato lei, poi Raizen, poi di nuovo lei e infine il kage, prima di suggerire timidamente. Volete...volete aspettarli nella sala d'attesa? Chiese con un fil di voce.


    [Youkai e Yamato]
    Sciolto l'abbraccio, Youkai guardava i coniugi Uzumaki con ritrovata luce negli occhi, e loro stessi pur con molto da metabolizzare avevano un'aria infinitamente più rilassata, anche se erano increduli almeno quanto lui. Alle parole del giovane chunin, Yamato deglutì, con gli occhi pieni di lacrime e la bocca che tremava. Io...grazie...non...non mi aspettavo che si arrivasse fino a questo punto...grazie! Sembrava completamente sopraffatto dallo svolgersi degli eventi, e a dispetto del sollievo che ora aveva in qualche modo raggiunto Hojo, Hikaru e i servitori, lui pareva ancora molto agitato e nervoso. Ma...il Concordato? E il fatto che l'Hokage ha visto tutto...forse...forse dovremmo andare dalla... Guardò Hojo, facendosi più piccolo e dicendo, con voce bassissima ...dalla capoclan? Hojo fu autoritario e brusco nel puntare una mano contro di lui. NESSUNO avviserà quella grandissima... Hojo. Hikaru lo interruppe, facendo abbassare i toni, come a dire che non voleva turpiloquio davanti alla figlia/o. Ehm...Mineru non deve sapere di Yuuki, non fino a quando non avremo un netto vantaggio nel dirglielo! Ma...ma il Concordato non funziona e forse sarebbe meglio, non so...essere tutti riuniti? Aveva le mani in tasca e il capo chino, incapace di sostenere lo sguardo del singolo occhio dell'Uzumaki, ma sarebbe stato Youkai a cercare di trovare una soluzione poco dopo.

    Quando prese da parte Hojo, parlandogli a cuore aperto e rivelando di Spiderboy, l'uomo si portò una mano al cuore come se avesse avuto un infarto, gettandosi in ginocchio con l'occhio buono che traboccava figurativamente di cuori di ogni colore e dimensione. Io lo sapevo...speravo sempre, continuavo a disegnare le storie che ti piacevano quando eri piccolo...piccola. Quando eri carina! Speravo le riconoscessi quando eri stata rapita dal Progetto Y, lo ho continuato a disegnare e continuerò sempre! Quasi stramazzò a terra, dimentico di Yamato, mentre Hikaru si avvicinava con un sorriso a dir poco tenue, se non evanescente, e che tuttavia era qualcosa di tanto raro quanto caldo, se percepito. La nostra casa è un po' cresciuta ma è sempre allo stesso posto, nella via vicino alla gelateria dei signori Haruno. Youkai conosceva bene quel posto...ed era a due minuti a piedi da dove viveva con l'Hokage! Nascosti per il bene di tutti, ma non pensavamo che ci stessi cercando. Quando Haru e Natsu sapranno che sei vivo saranno incredibilmente lieti. E se Youkai si fosse mostrato perplesso a quei nomi, Hikaru avrebbe commentato, nemmeno stesse semplicemente leggendo il giornale: sono i tuoi fratelli. Haru il maggiore, Natsu il minore. Al momento sono fuori Konoha in missione. Triplice omicidio, se non erro.

    Tralasciando l'eventuale sconcerto che la notizia avrebbe potuto portare, ora che gli animi si erano calmati era il momento di approfondire la situazione e cercare una soluzione, mentre uno dei servi faceva riprendere Hojo con dei sali (avrebbero poi scoperto che erano imbevuti di uno dei profumi che Yuuki usava in adolescenza). Hikaru guardò il marito, mentre lui scuoteva il capo. Non ne ho idea...a meno che non ci sia qualche altro elemento che permette di identificare i membri del progetto Y a prescindere dal sesso o dall'aspetto. Si sarebbe accigliato. Quindi...quindi l'unica che potrebbe è Seira Yamanaka, o il leader della Radice...o la stessa Capoclan! Ruggì, ulteriore segno che correva decisamente cattivo sangue. E sempre la capoclan conosce i dettagli del Concordato e i suoi punti deboli! Ma Hikaru avrebbe alzato una mano, intimandogli il silenzio. Esiste una sola certezza, cioè che la Mineru Uzumaki vuole che il concordato rimanga, non ha alcun interesse nel sospenderlo con il problema del Kage. Noi stessi semmai avremmo potuto attirarlo da Shika per sospendere il Concordato, ma abbiamo deciso di non coinvolgerlo in questa faccenda, lo rispettiamo e non volevamo che un suo coinvolgimento mettesse il villaggio in pericolo. Inoltre pensavamo che sapesse del Concordato, ma se così fosse avrebbe saputo di noi, facendoti includere. Chiunque sapesse che Youkai era Yuuki aveva tenuto la cosa segreta fino a quel momento, ma perché? Anche il leader della Radice e Seira Yamanaka non dovrebbero avere interesse nel sospendere il Concordato.

    Inoltre sono certo che Hayate è coinvolto. Disse Hojo, carezzando la sua maschera e rispondendo a Youkai. Una Lacrima è vicina. Inoltre ho avuto una soffiata da Sando Uzumaki, Concordato nel clan Yamanaka come Yamato, qui. Mi ha detto che Seishinno Yamanaka, il capoclan, aveva identificato delle persone sospette che si aggiravano nel villaggio, e provando a leggere la loro mente otteneva solo la parola Hayate come risposta. Li ha affrontati appena ha potuto, e Sando era presente, ma sono fuggiti, e mi ha detto che uno corrispondeva alla tua descrizione. Yamato sembrava spaventato, dopotutto Sando era realmente suo cugino, come detto a casa di Hitomi ore prima. Quindi Sando potrebbe essere compromesso, dato che ha mentito. Dobbiamo indagare. Lo sguardo di lei brillò appena: doveva mettere in atto in maniera corretta le sue arti da torturatrice, anche per lavare lo smacco di averle usate sulla sua stessa figlia. Ma...ma Sando è un bravo ragazzo...a parte essere nel Clan Proi...ehm...cioè...credete davvero che sia un pericolo? Magari, non lo so...un Hayate usava la Henge? Yamato voleva difendere il suo consanguineo, ma difficilmente le sue parole avrebbero mai fermato Hikaru.

    Hayate cerca l'immortalità e la vita eterna, ammetto di averli avvicinati, nella mia identità Concordataria, per cercare dei modi per riportarti in vita e renderti immortale. Ma in cambio pretendevano che inserissi tutta una serie di messaggi subliminali nelle mie opere e non potevo sporcarle con quelle zozzerie...inoltre quando incontrai quel Tenson Korin, la reliquia vibrava con violenza. Non potevo fidarmi di chi portava una Lacrima, mi avrebbe considerato sicuramente un nemico. Spiegò Hojo alle interrogazioni di Youkai, prima di portare nuovamente una mano alla maschera. Studiando dei modi per salvarti ho scoperto delle Lacrime, e la mia ricerca mi ha portato a un oggetto di grande potere, l'Occhio del Sacrificio. Apparteneva a chi sconfisse il Drago Diavolo ed è l'unico metodo che ho trovato per strappare le Lacrime a chi le possiede è usare una reliquia di Shennong. Ho scambiato il mio occhio con questo oggetto, ma è un sacrificio che ripeterei mille volte. Entrambi lo faremmo. Aggiunse Hikaru, aggiungendo anche che non era il momento di raccontare come fossero entrati in possesso del Giseigan, l'Occhio del Sacrificio, essendo una lunga storia. Il Giseigan reagisce alle Lacrime, perchè essere sono parte del Drago Diavolo, loro nemico.

    Tornando a temi più intimi, alla domanda sui Tamasizu la madre poggiò una mano algida sulla testa di Youkai, carezzandone i capelli ribelli. Significa che siamo in pochi. Il clan Kaguya ha sterminato quasi tutto il clan, dopo che mio padre rapì la moglie del loro capoclan per farne la sua concubina. A parte me, te, Haru e Natsu, solo mio zio Koma e mio fratello minore Hayate sono ancora vivi. Sempre che ciò che Hayate è diventato, a capo della setta che porta il suo nome, possa essere ancora considerato vita. Lo ho incontrato solo una volta, dieci anni fa. Non riesco nemmeno a ricordarlo, come se la sua presenza mi avesse confuso la mente. Mi chiese di unirmi a lui, ma rifiutai e disse che ero libera di farlo. Dovevo pensare ai miei figli. Spiegò con tono distaccato, anche se al citare i figli si apprezzava una minima inflessione più tenera. Quanto al clan...siamo originari di Kiri. Il nome del clan significa Goccia d'Acqua e siamo maestri di una tecnica di spada nota come Flusso Eterno, che consente di redirigere il chakra e le energie lungo il corpo, oltre a plasmare piccole quantità di acqua in modo che possano tagliare anche l'acciaio più duro. Carezzò ancora i suoi capelli. Ma non eri molto portata per lo stile del clan, è stato Natsu ad apprenderlo. Haru invece ha abbracciato le arti Uzumaki assieme alla tecnica del quarto Hokage. Spiegò, spostando poi la mano per dare un buffetto al naso di Youkai, un gesto che probabilmente faceva sin da quando era la sua bambina.

    Alle parole successive lei invece lo abbracciò. Abbiamo parlato a lungo di quegli eventi. Eri stata rapita e piazzata a Kumo per il Progetto Y, con una finta famiglia che ti addestrava e che ti ha fatto il lavaggio del cervello. Quando ti abbiamo ritrovata avevi i capelli tinti e avevano cercato di cambiarti i connotati, ma ti abbiamo riconosciuta. in effetti è stato Haru, tuo fratello maggiore, a farlo. Spiegò. Aveva quattordici anni appena compiuti al tempo. Ti abbiamo ritrovata che ne stavi per compiere dodici, ed eri stata rapita da cinque anni. La donna che si spacciava per tua madre rifiutò di riconsegnarti a noi anche se nel mentre avevamo ottenuto un permesso speciale dalla Capoclan e dalla Radice per proseguire noi il tuo addestramento. Una catena gelida emerse dal suo polso, carezzando la guancia di Youkai. Lei rifiutò e usò le parole di comando che ti erano state impiantate per farti vedere Haru come un nemico, un comando ipnotico. Dopodiché cercò di usarti per ucciderlo, assieme a lei. Per fortuna riuscì a sopraffarla e ucciderla, portandoti via. Anche la mano calda di Hojo si poggiò sulla spalla di Youkai. Ci sono voluti sei mesi prima che riuscissi anche solo a dire una parola, e un anno prima che Haru non ti facesse gridare di terrore. E' stato un periodo terribile per lui...ti adora, sai? E anche per quel motivo, non sapevano quanto potesse durare l'ordine ipnotico che il biglietto aveva risvegliato e gli aveva fatto dimenticare le sue doti attuali sostituendole con le arti Uzumaki.

    Mentre uno dei servitori curava le sue ferite e Yamato con le mani nelle tasche si aggirava spaventato per tutta quella situazione, Youkai assieme ai genitori iniziarono a mettere in atto un piano d'azione avendo raccolto le idee. Mi sembra una buona idea. Hanno fatto tutto di nascosto, quindi creare rumore li disorienterà. Concordò il leader del Clan Proibito, mentre Hikaru annuiva impercettibilmente. Io...io verrò con voi! Sono solo un genin ma sono vicino alla promozione, e conosco le arti Yamanaka e parecchi Katon! Li usavo in combinazione con Yebiko! Avrebbe detto Yamato, annuendo quasi con urgenza, mentre a un cenno millimetrico di Hikaru i servitori scattavano per eseguire gli ordini.


    [Una riunione]
    I quattro Uzumaki avevano risalito la scalinata senza troppi sforzi, Youkai escluso, ed erano pronti a raggiungere Hitomi per chiedere manforte soprattutto nel contattare Raizen. Certamente non si sarebbero mai aspettati di trovare un Raizen coi capelli rossi, capacissimo di vederli, che minacciava la guardia lasciata da Hojo mentre Yato era all'interno. Youkai! Sbottò Hitomi, distratta dopo aver terminato di parlare con l'Hokage, per poi fissare il capo del Clan Proibito. HOJO! TU! Stava per combattere quando l'atteggiamento di Youkai la lasciò interdetta, così come le successive rivelazioni sulla sua famiglia. Hikaru avrebbe spiegato come uscire dal Concordato (e Youkai si sarebbe trovato con i capelli neri e occhi azzurri nella sua forma Concordataria) mentre Hojo avanzava verso Raizen, con il sigaro in bocca e fissandolo con intensità, se non sfida. A un metro di distanza, senza aver pronunciato parole prima di allora, sarebbe poi scattato, assai rapido in quella che sembrava una presa minacciosa, anche se si sarebbe poi risolta in un vero e proprio abbraccio. Grazie! Grazie di tutto! Grazie! Mentre piangeva a dirotto, in barba all'immagine seria, stoica e crudele che Hitomi aveva di lui....inutile dire che la segretaria rimase spiazzata.

    Non restava che raccontare tutto, decidere se includere anche Yato, riunirsi con l'originale e Fujiko e poi stabilire il da farsi.
     
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