Memorie tra i Metalli

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    Una Piccola Infiltrazione

    XI




    Emise un rapido e muto disappunto quando Yato disse che i simili si attraevano.

    Magari Yato, Magari!

    La sua considerazione in merito alle critiche confermò l’incapacità di Yato di processare parole alle quali non poteva opporsi, vestendosi di fallacie logiche come se fossero armature e da lì attaccare una volta che aveva ignorato qualsiasi parola che poteva incrinare quella corazza.

    Non ho ne detto ne inteso questo.

    Commentò asetticamente, conscio che ormai argomentare era inutile, stava prendendo a pugni un muro di gomma, la sola cosa che poteva ottenerne erano delle articolazioni doloranti. Se fosse stato necessario avrebbe corretto eventuali errori in futuro, al momento era solo un contrasto di vedute dopotutto.

    Lo ho ben presente, purtroppo.
    Stai avendo esperienza di una sua parte proprio adesso.
    Ti ripeto, non sono sordo Yato, ne verso te, ne verso il mondo e neanche verso la mia coscienza.


    Ammise senza problemi, consapevole dei suoi lati positivi quanto di quelli negativi, che disprezzava e cercava attivamente di correggere, a volte con successo a volte no, e a volte riuscendoli a trasformare in utili strumenti.
    Non ribattè all’affermazione sugli scambi tra suono e acqua, aveva già illustrato la realtà dei fatti, ribadirla sarebbe servito a poco, per cui si limitò ad ascoltare senza reagire. Il chunin che poteva fare della sua prosa un vanto tanto quanto Raizen però continuò la sua arringa, obbligando Raizen ad una pausa forzata, calcolando addirittura un leggero ritardo quando Yato gli riportò una massima dal valore indiscutibile. Aveva una faccia tra lo stupito e l’esterrefatto e voleva che Yato potesse vederla a modo e stamparsela nella memoria perché era chiaro che non era quella citazione ad averlo sorpreso ma il fatto che venisse buttata nella discussione come un tozzo di pane tra i piccioni.

    Stai... cercando di portarmi sulla difensiva per farmi ribadire all’infinito?
    Hai citato una dicotomia e stai cercando di incastrarmi a torto in una delle due parti affermando che non ho visione, che misero tentativo di arrampicata sugli specchi.
    Dice molto sulla tua capacità di cogliere le sfumature, Yato.
    È una tua mancanza e la usi per filtrare qualsiasi stimolo dall’esterno, non puoi trasformare giallo, rosso e blu e in bianco e nero, ogni tentativo equivarrà per forza di cose ad un errore.
    Che questo sia o meno un sotterfugio volontario mi importa poco, solitamente ribatto, ma ho preferito metterti davanti uno specchio ed al fatto che stai solo mischiato le carte sperando che impostare per l’ennesima volta il discorso ti faccia racimolare almeno una coppia.


    Scosse la testa, incapace di trovare una risposta a quell’astio, non perché non accettasse un oppositore ma perché un individuo sveglio come Yato parlasse come un complottista, e muovendosi in argomenti fumosi, senza mai portare un argomento concreto da sottoporgli se non un qualche affronto personale che, come nel caso dei due genin non aveva certamente fatto per il suo bene.

    Per chi lo fai Yato?
    Salti da una fallacia all’altra sperando di cogliermi intorpidito in una di esse e lì affondare le tue ragioni.
    Qui non c’è nessuno da convincere… nessuno.


    Indicò la via vuota con un ampio gesto e realizzando lui stesso qualcosa in quel momento lo guardò negli occhi, nell’angolo più profondo del nero delle sue pupille, come se gli scavasse dentro.

    Tu cerchi disperatamente di convincere te stesso di ciò che dici.

    Lasciò che quelle parole sedimentassero e che in quel silenzio il Senju potesse sentire il peso di un giudizio che lo denudava.

    Pace, libertà e uguaglianza sembrano parole vuote, vero?
    Così grandi da dover essere per forza gonfie d’aria, inarrivabili, sempre troppo distanti… allocchi.


    In quel plurale si nascondeva una considerazione che andava oltre Yato che in quel momento rappresentava una categoria più ampia.

    Non sono sicuramente uno che gioca pulito, sono un discreto bastardo e non potrò mai essere annoverato tra i paladini per via delle scelte che sono stato costretto a fare ma io ho il potere per mettere in equilibrio almeno un pezzo di questo mondo, e lo farò.
    E se per te questo è stagnare rileggi i tuoi libri, le mie azioni non saranno mai definitive, ma neanche quelle degli dei possono esserlo, per questo ci sarà sempre bisogno di un intervento correttivo nella bilancia delle cose.
    Ed il fatto che si debba intervenire con costanza non rende vani gli interventi, dimostra solo che le variabili sono infinite e che il valore sta nella costanza, nell’incrollabilità, non nel sogno di un immutabile perfezione, ma dell’ambizione alla stessa: tutto l’opposto della stagnazione o della mancanza di visione.
    L’Equilibrio è il mio Nindo, giovane chunin.


    Non lo chiamò per nome volendo mettere in quel momento un minimo di distanza tra di loro, perché forse poteva vedere il suo Kage come un incompetente, ma questo non toglieva che era Kage, eletto e confermato nel suo ruolo e con un bagaglio di esperienze per il momento inarrivabili a Yato ed in quelle c’era un valore che era sciocco ignorare.
    Se avesse ribattuto, con flemma e fredda educazione, quella tipica della calma che precede la tempesta, avrebbe alzato una mano consigliandogli di fermarsi, per poi poggiargliela amichevolmente sulla spalla. Da quella posizione l’imponenza fisica di Raizen era soverchiante, un aspetto che non sempre risultava rilevante grazie alle abilità dei ninja ed alla sua precisa volontà di non imporsi primariamente col fisico, ma che in quel contesto avvalorava la sua affermazione.

    Mi fai tenerezza Yato.
    Deponi le armi, la più forte delle lance non penetrerà comunque il più forte degli scudi.
    Credi a chi ha speso più fiato di te, c’è qualcosa con cui concordare anche nella persona che più odi al mondo.
    Io però non ti odio.


    Era il punto della discussione per lui, dove un tempo avrebbe affermato le sue ragioni a costo degli incisivi di Yato, ora avrebbe messo un punto e voltato le spalle a quel diverbio ormai sterile. Stava al Senju capire quanto non essere ne stimato, ne odiato, lo rendesse ininfluente agli occhi dell’Hokage.
    Une mezz’ora più tardi, all’interno della casa di Hitomi la situazione venne sbloccata dall’annessione di Raizen al concordato, permettendogli di muoversi verso un mistero altrimenti totalmente insondabile.

    Rilascia la tecnica.

    Ordinò secco.

    Ma non sperare che un atto di questa portata resti impunito.
    Le vostre scaramucce vi stanno sfuggendo di mano.


    Quando Hitomi atterrò davanti a loro si tranquillizzò leggermente, per quanto fosse davanti ad eventi di una certa portata nessuno sembrava riportare delle ferite fisiche.

    Non sei ferita, menomale.

    Era il massimo che potesse concedersi, per quanto il passato rimanesse alle spalle di sicuro non erano due sconosciuti, e non era un buon momento per offrire il fianco a eventuali illazioni.

    No, ovviamente no.
    Suppongo che la ragione che ha spinto Hojo da te sia la stessa per cui io ho fatto questo piccolo cambio di stile.
    Abbassa pure l’arma, la situazione è… particolare, ma non violenta.
    Nessuno vuole violenza, giusto Goro?


    Era una minaccia, un evidente minaccia.

    È successo tutto fin troppo in fretta, ma stiamo iniziando a srotolare il gomitolo.
    Dopo che Youkai è sparito ho iniziato a cercarlo, scontrandomi con l’impenetrabilità del concordato, solamente un piccolo foglietto ci ha permesso di arrivare a Fujiko e da lì riuscire a muoverci con maggior efficacia.
    Ora però quel foglietto mi fa sorgere qualche domanda, è un appunto per un interazione tra membri del concordato ed è comunque saltato fuori, non doveva essere protetto e quindi invisibile?
    Tra l’altro è stato proprio Seishinno a trovarlo, ma solo dopo qualche tempo scopriremo che era stato influenzato.


    Indicò l’interno della casa.

    Meglio entrare dentro per ora, io sono un clone, l’originale è alle calcagna di Hojo.

    Una volta richiusa la porta avrebbe continuato a parlare.

    L’intera casa come dicevo sembrava priva di qualsiasi indizio, e solo dopo il ritrovamento di quel foglietto, con il costante invito di Seira a non immischiarci troppo siamo riusciti a capire che proprio lei era stata manipolata, riuscendo addirittura ad avere un contatto con la mia mente attraverso Seishinno, che aveva precedentemente influenzato.
    Non so come, ne quando.
    Hai avuto contatti con lei o la capoclan recentemente?
    Qualcuno può verificare le tue risposte?


    Ottenute le risposte avrebbe fatto un cenno di assenso per poi riprendere a parlare.

    Dico che Seira è influenzata perché sembra agire fuori dai suoi stessi schemi.
    Ha sempre saputo del concordato e pare lo sostenesse, il progetto Y è stato mantenuto in gran segreto, mentre ora è leggermente più sconsiderata e sembra agisca per romperlo.
    Il problema è che chiunque l’abbia influenzata sta mettendo tutti voi a rischio, e questo non è da lei, ha passato una vita a proteggere il villaggio seppur a modo suo, che ora vi metta in pericolo è senza dubbio un cambio troppo radicale, anche per via del suo rapporto con la capoclan Uzumaki.


    Fu Hitomi a quel punto a fare un po' di luce su tutto quel contesto, spiegandogli chi fosse Hojo e come si muovesse.

    Una testa calda sostanzialmente, ma forse vedendo come ti ha trattato ci si potrebbe parlare alle giuste condinzioni.
    Tu cosa credi Goro?


    Dei Tamasizu sapeva più niente che poco, per cui non potè che annuire a quell’informazione.

    Mi stupisce più che altro che anche tu, scelta perché mi fossi fedele considerando che gran parte di ciò che arriva al mio ufficio passa anche per mano tua non mi abbia detto niente.
    È sorprendente in negativo quanto la capoclan sia certa dei suoi mezzi per correre il rischio di non avere la protezione dell’Hokage.
    Non ti ha mai detto niente riguardo l’eventuale correzione di questo errore?
    Dopotutto mi stava consciamente lasciando all’oscuro di tutto per essendo la soluzione abbastanza rapida e attuabile.


    Affermò mentre indicava i capelli fiammeggianti.

    Hojo quindi è venuto qui dopo aver intercettato il tuo corvo diretto a Fujiko.
    Non dico sia impossibile, ma mi sembra un caso parecchio fortuito che la tenesse d’occhio proprio in quel momento.


    Chiese a Goro di avvicinarsi con l’indice.

    Racconta, come è riuscito ad intercettare il corvo e perché sapeva del suo arrivo?
    Mi raccomando, ricorda la tua posizione prima di rispondere.


    Incrociò le braccia in attesa di capire qualcosa di più sui protagonisti presenti nel palcoscenico.




    [Lontano dal Chiosco dei Mochi]



    Le spiegazioni ottenute da Fujiko non furono dettagliate, ma erano quantomeno sufficienti.

    Capisco.
    Ma suppongo che arrivati a questo grado di insofferenza la cosa migliore sia concedere qualcosa in più.
    Trasformando il concordato un luogo nella mente e permettere a chi lo decide di agire contro l’assassino ma con la consapevolezza di stare lontano da chi non vuole rischiare la propria vita.
    Ma ci penseremo più tardi a questo.


    Le sue sopracciglia si incupirono quando si focalizzò sulla potenza del concordato.

    Il concordato è assoluto.
    Neanche uno Yamanaka potrebbe aggirarlo… mh.
    In effetti, se si parla di effetti, non è difficile pensare a tecniche incredibili eppure più gli effetti sono incredibili più la loro struttura è debole.
    Lunghe serie di sigilli possono interrompersi, così come i rituali, e questa è la cosa più semplice da fare, ma se io fossi un esperto, davvero un grande esperto, tenterei di modificare la struttura più che di spezzarne gli effetti.
    Stiamo parlando di un sigillo dopotutto, complesso senza ombra di dubbio, ma bollarlo come impossibile da aggirare ci allontana solo da chi potrebbe essere in grado di farlo.


    La condizione di Youkai poteva aggiungere qualcosa a quella fila di pensieri.

    E se la morte fosse proprio la falla in cui infilarsi?
    Rapisco qualcuno, lo uccido e sappiamo che in quel momento il concordato agisce quindi è ancora attivo e se fissa l’identità fittizia in qualche modo è attivo anche dopo.
    Non sappiamo come, ma se Youkai è stato incluso già sappiamo che esiste qualcuno che sul concordato ha scoperto qualcosa in più di te e sa riattivarlo post mortem.
    Seira potrebbe aver subito la stessa sorte, ma con la leggera sfumatura della modifica degli obiettivi del concordato, esiste un modo per verificare se qualcuno è dentro il concordato e se questo è stato modificato in qualche modo?
    Immagino che simili modifiche siano notificabili in caso.


    L’indagine mentale intanto procedeva insieme all’esperta principessa squamata, ritrovarono Seishinno, ma era difficile dire se stesse meglio di prima. Era seduto in una piccola sediolina a fissare un punto nel vuoto, inattivo, come un fantoccio a cui fossero stati recisi i fili. Ma non c’era soltanto lui, attorno alla sua persona infatti aleggiava una seconda presenza, simile a Seira ma senza quell’aria da vecchietta bonaria e pingue. Gli sussurrava all’orecchio ed era certo che quello fosse un sintomo del controllo che esercitava su di lui ma la domanda e il cambio di atteggiamento di quella figura gli dissero che il capoclan stava combattendo non del tutto assoggettato.

    Si, riesco ad intravederla.
    Sono certo che avremmo Seishinno come alleato, ma ancora ho dei dubbi riguardo alle trappole.
    Seishinno è qui però, e con lui come vediamo anche chi controlla Seira.
    Sono entrambi qui, me l’ha detto lui stesso, avere una parte della mente altrui è come avere un pensiero fisso, esattamente il comportamento di quella cosa traslucida.


    Il chakra, caricato per il rilascio si attenuò, quella presenza doveva essere mantenuta lì.

    È ancora lì però, quindi se anche potesse influenzare me non può farlo senza determinate condizioni o forse Kurama la ostacola.

    Stava con le braccia conserte davanti a Seishinno, incerto se correre o meno quel rischio.

    Sappiamo poco, ma sappiamo anche che questa è una risorsa, non ci resta che tentare.
    Kurama, devi tenere d’occhio quella presenza, ci avvicineremo quindi potrebbe sgattaiolare qui, non deve scappare e, ma questo sarà più complesso, cerca di distrarla se si concentrasse troppo su di noi.
    Hikihime.
    Dovremmo andare nel profondo della sua psiche, così mi ha chiesto di fare sarà un viaggio tra ricordi o forse sogni, ma qui sarà come la realtà, quindi forse potremmo evitare di farci influenzare a patto di sapere dove si trova chi vogliamo evitare.
    Forse è lì che troveremo la cassaforte della sua coscienza, o consapevolezza, dopotutto questo potrebbe essere un meccanismo di difesa.


    Raizen però non aveva gli eccelsi mezzi di uno Yamanaka per fare quel lavoro, poteva sfruttare solo l’interrogazione mentale. Esisteva una domanda per scendere a fondo?
    Qualcosa che creasse un filo da quell’angolo di coscienza protetta fino a loro, in quel momento il capoclan stava proteggendo ciò che reputava essere l’essenza di se stesso, qualcosa senza la quale non sarebbe stato più lui, cosa poteva essere?
    Aveva davanti un uomo grassottello che però non impressionava per il suo peso bensì per la precisione ed eleganza del suo portamento, qualcosa nato dalla totale accettazione di sé nonostante le sue forme potessero generare insicurezza nei più, facendo di quel portamento e quella stazza l’apice la punta della sua lancia. Qualcosa che lui stesso aveva scoperto nella difficoltà.
    E sua madre poteva avere un ruolo in tutto quello?
    Seishinno sembrava padrone di se stesso e non era turbato da quella particolare apprensione, quindi quell’affetto leggermente soffocante poteva essere una costante nella sua vita, e se ancora se la portava dietro era qualcosa di sopportabile o che in lui rappresentava qualcosa di positivo. Capire l’uomo da quei pochi pizzichi di interazione era complesso, ma un rapporto sano era basato anche sull’indipendenza e la presenza di Seira forse non era troppo sana considerando il ruolo di Seishinno.
    Dopo aver soppesato l’importanza di tutti quegli ingredienti e averli mescolati in un unico impasto formulò la domanda che gli pareva più corretta per permettere a Seishinno di mostrargli l’angolo più nascosto del suo mondo interiore.

    Seishinno, quando è nato il capoclan Yamanaka che ha saputo aiutare il suo Kage a liberarsi da Ozma?
    Portami da lui.


    Con quella strada a condurli si sarebbero immersi in un ulteriore strato di consapevolezza, in un esercizio di scatole che, sperava, una volta guadagnato l’aiuto di Seishinno li avrebbe portati a sfruttare in maniera similare e a loro vantaggio il frammento del terzo in comodo presente nella mente del capoclan e di fatto, in quel momento presente anche nella sua seppure in una dimensione al momento separata. La domanda era complessa per qualcuno di diverso da Seishinno, comportava un informazione riservata che ben pochi potevano sapere e che probabilmente un infiltrato non avrebbe avuto interesse a ricercare, ma seppure fosse stata trovata quell’informazione era necessario connetterla a tutto il background di Seishinno e trovare tra i suoi ricordi il preciso momento in cui aveva capito che poteva farcela con le sue sole forze, in quel punto era certo avrebbe trovato la forza mentale degna di un capoclan Yamanaka, la mente più forte del villaggio. Trovarlo per un estraneo era però impossibile, nella vita ci si rialza tante volte, ma solo chi è consapevole del suo percorso sa di preciso quando nel rialzarsi è arrivato più in alto di tutti.
    Se c’era uno scontro mentale in vista era lì che sarebbe iniziato.



    [...esterno...]



    La risposta di Fujiko non lo rincuorò per niente.

    Quindi abbiamo un buon numero di sospetti non indifferente, cercare tra loro un movente sarebbe un inutile perdita di tempo ora.
    Ne abbiamo solo una che è Hojo, oltre Seira ovviamente.
    Ma mi torna davvero poco che Seira, un membro della radice e Yamanaka esperta abbia aperto le porte al suo aguzzino.
    Credo sia una vittima.


    Poco dopo quelle considerazioni arrivarono alla villa di Hojo, davanti alla guardia che tentava di trattenerli come meglio poteva.

    Non sto entrando perché mi và, sto entrando per la sicurezza del villaggio e forse la vostra.

    Ma quello si ostentava a mantenere il punto nonostante la richiesta di scortarli dall’Uzumaki.
    Raizen si fece leggermente più metodico e tirò su un braccio, sistemando sopra ad esso un pesante guanto da battaglia, era il Rintocco, e l’aria lo avvertì immediatamente, vibrando minacciosamente e con sufficiente chiarezza da poterla avvertire nel petto, come il passo di una colossale creatura in avvicinamento.

    Ti stai opponendo ad un ordine diretto quindi?

    Non aveva bisogno del guanto in realtà, ma rendere chiaro a cosa sarebbe andato incontro era la via migliore per portarlo a fare una scelta in tempi brevi.

    O mi scorti da loro o dopo averti spostato perquisirò l’intera villa personalmente, reputandoti complice persino del ritardo nel pagamento delle bollette.
    Quando la sicurezza del villaggio è minacciata, e lo è, non ci sono proprietà private.
    O pensi che aspetti l’ora del thè per disattivare un sigillo in grado di radere al suolo un quartiere?


    Terminata la domanda, se non avesse ricevuto una risposta affermativa si sarebbe preparato a scattare, salvo immobilizzarsi come se colto di sorpresa.

    Ah.

    ….


    [...riunione...]



    La guardia del corpo aveva appena finito di rispondere quando, senza il benchè minimo preavviso ricomparvero Youkai, Hojo, Yamato e una donna che a quel punto doveva essere Hikaru.
    L’aria non potè che farsi assai più tesa, ma mise comunque una ma no davanti a Hitomi, suggerendo prudenza, dopotutto lui era solo un clone.

    Non fate un altro passo.

    Scandì chiaramente per poi indicare Youkai.

    Tu, vieni qui, di corsa.

    Tutta quell’animosità però non sembrava necessaria, Youkai spiegò come erano andate le cose, e malgrado dovette costringersi a sorvolare su determinati passaggi che certo non brillavano per acume si rilassò leggermente, salvo ritornare sull’attenti quando Hojo si avvicinò con quell’aria minacciosa, certo strana visto l’incedere poco strategico e scevro da particolari preparazioni. Quando gli si gettò addosso rimase quasi annichilito, con le braccia leggermente alzate visto che gli stringeva il torace.

    Ma cos…?

    Lo guardò qualche secondo per poi cercare conferme tra i presenti, ma per la maggioranza tutti sembravano essere stupiti quanto lui, anche se lui in aggiunta era leggermente schifato. Non era decisamente abituato al contatto con altri uomini, non così stretto e pregno di gratitudine e odore di tabacco quantomeno.

    Va… bene.
    Va bene.
    ...suppongo.


    Gli diede qualche colpetto sulla testa come a volerlo rasserenare, mentre lui cercava di dare a tutti i suoi pensieri un assetto differente, Hojo sembrava essere fin troppo amichevole per essere il bastardo che pensava fosse.

    Sii gentile Hitomi, porta qualcosa da bere, abbiamo bisogno di fiatare qualche secondo e di capire che, chiunque l’abbia causato, dobbiamo risolvere tutti lo stesso problema.
    Anche da mangiare, il chakra speso non è stato troppo, ma meglio reintegrare il possibile, andrà bene qualsiasi cosa.
    L’originale sarà qui a breve, direi che potete usare questo tempo come pausa, ci daremo il cambio quando arriverà.
    Non penso sarà incline a fare una pausa, ma io ho qualche difficoltà a darmi un freno quando si tratta di stanare dei ratti.
    Non voglio uscire dal concordato per non far apparire e sparire l’originale, quindi rassicura un po' Yato Youkai, ma tieniti sul generico riguardo le nuove informazioni.


    Affermazione che lasciava comprendere che nonostante tutto aveva ancora qualche dubbio.
    Ci vollero meno di dieci minuti perché l’Hokage arrivasse, il suo ingresso fu preceduto di qualche secondo dalla scomparsa del clone in una nuvola di fumo, cosa che permise alla Montangna di non buttare a terra la porta con una spallata, ma di aprirla normalmente e presentarsi a mani alzate.

    Basta abbracci, ok?
    Vengo in pace.


    Una prima interazione bonaria, forse utile a far abbassare un po' la guardia a tutti e sfruttare al meglio quel poco tempo di riposo.
    Sistematosi e trovato qualche istante per prendere fiato avrebbe osservato i presenti.

    Bene.
    Direi che la situazione è piuttosto spiacevole.
    Ma almeno concediamoci un pò di civiltà.


    Allungò la mano verso il primo che volesse stringergliela.

    Non vi ho mai conosciuto realmente, ho l’onore di parlare con…?

    Era una presentazione un po' strana, ma dopotutto si conoscevano solamente per bocca di altri.
    Si girò quindi verso Youkai.

    Tu stai bene?
    Non sembra sia stata la migliore delle giornate.


    Posò una mano sulla testa di Youkai con un gesto pesante ma affettuoso, guardando in cagnesco i responsabili, ma era soltanto la prima delle domande da porre, era il momento di incrociare le informazioni e capire a che punto fossero le loro indagini.

    Dovresti gestire un po' meglio queste situazioni Yamato.

    Si tamburellò sulla fronte mentre parlava, punto nel quale Raizen stava per aprirgliela come un anguria.

    Capisco il concordato, ma se c’è una persona su cui non dovresti dubitare sono proprio io.

    Non era troppo severo, il suo era più il tono di un padre deluso.

    Mentre per quanto riguarda questa faida interna non so come evolverà concretamente la situazione, ma è certo che resterò all’interno del concordato, i tempi in cui andavano di moda le casate cadette sono assai lontani, risolverò personalmente simili attriti qualora dovessero verificarsi nuovamente.
    Immagino che il concordato vi abbia dato una sorta di scusa per autogestirvi ed in una sola giornata ci sono stati due rapimenti e una tortura e un salame che alla vostra villa tentava di fermarmi mentre lavoravo per il bene di questo villaggio.


    Aveva lo sguardo serio di chi stava dettando non solo legge, ma una via etica che pareva essere smarrita.

    L’indipendenza dei clan è giusta e inviolabile, ma questo ha un limite: il bene comune.
    Se il segreto di un clan mettesse a rischio il villaggio e non ci fosse altro modo per salvarlo se non rivelarlo… rivelerei il segreto.
    Punto.
    Nessuna linea di sangue rende migliori del prossimo, o avremmo un mondo di ultimi.
    Messa in chiaro questa linea direi che possiamo iniziare a capire cosa sta succedendo.


    Ottenuta qualche risposta scandita dai suoi cenni di assenso avrebbe incalzato con qualche dubbio.

    Yamato, ma in tutto questo i tuoi genitori dove sono finiti?
    Abbiamo portato un po' di scompiglio è vero ma hanno mancato un appuntamento piuttosto importante con Fujiko, o eri tu a dover andare da lei?
    Qualcuno inoltre sa se Seira era solita usare Ninjanel numero 5?
    La persona che ha consegnato il messaggio lo portava ma la sua traccia è scomparsa alle porte del clan Yamanaka, forse perché proprio in quel momento è rientrata all’interno del concordato?


    Nel porre quella domanda però ebbe anche la scortesia di annusare l’aria per quanto discretamente, in uno spazio chiuso come quello anche lui poteva percepire il profumo se fosse stato addosso a uno dei presenti.
    La storia sulle lacrime del Nadir lo sorprese non poco, sapeva quale tipologia di immortalità sfruttasse il trio, ma non sapeva da cosa gli era data e scoprirlo lo fece sorridere. Un piacere agrodolce che rendeva più vicina la sua vendetta, un sentimento che non apprezzava quando esasperato ma che gli avrebbe dato grandi soddisfazioni quando li avrebbe osservati spegnersi consapevoli che sarebbe stata l’ultima volta.

    Lacrime del Nadir, o per essere più precisi Amesoko.
    Estremamente interessante, sapevo in che modo tornavano in vita, ma non grazie a cosa, dove hai recuperato queste informazioni?
    Non sarebbe male avere il quadro completo, occhio incluso.
    Io dovrei avere uno strumento adatto a fermarli definitivamente, lacrime o non lacrime, ma non è ancora completo, se tu li hai studiati così tanto avrai anche trovato un modo di liberarli da questo ciclo, no?
    Ma soprattutto, in che modo avrebbero potuto aiutarti a scappare dal concordato?
    Volevi sottrarti da esso… morendo?
    Spero tu non te la prenda, ma credo che sia stata proprio la tua interazione a riaccendere nuovamente il loro interesse per Konoha, da quel punto per loro è tutto in discesa, soprattutto se arrivano ad un personaggio della radice come Seira.
    La Speranza, è probabilmente la responsabile dietro questo caos, ma resta sempre viva la domanda del “chi l’ha invitata”, Seira non mi sembra possa rispondere a questa domanda, mi sembra troppo prudente e fedele al villaggio per mettere a disposizione di un Hayate la sua mente ed inoltre è una donna, che sono il ricettacolo che la Speranza controlla meglio, anche grazie alla lacrima suppongo.
    È probabile sia stata presa alla sprovvista.
    Quando la incrociai all’Abete non era stata solo brava a recitare, lei può semplicemente farsi da parte e far emergere la coscienza ospitante, a quel punto le debolezze delle eventuali menzogne si sfoltiscono non di poco.


    La notizia del sangue era invece una buona e al contempo cattiva notizia, offriva un metodo rapido per rendere tangibile il concordato ed eventualmente interagirci, ma era anche vero che questo l’avrebbe esposto e messo in pericolo.

    Il sangue invece è un gran problema, non tanto perché voglio tenermelo stretto, ma perché versarlo potrebbe disattivare il concordato e precipitarci immediatamente in un problema più grande che vogliamo gestire in tutt’altro modo.
    So proteggermi, ma non ho mai avuto cura delle ferite più superficiali, avete modo di non farmi perdere sangue?
    Anche se direi che potremmo giocare in un altro modo ed evitare semplicemente di combattere in quella sala.
    Il concordato una volta concretizzato è modificabile suppongo, no?


    Fatta incetta di tutte quelle informazioni era il momento di tornare al presente, e le sopracciglia che gli cascavano sul naso lasciavano immaginare quanto ingarbugliata fosse la situazione.

    Direi che possiamo tornare al presente e alle nostre prossime mosse.
    La speranza di Hayate si è infiltrata nel villaggio e sarebbe opportuno sapere chi gli ha aperto la porta, è evidente che Seira sia una sua vittima più che complice quindi questo la esclude, e se dovessi fare qualche rapida associazione, Hojo, non fatico a pensare che proprio l’anziana della radice sia stata reputata da te sacrificabile per favorire l’infiltrazione di qualcuno, salvo vederti la cosa scivolare tra le mani e trasformarsi in un problema da risolvere.
    Prima di darti possibilità di rispondere però fammi mettere in chiaro una cosa, potrei essere dalla tua parte a determinate condizioni, ma questo non toglie che prima delle esigenze di una parte degli Uzumaki reputo più importanti le loro vite e quelle di coloro che non concordano con essi.
    Quindi ci sono cose che posso valutare e cose che nono vorrei nemmeno sentire.
    Potrei esigere una modifica del concordato per escludere un numero di Uzumaki estremamente preparati presi su base volontaria che faranno da esca LONTANO dal villaggio in modo da trovare una soluzione all’assassino e permettervi di vedere la fine di quello che anche a me sembra un rimedio temporaneo che si sta trasformando in una tortura.
    Secondo, quel povero chunin, Yato Senju, sta aspettando lì da un po', bisognerebbe metterlo al corrente di qualcosa, ma non ho certezze sul suo conto.
    Mi è apertamente ostile pur essendo fedele al villaggio, e chiunque controlli Seira o una parte di Seira stessa ha voluto metterlo in mezzo a questa storia, non so se per volontà propria cosa strana visto che la Speranza non dovrebbe sapere nulla di lui o perché ha trovato qualcosa sul suo conto nella mente della vecchia Yamanaka.


    Si sarebbe poi voltato verso Fujiko.

    Tu Fujiko come puoi dimostrarci che non ci pianterai un coltello tra le scapole al momento giusto invece?
    Hayate sa essere molto persuasivo e niente non toglie che la scenata di Seira aiutasse te, il piano B a funzionare meglio.
    Dubito di te in amicizia, ma visto che tutti vogliamo saltare alla gola del prossimo in questa stanza siamo la miglior occasione per assicurarci di essere tutti dalla stessa parte.
    Inoltre tu mi hai parlato al chiosco di alcuni Uzumaki, ma mi sono presentato solo io, i genitori di Yamato?
    Non erano in casa ne nei dintorni, potrebbero essere stati distratti da un influenza esterna?
    Solo Seira ha accennato a loro e soltanto per farmi prendere decisioni affrettate.
    Mostra anche il sigillo che hai impresso a Tetsuba, eseguilo pure sul tavolo in modo che possano vedere se nasconde qualche trappola.
    Ti ho visto parecchio abile nell’interrogazione mentale e da quando un Hayate mi ha fregato sono sempre molto prudente con chi è abile in quell’arte.


    Non aveva veri e propri sospetti su Fujiko, il suo era un modo per permetterle di esporsi verso gli altri, soltanto il fianco esposto avrebbe potuto aiutare Hojo a vederla come un alleata,
    Se fosse arrivato un momento opportuno e dall’interazione col frammento di Seishinno non fossero arrivate informazioni Raizen avrebbe anche messo quella questione sul tavolo.

    Hikaru, Seishinno al momento è in uno stato particolare, ma sembra che tu sia un interrogatrice ben al di sopra della media, forse potremmo riuscire a comprendere come e quando Seira e stata coinvolta, o interrogare direttamente il frammento che tiene sotto scacco Seishinno.
    Tra le altre cose, essendo Shika stato minacciato direttamente ho mandato a sua protezione Soken, dovrebbe essere anche più resistente ad un eventuale controllo, soprattutto ora che è stato avvertito dell’eventualità
    E… Hojo…


    Puntò un dito accusatore più simile ad una lancia affilata in quella discussione che ad un semplice indice.

    ... le mani dei leader non sono le più sporche, son quelle che si sporcano più facilmente, una piccola ma sostanziale differenza.
    Non farciamo la testa dei giovani con puttanate da quattro soldi buone solo per dei cattivi immaginari di serie zeta.


    Non sapeva ovviamente di cosa fosse l’autore, ma al momento non era un suo problema.
    Sul tavolo erano però presenti tutti gli indizi raccolti, qualcosa sarebbe dovuto uscire.


    Edited by F e n i x - 18/12/2023, 21:01
     
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    XI



    Youkai sorrise verso Yamato, sperando che finalmente potesse star sereno, ma le sue idee erano in forte contrasto con quelle di Hojo, che non si risparmiava parole (seppur tempestivamente bloccato da Hikaru, non era ancora il momento di far saper loro che qualsiasi parolaccia l'aveva probabilmente già sentita pronunciare dall'Hokage) sulla capoclan. Il giovane fece un cenno di assenso alla madre, per poi occuparsi di nuovo di Yamato, posandogli una mano sulla spalla. Voglio riunire tutti. Ma la capoclan è il motivo principale della mia scomparsa, e non sappiamo come possa reagire ad un mio ritorno improvviso, nè se in qualche modo già sapesse del mio ritorno e ha tenuto tutto nascosto. Al momento, potrebbe non essere una nostra alleata. Serviva però una nota positiva, che gli avrebbe dato dopo un ulteriore sorriso. So che possiamo fidarci di Raizen però.

    Hojo si lasciò andare alla sua confessione, sciogliendo il cuore di Youkai... almeno fino alla menzione dell'essere stata carina, che lo colse leggermente alla sprovvista, spingendolo a mantenere un sorriso tirato almeno fino a che il padre non stramazzò a terra, osservando alcuni dei servitori affrettarsi per farlo riprendere, voltandosi con aria incerta verso la madre: ...Non sono carino? Borbottò incerto. Fissava un punto vuoto della stanza mentre ascoltava le parole di Hikaru, incredulo dell'esser passato davanti la casa dei suoi genitori chissà quante centinaia di volte, senza nemmeno rendersene conto. Ridacchiò nervoso. Ormai non sapevo più a cosa credere. C'erano talmente poche notizie su chi fossi e sul clan, stavo iniziando a pensare di non avere nemmeno origini a Konoha. Aggrottò la fronte nell'udire i due nomi, presto rivelati come suoi fratelli. Natsu e Haru... Ripetè, come fosse un jutsu in grado di sbloccare la sua memoria. I nomi da soli non sembravano però sufficienti, anche se un brivido gli percorse la schiena pronunciando il nome di Haru. Sembrò sorpreso alla menzione del triplice omicidio, ma avrebbe sorriso appena. Ah. Speriamo stiano bene e tornino a casa tutti interi presto! Commentò, fiero che i suoi fratelli fossero fuori a cercare un pericoloso assassino che aveva già compiuto ben tre omicidi.

    Hojo, finalmente ripresosi, tornò attivo nel momento in cui dovevano tirare le somme di tutto quel mistero. La sua teoria aveva senso, dopotutto se solo una frase era stata in grado di risvegliare dei geni dormienti in Youkai, qualcosa che lo "marchiasse" come membro del Progetto Y diventava quasi una certezza. Beh, su questo non ci sono più dubbi allora. Almeno uno di loro, se non tutti, sanno bene chi sono. E non è improbabile che, dato che sono stato portato via già una volta, volessero tenermi distanti da voi per evitare ulteriori influenze. ...Ma perchè non mi hanno contattato e messo al corrente del Progetto Y non appena sono arrivato? Youkai portò una mano al mento, pensieroso. Come stavano continuando a commentare i genitori, parte di quella storia non aveva senso: includere l'Hokage, visto che si trattava della chiave per sciogliere il sigillo, era logico solo se si pensava che chiunque fosse volesse o liberare gli Uzumaki, ma Hojo ne sarebbe stato a conoscenza, oppure attirare l'assassino, ma mettere a rischio tutti gli Uzumaki e potenzialmente tutta Konoha andava contro i principi stessi della Radice.

    Suo padre lo avvertì che erano indubbiamente coinvolti gli Hayate, e non scagnozzi qualsiasi ma uno dei tre Saggi, dato che poteva percepire una lacrima. Questo Sendo che aveva nominato era diventato immediatamente un sospettato, notizia alla quale la madre reagì con un pericoloso scintillìo negli occhi. Youkai si morse un labbro, mentre un preoccupato Yamato protestava. Non possiamo rischiare di lasciare anche un solo Hayate a piede libero. Dopotutto, chiunque fosse, ha cercato di incastrarmi, potevo finire male per colpa sua. Ma non temere, metteremo in chiaro che vogliamo solo che risponda ad alcune domande, e di non mentire. A bassa voce, avrebbe aggiunto: Terrò il mio Vuoto pronto se dovesse servire. Starà bene, Hayate o meno. Ma dobbiamo sapere la verità. Si sarebbe poi voltato verso Hikaru, facendo un leggero cenno con la testa. Voleva che fosse meno aggressiva nella sua interrogazione, ma non le avrebbe impedito di usare la sua corona per assicurarsi della verità. Se non avesse avuto niente da nascondere, non avrebbe avuto nulla da temere, e come membro del Clan proibito, non aveva motivo di tener nulla nascosto a lei o a Hojo, a meno di essere realmente uno degli Hayate. Avrebbero scoperto in fretta se fosse stato lui a dare la soffiata o meno, sarebbe bastata quella come domanda.

    Youkai aggrottò appena la fronte, di certo ammirava la loro dedizione nel voler ritrovare la figlia perduta, ma addirittura unirsi ad Hayate iniziava a sorpassare una linea di cui non sapeva se essere fiero. Reagì con espressione decisamente sorpresa, che mutò rapidamente in un breve pianto commosso quando Hojo confessò che fu proprio Spiderboy e di conseguenza il legame con la figlia a salvarlo da quella tentazione. Si sarebbe lasciato andare ad un breve abbraccio, affondandogli la faccia al petto. S-Spiderboy sarà sempre più forte di Hayate! Sono fiero di averti come padre! Confessò, tirando su col naso, probabilmente entrambi avrebbero avuto bisogno di qualche minuto per riprendersi. L'argomento si fece ancora più serio: la reliquia apparteneva a Shennong stesso, o in qualche modo era stata creata da un suo frammento. Youkai era turbato. Non sapeva come un oggetto simile potesse reagire con... Shennong stesso. Di certo non aveva intenzione di farsi influenzare da quel potere, anche se ancora voleva recuperare quelle memorie, nonostante sembrasse che Sanako le custodisse sotto sua esplicita volontà. Di certo ammirava la dedizione del padre di arrivare a sacrificare un pezzo di sè pur di avere la speranza di ritrovarla, ma non potè che sentirsi colpevole, sia come figlia scomparsa, che come Shennong. Mi... dispiace. Commentò, con un filo di voce. Non era il momento di far saper loro tutta la verità, c'erano problemi ben più urgenti. Mi farò perdonare in qualche modo, lo prometto. Ma al momento, mi rincuora sapere che abbiamo qualcosa che potrebbe persino intaccare la Rinascita delle Lacrime. Se Shennong ha sconfitto Amesoko, sicuramente le sue reliquie possono annullare o distruggere le Lacrime. Fissò il padre, con evidente preoccupazione. E questo mette anche te in pericolo. Hayate vorrà impossessarsi o distruggere simili reliquie. Non esporti troppo, per favore. A quel punto, si sarebbe fatto un'ulteriore domanda: era forse lui stesso in grado di distruggere le Lacrime? Rievocare quel potere richiedeva un potenziale sacrificio non da poco, ma avrebbe potuto limitarlo o raggirarlo pur di sconfiggere gli Hayate, una volta che se li fosse trovati davanti? Sarebbe stato pronto a rispondere a quella domanda, se avesse avuto la perfetta occasione per sfruttarla? Se riuscissi a riprendermi il mio potere di controllare la mia anima, forse potrei fare qualcosa di più.

    Le carezze della madre lo fecero arrossire appena, agendo in modo polarmente opposto alle sue catene, donandogli una pace che solo il Vuoto gli aveva saputo dare fino ad ora. La sua influenza però non era intensa a sufficienza da non farlo sussultare quando sentì che la colpa del loro sterminio era dei Kaguya, uno dei quali ammirava come libero mercenario. Chissà se Feng stesso era stato complice di quel genocidio. Fissava un punto imprecisato del pavimento con gli occhi sgranati, non reagendo nemmeno alla notizia su Hayate, ritardandola invece di parecchi secondi, momento in cui lo stress aggiunto lo fece sobbalzare con un gridolino incredulo. Tuo fratello minore!? Respirava rapidamente, si aspettava di sentire che fosse parte del clan della madre, ma non immaginava che il loro legame fosse tanto stretto. E' mio ZIO?? Hayate?? Quell'Hayate?? Lo sguardo era vuoto e schizzato, mentre nella sua mente ronzavano i pensieri di una simile implicazione. Poteva ancora pensare di affrontare un membro del clan, ma suo zio? Aveva sempre detto a sè stesso che la famiglia veniva prima di ogni cosa, prima con Raizen che considerava quasi un padre adottivo, o più adatto un fratello maggiore, da meno di un'ora aveva ritrovato la sua vera famiglia e riscoperto il loro travolgente affetto... e con Hayate, come si sarebbe dovuto comportare? ...Mi serve un momento. Balbettò, incredulo di come la sua vita si fosse ribaltata per due volte nella stessa ora. Su una cosa era certo: non doveva per forza approvare le azioni di un suo parente, e di certo quel legame non si estendeva alle centinaia di membri della sua Setta. Almeno quello era chiaro. Di certo non sapeva rispondersi su come avrebbe reagito se si fossero mai incontrati. E mostrò un certo stupore nel sapere che non si era affatto ribellato alla decisione della sorella di non seguirlo. Si morse un labbro, visibilmente teso. Tutto qui? Forse almeno per la famiglia mantiene un lato più tenero... Io o i miei fratelli lo abbiamo mai incontrato? Hikaru poteva avere informazioni sensibili su una delle persone più misteriose del continente, grazie al loro legame di sangue, anche se per quel che ne sapeva Youkai, poteva essere sparito e aver creato la sua setta all'oscuro di tutti, senza dare accenni della sua follia ad alcun membro della famiglia. Hikaru ebbe la buona idea di distrarlo aggiungendo qualche notizia sui suoi fratelli, unita ad un buffetto familiare che lo fece reagire con una breve risatina, borbottando con la mente ancora un po' annebbiata: Mi piacciono le catene del Clan... Mi piacerebbe vedere Natsu in azione.

    Venne preso leggermente alla sprovvista dall'abbraccio della madre, ma quel caloroso gesto, unito a quella pelliccia dall'odore familiare, gli dava un senso di sicurezza e protezione ben radicato nel suo subconscio. Nonostante le tremende notizie di cui stava venendo a conoscenza, non poteva che affondare il suo viso in quell'abbraccio, stringendo la madre a sè percependo una profonda pace. La catena che andò a sfiorargli la guancia gli causò un brivido più grave del dovuto, facendogli scuotere la testa emettendo un lamento di dissenso, nascondendo ancor di più il volto nella pelliccia. Non gli serviva ricordare che la madre che gli stava dando quel sollievo morale era la stessa che lo aveva freddamente torturato senza un briciolo di pietà. Ascoltò la cronaca di quel tremendo periodo della sua vita, ricordando solo frammenti confusi sui quali non voleva concentrarsi, impressionato dal coraggio e perseveranza mostrate da Haru... e visto il trauma, iniziava anche a capire perchè quel nome gli mettesse i brividi nonostante tutto. Forse in futuro sarebbe stato tentato dall'esplorare ulteriormente quelle memorie perdute (forse spinto da Raizen stesso, dato che potevano esserci preziose informazioni o addestramenti ora perduti nel subconscio), ma al momento voleva concentrarsi sulla sua vera famiglia. Spero di incontrarlo presto. E che non resti deluso dal... diverso me.

    Presto arrivò il momento di partire. Vedere Yamato così carico lo fece sorridere, ma non nascose uno sguardo tremendamente preoccupato. D'accordo, ma fai attenzione. Ho avuto modo di vedere le potenzialità di alcuni degli Hayate all'Abete, oltre alla Speranza stessa. Fa in modo che non approfittino delle tue debolezze. Lo mise in allerta, ma ogni aiuto poteva far comodo. Lui stesso era un genin ai tempi, e seppur avere l'aiuto di Xu Shu fu un'occasione decisamente fortuita, aveva avuto modo di fare la sua parte.


    Il sollievo di Youkai nel rivedere sia Raizen che Hitomi venne momentaneamente spento dal suo freddo ordine. Con un leggero sussulto, avrebbe stretto le labbra, affrettandosi ad ubbidire a quel comando, dopotutto l'Hokage aveva ancora una certa influenza su di lui avendo conosciuto la sua famiglia da così poco. Si affrettò però nel spiegargli come fossero tutti alleati, ben più stretti di quel che credeva. Temeva uno scontro vista l'ostilità con cui Hojo si stava avvicinando a Raizen, forse per tutti gli anni che come padre gli aveva rubato, ma fu piacevolmente sorpreso e sollevato nel vedere la sua reazione, che causò una scioccata sorpresa nel resto dei presenti. E'... Particolarmente affettuoso nei miei confronti e ciò che mi riguarda. Spiegò, con un sorriso un po' tirato. Si fece aggiornare sulle condizioni di Hitomi, spiegandole a sua volta e in poche frasi che di fatto non spiegavano un bel niente cosa fosse successo dopo l'arrivo di Hojo.

    L'Hokage decise che la cosa migliore per tutti era di prendere un momento di respiro, rilassarsi e schiarire le idee. Chiese a Youkai delle sue condizioni, cosa che lo portò a guardarsi le fasciature ai polsi. Mh-mh. E' stata... intensa. Ma considerando cosa ci ho guadagnato, ne è valsa la pena. Sorrise appena, facendo scivolare lo sguardo verso i suoi genitori. Lo sai, ho anche due fratelli! E due zii! Oh... Commentò con orgoglio, anche se dopo qualche secondo si spense, mostrandosi più turbato, e facendogli cenno di avvicinarsi al suo viso, per potergli sussurrare all'orecchio: Non concentriamoci troppo sulla cosa per ora, ma uno degli zii è il... signor Hayate. Gonfiò goffamente le guance, tamburellando le mani sulle gambe, non avendo trovato un modo migliore per aggiornarlo su una simile notizia. Forse sotto sotto voleva ulteriori opinioni su come comportarsi a riguardo. Non sarebbe intervenuto granchè ad interrompere l'Hokage, se non quando entrò la reliquia in argomento, dettaglio su cui doveva metter bocca. La reliquia apparteneva a Shennong, un antico shinobi che aveva sconfitto Amesoko parecchio tempo fa. Non sappiamo molto di più, se non che le reliquie reagiscono alla presenza delle Lacrime. Aveva raccontato a Raizen delle sue visioni all'Inferno, dopotutto l'Hokage stesso aveva in parte subito quello stesso potere. Gli sarebbe bastato fare due più due per collegare le cose, ma doveva mettere in chiaro che non era il momento di rivelare certe informazioni. E a questo punto non è impensabile credere che le Lacrime a loro volta possano reagire a queste relique, anche se non ne abbiamo la certezza.

    In breve, Youkai avrebbe usato le informazioni di Hikaru per usare per la prima volta la sua identità fittizia, riapparendo come dal nulla davanti agli occhi di Yato. Si sarebbe fatto distrarre da uno specchio, controllando la sua nuova identità, non dissimile da quella che aveva ad Ame in una delle loro precedenti missioni. Aaaw- ora dovrò abituarmi anche a questo? Borbottò, forse poco prima di essere insultato da Yato (se non direttamente assalito, come presenza sconosciuta apparsa dal nulla al pari di un fantasma). Avrebbe alzato le mani, con un sorriso incerto. Youkai! Sono Youkai! Questa è la mia apparenza sotto Concordato. Tutte parole di cui il Senju non poteva essere a conoscenza, cosa che lo avrebbe portato a fare un pesante sospiro. Okai, da dove iniziare... Sono informazioni riservate, quindi concentrati sulla missione e vedi di non farti sfuggire niente con nessuno. Il Concordato è un potente fuinjutsu fatto per proteggere e nascondere tutti gli Uzumaki qui a Konoha, altrimenti un assassino impossibile da sconfiggere potrebbe arrivare e sterminarci tutti. Spiegò con semplicità, iniziando ad aggiungere informazioni senza che Yato potesse chiedere delucidazioni. Abbiamo scoperto che ci sono degli Hayate infiltrati e sospettiamo che vogliano rompere questo sigillo, tenuto in piedi da Shika, il precedente Hokage. Oh, e la Radice è ancora attiva, e temiamo che uno degli Hayate sia infiltrato proprio ai piani alti, e stia controllando gli eventi. Le informazioni divennero presto più personali, e forse più assurde, com'era solito capitare a Youkai. Ho trovato la mia famiglia, e hanno confermato che ero femmina alla nascita. In passato mi sono scontrata come Yuuki contro questo assassino, e pare che mi abbia ucciso, ma non abbastanza, e gli Ormoni che aveva usato su di me sono diventati permanenti mantenendo così la mia forma maschile. Per fortuna non è una cosa urgente da dover risolvere, ma grazie a questo abbiamo scoperto che facevo parte di un certo Progetto Y, e che i membri della Radice, e quindi forse pure uno degli Hayate, abbiano ora alcuni codici che possono risvegliare dei comandi subconsci in me. Gonfiò le guance, tamburellando un piede leggermente nervoso. Forse aveva detto troppo, forse troppo poco, ma riteneva Yato un suo fedele compagno di team, se non forse un po' brutale nei modi. Quindi, uhm... Se dovessi in qualche modo sembrarti ostile nei tuoi confronti o quelli di un alleato, hai il permesso di immobilizzarmi. Borbottò, dopotutto la madre gli aveva messo in chiaro che erano riusciti persino a farla andare contro il suo stesso fratello, il suo preferito da come lo raccontavano, la prudenza non era mai troppa. Certo, in queste condizioni non faresti che combattere contro nemici invisibili... Si strofinò la nuca, evidentemente a disagio, mordendosi un labbro mentre aspettava eventuali domande di Yato. Ma dopo di esse, con una certa fretta, avrebbe indicato il tavolo vuoto alle loro spalle. Okai, so um, se non ti dispiace. Torno un attimo da loro. Ti ri-aggiorno poi. Tu... aspetta un attimo qui. E, come aveva anticipato, sarebbe scomparso ai suoi occhi, tornando sotto Concordato.

    Era tornato al momento giusto per sentire Raizen che chiedeva l'aiuto della madre, e per sentire delle accuse su Hojo che non condivideva. Mi avevano spedito chissà dove solo perchè mio padre le pestava troppo i piedi! Lamentò Youkai. Pur comprendendo le responsabilità di un leader, c'erano semplicemente azioni che andavano oltre, e non sarebbe stato semplice convincere il diretto interessato che tutto il dolore ed il trauma causato ad un'intera famiglia fosse necessario per un bene superiore. Avrebbero potuto dare una nuova occasione a degli orfani che avrebbero sicuramente apprezzato una nuova famiglia, invece di separarci senza motivo. Avevo solo sette anni! Commentò, frustrato dal fatto che Raizen si fosse sentito in dovere di correggere un parere proprio su una capoclan dalla dubbia morale che lo colpiva personalmente. E non bastasse, per colpa del loro stupido progetto, per quel che ne sappiamo i capi della Radice, se non la capoclan stessa, possono controllarmi come un burattino! E se possono loro, può sicuramente l'Hayate infiltrato! Con una singola frase sono riusciti a far sparire anni di allenamenti in cui usavo la mia anima, ed ora invece ho le catene del clan! Potrebbe bastargli uno schiocco di dita per rendermi un vostro avversario. Aveva gesticolato animatamente durante tutta la discussione, prima di stringere i pugni sui fianchi, sforzandosi di calmarsi. Non tutti sono degni di essere Capoclan. Specialmente se fanno parte del gruppo della Radice, che hanno riformato alle tue spalle. Voleva ricordargli come entrambe fossero vittime.

    La discussione non sarebbe andata avanti ancora a lungo. I servitori della loro famiglia stavano già spargendo la voce sul ritorno di Yuuki, mettendo in guardia gli Uzumaki di possibili Hayate infiltrati, e non appena la riunione si fosse conclusa, si sarebbero affrettati nel contattare e portare da loro sia i genitori che il cugino di Yamato, preparandosi alla forse breve interrogazione che dovevano subire, con uno Youkai leggermente agitato dalla cosa. Yato era di vedetta, anche se fuori dal Concordato poteva fare ben poco, e Raizen sembrava incerto se includerlo o meno. Non mise bocca al momento, ma lo avrebbe certamente fatto se la situazione avesse richiesto un ulteriore alleato, sperando che ne avessero avuto il tempo.
     
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    Ritmo di Fucina

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    [Raizen e Fujiko]

    Come prevedibile il Kage rispose alle mie provocazioni iniziando a sciorinare una sequela di parole che ai miei occhi suonavano come un pappagallo che gonfiava la gola per farsi grosso e importante...ne avevo visto uno visitando un ninja del clan Inuzuka una volta. Come promesso mi limitai a sorridere e annuire, lasciando che le sue accuse e i suoi attacchi alle mie intenzioni cadessero nel vuoto. Avete ragione. Avrei detto con un sorriso falso, mentre lui continuava, e continuava, e continuava, nemmeno fosse quella la sua vera arma invece delle spade e delle arti ninja. Le sue parole comunque mi diedero da pensare: il suo Nindo era la ricerca dell'Equilibrio, ma poteva l'equilibrio essere un reale obiettivo? Come poteva l'equilibrio portare a miglioramenti se non esisteva anche una forza caotica e in qualche modo generatrice? O forse riteneva che l'equilibrio fosse appunto mettere costantemente in atto procedure per fare in modo che il caos portasse benefici senza eccedere? In ogni caso non avrebbe avuto più da me la soddisfazione di cadere nei beceri scambi di opinioni e frecciatine, esattamente come mi aveva chiesto. E tuttavia mi disse quello che pensava essere il mio punto debole: l'incapacità di cogliere sfumature. Una visione dicotomica come quella di cui mi accusava era sicuramente un limite, e anche se la sua analisi era certo riduttiva e semplicistica, dovevo ammettere che il mio addestramento mi aveva preparato all'elasticità mentale per le azioni ma non peri i concetti. La Missione era e doveva essere assoluta, non c'era alternativa. E questo mi avrebbe sempre limitato. Dovevo fare in modo che questa rigidità non contagiasse altri pensieri e processi mentali.

    Quello che faccio, Hokage. Quello che ho sempre cercato di fare e che sempre cercherò di fare, è il bene di Konoha, con tutte le mie forze e tutte le mie risorse, come mi è stato insegnato. Farò il possibile per migliorare, come sempre. Avrei potuto aggiungere "come dovreste fare voi" ma non lo dissi. Che credesse che le sue parole mi avevano fatto rivalutare la mia opinione su di lui, anche se di poco. Era corretto dire che molti dei miei rimbrotti erano amplificati in maniera forse ingiusta, per quanto trovassi comunque discutibili molti comportamenti del Kage, ma avevo deciso di abbracciare quel ruolo di ostilità fino in fondo, per la Missione, per evitare di accumulare sospetti inutili. Non commentai nemmeno la famosa frase che confronta le lance e gli scudi, dato che era un esempio sbagliato a priori, essendo un errore logico a prescindere, ma mantenni lo sguardo sull'Hokage mentre mi posava la mano sulla spalla con fare quasi paterno. Se io ero forse falso nelle mie esternazioni, percepivo che lui lo era ancora di più, persino con sé stesso dato che non riteneva sbagliati i suoi modi.

    [...]

    Hitomi era accando all'Hokage mantenendo una minima distanza nonostante i loro trascorsi, vista la situazione, mentre Goro Uzumaki era terribilmente a disagio davanti a quegli scambi e alla palese minaccia, visto che tutto si sarebbe aspettato tranne un Hokage dentro il Concordato e ovviamente in grado di nuocergli. Hitomi annuì con un leggero sospiro mentre lasciava andare la tensione: la presenza di Raizen sebbene strana era rassicurante. Non so di che foglio si parli, ma se è stato scritto fuori dal concordato è un foglio normale. Il Fuuinjutsu non impedisce di parlare del Concordato, ma cancella tutto ciò che è fatto mentre è attivo, non ha alcun effetto sulle cose eseguite nella falsa identità. Avrebbe detto, guardandosi intorno circospetta. In che senso Seishinno è stato influenzato? Chiese mentre andavano all'interno, ovviamente con Goro al seguito, chiudendo la porta anche se Yato non lo avrebbe notato. Ho visto Seishinno per delle questioni burocratiche un mesetto fa, mentre la capoclan Uzumaki la vedo quasi ogni giorno, l'ultimo ieri per due chiacchiere, niente di ufficiale. Lei abita nell'appartamento di fronte al bistrot di Li Wen, hai presente? A volte mangia anche là. Certamente Raizen avrebbe ricordato la donna che viveva davanti e frequentava spesso il pur costoso ristorante. Seira Yamanaka è cugina della capoclan, anche se un pò più anziana...ma non è nel Concordato, per quanto sicuramente sa della sua esistenza. Ma quindi questo Progetto Y esiste davvero? Hitomi non aveva reali informazioni al riguardo, Raizen ne sapeva di più. Concordava comunque che il comportamento di Seira fosse quantomeno sospetto, anche se non aveva modo di immaginarne il motivo. Quanto alla loro relazione lavorativa, Hitomi restava sulle sue posizioni: aveva fiducia nel Concordato e nella Capoclan, dopotutto sotto Concordato non era possibile ottenere vantaggi per sé o per altri, e per lo stesso motivo nessun danno era stato arrecato a terzi, se non sul piano della fiducia, in senso lato...visto che Raizen aveva acconsentito preventivamente, solo non lo ricordava, come tutti.

    Goro, interpellato, era decisamente a disagio e un poco balbettava. Io...Ho-Hojo-sama non farebbe mai nulla per far male al clan o a Konoha. E' la nostra casa. Ma non si fida della capoclan e delle sue politiche, la vede come troppo avida di potere. Lui vuole solo libertà e la possibilità di fermare l'Assassino, dice di aver trovato un modo! E poi senza provarci come potremmo riuscirci? Disse, senza avere reale consapevolezza di nessun dettaglio al riguardo. E per questo che lui tiene sotto controllo la capoclan. Non stavamo sorvegliando Hitomi, sorvegliavamo la capoclan per intercettare i corvi diretti a lei. Tutti quanti. Dunque erano intervenuti dopo aver intercettato il messaggio spedito dalla segretaria, ma fermandolo poco prima del suo arrivo, non alla partenza [Testo Visibile].

    [...]

    Fujiko alzò gli occhi al cielo all'ennesima insistenza del Kage su come si poteva modificare od ottimizzare il Concordato, come se le sue parole fossero entrate per un suo orecchio e uscite dall'altro, ma evidentemente quello era il modo di fare di Raizen e sicuramente non sarebbe riuscita a cambiarlo...prima o poi avrebbe sbattuto il grugno sui fatti, come l'estrema e terribilmente bilanciata costruzione del Fuuinjutsu che non ammetteva modifiche se non con immense quantità di tempo e risorse. Penso che avresti più fortuna a voler cambiare la legge di gravità, perché siamo vicino a quel livello. Commentò sarcastica, mentre lui esplorava la possibilità che la morte fosse una possibile scappatoia, per quanto scomoda. Si può sapere chi è dentro il Concordato, ma come ti ho detto non si può modificare il Concordato, non senza che nessuno se ne accorga, vista la quantità di risorse che servirebbero, e andrebbe fatto nella sala di Shika, che ha sempre dei custodi e nessuno potrebbe stare dentro per mesi senza farsi notare. Aggiunse. Seira comunque non è nel Concordato, pur essendo a conoscenza dello stesso.

    Al netto di quel che poteva condividere con Fujiko, intanto Raizen assieme ad Hikihime metteva in atto una forma di analisi profonda della sua mente e di ciò che era estraneo in essa, volpe esclusa. Concordato con Kurama di mantenere alta la guardia nei confronti della presenza che aleggiava intorno a Seishinno, si sarebbe avvicinato per cercare di approfondire il discorso, ponendosi davanti al pingue capoclan e facendo la sua domanda. Raizen, i Kage non esistevano ancora a quel tempo...parliamo di prima della prima grande guerra ninja, non saprei come portartici. Replicò. Evidentemente non era quella la frase. Dove dobbiamo andare? Ancora una volta la presenza sembrò irritata dalla domanda, avvicinandosi più strettamente a Seishinno...forse sarebbe stata l'ultima volta che poteva parlare liberamente. Sembra che cerchi una sorta di parola chiave che anche quell'entità non conosce...e che teme. Ma quale può essere? Seishinno-san ha forse detto qualcosa o dato indicazioni collegate all'andare da qualche parte? Non ho colto nulla quando lo ho analizzato.

    Hokage-sama, ormai avrai pur mangiato la foglia. Iniziò a dire a quel punto Seishinno, se Raizen non avesse risposto correttamente alla domanda. Io ti aspetto, ma hai realmente il coraggio di raggiungermi? Sei davvero in grado di prepararti abbastanza? E dopo aver sorriso non avrebbe aggiunto altro, restando come in agguato nella mente del Kage.

    [...]

    Dopo aver minacciato adeguatamente la guardia della villa di Hojo Uzumaki l'Hokage ricevette infine le informazioni del suo clone che aveva appena incontrato il padrone di casa e scoperto diverse cose al riguardo, ovviamente cambiando in maniera molto importante il suo punto di vista. Evitò di devastare l'edificio o brutalizzare la guardia sotto Concordato, abbandonando quindi il posto assieme a Fujiko.

    [Youkai e gli Uzumaki]
    Le incertezze sull'essere carino o meno da parte di Youkai vennero affrontate da Hikaru con il consueto caldo distacco, che gli carezzo i capelli con una mano come a volerlo confortare ma senza rispondere né affermativamente né negativamente intanto che Hojo si riprendeva. E ovviamente la donna non colse che il ritrovato figlio aveva frainteso l'effettiva destinazione d'uso dei due fratelli in missione, quindi nessuno poté correggerlo. Non ti hanno attivato subito...forse perché non sapevano chi eri? O almeno non subito. Ma la donna scosse il capo. Credo sia più probabile che fossi già dove volevano: accanto all'Hokage, attivabile in qualunque momento per i loro comodi. Hikaru sembrava essere molto più cinica e pragmatica del marito, forse per via della sua educazione Kiriana.

    Concordata una linea d'azione verso Sando Uzumaki, nonostante le deboli e archiviabili proteste di Yamato, Youkai fece nuovamente svenire Hojo con le sue accorate affermazioni su spiderboy, costringendo i servitori a una seconda rianimazione d'emergenza. Il Giseigan permette di sacrificare qualcosa che si possiede in maniera netta e irrimediabile in cambio di potere. Spiegò Hikaru, calma e paziente. L'obiettivo è avere la Lacrima in mano nostra e poi sacrificarla, così da farla sparire per sempre. In cambio ti avremmo riavuta indietro, se fossi morta. Disse senza approfondire. Ma se il nemico è qui, allora il piano resta valido per eliminare Hayate definitivamente, specie se ha cercato di coinvolgerti. Concluse con tono tagliente.
    Quando poi parlarono degli Uzumaki lei comprese la reazione del ragazzo, ma senza scomporsi, come se la sola presenza di Youkai le avesse dato la pace d'animo che cercava da molto tempo. Annuì poi quando Youkai disse che non vedeva l'ora di reincontrare Haru. Sono certa che sarà così anche per lui. Dovremo solo...prepararlo un pò alla sorpresa.

    [Riunione]
    Dopo la strana riunione e l'ancor più strano resoconto di Youkai, condito dall'abbraccio tra Hojo e uno stupito clone di Raizen, Hitomi prese un'aria professionale mentre cercava di riprendere il controllo della situazione, accogliendo i presenti all'interno ma senza smettere di guardare storto il leader del Clan Proibito, che dopotutto la aveva sopraffatta e catturata poco tempo prima. All'interno del soggiorno dove Yato era in attesa e la Percezione Falsata di Hitomi era ancora attiva, la donna fece accomodare i presenti e spostare sedie in modo che tutti potessero sedere, mentre preparava un the e degli snack con precisa professionalità, nemmeno stesse supervisionando uno degli incontri ufficiali dell'Hokage, il tutto mentre Yato semplicemente era incapace di realizzare nulla di ciò che accadeva. Il clone di Raizen sparì dopo poco, sostituito dall'originale, al cui ingresso sia Hojo che Hikaru si sollevarono in segno di rispetto. Hitomi era già in piedi e Yamato non sapeva bene cosa fare e rimase in una posizione a metà.

    Il mio nome è Hojo Uzumaki. Nipote di Mineru Uzumaki, capoclan, e suo oppositore. Credo che non ci siamo mai incontrati prima. Avrebbe detto il padre di Youkai, presentandosi ufficialmente, mentre Hikaru si esibiva in un formale inchino. Hikaru Tamasizu, ma mi conoscete come Hikaru Toei, Hokage-sama. Sono uno dei tre consulenti torturatori esperti delle nostre carceri. Nel mio aspetto concordatario ho gli occhi neri e i capelli biondi, raccolti in una treccia e solitamente indosso un basco. Abbiamo lavorato assieme in passato in alcune occasioni. E una volta descritto il suo aspetto Raizen avrebbe probabilmente associato i lineamenti, nonostante gli inganni del Concordato. La mia vera identità tuttavia è quella di moglie di Hojo. Il suo tono era freddo e algido almeno quanto il suo sguardo, reso impercettibilmente più morbido solo quando Youkai era nel suo campo visivo. Yamato balbettò solo qualcosa sul genere: So-sono Yamato U-Uzumaki. Mi...mi spiace per prima...spero...spero non mi punirete o attaccherete di nuovo! Dopotutto Raizen aveva provato a colpirlo quasi con tutte le sue forze quando si erano visti!

    Tornarono a sedere, mentre Raizen parlava della sua politica di tolleranza zero verso le divisioni interne quando queste potevano ledere al villaggio e al viver comune, ma anche se grato e benevolo nei suoi confronti, Hojo non ammorbidì la sua espressione a quelle parole mentre Hikaru restava impassibile. Non ho cercato il conflitto con Mineru per sete di potere o per motivi gerarchici. L'unica mia colpa era aver parlato al consiglio del clan senza supportarla. E aver sposato una donna di Kiri invece di quella scelta da lei. Ma scosse il capo. Però non è questo il problema al momento. Yamato invece quando venne interpellato arrossì vistosamente. Io...io...credo...cioè, i miei sono in missione! Mentre alla menzione dell'incontrare Fujiko sembrò perplesso all'inizio. Incontrare Fujiko? Loro? No...ero...ero io a dover andare da Fujiko! Annuì. Doveva darmi delle cose per mio padre! Ah, si? Curioso? Una voce fuori dal salotto avrebbe annunciato l'arrivo di Fujiko che era rimasta all'esterno, sospettosa per l'intera situazione, avvisando Raizen che si sarebbe tenuta in disparte. Io dovevo incontrare gli Uzumaki per dire dei problemi con il Concordato saltato nella notte...non avevo affatto appuntamento con te, Yamato-kun. Entrò ancheggiando, nel suo aspetto biondo con gli occhi azzurri, sorridendo come se avesse appena scoperto un bambino discolo. Vuoi spiegarci? Lui era sbiancato, mentre Hojo si faceva sospettoso e Hikaru, senza fare una piega, muoveva appena una mano emettendo un gran numero di catene di ghiaccio che si disposero intorno al ragazzo. Ma come avrebbe reagito Youkai?

    Io...io intendevo che dovevo andare al posto di mio padre! Ma tuo padre è in missione, non lo avevo certo contattato! Però... sudava freddo. C'era un biglietto con l'appuntamento, ho dato per scontato che ci fosse un incontro con mio padre e volevo andare al suo posto! Ragazzo... mormorò Hojo, pericoloso come quando Youkai lo aveva incontrato la prima volta, ore prima. Non sfidare la fortuna...è solo perchè Yuuk...Youkai ci ha chiesto di non farlo che non ti abbiamo interrogato. Sando è tuo cugino, no? E le notizie che mi hanno portato a sospettare di Youkai venivano da lui. Parla. Se attendi ancora, sarò io a farti parlare. Concluse Hikaru, minacciosa, guardando il figlio. E non ci sarà modo di chiedermi di fermarmi. Io ho detto la verità! Reagì Yamato, irritato, mentre Fujiko ridacchiava, studiando le sue reazioni come se fosse un libro di testo di psicologia, con l'ira che faceva seguito alla paura, ma alla fine era la stessa emozione. Mordendosi le labbra, avrebbe alla fine chinato il capo. Seira-sama mi ha detto di andare a cercare un Uzumaki per strada che stava creando difficoltà. Non è stato un caso che vi abbia trovato. Ha anche detto che era importante e di dire che avevo un incontro con Fujiko se me lo avessero chiesto...ma non mi aspettavo succedesse tutto questo, e ora Seira-san è sospetta di non so bene cosa...mi dispiace!

    Che bastasse o meno, se i discorsi fossero andati poi oltre avrebbero indagato sul profumo, con Fujiko che confermava che Seira usava spesso quel dato profumo...anche se quando erano assieme Raizen o Tetsuba non lo avevano sentito affatto. Che lo avesse smesso di usare o coperto di proposito? Se davvero era lei, il Concordato non può spiegare la sparizione dato che lei non è sotto il suo effetto, e in generale non si può usare il Concordato a proprio vantaggio quindi non è utilizzabile per sparire mentre si viene inseguiti. Un pezzo del puzzle che non andava a posto, ma la questione delle Lacrime del Nadir divenne in seguito preponderante, assorbendo ogni altra conversazione. Dici di poterli fermare definitivamente...quindi possiedi qualcosa che può opporsi all'autorità di un Dio? Anche gli artefatti più potenti hanno i loro limiti, e la loro origine in genere è ciò che definisce chi vince tra effetti opposti. Spiegò Hojo alle parole di Raizen. Ma suppongo che provare sia l'unico modo per verificare se può funzionare. Quanto alle Lacrime...ho appreso della loro esistenza nel Santuario del Massacro, il luogo in cui era sopito l'Assassino prima di liberarsi. Ho seguito le sue tracce per mesi per scoprire da dove fosse arrivato, e so che si è svegliato là. Alcuni scritti in lingua antica, sebbene incompleti, spiegavano delle Lacrime del Nadir.

    Alle domande successive avrebbe scosso il capo. No. Non ho trovato scappatoie dal Concordato. Io ho...fatto un patto con il Drago del Nadir, che ho contattato con un pericoloso rituale, appreso in quel medesimo Santuario. Avrebbe detto con tono grave, aspettandosi una qualche reazione sorpresa da parte dei presenti dopo aver detto di aver stretto un legame con un vero e proprio dio dell'aldilà...ma se Fujiko rimase turbata e Hitomi sorpresa, Raizen e Youkai avevano avuto legami ben più stretti quindi avevano pochi motivi per un qualche slancio emotivo. Mi...aspettavo un maggiore impatto drammatico. Avrebbe detto, evidentemente sorpreso a sua volta, ma dopo un poco scosse il capo. In cambio delle tre Lacrime che gli avrei rimandato con il Giseigan, sacrificandole, avrebbe esaudito tre miei desideri. Uno per Lacrima. Dirmi dove si trovava Yuuki. Riportarla da me, anche se questo significava tornare dal mondo dei morti...e rendere possibile la morte definitiva dell'Assassino. Lui ha l'autorità per concedere ciascuna di queste cose. Poi contavo di combatterlo senza le arti Uzumaki, quindi nella mia identità Concordataria, con dei mercenari e una task force creata appositamente. Avrebbe spiegato, mentre Hikaru sollevava una mano per sfiorarlo appena, in una rara quanto distante manifestazione di supporto. Dunque sospetti che la Speranza di Hayate, con la Lacrima della Trasmigrazione, viva ora nel corpo di Seira? Chiese al Kage. Se così fosse, e se avesse il controllo sulle sue capacità...allora chiunque potrebbe essere una sua marionetta, quella donna è abile nel controllo mentale. Quindi non ci si può fidare di nessuno. Concluse, lapidaria, di fatto aggiungendo difficoltà alla loro già complessa situazione.

    Il Concordato anche se ridotto a un rotolo richiede la stessa quantità di risorse e tempo per le modifiche, come ti ho detto più e più volte. Avrebbe poi detto Fujiko all'ennesima richiesta di Raizen di usare quel jutsu estremamente complesso e specializzato per scopi diversi da quello iniziale. A parte alcuni Fuuinjutsu di protezione, comunque limitati, non credo esista un modo per impedire qualunque genere di ferita. Commentò Hojo alla richiesta di protezione. Ma basta che tu non vada nella sala, no? Invia cloni o evocazioni, o sottoposti.

    A quel punto Raizen si fece proattivo, andando a spiegare come non avesse reale e piena fiducia, come suggerito da Hikaru, né in Hojo né in Fujiko o negli altri presenti, salvo forse Youkai. Hojo rimase serio e per nulla oltraggiato dal discorso del Kage, ma dopo che questi finì di parlare avrebbe detto: Non ho modo o motivo di portare Hayate qui se il mio scopo è sacrificare le tre Lacrime. E certamente non metterei mai a rischio il villaggio o il clan solo per attirarne una qui. Spiegò, rafforzando le sue precedenti argomentazioni. E non penso che la modifica suggerita sia fattibile...dovremmo annullare il Concordato e rifarlo da zero. Ma aggiungere eccezioni agli assoluti rende l'assoluto più debole. La capoclan sarebbe contraria, e senza di lei è impossibile modificare il Concordato, dato che è in gran parte frutto del suo lavoro. Se fosse stato possibile convincerla non saremmo mai arrivati a tutto questo. Intanto Yato era presente e inconsapevole di tutto, seduto come loro nel soggiorno di Hitomi ma serio e concentrato, come in attesa. Youkai ebbe l'incarico di avvisarlo e spiegare tutto, annullando temporaneamente il Concordato e raggiungendolo, anche se i loro discorsi avrebbero forse distratto un pò i presenti.

    Raizen si focalizzò su Fujiko, unica in piedi a parte Hitomi, che gli sorrise. Beh, certo. Oppure tutto questo è un complotto. O lo stesso Youkai è un piano C. E' giusto sospettare ma se sospetti di tutti farai la fine dello Tsuchikage...e sai bene quello che si dice di quel paranoico. Allargò le braccia. Non ho prove concrete se non le parole che ti ho detto finora...a te decidere se fidarti o meno. Avevo parlato con due o tre Uzumaki prima che tu arrivassi al chiosco, giusto per dovere di cronaca. I loro nomi e le loro identità non erano nulla di speciale o rilevante. Hikaru avrebbe annuito all'ordine, attendendo ordini più dettagliati, mentre Hojo rispondeva all'ultima affermazione di Raizen soffiando del fumo verso l'alto. Non quando si tratta dei leader Uzumaki, Raizen. Alcuni sono marci a prescindere.

    Nel mentre io ero fermo, in attesa che il Kage tornasse o che con lui arrivassero delle risposte, pronto a tutto. La comparsa di una sagoma nella stanza a pochi metri mi sorprese abbastanza da farmi reagire meccanicamente con una rapida estrazione della mia Katana e un brusco tentativo di puntargliela al collo, solo per trovarmi davanti alla fastidiosa voce di Youkai che almeno nelle intenzioni voleva fermarmi affermando la sua identità. Per una frazione di secondo fui tentato di far finta di non averlo sentito e affondare l'acciaio, ma mi trattenni. Youkai...il tuo aspetto è diverso...di cosa si tratta? Ma mentre pronunciavo quelle parole già mi pentivo della mia scelta: non era mai un'idea saggia chiedere un briefing a quel chunin degenere. La sequela di informazioni caotiche che ne seguì era l'equivalente di un brutale mal di testa, ma dovevo sforzarmi di metterle in ordine. Se non altro disse le prime parole sensate che gli avessi mai udito pronunciare: "concentrati sulla missione" e "se dovessi essere ostile, hai il permesso di immobilizzarmi". Mi chiedo se, a parti inverse, il permesso di Raizen non sarebbe di uccidermi, invece che immobilizzarmi. Sussurrai, amaro nel tono, segno che ben poco di quell'uomo aveva fatto breccia nella mia generale sfiducia nella sua figura.

    Onestamente ho capito molto poco, se non che ci sono persone nascoste da un Fuuinjutsu e che tu hai subito un qualche addestramento dalla Radice con tanto di lavaggio del cer... Mi interruppi, dato che il parallelismo era quantomeno agghiacciante: come poteva quel carente pseudoninja essere a sua volta nella Missione? La mia mente rifiutava categoricamente che la sua fosse una recita completa da parte di un genio dall'immenso acume...inoltre viveva con Raizen quindi avrebbe avuto infinite possibilità di ucciderlo. Che la sua Missione fosse diversa? Che fossi anche io stato formato dalla Radice? Non avevo alcuna informazione sulla natura del gruppo che mi aveva formato, volontariamente, ma erano stati chiari nel dire che ero da solo. Solo e isolato, senza ulteriori supporti. Certo...potevano aver mentito, ma in quel momento realizzai che ero stato zitto fin troppo a lungo. E' una vicenda...singolare. Ammisi. Ma ho sentito parlare della Radice, e non pensavo fosse ancora attiva. Il progetto Y. Suonava familiare. Sono in questa stanza al momento? Avrei chiesto. Gli altri sotto questo Concordato, dico. Quali sono i miei ordini? Come sempre Youkai aveva fatto le cose a metà e mi lasciò solo senza portare un messaggio completo. Dannato Youkai.

     
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    Puzzle Insolvibili

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    Il suo discorso aveva fatto presa su Yato tanto quanto gli aiuti accademici l'avevano fatto sull'economia Sunese. Forse non valeva la pena essere positivi, ma per evitare qualche capello bianco tanto valeva vedere il bicchiere mezzo pieno.
    Più tardi potè parlare con Hitomi, la prima persona per il clone a poter fornire indizi sostanziosi.

    Tu sei sicuramente più ferrata di me in materia di concordato, dimmi, ha senso o viene fatto spesso di lasciarsi dietro bigliettini scritti fuori concordato?
    Non sarebbe meglio scriverli dentro al suo interno?
    Soprattutto se si devono riportare problemi sullo stesso, no?


    La domanda su Seishinno era abbastanza scontata e ricevette risposta celermente.

    Si, sono stato un po’ criptico, pare ci sia qualcuno al villaggio in grado di mettere sotto scacco persino la mente di uno Yamanaka.
    Seishinno ne sta facendo le spese al momento, non so troppo di più, è l'originale che se ne sta occupando al momento… per me è delicato tanto quanto per un non specializzato disinnescare una cartabomba.


    La sua faccia alluse ad una colossale gatta da pelare.

    Si dovrei aver capito chi è, me ne ha parlato anche Fujiko.
    Sembra cortese ma molto fredda, non saprei inquadrarla al momento.
    Inoltre non la conosco dentro il concordato, le mie già parziali impressioni potrebbero essere ancora più errate




    Altrettanti dubbi aveva sul progetto Y, per quanto Shika fosse sfaticato non gli si poteva negare un grande intelletto, e proprio come al Nara anche a lui iniziavano a venire dei dubbi mano a mano che la sua mente lavorava sui metodi della radice.

    Pare esista, e per come lo hanno descritto non sembra così negativo, una sorta di progetto per formare dei super consiglieri se così vogliamo chiamarli.
    Ma considerata la radice, se quei consigli non vengono seguiti che succede?
    Hanno parlato solo dei consiglieri, ma spingersi a tanto senza certezze non è nelle corde della Radice, non so se quegli stessi consiglieri o una sorta di progetto Y parallelo, ma mi sembra impossibile non abbiano pensato ad un modo per potare se diventasse necessario.


    O almeno, lui lo avrebbe fatto, e la Radice sapeva tanto di Raizen con ancor meno vincoli morali.

    Goro, vuoi farmi credere che tenete costantemente la capoclan sorvegliata?
    Una capoclan che conosce la vostra opinione e quindi sta probabilmente sul chi vive e che come voi ha alleati che si guardano attorno non si è mai accorta che i suoi messaggi facevano un giro troppo lungo?
    Mi sembra abbastanza impossibile.
    Spiegami come lo avete fatto o perché la tenevate sorvegliata in questo periodo e sii convincente.


    Ordinò mestamente.
    Quella di Goro non era un ottima posizione, sapeva di essere un anello debole e quella consapevolezza lo metteva psicologicamente in fallo ben prima che potessero farlo le domande di Raizen.



    [Di ritorno da casa Uzumaki]



    La discussione con Fujiko intanto procedeva, Raizen cercava di forzare virtualmente il concordato fallendo persino con la fantasia, segno che nella pratica era realmente un sigillo dalle potenzialità non indifferenti.

    Perdonami, perdonami.
    Mi è capitato in passato di forzare cose poco forzabili, ci vorrà un po’ prima che me ne convinca, porta pazienza.


    La risposta su Seira non l'aveva pienamente soddisfatto, una donna che voleva un controllo tale da ideare il progetto Y non poteva non unirsi al concordato.

    Come hai certezza di tale risposta?
    Chi può controllare?


    Nella mente del kage intanto procedeva l'indagine su Seishinno, nella sua ricerca di una via sicura lontano da trappole aveva infatti escluso quella che il capoclan era riuscito a suggerirgli, forse chiedendo troppo visto che l'uomo rispose in maniera sconclusionata, credendo che Raizen volesse un contatto con uno Yamanaka del passato più che con lui.

    Penso di saperla, ma queste parole… questa presenza… Seira fin da subito era sospetta e mi sono focalizzato su di lei, ma Seishinno potrebbe essere il reale ospite di questa minaccia ed aver sfruttato lui la madre che agli effetti considerando l’età potrebbe essere più debole.
    Quello svenimento potrebbe essere sintomo del fatto che la sua mente mediante le tecniche Yamanaka al momento è lì, dopotutto questa è una piccola parte di lui adatta alla piccola mansione che doveva svolgere.
    Ma sto iniziando a pensare troppo, mi ingarbuglierò soltanto.


    Si rivolse a quel punto al paffuto capoclan, ponendo una mano sulla testa di Hikihime, un gesto protettivo ed al contempo automatico che lo aiutava a focalizzarsi.

    Nel Profondo Seishinno, voglio andare nel profondo.

    Era l'unica meta che gli era stata suggerita fin dall’inizio dal capoclan, non poteva che fidarsi dei suoi metodi a quel punto. Dopotutto entrava con un invito, forse non avrebbe trovato trappole.

    Kurama.
    Qualcosa potrebbe cercare di prendere il sopravvento su di noi, se qualcosa andasse storto prendi le redini, la mente del mio clone sarebbe integra e dovrebbe poterci fare da supporto e fungere da piede di porco se finissi incastrato chissà dove.


    Con quell'avvertimento si sarebbe preparato a qualsiasi risvolto di quell'interrogatorio mentale al quadrato.



    [Casa Okinamune]



    Mentre Hitomi si dava da fare Raizen la indicò a Youkai facendoli cenno di guardare e apprendere come comportarsi com professionalità anche fuori da un ambiente noto.

    Di certo il vostro aspetto concordatario non vi rende giustizia.
    Penso di comprendere qualcosa in più riguardo il vostro disagio solo guardandovi.


    Rispose alle loro presentazioni con sincera empatia, per quanto fosse ovvio che il loro patimento era necessario per un bene superiore.

    Strana presentazione la tua Yamato.
    Spera di non farmene occasione, saremmo in due a farlo.


    Il tono volutamente scherzoso diede un significato assai differente a quelle parole altrimenti orribili considerando la differenza di abilità ed esperienza che separava i due.
    La discussione proseguì proprio su Yamato e sulle sue dichiarazioni, trovandolo infine in fallo. La fronte aggrottata di Raizen anticipava il gran fermento che avveniva dietro di essa mentre qualche punto trovava finalmente modo di unirsi agli altri.

    Quindi, cercando di risalire la corrente abbiamo Seira che viene in qualche modo ingannata da Hayate, qui viene ipoteticamente a sapere di Youkai e cerca di portarci allo scoperto sfruttando il concordato e Yamato, forse anche per consegnare il biglietto?
    Dopotutto sapevi dove trovarci.


    Lo guardò qualche secondo prima di procedere.

    Concordato di cui forse non ha esperienza ma possiamo presupporre estesa conoscenza.
    Di Youkai sapeva probabilmente da prima, ma è nel corpo di Seira che stabilisce un contatto con gli altri Yamanaka, per arrivare a quelli di loro che siano sotto concordato.
    A quel punto risveglia Youkai e manda un pesce piccolo ad intercettarlo e separarlo da me… perché?
    Che Youkai fosse o meno vicino a me le cose sarebbero cambiate ben poco.
    Credo che solo tu Yamato possa dirci il perché.
    Sono stato comprensivo finora, ma sai che fatico a pormi dei freni se credo di non dovermene mettere.
    O ci dici perché era importante ascoltare un EX capoclan e allontanare un Uzumaki o sarà Hikaru a chiedertelo.


    Pareva che il giovane Genin avesse avuto modo di sperimentare i metodi della torturatrice, tanto valeva usarli come leva.

    Inoltre lei come faceva a sapere che un Uzumaki causava guai?
    Non te lo sei chiesto?
    Resta da capire perché quel profumo appaia e scompaia e perché la Seira che ho incontrato non lo portasse, a me poteva sfuggire, ma a Tetsuba non penso proprio.
    Sappiamo a questo punto che non era reale, il rilascio infatti ci ha permesso di accorgerci che non era il profumo di Seira ma un comune profumo da donna, ergo chi ha scritto il biglietto voleva assicurarsi che andassimo dalla vecchia… come se volesse esser certo di fornire una traccia facilmente individuabile.
    Che le attenzioni che stiamo dando a Seira siano volute per distrarci da qualche altro soggetto di questa epopea?
    Ci sono tanti metodi per far sparire chi ha consegnato il messaggio, il più semplice sarebbe un clone, ma perchè se Seira ha mandato il messaggio consapevole del suo profumo allora non lo portava?
    In tutto questo come faceva Seira a sapere che Fujiko avrebbe contattato gli Uzumaki per spigare della situazione?
    Fujiko ha mandato dei messaggi fuori dal concordato, cosa che trovo curiosa considerando che sarebbe più sicuro parlare del concordato dentro ad esso, soprattutto ora.
    Ancor più singolare che uno di essi sia stato rintracciato proprio da uno degli Yamanaka compromessi.
    Per quanto ne sapeva Seira poteva essere la capoclan a rassicurare gli altri Uzumaki, invece era consapevole che sarebbe stata Fujiko a farlo pur essendo sua cugina la risposta più logica vista l'entità del problema.


    Guardò Fujiko.

    La cosa più sospetta è che era IMPORTANTE dire che sarebbe andato da te… Yamato, il biglietto fuori concordato… tutte strade che vogliono condurre a te Fujiko e che prontamente mi hai riferito tutto.
    Riferisci a Hikaru e Hojo chi dovevi incontrare e chi hai incontrato, credo possano afferrare meglio di me se potrebbero rientrare nel giro degli Hayate, controllare se sono in possesso dei biglietti non sarà complesso, dovrebbero essere in casa dopotutto.


    Il suo non era un tono accusatorio ma quello di qualcuno che cercava un modo per credere a Fujiko più che per incriminarla, anche per non doversi ritrovare a che fare con un infiltrazione di quell’entità.

    In effetti noi abbiamo assunto che trasmigrasse solo nei corpi delle donne per via del suo sesso che ha mantenuto sempre costante per quanto ne sappiamo, ed anche da informatori che ce lo hanno confermato, ma la lacrima non sembra essere specifica in merito, potrebbe farlo solo per comodità.

    Sembrava ci fosse dell'altro in gioco, una terza via che unisse tutti quei punti, ma al momento gli era preclusa.

    Non immediatamente, dovremmo catturarla e aspettare che io finisca di creare il suddetto oggetto, anzi, potrebbe aiutarmi a sperimentare, soprattutto grazie al tuo Giseigan.
    A proposito, c’è modo di mostrarmelo e farmelo studiare?
    O parlarmene dettagliatamente se sai qualcosa di artigianato.


    A sentire dove aveva reperito quelle informazioni Raizen fu leggermente stupito, più che dall'interazione col drago stesso, strabiliante senza dubbio, ma non quanto il fatto che quell’entità divina fosse alla costante ricerca di contatti con l’esterno, promettendo potere per i suoi interessi, esattamente come aveva fatto con lui. Non afferrava a pieno il dolore di quella famiglia, non sentiva, o forse rifiutava legami di quell'entità, ma riusciva a comprenderli. E comprendeva che un simile dolore ti fa prendere per mano persino al morte.

    Nome curioso per un santuario, dove si trova?
    C'erano informazioni ulteriori su Amesoko?
    Il luogo in cui è asceso, in cui ha combattuto… insomma, la sua storia più antica.
    Ne conosco alcuni stralci ma temo che conoscerla tutta ci sarà utile in futuro.


    Il Giseigan però gli lasciava qualche dubbio, sapeva quanto infido e annoiato era il drago di tenebra e quanto vasta fosse la sua consapevolezza, cosa che gli permetteva di programmare il suo avvenire seminando con insospettabile pazienza. Ciò che aveva concesso a Hojo sembrava avere ben pochi lati negativi e per Amesoko era ben strano, o Hojo li nascondeva oppure anche lui era all’oscuro di ciò che avrebbe potuto perdere.

    Temo inoltre che tu stia sottovalutando o nascondendoci qualcosa su questo patto, ti è davvero stato chiesto solamente di uccidere i tre Saggi?
    Per gente come noi, fatta eccezione per la difficoltà di ucciderli, è solamente un vantaggio eliminarli e Amesoko non è genoroso, non fa patti se non ha un netto tornaconto.
    Basta davvero sacrificare le reliquie?
    O è necessario sacrificare dell'altro?
    Spesso anche il tempo è coinvolto, e le lancette potrebbero portare a fare programmi affrettati.


    Quelli dovevano essere ami sufficientemente invitanti per far capire ad Hojo che l’Hokage era ben preparato sull’argomento e che il ghiaccio poteva assottigliarsi se avesse fatto passi falsi per cercare di nascondere il latte versato. Hojo inoltre era un Uzumaki, porre un limite di tempo assicurava ad Amesoko una preziosa anima per i suoi piani, ma purtroppo questa era una delle conoscenze che gli era stato proibito di condividere.

    Si Hikaru, il mio sospetto è esattamente questo.
    E questo mi porta a muovermi con estrema cautela.
    Ma ogni volta che trovo una tessera di questo puzzle ho sospetti sulla successiva, cosa che lascia spazio ad una conclusione: tutti siamo colpevoli e tutti siano innocenti, potremmo addirittura esserlo inconsapevolmente, tuttavia tutti portiamo parte del peso di questo disastro sulle spalle.
    Qualcuno ha affilato il Kunai, qualcuno lo ha portato nel salotto, qualcuno lo ha messo in tasca… e così via.
    Purtroppo però abbiamo qualcosa da proteggere e cercando di farlo teniamo a catena la lingua senza comprendere che questo ci porterà lontano dalla soluzione migliore.
    Posso promettervi comprensione, ora, se vi farete aiutare a proteggere i vostri interessi, ma fatico a vedere un futuro positivo se la mancanza di informazioni porterà a qualche perdita.
    Nonostante tutto non mi farò remore a porre fiducia in voi, se mi sbaglierò avrete occasione di capire che risolvo meglio i problemi se ne sono responsabile.


    Sospirò, e dopo aver fatto un giro sul viso dei presenti tornò su Hikaru se l’interrogatorio di Seishinno stesse andando ancora avanti.

    Dai racconti di Youkai sei esperta nel tirare fuori la verità, ma nelle trappole mentali come te la cavi?
    È necessaria una fine interrogazione mentale, prudente e delicata, per seguire la pista inesplorata di Seishinno, pensi di potermi aiutare?
    Me la cavo, ma un conto è una naturale propensione al sospetto, un altra è l’esperienza.


    Dopotutto per quanto l’interazione fosse paritaria, non solo Hikaru grazie alle sue mansioni aveva avuto modo di interrogare più criminali, ma sia lei che Hojo lo vincevano di almeno una ventina d’anni.

    Quanto alle modifiche ho compreso, rasentano l’infattibilità, ma prepararsi ed escludere alcuni di voi per poi posizionarli lontano dal villaggio in attesa non dovrebbe equivalere ad un eccezione, altrimenti tutti gli Uzumaki di Kumo lo sarebbero.
    Ed a proposito degli Uzumaki di Kumo sapete le ragioni della loro scelta e se vengono attaccati anche loro?


    Restava ancora da decidere come muoversi, ma era importante comprendere cosa Seishinno aveva per loro prima di agire.

    Ora.
    Avete mandato qualcuno ad informare il clan, sono giunte risposte?
    Personalmente non li spingerei troppo all’attivazione, non stiamo rovinando azioni future, ma potremmo ritrovarci un po' troppo caos da gestire.
    Personalmente coinvolgerei la radice, per quanto non piaccia sappiamo che il loro primario interesse è il villaggio e penso siano preparati a non farsi circuire, dovrebbero poter stanare meglio questo tipo di attacchi, inoltre non sappiamo ancora la loro posizioni in merito a tutto questo.
    Al momento ho solo mandato Soken a proteggere Shika e la capoclan, non sapevo ancora di essere io il principale piede di porco.


    Erano finalmente giunti ad un bivio.
     
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    XII



    Youkai si morse il labbro pensieroso, la teoria della madre sembrava quella più sensata. Dovevano aver una grande fiducia nel modo in cui mi hanno addestrato... Dopotutto il loro messaggio ha solamente forzato il mio corpo a ricordare come usare le catene, ma il mio istinto cerca comunque di usarle come se stessi ancora manipolando la mia anima... Sembrò sussultare tra sè, voltandosi verso i genitori. Un momento... Non aveva un'aria accusatoria, ma gli serviva schiarirsi le idee su qualcosa di molto importante. L'addestramento del Progetto Y non è stato interrotto. Quando mi avete recuperato vi hanno semplicemente permesso di addestrarmi voi stessi. Ma in cosa sono stato addestrato precisamente? Usare le catene del clan, certo, ma considerati i genitori, gliele avrebbero insegnate a prescindere. L'altra famiglia sembrava in possesso di comandi ben più infidi... la sua non si sarebbe mai permessa di addestrarlo fino a quel punto. O almeno così voleva credere. Che potessero spingersi a tanto pur di evitare che la Radice portasse via la loro figlia una seconda volta?

    Agrottò la fronte pensando al Giseigan ed i suoi effetti. E'... terrificante. Nemmeno riusciva ad immaginare il potere che il suo primo alter ego possedeva, se solo una sua reliquia era così potente. Era decisamente curioso di entrarvi in contatto, avrebbe potuto dargli alcuni ricordi di quella vita passata, ma allo stesso tempo non ne sentiva il bisogno tanto quanto prima. Aveva ritrovato la sua famiglia, erano loro la priorità. Si sarebbe solo assicurato che Hojo non potesse fare qualche follia.


    Youkai fece roteare lo sguardo ai segni di Raizen su come, da segretario dell'Hokage, si sarebbe dovuto comportare, non vedendo come il suo approccio fosse differente. Avevano solo gusti diversi, se a Hitomi piacevano i servizi da the che ricordavano i set per le case delle bambole, a Youkai piaceva invece Spiderboy, stuzzichini da microonde e soda fresca. Nemmeno sapeva che l'unico motivo per cui lui fosse dov'era era solo per cercare di distrarre Hebiko del fatto che a Raizen non ronzassero intorno troppe donne (tentativo inutile, dato che se n'era accorta quasi subito), e forse perchè sotto sotto lo divertiva essere distratto dal piccolo e goffo Uzumaki.

    Non migliorò la situazione il tentativo dell'Hokage di proteggere la faccia dei capoclan, con il giovane konohaniano che agitava le braccia in direzione prima del padre e poi della madre, andando semplicemente ad enfatizzare parti del suo discorso: Matrimonio combinato!! Solo perchè mamma era di Kiri! Borbottò, trovandosi proprio di fianco alla madre, poggiandovisi addosso alla sua spalla a braccia incrociate. Il tuto degenerò rapidamente, con Yamato colto in fallo proprio da Fujiko. Il cuore di Youkai sembrò sprofondare. Tutto intorno a lui accadeva troppo rapidamente perchè potesse comprenderlo a pieno, era concentrato sulla figura dello shinobi che credeva lo avesse aiutato fin dall'inizio, e che ora sembrava invece il primo sospettato. E, considerando che quello che loro stavano cercando erano spie di Hayate, rendeva le accuse ancor più pesanti. Strinse la sua mano nella manica del kimono della madre, non per fermarla ma in cerca di conforto. Sapeva bene che non avrebbe potuto far nulla in quella situazione, e quello che era peggio era che forse proprio lui aveva permesso ad una spia di passare inosservata. Yamato era tenuto sotto osservazione da tutto il gruppo, ed aveva ceduto almeno in parte. Youkai fece un pesante sospiro. Almeno abbiamo la conferma che Seira è la principale sospettata, e forse chi ha dato il via a tutto, che fosse o meno sotto l'influenza dell'Hayate. Non sembrava che la spiegazione di Yamato fosse sufficiente. Ma allo stesso tempo, non trovava falle importanti nel suo discorso. Doveva ristabilire la fiducia di entrambi, la sua nel fidarsi e quella di Yamato nell'essere realmente sincero. Yamato, io... voglio crederti. Aveva lo sguardo triste, di qualcuno che si stava già pentendo delle sue azioni. Ma a loro non basteranno le mie parole. Si voltò verso la madre, con un leggero cenno di assenso, indicandole quasi istintivamente cosa volesse. La corona di Hikaru non ti farà nulla se ciò che hai da dire è solo la verità. Si sarebbe avvicinato con fare calmo, che in quella situazione risultava forse più minaccioso di quanto avrebbe voluto. Solo due domande. Una risposta da sì o no, e una leggermente più complessa. Non hai niente da temere. Mentre dava le spalle al resto dei presenti, il Simbolo sulla sua fronte si sarebbe attivato, facendo l'occhiolino a Yamato. Lo avrebbe protetto. Ma voleva comunque porgli quelle domande. Sei un Hayate? Diretto e deciso. Doveva togliersi quel dubbio dalla mente, o si sarebbe fatto logorare da esso. Avrebbe tirato un discreto sospiro di sollievo se la risposta fosse stato un sincero "no". Dicci le precise istruzioni che hai ricevuto da Seira. Non era una situazione piacevole, osservato da tutti e in dubbio. Ma se non mentiva avrebbe dimostrato che potevano di nuovo fidarsi di lui, e sembrava che quella fosse l'intenzione di Youkai, dato che aveva il suo Vuoto attivo. C'era una sola, piccola clausola nascosta in quell'accordo a voce: il Simbolo era attivo solamente per Youkai.

    Se Yamato fosse risultato pulito, anche il successivo interrogatorio di Raizen sarebbe andato liscio, ora che aveva riconquistato la sua fiducia. Ma a quel punto Youkai aveva bisogno di più supporto. Non ha senso non coinvolgere anche Yato. Lamentò, in direzione dell'Hokage. Ormai è già sufficientemente coinvolto, ed io ho bisogno di un partner con cui posso lavorare alla pari. Mi fido di lui, saprà aiutarci in modo efficace se glielo permettiamo, ed avere una pedina in più che non si aspettano sarà tutto a nostro vantaggio. Ma Raizen voleva prima terminare il suo interrogatorio con Seinshinno, cosa di cui il chunin non aveva il minimo controllo a riguardo, e trattandosi di un clone lontano lo rendeva nervoso. Lo hanno usato come esca per distrarci, è impossibile sia coinvolto! Borbottò, ma l'Hokage insisteva perchè pazientasse. Gli aveva però assicurato che se non fosse uscito nulla su di lui nell'interrogatorio, lo avrebbe potuto includere senza problemi.

    Passarono quindi al discutere della reliquia e del Tempio da cui era stata recuperata, nonchè di Amesoko stesso. La confessione ad impatto di Hojo non ebbe l'effetto sperato nei due veterani degli inferi, portando Youkai a roteare gli occhi: Già, è quasi come se lo avessi già incontrato, come vi ho già detto. Borbottò, ancora offeso per le sue accuse sulla sua presunta mitomania. Raizen però ricordava quanto viscido potesse essere il Re degli inferi, cosa che portò Youkai a preoccuparsi ancor di più per quella reliquia maledetta. Magari il patto era già sufficientemente vantaggioso per lui così com'era. A prescindere da come fossero andate le cose, avrebbe ottenuto le sue Lacrime, oppure diverse anime di Uzumaki caduti durante il tentativo. Riflettè, nella speranza che il padre non avesse ricevuto un patto tanto vincolante come quello della compagna dell'Hokage.

    Alla fine di tutti i discorsi, che si stavano facendo sempre più complessi, si mostrò a Yato, riassumendogli il tutto. Il discorso venne interrotto per qualche secondo dai dubbi quasi ironici del Senju, anche se dal suo sguardo sembrava credere un po' troppo nelle sue parole. Yato, per favore... Non è da te dire stupidaggini. Rispose con tono quasi frustrato, forzandolo a dargli attenzioni. So bene che non scorre buon sangue tra di voi, ma lui non è il mostro senza emozioni che credi. E tu non sei lo stronzo manipolatore che lui crede. Se anche dovesse mai impazzire e darmi realmente un simile comando, non starei di certo ad ascoltarlo. Sembrava quasi offeso da quell'affermazione, non tanto nei confronti di Raizen, ma per come lui credesse che, a parti inverse, l'Uzumaki avrebbe ubbidito ciecamente. Si strofinò il collo alla menzione della Radice. Già, a proposito di quello... Ormai non aveva senso tenerglielo nascosto, e lo avrebbe liberato da un discreto sassolino nella scarpa. ...io e Raizen lo sapevamo da un po'. Niente di realmente concreto a dir la verità, ma negli archivi avevamo trovato missioni troppo recenti, che dimostravano come fossero ancora attivi nonostante tutto. Non volevamo allertarli e far sì che si nascondessero ancora meglio, quindi abbiamo tenuto la cosa nascosta mentre cercavamo più indizi. Ed oltre a loro, anche tutti gli Uzumaki erano rimasti ben nascosti. Ma aveva poco altro da aggiungere, fino a che Raizen non gli avesse dato il permesso di includerlo. Sì, siamo tutti qui. Se vuoi puoi guardare in quella direzione e salutare, lì ci sono i miei genitori. Cercò di sdrammatizzare, prima di riunirsi al suo gruppo e svanire di nuovo.


    A quel punto la sua frustrazione aveva raggiunto l'apice. Non ne posso più di star qui impalato e lasciare che questa Speranza faccia i suoi comodi! Lamentò. Hojo, Yato, con me. Sentenziò, non dissimile da come tendeva a fare Raizen. Ci restano solo due cose da fare, interrogare Mineru per un suo possibile coinvolgimento, e per quello ti servirà mamma, ed andare a controllare e liberare la zona dove Shika è in meditazione da qualsiasi cane di Hayate che gli stia ronzando attorno. E tu lì non puoi venirci. Aveva già un piede sulla porta. Se nessuno ha niente da ridire, direi che è ora di darci una mossa. Dimostriamogli che non possono venire a casa nostra e fare quello che vogliono. Se poteva avere ancora dubbi morali e incertezze su suo zio, nonostante il nome della setta non avrebbe avuto la stessa pietà per qualcuno come la Speranza. Tantomeno se aveva intenzione di mettere a rischio la vita di tutto il suo clan per chissà quale scoperta sull'immortalità.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Raizen e Hitomi]
    Non è solo questione di buon senso, sono proprio le indicazioni per tutto il clan. Dovrebbe essere vietato farlo, o sanzionato pesantemente visto che mette in pericolo il segreto! Replicò Hitomi, seguendo il ragionamento di Raizen, mentre accolse con seria attenzione la faccenda di Seishinno. Quanto al progetto Y, Hitomi ne sapeva quanto lui quindi si limitò a scuotere il capo alla domanda su cosa potesse capitare se i consiglieri non venivano in qualche modo assecondati.

    Goro non ebbe altrettanta fortuna, non potendo certo addurre il silenzio quale risposta alle inquisizioni dell'Hokage. Io...beh, ci siamo riusciti...Hojo-sama coi suoi simulacri d'inchiostro e siamo abbastanza nel Clan Proibito! Non si è accorta di nulla...o si è accorta ma ci lascia fare perché pensa di essere inattaccabile. Non lo so...io sono un pesce piccolo! Aggiunse con una nota di disperazione nel tono davanti allo sguardo mesto e implacabile dell'Hokage.

    [Raizen, Hikihime e Fujiko]
    Ne ho la certezza perché se fosse nel Concordato, non potrebbe fare nulla di quello che hai detto. Nessun guadagno o vantaggio, ricordi? Disse la donna con sufficienza. Inoltre c'è una lista nella sala dove si trova Shika, che si aggiorna man mano e sono sicura di non aver visto il suo nome. Spiegò, facendo spallucce. Il Concordato nasceva come un complesso Fuuinjutsu ma nella sua forma pre-attivazione era un lungo e complesso rotolo con simboli e istruzioni che, ora che era attivo, fungeva da elenco dei partecipanti, cosa che spiegò al Kage.

    Poco distante, durante la profonda introspezione per mettersi in contatto con Seishinno, Raizen condivise le sue preoccupazioni con il drago che lo accompagnava, che tuttavia assicurò che avrebbe fornito tutto il supporto possibile. Dopo essersi assicurato una sorta di catena di sicurezza grazie alla mente della volpe che condivideva la sua coscienza, il Kage pronunciò quelle che pensava fossero le parole chiave per sfruttare ciò che Seishinno aveva in serbo e che in qualche modo non sembrava essere stato previsto dalla figura che, convinta di non essere vista, guidava le sue azioni all'interno di quel viaggio mentale. Guardiano, percepisco un mutamento...qualcosa che sta emergendo. Sibilò Hikihime, abile mentalista, mentre il grassoccio capoclan sorrideva, prendendo un fazzoletto dalla tasca e umettando la fronte sudata. Ma certamente, Raizen. Alla prossima. La sagoma femminile appena percepibile (se non fosse stato per Hikihime sarebbe stato impossibile accorgersi della sua presenza) tese le mani verso lo Yamanka come a volerne tirare le redini, sconcertata per quelle azioni fuori dal suo controllo, ma improvvisamente Seishinno esplose in una tempesta di fiori e petali che spazzò via ogni percezione di Raizen e di Hikihime, oltre a travolgere la misteriosa manipolatrice.

    Quando una frazione di secondo dopo l'Hokage ebbe nuovamente coscienza, con il vero corpo imbambolato all'esterno, si trovava in un'ampia radura circondata da alte montagne, con un gran numero di orchidee che crescevano libere nell'erba, nonostante non fosse affatto l'habitat adeguato per quelle piante, rendendo l'intera scena piuttosto onirica. Nessuna traccia di Seishinno, mentre Hikihime si concentrava e aiutava Raizen nel rendersi conto della situazione. Ci sono due menti qui...nessuna traccia di quella di Seishinno-san, tuttavia. Una delle due menti è...ovattata. Sottomessa all'altra. Venne interrotta da una voce femminile calda e un pò scherzosa: la voce di Seira Yamanaka. Un drago mentalista! Siete pieno di sorprese, Hokage-san. La voce proveniva da un punto alle sue spalle, ma essendo quello un luogo della mente era probabile che si trattasse più di una scelta deliberatamente teatrale che un'effettivo tentativo di coglierlo di sorpresa, e infatti voltandosi avrebbe visto l'anziana capoclan che usciva da un cespuglio di orchidee di innumerevoli colori (e contando che quel fiore non faceva cespugli, ovviamente l'intera scena aveva qualcosa di assurdo), completamente nuda e apparentemente del tutto a suo agio con il suo corpo, nonostante l'età avanzata. Sono lieta che tu sia arrivato qui. Non avevo molte speranze ma ho provato il tutto per tutto.

    Se fosse stato fatto qualche appunto sul suo aspetto avrebbe fatto spallucce. Non ho nulla da nascondere e ho sempre amato la libertà. Non ti affannare a cercare di influenzare il paesaggio, ho decenni di esperienza nell'avere questa immagine di me e di questo ambiente, non lo modificherai. Anche la volpe è là oltre la montagna a riposare...non c'è alcun intento ostile in me quindi non reagirà. Avrebbe sorriso, avvicinandosi al Kage con aria rilassata, camminando aggraziata nonostante le forme ormai cadenti, con una dignità e un portamento che quasi facevano dimenticare la sua nudità. Se sei qui allora sai che siamo in pericolo. E devi uccidermi appena ne avrai l'occasione...quella con cui parli è l'ultima parte di me a essere ancora me. Mikumo Kushinada, la Speranza di Hayate, ha preso possesso del mio corpo. E le sue intenzioni sono tutt'altro che benevole. Ma accomodati...gradisci del the, caro? Posso procurare anche un buon liquore. Spiegò indicando un tavolino apparso dal nulle e costituito da eleganti rami eburnei pieni di fiori. Ho sempre amato le orchidee, sono il mio fiore preferito. Ma sediamoci...c'è molto di cui parlare e non passeranno che pochi secondi all'esterno. Anche Hikihime avrebbe detto di non percepire intenti ostili, ma restava comunque la questione della seconda mente là presente e sottomessa. Che fosse tutto un trucco?

    La donna avrebbe comunque preso posto anche se Raizen fosse rimasto in piedi, rispondendo laconicamente a qualsivoglia sua domanda. Penso sia meglio spiegarti tutto dall'inizio, e poi potrai chiedermi ciò che desideri. Avrebbe fatto comparire come dal nulla bevande e stuzzichini, rinfrancanti e gradevoli per quanto solo mentali, mentre univa le mani e spiegava l'accaduto. Diversi giorni fa un gruppo di Hayate ha catturato due membri del clan Yamanaka in missione...e incidentalmente ha scoperto del Concordato. I due Yamanaka infatti erano Shion e Michiko Uzumaki in realtà. Loro due e il loro figlio Yamato sono sotto Concordato nel nostro clan...immagino che tu ora sappia di cosa sto parlando, ne percepisco un'eco nella tua mente anche se per via del drago non posso leggerla direttamente. Avrebbe fatto spallucce, con gli anziani seni al vento, anche se quelle parole nascondevano qualcosa di tremendo: senza Hikihime la sua mente sarebbe stata capace di leggere quella di Raizen come un libro aperto. Se non altro risparmieremo tempo. Seguendo quanto hanno ottenuto dai due, tre Hayate si sono infiltrati a Konoha cercando un modo per indagare il Concordato. Seishinno però li ha percepiti durante un esercizio da Sensitivo mentre si recavano a casa di Shion e Michiko, non riconoscendo le tracce di chakra è andato a vedere chi fossero...e ha scoperto che erano Hayate. Anche io ero presente, oltre a Sando Yamanaka, anche lui un Uzumaki, e a Yamato, ma prima di dare l'allarme la situazione è degenerata in uno scontro. Abbiamo ucciso due dei tre Hayate...ma uno era una donna. Attese la reazione di Raizen, ma era pienamente consapevole che lui sapesse cosa significava. Non una donna qualunque ma la Speranza. Nel momento in cui è caduta la sua anima si è infilata nel mio corpo. Tacque, rattristata mentre le orchidee multicolore tutto intorno diventavano di un blu spento.

    Sono anziana, mio caro Raizen, ma la mia mente è tra le più potenti di Konoha...posso soggiogare decine di avversari contemporaneamente e una volta conquistai un'intera roccaforte da sola, durante la Guerra Cremisi. Lo fissò. La mia mente è anche più potente di quella della maledetta Mikumo Kushinada, nonostante i suoi anni di esperienza è una mentalista e una combattente mediocre. Ma la sua anima...la sua anima ha qualcosa di soverchiante...è come se fosse una montagna invalicabile, traboccante di karma e autorità. Mi ha semplicemente schiacciato, non ho potuto fare nulla per fermarla, non era una questione di volontà, meditazione o autocontrollo. Era come voler fermare una cascata lanciandoci contro un granello di sabbia. Scosse il capo. Prendendo il mio corpo ha anche ottenuto tutte le mie capacità, e ha immediatamente soggiogato Seishinno e Sando, minacciando poi Yamato con la vita dei suoi genitori. Io nel frattempo non potevo oppormi e sentivo che mi stava facendo svanire inesorabilmente...quindi sono ricorsa a qualcosa di diverso: ho chiuso parte della mia mente in un bozzolo con l'autoipnosi, lasciando una serie di suggestioni abbastanza subdole da impedirle di accorgersene. Aggiunse, senza entrare troppo nei dettagli del complesso trucco mentale. Ricordi volutamente in evidenza, suggerimenti su cosa fare, idee che fingevo di aver cercato di cancellare, tutto per modificare leggermente il suo piano in modo da aumentare le mie possibilità di vendicarmi e salvare tutti. Complicarle la vita e lasciare tracce. I fiori erano tornati ai variopinti colori. Il trucco più importante di tutti, caro, era un comando ipnotico che facesse trasmettere la mia mente residua dentro chiunque avesse soggiogato, sperando che qualcuno la scoprisse con l'Interrogazione Mentale, usando la parola chiave che avevo preparato. Si trattava di tecniche ipnotiche estremamente avanzate, per quanto cariche di speranza visto che non c'erano certezze...ma evidentemente Seira non aveva avuto altra scelta. Io stessa non saprei fare qualcosa del genere, sono molto colpita da questa umana. Avrebbe commentato Hikihime, ammirata.

    Per un caso fortuito la persona che lei ha provato a soggiogare, anche se per via indiretta, sei stato tu. E questo sarà la sua rovina. Avrebbe detto sorridendo, mentre le orchidee diventavano scarlatte e lucenti come sangue fresco. Ha mandato una parte maggiore della sua coscienza in Seishinno in modo che poi lui la impiantasse in te...e io la ho seguita. Sbuffò. Il mio povero ragazzo normalmente sarebbe in grado di resistere al mio controllo mentale, dopotutto mi ha sconfitto per diventare capoclan, ma la Speranza lo sta drogando pesantemente per limitare le sue capacità di reazione. Con gli ordini subliminali che avevo preparato ho fatto in modo che Seishinno dicesse la parola chiave necessaria a liberarmi dal mio bozzolo mentale, e poi la hai pronunciata. Annuì, alzando una mano e mostrando nel centro della radura una sorta di enorme orchidea che teneva stretta tra le foglie una donna dall'aspetto indistinguibile, ferita in più punti e totalmente sottomessa. La stronza, perdonami i termini, caro, ha inviato solo un pezzetto della sua mente qui, non la sua anima...forse perché non può farlo. Ma anche se sono solo un piccolo frammento della mia coscienza originale, in quanto a controllo mentale sono infinitamente superiore a lei. Appena libera la ho schiacciata come un verme. Non ci sono molti ricordi utili da strapparle né punti deboli di rilievo, ma almeno so il suo piano attuale e chi sono i suoi complici qui a Konoha. Almeno fino al momento in cui ha fatto impiantare la coscienza di Seishinno in te.

    Lasciò un pò di tempo a Raizen e Hikihime per assimilare la questione, mentre il drago in qualche modo confermava che la figura imprigionata era appena un frammento di coscienza, totalmente esposto e leggibile anche senza Interrogazione...e che in qualche modo si identificava come Hayate, anche se non restava molto altro. Sorseggiando il suo the verde, l'anziana ignuda avrebbe ripreso la parola. Immagino tu abbia molte domande, ma devo fare una premessa. Io non sono una cara nonnina con un passato eroico. Ho le mani più sporche di quanto tu immagini, e dato che sono sostanzialmente morta non credo sia più necessario tenere troppi segreti. Quando finirà il chakra che mi mantiene la mia mente sparirà, ma penso di avere ancora qualche ora. Spiegò. Partiamo dalle basi: tu non mi piaci, caro. Non ho grande fiducia nel tuo ruolo come Hokage e non hai mai avuto il mio sostegno. Nella Radice, di cui immagino tu sappia qualcosa ormai, io sono sempre stata una delle tue più ferme oppositrici. Per questo ho creato il Progetto Y, anni fa. Per essere pronti a supportare un Kage ritenuto inadatto per migliorarlo, o sostituirlo. Bevve un sorso. Siamo alleati per il bene di Konoha, ma per il resto puoi tranquillamente considerarmi un avversario politico. Uno di quelli cattivi, caro. Era comparso un piattino con dei biscotti dall'aria deliziosa. Un biscotto, caro? Sono buoni caldi.

    E per questo motivo non ti dirò nulla sulla Radice o sulle sue attività, se non nella misura in cui è utile a risolvere il problema della Speranza di Hayate. Lei vuole il tuo sangue per poter disattivare il Concordato e portarselo via per studiarlo. In realtà Raizen avrebbe avuto quelle stesse informazioni poco tempo dopo, ricevendo solo conferme in ogni caso, quindi non c'è motivo di ripeterle in questa sede. Quando Kushinada prende il controllo di un corpo troppo in fretta, spesso ha minore precisione nella sua gestione, per questo rimane sempre una combattente mediocre, ma nel mio caso specifico credo possa usare le mie tecniche Yamanaka senza problemi, e anche parte delle mie esperienze come mentalista, ma sarà debole in uno scontro fisico, e ne è consapevole, quindi si sarà preparata. Spiegò con un'occhiata tagliente, mentre passava una mano tra i capelli ricci e grigi, folti nonostante l'età. Approfittando della sua ingenuità, prima che mi trasferisse, ho influenzato parte delle sue azioni. Il suo scopo era farti scoprire del Concordato da solo, e attirarti verso Shika con ogni mezzo, stimolando la tua curiosità ma tacendo la questione del sangue.

    Bevve un nuovo sorso di the. La ho guidata io a elaborare un piano, senza che se ne accorgesse. Tramite le mie memorie ha saputo della vera identità di Youkai...in origine era Yuuki Uzumaki, uno dei membri del Progetto Y che abbiamo formato. Io e Mineru, la capoclan Uzumaki abbiamo scoperto appena è arrivato a Konoha la sua identità, ma abbiamo deciso di tenerla segreta: ti stava vicino ed era in una posizione ideale, pronto a essere attivato quando fosse stato utile o adatto. Disse con freddo cinismo utilitaristico. Quindi ha ideato, inconsapevole del mio aiuto, l'idea di far rapire Youkai da un Uzumaki, attirandovi nel quartiere Yamanaka. Yamato era stato obbligato a unirsi ad Hayate in cambio della vita dei suoi genitori...è sempre stato un debole sentimentale...e su indicazione della Speranza ha rapito Youkai, mentre Sando sotto il controllo della Speranza ha fatto in modo che Hojo lo cercasse con qualche fandonia. Dovevamo creare rumore e fin troppe piste, così che tu arrivassi a voler sapere sempre di più, come sei solito fare, fino ad arrivare a Shika. C'erano sicuramente metodi più semplici, ma con la mia influenza ho guidato la Speranza su questo campo minato, per lei, senza che se ne accorgesse, rendendo più evidenti alcuni miei ricordi invece che altri come ti ho detto. Avrebbe poi lasciato che fosse Raizen a cercare di riunire i tasselli, ora che aveva quell'informazione, e cercare di capire quale fosse il piano della Speranza.

    Inoltre lei ha anche scoperto qualcosa che mi ha stupito...il Concordato ha una falla, oltre a quella dell'Hokage. Si entra nel Concordato con il proprio nome e non è possibile fornire false identità. Ma gli Hayate hanno qualcosa di speciale...quella loro tiritera del "io sono Hayate" non è uno slogan. E' reale e concreto, persino più forte del Concordato...è certezza assoluta di essere un unica identità chiamata Hayate...quindi possono essere sotto Concordato senza seguirne tutti i dettami. Entro certi limiti, che tuttavia non ho potuto sondare, possono usarlo a loro vantaggio. Yamato, Sando e i genitori di Yamato, che sono stati soggiogati a loro volta e costretti a unirsi alla setta. Disse con tono serio, mentre i fiori si facevano più cupi nel colore rosso. Le ho dato l'idea del profumo così che fosse coinvolto il clan Inuzuka, per potervi portare più facilmente nel nostro quartiere. L'ultimo elemento che sono riuscita a influenzare è stato l'aspetto preso dalla Speranza sotto Henge quando ha portato la frase di attivazione a Youkai...le ho suggerito io di usare il giovane Yato Senju, facendole vedere ricordi sul legame che esiste tra voi e le sue visite in amministrazione. Sorrise, incrociando le braccia davanti al seno scoperto. Anche Yato Senju è un membro del progetto Y. Anche se come per Yuuki potrebbe esserci stato qualche intoppo nel suo addestramento, non attende altro che le giuste frasi per essere attivato. Per nulla al mondo Seira avrebbe rivelato il nome del terzo elemento del progetto. Ho pensato che esiste per aiutare l'Hokage, quindi ho fatto in modo che la Speranza lo coinvolgesse. Ma al momento il terzo elemento non è importante, e non rovinerò il lavoro di una vita. A parte questo, c'è qualche altra cosa che vuoi chiedermi?

    [Youkai e gli Uzumaki]
    Ti hanno addestrato nella disciplina, nella sopravvivenza, nell'assassinio e non sappiamo cos'altro. Quando ti abbiamo ripresa con noi per tenere buona la capoclan abbiamo proseguito con le arti del clan, la diplomazia e le arti ninja, oltre a rafforzare la fedeltà a Konoha, che era comunque ovvia visto il Concordato. Spiegò Hojo mentre si muovevano. Eri particolarmente abile nel far quadrare i conti e i bilanci, oltre che nel reagire ad attacchi a sorpresa. Quando sei sparita stavi per iniziare il tuo addestramento nella stessa Hijutsu dell'inchiostro di tuo padre. Ma alla fine l'intervento del mondo dei morti aveva cambiato il destino di Yuuki, fino ad avere Youkai e il suo controllo dell'anima. Noi abbiamo riferito di averti dato dei comandi ipnotici per attivare capacità latenti, ma non lo abbiamo fatto, abbiamo mentito. Non sappiamo quanti e quali ne hanno applicato prima che ti liberassimo, però. Mormorò, rattristato. Eri così brava a far di conto...e ora... Nuovamente si riferiva ai disastrosi risultati accademici di Youkai nei test scritti.

    [Riunione]
    Dopo la confessione data da Yamato sotto pressione, i ninja presenti comunque non sembravano affatto persuasi, tanto che Hikaru si fece avanti su indicazione dell'Hokage, lasciando che Youkai mediasse la discussione. Yamato sudava freddo ed era spiccatamente intimorito, ma quando vide il simbolo sulla fronte dell'altro annuì, sollevato. La tecnica di Hikaru si avvolse intorno al ragazzo mentre lei guardava l'Hokage, orgogliosa e algida. Sono abile nel mio mestiere, come sapete, ma con le arti Uzumaki sono ancora più efficiente. Era come se si aspettasse delle lodi anche se l'espressione era assolutamente imperturbabile mentre il marito la guardava adorante. Yamato fece un lungo respiro prima di dire, con fiducia: Sono pronto. Alla prima domanda di Hikaru avrebbe detto con tranquillità un secco: No. Ottenendo che la catena cambiasse colore rivelando che aveva usato del chakra mentre un forte dolore gli scorreva sul viso facendolo piegare in due, più spaventato e stupito che effettivamente sofferente, al netto della reale sensazione. AAAAAHHH! Tu....tu... Guardò Youkai come se lo avesse tradito, cosa in effetti non distante dalla realtà anche se quello in difetto era Yamato stesso. Come hai potuto?!? Non serviva nemmeno ripetere la domanda, visto che aveva mentito su un semplice si o no. Io...io non lo so il pian...AAAAAHHH! Nuovo dolore. Hanno...hanno rapito i miei genitori...se parlo loro...AAAAAHHH! Era una risposta evasiva, contava comunque ai fini della tortura di Hikaru. Nel mentre Hojo si era avvicinato, cupo in volto ed evidentemente pronto a spargere sangue. Tu...volevi che io uccidessi mia figlia! Non vedrai la prossima alba! Non avevo scelta...e sapevo solo di dover tenere Youkai il più lontano possibile dall'Hokage, a qualunque costo! Cos'altro potevano volere da lui?

    Intanto, proseguendo i suoi ragionamenti, Raizen arrivò a sospettare di tutto e tutti, inclusa colei che lo aveva incluso temporaneamente nel Concordato. Fujiko dalla sua, pur consapevole della fragilità della sua posizione non sembrava avere nulla da temere. Il Concordato ha vacillato...chi credi che sia stato a dirlo a me? La Capoclan Uzumaki è stata la prima. E vista la sua vicinanza con Seira è probabile che lo abbia detto anche a lei. Come dici sembra che tutti i pezzetti di pane volessero portarti a me così che fossi io a dirti del Concordato. Si fece pensierosa. Forse perché pensavano che ti saresti fidato? Ma sarebbe stata Hikaru ad alzare la mano. No...è per il sangue. Hojo le prese la mano, baciandola. Ogni tua sillaba illumina la mia giornata...è ovvio. Guardò Fujiko. Tu non sapevi del problema del Sangue dell'Hokage col Concordato, vero? Lei scosse il capo. No...non ne avevo idea. E quindi in quel modo anche Raizen non ne avrebbe saputo niente e si sarebbe forse recato subito da Shika! Hikaru avrebbe ritratto la mano da quella del marito, pronunciando parole con fredda logica che tuttavia sembravano celare profonde e violente emozioni sotto la superficie. Il nemico ha commesso un errore imperdonabile: ha sottovalutato la nostra famiglia. Pensava che Youkai non ci avrebbe mai e poi mai convinti della sua vera identità...e che avremmo finito per ucciderlo, eliminando anche ogni legame con l'Hokage rendendolo nostro nemico. E non avrebbe mai saputo del Sangue dell'Hokage come chiave per disattivare il Concordato. Senza contare la crudeltà indicibile di far uccidere Youkai dai suoi genitori. Hojo fremeva per l'ira repressa, mentre un chakra sinistro era appena percepibile dall'occhio mancante. Non ci sarà alcun perdono! E sembrava che Yamato potesse essere la sua prima vittima.

    In ogni caso il discorso si spostò sul Giseigan e su ciò che rappresentava e da dove era arrivato, quindi il leader del Clan Proibito venne ridotto a più miti consigli, sbuffando. Il santuario si chiama così perché è sul fondo di una gigantesca fossa comune vecchia di millenni...non so chi fosse il pazzo che la ha fatta costruire ma ha fatto conservare i cadaveri mummificandoli e sono centinaia e centinaia...alcuni con segni di cannibalismo ma non so se fossero post-mortem. In ogni caso si parlava solo del Drago-Diavolo e delle Lacrime, ma solo alcuni frammenti di bassorilievo. Si trova nel Paese del Vento, nel profondo meridione del continente. L'Assassino veniva da là uscito da una bara al centro del santuario, ma non so per cosa si sia svegliato o come. E ti confermo, Amesoko vuole solo riavere le sue Lacrime, senza limiti di tempo, ma anche senza avermi dato piani precisi. Il Giseigan sacrifica qualcosa che si possiede e lo manda direttamente nel mondo dei morti, senza via di scampo, quindi è l'oggetto ideale per questo scopo. Hikaru lo guardava con intensità, annuendo, mentre lui sembrava turbato. Ma ora che Yuuki è viva...mi chiedo se abbia senso continuare. Se può cancellare un pericolo così grande per il mondo, allora è la cosa giusta da fare. Disse lei, imperturbabile. Per il bene dei nostri figli. Non avevano informazioni fresche sugli Uzumaki di Kumo quindi non sarebbe stato utile parlarne, almeno in quel contesto, mentre sapevano che l'Assassino aveva inizialmente perseguitato anche loro, ma più o meno dalla scomparsa di Yuuki non li aveva più attaccati e girovagava in cerca di membri del clan slegati o in viaggio. Non posso mostrarti il Giseigan qui, causerebbe troppi danni...è un gioiello che richiede un sacrificio di parte delle proprie capacità per essere attivato, diventando poi uno scettro o un bastone. Dopodiché può emettere energia in proporzione a quanto sacrificato. Sacrificando la vita o l'energia vitale il suo potenziale come arma aumenta esponenzialmente.

    Il clan è informato che Yuuki è viva e che ci sono degli Hayate. Abbiamo seguito le indicazioni di Youkai...dobbiamo solo decidere come muoverci. La capoclan si è recata da Shika, da quanto ne so, ma sono informazioni vecchie di una mezz'ora. Spiegò Hojo. Credo sia più sicuro che tu rimanga qui fuori e mandi dei sottoposti da Shika, non cedere alle provocazioni della Speranza. Avrebbe detto Fujiko, seria in volto, mentre Hitomi annuiva. Hikaru invece era impassibile. Potrebbero fare qualcosa di più degenerato se non accettiamo di entrare nella trappola. Ma io sono pronta a seguire l'Hokage. Si sarebbe alzata, con estrema eleganza, inginocchiandosi a terra con le mani e posando la fronte a terra, col massimo segno di rispetto dell'autorità possibile. Hojo inizialmente sorpreso fece altrettanto, e dopo essersi scambiate uno sguardo, Hitomi e Fujiko li seguirono. Anche se sotto Concordato e senza testimoni, quei quattro stavano affidando ogni cosa a Raizen, riconoscendogli la massima autorità, anche sulle loro vite.

    Nel mentre Youkai era uscito dal Concordato per incontrarmi, anche se mi trovavo nella stessa stanza, e non poteva aver visto nulla di ciò che accadeva. Avevo appena lanciato un commento salace sul comportamento di Raizen al quale il mio corrispettivo rispose indignato, facendomi sbuffare. Tks. Facile parlare per te. Non c'è stato mai nemmeno un momento in cui non abbia cercato di darmi contro! Il mio atteggiamento e le mie aspettative sono solo una risposta a quello che dice e fa! Non lo credo senza emozioni, lo credo solo pieno di emozioni negative, perlopiù verso di me quando sono nella stanza! Replicai, non sapendo ancora in quel momento che tutti erano in quella stanza e potevano sentire tutto (anche se non avrebbero potuto usarlo per alcun genere di vantaggio personale, nemmeno per una frecciatina). Non ero che uno studente e mi ha praticamente messo al muro con un interrogatorio assurdo e incalzante. Appena genin bastava mezza sillaba fuori posto e partiva con una filippica infinita che mirava a sminuirmi ogni istante, come se non fossi già abbastanza critico con me stesso. E ora da chunin quando vedo o sento qualcosa che non mi piace devo annuire e sorridere o lui fa persino di peggio! Mi sfogai, teso per la situazione e forse irritato dalla reazione di Youkai che a malapena sapeva fare il ninja e veniva invece supportato in ogni modo, solo per il fatto che annuiva e dava sempre ragione al Kage, a dispetto dei risultati. Feci un respiro profondo. E non senti quanto parla? Parla, parla, parla senza mai fine! Dissi, esasperato, recuperando però rapidamente il controllo. Ma non è il momento per questo, la missione viene prima, come dovresti avere imparato ormai. Cosa dobbiamo fare? Cosa sta succedendo?

    La rivelazione sul progetto Y mi lasciò interdetto ma sembrava che Youkai non si fosse accorto della mia esitazione, ma quando mi chiese quasi scusa per non aver rivelato della Radice lo guardai come se fosse un alieno. Non ero coinvolto nella missione o nella questione, non c'era alcun motivo di informarmi. Avrei fatto spallucce. Dai giustificazioni per l'unica cosa giusta che hai fatto? Anche io non avrei detto niente. Ma ora che sapevo della cosa, ovviamente avrei cercato di carpire informazioni a Youkai in futuro per usarle a mio vantaggio. Quando poi disse che erano tutti presenti, e che verosimilmente avevano sentito il mio sfogo di poco prima rimasi di sale, con la chiara immagine di Youkai che veniva strangolato e pugnalato più volte nel mio sguardo. Perfetto... sibilai tra i denti, in attesa di ulteriori indicazioni.

    [Piani Futuri]
    Se si fossero recati alla sala di Shika, Fujiko avrebbe proposto di restare indietro assieme a Mineru, non essendo propriamente tagliate per la battaglia, mentre Hikaru avrebbe insistito per partecipare, ritenendosi fondamentale, con Hojo che pur preoccupato per l'incolumità della moglie sarebbe stato favorevole. Avrebbero anche spiegato a Raizen le loro principali capacità, sia che lui andasse con loro o meno. Fuori dal Concordato, eventualmente anche con Yato al seguito, il gruppo avrebbe raggiunto l'ingresso più sicuro tra quelli che portavano verso la sala di Shika partendo da una botola sul retro di un bar gestito da un Uzumaki in incognito (vicino al chiosco dei panini piccanti noto a Raizen). Il bar sarebbe stato deserto, cosa sospetta, e una volta scesi per diverse decine di scalini dalla botola si sarebbero trovati in una fitta rete di gallerie. Seguendo le indicazioni avrebbero raggiunto un cunicolo rettilineo senza deviazioni o uscite laterali.
    A detta degli Uzumaki la sala di Shika era circolare, con circa 15 metri di raggio e una sola porta (le prese d'aria erano troppo sottili per essere praticabili) e all'interno ci sarebbero stati Soken, la Capoclan e almeno un altro membro della radice come guardia. Prima di arrivare, oltre la porta una singola anticamera semicircolare di circa 10 metri di raggio avrebbe accolto le altre guardie, di minor rango, e questa camera era raggiungibile solo da quattro corridoi, rettilinei e senza deviazioni, dritti e facilmente monitorabili da chi si trovava nell'anticamera, mentre per arrivare ai cunicoli era necessario superare il dedalo di gallerie. Non potevano sapere chi si trovasse appostato lungo il percorso come guardie od ostacoli. Mandare Kubomi in avanscoperta poteva essere utile, ma secondo le informazioni di Hojo il percorso era disseminato di fuuinjutsu-trappole e di rilevamento.


    Il percorso di Hojo prevede che si arrivi dal secondo corridoio partendo da destra a contare. Nella parte non vista ci sono decine e decine di gallerie a labirinto che alla fine convergono nei quattro corridoi. Ci sono fuuin vari di rilevamento, ma non potete sapere se Seira li ha modificati o ne ha aggiunto.
     
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    La risposta di Goro non lo soddisfò a pieno, ma la sincera paura lo convinse a mollare momentaneamente la presa, dopotutto avrebbe interagito a breve col principale colpevole.
    Contemporaneamente Raizen si spostava scambiando le ultime battute con Fujiko sulla sicurezza del concordato.

    Oh, bene.
    Quella lista è decisamente una cosa ben fatta.


    Certo, di lì a poco avrebbe scoperto una falla ben più grande, ma per il momento poteva rilasciare un pizzico di tensione.
    Nel profondo della mente di Raizen intanto, in un interrogatorio fatto su frammenti di conoscenze la situazione evolveva nonostante un leggero ritardo dovuto alla distrazione che tuttavia non sembrò aggravare la situazione. Osservò quel fenomeno con estrema attenzione, sentendo di aver coperto le sue spalle al meglio sentiva di poter rischiare. Seishinno rispose e la fatua figura che lo avvolgeva gli ronzò attorno, come una fiamma incapace di attecchire e divampare. Quando lo Yamanaka terminò il suo gesto la sua figura esplose in un tripudio di vividi colori floreali, quasi psichedelici, frutto di una moltitudine di petali, fiori, steli, specie di fiori che neanche aveva mai visto, evidentemente ispirati alle tradizioni del clan. Stava succedendo qualcosa, ma fortunatamente era qualcosa di Yamanaka.
    Quando i suoi sensi non furono più sovrastati da quell’esperienza così intensa il mondo cambiò, sintomo del fatto che erano in un luogo della mente differente.

    Due menti che sanno il fatto loro si direbbe.
    Ma forse siamo comunque nel posto giusto.


    L’esplorazione di quel mondo, verde come una vallata delle alte montagne occidentali, venne interrotta da una voce, quella di Seira Yamanaka.

    È mio dovere essere preparato, e questo include qualche sorpresa.

    Sorpresa che mai e poi mai avrebbe potuto eguagliare quella di vedere Seira in tutta la sua maestosa grinzosità. Hikihime avrebbe chiaramente percepito un leggero brivido accompagnato da una scarica di sudore freddo e una manciata di tentativi di ricacciare in gola in conato di vomito. Non era facile comprendere quanta repulsione provasse in quel momento la Montagna, anche perché sapeva che non poteva distogliere lo sguardo non sapendo cosa potesse succedere. Raizen era un esteta, un profondo conoscitore delle regole naturali in grado di definire un concetto di bellezza matematica. Nessuna equazione poteva spiegare ciò che aveva davanti, una cascata di incognite insolubili che si nascondevano in altrettante grinze che supponeva, e pregò ogni dio esistente che i suoi sensi non gli permettessero di avere conferme, sapessero di pane stantio misto a lana e un vago sentore di armadio chiuso da troppo tempo.

    Seira… san…

    Maledetta la sua mente stupidamente ricca di dettagli plausibili e realistici.
    Quale spietata sorte incombeva su lui e sulle notti a venire nelle quali il suo cervello l’avrebbe torturato per far si che una cosa simile non potesse più risultargli così traumatica. Niente l'avrebbe salvato, affiancare ricordi felici a quell'esperienza significava corromperli per sempre.

    Il tempo scorre anche nella mente a quanto pare.
    Non le sembra che la primavera si frizzante in questa vallata così florida?
    Magari troverebbe utile una foglia di fico e due di banano.


    Mise una mano sulla bocca dando un colpo di tosse che veniva dallo stomaco più che dai polmoni.
    Quasi svenne al pensiero del sollievo che il tavolino era in grado di dargli.

    Si!
    Si.
    Sediamoci.
    Ma le suggerisco di non dare per scontato cosa la volpe potrebbe fare, lei non è la prima Yamanaka che affronto, anche se non ho ombra di dubbio nell’affermare che sia la più forte.
    Ed è ovviamente un complimento.


    E meccanicamente, rigido nei movimenti, prese posto nel tavolino sfruttando a suo favore l’ostacolo visivo che questo offriva, riuscendo a recuperare un po' di contegno.

    Trovo inconsueto dover parlare in queste condizioni… ma suppongo anche che non si sia mai dovuta porre il problema dei vestiti durante i suoi addestramenti.

    Si schiarì la voce e padrone del suo stomaco prestò orecchio.

    Si, avevo già identificato in lei una possibile responsabile, non so quanta farina del tuo sacco ci sia nelle sbavature che mi hanno portato a sospettare ma credo di aver una buona mappa, anche se ho qualche piccolo buco da riempire che mi lascia forti dubbi, vediamo quante conferme mi darai.

    Avuto modo di riflettere per qualche secondo senza immagini traumatizzanti a distrarlo avrebbe iniziato a porre qualche dubbio.

    Ucciderti?
    Sei sicura di essere così irrimediabilmente compromessa?
    La migliore mentalista di Konoha non ha davvero un modo di riprendere il controllo su di sé?


    Dopo un eventuale risposta di approfondimento avrebbe taciuto, conservando per dopo le sue proposte.

    Non mi aspettavo una minaccia da parte tua ma felice che le mie contromisure siano efficaci persino contro di te.

    Chinò leggermente il capo come a ringraziarla di un complimento indiretto per poi dare due colpetti gentili alla piccola principessa che aveva messo un lucchetto alla sua mente. Gli avrebbe fatto un cenno cortese con la mano per invitarla a proseguire, sapeva che con quel genere di persone era bene mettere costantemente un peso sulla bilancia.

    Due dei TRE Hayate?
    Credo sia bene mostrarmi i partecipanti di quello scontro, sia Hayate che non, conosco abbastanza l’organizzazione, potrebbero essere risorti tutti e se non lo fossero sicuramente il terzo è a piede libero.
    Tranne i tre membri di grado più alto che risorgono con mezzi propri, come hai visto dalla Speranza, hanno tutti indumenti che gli concedono di risorgere.
    Da quanto so il processo di sovrascrizione, se vogliamo chiamarlo così, è lento però.
    Potresti essere ancora lì ed esserci utile nella battaglia.
    Una volta riuscì ad ingannarmi, non con una recita, stava letteralmente condividendo il corpo con un’ altra anima che non penso avesse la tua stessa preparazione.
    C'è modo di percepire questi frammenti?


    L’informazione dei frammenti poi aprì la via ad un altro dubbio, già avuto all’esterno.

    Riguardo alla sua anima?
    Pensi che risorgere in delle donne sia un obbligo o potrebbe farlo anche con degli uomini?
    I suoi bersagli sono sempre donne ma sembra che non abbia avuto problemi a mettere una parte di se dentro Seishinno.
    Riguardo Seishinno pensi che potrebbe ritornare in gioco?
    La porzione di mente dentro di lui ora dovrebbe essere dentro di me e un ninja medico potrebbe dargli una mano con i veleni no?
    Mi sta simpatico tuo figlio devo ammetterlo, è stato di grande aiuto e questo perché è indubbiamente capace.
    Riguardo gli altri?
    Sta obbligando anche loro mediante frammenti della sua mente?


    Al gesto dell’anziana Yamanaka si voltò a guardare la sproporzionata orchidea che sbocciò al centro di quella vallata, innaturalmente rapida quando arrivò nel pieno della sua fioritura i petali schiudendosi mostrarono quello che era un frammento della Speranza.

    Non sembra se la veda bene.
    Sei tu che l’hai ridotta così o è la separazione dall’anima principale a ferirla?


    Seira rispose prontamente spiegando che forse non poteva suddividere l’anima e che quello era un frammento della sua mente per lei facilmente contrastabile, il racconto per ora parve essere terminato e in quella pausa Seira chiarì chi era e cosa avrebbe rivelato.

    Qui fuori abbiamo la dimostrazione che portarsi nella tomba determinati segreti fa più male che bene e ciò che ti preme più fare è specificare che te li porterai dietro?

    Scosse la testa davanti a quella dimostrazione di inefficienza della Radice.

    In realtà la radice non mi è mai stata particolarmente antipatica, non sono uno che ne disprezza i metodi, so di cosa c'è bisogno per garantire la pace... ma vi trovo codardi.
    Dei ratti impauriti da tutto, persino dalla luce del sole, per cui squittiscono nelle loro gallerie pianificando senza sosta solamente per rivelarsi completamente inutili nel momento del bisogno.
    Chi rifiuterebbe la voce di un consigliere cresciuto specificatamente per ricoprire quel ruolo?
    Potreste davvero essere le fondamenta del villaggio, ma agite come tarli.
    La radice sarebbe una grande risorsa del villaggio se uscisse allo scoperto, non ti è mai capitato di osservare il bonsai nella piazza di fronte all’amministrazione?
    È in stile neagari, con le radici esposte, di una bellezza difficilmente pareggiabile proprio perché la sua forza sta nel mostrare quelle radici.
    L’ho accudito e ideato insieme a dei Senju come talea dell’albero del primo Hokage, ma suppongo che chi rosicchia sotto terra non possa aver concezione di ciò che accade in superficie.


    Sospirò, in un timido slancio di autostima.

    Noto però che c’è una speranza, non c’è una sola testa alla radice, quindi la maggioranza di esse comprende che seppure non sono il massimo desiderabile sono comunque il meglio.
    Quanto a Youkai mi confermi che è stato separato da me solamente per creare una falsa pista?


    Si fece riflessivo sulla debolezza del concordato che riguardava gli Hayate.

    Mh.
    Sendo però, ad esempio, è stato incluso nel concordato come Sendo, non come Hayate, ed è stato manipolato, non è reale il suo credersi Hayate, riescono comunque a far leva sul concordato?
    Questo vuol dire che chiunque abbia un frammento di mente della Speranza possa agire come membri del concordato?
    I genitori di Yamato che missione stavano facendo?
    Il loro ruolo è ancora molto opaco e fatico a costruire completamente la loro storia, non vorrei che stessero cercando l'aiuto di Hayate.
    Anche di Mineru so davvero poco ed è tra le più esposte a questo punto, considerando il vostro rapporto la Speranza potrebbe circuirla in un battito di ciglia.


    La rivelazione di Yato lo stupì non poco, nonostante i loro turbolenti trascorsi non immaginava che fosse coinvolto in quel tipo di piano.

    Parte del progetto Y?
    YATO?
    Spero che non sia stato formato come consigliere perchè è del tutto incapace di farlo!
    E non per via del suo intelletto, quel cobra velenoso è fin troppo acuto, ma resta una serpe.
    Pur non ignorando il mio carattere poco accomodante, ogni parola che esce da quella bocca viperina è fiele, acido e veleno mischiati in un mix di fiamme infernali!
    Sei al corrente dei nostri contrasti?
    Proprio a causa loro ho trovato la sua scelta strana fin dall’inizio, visti i dubbi che ti poni sul suo addestramento suppongo che siano più che fondati, o che ci sia stato uno scambio di persone.


    Un piccolo sfogo, necessario anche a tirare fuori ulteriori informazioni dalla bocca di Seira ma che finalmente fu in grado di ripulire tutte gli attori di quella scena.

    Dunque tu stessa puoi darmi anche conferma che i genitori di Youkai, Hitomi, Yato e Fujiko non sono stati corrotti, giusto?

    La domanda era cruciale ed avrebbe offerto uno dei pochi punti saldi della giornata: la certezza che attorno avesse solo konohaniani fedeli.

    Non sai niente in merito alle abilità del sopravvissuto?
    Sono quasi certo che mi stiano tendendo una trappola da Shika a questo punto, probabilmente insieme… oltre questo…


    Le possibilità non erano poche ma forse la sua preparazione poteva includere la facile rimozione delle incertezze.

    Al momento alla foglia ci sono solamente due Hayate e se siamo stati sfortunati quelli deceduti e ora risorti, ma gli altri sono di fatto preda di un ipnosi, pensi che un rilascio possa liberarli da quel frammento?
    E a proposito di illusioni, i cani da cosa venivano ingannati?
    Dal concordato o cosa?
    Aver trovato il tuo profumo solamente sulla trasformazione ma non addosso a te mi fa ancora contorcere le meningi.


    Si sistemò riflettendo con una mano sotto il mento e questa volta accettando un thè illusorio.

    Detto questo, se la stronza vuole insinuarsi nella mia mente vuol dire che crede di poterlo fare, il piano migliore sarebbe farglielo fare e farle trovare una buona sorpresa.
    Qui abbiamo un suo avanzo, che ne dici se proviamo a frugare alla ricerca di una singola informazione?


    Faticava a guardare direttamente Seira, ma fissarla direttamente negli occhi, oltre le spesse lenti, era una buona soluzione.

    La sua immortalità.
    È qualcosa che la segna da una vita, ricordo quando l’avevo incontrata, aveva preso possesso del corpo di una bambina e disse che la stava addestrando ad essere lei, ma che comunque non era lì, come se stesse usando il trucco del frammento mentale.
    Non vorrei ucciderla se posso fare di meglio, se sapessimo da cosa deriva o se è qualcosa di fisico potremmo privarla o romperlo.


    In quel momento la sua influenza, fece materializzare gli oggetti di cui parlava con comode note mentali composte da ricordi.

    Ho degli oggetti che potrebbero essere in grado di farlo, cosa che mi porta ad un altra domanda: l’interrogazione mentale, quella che io uso per muovermi liberamente nel mondo mentale, tra parentesi, idea presa dagli esperti del tuo clan mischiata con le capacità da jinchuriki, è di fatto una connessione tra chakra, pensi che esista la possibilità di utilizzare un oggetto reale qui ma concretizzare i suoi effetti all’esterno?
    Questa boccetta è un concentrato di un potere molto particolare, tempo fa, dopo aver ritrovato un particolare legno in grado di condurre il chakra li ho messi insieme aspettando di rivedere questi stronzi immortali per imprigionarli fino a che non avessi trovato qualcosa di più definitivo.
    Di fatto, costruendo un piccolo cofanetto in legno e infondendo in esso il vuoto di potere ho realizzato una prigione da cui non si vuole uscire, o che impedisce di uscire, dipende da come si declina la parola.


    Mostrare il ricordo dell’abete e del profumo di Lianshi insieme alle informazioni ad esso connesse a quel punto era facile come respirare.

    Ha già funzionato basicamente, potrebbe farlo ancora, magari tra te e questo avanzo di coscienza potremmo avere delle risposte.

    Poggiò il tè sul tavolino e tornò alle sue domande.

    Comunque, prescindere da questo piano bisogna procurarsi anche delle certezze, e la tua presenza qui è essenziale credo: puoi insegnarmi o insegnarci qualcosa?
    La volpe e il drago sono validi supporti e la mia mente seppur non a livello Yamanaka è ben addestrata, se si parla solo di protezione potremmo raggiungere ottimi risultati.
    Devo blindare la mia mente.
    Sapere che il kage che tanto odi è incorruttibile dovrebbe essere una buona sicurezza anche per te, no?
    La situazione è molto più favorevole di quando non sembri, la mia mente è estremamente recettiva quando si parla di integrare informazioni non apprese direttamente da lei, il largo utilizzo dei cloni e dell'interrogazione mentale che mi fa assorbire ricordi altrui più che risposte mi ha costretto ad abituarmi alla cosa, se fossi in grado di diluire il tuo addestramento tra i miei ricordi forse avrei mezzi efficienti per scalare quella montagna invalicabile.


    Un battito di ciglia e l’esterno riprese concretezza, sensazione fin troppo strana considerando che il dialogo fluiva nei ricordi di Raizen come un vecchio ricordo che veniva rievocato, affiorando lentamente dal subconscio in cui si era tenuto, ragione per la quale agì contro Yamato nonostante sapesse le ragioni delle sue azioni.

    Eccellente.

    Confermò quando Hikaru si lanciò in una modesta descrizione delle sue abilità, certo non poteva sapere cosa si aspettasse, ma suppose che l’adorazione di Hojo fosse una risposta sufficiente.

    Ferma! FERMA!

    Alzò leggermente la voce per far terminare il prima possibile la tortura di Yamato.

    Il ragazzo non merita tutto questo, ho la certezza che nonostante tutto, non è guidato da intenti malvagi per quanto non stia facendo il bene del villaggio.
    Ma possiamo davvero biasimarlo se lo fa per i suoi genitori?
    Ho avuto modo di parlare con Seira, non so se sopravvivrà a questa disavventura, ma mi ha spiegato cosa è successo a Yamato e la sua famiglia.
    Ma resta un leggero dubbio, perché rispondere “no” ti ha causato dolore?


    Avrebbe scambiato due parole con Yamato, ma venne interrotto da Youkai, particolarmente voglioso di risolvere quella questione, e non l’avrebbe interrotto, dopotutto era lui che aveva un debito di fiducia. Raizen si sarebbe introdotto nella discussione solamente per riportare ciò che aveva passato Seira e l’intera famiglia di Yamato.

    Potrei aggiungere qualche dettaglio a breve, è un processo scomodo, i ricordi affluiscono nella mia mente come un flusso lento ma costante.
    Direi che a prescindere da questo però Yamato abbia comunque delle colpe e sembra pronto a compiere il peggio trasportato dai suoi sentimenti.
    Temo dovrò metterti in prigione, giovane Yamanaka, ma salveremo comunque ai tuoi genitori.
    Fino ad allora meglio non fargli sentire altro, isolatelo.


    Lo guardò serio in volto, voltandosi eventualmente verso Youkai.

    E questa cosa non è discutibile, corriamo il rischio di fare del male a lui e a noi stessi.
    Ovviamente, quale che sia il crimine, ancora da appurare, non vale certo la sua vita.


    La seconda frase era una lama glaciale, sufficiente ad intiepidire persino i roventi sentimenti familiari di Hojo.
    Certo questo lasciava una leggera dissonanza riguardo la situazione di Yamato: erano stati corrotti durante la missione, quindi avevano presumibilmente agito per Hayate nella lotta contro Seishinno, se avevano quel controllo sui genitori perchè ricattare il genin?
    Non potevano semplicemente corromperlo?
    Ma era Youkai che si era preso quel fardello e il discorso fluì verso altri dubbi di Raizen, alcuni dei quali andavano dissipandosi come nebbia al sole.

    Si Fujiko, sei stata scelta da Seira più che dalla Speranza, anche se lei non ne era consapevole.
    Un po' come per tutti gli altri.
    Diciamo che le nostre deduzioni non erano scorrette e siamo stati in grado di rintracciare più di una pista tracciata da quella vecchia cornacchia pingue e pervertita.


    Si voltò verso Youkai quando questo gli parlò cercando di difendere Yato.

    Ha senso coinvolgerlo nei limiti della situazione, ed è ciò che sto facendo, persino lui sta accettando il mio modo di operare.
    Te l’ho detto e ripetuto, c’è modo e modo di fidarsi.
    Ci fideremo ADESSO di Yato perché sappiamo ADESSO che non ha il minimo legame con tutto questo, ma fino a poco fa niente poteva escludere che non fosse nella stessa condizione di Yamato ad esempio.
    Non avrei voluto fargli sapere del concordato per evitare di diffondere ulteriormente la cosa, ma ci serve aiuto per i genitori di Yamato.


    Dopo, in maniera discreta, avrebbe fatto un cenno ad Hojo, un sussulto della mano, come se desse dei colpetti all’aria intimandogli di calare un po' la passione con l’espressione di chi sentiva di dover ripristinare in quell’uomo un oncia di dignità. Fortunatamente la storia del Giseigan gliene rese un po'.

    Vuole riavere le sue lacrime?
    Strano… non ti ha fornito motivazioni suppongo. 
    Se non sbagli sulla questione dei materiali dovremmo assicurarci che ciò ho in mente possa rivaleggiare col Drago del Nadir, è sempre bene avere una prova del nove a portata di mano.
    Dovrai farmi visita alla forgia, spero tu sia avvezzo al calore.
    Detto questo, cerchiamo di tenerlo come ultima risorsa, non mi fido di niente che provenga da quel drago, non l’ho compreso a pieno.
    Ne lui, ne i suoi piani, ne le sue intenzioni ne il suo animo.
    E questo è male.


    Dopo quella conclusione toccò forse uno dei momenti più alti se non della sua vita quantomeno della sua carriera, gli fu impossibile mascherare un respiro che gli gonfiò il petto, armando il suo cuore di qualcosa di ben più solido di qualsiasi metallo.

    Mi onorate, shinobi della foglia.

    A pugni stretti e leggermente rigido fece un inchino a sua volta, non profondo come quello ricevuto, non doveva rispetto o sottomissione a loro, ma alla fiducia che avevano riposto in lui poiché il suo titolo lo voleva cosciente che il più alto degli scranni comportava le più alte responsabilità.
    Quell’ atto di profondo rispetto però venne quasi infranto da Yato che discuteva con Youkai, dipingendo Raizen con una tavolozza tutta sua, era noto, l’arte scuoteva gli animi dei singoli in maniera diverse e quelle tinte, soprattutto dopo le informazioni di Seira non gli suscitavano che tristezza, agli altri però non sapeva.

    Lasciateci qualche secondo, eventualmente preparate il necessario per includerlo nel concordato momentaneamente.

    Con quelle parole sarebbe uscito lui stesso dal concordato in modo da farsi vedere, di fatto dando a Yato la certezza che se avessero ascoltato le sue parole dentro il concordato non avrebbero comunque potuto sfruttarle in alcun modo.

    Seguimi Yato, è meglio non avere compagnia.

    Accettare quel colloquio, che sembrava essere qualcosa di molto rapido, era una sua scelta. A prescindere da questo però niente l'avrebbe salvato dal sentire le successive parole, se avesse voluto osservare poteva farsi aiutare dall'espressione di Raizen nel prendere quella decisione, sembrava suggerirgli di accettare per il suo bene.

    Ho sentito cosa ti ha riferito Youkai, ciò che non sa lui, e che nemmeno sapevo io fino a poco fa è che non fai solo parte della radice.

    Alla fine della fiera forse Yato non aveva troppe colpe se non la testardaggine, ma dopotutto anche quella rispondeva ad una precisa gabbia mentale.

    Siamo qui da soli per una determinata ragione.
    Ricordo il nostro primo diverbio, corrisponde col nostro primo incontro, come potrei dimenticarmi l'unico viso così apertamente ostile nel giorno in cui stavo diventando Hokage?
    Credo di doverti delle sincere scuse, forse fu quello il primo vero torto che ti feci: calpestare la tua missione, in senso lato te stesso.
    Potrei dirti che avrei potuto salvarti in altre circostanze, ma sarebbe un colossale errore che non farò.


    O almeno questo avrebbe lasciato credere a lui.

    Capisco la tua situazione seppure con estrema difficoltà.

    Un preambolo che sentiva di dover fare.

    So che fai parte del progetto Y e so come questo è strutturato, appoggiare il kage o sostituirlo se incontrollabile, me lo ha comunicato la sua stessa ideatrice, per questo l’infiltrato ha scelto il tuo volto per la consegna del biglietto. Forse Seira non sa di preciso che rapporti hai con me, al momento non so se ho indagato in merito, i ricordi emergono poco a poco.
    Non so cosa tutto questo possa significare per te, di sicuro che agire in incognito non è più possibile.


    Cosa poteva succedere al Senju in quel momento?
    Poteva sopportare quella rivelazione?
    Di sicuro, considerati i metodi della radice, non gli avrebbe concesso nessun gesto autolesivo, tenendosi pronto a fermarlo casomai fosse intenzionato a proteggere ulteriori informazioni.

    Dimmi, cosa farebbe un buon Hokage con te adesso?
    Sei fedele al villaggio e un ottimo shinobi, ma entrambi sappiamo cosa significhi “sostituire” nella lingua della radice.
    Questo Kage però si reputa una risorsa, seppure si sbagliasse sul suo conto non si sbaglierebbe sul demone che porta quantomeno, quindi vede la sua "sostituzione" come una perdita e te come una concreta minaccia al villaggio di conseguenza.
    Considerando il tutto quale scelta consiglierebbe un membro addestrato della Y?


    Non avrebbe ascoltato la risposta, soltanto i kami sapevano quanto gli pesava non farlo, per cui si sarebbe alzato in tutta la sua imponenza e si sarebbe voltato.

    Quando avrai una risposta, se questa te lo permette, torna di sotto: c’è da fare.

    Lui si era già risposto.
    Alla fine dei conti la realtà era solo una: Yato era un SUO problema, non del villaggio, poteva sopportare di avere una nemesi così come sopportava di avere un mezzo immortale tutt' ossa che voleva fargli la pelle. Se davvero fosse arrivato ad ucciderlo voleva dire che il suo valore come Hokage era inferiore quantomeno a quello di Yato, di cervelli buoni ce ne stavano parecchi l’intelletto era qualcosa di più facilmente sostituibile paradossalmente, ma il Kage era un simbolo di forza, se poteva essere abbattuto in casa propria allora quel simbolo perde di valore. Era sottinteso per Yato che sarebbe dovuto scendere a patti con quello che ancora vedeva col suo peggior nemico, collaborando e sottostando alle sue regole fino a che avesse avuto la forza per imporle, così come lui lo aveva accettato senza condizioni come una minaccia diretta alla sua persona più che al villaggio.

    Spero tu sia pronto.

    Non avrebbe detto altro, l’Hokage, Yato lo avrebbe trovato in mezzo a tutti i protagonisti di quella storia fuori dal concordato e posti a semicerchio ad attenderlo, pronti ad eseguire il rituale per integrarlo.

    Sarà piacevole avere così tante risposte con un singolo gesto per una volta, non accade spesso nel nostro mondo.
    Quanto alle informazioni che ancora non sai…


    Gli avrebbe riportato le parole di Seira, omettendo al resto del gruppo la sua appartenenza al progetto Y e definendolo solamente come una persona di cui la Speranza aveva supposto la vicinanza all’Hokage possedendo una delle maschere di Konoha. In tutta quella tempesta di eventi però qualcuno soffriva: Youkai. L' inattività, nonostante il gruppo stesse accumulando informazioni preziosissime, gli logorava il cervello restio a mettersi all'opera, e così trasportato dalla libertà datagli da Hojo, prese l'iniziativa a due mani indispettendolo e facendogli alzare un sopracciglio.

    E quindi?

    Richiamò la sua attenzione come lo schiocco di una scudisciata, con i materiali più flessibili della stanza che gli facevano eco, piegati dall'aria che vibrava di un ondata percepibile al tatto del suo chakra.

    Cosa sono questi modi?
    Hai forse dimenticato che nella stanza ci sono 3 superiori di grado e il tuo Hokage?


    Non accettava colpi di testa in un momento delicato come quello.

    A chi stai dando ordini?
    Siediti, prima che sia io ad alzarmi.


    Attese con un espressione ben poco conciliante che il suo ordine venisse eseguito per poi spiegarsi.

    Potrà sembrarti tedioso, e non dovrebbe, ma prima di girare inutilmente le tesserine del cubo è bene capire che tipo di vite le fa ruotare.
    E queste non sono cose che si possono lasciare in un angolo sperando si risolvano da sole.


    Ogni riferimento a fatti o cose era puramente voluto.

    Stai cercando di muovere contro la Speranza, non un nukenin qualsiasi.
    Un immortale di un migliaio di anni che ha messo in difficoltà me con una manciata di abilità. con solamente Hojo e Yato a supporto e senza sapere chi la affianca, te ne rendi conto?


    Il tono si alzò leggermente nel porgere la domanda cercando di far riprendere consapevolezza delle sue idee a Youkai.

    Come anticipavo ho avuto modo di fare una chiacchierata con Seira e sto cercando di ricordare i dettagli, ci permetteranno di operare al meglio.
    Il piano grezzo per il momento è stanare l’anima della Speranza e metterla nel sacco, letteralmente.
    Ma io non so afferrare le anime, le vostre catene potrebbero e Youkai può farlo di sicuro, ma se vogliamo prendere l’anima senza perdere altro probabilmente dovremmo usarmi come esca e farlo dentro la mia mente.
    Di nuovo, va bene fidarsi Youkai, va bene che la Speranza non è abilissima ma ha un gran talento a imprigionare, scappare e con le tecniche di terra, sfidarla a muso duro nei cunicoli in cui potrebbe essersi preparata è una pessima idea, mi è già toccato farlo, ti assicuro che sarebbe una perdita di tempo, inoltre ora è anche in grado di sfruttare le abilità di Seira.
    Vorrei arrivare da lei senza che ne abbia consapevolezza.
    Dicci se i portali dei tuoi Shishi possono aiutarci Youkai.


    Lo guardò estremamente serio, più di quando gli faceva le ramanzine, stava andando a rischiare la vita, doveva dimostrare di poter diminuire i fattori di rischio, non coraggio e indipendenza.
    Nessuno lì dentro era probabilmente a conoscenza del suo amico otese, forse quello sarebbe stato il giorno in cui avrebbe pareggiato il debito contratto con Orochimaru il giorno in cui l'aveva conosciuto.

    Tu Yato dovrai scortare Yamato in prigione e poi occuparti dei suoi genitori, esegui le due cose in questo ordine, sarà suo interesse dirti dove sono nascosti e farsi portare in carcere senza perdite di tempo.
    Sei un torturatore, conosci abbastanza bene la prassi, contenuto ma non torturato, agiva per la sua famiglia dopotutto.


    Stabilito cosa fare della questione Yamato restava solamente da capire cosa fare con la parte più grossa di quel problema….




    //...Questo è necessariamente un interpost ç_ç , dover definire troppi piani qui renderebbe chilometrico e confuso il post, meglio avere qualche risposta prima//
     
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    Il giovane konohaniano riflettè sulle parole dei genitori, cercando di capire che tipo di persona fosse prima della perdita di memoria. Sembrava che Yuuki fosse ben più acuta di Youkai, che aveva chiare carenze soprattutto in una di quelle materie che dovevano essere la sua specialità. Sforzando un sorriso non dissimile da quello che aveva mostrato quando avevano ammesso di non trovarlo carino, mormorando: Heh... Avremo una buona scusa per passare più tempo insieme.


    Il leggero sorriso speranzoso che rivolse a Yamato si spense immediatamente dopo la sua risposta. Sentì il cuore bloccarsi in gola. Le grida di dolore e le proteste risuonarono nella sua testa come ovattate. Non voleva credere che una persona di cui si era fidato e che aveva dato lui tanta presunta gentilezza fosse in realtà tutto un improvvisato teatrino. Lo aveva difeso a discapito di tutto, senza ancora sapere che i suoi torturatori erano i suoi genitori. Restandosene zitto alle accuse sull'essere un Hayate, pur sapendo meglio di tutti che non potesse farne parte. Sentiva come se parte del suo mondo fosse appena crollata, la sua convinzione di saper riconoscere subito qualcuno di innocente e sincero in pochi attimi.

    Era ancora paralizzato mentre il caos si creava intorno a lui, con il padre che non nascondeva la sua ira, e Raizen che cercava di far calmare le acque ora che avevano avuto le risposte che volevano. Ma Youkai non era del tutto soddisfatto. Il Simbolo che aveva attivato sulla sua fronte era fittizio dopotutto, una recita per convincere Yamato, quindi non c'era niente a tenere a freno le sue emozioni. Il vocione dell'Hokage riuscì a scuoterlo, sentendo chiaramente il comando che imponeva ad HIraku di fermarsi. Ma lui non era contento. La confessione di Yamato non era che l'inizio di una lunga serie di pericolose implicazioni. Fu in quel momento che si liberò da quella sensazione ovattata, tornando tra i vivi, e senza badare alle parole dello stesso Hokage, mormorò a sua madre: No. Non ancora. Senza preavviso, e forse inaspettato per il più dei presenti che lo conosceva, prese Yamato per il colletto, spingendolo con forza sufficiente per forzarlo ad inginocchiarsi, in modo da poterlo osservare dall'alto, mantenendo la presa. Quanti altri Hayate ci sono a Konoha? Nomi e cognomi. Da quella posizione Yamato lo vedeva in penombra, con il viso distorto dalla furia che provava. Alcune catene gli erano uscite dalla schiena, tentennanti, pronte a tenere lontano chiunque avesse osato interromperlo. Il tempo stringe. DOVE sono i tuoi genitori? Se fosse riuscito ad avere le sue risposte, lo avrebbe lasciato andare con ben poca grazia, iniziando a spostarsi verso l'uscita. Non potevo permettere che l'influenza di Hayate ci impedisse di avere le risposte necessarie per salvare dei konohaniani. Se solo avessi avuto il coraggio di confessare qualcosa, di rivelarci che avevi bisogno di aiuto... Nessuno di quei cani ti proteggerà. Al contrario di noi. Fosse per loro, saresti già morto. Il "loro" era rivolto agli Hayate, ma a giudicare dal suo sguardo, anche i suoi genitori. Custodisci con cura la tua vita, perchè è l'ultimo regalo che ti concedo. Il resto del tuo destino sta in mano all'Hokage.

    Youkai era decisamente su di giri, non dissimile dal padre. Entrambi fremevano della stessa energia. Si stava lasciando consolare in parte proprio dal loro affetto, ascoltando le fredde parole di Hikaru che riuscivano a raffreddare il suo animo iracondo, anche se solo in parte. Almeno sapeva di avere almeno loro di cui potersi fidare ciecamente. Hojo aveva dato loro importanti informazioni sul Tempio del Massacro, se non altro un'ulteriore pista per saperne di più sul passato del giovane Uzumaki e, forse cosa più importante, trovare altre reliquie che potessero contrastare gli Hayate. Hojo sembrava essersi ammorbidito, ma Youkai restava freddo come la madre nella sua decisione. Sono riusciti a prendere Yamato ed i suoi genitori. Non darò loro occasione di avvicinarsi a voi o ai miei fratelli. Sentenziò, decisamente più freddo e furioso di come lo conoscevano i presenti. Sembrò alterarsi nuovamente quando l'Uzumaki parlò del funzionamento del Giseigan. Fa cosa!? Papà!! Frustrato e preoccupato, si portò di fronte a lui. Quella reliquia è pericolosa. Non... voglio vederti fare cose azzardate. Si morse un labbro, visibilmente preoccupato. Non aveva intenzione di vedere nessuno dei due genitori fare un sacrificio più grande di quello che gli veniva richiesto.

    Per quanto riguardava Yato, Youkai aveva un'unica risposta nei suoi confronti: A differenza di Yamato, abbiamo combattuto insieme. Sento di potermi fidare. Se dovesse realmente deludermi anche lui... Non so bene come potrei reagire. Confessò. Era diventato parecchio sensibile sull'argomento, ma voleva continuare a credere che le persone di cui già si fidava erano pulite. Uscì da lì non appena gli altri presenti decisero di inginocchiarsi all'Hokage, fissando lo stesso con un sorriso stretto, dedicandogli un goffo inchino restando però in piedi. A me fa strano, sei come un padre per me. E da quel momento mutò nella sua forma Concordataria, inconsapevole della possibile reazione di Hojo o di Raizen stesso.

    Si stava sforzando di essere più calmo con Yato, nonostante fosse ancora su di giri per la storia di Yamato. Heh, non è noto per essere tra i più gentili degli Hokage... Il suo racconto successivo portò Youkai ad osservare con delusione un punto alle spalle di Yamato, dove sapeva bene si trovasse Raizen, visibilmente deluso da ciò che stava sentendo. Yato... Yato. Gli prese le spalle con decisione, forzandolo a riportare la sua attenzione su di lui, lasciando perdere i pensieri che lo affliggevano. E con un rapido gesto lo spinse a sè per un breve abbraccio. Mi dispiace ti abbia fatto sentire in quel modo. Nonostante le nostre differenze, ti ho sempre visto come uno shinobi capace, e forse un po' troppo teso verso il mondo che ti circonda. Probabilmente Raizen ha più colpe di quanto credevamo. Avrebbe rilasciato l'abbraccio, sempre che Yato non si fosse staccato prima, osservandolo con sguardo comprensivo ma espressione seria. Raizen sa essere un bullo quando vuole, e tu sai essere un musone e fin troppo brusco. Fece un sospiro, alleggerendosi. Ma Raizen sa anche essere un bravo Hokage, e tu sei un ottimo shinobi. Non ti chiederei mai di vedere lui in modo diverso, posso dirti come lo vedo io, avendo vissuto come suo coinquilino per parecchio, ma non posso certo costringerti a fartelo piacere. Una cosa però vorrei chiedertela. Allungò una mano verso il Senju, dedicandogli un debole sorriso. Fidati di me, almeno tanto quanto io non faccia già con te. Ci sono fin troppe minacce ben nascoste in ogni angolo dell'Accademia. Non sarebbe bello sapere di avere almeno una persona di cui fidarsi ciecamente?

    Youkai spiegò la situazione a Yato, dicendogli anche cosa doveva aspettarsi dal Concordato una volta all'interno. Quando l'altro rispose in modo anche troppo professionale sulla questione della Radice, l'Uzumaki borbottò, rispondendo con leggera frustrazione: Perchè mi fido delle tue capacità! E so che saresti stato un ottimo aiuto. Se dovessi trovarti in difficoltà con qualche Fuinjutsu, pretenderei che tu venissi a cercare me, prima di finire in qualche trappola, a prescindere dal mio coinvolgimento in quella missione. Flessibilità, era ciò che voleva insegnargli. Rispose invece con un sorriso ebete nel confessargli che c'era un pubblico di presenti, ma non poteva certo interromperlo nell'unico momento della sua vita in cui si sfogava rivelando parte di sè. Sono sicuro fossero tutti distratti, si parlava di cose importanti... Vado a chiamare chi ti introdurrà. E svanì in uno schiocco di dita, anche se avrebbero avuto modo di rivedersi pochi minuti dopo.

    L'infinita attesa di Raizen che voleva parlare di chissà cosa con il Senju innervosì nuovamente il ragazzino, che iracondo diede i primi ordini per uscire. Ma Raizen non era contento. In questa stanza tre dei presenti sono praticamente la mia famiglia! E L'Hokage non può comunque venire nel pricipale punto d'interesse, no? Quindi perchè perdere tempo! Raizen però non accettava un no come risposta, e Youkai dopo aver rilasciato un rumoroso lamento, si sedette sul primo posto disponibile, a braccia incrociate. Si infuriò di nuovo solo alla menzione del "cubo": QUEL COSO è STUPIDO E I COLORI SONO FATTI PER NON INCASTRARSI MAI NEL MODO GIUSTO!! Chiusa quella parentesi, dopo averlo fatto arrossire (dopotutto era la seconda offesa dopo l'esser una frana in matematica), venne spiegata a tutti l'esperienza di Raizen con Seira, rivelando come tutto il piano fosse ben più complicato di come ognuno poteva aspettarsi. Youkai sembrava frustrato all'ennesimo rimprovero di Raizen, ma lo era ancor di più nel sentire che la principale colpevole era la Speranza. Xu Shu l'aveva quasi presa... Ringhiò sottovoce, per poi evocare Taiyoko, che saltò fuori da un luminosissimo portale sul pavimento. Il piccolo shishi fece la sua solita corsetta introduttiva, dando una rapida sniffata a tutti i presenti per salutarli e conoscerli, fermandosi poi con aria piuttosto allegra di fronte al suo evocatore. Fratello Youkai! A cosa giochiamo oggi!? L'evocatore indicò Raizen. Riesci a far passare anche lui dai tuoi portali? Ci aspetta una missione importante. Il cucciolo roteò la testa, approcciandosi al Colosso senza paura, sniffandolo per qualche secondo... E, dopo un potente abbaio, facendo apparire un portale sotto ai suoi piedi, che lo avrebbe fatto precipitare senza preavviso nel pavimento, facendolo però riapparire a pochi metri di distanza, riapparendo dal soffitto e cadendo in piedi. Taiyoko scodinzolò entusiasta. Un po' stretto, ma ci passa!! [Portali] Youkai non si espresse ulteriormente, tenendo il muso, limitandosi ad accogliere Taiyoko tra le sue braccia, arresosi all'idea di dover programmare meglio quell'assalto improvvisato, ma mantenendo la frustrazione per via della fretta e del rimprovero.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Raizen e Seira]
    Oh, sciocchezze, mio figlio mi ha superato in realtà in termini di forza mentale, ma come dettagli ed efficienza gli sono ancora superiore. Dopotutto è giovane e ha quella moglie ancor più giovane e poco avvezza a tenere la casa che lo distrae di continuo. Sospirò con tono da suocera velenosa, ma mentre un pensiero andava alla giovane moglie di Seishinno, Raizen cercava invano di immaginare Seira con qualcosa addosso senza però superare l'immagine di sé che lei aveva, e che ovviamente ignorò le allusioni del Kage sul coprirsi. La nudità trasmette l'impressione che io non abbia difese e fa abbassare la guardia agli altri. Spiegò al commento di lui sull'essere a proprio agio, orgogliosa della definizione di quell'immagine mentale così accurata, ruga per ruga. E sono assolutamente sicura che non ci sia modo di tornare indietro. Anima e mente sono due cose separate, anche se intimamente collegate. E anche se la mia mente supera quella della Kushinada, la sua anima è insuperabile per me. Con la tecnica Yamanaka si controlla la mente, non l'anima. Questa con cui parli è solo la mia mente o ciò che ne resta...il mio spirito ormai è caduto. Parole dette con una leggera tristezza, quasi nostalgica.

    Si, la tua evocazione è molto abile, anche se forse col tempo potrei arrivare, volendolo, a scardinare le sue difese. Spiegò. Al momento percepisco solo delle eco senza dettagli...ma vedo numerose donne nella tua vita. Sicuro che non sia arrivato il momento di sistemarsi? Conosco due o tre nubili di bell'aspetto e carattere che sarebbero importanti anche dal punto di vista del supporto politico. Insinuò, con l'abile tono di chi aveva organizzato incontri e coppie per decenni, ma venne quindi il momento di spiegare l'accaduto, che portò l'Hokage a fare ulteriori domande. Il membro di Hayate ucciso non è propriamente morto, ma la sua mente è stata annientata da Seishinno dopo essere stata rinchiusa altrove, quindi è come se fosse morto. Anche per uno Yamanaka ci vorrebbero anni di terapie per riprendersi. L'altro era la ragazza...e il terzo era uno con una lancia e dei capelli biondi, che tuttavia dalle movenze sembrava quasi un Kaguya, però non ho visto ossa. In uno specchio d'acqua formatosi accanto al tavolo apparve il volto riflesso di Jins Kaguya, il Lupo d'Oro che Raizen aveva conosciuto all'Abete, prima di apprendere del suo tradimento. Quanto alla sua capacità di nascondersi...lei assorbe e ingloba l'anima che sostituisce. Se la indossa come una maschera, mandando la mente in quiescenza, credo che nemmeno io potrei accorgermene. A meno che non trasmetta dei pensieri in qualche modo alla personalità di facciata mentre è in atto un'Interrogazione Mentale.

    Seira sorseggiava il the e mangiava avidamente gli innumerevoli pasticcini che comparivano sul tavolo ogni volta che Raizen distoglieva lo sguardo. Che io sappia le anime non hanno un sesso, ma si adeguano al corpo che le contiene. Però credo che la Speranza, non essendo mai morta davvero, abbia ancora un'anima affine al corpo femminile e per questo possa passare solo di donna in donna. Si trattava però di una sua supposizione. Ha usato le arti del mio corpo per inviare la mente in Seishinno, non l'anima. Come aveva detto in precedenza, gli Yamanaka non erano spiritisti. E non c'è più Seishinno nella tua mente, lo ho soppiantato ed espulso. Però farlo vedere da un medico potrebbe essere utile, se state attenti a eventuali trappole che la Speranza potrebbe aver lasciato come ordine post-ipnotico. Povero il mio ragazzo...non lo avrebbe mai sottomesso se non avesse usato il mio corpo per ingannarlo. Sarà molto triste per la mia perdita...e sono certa che quella moglie che si ritrova organizzerà un funerale dozzinale. Scosse il capo, tornando sul punto. Sicuramente Sando è sotto il suo controllo mentale. Ma non so chi altri. E non so dove sia finito l'altro Hayate.

    Non specificò nuovamente che non si trattava di un pezzo d'anima ma di una porzione della mente, però annuì soddisfatta nell'ammettere che era merito suo. La ho fatta soffrire più che potevo. Spero tu possa concedere una piccola rivincita a una povera vecchia. E poi sulla questione delle posizioni politiche della donna, alle quali sorrise nuovamente, ma più infida. E' corretto. Il progetto Y è il mio lavoro di una vita. Svelarne ogni elemento o dettaglio lo renderebbe inutile, e la mia opera è più importante della tua opinione su di essa. E non essere ipocrita, Raizen. Tu per primo rifiuteresti un consigliere o comunque non lo accetteresti appieno se questo ti venisse imposto da un gruppo di altre persone, anche se fosse stato formato appositamente...e solo perché non avresti avuto la possibilità di controllarlo o influenzarlo. Di questo la donna era più che certa. E in ogni caso agire alla luce del sole rende alcune azioni impossibili. Puoi chiamarci ratti o anche lombrichi, non ci interessa la gloria personale né il prestigio né la reputazione. Noi sosteniamo Konoha dall'ombra. Come a sottolineare che anche se avesse reso la Radice un organo ufficiale, questa avrebbe comunque agito senza dar segno di sé o anche al fuori delle leggi.

    Per Youkai...era il modo migliore per spingerti a investigare, sono riuscita in qualche modo a farglielo supporre. Ma al resto ha pensato lei, sembrava avere una forte antipatia per lui, ma ne ignoro il motivo. Quanto al Concordato, non so esattamente i criteri o i limiti, ma sia Sando che Yamato hanno usato questa falla. Per il resto non se ne è occupata direttamente la Speranza, quindi non ho informazioni dirette né ho potuto leggere i suoi pensieri, ma solo vedere ciò che diceva e faceva. Aveva lasciato intendere che fosse stato l'altro Hayate a gestire alcune cose dietro le quinte, così come sbarazzarsi del corpo del caduto dalla mente ormai infranta. I genitori di Yamato? Non ne ho idea, non controllo certo tutti i membri del clan, ma era qualcosa sancito dal villaggio quindi potrai controllare facilmente. Confrontandosi con Hitomi in seguito avrebbe saputo che era una missione di furto ai danni di un ricco mercante del Paese del Fulmine, patrocinata da un mercante del Paese del Fuoco, nello specifico dovevano rubare una cassa contenente importanti e pregiati rotoli antichi, di grande valore, ma non c'erano ulteriori dettagli. Verosimilmente anche Hayate era interessato a quel materiale e le loro strade si erano incrociate. Quanto a Mineru...la Speranza le è stata relativamente lontana, limitandosi a un rapporto epistolare, non so se la abbia contattata in seguito al mio innesto in Seishinno. Disse, aggiustando gli spessi occhiali a fondo di bottiglia.

    Arrivarono poi a parlare di Yato e della sua natura di ninja formato dal Progetto Y. I vostri trascorsi personali non hanno nulla a che vedere con il Progetto. Lui è stato formato, anche se ignora parte delle informazioni imposte in forma di lavaggio del cervello. Il fatto che vi detestiate a vicenda nasce dalle vostre interazioni e non dalla sua formazione. Spiegò con molta scioltezza, accavallando le gambe fortunatamente in parte nascoste dal tavolo. Lui ha tutte le capacità necessarie a un consigliere del massimo livello, oltre alle capacità di ottenere il bene della foglia. Il fatto che tu gli stia simpatico o che parli bene di te non fa parte di queste. E diciamocelo, non sono molti quelli a cui stai simpatico...ma almeno lui te lo dice in faccia. Sapessi quanto ti parla dietro il capoclan Aburame...ed è uno che alleva scarafaggi nel corpo. Alzò gli occhi al cielo. Anche se suppongo che centri il fatto che sua moglie ha un debole per te. Ma tornando a Yato...non mi pare che anche tu sia molto lusinghiero con lui...ho addestrato dei supporti per il Kage, non degli amici. A questo proposito...credo sia corretto comunicarti almeno due delle frasi di attivazione, che dovrebbero sbloccare i ricordi relativi a parte dell'addestramento. Spiegò mentre petali di fiori si sollevavano a comporre delle frasi a mezz'aria. Per Yuuki la frase nel foglietto serviva a sbloccare la preparazione ricevuta nei Fuuinjutsu e nelle discipline segrete delle arti Uzumaki, ma immagino che la sua condizione abbia cambiato un pò gli effetti. Questa seconda frase invece dovrebbe aumentare la sua concentrazione e determinazione nel supportare l'Hokage, dopotutto è stata formata per anni per questo: "Dal profondo, nel buio, la vita sorregge la speranza per il futuro". Basterà dirglielo. [Nota].

    Anche per Yato ti dirò due frasi di comando, che dovrebbero funzionare. Era ancora evasiva riguardo agli eventuali problemi che si erano presentati nell'addestramento del ragazzo. La prima è analoga a quella che ti ho appena detto per Yuuki e recita così: "Nella tempesta, ciò che non vedi supporta ciò che vedi". La seconda invece apre a un comando ipnotico assoluto, qualunque ordine emetterai dopo averla pronunciata, Yato lo eseguirà, che lo voglia o meno. Ma solo due volte, e deve essere un ordine limitato nel tempo. La frase è "Ogni notte in cui non ti ho visto, ti penso". Sorrise, immaginando l'eventuale ironia di una situazione in cui una frase del genere poteva essere pronunciata. Esistono ovviamente altri ordini ipnotici, ma per ora li lascerò in mano ai miei compagni della Radice. Anche senza di me, il Progetto Y va avanti.

    Tornando poi al problema principale, ossia le ingerenze della Speranza, Seira era sufficientemente sicura da confermare quelle informazioni. A meno che non li abbia incontrati e coinvolti dopo che ha inviato un ulteriore controllo mentale in Seishinno, quindi più o meno mentre eravate a casa di Yamato, gli altri sono puliti. E poi annuì grevemente. Quella donna è maestra di trappole e tranelli, la ho guidata solo facendo percepire i pensieri più utili alla mia causa, ma per il resto è farina del suo sacco. Anche solo con una o due ore potrebbe aver preparato trabocchetti fatali nella sala di Shika o prima di arrivarci. Dovrete prestare la massima attenzione. La questione del profumo venne invece spiegata molto facilmente: l'illusione stava nel biglietto e si attivava se percepito il suo odore, che avrebbe generato una falsa traccia olfattiva che trasportava fino al punto desiderato. Era stata creata apposta per ingannare i segugi, appresa dalla Speranza in una "vita precedente" quando era membro del clan Bara della Zanna, ma questo Seira o Raizen non potevano saperlo. Terminata l'illusione l'odore spariva, dato che non c'era mai stato.

    Dubito abbia lasciato informazioni importanti nell'insieme di pensieri che ha inviato, ma nulla vieta di estrapolare qualcosa. Commentò la donna, focalizzandosi sulla sua aguzzina, ora ridotta all'impotenza anche se in quell'ambiente distante dalla realtà. Uhm...da quel poco che rimane, come eco, sembra che la abbia scoperta per caso alla sua morte, quando appena chiusi gli occhi li riaprì nel corpo di sua figlia che la vegliava...sento del dolore. Credo abbia sofferto nel cancellare l'identità e l'anima della figlia. Ma francamente non mi dispiace nemmeno un pò, ha fatto troppo per avere la mia pietà. Nessun incontro paranormale né cose simili però. Poi credo abbia fatto indagini ed esperimenti, ma questo frammento mentale non li contiene. Quanto ai metodi per imprigionarla...da quello che ho inteso ci hanno provato molte volte, e talora lei stessa si è sigillata per ritirarsi dal mondo, ma inevitabilmente finisce sempre per liberarsi o venire liberata da altri. Il tuo metodo potrebbe funzionare e magari liberarci di lei per questa generazione, ma nel lungo termine non sarebbe una soluzione. In tremila anni ci hanno provato in tanti, senza successo. Lei per prima.

    In ogni caso manifestare nella mente un oggetto esterno è possibile, ma la sua influenza sarà limitata alla dimensione psichica e non influenzerà la realtà. Non aspettarti che un qualcosa che stai solo riproducendo sia concreto, la mente ha dei limiti. Esistono alcuni rari strumenti che possono farlo, ma sono stati creati appositamente per influenzare le menti e non sono certo facili da reperire. Sentenziò, rendendo vana l'idea di influenzare la realtà con l'immaginazione, non senza capacità divine o tecniche speciali oltremodo focalizzate come le tecniche finali degli Akuma e degli Uchiha. Ma insegnare...si. Ho poco tempo e certamente non posso fare miracoli, ma posso insegnarti. Genera un clone che rimanga in meditazione a studiare con me, mentre tu ti occupi del resto. Nel mondo esterno ci vorrà un'ora almeno, ma qui posso dilatare i tempi a mio piacere...e presto imparerai anche tu. Non ti renderà immune alle arti Yamanaka o similari, ma almeno migliorerai come mentalista. E quel poco che rimane di me, quando non avrò più le energie per parlare, potrà renderti immune alle capacità del mio corpo, ma una volta soltanto. Lo ammonì, dopotutto non era possibile che la sola meditazione ed esperienza rendesse del tutto inattiva una delle arti segrete del villaggio. Non avrai modo di incamerare bene tutto e dovrai ripassare, magari assieme a mio figlio, ma almeno potrai manipolare un pò il mondo mentale anche se vieni invaso e avrai maggiore coerenza nelle tue manifestazioni mentali, che è utile anche se ti dovessi mai trovare in una situazione onirica.

    Inutile approfondire il complesso addestramento in questo istante, ma mentre il clone restava a concentrarsi, Raizen nel mondo reale dovette riunirsi a Youkai e conoscere la sua famiglia, arrivando a confrontarsi infine con Yamato e con le complicazioni di quell'assurda situazione. Avrebbe annullato il clone prima della partenza, quando ormai di Seira non fosse rimasta che una debole eco, capace di fargli da scudo una volta sola. Era appena cominciato l'interrogatorio a Yamato quando il Kage si fece avanti intimando a Hikaru di fermarsi, cosa che fece immediatamente, da esperta e ligia torturatrice quale era, e sarebbe stata lei a rispondere al suo posto. Il mio jutsu causa dolore quando viene impastato del chakra. E per mentire davanti all'interrogazione mentale serve del chakra...uno abile a sopportare potrebbe dissimulare la sofferenza, ma lui non se la aspettava. E poco dopo il giovane crollò rivelando di aver collaborato per salvare i suoi genitori, ma questo non bastava a calmare lo sguardo carico di odio di Hojo...però Raizen lasciò che fosse Youkai a sbrigare quella faccenda.

    E in tutta risposta uno Youkai ferito nel profondo intimò alla madre di proseguire con la sua tortura, implacabile e senza alcun accenno di perdono: una vista che Yato avrebbe sicuramente approvato. Yamato ancora guardava il presunto mitomane come se lo avesse tradito, pur essendo lui stesso il primo traditore, e strinse i denti mentre Hikaru ripeteva la domanda. Che importanza ha? Hai già deciso che mi vuoi morto come loro! Secondo te che scelta avevo? Tu avresti fatto lo stess...AAAAHH!! Era una risposta evasiva, e come tale veniva punita. Non ci sono altri Hayat...AAAAHHH!! Ancora dolore, mentre il ragazzo, con lacrime d'ira e sofferenza, serrava le labbra. Due. E...sono entrambi Hayate! Quello era realmente il loro nome, il tratto distintivo della setta che permetteva di sostituire il vero nome con quello della setta stessa, senza che fosse considerata menzogna. Yamato lo disse quasi con sfida verso Youkai, come se al momento fosse il suo peggior nemico per aver mandato tutto all'aria. Sono con Hayate. A Konoha, da qualche par...AAAAAHHH!! "Non lo so" non era una risposta accettabile per il jutsu di Hikaru. Non me li hanno fatti vedere, ma la base era nel quartiere Yamanaka, un appartamento di proprietà di Seira. Penso siano là. Tremava per il dolore, dopotutto era solo un genin. Non c'era altra possibilità che unirsi ad Hayate. E uno come te avrebbe fatto lo stesso! Concluse mentre Youkai lo gettava a terra di malagrazia, sotto lo sguardo impassibile di Hikaru, che tuttavia sfiorò la spalla del figlio con la mano, mentre un furioso Hojo era al contempo orgoglioso per il suo comportamento.

    La prigione è poco, ma è un buon inizio. Commentò, mentre gli si avvicinava per tracciare, assieme alla moglie, una serie di Simboli di Status nonostante le proteste del ragazzo, bloccandogli la parola, la vista e l'udito, per poi imprigionarlo con le catene e metterlo da parte, sotto lo sguardo attento del sottoposto di Hojo che era all'esterno. Avevano giurato obbedienza e avrebbero obbedito, nonostante il sentore comune dei due coniugi fosse quello di vendicarsi. Salveremo i genitori...sempre che non siano anche loro al soldo di Hayate. Disse Hojo, spietato, mentre il discorso si portava sul Giseigan, con gli ammonimenti di Youkai che comunque il padre accolse con un sorriso, come a dire che non c'erano limiti a ciò che avrebbe potuto fare per sua figlia.

    E' bene avere qualcuno di cui potersi fidare. Commentò Hikaru quando Youkai disse di Yato. E' merce rara. Mentre alla successiva dimostrazione di fedeltà al Kage le parole del giovane mitomane fecero portare una mano al petto a Hojo, che dovette sedersi sul divano di Hitomi per riprendersi, evidentemente travolto da un attacco cardiaco che tuttavia la moglie non degnò nemmeno di uno sguardo, conoscendolo. Quando poi Raizen prese ad approfondire il discorso sulla base di quanto appreso da Seira, Youkai usciva dal Concordato per comunicare con me, finendo per scontrarci su quella che era la rispettiva opinione riguardo all'Hokage...quello che non mi aspettavo era l'abbraccio immediatamente successivo dal quale non ebbi nemmeno un briciolo di conforto ma anzi un discreto ribrezzo, divincolandomi e allontanandolo subito...senza contare il contatto pur involontario con qualcosa che era inimmaginabile in un corpo così minuto. MA...MA CHE FAI! Stai lontano! Portai le mani alla testa, massaggiando le tempie. E' per QUESTO che non ti sopporto! Non fai nulla che abbia senso! Cosa vai ad abbracciare in un momento come questo? A che diavolo serve? Vuoi farmi venire un travaso di bile? Impiegai alcuni secondi per riprendermi, facendo respiri profondi mentre lui sparava un'altra delle sue menate buoniste. Se non mi avesse abbracciato forse avrei anche avuto modo di elaborare la cosa e fingermi d'accordo per avvicinarmi a Youkai per i miei fini, ma ero fin troppo nervoso, specie per la faccenda degli astanti in ascolto. NO. Non sarebbe bello! La fiducia cieca non ha senso, è solo debolezza! E se proprio dovessi fidarmi ciecamente di qualcuno allora mi fiderei di qualcuno più abile come shinobi, come Fudoh-san di Kiri! Probabilmente il fatto che io considerassi Fudoh una persona eccellente avrebbe in qualche modo ferito Youkai ma sul momento non ci pensavo.

    Possiamo collaborare se la missione lo richiede! Ringhiai. Ma NON siamo amici e NON siamo due che si devono guardare le spalle a vicenda. Ancora non sapevo quali e quanti cambiamenti in quel ragionamento avrebbe portato il successivo colloquio con il Kage. Se dobbiamo collaborare bene. Ma non aspettarti nulla di più. MAI:

    Youkai era nuovamente sparito nel nulla, mentre Raizen tornava percepibile, e mi trovai a fissarlo con le gote rosse per l'imbarazzo, anche se lui era materialmente incapace di usare le mie parole per canzonarmi (ma questo non lo sapevo). Hokage...sama. Avrei detto con un fil di voce, guardandolo piuttosto storto mentre mi intimava di allontanarci per parlare. Accolsi quella frase come una chiara critica alle mie parole precedenti, come a dire "allontaniamoci così non ci sentono, visto che hai l'abitudine di sputtanarti così" e anche se non le pronunciò (e a onor del vero nemmeno le pensava) io le sentii rimbombarmi nella testa e nel petto come schegge di vetro che tagliavano con ogni spostamento. Certo. Replicai seccamente, con la bocca secca, a disagio. Mi portò lontano da orecchie indiscrete, prima di insinuare che io stesso ero parte della Radice...ma a giudicare dal suo tono pareva che secondo lui io ne fossi consapevole! Imbarazzato come in precedenza, non fu difficile mantenere la stessa espressione così da non mostrare alcuna sorpresa. Si...ricordo bene il nostro primo incontro. E' stato...rivelatore. Si, di quanto Raizen fosse una persona assolutamente sgradevole. Ma fu a quel punto che fece qualcosa che mai mi sarei aspettato: chiese scusa, e pure in maniera convincente, lasciandomi effettivamente ad ammorbidire la mia espressione e battere più volte le palpebre.

    Io...in quell'occasione vi dissi che avere uno scopo rende completi. E in tutta risposta mi rideste in faccia. Dissi, irritato, ma se non altro l'Hokage sembrava voler ammettere i propri errori...ma per quale motivo? Tuttavia...accetto le vostre scuse. Annuii, effettivamente onesto anche se sempre tendenzialmente ostile. Forse anche io a volte sono stato...eccessivamente severo nel giudicarvi, visti i trascorsi. E a quel punto mi capitombolò addosso il fatto che io ero parte del Progetto Y esattamente come Youkai, per voce della creatrice stessa del progetto. Ovviamente rimasi di ghiaccio, con il vaghissimo sospetto sorto poco prima parlando con Youkai che diventava reale. Rimanere in...incognito? Mormorai, confuso e cercando di mettere in ordine le cose. Io dovevo solo e unicamente uccidere l'Hokage. Non c'era alcuna menzione di supportarlo! Non mi era stato mai detto di doverlo fare! Forse Youkai doveva supportarlo e io ucciderlo? Che diavolo stava succedendo? Ovviamente la mia confusione era palpabile, ma dovevo cercare di mantenere la concentrazione...e come sempre mi affidai a ciò che mi dava sicurezza e al contempo frustrazione: la Missione.

    Ma era proprio la Missione il problema! Iniziai a sudare freddo, proprio come quella volta quando anni prima il Kage mi aveva incalzato, e mi odiai per sentirmi ancora come quello studentello incapace. Io... avevo la gola arida. Io non...non so nulla di nessun... Scossi il capo, la convinzione negli occhi di Raizen era incrollabile. Si...sono stato addestrato in segreto. Ma non sapevo fosse un progetto della Radice. Nessun nome. Ma se Raizen sapeva tutto di me, come poteva non ammazzarmi seduta stante se ero il suo assassino designato? Continuava a parlare come se fossi una specie di aiutante...che fosse stato ingannato da quella Seira di cui aveva parlato? Oppure ero io a essere sbagliato? In ogni caso deglutii...forse sia io che Youkai dovevamo ucciderlo e c'era questa storia del supporto come copertura, per quanto sembrasse assurdo. Ero sufficientemente nel pallone, soppesando seriamente l'idea di darmi una botta in testa e svenire per cancellare tutto, ma non era possibile. Mentre lui mi chiedeva di pensare a quale risposta dargli io portai una mano alla testa, cercando un posto per sedermi e fare il punto, visibilmente sconvolto o comunque con la necessità di pensare. Non risposi mentre si allontanava.

    In qualche modo la Radice mi aveva formato, e aveva formato anche Youkai, per supportare il Kage e, qualora fosse stato pericoloso o inadempiente, eliminarlo. Questo non era ciò che io ricordavo fosse successo, e la Missione era ben diversa, quindi doveva esserci stato un errore, che avrei dovuto verificare coi miei genitori quanto prima...ma intanto l'Hokage pensava questo. E avrei dovuto usare la cosa a mio vantaggio: era un modo per stargli vicino in attesa di un momento di debolezza, anche se fosse stato consapevole che la mia ostilità ora celava un possibile pericolo per la sopravvivenza. Ma il vero problema, quello che a latere mi rodeva completamente il cervello, era che YOUKAI era stato addestrato per la stessa cosa.

    Youkai! YOUKAI! Quello che una volta si era ferito un dito usando un kunai per temperare una matita durante un test di verifica periodico. Quello che voleva salvare tutte le prostitute di Ame portandole a Konoha e creando infinite falle nella sicurezza. Quello che viveva con Raizen e non aveva nemmeno tentato di torcergli un capello! Quella faccenda mi faceva ammattire ancor più dell'alterato equilibrio con l'Hokage alla luce di quelle informazioni!

    Tornai nella stanza dopo diversi minuti, con un'espressione stanca ma determinata. Non sapevo che all'interno Hojo aveva appena dichiarato che Yuuki riusciva a risolvere tre cubi puzzle in due minuti, bendata, mentre guardava Youkai con una certa commiserazione (forse più per sé stesso). Qualcosa non tornava ma sicuramente si trattava di trucchi e non mi avrebbero fermato: la Missione doveva rimanere l'unico punto saldo. E avrei sfruttato la situazione a mio vantaggio. Hokage-sama. Avrei detto. Sono al vostro servizio, al netto dei nostri dissapori personali. E avrei anche eseguito un mezzo inchino di cortesia per lui, e uno più limitato verso gli altri nella sala, tra cui Hitomi, una donna formosa che non conoscevo, un uomo con una benda e lunghi capelli biondi con una sigaretta e un'altra donna con una treccia, bionda anche lei. E Youkai coi colori alternativi poco distante. Quanto alla risposta alla vostra domanda: ogni potere merita il controllo. Anche a livello personale, sapere di avere qualcuno che può aiutarci a non smarrire la strada, anche se può essere una minaccia, è molto meglio che avere qualcuno che si muove nell'ombra. Spero che non ci sarà mai motivo di arrivare a ciò che paventate, ma da parte mia posso assicurarvi che nessuna mia antipatia sarebbe motivo di giudizio negativo. Konoha viene sempre al primo posto. A quel punto venne spiegata la situazione, ma a nessuno venne specificata la mia appartenenza, per quanto fossi certo che Youkai, il preferito di Raizen, sapesse tutto. E questo lo rendeva ancor più detestabile, visto il discorso di collaborazione e fiducia che aveva fatto poco prima: era un ipocrita!

    Mi occuperò di Yamato. Avrei detto. Se ho compreso il Concordato, non può usarlo per sfuggire alla prigionia o per imbrogliarmi, quindi non sarà un problema. Preferivo non avere direttamente a che fare con Youkai e per fortuna lui aveva un incarico differente. Devo anche occuparmi dei suoi genitori? Ottimo. Fissavo Yamato con disinteresse, non era che l'elemento di una missione, ma mi piacque l'odio che Youkai aveva negli occhi quando si rivolgeva al prigioniero. L'odio era qualcosa che conoscevo e potevo sfruttare a mio vantaggio. Devo agire in solitaria? Una mera informazione, la possibilità non mi spaventava affatto.

    Ormai era il momento di tirare le fila e andare verso la conclusione di quella vicenda, nel bene o nel male.
     
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    Raizen guardò sorpreso Seira: chi diavolo poteva reputarla debole vedendola in tutta la sua grinzosa magnificenza?
    Poter imporre quello spettacolo era un chiaro segno di supremazia, povero chi ci cascava, di sicuro l'Hokage aveva davanti una ragione più che sufficiente per imparare a controllare i mondi mentali, una lezione che forse Seira non sentiva la necessità di impartirgli ma che gli si incise nella mente lasciando una cicatrice che avrebbe impiegato del tempo a confondersi col resto.

    Nonostante tutto mi dispiace Seira.
    Vorresti lasciare qualcosa di detto?
    Non si ha sempre la possibilità di lasciare delle ultime parole.
    Questa distinzione però potrebbe dirci qualcosa di interessante, sia le catene degli Uzumaki che la tecnica della Trasmigrazione potrebbero essere efficienti, ma volendo fare un esempio penso che sarebbe come chiedere ad un utilizzatore del loto di trasportare una montagna sulle spalle... forse però con la giusta sorpresa potremmo farla rotolare.
    Anche se il primo punto credo sia capire se la sua anima viaggi o si ritrovi nell'altro corpo, se sia uno spostamento o un teletrasporto per farla facile


    Ai complimenti su Hikihime la accarezzò nuovamente.

    Non ci conosciamo ancora alla perfezione, ma è innegabile che sia un aiuto prezioso.
    E si, mi sto sistemando, sto costruendo anche casa.
    L’amministratrice otese è un ottimo partito direi.


    Era indubbio che se si parlasse di alleanze proficue l’amministratrice di un altro villaggio fosse su tutt’altra scala rispetto a degli autoctoni, certo rinunciava ad un appoggio interno, ma la fiducia dei Kobayashi era ancora ben salda e poteva sempre costruirne di nuove con poco sforzo. Malgrado per Seira Raizen tendeva a fare scelte oculate. Che gli Yamanaka avessero trovato il modo di uccidere l’Hayate senza di fatto ucciderlo era una buona notizia, ma non poteva aspettarsi di meno, erano due capoclan dopotutto. I mentalisti di Konoha non erano popolari tra i racconti delle grandi battaglie, ma sottovalutarli non era solo sciocco, era stupido, le loro abilità erano temibili e con qualche buon compagno di squadra non lasciavano scampo.

    Lo conosco questo stronzetto.
    Ha tenuto una recita degna del miglior teatro all’Abete, nonostante delle sbavature non ero comunque riuscito a capire perfettamente chi fosse e credevo fosse il vero Hayate.
    Vedremo se riuscirà a cavarsela anche oggi.
    È un Kaguya, ma ha rinunciato alle ossa per qualcos’altro… non so perché, non so come.


    Gli ulteriori dettagli sulla Speranza continuavano a erodere le possibilità di una sopravvivenza per chiunque avesse a che fare con il suo processo di reincarnazione, ma pareva ci fosse comunque un interazione per quanto a senso unico. Forse poteva esserci una piccola finestra per mettere un “ma”.

    Quindi di fatto questo piano si sta facendo così complesso grazie anche alle tue abilità.
    Maledetta vacca… impiegherà del tempo ad adattarsi alla perfezione ma di sicuro non ci mette tanto a fare la spremuta una volta presi i limoni.
    Credo comunque che conservino il sesso come immagine residua, per abitudine o ricordo un procedimento simile a quello che ti permette di essere così "concreta" qui, ma del tutto inconscio e quindi tendenzialmente difficile da invertire.
    Ho visto delle anime, tutti i loro attributi si cancellano col tempo, qualcosa che va di pari passo con i ricordi, spesso infatti restano i grandi fardelli della vita e diventano aberrazioni.


    La cascata di deduzioni sembrava seguire una logica che lo soddisfaceva.

    Si, bisognerebbe agire con prudenza, ma non so quanto tempo resta per risolvere anche il puzzle di Seishinno, l’ho affidato a Shorinku, un jonin del vostro clan, ma non so a che punto sia.
    Bene quindi, direi che colpire duro la Speranza permetterà di tagliare il nodo senza stare a seguire ogni corda.


    Cosa facile da dire, ma non altrettanto da fare.
    Concesse a Seira qualsiasi sopruso su quell’avanzo di psiche della speranza con un gesto della mano e un tacito assenso, ma non riusciva a vederla allo stesso modo sulla radice, probabilmente perché parte del suo pensiero non filtrava dalle azioni che intraprendeva come Kage, o semplicemente perché Seira era più radicale di quanto la sua esperienza nel dissimulare non facesse apparire.

    No, sbagli.
    Perché mai dovrei essere ipocrita ora?
    Non sto cercando di vincere un duello, ti sto dando il mio parere sul vostro operato, che senso avrebbe convincerti ora?
    Accetterei un consigliere formato dalla radice, ma un consigliere resta un consigliere, se i suoi consigli venissero eseguiti alla lettera tanto varrebbe farlo sedere sullo scranno e questo lo sai anche tu, ma formare un kage è ben più complesso.
    Per come la vedo io l’importante è la tendenza, la filosofia, anche perché immagino tu sappia che a prescindere dal piano o dal consigliere è difficile ricadere nello scenario immaginato.
    E una volta accettato il consigliere sarebbe inutile controllarlo o influenzarlo, accetti un consigliere se ti interessa una seconda voce altrimenti fai da solo.
    Si valutano i risultati, non quanto fedelmente si seguano le direttive, è questo a farmi dire che nonostante tutto mancate di prospettiva in un certo senso, pessima lacuna se si guida un paese.


    Scosse la testa meravigliato e con una mezza risata di scherno.

    È così che mi vedono quelli come te?
    Faccio una gran fatica a non infierire sullo spessore degli occhiali, ma se questo è il presupposto è normale reputarmi inadatto.


    Alzò le spalle, spostandosi sul nocciolo della questione.

    Non ho detto che la radice debba agire alla luce, ho detto che deve agire ANCHE alla luce.
    È ovvio che non tutto ciò che fa la radice deve essere noto, non potrebbe, ma le possibilità di collaborazione tra Hokage e radice sarebbero sconfinate, non è la fama il punto del discorso ma l’efficacia, anche oltre i confini della nazione.
    Parte dei miei problemi derivano proprio da ciò che devo fare perché non ho la Radice che possa farlo al posto mio, Konoha fatica a distaccarsi dalle idilliache ideologie del primo e del settimo, ma questo villaggio è diventato grande anche grazie all’operato del secondo e del terzo.
    Ma, guardacaso, non di quel fallimento di Danzo.


    Guardò Seira, nel suo sguardo come nella sua mente era difficile comprendere cosa provasse poichè anche lui era incerto su quali potessero essere i propositi migliori per un associazione di quel tipo.

    Il Kage è l’ombra del villaggio, ma a nessuno piace l’ombra del kage, soprattutto a Konoha.
    L’impossibilità di poter sfruttare un organo come la radice indebolisce la mia posizione, e non è qualcosa di correggibile, ci sono decisioni difficili da prendere e far capire al popolino, nasconderle espone al rischio di una fuga di notizie e a quel punto non appariresti solo meschino, ma anche falso.
    La vostra volontà di lavorare in completa autonomia indebolisce entrambi, nessuno può usufruire delle migliori qualità dell’altro.
    Ma lasciamo perdere, è come insegnare ad un ombra che deve la sua vita al suo peggior nemico.
    Mi limiterò semplicemente a schiacciare ogni radice a cui verrà la brutta idea di ostacolarmi, e visto che sei così ben informata saprai che quando annuso qualcosa la trovo, e non è mai bello quando la trovo.


    Lasciò cadere il discorso, annusando la presenza di un muro invalicabile con le sole parole. I problemi gestionali della Radice vennero presto soppiantati da qualcosa di ben peggiore: le gambe della vecchia che si accavallavano, probabilmente senza il tavolino avrebbe avuto un mancamento. Come quello che hanno i dottori alla prima autopsia.

    "Tanti ti odiano ma almeno lui te lo dice in faccia", mia cara Seira, queste sono le parole di chi non ha argomenti e cerca appoggio in una moltitudine effimera, è normale non piacere a tutti, soprattutto nella mia posizione, non cercare di far scudo alle tue ragioni generalizzando, la mia posizione è salda perché oltre la metà di chi ha potere di decidere mi appoggia, che ti piaccia o meno questa è la realtà al momento... e sappi che la ricopro per necessità, non per aspirazione personale, anche se questo non toglie che ci metta tutto me stesso ed applichi il MIO ideale di giustizia.

    Ma doveva ammettere che con Yato, soprattutto alla luce di quelle rivelazioni, aveva delle colpe a cui fare ammenda.

    Quindi ci sono più comandi?
    Non li avete solo addestrati quindi, ma anche privati del libero arbitrio.
    Non avete creato consiglieri, ma bocche e mani per rappresentarvi.


    C’era una contraddizione di intenti in quell’operato che lo lasciava stranito più che indignato.

    Non penso li userò mai se non per loro vantaggio, ma sappi che troverò il modo di liberarli e quando lo farò, affamati di giustizia e della vita che gli avete sottratto, ve li sguinzaglierò contro.
    E dopo che avranno rivoltato quel labirinto di cunicoli stanandovi fino all’ultimo darò a loro il compito di formare una nuova radice.


    Forse quel modo di agire era ciò che la radice desiderava maggiormente, forse Seira si sentiva padrona dei suoi mezzi, ma non diede particolare segno di preoccupazione. Yato, tra i due membri della Y al momento noti sembrava essere quello più problematico, Youkai forse era stato salvato dalla perdita di memoria, ma nel Senju c’erano dei contrasti ben poco positivi anche come membro di quel piano segreto. Sapere e capire cosa i due avessero passato e poco più tardi averne dimostrazione gli permise di accettare che fosse proprio Yato la vittima e non Raizen o la Foglia.

    Si, conosco parte delle sue abilità, l’unica creatura ad essere viscida e appiccicosa al contempo, tuttavia non conosco per niente le tue.
    Cosa che ci porta ad una domanda essenziale: quali sono le tue abilità più importanti?
    Cosa dovrei bloccarti col simbolo del pensiero per metterti KO?
    Non sarebbe male darmi consapevolezza di esse per poterle bloccare.
    Al momento comunque potrebbe essere più utile che Youkai combatta con la Trasmigrazione, c’è modo di annullare il comando o ne esiste uno per ridargli l’abilità che padroneggia di più?


    Era evidente che stesse iniziando a programmare la battaglia, non sfruttare una risorsa come Seira sarebbe stato una gran mancanza, chi meglio poteva conoscerla se non se stessa?

    Andrà bene farlo anche per un po' di tempo, è una soluzione temporanea, non intendo imprigionarla, intendo liberarla del peso dell’immortalità, pagherà i suoi crimini rivivendoli in prima persona se tutto andrà come lo immagino.
    Resta ancora un dubbio dunque: come spingere il genio nella lampada.
    Malgrado qualche idea manca la certezza.
    Forse però assicurarsi di far tenere la scatola alla donna più vicina a lei potrebbe essere una buona idea.


    Non era la prima volta che lavorava in quelle condizioni, e quelle erano solo le prime bozze del piano.

    Certo, lo immaginavo, ma almeno essere pronti in caso di attacco aiuterà a rispondere.

    Obbedì alle richieste di Seira, generando il clone e permettendo infine a tutte quelle informazioni di emergere nella parte più cosciente della sua mente.

    Dunque ad una domanda binaria ha risposto con una menzogna.
    Pare che abbiamo un cucciolo di canidi non addomesticati.


    Il suo sguardo non era affatto conciliante, e tantomeno lo fù la reazione di Youkai quando constatò che quello era uno dei momenti di cui gli aveva parlato Raizen: quelli in cui la gentilezza e il buon cuore sarebbero stati inutili. A lui come Hokage dispiacque che un ninja così giovane avesse deciso di essere un piccolo verme anziché un piccolo eroe.

    Manca una domanda.
    Ci sono parti della mente della speranza di Hayate dentro di te?
    E dentro gli altri?


    Quando avesse risposto avrebbe dato il via libera al contenimento.

    Mi dispiace, soprattutto per il tuo team, gli avevo dato la speranza che tu fossi ancora un Konohaniano.

    A scanso di interventi di terzi quelle sarebbero state le ultime parole che avrebbe sentito per un po' di tempo.

    Vedremo se ci sarà redenzione per lui, Hayate si vende molto bene, è con il tempo ti abitua alla totale assenza di risentimento quando si parla della Ricerca.
    Se tutto verrà confermato…


    Gli dispiaceva far marcire in carcere un ragazzo di quell’età, ed ancor peggio decretarne la morte, ma quello di Hayate era un male difficile da estirpare, ma forse ne sarebbe nata un opportunità: riuscire a capire come riuscisse la setta a mettere radici così profonde nella mente dei suoi adepti fino a fargli credere di essere la stessa persona e forse riuscire a debellare quell’impronta.

    Un martello sarà comodo nei giorni a venire Hojo, spero tu abbia tempo libero.

    Il mancato inchino di Youkai non lo sorprese eccessivamente, lo colpì più il venir considerato come padre.

    Meglio fratello maggiore, molto maggiore… padre è… un po' strano.
    ...io boh… Ma che avranno oggi tutti…


    Mentre tutto quel filato giungeva alle chiusure finali dell’intricato arazzo che avevano diligentemente studiato arrivò il momento di Yato che lo seguì senza fare troppe storie. Si limitò ad un cenno di assenso mentre il Senju puntualizzava quanto fosse stato spiacevole il loro incontro, ma nuovamente l’istinto gli suggeriva che, malgrado non si fosse sbagliato nel vederlo imprigionato in un compito che gli aveva tolto la libertà, non era quello il momento di liberarlo, avrebbe dovuto aspettare il giusto tempo e la giusta occasione e non sarebbe stato semplice.

    Non so quali siano i loro metodi, ma so che determinate serie di parole vi faranno agire in determinati modi, di fatto privandovi della libertà, quale che sia il concetto che vi abbiano lasciato di quella parola.
    So alcuni di quei comandi, ma non li utilizzerò mai.
    Siete stati addestrati per essere consiglieri, giudici ed esecutori, ma solo in apparenza, qualora le vostre conclusioni non soddisfino la radice… possono essere forzate da loro.
    Per questo lascerò a te decidere del tuo futuro, agirò quando la radice mi si avvinghierà al collo, se farà concime di me vorrà dire che per il villaggio c’è di meglio su cui ancorarsi.
    Ma temo che gli anni passati a confabulare tra di loro li abbiano convinti di poter stritolare qualcosa che neanche riescono a cingere.


    Un chiaro tremito dell’aria scossa dal chakra fu percepibile da Yato, si poteva essere impassibili quanto si voleva, ma si parlava della sua vita dopotutto, la consapevolezza che non fosse completamente al sicuro neanche entro le mura del suo villaggio era una fonte di stress che prima o poi qualcuno avrebbe pagato.
    Quando il chunin si fosse recato al piano di sotto Raizen ascoltò in silenzio la sua dichiarazione di collaborazione, ma alzò rapidamente una mano quando cercò di dargli risposta alla sua domanda.

    No, Yato, no.
    Va bene così, vorrei ascoltarti e sai bene quanto io aneli risposte, in qualsiasi frangente, ma quella risposta ti appartiene ed è giusto ti appartenga, non mi devi spiegazioni.
    So chi ho davanti e non è un male, non per il villaggio.


    Dare spessore a quell’affermazione spettava a Yato, per gli altri aveva ben poco valore.

    Sei qui perché io ho già la mia risposta, se sentirai la necessità di parlarne affronteremo nuovamente il discorso, ma non su questo specifico punto, c’è altro di cui parlare, di più importante.
    Vieni qui ora, essere dentro il concordato ti aiuterà a muoverti al meglio.


    Poteva impegnarsi a trovare quanto più male volesse e quante più dietrologie possibili, ma quello restava un atto di fiducia e accettazione inusuale, sia per il rapporto che condividevano sia per Yato in generale. Sapeva che il suo interesse era per il villaggio, glielo aveva ribadito più volte, e nonostante la missione questo sembrava essere sufficiente per Raizen che di fatto gli porgeva il fianco.
    Le parole di Youkai, non vennero accolte nuovamente per il meglio, ma almeno stava parlando senza dare ordini, e tanto bastava per farsi rispondere solamente a parole.

    Non stiamo perdendo tempo, lo stiamo sfruttando.
    Perchè all'improvviso stai ti si stanno svitando le rotelle e vuoi partire senza un minimo di organizzazione?


    Disse col tono dedicato a una sottile specifica che pareva voler tenere tra pollice e indice mentre gesticolava.

    Dobbiamo sapere cosa fare e quando farlo, altrimenti rischiamo di prenderci a schiaffi in faccia da soli.
    Non voglio ripetermi sull’entità di questa minaccia e perché sia pericoloso affrontarla senza avere le spalle coperte, che razza di Hokage sarei?


    La sua era la faccia di una domanda retorica, ma fortunatamente lo spazio per le repliche era finito e potevano finalmente organizzarsi evitando di muoversi come galline senza testa

    Bene.

    Gli era giunta consapevolezza del termine della chiacchierata con la vecchia capoclan.

    Grazie a Seira ho un leggero grado di protezione dalla speranza, ma non riesco a vedere modi efficaci di combatterla che non mi coinvolgano.
    Prima di tutto Fujiko, so che non eri controllata fino al momento in cui Seira non ci ha incontrato al chiosco, ma mentre parlavamo potrebbe aver colto l’occasione per nascondersi, direi che farmi controllare con Hikihime prima di fare delle specifiche è la cosa migliore, così potremmo parlare serenamente di come comportarci con quella viscida serpe.
    Non è mancanza di fiducia, è per il tuo bene.


    Era sincero, malgrado le sue doti recitative se lo si vedeva interagire fuori dalle menzogne era facile ritrovare quell'aria confortante e protettiva quando parlava con vero interesse verso il prossimo.
    Solo dopo quel momento avrebbe iniziato a parlare del piano.

    Se dall’esterno verso la sala di Shika il terreno è pieno di trappole direi che quelle sono il primo problema a cui pensare, ma non possiamo sapere cosa ci troveremo davanti.
    Potrei cercare di non farle saltare intrufolandomi col chakra occultato ma voi avreste comunque difficoltà a seguirmi e sarebbe inutile.
    Inoltre ha una serie di fastidiosi fuuinjutsu per controllare il terreno di scontro, il peggiore è l’inviolabile spazio usato insieme alla palude infernale sulla quale ha apportato migliorie, se entrano evocazioni nel suo raggio le attira a se, le ferisce e le pareggia, in alternativa lo fa con le abilità di teletrasporto.
    Quindi gli Shishi correrebbero discreti rischi.
    Può scegliere solo una delle due cose ma sarebbe KO per le creature, ed in generale per me, una soluzione potrebbero essere dei costrutti che si sollevino dal terreno.
    Una soluzione potrebbero essere dei costrutti che si sollevino dal terreno, offrendo delle piattaforme libere.
    Youkai, se puoi allontanarti a sufficienza dal tuo spirito potresti fare dei sopralluoghi alla ricerca dei fuuinjutsu, una volta compresi riusciremmo ad evitarne alcuni, disattivarne altri e i rimanenti ci inventeremo qualcosa.
    I fuuin di rilevamento attuali come funzionano?
    Distinguono i chakra e il loro numero?
    Per quanto riguarda le celebri catene degli Uzumaki, sono in grado di tenere a catena l’anima della Speranza?
    Non so cosa implichi la trasmigrazione dell’anima che la rende immortale, se uno spostamento reale o semplicemente la rinascita nell’anima di un altra donna per cui bisogna esser certi che se incatenata possa restare lì a prescindere dalle opzioni.
    Youkai riusciva a tenere le anime, ma l’occasione e forse le sua abilità forse sono... peculiari.
    Vi avverto, Seira ha paragonato la sua anima come a qualcosa di impareggiabile, qualcosa di gargantuesco a cui non ha saputo resistere, certo, la sua forza è la mente e non l’anima però non penso sia una sfida da prendere sotto gamba.
    La risposta a questa necessità arriverà a breve: possiedo un grazioso artefatto, un cofanetto con infuso un potere in grado di imprigionarla ma va trascinata al suo interno, gli esperti di anime siete voi, ditemi se possiamo avere qualche certezza, penso che la cosa migliore sia farla portare alla donna che gli resta più vicino, come uno scudo.
    Per il resto… credo che potremmo aspettarci qualche sorpresa, ma ce ne inventeremo anche.
    Hojo, Hikaru…


    Porse ai due Garyu.

    Tenetela in mano e insieme trasformatevi in lei, viaggerete insieme a me, se create delle propaggini per percepire e comunicare fate in modo che siano nascoste, vi consiglio un occhio sul pomolo e una bocca sotto la guardia in caso dobbiate comunicare, direi che comanda chi dei due se la cava meglio nell’indagine.
    Mi raccomando, è molto probabile che salterete fuori addosso alla Speranza, mantenetevi pronti, se possibile annullate il chakra fino a che siete nella forma di spada, ti direi che quello sarebbe un buon momento per usare il Giseigan Hojo, ma lo temo.
    Oltre questo, dovreste conoscere a sufficienza gli Yamanaka per sapere cosa è meglio non fare.
    Mi raccomando, fate corrispondere la vostra elsa alla vera elsa, così non dovrò cambiare presa.
    Fujiko tu mi scorterai, daremo l’impressione di aver continuato ad indagare per fatti nostri senza aver mai ritrovato Youkai.
    Youkai invece tu farai la trasformazione con me, uno scambio di mente con Raitei ti darà controllo sul mio corpo.
    Ci muoveremo col mio aspetto in modo che io possa annullare il chakra, ma mi guarderò parecchio bene attorno, se vedrai fuuinjutsu strani capisci come agire al meglio, ma l’ideale è rilasciare la trasformazione all’ultimo e non usare chakra, non potrai sigillarlo nuovamente una volta riaperto.


    Il viaggio era quasi organizzato, ma restavano ancora delle mansioni da assegnare seguendo le inclinazioni dei presenti e facendo dardeggiare l'attenzione di Raizen da un volto all'altro.

    Fujiko, nonostante il combattimento non sia il tuo forte il simbolo del pensiero potrebbe essere tra i nostri assi nella manica, posso fornirti il necessario per applicarlo a dovere, se non bastasse osserva e agisci quando lo reputi necessario, prendere le mie sembianze dovrebbe creare abbastanza confusione, uno dei miei cloni invece prenderà le tue.
    Se la lacrima fosse ben integrata nel suo corpo forse potresti bloccarla con il sigillo, non credo possa essere definitiva come cosa, ma potrebbe darci una finestra di tempo, ho molti dubbi in merito, ma è un opportunità troppo grossa per non tentare.
    Andrò lì sotto arreso, cercando di parlamentare, e al momento più opportuno attaccherò con tutto ciò che ho... a proposito di questo: quello scantinato quanto sopporta?
    Una bijudama?
    E Shika?
    È realmente al sicuro da qualsiasi follia?
    Ad ultimo, se il sangue viene versato è necessario un particolare rituale per lo scioglimento o è sufficiente versarlo?


    Prima che terminassero i preparativi sarebbero stati raggiunti dal clone più particolare di tutti: il suo vero clone.
    Chakra, Volpe, tutto incluso, non poteva sfruttare le sue stesse abilità ma persino agli occhi di un sensitivo poco li distingueva, tuttavia non era Hokage e non era neanche Raizen.
    Era Raiten, anche se al momento era una volpe a nove code in miniatura, prese le fattezze di Raizen solo ad una decina di passi dal gruppo.

    Fortuna che sono abituato ad avere dei cloni.

    Raitei era la sua versione più posata, non aveva avuto modo di cercare risposte nel prossimo concentrandosi a trovarle dentro se stesso, cosa che nel tempo aveva permesso alla sua mente e a quella della volpe di mescolarsi dando vita ad un modo di pensare simile, ma non identico, spesso infatti la coscienza della volpe albergava in quel corpo.

    Carichiamo qualche sigillo, è ora di frullare il cervello di qualche Hayate.
    Presa la gabbia?


    Ovvio

    Raitei rispose tirando fuori dal mantello un bauletto dall’aria molto solida grande circa quanto due pugni e passandolo presumibilmente ad Hikaru.

    La tua anima è decisamente maschile Youkai, non troverà quella femminile facilmente, dovresti essere al sicuro, ma meglio non farti prendere alla sprovvista.
    Ci muoveremo insieme ad altri cloni, potrebbero esserci delle trappole.
    Raiten traccia tre sigilli per lo scambio, uno lo attiviamo subito, gli fotterò così tanto la testa che alla prossima occasione ci penserà due volte prima di pasticciare con le abilità da Yamanaka, lascia a Youkai il controllo dei movimenti.
    Nel tuo corpo userò una trasformazione con un clone così da essere totalmente identico a prescindere dall’equipaggiamento e dalla sfumatura di chakra, anche se nessuno di loro dovrebbe aver mai visto i nostri colori.
    Se nessuno ha suggerimenti o modifiche possiamo andare.


    Terminati i preparativi avrebbe iniziato l’esplorazione liberando la mente dal superfluo: tutto ciò che gli avevano comunicato Youkai e i suoi genitori, Yamato incluso.

    Sarai tu a guidare Fujiko.
    Noi non sappiamo niente di Youkai e la sua compagnia, e visto che non mi fido mai di niente…


    Avrebbe fatto un totale di dieci cloni, dando ai primi che si sarebbero gettati nei cunicoli qualche minuto di vantaggio per verificare la presenza di trappole, dopo avrebbe seguito Raitei nel suo corpo fuso a Youkai e la Garyu con i due coniugi, Fujiko col suo aspetto da sola, Raitei nel cui corpo stava Raizen fuso ad un clone, un clone con le sembianze di Fujiko e i rimanenti in ordine sparso.
    I cloni che li avevano preceduti come disinnescatori, come loro, sarebbero avanzati con i sensi all’erta.

    Non mi piace venire qui sotto senza aver trovato Youkai, Fujiko.
    Dopo averla vista entrare in quella casa mi sembra proprio di lanciarmi in una trappola.
    Ed il fatto che non troviamo tracce nonostante il concordato mi preoccupa, non possono essere spariti, non sai niente riguardo i metodi del clan proibito?


    Ovviamente tutta una messa in scena che sarebbe proseguita a dialoghi molto dilatati per tutta la durata del tunnel, fino ad arrivare all’anticamera della stanza di Shika.

    Vieni fuori, viscida ciabatta, l’ultima volta che un Hayate ha messo piede qui dentro se l’è cavata con poco e ti devo la scoperta di un segreto del quale non sapevo l’esistenza.
    Dimmi cosa cerchi e forse potremmo parlarne, non ho intenzione di esporre un intero clan ad un assassino immortale.
    Il sigillo o l’assassino, cosa vuoi?


    Intanto Youkai avendo a disposizione il suo corpo poteva guardarsi attorno e capire se potesse iniziare a rilasciare qualche trappola.
    Yato nel mentre aveva la sua missione da compiere, doveva decidere dove andare e come andarci, per lui la prigione non era niente di speciale, ma un Hayate poteva sempre nascondere qualche insidia, mentre la casa era molto probabilmente piantonata da qualche Lupo, per precauzione gli era stata fornita da Raizen la descrizione delle abilità di Jins Kaguya ma di fatto non sapeva chi poteva esserci dentro la casa che dall'esterno pareva tranquilla, una villetta a schiera come tante altre, in mezzo ad un quartiere attivo e popolato. Come approcciarsi?


     
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    XIV



    Youkai rimase impassibile alle parole di Yamato, restando concentrato sulle sue domande e fissandolo con un'espressione che non garantiva pietà. Mostrò più frustrazione quando non riuscì ad ottenere i nomi, per colpa della strana fissa degli Hayate che avevano nel vedersi come una singola entità a più teste. I nomi con cui si stanno nascondendo. Ringhiò a denti stretti. Non poteva lasciarne scappare nemmeno uno. La sua ultima affermazione non fece che far reagire Youkai più bruscamente, lasciandolo a terra di malo modo. Non provare a paragonarci!! Li ho già affrontati una volta, non ero che un genin, esattamente come te. Inspirò pesantemente. Salveremo i tuoi genitori. E anche TE, dall'influenza di quel mostro. ...Sempre che lo vogliate. Gli diede le spalle, frustrato ma turbato dalla sua stessa furia. Il conforto della madre e l'espressione soddisfatta del padre però raccontavano un'altra storia.

    Vederlo ricoperto di sigilli gli diede un discreto scossone, che lo riavvicinò alla realtà. La furia si sopì, facendo posto ad un'espressione incerta, forse pentitasi di essere stato tanto inflessibile. Posò leggermente la testa sulla spalla di Hojo, osservando quello che era ora un prigioniero. Non so... come dovrei sentirmi. Da una parte empatizzava con Yamato e la spiacevole situazione in cui si era ritrovato, dopotutto avevano preso in ostaggio le persone a lui più care. Dall'altra, la sua fiducia cieca lo aveva quasi fatto uccidere, per mano dei suoi stessi genitori. Come poteva perdonarlo? Di certo aveva la possibilità di ribellarsi, di cercare aiuto? Sapeva che non avrebbe mai avuto la sua risposta senza trovarsi nella sua stessa situazione, e forse anche a quel punto le loro differenze li avrebbero portati a trarre diverse conclusioni.

    La madre commentò il suo bisogno di fiducia dandogli una spinta positiva che lo rese più sicuro di sè. Di certo non si aspettava quanto rapidamente la situazione con Yato sarebbe degenerata. Venne spinto via in malo modo, mentre l'altro iniziava a gridare, lasciando l'Uzumaki in uno stato confusionario. IO... SCUSA, OKAI!? L'HO FATTO PERCHè... Sembrava avessi bisogno di supporto! E' così che vorrei essere consolato io, quindi ho pensato... Gli gridò contro con altrettanta foga, ma la sua non era spinta dalla rabbia, solo da una reazione che non aveva appresso appieno, e di conseguenza si spense molto più rapidamente, mentre il Senju al contrario non sembrava far altro che rincarare la dose. Una pugnalata dietro l'altra, strappava pezzo dopo pezzo l'idea che Youkai si era fatto, di uno shinobi fin troppo stoico e rigoroso, che aveva solo bisogno della giusta spinta per rilassarsi, riducendola in così piccoli frammenti che la persona che rivide davanti non diventò altro se non uno sconosciuto di cui conosceva il nome.

    Il suo volto si spense. Vedersi distrutta la figura di una persona a cui stava donando la sua fiducia, proprio dopo aver scoperto di aver protetto quello che non sapeva essere un Hayate, furono una brutta scossa alla sua psiche. Rimase in silenzio solo per poco. Messaggio ricevuto. ...Grazie per la tua sincerità. Commentò con un leggerissimo inchino. Dopotutto avrebbe sempre potuto provare a sfruttarlo, così come aveva quasi fatto Yamato. Lo osservò con una punta di ostilità quando parlava di poter scendere unicamente ad una collaborazione, come se la sua richiesta di fiducia fosse un patto a cui potevano scendere a compromessi. Ma non avrebbe dato una risposta. Con permesso. Sarebbe scomparso così. Senza più gli occhi del Senju addosso, lasciò andare un sospiro pesante quante un sasso. Si sarebbe avvicinato alla madre a piccoli passi, cercando timidamente un abbraccio, quasi tremante per il timore di un ennesimo rifiuto. Avrebbe inspirato profondamente, affondando la testa nella morbida pelliccia, lasciando che il suo profumo gli schiarisse la mente, riportandolo a felici ricordi d'infanzia da tempo dimenticati. Non penso di essere molto bravo a scegliere le persone giuste.

    Era arrivato il momento di trarre le conclusioni. Youkai si era spostato sul divano, piuttosto scosso visti gli ultimi eventi, con Taiyoko stretto tra le braccia, in un certo senso anche lui parte della famiglia (gli Shishi insistevano che, nonostante lui potesse chiamare alcuni di loro per chiedergli un favore, fosse proprio Youkai quello adottato, e non viceversa). Strinse il simil corgi ancor più stretto a sè quando Raizen spiegò come la Speranza fosse esperta nel liberarsi delle creature, alimentando il suo odio. Stupida stronza... La proposta di Raizen venne accolta da uno sguardo che doveva essere neutro, ma la sua instabilità emotiva lo faceva apparire ben più alterato ed ostile. Si limitò ad estrarre un paio di catene dalla schiena. Niente spettro. E conosceva ancora ben poco delle sue temporanee abilità. Mamma? Papà? Siete stati voi ad insegnarmi le arti Uzumaki, c'è qualcosa di particolare che sapevo fare? Con un po' di aiuto, potreste aiutarmi a scavare nel mio subconscio per... insomma... Combattere nuovamente come Yuuki. Youkai era fin troppo affine alle anime per sapere le vere potenzialità di quelle catene. Qual'è la nostra peculiarità? Sappiamo toccare le anime anche noi? Non voglio finire in panchina o diventare un peso, non proprio con le mie arti di clan!

    Raizen aveva un buon piano, anche se Youkai non era certo dell'idea di rinchiudere troppe persone in un singolo bersaglio. Se io devo fingere di essere te, mi servirà la tua "spada". Altrimenti non funziona. Hojo ed Hikaru potrebbero trasformarsi in essa insieme. Io nascosto nel tuo corpo originale terrò la vera spada, così quando torneremo ognuno al proprio posto sarai pronto a combattere. Diluire le fusioni poteva aiutarli ad avere più scappatoie, e più effetti a sorpresa uno dopo l'altro. Raitei fece la sua comparsa, entità che Youkai aveva già avuto modo di vedere distrattamente un paio di volte, nonostante non fosse riuscito ad avvicinarsi a sufficienza per accarezzare alcuna delle nove fluffossissime code.

    Youkai aggrottò le sopracciglia all'affermazione dell'Hokage. La mia anima è donna. Gli shinigami non potevano sbagliarsi, dopotutto. Certo, c'era da domandarsi se venire a conoscenza delle sue vite precedenti ed essere forzato a vivere con la convinzione di essere un uomo avessero potuto impasticciarla in qualche modo. Non era un rischio che potevano prendere proprio in quel momento. La Speranza NON deve morire. Non in combattimento. Non sappiamo ancora cosa sia la Lacrima nè come sia fatta, e considerato che si sposta con lei durante la trasmigrazione, se dovessimo infliggerle un colpo fatale, sapremo già di aver perso. Se potessimo dare ad Hikaru qualche fuinjutsu di protezione non sarebbe male. Dopotutto non possiamo nemmeno garantire che non cerchi di suicidarsi solo per sfuggirci. Commentò freddo. Non conosceva le conseguenze di quella specifica trasmigrazione, per quel che ne sapeva poteva essere istantanea. Non permetterò che ci sfugga, nè che possa prendere possesso di mia madre. Se miss Speranza non vuole morire, la accontenteremo. Una volta trovata la Lacrima vera e propria, il Giseigan farà il resto. Tra sè e sè, iniziava a chiedersi se il suo stesso chakra potesse avere un effetto ulteriore sugli Hayate. Il Giseigan dopotutto veniva dal "suo" chakra, in un certo senso. C'era però la possibilità che quel tipo di potere fosse sopito, o sigillato, magari proprio nel sarcofago che la Santa custodiva gelosamente (per suo stesso volere). Ma, se quel potere si fosse rivelato utile per contrastare gli Hayate, recuperare il contenuto del sarcofago sarebbe diventata un'urgenza che nemmeno Raizen si sarebbe sentito di negare. Se solo avesse saputo del karma, avrebbe iniziato a rimuginare tra sè. Karikitori dopotutto gli aveva detto che aveva accumulato una quantità di karma inimmaginabile, non solo grazie a quanto fosse antica la sua anima, ma per via delle sue... pessime vecchie abitudini. Tuttavia, poteva essere un ulteriore vantaggio. E, verosimilmente, trovandosi nella mente di Seira, e potendo collaborare con Mineru e tutta la radice, sapeva anche che Youkai non era del tutto maschio. Ma la cosa non lo spaventava affatto. L'idea che potesse trovare più "accogliente" il suo corpo, soprattutto sapendo che avrebbe destato meno sospetti possibili nascondendosi nel corpo di un "finto" maschio, avrebbe non solo salvato sua madre, ma permesso Youkai di affrontarla faccia a faccia, in un terreno che conosceva, senza vie di fuga. Di certo non doveva sottovalutarla, ma se davvero nascondeva un mostro dentro di sè, e poteva essere usato per liberarsi di una simile minaccia, non ci avrebbe pensato due volte nel sfruttarlo.

    Yato si sarebbe invece occupato dei genitori di Yamato. Gli diedero tutte le informazioni necessarie, l'interrogatorio aveva dato loro un minimo di risposte, fornendogli forse un vantaggio sufficiente per aumentare le possibilità di successo. Taiyoko, vai con lui. Il corgi roteò la testa, leggermente confuso, ma ubbidì con un forte abbaio, zompettando in direzione del Senju, ronzandogli attorno eccitato. Dove andiamo?? Dove andiamo?? Youkai gli rivolse la parole un'ultima volta, mentre sistemava la maschera del Cervo sul lato della testa, garantendogli protezione, ma volendo comunque mostrare la faccia per ricordare alla Speranza chi aveva davanti, non appena si fosse separato dal corpo di Raizen. Sono bravi a proteggere cose. Taiyoko un po' meno, è ancora piccolo, ma i suoi portali potrebbero darti un discreto vantaggio. Trattalo bene. Gli Shishi fanno la guardia anche alle porte dell'aldilà, non saranno gentili con chi non rispetta i loro cuccioli. Commentò con freddezza. Sapeva di non potersi realmente fidare dopotutto, e non gli avrebbe permesso di far del male a Taiyoko, nemmeno per il bene della missione. Non potendolo portare con sè per affrontare la Speranza, voleva almeno garantire ancor più possibilità di successo per salvare i genitori di Yamato. Restavano pur sempre Uzumaki, fino a prova contraria.


    Finalmente si approcciarono a quello che sarebbe stato il luogo dello scontro finale. Youkai non nascondeva una certa tensione, anche se la frustrazione faceva da padrona. Avrebbe parlato solo dopo che Raizen sguinzagliò diversi cloni nel tentativo di scogliere le trappole più banali. Potremmo passare dal soffitto. Potrebbe aver piazzato meno trappole lì. Il vocione profondo del corpo di Raizen suonava parecchio strano. Ad un accenno dell'Hokage, avrebbe attivato il chakra adesivo, addentrandosi in quella che sapevano essere una trappola. Non si tornava più indietro. Se non altro era un Esperto in Fuinjutsu, nonostante insistesse che stava ancora imparando, quindi prese posto subito dietro a Fujiko, in modo da poterla avvertire in tempo se non se ne fosse accorta per prima.

    Corpo di Raizen -> mente Raitei + trasformazione con Youkai + Garyu originale
    Corpo Raitei -> mente Raizen + Garyu finta con i genitori fusi
    Clone di Raizen -> trasformato in Fujiko
    Fujiko -> trasformata in Raizen
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Raizen e Seira]
    Lasciar detto qualcosa... ponderò. No. Una kunoichi deve sempre lasciare un alone di mistero, e i miei cari sanno già esattamente cosa penso di loro. Non ho rimpianti, se non vedere Konoha prosperare ancora di più. Avrebbe fatto spallucce. Dovrò affidare questo sogno a te, anche se non mi vai a genio. Sorrise, ma era un sorriso gentile da anziana nonna più che un sarcastico rimarco di un avversario politico. Le arti Yamanaka non hanno influenza alcuna sulle anime. Ma non so esattamente come funzioni l'immortalità della Speranza...un attimo è morta. L'attimo dopo avvertivo la sua presenza in me, senza che ci fosse stata alcuna anomalìa. Momenti più leggeri riguardavano invece la vita sentimentale dell'Hokage, alla menzione della quale Seira sembrava non del tutto soddisfatta. Beh...certo, ha influenza e mi dicono sia gradevole d'aspetto. Ma non è di Konoha. Possibile che alla fin fine ciò che non andava giù a Seira fossero le origini di Raizen come nato a Kumo? Inoltre mi chiedo...lascerebbe mai realmente Oto per vivere qui? Difenderebbe Konoha abbandonando Oto se fosse necessario? Un kage deve pensare anche a queste cose quando valuta un potenziale partner. Annuì, mentre alle sue spalle i fiori si sollevavano mostrando tre donne dalla bellezza mozzafiato. Queste tre nubili invece darebbero la vita per Konoha e per il loro partner. Puoi dire lo stesso di un'egoista otese? E bada, non lo dico come insulto: essere egoisti è il nerbo di chi vive a Oto. In ogni caso lascerò le informazioni su come contattarle nella tua mente. Tagliò corto, civettuola mentre toglieva gli occhiali per lucidarli con un fazzoletto apparso a mezz'aria.

    Archiviato il discorso e condiviso le informazioni su Jins Kaguya, Seira affermò che rivolgersi a Shorinku era stata l'idea migliore: anche se non ai livelli di un capoclan, le sue capacità erano tra le più delicate e al contempo incisive e avrebbe permesso un recupero più rapido della salute mentale di Seishinno, specie se avessero smaltito le droghe che aveva in corpo. Stai attento però. Se anche uccidessi la Speranza o la mandassi fuori combattimento, questo non significa necessariamente che i pensieri o le parti della sua mente che ha inviato in altre persone spariranno subito. Potrebbero avere minuti se non ore di autonomia, a seconda del tempo che ha impiegato per trasmetterle. Sono indipendenti una volta staccate dal corpo...ed è per questo che lei non sa della fine che ha fatto questo frammento qui dentro. Un ammonimento che non era da prendere sotto gamba.

    Chissà Raizen caro, chissà. Avrebbe detto posando entrambi i gomiti morbidamente sul tavolo, anche se questo richiamava ovviamente dei movimenti non proprio attraenti del suo petto scoperto. Forse non ho avuto il modo di conoscerti appieno e forse di giudicarti correttamente. Ma ormai è inutile parlare di ciò che è stato, e io non rimpiango nessuna delle mie scelte. Spiegò con serenità. In ogni caso prima o poi i nodi verranno al pettine, e si vedrà se la Radice sorreggerà il Kage a sua insaputa o con il suo avvallo.

    Seira si fece seria invece mentre Raizen ammetteva di ricoprire il suo ruolo per necessità e non per aspirazione, annuendo come se quello fosse uno degli elementi che la faceva dubitare di lui, ma andò rapidamente a spiegare i comandi ipnotici per i membri del Progetto Y. Il loro addestramento è stato importante, non potevamo permettere che tradissero Konoha o uscissero dal seminato. Sorrise. Ma se davvero scegliessi loro per una nuova Radice, forse potrei dirmi realizzata. Sarebbe comunque una mia creatura. Seira appariva esattamente per quello che era in quella nudità mentale e verbale: egoista, determinata e al contempo inattaccabile.

    Quanto al mio stile, al netto del non poterti fornire i dettagli delle tecniche Yamanaka, posso dirti che con il mio corpo può indebolire le tue azioni con una interferenza mentale e potenziare qualunque genjutsu. Inoltre potrebbe abbandonare il controllo del suo corpo per prendere quello di un tuo alleato o inviare una parte della mente per controllarlo...o intrappolare la tua mente in un oggetto-trappola su cui ha apposto un fuuinjutsu. Inoltre come tutta la cerchia ristretta del capoclan...conosce un Taijutsu utilizzabile solo quando il corpo è incosciente, quindi non è sicuro avvicinarsi in ogni caso. A parte questo ha accesso a tutti i genjutsu di Konoha e accademici e a una manciata di ninjutsu da genin. Credo che bloccare i suoi Fuuinjutsu sia inutile, li avrà già tracciati tutti come trappole, ma fermare la principale tecnica derivata Yamanaka sarebbe utile. Così come i genjutsu che causano immobilità come la Prigione di Ciliegi o il Roveto. Parlando invece di Youkai, Seira non sapeva come aiutare: la parola d'ordine doveva dargli accesso ad alcuni ricordi e capacità, non scambiare le sue arti, sicuramente un problema legato al suo cambio di identità, ma non sapeva come annullarlo.

    [Colloquio a casa di Hitomi]
    Anche se impegnato a guardare Youkai in cagnesco, Yamato era ancora formalmente sotto interrogatorio da parte di Hikaru e alle domande dell'Hokage era obbligato a rispondere. Non ho nessuno in testa, sono stato costretto dalla situazione! E gli altri non s...AAAAAAHH!! Non era una risposta ammessa. Ansimando cercò di recuperare terreno. Che io sappia, nessuno ha subìto un controllo mentale. Nessun consumo di chakra, ma non significava niente: dopotutto perché mai la Speranza avrebbe dovuto metterlo al corrente di chi era controllato e chi no? Hayate. Te lo ho già detto. Rispose poi all'incalzare di Youkai con espressione di sfida, dato che quella risposta era l'assoluta e incontestabile verità, non punibile, se non da azioni dirette da parte del ninja come il colpirlo o ferirlo. Io voglio solo...quello che è giusto! Replicò mentre l'altro annunciava che avrebbero salvato i suoi genitori, poco prima di finire ridotto all'impotenza dai due coniugi Uzumaki.

    Il male esiste, e lo hai vissuto in prima persona più volte. Essere triste è giusto. Gli avrebbe poi detto Hojo, consolandolo. E anche essere arrabbiato. E anche essere frustrato. Quello che non devi fare è smettere di vivere solo perché il male esiste. Se lo facessi allora avresti perso. Ma nel suo occhio la furia verso Yamato non si era certo attenuata, segno che solo fino a un certo punto era animato da pensieri positivi.

    Poco dopo Youkai si confrontò con me all'esterno del Concordato, finendo per accusare pesantemente il mio rifiuto di contatto e conforto, oltre alla mia ostilità, certamente a causa del pesante fardello emotivo rappresentato dal tradimento di Yamato. Ovviamente ero talmente teso, nervoso e irritato che non riuscii a controllarmi finendo per ribattere contro di lui con onestà. Brutale onestà. E come ti passa per la testa che IO e TE abbiamo qualcosa di simile? Non sono tutti come te, con la testa tra le nuvole! Perchè mai IO avrei bisogno del TUO conforto? Io non posso permettermi il lusso di seguire unicorni immaginari: ci sono cose da fare e progetti da mettere in moto e bisogna concentrarsi! Mi fermai, con il sangue che pulsava al collo, mentre lui si raffreddava e congedava, lasciandomi tirare un sospiro di sollievo. Forse ero finalmente riuscito a levarmelo di torno (anche se avrei presto scoperto che eravamo legati in un modo che andava oltre la mia volontà). Ritiratosi nel Concordato, Youkai venne solo guardato freddamente dalla madre (ma era la sua espressione affettuosa) mentre concedeva l'abbraccio, e intanto Hojo gli poggiò una mano sulla spalla, senza dire niente.

    Intanto Raizen mi aveva preso da parte, portando enormi sconvolgimenti che avrei impiegato parecchio tempo a rimettere in sesto...ma intanto affidarmi alla Missione sarebbe stato l'unica strada per la salvezza. Dei...comandi? Come nel lavaggio del cervello? Programmazione mentale? Sapevo di aver subito un discreto lavaggio del cervello, necessario a fissare i concetti fondamentali, ma non ero consapevole degli ordini subliminali e delle cose che erano state impiantate a mia insaputa, ma mi finsi sorpreso, per quanto fosse logico sospettare qualcosa del genere in una formazione come la mia. Capisco. Vi sono grato per questa...opportunità. L'ombra di un sospetto restava nel mio sguardo e nel mio tono: dopotutto Raizen mi stava dando solo la sua parola, ma non avrei mai potuto sapere se realmente conoscesse quelle parole di comando o le avesse mai usate. Per il momento però era sufficiente.

    Nel frattempo Youkai si era confrontato con i genitori riguardo le arti Uzumaki. In realtà eri già abbastanza esperta, non credo sarà difficile. Avrebbe detto Hojo, che non sapeva come far tornare la tecnica spirituale del figlio. Più o meno eri al mio livello, se non superiore. Spiegò Hikaru, prendendo una mano di Youkai e lasciando scorrere del chakra nel modo previsto per il controllo delle catene: sarebbe stato come andare in bicicletta. Le catene seguono il tuo chakra e la tua mente. Il loro scopo è sigillare, sono l'espressione del fuuinjutsu che hai impresso nella tua immaginazione a inizio addestramento. Aggiunse, mentre Hojo precisava. Sovrapponi l'immagine che hai di te a un fuuinjutsu che ti descriva, immagina le catene come parte del disegno...e seguiranno la tua immaginazione. Possono veicolare i Fuuinjutsu che conosci e sono spiccatamente efficaci per quelli che sigillano o catturano...ma temo che non abbiano nulla a che vedere con l'anima, a meno di tecniche specifiche. Pochi minuti di pratica sarebbero stati sufficienti per ottenere un discreto controllo, abbastanza per uno scontro anche se con scarsa raffinatezza. E pensare che le muovevi come se danzassero...ora...sembrano quelle di un prigioniero appeso al muro che muore di fame... Hojo sembrava inconsolabile.

    Quando tornai nella sala la donna chiamata Fujiko mi avrebbe incluso temporaneamente nel concordato come aveva fatto con Raizen, generando una fittizia identità con capelli biondi un pò mossi e occhi castani che sembravano rossi, e dopo aver espresso la mia determinazione cercai di dare la mia risposta al Kage, che tuttavia mi bloccò, spiegando che non aveva bisogno di sentirla. Mi accigliai, comunque annuendo, consapevole che doveva esserci un malinteso da qualche parte che non ero in grado di individuare, ma se non altro lui sembrava come intenzionato a "salvarmi", inconsapevole che io dovevo ucciderlo e basta. Avrei sfruttato la cosa a mio vantaggio se fosse stato possibile. In ogni caso quel suo cambiamento di atteggiamento continuava a risultarmi sospetto, come se mi aspettassi un colpo basso non appena avessi abbassato la guardia.

    Sentii la strategia che veniva proposta e vidi come il drago avesse studiato la mente di quella Fujiko per lunghi minuti prima di dichiararla libera da influssi esterni, cosa che lei accolse scrollando le spalle e riavviando i capelli dietro l'orecchio. Prevedibile. Ho un certo talento come mentalista, me ne sarei accorta. In effetti anche Seishinno era caduto solo a causa delle droghe che gli erano state somministrate. Posso creare Simulacri di trasporto con l'inchiostro. Avrebbe detto Hojo, rammentando le sue doti nella Bestia Illustrata, per rispondere ai quesiti posti dall'Hokage su come muoversi evitando di toccare il terreno. Sarà un pò dispendioso in termini di chakra, ma non impossibile.

    Come già detto a Youkai nessuno dei due era esperto nella manipolazione delle anime, dopotutto era decisamente una capacità di nicchia, e le doti del tappo erano al momento bloccate rendendo difficile anche solo progettare un modo per rinchiudere l'anima nel cofanetto, sempre che fosse sufficiente a contenere la Speranza a lungo. I fuuin avvisano chi si trova a guardia di Shika che qualcuno sta percorrendo i corridoi, rilevano sia il passaggio di qualcosa a temperatura corporea umana o superiore, sia il chakra anche fosse in quantità da civili. Specificò Hojo, che aveva aiutato nel piazzarne alcuni, anche se erano opera della capoclan. Non distinguono il numero, ma si attivano più volte se ci sono molte persone. puntualizzò Fujiko, che ben conosceva quei luoghi. Intanto mi ero allontanato con Yamato, entrambi fuori dal Concordato seguito dappresso dall'evocazione di Youkai che fissavo con ostilità (dentro il concordato non avrebbe potuto seguirci). Quando Youkai me lo aveva presentato avevo sostenuto il suo sguardo freddo, trovandolo stranamente rilassante: Non ho alcun motivo per trattarlo male, la nostra sarà una semplice collaborazione. Anche se l'esuberanza del piccolo mi irritava.

    [Scheda Hojo]
    [Scheda Hikaru]
    [Scheda Fujiko]

    Nessuno di loro sapeva come annullare il chakra quindi non c'era modo di risultare invisibili, ma non ci sarebbero stati problemi a unire i due coniugi in una falsa Garyu. Questo però significa che non potremo né vedere né comunicare...la Henge non permette di fare cose che l'oggetto in cui ci si trasforma non sa fare. Non sarebbe rischioso? Anche la presenza di occhi e bocca potrebbe risultare immediatamente sospetta. La strategia di Raizen però era invadere il sottosuolo con sé stesso in più copie, reali o autentiche, quindi dovettero adeguarsi al piano, diventando una spada tenuta da Youkai nella sua Henge combinata (dato che era impossibile per due adulti fondersi a un oggetto grande quanto una persona). Ai discorsi sul fatto che la Speranza non dovesse morire Hikaru guardò Youkai intensamente, accennando un flebile ma significativo sorriso, prima di eseguire la Henge combinata. Se ricordo bene basta che il sangue tocchi il terreno nella sala di Shika, in una qualunque quantità. Avrebbe risposto Fujiko alle domande sul sottosuolo. E non credo ci siano problemi anche con Jutsu di una certa importanza...basta che non siano al livello di demolire le mura del villaggio. Trasformato ormai l'intero gruppo, lasciando Hitomi indietro, il gran numero di Raizen seguiti da una Fujiko si incamminarono verso il loro obiettivo.

    [I Cunicoli e la Sala di Shika]
    I Cloni mandati in avanscoperta avevano i sensi tesi al massimo per percepire ogni possibile trappola mentre battevano i contorti corridoi (larghi circa 2 metri e alti 2,5 metri) che finivano per convergere poi nei quattro passaggi fino all'anticamera di Shika. Ogni clone avrebbe trovato una o più trappole sul suo percorso, fino ad arrivare alla meta e definire un sentiero sicuro.
    Clone 1
    Il clone incontra una trappola che spara dardi avvelenati da un sottile condotto nascosto tra due mattonelle [Trappola 1] e poco oltre, se intatto, avrebbe rischiato di schiacciare una trappola a pressione sul pavimento che lasciava cadere dal soffitto una pesante rete cosparsa di veleno a contatto [Trappola 2]

    Clone 2
    Il clone incontra una trappola che fa emergere due lance dal pavimento cercando di impalarlo [Trappola 3], poi nessun ostacolo.

    Clone 3
    Il clone incontra una trappola che spara shuriken dal soffitto dopo aver schiacciato una piastra a pressione nascosta [Trappola 4], e subito dopo un lanciadardi si solleva dal pavimento 6 metri davanti a lui e lo bombarda di frecce avvelenate [Trappola 5]

    Clone 4
    Il clone incontra una nicchia laterale nascosta da un telo di carta di riso ben teso per sembrare un vero muro [Trappola 6], dietro di essa sta un Clone Senza Volto, che quando passa cerca di allungarsi rompendo la carta da riso. Se avviene il contatto, ruba il controllo a Raizen [Azione, fino a 3 volte].

    Clone 5
    Non trova ostacoli di sorta

    Clone 6
    Il clone incontra una trappola che emette una nube di gas velenoso che riempie il corridoio per 9 metri di lunghezza e persiste per lungo tempo [Trappola 7].

    Clone 7
    Il clone incontra una trappola che spara shuriken dal soffitto dopo aver schiacciato una piastra a pressione nascosta, e subito dopo una che spara dardi avvelenati dal muro [Come Trappola 4 seguita da Trappola 1]

    Clone 8
    Il clone incontra una trappola che diffonde un fumogeno per il corridoio per 12 metri di lunghezza e persiste per lungo tempo [Come trappola 7 per l'attivazione]. Da due nicchie a circa 9 metri davanti al clone emergono due Cloni Senza Volto che si gettano contro il clone cercando di toccarlo e rubare il suo controllo [Azione, fino a 2 volte per clone]

    Clone 9
    Il clone incontra un cadavere maschile la cui testa è stata rimossa da una trappola e giace poco oltre. Non è possibile riconoscere il volto e non ha documenti, ma la trappola si è rotta nell'ucciderlo.

    Clone 10
    Il clone incontra una trappola che lo distrugge all'istante mentre attraversa il corridoio, prima che possa capire cosa è successo.


    [...]

    Quelli che fossero sopravvissuti, una volta raggiunti i 4 condotti principali, larghi 3 metri e alti 4, avrebbero trovato ulteriori pericoli da affrontare:

    Condotto Laterale Destro
    Sul soffitto, ben nascosta da alcune assi di legno di supporto, a metà condotto una trappola attendeva solo il passaggio di qualcuno che non si muovesse rasente al muro per scaricare una grande quantità di olio. Dopodiché un banalissimo acciarino nascosto sotto il pavimento avrebbe automaticamente scatenato un tremendo incendio [Trappola 8].

    Condotto Centrale Destro
    Nessun ostacolo, ma i segni di alcune trappole distrutte, anche con segni di artigliate.

    Condotto Centrale Sinistro
    Un Simbolo dell'Inviolabile Spazio troneggiava al centro del corridoio, ben visibile, come a sfidare chiunque a passare assieme a una evocazione.

    Condotto Laterale Sinistro
    Nessun ostacolo apparentemente, ma in realtà il pavimento degli ultimi 12 metri è illusorio e si cade in uno spazio poco profondo ma con dentro 4 Cloni Senza Volto pronti ad agire al minimo contatto [Vedi statistiche precedenti]


    [...]

    Quando fossero finite le investigazioni dei cloni e il gruppo si fosse fatto avanti seguendo un sentiero ormai sicuro, avrebbero trovato la sala semicircolare, poco decorata e decisamente funzionale (con solo delle sedie vicino agli angoli del semicerchio e un piccolo frigo attaccato alla corrente) mentre Soken Hyuga e Tetsuba erano in attesa, coi cani di lei, ovviamente raggiunti poco prima dai Cloni. La porta è sigillata...non siamo riusciti a entrare. Avrebbe detto la donna assieme a Soken, senza che ci fosse traccia del membro della Radice che a detta di Hojo e Hikaru avrebbe dovuto trovarsi là. Sento dei rumori venire da dentro, come se combattessero, ma anche il Byakugan non riesce a vedere oltre. E la cosa non è mai un buon segno. Specificò lo Hyuga, dopo aver salutato mestamente i presenti. Ma...ma quanti siete? E tutti uguali! Anche la ragazza del bar!

    Raizen lanciò la sua sfida alla Speranza, pensando che fosse in ascolto oltre la soglia, ed effettivamente ebbe risposta da un piccolo altoparlante che era nella sala. Lo usavano quelli dentro con Shika per parlare con chi era fuori, visto che la porta era fatta per resistere anche ad assalti brutali, come fosse un caveau...ovviamente Seira non aveva avuto bisogno di sfondarla conoscendo il metodo per aprirla, ma ora la aveva sigillata dal di dentro. L'Assassino non ci interessa. Un relitto del passato votato al massacro, non immortale, ma semplicemente senza-morte...un mostro che è quanto di più lontano esista dal nostro ideale. La voce era quella di Seira, ma il tono e l'andamento erano quelli cantilenanti e sarcastici della Speranza, ora nel suo elemento: una sala chiusa e con decine di trabocchetti. Ma questo Concordato, con i dovuti accorgimenti, sarebbe di estrema utilità per la nostra Setta. E naturalmente se noi lo abbiamo, voi non dovete averlo più. Raccogli il tuo sangue in un'ampolla e lascialo davanti alla porta. Vattene, e io me ne andrò col Concordato, lasciandovi in pace.

    Hojo e Hikaru non potevano parlare ma Fujiko con l'aspetto di Raizen sembrava sul punto di sputare per terra per manifestare il suo disappunto. Sfondare la porta avrebbe richiesto attacchi dal potenziale più che notevole, e ovviamente l'Arte della Terra era inutile con quelle pareti lavorate e in solida pietra. [Nota]

    [Yato]
    Taiyoko, giusto? Avrei chiesto, confermando l'informazione ottenuta da Youkai, che pure non si era sprecato nel fare le presentazioni. Io sono Yato, del clan Senju. Dovremo portare Yamato con noi, e credo di sapere dove lasciarlo, visto che dentro il Concordato nessuno può notarlo. Con il favore di quell'assurdo Jutsu avrei raggiunto l'Ospedale, per poi portare il prigioniero all'obitorio e chiuderlo dentro uno dei loculi dove tenevamo i cadaveri. Ci sarebbe stata abbastanza aria per resistere qualche ora, anche se il freddo sarebbe stato terribile. Comunque meglio della prigione. Avrei commentato se Taiyoko si fosse mostrato riottoso (ovviamente le comunicazioni con lui avvenivano fuori dal Concordato) e avrei messo un lucchetto al loculo tra quelli in dotazione, portandomi via la chiave. Il passo successivo sarebbe stato raggiungere la casa dove forse erano prigionieri i suoi genitori....e per prima cosa optai per un appostamento, impiegando almeno quarantacinque minuti a studiare la casa, ciò che aveva intorno, contare gli ingressi e le possibili vie di fuga, oltre a eventuali scantinati.

    Solo una volta avuta una chiara visione d'insieme avrei messo in atto il mio piano: usare la Percezione Falsata per creare l'illusione che metà della facciata della casa fosse in fiamme, ma solo per chi si trovava all'interno. A quel punto avrei presidiato le uscite più probabili per verificare eventuali fughe, oppure sarei entrato dal punto più distante dal falso fuoco...molto dipendeva dalle informazioni raccolte...tutto questo a meno che il mio appostamento non mi avesse dato informazioni più chiare su ciò che si trovava all'interno.
     
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    Stringendo la bocca in un segno di assenso misto a rammarico annuì, non era semplice parlare con qualcuno che aveva la falce della morte già oltre il collo.

    Con le eredità me la cavo.

    Annuì convinto delle sue parole.

    È una fiducia che sa un po' di ultima risorsa, ma non sono uno che si lamenta.

    Era una bugia, si lamentava spesso, soprattutto quando programmava le cose e il non eseguirle alla lettera causava dei danni.

    Quindi non sappiamo se di fatto sia andata dritta o sia scesa, abbia trovato la porta chiusa e sia risalita.
    Agire sul corpo rischia di essere inefficiente ma anche aspettarla al varco.
    C’è poco da fare, dobbiamo fare il possibile con quanto abbiamo.


    Spostandosi su argomenti più leggeri Seira diede prova di quanto quelle rughe segnassero, con suo sommo dispiacere percettivo, la sua anima.

    Abbandonare Oto?
    Difendere Konoha?
    Konoha è un grande villaggio e il Fuoco una grande nazione, ma non li farò morire nello stagno dell’isolazionismo.
    Konoha e Oto saranno alleati.
    E Oto è già venuta in soccorso di Konoha se consideriamo me una risorsa del villaggio.


    Certo, non una delle pagine preferite della sua storia, ma che ci fosse un rapporto tra i due villaggi era innegabile e ancor più tra le figure più influenti di entrambi.

    Certo, Oto non brilla per altruismo… ma se imparasse a farlo?
    L’istinto gli impone di badare al suo benessere e poi a quello altrui, ma è anche portato ad associarsi, con la giusta leva è impossibile far capire a chiunque che l’alleanza porta beneficio anche al singolo a patto di non ingrassare nell’agio della forza congiunta.


    Mentre parlava gesticolava con l’indice creando un cerchio, come a rappresentare un circolo in cui una cosa alimentava continuamente l’altra, senza preoccuparsi delle informazioni delle donne che gli venivano rilasciate nel cervello. Dopotutto anche se Hebiko rappresentava un reale guadagno politico non era certo quello il motivo che lo spingeva ad avere una relazione con lei, era semplicemente un ulteriore lato positivo.

    Nessun estremismo è mai positivo perché tutti gli estremi limitano le scelte.

    Disse con tono conclusivo, era certo di vedere in Seira una mente consapevole e acuta, ma anche impolverata dalla paura dell'ignoto, degli sconosciuti, degli stranieri che stavano rendendo grande la foglia, come lui, l'Hokage di Kumo. Non era comunque il caso di ricamare su quel discorso, dove stava la sua fedeltà era ben evidente dalle sue azioni e se proprio ci fosse stata la necessità di guardare alla sua vita da ninja questa si svolgeva tutta a Konoha, Kumo era una parentesi lontana di cui ricordava solo la sconfinata natura lontana dalle città e dai villaggi.

    Quindi dovrò cercare attivamente i suoi frammenti… non sarà facile risalire a tutti, ma se riusciremo ad imprigionarla niente la sottrarrà al peggior interrogatorio della sua vita.

    La discussione si spostò, così come il petto dell’anziana Yamanaka, facendo nuovamente venire i brividi a Raizen che non riusciva ad abituarsi a quell’orrore, sul ruolo dei membri della Y e su come questo si sarebbe potuto evolvere. Seira si dimostro soddisfatta, quasi contenta di quell’eventualità, come se potesse essere uno dei migliori risultati ottenibili, certa dei suoi metodi e di tutti i sistemi ipnotici imposti ai tre, ma non ne venne sorpreso, aveva immaginato una reazione simile.

    Lo so, per questo ti ho detto che sto parlando senza maschere.

    Compresa quella che lo voleva a suo agio nel ruolo di Hokage, e di cui forse la donna non aveva colto tutte le sfumature, arroccata nelle sue idee, ma era inutile stare ad indicargliele a quel punto, dopotutto sembrava che qualcosa di lui avesse accettato, e se così non era importava davvero?

    Bene, vedremo di fare il possibile.
    Ma prima che vada... il tuo progetto ora è agli effetti in mano ad Hayate.
    Il progetto segreto interno alla Radice è in mano a una setta specializzata nell’infiltrazione.
    Quanto credi passerà prima che possano usarlo come crepa da cui infiltrarsi?


    Con quelle parole e facendo materializzare lì il clone salutò Seira con l’inchino che la sua fedeltà al villaggio meritava.

    Ti auguro di capire e comprendere Seira.

    I limiti di quell’augurio erano impalpabili, stava alla donna dargli un vero significato per viaggiare più serena, ma era certo che invitasse all’empatia, era stato testimone del fatto che la pace interiore fosse il metodo migliore per rendere il viaggio più rapido.

    Sarai vendicata.

    Sparì, senza ulteriori interazioni consce.




    [Esterno, Casa di Hitomi]




    Raizen scosse la testa alle risposte di Yamato.

    Tu stai mentendo a te stesso... o a noi consapevolmente, e mi dispiace essere convinto a questo punto che tu lo stia facendo di tua volontà.
    Se fossi stato costretto a questo punto non staresti mentendo per quegli infami bastardi, una volta scoperti nel bel mezzo di un intero villaggio l'unico modo che hanno per uscire è coi piedi avanti.
    Mi dispiace, Hayate non sa quello che è giusto e adesso neanche tu.


    Liquidato con dispiacere il genin potè dedicarsi a Yato, riuscendo a far evolvere il loro rapporto di quel tanto che bastava per dire che non fosse immobile e irrecuperabile.

    Se vorrai in futuro te ne metterò al corrente, ma pronunciarle equivale alla loro attivazione e so il loro funzionamento perché mi è stato detto da chi le ha create, potrebbero anche non fare ciò che mi aspetto facciano.

    Sicuramente qualcosa su cui sperimentare con prudenza.
    Poco dopo, sentire i consigli sulle catene lo fece riflettere, sia le catene che la trasmigrazione non erano tecniche legate al corpo ma alla conoscenza, quindi forse avevano l’opportunità di arrivare dove volevano ma con una strada diversa.

    So molto poco delle catene Uzumaki, ma ho potuto vederle, sperimentarle in un certo senso e anche la Volpe può dirmi qualcosa in merito.



    Sgradevolmente resistenti.
    Affermò il demone senza poter però essere in qualche modo percepibile


    Ora, tu hai perso la capacità di controllare l’anima perché i ricordi del duo addestramento si sono fatti più vividi ed è più naturale per te sfruttarli ma di fatto non sono spariti quelli in cui usi l’anima.
    Uniscili.
    Sono due conoscenze, non due elementi fisici irrecuperabili come potrebbero essere gli occhi di un Uchiha accecato.
    Le catene sigillano?
    Bene, sigilla la sua anima nel corpo, imprigionala lì sfruttando le conoscenze che hai sulle anime, i tuoi genitori possono aiutarti a comprendere meglio le catene ma questa è la migliore occasione che hai per ottenere il migliore degli strumenti per fare esattamente ciò che ci serve: evitare che quella vecchia cagna lasci il corpo di Seira.


    Guardò Hojo e Hikaru.

    Supportatelo, e se capite apprendete voi stessi, non è troppo tardi.

    Durante l’organizzazione del team ci fu qualche problema con le trasformazioni che portò l’Hokage a picchiettarsi sulla fronte come se cercasse di fissare un pensiero per il futuro.

    Ah!
    Vero!
    Ho affinato quella tecnica e do sempre per scontato che tutti la usino allo stesso livello.
    Si, avreste chiaramente difficoltà.
    Fondetevi pure insieme e vi porterò col corpo di Raitei, ma le istruzioni son sempre le solite, darò solo un colpo con voi, con quella consapevolezza gli attacchi successivi staranno a voi.
    Qualsiasi cosa possa rinchiuderla va bene.
    Quanto ai vari organi vi ho suggerito quelle parti perché nascoste, onestamente fatico a credere che si concentrino su quegli elementi, voglio l’effetto sorpresa sui primi attacchi, non pretendo di nascondervi a lungo.
    Ricordate anche che le abilità Yamanaka vanno a segno con l'obiettivo visibile e possono controllare anche oggetti, quindi degli ostacoli potrebbero aiutarvi a spostarvi con maggior sicurezza.


    Hojo diede una prima idea sul come evitare il fango ma non trovò Raizen troppo d’accordo.

    Forse qualcosa di simile ad un fungo sarebbe meglio, una base e una piattaforma allargata sopra, così non devi muoverli e magari puoi ancorarne anche alle pareti.

    Il problema delle ferite invece restava ed era un fardello non da poco, lui non era qualcuno che solitamente si salvaguardava.

    Non sono del tutto sfornito di protezioni, ma fatico a immaginare un combattimento in cui non perdo sangue, non è nel mio stile.
    Hojo, dici che disegnare della carta assorbente o delle bende sia assurdo?
    A meno di ferite davvero grandi dovresti poter assorbire il sangue potendolo allontanare.


    Non ne aveva realmente la più pallida idea, non sapeva di preciso come funzionava la tecnica dell'inchiostro, ma era probabile che avrebbe giocato leggermente sulla difensiva.

    Quanto ai Jutsu… devo essere un po' prudente insomma, non mi sarebbe dispiaciuto aprire uno spiraglio e riempire quel buco con una bijudama.

    Forse era un’idea da accantonare dopotutto.

    Però se siete esperti in fuuijnutsu è bene che siate impegnati nel loro rilascio.
    Gli Yamanaka ne hanno di speciali per usare la sostituzione mentale come trappola, non mi stupirei se ce ne fosse uno dietro la porta pronto ad accogliere il primo che entra nella stanza.
    Ed in generale la Speranza ne usa in quantità.


    Appena fuori sarebbe uscito dal concordato e fatto un cenno a Kubomi avrebbe dato istruzioni ai due draghi.

    Abbiamo lasciato Seishinno nella piazza prima, andate a rintracciarlo e se possibile rendetevi utili per risvegliarlo, se ne sarà in grado portatelo qui sotto, sarà d'aiuto, potrei richiamarvi comunque, tenetevi pronti.
    Lasceremo dei segni nei muri per farci seguire nei cunicoli un banalissimo quadrato con una freccia dentro.


    Nei cunicoli i cloni avrebbero potuto constatare che Seira, o chi per essa, avevano avuto modo di spendere del tempo per piazzare delle trappole, quasi tutti infatti si trovarono a fronteggiare delle trappole nascoste con sufficiente maestria da ingannare qualche inseguitore non preparato, i cloni dal canto loro affrontarono i cunicoli con metodicità, avventurandosi con un certo ordine al loro interno e non tutti assieme. Gli esploratori nonostante i sensi ben attenti e delle rispettabili percezioni non riuscirono ad avere mai completa padronanza dell'ambiente: chiunque avesse montato le trappole era abbastanza in gamba, solamente il naso riuscì a salvare qualcuno dei cloni. Nei cunicoli l’aria era abbastanza stagnante e per lui l’odore del veleno era abbastanza caratteristico, variava dal dolciastro, all’amaro ma raramente era piacevole e nel preciso momento in cui lo percepì seppe che davanti a lui era presente qualche trappola, non aveva mai sentito di pietre che sapevano di veleno. [Abilità] Era meglio evitare quel corridoio e ricongiungersi ai cloni che avevano trovato la strada libera, per farlo si sarebbe diretto all’imboccatura del suo corridoio, aspettando che passasse l’originale ed unendosi al gruppo principale.
    Il secondo clone non ebbe modo di salvarsi, la lancia emerse dal terreno così rapida e vicina ai piedi che solo la protezione dei calzari rinforzati gli diede tempo a sufficienza per pareggiarsi, fine molto simile a quella del clone numero tre.
    Sorte diversa per il clone numero quattro che per quanto sorpreso riuscì a rispondere al clone senza volto, impossibile per lui dimenticare quanto quelle controparti fossero fastidiose, era una tecnica infida se c’era necessità che i cloni non si pareggiassero, ma appena visto il volto spianato complice un po' di trauma, il clone si pareggiò, comunicando che quella via era accessibile a patto che non fossero i cloni a percorrerla.
    Il clone numero cinque invece potè comunicare che la sua via era libera , facendo confluire il gruppo verso di lui salvando qualche clone seppur non quello che incontrò il cadavere, attirato dall’odore di morte. [RIP]
    Non era certo di quale potesse essere la vera trappola per cui si sarebbe abbassato con cautela e avrebbe cercato di riconoscere tratti distintivi del villaggio come gli stemmi sui vestiti, la cosa curiosa era che della testa non c’era traccia e la trappola pareva averla recisa, non schiacciata. Non l’avrebbe toccato, ma pareggiandosi avrebbe dato notizia al resto del gruppo, probabilmente per evitare qualsiasi tipo di problema era meglio avere qualcuno di guardia nell’anticamera della stanza di Shika.
    I corridoi si ricongiunsero infine in un ambiente minuto che aveva solo quattro sbocchi verso la stanza dell’ex Hokage. Restavano 6 cloni e i corridoi da esplorare erano quattro.

    Dovremmo stare attenti al ritorno, ho scelto solo il primo corridoio buono.

    Quattro cloni, come in precedenza, si prepararono a muovere. Il laterale sinistro fu costretto al pareggio appena colto dal senso di vuoto e il laterale destro fece scattare la trappola ma gli altri due erano salvi, uno probabilmente battuto da Tetsuba e l’altro solamente con uno dei maledetti simboli di Kushinada.

    Va studiato, potrebbe essere necessario rilasciarne altri, valuta anche eventuali controtrappole.

    Youkai purtroppo non poteva assolvere a quel compito però.

    ...come?
    Non sai sciogliere i Fuuin?
    Ma… ma…
    Ma che studi a fare allora?
    Ma lo sai quanto costano quei libri che mi son fatto consigliare dal reparto speciale?
    Alcuni sono appunti scritti da loro in prima persona! Sono una specie di tesoretto!


    Strinse i pugni indispettito, quasi tradito da quella mancanza di competenze, ma recuperò rapidamente il controllo.

    Le tue catene non possono aiutarti?
    Sventolale un pochino magari ti torna in mente qualcosa.


    Era genuinamente convinto che qualcosa potesse accadere, ma era evidente che stava connettendo con intelletto scimmiesco cause, la bravura degli Uzumaki con i sigilli, ed effetti, il loro rilascio.
    Giunsero infine all’anticamera quattro cloni più il clone-fujiko, Raizen-youkai e Raizen nel corpo di Raitei, un gruppo ben nutrito ma al di sotto delle possibilità di Raizen.

    Tetsuba, Soken.

    Salutò entrambi.

    Situazione?
    Avete controllato se sono presenti sigilli?
    Mi sembra di aver trovato vostre tracce negli ultimi corridoi ma non nei precedenti, dove siete passati?


    C’era poco da riportare in realtà dall’interno della sala c’erano rumori di combattimento per quanto ovattati dalla spessa porta, era quindi il momento di sbrigarsi.

    La porta non sarà un problema, lasciamogli credere che sia efficace per ora.

    Compito che avrebbe lasciato svolgere ad un clone, era abbastanza improbabile che lo sfondamento non attivasse qualche trappola.

    Non posso chiedere a voi due se la vostra mente è stata violata, non potreste fornirmi prove della veridicità della vostra risposta, Seira, o meglio la Speranza che la controlla, potrebbe anche avervi teso una trappola mediante un sigillo, per cui chiederò direttamente a Soken e lui darà un occhiata a Tetsuba, se fosse presente un frammento della sua mente dovrebbe esser presente un chakra estraneo per quanto minimo, qualcosa di simile ad Ozma se ricordi.

    Non poteva immaginare cosa si provasse a perdere un figlio, e non poteva immaginare cosa si provasse a perdere l’erede di qualcosa di più oltre il solo sangue, qualcuno a cui trasmettere storia e in qualche modo spirito. Era una debolezza, una leva su cui chiunque avrebbe potuto inserire un braccio, Hayate più di tutti considerando la loro rete di informazioni. Ora quella debolezza era di entrambi.

    Sei stato contattato da Seira o qualcuno che avesse informazioni su i tuoi cari da [sette] giorni ad oggi?
    Seira è stata compromessa, informazioni in suo possesso ora sono in mano ad Hayate, questa domanda mi dirà solo quanta prudenza dovrò usare quando te la porrò mentalmente.


    Era una mezza verità, quella risposta non poteva fornirgli alcun tipo di certezza, avrebbe semplicemente usato qualsiasi cosa fosse in suo potere per coprirsi le spalle, non poteva evitare di coinvolgere Hikihime.

    Se tu non vedi dentro la stanza vuol dire che siamo isolati, e abbiamo oltre 15 metri tra noi e quel sigillo se non siamo riusciti a rilasciarlo.

    Aveva il dubbio che potesse esserci qualche sorpresa sotto a qualche mattonella e non se la sentiva di sacrificare un drago.

    Maledetta vacca...

    Fece un cenno ad un clone e questo attivò per due metri la tecnica della sostituzione cercando di vedere se avesse attivato qualche sigillo, in caso contrario avrebbe proceduto tranquillamente ad eseguire i sigilli.
    Se avesse visto il nobile capoclan tentennare o dare segni di esitazione avrebbe cercato di rassicurarlo.

    Hanno la lingua biforcuta Soken, li conosco bene.
    Il candore degli Hyuuga e anche il tuo affetto non sono cosa da macchiare col loro veleno.
    Forse qualche risposta i Kirin potrebbero darla, più concreta se raggiunti nella loro dimora.
    Conosco qualcuno che c’è già stato.


    A scanso di sorprese avrebbe chiesto alla piccola principessa di osservare entrambi, era stata capace di vedere una traccia di genjutsu sul cane e considerando che l'effetto di quello olfattivo doveva essere terminato era probabile che fosse quello della Seira-speranza.

    Vecchia scrofa zoppa...

    Il parlè era finito, decisamente, anche se la Speranza aveva altissime probabilità di mutare in altri animali da lì alla fine di quella storia.
    Non aspettò neanche risposta dall’interno, un clone aveva già caricato un destro e con le fibre muscolari gonfie di chakra stava mirando all’esatto centro della porta, ma prima di scaricarlo avrebbe fatto un cenno a Fujiko di avvicinarsi a lui, se erano stati sentiti doveva esserci un microfono da qualche parte, quindi parlò sottovoce.

    Fujiko, dimmi un po' dove sta il microfono per parlare agli altoparlanti?
    Soken, i tuoi occhi saranno indispensabili, è necessario identificare ogni sigillo per rilasciarlo.
    Tetsuba, occupati di aiutare chi sta già combattendo, gli ostacoli visivi dovrebbero tenerci un pò al sicuro, se isoliamo la Speranza e rimuoviamo tutti i sigilli in poco tempo dovremmo giocare su un terreno molto più pulito.
    Tuttavia se stanno combattendo ci sono due possibilità, è a corto di frammenti con cui controllare le persone o ne sta tenendo alcuni apposta per noi, occhi aperti in ogni caso.


    Ipotizzava che l'Hayate fosse da sola in quella posizione o quantomeno lontana da dei possibili alleati che non voleva ferire, se dentro combattevano e lei era libera di parlare in qualche modo era isolata e abbastanza tranquilla da stare davanti ad esso a sparare la sua melma attraverso le onde sonore. Ovviamente se gli fosse stata indicata una traiettoria che attraversava l’intera stanza avrebbe evitato di sparare potenziali schegge impazzite, ma qualcosa che ne tagliava uno spicchio era più abbordabile.
    Fece segno di tapparsi le orecchie e rilasciò il pugno, il gong che ne eruppe fu assordante e la massiccia porta ne venne completamente sventrata, alzando un discreto polverone. [ST1] Non era mai semplice far produrre schegge al metallo ma se ci fosse riuscito avrebbero avuto qualche istante ulteriore per muoversi.

    Kushinada? Hayate? Sono a casa, cara!
    Su, vieni fuori.
    Dove ti nascondi?


    Il clone fu il primo a fare irruzione, il team in carne ed ossa si era mantenuto al sicuro da eventuali esplosioni o trappole e ci avrebbe messo qualche istante a sfondare nel polverone, ma tutte le figure con la faccia di Raizen si sarebbero comunque introdotte per prime, lasciando solo Hikihime all’esterno al sicuro da sigilli dell’inviolabile spazio e a fare da guardia nelle retrovie. Il metodo di irruzione fu particolare, non sapeva come si sarebbero sparsi i suoi alleati ma lui avrebbe usato l’intera tridimensionalità di quello spazio, correndo nei muri per creare una raggiera nella volta della stanza, guadagnando una miglior posizione per iniziare quella trattativa, il suo corpo era in mano a Youkai ed avrebbe avuto istruzioni di osservare in un primo momento la situazione per scegliere un bersaglio opportuno allontanandosi sulla volta e fermandosi a metà del semicerchio che ruotando sull’asse dava vita alla forma sferica o dovunque avesse ritenuto sicuro fermarsi, mentre lui nel corpo di Raitei, Fujiko ed un clone avrebbero mosso verso la Speranza, il che equivaleva a gran parte del team essendo i due coniugi all’interno della spada. Se presenti e necessario avrebbe usato piattaforme già presenti a terra.
    Se tutto fosse andato come da programmi la donna avrebbe potuto avere una difesa parzialmente distrutta ad ostacolarli, ma Hinto applicata ad una zambato conosceva pochi limiti ed avrebbe tentato di affettare qualsiasi cosa li separasse nel tentativo di privarla di un braccio e possibilmente una gamba, ma non ucciderla. [ST2] Successivamente mediante una particolare stretta della mano diede segnale ai due Uzumaki per rilasciare la trasformazione e tentare una presa con le catene, la vicinanza e la quantità avrebbero reso l’attacco parecchio scomodo. Se il clone usato per vedere se erano presenti delle trappole fosse stato stordito dall'attivazione del sigillo sarebbe stato lui ad accompagnarli, muovendosi in prima linea e dissolvendosi poco prima dell'attacco in modo che la grossa nuvola generata permettesse un ombra di sicurezza dalla quale lui sarebbe sbucato con un salto, attaccando con un fendente verso il basso, per poi rilasciare i due genitori che con uno sbuffo di fumo sarebbero comparsi uno a destra e uno a sinistra, rendendo impossibile inquadrarli entrambi nel medesimo raggio visivo. [Abilità]

    Mi raccomando, sigillategli occhi e mani, meno apre la bocca meglio è.
    E se possibile non lasciatela a contatto con alcuna superficie.


    I due erano Jonin, sapevano far uso delle loro abilità a sufficienza da sapere come legarla, da lì in poi dovevano muovere a braccio, dal canto suo, appena menato il fendente, il sigillo del primo scambio sarebbe stato disattivato, facendo tornare Raizen e Raitei nei loro rispettivi corpi, Raitei, cercando di mantenere la recita avrebbe fatto qualche passo indietro, ma senza disimpegnarsi totalmente dallo scontro.

    Raizen Ikigami Huángdì

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    154.5/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Movimento

    2. Movimento

    3. Fendente

    4. Movimento

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Evocazione

    2. Potenza dis.

    3. Hinto

    Note

    Ho evocato con chakra condiviso, quindi non ho segnato la spesa



    [Una villa Yamanaka]



    Il piccolo Shishi che ricordava senza troppa fatica un allegro e pingue cane di quella razza color miele che spesso andava in voga tra la ricca nobiltà annuì, e nonostante i tratti canini sembrava proprio sorridesse.

    Si, come il sole!
    Mi hanno detto che quando sono nato ho tagliato le ombre dell’inferno come se il sole lo avesse bucato.
    Mi son sempre chiesto se madre sembrasse una di quelle lampade da notte che youkai usa fino a notte tarda quando non gli riescono i fuuinjutsu.


    Non si oppose alle scelte di Yato, non aveva capito fino in fondo dove lo stessero portando e men che meno cosa faceva il concordato.

    Ma se esce dal concordato e urla?
    Magari un po' del tuo odore dove lo nascondi potrebbe impedire che qualcuno lo tocchi.


    Certo ancora aveva da interagire con gli umani per capire cosa li distingueva e quanto dei suoi istinti più basici doveva lasciarsi alle spalle per diventare un leggendario Shishi, per cui oltre arruffare il pelo per il freddo quando la cella venne aperta non fece nulla se non sedersi ad aspettare.

    Quella piccola celletta ha un odore simile a casa, anche se qualcosa di pungente mi solletica il naso cercando di nasconderlo.

    Uscirono dalla stanza col cucciolo che starnutiva cercando di liberarsi il naso dall’odore di disinfettante.
    L’abitazione era ben entro i territori del clan e il rischio di coinvolgere i civili concreto, se l’Hayate o chi per lui all’interno dell’abitazione aveva due ostaggi non avrebbe faticato a farsene di nuovi. La piccola casa riusciva ad essere indipendente nonostante i quartieri fossero generalmente stipati, un giardino la circondava per tutti i lati e un albero tra i quattro presenti, spingeva qualche ramo fin sopra la casa.
    Per quanto l’appostamento fosse lungo non avrebbe visto niente di particolare ma dalla disposizione delle finestre era possibile capire che a sinistra dell’ingresso era presente un soggiorno, davanti ad esso le scale per il piano superiore, a destra una cucina dietro alla quale stava un piccolo bagno di servizio e davanti, quindi dietro il soggiorno, uno studio, tutti ambienti indipendenti.
    Il piano superiore, oltre lo sbarco delle scale si divideva in tre ampie stanze da letto e un bagno corrispondente a quello del piano inferiore, il tutto sormontato da un tetto abitabile i cui ambienti non erano suddivisi ma comunque illuminati da delle finestre.
    Al piano terra qualcosa si muoveva seppur poco, potè vedere un ombra passare da una finestra, pareva in direzione del soggiorno, ma anche spostandosi a meno di sollevarsi non era possibile sbirciare all’interno, parte delle finestre avevano le tende, quelle libere davano una su una stanza da letto e una sulla cucina quest’ultima quella dove potè scorgere l’ombra. I bagni avevano vetri opachi, difficile dire se qualcosa si muovesse dietro di loro. Se avesse trovato modo di sbirciare all’interno avrebbe visto che la stanza da letto con la finestra libera e sovrastante il soggiorno era vuota, ma appena il suo sguardo fosse calato sul soggiorno vi avrebbe trovato un atletico biondino che torreggiava praticamente al centro della stanza, tenendo sotto controllo anche le scale da quella posizione e anche la finestra aperta con uno sguardo che non puntava a niente di preciso ma che dava l’impressione di poter scorgere qualsiasi cosa oltre il vetro, come se fosse stato lasciato libero apposta.
    Nessuno noto il genjutsu ma ovviamente alla sua attivazione all’interno della casa qualcosa cambiò, qualcuno si era spostato e una mano scostò le tende quanto bastava per aprire leggermente le finestre e innaffiare un aiuola inesistente visto che queste stavano oltre il patio.
    Il Genjutsu era indubbiamente andato a segno, e volevano farglielo sapere, ma senza la produzione dell’asfissiante caloree dei fumi dovuti ad un incendio era difficile scomporsi tanto.
    Sapevano di doversi aspettare delle visite.


     
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    The better me

    XV



    Youkai teneva Yamato per la collottola, ascoltando la sua confessione forzata, anche se stava dando pochi indizi utili. Lo sguardo dell'Uzumaki si inasprì nel sentire per la seconda volta "Hayate" come risposta. Hayate, Hayate, sempre Hayate. Rimase calmo solo per qualche secondo, osservando il fastidioso ghigno di sfida sul volto del genin... Per poi colpirlo senza preavviso con un gancio sul naso, lasciandolo andare immediatamente dopo, con le mani tremanti per la rabbia ed il rimpianto di quell'azione impulsiva. Quello che è giusto!? Ma fammi il piacere... Si allontanò dal prigioniero di sua spontanea volontà, riuscendo a trattenersi a stento. Il padre rispose con qualche parola di supporto, con una frase costruita a pennello per star bene in una vignetta di Spiderboy. Iniziava a riconoscere come i messaggi sparsi in tutto il fumetto fossero a tutti gli effetti rivolti più a lui (o meglio, a Yuuki) che al resto del mondo, come la figura del padre lo avesse sempre guidato da lontano nonostante tutto. Si osservò la mano, ancora tremante, con le nocche appena macchiate di sangue. Inspirò duramente. Non avevano nemmeno ancora iniziato a risolvere il loro problema principale, e già si sentiva pesantemente in svantaggio, nonostante giocassero in casa.

    Mentre Raizen era distratto con Yato, i genitori ebbero modo di prendere Youkai da parte, per aiutarlo con i ricordi delle arti Uzumaki. Arrossì appena all'idea di essere più forte della madre, faticava ad immaginarcisi: non che conoscesse realmente le sue abilità, ma per quello che aveva avuto modo di vedere, sembrava talmente sicura di sè da apparire imbattibile. Sentire il chakra di Hikaru scorrere in lui gli diede una sensazione di conforto e calore, misto a nostalgia, probabilmente dei momenti in cui era stata addestrata in passato. Chiuse gli occhi, e mentre faceva respiri profondi facendo scorrere quel chakra, mise in atto le parole del padre, rivedendosi rinchiuso come un bozzolo al centro di un fuinjutsu, con i kanji che lo circondavano che ne descrivevano la personalità, anche se in tanti di loro c'era la definizione di come il mondo lo vedeva, più di come lui vedeva sè stesso. Solo uno di questi brillava particolarmente, quello che teneva posizionato a livello del cuore, e sentiva come la sua stessa essenza: "determinazione". A quel punto, fu semplice estrarre le catene a piacimento, facendole scorrere in forme più e meno intricate, capaci finalmente di avvolgersi dove volesse, anche se vibravano di chakra oscuro, tentennando nervose. Il commento di Hojo lo fece reagire come aveva fatto fino a quel momento: uno stretto e forzato sorriso, incerto su come rispondere, ma certo di averlo deluso. Non sapeva se biasimarlo o meno, dopotutto, fino a che non avesse recuperato ogni singola memoria di Yuuki, quella parte di sè era agli effetti morta, ed il padre aveva tutto il diritto di piangerla. Heh... Ci alleneremo di nuovo insieme, no? Si domandava se fosse realmente possibile recuperare tutte le sue memorie, e se a quel punto potesse davvero dire di essere "Yuuki", o se il misto di vecchi e nuovi ricordi avrebbero semplicemente dato una nuova forma a "Youkai". Dopotutto, se era possibile recuperare Yuuki, niente gli garantiva che Shennong sarebbe rimasto sopito chissà dove, tanto meno le altre vite passate. Era curioso, ma era anche cosciente del pericolo.

    Anche Raizen aveva qualcosa da dire sulle sue catene, dandogli una piccola speranza di poter interagire un minimo con le anime altrui. Gli occhi si illuminarono all'idea di quella potenzialità. Forse... Se potessi in qualche modo far sì che il mio chakra la raggiunga, potrei utilizzare ciò che mi ricordo per intrappolarla nel suo stesso corpo. Non so se riuscirò ad estrarla... Ma farò il possibile per tenerla ferma. Aveva un briciolo di speranza, dopotutto le anime erano un argomento in cui aveva il vanto di essere un esperto. E, se anche solo una delle catene la avesse catturata, c'erano altri due Uzumaki a supportarlo, e renderle impossibile una fuga. Dopotutto, ucciderla non era il loro obiettivo, sapevano che avrebbero fatto solo il suo gioco. E, spesso, la morte non è che una scappatoia per qualcosa di decisamente peggiore.

    I genitori avevano qualche dubbio sulla trasformazione, ma Raizen li rassicurò spiegando meglio il suo piano, e poi fu il turno del figlio: Usciremo tutti insieme non appena sarà davanti a noi. Ma nasconderle almeno parte di noi potrebbe prenderla più alla sprovvista. Sa benissimo che siamo diretti lì, ma ancora non sa chi e quanti siamo. Lo scoprirà quando sarà troppo tardi. Strinse i denti, le mani che fremevano dalla voglia di saltarle al collo. Prima della loro trasformazione, la madre gli concesse un raro caldo sorriso, che avrebbe dovuto scaldare il cuore di Youkai, ma gli provocò invece una tremenda, tremenda sensazione. Rimase ad osservarla, stringendole la manica per qualche secondo. Li aveva appena ritrovati. Non avrebbe permesso a nessuno di separarli di nuovo.

    Youkai poteva aiutare poco con le sue abilità per quanto riguardava qualsiasi perdita di sangue. Non guardare me. Io mi occupo di anime. Forse Yato sarebbe stato più utile, come medico, ma allo stesso tempo, nonostante fosse all'oscuro di Youkai, era meglio se un membro del Progetto Y in meno fosse stato a disposizione in quella stanza. Non era solo la Speranza che stavano combattendo, ma Seira stessa. Una Seira a cui importava molto poco di Konoha, e ancor meno di mandare all'aria il progetto di una vita pur di dare agli Hayate quello che volevano.


    Il chunin non avrebbe fatto altro che seguire gli ordini di Raizen attraverso i cunicoli, sfruttando i suoi sensi ora più affinati grazie alle arti Uzumaki per scovare eventuali Fuinjutsu, e seguendo le strade dichiarate libere dai cloni. Attraversato il primo corridoio sicuro, l'Hokage chiese a Youkai e Fujiko di fare strada, in modo che i due potessero scovare eventuali sigilli più nascosti. Non appena si fosse imbattuto in uno di essi, Youkai lo avrebbe goffamente indicato, risultando forse ancor più innaturale nel corpo di Raizen, fermo in attesa sul dafarsi. Ed il dafarsi era disfare tale fuinjutsu. Ah... Non lo so fare ancora. Il Colosso sembrò sbiancare per un momento, vedendosi una certezza crollare, facendo sentire Youkai un inetto per l'ennesima volta in quella giornata. Aveva studiato a fondo quei libri, dopotutto gli erano tornati decisamente utili durante la missione ad Ame, ma si era concentrato di più sulla sezione "creativa", per copiare e crearne di nuovi, che sul distruggerne. Fece il muso, irritato. Sarebbe bastato l'ennesimo appunto su come Yuuki sapesse distruggerli con la grazia di una farfalla per farlo esplodere: CHIEDI A YUUKI DI DISTRUGGERLI ALLORA! Ruggì, ben più intimidatorio ora che aveva la voce ed il corpo di Raizen, facendo qualche passo indietro per allontanarsi dal gruppo nella direzione dichiarata sicura e facendo sbollire la rabbia.

    Si poggiò al muro con la fronte, rilasciando un pesante sospiro. mentre estraeva una catena per osservarla più da vicino, e la tristezza si faceva spazio tra la frustrazione. Sospirò, quello era un pessimo momento per sentirsi giù di corda. Forse Yato non ha tutti i torti nel credermi inutile... Rimuginava tra sè e sè, sforzandosi di ritrovare una concentrazione che era ora annebbiata solamente da cose che non sapeva fare, ma che la sua alter ego a quanto pare faceva anche ad occhi chiusi. Si fece tornare in mente alcune memorie che aveva visto in precedenza, dove si godeva il tempo passato con i genitori, ricordi più o meno sbiaditi, che mostravano una vita che a malapena ricordava, di cui sentiva comunque una forte nostalgia. Un ricordo in particolare, era una giovanissima Yuuki, a cui erano stati portati via i suoi biscotti preferiti, della pastafrolla a forma di stella ricoperta di zucchero a velo. Era stata Hikaru a negarglieli, dopotutto a breve era ora di cena, si sarebbe rovinata l'appetito. Ridacchiò della propria strategia, mentre si spostava nella stanza dove il padre era occupato con i suoi disegni, conscia che fosse il genitore più facile da corrompere, e gli faceva gli occhioni dolci. Hojo non poteva resistere a quel faccino. Il contenitore aveva un semplicissimo fuinjutsu, una bazzecola per un adulto, ma per una bambina come lei un lucchetto piuttosto arduo da superare. Forse per sfida, forse per resistere alla tentazione e non cedere ad essere il genitore che si fa controllare dai figli, Hojo le diede una sfida. Le insegnò come sbloccarli. Se voleva il delizioso tesoro all'interno di quel barattolo, doveva guadagnarselo. I ricordi erano incerti e vaghi, ma qualche informazione era lì presente. E la parte in cui otteneva il suo tanto agognato premio indicava che sapesse farli anche lui. Se aveva quel ricordo, ne aveva anche le abilità. Doveva solo unire quei pezzi con le nozioni dei libri.

    Il commento di Raizen sulle sue catene gli diede ulteriore speranza, anche se quella piccola luce era ovattata dalle incertezze. ...Mmmh. Ho imparato ad usarle cinque minuti fa, e la Speranza è un'esperta in questa roba. ...Certo, non sappiamo quanto di fretta fosse quando li ha fatti... Si sarebbe ri-avvicinato al fuinjutsu trovato, abbastanza intimorito dall'idea di attivarlo mentre tentava di fare esattamente l'opposto. Beh... Spero sia a bersaglio unico. Avrebbe estratto due catene, piantandole dove si trovava il sigillo, e facendo scorrere il suo chakra, che un pezzo alla volta avrebbe ricoperto il fuinjutsu. Il chakra si accese di energia, man mano che bruciava frammenti del sigillo sottostante, lasciando solamente una sbiadita macchia di una trappola non più attiva. Si voltò, con un goffo ed incerto sorrisetto stampato sul volto, forse nemmeno lui riusciva a credere di esserci appena riuscito. Stavolta però, non era un biscotto ciò a cui ambiva. [Rilascio]


    Avrebbero finalmente raggiunto l'entrata principale, preceduti da Tetsuba e Soken. Youkai fece un semplice accenno con la testa, restandosene muto per il momento. Entrambi sarebbero stati controllati mentalmente, non potevano permettersi di avere altri traditori tra le mani. Da lì a breve, ci fu un breve scambio tra Raizen e la Speranza, che commentò in modo chiaro dichiarando cosa voleva. A Youkai tremavano le mani, faticava a trattenersi. "Lasciarvi in pace"?? Questo sigillo è stato fatto per tenere lontano l'Assassino, non voi, vecchia idiota. Saranno anche spaventati da un veroimmortale... Non poteva non provocarli. ...ma voi non siete altro che zecche fastidiose. Sarà una passeggiata scortarvi personalmente in prigione. Ringhiava, furioso ed impaziente di averla faccia a faccia. Poco gli importava che avesse l'aspetto di Seira, dato che la Yamanaka gli aveva fatto lo stesso torto, ma nel passato. Non sarebbe accaduto una seconda volta.

    Youkai fece cenno a Raizen di aspettare, disegnandosi due sigilli sul petto, che avrebbe poi coperto naturalmente grazie agli abiti. [Sigilli] Fece un leggero con la testa non appena fu pronto. Il sigillo avrebbe sicuramente funzionato solamente finchè si trovava nel corpo di Raizen, ma tanto gli bastava per la sua strategia. Sarebbe arrivato il momento di tapparsi le orecchie, mentre il colpo di Raizen apriva loro la strada con un pesante boato.

    I vari shinobi partirono all'assalto, non avevano certo intenzione di lasciarsi scappare un simile vantaggio. Youkai invece, dovendo custodire quel corpo, rimase più indietro rispetto agli altri. Avrebbe fatto il suo ingresso per ultimo, restando di fronte alla porta, mostrandosi avvolto da tre catene che formavano come una gabbia sferica intorno al suo corpo. [Attivazione TS+Slot 1-2-3] Questo poteva dar subito l'idea che lui non fosse Raizen, viste le catene che lo avvolgevano, e gli Hayate sapevano di sicuro lui non fosse un Uzumaki... Ma allo stesso tempo, avrebbe fatto venir loro il dubbio, dopotutto si stava proteggendo, ed era stato l'ultimo ad entrare. Era stato così avventato da nascondersi mimetizzato in un diverso shinobi, sapendo che un piccolo taglietto avrebbe dato ad Hayate quello che volevano? Non fece altro che alimentare i loro dubbi. Meno sapevano su che bersaglio concentrarsi, meglio era per loro, che avrebbero sfruttato la situazione a loro vantaggio. E, grazie ai fuinjutsu, li aspettava una brutta sorpresa nel momento in cui avessero deciso di avventarsi proprio su di lui, e distruggere le catene per cercare di ottenere il suo prezioso sangue. [Riassunto sigilli]

    Chakra usato: 10,5
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Colloquio a casa di Hitomi]
    Conclusa la questione con Seira, lasciandosi con spirito di collaborazione e tutto sommato di rispetto, anche se non di piacevolezza, Raizen che non sarebbe mai più potuto andare alle terme di Konoha dove andavano anche gli anziani era tornato al tempo reale e non mentale, raggiungendo il gruppo di cospiratori e portando alla luce le vicende di Yamato, oltre a chiarire in qualche modo con Yato, sebbene la cosa avesse lasciato Youkai interdetto.

    Dopo un breve riepilogo delle capacità Uzumaki il gruppo si mise a lavorare sulle strategie, e sebbene un Simulacro di inchiostro simile a un fungo fosse valido, comunque poteva far scattare delle trappole se toccava terra. Per il sangue...posso creare un simulacro che stia sulla tua spalla con un secchio, che raccolga il sangue se versato. A meno di grossi fiotti dovrebbe bastare, per un pò. Raizen doveva solo dargli l'indicazione di quando attivarlo (sarebbe stato uno spiderboy superdeformed con un secchio di metallo). Inviati i due draghi a badare a Seishinno, il gruppo avrebbe poi iniziato la sua incursione, mentre Hikaru prima di trasformarsi scambiava due parole con Youkai. Perdona tuo padre se si aggrappa al passato...è presto per accettare un cambiamento tanto grande, ma non credere nemmeno per un secondo che lui sia dispiaciuto per il tuo essere sopravvissuta, anche se cambiata. E naturalmente abbiamo molto tempo da recuperare. Dovrò anche comprarti dei nuovi abiti più...adeguati. Naturalmente la donna si riforniva solo nelle migliori botique del continente, ma nel suo essere fredda era stata comunque accogliente e confortante.

    [I Cunicoli e la Sala di Shika]
    Trovata una via sicura, anche se al prezzo della dipartita di alcuni cloni, il gruppo era in condizione di raggiungere l'anticamera che portava al loro bersaglio, per quanto la presenza di un clone dalla testa decapitata turbò un poco l'Hokage, specie perché a parte un coprifronte tutti gli effetti personali di quell'uomo erano stati rimossi, segno che qualcuno era passato assieme a lui e lo aveva abbandonato, ma chi?
    Persi due cloni ulteriori nell'ultimo tratto, i restanti scoprirono dove era passata la Inuzuka assieme a Soken Hyuga, mentre trovare un Simbolo dell'Inviolabile Spazio diede luogo a una piccola scena che in altri contesti sarebbe stata divertente, con Youkai che da proclamatosi studente delle arti Fuuinjutsu non aveva idea di come dissolverne uno. Oh, un tempo sapevi farlo e... Hojo venne interrotto da una sfuriata del ragazzino con l'aspetto di Raizen, ma la sua forma fittizia gli impedì di mostrarsi rammaricato o intristito, anche se venne zittito. Dopo qualche istante da solo, Youkai tornò alla carica provandoci e, anche se goffamente, riuscendo a dissolvere le linee principali che sostenevano quel simbolo, rendendolo di fatto inutile! Volevo solo dire...che sono fiero di te e che se riuscivi a farlo prima, ora sarai sicuramente in grado. La voce di Hojo dalla spada era amareggiata. Mi dispiace se ti ho fatto soffrire. Se solo non fosse stato una spada avrebbe sicuramente abbracciato il figlio...ma visto l'attuale forma questo avrebbe finito per trafiggerlo quindi non era il caso.

    Infine il gruppo raggiunse la sala dove Soken e Tetsuba erano bloccati dalla porta blindata oltre la quale la Speranza attendeva, come un ragno al centro della sua infinita tela. Lo Hyuga si ergeva, alto e possente, con occhi bianchi che sembravano vedere ogni cosa contemporaneamente. Uno dei corridoi aveva solo due o tre Fuuinjutsu come trappole e li individuati e disattivati, mentre Tetsuba ha fiutato alcune trappole. Doveva essere il passaggio privo di ostacoli che aveva usato il team dell'Hokage. Dopo un primo scambio con Kushinada tramite l'interfono Youkai sarebbe sbottato, con un linguaggio e un timbro che, nonostante l'aspetto e la voce di Raizen, tradivano certo un carattere molto diverso.

    Sia Soken che Tetsuba annuirono quando Raizen disse loro che potevano essere compromessi, anche se la donna sorrise con aria un pò bestiale. Ma non temere, fossi da sola sarebbe possibile, ma se mi avesse controllata i miei cuccioli qui se ne sarebbero accorti. La mente non è tutto, Raizen, per istinto loro lo saprebbero e non sarebbero così tranquilli! Gli animali erano all'erta e scrutavano con attenzione la sala, ma si trovavano perfettamente a loro agio con la capoclan Inuzuka, per quanto esistesse il rischio di una qualche illusione. Soken quindi si avvicinò al clone di Raizen che stava parlando fingendosi l'originale. Ho effettivamente incontrato Seira per caso alcuni giorni fa, ma non abbiamo parlato, un semplice cenno di saluto per strada. Spiegò. Non ho notato alterazioni nel mio sistema circolatorio e lo stesso vale per gli altri membri della casata con cui mi sono addestrato. In effetti viveva costantemente in mezzo a persone capaci di cogliere ogni dettaglio del chakra di chi avevano di fronte.

    Il tentativo di un clone di compiere un movimento accelerato invece, come sospettato, venne interrotto da catene evanescenti ed elettriche che venivano da oltre il muro, attraversandolo in quanto eteree ma capaci di castigare chi aveva osato accorciare lo spazio, di fatto causando danni sufficienti per dissolvere il Bunshin. C'era un Simbolo nella stanza accanto, forse proprio sul muro! Hikihime, se evocata o se li avesse raggiunti, sarebbe stata in grave pericolo! Però se evocassimo un gran numero di creature, forzandola a usare la sua trappola...non la obbligheremmo a sprecare grandi quantità di chakra? Avrebbe suggerito Fujiko, anche se questo avrebbe reso le evocazioni inutilizzabili, causando loro grande dolore. Non era però noto sapere se evocare i draghi DENTRO i cloni avrebbe attivato o meno la temibile trappola. Maledetta Seira...la pagherà cara! Soken annuì, concorde, mentre i cani ringhiavano dopo aver assistito alla dipartita del clone. Raizen-dono, non sono disperato al punto da tradire Konoha in cambio di lingue biforcute e vane promesse. Alla menzione dei Kirin si accigliò. Mia madre li evocava, quando il loro aspetto era ancora celato. Io non sono mai stato considerato degno di recarmi nella loro dimora, ma ho parlato con il Re. Nemmeno lui ha potuto aiutarmi...e abbiamo condiviso un grande cordoglio.

    In ogni caso il tempo delle discussioni era finito e il clone di Raizen si era avvicinato alla porta con la chiara e ferma intenzione di abbatterla, dopo un primo attacco col chakra distruttivo che ne alterò la resistenza per poi abbattersi con tutta la violenza di un gigante [Nota]! Sventrata la porta d'acciaio il gruppo aveva ottenuto la sua apertura...ma quando raggiunsero l'interno trovarono un caos superiore a quello che pensavano di aver portato!

    Tanto per cominciare la porta era effettivamente stata corroborata da un Fuuinjutsu trappola che esplose direttamente addosso al clone che aveva agito da ariete di sfondamento [Trappola], ma la cosa realmente spaventosa era la presenza di non meno di 10 Seira sparse nella stanza, tutte che ridevano di gusto e assieme a loro una donna dai capelli rossi che poteva avere sessant'anni molto ben portati. Mineru Uzumaki... avrebbe sussurrato Fujiko entrando. Nella stanza di Shika il Concordato non funzionava e tutti avevano il loro reale aspetto. la donna non rideva ma guardava i nuovi arrivati come se fossero nemici e invasori, forse un pò istupidita in quanto sotto il controllo di Seira. Il terzo membro era Batsumaru Akimichi [Immagine], un chunin di chiara fama, prossimo alla promozione e verosimilmente membro della Radice, finito a sua volta sotto le stregonerie della Speranza di Hayate. Cloni di ciascuno di loro riempivano la stanza! Inoltre una candela accesa disperdeva un forte odore floreale, vicino alla cupola di ombre che ospitava Shika al centro, di fatto rendendo molto complesso percepire gli odori [nota]

    Solo alcuni sono Kage Bunshin! Avrebbe detto immediatamente Soken entrando nella stanza, grazie alle capacità del Byakugan potè discriminare la natura di quei cloni. Molti sono normali Bunshin, solo alcune sono Kage Bunshin. Naturalmente nemmeno la sua arte oculare poteva discriminare una copia corporea dall'originale, ma era un inizio, e immediatamente scagliò con le mani un gran numero di spiedi che si piantarono a terra davanti a quelle che erano le copie corporee. Quelli sono reali! Avrebbe detto, fermandosi vicino alla porta. Ai lati dell'apertura, sulla parete, erano stati tracciati due complessi sigilli, a destra il Simbolo dell'Inviolabile Spazio e a sinistra uno altrettanto elaborato ma mai visto in precedenza [Trappola].

    Inutile attaccare immediatamente per Raizen, sprecando Hinto, o per i due genitori librarsi all'istante non avendo un vero e preciso bersaglio. Un clone di Seira era vicino al muro all'interfono ma non era dato sapere se fosse l'originale o meno. La sorpresa era stata in qualche modo alterata da quel dispiegamento di forze. Eccovi. Benvenuti...ora, vorresti versare il tuo sangue? O devo obbligarti io? Avrebbe detto proprio quel clone, sorridendo nel corpo della vecchia che certo rievocava sgradevoli nudità nell'Hokage. Non attaccarono comunque, ma erano pronti all'azione e certamente stavano tramando qualcosa. [Mineru: Azione Preparata] - [Seira: Azione Preparata] - [Batsumaru: Azione Preparata]

    [Yato]
    Taiyoko...non sono in vena di storielle divertenti. Stiamo andando a salvare delle persone in pericolo. Avrei tagliato corto, incapace di sopportare uno pseudoyoukai dopo tutti gli eventi di quella giornata. Sii concentrato. Intimai, dopo aver sistemato Yamato in quella che poteva essere la sua tomba. Potrebbe urlare, ma è imbavagliato. E anche se lo facesse non lo sentirà nessuno. I muri sono spessi e anche i loculi. Inoltre il custode non è molto cauto. Inoltre gli ho lasciato una nota che dice di ignorare i suoni provenienti dalla sala, per via di un Jutsu.

    Lasciata l'ultima dimora comoda di Yamato, io e il fastidioso cane raggiungemmo la meta, restando appositamente in disparte per una breve perlustrazione che mi fornì una planimetria sufficientemente accurata e la vista di un tizio biondo di cui ignoravo il nome. Non potevo usare il Concordato per avvicinarmi o sarebbe stato un vantaggio personale, ma la mia illusione fu un simpatico biglietto da visita che chi era all'interno apprezzò mostrandosi alla finestra per far comprendere che aveva mangiato la foglia. Mi ero annunciato ed ero atteso. Quindi era il momento di entrare. Tu sei in grado di aprire dei varchi, o sbaglio? Avevano avuto il modo di parlare e avevo chiesto alla creatura quali fossero le sue doti. Il tuo scopo sarà tirare fuori i due ostaggi. Io attirerò l'attenzione, tu NON intralciarmi. Pochi sigilli e generai due copie in legno di me [Tecnica 1], una delle quali andò a bussare alla porta. Contemporaneamente io avrei cercato di raggiungere, con la massima furtività possibile, l'albero dietro la casa per guadagnare una posizione sopraelevata [Testo Visibile]. Il secondo clone invece, cercando di evitare le finestre ma inevitabilmente incapace di furtività superiori a quelle di una persona normale, si sarebbe avvicinato alla parete che dava alla cucina, accucciato e pronto ad attraversare il legno della casa come se fosse acqua, muovendosi all'interno non appena qualcuno si fosse avvicinato alla porta dall'altro clone. Attraversando pareti e pavimenti avrebbe cercato di avere una visione di cosa accadeva all'interno, sperando di non essere individuato immediatamente (ovviamente avrebbe scelto un angolo della casa lontano dalle aree di attività del biondino) nascondendosi il più possibile nell'infrastruttura stessa, in attesa di indizi o della posizione degli ostaggi.

    Il clone alla porta avrebbe sorriso se gli avessero aperto. Salve. Ci è parso di vedere del fumo e del fuoco...va tutto bene? Sono Yato, del Clan Senju. Se Seira li aveva informati sapevano benissimo chi ero. La squadra antincendio sta arrivando, la hanno chiamata i vicini ma io ero in zona...posso controllare l'interno? Abbiamo avuto dei problemi nel quartiere...un ragazzino è stato rapito e magari non si tratta di semplici vandali ma di terrorismo.
     
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